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COSTRUIAMO IL FUTURO LUGLIO_11_bassaTRANSCRIPT
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COSTRUIAMO I L F U T U R O MAG
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Impariamo a conoscereil nostro patrimonio artistico
PAginA 2
LAMbrosiAnA si APre AL MonDo
La Fondazione Costruiamoil Futuro ha organizzato du-rante lanno una scuola di for-mazione politica denominataPolitica in Corso e che, par-tendo da un gruppo di amici, hariunito oltre 200 partecipantiinteressati e impegnati in am-bito politico. A portare la pro-pria testimonianza edesperienza sono intervenuti inmolti, a partire dal presidentedella Regione Lombardia Ro-berto Formigoni, poi il ministroPaolo Romani, il rettore del-lUniversit Cattolica LorenzoOrnaghi, Maurizio Lupi, il mi-nistro Carfagna e altri eccel-lenti esperti sui pi svariatitemi come lurbanistica, il wel-fare, la Libia e altri importantiaspetti e argomenti.
Lesperienza proposta inBrianza dalla fondazione, non stata la sola, in tutta Italia nesono state organizzate svariatee per questo motivo molti par-lamentari hanno deciso di pro-muovere un momento comunedi formazione e convivenzache si concretizzato con lor-ganizzazione della SummerSchool di Sorrento che sisvolger tra l8 e il 10 luglio. Ipromotori hanno raccolto lap-pello ad una nuova genera-zione di cristiani impegnati inpolitica lanciato in questi annida Sua Santit Benedetto XVIcome profonda provocazione
ad adoperarci quotidianamenteper la costruzione del Bene Co-mune. Ciascuno di noi comeha detto Maurizio Lupi - vivecon intensit il suo impegno inParlamento e con convinzionesi adoperato per la costru-zione del partito del Popolodella Libert. Il valore educa-tivo di questa iniziativa moltoforte perch riunisce giovaniunder 35 provenienti da 15 re-gioni di tutta Italia che deside-rano imparare a fare politica inun certo modo e chiedono a co-loro che hanno pi esperienzadi guidarli nellattivit politicatramite un percorso formativo.Il programma della SummerSchool prevede momenti diformazione tra cui workshoptematici, dibattiti nei seminaried in assemblea, ma anche in-contri con chi, in politica, inazienda e nella vita pu offrirela propria testimonianza.
Linizio del lavori, davantiagli oltre 400 iscritti, stato af-fidato Sua Eccellenza Monsi-gnor Rino Fisichella,presidente del Pontificio Con-siglio per la Promozione dellanuova Evangelizzazione.
Tra gli ospiti pi attesi: An-gelino Alfano, Mario Mauro,capo delegazione del PDL nelgruppo PPE e Giorgio Squinzi,amministratore unico di MapeiSpA.
CARLO CAZZANIGA
n.4 - LugLio 2011 PerioDico DeLLA FonDAzione costruiAMo iL Futuro www.costruiamoilfuturo.it
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Intervista con monsignor Franco Buzzi, prefetto della celebre Biblioteca.
Le novit introdotte dalla sua gestione.
Nessun sistema mediatico potr mai convertire.Serve lincontro con un testimone credibile
A PAginA 7
PArLA Monsignor rino FisicheLLA
Eletto alla guida del dicastero per la nuova evengelizzazione, in un incontro pubblico ha spiegato il valore della testimonianza cristiana.
Il racconto di una conversione
PAginA 5
interVistA A Pietro sArubbi
Da ragazzo terribile a uomo rinato. Grazie a un incontro decisivo e inaspettato. Lattore che ha interpretato Barabba in The Passion si racconta.
Direttore responsabile: Angelo Frigerio
Abbiamo perso. inutile girareintorno alla questione. Lasconfitta stata netta. E anche sesi trattava di elezioniamministrative, che per loronatura hanno come oggetto ilgoverno delle citt, anche se ladisfatta arriva dopo tre anni in cuiil centrodestra ha vinto tutte lesfide elettorali che ha dovutoaffrontare, sarebbe un erroreminimizzare il dato. Bisognasaperlo leggere e interpretareavendo sempre profondo rispettodella volont degli elettori.Secondo me lesito del voto ciconsegna tre insegnamenti. Ilprimo che la politica urlata,fondata sulla demonizzazionedellavversario che diventa unnemico da abbattere in qualunquemodo e a qualunque costo, nonpremia. Anche perch fa veniremeno il dibattito sui contenutidellazione di governo che sonoci che veramente interessa aicittadini.
Il secondo insegnamento lacertezza che esiste in Italia unpopolo vivo. Gente desiderosa diessere protagonista nellacostruzione del bene comune.
Labbiamo vista allopera aMilano a sostegno del candidatoMoratti, come per Pisapia. Tutta lacampagna elettorale, in manieraassolutamente bipartisan, (...)
editoriaLe
Le tre lezioni di una brutta sconfitta
di Maurizio Lupi
E lesistenza diventa una
immensa certezzaingresso libero
www.meetingrimini.org
Rimini Fiera21-27 agosto 2011
segue a pagina 2
Summer School DALL8 AL 10 LugLio A sorrento
La scuola di formazione politica di Sorrento e stata sostenuta da:
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Il 14 maggio alcuni soci della fon-dazione hanno visitato lAmbro-siana. Guida deccezione MonsignorFranco Buzzi che, da alcuni anni haassunto la guida della celebre Bi-blioteca. Con lui parliamo dei pro-getti presenti e futuri dellistituzione.
La visita stata unoccasioneimportante per conoscere un pa-trimonio di dipinti e libri decce-zione. Poco conosciuto per.Perch?
Ha ragione. Andiamo a cercare al-lestero mostre e dipinti di alto va-lore ma trascuriamo spesso quelli dicasa nostra. La situazione di questonostro ambiente della BibliotecaAmbrosiana stata un po aggravatadal fatto che per secoli si cercato didifendere a tutti i costi un patrimo-nio anche perch siamo stati scottatidalla storia che ha visto anche degliespropri, basta pensare ai momentiin cui Napoleone viene in Italia, nonsoltanto secolarizza i luoghi reli-giosi, ma si appropria anche di moltibeni. Del resto stato anche il de-stino di molte biblioteche rette da or-dini religiosi piuttosto che dadiocesi, che sono state conglobatepoi in biblioteche pubbliche. Sullabase di questi elementi, e forse ancheper lidea che le opere siano conser-vate in posti che rappresentano unluogo di assoluta elezione, di eccel-lenza, non molto popolare e che co-loro che li visitano devono godere diuna sorta di privilegio, tutto questoha creato nei secoli una specie dialone attorno a questo isolato che si trovato veramente isolato. Daquando sono diventato prefetto misono ripromesso di rendere pi ac-cessibile la Biblioteca, di aprirla ilpi possibile, sia dal punto di vistafisico sia dal punto di vista della co-noscenza che si pu avere di essa.
La sua nomina a prefetto haportato una ventata di aria frescaalla gestione dellAmbrosiana, cispiega quali sono i progetti futurie i principali che ha portato a ter-mine?
Il primo passo stato semplice elegato fondamentalmente a unoschema di analisi elementare, mi
sono chiesto: come mai noi abbiamopochi visitatori? La risposta, evi-dente, che non siamo visibili e ab-biamo fatto di tutto per isolarci.Allora mi sono chiesto: chi a Milanoha pi visitatori? La risposta, da unaprima analisi, stata il Cenacolo. Enoto che per poterci andare bisognaprenotarsi almeno tre mesi prima. SeLeonardo attira cos tanta gente, bi-sogna trovar qualcosa che ci con-senta di mettere in mostra elementidi cultura, quindi opere darte, dise-gni, incisioni che abbiano un ri-chiamo, perch quanto pi facile ilrichiamo di Leonardo, tanto pi sarfacile la visibilit da parte nostra. Daqui lidea di sfascicolare il CodiceAtlantico. Sono 1119 fogli con i di-segni di Leonardo, rilegati in 12grossi volumi per se aperti tutti e12, ci consentono di vedere simulta-neamente 12 disegni, 12 fogli. 12fogli sono veramente pochi e poi, so-prattutto, questo modo di conservarenon consente la visione di confrontocio la possibilit di paragonare di-segni o brani. Il Codice Atlantico fatto anche di molti sviluppi letteralie di confronti tra le opere analoghe.La volont di rendere sempre visi-bile Leonardo a Milano.
Quale soluzione ha trovato?Ho pensato ad una successione di
mostre, continuative nel tempo, cherendano possibile al visitatore lagioia di vedere loriginale di Leo-nardo. Lidea di rendere sempre vi-sibili almeno 20, 22, 44 disegni diLeonardo al pubblico. Nel giro di 24mesi siamo passati da 40 mila visi-tatori circa a 120 mila allanno, quasitre volte tanto. Offrire costantementela possibilit di vedere le opere di unartista come Leonardo crea una con-dizione che ne facilita la conoscenza,la comunicazione e quindi la richie-
sta di vedere, di voler essere presentia considerare questi capolavori. Unaltro discorso riguarda invece la pos-sibilit di far viaggiare questo mate-riale, cio diventare capaci diorganizzare mostre tematiche sullabase del patrimonio che abbiamo adisposizione, offrendolo in altre sedinel mondo. E un progetto che lastragrande maggioranza dei curatoridei musei approva, perch evidente-mente facilita la conoscenza, rendepresente Leonardo nel mondo. Manon solo.
In che senso? Altre vie sono state quelle di strin-
gere convenzioni strategiche conaltre importanti istituzioni culturaliartistiche. Mi riferisco al caso Buo-narroti di Firenze, che detiene so-stanzialmente tutto il patrimonio didisegni di Michelangelo. Con loroandiamo ad esporre in Italia e al-lestero Leonardo e Michelangelocongiunti. Anche questo, spero, por-ter quei proventi necessari per poterprovvedere alle ingenti opere di re-stauro di libri e beni culturali legatialla Pinacoteca stessa. In magazzinoabbiamo mille e 200 dipinti rispettoai 400 esposti nelle sale.
In che modo, questo patrimonioartistico, entrer a far parte delleperle che la citt offrir a chiverr a visitare lexpo nel 2015?
La nuova gestione stata unaper-tura totale, fin dallinizio, anche aquesto proposito. Ho pensato, da quie fino al 2015, di prevedere lallesti-mento di mostre che offrano la pos-sibilit di una visione integrale delCodice Atlantico. Vogliamo offrirela possibilit di trovare in que-stopera stessa tutti quegli elementiche in qualche modo si rapportano aitemi di Expo, come lalimentazione,la nutrizione del pianeta, e molto
altro. Qui c parecchio, si tratta solodi vedere come rendere possibiletutto questo. Man mano che si chia-riranno i progetti sapremo dare dellerisposte.
Vengono organizzati ancheeventi speciali per promuoverelarte tra i giovani, di cosa sitratta?
Rendiamo possibile una frequen-tazione della nostra Biblioteca a tuttocampo ai giovani, anche ai bambini.Per questi ultimi c la possibilit diseguire un percorso mirato, organiz-zato e reso accessibile per la menta-lit del bimbo grazie a guidespecializzate che seguono delle in-tere classi di 10 o 15 alunni, a cuiviene offerto un itinerario alterna-tivo. Ad esempio quello dei presepi,che narrano la storia di Ges e la suanascita, oppure litinerario di grandipersonaggi che si trovano qui, mito-logici o della storia dItalia. Per i ra-gazzi pi grandi, invece, ci sono deiveri e propri corsi durante lanno at-traverso i quali viene spiegato checos il libro, quando nato, le sueforme, come si trasmessa la scrit-tura nei secoli. Si parla della tradi-zione codicologica delle opere diTacito, piuttosto che di Cicerone. Cisono manoscritti che vengono pre-sentati, spiegati, abbiamo dei dottorispecializzati che hanno tutti gli stru-menti per poter trasmettere il fascinodel libro e dellunicum che in ognimanoscritto.
Una curiosit, c unopera chele sta particolarmente a cuore?
Sono tante le opere, c limba-razzo della scelta. Una, per, forsec. Si tratta di un testo di Virgilio.Si deve immaginare un grande fo-glio, con al centro la scrittura a manodel testo delle opere di Virgilio e, aimargini, il commento di Servio, ungrammatico dei primi secoli. QuindiServio commenta Virgilio e poi almargine estremo troviamo le notedel Petrarca, autografi, di suo pugno.Tutto quello che sappiamo di Laura,la famosa Laura che Petrarca cantain vita e in morte, lo sappiamo per-ch scritto l dentro ed lunica te-stimonianza al mondo.
MARA BAIGUINI
LAMBroSIANA SI APre AL MoNDo
Intervista con monsignor Franco Buzzi, prefetto della celebre Biblioteca. Le novit introdotte dalla sua gestione.
2 costruiAMo iL Futuro MAgAzine LugLio 2011
Le tre lezioni di una brutta sconfitta
segue dalla prima
(...) stata caratterizzata dallapresenza di giovani e adulti che hannoriempito i mercati, le chiese, le piazze. un elemento di assoluta positivit.Un punto da cui ripartire chedimostra, pi di qualsiasi analisisociologica, che il Paese ha voglia dipolitica.
Il terzo insegnamento che dalcontatto con questo popolo vivoemergono tanti bisogni e domande: ledifficolt delle imprese penalizzate dauna burocrazia asfissiante e da unfisco che le vessa; la disoccupazione,specialmente giovanile e degli over50; le fatiche delle famiglie, chesoprattutto in questi anni di crisi sisono rimboccate le maniche. Il nostrocompito, oggi pi che mai, deveessere quello di elaborare risposteefficaci a questi bisogni. Come?Anzitutto rilanciando lazione delgoverno attraverso: una riformafiscale che metta al centro la famigliae la persona, una vera semplificazionenormativa che elimini lacci e lacciuoli,una lotta allevasione fiscale che nonsi fondi sulle vessazioni, uninvestimento su un sistema educativoe di ricerca che aiuti la crescita.Qualcuno potrebbe obiettare che nonbasta una lista di buone intenzioni percambiare il volto del Paese. Lo so ed per questo che la mia responsabilit anzitutto quella di lavorare, nel luogoin cui sono chiamato a operare, perchil centrodestra si muova lungo questastrada. So di non essere solo e credoche proprio lunit di intenti checondivido con tutti quelli che, insiemea me, sono impegnati nel Pdl, sialunica possibilit per intercettare ilmessaggio che gli elettori ci hannoinviato. Il percorso non semplice edi certo non tranquillizza il fatto che ilvoto amministrativo abbia consegnatoil riformismo del Pd nelle mani diforze pi estreme che ora dovrannocomunque dimostrare con i fatti disaper governare Napoli e Milano. Coscome preoccupano certi toni e certemanifestazioni pubbliche che,allindomani del voto, hanno evocato il25 aprile e la liberazione. Nonvorremmo che a una domandalegittima degli elettori si rispondessein maniera ideologica e inadeguata.Per questo occorre riprendere in manoil filo della politica e riconquistarequanti hanno mostrato nelle urne laloro frustrazione e la loro delusione.
Credo che la scelta di nominare ilministro della Giustizia AngelinoAlfano come segretario nazionale delPdl sia un importante segnale inquesta direzione.
Maurizio Lupi
FondazioneCostruiamo il Futuro
Via Garibaldi, 50 23891 Barzan (LC)Tel: 039.5969259Fax: 039.5969950
Impariamo a conoscereil nostro patrimonio artistico
Lo scrittore Eugenio Corti con Monsignor Franco Buzzi e, alle loro spalle, Francesco Sangiorgio.
Monsignor Franco Buzzi con alcuni soci della Fondazione in visita allAmbrosiana.
Dopo aver visitato la Biblioteca Ambrosiana, i soci dellafondazione si sono recati presso la sala del Cenacolo dove hannopotuto ammirare Lultima cena di Leonardo. Sul prossimonumero del magazine pubblicheremo unintervista allarchitettoAlberto Artioli, soprintendente per i Beni architettonici e per ilPaesaggio per le province di Milano, Bergamo. Lecco, Como,Lodi, Pavia, Sondrio e Varese.
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giugno 2011 costruiAMo iL Futuro MAgAzine 3
Si ringraZia
Il famoso attore ha interpretato il dittatore nella tragedia scritta da Eugenio Corti.Rappresentata al Teatro Manzoni di Monza.
Venerd 24 giugno a Monza, presso il teatro Manzoni, la com-pagnia del Teatro degli Incamminati, in collaborazione con la fon-dazione Costruiamo il Futuro e la fondazione Cavallo rosso, hapresentato Processo e morte di Stalin, con la regia di Andrea MariaCarabelli e con Franco Branciaroli nella parte del dittatore sovie-tico. Lallestimento scenico stato realizzato per la prima voltadopo il 1962, quando, lopera scritta da Eugenio Corti, fu rappre-sentata a Roma e poi boicottata perch non allineata con le posi-zioni ideologiche allora dominanti. La tragedia, che stata replicatasabato 25 e domenica 26 giugno, ha avuto un notevole successo trail pubblico: numerosissimo ed entusiasta. Special guest della rap-presentazione, Franco Branciaroli, considerato il pi bravo attore diteatro a livello nazionale. Lo abbiamo incontrato durante le provedello spettacolo e ci ha parlato di questa esperienza.
Conosceva gi eugenio Corti?No, lo conoscevo solo di nome.e cosa ha scoperto studiando questa tragedia? Un testo teatrale viene proposto ad un professionista, che lo deve
esaminare teatralmente. Dopo di che lattore decide se, a suo parere,questo drammaturgo ha scritto unopera che vale la pena interpre-tare. Processo e morte di Stalin un testo scritto bene. Non semplice stendere un testo sul Baffone, come su Mussolini o Hitler,anche perch lo scrittore non prende una posizione manifesta, nondice che Stalin un pazzo. Altrimenti non potremmo stare, comespettatori, ad assistere ad uno spettacolo durante il quale gi statodeciso che il protagonista pazzo, perch se pazzo, gi inno-cente a priori, qualsiasi cosa faccia. La particolarit di questo testo che Stalin viene, in parte, riabilitato. Non si pu dire con certezzase Stalin sia un assoluto criminale, perch alle sue azioni forniscedella motivazioni che, da un certo punto di vista, possono essereanche comprensibili. Ha applicato il comunismo fino in fondo, sisentiva in dovere di cambiare la societ di questo continente, dove
branciaroli riabilitabaffone
Processo e Morte Di stALin
cera ancora la servit. Suo padre era un servo della gleba. Questovuol dire che la servit in Russia stata abolita nel Novecento. Sta-lin doveva dar da mangiare a qualcosa come cento milioni di per-sone, che non aveva neanche un orto, niente. Quindi noi possiamoanche discuterne, ma in quelle condizioni, con le armate dei cosdetti bianchi che lo attaccavano, perch c sempre qualcuno checerca di non farti attuare quello in cui credi, lui doveva portare a ter-mine i suoi propositi. E quindi un personaggio difficile da giudi-care e lo scrittore stato bravo a fare in modo che il lettore nonriesca a giudicarlo in modo univoco.
Il personaggio appare per un po sconfitto...Se i russi avessero fatto come i cinesi, anzich essere coerenti e
non concedere la propriet privata, oggi la nazione pi potente delmondo sarebbe la Russia, perch la Cina non ha nessuna materiaprima, a differenza della Russia che ne piena. I russi sono staticos cretini da essere coerenti fino alla fine, ma se avesse fatto comei cinesi, oggi sarebbero la pi grande economia del mondo. Stalinha portato la Russia, nel giro di sessanta anni, a diventare la nemicanumero uno dellOccidente. Io cero, tutto il giorno si parlava delleatomiche, che avrebbero potuto arrivarti in testa, dellAmerica chedoveva combattere, quindi non mi sento proprio di considerare Sta-lin uno che ha fallito. E questo nel testo c. Pensate a Mao, non criminalizzato come Stalin perch nessuno ha detto la verit. DiMao noi non sappiamo niente. Molti liquidano Stalin per salvare ilcomunismo e dicono che era un pazzo, per salvarne lidea. In que-sto testo ben chiaro che lui lidea lha messa in pratica.
Cosa consiglia a un giovane che vorrebbe diventare attore?Di stare a casa, non provarci neanche. A meno che sia un vero fe-
nomeno.Perch lei a iniziato a fare lattore?Semplicemente perch non sapevo bene cosa fare, son capitato
dentro e poi ho iniziato a divertirmi.MARA BAIGUINI E CARLOTTA BORGHESI
Franco Branciaroli e alcune immagini della tragedia portata in scena al teatro di Monza.
promotori
COSTRUIAMO I L F U T U R O
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4 costruiAMo iL Futuro MAgAzine LugLio 2011
interVistA AD AnDreA cArAbeLLi
onori e oneri della prima interpretazione della tragedia di corti
Il giovane regista racconta la sua esperienza alla prese con Processo e morte di Stalin. Interpretato da Franco Branciaroli. Con i ragazzi del liceo don Gnocchi di Carate Brianza.
Andrea Maria Carabelli, regista di 35 anni, nonostantela giovane et ha alle spalle diverse esperienze come at-tore e come regista della compagnia teatrale Studi im-perfetti. Nella tragedia Processo e morte di Stalin,scritta da Eugenio Corti, ha debuttato in entrambi i ruoli.Lo spettacolo stato prodotto dal Teatro degli Incammi-nati in collaborazione con la fondazione Costruiamo ilfuturo e la fondazione Cavallo rosso e portato in scenaal teatro Manzoni di Monza dal 24 al 26 giugno.
Ha dato vita a questo spettacolo, coinvolgendo ilnoto attore Franco Branciaroli, dopo aver conosciutolopera di Corti. Che cosa lha colpita al punto di cre-dere in questo grande progetto?
Tutto nato dalla lettura del Cavallo rosso, il famosoromanzo di Corti, e dalla curiosit che mi avevano destatoalcuni avvenimenti narrati allinterno del romanzo, in par-ticolare il tentativo di andare a sviscerare un romanzo cheritengo essere tra i pi interessanti del Novecento. La do-manda che viene da farsi : gli eventi che narra sono verio sono romanzati? Naturalmente gran parte degli accadi-menti narrati nascono da riferimenti autobiografici, chiconosce Corti sa bene della sua esperienza in guerra inRussia. Ma anche quando comincia a raccontare i fattidopo la guerra altrettanto interessante. In particolare misono soffermato proprio sullavvenimento in cui raccontaproprio di unesperienza legata alla scrittura, nel qualeuno dei protagonisti del romanzo fa di un testo teatraleuna tragedia. Mi sono detto: questo secondo me pu es-sere veramente un testo che mette in luce la storia dentrola contemporaneit, cio un testo tanto legato ad avveni-menti storici emblematici del nostro Novecento, quantocapace di leggere la realt che dal punto di vista socialestiamo in qualche modo vivendo oggi. Daltra parte lapossibilit che questo testo potesse essere interpretato daun attore, richiedeva assolutamente la disponibilit di ungrandissimo attore come Franco Branciaroli. Il testo del1962, allora fu fatta solo una semplice lettura a leggio, daallora non se ne mai pi parlato, al punto che il testo,fino a poco tempo fa era difficilmente reperibile, persinonelle librerie.
Cosa ha significato e cosa significa nella carriera diun giovane come lei avere la possibilit di lavorare alfianco di un grandissimo attore come Branciaroli?
un grande onore e un grande onere. Per me unespe-rienza professionale ovviamente di primissimo livello daun lato, dallaltro lato un onere diventa un onere perchfare la regia ad un attore di cos elevata portata non sem-plice. Come non semplice neanche farla agli altri attoriche compongono il cast dello spettacolo, sono tutti pro-fessionisti che, per esigenze legate proprio ai fatti rac-contati, devono avere una certa et e quindiinevitabilmente una certa esperienza, sicuramente mag-giore della mia. Ho dovuto prendere coraggio. Una cosafondamentalmente che mi servita molto stata lo stu-dio approfondito che ho fatto sul testo per un anno in-tero. Questo mi d una certa sicurezza e mi permette di
dire dire: ho unidea chiara del contenuto, so dove voglioarrivare e questo ci che ha immediatamente convintotutti gli attori ad accettare la mia proposta.
Ha avuto occasione di parlare pi volte anche coneugenio Corti, di confrontarsi con lui su alcuni aspettidella realizzazione dello spettacolo. Quanto stato im-portante il confronto con lautore? e cosa ha dato allospettacolo?
Dal punto di vista dellattore non cos importante ilconfronto con lautore. Anzi, ci sono molti casi in cuiavere a che fare con lautore vuol dire avere un sacco dirogne, perch nel momento in cui scrive un testo se lo im-magina in un certo modo, fatto con una certa ambienta-zione, con un certo modo di dire le cose, che nellamaggior parte dei casi non corrisponde con la regia e conla messa in scena. Da questo punto di vista quasi me-glio che, nel momento in cui lautore d il consenso, poilo spettacolo vada da s. Corti si da subito dimostrato ungrande uomo di teatro dicendomi: Mi raccomando nonchiedermi che tagli devi fare. Io di questo non voglio sa-pere nulla, perch questo affar del regista e io non cimetto becco. Mi ha subito dimostrato di essere un autoreche ha perfettamente capito quale era il passo da fare permettere in scena lo spettacolo. Da l il rapporto stato lim-pidissimo, mi sentivo di andar da lui semplicemente perraccontagli quello che stava succedendo, e per chiederglicome lui la vedeva.
Come stato lavorare con i ragazzi del liceo donGnocchi di Carate Brianza che hanno partecipato allospettacolo?
stato un aspetto importantissimo. Lavorare con i ra-gazzi del liceo stato lapprofondimento che mi ha per-messo di fare la regia dello spettacolo. Con loro hocominciato a collaborare da ottobre dello scorso anno, hofatto un anno scolastico intero di lavoro con loro. Laprima parte, fino a dicembre, stata di approfondimentodellopera di Corti. Da gennaio abbiamo cominciato adapprofondire il tema di Processo e morte di Stalin, quinditesti importantissimi attorno al comunismo, allesperienzacomunista in Russia per cui Solenitsyn in primis e poitesti che Corti usa come riferimenti documentari per scri-vere il suo testo. Li abbiamo sviscerati tutti, approfonditie fatto in modo che tutti i ragazzi fossero a conoscenza diquei fatti. Paradossalmente i ragazzi sono arrivati ad avereuna conoscenza dei fatti maggiore di quella degli attori,stessi. La collaborazione con loro per me stata una chia-rificazione di come dovevo poi impostare la regia e il la-voro da fare, perci il ringraziamento che faccio ai ragazzi sul prima, cio ci che ha permesso la costruzione dellospettacolo, e sul durante. Hanno dovuto sostenere ancheun lavoro di crescita sia fisica, perch i maschi hanno la-vorato per comporre delle scenografie coreografiche nonindifferenti, mentre le ragazze hanno dovuto imparare deicanti composti apposta per lo spettacolo. Alcune di loronon avevano mai cantato in vita loro, per cui stato unosforzo non indifferente e soprattutto di crescita.
MARA BAIGUINI
Nella foto sopra: Andrea Carabelli mentre osserva lattore Franco Branciaroli durante le prove.Nelle foto sotto: i ragazzi del liceo don Gnocchi di Carate Brianza che hanno partecipato allo spettacolo.
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LugLio 2011 costruiAMo iL Futuro MAgAzine 5
PArLA Pietro sArubbi
il racconto di una conversioneDa ragazzo terribile a uomo rinato. Grazie a un incontro decisivo e inaspettato.Lattore che ha interpretato Barabba in The Passion di Mel Gibson si racconta.
Pietro Sarubbi, lattore che ha impersonato Ba-rabba nel film di Mel Gibson The Passion, ciracconta come linterpretazione cinematograficagli abbia cambiato la vita. Anche se, un certo pesoper, lha avuto anche la lettura di alcuni libri diEugenio Corti.
Lei ha partecipato allincontro in occasionedellesposizione della mostra su eugenio Cortia Merate, che cosa la colpisce di questo autoree della sua produzione?
Di questo autore mi colpiscono tantissime cose:leleganza della prosa, il modo in cui scrive untesto teatrale, dando unimpostazione di verit allaparola di ogni personaggio, offrendo la possibilital lettore non di leggere ma di assistere ad un dia-logo. Dialoghi che raccontano le radici, i profumi,i colori le emozioni della nostra storia. E facile,rileggendo i suoi testi, riconoscersi in queste radicicomuni. Questa la forza di questo scrittore. Labellezza di poter parlare di guerra da uomo diguerra, che stato educato dalla guerra, raccon-tandola con grande rispetto senza per amarla, maspiegandone gli orrori, e quanto terribile masenza nascondersi. Corti non fa della facile ideo-logia. Il suo reale lamore per la moglie, lamoreper la scrittura, ma anche il reale di incontrare unaguerra di viverla nel modo migliore scoprendodellamore anche nella guerra per la difesa dellapropria patria e della propria divisa, sono cose diun valore enorme che, purtroppo, stiamo per-dendo. La letteratura di Corti fortemente peda-gogica e formativa e dovrebbe essere in qualchemodo obbligatoria, parallelamente a tutti gli altriautori gi proposti e che provvedono a distruggeretutte le certezze dei nostri figli.
In unintervista ha dichiarato di essere statoun ragazzo terribile, ci racconta un po la suastoria.
Sono stato un ragazzo terribile e per questo ca-pisco quanto importante lincontro con dei buoni
maestri e difatti percepisco con dolore la mancanzadi buoni maestri nei momenti fondamentali dellamia vita. I buoni maestri non possono essere i ge-nitori, perch proprio antropologicamente c lacontestazione del figlio verso il genitore, servequindi un educatore diverso. Se ognuno si impe-gnasse ad esse un buon maestro per un fatto di cir-colarit dellenergia a ciascuno capiterebbe il figliodi qualcun altro, si arriverebbe alla realizzazionedi una societ che educhi i propri figli, come deveessere. Una volta i maestri delle scuole erano i veriformatori. Ci sono persone che ancora dopo 50anni ricordano con affetto i loro maestri, questo si-gnifica che chi diventa esempio fortemente ri-conoscibile per la grande capacit comunicativa.Questa caratteristica manca nella societ odiernama molto presente nelle opere di Corti. Mi sa-
rebbe piaciuto leggere qualche suo libro nei mo-menti in cui ne avevo bisogno.
C un momento particolare della sua vita,una svolta, quando ha interpretato Barabba,nel film di Mel Gibson. Un ruolo che in qual-che modo lha cambiata. Ci vuole raccontarequesta esperienza?
E stata unesperienza molto complessa. Daquando ho girato quella scena, per la quale sonostate necessarie due settimane di riprese, iniziato,per me, un cammino molto lungo e doloroso dicirca un anno. Poi sono riuscito a capire come vi-vere. Questo cammino ha comportato un radicalecambiamento di tutta la mia vita professionale,umana, familiare, sotto tutti i punti di vista. Non semplice cambiare, non semplice adeguarsi adun accadimento cos forte che ti propone un nuovo
cammino di vita. La testimonianza sempre fondamentale,
non bastano le parole, serve lesempio, soprat-tutto per i giovani. e quello che sta cercandodi fare anche lei? Ha anche scritto un libro sullasua esperienza.
Come la maggior parte degli attori sono abba-stanza schivo e timido. Salirei senza problemi suun palco a raccontare la vita di Napoleone ma nonriesco facilmente a raccontare la mia vita, comun-que ci provo perch mi sembra obbligatorio ren-dere questa bellezza che ho avuto la fortuna diincontrare e che deve essere condivisa. Ho unamico sacerdote che appena tornato dal Brasile, stato l a fare il missionario, adesso ha chiesto diessere trasferito in India. Io gli ho suggerito di cal-marsi un po, e il perch di questa scelta, vista lafatica che aveva fatto per imparare il portoghese.La sua risposta stata che sente forte lesigenza dicondividere con gli indiani meno fortunati la bel-lezza di fede, di incontro e di amicizia che ha vis-suto in Brasile. Nel mio piccolo il tentativo quello di condividere la bellezza dellesperienzache stata la realizzazione di questo film perquanto riguarda il mio approccio alla fede, maanche artisticamente, e di tutto quello che ne con-seguito come lincontro con tantissimi gruppi e co-munit. Esperienze che mi danno la forza dicontinuare e di mettere da parte la mia timidezza.Ho anche scritto un libro, pensavo che bastassecome testimonianza, come scorciatoia per evitarequalche presentazione dal vivo invece ha avutoleffetto contrario. Gli inviti si sono moltiplicati.Se si chiamati a qualcosa, bisogna rispondere.Nel mio caso, lo dico con grande imbarazzo eumilt, rispetto a chi, ogni giorno a che fare condelle cose veramente grandi, sono gli eroi del quo-tidiano che affrontano il dolere e la fatica fisicasempre con il sorriso, con la preghiera e la spe-ranza.
MARA BAIGUINI
La mostra in 32 pannelli, che daalcuni mesi sta girando per laBrianza, offre un messaggio im-mediatamente comprensibile,anche a chi non abbia mai sentitoparlare di Eugenio Corti: nel mo-mento presente di crisi, tuttisiamo chiamati a portare il nostrocontributo alla ricostruzione delbene. come se lo scrittore deldiario I pi non ritornano (1947)e del romanzo Il cavallo rosso(1983) ci richiamasse ai nostri au-tentici compiti di uomini e di ita-liani.
Qual il compito a cui ri-chiama lopera letteraria di Corti?
lesatto opposto dellideologiadel Novecento, che riteneva gliuomini degli inetti, inadatti allavita e destinati a finire in niente.Oppure, mentendo, dei superuo-mini. Cos sono sorte le utopieatee del Comunismo e dei Nazi-smi-Fascismi. Secondo EugenioCorti invece, e in tutti i suoi libri,quello che si capisce innanzitutto che la vita di ogni uomo odonna, giovane o vecchio, ha unsenso e uno scopo. Che possonoessere misteriosi ma sono certinel cuore di Dio.
dunque una letteratura chesmuove i lettori?
S, perch li commuove e men-tre li commuove li spinge a viverediversamente, ad approfondire ilsignificato dellesistenza. A dare ilproprio contributo, nel propriotempo, che il tempo della provaalla quale Dio creatore affida isuoi figli. Nelle opere di Corti,questo contributo, anzich mi-nimo o trascurabile (come sugge-risce erroneamente la mentalitdominante), in realt sostanzialee insostituibile e significa cheognuno chiamato a realizzarela propria vita
realizzare la propria vita... sem-brerebbe il messaggio vago e in-dividualista degli ideologi, degliesperti, degli opinionisti di que-sta nostra et postmoderna, no?
No. In realt quello che Cortivuole dire lo si capisce subito dacome lo dice, dalle sue paroleschiette e dalla profonda umanitdegli accenti con cui parla escrive. Come lui stesso ha affer-mato Eugenio Corti in una recen-tissima intervista rilasciata aPietro Sarubbi La crisi chestiamo attraversando innanzi-tutto questo: aver paura di inter-venire nelle cose, di andare afondo in se stessi, incontrare ilmistero della vita nella storia, ve-
dere il volto di questo misteronegli uomini che ci stanno at-torno. La fede cristiana chiamaper nome queste esperienze: ilmistero degli altri si chiamaprossimo e fratelli, la sor-gente del mistero Corti la chiamaallantica maniera col nome diDomineddio.
di questo parla la mostra suCorti che avete curato anche conil contributo di alcuni studenti delLiceo don gnocchi di Caratebrianza?
S, anche di questo. Perch ilnostro percorso stato una sco-
perta, un lento crescendo verso laverit. I libri di Eugenio Corti cihanno aperto un percorso per ini-ziare capire che cosa sia la veratradizione delle nostre genti,quale significato abbia il lavoro,limpegno, lamore, il sacrificio,cio le cose di tutti i giorni allequali spesso tendiamo a non dareil giusto peso Questa lereditdi Corti scrittore: un tesoro, mi sipermetta di dirlo enorme, e chemerita di essere conosciuto da unnumero sempre pi grande di per-sone, oggi, qui e ora. I tempi sonomaturi.
Carlotta Borghesi
interviSta ad andrea SCiFFo, CUratore deLLa moStra daLLa brianZa aL mondo: Lo SCrittore eUgenio Corti
Un lento crescendo verso la verit
Pietro Sarubbi e soprala copertina del suolibro da Barabba aGes.
Nella foto sopra: da sinistra Pietro Sarubbi e Andrea Sciffo.Nella foto sotto: linaugurazione dell mostra di Eugenio Corti a Carate Brianza.
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6 costruiAMo iL Futuro MAgAzine LugLio 2011
interVistA AL nostro socio JAcoPo guzzoni
i costi dellenergia penalizzano le nostre aziende
Il Chief Executive Officer della Fomascritica il risultato del recente referendum sul nucleare. Serve un piano a lungo termine, condiviso dalle forze politiche di Governo e di opposizione.
Lo scorso 14 maggio la "Fomas" di Osnago ha presentato i nuoviimpianti che hanno richiesto un investimento di quasi 100 milioni dieuro, spalmati su tre anni. Jacopo Guzzoni, CEO dellazienda esocio della fondazione Costruiamo il futuro, ci ha parlato dellim-portante investimento, ma non solo. Ha commentato, dal suo com-petente punto di vista, il risultato del recente referendum sulnucleare, quali sono le prospettive per il futuro energetico del nostroPaese e come la sua azienda ha superato la crisi economica.
Come nata la FoMAS? Di cosa si occupa?Nata nel 1956 dallintuizione del Professore Gastone Guzzoni,
oggi FOMAS uno dei maggiori gruppi industriali produttori diforgiati e anelli laminati in acciaio e leghe non ferrose, destinati so-prattutto ai mercati della Power Generation, convenzionale e non(dal nucleare alleolico), dellOil & Gas, dellAerospace, dei Cu-scinetti e delle Trasmissioni. Il Gruppo ha sette siti produttivi dislo-cati in Italia, Francia, India, Cina, con un organico di circa 1300dipendenti nel mondo.
La crisi economica ha avuto ripercussioni sul suo lavoro?La crisi ha iniziato a farsi sentire nel nostro Gruppo verso la fine
del 2008, interessando prima la Divisione piccoli anelli poi quellagrandi anelli e infine i forgiati. Il 2009 stato un anno anomalo per-ch FOMAS, che da sola rappresentava circa il 50% del fatturatoconsolidato (non dellacquisizione ordini) non era ancora toccatadalla crisi, che invece si manifestata in tutta la sua forza nel 2010.Il fatturato del Gruppo 2010 stato del 45% inferiore al 2009. Il2011 va un po meglio, ma parlerei solo di un leggero miglioramentonon certo ancora di ripresa. Infatti il fatturato di budget per il 2011prevede un + 40% rispetto alla chiusura del 2010, ma tuttavia lac-quisizione ordini del primo quadrimestre ci conferma che sar dif-ficilissimo raggiungere lobiettivo.
Cosa pensa del recente risultato referendario sul nucleare? Credo che rappresenti lennesima occasione persa per lItalia e
che le motivazioni che hanno portato a questo risultato siano pi le-
gate allemotivit del momento. Purtroppo la calamit naturale ve-rificatasi in Giappone ha avuto un impatto considerevole sullopi-nione pubblica italiana nei riguardi del ritorno al nucleare nel nostropaese. Ma va sottolineato il fatto che lincidente alla centrale nu-cleare di Fukushima, conseguenza dello tsunami, ha evidenziatolinadeguatezza della manutenzione dellimpianto. Impianto peral-tro obsoleto in quanto la tecnologia adottata risale alla I generazionequando oramai siamo gi arrivati alla III+. Per quanto ci riguarda, ilNucleare rimane per FOMAS un mercato importante sul quale ab-biamo investito e nel quale continuiamo a credere.
Quale sar, dal suo punto di vista, il futuro energetico delnostro Paese?
Difficile immaginare un futuro energetico per il Paese in assenzadi un piano a lungo termine, condiviso dalle forze politiche di Go-verno e Opposizione di oggi, e che rimanga tale anche per le forzedi Governo e Opposizione di domani. Un piano serio che va spie-gato agli italiani e che evidentemente non potr accontentare tutti.Un piano che oggi non intravvediamo, dato che siamo ancora nellafase in cui ci si limita a dire no a tutto! Intanto dipendiamo dal-l'estero, corriamo gli stessi rischi veri o presunti (vista la vicinanza
con le centrali nucleari francesi) e siamo in balia di tensioni inter-nazionali che possono mettere a repentaglio le forniture (ad esem-pio di gas) e quindi la nostra economia. I costi dell'energia sonoelevatissimi e stanno pesantemente penalizzando le nostre aziende.
Il mese scorso sono stati presentati i nuovi impianti del-lazienda, con un investimento di 100 milioni euro. Di cosa sitratta?
In effetti il 14 maggio stato inaugurato con nostro grande orgo-glio il progetto chiamato originariamente FOMAS 2012 e ora rino-minato FOMAS 2011, perch portato a compimento con un anno dianticipo! FOMAS 2011, lanciato nel 2007, parte di un pi ampioprogramma di investimenti che nello stesso periodo ha coinvoltotutto il Gruppo FOMAS (per un totale di 250 M). Quando ab-biamo deciso di intraprendere questo cammino, la situazione eco-nomica a livello mondiale era assai diversa da quella in cui citroviamo oggi: la richiesta di prodotti in campo energetico superavale capacit produttive delle aziende fornitrici, tanto da spingere igruppi pi attenti a riorganizzarsi, ma soprattutto ad investire perseguire landamento di un mercato che sembrava destinato ad unacrescita senza fine. E questo ovviamente ha coinvolto anche la no-stra azienda; anche se da sempre FOMAS si contraddistinta perlattenzione allinnovazione dei processi e alla qualit dei prodotticon continui interventi sugli impianti e sulla struttura organizzativa.Pur con lo scoppio della crisi non abbiamo avuto ripensamenti nabbiamo deciso di rallentare, grazie anche ad una situazione finan-ziaria del Gruppo solida e per nulla indebitata. FOMAS 2011 volto ad incrementare le capacit produttive e qualitative con inve-stimenti in nuovi impianti dotati di tecnologie allavanguardia. Unesempio sono limpianto di rifusione dei metalli ESR (Electro SlagRemelting) e la pressa da 11.300 Tonnellate. Di fatto, con la con-clusione del progetto FOMAS 2011, siamo in grado di produrre unagamma di forgiati di dimensioni superiori, con materiali pi sofisti-cati e di ultima generazione.
MARA BAIGUINI
Jacopo Guzzoni, CEO della Fomas e socio della fondazione Costruiamo il Futuro. A fianco un dettaglio della nuova pressa inaugurata a maggio.
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LugLio 2011 costruiAMo iL Futuro MAgAzine 7
Il mio primo pensiero di grande gratitudineal Santo Padre per avere pensato a me per un com-pito cos importante, che costituisce una vera sfidanell'attuale momento della storia. E' il commentoa caldo dell'arcivescovo Rino Fisichella, allanomina con cui Benedetto XVI lo ha posto oggialla presidenza del Pontificio Consiglio dedicatoalla promozione della nuova evangelizzazionedell'Occidente, dicastero di nuova creazione.
Se Fisichella definisce il suo nuovo compitouna sfida importante, riguardante una missionemolto cara all'attuale Pontefice, da svariate fonti stato ripetutamente sottolineato come la nuovaevangelizzazione sia oggi al centro delle preoc-cupazioni di Papa Ratzinger, di fronte allo sgreto-larsi progressivo del sentimento cristiano inOccidente. Monsignor Fisichella lo scorso 28maggio ha partecipato ad un incontro pubblico,che si svolto a Giussano, in provincia di Monzae Brianza, su questo importante tema. Lintervi-sta che segue stata estrapolata proprio da quellaserata.
Istituzione del nuovo dicastero, perplessitdi cattolici e non cattolici, una nuova cro-ciata?
Qualcuno ha detto anche che la chiesa ormai ridotta alla frutta, se deve fare un dicastero per lanuova evangelizzazione vuol dire che non sa pida che parte buttarsi, significa che, prima, ha sba-gliato tutto. Altri hanno detto che la chiesa si sempre dimenticata di evangelizzare e adesso ri-prende. Vi posso assicurare che il luned Santo del2010, quando il Papa mi ha chiesto di andare inudienza privata, tutto potevo pensare tranne chemi presentasse la sua idea di istituire un consiglioper la nuova evangelizzazione. E soprattutto chepoi mi chiedesse: lei cosa ne pensa? Io ho rispo-sto: Santo Padre una sfida, ma ci credo davvero.Nel 1950 un autore, che ho studiato molto e che stato un po un maestro della teologia, Von Bal-dassar, ha scritto un piccolo volumetto dal titoloAbbattere i bastioni, nel quale sosteneva che lachiesa come arroccata su se stessa, come cir-condata da bastioni, sono muraglie insormonta-bili, che vanno assolutamente abbattuti. Quandoavevo 24 anni, stavo per diventare diacono, ca-sualmente venni invitato a fare da segretario adun Sinodo, unassemblea di circa 300 persone, lvenne fuori uno dei documenti a mio avviso pibelli, la Evangelii Nuntiandi, nella quale Paolo VIscriveva: Luomo di oggi non ascolta pi volen-tieri i maestri, luomo di oggi ascolta i testimoni e,se ascolta i maestri, lo fa perch sono dei testi-moni. Questa espressione mi ha molto aiutatomolto nella vita sacerdotale e come formatore.
Come evangelizzare di fronte allindiffe-renza?
Che ci sia un pensiero di profonda indifferenza un dato di fatto. Lindifferenza che di fatto ilpreludio per arrivare a una condizione di ateismo.Per il grande problema, a mio avviso, che nelcorso dei decenni si voluto separare la vita dallafede. Viviamo in una cultura decisamente narcisi-stica, siamo profondamente impregnati di narcisi-smo, tutti, a partire da chi vi parla, perch lacultura. Mi guardo allo specchio: che cosa vedo?Vedo pochi centimetri quadrati. Vedo tutta la miavita. Ecco perch mi sono ribellato quando invec-chiato di qualche mese. Perch la mia vita sta tuttaqui, in questi pochi centimetri quadrati, il miovolto dice la mia vita. E se tu ti guardi, non puoinon porti delle domande, domande che toccano latua vita, la tua esistenza. Sono quelle domandeche purtroppo la cultura di oggi non ci fa pi, chi
se le pone sembra essere quasi un marziano, pro-veniente da un altro mondo, ma sono le domandefondamentali per arrivare a una personalit, a unaidentit. Chi sono io? Da dove vengo? Dove stoandando? Qual il mio futuro? Poi pensi alle per-sone che ami, a cui vuoi bene e dici: s ma gli annipassano, incomincio a vedere le nuove genera-zioni che vengono. Se io voglio capire la mia vita,se io voglio che nella mia vita ci sia una rispostaa questi interrogativi, ho bisogno di guardare al dil di me stesso. E in questo al di l di me stessoc lincontro della vita. Lincontro con Ges diNazareth. Dostoevskij, il grande romanziere del-lottocento, mentre preparava gli appunti per scri-vere uno dei romanzi pi famosi, Il demone, dice:il vero nodo della questione se un uomo mo-derno, un europeo, ancora capace di credere cheGes Cristo il figlio di Dio.
Questa nuova evangelizzazione chiede ai cat-tolici un impegno profondo, come fare ad an-nunciare il cristianesimo senza perdersi in cosenon utili?
Non bisogna cadere nelle trappole del mondodi oggi, successo, denaro facile. Le citt ci ripro-pongono limmagine degli atti degli apostoli:Paolo che attraversa le vie di Atene e vede tutti glialtari ai vari dei e un altare vuoto dedicato al Dioignoto. Dice allora agli ateniesi: Sono venuto adannunciarvi questo Dio ignoto. Oggi ci sono tantialtari dedicati a tante divinit che si riducono alnulla, tanto quando muori non porti niente con te.A cosa serve avere tanti soldi? Pi si diventa ric-chi, pi ci si rinchiude in se stessi e non si guardain alto. Un po di tempo fa stavo celebrando lamessa delle cresime e durante lomelia ho ringra-ziato i ragazzi perch, nella chiesa stracolma,erano gli unici a pregare. La fede va professata,va annunciata, ma va anche pregata. Sono con-tento che vi abbiano fatto studiare il Credo, fino alVII - VIII secolo apparteneva alla preghiera quo-tidiana dei cristiani e non veniva scritto ma impa-rato a memoria. Lo si deve conservare nel cuoree nella mente. La fede va professata e conosciutaa memoria.
oggi non si nasce cristiani, lo si diventa perun incontro con qualcuno. In un articolo del-losservatore romano vi era scritto: Nessunsistema mediatico potr mai convertire, sololincontro con un testimone credibile pufarlo. Quale la dinamica della missioneoggi?
Ripeterei quelle parole anche oggi, la fede si sempre trasmessa cos. In due persone che si guar-dano negli occhi c una conoscenza che va oltrequella razionale, una conoscenza immediata tra-mite testimoni con delle sue logiche. Vivo a Romae quando vado in San Pietro, faccio tre cose: sa-luto nostro Signore, saluto la mia santa, santaFrancesca, poi vado allaltare della confessione,alla tomba di Pietro, recito il Credo e dico: ma chite lha fatto fare? Bastava mettere un po din-censo davanti alla statua dellimperatore e tenersila fede per lambito privato. Non solo Pietro, maanche Paolo, quando racconta di cosa gli suc-cesso sulla via di Damasco non usa la parola vi-sione ma dice: si fatto vedere, di questo noisiamo testimoni. Pietro dice invece: Beati voi chesenza averlo visto credete, perch io ve lo ho an-nunciato. lannuncio della fede che ha portatofino al dono della vita. Se oggi noi siamo qui, perch siamo sostenuti dal sacrificio dai martiri,che ci sono anche oggi. Se guardiamo letimolo-gia della parola testimone in greco significa: coluiche d la vita. Il Papa Benedetto XVI ha detto:Abbiamo bisogno di uomini con la mente illu-
minata e il cuore aperto da Dio per annunciarLoagli uomini di oggi. Solo attraverso uominidavvero toccati da Dio, Lui pu fare ritornonel mondo di oggi. Dobbiamo ritornare aessere credibili, il che ti obbliga a unacoerenza di vita. Luomo segue i testi-moni, non i maestri.
Come fare a essere genitori cri-stiani e collaborare alla nuovaevangelizzazione?
Nonostante abbia studiato teolo-gia per moltissimi anni, il valore delsilenzio e della preghiera lho impa-rato da mia mamma. Lei mi ha fattocapire il vero modo di rapportarsi conDio. Metterti in disparte e imparare ilvalore del silenzio. Viviamo nelchiasso, ma senza silenzio non possi-bile riflettere. SantIgnazio di Antiochiascrive, in una lettera agli efesini: Unaparola pronunci il padre e fu il suo silen-zio, e questa parola si pu ascoltare solo nelsilenzio. vero, Dio si ascolta nel silenzio,la vera preghiera ha bisogno di spazi, nonmoltiplicate le vostre parole, perch il Padrevostro sa gi quello di cui avete bisogno. I ra-gazzi di oggi sembra che non ci ascoltino ma non cos, presto o tardi la grazia agisce. Non possonoessere fatti e plasmati come piace a noi, devonocrescere con la loro fede, che deve essere sceltadi libert. Se necessario bisogna lasciarli liberi disbattere anche la testa contro il muro, ma devonosapere che in quel momento tu sei l. Perchquello segno damore, che quellafede non strumentale.
nessun sistema mediatico potr mai convertire. serve lincontro con un testimone credibileEletto alla guida del dicastero per la nuova evengelizzazione, in un incontro pubblico ha spiegato il valore della testimonianza cristiana.
PArLA Monsignor rino FisicheLLA
Nella foto sopra, da sinistra: Monsignor Rino Fisichella; lattore Alessandro Preziosi: lonorevole Maurizio Lupi e Nicola Orsi, segretario generale della Fondazione.Sotto, da sinistra: Maurizio Lupi; Monsignor Rino Fisichella; il giornalista Andrea Pamparana e Plinio Agostoni,imprenditore.
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8 costruiAMo iL Futuro MAgAzine LugLio 2011
Il Premio Costruiamo il Futuro nonsembra incontrare flessioni e anchequestanno ha portato al centro del-lattenzione il mondo del non profitdella provincia di Lecco. Date lemaggiori difficolt riscontrate dalterzo settore in questo periodo dicongiuntura economica, abbiamo ri-cevuto un numero ancora maggioredi iscrizioni al Premio a testimoniareche il bisogno sempre crescente mache in tantissimi si attrezzano per ri-spondere efficacemente con solu-zioni ispirate al principio diSussidiariet.
Avviato per sostenere in modoconcreto e valorizzare il volontariato,oggi la nostra iniziativa pi longeva
ha premiato in questo territorio molteassociazioni, cooperative e gruppi inoltre dieci ambiti con prevalenza perla disabilit. Sono stati elargiti innove anni, 159.000 euro e ben 35 me-daglie doro ai volontari. Alle asso-ciazioni e alle polisportive invece,sono arrivati 30 mila euro in piccolipremi e 24 forniture di materialesportivo. Nelledizione 2011 appenatrascorsa stato introdotto anche unpremio del valore di 2.500 euro peruna realt culturale e addirittura unpremio della stessa somma per unarealt di Erba, portando il Premio Co-struiamo il Futuro anche in unanuova provincia.
CARLO CAZZANIGA
iL PreMio costruiAMo iL Futuro
Nove edizioni. Ma cresce ancoraAlla fiera Manifesta, domenica 22 maggio, Maurizio Lupi e Lorella Cuccarini hanno consegnato
i riconoscimenti a: cooperative sociali, associazioni e gruppi sportivi del territorio.
Lo scorso 2 giugno statoconsegnato a Paolo Bellavite,il diploma con cui il Presidentedella Repubblica gli ha confe-rito lonorificenza di CavalieredellOrdine Al Merito dellaRepubblica Italiana. Istituitonel 1951, il primo fra gli Or-dini nazionali ed destinato aricompensare benemerenzeacquisite verso la Nazione nelcampo delle lettere, dellearti, della economia e neldisimpegno di pubblichecariche e di attivitsvolte a fini sociali, filan-tropici ed umanitari,nonch per lunghi e se-gnalati servizi nelle car-riere civili e militari. Lacandidatura di Bellavite stata presentata dalSindaco di Lecco VirginioBrivio e sostenuta dal-lOnorevole Antonio Ru-sconi e dallamico difamiglia Renato Cor-betta.
La cerimonia si svolta a Villa Bertarelli diGalbiate, nel corso del ri-cevimento organizzatoper la ricorrenza del 65anniversario della Fon-dazione della Repub-blica, una festa oltremodoparticolare giacch que-stanno ricorre il 150 anni-versario dellUnit dItalia.Visibilmente emozionato al-latto in cui ha ricevuto lono-rificenza dalle mani di MarcoValentini, Prefetto di Lecco,Paolo Bellavite ha dichiarato:
Ricevere un simile riconosci-mento un onore immenso,che ripaga gli sforzi e i sacri-fici di una vita dedicata al la-voro e alla promozione dellamia terra, oltre che natural-mente alla mia famiglia. E inquesta circostanza voglio ri-cordare anche mio padre Giu-seppe.
il momento particolare in
cui giunge questa onorificenzaad attribuirle un sapore deltutto speciale. La A.G. Bella-vite, di cui Paolo Bellavite ti-tolare da molti anni, nella suaevoluzione da piccola tipogra-fia ad impresa di alta qualitnel mercato italiano, non hamai rinunciato ad investire in
innovazione, pur conservandola propria identit di aziendaradicata nel territorio. In par-ticolare, dal 2008 lazienda diMissaglia ha scelto di impe-gnarsi in una politica volta almiglioramento continuativodei risultati nel campo dellaprotezione dellambiente,concentrando gli sforzi sullaprevenzione dellinquina-
mento e la mitigazionedellimpatto ambientaledel proprio processo pro-duttivo. Questa nuova po-litica aziendale riassuntadalla filosofia GreenPrin-ting, che si declinata ininnumerevoli azioni, ha fa-vorito lincontro con nuovipartner attenti allam-biente ed ha concorso arafforzare il clima di fidu-cia con quelli vecchi. Dal2010 A.G. Bellavite anche ZeroEmission-Com-pany: il marchio certificae garantisce che laziendaha posto in atto una seriedi interventi compensativi,tali da azzerare totalmentele proprie emissioni di gasa effetto serra.
Tutte queste iniziative,accompagnate da un con-
tinuo aggiornamento dei mac-chinari e delle competenzeprofessionali presenti inazienda, hanno dimostratoche le imprese capaci di inno-vare e guardare avanti rice-vono nuova linfa e sannoaffrontare meglio di altreanche i periodi difficili.
CavaLierato a paoLo beLLavite
aperto il bando del Premio Co-struiamo il Futuro per le organizzazioninon profit della Provincia di Monza eBrianza. Il 2011 vede la 4 edizione del-liniziativa promossa dalla FondazioneCostruiamo il Futuro al fine di valoriz-zare e sostenere concretamente il terzosettore del territorio.
Possono iscriversi tutte le organizza-zioni senza fini di lucro operanti, in am-
bito sociale e sportivo, nel territorio dellaProvincia di Monza e Brianza. Le iscri-zioni devono pervenire alla FondazioneCostruiamo il Futuro, via Garibaldi 5023981 Barzan (Lc), tel. 039/5969259mail [email protected] iscriversi fino al 15 ottobre2011.
Per ulteriori informazioni visitate ilsito www.costruiamoilfuturo.it .
4 ediZione premio CoStrUiamo iL FUtUroprovinCia monZa e brianZa
Paolo Bellavite mentre riceve lonorificenzada Marco Valentini, Prefetto di Lecco.
Questultima edizione si conclusadomenica 22 maggio 2011 presso laFiera di manifesta ad osnago,appuntamento tradizionale delvolontariato del territorio. Unapresentatrice deccezione, LorellaCuccarini, insieme al presidente maurizioLupi hanno consegnato 28.500 euro e 6forniture di materiale sportivo, oltre apremiare i volontari con numerosi altririconoscimenti.
iX ediZione - 2011
3.000 - C.R.E. Pegaso diBarzago
5.000 - Coop. Incontro diMandello del Lario in
collaborazione con la
Fondazione della Provincia
di Lecco ONLUS
5.000 - Coop. S. VincenzoDe Paoli Lecco in
collaborazione con la
Fondazione della Provincia
di Lecco ONLUS
2.000 - G.A.S.L.A. diCasatenovo
2.000 - Amici e FamigliariCasa di Riposo di
Monticello Brianza
2.000 - Io per Osnago2.000 - Fondazione D. G.Brandolese di Lecco
Buono Unimedica
A.S.F.A.T. di Lecco
1 medaglia d'oro dell'anforadi Calolziocorte1 medaglia d'oro invernizziLorenzo dell'a.S.F.a.t. diLecco
premio ai giovani volontaridel gruppo Speranza dimolteno
2.500 - Red Tigers diMontevecchia
2.500 - Rotellistica Rosedadi Merate
- Fornitura a.S.d. Femminile di bosisio parini
- Fornitura a.S.d. g.S. Sala al barro
- Fornitura a.S.d. Shotokan ryu di merate
- Fornitura Unimedica pallavolo nibionno
- Fornitura Unimedica a.S.d. San michele di monticello brianza
- Fornitura Unimedica red tigers di montevecchiatarga Camera dei deputati a Sottocorno gian mario della brian val di olgiate molgora
2.500 - Pelagus di Perego
i vinCitori
Due delle associazioni premiate.