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CRITERI ED INDIRIZZI TECNICI PER LA VERIFICA E VALUTAZIONE DELLE PORTATE
E DEGLI IDROGRAMMI DI PIENA ATTRAVERSO STUDI IDROLOGICI
DI DETTAGLIO NEI BACINI IDROGRAFICI LIGURI
DGR 357/2008
REGIONE LIGURIA AUTORIT DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE
Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA - PREMESSA 2/6
REGIONE LIGURIA Dipartimento Ambiente Settore Assetto del Territorio Via G. dAnnunzio 111 16121 Genova Referenti:
- Dirigente Settore: Dott. Renzo Castello - Funzionario responsabile: Ing. Cinzia Rossi
www.regione.liguria.it www.ambienteinliguria.it piani di bacino
I presenti criteri ed indirizzi tecnici sono stati approvati sulla base degli esiti dellincarico di ricerca sottoscritto con il Politecnico di Milano, Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Ambientale, Infrastrutture viarie, Rilevamento (DIIAR), responsabile scientifico Prof. Ing. Renzo Rosso.
Genova, Maggio 2008
La presente pubblicazione di propriet esclusiva della Regione Liguria.
Il contenuto comunque reso disponibile allutilizzo o riproduzione parziale da parte di soggetti interessati, citando esplicitamente la fonte di provenienza.
http://www.regione.liguria.it/
REGIONE LIGURIA AUTORIT DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE
Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA - PREMESSA 3/6
Premessa
Nei piani di bacino stralcio vigenti sul territorio dellAutorit di Bacino di
rilievo regionale, in conformit a quanto previsto dai criteri di cui alla DGR
357/01 e ss.mm., si sono assunti i valori di portata massima annuale a
tempi di ritorno pari a 50, 200 e 500 anni come riferimento per la
determinazione delle fasce di inondabilit, e la portata a tempo di ritorno
duecentennale come portata di progetto per gli interventi di messa in
sicurezza, di norma assunta per la progettazione delle opere di
sistemazione idraulica.
In tali piani sono state calcolate le portate massime annuali corrispondenti
ai suddetti tempi di ritorno, sulle quali sono basate le determinazioni del
piano stesso in relazione al quadro di pericolosit idraulico determinato.
prevista, peraltro, dalla normativa di attuazione dei piani di bacino stralcio
regionali vigenti la possibilit di variare il valore della portata di progetto, in
relazione al possibile sopravvenire di nuove evidenze scientifiche o della
realizzazione di studi idrologici pi dettagliati, ove questo permetta di
giungere a valutazioni via via pi approfondite ed affidabili.
Con DGR 1634/2005 la Giunta Regionale in qualit di Comitato Istituzionale
ha fornito chiarimenti a riguardo della procedura di aggiornamento dei piani
vigenti per recepire i risultati degli studi ed approfondimenti di cui sopra,
con particolare riferimento alla procedura di approvazione delle varianti, di
cui al comma 14 e al comma 15 dellart. 97 della L.R. 18/99.
Nellambito di tale deliberazione stato chiarito che si tratta, in ogni caso,
di una modifica da attivarsi con la massima cautela. In particolare deve
essere verificato che gli studi sulla base dei quali viene effettuata la nuova
stima siano effettivamente di maggior dettaglio e di approfondimento
rispetto a quelli del piano di bacino vigente e che risultino chiare le ragioni
tecniche che portano ad una diversa valutazione del valore della stessa
entit. stato inoltre chiarito che, considerata la centralit della
determinazione dei valori di portata nellambito dei singoli piani, si tratta, di
norma, di varianti di tipo sostanziale (ex art. 14 l.r. 18/99) a meno che le
modifiche si configurino come modesti aggiustamenti delle precedenti
valutazioni senza conseguenze di rilievo sulle stesse.
Nellambito della DGR 1634/05 stato, tra laltro, dato mandato al CTR-
Sezione per le funzioni dellAutorit di Bacino (per brevit nel seguito: CTR-
AdB), organo dellAutorit di Bacino di rilievo regionale ai sensi della .l.r
18/99, di fornire indicazioni di tipo tecnico, al fine di individuare, in
particolare, la metodologia ed il contenuto minimo degli studi idrologici di
maggior dettaglio qualora risulti necessario procedere ad una verifica ed
eventuale modifica dei valori assunti dal piano di bacino vigente per le
portate di massima piena, al fine di assicurarne una rideterminazione pi
affidabile ed omogenea sul territorio.
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA - PREMESSA 4/6
Al fine di corrispondere adeguatamente al mandato della Giunta Regionale,
nella sua qualit di Comitato istituzionale, ed in considerazione della
indubbia esigenza di affidabilit dei risultati conseguibili e di omogeneit sul
territorio dellAutorit di Bacino regionale per il tema in oggetto, stato
affidato un apposito incarico di ricerca al Politecnico di Milano,
Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Ambientale, Infrastrutture
viarie, Rilevamento (DIIAR) finalizzato alla definizione di criteri e/o linee
guida di tipo tecnico relative alla metodologia di riferimento per studi
idrologici di maggior dettaglio rispetto a quanto effettuato nella vigente
pianificazione di bacino per quei casi in cui emerga la necessit di una
verifica delle portate massime annuali al colmo piena a vari tempi di ritorno
e/o la determinazione del relativo idrogramma di piena.
A conclusione della ricerca condotta dal citato istituto universitario, il CTR-
AdB ha verificato che la stessa risponde a quanto richiesto dal Comitato
Istituzionale in sede di approvazione della DGR 1634/05, in quanto fornisce
adeguate indicazioni ed indirizzi di tipo tecnico, che, in particolare,
individuano la metodologia ed il contenuto minimo degli studi idrologici di
maggior dettaglio, ivi incluse indicazioni sulla determinazione degli
idrogrammi di piena.
Il CTR-AdB, nella seduta del 19/03/2008, ha pertanto espresso parere
favorevole in ordine agli elaborati prodotti nellambito della convenzione con
il Politecnico di Milano, assumendoli quali linee guida ed indirizzi di tipo
tecnico per la verifica e valutazione delle portate al colmo di piena e dei
relativi idrogrammi.
Ha conseguentemente stabilito, altres, che tali linee guida costituiscano
il riferimento obbligatorio per valutazione degli studi idrologici di
dettaglio da parte del CTR-AdB, finalizzati alla verifica ed
alleventuale aggiornamento delle portate al colmo di piena ad
assegnati tempi di ritorno nonch alla determinazione dei
corrispondenti idrogrammi di piena, qualora, in specifici casi, si ravvisi
la necessit di una verifica ed eventuale modifica dei valori assunti dal piano
di bacino vigente per le portate di massima piena.
Tali linee guida costituiscono pertanto riferimento a cui attenersi
nella elaborazione di studi idrologici di dettaglio sopraddetti.
Con DGR 357/2008, la Giunta Regionale, in qualit di Comitato Istituzionale
dellAutorit di Bacino Regionale, ha preso atto dellavvenuta approvazione
da parte CTR-AdB delle suddette linee guida ed indirizzi tecnici, quale
attuazione del mandato corrisposto nellambito della DGR 1634/05; ha
altres dato mandato agli uffici regionali competenti di intraprendere le
iniziative opportune al fine di corrispondere alle finalit poste dal CTRAdB,
prevedendo in particolare ladeguata divulgazione ed illustrazione degli
elaborati approvati nei termini e modalit previste dal CTR-AdB stesso.
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Ci premesso si specifica che i presenti elaborati, cos come approvati, sono
articolati nelle seguenti due parti principali:
I) Linee guida, nelle quali sono descritti i criteri e le procedure utili alla
verifica e valutazione della portata al colmo di piena e degli
idrogrammi di riferimento. In particolare viene individuato il
percorso metodologico da seguire per la valutazioni di dette
grandezze in sede di studi di dettaglio, con riferimento a possibili
diverse tipologie di casi in relazione ai dati disponibili;
II) Allegato Tecnico. Le metodologie sopra introdotte sono descritte in
maggior dettaglio, con una trattazione pi estesa di alcuni aspetti,
quali lapplicazione dei metodi a livello regionale e a livello locale, la
valutazione dellincertezza delle stime di piena, la valutazione
dellidrogramma di piena, nonch alcune osservazioni ed
approfondimenti per temi specifici;
integrate da una terza parte applicativa:
III) Schede di Valutazione, nella quali i diversi passi della procedura
sono illustrati da esemplificazioni, tradotti in schede di calcolo
operativo per lapplicazione dei criteri presentati.
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VERIFICA E VALUTAZIONE DELLE PORTATE
E DEGLI IDROGRAMMI DI PIENA
ATTRAVERSO STUDI IDROLOGICI
DI DETTAGLIO NEI BACINI
IDROGRAFICI LIGURI
Parte I
LINEE GUIDA
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 2/58
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Indice
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 3/58
PREMESSA ................................................................................................................................................ 5
INTRODUZIONE ...................................................................................................................................... 7
A. VALUTAZIONE DELLA PORTATA AL COLMO DI PIENA ..................................................... 10
A.1. GENERALIT ............................................................................................................................ 10 A.2. VALUTAZIONE DEL FATTORE DI CRESCITA ............................................................................... 11 A.3. VALUTAZIONE DELLA PORTATA INDICE ................................................................................... 15
A.3.1. Siti fluviali dotati di stazioni idrometriche ......................................................................... 17 Impostazione del problema .......................................................................................................................... 17 Stima della CDF locale contro metodo della portata indice ......................................................................... 18 Stima della portata indice ............................................................................................................................. 20
A.3.3. Siti fluviali prossimi a stazioni idrometriche ...................................................................... 22 A.3.4. Siti fluviali di bacini dotati di stazioni idrometriche .......................................................... 25 A.3.5. Siti fluviali di bacini privi di stazioni idrometriche ............................................................ 27 A.3.6. Siti fluviali in corrispondenza o prossimi alle dighe .......................................................... 29 A.3.7. Siti fluviali caratterizzati da elevata antropizzazione ......................................................... 31
B. IDROGRAMMI DI PIENA DI RIFERIMENTO ............................................................................. 34
B.1. INTRODUZIONE ......................................................................................................................... 34 B.2. SITI FLUVIALI DOTATI DI MISURE IDROMETROGRAFICHE: METODI DIRETTI ............................... 35
B.2.1. Metodo probabilistico ......................................................................................................... 35 B.2.2. Metodo della curva di riduzione ......................................................................................... 37
B.3. SITI FLUVIALI PRIVI DI MISURE IDROMETROGRAFICHE: METODI INDIRETTI ............................... 38 B.3.1. Simulazione idrologica a ingressi noti ............................................................................... 39 B.3.2. Simulazione idrologica a ingressi stocastici ...................................................................... 39 B.3.3. Metodo dellevento idrometeorologico critico ................................................................... 40
C. METODO DELLA SIMULAZIONE DELLEVENTO CRITICO ................................................ 43
C.1. VALUTAZIONE STATISTICA DELLE PIOGGE DI FORTE INTENSIT E BREVE DURATA .......................... 43 C.2. VALUTAZIONE DELLA PORTATA INDICE .......................................................................................... 44 C.3. VALUTAZIONE DELLA PORTATA T-ENNALE DI PROGETTO ............................................................... 47 C.4. VALUTAZIONE DEGLI IDROGRAMMI DI PIENA .................................................................................. 47
Simulazione dellevento idrometeorologico critico ...................................................................................... 47 Simulazione degli idrogrammi equivalenti ................................................................................................... 50 Applicazione del metodo indiretto dellevento idrometeorologico critico ................................................... 52 Affidabilit del metodo indiretto dellevento idrometeorologico critico ...................................................... 53
GLOSSARIO ............................................................................................................................................ 56
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 4/58
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PREMESSA
Questa relazione illustra la procedura per la valutazione della portata al colmo di piena
associata a un prefissato valore di periodo di ritorno, o frequenza di superamento, da
utilizzare al fine dello sviluppo di studi idrologici di dettaglio nei bacini idrografici
liguri, sia con versante tirrenico, sia ricadenti nel bacino del fiume Po di pertinenza
ligure. La procedura proposta si basa sui metodi sviluppati a suo tempo dallUnit
Operativa 1.8 del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche
(GNDCI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nel quadro del Progetto
Speciale di Valutazione delle Piene (VAPI) promosso dalla Linea di Ricerca sulla
Previsione e prevenzione dagli eventi idrologici estremi (Linea 1). Essa si avvale anche
dei risultati di altri progetti, quali il Progetto Speciale sulla Modellazione degli Eventi di
Piena (MIUR) e il Progetto Framework (Commissione Europea) promossi nello stesso
ambito scientifico, dove sono stati condotti approfondimenti della tematica sia di natura
generale, sia di specifico riferimento a casi di studio liguri. Le linee guida qui
presentate, rivolte ai tecnici della Regione Liguria e delle pubbliche amministrazioni
liguri, intendono fornire un ausilio per la pianificazione, la progettazione e la gestione
dei sistemi e delle infrastrutture che interagiscono con i corsi dacqua e, pi in generale,
per la prevenzione del rischio idrogeologico, anche in relazione allapplicazione delle
normative in materia emanate negli anni recenti dalla stessa Regione Liguria.
Sotto il profilo scientifico, la procedura qui delineata rappresenta un ulteriore stato di
avanzamento degli studi rispetto alla preliminare sintesi tecnica di Brath & Rosso
(1994) e alla procedura di De Michele & Rosso (2000) per la valutazione delle piene
nellItalia Nord Occidentale. Infatti, essa tiene conto dei successivi approfondimenti di
De Michele & Rosso (2002) in merito alla metodologia di regionalizzazione, di
Bocchiola et al. (2003) in materia di valutazione della piena indice, e di Bocchiola et al.
(2004) relativamente allestensione del modello GEV a scala nazionale. Inoltre, sono
presentate in modo dettagliato le modalit di applicazione della procedura nellarea
geografica in esame, al fine di guidare i tecnici e gli operatori nella valutazione pratica
della portata al colmo di piena.
Il rapporto di sintesi qui presentato si articola in tre parti.
La prima parte (Linee Guida, qui riportata) illustra in modo sequenziale i criteri e le
procedure utili alla valutazione della portata al colmo di piena (Capitolo A) e degli
idrogrammi di riferimento (Capitolo B). Essa definisce il percorso metodologico che
viene suggerito per la valutazione di tali grandezze in sede di studi di dettaglio. A tal
fine, delinea i percorsi da seguire nelle diverse tipologie di casi pratici, con particolare
riferimento ai dati idrologici disponibili.
La seconda parte (Allegato Tecnico) descrive in dettaglio le metodologie proposte. Il
Capitolo 1 dellAllegato Tecnico introduce la metodologia proposta, che prevede due
fasi di valutazione. La prima fase, a sua volta descritta nel Capitolo 2, viene svolta a
livello regionale, mentre la seconda fase, di cui riferisce il Capitolo 3, viene condotta a
livello locale ed legata allo specifico sito fluviale oggetto di valutazione. Il Capitolo 4
illustra i criteri con cui valutare lincertezza delle stime di piena. Il Capitolo 5 affronta il
problema della valutazione dellidrogramma di piena. Nel Capitolo 6 alle valutazioni di
piena a frequenza assegnata sono associati i concetti di orizzonte progettuale e rischio
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 6/58
residuale, utili a finalizzare le decisioni sulla mitigazione del rischio alluvionale nelle
diverse situazioni. Nel Capitolo 7 sono riportate alcune avvertenze per limpiego delle
metodologie, alcune indicazioni di larga massima per affrontare i casi non contemplati
dalla tale metodologia e, infine, alcune considerazioni sui futuri percorsi da
intraprendere per approfondire i vari aspetti, tuttora inesplorati, della materia trattata.
Infine viene riportato un ampio elenco bibliografico delle citazioni, che comprendono
pubblicazioni e rapporti scientifici su specifici aspetti della problematica affrontata. In
Appendice allAllegato Tecnico si riportano anche (i) un glossario minimo per la
comprensione di alcuni termini specialistici usati nel testo, nel quale si richiamano in
modo semplice e sintetico le definizioni di base e le notazioni adottate; (ii) la
caratterizzazione delle piogge intense tramite la procedura CNR-GNDCI-VAPI, utile
allapplicazione pratica dei metodi proposti nei bacini della Regione Liguria.
Poich nella stesura di queste Linee Guida e del relativo Allegato Tecnico ci si rivolge
specificamente a tecnici e operatori, sono state ridotte al minimo indispensabile, ma non
eliminate, le formulazioni matematiche, presentando soltanto quelle necessarie allo
sviluppo pratico delle metodologie proposte. Allo stesso modo, la discussione delle
questioni scientifiche viene rimandata alle varie pubblicazioni specialistiche citate.
I riquadri mettono in evidenza le diverse fasi della procedura, comprese le
varie alternative metodologiche necessarie ad affrontare le diverse
situazioni, che si presentano nella pratica. Ogni applicazione va infatti
disegnata sia in ragione della tipologia, della qualit e della quantit dei dati
disponibili, sia in relazione alle finalit dello studio intrapreso. Seguendo le
indicazioni contenute nei riquadri e i percorsi delineati in forma di
diagrammi a blocchi, loperatore sar in grado di tracciare il proprio
percorso per risolvere il problema di valutazione della portata al colmo di
piena secondo la procedura pi adatta alla specifica applicazione.
I diversi passi della procedura sono anche illustrati da esemplificazioni, tradotti in
schede di calcolo operativo nella terza parte (Schede di Valutazione). Esse forniscono
una traccia logica e computazionale per lapplicazione dei metodi presentati e sono
basate su casi e dati reali dellarea geografica in esame. Tali esempi sono disegnati in
modo da descrivere una vasta gamma di situazioni, quali si possono presentare nelle
diverse condizioni operative a seconda della tipologia, della qualit e della quantit dei
dati a disposizione.
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 7/58
INTRODUZIONE
Con riferimento alla normativa vigente, la valutazione della pericolosit idraulica fa
riferimento alla massima portata al colmo temibile con assegnato e prefissato periodo di
ritorno.
Al fine della delimitazione delle aree potenzialmente inondabili, la valutazione
idrologica richiede altres la determinazione di idrogrammi caratteristici della stessa
piena temibile.
Il primo aspetto trattato nel Capitolo A della presente relazione, mentre al secondo
dedicato il Capitolo B.
Poich nella maggioranza dei casi pratici si deve ricorrere a metodi indiretti, nel
Capitolo C viene riportato un cenno alla procedura di simulazione dellevento critico,
utile alla valutazione indiretta della portata al colmo temibile, e alla procedura di
simulazione dellevento idro-meteorologico critico, utile alla valutazione indiretta degli
idrogrammi caratteristici.
Viene infine riportato un glossario minimo per la comprensione di alcuni termini
specialistici usati nel testo, nel quale si richiamano in modo semplice e sintetico le
definizioni di base e le notazioni adottate.
In relazione alla definizione degli eventi idrologici di riferimento, sono utili alcune
preliminari considerazioni.
Nel caso di unopera di asservimento fluviale, la sicurezza intrinseca dellopera legata
al valore della portata al colmo di piena che la sollecita. La crisi idrologica di un ponte
determinata dalla spinta ed eventuale sormonto delle acque, che superano la quota di
intradosso ed eventualmente di estradosso: in questo caso contano il livello idrometrico
e la velocit del flusso, entrambi legati alla portata al colmo che si realizza nel corso
dacqua. Analoghe considerazioni si possono fare per la maggior parte delle opere
longitudinali di difesa idraulica e per molti manufatti soggetti alla furia delle acque.
La pericolosit idraulica di un territorio ripario invece legata a una fenomenologia pi
complessa dal punto di vista idrologico. Una piena con portata al colmo molto elevata
pu essere meno pericolosa, in termini di vastit dellarea inondata e di capacit di
incidere il territorio, rispetto ad una piena con portata al colmo inferiore, ma
caratterizzata da un volume idrico esondato assai pi rilevante. In questo caso conta
lintera evoluzione temporale dellevento idrologico (idrogramma) al di sopra della
soglia di esondazione.
In generale, la pericolosit idraulica scaturisce dalla intensit e dalla struttura temporale
dellevento idrologico. Tipico il caso della sicurezza idrologica delle dighe o delle
casse di espansione, per cui necessario innanzi tutto accertarsi che gli scarichi di
superficie siano dimensionati in modo tale da poter smaltire la massima portata di piena
prevista, senza che il livello superi la quota franca al coronamento. Tale verifica
consiste nel sollecitare il serbatoio con lidrogramma di piena pi gravoso rispetto alla
vita dellopera e controllare che gli scarichi di superficie siano in grado di smaltire la
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 8/58
piena in maniera tale che il livello non superi la quota franca al coronamento. In molti
casi, lidrogramma pi gravoso non quello con la massima portata, ma, per via della
laminazione, gioca un ruolo fondamentale leffetto combinato della portata e del volume
idrico, che assieme determinano la capacit o meno degli scarichi di soddisfare la
sicurezza del regolare smaltimento della piena.
Dal punto di vista normativo, la valutazione della pericolosit idraulica si fonda su una
indicazione abbastanza generica degli eventi di riferimento.
Per esempio, il D.P.C.M. 29 settembre 1998 (Atto di indirizzo e coordinamento per
lindividuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui allart. 1, commi 1 e 2, del
decreto legge 11 giugno 1998, n. 180, Gazzetta Ufficiale Serie gen. - n. 3 del 5 gennaio
1999) recita
Disponendo di adeguati studi idraulici ed idrogeologici, saranno identificate sulla cartografia aree,
caratterizzate da tre diverse probabilit di evento e, conseguentemente, da diverse rilevanze di piena:
a) aree ad alta probabilit di inondazione (indicativamente con tempo di ritorno "Tr" di 20-50 anni);
b) aree a moderata probabilit di inondazione (indicativamente con "Tr" di 100-200 anni);
c) aree a bassa probabilit di inondazione (indicativamente con "Tr" di 300-500 anni).
senza definire esplicitamente se con tempo di ritorno si intenda quello della portata al
colmo di piena, del volume di piena ovvero della coppia di valori portata-volume. Il
significato specifico di evento idrologico T-ennale resta indeterminato. In senso
stretto, la pericolosit dovrebbe essere valutata tramite una molteplicit di scenari
idrologici volti a valutare lassetto dellarea inondata. Ci comporterebbe una procedura
di simulazione Montecarlo assai complessa e, allo stato attuale, mai affrontata in modo
sistematico sotto laspetto tecnico-scientifico.
Soltanto la successiva indicazione:
i valori delle portate di piena con un assegnato tempo di ritorno possono essere dedotti anche sulla
scorta di valutazioni idrologiche speditive o di semplici elaborazioni statistiche su serie storiche di dati
idrometrici. Comunque, ove possibile, e' consigliabile che gli esecutori traggano i valori di riferimento
della portata al colmo di piena con assegnato tempo di ritorno dalle elaborazioni eseguite dal Servizio
idrografico e mareografico nazionale oppure dai rapporti tecnici del progetto VAPI messo a disposizione
dal GNDCI-CNR.
indica nella portata al colmo il riferimento primario.
La Normativa tipo dei piani di bacino stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico
dellAutorit di Bacino di Rilievo Regionale, da adottarsi ai sensi del comma 1, art. 1,
del D.l. 180/98, convertito con modifiche in l. 267/98 (v. Testo integrato normativa-
tipo: DGR 357/01, DGR 1095/01, DGR 290/02) della Regione Liguria riprende
sostanzialmente questa impostazione. Nel definire le categorie di aree relative alla
pericolosit idrogeologica, si precisa che tali aree sono identificabili come
aree perifluviali inondabili al verificarsi dellevento di piena con portata al colmo di piena
corrispondente a periodo di ritorno T=50 anni, omissis T=200 anni, omissis T=500 anni.
Quindi, nel definire la pericolosit idraulica, anche lAutorit della Regione Liguria
indica quale principale riferimento la portata al colmo T-ennale.
Nello stesso tempo, la necessit di delimitare le aree potenzialmente inondabili, prevista
dalla stessa normativa, richiede la valutazione di un idrogramma di riferimento o,
meglio, di un insieme di idrogrammi di riferimento.
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A. VALUTAZIONE DELLA PORTATA AL COLMO DI PIENA
A.1. Generalit
La procedura di valutazione si basa sul metodo della portata indice, che integra
linformazione idrometrica a scala regionale con lanalisi idrologica di dettaglio
dellassetto del bacino idrografico sotteso dalla sezione fluviale di interesse1. Il metodo
porge la portata al colmo temibile sotto forma di prodotto di due fattori: il fattore di
crescita, xT, valutato a scala regionale, e la portata indice, qindice, valutata a scala di
bacino per lo specifico sito fluviale preso in esame. Si ha quindi
TindiceT xqq , (A.1)
dove qT indica il valore della portata al colmo che pu venire superato con periodo di
ritorno T, in anni (vedi Figura A.1). Per il suo significato probabilistico, il valore di qT
viene anche denominato quantile T-ennale.
Figure A.1.1. Schema di calcolo
della massima portata temibile in un sito fluviale per
un assegnato periodo di ritorno
di T anni.
xTqindice
RegioneOmogenea
kyT ek
x 1
ParametriRegionali della
Curva diCrescita GEV
k
BacinoIdrografico
MetodoDiretto
MetodiIndiretti
1lnln
T
Ty
xT
qindice
Periodo di Ritorno
TindiceT xqq
Il metodo, basato sulla regionalizzazione statistica, muove dal presupposto che, per via
della carenza intrinseca di informazione in una singola serie di osservazioni di piena al
fine di estrapolarne le previsioni a bassa frequenza, sia possibile sostituire lo spazio al
tempo. Linsieme delle osservazioni idrometriche di una regione omogenea (serie AFS,
1 De Michele, C. & R. Rosso, La valutazione delle piene nellItalia Nord-Occidentale: bacino padano e
Liguria tirrenica, in: La valutazione delle piene, a cura di S. Gabriele & F. Rossi, Pubbl. CNR-
GNDCI, Roma, 2000.
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ossia valori osservati massimi annuali di portata la colmo) viene cos impiegato per
esplorare un campo di frequenze osservate di gran lunga superiore a quello coperto da
una singola serie di osservazioni. A tale scopo, la metodologia prende in esame una
serie indicizzata o rinormalizzata di dati di portata al colmo, che presenta una lunghezza
sufficiente a stabilire la frequenza degli eventi rari, ossia dei valori di portata indicizzata
con elevato periodo di ritorno.
Metodo della portata indice. La portata al colmo di massima piena qT
temibile in un generico sito fluviale valutabile tramite la relazione
TindiceT xqq , (A.1)
dove xT indica un fattore di crescita, la cui dipendenza dal prefissato
periodo di ritorno T viene fissata da una legge valida a scala regionale, e
qindice rappresenta un valore indice della portata al colmo massima annuale,
caratteristico del generico sito fluviale.
A.2. Valutazione del fattore di crescita
Il fattore di crescita xT che compare nella formula (A.1) viene determinato in base alla
applicazione a scala regionale del modello probabilistico generalizzato del valore
estremo, ossia la distribuzione GEV della variabile aleatoria X = Q/qindice, dove Q indica
il massimo annuale della portata al colmo e la portata indice per il generico sito fluviale
corrisponde al valore atteso dei massimi annuali di portata al colmo nel sito stesso.
In questo caso, la relazione tra x e T, detta anche curva di crescita, risulta espressa dalla
relazione
TkyT ek
x
1
, (A.2)
dove yT indica la variabile ridotta di Gumbel, funzione del periodo di ritorno T in anni,
data da
1lnln
T
TyT , (A.3)
mentre i parametri k, ed rappresentano, rispettivamente, il parametro di forma, il parametro di scala e il parametro di posizione della distribuzione.
I confini delle regioni omogenee di piena dellItalia Nord Occidentale sono delineati in
Figura A.2.1 e, per larea di interesse ligure, in Tabella A.2.1.
Per le regioni omogenee di interesse ligure, in Tabella A.2.2 sono riportati i relativi
valori dei parametri k, ed ; le curve di crescita sono anche tracciate nellabaco di
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 12/58
Figura A.2.2, mentre la Tabella A.2.3 riporta i valori del fattore di crescita per alcuni
valori salienti del periodo di ritorno.
Una pi dettagliata descrizione della soluzione adottata per la regionalizzazione2 e la
valutazione del fattore di crescita3 viene riportata nel Capitolo 2 dellAllegato Tecnico,
dove si riportano anche le considerazioni e le metodologie utili alla valutazione delle
incertezze di stima4.
Figura A.2.1. Regioni omogenee dellItalia Nord-Occidentale in
relazione al regime di piena.
Regione A
Regione B
Regione C
Regione D
ZT2
ZT1
aa
2 De Michele, C. & R., Rosso, A multi-level approach to flood frequency regionalization, Hydrology and
Earth System Sciences, Vol.6, no.2, p.185-194, 2002. 3 Bocchiola, D., De Michele, C., & R. Rosso, Lapplicazione della legge generalizzata del valore estremo
GEV allanalisi regionale delle piene in Italia, LAcqua, no.1/2004, p.3552, 2004. 4 De Michele, C. & R. Rosso, Uncertainty assessment of regionalized flood frequency estimates, Journal
of Hydrologic Engineering ASCE, Vol.6, no.6, p.453-459, 2001.
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 13/58
Figura A.2.2. Curve di crescita GEV regionali
dellItalia Nord-Occidentale di interesse per la Liguria tirrenica e
padana.
1
2
3
4
5
6
7
8
1 10 100 1000
Periodo di ritorno, T, in anni
Fa
tto
re d
i cre
scita
, x
T
Regione B
Regione C
B
C
Tabella A.2.1. - Regioni omogenee di piena dellItalia Nord Occidentale di interesse per il territorio della Regione Liguria e loro campo di validit in funzione dellarea A del bacino idrografico sotteso.
Regione Area idrografica A, km2
B Alpi e Prealpi Occidentali Bacini padani dalla Dora Baltea al torrente
Grana 401900
C Appennino Nord Occidentale e Bacini Tirrenici
Bacini liguri con foce al litorale tirrenico e bacini
padani dallo Scrivia al Taro 151500
ZT2 Zona disomogenea delle Alpi Marittime: transizione tra Regione B e Regione C
Bacino del Tanaro e suoi affluenti 501500
Tabella A.2.2 Parametri della distribuzione GEV del fattore di crescita xT per le regioni omogenee di piena dellItalia Nord Occidentale di interesse per il territorio della Regione Liguria (n indica la numerosit
del campione utilizzato).
Regione n k
B Alpi e Prealpi Occidentali 347 0.352 0.635 -0.320
C Appennino NO & Bacini Tirrenici 753 0.377 0.643 -0.276
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Tabella A.2.3 Valori del fattore di crescita xT per alcuni valori salienti del periodo di ritorno T.
Periodo di Ritorno, anni
(Variabile ridotta, yT)
Regione 10
(2.250)
20 (2.970)
50 (3.902)
100 (4.600)
200 (5.296)
500 (6.214)
B Alpi e Prealpi Occidentali 1.80 2.38 3.37 4.33 5.52 7.57
C Appennino NO & B. Tirrenici 1.82 2.38 3.29 4.14 5.17 6.87
Per le caratteristiche delle serie AFS osservate in sei stazioni idrometriche, il bacino del
fiume Tanaro non raggruppabile tra i bacini della Regione B, n tra quelli della
Regione C. Poich le massime piene osservate descrivono un regime tipicamente di
transizione tra queste due regioni, tale bacino viene considerato come una zona di
transizione (ZT2) tra le stesse regioni B e C. Per valutare le piene nei corsi dacqua
della ZT2 si consiglia quindi la parametrizzazione della curva di crescita GEV sito per
sito, pesando i parametri della legge GEV in base alla distanze minime del sito stesso
dai confini delle limitrofe regioni B e C. Ai fini pratici, linterpolazione pesata con la
distanza dalle regioni limitrofe si pu condurre direttamente sui valori del fattore di
crescita (p.es., sui valori di Tabella A.2.3 per i periodi di ritorno salienti ivi riportati).
Fattore di crescita atteso. Una volta individuata lappartenenza del sito
fluviale di interesse a una data regione omogenea in base ai confini di
tabella.A.2.1, il fattore di crescita viene dedotto dalla Tabella A.2.3 ovvero
determinato, per lassegnato periodo di ritorno di T anni, tramite la relazione
TkyT ek
x
1
, (A.2)
dove la variabile ridotta yT va calcolata con la formula
1lnln
T
TyT , (A.3)
e i valori dei parametri k, ed sono dedotti dalla Tabella A.2.2.
Va osservato che, per via della
prossimit dei bacini con versante padano in territorio ligure, che ricadono in ZT2, alla Regione C, che comprende la Liguria tirrenica,
deviazione non molto accentuata tra le curve di crescita delle Regioni B e C,
lutilizzo della curva di crescita della Regione C anche per i bacini con versante padano
della ZT2 comporta unapprossimazione generalmente accettabile.
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A.3. Valutazione della portata indice
Alla portata indice compete un periodo di ritorno variabile da regione a regione, con
valori compresi comunque tra 2.86 anni (Regione C: Appennino Nord-Occidentale e
Bacini Tirrenici, che comprende lintera Liguria Tirrenica) e 2.98 anni (Regione B: Alpi
e Prealpi Occidentali, di interesse per il versante padano). Questa considerazione
permette di valutare, ancorch in modo affatto approssimato e qualitativo, il valore della
portata indice in un sito di interesse in base a osservazioni e ricostruzioni di piena e/o
tramite considerazioni di geomorfologia fluviale.
Per valutare in modo quantitativo la portata indice, qindice, ossia il valore atteso di portata
al colmo massima annuale che particolarizza la formula (A.1) per un generico sito
fluviale di interesse, si possono applicare diverse metodologie5.
Esse comprendono sia metodi diretti, sia metodi indiretti, caratterizzati da vario grado di
complessit (v. Figura A.3.1). Con i metodi diretti il valore di qindice viene calcolato
dalle statistiche osservate in situ ed utilizzabile se e soltanto se, nel sito in esame, sono
disponibili sufficienti osservazioni dirette di portata al colmo. Con i metodi indiretti il
valore di qindice viene derivato, per via della carenza o dellinsufficienza di osservazioni
dirette, da quello di grandezze esogene. Una dettagliata descrizione di tali metodi viene
riportata nel Capitolo 3 dellAllegato Tecnico, cui si fa riferimento per le metodologie
e le tecniche di stima citate nel seguito.
Figura A.3.1. Metodi di
valutazione della portata
indice in un sito fluviale.
Metodi Diretti
Metodi Indiretti
Formuleempiriche
Metodo geo-morfoclimatico
SimulazioneIdrologica
Traccestoriche
AFS
PDS
Portata Indice
Simulazione aIngressi Noti
SimulazionedellEvento Critico
Simulazione aIngressi Stocastici
Va subito premesso come la scelta di una particolare metodologia dipenda sia
dallinformazione disponibile, sia dallaffidabilit della previsione statistica che viene
richiesta dalla specifica applicazione. Inoltre, ogni situazione pratica va affrontata
sviluppando un appropriato ventaglio di metodologie, in ragione della possibilit o
meno di applicare correttamente un certo metodo al caso in esame.
5 Bocchiola, D., De Michele, C. & R. Rosso, Review of recent advances in index flood estimation,
Hydrology and Earth System Sciences, Vol.7, no.3, p.283-296, 2003.
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In pratica, ogni situazione va affrontata sviluppando la metodologia adatta nel quadro di
un ventaglio pi o meno ampio di metodologie appropriate, in ragione della possibilit o
meno di applicare correttamente un certo metodo al caso in esame. Il percorso da
seguire va quindi individuato soprattutto in ragione dellinformazione disponibile,
delineando diverse tipologie di situazioni, quali quelle descritte in Figura A.3.2.
In generale, si possono distinguere sei diverse tipologie di casi pratici, a seconda che le
previsioni di piena siano condotte in un
sito fluviale dotato di stazione idrometrica,
sito fluviale prossimo a una stazione idrometrica,
sito fluviale di un bacino dotato di stazioni idrometriche,
sito fluviale di un bacino privo di stazioni idrometriche,
sito fluviale in corrispondenza o prossimo a uno sbarramento,
sito fluviale caratterizzato da forte antropizzazione.
Le tipologie sopra delineate non sono mutuamente esclusive, in quanto una specifica
applicazione pu essere talora assimilata a pi di una tipologia. In questa circostanza, si
possono incrociare le diverse opzioni metodologiche, confrontandone le prestazioni.
Figura A.3.2. Schema di calcolo
della portata indice in un sito
fluviale.
MetodiDiretti
MetodiIndiretti
Traslazione
Siti fluviali prossimi astazioni idrometriche
Siti fluviali di bacinidotati di stazioni
idrometriche
Siti fluviali di bacini prividi stazioni idrometriche
Siti fluviali incorrispondenza o prossimi
alle dighe
Siti fluviali dotati distazioni idrometriche
Siti fluviali di bacinifortemente antropizzati
privi di registrazioniidrometriche
Analisi storicodocumentale
Ricostruzioneidrogrammiindisturbati
Nel primo e nel secondo caso, la stima della portata indice va principalmente condotta
con i metodi diretti, ossia stimando il valore di qindice dalla media osservata dei massimi
annuali di portata al colmo (AFS) o della corrispondente serie di durata parziale (PDS).
Nel secondo caso, per i siti prossimi a stazioni idrometrografiche, va adottata
lavvertenza di riscalare la media osservata rispetto allarea del bacino idrografico
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sotteso. Lapplicazione dei metodi diretti comunque vincolata dalla disponibilit di
serie di dati osservati per un periodo sufficientemente lungo con sufficiente affidabilit.
Anche in presenza di serie osservate, si possono quindi presentare situazioni in cui
bisogna ricorrere a metodi indiretti.
Nel terzo caso si possono adottare sia metodi diretti, con la successiva traslazione scala-
invariante rispetto allarea sottesa, sia metodi indiretti. Nei primi tre casi, inoltre, le
osservazioni dirette disponibili, lungo la stessa asta fluviale ovvero in corsi dacqua
dello stesso bacino, agevolano lapplicazione dei metodi indiretti, che pu giovarsi
dellinformazione locale al fine di restringere i larghi margini di incertezza che affligge
comunque le stime indirette.
Nel quarto caso la stima della portata indice va giocoforza condotta con metodi indiretti,
ossia stimando il valore di qindice per mezzo di una delle opzioni previste nel
Paragrafo 3 del Capitolo 3 dellAllegato Tecnico.
Un quinto caso, affatto particolare, riguarda i siti fluviali in corrispondenza o prossimi
agli sbarramenti e, in particolare, alle dighe di ritenuta. Le dighe italiane sono state
realizzate prevalentemente nel corso del secolo scorso, se non in precedenza. Poich
molte dighe sono in esercizio da lungo tempo, sono disponibili registrazioni pi o meno
lunghe dei livelli dinvaso, che lattuale normativa prescrive peraltro ai gestori degli
impianti di conservare e mettere a disposizione degli organi di controllo. Questo tipo di
informazione pu fornire indicazioni assai utili per i bacini interessati da questo tipo di
asservimento.
Lultimo caso si applica alle sezioni torrentizie e fluviali prossime ad agglomerati
urbani dove storicamente si sono verificate esondazioni, ovvero laddove sia possibile
ricostruire i livelli idrici di massima piena in base a documentazioni affidabili,
soprattutto in relazione a opere di ingegneria idraulica di asservimento del corso
dacqua (quali ponti, restringimenti, canalizzazioni) e di difesa fluviale (quali argini,
scolmatori, casse di espansione).
A.3.1. Siti fluviali dotati di stazioni idrometriche
Impostazione del problema
Per i siti fluviali dove sono localizzate stazioni idrometrografiche dotate di scala delle
portate la procedura di valutazione segue lo schema di Figura A.3.3, che discende dalla
posizione di due ordini di problemi.
(i) Conviene utilizzare il metodo regionale, ovvero eseguire una estrapolazione statistica dei dati osservati, identificando e stimando una CDF locale in base a
tali dati?
(ii) Se si utilizza la curva di crescita regionale, conviene valutare la portata indice per via diretta o indiretta?
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Figura A.3.3. Procedura di
valutazione per i siti fluviali
dotati di stazioni
idrometriche.
Siti fluviali dotati distazioni idrometriche
Metodo dellaPortata Indice
Metodi Diretti
PortataIndice
SimulazioneIdrologica
Traccestoriche
Stima CDF Locale
Curva di CrescitaRegionale
Metodi Indiretti
StimaDirettaAFS
StimaDirettaPDS
FormuleEmpiriche
MetodoGeomorfoclimatico
Metodi diInferenzaStatistica
Prima di rispondere ai due quesiti, va ricordato come il metodo della portata indice,
basato sulla regionalizzazione statistica, muova dal presupposto che, per via
dellintrinseca carenza di informazione in una singola serie di osservazioni di piena al
fine di estrapolarne le previsioni a bassa frequenza, sia possibile sostituire lo spazio al
tempo. Linsieme delle osservazioni idrometriche di una regione omogenea viene perci
impiegato per esplorare un campo di frequenze osservate di gran lunga superiore a
quello coperto da una singola serie di osservazioni. A tale scopo, si prende in esame una
serie (rinormalizzata) di dati di portata al colmo, che presenta una lunghezza sufficiente
a stabilire la frequenza degli eventi rari, ossia dei valori di portata (rinormalizzata) con
elevato periodo di ritorno.
Stima della CDF locale contro metodo della portata indice
Per rispondere compiutamente al primo quesito, bisogna confrontare le due diverse
procedure, luna basata sul metodo regionale e laltra basata sulla tradizionale
estrapolazione dei dati locali. Lefficienza relativa dei due metodi pu essere valutata
tramite un confronto tra la varianza campionaria di stima del quantile T-ennale previsto
dal metodo regionale e quella propria dello stesso quantile stimato a partire da una serie
di dati osservati nel sito. Lindice di efficienza , definito dal rapporto delle due varianze di stima
InSitu
Regionale
T
T
TqVar
qVar ,
assume valori inferiori allunit per stime regionali a minor varianza di quelle locali;
valori superiori in caso contrario. Esso dipende dal periodo di ritorno (=T) e dalla specifica legge probabilistica di previsione che viene adottata e, quindi, stimata. Il
calcolo di T richiede quindi che siano noti a-priori la legge (distribuzione)
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probabilistica della portata al colmo di piena e la tecnica inferenziale adottata per la
stima dei parametri.
In caso di distribuzione GEV/PWM con k0, il valore di T si pu valutare come
;0,6
'
;0,
1'
2
,
22
2
2
,
2
2
kpernH
y
n
n
kpernkHk
ek
n
n
Tk
T
k
Tk
ky
k
T
T
, (A.4)
dove k, e sono i parametri della legge GEV regionale qui adottata; inoltre,
kkk 1212 , (A.5)
dove (.) indica la funzione gamma, e
165.0823.1expexp, kyH TTk , (A.6)
dove yT la variabile ridotta di Gumbel, il cui valore viene calcolato con la formula
(A.3).
In base allindice di efficienza T, gli abachi di Figura A.3.4 discriminano, per ognuna delle regioni omogenee illustrate in precedenza, tra procedura regionale ed
estrapolazione locale in ragione del periodo di ritorno prefissato.
Regione B
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
n'/n
T = 5 anni
T = 10 anni
T = 25 anni
T = 100 anni
Metodo
Portata
Indice
Stima
Locale
Regione C
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0
n'/n
T = 5 anni
T = 10 anni
T = 25 anni
T = 100 anni
Metodo
Portata
Indice
Stima
Locale
Figura A.3.4. Abachi di efficienza. Lefficienza diagrammata in funzione del rapporto n/n per valori salienti
del periodo di ritorno di 5, 10, 50 e 100 anni. Ogni abaco si riferisce a una specifica regione omogenea
caratterizzata da valori noti dei parametri k, ed della curva di crescita regionale GEV. Lefficienza di stima definita come rapporto tra la varianza di stima del quantile T-ennale determinato con il metodo della portata
indice (essendo n la numerosit del campione regionale) e quella relativa allo stesso quantile stimato dai dati locali, di numerosit n.
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Stima locale della distribuzione di probabilit della portata al colmo di
piena. Nei siti dotati di osservazioni idrometrografiche di una regione
omogenea, la formula
;0,6
'
;0,
1'
2
,
22
2
2
,
2
2
kpernH
y
n
n
kpernkHk
ek
n
n
Tk
T
k
Tk
ky
k
T
T
, (A.4)
consente di discriminare tra metodo regionale ed estrapolazione locale in
base allindice di efficienza T, minore o maggiore dellunit, essendo n la numerosit del campione regionale e n quella del campione locale. In
alternativa, si possono usare gli abachi di Figura A.3.4, che indicano, a
seconda del periodo di ritorno, lopportunit o meno di ricorrere alla legge
regionale in luogo della interpolazione/estrapolazione statistica dei soli dati
locali.
Quando conviene eseguire una procedimento di interpolazione/estrapolazione statistica
dei dati locali, la scelta della legge probabilistica va condotta in base al criterio del
migliore adeguamento ai dati campionari, utilizzando test statistici specifici per le
distribuzioni dei valori estremi6.
Stima della portata indice
Il secondo quesito (se si utilizza la curva di crescita regionale, conviene valutare la
portata indice per via diretta o indiretta?) si pone quando non sia possibile stimare la
CDF della portata al colmo di piena dai dati di stazione. La risposta dipende anche qui
dalla lunghezza delle osservazioni disponibili in situ, in base alla quale si pu decidere
di applicare il metodo diretto AFS, il metodo diretto PDS o un metodo indiretto. La
Tabella A.3.1 porge indicazioni di larga massima sullopportunit di procedere a stime
dirette (AFS o PDS) o indirette della portata indice in ragione della numerosit n del
campione disponibile in situ. Tali indicazioni sono tratte dal Flood Estimation
Handbook7 inglese e sono suggerite alcune modifiche cautelative in base a simulazioni
Montecarlo di prima approssimazione.
6 Kottegoda, N.T. & R. Rosso, Statistics, Probability and Reliability for Civil and Environmental
Engineers, Mc-Graw-Hill Publishing Company, New York, 1997, pp.290-293. 7 Reed, D., Flood Estimation Handbook, 1. Overview, Institute of Hydrology, Wallingford, U.K., 1999.
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Tabella A.3.1 Metodologia di valutazione della portata indice in un sito dotato di stazione idrometrica in ragione della lunghezza del campione locale disponibile. Si riportano le indicazioni del Flood Estimation Handbook (Reed, 1999) che sono per riferite alla mediana e non alla media del massimo annuale di
portata al colmo, nonch alla distribuzione log-logistica della curva di crescita, anzich alla distribuzione GEV utilizzata in questa sede. Tali indicazioni sono state modificate in base ad alcune simulazioni
Montecarlo riferite alla media della distribuzione GEV.
Lunghezza del campione locale, n, anni
Metodi Indiretti Metodo diretto PDS Metodo diretto AFS
FEH < 2 2 13 > 13
FEH modificata < 5 5 20 > 20
I suggerimenti di Tabella A.3.1 sono affatto indicativi; per una migliore risposta al
quesito, bisogna operare unanalisi specifica sui campioni estratti di diversa lunghezza
di dei campioni dati disponibili per il bacino del fiume Po (Regione B e C) e la Liguria
Tirrenica. Tali indicazioni vanno riferite a una ipotesi statistica, ossia allassunto che il
metodo diretto fornisca comunque una stima contenuta entro i limiti di confidenza
dellipotesi nulla a un prefissato livello di significativit a (p.e. 0.05, livello di
confidenza del 95%). Si possono anche condurre simulazioni Montecarlo al fine di
determinare i limiti di applicabilit delle diverse metodologie. La valutazione diretta
presenta vantaggi anche quando siano disponibili pochi anni di registrazioni e va
comunque confrontata con i risultati dellapplicazione di eventuali metodi indiretti.
In caso di difficolt di reperimento dei dati osservati della serie PDS, si ricorrer
comunque al metodo diretto AFS in tutti i casi i cui la stima della CDF locale non sia
affidabile secondo le indicazioni di Tabella A.3.1.
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Portata indice nei siti dotati di osservazioni idrometriche. In caso di
impiego della procedura regionale, la portata indice da inserire nella
procedura va stimata con il metodo diretto, ossia in base alle osservazioni
stesse, se protratte per un numero di anni sufficiente, variabile da regione a
regione secondo i limiti indicati in Tabella A.3.1. Quando si pu adottare il
metodo diretto AFS, il calcolo va eseguito tramite la formula
'
1
''
1 n
i
iindice qn
q , (A.7)
applicata alla serie dei massimi annuali, q1,,qn, con n anni di
osservazione. Quando si deve invece adottare il metodo diretto PDS, si
utilizza la formula
"
1
""
1n
i
iPDS qn
q , (A.8)
applicata alla serie di durata parziale q1,,qn, con n episodi salienti
osservati. Quindi, si usa la formula
kk
k
PDSindice
11
, se k
kk
1
11
, (A.9)
dove indica il numero medio annuo di eventi, pari a n/n, e utilizzando i
valori dei parametri , e k relativi alla regione di pertinenza del sito in
esame. Se, invece, la serie disponibile di lunghezza insufficiente, va
utilizzato un metodo indiretto. I migliori risultati si ottengono costruendo e
tarando un modello idrologico di piena con cui derivare la portata indice via
simulazione e i dati osservati forniscono in questo caso uninformazione
assai utile per tarare e validare il modello. I risultati del metodo vanno
comunque confrontati con quelli ottenuti con la stima diretta.
A.3.3. Siti fluviali prossimi a stazioni idrometriche
Per i siti fluviali prossimi a stazioni idrometriche dotate di scala di deflusso il problema
riconducibile al caso precedente, con lavvertenza che i valori di progetto vanno
riscalati in base alla superficie del bacino idrografico sotteso. In pratica, questo caso
corrisponde alla traslazione monte-valle o valle-monte dellinformazione idrologica.
La prossimit definita dalla circostanza che stazione idrometrica S1 e sito fluviale in
esame S2 insistano sullo stesso tronco fluviale, definito, per esempio, in base al criterio
gerarchico di classificazione della rete idrografica secondo lo schema Horton-Strahler
(v. Figura A.3.5). Essa va quindi stabilita non soltanto in base a intuitivi criteri
geografici, ma anche in base a considerazioni di geomorfologia fluviale.
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In questo caso, inoltre, bisogna tenere conto della omogeneit di risposta dei versanti
nei bacini identificati dalle sezioni S1 e S2. A tale fine, il calcolo dellindice CN o
Curve Number, che si esegue combinando le informazioni qualitative sulla natura
idrologica del suolo e sulluso del suolo pu fornire utili indicazioni al riguardo8,9
.
Un altro fattore di omogeneit rappresentato dalle caratteristiche statistiche dei
nubifragi. Quali indici di riferimento si possono considerare, secondo il modello scala-
invariante, il valore atteso a1 dellaltezza di pioggia massima annuale per durata unitaria
(unora) e lesponente di scala , che esprime la variazione di tale grandezza con la durata. I valori di questi due indici vanno pesati sullarea di bacino sotteso nelle due
sezioni.
Figura A.3.5. Schema di ordinamento gerarchico (classificazione Horton-Strahler) della rete idrografica. Le sorgenti originano rami e canali di ordine 1. Quando due rami di ordine i-esimo e j-esimo si congiungono, il ramo
risultante assume lordine
21int,,
jijiMaxk
e due o pi rami in successione, aventi medesimo ordine, formano un canale del loro stesso ordine
10.
Lordine del bacino di drenaggio corrisponde a quello del canale di ordine massimo. 3
2
2
2
1
1
1
1
11
1
1
1
11
11
1
S1
S2
A1
A2
8 Soil Conservation Service, National Engineering Handbook, section 4, Hydrology, Rev. ed., U.S.
Department of Agriculture, Washington D.C., U.S.A, 1986. 9 De Michele, C., Guidi, G. & R. Rosso, La valutazione della risposta idrologica del terreno nel bacino
padano. Caratterizzazione spaziale e mappatura del massimo potenziale di ritenzione idrica,
LAcqua, no.6, p.17-24, 2000. 10
Rosso, R., Bacchi, B. & P. La Barbera, Fractal relation of mainstream length to catchment area in river
networks, Water Resour. Res., 27(3), 381-388, 1991.
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Portata indice in siti fluviali prossimi a stazioni idrometriche (bacini
omogenei). In caso di prossimit dei siti e di omogeneit dei bacini scolanti,
una volta stimata la portata indice qindice[S1] nel sito S1 dove ubicata la
stazione idrometrica, il corrispondente valore qindice[S2] nel sito S2 in esame
si pu ricavare con la formula
m
indiceindiceA
ASqSq
1
212 , (A.10)
dove A1 e A2 sono le aree dei rispettivi bacini idrografici sottesi, mentre
lesponente m caratterizza linvarianza di scala a livello regionale.
Nel caso particolare in cui siano disponibili osservazioni idrometriche in pi stazioni
che insistono sullo stesso ramo fluviale di interesse, definito dal criterio gerarchico di
classificazione secondo Horton-Strahler, anche consigliabile stimare direttamente
lesponente m della legge di potenza (A.10) in base ai relativi valori di portata indice e
di superficie imbrifera sottesa.
In caso di forte disomogeneit dei bacini sottesi rispettivamente dalle sezioni S1 e S2,
bisogna invece ricorre a metodi indiretti, quali il metodo geomorfoclimatico e la
simulazione idrologica. I dati disponibili per la sezione S1 consentono in tale caso un
controllo di qualit del metodo e una eventuale taratura dei parametri del modello
impiegato caratterizzati da maggiore incertezza. Il metodo della traslazione
geomorfoclimatica si presta a valutazioni speditive, ma la sua applicazione piuttosto
sensibile al controllo di un operatore esperto. Di conseguenza, va consigliato nella
maggior parte dei casi limpiego della simulazione idrologica.
Portata indice in siti fluviali prossimi a stazioni idrometriche (bacini
disomogenei). In caso di prossimit dei siti e di disomogeneit dei bacini
scolanti, conviene identificare e tarare un modello idrologico di simulazione
afflussi-deflussi per il sito idrometrico S1 sulla base dei dati idrometrici e
pluviometrici ivi disponibili. In particolare, il metodo della simulazione
dellevento critico fornisce un buon compromesso tra complessit delle
elaborazioni e affidabilit dei risultati. I parametri del modello devono
consentire una concettualizzazione delle caratteristiche salienti del bacino
idrografico, in modo da poter riutilizzare tale modello, una volta ricalibrato
in base alle caratteristiche del bacino sotteso dal sito S2 in esame, per
valutare qindice[S2] via simulazione. Unalternativa costituita dal metodo
della traslazione geomorfoclimatica.
In definitiva, la procedura di valutazione per i siti fluviali prossimi a stazioni
idrometriche, con risposte di versante omogenee e disomogenee, segue lo schema di
Figura A.3.6.
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 25/58
Figura A.3.6. Procedure di
valutazione per i siti fluviali prossimi a
stazioni idrometriche.
Siti fluviali prossimi a stazioni idrometriche
Metodo della Portata Indice
Portata IndiceCurva di Crescita Regionale
Traslazione
MetodoScala-Invariante
Simulazione Idrologica
Portata Indice nel Sito Idrometrico
Procedura per i siti dotati di stazioni idrometriche
Disomogenea Risposta dei
Versanti
Omogenea Risposta dei
Versanti
Traslazione geomorfoclimatica
Siti fluviali prossimi a stazioni idrometriche
Metodo della Portata Indice
Portata IndiceCurva di Crescita Regionale
Traslazione
MetodoScala-Invariante
Simulazione Idrologica
Portata Indice nel Sito Idrometrico
Procedura per i siti dotati di stazioni idrometriche
Disomogenea Risposta dei
Versanti
Omogenea Risposta dei
Versanti
Traslazione geomorfoclimatica
A.3.4. Siti fluviali di bacini dotati di stazioni idrometriche
Questo caso saliente, in parte assimilabile al caso precedente, si riferisce alla situazione
in cui non sono disponibili osservazioni di portata lungo lasta fluviale in esame, ma
sono presenti nel bacino stazioni idrometriche dotate di scala di deflusso (v.
Figura A.3.7). A rigore, in caso di omogenea risposta dei versanti del bacino in esame e
di quello dotato di stazione idrometrica, si potrebbe ancora ricorrere al metodo della
traslazione scala-invariante. In questo caso, per, le incertezze di stima sono di norma
maggiori che nel caso precedente.
Figura A.3.7. Situazione tipica di valutazione nei siti S2 e S3 di un
bacino dotato di stazione idrometrica nel sito S1.
S2
A1
S3
A3
S1A2
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 26/58
Portata indice in siti fluviali di bacini dotati di stazioni idrometriche
(bacini omogenei). In caso di prossimit e omogeneit dei bacini scolanti,
una volta stimata la portata indice qindice[S1] nel sito S1 dove ubicata la
stazione idrometrica, il corrispondente valore qindice[S2] nel sito S2 in esame
si pu ricavare con la formula
m
indiceindiceA
ASqSq
1
212 , (A.10)
dove A1 e A2 sono le aree dei rispettivi bacini idrografici sottesi, mentre
lesponente m caratterizza linvarianza di scala a livello regionale.
La valutazione dellomogeneit un esercizio abbastanza complesso e soggetto, in
questo caso, a un elevato margine di incertezza. In generale, conviene quindi ricorrere
allapplicazione dei metodi indiretti, sfruttando le osservazioni disponibili per operare
un controllo della metodologia adottata. Tale controllo va condotto applicando in via
preliminare la metodologia indiretta al sito dotato di stazione idrometrica, in modo da
ottenere indicazioni sulle prestazioni del modello per il macro-bacino preso in esame.
In ordine di affidabilit crescente, sono applicabili sia le formule empiriche, sia il
metodo geomorfoclimatico, sia la simulazione idrologica (v. Figura A.3.8). La
simulazione idrologica richiede la costruzione di un modello di trasformazione afflussi-
deflussi per il sito di interesse, mentre il metodo geomorfoclimatico si basa su una
approssimazione del secondo ordine delle statistiche di piena a partire da quelle degli
eventi di precipitazione intensa. Nei primi due casi va operato un controllo dei risultati
confrontando le stime indirette nel sito idrometrico con quelle dirette, se linformazione
ivi disponibile consente valutazioni affidabili di tipo diretto. In caso di simulazione
idrologica, tale informazione consente leventuale taratura del modello di
trasformazione afflussi-deflussi, qualora il modello adottato contenga parametri di
calibrazione. Se si utilizzano invece modelli concettuali o fisicamente basati che non
prevedono parametri di calibrazione, linformazione sperimentale consente la
validazione del modello.
Portata indice in siti fluviali di bacini dotati di stazioni idrometriche
(bacini disomogenei). Nei siti fluviali di bacini disomogenei dotati di
stazioni idrometriche sono applicabili, in ordine di affidabilit crescente sia
il metodo geomorfoclimatico, sia la simulazione idrologica. Se
linformazione idrometrica disponibile consente valutazioni affidabili di tipo
diretto, conviene operare un controllo dei risultati del metodo
geomorfoclimatico confrontando le stime indirette nel sito idrometrico con
le stime dirette. In caso di impiego della simulazione idrologica,
linformazione idrometrica va utilizzata per lidentificazione, leventuale
taratura e la validazione del modello di trasformazione afflussi-deflussi. In
particolare, il metodo della simulazione dellevento critico fornisce un
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 27/58
buon compromesso tra complessit delle elaborazioni e affidabilit dei
risultati.
Siti fluviali di bacini dotati di stazioni idrometriche
Metodo della Portata Indice
Portata IndiceCurva di Crescita Regionale
Simulazione Idrologica
Formule Empiriche
Taratura e validazione del modello per i bacini
limitrofi dotati di stazioni idrometriche
Metodo Geomorfoclimatico
Controllo del metodo per i bacini limitrofi dotati di stazioni idrometriche
TraslazioneProcedura per i siti prossimi a
stazioni idrometricheMetodi Indiretti
Siti fluviali di bacini dotati di stazioni idrometriche
Metodo della Portata Indice
Portata IndiceCurva di Crescita Regionale
Simulazione Idrologica
Formule Empiriche
Taratura e validazione del modello per i bacini
limitrofi dotati di stazioni idrometriche
Metodo Geomorfoclimatico
Controllo del metodo per i bacini limitrofi dotati di stazioni idrometriche
TraslazioneProcedura per i siti prossimi a
stazioni idrometricheMetodi Indiretti
Figura A.3.8. Procedura di valutazione per i siti fluviali di bacini dotati di stazioni idrometriche.
A.3.5. Siti fluviali di bacini privi di stazioni idrometriche
Questa tipologia dipinge la situazione che si presenta nella maggior parte delle
applicazioni pratiche, laddove la necessit di valutare la piena di progetto si scontra con
lassoluta carenza di informazioni idrometriche. La stima della portata indice va
giocoforza condotta con metodi indiretti, ossia stimando il valore di qindice per mezzo di
una delle opzioni illustrate nel Paragrafo 3 del Capitolo 3 dellAllegato Tecnico.
Quando si dispone di osservazioni dirette in corsi dacqua di bacini idrologicamente
simili, lapplicazione del metodo indiretto pu altres giovarsi di tale informazione al
fine di restringere i larghi margini di incertezza che affligge comunque le stime
indirette, come indicato nello schema di Figura A.3.9.
Quali parametri di identificazione del bacino idrologicamente simile per il controllo di
qualit della procedura si possono utilizzare, in prima istanza,
gli indici di composizione dalla rete idrografica di Horton-Strahler ovvero, la dimensione frattale del reticolo, pari al rapporto D = Log(RB) / Log(RL), dove RB
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 28/58
indica il rapporto di biforcazione e RL il rapporto di lunghezza11
ovvero, utilizzando
lo schema topologico, D = Log(2M 1) / Log(L), dove M e L indicano
rispettivamente la magnitudo e il diametro topologico della rete12
;
lindice di assorbimento CN o Curve Number, che si ottiene combinando informazioni qualitative sulla natura idrologica del suolo e sulluso del suolo
13,14;
i parametri delle linee segnalatrici di probabilit pluviometrica scala-invarianti, valutate in unallocazione possibilmente baricentrica nel bacino; se h indica laltezza
di pioggia e d la durata, esse sono esprimibili come h = a1 wT d, dove a1 rappresenta
il valore atteso dellaltezza di pioggia massima annuale per una durata unitaria, wT
una funzione di frequenza legata, in prima approssimazione, al coefficiente di
variazione dellaltezza di pioggia indipendente dalla durata, e un esponente di
scala15
.
I parametri D, CN, a1 e si possono utilizzare quali indici-guida, in quanto giocano un
ruolo importante nellassetto idrologico di piena.
11
La Barbera, P. & R. Rosso, On the fractal dimension of stream networks, Water Resour. Res., 25(4),
735-741, 1989. 12
Agnese, C., Dasaro, F., Grossi, G. & R. Rosso, Scaling properties of topologically random channel
networks, Journal of Hydrology, Vol. 187, p.183-193, 1996. 13
Soil Conservation Service, National Engineering Handbook, section 4, Hydrology, Rev. ed., U.S.
Department of Agriculture, Washington D.C., U.S.A, 1986. 14
De Michele, C., Guidi, G. & R. Rosso, La valutazione della risposta idrologica del terreno nel bacino
padano. Caratterizzazione spaziale e mappatura del massimo potenziale di ritenzione idrica,
LAcqua, no.6, p.17-24, 2000. 15
Rosso, R., De Michele, C. & A. Montanari, La previsione statistica delle piogge di forte intensit e
breve durata. Applicazione alla liguria tirrenica e al bacino del Po, in: La difesa idraulica del
territorio, a cura di U. Maione e A. Brath, Editoriale Bios, 1-30, Cosenza, 1997.
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 29/58
Portata indice nei siti fluviali privi di osservazioni idrometriche. Nei siti
fluviali di bacini privi di stazioni idrometriche sono applicabili, in ordine di
affidabilit crescente, le formule empiriche, il metodo geomorfoclimatico, e
la simulazione idrologica. Questultima fornisce le maggiori garanzie di
robustezza ed affidabilit delle stime.
Tra i metodi di simulazione idrologica, il metodo della simulazione
dellevento critico offre un accettabile compromesso tra complessit di
calcolo, quantit e qualit dei dati pluviometrici necessari
allimplementazione, e affidabilit di stima.
Adottando le prime due opzioni (formule empiriche e del metodo
geomorfoclimatico) conviene operare in via preliminare un controllo dei
risultati, confrontando le stime dirette nel sito idrometrico di un bacino
idrologicamente simile con le stime indirette del metodo prescelto.
Anche in caso di impiego della simulazione idrologica, lidentificazione,
leventuale taratura e la validazione del modello di trasformazione afflussi-
deflussi va condotta in via preliminare su un bacino strumentato
idrologicamente simile.
Figura A.3.9. Procedura di
valutazione per i siti
fluviali di bacini privi di
stazioni idrometriche.
Siti fluviali di bacini privi di stazioni idrometriche
Metodo della Portata Indice
Portata IndiceCurva di Crescita Regionale
Simulazione Idrologica
Formule Empiriche
Taratura del modello su bacini idrologicamente simili dotati di stazioni
idrometriche
Metodo Geomorfoclimatico
Controllo del metodo su bacini idrologicamente simili dotati di stazioni
idrometriche
Siti fluviali di bacini privi di stazioni idrometriche
Metodo della Portata Indice
Portata IndiceCurva di Crescita Regionale
Simulazione Idrologica
Formule Empiriche
Taratura del modello su bacini idrologicamente simili dotati di stazioni
idrometriche
Metodo Geomorfoclimatico
Controllo del metodo su bacini idrologicamente simili dotati di stazioni
idrometriche
A.3.6. Siti fluviali in corrispondenza o prossimi alle dighe
Per i siti fluviali in corrispondenza o prossimi alle dighe, laddove si dispone di serie
consistenti di registrazioni del livello idrometrico, la procedura di valutazione segue lo
schema di Figura A.3.10. Almeno in via teorica, il patrimonio storico dei rilevamenti
condotti sugli organi di scarico delle dighe reperibile presso i diversi Servizi Tecnici
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 30/58
di controllo nazionali e regionali o presso gli stessi concessionari. Tale patrimonio
rappresenta in questi casi una importante fonte alternativa di osservazioni dirette
rispetto ai dati ufficiali pubblicati dallex-SIMN (o dagli enti regionali poi subentrati).
Limpiego di tale informazione richiede un notevole sforzo di ricostruzione
dellidrogramma in ingresso agli invasi, al fine di determinare il dato di portata al colmo
di piena indisturbata. La procedura di simulazione idraulica necessaria alla ricostruzione
degli idrogrammi in ingresso viene illustrata nellAllegato Tecnico. Sono peraltro
disponibili diversi prodotti software implementabili a tale scopo.
In base alla ricostruzione dellidrogramma in ingresso q(t) per lintero periodo
disponibile, viene determinata la serie indisturbata dei massimi annuali (AFS) ovvero,
se la durata delle osservazioni disponibili limitata, la serie indisturbata di durata
parziale (PDS). Le serie di dati indisturbati cos ricostruiti sono assimilabili a serie
osservate e la procedura di valutazione prosegue quindi secondo le indicazioni
introdotte in precedenza per i metodi diretti AFS e PDS. Rispetto alle osservazioni nei
siti dotati di stazione idrometrica, i dati ottenuti dalla procedura di ricostruzione
possono comunque presentare una maggiore incertezza di campionamento legata alla
qualit dellinformazione disponibile. Le maggiori fonti di incertezza sono date dalla
risoluzione relativa con cui viene osservata la quota dinvaso rispetto ai volumi
invasabili; dalla modalit e dalle procedure di acquisizione e archiviazione dei dati di
gestione dellimpianto; e dalleffettivo funzionamento idraulico delle luci di efflusso
rispetto alla configurazione di progetto della diga.
In particolare, se la serie AFS dei dati ricostruiti (q1,, qn) di lunghezza sufficiente,
si pu stimare la portata indice con il metodo diretto tramite la formula (A.7). Tramite la
metodologia riportata nellAllegato Tecnico si calcola il relativo errore standard di
stima. Quando si utilizza la serie PDS, se ne calcola il valore medio con la formula
(A.8) e si valuta la portata indice con la formula (A.9) particolarizzata per la regione
omogenea in esame. Quando la durata delle osservazioni insufficiente allapplicazione
del metodo diretto AFS o PDS, gli idrogrammi ricostruiti fornisco dati utili per
lapplicazione del metodo della simulazione idrologica, che, in questo caso, costituisce
il metodo indiretto di riferimento. In caso di simulazione, gli idrogrammi ricostruiti
costituiranno una preziosa fonte di informazione. Quando il modello di trasformazione
afflussi-deflussi contiene parametri di calibrazione, tali informazioni consentono infatti
la taratura del modello. Se si utilizza invece un modello concettuale o fisicamente
basato, che non prevede parametri di calibrazione, questa informazione consente la
validazione del modello stesso.
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 31/58
Figura A.3.10. Procedura di
valutazione per i siti fluviali in
corrispondenza o prossimi alle dighe.
Siti fluviali in corrispondenza o prossimi alle dighe
Metodo dellaPortata Indice
Metodo Diretto
Portata Indice
SimulazioneIdrologica
Traccestoriche
Stima CDF Locale
Curva diCrescitaRegionale
Metodo Indiretto
StimaDirettaAFS
StimaDirettaPDS
FormuleEmpiriche
MetodoGeomorfoclimatico
Simulazione Idraulica del Serbatoio
Serie AFS/PDS Ricostruita
Portata indice nei siti diga. Per i siti fluviali in corrispondenza o prossimi
alle dighe, laddove si dispone di serie consistenti di registrazioni del livello
idrometrico, viene ricostruita la serie indisturbata delle portate al colmo di
piena tramite simulazione idraulica dellinvaso. I dati ottenuti vengono
quindi elaborati con metodi diretti o indiretti, secondo il ventaglio
procedurale illustrato in precedenza per i siti dotati di stazione idrometrica.
A.3.7. Siti fluviali caratterizzati da elevata antropizzazione
Nei siti fluviali in corrispondenza o prossimi ad agglomerati urbani dove non sono
applicabili i metodi diretti in assenza di dati specifici, si possono spesso surrogare i dati
idrometrici tradizionali con dati di origine storico-documentale, legati a eventi
alluvionali salienti, ovvero si pu fare riferimento a sezioni idrauliche di controllo,
laddove si ha notizia certa del superamento di prefissati livelli caratteristici.
In questi casi il metodo delle tracce storiche (v. Capitolo 3 dellAllegato Tecnico)
fornisce uno strumento utile ad affrontare le situazioni dove storicamente si sono
verificate esondazioni, ovvero laddove sia possibile ricostruire i livelli idrici di massima
piena in base a documentazioni affidabili, soprattutto in relazione a opere di ingegneria
idraulica di asservimento del corso dacqua (quali ponti, restringimenti, canalizzazioni e
coperture) e di difesa fluviale (quali argini, scolmatori e casse di espansione).
Nellimpiego delle fonti storico-documentali va comunque esaminato con attenzione il
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 32/58
carattere evolutivo del sistema fluviale, soprattutto in relazione agli interventi
delluomo. A tal fine, i dati del Censimento delle aree italiane storicamente colpite da
frane e da inondazioni del CNR-GNDCI possono costituire una utile base di partenza16
.
Lapplicazione del metodo delle tracce storiche ha comunque una valenza
complementare rispetto alluso di altri metodi indiretti di stima. Lo schema di
Figura A.3.11 fornisce una sintesi della procedura di valutazione per queste situazioni
nei casi che non ricadono nelle situazioni speciali descritte in precedenza. In ordine di
affidabilit fortemente crescente, sono applicabili sia le formule empiriche, sia il metodo
geomorfoclimatico, sia la simulazione idrologica. Questultima risponde anche alla
necessit di garantire una corretta valutazione di modificazioni del territorio e
dellassetto fluviale eventualmente intervenute nel corso del tempo.
Figura A.3.11. Procedura di
valutazione per i siti fluviali di bacini
fortemente antropizzati, non
dotati n prossimi a una stazione
idrometrica, n posti in bacini dotati
di stazioni idrometriche.
Siti fluviali di bacini fortemente antropizzatiprivi di registrazioni idrometriche
Metodo dellaPortata Indice
Portata Indice
SimulazioneIdrologica
Traccestoriche
Curva diCrescitaRegionale
Metodo Indiretto
FormuleEmpiriche
MetodoGeomorfoclimatico
Analisi storico-documentaleMAPPAVI
16
CNR-GNDCI, MAPPAVI: Censimento delle aree italiane storicamente colpite da frane e da
inondazioni, Versione 1.2, [email protected], CNR-GNDCI, Dicembre, 1998.
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Criteri di verifica e valutazione delle portate al colmo e degli idrogrammi di piena nei bacini idrografici liguri LINEE GUIDA 33/58
Portata indice in siti fluviali fortemente antropizzati. Per i siti fluviali in
corrispondenza o prossimi ad agglomerati urbani dove non sono applicabili i
metodi diretti in assenza di dati idrometrici, la portata indice viene valutata
utilizzando i metodi indiretti di 3.3.4 dellAllegato Tecnico, a seconda
della specifica tipologia di situazione.
A complemento di tale valutazione il metodo delle tracce storiche fornisce
uno strumento utile ad affrontare le situazioni dove storicamente si sono
verificate esondazioni, ovvero laddove sia possibile ricostruire i livelli idrici
di massima piena in base ad affidabili informazioni storico-documentali.
Quando sono stati documentati h superamenti in n anni della soglia qs
identificata dalle tracce storiche, la portata indice viene stimata con la
formula
sT
sindice
x
, (A.11)
a partire dai valori della portata di riferimento storicame