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L A Q U A R T A L E Z I O N E : I L R I T R A T T O Club Alpino Italiano – Sezione di Carpi Le regole principali I tagli e le inquadrature Le luci di base Via Cuneo, 51 41012 Carpi (MO) – Tel. 059696808 – Fax 0596223612 [email protected] Le dispense del Mini Corso di Fotografia

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LA QUARTA LEZIONE: IL RITRATTO

Club Alpino Italiano – Sezione di Carpi

• Le regole principali

• I tagli e le inquadrature

• Le luci di base

Via Cuneo, 51 41012 Carpi (MO) – Tel. 059696808 – Fax 0596223612 [email protected]

Le dispense del

Mini Corso di Fotografia

Il Ritratto

Tutti possono puntare una fotocamera verso una persona e scattare una foto, ma una cosa è scattare una foto e un'altra è eseguire un vero ritratto, e chiaramente qualcuno lo sa fare meglio di altri. Un fotografo ritrattista riesce a catturare in una immagine l'essenza di una persona, il suo carattere, la sua personalità, e lo fa in modo da rendere la persona attraente ed esaltare le sue caratteristiche migliori.

In una parola, un buon ritratto deve avene un'anima.

Anche senza avere a disposizione uno studio fotografico attrezzato o raffinate conoscenze tecniche è possibile produrre buoni ritratti, a condizione che si seguano alcune tecniche di base e si conoscano alcuni elementi teorici.

Come regola generale, se una persona sta guardando in una direzione, o la sua testa è rivolta in una direzione, è bene inquadrare lasciando più spazio nella direzione in cui il soggetto sta guardando. In gergo si dice lasciare “ ARIA “ davanti al soggetto Generalmente si riprende una persona di fronte con taglio stretto solo per mettere in risalto qualche caratteristica o espressione particolare, ma è preferibile che il soggetto assuma una postura più dinamica, con la testa leggermente ruotata da un lato anche se lo sguardo è rivolto verso la camera.

Se una persona ha qualche interesse, pratica uno sport, ama frequentare un certo ambiente, appartiene ad un certo gruppo etnico ecc. sarebbe bene comprendere nell'inquadratura almeno un elemento che sia descrittivo, che racconti la sua storia. Potrebbe essere un capo di abbigliamento o un animale, un attrezzo sportivo o un qualsiasi oggetto che abbia attinenza con la persona, i suoi interessi ed il suo stile di vita.

Angolo di Ripresa Le persone possono avere le più varie forme e misure, e fotografarle tutte dalla stessa posizione non rende loro giustizia. Le possibili soluzioni sono infinite, sia come angolo di ripresa che come distanza e conseguente lunghezza focale. Non tutte le posizioni vanno bene per tutti i soggetti. Per alcune persone il profilo risulta essere il lato migliore, ma se uno ha un naso troppo prominente è meglio riprenderlo di fronte e da media distanza Quale posa Se una persona ha un viso interessante o è naturalmente capace di assumere espressioni intense, una inquadratura molto stretta, il solo viso e poco più, potrebbe rivelarsi la più adatta. La testa, e particolarmente il viso, è senza dubbio il punto di maggiore interesse in un ritratto. Quando si inquadra la parte superiore di una persona, un modo semplice per renderla più attraente è di farla piegare leggermente in avanti, non troppo, solo un poco.

Il sorriso aperto spesso va bene ma non è certo necessario. Alcuni visi infatti trasmettono meglio le emozioni con l'espressione del viso o con lo sguardo. Far assumere alla persona queste posizioni serve a dare all'immagine dinamismo, ad evitare quello che si puo’ definire “effetto fototessera”.

Se si riprende una persona a figura intera, generalmente si preferisce ruotare il busto quel tanto che basta a far apparire i fianchi più stretti. Le signore appariranno più sottili e longilinee con una gamba posizionata davanti all'altra, e possono enfatizzare la loro linea spostando leggermente le spalle all'indietro. Un elemento importante sono le mani, se inquadrate. Nel far assumere al soggetto la posizione ideale non dimentichiamo questo dettaglio che non è affatto trascurabile. Se una persona è tesa e nervosa, tenderà a stringere le mani, e questo si noterà sicuramente. In questi casi bisogna cercare di mettere la

persona a proprio agio e convincerla a tenere le mani semi-aperte e con le dita separate, o meglio ancora, a tenere fra le mani un piccolo oggetto.

Tagli e Inquadrature del Ritratto

FIGURA INTERA (O CAMPO LUNGO) Il soggetto è inquadrato interamente, dalla testa ai piedi. Questo genere di inquadratura viene spesso utilizzato nelle foto di moda (dove è importante fare vedere l’abito che la modella sta indossando) ed in tutte quelle circostanze in cui occorre mostrare tutta la figura della persona. Viene anche utilizzato per contestualizzare il soggetto nell’ambiente circostante.

Ottiche consigliate

• 24 mm • 28 mm • 35 mm

PIANO AMERICANO L’inquadratura parte dalle ginocchia o dalla metà della coscia ed è così chiamato perché veniva spesso utilizzato nelle scene di duelli nei film western, per mettere in risalto il cinturone con le pistole. Come per la figura intera, anche in questo caso si vuole dare risalto alla contestualizzazione e alla posa del soggetto, ma con un maggiore risalto per la persona che viene ripresa un po’ più da vicino.

Ottiche consigliate

• 35 mm • 50 mm

PIANO MEDIO Questo tipo di inquadratura parte dalla vita in su. Qui la l’inquadratura comincia a stringersi, l’ambiente circostante si nota meno ed il soggetto occupa una maggiore porzine del nostro fotogramma.

Ottiche consigliate

• 50 mm • 85 mm

MEZZOBUSTO Come dice la parola stessa, l’inquadratura parte a metà del busto, ovvero a metà tra l’ombellico e la base del collo. A questo punto lo sfondo comincia a diventare molto meno rilevante, quasi a fare da cornice e nulla più. L’espressione del viso comincia a prendere maggiore spazio.

Ottiche consigliate

• 50 mm • 85 mm •

PRIMO PIANO L’inquadratura parte dalle spalle o da sotto il mento e si concentra sul viso della persona. In questo caso il soggetto viene isolato dal contesto che spesso viene sfuocato per dare maggiore risalto all’espressione del viso, al taglio dei capelli, allo sguardo.

Ottiche consigliate

• 85 mm • 135 mm

PRIMISSIMO PIANO Viene anche definito un ritratto molto intimo, perché si tratta di un’inquadratura del volto molto ravvicinata, che a volte taglia anche il mento, il capo, le orecchie. Viene utilizzato quando si vuole davvero mettere in risalto l’espressione di una persona.

Ottiche consigliate

• 85 mm • 135 mm

IL RITRATTO Luci di Base Luce principale Si definisce luce principale la sorgente luminosa che caratterizza l'intera immagine e spesso è anche l'unica fonte di luce che noi utilizziamo. Anche se non esiste una regola precisa per il suo posizionamento ed i limiti sono legati alla nostra creatività, di norma è bene che la luce giunga sul soggetto con una inclinazione che vari tra i 45% e 60%. Questa regola è perche’, entro tali angolature proviene la maggior parte della luce solare, quindi conferisce una sensazione di naturalezza. Una regola non scritta cita che la luce si percepisce più naturale nel momento in cui sul occhio del soggetto il punto luminoso compare a ore 11 o a ore 13 immaginando che iride sia il quadrante di un orologio.

Luce complementare Ad essa è destinato il compito di mitigare le ombre ed a rendere leggibile tutte le parti non illuminate dalla luce principale normalmente si usa una luce diffusa e comunque di intensità inferiore a quella principale.

Luce d'effetto La luce d'effetto ha il compito di conferire profondità e rilievo all'immagine, posta alle spalle ho leggermente decentrata dal soggetto fa si che il soggetto si “stacchi” dallo sfondo conferendo anche volume e dettaglio ai capelli.

Luce di sfondo La luce di sfondo è quella luce che punta direttamente sul fondale che noi utilizziamo in modo da renderlo disomogeneo. Nel caso volessimo dare un effetto controluce all'immagine, essa dovrà esser di intensità superiore di quella principale.

Illuminazione piena Essa è quella più frequente, consiste nel disporre la luce principale in modo che illumini completamente la parte del soggetto rivolta verso la fotocamera.La luce piena è tranquillizzante, non interpreta in maniera dura ed inquietante il ritratto ed è quella più usata per i ritratti canonici.

Luce piena

Luce piena +

luce complementare

Luce piena +

luce complementare + luce di sfondo

Illuminazione di taglio Praticamente è quella speculare a quella piena ed esalta la forma del viso, essa illumina la porzione del viso non rivolta verso la fotocamera. La luce di taglio da un immagine decisa e con molto carattere, non molta adatta a visi eccessivamente spigolosi.

Luce di taglio

Luce di taglio +

luce complementare

Luce di taglio +

luce complementare + luce di sfondo

Illuminazione Rembrandt Gia il nome spiega la tipologia di luce usata, prende il nome dal noto pittore olandese che ritraeva i suoi soggetti come se fossero illuminati da un lucernario posto al di sopra del soggetto. Essa è posta sul lato del viso non rivolto verso la fotocamera. L'effetto psicologico che crea è molto romantico ma contemporaneamente ricca di una carica emozionale.

Luce Rembrandt

Luce Rembrandt +

luce complementare

Luce Rembrandt +

luce complementare + luce di sfondo

Illuminazione a farfalla Il nome un po' naif è determinato dal fatto che sul soggetto, ed esattamente sotto il naso si forma un ombra che ricorda appunto una farfalla. La luce principale di qualità diffusa va posta davanti al soggetto in una posizione abbastanza alta, tanto appunto da creare la sopraccitata ombra. Essa è abbastanza descrittiva anche se ha più carattere di quella piena pur essendo simili.

Luce a farfalla

Luce a farfalla +

luce complementare

Luce a fessura Simile a quella di taglio ma decisamente più esasperata, in sostanza questo tipo di luce illumina solo una parte del viso lasciando completamente in ombra l'altra porzione.Luce molto drammatica con un forte impatto emotivo, non adatta a visi duri con pelle difettosa o rugosa.

Luce a fessura

Luce a fessura +

luce complementare

Luce Bounce (riflessa sul soffitto) Forse è la luce più utilizzata per chi inizia a cimentarsi nel campo della foto ritrattistica, specialmente attraverso l'uso di un flash elettronico portatile. Si tratta di puntare la sorgente luminosa sul soffitto, sempre che esso sia bianco, per poi farla riflettere sul soggetto dall'alto. La luce così creata ha un sapore moderno ma non di facile utilizzo a causa delle ombre che spesso crea sui visi.

Luce bounce

Luce bounce +

luce complementare

Luce diffusa Come impostazione di base è simile alla luce piena, ma con la differenza che la luce principale non è puntiforme ma è ammorbidita attraverso l'uso di un ombrello o di un bank anteposto al flash.La luce diffusa è una luce tranquilla, non molto caratterizzante, molto adatta per ammorbidire i lineamenti del viso e gli eventuali difetti.

Luce diffusa

Luce diffusa +

luce complementare

Luce diffusa +

luce complementare + luce di sfondo

VISO LARGO Luce Rembrandt o di taglio – ruotare il viso di un ¾

VISO MAGRO Luce piena o diffusa - ruotare frontalmente il viso

NASO IMPORTANTE Ruotare il viso frontalmente e sollevare il mento

NASO SCHIACCIATO Luce Rembrandt o a farfalla – ruotare il viso di ¾

DOPPIO MENTO Luce diffusa - centrare la luce principale – sollevare il mento

ORECCHIE A SVENTOLA Evitare qualsiasi luce d’effetto – ruotare il viso in modo che l’orecchio non sia in asse con l’obiettivo

RUGHE Luce diffusa – ruotare il viso ¾

OCCHI INCASSATI Luce diffusa – abbassare la luce principale

Ritratto in esterno Ecco una foto scattata illuminando il soggetto con la sola luce del sole:

Con l’aiuto di un flash potete vedere come le ombre diventino meno marcate:

La finestra di fianco

La luce che entra da una finestra è dolce e rassicurante, ideale per i ritratti in cui si cerca una gamma estesissima di chiari e scuri. Una finestra esposta al sole tenderà a creare delle ombre più marcate, che possono essere modulate anche utilizzando una tenda

Gli occhi, sono lo specchio dell'anima

Attenzione agli occhi chiusi (sempre che non siano voluti). Per evitare che il soggetto chiuda gli occhi proprio nel momento dello scatto è bene scattare subito dopo un battito di ciglia: è assai improbabile che una persona ne faccia due in rapida sequenza.

Non mischiare soggetto e sfondo

Se possibile, posizionare il soggetto di fronte a uno sfondo che "stacchi", cioè composto da tinte e toni diversi da quelli dei capelli e della pelle.

La calma di una luce morbida

Se si vuole realizzare un ritratto rassicurante e descrittivo è meglio optare per luci morbide, come tipicamente le luci indirette e riflesse, evitando i raggi diretti del sole che creano contrasti forti e parti difficilmente leggibili. Per un buon ritratto è normalmente ideale la luce filtrata da un cielo leggermente nuvoloso.

Il sole e la forza dei contrasti

Esponendo il viso ai raggi diretti del sole si possono ottenere giochi di luce molto piacevoli. è però necessario controllare le ombre ed evitare che creino sul viso linee di forza diverse da quelle dei lineamenti. Per garantire la leggibilità degli scuri è buona norma sovraesporre leggermente.

Usare una focale lunga

I teleobiettivi (intorno ai 135 mm e oltre) sono ideali per i ritratti poichè creano poche distorsioni geometriche, garantiscono una bassa profondità di campo (si sfuoca lo sfondo) e danno la possibilità di restare abbastanza distanti dal soggetto, che così assume pose più spontanee.

Scegliere diaframmi aperti

Un'apertura del diaframma generosa permette tempi più brevi (evitando il mosso) e contribuisce a creare uno stacco chiaro tra il soggetto e lo sfondo, che appare più sfuocato.

Parsimonia con il flash

Evitare di fare un ritratto in interni con il flash, luce che appiattisce; se c'è luce esterna, molto meglio posizionare il soggetto nei pressi di una finestra, meglio se non esposta a forti raggi solari diretti. Nel caso non ci sia luce naturale, se il flash di cui si dispone lo permette, meglio rivolgere la lampada verso l'alto, in modo da sfruttare la luce riflessa, più morbida e naturale.

A ogni faccia la giusta inquadratura

In linea di principio i visi tondeggianti andrebbero fotografati di tre quarti, mentre quelli lunghi e affilati frontalmente; per mascherare delle orecchie "a sventola", sempre meglio utilizzare un'inquadratura di tre quarti, mentre è meglio lo scatto frontale per i nasi pronunciati.