corso di primo soccorso - sns.it · 28/08/2015 1 croce rossa italiana comitato provinciale di pisa...
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CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
Corso di Primo Soccorso
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
OBIETTIVO
DURATA 12 OREcome da D.M. 388 del 15 luglio 2003
ACQUISIRE LE CAPACITÀ NECESSARIE PER INTERVENIRE CORRETTAMENTE
IN CASO DI EMERGENZA SANITARIA
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
OBIETTIVI DEL CORSO
1.Riconoscere l’Emergenza
2.Organizzare e gestire le prime fasi delle operazioni di Primo Soccorso
3.Praticare il Primo Soccorso
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Riconoscere l’emergenza
• Allertare il sistema di soccorso• Riconoscere un emergenza sanitaria• Attuare gli interventi di Primo Soccorso• Conoscere i rischi specifici dell’attività
svolta
ARGOMENTI DEL CORSO
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
ARGOMENTI DEL CORSO
Conoscere il primo soccorso
• Acquisire conoscenze generali sui traumi in ambiente lavorativo
• Acquisire conoscenze generali sulle patologie specifiche in ambiente di lavoro
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Praticare il primo soccorso
• Acquisire capacità di intervento pratico
ARGOMENTI DEL CORSO
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Cassetta primo soccorso
CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRIMO SOCCORSO(Aziende di Fascia A e B) – D.M. 388/03
• Guanti monouso (5 paia)• Visiera paraschizzi• Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di
iodio da 1 litro• Flaconi di soluzione fisiologica sodio cloruro 0.9% da 500
ml, (3)• Compresse di garza sterile 10x10 in buste singole (1 0)• Compresse di garza sterile 18x40 in buste singole (2 ) • Teli sterili monouso (2)• Pinzette da medicazione sterili monouso (2)
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• Confezione di rete elastica di misura media• Confezione di cotone idrofilo• Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2)• Rotoli di cerotto alto cm 2,5 (2)• Un paio di forbici• Lacci emostatici (3)• Ghiaccio pronto uso (2 confezioni)• Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanita ri (2)• Termometro• Apparecchio per la misurazione della pressione
arteriosa
Cassetta primo soccorso
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CONTENUTO MINIMO DEL PACCHETTO DI MEDICAZIONE(Aziende di Fascia A e B) – D.M. 388/03
• Guanti sterili monouso (2 paia)• Flacone di soluzione cutanea di iodio al 10% da 125 ml (1)• Flacone di soluzione fisiologica sodio clururo 0,9% da 250 ml
(1)• Compresse di garza sterili 18x40 in buste singole ( 1)• Compresse di garza sterili 10x10 in buste singole ( 3)• Pinzette da medicazione sterili monouso (1)• Confezione di cotone idrofilo• Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'us o (1)• Rotoli di cerotto alto cm 2,5 (1)• Un paio di forbici• Lacci emostatici (1)• Ghiaccio pronto uso (1 confezioni)• Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanita ri (1)
Pacchetto di medicazione
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CONOSCENZA DI:
• CARATTERISTICHE DEL LUOGO DI LAVORO
• SISTEMA DI ALLARME GENERALE
• SISTEMA ANTI-INCENDIO
• ADDETTI ALLA SICUREZZA
• LAVORATORI PRESENTI E LORO UBICAZIONE
• CONOSCENZA DEGLI ASCENSORI E DI OGNI ALTRO DISPOSITIVO TECNOLOGICO
Requisiti del’addetto di primo soccorso
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Primo Soccorso
NON E’
Pronto Soccorso
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Definizione di Primo Soccorso
Soccorso effettuato da chiunque, purchècompetente, atto a salvaguardare la vita o lasalute di un infortunato in qualunque luogo.
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Soccorso effettuato da personale medico o paramedico atto a migliorare le condizioni di
un paziente in un luogo attrezzato.
Definizione di Pronto Soccorso
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I numeri dell’emergenza:
1 1 2 [uno uno due] Carabinieri
1 1 3 [uno uno tre] Polizia
1 1 5 [uno uno cinque] Vigili del fuoco
1 5 1 5 [uno cinque uno cinque] Guardia Forestale
1 1 8 [uno uno otto] Emergenza Sanitaria
Il sistema di emergenza
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Emergenza sanitaria territoriale
CRI
Misericordie
ANPAS
X
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Il Sistema d’ emergenza sanitaria
AUTOMEDICAELISOCCORSO
AMBULANZA ORDINARIA O DI SOCCORSO AVANZATO
MEZZI DI SOCCORSO SPECIALI
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Chiamata di Soccorso• Recapito telefonico [meglio fisso]
• Dove? [dettagliatamente]• Presentarsi [Nome, Cognome, Qual.]
• Cosa è successo?
• Quando è successo?• Quanti sono gli infortunati e gravità
• Informazioni utili sulla scena
• NON RIAGGANCIARE !!! Aspettare OK dall’operatore
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CHIAMATA 118
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BLS
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INTRODUZIONE
“Ogni giorno molti cuori cessano di battere, ma molti di essi sono ancora troppo
sani per dover morire”(ACLS manual)
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Il BLS si prefigge di prevenire e/o ritardare il danno anossico cerebrale
con la RCP di base.
Obiettivi del BLS
In mancanza delle funzioni vitali il sistema nervoso centrale subisce
danni irreversibili entro 5 - 10 minuti.
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Catena della sopravvivenza
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L’ABC del BLS
A
B
C
Valutazione dello stato di coscienza
Valutazione del respiro
Valutazione dei segni di circolo
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A
Valutazione della Coscienza
“Signore mi sente!! Signore mi sente!! Apra gli occhi ...”
Prendendo una mano dell’infortunato:
“Mi stringa la mano!”
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ASTATO d’ INCOSCIENZA
Attivare il sistema di emergenza
Posizionare l’infortunato su di un piano rigido
Allineare il corpo (posizione supina) Scoprire il torace
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Pervieta’ delle Vie Aree
Aprire la bocca dell’infortunato,
se vedo un corpo estraneo lo rimuovo!
A
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AIperestensione della Testa
Per effettuare l’Iperestensione della testa, si posizionano due dita sotto al mento e
la mano sulla fronte
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ATTENZIONE !!!
Nel soggetto traumatizzato
NON si esegue
l’iperestensione della testa
ma si effettua solo
il sollevamento della mandibola
A
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VALUTAZIONE DEL RESPIRO E DEI SEGNI DI CIRCOLO
Guardo
Ascolto
Sento
per 10 secondi contati ad alta voce …
B/C
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• Se l’attività respiratoria è presente mantenere iperestensione della testa.
• Se non sono presenti ne segni di circolo ne attività respiratoria iniziare RCP con l’uso della canula di guedel
ARRESTO CARDIORESPIRATORIOARRESTO CARDIORESPIRATORIO
B/C
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PUNTO DI REPERE
Si posiziona la parte prossimale della mano al centro del torace.
B/C
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di PisaMASSAGGIO CARDIACO
GLI ERRORI
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Massaggio cardiaco
Corretta Posizione del soccorritore
• 30 compressioni ad una velocità di circa100 compressioni/minuto
• Rapporto Compressione-Rilasciamento 1:1
• Abbassamento dello sterno di almeno 4-5 cm
B/C
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I CICLI
Sia in uno che in due soccorritori:
• 30 compressioni e 2 insufflazioni = 1 ciclo
• Ogni 5 cicli facciamo cambio tra il Soccorritore che massaggia e quello che ventila
B/C
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QUANDO MI FERMO ?
La rianimazione cardiopolmonare si interrompe in 4 casi:
• Arrivo dell’ALS
• Sfinimento dei soccorritori• Ripresa di segni di circolo
e respiro
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MEZZI AGGIUNTIVI
• Cannula orofaringea
• Maschera tascabile
• Pallone autoespandibile
Sono accessori che servono per facilitarci e/o proteggerci durante l’esecuzione delle insufflazioni.
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CANNULA OROFARINGEA
2 pediatriche
4 adulti
Scelta della misura corretta
Si inserisce con la concavità rivolta verso
l’alto, una volta raggiunto il palato si ruota di 180°
Togliere se sono presenti riflessi
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MASCHERA TASCABILE
Posizionamento delle mani a doppia “C”
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PALLONE AUTOESPANDIBILE
Comprimere il pallone lentamente
e ritmicamente
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BLS
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DAE
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OSTRUZIONE VIE AEREE
Quando un corpo estraneo va nelle vie aeree possono verificarsi due situazioni:
1. OSTRUZIONE PARZIALE
2. OSTRUZIONE TOTALETRATTAMENTO
IMMEDIATOTRATTAMENTO
IMMEDIATO
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PACCHE INTERSCAPOLARI
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MANOVRA DI HEIMLICH
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MANOVRA DI HEMLICH
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MANOVRA DI HEMLICH
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PBLS e MDP
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PLS
1. Si esegue solo per cause di forza maggiore
2. Si esegue solo su vittima incosciente che respira
3. NON si usa nel traumatizzato
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PLS
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APPARATO RESPIRATORIO E CARDIACO
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Apparato Respiratorio
nasofaringelaringe
trachea
polmoni
bronchi bronchioli
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Apparato Respiratorio
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PLEURA PARIETALE E VISCERALE
Il liquido pleurico contribuiscealla respirazione agendo dalubrificante
Lo spazio tra le pleure èdefinito cavità pleurica ed èriempito di liquido
Cavità pleurica con fluido
Pleura parietale
Pleura viscerale
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LA MECCANICA RESPIRATORIAInspirazione
Durante una normale inspirazione intervengono i muscoli diaframma eintercostali esterni la cui contrazione produce un movimento in alto ed inavanti della gabbia toracica.
Il diaframma si schiaccia e si
muove in basso
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LA MECCANICA RESPIRATORIAL’espirazione
Durante una normale espirazione non interviene nessun muscolo ma è un processopassivo. Se l’espirazione è attiva intervengono i muscoli addominali e i muscoliintercostali interni che forzano la gabbia toracica verso il basso e all’interno.
Il diaframma si muove in alto
I muscoli intercostali si rilassano e le
coste con lo sterno tornano nella
posizione di riposo
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FREQUENZA RESPIRATORIA
Nell’adulto
(sano ed a riposo)14 – 16 atti/min.
Nel neonato
(sano ed a riposo)30 – 35 atti/min.
Nell’anziano
(sano ed a riposo)12 – 14 atti/min.
La frequenza respiratoria, quindi la motilità dei m uscoli respiratori,è controllata dai centri nervosi del respiro che si
trovano in una zona del cervello chiamata BULBO
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APPARATO CARDIACO
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APPARATO CARDIACO
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La funzione primaria del cuore è quella di “pompare” sangue all’interno dei vasi
FREQUENZA CARDIACA
Nell’adulto
(sano ed a riposo)70 – 80 atti/min.
Nel neonato
(sano ed a riposo)130 – 140 atti/min.
Nell’anziano
(sano ed a riposo)60 – 65 atti/min.
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PATOLOGIE
APPARATO CARDIACO
ANGINA PECTORIS
I.M.A (Infarto miocardico acuto)ARRESTO CARDIACO
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SEGNI E SINTOMI
• DOLORE di difficile definizione: senso di oppressione, di peso, di “morsa” o dolore vero e proprio
• LOCALIZZAZIONE al torace, allo stomaco o al dorso
• IRRADIAZIONE del dolore: braccia, spalle, collo, volto, dorso, addome
• COMPARSA sia a riposo che sotto sforzo
� Nausea, vomito, sudorazione fredda� Difficoltà respiratoria� Colorito pallido o grigiastro� Sensazione di ansia o angoscia
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PRIMO SOCCORSO
• Tranquillizzare l’infortunato
• Non far muovere l’infortunato
• Controllo costante dei parametri vitali
• Slacciare indumenti costrittivi
• Se fa uso di farmaci (TRINITRINA o CARVASIN ) “aiutarlo
nell’assunzione”
• Posizione semiseduta
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FATTORI DI RISCHIO
FATTORI CHE POSSONO
ESSERE MODIFICATI
Fumo di sigarettaDiabete mellito
Ipertensione arteriosaIper-colesterolemia
Vita sedentariaObesitàStress
FATTORI CHE NON POSSONO ESSERE
MODIFICATI
FamiliaritàSesso maschile
Età (1°, 50/55 anni)
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ARRESTO CARDIO-RESPIRATORIO
caratterizzato da:PERDITA DI COSCIENZA
ASSENZA DI ATTIVITÀ RESPIRATORIA ASSENZA DI ATTIVITÀ CIRCOLATORIA
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EMERGENZE NON TRAUMATICHE
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Perdita di coscienza
PRESINCOPE
Sensazione di svenimento, senza completa perdita di coscienza.
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PRIMO SOCCORSO
• Posizionare l’infortunato a terra• Slacciare indumenti costrittivi
• Attendere la completa scomparsa delmalessere prima di farlo alzare
• Ospedalizzare per controlli
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SINCOPECompleta perdita di conoscenza dovuta
ad una diminuzione dell'afflusso di sangue al cervello.
CAUSE:• Cardiache• Neurologiche• Emorragiche
SINTOMI:• Incoscienza
• Cute pallida e sudata
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CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
PRIMO SOCCORSO
• Posizionare l’infortunato a terra
• Slacciare indumenti costrittivi
• Controllare i parametri vitali
• Tranquillizzare l’infortunato (se riprende coscienza)
• OSPEDALIZZARE
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ICTUS O TIA
E’ causato da un'interruzione dell'afflusso di sangue in una zona del cervello, che
può avvenire per un'emorragia e la rottura di un vaso o per un trombo,
un'occlusione di un vaso per un coagulo di sangue.
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ICTUS O TIASintomi
• Difficoltà o impossibilità a parlare
• Asimmetria del volto (“bocca storta”)
• Emi-paresi
• Incontinenza improvvisa
• Stato soporoso o confusionale, coma
• Vomito
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EDEMA POLMONARE (EPA)
Accumulo di liquido nei polmoni
Cause: gravi problemi cardiaci e/o polmonari
eventi traumatici
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SINTOMI
In genere ad insorgenza notturna
Agitazione
Respiro difficoltoso e talvolta rumoroso
Polso tachicardico e debole
Cute fredda, sudore algido e cianosi
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PRIMO SOCCORSO
Quadro clinico urgente
• Tranquillizzare l’infortunato
• Slacciare gli indumenti costrittivi• Posizione seduta
• Ospedalizzare rapidamente
L’ EPA è una situazione ad alto rischio di morte in tempi brevi
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CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di PisaASMA
Riduzione del diametro dei bronchioli polmonari con conseguente difficoltà respiratoria
Sintomi: • agitazione, ansia• difficoltà respiratoria (dispnea, respiro superfici ale)• tachicardia• pallore cutaneo
• tranquillizzare l’infortunato• far fare respiri lenti e profondi• posizione semiseduta• se fa uso di spray (VENTOLIN) aiutarlo
nell’assunzione• ospedalizzare
Primo Soccorso:
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CONVULSIONI INFANTILIQuadro clinico caratteristico nei bambini, caratterizzato dalla comparsa di contrazioni
muscolari involontarie.
Cause • febbre alta (> 38°C)• carenza di calcio nel sangue• trauma cranico• tumori cerebrali
Sintomi • irrigidimento del corpo• possibile inarcamento del corpo• contrazioni muscolari
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PRIMO SOCCORSO
• Cercare di individuare la causa (trauma o febbre)
• Proteggere il bambino da corpi lesivi durante le
contrazioni
• OSPEDALIZZARE RAPIDAMENTE
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EPILESSIA
Cause:• Febbre alta (> 39°C)• Infezioni dell’encefalo• Ipoglicemia• Tumori cerebrali• ICTUS• Intossicazione acuta da alcool• Traumi cranici gravi• CAUSE SCONOSCIUTE
Quadro patologicocaratterizzato da «corto circuito
cerebrale»
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SintomiAURA: (30-60 sec. prima e non sempre presente)
Nausea, malessere generale, lampi luminosi negli oc chi.
Fase TONICA: (1-1,5 min.)
Perdita di coscienza, irrigidimento muscolare.
Fase CLONICA: (1-2 min.)
Contrazioni muscolari
Fase del RISVEGLIO:
Arresto delle contrazioni,
Lenta ripresa di coscienza,
Amnesia dell’accaduto.
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Primo Soccorso
• NON cercare di impedire la crisi convulsiva
• Allontanare oggetti potenzialmente lesivi
• Proteggere la testa ma senza immobilizzarla
• Allontanare la folla
• Slacciare indumenti costrittivi (se possibile)
• Controllare parametri vitali
• Al risveglio tranquillizzare l’infortunato (non ricorda
l’accaduto)
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Crisi di assenza ("piccolomale")
Sono crisi generalizzate e brevi. Sono caratterizzate da un improvviso arresto
motorio con uno stato di coscienza apparentemente conservato. Tuttavia, durante le crisi di assenza, la persona
non è in grado di rispondere e in seguito non ricorda l'episodio.
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ATTACCO DI PANICO
Sentimento di forte paura e ansia provocata dal pensiero che qualcosa di negativo possa accadere alla persona o
ad altri soggetti con cui ha relzioni significative.
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SINTOMI
• tachicardia e tachipnea• formicolii alle estremità• mani a «pinguino»• lipotimia
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Primo Soccorso
• Allontanare la folla• Tranquillizzare la persona• Farla concentrare sulla
respirazione• OSPEDALIZZARE
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PARAMETRI VITALISHOCK
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SHOCK
Condizione URGENTE, ad alto rischio di mortalità, caratterizzata da una profonda alterazione
dell’organismo
TIPI DI SHOCK
IPOVOLEMICOANAFILATTICOCARDIOGENO
SETTICO
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Shock Ipovolemico
Diminuzione dei liquidi organici con calo della pressione arteriosa.
E' causata in genere da emorragie, ustioni e disidratazione dovuta a
vomito e/o diarrea.
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Shock Anafilattico
Dovuto a una reazione allergica generalizzata causata in genere da
punture d'insetti, farmaci o alimenti.
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
Shock Cardiogeno
La pressione arteriosa diminuisce perché il cuore pompa con minore vigore per una disfunzione o un
infarto.
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Shock Settico
Sostenuto da una grave infezione batterica dell’organismo.
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
SINTOMI
• Ipotensione
• Respirazione superficiale (Dispnea)• Polso flebile, tachicardico
• Oliguria e anuria
• Agitazione
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MECCANISMI DI COMPENSO
Aumento della frequenza cardiaca
Aumento della frequenza respiratoria
Vasocostrizione periferica
Polso rapido > 100/min e piccolo
Atti respiratori > 20 min.
Cute pallida e fredda, umida. Tempo di
riempimento capillare > 2 secondi
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PRIMO SOCCORSO
• Intervenire subito sulla causa dello shock (tamponare emorragie…)
• Tranquillizzare l’infortunato
• Controllare i parametri vitali• Slacciare gli indumenti costrittivi
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
PRIMO SOCCORSO
• Coprire il paziente per prevenire la perdita di calore
• Ospedalizzare rapidamente
• Non muovere il paziente• Non somministrare bevande
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
TRAUMATOLOGIA MECCANICA
TRAUMATOLOGIA MECCANICA
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TRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARETRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE
Le lesioni allo scheletro sono di comune osservazione
Solo il medico e leANALISI RADIOGRAFICHE
permettono una diagnosi corretta
NON SOTTOVALUTARE,PERICOLO DI
RISCHIO EVOLUTIVO
alcune creanoPERICOLO DI VITA
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di PisaTRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARETRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE
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FUNZIONI DELLO SCHELETRO
• Sostegno• Protezione• Movimento
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CONTUSIONEapplicazione di energia meccanica senza lesioni ossee
TRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARETRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE
DISTORSIONEspostamento transitorio e reversibile dei capi osseiarticolari, con stiramento della capsula articolare
LUSSAZIONEspostamento permanente e completo dei
capi ossei articolari
FRATTURArottura di un osso
CONTRATTURA
STIRAMENTO
STRAPPO MUSCOLARE
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
TRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARETRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE
CONTUSIONE
Trauma da impatto, senza lesione effettiva dei tessuti
Sintomi:DOLOREPossibili EMATOMI
Primo soccorso:BENDAGGIO ELASTICOIMPACCO FREDDO
NON PRATICARE MASSAGGINON APPLICARE CALORE
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
TRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARETRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE
DISTORSIONEStiramento senza spostamento dei capi ossei articolari
Sedi più colpite
CavigliaGinocchio
Polso
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TRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE
LUSSAZIONE
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LUSSAZIONE E DISTORSIONE
PRIMO SOCCORSO
• Non ridurre la lussazione• Applicare ghiaccio• Immobilizzare in posizione antalgica• Ospedalizzare
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TRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE
FRATTURA
COMPOSTALe estremità dell’osso rimangono
allineate
SCOMPOSTA Le estremità dell’osso risultano
disallineate
ESPOSTA L’osso lacera e fuoriesce dalla cute
COMPLICATA Lesione associata di nervi, vasi, organi
provocata da frammenti ossei
INCOMPLETALesione non completa dell’osso
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FRATTURA COMPLICATALesione Nervosa
Contaminazione della ferita
Tessuti lesi
Lesione dei vasi sanguigni
TRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE
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SINTOMI DELLE LESIONI SCHELETRICHE
1. DOLORE2. EDEMA (RIGONFIAMENTO)3. LIMITAZIONE DEI MOVIMENTI4. EMATOMA, ECCHIMOSI5. DEFORMAZIONE6. ALTERAZIONE DEL COLORITO CUTANEO 7. ALTERAZIONE DELLA SENSIBILITÀ (formicolio….)
TRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE
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TRATTAMENTO DELLE LESIONI SCHELETRICHE
1. Tranquillizzare l’infortunato2. Applicare GHIACCIO3. IMMOBILIZZARE a monte e a valle4. NON muovere la parte lesa senza averla
immobilizzata5. NON massaggiare, NON applicare calore
• NON SPOSTARE L’INFORTUNATO SE NON NECESSARIO
• SE NECESSARIO SPOSTARLO NEL MODO GIUSTO
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Complicanze delle Fratture
• Shock: per emorragia
• Perdita della sensibilità : per
lesione dei nervi
• Infezione : per esposizione ossea
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
TRAUMATOLOGIADEL CRANIO E DELLA
COLONNA VERTEBRALE
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
Anatomia funzionale del SNC
Sistema Nervoso CentraleControlla tutte le funzioni di base e reagisce agli stimoli esterni
Sistema Nervoso PerifericoRete di fibre nervose che collegano il SNC al resto del corpo
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Encefalo
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Midollo Spinale
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Patologie principali
• Perdite di Coscienza
• Traumi cerebro-spinali
• Ictus e TIA
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Trauma cranico
• Si distinguono:– Lesioni esterne
• Cute: ferite, contusioni • Ossa: fratture alla volta e/o alla base cranica
– Lesioni interne • S.N.C.: emorragie, deficit vascolari
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Trauma Cranico
SINTOMI
Sono estremamente variabili!!!
• Coscienza presente, alterata o assente
• Cefalea, vertigini
• Dolore nella zona lesa
• Respirazione alterata
• Tachicardia o bradicardia
• Fuoriuscita di sangue da naso e/o orecchie
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TRAUMACRANICODIFFERENZA DI DIAMETRO DELLA PUPILLA
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TRATTAMENTO1. Autoprotezione2. Allontanare la folla3. POSIZIONE SUPINA4. VIGILARE sui parametri vitali (Rischio Evolutivo
Clinico)5. Bloccare il rachide cervicale6. Attenzione al VOMITO
• NON SPOSTARE L’INFORTUNATO SE NON NECESSARIO
• SE NECESSARIO SPOSTARLO NEL MODO GIUSTO
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Testa in posizione neutra
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Spostare l’infortunato
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TRAUMA VERTEBRO-SPINALE
DOLORE ALLA SCHIENA
• Dolore, parestesie, incontinenza, perdita di sensibilità…
SINTOMI
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Primo Soccorso
• Autoprotezione
• Allontanare la folla
• Controllare i parametri vitali
• Slacciare indumenti costrittivi
• Bloccare il rachide cervicale
• Ospedalizzare
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TRAUMATOLOGIA DEL TORACE
E DELL’ADDOME
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Traumi al toraceTraumi al toraceSINTOMISINTOMI
DIFFICOLTÀ RESPIRATORIADIFFICOLTÀ RESPIRATORIA
• SE TRAUMA TORACICO ISOLATOsedutosemiseduto
• NON SPOSTARE L’INFORTUNATO SE NON NECESSARIO
• SE NECESSARIO SPOSTARLO NEL MODO GIUSTO
TRAUMA SEMPRE POTENZIALMENTE GRAVETRAUMA SEMPRE POTENZIALMENTE GRAVE
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LEMBO TORACICO MOBILE
Lesione traumatica determinata dalla rottura di almeno due coste in almeno due punti
diversi per ogni costa.
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MOVIMENTO RESPIRATORIO PARADOSSOMOVIMENTO RESPIRATORIO PARADOSSO
SINTOMI• agitazione
• respiro irregolare, rumoroso, doloroso
• polso tachicardico, irregolare
• presenza del movimento paradosso
• pallore, cianosi
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PRIMO SOCCORSO
• Tranquillizzare l’infortunato• Bloccare il movimento paradosso• Controllare i parametri vitali• Ospedalizzare
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PNEUMOTORACELesione traumatica o spontanea che crea una
comunicazione anomala tra cavità pleurica e ambiente esterno
CAUSE: Traumi perforanti del torace
Malattie polmonari
EFFETTO: L’aria penetra nello spazio pleurico efa collassare il polmone perdendo così la sua funzionalità
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PNEUMOTORACE
CHIUSO APERTO
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PNEUMOTORACE CHIUSO
SINTOMI:
• Agitazione
• Dolore violento al torace• Dispnea
• Tachicardia
• Emitorace leso immobile
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PRIMO SOCCORSO
• Tranquillizzare l’infortunato
• Slacciare gli indumenti costrittivi• Posizione semiseduta
• Controllare i parametri vitali
• Ospedalizzare rapidamente
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PNEUMOTORACE APERTOSintomi:• Come nello PNEUMOTORACE
CHIUSO• ferita penetrante toracica
Primo Soccorso:•Tranquillizzare l’infortunato
•Slacciare gli indumenti costrittivi
• TRATTARE LA FERITA
•Posizione semiseduta
•Controllare i parametri vitali
•Ospedalizzare rapidamente
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ANATOMIA ADDOME
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TRAUMA dell’ADDOMETRATTAMENTO
Distendere il traumatizzato in posizione supina con le ginocchia
semiflesse
SE TRAUMA GENERALE: SUPINO
• NON SPOSTARE L’INFORTUNATO SE NON NECESSARIO
• SE NECESSARIO SPOSTARLO NEL MODO GIUSTO
PERICOLO DI EMORRAGIA INTERNA E SHOCK
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TRAUMATOLOGIA GENERALE
FERITE ED EMORRAGIE
TRAUMATOLOGIA GENERALE
FERITE ED EMORRAGIE
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• Perdita di sangue all’interno del corpo o in cavità interne (vie respiratorie, vie digerenti)
• non visibile• non tamponabile
EMORRAGIA ESTERNA
• Perdita di sangue all’esterno del corpo visibile e tamponabile
EMORRAGIE
EMORRAGIA INTERNA
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EMORRAGIE
Emorragie VENOSE Emorragie VENOSE Emorragie ARTERIOSEEmorragie ARTERIOSE
Sangue a “macchia d’olio”Sangue di colore rosso scuro
Sangue a zampillo Sangue di colore rosso acceso
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TRATTAMENTO
• COMPRESSIONE IN SEDE• BENDAGGIO COMPRESSIVO• PRESSIONE SUI “PUNTI ARTERIOSI”• LACCIO EMOSTATICO (ANNOTARE IL TEMPO DI
APPLICAZIONE)
USARE SEMPRE I GUANTIUSARE SEMPRE I GUANTI
• NON USARE IL LACCIO EMOSTATICO SENZA PRIMA AVER PROVATO IN ALTRO MODO
• NON TOCCARE IL SANGUE SENZA GUANTI
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EmorragieEmorragieCOMPRESSIONE MANUALE
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di PisaEmorragie
BENDAGGIO COMPRESSIVO
CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di PisaEmorragie
PUNTI DI COMPRESSIONE A DISTANZA
11
2 2
3 3
4 4
1 Ascella (arteria ascellare)
2 Interno del Gomito(arteria brachiale o omerale)
3 Inguine (arteria femorale)
4 Retro del Ginocchio(arteria poplitea)
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COMPRESSIONE SULLE ARTERIE
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LACCIO EMOSTATICODEVE ESSERE LARGO
(ALMENO 3 CM)
STRINGERLO ALLA RADICE DELL’ARTO
ANNOTARE L’ORA DELLA APPOSIZIONE
MANTENERLO FINO IN OSPEDALE
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Laccio emostatico
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EMORRAGIA INTERNA
IN CASO DI TRAUMA SOSPETTARE SEMPRE LA PRESENZA DI EMORRAGIA INTERNA
Lesioni a fegato e milza causano gravi perdite emorragiche.
PERICOLO DI SHOCK
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FERITECLASSIFICAZIONE
ESCORIAZIONE: Lesione superficiale da corpo taglienteABRASIONE: Lesione superficiale da corpo contundente
F. DA PUNTA: profondità prevalenteF. DA TAGLIO: lunghezza prevalenteF. DA ARMA DA FUOCO: tipo particolare di f. da punta
F. LACERE : a margini irregolari, prodotte da urti o forze lacerantiF. LACERO-CONTUSE: a margini irregolari e contusi
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FERITEESCORIAZIONI ed ABRASIONI
Lesioni cutanee superficiali, senza apertura del piano profondo
ANTI-TETANICA ANTI-TETANICA
• Lavare• Detergere• Disinfettare
• Non usare alcool• Non usare pomate• Non usare ovatta
GUANTIGUANTI
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FERITE
FERITE DA PUNTA
GUANTIGUANTI
• Lavare• Detergere• Disinfettare
• Non usare alcool• Non usare pomate• Non usare ovatta
ANTITETANICA ANTITETANICA
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CORPO CONFICCATO
NON TOGLIERE L’OGGETTO INFISSONON TOGLIERE L’OGGETTO INFISSO
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AMPUTAZIONI
• Recuperare la parte amputata• Conservarla al fresco• Consegnarla al personale sanitario
ANTITETANICA ANTITETANICA
• Lavare• Detergere• Disinfettare
• Non usare alcool• Non usare pomate• Non usare ovatta
GUANTIGUANTI
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FERITE DELL’OCCHIO
• Lavaggio oculare con ACQUA CORRENTE PER 2-3 MINUTI
• Coprire entrambi gli occhi
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TRAUMATOLOGIADA ALTRI AGENTI
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USTIONICAUSE
CaloreFiammaVaporeLiquidiSolidi
AltriAgenti Fisici
Agenti Chimici
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USTIONICLASSIFICAZIONE DI PROFONDITÀ
• 1° GRADO: ERITEMA
Lesione dell’epidermide
• 2° GRADO: VESCICHE E BOLLE
Lesione dell’epidermide e del derma
• 3° GRADO: NECROSI con CARBONIZZAZIONE
Lesione fino ai tessuti profondi:epidermide, derma, ipoderma, muscoli, ossa
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CLASSIFICAZIONE DI ESTENSIONE
Regola del 9
Utile per stabilire l’area di
ustione interessata
18%
1%
18%9%
9%
9%
ATTENZIONE: in ustioni estese (>35 –40%) alto rischio di
SHOCK
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SEDE
Le aree più pericolose sono :
• Volto• Collo
• Torace
• Addome
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TRATTAMENTORAFFREDDARE
GRADATAMENTE LA PARTE PER 10 MINUTI
Coprire con garze sterili umide
Dopo 10 minuti, coprire la parte per evitare la dispersione termica (c’è perdita della barriera
cutanea!).
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TRATTAMENTO
NON USARE ESTINTORICHIMICI SULLA CUTE
NON DISINFETTARE
NON SPALMARE CREME NÉ OLII
NON ROMPERE LE BOLLE
NON STACCARE ABITI ADESI
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USTIONI CHIMICHE
Le ustioni chimiche sono causate da acidi e basi. La gravità dell’ustione dipende:
• Dal tipo di sostanza
• Dalla concentrazione della sostanza chimica
• Dal tempo d’azione della sostanza
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Primo Soccorso
• Autoprotezione• Irrigare con acqua per almeno 15 minuti
• Tagliare gli abiti• Pulire la zona
• Coprire con garze sterili inumidite• Coprire con coperte
• Posizione antishock
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USTIONI CHIMICHE
Per la SODA CAUSTICA e le altrePOLVERI CAUSTICHE
Occorre allontanare la polvere con un pannoasciutto, poi si irriga.
TUTTAVIASe è interessato l’occhio,
spruzzare direttamente l’acqua.
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USTIONI DELL’OCCHIO
Lavare immediatamente a fondo in acqua corrente PER
ALMENO 10 MINUTI.
Inclinare la testa dalla parte dell’occhio offeso.
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Classificazione delle sostanze
La conoscenza del prodotto è la base per ogni discorsodi sicurezza e prevenzione.
Conoscenza, quindi, delle caratteristiche chimiche, fisiche e tossicologiche delle sostanze utilizzate.
Strumenti fondamentali di informazione e conoscenza delle caratteristiche di una sostanza sono le indicazioni contenute sulle etichette .
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Classificazione delle sostanze
Sostanze tossiche
Sostanze nocive e irritanti
Sostanze infiammabili
Sostanze corrosive
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Sostanze tossicheSono tutte quelle sostanze che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea, possono comportare rischi gravi o cronici, fino alla morte.
• Ammoniaca• Candeggina (se va a
contatto con un acido)• Formalina
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Sostanze nocive ed irritanti
Sostanze nocive
Sono tutte quelle sostanze che, per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea,possono comportare rischi di gravità limitata.
Sostanze irritanti
Sono tutte quelle sostanze che, pur non essendo corrosive, possono produrre al contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle e le mucose una reazione
infiammatoria
• Viakal, diversi prodotti per la pulizia (contengono acidi deboli)
• Sostanze debolmente acide o basiche
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Sostanze infiammabili
Sono tutte quelle sostanze che in condizioni ordinarie si infiammano spontaneamente o con un semplice innesco.
• Alcool• Acetone
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Sostanze corrosive
Sono tutte quelle sostanze che, a contatto con i tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione distruttiva.
• Acidi forti (acido muriatico, acido solforico)
• Soda caustica, ammoniaca concentrata
• Acqua ossigenata concentrata (120 volumi, 36 %)
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Acido muriatico HCl
Pericoli
• Le soluzioni concentrate possono provocare graviustioni alla cute
• Il contatto con gli occhi determina gravi irritazioni epuò provocare lesioni anche gravi
• Non presenta pericoli di incendio e di esplosione, tuttavia attacca energicamente i metalli sviluppando idrogeno , che è un gas infiammabile.
• I vapori che si sviluppano sono estremamente tossici.
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Acido muriatico HCl
Misure di sicurezza
• Usare sempre mezzi protettivi individuali (grembiuli, guanti, occhiali)
• Porre la massima attenzione nel travaso e nel trasporto
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Primo soccorso
• Irrigazione abbodante con acqua.
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Soda caustica NaOH
Pericoli
• Esiste solido (pastiglie, scaglie) e in soluzione• A contatto con la cute può provocare gravi ustioni, i cui
sintomi si manifestano subito evidenti• Il contatto con gli occhi determina gravi irritazioni e
può provocare lesioni anche gravi con perdita della vista
• L'inalazione dei vapori di polvere o nebbie può causare irritazioni, più o meno gravi a seconda del tempo di esposizione, alle mucose nasali, alle prime vie respiratorie ed al tessuto polmonare
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Prodotti infiammabili
• Solidi (carta, legno, ecc.)• Liquidi (alcool, acetone, ecc.)• Gassosi (metano, GPL, ecc.)
• La maggior parte degli incendi ha inizio da un piccolo focolaio che non deve mai essere trascurato.
• Dove sussiste pericolo di incendio è necessario la presenza di appositi cartelli di divieto o di attenzione.
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EMERGENZE DA ELETTROCUZIONE
FATTORI DI PERICOLO
1.INTENSITÀ2.TEMPO DI CONTATTO 3.UMIDITÀ4.SEDE COLPITA
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LESIONI
EFFETTI TERMICI USTIONI
EFFETTI TRAUMATICI
CONTRATTURE MUSCOLARI
FRATTURE
PROIEZIONE A DISTANZA
PRECIPITAZIONE
EFFETTI ELETTRICI
ARRESTO CARDIACO
ARRESTO RESPIRATORIO
COMA
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Prevenzione
Non toccare mai fili elettrici scoperti
Staccare la corrente quando si eseguono lavori sull’impianto elettrico
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COMPORTAMENTO
ALTA TENSIONE: PERICOLO DI MORTE
AUTOPROTEZIONE
Interruzione del circuito elettrico
Isolamento
ALLARME IMMEDIATO: 118 e 115
(VIGILI DEL FUOCO)
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COLPO DI SOLEEccessiva esposizione al sole
SINTOMI:
Cefalea, vertiginiSudorazione intensa Congestione al volto (arrossato)Offuscamento della vistaFebbreShock
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PRIMO SOCCORSO:
• Portare l’infortunato all’ombra
• Controllare parametri vitali
• Ridurre gradualmente la temperatura corporea
• Dare da bere se lo desidera (no bevande fredde)
• OSPEDALIZZARE
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COLPO di CALORE
Ambiente saturo di umidità e molto caldo
Il colpo di calore è il severo disturbo causato da una temperatura troppo alta, associata ad un elevato tasso
di umidità e alla mancanza di ventilazione, a cui l'organismo non riesce ad adattarsi.
Può manifestarsi anche in un ambiente chiuso oppure in un luogo dove non batte direttamente il sole.
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SINTOMI
• Sete notevole
• Cute calda e arrossate
• Febbre, assenza di sudorazione
• Respirazione affannosa e rapida
• Sonnolenza, torpore, perdita di coscienza
• Shock
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PRIMO SOCCORSO
• Portare l’infortunato all’ombra
• Controllare parametri vitali
• Ridurre gradualmente la temperatura corporea
• Dare da bere se lo desidera (no bevande fredde)
• OSPEDALIZZARE con URGENZA
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CONGELAMENTO
CAUSE: Esposizione al freddo intenso delle
estremità corporee.
SINTOMI: Simili alle Ustioni
Fattori di gravità: Evoluzione nel tempo di congelamento.Estensione del congelamento
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CROCE ROSSA ITALIANAComitato Provinciale di Pisa
PRIMO SOCCORSO:
• Applicare garze sterili
• Attenzione ai bruschi cambiamenti di temperatura
• Ospedalizzare
CONGELAMENTO
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IPOTERMIALesione da freddo che coinvolge tutto l’organismo
SINTOMI:
• Pallore• Brividi• Cefalea• Difficoltà nei movimenti• Torpore, letargia, perdita di coscienza• Progressiva riduzione della frequenza cardiaca e
respiratoria• MORTE
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PRIMO SOCCORSO
• Togliere indumenti bagnati
• Scaldare in modo lento• Coprire e controllare
parametri vitali• Ospedalizzare
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EMORRAGIE NON TRAUMATICHE
EPISTASSI
Fuoriuscita di sangue dal naso
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Primo Soccorso
• Sedere in avanti per non deglutire il sangue
• Chiudere il naso con le dita
• Applicare freddo sul naso
•Non usare tamponi di cotone
•Non reclinare il capo all’indietro
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EMORRAGIE DALLA BOCCA
App. digerente → EMATEMESI
App. respiratorio → EMOTTISI/EMOFTOE
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EMORRAGIE DALL’ORIFIZIO ANALE
MELENA → Sangue parzialmente digerito, misto a feci. Dà una scarica di consistenza liquida. Deriva dai primi tratti dell’intestino.
RETTORRAGIA → Sangue rosso vivo, con presenza o meno di feci.
Primo SoccorsoControllo i parametri vitali
Ospedalizzare
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SANGUE NELLE URINE
EMATURIA
PRIMO SOCCORSO
Controllo parametri vitaliOspedalizzare
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REAZIONI ANAFILATTICHE
• PERDITA DI COSCIENZA• CONVULSIONI• ORTICARIA ESTESA• ASMA BRONCHIALE• SPASMO LARINGEO, EDEMA LARINGEO• SHOCK ANAFILATTICO• ARRESTO CARDIORESPIRATORIO
FarmaciSostanze ambientaliSostanze animaliSostanze vegetali
QUALSIASI COSAPUÒ SCATENARE ALLERGIA
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CASI PARTICOLARI
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ACIDO FLUORIDRICO
• Si comporta da acido forte se >50 %, provoca immediatamente ustioni.
• Tra il 20 % e il 50 % provoca ustioni ritardate, fino a 8 ore dopo le
esposizioni.
• Sotto il 20 %, anche se non provoca ustioni, porta comunque ad
avvelenamento.
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ACIDO FLUORIDRICO
• HF sequestra elettroliti da tutti i tessuti con cui viene a contatto, principalmente
Calcio e Magnesio.• L’alta affinità del fluoruro per lo ione calcio è alla base del primo soccorso,
che prevede l’uso del Calcio Gluconato.
• Esiste un decontaminante topico (Hexafluorine), la cui efficacia è
dibattuta, ma è perlomeno efficace al pari del CaGluconato.
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ACIDO FLUORIDRICO
ESPOSIZIONE CUTANEA
1) Irrigare con acqua per 10 minuti, rimuovendo i vestiti se necessario. USARE GUANTI DA ACIDO (NO
NITRILE)
2) Massaggiare la pasta di CaGluconato, ripetere ogni 15 minuti.
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ACIDO FLUORIDRICO
ESPOSIZIONE OCULARE
1) Il primo soccorso del laico consiste nella sola irrigazione con acqua.
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ACIDO FLUORIDRICO
INGESTIONE
1) Nel paziente cosciente, far bere acqua senza provocare il vomito.
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BUON LAVORO