corso organizzazione aziendale lezione 2 - taylor
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Slide per il corso di Organizzazione aziendale. Libro di Debora Tommasi (a cura di) Organizzazione d'azienda, G. Giappichelli Editore - TorinoTRANSCRIPT
Lezione 2Teorie classiche:
L’Organizzazione Scientifica del Lavoro (Taylor)
(Cap. 1: pp. 8-21 – Tomasi, 2006)
La Scuola Amministrativa (Fayol)(Cap. 1: pp. 21-32 – Tomasi, 2006)
Università degli studi di TriesteA.A. 2010/2011
Docente Antongiulio Buamail: antongiulio(dot)bua(at)gmail(dot)com
Contenuti
1. L’Organizzazione Scientifica del lavoro:– la rivoluzione mentale– i principi– le critiche
2. La Scuola Amministrativa:– la teoria generale della direzione– la funzione direzionale– i principi per guidare l’attività di coordinamento– i principi per guidare l’attività di specializzazione– le critiche
L’Organizzazione Scientifica del Lavoro - Taylor
(B) l’OSL come insieme di principi
(A) l’OSL come completa rivoluzione mentale(il progetto sociale)
(A) L’OSL come completa rivoluzione mentale
1. Dalla divisione all’aumento del surplus
L’OSL elimina gli ostacoli all’aumento del surplus(errata convinzione sulla produttività del lavoro,abitudine a far finta di lavorare, organizzazionefondata sull’empirismo)
2. Dalle opinioni, conoscenze individualiregole empiriche alla scienza
3. L’OSL applica la scienza
(B) L’OSL come insieme di principi
1. Sviluppo della scienza– Studio dei metodi lavorativi (cronometro, task management)– Le “leggi” che influenzano le persone (obiettivi impegnativi, feedback
tempestivi e incentivi monetari)
2. Selezione e addestramento scientifico dei lavoratori e loro sviluppolavoratore = operaio di (prima) categoria
– Studio delle caratteristiche psico-fisiche di ogni lavoratore (anche i capi)– Lo studio deve essere continuo
3. Mettere insieme scienza e lavoratori
4. Intima e costante collaborazione fra direzione e lavoratori– Diversa divisione del lavoro fra direzione e lavoratori– Ricerca continua della collaborazione e del consenso– Stile di direzione che assicuri comunicazioni fluide e dimostri l’importanza
attribuita ai lavoratori
I principi…in pratica!
= MACCHINA Non bisogna sprecare energia
Contano solo i soldi, il resto è
irrilevante€
A
B
I principi…in pratica!= MACCHINA
1
Progettare il LAVORO come si progetta una MACCHINA
MONOATTIVITA’
I principi…in pratica!= MACCHINA
1
= MACCHINA
TEORIA DEI TEMPI E METODI
COMPITO
PARCELLIZZAZIONE
MONOATTIVITA’
I principi…in pratica! €2Sal
ario
Produttività individuale
COTTIMO Non si misura il tempo che una persona lavora, ma l’OUTPUT
prodotto questo definisce la
remunerazione
I principi…in pratica! €2Sal
ario
Produttività individuale
EVOLUZIONE DEL COTTIMO
Sal
ario
Produttività individuale
Parte fissa + Parte variabile Stipendio fisso
I principi…in pratica! €2
PARCELLIZZAZIONE+
COTTIMO
La torta diventa più grande
Parte della nuova ricchezza prodotta è
distribuita tra gli operai
= MACCHINA1
Le critiche
• Parcellizzazione• Carenze motivazionali• Assenza della dimensione
sociale• Sfruttamento• Antisindacalismo
Contenuti
1. L’Organizzazione Scientifica del lavoro:– la rivoluzione mentale– i principi– le critiche
2. La Scuola Amministrativa:– la teoria generale della direzione– la funzione direzionale– i principi per guidare l’attività di coordinamento– i principi per guidare l’attività di specializzazione– le critiche
Fayol Teoria generale della direzione
• Fonda la SCUOLA AMMINISTRATIVA (ancora attiva)• Si occupa del DIRIGENTE, nel senso di colui che “dirige”,
indipendentemente dalla qualifica
• La razionalizzazione organizzativa richiede l’individuazione di principiamministrativi alla base dell’esercizio delle funzioni direttive(razionalizzazione dell’organizzazione dall’alto verso il basso)
• Tutti i teorici di questa scuola sono concordi nell’affermare l’importanza didue tipi di attività.
…e per ciascuna di esse individuano alcuni principi guida
COORDINAMENTO SPECIALIZZAZIONE
La funzione direzionale
P
O
C
C
C
ORGANIZZARE
COMANDARE
CONTROLLARE
COORDINARE
PIANIFICAREInnovazione organizzativa
SPECIALIZZAZIONE
COORDINAMENTO
+
I principi per guidare l’attività di coordinamento
1. Il principio dell’unità di comando: nessun partecipanteall’organizzazione deve ricevere ordini da più di un superiore.
2. Il principio dell’ampiezza del controllo: nessun superioredeve avere più subordinati di quanti non ne possasovrintendere con efficacia.
3. Il principio dell’eccezione: i subordinati gestiscono i compitidi routine e i superiori affrontano le situazioni eccezionali.
4. Il principio scalare: tutti i partecipanti sono legati in un’unicastruttura gerarchica piramidale.
I principi per guidare l’attività di specializzazione
1. Il principio di dipartimentalizzazione: le attività devonoessere raggruppate in modo da riunire attività omogenee otra loro collegate all’interno della stessa unità organizzativa(l’omogeneità può essere data dalla somiglianza degliobiettivi, dei processi, della clientela, dell’area geograficaecc.).
2. Il principio della linea-staff: le funzioni di lineariguardano attività direttamente connesse con ilraggiungimento dei fini organizzativi e sono nettamentedistinte dalle funzioni di staff che si occupano di attività diconsulenza, ausiliarie, di servizi.
Le critiche
La funzione direzionale:1. è universale?2. è reale (o un mito)?
ambiguità (divisione del lavoro)
contraddittorietà
unità del comando-specializzazioneampiezza del controllo-numero dei livellicriteri di specializzazione
quale specifico criterio?catena mezzi-finicoincidenza fra criteri diversicomplementarità fra criteri diversi
I principi
Approccio universalistico
WEBER, TAYLOR, FAYOL
UNIVERSALISTICI
Forniscono la soluzione universale, valida per tutte le aziende del mondo, indipendentemente
dalle loro caratteristiche
ONE BEST WAY