crepuscolari e futurismo - staticmy.zanichelli.it · concettuale, arte povera > testi • cesare...

18
Capitolo 1 Guido Gozzano e i crepuscolari 77 1.1 Il movimento crepuscolare 78 Profilo storico del Novecento 1 > Il nuovo secolo: tra eredità del passato e “svolta liberale” 2 > L’“età giolittiana” 5 > L’intervento e la guerra 9 > Il dopoguerra, la crisi dello Stato liberale e l’avvento del fascismo 14 > La svolta dittatoriale e la costruzione del regime fascista19 > La Seconda guerra mondiale, l’armistizio e la Resistenza 24 > La Repubblica e gli anni del centrismo 29 > Dal centro-sinistra al “compromesso storico” 34 > Gli anni Ottanta e la fine della “Prima Repubblica” 39 > Gli anni della “Seconda Repubblica” 42 Percorso della poesia del Novecento 46 > Il primo Novecento 48 Scheda Astrattismo e Bauhaus 50 > Il canone della poesia del Novecento 55 > Esperienze della poesia del Novecento 60 Scheda Ritorno all’ordine, “Valori plastici” e Novecento italiano 60 Scheda La poesia dialettale del Novecento 65 Scheda Espressionismo astratto e informale europeo 66 Mappa dei contenuti 72 In digitale > La critica e la bibliografia A. Afribo, intr. a Poesia contemporanea dal 1980 a oggi, Storia linguistica italiana G. Ferroni, Gli ultimi poeti. Zanzotto e Giudici N. Lorenzini, introduzione a Poesia del Novecento italiano. Dalle avanguardie storiche alla seconda guerra mondiale E. Testa, introduzione a Dopo la lirica. Poeti italiani 1960-2000 Bibliografia > Approfondimenti Franco Fortini La vita e le opere Questo muro; Composita solvantur Introduzione Mario Luzi La vita e le opere La barca; Nel magma New dada, Pop art, Minimalismo, Arte concettuale, Arte povera > Testi Cesare Pavese poeta. Lavorare stanca; Verrà la morte e avrà i tuoi occhi > Focus La montagna da luogo simbolico a zona di guerra Introduzione 12 Crepuscolari e Futurismo Sezione

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Page 1: Crepuscolari e Futurismo - staticmy.zanichelli.it · concettuale, Arte povera > Testi • Cesare Pavese poeta. Lavorare stanca; Verrà la morte e avrà i tuoi occhi > Focus La montagna

Capitolo

1Guido Gozzanoe i crepuscolari 77

1.1 Il movimentocrepuscolare 78

Profilo storicodel Novecento 1

> Il nuovo secolo: tra eredità delpassato e “svolta liberale” 2

> L’“età giolittiana” 5> L’intervento e la guerra 9> Il dopoguerra, la crisi dello

Stato liberale e l’avvento delfascismo 14

> La svolta dittatoriale e lacostruzione del regime fascista19

> La Seconda guerra mondiale,l’armistizio e la Resistenza 24

> La Repubblica e gli anni delcentrismo 29

> Dal centro-sinistra al“compromesso storico” 34

> Gli anni Ottanta e la fine della“Prima Repubblica” 39

> Gli anni della“Seconda Repubblica” 42

Percorso della poesiadel Novecento 46

> Il primo Novecento 48Scheda Astrattismo e Bauhaus 50> Il canone della poesia del

Novecento 55> Esperienze della poesia del

Novecento 60Scheda Ritorno all’ordine,

“Valori plastici” e Novecento italiano 60Scheda La poesia dialettale del Novecento 65Scheda Espressionismo astratto e

informale europeo 66

Mappa dei contenuti 72

In digitale

> La critica e la bibliografia

A. Afribo, intr. a Poesia contemporanea dal

1980 a oggi, Storia linguistica italiana

G. Ferroni, Gli ultimi poeti. Zanzotto e Giudici

N. Lorenzini, introduzione a Poesia del

Novecento italiano. Dalle avanguardie storiche

alla seconda guerra mondiale

E. Testa, introduzione a Dopo la lirica. Poeti

italiani 1960-2000

Bibliografia

> Approfondimenti

• Franco Fortini

La vita e le opere

Questo muro; Composita solvantur

Introduzione • Mario Luzi

La vita e le opere

La barca; Nel magma

• New dada, Pop art, Minimalismo, Arte

concettuale, Arte povera

> Testi

• Cesare Pavese poeta. Lavorare stanca;

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

> Focus

La montagna da luogo simbolico a zona di

guerra

Introduzione

12Crepuscolarie Futurismo

Sezione

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L’autore

1.2 Guido Gozzano 80 T1. L’amica di nonna Speranza

da I colloqui 82

T2. Elogio degli amori ancillari

da I colloqui 86

Focus Le donne di Gozzano:

Amalia e Felicita 88

L’autore

1.3 Sergio Corazzini 89 T3. Desolazione del povero poeta

sentimentale

da Piccolo libro inutile 90

Esercizi di fine capitolo 93

Capitolo

2Il Futurismo 94

2.1 Il movimentofuturista 95

L’autore

2.2 Filippo TommasoMarinetti 99

T1. Manifesto del Futurismo 100

T2. Bisogna liberare le paroleda Manifesto tecnico della letteratura

futurista 105

Focus Il Futurismo in arte 109

L’autore

2.3 Vladimir Majakovskij 110 T3. Amore nella marina da guerra 111

Esercizi di fine capitolo 112

Capitolo

3Altre voci tra linea delcrepuscolo e Futurismo 113

3.1 Sperimentazionioriginali vicineai movimenti 114

Focus Il verso libero 114

L’autore

3.2 Corrado Govoni 115 T1. Il palombaro

da Rarefazioni e parole in libertà 116

L’autore

3.3 Aldo Palazzeschi 118 T2. E lasciatemi divertire! (Canzonetta)

da L’incendiario 119

Esercizi di fine capitolo 122

In digitale

> Approfondimenti

Gian Pietro LuciniLa vita e le opereLa canzone del Giovane

Eroe in Revolverate

> Testi

Palazzeschi narratore

Il codice di Perelà (analisi dell’opera e deltesto Perelà visita il regno)

Capitolo

4Clemente Rebora 123

4.1 La vita e le opere 124Della mia vita 125

Analisi dell’opera

4.2 Frammenti lirici 126 T1. O poesia, nel lucido verso 127

Analisi dell’opera

4.3 Canti anonimi 130 T2. Dall’immagine tesa 131

Esercizi di fine capitolo 132

In digitale

> Testi

C. Rebora, Voce di vedetta morta

Capitolo

5Dino Campana 133

5.1 La vita e le opere 134Della mia vita 136

Analisi dell’opera

5.2 Canti orfici 137 T1. La chimera 140

T2. L’invetriata 142

T3. Faenza 143

Esercizi di fine capitolo 144

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Capitolo

6Camillo Sbarbaro 145

6.1 La vita e le opere 146Della mia vita 147

Analisi dell’opera

6.2 Pianissimo 148 T1. Taci, anima stanca di godere 149

Esercizi di fine capitolo 151

Esercizi di fine sezione 151

In preparazione all’esame

di Stato 152

In digitale

> TestiC. Sbarbaro, Versi a Dina (analisi dell’operae del testo La trama delle lucciole ricordi )

> Bibliografia

Capitolo

1Umberto Saba 155

La vita

e le opere 156

Della mia vita 158

I luoghi 160

La biblioteca 161

Analisi dell’opera

1.1 Il Canzoniere 162 T1. A mia moglie 167

T2. La capra 170

T3. Trieste 172

T4. Città vecchia 174

T5. Ritratto della mia bambina 175

T6. Amai 176

Confronti Saba, d’Annunzio,Pascoli, Gozzano 178

Focus Il Canzoniere moderno: fra passato

e presente 181

Focus La tentazione della prosa:

Ernesto 182

Mappa dei contenuti 184

Esercizi di fine capitolo 186

In digitale

> La critica e la bibliografiaF. Brugnolo, Il «Canzoniere» di Umberto Saba

G. Contini, Esercizi di lettura: sopra i

contemporanei con un’appendice su testi non

contemporanei

G. Debenedetti, Poesia italiana del Novecento

A. Girardi, Saba-Ungaretti-MontaleM. Lavagetto, La gallina di Saba

U. Saba, Storia e cronistoria del Canzoniere

> Testi• U. Saba, Il canto di un mattino, in Il Canzoniere

• U. Saba, Finale, in Il Canzoniere

• U. Saba, Parole, in Il Canzoniere

Bibliografia

> Sguardi d’autoreMontale su Saba

174

185

Capitolo

2Giuseppe Ungaretti 187

La vita

e le opere 188

Della mia vita 190

I luoghi 191

La biblioteca 192

Analisi dell’opera

2.1 L’allegria 193 T1. In memoria 196

T2. Il porto sepolto 198

T3. Veglia 200

T4. Stasera 201

T5. Sono una creatura 203

T6. I fiumi 204

T7. San Martino del Carso 208

T8. Allegria di naufragi 210

T9. Mattina 211

Confronti Ungaretti, Rimbaud,

Quasimodo 212

T10. Soldati 212

Sguardi d’autore Pasolinisu Ungaretti 214

Focus Fra Petrarca e Leopardi:

la riscoperta della tradizione 214

13Il canonedella poesiadel Novecento

Sezione

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Analisi dell’opera

2.2 Sentimentodel tempo 216

T11. La madre 218

Analisi dell’opera

2.3 Le raccolte poetichedel dopoguerra 220

T12. Tutto ho perduto 221

Mappa dei contenuti 222

Esercizi di fine capitolo 224

In digitale

> La critica e la bibliografiaD. Baroncini, Ungaretti barocco

F. Camon, Intervista a Ungaretti, in Il mestiere

di poeta

A. Cortellessa, Ungaretti

P. Montefoschi, Prosa di un nomade

C. Ossola, Introduzione, in G. Ungaretti,

Vita d’un uomo. Poesie

M. Petrucciani, Il condizionale di Didone.

Studi su Ungaretti

Bibliografia

> Testi• G. Ungaretti, Fratelli, in L’allegria

• G. Ungaretti, Natale, in L’allegria

• G. Ungaretti, L’isola, in Sentimento

del tempo

• G. Ungaretti, Per mare interno,in Il deserto e dopo

> Confronti• La madre in Ungaretti e Montale• Ungaretti, Lee Masters, De André> FocusDidone fra Virgilio e Ungaretti: l’esperienza

del Classicismo

233

223

Capitolo

3Eugenio Montale 225

La vita

e le opere 226

Della mia vita228

I luoghi 230

La biblioteca 231

Focus Montale traduttore 232

Analisi dell’opera

3.1 Ossi di seppia 234 T1. I limoni 238

Sguardi d’autore Caproni su Montale 242

T2. Non chiederci la parola

che squadri da ogni lato 244

T3. Meriggiare pallido e assorto 246

T4. Spesso il male di vivere ho

incontrato 248

T5. Gloria del disteso mezzogiorno 249

Confronti Montale e d’Annunzio 251

T6. Il canneto rispunta i suoi cimelli 252

T7. Forse un mattino andando

in un’aria di vetro 253

Sguardi d’autore Calvinocommenta Montale 255

T8. Cigola la carrucola del pozzo 257

Analisi dell’opera

3.2 Le occasioni 259 T9. Dora Markus 263

T10. La speranza di pure rivederti 266

Confronti Montale svela un’occasione 268

T11. Non recidere, forbice, quel volto 269

T12. Addii, fischi nel buio, cenni,

tosse 271

T13. La casa dei doganieri 272

Focus Le figure femminili in Montale 274

Analisi dell’opera

3.3 La bufera e altro 276 T14. La bufera 278

T15. Gli orecchini 280

Analisi dell’opera

3.4 Satura 281 T16. Ho sceso, dandoti il braccio,

almeno un milione di scale 282

Valerio Magrelli incontra

Eugenio Montale 284

Focus Montale ultimo e postumo 286

Mappa dei contenuti 288

Esercizi di fine capitolo 291

Esercizi di fine sezione 291

In preparazione all’esame di Stato 292

In digitale

> La critica e la bibliografiaL. Blasucci, Gli oggetti di Montale

G. Contini, Una lunga fedeltà. Scritti su

Eugenio Montale

T. de Rogatis, Montale e il classicismo

R. Luperini, Note sull’allegorismo poetico

novecentesco. Il caso Montale moderno

E. Testa, Montale

T. Zanato, Montale all’infrarosso. Lettura

di «Meriggiare pallido e assorto»

Bibliografia

> Testi

E. Montale, Ti libero la fronte dai ghiaccioli,

in Le occasioni

> Approfondimenti

La prosa di Montale: La donna barbuta;

Gozzano, dopo trent’anni

> Sguardi d’autore

Zanzotto sul termine “satura”

Testa su Montale

252

289

14Esperienzedella poesiadel Novecento

Sezione

Capitolo

1Salvatore Quasimodo 296

1.1 La vita e le opere 297Della mia vita 298

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Analisi dell’opera

1.2 Acque e terre 299 T1. Ed è subito sera 300

T2. Vento a Tindari 302

Analisi dell’opera

1.3 Giorno dopo giorno 304 T3. Alle fronde dei salici 305

T4. Uomo del mio tempo 307

Esercizi di fine capitolo 308

Capitolo

2Sandro Penna 309

2.1 La vita e le opere 310Della mia vita 312

Analisi dell’opera

2.2 Poesie 313 T1. La vita … è ricordarsi

di un risveglio 314

T2. Mi nasconda la notte e

il dolce vento 315

Esercizi di fine capitolo 317

Capitolo

3Attilio Bertolucci 318

3.1 La vita e le opere 319Della mia vita 321

Valerio Magrelli incontra

Attilio Bertolucci 322

Analisi dell’opera

3.2 La camera da letto 324 T1. Le scarpette di Ninetta 326

Esercizi di fine capitolo 328

In digitale

> TestiA. Bertolucci, Viaggio d’inverno (analisi

dell’opera e del testo L’erba)

Capitolo

4Giorgio Caproni 329

4.1 La vita e le opere 330Della mia vita 332

Valerio Magrelli incontra

Giorgio Caproni 334

Analisi dell’opera

4.2 Il seme del piangere 336 T1. L’uscita mattutina 337

T2. Litania 339

Esercizi di fine capitolo 343

Capitolo

5Vittorio Sereni 344

5.1 La vita e le opere 345Della mia vita 347

Analisi dell’opera

5.2 Diario d’Algeria 348 T1. Non sa più nulla, è alto sulle ali 349

Analisi dell’opera

5.3 Gli strumenti umani 351 T2. Mille miglia 352

Esercizi di fine capitolo 354

In digitale

> TestiV. Sereni, Stella variabile (analisi dell’opera

e del testo Altro compleanno)

Capitolo

6Gruppo 63 355

L’autore

6.1 Edoardo Sanguineti 356Della mia vita 357

Analisi dell’opera

6.1.1 Laborintus 358 T1. Composte terre in strutturali

complessioni 360

Analisi dell’opera

6.1.2 Wirrwarr 362 T2. Al funzionario doganale

in minigonna 364

Esercizi di fine paragrafo 365

L’autore

6.2 Elio Pagliarani 366Della mia vita 367

Analisi dell’opera

6.2.1 La ragazza Carla 368 T3. Carla Dondi fu Ambrogio 369

Esercizi di fine paragrafo 372

L’autore

6.3 Nanni Balestrini 373Della mia vita 374

Analisi dell’opera

6.3.1 Come si agisce,poemi piani 375

T4. C3 377

Esercizi di fine paragrafo 378

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Capitolo

7Giovanni Giudici 379

7.1 La vita e le opere 380Della mia vita 382

Analisi dell’opera

7.2 La vita in versi 383 T1. Lasciando un luogo

di residenza 384

T2. La vita in versi 386

Esercizi di fine capitolo 387

Capitolo

8Amelia Rosselli 388

8.1 La vita e le opere 389Della mia vita 390

Analisi dell’opera

8.2 Variazioni belliche 391 T1. Se la colpa è degli uomini 392

Esercizi di fine capitolo 393

Valerio Magrelli incontra

Amelia Rosselli 394

Capitolo

9Andrea Zanzotto 396

9.1 La vita e le opere 397Della mia vita 399

Analisi dell’opera

9.2 La Beltà 400 T1. La perfezione della neve 401

Esercizi di fine capitolo 403

In digitale

> Testi

A. Zanzotto, Sì, ancora la neve,

in La Beltà

A. Zanzotto, Il galateo in bosco (analisi

dell’opera e dei testi Premessa (Sonetto

dello schivarsi e dell’inchinarsi) e Postilla

(Sonetto infamia e mandala)

Capitolo

10Alda Merini 404

10.1 La vita e le opere 405Della mia vita 407

Analisi dell’opera

10.2 Superba è la notte 408 T1. Per ciò che non dissi 409

Esercizi di fine capitolo 410

Capitolo

11Valerio Magrelli 411

11.1 La vita e le opere 412Della mia vita 413

Analisi dell’opera

11.2 Ora serrata retinae 414 T1. Preferisco venire dal silenzio 415

Analisi dell’opera

11.3 Nature e venature 417 T2. Sto sotto la montagna 418

Esercizi di fine capitolo 419

Capitolo

12La poesia straniera 420

12.1 Esperienze dellapoesia straniera 421

12.2 Edgar Lee Masters 425 T1. Jones il violinista

da Antologia di Spoon River 425

12.3 Ezra Pound 427 T2. Canzone

da A lume spento 427

12.4 ThomasStearns Eliot 429

T3. La sepoltura dei morti

da La terra desolata 429

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Percorso della narrativadel Novecento 444

> I filoni della narrativadi fine Ottocento 446

Scheda Il cinema muto in Italia 446

> Il romanzo “estetizzante” 447> La dissoluzione dell’io: nevrosi,

disadattamento, inettitudine 448

Scheda Filosofia, psicoanalisi e scienza 449

> Il ruolo del narratore:Svevo, Pirandello, Tozzi 451

> Il romanzo futurista 452

Scheda Psicoanalisi e arti figurative 452

> La rivista “La Voce” 453

> Tensione etico-conoscitivaed espressionismo 454

Scheda L’editoria nel Novecento 454

> Le riviste “La Ronda”e “Solaria” 456

Scheda Cinema e fascismo 456

> Il ritorno al romanzoe alla realtà 458

> Narratori fra le due guerre 458

> Il fantastico 459

> Il Neorealismo 460

> Le due strade maestre delNeorealismo 461

> Limiti, crisi e finedel Neorealismo 462

Scheda Il cinema neorealista 462

Scheda Il regista come autore 464

> Nuovi itinerari narrativi:le riviste “Officina”e “Il Menabò” 465

> Letteratura e industria 466

> La neoavanguardia 466

> I percorsi di Calvino, Moravia,Pasolini, Levi e Sciascia 467

> Gli anni Settanta 468

> L’ultimo Novecento e oltre 469

Scheda Cinema impegnato 469

Scheda Il postmoderno 470

Mappa dei contenuti 474

In digitale

> La critica e la bibliografiaG. Ferroni, Il canone del moderno: il NovecentoletterarioM. Lavagetto, Freud. La letteratura e altroF. Orlando, Per una teoria freudiana dellaletteraturaM. Palumbo, Questioni del romanzo

Bibliografia

> Focus• Antonio Gramsci e il realismo socialista

Introduzione

12.5 Rainer Maria Rilke 431 T4. Prima elegia

da Elegie duinesi 432

12.6 Paul Valéry 434 T5. I passi da Gli incanti 434

12.7 Federico GarcíaLorca 435

T6. Anima assenteda Lamento per

Ignacio Sánchez Mejías 436

12.8 Wystan HughAuden 437

T7. La verità, vi prego, sull’amore

da La verità, vi prego, sull’amore 438

12.9 Pablo Neruda 440 T8. I dittatori

da Canto general 440

In preparazione all’esame di Stato 442

In digitale

> Testi

• P. Celan, Di notte, quando il pendolo

dell’amore oscilla, in Papavero e memoria

• P. Éluard, Novembre 1936, in Corso naturale

• R. Tagore, La fine del giorno, in Canti e Poesie

> Testi originali

E. L. Masters, Jones il violinista

E. Pound, Canzone

T. S. Eliot, La sepoltura dei morti

R. M. Rilke, Prima elegia

P. Valéry, I passi

F. García Lorca, Anima assente

W. H. Auden, La verità, vi prego, sull’amore

P. Neruda, I dittatori

Autori in digitale

Mario Luzi

1.1 La vita e le opere

1.2 La barca

1.3 Nel magma

Alfredo Giuliani

1.1 La vita e le opere

1.2 Povera Juliet e altrepoesie

Antonio Porta

1.1 La vita e le opere

1.2 I rapporti

Franco Fortini

1.1 La vita e le opere

1.2 Questo muro

1.3 Composita solvantur

Cesare Pavese

1.1 Lavorare stanca

1.2 Verrà la morte e avrài tuoi occhi

Rabindranāth TagorePaul ÉluardPaul Celan

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Capitolo

1Sigmund Freud 477

La vita

e le opere 478

I luoghi 480

Analisi dell’opera

1.1 L’interpretazionedei sogni 481

T1. Il mito di Edipo 483

T2. Due sogni di desideri 487

Focus Lessico freudiano 488

Esercizi di fine capitolo 490

In digitale

> Approfondimenti

Della mia vita

La biblioteca

Capitolo

2Il romanzo europeo 491

2.1 Il romanzo europeotra Ottocentoe Novecento 492

L’autore

2.2 Marcel Proust 495 T1. Dalla parte di Swann

da Alla ricerca del tempo perduto 500

Confronti La memoriadelle madeleines 504

Sguardi d’autore Proust vistoda Woolf 506

L’autore

2.3 James Joyce 508 T2. Molly Bloom

da Ulisse 514

Sguardi d’autore Svevo sull’Ulisse

e Freud 517

L’autore

2.4 Virginia Woolf 518 T3. Andando verso Bond Street

da La signora Dalloway 522

Focus Il “flusso di coscienza” 525

L’autore

2.5 Franz Kafka 526 T4. Il risveglio di Gregor Samsa

da La metamorfosi 530

Focus Il “perturbante” freudiano 534

Focus La città moderna comeluogo letterario 536

Esercizi di fine capitolo 538

In digitale

> La critica e la bibliografia

G. Debenedetti, Lo sciopero dei personaggi

M. Kundera, La «grande poesia di romanzo»

di Kafka

C. Magris, Un’identità di frontiera

F. Moretti, Flusso di coscienza e preconscio

> Testi

F. Kafka, Il castello (analisi dell’opera e del

testo L’accoglienza dell’agrimensore)

> Sguardi d’autore

Woolf legge l’Ulisse

Capitolo

3Italo Svevo 539

La vita

e le opere 540

Della mia vita 542

I luoghi 543

La biblioteca 544

Analisi dell’opera

3.1 Una vita 546 T1. Lettera di Alfonso alla madre 548

Confronti Svevo, Pirandello e la vitacittadina 551

T2. L’inetto 552

Analisi dell’opera

3.2 Senilità 555 T3. Emilio incontra Angiolina 557

T4. L’educazione di Angiolina 561

Analisi dell’opera

3.3 La coscienza di Zeno 564La struttura de La coscienza di Zeno 572

T5. Il fumo 575

T6. La morte di mio padre 581

Confronti Svevo e Kafka 588

T7. Il funerale di Guido 590

T8. Zeno abbandona l’analisi 594

T9. Un finale apocalittico 597

Focus I sogni di Zeno Cosini 601

Mappa dei contenuti 602

Esercizi di fine capitolo 604

In digitale

> La critica e la bibliografiaG. Debenedetti, Gli inetti consapevoli di Svevo

M. Lavagetto, Confessarsi è mentire

M. Lavagetto, Psicoanalisi e narrazione ne

«La coscienza di Zeno»

B. Maier, Il “plurilinguismo” di Svevo

G. Mazzacurati, Il falso tòpos

dell’opposizione campagna-città

Bibliografia

15La crisi dellasoggettività

Sezione

Page 9: Crepuscolari e Futurismo - staticmy.zanichelli.it · concettuale, Arte povera > Testi • Cesare Pavese poeta. Lavorare stanca; Verrà la morte e avrà i tuoi occhi > Focus La montagna

> Confronti• Svevo e Joyce• Svevo, Pirandello e le macchine> Sguardi d’autore

Pontiggia su Senilità e sulla critica

554

603

Capitolo

4Luigi Pirandello 605

La vita

e le opere 606

Della mia vita 609

I luoghi 610

La biblioteca 611

Analisi dell’opera

4.1 L’umorismo 613 T1. Il sentimento del contrario 615

Analisi dell’opera

4.2 Novelle per un anno 618 T2. Ciàula scopre la luna 621

T3. C’è qualcuno che ride 627

Confronti Le mascherepirandelliane 632

Analisi dell’opera

4.3 Il fu Mattia Pascal 636 T4. Adriano Meis 643

T5. Il suicidio di Adriano Meis 648

Analisi dell’opera

4.4 Uno, nessunoe centomila 652

T6. Il naso di Vitangelo Moscarda 655

T7. Un epilogo filosofico 659

Confronti Pirandello e Kafka 662

Focus Maschere nude,

il teatro pirandelliano 664

Analisi dell’opera

4.5 Sei personaggiin cerca d’autore 665

La Scrittura e la Scena Luigi Pirandellocapocomico e regista 668

T8. I personaggi si presentano 672

Confronti L’arte del paradosso 680

T9. Cala il sipario 685

Sguardi d’autore Andrea Camilleriracconta la prima di Sei personaggi

in cerca d’autore 688

La Scrittura e la Scena Eduardo De Filippo:il discusso “pirandellismo” di un grandeattore/autore 690

Mappa dei contenuti 692

Esercizi di fine capitolo 694

In digitale

> La critica e la bibliografiaF. Angelini, Testo drammatico e rappresentazione

G. Debenedetti, Da Mattia Pascal ad Adriano

Meis

M. Guglielminetti, Il soliloquio di

Uno, nessuno e centomila

G. Macchia, L’intercomunicabilità dell’opera

pirandelliana

G. Mazzacurati, Mattia Pascal e gli antieroi

pirandelliani

A. Tabucchi, Il signor Pirandello è desiderato al

telefono

Bibliografia

> TestiL. Pirandello, La casa e la talpa, in Il fu Mattia

Pascal

> Sguardi d’autore

Alvaro sul Nobel a Pirandello

687

693

Capitolo

5Federigo Tozzi 695

La vita

e le opere 696

Della mia vita 698

I luoghi 699

La biblioteca 700

Analisi dell’opera

5.1 Con gli occhi chiusi 702 T1. L’incontro di Pietro e Ghìsola

a Firenze 705

T2. Il finale 711

Sguardi d’autore Una lettura

pirandelliana 714

Analisi dell’opera

5.2 Bestie 716 T3. La crudeltà del contado: i rospi 718

Confronti La castrazione tozziana 720

Esercizi di fine capitolo 722

Esercizi di fine sezione 722

In preparazione all’esame di Stato 723

In digitale

> La critica e la bibliografiaG. Debenedetti, «Con gli occhi chiusi».

Tozzi e la crisi del Naturalismo

Bibliografia

> Testi

• L’allodola, il pettirosso e il pipistrello, in Bestie

• Il testo della novella di Luigi PirandelloIl treno ha fischiato (per l’esercizio in

preparazione all’esame di Stato)

> Sguardi d’autoreCerami legge Bestie

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Introduzione 727

> Pasolini e Contini 727

> Debenedetti, Contini,Pasolini 728

> Pasolini e Longhi 729

> Pasolini e Gadda 729

> Calvino e Pasolini 730

In digitale

> Approfondimenti

• Gianfranco Contini

La vita e le opere

Esercizi d’interpretazione sopra

un sonetto di Dante; Il linguaggio di Pascoli

• Giacomo Debenedetti

La vita e le opere

Commemorazione provvisoria del

personaggio-uomo

• Roberto Longhi

La vita e le opere

Officina ferrarese

16Autori aconfronto

Sezione

Capitolo

1Italo Calvino 731

La vita

e le opere 732

Della mia vita 734

I luoghi 736

La biblioteca 737

Analisi dell’opera

1.1 ll sentiero dei nididi ragno 738

T1. L’eroe e i suoi compagni 742

Confronti Il gioco delle armi 746

Focus La scrittura “realistica” 750

Analisi dell’opera

1.2 I nostri antenati 752 T2. Ritratto dell’eroe

da Il visconte dimezzato 757

T3. L’infrazione della regolada Il barone rampante 759

T4. Carlo Magno e il suo eroeda Il cavaliere inesistente 761

Analisi dell’opera

1.3 Le città invisibili 765 T5. La cornice 768

T6. Raissa 770

T7. Berenice 771

Analisi dell’opera

1.4 Palomar 773 T8. Che fai tu, luna in ciel, dimmi

che fai, silenziosa luna? 774

Confronti Sguardi alla Luna 778

Focus Letteratura e scienza 780

Sguardi d’autore Pasolinie il realismo di Calvino 781

Sguardi d’autore L’ultimo “saluto”di Natalia Ginzburg 782

Mappa dei contenuti 784

Esercizi di fine capitolo 786

In digitale

> La critica e la bibliografiaM. Barenghi, La scomparsa dell’autore

M. Belpoliti, La “vocazione cartografica” di

Calvino

C. Benedetti, Il disagio di Calvino e lo sguardo

dei lettori

G. Ferroni, Eros e lettura in Se una notted’inverno un viaggiatoreM. Lavagetto, Cercare la Ragione nel mondo del

gratuito

C. Milanini, Ragioni politiche de I nostri antenatiG. Patrizi, Calvino prefatore

D. Scarpa, Il colore fiabesco de

Il sentiero dei nidi di ragno

Bibliografia

> Testi

• I. Calvino, Se una notte d’inverno un

viaggiatore (analisi dell’opera e del testo

Ritratto d’autore)

• I. Calvino, Lezioni americane (analisi

dell’opera e del testo Leggerezza)

> Focus

Calvino, Borges e l’OuLiPo

772

785

Capitolo

2Pier Paolo Pasolini 787

La vita

e le opere 788

Della mia vita 792

I luoghi 794

La biblioteca 795

Analisi dell’opera

2.1 Ragazzi di vita 797 T1. Marcello e il Riccetto 800

Analisi dell’opera

2.2 Una vita violenta 806 T2. Tommaso 808

Sguardi d’autore La lettera

di Calvino su Una vita violenta 812

Focus Petrolio: il magma

di un’opera “aperta” 814

Analisi dell’opera

2.3 Le ceneri di Gramsci 815 T3. Le ceneri di Gramsci 817

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Analisi dell’opera

2.4 Poesia in formadi rosa 821

T4. Supplica a mia madre 824

Analisi dell’opera

2.5 Scritti corsari 825 T5. Il romanzo delle stragi 828

Analisi dell’opera

2.6 Lettere luterane 833 T6. Le mie proposte su scuola

e Tv 836

Focus Pasolini e il «cinema di poesia» 840

Mappa dei contenuti 842

Esercizi di fine capitolo 844

In digitale

> La critica e la bibliografia

M.A. Bazzocchi, Il punto di vista “marginale”

di Pasolini

V. Cerami, Storia e preistoria in Pasolini

G. Contini, In difesa di Ragazzi di vita

M. Fusillo, La barbarie nelle tragedie greche

di Pasolini

G. Giudici, L’ambizione dantesca di Pasolini

S. Onofri, La ricerca filosofica e stilistica

dell’ultimo Pasolini

C. Segre, L’«espressione totale» dell’ultimo

Pasolini

W. Siti, Le ragioni di una mitizzazione postuma

Bibliografia

> Testi

• P.P. Pasolini, Il Pci ai giovani!!

• P.P. Pasolini, La Comare Secca, in Ragazzi

di vita

• P.P. Pasolini, L’usignolo della Chiesa Cattolica

(analisi dell’opera e del testo Il Narciso e la

rosa)

• P.P. Pasolini, Descrizioni di descrizioni

(analisi dell’opera e del testo Gadda è morto)

> Confronti

Pasolini e Caproni sulle borgate romane

824

843

Capitolo

1Alberto Moravia 876

L’autore

1.1 La vita e le opere 877Della mia vita 879

Analisi dell’opera

1.2 Gli indifferenti 880 T1. La mancanza dei sogni 882

Confronti Moravia e Pirandello 885

Esercizi di fine capitolo 887

17Esperienzedella narrativadel Novecento

Sezione

Capitolo

3Carlo Emilio Gadda 845

La vita

e le opere 846

Della mia vita 850

I luoghi 851

La biblioteca 852

Analisi dell’opera

3.1 La cognizionedel dolore 854

T1. La madre 857

Analisi dell’opera

3.2 Quer pasticciaccio bruttode via Merulana 860

Focus Gadda e il genere “giallo” 860

T2. Il nostro eroe 863

Sguardi d’autore Calvino su Gadda 866

T3. La città protagonista 868

Esercizi di fine capitolo 870

Esercizi di fine sezione 870

In preparazione all’esame di Stato 870

In digitale

> La critica e la bibliografia

P. Citati, La realtà multiforme del «Pasticciaccio»

G. Contini, Una voce antologica su Gadda

P. Italia, Un “case study” gaddiano: «Eros e

Priapo»

E. Manzotti, La lingua di Gadda

W. Pedullà, Perché leggere Gadda

G. Pinotti, Rispecchiamento e proiezione in

Gadda

E. Raimondi, «La cognizione del dolore»,

romanzo barocco

G.C. Roscioni, Le “metafore ossessive” di Gadda

Bibliografia

> Testi

C.E. Gadda, La cena dei cretini, in La cognizione

del dolore

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Capitolo

2Dino Buzzati 888

L’autore

2.1 La vita e le opere 889Della mia vita 891

Analisi dell’opera

2.2 Il deserto dei Tartari 894 T1. La strada 896

Esercizi di fine capitolo 898

Capitolo

3Cesare Pavese 899

L’autore

3.1 La vita e le opere 900Della mia vita 902

Analisi dell’opera

3.2 La bella estate 903 T1. Ginia 904

Analisi dell’opera

3.3 La luna e i falò 908 T2. Anguilla 909

Esercizi di fine capitolo 914

In digitale

> Testi

C. Pavese, Paesi tuoi (analisi dell’opera e

del testo La morte di Gisella)

C. Pavese, Lavorare stanca (analisi dell’opera

e del testo Lavorare stanca)

C. Pavese, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

(analisi dell’opera e del testo Verrà la morte

e avrà i tuoi occhi)

Capitolo

4Elio Vittorini 915

L’autore

4.1 La vita e le opere 916

Analisi dell’opera

4.2 Conversazionein Sicilia 918

T1. La signora Concezione 920

Analisi dell’opera

4.3 La rivista“Il Politecnico” 623

T2. Una nuova cultura 624

Esercizi di fine capitolo 626

In digitale

> Approfondimenti

Della mia vita

> Testi

E. Vittorini, Conversazioni al cimitero,

in Conversazione in Sicilia

Capitolo

5Primo Levi 927

L’autore

5.1 La vita e le opere 928Della mia vita 930

Analisi dell’opera

5.2 Se questo è un uomo 932 T1. L’arrivo ad Auschwitz 935

T2. Elias Lindzin 941

Esercizi di fine capitolo 944

In digitale

> Testi

P. Levi, La tregua (analisi dell’opera e del

testo Il disgelo)

Capitolo

6Elsa Morante 945

L’autore

6.1 La vita e le opere 946Della mia vita 948

Analisi dell’opera

6.2 L’isola di Arturo 950 T1. La catastrofe 952

Analisi dell’opera

6.3 La Storia 956 T2. Ida e Gunther 958

Esercizi di fine capitolo 961

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Capitolo

7Ignazio Silone 962

L’autore

7.1 La vita e le opere 963Della mia vita 965

Analisi dell’opera

7.2 Fontamara 966 T1. Come un branco di pecore

con la lingua fuori 968

Esercizi di fine capitolo 973

Capitolo

8Beppe Fenoglio 974

L’autore

8.1 La vita e le opere 975Della mia vita 977

Analisi dell’opera

8.2 I ventitre giornidella città di Alba 978

T1. Ettore va al lavoro 980

Analisi dell’opera

8.3 Una questioneprivata 984

T2. Over the Rainbow 986

Analisi dell’opera

8.4 Il partigiano Johnny 991 T3. La penna e il fucile 993

Esercizi di fine capitolo 996

Capitolo

9Natalia Ginzburg 997

L’autore

9.1 La vita e le opere 998Della mia vita 998

Analisi dell’opera

9.2 Lessico famigliare 1000 T1. Le mele carpandue 1002

Esercizi di fine capitolo 1005

In digitale

> TestiN. Ginzburg, Tutto il teatro (analisi dell’opera edel testo Nessuna ragione seria di vivere insieme)

Capitolo

10Giorgio Bassani 1006

L’autore

10.1 La vita e le opere 1007Della mia vita 1008

Analisi dell’opera

10.2 Gli occhiali d’oro 1009 T1. La signora Lavezzoli 1011

Analisi dell’opera

10.3 Il giardino deiFinzi-Contini 1014

T2. Micòl nel giardino 1016

T3. La stanza dei sogni 1019

Esercizi di fine capitolo 1020

Capitolo

11Giuseppe Tomasidi Lampedusa 1021

L’autore

11.1 La vita e le opere 1022Della mia vita 1024

Analisi dell’opera

11.2 Il Gattopardo 1025 T1. Tancredi era un grand’uomo 1028

Esercizi di fine capitolo 1031

Capitolo

12Leonardo Sciascia 1032

L’autore

12.1 La vita e le opere 1033Della mia vita 1035

Analisi dell’opera

12.2 Il giornodella civetta 1037

T1. L’omicidio di

Salvatore Colasberna 1040

Analisi dell’opera

12.3 Il dibattitosull’antimafia 1044

T2. Una riflessione su antimafia

e potere 1045

Esercizi di fine capitolo 1051

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In digitale

> TestiLe parrocchie di Regalpetra (analisi dell’opera e

del testo Come dentro una condanna)

Capitolo

13La narrativa straniera 1052

13.1 Introduzione 1053

L’autore

13.2 Thomas Mann 1057 T1. La famiglia entra in scena

da I Buddenbrook 1058

L’autore

13.3 Robert Musil 1063 T2. L’incontro fra Agathe e Ulrich

da L’uomo senza qualità 1064

L’autore

13.4 ErnestHemingway 1069

T3. La corridada Fiesta 1071

L’autore

13.5 Jorge Luis Borges 1076 T4. Funes, o della memoria

da Finzioni 1077

L’autore

13.6 Jerome DavidSalinger 1082

T5. Il dialogo conla sorella Phoebeda Il giovane Holden 1083

L’autore

13.7 Gabriel GarcíaMárquez 1090

T6. Macondoda Cent’anni di solitudine 1091

L’autore

13.8 MargueriteYourcenar 1095

T7. Antinooda Memorie di Adriano 1096

In digitale

> TestiM. Bulgakov, Il tempio della verità

(da Il Maestro e Margherita)

A. Camus, Il contagio

(da La peste)

H. Hesse, Il dono del Buddha

(da Siddharta)

J. Kerouac, Il richiamo del viaggio

(da Sulla strada)

V. Nabokov, La coscienza della follia

(da Lolita)

J.-P. Sartre, Essere nulla, essere libero

(da L’età della ragione)

A. Schnitzler, Il ballo in maschera segreto

(da Doppio sogno)

Capitolo

14Il teatro straniero 1099

14.1 Introduzione 1100

L’autore

14.2 Samuel Beckett 1102 T1. Se siamo qui è per aspettare

da Aspettando Godot 1103

La Scrittura e la Scena Samuel Beckett

e Buster Keaton: un incontro in Film 1107

L’autore

14.3 Bertolt Brecht 1109 T2. Una croce sulla strada

da Madre Courage e i suoi figli 1110

L’autore

14.4 Eugène Ionesco 1113 T3. Curiosissime e bizzarre coincidenze

da La cantatrice calva 1114

L’autore

14.5 Harold Pinter 1117 T4. L’enigma della stanza in affitto

da La stanza 1118

In preparazione all’esame di Stato 1124

Autori italiani in digitale

Corrado Alvaro L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Gente in Aspromonte T1. Era la loro terra

Esercizi di fine capitolo

Luciano Bianciardi L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 La vita agra T1. Il caldo

Esercizi di fine capitolo

Massimo Bontempelli L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Eva ultima T1. Dissolvimento

Esercizi di fine capitolo

Vitaliano Brancati L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Don Giovanni in Sicilia T1. Avete visto che donne?

Analisi dell’opera

1.3 Paolo il caldo T2. La parola mio non pu˜ avere un

suono puro

Esercizi di fine capitolo

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Ermanno Cavazzoni L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Vite brevi di idioti T1. I piromaniaci

Esercizi di fine capitolo

Gianni Celati L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Narratori delle pianure T1. Tempo che passa

T2. L’isola in mezzo all’Atlantico

Esercizi di fine capitolo

Vincenzo Consolo L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Il sorriso dell’ignotomarinaio T1. Non era certo la prima volta che

l’incontrava

Esercizi di fine capitolo

Daniele Del Giudice L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Lo stadio di Wimbledon T1. Ljuba

Analisi dell’opera

1.3 Quaderno dei Tigi. I-TIGI.Canto per Ustica

T2. I Tigi siamo noi

Esercizi di fine capitolo

Tommaso Landolfi L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Le due zittelle T1. Il sacrilegio di Tombo

Esercizi di fine capitolo

Carlo Levi L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Cristo si è fermato a Eboli T1. Un paese circondato da burroni

Esercizi di fine capitolo

Luigi Meneghello L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Libera nos a malo T1. Investiti da un privilegio speciale

Esercizi di fine capitolo

Anna Maria Ortese L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Il mare non bagna Napoli T1. Ottomila lire!

Analisi dell’opera

1.3 Il cardillo addolorato T2. Elmina

Esercizi di fine capitolo

Alberto Savinio L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Infanzia di NivasioDolcemare

T1. La nascita di Nivasio

Esercizi di fine capitolo

Antonio Tabucchi L’autore

1.1 La vita e le opereDella mia vita

Analisi dell’opera

1.2 Sostiene Pereira T1. La polizia portoghese non teme

scandali

Esercizi di fine capitolo

Autori stranieri in digitale

Michail Bulgakov T1. Il tempio della verità

da Il Maestro e Margherita

Albert Camus T1. Il contagio

da La peste

Hermann Hesse T1. Il dono del Buddha

da Siddharta

Jack Kerouac T1. Il richiamo del viaggio

da Sulla strada

Vladimir Nabokov T1. La coscienza della follia

da Lolita

Jean-Paul Sartre T1. Essere nulla, essere libero

da L’età della ragione

Arthur Schnitzler T1. Il ballo in maschera segreto

da Doppio sogno

Risorse in digitale> Per una storia del libro

dal papiro all’ebook

di Hans Tuzzi

> Glossario dei termini retorici

e stilistici

> Indice dei nomi

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porta l’obbligo

I luoghi

Incontri di autori e testi ci porta dentro la vita e le operedegli autori, e ci fa capire perché, anche a distanza disecoli, quello che hanno scritto ci riguarda ancora davicino e ci dà le parole per esprimere oggi le nostreemozioni.

Apertura di capitolo

Una presentazione

visiva dell’autore

che ne focalizza

i concetti chiave.

2 | Profilo storico del Novecento | | Il nuovo secolo: tra eredità del passato e “svolta liberale” | 3

con la forza la propria egemonia sociale epolitica, nonché la propria visione dell’orga-nizzazione e dei fini dello Stato, e una socie-tà civile che reclama migliori condizioni divita, ma anche – a fronte della permanenteesclusione dalla partecipazione alla gestio-ne della cosa pubblica – diritti e spazi di le-gittimazione politica. E che lotta per otte-nerli.

Preoccupate di condurre a tappe forzateil paese verso la modernità, le classi dirigen-ti postunitarie si erano trovate di fronteall’esigenza di completare l’unificazioneterritoriale, amministrativa e linguisticadel paese (nel 1861 soltanto il 2% della popo-lazione del Regno parlava l’italiano); a unastruttura produttiva fortemente arretrata,segnata dallo squilibrio tra il Nord, nel qua-le si erano sviluppati i primi nuclei indu-striali, e le regioni centro-meridionali, ca-ratterizzate dalla persistenza di un’econo-mia agricola basata sulla mezzadria e il lati-fondo; a una società civile frammentata,priva di una dinamica borghesia consape-vole del proprio ruolo politico e sociale.

D’altra parte, la convinzione delle éliteliberali di dover difendere le istituzioni dal-la opposta pressione dei “rossi” (i repubbli-cani e i socialisti) e dei “neri” (i cattolici),con l’adozione di un suffragio limitato percenso e politiche centralistiche e autorita-rie, aveva provocato l’astensionismo dei cat-tolici (conseguente al non expedit del papaPio IX) e l’ostilità verso lo Stato monarchicodei repubblicani e dei radicali e, in seguito,del movimento socialista in via di progres-siva organizzazione.

La crisi sociale di fine secolo è accom-pagnata da un tentativo di restaurazione

Il nuovo secolo:tra eredità delpassato e “svoltaliberale”

|�| Achille Beltrame, L’assassinio di ReUmberto I a Monza, “La Domenica delCorriere”, 5 agosto 1900.

|�| Lo Statuto Albertino, 8 febbraio 1848.

mento del prezzo del pane aveva fatto scop-piare una serie di manifestazioni di prote-sta in tutto il paese. Il governo, presiedutodal conservatore Antonio Di Rudinì, avevareagito dichiarando lo stato d’assedio in To-scana, a Napoli e a Milano. L’8 e il 9 maggionel capoluogo lombardo le truppe del gene-rale Fiorenzo Bava Beccaris avevano aper-to il fuoco con l’artiglieria sui dimostranti,provocando oltre cento morti e cinquecentoferiti |2| . La repressione aveva colpito ancheil movimento socialista e i partiti d’opposi-zione, sebbene le proteste fossero state per-lopiù spontanee. Conferendo una sorta disanzione ufficiale all’eccidio di Milano, unodegli episodi più cruenti della storia nazio-nale, il sovrano aveva insignito il responsa-bile con la Croce di cavaliere dell’ordine mi-litare dei Savoia.

L’episodio che macchia di sangue il nuo-vo secolo è l’emblema dei conflitti sociali epolitici che caratterizzano l’intera vicen-da postunitaria. Nella tragica notte diMonza si ripropone il conflitto tra una clas-se dirigente nazionale che tenta di imporre

1893-1894

Il governo Crispireprime il movimentodei Fasci siciliani

1° MARZO 1896

Francesco Crispi sidimette dopo lasconfitta di Adua

1897

Sidney Sonninopubblica l’articoloTorniamo allo Statuto

1898

Il generale BavaBeccaris spara sullafolla a Milano

1900

L’anarchico GaetanoBresci uccide il reUmberto I

1903

Giovanni Giolittitorna al governo:inizia l’età giolittiana

1911-12

Guerra di Libia

1913

Prime elezioni asuffragio universalemaschile

1914

Scoppia la Primaguerra mondiale

Linea del tempo1893-1914

|�| Scontri a Milanofra i reparti delGenerale BavaBeccaris e idimostranti, 1898.

È una calda domenica d’estate, a Monza.Sono da poco passate le ventidue. Il re d’Ita-lia, Umberto I di Savoia |�|, ha appena finitodi presenziare alla premiazione degli atletidi una società ginnica e si accinge a tornarepresso la sua residenza estiva nella cittàbrianzola. La carrozza scoperta si muove tradue ali di folla quando, all’improvviso, ilfragore di tre colpi di pistola tronca il climafestoso. Tra lo sgomento generale, UmbertoI si accascia e, colpito al cuore, muore di lì apoco. È il 29 luglio 1900.

L’attentatore, che sfugge al linciaggiosolo grazie al tempestivo intervento delleforze dell’ordine, è l’anarchico GaetanoBresci, rientrato dagli Stati Uniti con il di-chiarato proposito di vendicare le vittimedei moti del pane del 1898. Quell’anno l’au-

politico-istituzionale. Nel 1897 il conser-vatore Sidney Sonnino teorizza la necessi-tà di invertire la prassi parlamentare affer-matasi sin dai tempi di Cavour e di tornarealla lettera dello Statuto Albertino |�|, cheattribuisce alla corona la prerogativa di no-minare il capo del governo. Il successore delDi Rudinì, il generale Luigi Pelloux, tenta ditradurre in pratica un simile orientamento

scolastico a tre

Allargamento

del diritto di voto

Riscossa dai mulini, almomento della

Abolizione della tassa

sul macinato (1884)

Nuova legge sull’istruzione

elementare (1877)

1 2 3

La politicasociale dellaSinistra storica

scarnificazione

La vita e le opereDella mia vitaI luoghiLa biblioteca

Focus Montale traduttore

3.1 Ossi di seppia 1 | LimoniSguardi d’autore Caproni su Montale

2 | Non chiederci la parola chesquadri da ogni lato

3 | Meriggiare pallido e assorto

4 | Spesso il male di vivere hoincontrato

5 |Gloria del disteso mezzogiornoConfronti Montale e D’Annunzio 6 | Il canneto rispunta i suoi cimelli 7 | Forse un mattino andando in

un’aria di vetroSguardi d’autore Calvino commentaMontale 8 | Cigola la carrucola del pozzo 9 | Avrei voluto sentirmi scabro ed

essenziale 10 | Arsenio 11 | Riviere

3.2 Le occasioni 12 | Carnevale di Gerti 13 | A Liuba che parte 14 | Dora Markus 15 | La speranza di pure rivedertiConfronti Montale svela un’occasione 16 | Ti libero la fronte dai ghiaccioli 17 | Non recidere, forbice, quel volto 18 | Addii, fischi nel buio, cenni, tosse 19 | La casa dei doganieriFocus Le figure femminili in Montale

3.3 La bufera e altro 20 | La bufera 21 | Gli orecchini 22 | L’anguilla

3.4 Satura 23 | Ho sceso, dandoti il braccio,almeno un milione di scale

p. 278

p. 311

p. 334

p. 341

EugenioMontale

capitolo

3sezione

13

immobilitàimm

buio

rinascita

morte

memoria

24 | L’alluvione ha sommerso il pack dei mobiliSguardi d’autore Zanzotto sul termine “satura”

3.5 La prosa di MontaleValerio Magrelli incontra Eugenio Montale 25 | La donna barbuta 26 | Gozzano, dopo trent’anniFocus Montale ultimo e postumoSguardi d’autore Testa su Montale

Mappa dei contenuti

Esercizi di fine capitolo

Esercizi di fine sezione

In preparazione all’esame di Stato

p. 347

p. 364

p. 367

p. 367

p. 368

Ritratto di EugenioMontale, 1966.

In digitaleSguardi d’autore Lezione di Montaleper Sereni

La criticaL. Blasucci, Gli oggetti di Montale

G. Contini, Una lunga fedeltà. Scritti su

Eugenio Montale

T. de Rogatis, Montale e il classicismo

R. Luperini, Note sull’allegorismo poetico

novecentesco. Il caso Montale moderno

E. Testa, Montale

T. Zanato, Montale all’infrarosso. Lettura

di «Meriggiare pallido e assorto»

attesa

quartine

enjambement

270 | sezione 13 | Il canone della poesia del Novecento | | 3. Eugenio Montale | La vita e le opere | 271

Cronologia selezionatadelle opere

1917

Quaderno genovese(postumo - 1983)

1925

Ossi di seppia

1939

Le occasioni

1943

Finisterre

1956

La bufera e altro

1956

Farfalla di Dinard

1966

Xenia

1966

Auto da fé

1969

Fuori di casa

1971

Satura

1972

Nel nostro tempo

1973

Diario del ’71 e del ’72

1973

Trentadue variazioni

1976

Sulla poesia

1977

Quaderno di quattroanni

La vita e le opere

1896-1915: l’infanzia e gli studi a GenovaEugenio Montale nasce a Genova il 12 ottobre1896, sesto e ultimo figlio di Domenico e di Giu-seppina Ricci. Proviene da un’agiata famiglia bor-ghese, il padre è infatti proprietario, insieme a duecugini, della ditta G.G. Montale e C., importatricedi prodotti chimici. Dopo le elementari, dal 1908frequenta le scuole tecniche all’Istituto Vittorinoda Feltre, gestito dai padri Barnabiti, dove è costret-to a ripetere la terza classe e ottiene la licenza nel1911. Si iscrive poi all’Istituto tecnico VittorioEmanuele II e nel 1915 consegue il diploma di

ragioniere. Inizia cosìa lavorare in manieradiscontinua nella dittapaterna e prende lezio-ni di canto dal maestroErnesto Sivori, ex bari-tono.

1916-1920: il diario ge-novese e la guerraIn questi anni cominciala sua formazione cultu-rale: Montale diviene unassiduo frequentatoredelle biblioteche geno-vesi – comunale e uni-versitaria –, si lancia in

folli acquisti di libri insieme alla sua compagna diletture prediletta, la sorella Marianna*, che nel1916 si è iscritta alla facoltà di Lettere e Filosofia.Il Quaderno genovese, diario scritto nel 1917 mapubblicato postumo nel 1983, è la prima testimo-nianza di questo fermento intellettuale. Il 28 apri-le 1916, sul quotidiano genovese “Il Piccolo” appa-re il suo primo articolo a firma dell’amico e criticoVittorio Guerriero: una recensione alla primarappresentazione del Mameli di Ruggero Leonca-vallo andata in scena al teatro Carlo Felice. È l’ini-zio di una lunga attività come critico su riviste equotidiani. Nel 1917 Montale, dichiarato abile alservizio militare, viene arruolato. A Parma, duran-te il corso accelerato per allievi ufficiali, conosce ilpoeta Francesco Meriano (1896-1934) e lo scritto-re Sergio Solmi (1899-1981), con il quale stringeràuna durevole amicizia. L’anno successivo, offerto-

* Marianna«La prima delle tantefigure protettive di donnache si chinarono su questointroverso» – scriveGianfranco Contini nelrisvolto del Diario del ‘71 edel ‘72 – e certamente laprima lettrice delle poesiedi Montale.

ti con i poeti Angelo Barile, Adriano Grande e Ca-millo Sbarbaro, di cui nel 1920 recensisce Truciolisu “L’Azione”. Alla morte del maestro Sivori, nel1923, decide di non continuare le lezioni di canto.Nell’inverno 1923-24 conosce il triestino Roberto(Bobi) Bazlen (1902-1965), grazie al quale entra inrelazione con la cultura mitteleuropea, e incontraItalo Svevo > Tomo 2.2 Narrativa, sezione 15 |, alquale dedicherà nel 1925 su “L’Esame” un Omaggioa Italo Svevo, segnalando per la prima volta in Italial’importanza del romanziere. Nel 1925 esce pressol’editore Gobetti di Torino la sua prima raccolta

poetica, Ossi di seppia, alcune poesie della qualeerano già apparse, a partire dal 1922 – come Riviere> p. 308 | –, sulla rivista “Primo Tempo” fondata daGiacomo Debenedetti > Tomo 2.2 Narrativa, sezio-ne 16 |. Si tratta di un’opera strettamente legata alpaesaggio delle Cinque Terre, dove dal 1905 Mon-tale trascorreva l’intera stagione estiva nella villadi famiglia a Monterosso. Sempre nel 1925 firmail Manifesto degli intellettuali antifascisti > p. 22 |redatto da Benedetto Croce (1866-1952). L’annosuccessivo dedica a Svevo altri due articoli, dandoun notevole contributo alla scoperta dello scrittoretriestino, nei confronti del quale la critica italianasi era espressa negativamente. Diventa amico in-timo di Svevo ed è proprio lui a fargli conoscereUmberto Saba > p. 180|.

1927-1938: “Solaria,” il Gabinetto Vieusseux, leamicizie e relazioni a FirenzeAlla ricerca di un’occupazione stabile, nel 1927Montale si trasferisce a Firenze per lavorare comeimpiegato alla casa editrice Bemporad. Allog-gia alla pensione Colombini di via del Pratellino7. Entra così in rapporto con il mondo culturalefiorentino che ruota intorno alla rivista “Solaria”,divenendo un assiduo frequentatore del caffè delleGiubbe Rosse; conosce, tra gli altri, Elio Vittorini,Carlo Emilio Gadda, Salvatore Quasimodo, Gian-franco Contini. Nel 1929 è nominato direttore delGabinetto scientifico-letterario G.P. Vieusseux*e si trasferisce come ospite pagante nella casa delcritico d’arte Matteo Marangoni e della moglieDrusilla Tanzi, che più tardi diventerà sua compa-gna e sarà chiamata con il nomignolo di “Mosca”.Nel luglio del 1933 si presenta al Vieusseux una

drigali privati, una sezione di La bufera. Dal 1954inizia l’attività di critico musicale per il “Corriered’informazione” (conclusasi nel 1967). Escono nel1956 il terzo volume di versi, La bufera e altro, equello di racconti, Farfalla di Dinard.

1957-1981: senatore a vita e Premio NobelNel 1962 sposa Drusilla Tanzi, che morirànell’ottobre dell’anno successivo al Policlinico diMilano. Alla moglie dedica nel 1966 gli Xenia, chediventeranno nel 1971 la prima sezione di Satura,il suo quarto volume di versi. Nello stesso 1966esce il libro dei suoi scritti politico-culturali,

Auto da fé. L’interesse per la sua opera è ormai este-so, come testimoniano i numerosi riconoscimentiricevuti, tra cui nel 1967 la nomina a senatore avita e nel 1975 il Premio Nobel per la letteratura.Per quell’occasione il 12 dicembre 1975 all’Accade-mia di Svezia egli tiene il discorso È ancora possibilela poesia?: «io sono qui perché ho scritto poesie,un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mainocivo e questo è uno dei suoi titoli di nobiltà. Manon è il solo, essendo la poesia una produzione ouna malattia assolutamente endemica e incura-bile». Nel 1968 Montale conosce la pittrice An-

nalisa Cima (Milano, 1941) > Focus, p. 360 |. Nel1969 egli raccoglie i suoi articoli di viaggio comeinviato all’estero per il “Corriere della Sera” in Fuo-ri di casa, mentre nel 1972 pubblica le sue rifles-sioni di costume in Nel nostro tempo. Nel 1973 esceDiario del ’71 e del ’72, quinta raccolta poetica, eappaiono le Trentadue variazioni. Nello stesso annoconclude la sua attività di redattore al “Corrieredella Sera”. Nel 1976 pubblica la raccolta di scritticritici Sulla poesia e l’anno successivo il Quadernodi quattro anni, il suo sesto volume di versi. Nel1980 esce da Einaudi L’operain versi, a cura di GianfrancoContini e Rosanna Bettarini:per la prima volta un’edizio-

ne critica viene dedicata aun autore vivente. Montalemuore il 12 settembre 1981a Milano; nel Duomo si cele-bra il funerale di Stato allapresenza del Presidente dellaRepubblica Sandro Pertini.Viene sepolto accanto allamoglie Drusilla nel cimiterodi San Felice, a Ema, vicino aFirenze.

giovane italianista americana di origine ebraica,Irma Brandeis, studiosa di Dante. Tra lei e Monta-le nasce un’intensa relazione, sebbene i due si rive-dano solo durante le estati del 1934 e del 1938. Nel1938 Irma, costretta a rientrare negli Stati Uniti acausa delle leggi razziali, propone a Montale, cherischia il licenziamento in quanto non iscritto alPartito nazionale fascista, di seguirla in America.Egli è incapace di prendere una decisione e Drusil-la Tanzi, a lui legata, ne ostacola in ogni modo lapartenza. Eugenio non raggiungerà mai Irma, cheè destinata a diventare una figura centrale nellasua poesia. Il 15 ottobre muore a 44 anni la sorella

Marianna; il 1° dicembre il poeta viene licenziatodal Vieusseux.

1939-1947: Le occasioni e la guerraAlla fine di ottobre del 1939 esce il secondo volu-

me di versi, Le occasioni, dedicato proprio a IrmaBrandeis. Nello stesso anno Montale va a vivere

con Drusilla Tanzi. Privato di un lavoro stabile, sidedica a collaborazioni con riviste e a un’intensaattività di traduzione partecipando a diverse an-tologie di narrativa e di teatro, tra cui la raccoltadi racconti Americana di Vittorini. Nel 1942 la

madre muore a Monterosso, dove si era trasfe-rita a causa dei bombardamenti su Genova, neiquali andrà distrutta la loro casa. Nel 1943, grazieall’interessamento di Gianfranco Contini (1912-1990), professore di filologia romanza all’univer-sità di Friburgo, esce a Lugano Finisterre, raccoltadi versi – in seguito diverrà la sezione di aperturadi La bufera – che non avrebbe trovato un editorenell’Italia fascista. Con la fine della guerra, duran-te la quale Montale aveva ospitato nella propria

casa Umberto Saba e Carlo Levi (1902-1975),perseguitati per motivi razziali, inizia per lui unabreve stagione di impegno politico. Nel 1945 èchiamato a far parte del Comitato per la culturae l’arte nominato dal Comitato di liberazione na-zionale e si iscrive al Partito d’azione. Nello stessoanno fonda con Alessandro Bonsanti, Arturo Loriaed Eugenio Scaravelli il quindicinale “Il Mondo”.Già però nel 1946 si dimette dal partito.

1948-1956: a Milano, al “Corriere della Sera”Di continuo alla ricerca di un impiego stabile,nel 1948 Montale si trasferisce a Milano perchéassunto come redattore al “Corriere della Sera”.Il contratto con il giornale prevede la consegnamensile di cinque articoli: si tratta principalmentedi recensioni, brevi racconti e reportage. Nel gen-naio del 1949 incontra a Torino la poetessa MariaLuisa Spaziani (1922-2014), con la quale instaurauna relazione. La Spaziani sarà la “Volpe” dei Ma-

La famiglia Montale nelgiardino della villa aMonterosso, 1901.Eugenio è il più piccolo,vicino alla madre.

Eugenio Montale con MariaLuisa Spaziani, anni Cinquanta.

272 | sezione 13 | Il canone della poesia del Novecento | | 3. Eugenio Montale | Della mia vita | 273

Lettera ad Angelo Barile, 14 agosto 1922La lettera, di cui si riporta la prima parte, è indirizzata al poe-ta Angelo Barile, grande amico di Montale negli anni genovesi.Proprio Barile sarà uno dei primi lettori delle poesie che conflui-ranno nella raccolta Ossi di seppia. (Da E. Montale, “Lettera n. 6”,in Giorni di libeccio. Lettere ad Angelo Barile (1920-1957), a cura diD. Astengo e G. Costa, Archinto, Milano 2002.)

Monterosso al mare, 14 agosto 922

Carissimo amico,mi scuserà del lungo silenzio che avrei dovuto rompere per ilprimo; ma attendevo in primis la fine dei pasticci politici epostali; eppoi speravo di poter ammucchiare qualche notiziadi più a comunicarle, intorno alle mie faccende... interne edesterne. Invece quando Le ho detto che ozio, faccio deliziosibagni e lascio in pace le cose del cervello, ho esaurito tutto cheposso riferirle di me e de’ fatti miei.Di quando in quando dedico qualche minuto vuoto allo studiodell’inglese e della musica; due garbugli molto difficoltosi neiquali mi perdo non senza bile. [...]Mi sovviene continuamente degli amici di Genova, così buonicon me e ai quali tanto debbo; tra questi Lei e Grande1

primeggiano nei miei pensieri. Certo se col tempo farò qualchecosa di buono dovrò ad entrambi molta parte della miafortuna.

1. Grande: Adriano Grande (1897-1972), poeta genovese con cui Montalestrinse un forte legame di amicizia.

Della mia vita

Lettera da Irma Brandeis, 21 febbraio 1935Irma Brandeis è la giovane italianista americana che Montaleconosce a Firenze nel luglio del 1933 e rivede nelle estati del1934 e 1938. Da questa lettera, di cui si riporta l’ultima parte,traspare la speranza che il poeta possa raggiungerla negli Sta-ti Uniti, speranza però già incrinata e destinata a fallire. (Da E.Montale, Lettere a Clizia, a cura di R. Bettarini, G. Manghetti, F.Zabagli, Mondadori, Milano 2006.)

Purtroppo, io ti amo. Ogni cosa che fai per farti del male la faianche a me. Non posso sopportare questa nostra vita dolente epoco eroica, ridicola quasi, ma vedo che ormai è troppo tardiper porvi rimedio. Avrei solo voluto essere trattata di piùcome una persona intelligente, in questa situazione con te, ecapace di condividerne (anzi, che ha il diritto di condividerne)ogni avvenimento o aspetto. Invece quest’estate mi hai infertoun colpo terribile (e del tutto inatteso), e di nuovo un altrooggi. Non è vero che mi avvertisti prima dell’estate scorsa; miscrivesti che sarebbe stato «eroico» venire, ma non mi desti ilbenché minimo indizio del perché. Non era cosa che unapersona inesperta di intrighi femminili potesse indovinare.Non so che cosa fare, dopo questa lettera. In giugno sareiancora riuscita a provare risentimento e collera e a modificarei miei sentimenti verso di te. Adesso è troppo tardi. Ti amo; eforse disprezzo quello che hai fatto, ma questo non cambia lecose. Le soluzioni più ovvie, immagino, sono di piangerci su,scriverne o fare l’amore con un altro.Perdonami se quanto ho scritto sembra non da me e orribile. Ilmio cuore ha preso a battere con un ritmo sgradevole, rapido ea fior di pelle.

Lettera a Irma Brandeis, 26 agosto 1938Tra Montale e Irma la relazione è intensa, ma le continue pro-messe di seguirla negli Stati Uniti sono poi disattese. Nell’ago-sto del 1938 il poeta le scrive questa lettera, di cui si riporta l’ul-tima parte. A lei, figura centrale nella vita e nell’opera del poeta,saranno dedicate Le occasioni. (Da E. Montale, “Lettera n. 124”,in Lettere a Clizia, cit.)

Io per risalire avevo bisogno di toccare definitivamente ilfondo, e gli anni passati il mio amore per te era ancora troppomescolato di sorpresa, di diffidenza verso me stesso, di pauradi avere anche troppo meritato i tuoi rimproveri del ’34; mivedevo in tutto indegno di te, vecchio, brutto, impotente, enon sentivo ancora pienamente il diritto alla felicità. Mimancavano i mezzi per venire da te, i mezzi per dirti di venirecon me. Gli ultimi 2 anni passai anche 14 mesi senza toccarelo stipendio; erano i tempi in cui ti scrissi molte lettere che poidistrussi perché tutte erano insufficienti. Non potevorinunciare a te, non potevo dirti di attendere; non potevo cheattendere la morte o un miracolo o la resurrezione.Lasciami credere che tu sei venuta per questo, perché sapeviche occorreva salvarmi; lasciami credere che il tuo

cambiamento di cui mi scrivesti da Lussimpiccolo1 («il solomezzo per sopravvivere») non è, non era, che un’armaturaprovvisoria per resistere, qualche cosa come un «busto diferro» per un difficile viaggio psicologico – che ha preservato,difeso e non distrutto il tuo amore.Darling2, ora torno da mia sorella e stasera dormirò a Sestri edomani o dopo sarò a Firenze dove troverò forse una tualettera. Perdonami la sconnessione della presente e dammitutta la forza che mi occorre per ritrovare per sempre il filtrodel tuo lip-stick3 e la luce della tua intelligenza.

E.

1. Lussimpiccolo: principale località dell’isola di Lussino, in Croazia.2. Darling: tesoro.3. lip-stick: rossetto.

Lettera a Gianfranco Contini,29 maggio 1945Il sodalizio intellettuale con il critico e filologo Gianfranco Con-tini accompagna Montale per tutta la vita in un continuo scam-bio di versi, giudizi, consigli. La prima lettera, scritta all’amicoda Firenze il 29 maggio 1945, di cui si riportano due brani, dàun’immagine della sua vita insieme alla futura moglie DrusillaTanzi a guerra appena finita. Molte sono le difficoltà connessesoprattutto alla ricerca di un impiego stabile. La seconda lettera,risalente al 1° gennaio 1978, di cui si riporta la parte iniziale,segna il giusto completamento del loro lungo rapporto: Continiassume l’impegno di curare l’edizione critica di tutta la sua operapoetica. (Da “Lettera n. 22” e “Lettera n. 101”, in Eusebio e Trabuc-

co. Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini, a cura di D.Isella, Adelphi, Milano 1997.)

Firenze, 29 maggio 45viale Duca di Genova 38

[…] Lunga emergenza, guai d’ogni genere, salto dei ponti,bombardamenti d’ogni calibro, fuga di Gadda1, fame, inopia(direbbe Macrì) di H2O2, freddo, la Mosca3 ammalata inottobre e tuttora ingessata a letto. […] Resto assaipreoccupato del mio così detto “avvenire”. Nessun mezzoadatto a farmi sbarcare il lunario s’è finora presentato. Ingenere i “posti” (e quale per me?) vanno agli ex tesseratifascisti. Io andrei anche volentieri all’estero; se tu sentissi checi fosse qualcosa da fare per me in Svizzera (cosa assaiimprobabile) non dimenticarti di Eusebio4.

1. Gadda: lo scrittore Carlo Emilio Gadda (1893-1973) dopo ibombardamenti del settembre 1943 si era allontanato da Firenze.

2. inopia … H2O: mancanza di acqua. Oreste Macrí (1913-1998), criticoletterario, è stato uno dei protagonisti dell’ermetismo fiorentino.

3. Mosca: nomignolo di Drusilla Tanzi, sua compagna e futura moglie.4. Eusebio: pseudonimo di Montale.

1/1/[1978]!!

Caro T1. so che ti ha scritto Einaudi e che tu hai o avrestiaccettato di curare le mie poesie “complete”. Te ne sarei, te nesono molto riconoscente. Hai visto il malloppo einaudiano?Forse non si possono studiare molte differenze. A meno chenon si aggiunga in fotocopia un inedito (autografo) di vecchiadata? Ne ho ma dattiloscritti; l’autografo si potrebbefabbricare.

1. T.: Trabucco, pseudonimo di Contini.

A fronte, una cartolinaindirizzata ad Angelo Barile,3 agosto 1923. Albisola,Archivio Angelo Barile.

Irma Brandeis, 1961.Milano, Biblioteca ComunaleCentrale, Fondo Montale.

274 | sezione 13 | Il canone della poesia del Novecento | | 3. Eugenio Montale | La biblioteca | 275

La biblioteca

Il patrimonio librario di Eugenio Montale,conservato presso la Biblioteca comunale

di Palazzo Sormani a Milano, è costituito da3000 volumi e 64 testate. È tutto ciò che è rimastonella casa di via Bigli, ultima residenza del poeta,ma non dà conto dei libri che lo hanno accompa-gnato in tutto il suo percorso letterario,andati perduti negli anni.

Gli anni della formazione sono quel-li legati alla città di Genova, e proprio aquel periodo risalgono le prime letturevoracissime di Montale, che passa inte-re giornate nelle biblioteche della cittàe acquista nelle librerie un’infinità divolumi. Testimonianze fondamentalidei libri che circolano in casa Montalee sui quali si concentra l’attenzione delgiovane sono il Quaderno genovese del1917 e soprattutto le lettere della sorellaMarianna, sua fedele compagna di lettu-re, alle amiche. Si tratta di due preziosistrumenti, ricchi di nomi e riferimentiutili per delineare un quadro più dettagliato del-la biblioteca del giovane poeta. La sorella infattiscrive all’amica Minna Cognetti il 23 maggio1916: «Genio compra molti libri e tutti o di filo-

sofia o di letteratura antica; appena arrivaa casa corre a farmi vedere, si discute; […]Ora bisogna che gli compri una libreriaperché abbiamo tanti libri che non sap-piamo dove metterli. Tutte le libreriepiene». Dall’epistolario si viene così a sa-pere che egli acquista spesso i volumetti

della Biblioteca Universale Sonzogno:«Ho sfogliato due libretti che ha com-prato Eugenio, poesie dello Shelley e delBrowning, tradotte letteralmente (Cono-

sci le Edizioni Sonzognodella Biblioteca Univer-sale? Per 30 centesimi sitrovano delle opere chenon si trovano in altreedizioni)». Marianna poiracconta come il fratellosi sia fatto regalare per ilsuo diciannovesimo com-pleanno altri «libretti del-la Biblioteca Universale»:«Ma senti che libri: Il Fedonedi Platone; il Faust di Goe-

the; L’elogio della pazzia di Erasmo da Rotterdam;Discorso sul metodo di Cartesio; e una tragedia diEschilo». I filosofi sembrano attirare in manieradeterminante la sua attenzione. Montale acquistaLa filosofia delle università di A. Schopenhauer e

La natura e lo spirito di E. Boutroux, ma si dimostraun attento lettore anche della poesia francese, deipoeti simbolisti e postsimbolisti.

Con il trasferimento a Firenze Montale lascia aGenova molti suoi libri, non curandosene più. Inuna lettera alla sorella Marianna del giugno del

1932 scrive a proposito di tut-te le sue carte presenti nellacasa materna: «Se avviene losgombero ti prego di chiuderein una cassa da tenersi pressodi te tutto quello che esiste dimio in fatto di manoscritti,lettere, etc. Compresi giornalidove esistano miei articoli o siparli di me. Per i libri vedi tuse hai spazio. La Mamma po-trebbe tenerne solo alcuni nel“confessionale”; comprendobene che le dispiaccia sepa-rarsene». Durante la Secondaguerra mondiale la casa geno-

vese della madre, con i suoi libri, andrà distruttaa causa dei bombardamenti. Rimane superstiteun Fondo Montale, donato dalla nipote del po-eta, Bianca Montale, all’Università degli Studi

di Genova; si tratta dei libri posseduti negli annigenovesi e delle riviste italiane e francesi lette dalpoeta, tra le quali “La Voce”, “La Ronda”, “Il Con-vegno” e “Le Opere e i Giorni”. Tra i circa 50 libriconservati, di estremo interesse, i Pensieri di Le-

opardi con le sue sottolineature e il volume discritti critici di Baudelaire, ricco di annotazioni.

Con il trasferimento nel 1948 dalla città fio-rentina a Milano, Montale lascia a Genova mol-ti suoi libri. In seguito i libri rimasti a Firenze

andranno distrutti a causa dell’alluvione del

1966. I volumi della casa di via Bigli non costitu-iscono dunque la biblioteca completa del poeta erisalgono per la maggior parte alla seconda metàdel Novecento, pertanto sono testimoni non solodei suoi interessi ma anche dei rapporti che egliintrattiene con il mondo culturale italiano e stra-niero. Molti infatti sono i volumi con dedica

come Le ceneri di Gramsci del 1957 di Pier PaoloPasolini o, per risalire ad anni precedenti, Acquee terre del 1930 di Salvatore Quasimodo. Tra gliscrittori italiani si incontrano di frequente CarloEmilio Gadda, Tommaso Landolfi, Aldo Palazze-

schi, Cesare Pavese ed Elio Vittorini. Numerosisono anche i nomi dei poeti del secondo Novecen-to: Attilio Bertolucci, Giovanni Giudici, MarioLuzi, Vittorio Sereni, Andrea Zanzotto. Tra glistranieri emergono due nomi tra tutti: ThomasStearns Eliot e Ezra Pound.

Genova, Milano,Firenze… nelle suebiblioteche Montaleraccolse moltissimilibri, con unapredilezione perla filosofia e laletteratura antica,i poeti simbolisti eLeopardi, accantoai volumi dei suoiamici e colleghicontemporaneiitaliani e stranieri.

Milano

Genova

Ponte all’Asse

Firenze

Monterosso

Trieste

I luoghi

Giacomo Leopardi, Pensieridi varia filosofia e bellaletteratura, Le Monnier,Firenze 1900.

“Le Opere e i Giorni”, 1925.Genova, Centro Montale.

Monterosso Da bambinoMontale trascorre levacanze estive nella villa difamiglia nella località delleCinque Terre. A fianco, unafotografia di famiglia delgiardino della Villa neglianni Venti.

Firenze Montale sitrasferisce nella cittàtoscana nel 1927 incerca di un impiego; nel1929 diventa direttoredel Gabinetto scientifico-letterario G.P. Vieusseux(nella foto il palazzo sededel’istituzione culturale)

Genova Nella città natale, Montalecompie i suoi studi, coltiva le amicizie efrequenta gli intellettuali che animanola scena culturale ligure.

Milano Nel capoluogo lombardo ha sede il “Corrieredella Sera”. Nel 1948 Montale viene assunto dalquotidiano come redattore, inaugurando una lungacollaborazione con la testata.

74 | Percorso della poesia del Novecento | | Introduzione | Mappa dei contenuti | 75

SANDRO PENNA (1906-1977), che recupera una concezionedella poesia quale affermazione della vita e della gioia espressain uno stile chiaro ed elegante

GIORGIO CAPRONI (1912-1990), la cui lirica è asciutta,scarnificata, capace di un’adesione profonda al reale

ATTILIO BERTOLUCCI (1911-2000), presso il quale l’attenzionealla realtà familiare e autobiografica si coniuga con unadimensione narrativa della poesia

Un indirizzo alternativo a quellodell’ermetismo prende forma giànegli anni della seconda guerramondiale. È la linea sabiana,

antinovecentista di poeti come:

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Sulla strada di un rinnovatoconfronto col presente cherimetta in gioco la questionemorale si pone la linea lombarda

di poeti attivi a Milano, i quali siricollegano alla poesia di stilealto ma che aderisce alquotidiano di VITTORIO SERENI

(1913-1983)

Il neorealismo, che siafferma inizialmente nelcinema del dopoguerra epoi nella narrativa,conosce una breveparentesi lirica con RoccoScotellaro (1923-1953)

DURANTELA GUERRAE SECONDODOPOGUERRA

L’industria rivolge attenzione al mondo culturale prospettando un possibileincontro e una convivenza tra intellettuali e produzione tecnologica

Milano è l’epicentro della nuova rivoluzione industriale in atto, mentre AdrianoOlivetti, a capo dell’omonima industria di macchine da scrivere, riunisce attornoa sé letterati, architetti e filosofi

>

> >A Bologna nasce la rivista “Officina”, fondata daFrancesco Leonetti, Roberto Roversi e Pier PaoloPasolini, che si ricollega al realismo ottocentesco,recuperando alla poesia tensione sperimentale emovente etico-civile

L’opera poetica di PIER PAOLO PASOLINI

(1922-1975), nuova sotto il profilo formale,si distingue per un’acuta riflessione morale,politica e sociale sull’Italia contemporanea

ANNICINQUANTA

IL NOVECENTOLA POESIA

In risposta all’esilio dell’arte nella società di massa e alla logica dimercato nasce la Neoavanguardia, un movimento che, richiamandosialle avanguardie storiche, si propone una sperimentazione radicale dellaforma oltre le barriere della comunicazione tradizionale. Rientra inquesto movimento il Gruppo 63.

Milano è l’epicentro della nuova rivoluzione industrialein atto, mentre Adriano Olivetti, a capo dell’omonimaindustria di macchine da scrivere, riunisce attorno a séletterati, architetti e filosofi

Giunge in Italia dagli Stati Uniti il dibattito sulla correntefilosofica e culturale del postmoderno

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Percorsi individuali,non riconducibili a undenominatorecomune, sono quellicompiuti in questianni da:

Dalla fine degli anni ‘70 nascono nuovifermenti di idee: i centri di convergenzadelle nuove generazioni di poeti sonoMilano, dove è attivo Maurizio Cucchi(1945), e Roma, dove il superamentodell’avanguardia si coagula attorno a dueriviste “Prato pagano” e “Braci”

FRANCO FORTINI (1917-1994), presso il quale prevale la caricacontestativa di una poesia che si confronta con il presente

Tra le vocifemminili sisegnalano:

La lirica tra improvvise illuminazionie dolorose confessioni di ALDA

MERINI (1931-2009)

Il recupero della metricatradizionale a favore di una materiasensuale di PATRIZIA VALDUGA

(1953)

Il nuovo secolo si aprecon due antologie: Dopo

la lirica. Poeti italiani

1960-2000 del 2005 ePoeti degli anni Zero del2011

GIOVANNI GIUDICI (1924-2011), che scoprenell’alienazione urbana la condizionecaratterizzante della società industriale e di massa

Dall’ambiente romano emerge la poesiaargomentativa, intellettuale di VALERIO

MAGRELLI (1957)

AMELIA ROSSELLI (1930-1996), la cui poesia,formalmente vicina all’avanguardia, costituisceuna voce singolare nel panorama italiano

ANDREA ZANZOTTO (1921-2011), che apre la poesia almagma di linguaggi sgorganti dall’inconscio, da quelloletterario a quello della pubblicità e della televisione

ANNISESSANTAE SETTANTA

ULTIMONOVECENTO

Mappa dei contenuti

La vita e le opere,

Della mia vita, I luoghi,

La biblioteca

Queste rubriche sottolineano

la centralità degli autori.

Della mia vita ci fa

conoscere da vicino l’autore

attraverso epistolari e scritti

autobiografici. La biblioteca,

frutto di un accurato lavoro

di ricerca, ci racconta quali

libri ogni autore possedeva

e leggeva, offrendoci una

rappresentazione inedita e

concreta dei suoi interessi

e dei suoi strumenti di lavoro.

Introduzione

Per comprendere i principali

eventi storici e i movimenti

culturali del periodo,

delineando il contesto nel

quale gli autori vivono e si

confrontano.

Mappa dei contenuti della sezione

In forma di infografica, la sintesi

dell’introduzione contestualizza gli

autori trattati nei capitoli seguenti.

Comeè fattoquesto libro

Page 17: Crepuscolari e Futurismo - staticmy.zanichelli.it · concettuale, Arte povera > Testi • Cesare Pavese poeta. Lavorare stanca; Verrà la morte e avrà i tuoi occhi > Focus La montagna

Analisi dell’opera e del testo

La Struttura dell’opera e del testo, i Temi di cui parlano,

Fonti e modelli della tradizione letteraria da cui

prendono spunto, Lingua e stile con cui l’autore si

esprime: un metodo per acquisire le competenze di

analisi, anche in vista dell’esame di Stato.

Confronti

Autori a confronto su diverse tipologie di

brani letterari, per esempio il mito di Ulisse

a confronto nelle liriche di Saba, d’Annunzio,

Pascoli e Gozzano.

Oltre il libro

Attività lungo il testo per

andare oltre il libro e

svolgere ricerche e

approfondimenti creativi

sfruttando la rete e i social

network.

Sguardi d’autore

Scrittori e poeti, contemporanei o di epoche

diverse, parlano tra loro, per esempio

Caproni riflette su Montale oppure Pasolini

su Ungaretti.

Focus

Approfondimenti tematici

come per esempio

“Le figure femminili”

in Montale o “I sogni di

Zeno Cosini” in Svevo.

332 | sezione 13 | Il canone della poesia del Novecento |

FocusLe figurefemminiliin Montale

Montale in una lettera al critico letterario SilvioGuarnieri (1910-1992) del 29 aprile 1964 scrivea proposito delle figure femminili presenti nellasua poesia:

«DONNE. I mottetti, esclusi i primi tre, ri-guardano la stessa persona, che poi sarà chiamataClizia. Essa è presente p. es. nelle Nuove stanze,nella Primavera hitleriana, nel Piccolo testamento,in Palio, nell’Orto e più o meno in tutte le Silvae(nonché in Iride). I primi 3 mottetti riguardanouna peruviana che però era di origine genovesee abitava a Genova. Nel 3° c’è un confronto trala vita di sanatorio di lei e la mia vita di guerra.Chiamerò Clizia col numero 1 e quest’altra colnumero 2. Negli Ossi c’è (in In limine, in Casa sulmare e in Crisalide) una donna che chiamerò 3.Nella Casa dei doganieri e in Incontro c’è la donnache chiamerò 4. Morì giovane e non ci fu nullatra noi. Nella Bufera sarà presente anche la don-na 5, ma ne parleremo in seguito perché è solo ilcontraltare di Clizia ed è meno importante.»(Da E. Montale, “Commento a se stesso”, in Il secondo me-stiere. Arte, musica, società, a cura di G. Zampa, Mondadori,Milano 1996.)

Le cinque donne di cui parla Montale sono in ordineMaria Rosa Solari, Irma Brandeis, Paola Nicoli*,

Anna degli Uberti, la poetessa Maria Luisa

Spaziani. Tuttavia, al di là di più o meno evidentiriferimenti biografici, le figure femminili siintrecciano tra loro all’interno della sua poesia.Infatti il “tu” a cui spesso si rivolge il poeta nonnecessariamente corrisponde a un’unica ispiratrice.Non a caso Montale in una lettera a Silvio Guarnieridel 12 febbraio 1966 sottolinea:

«La mia poesia non è vera, non è vissuta, nonè autobiografica; non serve a nulla identificarequesta o quella donna perché nelle mie cose il tuè istituzionale. Comunque autorizzo a veder Clizianelle Nuove stanze, in Iride, nella Primavera hitle-riana e in altre dov’essa è nominata. In tutte le altrepoesie (eccettuate due o tre degli Ossi: In limine,Casa sul mare, Crisalide, dove appare una figurareale che non è Clizia) non c’è niente di identifica-bile. Si tratta di esperienze che vengono da tutte leparti della mia vita e spesso sono inventate.»(Da E. Montale, op. cit.)

* Paola NicoliFrequentata da Montalenel 1924 e poi emigratanell’America meridionale,è la dedicataria di alcunepoesie degli Ossi di seppiae de Le occasioni.

Le figure femminili più rilevanti nella lungaproduzione montaliana sono quattro: Arletta-

Annetta, Clizia, Volpe e Mosca. Alcune sonodestinate ad attraversare tutta la sua poesia, altresono legate a precisi momenti del suo percorso.Il primo caso riguarda Annetta e Clizia. La figura diArletta-Annetta, dietro cui si cela Anna degli Uberti,conosciuta dal poeta durante i suoi soggiorni aMonterosso tra il 1920 e il 1923, è quella delladonna “assente”, raffigurata come precocementescomparsa perché ormai lontana. La sua presenzasi avverte a partire dagli Ossi di seppia e con lei sichiude l’ultima raccolta pubblicata in vita dal poeta.Nel Diario del ‘71 e del ‘72 le è dedicata la poesia daltitolo Annetta, dove per la prima volta non soloviene svelato il suo nome ma anche il suo esserestata «un genio / di pura inesistenza».Clizia, dietro cui si cela la studiosa americana diorigine ebraica Irma Brandeis, frequentata dalpoeta tra il 1933 e il 1938, quando è costretta alasciare l’Italia per tornare negli Stati Uniti, è lafigura centrale di tutta la poesia montaliana.Il personaggio fa la sua prima comparsa ne Le

occasioni, a partire dalla sezione dei Mottetti, e tornacon insistenza ne La bufera, soprattutto nella primaparte, ma la sua presenza si avverte ancoranell’ultimo Montale. Nel «romanzettoautobiografico» che sono i Mottetti, secondo unadefinizione montaliana, il poeta cercacostantemente di avere una vicinanza con il tu

femminile, sublimato. Nell’imminenza della guerrail ruolo che spetta alla donna è quello di poterdonare salvezza agli altri, di opporre resistenza almale che sconvolgerà il mondo. Clizia èrappresentata quale donna-angelo, assurta a ruolodi visiting angel, di ascendenza stilnovista, nellapoesia Ti libero la fronte dai ghiaccioli. Le sueapparizioni avvengono per lampi e bagliori, mentre isuoi segni distintivi sono il fuoco e il ghiaccio: ilcognome Brandeis, scomposto, significa «Brand»‘incendio’ ed «Eis» ‘ghiaccio’. Nella poesia dellaquarta sezione l’Elegia di Pico Farnese la donnaappare quale messaggera celeste: «Ben altro / èl’Amore – e fra gli alberi balena col tuo cruccio / e latua frangia d’ali, messaggera accigliata!». Si parladella sua «frangia d’ali» e poco dopo del«piumaggio» della sua fronte. Sarà proprio lei grazieai suoi «occhi d’acciaio», come rivela la poesiaNuove stanze, l’unica capace di opporsi alla tragica

situazione storica, alla guerra che sta per scoppiare.Solo con La bufera, e in particolare nella sezionedelle Silvae, la donna per la prima volta vienechiamata con il senhal di Clizia, ninfa amante delSole trasformata in girasole. Tornano gli appellatividi natura divina ma una nuova missione attende la

Oltre il libroIl grande fotografo UgoMulas ha immortalatoMontale in una dellefotografie più iconichedel poeta, ritrattomentre guarda negliocchi un’upupa.L’immagine crea unintenso scambio disguardi e può essereletta come un esempiodel correlativooggettivo della poeticamontaliana. Cercala inrete.

XX | Come è fatto questo libro |

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| Come è fatto questo libro | XXI

Valerio Magrelli incontra

30 incontri d’autore dalle origini al

Novecento del poeta Valerio Magrelli.

Una lettura fuori dagli schemi che

disegna una storia sentimentale della

letteratura italiana.

La Scrittura e la Scena

Il drammaturgo e docente Renato Gabrielli

racconta in 15 schede come nei secoli la

scrittura è stata portata in scena.

Mappa dei contenuti del capitolo

In forma di infografica, la sintesi delle

opere, dei temi e dello stile dell’autore.

Esercizi di fine capitolo e di fine sezione

In preparazione all’esame di Stato

A fine capitolo per concludere

il percorso sull’autore.

A fine sezione, fin dal primo anno, quesiti

a trattazione sintetica ed esercizi per

preparare l’analisi del testo e il saggio

breve previsti dall’esame di Stato.

364 | sezione 13 | Il canone della poesia del Novecento | | 3. Eugenio Montale | Mappa dei contenuti | 365

LINGUA E STILE

STRUTTURA E TEMI

La prima sezione si aprecon una dichiarazione dipoetica: la strada da

seguire non è quella dei

“poeti laureati”

(Carducci, Pascoli eD’Annunzio), bensì

quella dell’indagine, di

una ricerca conoscitiva

sul significato profondo

della realtà, compiutadal poeta attraversouna natura semplice ecomune, il paesaggiofamiliare della Liguria,pur nellaconsapevolezza che si èdestinati a fallire.

Coerentemente conl’intento dichiarato, lascelta di Montale èquelladell’antieloquenza,

cade cioè su unlinguaggio comune,prosaico, che valorizza

le piccole cose dellarealtà circostante.Tuttavia, come poi intutta la raccolta, il

lessico prosaico ecomune convive con

quello aulico e

letterario, mentre riccoè il bagaglio retorico erimico. La metrica, chepure predilige laquartina, sperimentastrofe e versi irregolari.

Termini tecnici della natura e

lessici specifici, come quellomarinaresco, sono impiegatia definire con esattezzal’oggetto, accanto ai termini

aulici e ricercati della

tradizione letteraria cheentrano in cortocircuito con illessico comune, quotidiano.La lingua poetica resta ditono sostenuto ma aderisce

al contenuto scarnificandosi,

divenendo dissonante e

aspra.

La scelta stilistica delpoemetto induce ilpoeta ad assegnarea ciascun

componimento la

forma di un’unica

strofa di andamentonarrativo, prosastico,cui contribuisce l’usoinsistitodell’endecasillabo.

Accanto allaconsueta tecnicache accosta unlinguaggio prosaicoa uno letterario eaulico, si fa stradaun’attenzione

rivolta all’oggetto

concreto,individuato conprecisione da unlessico specifico, ilcui impiego sipreciserà nellaraccolta successiva.

Con questa raccoltaMontale mira a porsi

sullo stesso piano

della grande poesia

europea. La poeticadell’oggetto, inparticolare, trovaaffinità con il

“correlativo

oggettivo” di T.S.

Eliot: gli oggetti dellavita quotidianaentrano nella poesiain posizione di rilievo,acquistandosignificato pregnantee potenza espressiva.

La tradizione metrica del

mottetto è rielaborata in

forme personali

attraverso un sapientelavoro metrico-fonico,che recupera le duestrofe contrapposteproprie del genere.La sintassi si è fatta piùcomplessa, è nominale esfrutta la tecnicadell’elencazione ellittica,priva cioè del verboreggente.

La sezione confermal’indirizzo stilisticocomune a tutta laraccolta: allasperimentazione degliOssi di seppia si èsostituita una lirica più

alta, a tratti oscura,armonicamente

orchestrata sulle forme

della metrica

tradizionale, conpreferenza accordataall’endecasillabo e alsettenario. Il vocabolarioè ricco, con frequenteoccorrenza di terminitecnici.

La prima, di 16 liriche,ha come temi ilviaggio, l’irreversibilitàdel tempo, la caducità

della memoria,l’incombenteminaccia del nazismo,e pone al centro deldiscorso poeticofigure femminili diorigine ebraicaispirate a donne realiin fuga dallepersecuzioni razziali.

La seconda sezione, daltitolo Mottetti,comprende poesie breviispirate dalle formemedievali del mottettopolifonico e dell’omonimocomponimento poeticocaratterizzato da untema o da una chiusa ditipo sentenzioso. I testi

sono tematicamente

compatti: protagonistaassente è la donna,rievocata comeapparizione fulminea,donna-angelo che solapuò opporsi alla tragicitàdei tempi e che comunicaun messaggio di salvezzaal poeta, il quale lottacontro la perdita del suoricordo.

La terza sezione èformata da unpoemetto diviso intre parti dal titoloTempi di

Bellosguardo,collina pressoFirenze e luogo

simbolo

dell’Umanesimo.Dalla sua sommitàil poeta riflettesulla condizioneumana, finché ilgiardino non èsconvolto da unabufera dietro cui sicela la guerraimminente.

La quarta sezione in 15poesie ritorna al tema

della memoria come

impossibilità di

recuperare il passato e aquello della donna

messaggera celeste e

unico baluardo alla

tragedia del presente.Il poeta apparecontinuamente allaricerca di un suo contattoattraverso episodi dellavita quotidiana e oggetti

anche banali, capaci di

scatenare epifanie

salvifiche per l’uomo,sempre però brevi einsufficienti.

La seconda sezione sicompone di 22 testi noti

come “ossi brevi”, molti deiquali formati da due o trequartine. Vi si trovano letematiche centrali dell’intera

raccolta: il paesaggio marinoe solare della riviera ligure diLevante, colto nella stagioneestiva e nell’ora del meriggio,in cui la natura scabra eriarsa si fa portavoce dellanegatività del mondo; ilpoeta prende coscienza dellasua sofferta condizioneesistenziale, ritrova “il maledi vivere”, ossia la disarmonia

rispetto al reale cheappartiene a tutti gli esseriviventi, e scopre l’inganno ela labilità del ricordo; lapoesia partecipa alladesolazione della vita umanae si rivela non più in grado dioffrire risposte certe.

La terza sezione è unpoemetto in 9 poesie

che ha comeprotagonista il mare.L’identificazione del

poeta con il mare, chenell’infanzia avvieneper immersionepanica nella natura,lascia il posto nell’etàadulta all’indagine delsegreto che si celadietro la realtà, delmale che tarla ilmondo: l’attenzione

si sposta perciò agliscarti, ai rottami che il

mare rifiuta, emblemi

dell’infelice destino

umano, nei quali egliritrova i contorni piùveri della propriaesistenza.

La quarta sezionecontiene 15 liriche.Arsenio, alter ego

del poeta, è vittima

della propria

inettitudine,dell’incapacità diagire e di staccarsidalla propriacondizioneesistenziale. Vicompare una figura

femminile che già siconfigura comeguida salvifica per il

poeta.

EUGENIO MONTALE1896-1981

Mappa dei contenuti

POESIA

SEZIONEMOVIMENTI

SEZIONEPRIMA

SEZIONESECONDA

SEZIONETERZA

SEZIONEQUARTA

SEZIONEOSSI DI SEPPIA

SEZIONEMEDITERRANEO

SEZIONEMERIGGI E

OMBRE

Prima raccolta poetica di 61 componimenti, scritti nel decennio precedente egià apparsi su riviste, che nella seconda edizione del 1928 raggiunge la suaforma definitiva. Il titolo è quello di una delle quattro sezioni tematiche,introdotte e concluse da una poesia, in cui il libro si suddivide: l’osso di seppia è

assunto come simbolo della condizione di estraneità del poeta rispetto al

mondo, uno scarto, un relitto sballottato e rigettato dal mare.

Seconda raccolta che riunisce 55 poesie, in parte già edite. «Occasioni» sono perMontale quei momenti imprevisti e rivelatori («epifanie»), legati a un oggetto o aun ricordo, in cui il poeta entra in contatto per un breve istante con una vita

autentica, scardinando la meccanicità dell’esistenza. Dedicata all’amante IrmaBrandeis e composta negli anni del soggiorno fiorentino, ricalca la struttura diOssi di seppia con le due poesie di proemio e commiato e le quattro sezioni:

Prima raccolta poetica di 61 componimenti, scritti nel decennio precedente egià apparsi su riviste, che nella seconda edizione del 1928 raggiunge la suaforma definitiva. Il titolo è quello di una delle quattro sezioni tematiche,introdotte e concluse da una poesia, in cui il libro si suddivide: l’osso di seppia è

assunto come simbolo della condizione di estraneità del poeta rispetto al

mondo, uno scarto, un relitto sballottato e rigettato dal mare.

OSSI DI SEPPIAOSSI

1925Seconda raccolta che riunisce 55 poesie, in parte già edite. «Occasioni» sono perMontale quei momenti imprevisti e rivelatori («epifanie»), legati a un oggetto o aun ricordo, in cui il poeta entra in contatto per un breve istante con una vita

autentica, scardinando la meccanicità dell’esistenza. Dedicata all’amante IrmaBrandeis e composta negli anni del soggiorno fiorentino, ricalca la struttura diOssi di seppia con le due poesie di proemio e commiato e le quattro sezioni:

LE OCCASIONILE

1939

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segue

Mettiti alla provacon 10 esercizi interattivi

350 | sezione 13 | Il canone della poesia del Novecento | | 3. Eugenio Montale | Valerio Magrelli incontra Eugenio Montale | 351

verbo principale, alla penultima riga, a mo’ diinterrogativa retorica: «[…] puoi tu / non crederlasorella?» Separati dai 28 versi centrali, i due elementisalienti sono «l’anguilla» (che dal punto di vistasintattico è il complemento oggetto dell’interaproposizione) e «tu», con funzione di soggetto, postoalla fine del penultimo verso (come a indicare, haprecisato Francesco Zambon, la donna non nominatama cifrata nell’iride). Eccola, una delle più alte poesiedel Novecento, tratta da La bufera e altro (1956) marisalente al 1948. Nella sua splendida elica sintattica,una lunga serie di soggetti sostanzialmenteomonimici, fanno segno a una graduale metamorfosidell’animale, fino a portare alla formulazione dellaproposizione principale appena citata. Il protagonistadi questo testo, prima ancora del pesce d’acqua dolce,è infatti il suo graduale slittamento sillabico, ossia ilritorno verso la propria origine.

Come davanti a una creatura mobile e proteiforme,assistiamo cioè alla sua lenta trasformazione da«anguilla», in «sirena», «torcia», «frusta», «frecciad’Amore in terra», «anima verde», «scintilla», «iridebreve» e infine «sorella». Si è ampiamente parlato dimimesi tra il testo e il suo soggetto, nel senso che lapoesia descriverebbe una torsione, una voluta (quasial confine con la pratica del calligramma). Meglioancora: raffigurando l’animale che unisce morte e vita,i nostri trenta versi, come è stato osservato, traccianouna struttura spiroidale. Ancora un passo e, nellinguaggio degli studi enigmistici, ci troveremmo difronte a un vero e proprio “metagramma conattinenza”, cioè a quella graduale sostituzione dilettere che, conservando sempre un significato alleparole intermedie, può condurre da un nome al suocorrispettivo. È il caso di endiadi particolarmentesignificative (e composte da nomi della stessalunghezza) come quella che, relativa alla famosacoppia di dioscuri, va da CASTORE (Pastore / pastoNe /pEstone / pePtone / pepPone / pAppone / Tappone /taLpone / talLone / Pallone / pallIne / pOlline / polliCe)a POLLUCE.

Per tornare a Eugenio Montale e al suo uso delmetagramma come figura analogica, StefanoBartezzaghi ha notato che tale operazione riguardainnegabilmente il significante, ma non più nella suaaccezione enigmistica (quella che, per intenderci,accosta peptone e Peppone): «La contrainteenigmistica è rigida e, come dai dettami di padre Pozzi,l’artificio sovrasta per intero il senso sino ad

Valerio MagrelliincontraEugenioMontale

L’anguilla

L’anguilla, la sirenadei mari freddi che lascia il Balticoper giungere ai nostri mari,ai nostri estuarî, ai fiumiche risale in profondo, sotto la piena avversa,di ramo in ramo e poidi capello in capello, assottigliati,sempre più addentro, sempre più nel cuoredel macigno, filtrandotra gorielli di melma finché un giornouna luce scoccata dai castagnine accende il guizzo in pozze d’acquamorta,nei fossi che declinanodai balzi d’Appennino alla Romagna;l’anguilla, torcia, frusta,freccia d’Amore in terrache solo i nostri botri o i disseccatiruscelli pirenaici riconduconoa paradisi di fecondazione;l’anima verde che cercavita là dove solomorde l’arsura e la desolazione,la scintilla che dicetutto comincia quando tutto pareincarbonirsi, bronco seppellito;l’iride breve, gemelladi quella che incastonano i tuoi ciglie fai brillare intatta in mezzo ai figlidell’uomo, immersi nel tuo fango, puoi tunon crederla sorella?

Versi liberi con prevalenza di endacasillabi e settenari,molti enjambements, rime, rime interne, allitterazioni,assonanze e consonanze, ma soprattutto, un unico,lunghissimo periodo di 30 versi che sfocia in un solo

* epanadiplosi o epanortosiFigura retorica che consiste nell’iniziare eterminare una frase o un verso con la stessaparola.

* animulaCi si riferisce alla prima parola del celebre epitaffiopronunciato in punto di morte dall’imperatoreAdriano («Animula vagula blandula […]»).

annullarlo (salvo forse farselo rispuntare in modoimprevisto). Ne L’anguilla, dunque, sarebbeindispensabile specificare il carattere analogicodell’accostamento». Interessante al riguardo sarebbeil paragone con Lewis Carroll (inventore dei doublets,o doppietti, o metagrammi). Mentre quest’ultimocostruiva catene di pure parole, Montale costruiscecatene di significanti poetici, «laddove l’à-peu-près sisostituisce al rigido cambio di lettera, e l’immaginelegata al significante entra nel gioco degliincatenamenti».

La precisazione ci conferma che, al di là della suafunzione meramente ludica, un simile effetto diparallelismo (Bartezzaghi parla di «macroscopicoserpeggiare del significante») innesta uno stringentescambio metaforico. Al limite, la similitudine tra i duetermini estremi, «anguilla»-«sorella» (o per megliodire fra «anguilla» e il «tu») potrebbe essere lettaanche come una forma di epanadiplosi o epanortosi*,per non parlare del classico procedimento dellaripetizione – l’adiectio, l’iteratio, l’anafora e l’epanalessi.Non è il caso, però di esagerare. L’importante ècomprendere come, grazie appunto ad un similecampionario di strumenti retorici, il poeta riesca acogliere, fissandoli sulla pagina, il guizzo vivo, lamissione della sua animula*. Ricordate l’aforisma diPoliziano, che paragonava la lingua a un’anguillasfuggente? Ebbene, Montale si spinge oltre. Infatti,sempre secondo Zambon, il sostantivo che dà il titoloalla sua composizione nasconde un anagramma:“anguilla” = “la lingua”… Con questo, non si vuol certoaffermare che l’autore ligure fosse particolarmentelegato al mondo delle parole crociate. Piuttosto,sottolineando l’esistenza di un legame fra enigmisticae poesia, preme mostrare come quest’ultima siainnanzitutto una sorta di forma-pensiero, pensierofatto forma, forma fatta pensiero.

Venendo al testo, vediamo come il suo movimento sialo stesso del pesce, poiché la struttura della liricariproduce il suo percorso a ritroso: questa poesiadall’aspetto di vortice, mostra che la scrittura risaleverso il verbo principale, come fa l’anguilla verso isuoi “paradisi di fecondazione”. E tutto ciò, perché ildiscorso svolto non si dispone su una linea retta. Alcontrario, il regressum della creatura verso la sorgentedella sua specie, viene ottenuto tramite un continuoritorno sul soggetto.

La lirica si divide in due parti: nella prima (vv. 1-14)si descrive il viaggio che l’anguilla compie dai freddimari del Nord al Mediterraneo, e poi dal mar Tirrenoagli Appennini, risalendo il corso di un fiume e deisuoi affluenti; nella seconda (vv. 15-30), Raffaella DiMeglio ha messo in evidenza il contrasto tral’inospitalità del paesaggio naturale circostante e lavitalità del pesce, capace di sopravvivere e diriprodursi in condizioni di estremo disagio. Non pernulla, al v. 15, la ripresa del termine eponimo proprioa metà del componimento («l’anguilla, torcia,frusta»), segna il passaggio della composizione dalpiano denotativo e quasi documentaristico dellaprima parte, a quello connotativo della seconda. C’èaltro da dire? Moltissimo, ma la cosa importante,adesso è leggere, rileggere e magari imparare ememoria.

tutto comincia quando tutto pare

incarbonirsiÉ

Ò

594 | sezione 11 | Crisi ideologica e sensibilità decadente | | Esercizi di fine sezione | 595

Lingua e stie

- Fogazzaro è estremamente abile nel creare un climadi mistero e di suspense, come nella trepidante attesadi Corrado nel primo paragrafo di questo brano, e neltratteggiare, a volte con piccoli dettagli visivi, la con-dizione di incertezza e di debolezza di Corrado, come sivede in numerosi passaggi del testo: dapprima esita(«gli ricadde il piede»; «Diede un passo addietro») enega di essere Renato; poi quasi inconsapevolmente staal gioco («Egli non capì, rispose a caso, ebbro»); poi ilnome di Dio, pronunciato da Marina («Ringrazia Dio»),lo richiama ai propri doveri morali (stringendogli «leviscere come un pugno freddo»); ma subito Corrado siabbandona di nuovo («Egli si lasciava tirar su … tacen-do») e così via. Alla fine il desiderio prende il soprav-vento su ogni scrupolo razionale o morale, e Corradosembra addirittura rinunciare alla propria identità:«Non so nulla, non ricordo nulla. Non ho vissuto mai,mai tranne adesso. Sapevo solo che sarebbe venuto,questo momento! Ho la frenesia di goderlo.»- Fogazzaro si dimostra altrettanto abile nell’inseri-

re nel tessuto del testo gesti e parole che mettono inscena le doti di seduzione di Marina. Per esempio,

ogni volta che Corrado esita, Marina le fa sentire il con-tatto del proprio corpo; con questi contatti apparente-mente casuali, questi sfioramenti furtivi, Marina tieneavvinto a sé il suo innamorato, piegando e infiacchen-do la sua volontà; l’elenco di questi passaggi è più lun-go di quanto potrebbe sembrare a prima vista: «Balzògiù con impeto, cadde sul braccio sinistro di Silla»; «te-nendogli le labbra sul collo»; «si sentì premer forte laguancia da un’altra guancia di velluto, da un piccoloorecchio caldo»; «Marina gli afferrò le mani»; «Gliposò quindi la bocca all’orecchio», ecc. Oltre alle sen-sazioni tattili, non mancano quelle olfattive e uditi-ve, come dice il narratore assumendo il punto di vistadi Silla: «sentirsi palpitar sul petto quella bellezza alte-ra, respirare il tepore odoroso che le usciva dal seno,udirsene al collo la fioca voce». In generale, lo stile diFogazzaro è piuttosto raffinato, efficacemente narrati-vo e lirico insieme, come si vede nella delicata metafo-ra «l’ondular vago dell’acqua… posava sulla chiglia del-le barche un bacio quieto» e nelle frequenti metoni-mie in cui l’astratto è sostituito al concreto: «sentirsipalpitar… quella bellezza»; «respirare il tepore»; «l’on-dular vago… posava».

Esercizi

Comprensione1. Quali dubbi assalgono Corrado quando è in attesa della

donna?2. Che cosa accade nell’episodio riportato?

Laboratorio3. Soffermati sul personaggio di Corrado: come è

rappresentato? Quali elementi anticipano il caratteredell’inetto?

4. Quali caratteristiche della protagonista femminile sonoascrivibili a quelle della donna fatale?

5. Analizza il clima di mistero che attraversa il brano: qualisensazioni visive, olfattive, tattili sono funzionali atrasmettere tale atmosfera?

6. Rifletti sullo stile: quali elementi sono narrativi e qualilirici?

7. Individua e spiega le figure retoriche più significative.Approfondimento

8. Rifletti sugli aspetti religiosi che, adombrati in questobrano, caratterizzano l’intero romanzo.

9. A partire dall’analisi delle coppie oppositive presenti nelbrano (razionale e irrazionale, sensualità e spiritualità,colpa e redenzione), richiama la poetica dell’autore einquadralo nel clima decadente.

1. Delinea il percorso di studi dell’autore.2. Chi sposa Fogazzaro e in che anno?3. Chi ha modo di conoscere e frequentare

durante alcuni soggiorni milanesi?4. Quali sono i rapporti dell’autore con la

Chiesa cattolica?5. Quale romanzo viene posto all’Indice e

perché?

6. In una tabella indica titolo e anno dipubblicazione dei romanzi.

7. Sintetizza la vicenda di Malombra.8. Oltre al personaggio di Marina, quale altra

figura femminile ha una funzione importantenell’economia dell’opera?

9. Quali sono gli aspetti scapigliati presenti inMalombra? Quali quelli decadenti?

Esercizidi fine capitolo

La situazione in Europa1. Con il completamento dell’unità nazionale italiana e l’unificazione tedesca, il 1870 sancisce la

fine del lunghissimo processo che generò la formazione degli stati nazionali in Europa. Descrivisinteticamente (massimo trenta righe) la politica di questi due stati, sottolineandone analogie edifferenze.

2. Completa la linea del tempo, inserendovi i cinque o sei eventi tra quelli citati nella cronologia.1887muoreDepretis

1888Guglielmo IIimperatore

3. Definisci il termine “imperialismo” ed elenca i paesi che lo esercitarono maggiormente, sia inEuropa sia nel mondo.

4. La seconda rivoluzione industriale definisce un nuovo sistema di relazioni tra imprenditori (oraspesso gruppi finanziari più che singole persone) e lavoratori (sempre più consapevoli della loroappartenenza di classe e organizzati in associazioni di categoria). Descrivi e commenta in ventirighe questa nuova situazione.

5. Colloca nel tempo e descrivi sinteticamente il concetto di Belle Époque.6. Da che cosa e quando venne rotto in Italia l’equilibrio politico e sociale che si era formato con

l’avvento al potere di Giolitti?7. Quali sono, in Europa e negli Stati Uniti d’America, le invenzioni che modificano radicalmente la

vita quotidiana nei primi quindici anni del Novecento?

Un nuovo mondo culturale8. L’uscita in Francia nel 1857 della raccolta I fiori del male di Charles Baudelaire > Sezione 2, p. 69 |

rappresenta simbolicamente l’inizio di una nuova atmosfera culturale che si contrappone alpositivismo. Compila la tabella inserendovi gli elementi tipici del nuovo movimento culturale,accompagnati da una breve spiegazione.

elementi culturali spiegazione

esaltazione dell’irrazionalità

9. Quando, dove, ad opera di quali artisti nasce il decadentismo? In quali stati si diffonde eattraverso quali forme artistiche? Rispondi in venti righe, citando nomi e opere.

10 Quali sono le scelte espressive più tipiche del decadentismo? Rispondi in quindici righe portando

Esercizidi fine sezione

| In preparazione all’esame di Stato | 597

In preparazioneall’esame diStato

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTOO falce di luna calante, tratta da Canto novo (raccolta poetica degli esordi pubblicata nel 1882), è unadelle più suggestive e significative liriche di una marca poetica già evidente nelle prime prove diGabriele D’Annunzio.

O falce di luna calanteche brilli su l’acque deserte,o falce d’argento, qual mèsse di sogni

4 ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Aneliti brevi di foglie,sospiri di fiori dal boscoesalano al mare: non canto non grido

8 non suono pe ’l vasto silenzïo va.

Oppresso d’amor, di piacere,il popol de’ vivi s’addorme...O falce calante, qual mèsse di sogni

12 ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Gabriele D’Annunzio, O falce di luna calante, in Canto novo, tratto da G. D’Annunzio, Tutte le opere,Mondadori, Milano 1939-1950.

1. Comprensione del testo1.1 Dopo un’attenta lettura, esegui la parafrasi della lirica.

2. Analisi del testo2.1 Quale situazione naturale è rappresentata in questi versi?2.2 Soffermati sulle scelte lessicali: individua i termini ricercati e motiva tale scelta.2.3 Che cosa osservi rispetto alla sintassi? Individua le principali figure retoriche.2.4 Individua nel testo gli elementi che gli conferiscono una diffusa musicalità.2.5 Spiega perché si può parlare di sensualità della natura.2.6 Spiega il senso del quinto verso: «Aneliti brevi di foglie», v. 5.2.7 Che cosa si intende con «mèsse di sogni», v. 3 e v. 11?2.8 Quale immagine della natura emerge?

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti3.1 Individua gli aspetti tematici e stilistici che, già presenti in questa lirica degli esordi,torneranno nella poesia matura dell’Alcyone.3.2 Confronta questo notturno lunare con quello de L’assiuolo pascoliano > p. 456 |: spiegaperché e come la sensibilità decadente è declinata in modo molto differente.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE”

CONSEGNA: Sviluppa l’argomento proposto in forma di «saggio breve», utilizzando, in tutto o in parte,e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Argomenta la tua trattazione, anche conopportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerentee, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Non superare cinque colonne di metà foglio protocollo.

AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO

Il delitto, il dolore, la morte, nella narrativa del secondo Ottocento.