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I DISTURBI ALIMENTARI TRA CREDENZE E FATTI Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta Fano e Pesaro Cosa si pensa che siano i D.A.?

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I DISTURBI ALIMENTARI TRA CREDENZE E FATTI

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

Cosa si pensa

che siano

i D.A.?

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

Cosa si pensa

che siano

i D.A.?

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

IL RAPPORTO CON IL CIBO

IL RAPPORTO CON IL CORPO

IL RAPPORTO CON GLI ALTRI

L’AUTOSTIMA

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

È ora di cena, ho tolto ogni

filo di grasso o nervo che

sia. Pensavo che fosse

carne di tacchino ed invece

no, è lombo di maiale, mi

limito a mangiarne 70 gr,

non ho condito niente con

l’olio, ho paura perché quella

carne è maiale e

sicuramente è abbastanza

grassa. Ho paura, scuoto la

testa e non metto l’olio, ogni

pensiero si insegue e si

ferma di botto, sbattono tra

di loro e mi fanno male così

male che vorrei morire per

non pensare. Da morti non

si fa niente di niente. Ho

preparato ogni cosa per

domani, pane, pasta,verdure

cotte, biscotti, latte. Passo le

giornate ad organizzare

quello che farò, ho la testa

che fuma, ma non …

RAPPORTO CON IL CIBO

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

… importa, sono più sicura se ogni volta peso e ripeso più volte il cibo e così faccio del mio corpo. Se penso a domani ho paura, l’ansia è tanta, al

solo pensiero di andare dalla dietista, all’incontro tutto mi fa paura. Sono

sbagliata dalla testa ai piedi.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

Sono troppo impegnata a tenere imprigionato il mio corpo, come se fosse in punizione. Ho

tracciato dei confini stretti dentro i quali deve stare, buono e a cuccia. Se prova ad uscire sono guai, non saprei come farlo rientrare. Come un gregge di pecore che escono dal recinto. Ecco la parola che rende più l’idea: COSTRETTO. Il mio corpo è costretto dentro un angusto spazio. Ha

voglia di uscire ma io sono il padrone che lo tiene segregato, tra un po’ esplode.

RAPPORTO CON IL CORPO

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

Devo mangiare,sono agitata quando devo mangiare, ho il sintomo di vomitare tutte le volte. Mentre

preparo salta in me la curiosità di andare sulla bilancia, cerco di

resistere ma non ci riesco, spoglio il mio corpo dalle vesti e sulla bilancia salgo e scendo + volte, allo specchio mi guardo di continuo. Ho la pancia

gonfia, non so da cosa è causato quel gonfiore. Il giorno sta arrivando,la dietista mi darà la dieta domani, è come se qualcuno entra nella mia

vita,nelle mie abitudini, ho paura che venga cambiato qualcosa. Voglio

MORIRE, ho paura

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

… sto piangendo non posso crederci, sono presa dal panico, voglio morire, non posso crederci, sto malissimo, perché, perché tutto questo, aiuto non voglio

ingrassare, vi prego,vi prego non voglio ingrassare. Cosa mi succederà quando vedrò un giorno il mio corpo gonfiarsi. Vi prego ascoltatemi,non fatemi questo, vi prego. Mi asciugo le lacrime, sono tantissime,voglio morire, scendono una dietro l’altra. Vorrei che il mio cuore smettesse di battere, perché non succede, perché.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

La mia vita è obbligo, senso di colpa, e paura di

rimanere senza qualcosa, ma anche paura di stare male fisicamente. Ecco la

vita che il mio caro paparino mi ha inculcato!! Io alcune volte vorrei non mangiare,

proprio per farlo soffrire perchè …

RAPPORTO CON GLI ALTRI

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

Mia madre mi sta troppo sopra non la sopporto, come

vede che mangio un po’ di più mi toglie il piatto da sotto le mani. Mi irrita troppo il suo comportamento, quasi che

andrei a vomitare per farle un dispetto. Sento quel

pezzettino di crostata che si uniforma sui miei fianchi, ma

non me ne importa nulla perché non sarà quel

pezzettino a non farmi più entrare i pantaloni.

Oggettivamente penso di non aver mangiato

eccessivamente,come un’abbuffata,però era troppo

per i miei gusti. Poi mi fa troppo agitare mangiare sotto

lo stretto controllo di mia madre che mi guarda fissa e mi toglie a volte il piatto da

sotto le mani.

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Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

Mi capita di mangiare e di sentirmi molto gonfia; quando mi sento così non ho voglia di

uscire né di vestirmi; mi scoraggio perché a volte mi

sembra di non avere più volontà per nessuna cosa.

Tutto scivola via per suo conto e io non sono in grado di riprendere il controllo. Mi

sento stanca di ricominciare da capo ogni volta e di fare

tanta fatica per ritrovarmi poi sempre da capo e mi sembra

anche di essermi abituata, ormai a lasciarmi andare, a

non pensare a niente e a non volere niente. Da questo stato mi distoglie solo il malessere

derivante dalle mie azioni ed il senso di colpa per le mie

mancanze nei confronti degli altri e dei miei.

AUTOSTIMA

Anoressia

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Fano e Pesaro

► Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al

peso minimo normale per l’età e statura.

► Intensa paura di acquistare peso o di diventare

grassi, anche quando si è sottopeso.

► Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o

la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e

della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di

ammettere la gravità della attuale condizione di

sottopeso.

► Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè

assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi.

Criteri Diagnostici D.S.M. IV - TR

Nervosa (1)

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro Criteri Diagnostici D.S.M. IV - TR

Anoressia Nervosa (2)

Specificare il sottotipo

Con restrizioni:

nell’episodio attuale di Anoressia Nervosa il

soggetto non ha presentato regolarmente

abbuffate o condotte di eliminazione.

Con abbuffate/Condotte di Eliminazione:

nell’episodio attuale di Anoressia Nervosa il

soggetto ha presentato regolarmente abbuffate

o condotte di eliminazione (per es. vomito

autoindotto, uso inappropriato di lassativi,

diuretici o enteroclismi)

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Fano e Pesaro Criteri Diagnostici D.S.M. IV - TR

Bulimia Nervosa (1)

► Ricorrenti abbuffate. Un’ abbuffata è caratterizzata

da entrambi i seguenti punti:

1. Mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. 2

ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di

quello che la maggior parte delle persone mangerebbe

nello stesso tempo ed in circostanze simili.

2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio

(ad es. Sensazione di non riuscire a smettere di

mangiare o a controllare cosa e quando si sta

mangiando).

Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie

per prevenire l’aumento di peso, come vomito

autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o

altri farmaci, digiuno o eccessivo esercizio fisico.

►I livelli di autostima sono indebitamente influenzati

dalla forma e dal peso corporei.

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Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro Criteri Diagnostici D.S.M. IV - TR

Bulimia Nervosa (2)

►Le abbuffate e le condotte compensatorie si

verificano entrambe in media almeno 2 volte alla

settimana, per 3 mesi.

► L’alterazione non si manifesta esclusivamente

nel corso di episodi di Anoressia Nervosa.

Specificare il sottotipo

Con condotte di eliminazione:

nell’episodio attuale è presente vomito autoindotto o

uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.

Senza condotte di eliminazione:

sono presenti altri comportamenti compensatori

inappropriati quali il digiuno e l’attività fisica praticata in

maniera eccessiva.

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Fano e Pesaro Disturbi dell’alimentazione atipici I disturbi dell’alimentazione atipici sono spesso severi e di lunga durata e in genere

ricalcano l’A.N. o la B.N.. In molti casi è presente una storia di AN o BN. Alcuni di

disturbi atipici sono virtualmente identici ai due disturbi dell’alimentazione maggiori, ma

non soddisfano con precisione i criteri diagnostici richiesti.

ESEMPI INCLUDONO:

Un individuo con tutte le caratteristiche dell’A.N., ma che nonostante un

decremento ponderale significativo, ha una peso che rientra nella norma. Un

individuo con tutte le caratteristiche dell’A.N., ma senza l’amenorrea. Un

individuo con tutte le caratteristiche della B.N., ma con abbuffate che non

soddisfano i criteri richiesti. Un individuo che segue una dieta ferrea, fa

attività fisica, ha abbuffate occasionali, è lievemente sottopeso.

Una categoria che si distingue all’interno dei disturbi

dell’alimentazione è il DISTURBO DA ALIMENTAZIONE

INCONTROLLATA (B.E.D.). Gli individui che soffrono di questa

condizione si abbuffano ma non usano regolarmente comportamenti

di compenso; non seguono una dieta e tendono a mangiare in

eccesso anche al di fuori delle abbuffate (ciò spiega la frequente

condizione di sovrappeso o di obesità). Nella maggior parte dei casi

è presente una eccessiva importanza data al peso ed alle forme, ed

una condizione di umore depresso.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro Continuità nei quadri clinici dei D.A.

A.N., B.N. e disturbi dell’alimentazione atipici condividono alcune

caratteristiche cliniche comuni e può verificarsi un movimento

temporale da un disturbo all’altro.

Da questa osservazione è stata sviluppata una TEORIA

TRANSDIAGNOSTICA.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro FATTORI DI RISCHIO GENERALI

Condizioni non modificabili che aumentano in

generale il rischio di sviluppare il disturbo.

• sesso femminile*

• adolescenza o prima età adulta*

• vivere nella società occidentale*

I fattori che verranno contrassegnati dall’asterisco hanno un ruolo nello

sviluppo dei D.A. evidenziato dalla ricerca. I Fattori di Rischio e i

Fattori Precipitanti sono stati ricavati dagli studi di Fairburn et

al.(1997-1998).

NB: per essere considerati Fattori di rischio le condizioni elencate

devono comparire almeno un anno prima dell’insorgenza del disturbo.

Per essere considerati Fattori Precipitanti le condizioni elencate

devono essere comparse nell’anno che precede l’insorgenza del

disturbo.

Va sottolineato che alcune persone possono sviluppare un D.A.

senza incontrare le condizioni descritte.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI

Presenti esclusivamente nei D.A..

Rischio di fare diete

• membro della famiglia a dieta per qualsiasi

motivo*

• membro della famiglia a dieta per peso o

forme corporee*

• critiche dei familiari su alimentazione,

peso, forme corporee*

• commenti ripetuti di altri su alimentazione,

peso, forme corporee*

• essere presi in giro per alimentazione,

peso, forme corporee*

• obesità genitori*

• obesità personale nell’infanzia*

• frequentazione di ambienti che enfatizzano

la magrezza (es. danza, moda, sport)*

Disturbi dell’alimentazione in

famiglia

• Disturbo dell’alimentazione dei

genitori*

• disturbi dell’alimentazione in altri

parenti*

Altri fattori di rischio

• menarca precoce*

• difficoltà alimentari precoci*

• aborti

• …

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro

Presenti anche in altri disturbi mentali. Caratteristiche dell’infanzia

• bassa valutazione di sé*

• timidezza

• perfezionismo clinico*

• accondiscendenza

• assenza di veri amici

• fobie (paure scolastiche)

Disturbi psichiatrici

• depressione

• disturbo d’ansia*

• alcoolismo*

• abuso di sostanze

Problematiche relazionali in famiglia

• scarso contatto con i genitori*

• separazione dai genitori

• litigi in famiglia*

• ipercoinvolgimento dei genitori

• ipocoinvolgimento dei genitori

• criticismo dei genitori

• alte aspettative dei genitori*

• scarse manifestazioni d’affetto

• bassa cura

• alta protettività

Eventi distruttivi

• morte di un genitore

• cambiamento di una figura genitoriale

• malattia cronica di un genitore

• gravi problemi personali di salute

• frequenti traslochi

Canzonature e molestie

• essere presi in giro (non per alimentazione,

peso, forme corporee)

Abusi sessuali o fisici

• abuso sessuale*

• abusi gravi e ripetuti*

• abuso fisico

• abusi fisici gravi e ripetuti

• …

FATTORI DI RISCHIO GENERICI

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Fano e Pesaro FATTORI PRECIPITANTI

Si tratta di situazioni che si verificano nell’anno che

precede l’esordio del D.A. e che agiscono

attivando lo schema di autovalutazione

disfunzionale gradualmente formatosi per il

concorso combinato di vari FATTORI DI RISCHIO.

• cambio di casa

• cambio di città o paese

• soffrire di una malattia importante

• gravidanza o aver avuto un bambino

• morte di una persona cara

• malattia grave di una persona cara

• una persona cara ha lasciato casa

• una nuova persona è venuta a vivere in

casa

• inizio di una relazione sentimentale

• interruzione di una relazione

sentimentale

• abuso sessuale

• abuso fisico

• fallimenti scolastici, lavorativi o

sportivi

• esami scolastici o un anno scolastico

impegnativi

• impegno lavorativo intenso

• stress per svariate ragioni

• commenti critici per alimentazione,

peso e forme corporee

• …

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Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Autovalutazione disfunzionale

Considerata come la psicopatologia nucleare dei D.A., da cui

derivano la maggior parte delle altre caratteristiche cliniche.

In genere le persone si valutano in base alla percezione delle loro

prestazioni in una varietà di domini della loro vita (es. relazioni

interpersonali, scuola, lavoro, abilità intellettuali, capacità genitoriali

…).

Le persone affette da un D.A. si valutano in modo esclusivo o

predominante sulla base del peso o delle forme corporee o del

controllo dell’alimentazione (spesso su tutte e tre le caratteristiche).

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Pensieri e preoccupazioni su

alimentazione,

peso e forme corporee

Pensieri automatici e preoccupazioni che non dipendono da un

ragionamento ma si verificano istantaneamente quando l’individuo

vive situazioni che attivano l’autovalutazione disfunzionale che, a

sua volta, produce altri pensieri e preoccupazioni che prendono la

forma del rimuginio.

Si viene a creare un blocco nello schema di autovalutazione e

quindi nel D.A.

Es. Una pz si pesa, vede un aumento; pensiero: “sono grassa”. Rimuginio: “sono

grassa, non piaccio a nessuno, devo dimagrire …”.

Una pz mangia un dolce. Pensiero: “ho perso il controllo, ingrasserò come una botte”.

Rimugionio: “ho mangiato troppo, devo controllarmi, salterò il pranzo …”.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Dieta ferrea

Obiettivi assoluti e rigidi. Applicata

attraverso tre strategie:

1) Saltare i pasti.

2) Ridurre le porzioni (fanno

spesso eccezione cibi a basso

contenuto calorico mangiati in

quantità).

3) Eliminare certi cibi. Due

categorie di cibi: buoni e sicuri

(frutta, verdura, cibi light),

cattivi e pericolosi (sono evitati

o assunti solo durante le

abbuffate).

Effetti: mantiene il D.A.

• Favorisce lo sviluppo di pensieri e

preoccupazioni che a loro volta

mantengono attivato lo schema di

autovalutazione disfunzionale.

• Determina la comparsa di basso

peso, sindrome da digiuno.

• Favorisce la comparsa di

abbuffate.

Dieta ferrea – Esercizio fisico eccessivo

Esercizio fisico eccessivo

E’ tale quando interferisce con

attività giornaliere importanti, se

viene praticato in ore o in posti

impropri e protratto nonostante

precarie condizioni mediche.

Viene praticato compulsivamente,

in solitudine, è portato avanti per

molte ore in modo estenuante.

REGOLARE: per bruciare calorie

SALTUARIO: per compensare

l’assunzione di calorie in eccesso.

Effetti: mantiene il D.A.

• Aumenta la preoccupazione per

peso e forme corporee.

• Favorisce l’isolamento sociale.

• Produce euforia, sensazioni di

leggerezza,di controllo e

benessere che contrastano stati

emotivi negativi.

• Causa perdita d’interesse per il

cibo (esperimenti su animali).

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Comportamenti di controllo

dell’alimentazione (food checking)

Es.: contare le calorie, pesare più volte il

cibo, tagliuzzare, scolare i condimenti,

mangiare lentamente, controllare quello

che mangiano gli altri.

Comportamenti di controllo del corpo

(body checking)

Es.: ispezionarsi allo specchio cercando

difetti reali o presunti, pesarsi di continuo,

tastarsi, chiedere rassicurazioni,

confrontare il proprio aspetto con quello

degli altri.

Come le compulsioni possono durare

varie ore e sono messi in atto per

neutralizzare la preoccupazione.

Effetti: mantengono il disturbo

• Più si controlla, più ci si preoccupa

(rimuginio).

• Alterano la percezione corporea:

sembra che lo scrutare o il palpare il

proprio corpo in uno stato di ansia possa

determinare una sovrastima della

percezione corporea.

Evitamenti dell’esposizione del

corpo

Costante tentativo di mascherare la

proprie apparenza indossando abiti

particolari, assumendo posizioni che

nascondano alcune parti del corpo o

evitando le situazioni dove è inevitabile

l’esposizione corporea (spogliatoi,

docce, costume).

Nelle situazioni estreme si può arrivare

al ritiro sociale

Effetti: mantengono il D.A.

• Più si evita, più ci si preoccupa.

• Non permettono di fare esperienze

che possano invalidare alcune

convinzioni sul proprio peso e sulle

forme corporee.

Sensazione di essere grassi

Gli stati emotivi avversi vengono

etichettati come “mi sento grasso”. La

sensazione di essere grassi si associa

cioè a stati emotivi non riconosciuti.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Abbuffate e comportamenti di compenso (1)

Abbuffate -Oggettive (quantità di cibo elevata)

-Soggettive (quantità di cibo non elevata)

-Alimentazione eccessiva oggettiva

(quantità di cibo elevata, ma assenza di perdita di controllo)

Le abbuffate sono prodotte dalla restrizione alimentare che favorisce la perdita di

controllo attraverso vari meccanismi:

► REAZIONE ALLA TRASGRESSIONE: quando le rigide regole di controllo

dell’alimentazione vengono trasgredite può verificarsi un’abbuffata come conseguenza

di una modalità di pensiero “tutto-nulla”.

► ALTERAZIONE DELLA FAME E DELLA SAZIETA’: la restrizione alimentare e il

decremento ponderale determinano modificazioni neurormonali che inducono un

aumento della fame e una riduzione della sazietà.

► EMOZIONI SECONDARIE ALLA DIETA FERREA ED AL DECREMENTO

PONDERALE. In alcuni casi le abbuffate sono utilizzate per modulare stati emotivi

intollerabili.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Abbuffate

Effetti: mantengono il D.A.

• Aumento delle preoccupazioni e della

paura d’ingrassare che viene gestita

seguendo il modo più rigido la dieta o

utilizzando comportamenti di compenso.

• favoriscono lo sviluppo di stati emotivi

negativi (senso di colpa, tristezza).

• attivano lo schema di autovalutazione

disfunzionale e peggiorano la valutazione

di sé (critiche per mancato autocontrollo).

Vomito auto-indotto

Le persone si inducono il vomito nella

speranza di eliminare tutto il cibo assunto

in eccesso. Nel vomito, invece, sono

presenti circa la metà delle calorie assunte

(ricerca effettuata presso Laboratorio di

Nutrizione Umana di Pittsburgh-USA).

Determina un controllo parziale del peso

corporeo.

Contribuisce a mantenere il D.A.

attraverso vari meccanismi.

Effetti

• Diminuisce il controllo

sull’alimentazione perché chi vomita

pensa di non assorbire quello che

mangia.

• Più si mangia e più lo stomaco è pieno,

più è facile vomitare.

• Crea uno stato di deprivazione

psicobiologica che, con gli stessi

meccanismi descritti per la dieta ferrea,

facilita le abbuffate.

• Attiva lo schema di autovalutazione

disfunzionale e peggiora la valutazione

negativa di sé (autocritiche per mancato

controllo).

Abbuffate e comportamenti di compenso (2)

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Uso improprio di lassativi e

diuretici

Circa un terzo delle persone con

bulimia fa uso di lassativi e il

circa il 10% assume diuretici.

Assunti:

SALTUARIAMENTE , per

eliminare le calorie in eccesso

assunte in una abbuffata (stesse

finalità del vomito)

REGOLARMENTE, a

prescindere dalle abbuffate

(stesse finalità della dieta

ferrea).

L’uso di lassativi è una pratica pericolosa e

poco efficace.

Agiscono sop.tto svuotando l’intestino

crasso dove non avviene l’’assorbimento

del cibo che si verifica nel tratto intestinale

precedente (intestino tenue).

La perdita di peso e l’effetto pancia piatta

sono il risultato di una copiosa perdita di

liquidi, rimpiazzata appena si beve o si

introduce del cibo.

I diuretici non hanno alcun effetto

sull’assorbimento di calorie; determinano

una temporanea riduzione ponderale

modificando il bilancio idrico.

Abbuffate e comportamenti di compenso (3)

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Abbuffate e comportamenti di compenso (4)

Altri comportamenti di compenso

Una minoranza di persone utilizza pillole dimagranti e/o ormoni

tiroidei.

Non sono efficaci nella perdita di peso: i soppressori dell’appetito

agiscono solo per poco tempo gli ormoni tiroidei fanno perdere

principalmente massa muscolare.

Alcune persone affette da Diabete Tipo1 possono ridurre la dose

d’insulina dopo una abbuffata: così fanno aumentare a dismisura i

valori di zuccheri nel sangue che superando la soglia renale di

eliminazione del glucosio, vengono eliminati con le urine.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

I sintomi della sindrome da digiuno

Atteggiamenti e comportamenti

nei confronti del cibo

-Preoccupazione per il cibo

-Collezione di ricette, libri di cucina,

menù

-Inusuali abitudini alimentari

-Incremento del consumo di caffè, tè,

spezie

-Occasionale introito esagerato e

incontrollato di cibo

Modificazioni emotive e sociali

-Depressione

-Ansia

-Irritabilità

-Labilità

-Episodi psicotici

-Cambiamenti di personalità

-Isolamento sociale

Modificazioni cognitive

-Diminuita capacità di

concentrazione

-Diminuita capacità di pensiero

astratto

-Apatia

Modificazioni fisiche

-Disturbi del sonno

-Debolezza

-Disturbi gastrointestinali

-Ipersensibilità al rumore e alla

luce

-Edema

-Ipotermia

-Parestesie

-Diminuizione del metabolismo

basale

-Diminuizione dell’interesse

sessuale

Altri

-Aumento della fame

-Precoce senso di sazietà

Basso peso e sindrome da digiuno (1)

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Basso peso e sindrome da digiuno (2)

Effetti: mantiene il D.A.

• L’estrema preoccupazione per il cibo

esagera la tendenza all’uso del controllo

alimentare come indice di autocontrollo e

autovalutazione.

•L’intensa fame è vissuta come una

minaccia al controllo alimentare.

Il precoce senso di sazietà e pienezza

(dovuto al rallentato svuotamento gastrico

secondario alla denutrizione) può essere

vissuto come un fallimento

dell’autocontrollo.

In entrambi i casi la conseguenza è la

restrizione.

• La tendenza ad abbuffarsi può

provocare sensi di colpa che favoriscono il

ricorso a comportamenti di compenso.

• La depressione, peggiorando

l’autostima, favorisce l’uso del peso, delle

forme corporee e del controllo come mezzi

di autovalutazione.

• L’ansia può portare ad aumentare il controllo

dell’alimentazione o favorire le abbuffate per

ridurre tale stato avversivo.

• L’isolamento sociale impedisce lo sviluppo

di relazioni positive che migliorino l’autostima

e favorisce l’uso dell’alimentazione, del peso

come strumenti per valutare se stessi.

• Il deficit di concentrazione può minacciare

il senso di autocontrollo determinando minore

attenzione agli eventi ed una aumentata

percezione di imprevedibilità.

• Il rallentamento della perdita di peso

(dovuto alla diminuizione del consumo di

energia) può essere vissuto come un segno

della perdita di controllo e affrontato con la

restrizione e/o con i comportamenti di

compenso.

• La diminuizione di interesse sessuale

impedisce lo sviluppo di una vita di relazione

adulta e di una valutazione di sé più articolata.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Basso peso e sindrome da digiuno (3)

Minnesota Study (Prof. A.Keys)

Ricerca eseguita nel 1944 durante la II Guerra Mondiale.

Obiettivi: valutare gli effetti di sei mesi di dieta e perdita ponderale.

Campione: 36 obiettori di coscienza fisicam.e psicologicam. sani.

Primi tre mesi: alimentazione regolare.

Sei mesi seguenti: semidigiuno (dieta che prevedeva l’assunzione di circa la metà

delle calorie abitualmente assunte) con una perdita di peso di circa il 25% rispetto

all’originale.

Ultimi tre mesi: rialibitazione e ritorno al peso originario.

Lo studio è stato di particolare rilevanza nel valutare i sintomi legati alla perdita di

peso nei D.A.: infatti a differenza di ricerche eseguite in tempi di carestia o guerra, i

soggetti volontari erano circondati da cibo e da persone che mangiavano

regolarmente.

Tutti gli esaminato mostrarono significativi cambiamenti fisici, psicologici e

sociali.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO SPECIFICI

Rinforzi positivi e negativi

Senso di trionfo,

di autocontrollo,

di superiorità …

Commenti positivi degli altri

(sop.tto se presente una

precedente condizione di

sovrappeso).

Maggiore attenzione da

parte degli altri (sopp.tto se

prima del disturbo è

carente).

Evitare situazioni avversive (es. avere un

corpo da donna adulta i conflitti e le sfide

psicosessuali tipiche dell’adolescenza,

funzionare autonomamente).

Il dimagrimento, con la conseguente

assunzione di caratteristiche fisiche e

psicologiche prepuberi, per alcune può

costituire un nido sicuro che protegge dalle

sfide ambientali dell’adolescenza.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO AGGIUNTIVI

PERFEZIONISMO CLINICO

,

L’individuo giudica se stesso in modo esclusivo o predominante sul fatto di

riuscire a raggiungere standard elevati.

Quando il perfezionismo clinico coesiste con un D.A. si produce una

interazione per cui gli standard perfezionistici da un lato sono focalizzati a

raggiungere il controllo di alimentazione, peso, forme corporeedall’altro a

perseguire standard esigenti in altri domini (scuola, relazioni, lavoro, sport).

Nei D.A., come in altre espressioni del perfezionismo, è presente la paura del

fallimento (mangiare in eccesso, ingrassare), l’attenzione selettiva alla

prestazione (comportamenti di controllo dell’alimentazione e del corpo) e

l’autocritica se non si raggiungono gli standard imposti (trasgressioni alla dieta

ferrea) o l’evitamento del danno.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro

BASSA AUTOSTIMA NUCLEARE

La maggior parte delle persone con un D.A. è autocritica

se non riesce a raggiungere i suoi obiettivi.

Un sottogruppo di pazienti ha una visione negativa di sé

più globale, incondizionalta e pervasiva. La

valutazione di sé è autonoma dalla prestazione, quindi è

meno influenzata dallo stato del D.A.

Ostacola il cambiamento attraverso due meccanismi

► Crea senso di impotenza e sfiducia sulla possibilità di

cambiare.

► Spinge la persona ad inseguire il raggiungimento del

successo in altri domini (es. controllo alimentazione,

peso) rendendo i cambiamenti in queste aree ancora più

difficili.

FATTORI DI AGGIUNTIVI

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO AGGIUNTIVI

INTOLLERANZA ALLE EMOZIONI

Incapacità di tollerare certi stati emotivi (rabbia, ansia, tristezza, ma

anche eccitamento, gioia …).

Determina l’adozione di comportamenti disfunzionali di

modulazione dell’umore che riducano la consapevolezza dello stato

emotivo e delle rappresentazioni associate.

Alcuni comportamenti disfunzionali di modulazione dell’umore:

► autolesionismo (tagliarsi, bruciarsi)

► assunzione di sostanze psicoattive

(alcool, tranquillanti …)

► abbuffate

► vomito autoindotto

► eccessivo esercizio fisico

► …

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro FATTORI DI MANTENIMENTO AGGIUNTIVI

PROBLEMI INTERPERSONALI

Un sottogruppo di pazienti con D.A. ha problematiche interpersonali

che possono contribuire in modo predominante a mantenere il disturbo.

I problemi interpersonali favoriscono lo sviluppo di stati emotivi

negativi e minano l’autostima.

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro

La prevalenza ifetime della A.N. fra le donne

è di circa lo 0,5%. Sembra che un disturbo

subclinico (ad esempio un Disturbo

dell’alimentazione non altrimenti specificato)

sia di più frequente riscontro. La prevalenza

dell’A.N. fra i maschi è circa un decimo di

quella fra le femmine. Negli ultimi decenni

sembra essersi verificato un incremento di

incidenza dell’A.N..

La prevalenza Lifetime della B.N.

tra i soggetti adolescenti e giovani

adulti di sesso femminile è di circa

l’1-3%. Il tasso di presentazione

nel sesso maschile è circa un

decimo rispetto a quello nel sesso

femminile.

Oggi in Italia più di 3 milioni di persone soffre di un D.A..

Ogni giorno ci sono 6 nuovi casi di A.N., 12 nuovi casi di B.N.

ogni 100.000 abitanti

8 – 10% delle ragazze fra 12 e 25 anni

Rapporto anoressia/bulimia =1/4

I maschi il 5% del totale

Picco insorgenza: A.N. a 14 e 18 anni / B.N. a 18 anni

Effetto iceberg (forme complete e parziali, forme subcliniche)

EPIDEMIOLOGIA

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro I DANNI SOMATICI

Sono un effetto

► della malnutrizione sia qualitativa che quantitativa per eccesso e per difetto

► delle condotte di compensazione (vomito, diuretici, lassativi, attività fisica …)

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro

L’INSIDIA DEI

D.A.

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Dott.ssa Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta

Fano e Pesaro Circolo vizioso di automantenimento

Caterina Fucili Psicologo Psicoterapeuta a Fano e Pesaro

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Fano e Pesaro

Il confine normale/patologia all’inizio è indistinto e indefinibile.

Il passaggio alla patologia è lento, sfumato e progressivo.

Tutte iniziano per perdere 2-3 Kg di peso.

Le persone con anoressia riferiscono di non avere bisogno di

aiuto.

Tutte dicono che ce la fanno da sole, che smettono quando

vogliono.

Si può passare, anche a distanza di tempo, da una forma

all’altra.

Frequenti sono le recidive.

L’accesso al trattamento, in genere, è in funzione della

motivazione.

L’esito del trattamento, in genere, è in funzione della

motivazione.

SONO MALATTIE

NON SONO CATTIVE ABITUDINI (O CAPRICCI)

L’INSIDIA DEI D.A.