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Corso Di Fotografia Phototutorial

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  • Introduzione

    E cos Phototutorial diventa un e-book...

    Il nostro sito partito circa tre anni fa, con l'intento di pubblicare agili articoli rivolti a chi desiderasse familiarizzarsi con i concetti di base della fotografia. Nel corso del tempo gli articoli disponibili sono aumentati, cos come i nostri affezionati lettori. Phototutorial , nel frattempo, diventato un corso di fotografia di base completo.

    Per fare un ulteriore regalo ai nostri lettori abbiamo deciso di raccogliere gran parte dei nostri tutorial, rielaborarli e farli diventare un agile e-book. In questo modo il nostro corso di fotografia sar sempre consultabile sul vostro dispositivo mobile.

    Naturalmente continueremo sempre ad aggiornare il nostro sito, con nuovi articoli e nuovi tutorial, e gi abbiamo in programma iniziative che troverete molto interessanti. Quindi continuate a seguirci, visitando regolarmente il sito www.phototutorial.net.

    E non dimenticate la possibilit di diventare nostri amici sui social network. Rimarrete cos sempre aggiornati sulle nostre iniziative.

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    A presto.

    Luigi Calabrese

    Canio Colangelo

    Nota sul copyright:

    Questo e-book un prodotto gratuito distribuito esclusivamente tramite il sito Internet Phototutorial.net. Tutti i diritti sono riservati. Ne vietata la duplicazione e la copia anche parziale.Chi dovesse riscontrare l'illecita diffusione presso altri siti web, programmi di sharing, ecc... pregato di avvisare gentilmente gli autori all'indirizzo e-mail [email protected].

    Corso di fotografia Phototutorial.net edizione PDF - 2013

  • Capitolo 1 La fotocamera

    Sono passati quasi duecento anni dallinvenzione dei primi strumenti in grado di registrare immagini ma si pu dire che la fotocamera costituita dagli stessi elementi basilari di allora.

    Un dagherrotipo del 1839 e una fotocamera digitale mirrorless attuale. Ovviamente, in quanto alle dimensioni, le proporzioni non sono rispettate.I componenti essenziali presenti ancora oggi in tutte le macchine fotografiche sono:

    LobiettivoLobiettivo un dispositivo ottico costituito da un insieme di lenti di vetro o di plastica in grado di deviare la luce. Ha la funzione di proiettare limmagine sul piano del sensore o della pellicola che la registrer.

    Elaborazione grafica di un obiettivo Sigma 120-300 f/2,8 EX DG OS HSM, con lo schema ottico in sovrapposizione.

    Nella sua forma pi semplice lobiettivo pu essere costituito da un semplice forellino, chiamato foro stenopeico. Alcuni fotografi amano applicare un foro stenopeico alle reflex digitali per provare lebrezza della fotografia primitiva. I fori stenopeici adattabili alle reflex sono acquistabili in molti negozi di fotografia, anche on line, per poche decine di euro.

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  • Un "tappo" a foro stenopeico da usare su una reflex attuale.

    Il dispositivo per la messa a fuocoIl dispositivo per la messa a fuoco un meccanismo che muove leggermente un gruppo di lenti allinterno dellobiettivo facendolo spostare di qualche millimetro rispetto al piano del sensore in modo da mettere a fuoco cio far risultare nitido, nellimmagine, il particolare che interessa al fotografo. Negli apparecchi moderni c un sistema autofocus che si attiva premendo il pulsante di scatto nella posizione intermedia. Ovviamente per le fotocamere reflex e le mirrorless consentono lintervento manuale sulla focheggiatura, da operarsi attraverso la rotazione della ghiera di messa fuoco. Anche molte bridge e alcune compatte, con modalit diverse, consentono di mettere a fuoco manualmente.

    LotturatoreLotturatore impedisce alla luce di raggiungere il supporto sensibile finch non viene premuto il pulsante di scatto. Soprattutto per svolge la funzione di controllare la durata del tempo durante il quale la luce colpisce lelemento fotosensibile. I tempi di otturazione sulle fotocamere reflex o mirrorless possono in genere variare da 30 secondi a 1/4000 di secondo (1/8000 per i modelli pi raffinati). Naturalmente su questo tipo di fotocamere anche possibile impostare la cosiddetta posa B, che mantiene lotturatore aperto finch premuto il dispositivo di scatto. I tempi vengono impostati tramite una ghiera o dal menu della fotocamera.

    Il diaframmaIl diaframma lapertura regolabile che controlla la quantit di luce che entra nella fotocamera attraverso lobiettivo.

    Il diaframma e lotturatore controllano dunque i due parametri principali che concorrono alla corretta esposizione: la quantit di luce che raggiunger il supporto sensibile e il tempo di esposizione alla luce. Naturalmente di due fattori sono in relazione tra loro: per ottenere la corretta esposizione si pu optare per un diaframma pi chiuso legato ad un tempo di esposizione pi lungo, o ad un diaframma pi aperto, con un tempo di esposizione pi breve.

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  • Il mirino

    Per poter scattare una fotografia necessario poter inquadrare, cio vedere in un mirino limmagine che sar poi riprodotta nella fotografia. Attraverso il mirino si visualizza anche dove cade il punto di messa a fuoco, almeno negli apparecchi a telemetro, in quelli con mirino reflex e in quelli dotati di mirino elettronico.

    Il materiale sensibileUn tempo era costituito da lastre sensibili alla luce, poi dalle pellicole, oggi costituito dal sensore elettronico. Mentre la pellicola svolge sia la funzione di acquisire la fotografia che quella di memorizzarla, e deve pertanto essere sostituita in continuazione, il sensore si limita ad acquisire limmagine, che poi salvata su un supporto elettronico, una scheda di memoria di tipo flash, mentre il sensore subito pronto a registrare nuove immagini.

    Quale macchina fotografica fa per me?

    Il mercato della fotografia digitale offre migliaia di modelli. Come orientarsi? Fondamentalmente le macchine fotografiche in commercio possono dividersi in quattro grandi gruppi: compatte, bridge, reflex e mirrorless.

    CompatteQueste fotocamere sono caratterizzate dalle dimensioni molto piccole, spesso tascabili. Tale caratteristica ne rende comodo e pratico lutilizzo, in quanto molto facile portarsele dietro in ogni occasione. Esse sono inoltre molto economiche. A seconda del modello e delle offerte dei centri commerciali il loro prezzo varia dagli 80 ai 400 euro. Di solito si trovano buoni modelli in una fascia di prezzo che va dai 150 ai 250 euro. La qualit delle immagini ottenibili con queste fotocamere in genere buona per i principali usi amatoriali.Purtroppo i tanti vantaggi sono controbilanciati da alcuni svantaggi che ne limitano luso presso i fotoamatori pi consapevoli e gli appassionati.

    La fotocamera compatta Olympus SH-50 iHS.

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  • Questi svantaggi essenzialmente sono:

    1) la mancanza di controlli manuali che consentano di intervenire direttamente sui principali parametri della fotografia (ci sono per alcuni modelli di classe elevata dotati di controlli manuali);

    2) limpossibilit di utilizzare accessori esterni, in primo luogo obiettivi specifici, poi aggiuntivi ottici, flash esterni, etc;

    3) le dimensioni del sensore, troppo piccole per competere, come qualit dimmagine, con le reflex (le piccole dimensioni del sensore limitano molto anche la possibilit di giocare con la profondit di campo).

    BridgeLe cosiddette fotocamere bridge si caratterizzano per essere una via di mezzo tra le compatte e le reflex. Queste fotocamere infatti di solito sono dotate di tutti i controlli manuali necessari ad ottenere gli effetti fotografici desiderati (impostazione del diaframma, impostazione del tempo di esposizione, impostazione della sensibilit), eccDi solito anche possibile montare un flash esterno. Infatti anni fa, quando il costo delle reflex digitali era ancora proibitivo, diversi fotografi professionisti utilizzavano le bridge per i loro lavori.Rispetto alla reflex lo svantaggio essenziale che con le bridge non si pu cambiare lobiettivo. Di solito esse sono dotate di uno zoom che copre le principali focali utilizzate in fotografia. Ma, per quanto di buona qualit, questo zoom non potr rivaleggiare con i migliori obiettivi disponibili per una reflex. Inoltre anche le bridge, salvo alcune eccezioni, sono dotate di sensori molto pi piccoli di quelli delle reflex. Di conseguenza le immagini, per quanto di buona qualit, non potranno rivaleggiare con queste ultime. Sempre a causa del sensore piccolo, non si potr neanche intervenire in maniera creativa sulla profondit di campo.

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  • Una fotocamera bridge Nikon Coolpix.

    Nei confronti delle compatte invece lo svantaggio essenziale che le bridge sono molto pi voluminose. Sebbene pi piccole delle reflex, esse non raggiungono certo le comode dimensioni tascabili delle compatte.

    ReflexLe reflex sono le macchine fotografiche pi utilizzate dai professionisti e dagli appassionati di fotografia. Sono infatti le fotocamere pi versatili, quelle che permettono di ottenere la migliore qualit d'immagine e di trovare una soluzione a qualsiasi necessit fotografica possa sorgere. Montano sensori molto pi grandi di quelli delle bridge e delle compatte (le dimensioni vanno dai 22,5 x 13,5mm del sensore Quattro Terzi ai classici 36 x 24mm del sensore cosiddetto Full Frame), e questo consente una qualit dell'immagine molto superiore.

    La Canon 650D.

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  • Il nome (reflex) deriva dal particolare sistema di visione: l'immagine tracciata dall'obiettivo viene inviata al mirino attraverso uno specchio inclinato, mentre un sistema di specchi definito pentaprisma provvede a raddrizzarla. In questo modo possiamo osservare esattamente ci l'obiettivo inquadra, senza errori.

    Il grande vantaggio delle reflex che consentono di cambiare gli obiettivi, e di utilizzare quindi ottiche specifiche per ciascuna necessit.

    MirrorlessL'ultima proposta del mercato, per quanto riguarda le fotocamere, sono le mirrorless (letteralmente "senza specchio"). Si tratta di fotocamere che sono prive dello specchio reflex e del pentaprisma, essendo dotate solo di mirino elettronico. Nel contempo per hanno mantenuto la caratteristica fondamentale delle reflex: la possibilit di cambiare l'obiettivo. L'eliminazione del pentaprisma permette di contenere moltissimo le dimensioni. Le mirrorless sono in genere sensibilmente pi compatte e leggere delle reflex. Inoltre, grazie al tiraggio basso consentito proprio dalla scomparsa del pentaprisma e dello specchio ribaltabile, anche gli obiettivi possono essere molto pi compatti.

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  • La Fujifilm X-pro1: una mirrorless di alta classe.

    L'importanza delle dimensioni del sensoreUn fattore di cui bisogna tener conto nella scelta della macchina fotografica la dimensione del sensore. Sar il sensore, infatti, a catturare limmagine, e pertanto le sue dimensioni hanno una notevole importanza. Spesso la domanda che il fotografo pi esperto si sente fare, quando qualcuno chiede informazioni sulla sua fida macchina fotografica, magari una reflex di ultima generazione, : quanti megapixel ha?. Lultima volta che ho risposto 14 megapixel, la replica stata, con un pizzico dorgoglio: anche la mia ha 14 megapixel, e l linterlocutore ha tirato fuori la sua compatta da taschino. Probabilmente nella sua mente il fatto che una compatta e una voluminosa reflex abbiano entrambe un sensore da 14 megapixel, significa che entrambe possono regalare foto della stessa qualit. Ebbene purtroppo non cos. Per una serie di motivi, una compattina non pu competere con una reflex. Il pi importante di questi motivi costituito proprio dalle dimensioni del sensore. Le fotocamere compatte hanno un sensore molto pi piccolo di quello delle reflex.

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  • Le dimensioni dei sensori a confronto. In giallo sono rappresentate le dimensioni del sensore di una compatta. Con tutti gli altri colori sono rappresentate le dimensioni dei sensori dei principali sistemi reflex esistenti.

    Questo fa s che i 14 milioni di pixel di una compatta di ultima generazione siano di dimensioni estremamente piccole rispetto ai 14 milioni di pixel, disposti su un sensore di dimensioni 24mmx36mm. I pixel pi grandi sono pi sensibili e quindi garantiscono un segnale migliore. Pixel di dimensioni pi piccole, stipati in un sensore anchesso di dimensioni molto piccole, tendono a produrre molto rumore. In altre parole, fatti salvi i progressi tecnologici che intervengono ad ogni generazione di fotocamere, aumentando il numero di pixel, ma riducendone la dimensione, si rischia di perdere in rumore tutto ci che si guadagna in risoluzione.Inoltre, per ottenere il massimo da tanti milioni di pixel stipati su un sensore di dimensioni tanto piccole, sarebbe necessario che lo zoom montato sulla reflex avesse una risolvenza enorme. Questo per si scontra con la necessit di mantenere dei costi accettabili. Infatti realizzare un obiettivo di gran classe ha dei costi enormi in termini di progettazione e di materiali utilizzati per costruire le lenti.Bisogna poi tener conto della diffrazione, un fenomeno ottico che colpisce lobiettivo alla chiusura del diaframma. La luce, per attraversare il diaframma, deve cambiare il suo angolo di propagazione, e questo porta a ridurre la capacit dellobiettivo di risolvere i dettagli. Quando la risoluzione dellobiettivo diventa inferiore a quella del sensore, limmagine risulta impastata, meno nitida. Questo fenomeno viene notevolmente accentuato dal numero dei pixel. La risoluzione della fotocamera viene limitata dalla diffrazione dellobiettivo.Insomma, al di l della pubblicit, e fatto salvo il progresso tecnologico che consente di spingersi sempre oltre, in genere gli utenti pi riflessivi si accorgono che la nuova compatta da 12 megapixel spesso fa foto meno nitide della vecchia da 5 megapixel, forse precocemente pensionata.In altre parole, il vantaggio dei sistemi reflex digitali, rispetto alle compatte, inizia dalle dimensioni del sensore. Si pu inoltre affermare che, a parit di tecnologia, pi grande il sensore, migliore sar la qualit delle immagini prodotte dalla fotocamera.

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  • Ovviamente questa qualit si paga: il costo delle reflex cosiddette Full Frame, con un sensore di dimensioni pari a quelle della vecchia pellicola 24mmx36mm, in genere parecchio superiore a quello di reflex con sensore pi piccolo: il Quattro Terzi delle Olympus e delle Panasonic, o lAPS-c di Canon, Nikon, Pentax e Sony.

    Le diverse tipologie di reflexLa fotocamera pi utilizzata dai fotoamatori che desiderano avere il pieno controllo creativo sulle proprie immagini sicuramente la reflex digitale. Il mercato offre davvero un ampio ventaglio di opzioni, tanto che a volte diventa difficile orientarsi. Le reflex in genere vengono classificate in base ad un non sempre condivisibile criterio di professionalit. Adottando questo criterio sul mercato troviamo:Reflex professionaliReflex semi-professionaliReflex entry-levelProviamo ad orientarci in questo mondo per scegliere la fotocamera maggiormente adatta a noi.

    La 1D-x, lultima reflex superprofessionale proposta da Canon. Cosa distingue la reflex professionale dalla entry-level? Principalmente tutta una serie di caratteristiche che rendono pi confortevole (si potrebbe dire comodo, semplice) ottenere fotografie.

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  • Proviamo ad elencarle:

    Qualit costruttiva: le reflex professionali sono pi robuste, presentano strutture interne realizzate in leghe metalliche molto raffinate, nonch particolarmente resistenti e leggere.

    Molte reflex professionali sono tropicalizzate, sono realizzate cio facendo in modo che non temano lumidit o luso sotto la pioggia battente (bisogna considerare che per garantire una tenuta sicura agli agenti atmosferici anche lobiettivo deve essere tropicalizzato).

    Le reflex professionali sono dotate di mirini a pentaprisma migliori rispetto alle entry-level, che garantiscono una visione della scena inquadrata pi ampia e confortevole, con copertura del 100%, cio la scena vista nel mirino corrisponde esattamente a quella che poi sar ripresa in fotografia.

    Le reflex professionali poi sono dotate di una doppia ghiera di controllo (una per regolare i diaframmi, laltra per regolare i tempi), e di una serie di pulsanti funzione personalizzabili (che evitano di passare dal menu per molte regolazioni)

    Le reflex professionali di solito hanno raffica di scatto pi rapida, buffer di memoria pi ampio, autofocus ed esposimetro pi sofisticati, otturatore pi prestante e di costruzione pi raffinata, e tante altre piccole e grandi raffinatezze tecniche.

    Tutto queste cose fanno delle reflex professionali strumenti che assecondano in tutto e per tutto il fotografo esperto.Le reflex entry-level sono caratterizzate da una qualit costruttiva inferiore rispetto a quelle di classe pi elevata. Utilizzano ad esempio materiali plastici meno pregiati. Questo non significa che esse siano scadenti, tutt'altro: solo che essendo rivolte ad unutenza meno specialistica, che si presume le utilizzer meno intensamente rispetto ad un professionista, sono pensate un po al risparmio. Tuttavia non bisogna credere che le reflex entry-level offrano prestazioni, in termini di qualit delle immagini, inferiori. Le reflex attuali possono tutte offrire una qualit dellimmagine di altissimo livello.

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  • La Nikon D5100. Una entry-level molto completa.

    Le reflex entry-level, proprio perch pensate anche per il principiante, hanno inoltre una serie di funzioni che rendono pi facile ottenere buone fotografie anche a chi non particolarmente esperto. Nello specifico, la presenza di programmi preimpostati, adatti alle diverse situazioni di ripresa, permette di ottenere buone fotografie pur non sapendo come interpretare e risolvere una particolare situazione fotografica.Definire le reflex semi-professionali un po pi difficile. Diciamo che si pongono a met strada, sia per dotazioni, sia per prezzo, tra le entry-level e le professionali. Possiedono alcune delle caratteristiche delle reflex professionali, ma non tutte.Per esempio, tutte le reflex semi-professionali hanno la doppia ghiera di controllo. Infatti, tra le dotazioni sopra elencate per le reflex professionali, quella che di cui il fotografo esperto sentir maggiormente la mancanza, scattando con una reflex entry-level, probabilmente sar proprio la mancanza della doppia ghiera di regolazione. Quando si lavora in manuale o quando si desidera intervenire direttamente sui parametri principali della fotografia (in primo luogo tempo di esposizione e diaframma) la possibilit di controllare direttamente tali parametri, senza dover ricorrere a menu, tasti funzione o combinazioni di tasti, molto molto importante.

    La Pentax K5. Proposta interessante nel settore delle semi-professionali. Allora come scegliere la reflex pi adatta alle proprie necessit?Bisogna valutare attentamente il proprio approccio alla fotografia. Se non si ha molta esperienza dal punto di vista fotografico, e non si certi di voler dedicare molto tempo ad imparare, probabilmente la cosa migliore orientarsi su una reflex entry-level. La gi citata presenza di programmi preimpostati faciliter molto la vita, specialmente allinizio.Daltra parte una reflex semi-professionale o professionale, pu essere molto utile come strumento di apprendimento, in quanto la mancanza dei programmi preimpostati, obbliga ad imparare a cavarsela da soli. Naturalmente per anche se si possiede una entry-level, se si vuole imparare, basta far finta che tali programmi non ci siano, e decidere di operare da soli su tempi e diaframmi.Le reflex entry-level sono ottimi strumenti per iniziare a coltivare la propria passione per la

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  • fotografia a prezzi che sono accessibili per molti. Quelle attuali hanno caratteristiche tali, dal punto di vista delle prestazioni e della qualit delle immagini, da poter accompagnare un fotoamatore per anni, senza il pericolo di una precoce obsolescenza, come accadeva fino a qualche anno fa.In alternativa, se il budget e limitato, ma si orientati su una reflex semiprofessionale, ci si pu rivolgere al mercato dellusato. Con un po di attenzione infatti possibile acquistare a prezzi ottimi fotocamere vecchie di uno o due anni, magari usate pochissimo.

    La scelta della mirrorless

    La parola mirrorless sempre pi presente nelle discussioni sui forum di fotografia e nelle chiacchierate tra fotoamatori. Sono molte le case fotografiche che hanno a listino una o pi macchine mirrorless e sono sempre di pi quelle che decidono di entrare in questa nuova nicchia di mercato.Vediamo le caratteristiche principali, i pregi e i difetti di questa recente tipologia di macchina fotografica destinata, secondo alcuni, addirittura a soppiantare la reflex.

    La Samsung NX200, mirrorless di recente uscita. Quando si parla di mirrorless in genere ci si riferisce a quelle macchine fotografiche che hanno queste caratteristiche principali:

    assenza di sistema reflex obiettivi intercambiabili

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  • sensore di dimensioni e qualit superiori a quello delle compatte (questo non sempre vero)

    In questa immagine si nota come nelle mirrorless sia assente il sistema a specchio ribaltabile proprio delle reflex. Si pu anche apprezzare il tiraggio ridotto.

    Principali vantaggi delle mirrorless rispetto alle reflex

    Assenza di parti meccaniche in movimento: lassenza del complesso specchio ribaltabile, pentaprisma e oculare assicura assenza di vibrazioni indotte, maggiore silenziosit e maggiore robustezza. Inoltre lassenza della meccanica pu dare la possibilit ai produttori di costruire fotocamera con raffiche di scatto elevate.Tiraggio corto: non essendoci la necessit di lasciare lo spazio per lo specchio, il tiraggio di tali macchine pu essere molto corto. Questo d la possibilit di montare sulla mirrorless qualsiasi ottica progettata per le macchine fotografiche reflex o a telemetro di qualunque formato: dall'APS-c, al 35mm, al medio formato. Le ottiche si possono montare tramite i vari adattatori in commercio anche se, usando ottiche adattate si perdono naturalmente gli automatismi di messa a fuoco ed esposizione. Con quasi tutte le mirrorless resta possibile usare lesposizione con priorit ai diaframmi a patto che lobiettivo che vogliamo adattare sia provvisto dellapposita ghiera o che questa sia presente sulladattatore.Compattezza: una mirrorless pu essere davvero compatta pur mantenendo un sensore delle dimensioni di quello che si pu trovare su di una reflex APS-C o Quattro Terzi. Se abbinata ad un obiettivo fisso compatto (spesso detto pancake) le dimensioni si

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  • mantengono di poco superiori a quelle di una compatta di fascia alta.

    La Panasonic GX1 col suo obiettivo 14mm rimane davvero molto compatta.

    Mirino al 100%: il mirino elettronico (o il monitor posteriore) permette di visualizzare il 100% della scena che verr registrata dal sensore. Inoltre esso sar visibile, seppur con un po di effetto scia, anche in condizioni di poca luce, situazione in cui il mirino di una reflex diventa praticamente buio. Altro vantaggio la possibilit di avere sovrimpresse alla scena che stiamo inquadrando una moltitudine di informazioni, dallistogramma dei livelli ai reticoli di aiuto alla composizione allevidenziazione delle zone sovra o sottoesposte. Questi ultimi sono vantaggi comuni anche alle reflex che hanno la possibilit di operare in live-view.

    In questa immagine evidente come anche con una quantit di luce molto bassa il monitor continui a mostrare la scena inquadrata. La differenza di luce ambiente nelle due immagini si deduce, oltre che visivamente, anche dal tempo di esposizione indicato dalla macchina. Notate anche la quantit di informazioni fornite a schermo. Naturalmente possibile scegliere quali strumenti visualizzare. Principali svantaggi rispetto alle reflex

    Il mirino elettronico non sempre presente: sotto luce intensa pu essere difficile usare lo schermo LCD posteriore. Anche quando presente molti continuano a preferire la naturalezza di visione di un mirino reflex. C da dire che i mirini elettronici sono in

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  • continuo miglioramento e ne esistono gi di ottima qualit.Obiettivi non abbastanza compatti: gi montando lo zoom standard fornito a corredo la compattezza della macchina viene vanificata. Se poi si iniziano ad usare zoom luminosi o teleobiettivi la differenza di dimensioni con una reflex tradizionale si riduce molto.

    La Panasonic GF1 con uno zoom 14-42mm. Le dimensioni dell'obiettivo, specie quando alla massima estensione, vanificano la compattezza della macchina Velocit dell'AF: lautofocus a contrasto presente su queste macchine difficilmente pu competere con quello delle reflex, specie se si considerano i modelli semi-pro. Comunque anche in questo campo si stanno facendo notevoli passi avanti ed esistono gi macchine mirrorless con un AF sufficientemente rapido ed affidabile per quasi tutti gli usi.

    Mancanza di sistemi professionali: Ancora non esistono sistemi mirrorless che si possano considerare professionali per qualit e quantit di obiettivi ed accessori. Il numero di obiettivi di qualit piuttosto limitato cos come flash e accessori prettamente professionali come ad esempio il battery grip.

    Per ultimo c da dire che alcuni sistemi mirrorless utilizzano un sensore delle dimensioni inferiori a quello delle reflex sia APS-C che Quattro Terzi. Ricadono in questa categoria il sistema Nikon 1 che ha un sensore da 1 (definito dalla Nikon CX) e il sistema Pentax Q che ha un sensore di tipo CMOS back-illuminated da 1/2.3. Questo in s non n un difetto n un vantaggio in quanto se vero che la qualit delle immagini si allontana da quella delle reflex dallaltro canto si pu disporre di un corredo di macchina e obiettivi di dimensioni davvero tascabili. Se il compromesso tra prestazioni e portabilit sia vantaggioso sar il singolo fotoamatore a deciderlo in base alle proprie necessit.

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  • Il sistema Pentax Q molto compatto, ma la macchina usa un sensore delle stesse dimensioni di quello della maggior parte delle compatte anche se di tipo retroilluminato.

    APPENDICE

    La tropicalizzazioneUna fotocamera si dice tropicalizzata se nella sua progettazione sono stati presi degli accorgimenti volti a renderla resistente nei confronti di situazioni climatiche difficili, quelle appunto che si potrebbero incontrare nei climi tropicali, come per esempio altissimo tasso di umidit, alte temperature, piogge torrenziali, eccLa tropicalizzazione di una macchina fotografica consiste essenzialmente nellinserire al suo interno, nei punti pi esposti (lungo le fessure di accoppiamento, al di sotto di pulsanti e ghiere) delle guarnizioni in gomma o in neoprene, che impediscono allacqua, alla sabbia e ad altri elementi esterni di penetrare allinterno della fotocamera. Inoltre le fotocamere tropicalizzate hanno il corpo in magnesio o in lega di magnesio e alluminio, perch sono materiali pi stabili, meno soggetti a deformazioni al variare della temperatura, e quindi in grado di garantire la tenuta delle guarnizioni nel tempo.

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  • L'immagine mostra le guarnizioni inserite all'interno di una Nikon D3x che rendono questa reflex tropicalizzata. Se si prevede di utilizzare la fotocamera in ambienti e situazioni difficili, come quelle che incontrano i fotografi di natura o di viaggio, ma anche semplicemente sotto la pioggia o su una spiaggia, a parere di chi scrive si dovrebbe seriamente pensare di acquistare un modello tropicalizzato.Purtroppo ci sono due fattori di cui tenere conto. Uno che in genere sono tropicalizzati solo i modelli di reflex pi professionali e costosi. Laltro che nessun costruttore che dichiara la sua fotocamera tropicalizzata fa riferimento alla normativa internazionale, n agli standard di tropicalizzazione degli industriali giapponesi, e nemmeno specifica che tipo di uso consentito e cosa invece da evitare. Questo in soldoni significa che se la fotocamera subisse dei danni causati dallesposizione intensa allumidit, molto probabilmente tali danni non verranno riconosciuti come riparabili in garanzia. Detto questo per non c alcun dubbio che una fotocamera tropicalizzata garantisca una maggior tranquillit quando si fotografa sotto pioggia, neve, in riva al mare (si pensi a quanto deleterio il sale per le apparecchiature elettroniche) e in tante altre circostanze.Ricordiamo che per garantire una reale protezione la reflex tropicalizzata deve essere corredata anche di obiettivo tropicalizzato. Particolarmente importante lo-ring sulla baionetta di innesto, che consente la protezione nel punto pi delicato, quello di accoppiamento tra fotocamera e obiettivo.

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  • L'o-ring (rosso) sulla baionetta di un obiettivo tropicalizzato. Lesigenza di avere fotocamere tropicalizzata aumenta man mano che sempre pi persone abbinano la fotografia a sport ed hobby che si praticano a contatto con la natura, dalle escursioni in montagna ai viaggi in luoghi esotici. Le case produttrici di fotocamere sembrano andare incontro a tale richiesta del mercato abbassando la fascia di prezzo nella quale viene offerta questa utile caratteristica.La Pentax, per esempio, ha appena presentato una fotocamera, la K30, che, a fronte di un prezzo da entry level, tropicalizzata, resistente quindi a polvere e umidit.

    La Pentax K30, reflex entry level tropicalizzata.

    Unultima avvertenza: tropicalizzazione non significa impermeabilizzazione. La fotocamera

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  • tropicalizzata non subacquea. Non provate quindi ad immergerla nellacqua perch le guarnizioni non reggeranno e la fotocamera si dannegger irrimediabilmente.

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  • Capitolo 2 Gli obiettivi

    La lunghezza focale e il concetto di obiettivo normale

    Gli obiettivi vengono denominati in base alla lunghezza focale, espressa in millimetri (mm).Cos la lunghezza focale? Immaginiamo che un obiettivo sia composto da una sola lente. La lunghezza focale sarebbe la distanza esistente tra questa lente e il piano focale (ossia il piano del sensore o della pellicola) quando la lente a fuoco sull'infinito. Poich lobiettivo composto da molte lenti, per determinare la lunghezza focale si considera il centro ottico dellobiettivo, cio lo si considera comunque, virtualmente, come una lente unica. Quindi la lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dellobiettivo e il piano di messa a fuoco.

    Si considera lunghezza focale normale per un determinato sistema fotografico, quella che corrisponde pi o meno alla diagonale del fotogramma. Allo stesso tempo, questa focale corrisponde pi o meno allangolo di campo inquadrato dallocchio umano, circa 43-45 gradi.Per esempio, nella classica pellicola formato Leica 35mm, detta anche 135, dalle dimensioni di 24x36mm, la diagonale di 43,27 mm. Lobiettivo normale per il formato Leica (oggi comunemente noto come Full Frame) dunque il 43mm.

    Il Pentax FA 43mm limited f/1,9: l'obiettivo "normale" per eccellenza sul formato Leica.

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  • In realt per una serie di ragioni, tra le quali la possibilit di adottare uno schema ottico semplice, lobiettivo normale per il sistema 24x36mm stato sempre considerato, per approssimazione, il 50mm. Per anni, infatti, prima dellavvento degli zoom, il cinquantino stato lobiettivo a corredo delle reflex. Nel corso del tempo le case si sono cimentate nella produzione di lenti da 40mm a 55mm che, con le necessarie approssimazioni, sono considerati obiettivi normali sul formato 24x36.Si considerano pertanto obiettivi normali quelli che inquadrano un angolo di campo compreso tra i 45 e i 60. Ne consegue che la focale dellobiettivo normale cambia a seconda del sistema utilizzato.Sulle fotocamere medio formato, quelle che usano pellicole 120, il cui fotogramma ha dimensioni di 6x6cm, viene considerato normale lobiettivo da 80mm.Sulle reflex digitali Full Frame, che hanno un sensore delle dimensioni uguali a quelle del fotogramma Leica, 24x36mm, il 50mm continua ad essere lottica normale.A causa del fattore di crop dovuto al sensore pi piccolo, invece, sulle reflex digitali APS-c attuali, il classico 50mm non pi un obiettivo normale, in quanto non si avvicina n alla diagonale del sensore, n allangolo di campo inquadrato dallocchio umano. Langolo di campo di un 50mm su APS-c , a seconda dei diversi formati, varia tra i 31 e i 32 gradi, allincirca quello di un 75-80mm su formato Leica. Diventa pertanto un medio tele, adatto, ad esempio, per ritratti mezzo-busto o ambientati.Gli obiettivi considerati normali su APS-c sono invece quelli che vanno da 28mm a 35mm.Per quanto riguarda le reflex del formato Quattro terzi, sono obiettivi normali quelli che hanno una focale compresa tra i 20 e i 25mm.

    L'obiettivo Olympus Zuiko 25mm f/2,8 "Pancake": un "normale" per il sistema Quattro Terzi.

    Obiettivi e fattore di cropPer decenni il sistema fotografico pi usato stato quello Leica 35mm, detto anche 135, che si basa su un fotogramma delle dimensioni di 36x24mm, oggi adottato dalle reflex digitali cosiddette Full Frame. Per questo motivo, quando si parla di obiettivi, ci si rapporta ancora, pi o meno consapevolmente, a quel sistema. Sul sistema Leica la classificazione degli obiettivi , con alcune approssimazioni, la

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  • seguente:Supergrandangolari: focali da 12mm a 21mm.Grandangolari: focali da 24mm a 35mm.Normali: focali da 40mm a 55mm.Medio tele: focali da 60mm a 200mm.Supertele: focali da 300mm in su.

    Dimensioni dei sensori.

    A causa del fatto che la maggior parte delle reflex digitali vendute attualmente ha un sensore pi piccolo, necessario rivedere la suddivisione riportata sopra, tenendo conto del fattore di crop di 1,5x 1,6x dei sistemi APS-c e o 2x per il sistema Quattro Terzi.Per questo motivo, quando si parla degli obiettivi montati su queste fotocamere, spesso si preferisce indicarne anche la focale equivalente.Pertanto si legge o si sente dire che un 300mm, montato su una reflex APS-c Nikon (come per esempio la D300), equivale a un 450mm, o che un 400mm equivale, sulla stessa fotocamera, a un 600mm. Sulle reflex APS-c Canon il fattore di crop pari a 1,6x. Quindi si dice comunemente che un 300mm equivale a un 480mm, e che un 400mm equivale a un 640mm. Come si nota, per coloro che usano lunghi teleobiettivi, il sensore APS-c offre notevoli vantaggi, in quanto fornisce un ingrandimento maggiore a parit di focale usata.Per lo stesso motivo, per, i grandangoli sono penalizzati. Un 14mm, che un grandangolo di tutto rispetto su pellicola o sensore 24x36mm, equivale solo ad un modesto 21mm se montato su APS-c.Infatti con lavvento del digitale, e la diffusione dei sensori APS-c, le case hanno prodotto dei grandangoli che partono da 10mm, e adesso anche da 8mm (equivalente ad un 12mm su APS-c con fatto di crop 1,5x).Sul sistema APS-c possiamo pertanto classificare gli obiettivi cos:Supergrandangolari: focali da 8mm a 15mm.Grandangolari: focali da 16mm a 24mm.Normali: focali da 28mm a 35mm.Medio tele: focali da 40mm a 150mm.Supertele: focali da 200mm in su.

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  • Il Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 DC HSM: lo zoom supergrandangolare pi spinto progettato per le reflex APS-c.

    Per il sistema Quattro Terzi si usa in genere considerare un fattore di crop pari a 2x, anche se le proporzioni diverse del fotogramma (4:3 invece di 3:2), dovrebbero portare a fare alcune considerazioni leggermente diverse che qui si tralasciano.Pertanto sul sistema Quattro Terzi gli obiettivi possono essere cos suddivisi:Supergrandangolari: focali da 7mm a 11mm.Grandangolari: focali da 12mm a 20mm.Normali: focali da 21mm a 27mm.Medio tele: focali da 30mm a 100mm.Supertele: focali da 150mm in su.

    Anche per le fotocamere compatte si usa parlare di focali equivalenti. Spesso infatti sullobiettivo, oltre alla focale effettiva (o al posto di essa), indicata quella equivalente nel formato Leica. Cos, per esempio, facile trovare compatte che sullobiettivo riportano la scritta 24-105mm eq., dove eq. indica appunto che le focali indicate sono quelle equivalenti, come angolo di campo inquadrato, al formato Leica 24x36mm.

    Dal grandangolo al teleobiettivo

    Si definiscono normali gli obiettivi che hanno un angolo di campo simile a quello restituito dalla visione umana, quelli che inquadrano quindi un angolo tra i 45 e i 60.Si definiscono grandangoli gli obiettivi che hanno una lunghezza focale inferiore rispetto allobiettivo considerato normale per un determinato sistema, quelli cio che permettono di inquadrare una porzione pi ampia della scena. Sono pertanto grandangoli tutti quegli obiettivi che permettono di inquadrare una porzione di campo maggiore di 45. Si definiscono teleobiettivi gli obiettivi che, avendo una lunghezza focale superiore rispetto al normale, inquadrano una porzione di campo inferiore ai 45, creando quindi un ingrandimento rispetto alla visione umana.Le fotografie sotto riportate permettono di farsi unidea delleffetto restituito dalle diverse lunghezze focali. Osservatele attentamente, consultando anche le didascalie. In particolare riflettete su come allaumentare della focale diminuisca langolo di campo

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  • inquadrato. Si tratta della stessa scena, ripresa a focali diverse.

    Grandangolo

    La scena ripresa con una reflex APS-c - con fattore di crop 1,5x - con un obiettivo di lunghezza focale 12mm, che su questo sistema restituisce un angolo di campo di 99,6. La focale equivalente su FullFrame (24x36mm) 18mm.

    A 15mm (equivalente sul FF a 22,5mm) l'angolo di campo inquadrato di 86,8.

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  • A 18mm (focale equivalente su FF 27mm), l'angolo di campo inquadrato di 76,5.

    A 24mm (focale equivalente su FF 36mm), l'angolo di campo inquadrato di 61,2. Si tratta di una visione leggermente grandangolare.

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  • Normali

    28mm (focale equivalente su FF 42mm). L'angolo di campo di 53,8. Il campo inquadrato e la resa prospettica sono molto simili a quelli della visione umana.

    35mm (focale equivalente su FF 52mm). L'angolo di campo inquadrato di 44,1. Siamo ancora nell'ambito dei "normali".

    Teleobiettivi

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  • 70mm (equivalenti su FF a 105mm). Angolo di campo pari a 22,9. Si tratta di un medio tele.

    100mm (lunghezza focale equivalente su FF 150mm). Angolo di campo pari a 16,2. Il classico mediotele.

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  • 200mm (focale equivalente su FF 300mm). Angolo di campo pari a 8,1. Siamo nel campo dei supertele.

    400mm (focale equivalente su FF 600mm). Angolo di campo pari a 4,1. Siamo nel campo dei supertele.

    Gli zoom

    Sono definiti obiettivi zoom tutti quegli obiettivi che permettono di variare la focale nellambito di una certa gamma di valori. Pur comportando spesso dei compromessi, in

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  • termini di qualit, rispetto agli obiettivi a focale fissa equivalenti, gli zoom si sono imposti sul mercato a motivo della loro versatilit e praticit. Inoltre, grazie allo sviluppo della tecnologia, oggigiorno anche gli zoom economici offrono sovente una qualit ottica di tutto rispetto. Tanto che attualmente gli obiettivi a focale fissa sono relegati ad applicazioni e generi fotografici specifici e acquistati quasi esclusivamente dai professionisti e dai fotoamatori pi esigenti. Gli zoom sulle compatteQuasi tutte le fotocamere compatte e bridge sono dotate di un obiettivo zoom. Si tratta di obiettivi dalla focale variabile, che vanno solitamente dal modesto grandangolare al medio tele. Ragionando in termini di focali equivalenti, in genere lo zoom delle compatte copre un range di focali che va dai 24-28mm in posizione grandangolare ai 200-300mm in posizione tele. Poich tali fotocamere non offrono la possibilit di cambiare lobiettivo, si cerca di offrire allacquirente una gamma di focali adatta a coprire tutte le esigenze normali di un fotoamatore.

    La Panasonic Lumix DMC-ZS7. Come indicato sul corpo della fotocamera, essa dotata di un obiettivo zoom 12x che parte da una focale equivalente di 25mm. Si tratta quindi di un 25-300mm equivalente. Le focali comprese in tale intervallo sono quelle maggiormente usate dai fotografi. Un obiettivo zoom del genere permette pertanto di coprire la maggior parte delle situazioni fotografiche.

    Sulle fotocamere reflexLe fotocamere reflex, almeno quelle definite entry-level, vengono normalmente vendute corredate con un obiettivo zoom 18-50mm o 18-55mm. Le focali equivalenti di cui si dispone sono quindi quelle comprese tra i 27-28mm e i 75-80mm. Si va pertanto dal moderato grandangolo al modesto medio tele. Si nota immediatamente quindi che una reflex appena acquistata per certi aspetti meno versatile di una compatta o di una bridge.

    Zoom medio-tele economico

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  • Per ovviare a questo problema le case produttrici spesso offrono dei kit con due obiettivi: il 18-50mm classico pi un 50-200mm, quindi uno zoom medio tele, che amplia moltissimo le possibilit fotografiche.

    Il Sony 55-200mm f/4-5,6 un tele-zoom economico adatto per "completare il corredo".

    Tali zoom sono ovviamente acquistabili anche separatamente e costituiscono un modo semplice di ampliare la propria gamma di focali, e di conseguenza le possibilit fotografiche, spendendo poco. Di solito il costo di tali zoom si mantiene al di sotto dei 300-350 euro.

    Il Nikon Nikkor 70-300mm f/4,5-5,6 VR. Un obiettivo dalla buona resa che, come indica la sigla VR, anche stabilizzato.

    Zoom tuttofare

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  • Per coloro che desiderano corredare la reflex di un unico obiettivo tuttofare, perch magari non amano cambiare ottica, sono disponibili dei comodi 18-200mm o 18-250mm piuttosto versatili, anche se spesso con evidenti compromessi in termini di qualit ottica.

    Il Nikon 18-200 VR (cio stabilizzato). Un obiettivo zoom versatile, che va dal grandangolo moderato al tele spinto, per coloro che non amano cambiare ottica.

    Se si desidera ampliare ulteriormente il proprio corredo fotografico e le proprie possibilit espressive, sono ovviamente disponibili obiettivi zoom per tutti i gusti. Lunico limite costituito dallammontare del proprio budget di spesa.

    Ecco alcuni esempi.

    Zoom grandangolariGli zoom grandangolari coprono focali che vanno dagli 8mm ai 24mm, se disegnati per il sistema APS-c, e dai 12 ai 35mm se disegnati per il sistema Full Frame (24x36mm). Di solito non hanno una grande apertura, si limitano a f/4, perch con i grandangoli il rischio di ottenere fotografie micromosse minore (il tempo di sicurezza, a 10mm, su sistema APS-c, pari a 1/15 si secondo).

    Il Sony DT 11-18 mm f/4,5-5,6: un obiettivo zoom che copre le focali grandangolari.

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  • Zoom normali luminosiSono obiettivi che coprono focali tra i 16 e i 55mm per il formato APS-c e tra i 24 e i 70mm per il formato Full Frame. Si distinguono dagli zoom che vengono forniti a corredo per essere molto pi luminosi. Infatti hanno unapertura fissa, su tutto il range di focali, di f/2,8 mentre gli zoommini a corredo sono f/4-5,6.

    Il Nikon Nikkor AF-S 17-55mm f/2.8 G IF-ED DX: uno zoom "normale" luminoso.

    Qual la differenza, allatto pratico? Beh un obiettivo luminoso, con apertura f/2,8, permette innanzitutto di bilanciare meglio la profondit di campo, sfocando meglio lo sfondo all'occorrenza, cosa molto utile in molti generi fotografici, come ad esempio il ritratto. Le grandi aperture permettono poi di impostare tempi pi veloci, minimizzando il pericolo di mosso. Anche la scena visualizzata nel mirino appare pi luminosa. Inoltre, trattandosi di prodotti pensati per unutenza professionale, gli zoom ad apertura f/2,8 sono in genere progettati per garantire una resa ottica senza compromessi.Ovviamente questi vantaggi comportano anche alcuni svantaggi. Innanzitutto il prezzo. Un 16-50 f/2,8 pu costare dagli 800 ai 1500 euro, mentre un obiettivo kit 18-55 f/4-5,6 costa circa 100-150 euro, spesso anche meno se comprato insieme alla fotocamera. In secondo luogo le dimensioni e il peso.

    Zoom medio-tele luminosiAnche per quanto riguarda la gamma dei teleobiettivi esistono zoom professionali. Il pi classico il 70-200 f/2,8.Ovviamente anche in questo caso il vantaggio, rispetto ad obiettivi con escursioni focali simili ma con diaframma f/4 o f/5,6, sta principalmente nella luminosit. Tuttavia, dato che si tratta di obiettivi professionali, nei quali i produttori riversano il top delle proprie capacit progettuali e tecniche, si riscontra in questi obiettivi una qualit ottica eccezionale. Ovviamente tale qualit si paga profumatamente. I prezzi oscillano tra gli 800-900 euro dei produttori universali e i 2000 euro o pi dei brand pi famosi.

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  • Il Canon 70-200 f/2,8 II. Un medio tele luminoso stabilizzato dalla straordinaria resa ottica.

    I medio-tele luminosi si usano soprattutto per la fotografia di ritratto (nella quale lampia apertura di diaframma consente di sfocare lo sfondo e, in generale, un completo controllo sulla profondit di campo), per la fotografia in luoghi poco illuminati, per la fotografia di cerimonia, senza tralasciare la fotografia di paesaggio e, talora, quella di animali selvatici.La differenza di luminosit comporta ovviamente una notevole differenza in termini di dimensioni e peso, come si pu osservare nella seguente foto. Gli zoom tele luminosi sono anche piuttosto pesanti.Zoom teleSono obiettivi a focale variabile che che coprono le focali lunghe, ad esempio da 80mm a 400mm, o da 150mm a 500mm, poco luminosi (di solito hanno unapertura di diaframma variabile tra f/5 ed f/7,3).Spesso sono usati dai neofiti per cominciare a praticare generi pi impegnativi e specialistici di fotografia, quale quella sportiva (si pensi alle partite di calcio, alla vela, alle gare automobilistiche su pista o a quelle di motocross), e quella di animali in natura (wildlife).

    Il sigma 150-500 f/5-6,3 HSM OS uno zoom tele stabilizzato che permette di avvicinarsi con una spesa ancora abbastanza contenuta al mondo dei supertele e a generi fotografici,

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  • quali la fotografia di animali selvatici, che richiedono le lunghe focali.Si tratta di generi fotografici che ben presto richiederanno luso di teleobiettivi a focale fissa, dallampia apertura, costosi e pesanti, ma per iniziare a prendere confidenza con essi, magari in attesa di capire se si tratta di un tipo di fotografia che ci interessa davvero, lacquisto di uno zoom tele, dal costo e dal peso ancora contenuti, potrebbe essere una buona soluzione iniziale.

    Gli obiettivi macro

    Un ramo della ripresa fotografica che risulta sicuramente molto affascinante, sia per chi lo pratica che per gli osservatori delle foto, quello che consiste nello spostare il punto di vista su un microcosmo che ci circonda e del quale noi siamo spesso inconsapevoli invasori ma quasi mai attenti spettatori: quello degli insetti, dei fiori, delle gocce di rugiada e di miliardi di altri soggetti troppo piccoli per essere apprezzati compiutamente nella loro a volte stupefacente bellezza ad occhio nudo.

    Rapporto di riproduzione circa 1:1.

    Stiamo ovviamente parlando della fotografia macro o macrofotografia, cio della ripresa a distanza ravvicinata che permette di cogliere luniverso alieno che si trova allinterno del

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  • mondo al quale siamo abituati.Molti sono gli strumenti e gli accessori che permettono alla nostra fotocamera divenire idonea per la ripresa macro. Sicuramente per la soluzione pi semplice, quella senza compromessi, ma anche pi costosa costituita dall'acquisto di un obiettivo macro.Bisogna fare molta attenzione per: la scritta macro appare al giorno doggi su molti obiettivi che non lo sono affatto. I fabbricanti di ottiche, infatti, tendono a largheggiare piuttosto disinvoltamente, e ad attribuire la qualifica di macro anche ad obiettivi che permettono, s e no, un rapporto di ingrandimento di 1:6, 1:5, 1:4. Un noto zoom 70-300 che viene definito macro, per esempio, permette un rapporto di ingrandimento massimo di 1:4 senza lutilizzo di ulteriori accessori. Questo rapporto significa che, per esempio, un soggetto di 4 mm di lunghezza, verr riprodotto con la lunghezza effettiva di 1mm sul sensore. Davvero ben poca cosa.Gli obiettivi macro propriamente detti, invece, sono quelli che consentono un rapporto di riproduzione 1:1. Cio ogni particolare del soggetto verr riprodotto esattamente con le stesse dimensioni sul sensore. Alcuni obiettivi macro si fermano in realt ad un rapporto 1:2, ma raggiungono il fatidico 1:1 con una lente close-up o un tubo di prolunga accessorio appositamente studiato dal produttore, lutilizzo dei quali non ne pregiudica significativamente la qualit.

    Sull'obiettivo macro viene riportato il rapporto di riproduzione al quale si sta lavorando. In questo caso 1:1.

    Se studiamo i cataloghi dei vari produttori di obiettivi scopriamo che gli obiettivi macro sono nella quasi totalit dei casi obiettivi a focale fissa, con apertura di diaframma sicuramente buona, ma non eccezionale (si ferma a f/2,8 o a f/3,5), con una lente frontale che fuoriesce molto dal barilotto quando si trova alla minima distanza di messa a fuoco.

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  • Al massimo rapporto di riproduzione, come si vede dalla fotografia, la lente frontale di un obiettivo macro fuoriesce tantissimo dal barilotto.

    La caratteristica fondamentale di un obiettivo macro quella di riuscire a mettere a fuoco su una distanza molto pi breve rispetto a quella di un obiettivo normale. Se un 50mm normale di solito mette a fuoco ad una distanza minima di circa 45 cm di distanza, un 50mm macro riuscir a mettere a fuoco ad una distanza minima di circa 19,5 cm.Per esemplificare altre differenze costruttive tra un obiettivo macro e uno normale, mettiamo a confronto i dati tecnici di due obiettivi di pari focale, del medesimo produttore:

    Raffronto tra le specifiche tecniche di un obiettivo da 50mm macro e uno normale Le differenze che saltano subito allocchio sono le seguenti:

    Il 50mm normale molto pi luminoso, f/1,4 contro f/2,8. Ci avviene perch un

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  • 50mm normale progettato per garantire un ottimo controllo dello sfocato e quindi con la possibilit di utilizzare un diaframma molto aperto. Un obiettivo macro invece sar usato soprattutto ai diaframmi intermedi o pi chiusi. Inutile quindi, in sede di progettazione, lavorare su grandi aperture che non sarebbero utilizzate e creerebbero molti problemi ai progettisti per essere gestite.

    Il 50mm macro ha un diaframma che si chiude di ben tre stop in pi: f/45 contro f/16. Anche questo dovuto ad una precisa scelta progettuale. In macrofotografia infatti la profondit di campo sempre poca, e un diaframma pi chiuso permette di guadagnare qualche millimetro di zona nitida in pi. Inutile invece prevedere tali diaframmi su un obiettivo normale, dove non sarebbero quasi mai utilizzati.

    Ovviamente il rapporto di riproduzione molto diverso: 1:1 per lobiettivo macro, 1:7,4 per lobiettivo normale.

    Quale obiettivo macro conviene scegliere?

    Nikon Micro Nikkor 60mm f/2,8 macro G ED.

    Esistono in commercio obiettivi macro delle focali pi diverse: si va dai 35mm ai 200mm. Tutti, come gi detto, garantiscono un rapporto di riproduzione che per lo meno di 1:2.Su quale focale indirizzarsi dipende soprattutto dallimpiego che vogliamo farne.Bisogna infatti tener conto di un fattore importante: minore la lunghezza focale dellobiettivo, minore sar la distanza tra la lente frontale e il soggetto.Questo fatto ha due conseguenze importanti:

    1. se il soggetto vivo (un insetto per esempio), qualora la distanza minima della lente frontale fosse troppo corta, potrebbe spaventarsi e fuggire;

    2. una distanza troppo corta tra la lente frontale e il soggetto pu creare problemi con lutilizzo delleventuale illuminazione esterna (flash o lampada).

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  • Nella foto di questo ragnetto siamo ben oltre il rapporto di riproduzione 1:1. E' stata ottenuta con un 100mm macro montato su tubi di prolunga ed stata usata una fonte di illuminazione esterna (il flash, montato sulla fotocamera, con diffusore). La distanza minima di messa a fuoco, grazie all'utilizzo di una focale tele, ha permesso di non spaventare il ragnetto e di avere anche sufficiente spazio per illuminarlo. Per esemplificare il problema portiamo qualche dato: con un 50mm la distanza tra la lente frontale e il soggetto sar di circa 7 cm; se abbiamo un paraluce montato, a seconda della conformazione di questo, la distanza di lavoro scender a circa 4-5 cm. A questo punto importante precisare che vi una notevole differenza tra la distanza minima di messa a fuoco, che per un 50mm macro sar, come detto prima, di circa 19,5 cm, e la distanza del soggetto dalla lente frontale, in quanto in fase di lavoro la lente frontale di un macro fuoriesce moltissimo dal barilotto. Alla minima distanza di messa a fuoco, che corrisponde al massimo fattore di ingrandimento (1:1), la lente frontale di un 50mm macro dister circa 7 cm dal soggetto.Con un 100mm invece la distanza di lavoro sale a 14 cm, 12-13 con un paraluce montato. evidente come la differenza sia notevole: la maggior parte degli insetti non tollerer una distanza di 4-5 cm, ma una di 12-13 s. Per gli insetti sarebbe comunque meglio utilizzare un 150mm o un 180mm, che permettono di raggiungere il rapporto di riproduzione di 1:1 rispettivamente a 18 cm e 23 cm di distanza dalla lente frontale, abbastanza per garantire anche la nostra sicurezza rispetto a soggetti pericolosi (vespe, calabroni, vipere).

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  • Il Sigma APO MACRO 180mm f/2,8 DG OS HSM: un'ottica straordinaria per la fotografia di insetti in quanto permette di mantenersi a una buona distanza dal soggetto.

    Anche leventuale utilizzo di fonti di illuminazione esterna risulta parecchio facilitato se possiamo operare ad una distanza maggiore.In virt di quanto sopra detto, e anche se ho visto delle foto bellissime fatte con dei macro di focale 35mm, il mio suggerimento di orientarsi su obiettivi macro di focale compresa tra i 50mm e i 100mm se pensiamo di fotografare fiori e altri soggetti statici, mentre 100mm sono davvero il minimo sindacale per fotografare gli insetti, per i quali le focali ideali sono quelle comprese tra i 150mm e i 200mm.

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  • Un obiettivo molto particolare, studiato da Canon esclusivamente per la macro. Il Canon MP E 65mm f/2,8 permette di raggiungere ingrandimenti fino al 5x con effetti spettacolari.

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  • Capitolo 3 Gli accessori

    Il treppiede

    Senza ombra di dubbio l'accessorio pi importante per un fotografo il treppiede.

    Molti fotografi confidano nellefficacia dello stabilizzatore, molti detestano farsi carico del non indifferente peso di un buon

    treppiede, ma se volete espandere le potenzialit della vostra attrezzatura, seguite questo consiglio: dotatevi di un buon

    treppiede.

    Luso del treppiede infatti presenta i seguenti vantaggi:

    1) semplicemente riuscirete a fare fotografie altrimenti impossibili, ad esempio quelle nelle quali per ragioni estetiche si

    desidera utilizzare dei lunghi tempi di esposizione, come negli esempi sotto riportati:

    Questa immagine stata ottenuta utilizzando un tempo di scatto di 2,5 secondi. Un tempo cos lungo necessario per rendere l'effetto del movimento del mare. Nessuno stabilizzatore potrebbe compensare una tempo di scatto tanto lungo. C' una sola possibilit: utilizzare un treppiede.

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  • Il tempo di scatto di 3 secondi permette di rendere nella fotografia l'effetto dell'acqua in movimento. Ancora una volta indispensabile il treppiede.

    2) il treppiede permette di valutare con calma linquadratura. Sotto questo aspetto molto utile: una specie di palestra di

    buona composizione. Specialmente allinizio, quando certi automatismi della composizione non sono acquisiti, fermarsi a

    riflettere sullinquadratura scelta, osservandola per bene nel mirino o sul live-view della fotocamera, permette di ottenere

    immagini migliori;

    3) spesso ottenere uno scatto interessante significa aspettare il gioco di luce ideale. Capita quindi di posizionare la

    macchina sul treppiede, scegliere per bene linquadratura, e aspettare che arrivi la luce ideale. Tale attesa pu durare

    anche molti minuti, perfino qualche ora. Se la macchina montata sul treppiede, e linquadratura stata ben pensata in

    precedenza, allarrivo della luce ideale saremo pronti a scattare la fotografia senza perdere quei preziosi secondi che

    potrebbero vanificare la nostra attesa.

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  • Un tramonto dura pochi minuti. Meglio essere pronti e scegliere l'inquadratura prima, aspettando poi l'attimo giusto con la fotocamera sul treppiede

    Per la scelta del treppiede bisogna tener conto di un solo consiglio fondamentale: non risparmiare! Sulle bancarelle e

    anche nei negozi di fotografia si vedono treppiedi che costano poche decine di euro. Non comprateli!

    Il treppiede, per essere efficace, deve essere stabile. Per essere stabile deve essere costruito bene e deve essere anche

    pesante. Difficilmente si trova qualcosa che risponde a questi parametri al di sotto dei 150 euro. A cui va aggiunto il costo

    della testa, che nei treppiedi professionali viene venduta a parte.

    Un treppiede professionale garantisce l'adeguata stabilit e la sicurezza dell'attrezzatura fotografica. Va corredato di una "testa", l'accessorio che regge la fotocamera e permette di modificare l'inquadratura.

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  • Un buon parametro per valutare se il treppiede adeguato alle nostre necessit, che esso deve pesare pi

    dellattrezzatura che andr a reggere. Questa regola pu essere derogata solo nel caso dei modernissimi e costosissimi

    treppiedi costruiti in fibra di carbonio con altri materiali ricercati e raffinati. Ad ogni modo i produttori di modelli

    professionali indicano il peso che un determinato modello di treppiede pu reggere.

    Per resistere alla tentazione di comprare un treppiede sulle bancarelle, considerate che proprio al treppiede affidate la

    sicurezza della vostra preziosa fotocamera con lobiettivo montato (si tratta probabilmente di centinaia di euro, se non

    migliaia). Essi andrebbero incontro a danni ingenti se il treppiede si rovesciasse. Non proprio il caso di risparmiare sul

    treppiede, quindi!

    Un treppiede poco stabile inoltre del tutto inutile, perch il semplice movimento che imprimete con il dito al pulsante di

    scatto pu generare le vibrazioni che porteranno ad una foto mossa.

    Una testa base, a tre movimenti, da montare sul treppiede. La testa dotata di una piastra a sgancio rapido, che va montato sotto la fotocamera, e permette di montare quest'ultima sul treppiede in pochi istanti e di staccarla altrettanto rapidamente.

    Ma come scegliere il treppiede? A quali caratteristiche prestare attenzione?

    Stabilit e robustezza

    Ripetiamolo. Siccome alla stabilit del treppiede affidata lintegrit della nostra costosa attrezzatura fotografica, esso

    dovrebbe essere davvero robusto. Vi assicuro che uno dei momenti peggiori nella vita del fotografo quando vede

    cadere a terra la sua preziosa fotocamera, magari con un obiettivo montato del valore di diverse centinaia o migliaia di

    euro.

    Davvero sarebbe poco saggio lesinare proprio sullacquisto del treppiede. Se abbiamo una reflex, quindi, evitiamo

    accuratamente i treppiedi in vendita sulle bancarelle, ed evitiamo anche di acquistare marchi sconosciuti in negozio.

    Rivolgiamoci ai pochi e conosciuti produttori seri, e scegliamo accuratamente il cavalletto fotografico adatto alle nostre

    necessit dopo averlo provato o aver chiesto informazioni chiarificatrici agli esperti, magari rivolgendoci ad amici

    fotoamatori o chiedendo lumi su uno dei tanti forum on line di fotografia.

    Nella scelta del cavalletto possiamo avvalerci dei dati tecnici dichiarati, presenti sulle brochure, sui cataloghi, sulle

    scatole e sui siti web dei migliori produttori. Tra i dati tecnici viene chiaramente riportato il peso che il treppiede pu

    sostenere.

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  • Un dato fondamentale nella scelta: il peso massimo caricabile sul treppiede. In questo caso 8 Kg.

    Una vecchia regola empirica raccomandava di scegliere un treppiede pi pesante dellattrezzatura che dovrebbe

    sostenere. La tecnologia e luso di materiali migliori ha permesso di chiudere un occhio su questa regola. Ad ogni modo

    sempre meglio largheggiare, e scegliere un cavalletto che dichiari una capacit di carico superiore di almeno il 30%

    al peso della reflex e dellobiettivo che dovr sostenere.

    Un treppiede di generose dimensioni garantir, oltre che dal rischio di improvvise rovinose cadute, anche lattenuazione

    di quelle vibrazioni che provocano il micromosso, con la conseguente perdita di nitidezza della foto.

    Inoltre, anche il numero delle sezioni delle gambe influenza molto la stabilit del treppiede: importante assicurarsi che

    il cavalletto che stiamo acquistando non abbia pi di due snodi, che le gambe, quindi, non abbiano pi di tre sezioni.

    Trasportabilit

    La trasportabilit un fattore molto importante nella scelta del cavalletto, anche se purtroppo entra in contrasto con la

    caratteristica analizzata prima, in quanto un treppiede stabile di solito anche piuttosto pesante, a meno che non ci

    indirizziamo verso modelli in fibra di carbonio che sono fino al 30% pi leggeri degli altri a parit di capacit di carico. I

    treppiedi in fibra di carbonio sono piuttosto costosi ma se dobbiamo portarci dietro il cavalletto durante lunghe escursioni

    dobbiamo seriamente considerarne lacquisto, oppure cercare una soluzione di compromesso.

    Versatilit

    un elemento molto importante nella scelta del treppiede la sua versatilit. In particolare si deve prestare attenzione a

    due caratteristiche: la possibilit di montare la colonna in orizzontale e la possibilit di eliminarla per allargare le gambe e

    raggiungere unaltezza minima da terra di non pi di 15-20 cm.

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  • La colonna del treppiede.

    Possibilit di montare la colonna in orizzontale

    La colonna del treppiede permette di aumentare laltezza massima di lavoro quando le gambe sono completamente

    estese.

    Per alcuni generi fotografici (macro in primis, ma anche riproduzione di documenti, ecc) importante che sia possibile

    disporla in orizzontale, come si vede nella seguente immagine:

    importante che il treppiede abbia la possibilit di montare la colonna in orizzontale.

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  • In questo modo potremo fotografare con la fotocamera rivolta verso il basso, cosa che pu capitare pi di frequente di

    quanto immaginiate, soprattutto se praticate la fotografia macro.

    Per scattare questa fotografia il treppiede stato disposto con la colonna in orizzontale.

    Possibilit di eliminare la colonna centrale

    Anche questa una caratteristica importante, perch permette di raggiungere una altezza minima da terra non superiore

    ai 15-20 cm. Questa propriet importante soprattutto nella fotografia naturalistica. Unaltezza minima da terra

    contenuta, infatti, permette di fotografare gli animali (ad esempio gli anatidi in un lago) alla loro stessa altezza, cio dalla

    prospettiva migliore. Naturalmente fondamentale che le gambe del treppiede siano completamente allargabili come si

    vede nella foto sottostante.

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  • importante che il treppiede abbia la colonna centrale staccabile e le gambe che si allarghino completamente per garantire unaltezza minima da terra di pochi centimetri.

    Altri fattori di cui tener conto nella scelta del treppiede

    Un altro elemento da considerare quello dellaltezza massima. Dovrebbe essere di circa 130 150 cm con la colonna

    centrale completamente abbassata. Se vero, infatti, che la colonna permette di aumentare laltezza alloccorrenza,

    anche vero che quando essa viene sollevata il treppiede diventa meno stabile. Per questo motivo meglio acquistare un

    treppiede che sia abbastanza alto senza ricorrere alla colonna centrale.

    Per quanto riguarda la colorazione, non ci sono particolare necessit. Se per siamo interessati a praticare la fotografia

    di animali in natura, ricordiamo che molti fotografi naturalisti suggeriscono lacquisto di treppiedi di colore verde scuro, o

    nero, perch il colore dellalluminio e specialmente i riflessi del sole su di esso, potrebbero essere percepiti da alcuni

    animali e infastidirli.

    Molto utile sul cavalletto (soprattutto se lo si utilizza per riprese video) pu essere una bolla di livello.

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  • Bolla di livello sul treppiede.

    Infine due parole sui piedini, anche se nei treppiedi professionali sono di solito intercambiabili e quindi facilmente

    sostituibili, in quanto i produttori li vendono come accessori. I piedini pi comuni, quelli con i quali sono venduti in genere

    i cavalletti, sono in gomma, utili sia in interno (per non rigare o danneggiare i pavimenti) che nella maggior parte delle

    situazioni in esterno. Esistono poi i piedini a punta in metallo, da utilizzare solo allesterno e conficcare nel terreno per

    aumentare la stabilit del treppiede. Vi sono poi i piedini doppi, dotati sia di gommino che di punta in metallo.

    Piedino in gomma.

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  • Piedino doppio con base in gomma da ruotare per fare alloccorrenza fuoriuscire la punta in metallo.

    Scegliere una testa per il treppiede

    I treppiedi professionali o semi-professionali vengono venduti senza testa che dovr essere acquistata separatamente dal fotografo in base alle proprie necessit. Vediamo quali sono le principali teste per treppiede in commercio.

    Testa a sfera

    Come suggerisce il nome, questo tipo di testa ha un unico snodo a sfera che permette di muovere velocemente la fotocamera in qualsiasi direzione. La testa ha una levetta o una manopola che consente di sbloccarla, collocarla nella posizione desiderata e ribloccarla.

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  • Una testa a sfera prodotta da Cullmann. L'unica leva presente permette di bloccare e sbloccare la testa. Foto Cullmann.de

    Vantaggi: immediatezza e velocit nel muovere la macchina fotografica sbloccando ununica leva. Compattezza: se

    confrontata con una testa a tre movimenti la differenza di dimensioni evidente.

    Svantaggi: sono in genere meno precise delle teste a tre movimenti ed pi difficile ottenere uninquadratura accurata

    rispetto a queste ultime. Anche se bloccate tendono ad essere meno stabili e a muoversi pi facilmente dalla posizione

    stabilita rispetto alle teste a tre movimenti (questo, naturalmente, dipende molto dalla qualit e dalla robustezza).

    Usi consigliati: una testa molto versatile che permette di fare un po di tutto. Diversi fotografi la usano per qualsiasi tipo

    di foto, dal ritratto alla macrofotografia. Io personalmente non la ritengo adatta alla fotografia di paesaggio, per la quale

    preferibile avere il controllo separato dei tre movimenti, e alla macrofotografia spinta (ingrandimenti superiori all1:1) per

    la quale pi indicata una testa a cremagliera con movimenti micrometrici (di questo tipo di testa e di altre per usi pi

    specifici parleremo in un prossimo tutorial).

    Testa a tre movimenti

    Con questo tipo di testa si ha la possibilit di muovere la fotocamera indipendentemente su ognuno dei tre assi.

    Ciascuna delle tre manopole sblocca e blocca uno degli assi.

    Una testa a tre movimenti prodotta da Benro.Come si vede, ha una manopola per bloccare e sbloccate ognuno degli assi indipendentemente. Foto Benro USA

    Vantaggi: la regolazione separata per i tre assi permette di scegliere accuratamente linquadratura. Si pu muovere la

    macchina fotografica agendo su di un asse lasciando bloccati gli altri, cosa utile, ad esempio, quando si vogliono provare

    inquadrature diverse senza cambiare la posizione della linea dellorizzonte o quando si vogliono unire pi foto per

    ottenere delle panoramiche. Una volta bloccate le manopole pi difficile che linquadratura si sposti rispetto a quanto

    avviene con le teste a sfera.

    Svantaggi: dovendo armeggiare con tre leve, lutilizzo meno immediato e veloce rispetto a quello di una testa a sfera.

    Gli ingombri sono maggiori rispetto ad una testa a sfera di portata equivalente.

    Usi consigliati: si pu usare per ogni genere fotografico, specialmente per quelli dove la precisione dellinquadratura

    prioritaria rispetto alla velocit operativa: paesaggi, macro, foto di architettura, riproduzione di quadri o documenti.

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  • Come scegliere

    Se si indecisi nella scelta tra queste due teste pu essere utile andare in un negozio di fotografia ben fornito e chiedere

    di poterne provare diverse di entrambi i tipi. In questo modo sar pi facile capire quale tipo di testa pi adatto al

    nostro modo di fotografare.

    Caratteristiche a cui fare attenzione

    Quando si sceglie la testa per il treppiede, ci sono alcune caratteristiche comuni a cui fare attenzione.

    Portata massima

    Tutti i produttori dichiarano nelle schede tecniche la portata massima delle teste da loro prodotte. Facciamo attenzione a

    scegliere una testa con una portata massima superiore al peso della nostra macchina con lobiettivo pi pesante di cui

    disponiamo. bene tenersi un poco larghi in modo da evitare di far lavorare la testa al limite delle sue possibilit a tutto

    vantaggio della stabilit e della sicurezza dellattrezzatura che ci monteremo sopra.

    Solidit e qualit di assemblaggio

    Assicuriamoci che la testa che stiamo per acquistare non abbia giochi eccessivi, che potrebbero tradursi in foto micro

    mosse, e che sia sufficientemente solida per luso che ne faremo. Affidandoci a marche note, ed evitando le linee troppo

    economiche, non dovremmo aver problemi in tal senso.

    Meccanismo si aggancio-sgancio rapido

    La piastra rapida viene lasciata montata sulla fotocamera.

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  • La piastra rapida si aggancia e sgancia dalla testa del treppiede tramite un sistema di inserimento e blocco comandato da una levetta.

    Quasi tutte le teste di buona qualit ne sono dotate. Il meccanismo di aggancio e di sgancio rapido consiste in una

    piastra da avvitare sotto la fotocamera. La piastra pu essere inserita sulla testa del treppiede attraverso apposite

    scanalature e incastri ed esservi bloccata attraverso un apposito fermo.

    La funzione di questo meccanismo quella di permettere di agganciare e sganciare la macchina dalla testa rapidamente

    muovendo semplicemente una levetta. In tal modo si potr, ad esempio, posizionare con calma il treppiede e

    agganciarvi la fotocamera solo quando ben stazionato. Inoltre, quando dobbiamo spostare il cavalletto possiamo

    sganciare la macchina fotografica in un attimo e riagganciarla dopo averlo riposizionato, evitando inutili rischi per

    lattrezzatura. Certo la stessa cosa si pu fare anche senza lo sgancio rapido, ma il dover avvitare e svitare ogni volta la

    macchina fotografica alla testa del treppiede certamente pi laborioso. Senza uno sgancio rapido probabile che, tra

    uno scatto e laltro, si finisca per spostare il cavalletto con la macchina montata per non ripetere ogni volta la noiosa

    operazione di smontaggio e rimontaggio.

    Con il meccanismo di aggancio e sgancio rapido, inoltre, sar possibile acquistare varie piastre, una per ogni fotocamera

    e per ogni obiettivo di grandi dimensioni del nostro corredo, in modo da avere la possibilit di togliere una fotocamera e

    montarne unaltra sul treppiede in pochi istanti.

    quindi decisamente consigliabile scegliere una testa munita di sgancio rapido e che abbia una piastra rapida ben fatta,

    che si monti con facilit e, sopratutto, che si blocchi in modo sicuro.

    Teste particolari o per usi speciali

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  • Testa a cremagliera

    La 410 Junior, una testa a cremagliera prodotta da Manfrotto. Notare le manopole la cui ratozione permette il movimento lungo i tre assi. Foto: www.manfrotto.com

    Nelle normali teste a tre movimenti per muoversi lungo un asse si sblocca la relativa manopola e la si blocca

    nuovamente una volta raggiunta la posizione voluta. Con le teste a cremagliera, invece, ci si muove lungo gli assi

    ruotando le relative manopole fino a raggiungere la posizione voluta senza necessit di bloccare e sbloccare nulla. Il

    movimento molto preciso e permette di curare linquadratura con grande accuratezza. Sono provviste anche di un

    meccanismo che permette di sganciare, tramite una ghiera, gli ingranaggi per muovere velocemente la testa e, una volta

    ribloccati, correggere con precisione linquadratura usando le manopole che permettono il movimento micrometrico.

    Usi consigliati

    La testa a cremagliera consigliata nelle situazioni che richiedono grande precisione nellinquadratura, per la fotografia

    di oggetti statici e dove la velocit operativa secondaria rispetto alla precisione. Un uso sicuramente indicato per la

    macro fotografia ad alti ingrandimenti, dove con una testa senza movimenti micrometrici sarebbe arduo inquadrare con

    cura il soggetto e il semplice ribloccare la leva di un asse provocherebbe spostamenti significativi nellinquadratura. Si

    pu usare anche per la fotografia in studio o per i paesaggi, se si desidera curare linquadratura in modo maniacale.

    Testa gimbal

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  • Una testa gimbal prodotta da Triopo. Da notare la particolare struttura della testa che permette il perfetto bilanciamento dellobiettivo e movimenti molto fluidi. Foto: www.triopo.pl

    La gimbal una testa molto particolare, lo si capisce gi dallaspetto differente da qualsiasi altra tipologia di testa. Il suo nome

    deriva dal tipo di meccanismo utilizzato, denominato per lappunto gimbal. Questa testa viene usata per teleobiettivi grossi e

    pesanti. Ha la caratteristica di permettere di bilanciare il complesso macchina teleobiettivo. Una volta ben bilanciata, la testa

    permette di muovere rapidamente lobiettivo per seguire soggetti in rapido movimento. Se di buona fattura, i movimenti sono

    fluidissimi, lobiettivo sembra sospeso in aria e il suo peso annullato.

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  • Le teste gimbal sono ottime per sostenere obiettivi lunghi e pesanti, come questo AF S Nikkor 800mm f5.6 di prossima uscita che sar probabilmente lungo pi di 50 cm e pesante pi di 5 kg. Da notare la presenza dellattacco per il treppiede, condizione essenziale per luso su questo tipo di testa. Foto: http://www.nikonusa.com

    Usi consigliati

    La testa gimbal viene usata con obiettivi dalla lunga focale e provvisti di collare con attacco per il treppiede. I generi fotografici per

    cui particolarmente indicata sono in pratica gli stessi per i quali si usano lunghi teleobiettivi: la fotografia naturalistica di animali nel

    loro habitat e la fotografia di eventi sportivi.

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  • Testa video

    La Manfrotto 501HDV, una testa video di buona qualit per lamatore evoluto, ma usata anche da professionisti che girano video usando le fotocamere. Foto: www.manfrotto.com

    Perch parlare di teste video in un volume dedicato alla fotografia? La risposta semplice, oggi la maggior parte delle fotocamere

    offre la possibilit di girare video. Diverse reflex e mirrorless di ultima generazione permettono di fare riprese video di altissima

    qualit e in full HD (19201080 pixel). Per questo sono sempre pi le persone che oltre ad essere fotoamatori sono anche

    videoamatori e usano la medesima attrezzatura sia per fotografare che per riprendere video. Per il videoamatore evoluto, che

    intende fare video di alta qualit, luso di una testa specifica praticamente dobbligo. Una buona testa video permette infatti di

    ottenere movimenti di camera fluidi, senza scatti. Diciamo subito che esiste una gran variet di questo tipo di teste, si va da quelle

    semplici a due movimenti, dal costo di poche decine di euro, a quelle pi sofisticate che costano qualche centinaio di euro, per non

    parlare, ovviamente, di quelle professionali da alcune migliaia di euro. Le prime, a mio parere, non sono di grande utilit in quanto

    non permettono movimenti fluidi. Se devono essere usate solo per riprese statiche tanto vale usare una buona testa fotografica, se

    gi la si possiede. Le seconde, avendo sui due assi frizioni fluide e regolabili, e una molla di controbilanciamento, permettono di

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  • fare panoramiche e movimenti verticali fluidi e senza scatti. Il rovescio della medaglia il prezzo: si parte dai 150/200 per avere

    una testa di discreta qualit, a cui va aggiunto il costo di un robusto treppiede video che, dotato di attacco a semisfera, costa grosso

    modo il doppio della testa.

    Teste a sfera, alcune variantiVediamo qui alcune varianti della normale testa a sfera di cui abbiamo parlato sopra.

    Testa idrostatica

    Una testa idrostatica che pu reggere, in questo caso, fino a 16Kg. Foto: www.manfrotto.com

    Sono praticamente teste a sfera dotate di sistema di bloccaggio idraulico. Hanno le stesse caratteristiche delle normali teste a sfera,

    ma sopportano carichi maggiori e hanno un bloccaggio pi sicuro anche con macchine e obiettivi particolarmente pesanti.

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  • Testa joystick

    Testa joystick con impugnatura verticale. Notare la leva facilmente azionabile dalla stessa mano che impugna la testa. Foto: www.manfrotto.com

    una testa a sfera con unimpugnatura, orizzontale o verticale, e uno sblocco a grilletto. Si usa per cambiare rapidamente

    linquadratura. Tenendo la mano sullimpugnatura a forma di joystick, basta premere la leva a grilletto per sbloccare, reinquadrare e

    rilasciare la leva per bloccare di nuovo la testa.

    Testa panoramica

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  • Testa panoramica. Si vede alla base il meccanismo di rotazione. Le slitte servono per posizionare con cura la fotocamera. Foto: www.manfrotto.com

    Come dice il nome, un tipo di testa che si utilizza per ottenere fotografie panoramiche composte da diversi scatti uniti tra loro in

    post produzione attraverso appositi software. Sono composte da una parte che permette la rotazione a 360 a scatti costanti e una

    parte che permette di posizionare con cura la fotocamera in modo da mantenere allineati il centro di rotazione col punto nodale del

    complesso fotocamera obiettivo.

    Esistono naturalmente altre varianti delle teste fin qui viste, ma le loro caratteristiche non si discostano molto da quelle delle

    tipologie a cui appartengono.

    Chi necessita di teste cos specifiche? vero che con una buona testa a sfera o a tre movimenti ci si pu cimentare un po in tutti i

    generi fotografici, ma se ci si appassiona ad uno in particolare dopo un po si potrebbe sentire il bisogno di attrezzatura pi specifica

    che permette di ottenere risultati migliori e pi comodamente. Ad esempio se ci si appassionasse alla macro fotografia e si iniziasse

    a fare foto con ingrandimenti spinti, una normale testa a tre movimenti comincerebbe a mostrare tutti i suoi limiti e si inizierebbe a

    sentire il bisogno di una testa a cremagliera che permette movimenti micrometrici.

    Il mio consiglio di iniziare con una testa a sfera o a tre movimenti e, nel caso ci si indirizzasse verso un genere particolare,

    affiancarle successivamente una testa pi specifica, continuando ad utilizzare quella base per gli altri generi.

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  • Cavalletti da tavolo e altri supporti

    Sebbene un robusto treppiede sia fondamentale in molti generi fotografici, quando si viaggia per lavoro o vacanza e si preferisce avere con s unattrezzatura il pi possibile compatta e leggera (una fotocamera compatta, oppure una mirrorless o una reflex con un solo obiettivo), esso potrebbe risultare troppo pesante e ingombrante per portarselo dietro.

    Per rispondere a questa esigenza, diversi produttori di accessori fotografici producono supporti estremamente compatti e leggeri,

    tanto da poter essere infilati in una borsa o in un marsupio. Si va dai mini treppiedi da tavolo a vari tipi di morsetti da fissare su

    ringhiere, pali e simili. Vediamo le principali caratteristiche di questi accessori per orientarci nella loro scelta.

    Treppiedi da tavolo

    Come intuibile dal nome sono piccoli treppiedi alti pochi centimetri da appoggiare su di una superficie solida come un tavolo, il

    pavimento, un muretto, il tetto di unauto e via dicendo. Ne esistono di diversi tipi, dai cavalletti telescopici reperibili per qualche

    euro dai venditori cinesi, buoni al massimo per reggere una piccola compatta, ai cavalletti prodotti da aziende specializzate, robusti

    a sufficienza anche per sostenere una reflex, che hanno un costo di alcune decine di euro.

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  • Un treppiede da tavolo sufficientemente robusto pu sostenete anche una piccola reflex. Foto: www.cullmann.de

    Pregi

    Il pregio maggiore sicuramente quello di essere compatti e leggeri, tanto da riuscire ad infilarli in piccole borse o marsupi

    fotografici. Se di buona qualit sono anche sufficientemente robusti e stabili.

    Difetti

    Essendo laltezza molto contenuta hanno bisogno di una superficie abbastanza alta su cui essere poggiati, se non abbiamo vicino

    un tavolo o un muretto lutilit limitata. Quelli pi economici non sono in genere molto stabili e robusti, quindi si possono usare al

    massimo con una compatta leggera.

    Morsetti

    Sono dei veri e propri morsetti da fissare a tubi, ringhiere, pali e via dicendo. Ne esistono di diversi tipi, alcuni sono molto robusti e

    sopportano carichi notevoli. Sono molto utilizzati anche in studio per sostenere flash, ombrelli e altre attrezzature.

    Un morsetto Manfrotto molto robusto (ha una portata massima di 15Kg) con montata una piccola testa a sfera per orientare la fotocamera.

    Pregi

    Se di buona qualit sono molto robusti e possono sostenere tranquillamente anche una reflex. Non hanno bisogno di un piano di

    appoggio per essere utilizzati, basta una ringhiera, un ramo o un palo per avere un buon punto di appoggio. Tra i pregi c

    certamente la versatilit, oltre che per la macchina fotografica vengono buoni per fissare altri accessori fotografici, come flash,

    pannelli riflettenti e via dicendo.

    Difetti

    Hanno in genere un prezzo superiore ai cavalletti da tavolo e pesano di pi. Normalmente non hanno una testa a sfera, perci

    bisogner acquistarla separatamente. Molti sono studiati per usi fotografici generici, pertanto potrebbe esserci la necessit di

    acquistare a parte lattacco per la macchina fotografica.

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  • Treppiedi snodabili

    Il Gorillapod, famoso treppiede snodabile prodotto da Joby. Foto: http://joby.com/gorillapod/

    Sono treppiedi di piccole dimensioni con le gambe costituite da snodi. Questa particolare costruzione permette di ancorarli a pali,

    ringhiere, rami e via dicendo. Le sfere hanno una parte gommata che permette una buona presa sulle superfici. Ne esiste anche un

    particolare tipo che ha le sfere alle estremit delle gambe dotate di magneti per permettere un buon ancoraggio su superfici

    metalliche.

    Pregi

    Sono molto versatili e riuniscono i pregi dei mini treppiedi e dei morsetti: possibile usarli sia appoggiati a superfici piane che

    ancorati a ringhiere, rami e pali. Inoltre le gambe flessibili possono adattarsi a rocce, scogli e via dicendo. Ne esistono modelli

    robusti a sufficienza per sostenere una piccola reflex.

    Difetti

    I modelli pi grandi, adatti anche alle reflex, possono essere piuttosto costosi. La forza di ancoraggio non paragonabile a quella di

    un buon morsetto, specie con le macchine un po pi pesanti.

    Supporti per smartphone

    Con la crescente diffusione di smartphone dotati di fotocamera, che permettono di ottenere fotografie di discreta qualit, diversi

    produttori hanno messo in commercio diversi supporti adatti a sostenerli. Si va da accessori a incastro dotati di attacco a vite per

    essere fissati su cavalletti e mini treppiedi, a piccoli cavalletti completi di attacco ad incastro. Se si usa spesso il cellulare per

    fotografare, magari in sostituzione della compatta, pu essere un piccolo accessori