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Comune di Vermiglio I presenti testi sono stati realizzati intervistando gli “anziani” di Vermiglio che si sono resi disponibili a raccontare i propri ricordi. Si ringraziano: Marina Panizza, Valerio Andrighi, Mattea Longhi, Celestino Depetris, Anna Panizza, Maria De Stefani, Virginia Zambotti, Maria Delpero, Giovanna Mariotti, Fernando Panizza, Giuseppe Magnini, Mariagrazia Panizza, Graziano Bertolini. Contributi fotografici: Giuseppe Daldoss, Giuseppe Zambotti, Vincenzo Mariotti, Graziano Bertolini, Ferruccio Mascotti. Disegni: Maria Gabriella Gretter Realizzazione: AmBios - per una comunicazione dell’ambiente www.ambios.it L’iniziativa è stata realizzata con il contributo di Il mulino è attualmente di proprietà privata. Grazie ad una convenzione con il Comune di Vermiglio e a finanziamenti europei, nel 2016, sono terminati i lavori di restauro secondo criteri conservativi, che l’hanno reso nuovamente funzionate in tutte le sue diverse componenti. Per scuole o gruppi organizzati è possibile prenotare visite guidate o attività didat- tiche funzionali a riscoprire i cereali di una volta o l’antica arte della panificazione o della produzione di dolci. Info e contatti: Vermiglio Paese Albergo Tel 0463.758200 www.vermigliovacanze.it [email protected] Distanze: Vermiglio – Malè: 20 km Vermiglio – Trento: 75 km il mulino dista a 700 metri dalla piazza principale del comune di Vermiglio CORTINA PASSO DEL TONALE VERMIGLIO MULINO MALÈ DIMARO CLES MADONNA DI CAMPIGLIO TRENTO BOLZANO SAN MICHELE ALL’ADIGE PIZZANO FRAVIANO P Il mulino oggi dopo il restauro

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Comune di Vermiglio

I presenti testi sono stati realizzati intervistando gli “anziani” di Vermiglio che si sono resi disponibili a raccontare i propri ricordi. Si ringraziano: Marina Panizza, Valerio Andrighi, Mattea Longhi, Celestino Depetris, Anna Panizza, Maria De Stefani, Virginia Zambotti, Maria Delpero, Giovanna Mariotti, Fernando Panizza, Giuseppe Magnini, Mariagrazia Panizza, Graziano Bertolini.

Contributi fotografici: Giuseppe Daldoss, Giuseppe Zambotti, Vincenzo Mariotti, Graziano Bertolini, Ferruccio Mascotti.Disegni: Maria Gabriella Gretter

Realizzazione: AmBios - per una comunicazione dell’ambientewww.ambios.it

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo di

Il mulino è attualmente di proprietà privata. Grazie ad una convenzione con il Comune di Vermiglio e a finanziamenti europei, nel 2016, sono terminati i lavori di restauro secondo criteri conservativi, che l’hanno reso nuovamente funzionate in tutte le sue diverse componenti.

Per scuole o gruppi organizzati è possibile prenotare visite guidate o attività didat-tiche funzionali a riscoprire i cereali di una volta o l’antica arte della panificazione o della produzione di dolci.

Info e contatti: Vermiglio Paese AlbergoTel [email protected]

Distanze:Vermiglio – Malè: 20 kmVermiglio – Trento: 75 kmil mulino dista a 700 metri dalla piazza principaledel comune di Vermiglio

CORTINA

PASSO DEL TONALE

VERMIGLIO

MULINO

MA

DIM

AR

O CLE

S

MADONNA DI CAMPIGLIO

TRENTO

BOLZANO

SAN MICHELEALL’ADIGE

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FRAVIANO

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Il mulino oggi dopo il restauro

Nel mulino era presente anche un pestino a pile, che serviva unicamente per l’orzo. Il pestino era collegato ad una ruota esterna specifica, diversa e più piccola rispetto quella che metteva in funzione la macina. Il pestino serviva per eliminare la parte più esterna dell’orzo, in una sorta di “decorticazione” rudimentale. Era una sorta di sistema a mortaio e pestello. I grani così ottenuti venivano utilizzati per la minestra d’orzo oppure, rare volte, venivano macinati per ricavare la farina, che poteva essere utilizzata anche per gli animali.

mietitura dei cereali

aratura del campo con l’aratro trainato dal cavallo

Vermiglio: prati coltivati a cereali

I cereali portati al mulino, dopo essere stati pesati, venivano versati nella grande macina, dalla quale si ricavava la farina. La macina era costituita da due dischi di granito (chiamati palmenti), di cui quello inferiore era fisso e convesso, quello superiore era concavo e mobile.Questi erano messi in funzione dalla forza dell’acqua, mediante una ruota esterna collegata al meccanismo.

La farina così ottenuta veniva filtrata mediante una specifica macchina, chiamata buratto, che nella parte più alta possedeva una sorta di intelaiatura cilindrica in legno rivestita da tela e rete a maglie variabili, per consentire una diversa setacciatura della farina. Anche il buratto veniva azionato dalla stessa ruota che faceva funzionare la macina. “Non si buttava via niente, si conservavano anche i residui della lavorazione, che servivano per gli animali.”

L’esistenza del mulino di Cortina era strettamente legata ad una “economia” contadina di tipo familiare, rimasta pressoché invariata fino gli anni ’60. “Tutte le famiglie avevano un proprio orto, un proprio pezzo di terra in cui coltivare i cereali e allevare alcuni animali da fattoria. A Vermiglio i cereali si coltivavano un po’ dappertutto, fino al limite del bosco, nella costa esposta al sole. Si seminava segale, orzo, e un po’ di frumento.”La coltivazione dei campi era affidata principalmente alle donne.Quell’economia rendeva necessaria l’esistenza di piccoli mulini sul territorio ai quali i privati delle diverse frazioni potevano portare a macinare i propri cereali, sempre per uso domestico.

Con il “boom economico” degli anni ’60 il mondo contadino è stato letteralmente sconvolto.“È cominciato a girare un po’ più di denaro, la campagna non rendeva più a sufficienza ed è diventato più conveniente comperare i prodotti finiti. I cereali sono andati scomparendo dalle nostre campagne, sostituiti da prati a foraggio per gli allevamenti di bestiame. Di quei tempi sono rimasti solo gli orti e le coltivazioni di patate.”

“Negli anni ’70 c’era ancora qualcuno che coltivava i cereali in zona, ma il paesaggio era già cambiato.”

Il pestino a pile La macina