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Turismo in Croazia

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Turismo in Croazia

• La Croazia è al 21° posto nella graduatoria degli arrivi turistici ed al primo tra i Paesi della ex Jugoslavia

• Nella tipologia balneare viene considerata un competitore emergente rispetto all’Italia

• I punti di forza: prezzi contenuti (anche se in crescita), mare pulito, possibilità di praticare diversi sport nautici (vela, windsurf,…) molteplicità di tipologie ricettive

• I flussi provengono da Germania, Austria, Italia, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia

Plitvice

Paklenica

Risnjak

PARCHI NAZIONALI

La regione costiera della Dalmazia, appartenente per gran parte alla Croazia, ma anche alla Bosnia-Erzegovina e al Montenegro, è caratterizzata da coste molto frastagliate, che presentano un susseguirsi di piccole baie dalle acque trasparenti fronteggiate da isole e isolotti più o meno grandi.

La costa balcanica del mare Adriatico è interessata da un fenomeno di subduzione, è irregolare e segnata da insenature dette VALLONI, come quello nella fotografia. La costa italiana, al contrario, è interessata da un fenomeno di innalzamento, ha un andamento rettilineo e senza interruzioni, e il mare ha bassi fondali. Queste differenze sono dovute alla collisione della placca africana con quella eurasiatica, provocata da potenti forze che danno origine anche ai vulcani, alle catene montuose e ai fenomeni di sommersione.

Un vasto vigneto dell'isola di Korčula, nell'Adriatico, al largo della costa croata. I vigneti della Croazia producono vini molto rinomati, che costituiscono un'importante risorsa dell'economia nazionale.

I vigneti si distribuiscono lungo la costa dalmata, dove traggono beneficio dal clima mite; il suolo dell'interno del paese è invece poco fertile.

Umago. La città vecchia, il porto turistico, le strutture balneari

La piazza centrale di Umago con la chiesa barocca di Santa Maria

Parenzo : Sant’Eufrasia 5° sec. – mosaici 6°

sec.

Rovigno splendida cittadina di stampo veneziano, dominata dalla chiesa di S. Eufemia (17° sec.) e al centro di una imporatante area balneare

Pola. 3000 anni di storia, fondata dagli Illiri, successivamente colonia romana, bizantina, franca, veneziana. Ebbe importanza nel sec. 19° come principale porto militare dell’Impero austro-ungarico

Pola anfiteatro romano (1° sec. d. C.) destinato alle lotte tra gladiatori. Di forma ellittica ha un diametro massimo di 130 metri e poteva ospitare sino a 20.000 spettatori

Nell’interno le gradinate sono scomparse. Vengono organizzati spettacoli estivi con una capienza di 5000 spettatori

Tempio di Roma ed Augusto (2° sec. a.C. – 14 d.C.) trasformato successivamente in chiesa bizantina, deposito veneziano e oggi museo di sculture romane.

Isole Brioni - 14 isole, meta del turismo di elite negli anni ’30, diventate Parco Nazionale nel 1983.

Si possono avvistare diverse specie di uccelli e mammiferi (daini, mufloni, cervi, zebre).

Si possono visitare i resti di una villa romana del 1° sec., la basilica bizantina dio Santa Maria, il castello del sec. 16°

Abbazia – Opatija

Nel 1453 fu sede di un abbazia benedettina che le dà il nome e i cui resti sono visibili nella chiesetta di San Giacomo vicino al mare. Nel 19° sec. divenne luogo di vileggiatura dell’aristocrazia austroungarica

Venne definita la “Nizza austriaca” e venne frequentata da sovrani e aristocratici europei.

Presenta ville ed alberghi in stile liberty incastonati in una rigogliosa vegetazione mediterranea e sub tropicale

Maggior porto commerciale della Croazia - Fiume dista 65 Km da Trieste ed è la seconda città della Croazia, per importanza, e il primo mercato del pesce del Quarnaro per qualità e fornitura. Colonia romana con il nome di Tersaticae passò successivamente sotto la giurisdizione del Vescovo di Pola (XII secolo), fino a divenire parte dell'Impero Austriaco (XVI secolo) che ne favorirono lo sviluppo con importanti opere viarie (strada che collega Vienna con il Quarnaro). La costruzione della Ferrovia (tratto Fiume - Zagabria - Budapest - Vienna) risale al 1873. Oggi la città è attiva nella cantieristica navale e, pur non essendo interessante dal punto di vista turistico (non ha spiagge), ha ottimi ristoranti, numerosi negozi e locali notturni.

Colonia romana con il nome di Iader, la città croata di Zara fu in seguito, alla metà del primo millennio d.C., il principale porto dell'Adriatico. Conserva numerose testimonianze architettoniche della sua origine romana: tra queste vi sono resti di mura con tre porte d'ingresso (nella foto quella cosiddetta "di Terraferma"), resti di terme e di case private e il Foro, affiancato dalla basilica e dal Capitolium.

Alla fine del III secolo d.C. l'imperatore romano Diocleziano fece costruire una grande residenza nella città dalmata di Spalato, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Il grande palazzo-fortezza, sebbene gravemente danneggiato dagli avari nel VII secolo, servì in seguito da rifugio agli abitanti della città e dei borghi circostanti; nel corso dei secoli i cittadini costruirono le loro case tra le rovine del palazzo, incorporando in nuove strutture i muri, le colonne e gli ornamenti rimasti.

Fondata nel VII secolo, Fortificata nel Medioevo, la città croata di Dubrovnik fu a lungo un'entità politica indipendente. Nel corso della sua lunga storia ha avuto strette relazioni con i bizantini, i veneziani, gli ungheresi e i turchi ottomani. Dopo aver fatto parte dell'impero austroungarico, divenne iugoslava dopo la seconda guerra mondiale.

Nel 1991, quando la Croazia dichiarò l'indipendenza dalla Iugoslavia, Dubrovnik fu bombardata dalle forze serbe, subendo gravi danni oggi quasi del tutto riparati.

Istituito nel 1949, il parco occupa una superficie di 194 km² e costituisce un'importante meta turistica. I suoi obiettivi sono la tutela e la conservazione del caratteristico paesaggio carsico, ricco di laghi e cascate. L'attrattiva principale è data dagli spettacolari laghi di Plitvice, una serie concatenata di 16 laghi disposti a gradinata, che creano suggestive cascate che si gettano da rocce di travertino e terminano in una gola.Oltre ai laghi, il parco comprende fitte foreste. Gli alberi più comuni sono il faggio e il carpino, talvolta il pino silvestre e il pino austriaco. Oltre a numerose specie di uccelli, nel parco vivono anche il cervo, l'orso bruno, il lupo, il gatto selvatico e il tasso. Nel 1979 il parco divenne parte del patrimonio mondiale (WHS) dell'UNESCO.

Le celebri grotte di Postumia si trovano nella Slovenia sudoccidentale, a una quarantina di chilometri dal confine triestino. Il complesso speleologico include oltre 50.000 grotte scavate nella roccia calcarea dall'azione erosiva dei fiumi sotterranei che attraversano la regione del Carso. La grotta principale è lunga 19,5 km ed è attraversata da corsi d'acqua in cui vive il proteo, un piccolo anfibio preistorico.

Le grotte di Postumia sono un intreccio di 20 km di caverne, gallerie e sale, nelle quali le guide esperte hanno accompagnato in 185 anni una massa di 31 milioni di visitatori. Le grotte di Postumia sono le grotte più grandi del Carso e le grotte più visitate d’Europa. Le caverne più interessanti sono state scoperte nel 1818, l’anno successivo i paesani prepararono le grotte per le visite turistiche. Nell’anno 1872 fu costruita la ferrovia nell’anno 1984 arrivò la luce elettrica. Le grotte di Postumia sono le uniche al mondo, che dispongono di ferrovia interna per le visite. Già dalla metà del 17° secolo le grotte di Postumia sono oggetto d’interesse anche per i naturalisti e gli esploratori e sono note come la culla della speleobiologia, la scienza del mondo sotterraneo. Le grotte di Postumia sono aperte tutto l’anno, la visita dura circa un’ora e mezza.La temperatura nelle grotta è intorno ai 10 °C.

Scheda storica

• 7° sec. insediamenti di popolazioni slave• Nei secoli successivi si alternano periodi di

indipendenza con altri in cui subisce il dominio di popoli vicini (es. ungheresi)

• 16° sec. dominio asburgico, ottomano a sud, veneziano sulla costa

• 19° si diffondono idee di indipendenza degli slavi del sud (iugoslavi)

• 1918 regno indipendente con Slovenia e Serbia. Tensioni tra la componente serba e quella croata che si sente emarginata dal potere. L’Italia ottiene il controllo di Fiume (1924-1947)

• Anni ’30 diffusione del nazionalismo filo fascista e anti serbo degli ustascia

• 1941 invasione nazi fascista e creazione del regime collaborazionista

• 1944 liberazione da parte dell’armata jugoslava guidata de Tito

1945 La Repubblica federale di Iugoslavia fu costituita nel 1945 (Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Slovenia) e due province autonome (Kosovo e Vojvodina).

• 1980 morte di Tito ed esplosione dei nazionalismi

• 1990 elezioni libere e vittoria del partito nazionalista HDZ che presenta alcuni elementi del vecchio regime ustascia

• 1991 - 1992 dichiarazione di indipendenza e guerra con la Serbia con la diffusione della “pulizia etnica”

• Dal 1995 la Croazia viene sempre più isolata a causa del regime autoritario di Franjo Tudjman accusato di pulizia etnica nella riconquista di Knin

• 2000 vittoria alle elezione del partito socialdemocratico che collabora con il tribunale penale internazionale ed inizia il processo per entrare nella UE

• Attualmente il presidente è il socialdemocratico Stipe Mesic, il partito di maggioranza è l’HDZ, l’ingresso nell’UE è sospeso per la mancata consegna al Tribunale internazionale del gen. Ante Gotovina accusato di crimini contro l’umanità

CRISI EX JUGOSLAVIA

Nel 1991 abbandonarono la federazione la Slovenia, la Macedonia e la Croazia; quest'ultima si scontrò violentemente con l'esercito federale, composto principalmente da serbi.

La Bosnia-Erzegovina, resasi indipendente nel 1992, fu sconvolta da una furiosa guerra civile che si protrasse fino al 1995.

La federazione restò costituita da Serbia e Montenegro; tra i due paesi, tuttavia, soprattutto in seguito alla guerra in Kosovo (diventato di fatto, dal 1999, autonomo dalla Serbia e nel 2008 proclamatosi indipendente)

Nel 2006, il Montenegro si espresse, tramite un referendum, per la totale indipendenza.

Il 4 agosto del 1995, dopo quasi quattro anni di conflitto con serbi e bosniaci, la Croazia scatenò contro la repubblica serba di Krajina una massiccia offensiva per riconquistare l'enclave serba in Croazia; vittime a loro volta della "pulizia etnica", centinaia di migliaia di serbi furono messi in fuga e si diressero verso Banja Luka, la principale città serba della Bosnia.

In Bosnia-Erzegovina, prima della guerra scoppiata nei Balcani nel 1992, le diverse comunità etniche erano sparse per tutto il paese e molte erano le famiglie miste. La guerra, e soprattutto la tragica pratica della “pulizia etnica”, hanno ridefinito la presenza delle diverse comunità nella regione, forzando centinaia di migliaia di persone ad abbandonare le proprie case. Con gli accordi di Dayton, il territorio bosniaco è stato diviso sulla base di criteri etnici.

In seguito all'occupazione serba di Srebrenica del luglio 1995, i bosniaci musulmani furono costretti ad abbandonare la città, che le Nazioni Unite avevano loro riservato dichiarandola area protetta. La guerra civile era scoppiata nel 1991 tra le diverse etnie presenti in Iugoslavia in seguito alla frammentazione del paese avvenuta nel 1990 sull'onda della crisi dell'Europa comunista.

Dopo la guerra in Bosnia la federazione restò costituita da Serbia e Montenegro; tra i due paesi, tuttavia, soprattutto in seguito alla guerra in Kosovo (diventato di fatto, dal 1999, autonomo dalla Serbia e nel 2008 proclamatosi indipendente).

Nel 2006, il Montenegro si espresse, tramite un referendum, per la totale indipendenza.