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Giuseppe Rollini: “Maria Ausiliatrice”
Basilica Sacro Cuore di Gesù, 1887.
DEL MONDO
Periodico di collegamentodel Tempio Universale dellaDevozione al Sacro Cuore NUMERO 3 - ANNO VENTESIMO - MAGGIO/GIUGNO 2016
in questo numero Direttore responsabileGian Luigi Pussino
Promosso dallaPia Opera del Sacro Cuore
Editore e proprietàIspettoria Salesiana Romano Sarda
CollaboratoriRaffaele Panno, Antonio Sperduti,Giovanna Luchi, Rosamaria Nania,
Emma Ciccarelli, Paolo Evelli,Michelangelo Dessi
Direzione, redazionee amministrazione
Via Marsala, 42 - 00185 RomaTel. 06.444.83.403 - 06.444.83.411
Fotografi eBS, ANS, Ispett. Romana
Bruno Gherbassi
Della riproduzione parziale o integrale degli scritti,fotografi e e illustrazioni, non si restituiscono gli originali,
salvo previa intesa con il Direttore.
Pubblicazione bimestrale gratuita.
Registrazione presso il Tribunale di Roman° 00053/97 del 31-01-97
CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA
Diffusione gratuitaSpedizione in abbonamento postale
C/C postale n° 914010
Tipolitografi a Istituto Salesiano Pio XIVia Umbertide, 11 • 00181 Roma
Tel. 06.78.27.819 - [email protected]
Finito di stampare nel mese di Maggio 2016
Associata allaUnioneStampa PeriodicaItaliana
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CU REEL MMMMMOOOOONNNNNDO
pagina 1 Lettera del Rettore
Vita del santuario
4 La Famiglia Salesiana (FS) 6 Gruppi della Famiglia Salesiana
Cuore in preghiera
6 Primo venerdì nel mese di Maggio
10 In alto i cuori! 12 Primo venerdì nel mese di Giugno
Vita di San Giovanni Bosco
14 Poema dell'Amore educativo di Don Bosco 16 Alcuni pensieri pedagogici di Don Bosco
La Misericordia nel cuore
17 Anno Santo: la Porta Santa
La famiglia nel cuore
18 La famiglia, una opportunità
Cuore Giovani
20 I giovani in Medioriente... progetto E
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“Volgeranno lo sguardo a
colui che hanno trafi tto”
“Volgeranno lo sguardo a co-
lui che hanno trafitto”: tutto
il vangelo di Giovanni vuole
portarci a contemplare il fi anco di
Gesù da cui esce sangue ed acqua,
simbolo di una vita nuova che na-
sce dalla morte e apertura a vedere
il mistero di Dio e dell’uomo.
Stando agli altri evangelisti, al mo-
mento della morte si squarcia il velo
del tempio, nel vangelo di Giovan-
ni, invece, viene trafi tto il costato
di Gesù. Il Signifi cato è identico: il
vero tempio è Gesù, riconosciuto
come il Giusto, il Figlio di Dio.
Cerchiamo di entrare meglio nel
testo.
Siamo nella Parasceve, il giorno
prima del sabato, il momento in
cui si prepara la festa della Pa-
squa dei Giudei e nel tempio di
Gerusalemme si immola l’agnello
pasquale al quale non si rompo-
no le ossa.
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31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifi ssi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fi anco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafi tto.
(Giovanni 19, 31-37)
Dipinto di Francesco De Rohden che campeggia sull’altare maggiore della Basilica del Sacro Cuore
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Sul Golgota, la Parasceve induce i Giudei
a chiedere a Pilato che siano spezzate le
gambe ai condannati per provocare la loro
morte in breve tempo e che i loro corpi
fossero tolti dalle croci prima della festa
(il sabato) perché questa non venisse pro-
fanata. Ai due che sono con Gesù e che
sono ancora vivi spezzano le gambe e a
Gesù, che era già morto, non spezzano le
gambe, ma un soldato trafi gge con la lan-
cia il suo fi anco ed escono subito sangue
ed acqua.
Gesù è l’agnello pasquale al quale non
viene spezzato alcun osso e che con il pro-
prio sangue salva il popolo.
Il sabato richiama il compimento della crea-
zione: nella morte di Gesù la creazione rag-
giunge il suo compimento, lì tutto è compiu-
to e si realizza la Pasqua, la liberazione.
Dal fi anco trafi tto escono sangue ed ac-
qua che richiamano il compimento del
sacrifi cio nella morte per amore nostro di
Gesù che dona a noi tutta la sua vita e il
dono dell’acqua e dello Spirito, della nuo-
va creazione.
Giovanni afferma che dal fi anco trafi tto
escono subito sangue ed acqua: erano lì
che premevano per uscire. Dall’eternità il
Figlio voleva comunicare il sangue, la sua
vita ai fratelli e comunicare loro lo Spirito,
l’amore del Padre: è dall’eternità che Dio
vuole donarci questo sangue da cui na-
sciamo e questa acqua di cui viviamo. Dal
sangue del Giusto che porta su di sé le in-
giustizie del mondo per amore, scaturisce
la vita per tutti e il Giusto trafi tto da senso
a tutto il male della storia che diviene il luo-
go dove Dio rivela il suo amore estremo.
Il sangue che esce dal petto di Gesù pri-
ma dell’acqua è segno di tutta la sua vita
spesa per noi. A chi lo uccide e trafi gge,
Gesù offre la sua vita, ed è da questa vita
offerta per amore nell’evento della morte
che scaturisce l’acqua, simbolo della vita
e dello Spirito. Dalla ferita di Dio nasciamo
tutti noi, umanità nuova profondamente
amata da Dio e, per questo, resa libera.
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Il Tintoretto: “Crocifi ssione”. Venezia, Scuola di San Rocco
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Ed è guardando questo amore che noi
comprendiamo chi è Dio e chi siamo noi
riscoprendo l’identità di Dio e la nostra. Da
quella ferita da cui scaturiscono sangue ed
acqua, Dio ci dona la sua vita, la sua forza
e la sua tenerezza.
Testimone di tutto ciò è Giovanni, il disce-
polo amato: solo l’amore vede e rende te-
stimonianza di ciò che ha udito, visto, toc-
cato con mano. E da questa testimonianza
viene compartecipata al discepolo la gioia
di vedere e credere all’amore di Dio per
noi. È una testimonianza che ci interpella
e coinvolge, è un invito rivolto a noi perché
alziamo lo sguardo “a colui che hanno tra-
fi tto” per divenire testimoni della sua grazia.
“Volgeranno lo sguardo a colui che han-
no trafi tto”. Parola che ci consegna tutta
l’immensa potenza del sacrifi cio d’amore
di Gesù che salva l’intera uma-
nità, a partire da chi l’ha
trafi tto. È qui la fonte
della nostra
speranza,
della nostra vita
di carità e della
nostra gioia.
Abbiamo bisogno di “alzare lo sguardo”
per entrare e sentirci nel cuore del trafi tto
che ci attira a sé per donarci l’esperienza
dell’amore inesauribile e misericordioso
del Padre e del Figlio nello Spirito Santo.
Tutti ci sentiamo accolti, compresi, amati
e responsabilizzati come fi gli e come fra-
telli capaci di accogliere e vivere l’amore
donatoci. Tutti ci sentiamo salvati da quel
sangue sparso per la salvezza di tutti gli
uomini e che testimoniando la profondità
dell’amore di Dio per ogni uomo (specie
se peccatore) fonda la nostra fratellanza,
espressione della condivisa paternità divi-
na, vissuta nella capacità di amare come
Lui ci ha amati e di essere misericordiosi
come è misericordioso il Padre nostro che
è nei cieli.
A noi la gioia di chiedere al Signore di con-
formare il nostro cuore al suo per speri-
mentare la novità di vita nella Spirito alla
quale siamo da lui generati.
A noi la gioia di educare il nostro cuore nel
sentire propri i sentimenti di Cristo Gesù e
a portare frutti di Spirito Santo: amore, gio-
ia, pace, magnanimità, benevolenza, bon-
tà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
Don Raffaele Panno
di Gesù che salva l intera uma-
nità, a partire da chi l’ha
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formare il nostro cuore al suo per speri-
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IO La FAMIGLIA SALESIANA (FS)
Che cosa è la Famiglia Salesiana?
La Famiglia Salesiana è definita nella so-
stanza, nella missione e nella spiritualità
nella “Carta d’identità della Famiglia Sa-
lesiana”, emanata il 31-1-2012 dal Rettor
Maggiore Don Pascual Chávez Villa-
nueva, sviluppando la Carta della
Comunione di Don Egidio Viganò
[31-I-1995] e la Carta della Mis-
sione di Don Juan Edmundo
Vecchi. [25-XI-2000]
Defi nizione: “Famiglia sale-siana di Don Bosco è una comunità carismatica e spi-
Domenica 17 Aprile 2016, nella casa salesiana di Latina, sono convenuti tutti i rappresentanti dei gruppi della F.S. del Lazio per festeggiare insieme nel nome e nel carisma di Don Bosco.
Alleghiamo il Programma della giornata, perché il lettore si possa fare un’idea adeguata del signifi cato della giornata, in particolare della Celebrazione Eucaristica con il passaggio della Porta Santa della Cattedrale di San Marco di Latina.
Terminato il bicentenario della nascita di Don Bosco, pensiamo di fare cosa gradita presentare la Famiglia Salesiana, che oggi cerca di realizzare il carisma del Santo dei giovani.
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rituale formata da diversi Gruppi, istituiti e riconosciuti uffi cialmen-te, legati da rapporti di parentela spirituale e di affi nità apostolica”.
[Carta d’identità, Art. 4]
La defi nizione mette in rilievo soprattutto
tre elementi: carisma, spiritualità, vita dello
Spirito:
Carisma: è un dono dello Spirito Santo e
come tale realtà dinamica che si traduce in
ogni tempo secondo forme adeguate.
È la vocazione salesiana che si fa missione,
che si fa spiritualità ed è vissuta nello spirito
salesiano.
Spiritualità: sono i contenuti attorno a cui
si sviluppa l’esistenza spirituale. Per noi è
la Spiritualità Giovanile Salesiana, una ori-
ginale esperienza dell’amore di Dio, vissuta
da Don Bosco e diventata paradigma per
tutti i suoi fi gli, per tutti coloro che vogliono
condividere la sua vocazione.
Spirito: è il modo di vivere questa spirituali-
tà, lo spirito di famiglia che origina il sistema
preventivo, una testimonianza di spiritualità
condivisa: “Noi qui facciamo consistere la
santità nello stare molto allegri”...
Come e perché è sorta la F.S.?
“Per rispondere alle attese della gioventù e
dei ceti popolari del suo tempo, Don Bo-
sco fondò i Salesiani, le Figlie di Maria Au-
siliatrice e i Cooperatori. Molte altre forze
apostoliche con vocazioni specifiche diver-
se, vivendo del suo medesimo spirito e in
comunione fra loro, continuano oggi la sua
opera di educazione e di salvezza”.
[Carta della Comunione, art. 1]
Un po’ di storia: Don Bosco, un grande
“sognatore”, è iniziatore di un vasto movi-
mento per l’educazione e la salvezza inte-
grale dei giovani, più poveri e pericolanti.
Per questo ha fondato:
• Società di San Francesco di Sales [SDB, 18 dicembre
1859, Torino].
• Associazione di Maria Ausiliatrice [ADMA,
1869, Torino].
• Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice [FMA, 1872, Mornese].
Confondatrice: Sr. Maria
Domenica Mazzarello.
• Associazione Cooperatori Salesiani [ACS, ora ASC,
1876, Torino].
Dopo di lui una schiera di suoi fi gli
e devoti hanno sviluppato la Fami-
glia Salesiana, accentuando alcu-
ni aspetti del carisma del fondatore: oggi i gruppi della F.S. sono 30. Oltre una ventina hanno richiesto l’appartenen-za: per essere riconosciuti uffi cialmente i
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66 1. SOCIETÀ SALESIANA DI SAN FRANCESCO DI SALES - SALESIANI SDB
Congregazione Religiosa Clericale di Diritto Pontifi cio Fondatore: San Giovanni Bosco - Torino, 18 dicembre 1859
2. ISTITUTO FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE - FMA Istituto Religioso Femminile di Diritto Pontifi cio Fondatore: S. G. Bosco, S. Maria Domenica Mazzarello
Mornese, 5 agosto 18723. ASSOCIAZIONE SALESIANI COOPERATORI - CC SS Associazione Ecclesiale Pubblica di Fedeli Fondatore: San Giovanni Bosco - Torino, 9 maggio 18764. CONF. MONDIALE DEGLI EXALLIEVI/E
DI DON BOSCO - EX. DB Associazione Laicale,
riconosciuta come Organizzazione Mondiale Cattolica Fondatore: Beato Filippo Rinaldi - Torino, marzo 1908
5. CONF. MONDIALE DELLE EXALLIEVE/I DELLE FMA - EX. FMA
Associazione Laicale, riconosciuta come Organizzazione Mondiale Cattolica
Fondatore: Beato Filippo Rinaldi - Torino, marzo 1908
6. ISTITUTO SECOLARE VOLONTARIE DI D. BOSCO - VDB Istituto Secolare Femminile di Diritto Pontifi cio Fondatore: Beato Filippo Rinaldi - Torino, 20 maggio 1917
7. HIJAS DE LOS SAGRADOS CORAZONES DE JESUS Y MARIA - HH SS CC
Istituto Religioso Femminile di Diritto Pontifi cio Fondatore: Don Luigi Variara - Agua de Dios, 7 maggio 19058. SALESIANE OBLATE DEL SACRO CUORE DI GESÙ - SOSC Istituto Religioso Femminile di Diritto Pontifi cio Fondatore: Mons. Giuseppe Cognata
Bova Marina, 8 dicembre 19339. APOSTOLE DELLA SACRA FAMIGLIA - ASF Istituto Religioso Femminile di Diritto Pontifi cio Fondatore: Card. Giuseppe Guarino - Messina, 29 giugno 188910. CARITAS SISTERS OF MIYAZAKI - CSM SUORE DELLA CARITÀ DI MIYAZAKI Istituto Religioso Femminile di Diritto Diocesano Fondatore: Don Antonio Cavoli - Miyazaki, 15 agosto 193711. MISSIONARY SISTERS OF MARY HELP
OF CHRISTIANS - “Ferrandine” SUORE MISSIONARIE DI MARIA AIUTO DEl CRISTIANI Istituto Religioso Femminile di Diritto Pontifi cio Fondatore: Mons. Stefano Ferrando
Guwahati, 24 ottobre 194212. HIJAS DEL DIVINO SALVADOR - HDS FIGLIE DEL DIVIN SALVATORE Istituto Religioso Femminile di Diritto Diocesano Fondatore: Mons. Pedro Arnoldo Aparicio
San Vicente (El Salvador), Natale 195613. SISTERS SERVANTS OF THE IMMACULATE HEART
OF MARY - SIHM SUORE ANCELLE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA Istituto Religioso Femminile di Diritto Diocesano Fondatore: Mons. Gaetano Pasotti
Bang Nok Khuek, 7 dicembre 1937
della F.S. è necessario il riconoscimento
scritto del Rettor Maggiore, successore di
Don Bosco.
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Gruppi della Famiglia Salesiana
Per soddisfare la legittima curiosità del
lettore alleghiamo l’elenco dei Gruppi
facenti parte della F.S.
Elementi comuni della F.S.:• Spirito e carisma comuni;
• Missione e destinatari;
• Metodo educativo...
Spirito e carisma:• Primato assoluto di Dio:
“Da mihi animas, caetera tolle”.
• Modello e sorgente
nel Cuore di Cristo.
• Centro e sintesi: la carità pastorale.
Missione e destinatari:• Evangelizzare e promozione dei giovani,
più poveri e “pericolanti”.
• Cura particolare delle vocazioni.
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• Educazione alla fede
negli ambienti popolari.
• Annuncio del Vangelo ai popoli:
attività missionaria.
Metodo educativo e mezzi.• sistema preventivo: ragione, religione,
amorevolezza.
• uso sistematico dei mezzi della comuni-
cazione sociale.
Sistema preventivo, sistema educativo.
• Sistema preventivo: è lo spirito salesiano
che diviene educazione. Come tale è la tra-
duzione della spiritualità. È un modo con-
creto di vivere l’amore di Dio nel servizio
dell’educazione, come dono di sé, con una
presenza costante e preventiva tra i desti-
natari, progressivamente resi protagonisti
dell’educazione. Richiede l’atteggiamento
del buon Pastore, colui che cerca la peco-
rella smarrita e trovatala se la carica sulle
spalle...
• Sistema educativo: lo troviamo anche nei
manuali di pedagogia con i grandi pedago-
gisti del suo tempo. Un sistema impronta-
to ad una lettura positiva della natura della
persona del giovane (visione umanistica
cristiana di San Francesco di Sales), un ri-
fi uto chiarissimo di ogni mezzo coercitivo
ed una profonda valorizzazione del ruolo
dell’educatore e della sua presenza amica
in mezzo ai giovani.
Conclusione:
Speriamo di aver dato almeno una idea
della realtà della Famiglia Salesiana: Don
Bosco ci invita a sognare in grande, come
ha sempre fatto lui!
22. CONGREGAZIONE DELLE SUORE DELLA RESURREZIONE
Congregazione Religiosa di Diritto Diocesano Fondatore: P. Jorge Puthenpura - Guatemala, 15 settembre 197723. SUORE ANNUNCIATRICI DEL SIGNORE Congregazione Religiosa di Diritto Diocesano Fondatore: Mons. Ignazio Canazei su ispirazione di Mons. Luigi Versiglia - Shiu Chow (Cina), 30 maggio 193124. DISIPULOS (Istituto Seculare Don Bosco) - DISC Congregazione Religiosa di Diritto Diocesano Fondatore: Don Joseph D’Souza - India 197325. COMUNIDADE ÇANÇÃO NOVA - ASSOCIAÇÃO
INTERNACIONAL PRIVADA DE FIEIS - CN Amici di “CANÇÃO NOVA” - Associazione dei Fedeli Fondatore: Don Jonas Abib - Cachoeira Paulista, Brasil 197826. SUORE DI SAN MICHELE ARCANGELO - CSSMA Congregazione Religiosa di Diritto Diocesano Fondatore: Beato Bronislao Markiewicz
e Serva di Dio Madre Anna Kaworek27. SISTERS OF MARIA AUXILIATRIX Congregazione Religiosa di Diritto Pontifi cio Fondatore: Don M. C. Antony - Madras 197628. COMUNITÀ DELLE MISSIONARIE DI DON BOSCO - CMB Associazione privata di Fedeli Fondatore: Guido Pedroni - Bologna 198129. THE SISTERS OF THE QUEENSHIP
OF MARY IMMACULATE Congregazione Religiosa di Diritto Diocesano - 201130. VISITATION SISTERS OF DON BOSCO Congregazione Religiosa di Diritto Diocesano Fondatore: Mons. Hubert D’Rosario Schillong - 2012
14. IRMAS DE JESUS ADOLESCENTE - IJA SUORE DI GESÙ ADOLESCENTE Istituto Religioso Femminile di Diritto Diocesano Fondatore: Mons. Vicente Priante - Campo Grande, 8 dic. 193815. ASOCIACIÒN DAMAS SALESIANAS - ADS ASSOCIAZIONE DAME SALESIANE Associazione Ecclesiale Privata di Fedeli Laici Fondatore: Don Miguel Gonzalez - Caracas, 13 maggio 196816. ASSOCIAZIONE DI MARIA AUSILIATRICE - ADMA Associazione Ecclesiale Pubblica di Fedeli Fondatore: San Giovanni Bosco - 18 aprile 186917. CATECHIST SISTERS OF MARY IMMACULATE
AND HELP OF CHRISTIANS SUORE CATECHISTE DI MARIA IMMACOLATA AUSILIATRICE Istituto Religioso Femminile di Diritto Diocesano Fondatore: Mons. Louis La Ravoire Morrow - 12 dic.194818. DAUGHTERS OF THE QUEENSHIP OF MARY - DQM FIGLIE DELLA REGALITÀ DI MARIA IMMACOLATA Istituto Secolare Femminile di Diritto Diocesano Fondatore: Don Carlo Della Torre - Bangkok, 3 dic.195419. VOLONTARI CON DON BOSCO - Volontari CDB Associazione Pubblica Ecclesiale Maschile di Fedeli Laici (ordinata a diventare Istituto Secolare) Fondatore: Don Egidio Viganò - 12 settembre 199420. TESTIMONI DEL RISORTO IN CAMMINO
VERSO IL 2000 - TR 2000 Movimento Spirituale Fondatore: Don Sabino Palumbieri - 8 dicembre 198421. CONGREGAZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO Congregazione Religiosa di Diritto Pontifi cio Uffi cialmente, in italiano, si chiamano Micheliti Fondatore: Don B. Markiewicz - Polonia 1921
Primo venerdì del mese di Maggio
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LA PAROLADal Vangelo secondo Giovanni (2, 1-12)
Tre giorni dopo, ci fu uno spo-salizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.Nel frattempo, venuto a man-care il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».Vi erano là sei giare di pietra per la purifi cazione dei Giudei, contenenti ciascu-na due o tre barili.E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fi no all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al mae-stro di tavola». Ed essi gliene portarono.E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che ave-vano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli
“Il titolo di «Aiuto dei cristiani» attribuito all’augusta Madre del Salvatore non è cosa nuova nella Chiesa di Gesù di Cristo, ma in questi ultimi tempi si è cominciato a proclamarlo per la beata Vergine per un motivo tutto particolare. Non si tratta tanto d’invocare Maria per interessi privati, ma per i gravissimi e imminenti pericoli che possono minacciare i fedeli. Oggi è la stessa Chiesa cattolica che è assalita: è assalita nelle sue funzioni, nelle sacre sue istituzioni, nel suo Capo, nella sua dottrina, nella sua disciplina; è assalita come Chiesa cattolica, come centro della verità, come maestra di tutti i fedeli.E appunto per meritarsi una speciale protezione del Cielo si ricorre a Maria, come a Madre comune, come a speciale Ausiliatrice dei governanti e dei popoli cattolici.Perciò con piena verità dichiariamo che Maria è stata veramente costituita da Dio «Aiuto dei cristiani» e che in ogni tempo tale si è dimostrata nelle pubbliche calamità, specialmente a favore di quei popoli che pativano e lottavano per la fede.La santa Vergine ci aiuti a vivere attaccati alla dottrina e alla fede, di cui è capo il romano Pontefi ce vicario di Gesù Cristo, e ci ottenga la grazia di perseverare nel santo divino servizio in terra, per poterla poi un giorno raggiungere nel regno della gloria in cielo”.
(Giovanni Bosco, Maraviglie della Madre di Dio. O.E. XX, 217-220)
per meditare...
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n-sù o».re
ora icerà».per ontenenti ciascu-
disse: «Tutti servono da principio il vino buo-no e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fi no ad ora il vino buono». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insie-me con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.
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Giotto: “Nozze di cana”. Cappella degli Scroveni, Padova
Primo venerdì del mese di Maggio
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per pregare...
“O Maria, Vergine potente
Tu, grande e illustre difesa della Chiesa.
Tu, aiuto mirabile dei cristiani,
Tu, terribile come esercito schierato a battaglia,
Tu, che hai distrutto da sola tutti gli errori del mondo.
Tu nelle angustie, nelle lotte,
nelle necessità difendici dal nemico
e nell’ora della morte accoglici nei gaudi eterni.
Amen
(San Giovanni Bosco)
frasi da ripetere
In questo meseLeggiamo:• Atti degli Apostoli (capp. 1-2).• Vangelo secondo Giovanni
(capp. 14- 16).
Preghiamo:• Preghiera a Maria Ausiliatrice.• Misteri Gaudiosi del Rosario.
Intenzione:• Per il rispetto dell donne del mondo.• Per lo sviluppo della preghiera
del Rosario nella famiglia.
• Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
Preghiera a Maria Ausiliatrice
Preghiera a MariaO Maria, piena di grazia
madre di Cristo e madre nostra,
insegnaci il raccoglimento,
il silenzio e la meditazione.
Te sei stata povera di parole
ma ricca di opere,
povera di cose umane
ma ricca di Dio.
Tu ci inviti ogni giorno
all’ascolto della parola di Dio,
ad accogliere la sua salvezza,
a prendere sul serio la vita,
ad essere coerenti con la fede.
O Maria,
tu che sei la vita di umiltà che piace a Dio,
la via di semplicità che porta a lui,
la vita di servizio per i fratelli,
guarda il nostro mondo che manca di Dio,
manca di pace, manca di amore,
guarda la nostra povera vita
e assistici sempre
con la tua materna protezione.
(P. Maior)
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Pensieri e preghiere al Sacro Cuore
La Sacra Scrittura dice che i primi cristianiavevano un cuor solo e anima sola.Non mi stupisce: era il Cuore di Gesù che viveva in essi. Il Cuore di Gesù è il cuore della Chiesa”. Giacomo Noet
Le anime più affl itte sono le predilette del Cuore divino”. San Pio da Pietrelcina
Gesù, il Cuoreche custodisce e restituisce l’innocenza,non tradirà mai la mia fi ducia.In te, Signore, è la mia speranza;ti vedrò in cielo, dopo l’esilio.Quando si leva in me la tempesta,alzo il capo verso di te, Gesù,e nel tuo sguardo misericordioso leggo:«Creatura mai, io ho fatto i cieli per te!»Tu cerchi il mio amore,tu vuoi il mio cuore, Gesù, ed eccolo!Ti cedo ogni mio desiderio,o mio Sposo, mio Re!Per te, per te solo voglio amaretutto quello che amo”. Santa Teresa di Gesù Bambino
anime e più affflfl itittet sono le predilette del CuC oro e divino”. San PPio da Pietrelcina
Gesù, il Cuoreche custodisce e restituisisce l’innoco enenzaza,,non tradirà mai la mmiaia fifidducucia.In te, Signore, è la mmiaia speraanzn a;ti vedrò in cielo, dopo l’l’esesilioio.QuQ ando si leva in me la tetemppesta,aalzo il capo verso di te,, Geesùsù,e e nenel tuo sguardo misericorddioso leggo:«C«Creeatura mai, io ho fatto i cieli per te!»Tu cerchi il mio amore,tu vuoi il mio cuore, Gesù, ed eccolo!Ti cedo ogni mio desiderio,o mio Sposo, mio Re!Per te, per te solo voglio amaretututtttoo quq ello che amooo”. Santa Teresa di Gesùù Bammbibinono
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I CUORI!
Già Pascal diceva che ‘il cuore è luogo naturale della verità’
per cui se questo vale per ogni uomo non vale per nessuno
quanto per Gesù Cristo, poiché lui soltanto ha potuto dire:
«Io sono la Verità». Il Cuore di Gesù
è dunque il luogo della Verità: da questo centro irradia sul mondo
il mistero del Figlio di Dio”. Ignace De La Potterie
Il Cuore di Gesù è il ricco tesoro, la perla preziosa che dobbiamo scoprirenel segreto del suo corpo trafi tto”. San Bonaventura Gesù, chiudimi in fondo al tuo Cuore
e difendimi dagli assalti del nemico. Non attendo aiuto degli uomini: ogni mia speranza è in te.Dammi il tuo Cuore misericordioso, che può tutto, e sarà suffi ciente per me: non temo nulla.Di una cosa soltanto ho paura: di offendere te.Lascio a te la completa libertà di guidare l’anima mia per le strade che tu vuoi.Fammi riposare accanto al tuo Cuore” S. Faustina Kowalska
Gesù, sacerdote per l’eternità, adoratore del Padre,
primogenito tra molti fratelli.Cuore del mondo, misericordia di Dio,
giudice e Signore della nostra vita: tu ci hai chiamati e benedetti.
Noi confi diamo in te, perché sei fedele.Solo il tuo Cuore regale può insegnarcia dare un cuore al nostro quotidiano.Fà che nasca in noi l’uomo della fede,
della speranza e dell’amore, l’uomo della disciplina e della purezza, l’uomo della lieta confi denza
e della pazienza perseverante”. Karl Rahner
O Cuore di Gesù, ti amo, ti adoro e ti ringrazio.Guidami, salvami, cambiami in te.
Vieni a me, attirami a te: non rifi utare il soccorso al mio indegno cuore.
Metti il mio cattivo cuore nel tuo perché perseveri nel fare il bene
e nel fuggire il male...” S. Margherita M. Alacoque
Il nostro altare d’oro è il Cuore di Cristo.
Se il cuore di Gesù è veramente la porta, non c’è nulla di troppo o di esegerato in questa devozione: bisogna passare di là”. Giovanni XXII
Gesù, tu sei sempre con noi mediante il tuo Cuore,fa’ che stiamo sempre con te per mezzo del nostro cuore:
tutti i battiti siano per te.Che ti amiamo in modo unico,
con tutta la nostra forza e in vista di te solo; e che amiamo le creature come tu vuoi quanto tu vuoi.
I nostri pensieri, parole e azioni siano ispirati al tuo amoree tale da piacere quanto più è possibile al tuo Cuore”.
Charles De Foucauld
Stai davanti al Signore che pende dalla Croce con il Cuore squarciato;egli ha versato il sangue del suo Cuore per guadagnare il tuo cuore”. Santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein
Faammi riposare accanntot al tuo Cuororee S. Faausustitinan KKoo
eeesù, sacerdototo e e peper r l’eteterrninitàtà,,adoratattorore e del PaPadrdre,e,
prprp imimogo enniito trtra a mom lttii frfratateellii.CuC ore deel momondndo, mmisiserericicorordidia a didi
giududicicee e Siigngnorore dedelllla a nonoststrara vviitu cci i hahai i chchiaiamamatiti e bbenenededetettiti.
NoNoi i confinfifidddiaiamomo iinn tet , peercrché sei feSoSolol il tuo CuCuore reegale può insegna dare un cucuore e all nostro quotidiaFàF che nascaca iin n nonoi l’l’uou mo delellala ff
delllaa spsperanza e delell’l’amamorore, ll’u’uomomoo dedellllae dedelll a purerezzzza,a, ll’u’uoomoo dedella a lilieteta a coconn
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Primo venerdì del mese di Giugno
CUOREdel Mondo
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LA PAROLADal Vangelo secondo Luca (7,36-50)
Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure». «Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio pro-fumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!».
per meditare...• Proviamo a confrontare quei due personaggi che il Vangelo ci ha presentato accanto a Gesù. Oltre alla donna peccatrice, c’è anche il ricco fariseo Simone, che ha invitato a casa sua Gesù.Superfi ciale e prevenuto, Simone guarda Gesù con curiosità e sospetto, e in sostanza non lo capisce. Ha perfi no tralasciato le norme di buona creanza da praticare quando si accoglie un ospite di riguardo. Simone si considera sano ed è malato, si ritiene giusto ma rimane peccatore, astuto e invece è cieco. Passa davanti al mistero di Dio, e neppure lo sfi ora. Senza coscienza, incosciente.Al contrario quella poveretta ha intuito tutto di Gesù. Compie verso Gesù i gesti di cortesia che il padrone di casa gli aveva negato. Ha percepito in lui il mistero di Dio. Ha scoperto anche la verità su se stessa, una verità inquietante, e ha deciso di cambiare vita. Ora si dispone al bene, nonostante la sua miseria interiore. Docile alla voce della coscienza, risale dall’abisso della sua perdizione, e trova il perdono e la pace.Cerchiamo di capire il ruolo che la coscienza svolge anche nella nostra vita. Noi possiamo sentirla come una voce fastidiosa, e cercare di soffocarla. Con l’astuzia di Pinocchio, che con una martellata uccise il grillo parlante.Pinocchio era un burattino di legno, desidereva diventare un ragazzo normale in carne e ossa, e il grillo parlante cercava di suggerirgli come fare. Ma Pinocchio lo spiaccicò sul muro.
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Primo venerdì del mese di Giugno
frasi da ripetere
In questo meseLeggiamo:• Vangelo secondo Luca (capp. 7-9)• 1 Re (capp. 17-21)
Intenzione:• Per gli anziani,
gli emarginati e le persone sole.• Per i seminaristi, i novizi e le novizie.
• Signore, pietà. • Cristo, pietà. • Signore, pietà.
Preghiamo:• Coroncina del Sacro Cuore.• Preghiera al Sacro Cuore.
per pregare...
O Cristo, Signore della conversione,
apri il mio cuore al tuo giorno:
sia per me giorno di perdono e di tenerezza.
Se guardo i miei peccati,
chi può resistere davanti a te?
Purifi cami, salvami;
strappami dalle forze del male,
liberami dalle divisioni,
unifi ca il mio essere e la mia vita.
Donami la forza e la grazia,
perché contemplando le tue meraviglie,
avanzi verso la tua gioia.
Signore della conversione
Ebbene, la nostra coscienza va educata. È la presenza delle legge morale nel cuore dell’uomo. Ci conduce a Dio, ci ottiene la sua misericordia e il perdono.Allora... non facciamo come Pinocchio, non prendiamo a martellate la coscienza, ma lasciamo parlare il «grillo parlanta» che è in noi. Enzo Bianco, all’altare di Dio, L. p. 158
C’è la buona coscienza– La coscienza è la scienza del cuore. (Bernardo di Clairvaux)
– La coscienza è Dio presente nell’uomo. (Victor Hugo)
– La coscienza è il miglior libro di morale che abbiamo, e quello che si deve consultare di più. (Blaise Pascal)
– La coscienza è un cane da guardia che abbaia al peccato. (Anonimo)
– L’unico tiranno che accetto in questo mondo, è la silenziosa piccola voce dentro di me. (Gandhi)
...E c’è anche la coscienza cattiva– La sostanza più elastica del mondo non è la gomma: è la coscienza. (Edward Bulwer Lytton)
– Coscienza è quella cosa che secondo noi dovrebbero avere gli altri. (Taddeus)
– Ogni volta che chiamo la Coscienza, mi risponde la segreteria telefonica. (Mirco Stefan)
– Aveva la coscienza pulita. Infatti non la usava mai. (Stanislaw J. Lec)
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Mi hai dato il pane di vita
come provvista per il cammino
e annuncio del tuo ritorno:
fa’ che mi trovi nell’azione di grazie,
trasfi gurato dalla luce
del tuo perdono
e dallla gioia di ritrovarmi
(Pierre Griolet)
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Lettera del 1884: Poema dell’Amore educativo di Don Bosco (Continua dal numero precedente)
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Seconda scena: La Musoneria
avvicina l’altro allievo,
Giuseppe Buzzetti a pre-
sentare una situazione
completamente diversa.
[Giuseppe Buzzetti, nato nel
1832, allievo dell’Oratorio fi n
dagli inizi, studente, collabora-
tore laico, coadiutore religioso
nel 1877, affezionatissimo a
Don Bosco, morì nel 1892 a
Lanzo Torinese, dove era sta-
to mandato a riposare dopo la
morte di Don Bosco].
“Non udivo più grida di gioia e
cantici, non più vedeva quel
moto, quella vita come nella pri-
ma scena. Negli atti e nel viso
di molti giovani si leggeva una
noia, una spossatezza, una mu-
soneria, una diffidenza che face-
va pena al mio cuore”.
Don Bosco, rattristato profoda-
mente da questa visione, cerca
subito soluzioni per rimediare:
“ma come si possono rianima-
re questi miei cari giovani, ac-
ciocché riprendano l’antica vi-
vacità allegrezza espansione?”
“Coll’amore!” è la secca rispo-
sta di Buzzetti. Don Bosco ri-
mane costernato: ma i suoi col-
laboratori non amano i giovani?
E tutti i loro sacrifi ci?
“Ma ciò non basta: ci manca il
meglio” ribatte l’antico allievo.
“Che cosa manca adunque?”
“Che i giovani non solo siano
amati, ma che essi stessi cono-
scano di essere amati”.
Dal colloquio di Don Bosco con
Giuseppe Buzzetti emergono
una serie di “rimedi umana-mente e cristianamente fon-damentali” e che possiamo
riassumere nel termine amore.
Buzzetti precisa (noi possiamo
usare parole più aggiornate):
• amore dell’educatore per i
“valori e amori” dei giovani (noi
possiamo usare il termine em-
patia):
“essendo amati in quelle cose
che loro piacciono col parteci-
pare alle loro inclinazioni infan-
tili, imparino a veder l’amore in
quelle cose che naturalmente
lor piacciono poco; quali sono
la disciplina, lo studio, la mor-
tificazione di se stessi e queste
cose imparino a far con amore”.
l genitori, gli educatori, chi ha
autorità devono saper apprez-
zare le cose che per i giovani
sono importanti, quali la musi-
ca, le “canzonette”, la discote-
ca, i “messaggini”, etc ...
• famigliarità o, come si diceva
una volta nelle case salesiane,
lo spirito di famiglia, fonda-
mentale per i giovani che spes-
so non avevano famiglia.
“Come dunque fare per rom-
pere questa barriera?”
“Famigliarità coi giovani spe-
cialmente in ricreazione. Sen-
za famigliarità non si dimostra
l’amore e senza questo dimo-
strazione non vi può essere
confidenza. Chi vuole essere
amato bisogna che faccia ve-
dere che ama. Gesù Cristo si
fece piccolo coi piccoli e por-
tò le nostre infermità. Ecco il
Maestro della famigliarità.
Il maestro visto solo in catte-
dra è maestro e non più ma
se va in ricreazione coi giova-
ni diventa come fratello”.
• osservanza delle regole.“E quale è il mezzo precipuo
perché trionfi simile famigliarità
e simile amore e confidenza?”
subito soluzioni per rimedi
tili
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“L’osservanza esatta delle re-
gole della casa”.
Sembra che con questa ri-
sposta Buzzetti ci riporti in-
dietro, negando tutto quello
che ha affermato preceden-
temente dell’amore! Bisogna
capire adeguatamente cosa
intende Don Bosco per os-
servanza delle regole. Fin
dall’inizio dell’Oratorio sono
sorti “Regolamenti” con nor-
me da osservare e difetti da
evitare; la “Regola della casa”
per Don Bosco è garanzia di
reciproco rispetto nell’ambito
della vita sociale.
Altrimenti non avrebbe senso
l’appello fatto precedentemen-
te: “Perché si vuole sostituire
all’amore la freddezza di un re-
golamento? Perché i Superiori
si allontanano dall’osservanza
di quelle regole di educazione
che Don Bosco ha loro dettato?”
Non si tratta qui di regole, di
norme, di cose da evitare e di
cose da fare, ma di REGOLE
di EDUCAZIONE, di stile edu-cativo di Don Bosco, che ha
dato forma fi n dall’inizio al rap-
porto educativo nell’Oratorio di
Valdocco.
• rimedi educativi derivanti dalla reli-gione cristiana.* “sovrattutto [i gio-
vani] procurino di vi-vere nella S. grazia
di Dio. Chi non ha pace con
Dio, non ha pace con sé, non
ha pace con altri”.
• confessione “con stabilità nei
proponimenti” e Comunione.
• devozione a Maria Ausi-liatrice:“Predica a tutti grandi e picco-
li che si ricordino sempre che
sono figli di Maria Ausiliatrice.
Che essa stessa li ha qui radu-
nati per condurli via dai pericoli
del mondo, perché si amasse-
ro come fratelli e perché desse-
ro gloria a Dio e a lei colla loro
buona condotta”.
CONCLUSIONE
della LEITERA.
“Sapete che cosa desidera da
voi questo povero vecchio che
per i suoi cari giovani ha consu-
mato tutta la vita? Niente altro
fuorché, fatte le debite propor-
zioni ritornino i giorni felici dell’an-
tico oratorio ...
O miei cari figliuoli, si avvicina
il tempo nel quale dovrò di-
staccarmi da voi e partire per
la mia eternità [Don Bosco si
interrompe; il Segretario nota
che sta piangendo “non per
rincrescimento, ma per inef-
fabile tenerezza”]
quindi io bramo di lasciar voi, o
preti, o chierici, o giovani carissi-
mi, per quella via del Signore nel-
la quale esso stesso vi desidera”.
Le ultime parole
delle lettera del ‘84
Ci presentano un
Don Bosco estre-
mamente concreto,
che pensando all’e-
ternità non dimen-
tica che la realtà dei
giovani è fatta anche
di alimentazione (era
spartana a Valdocco
anche se abbondan-
te di “pagnotte”, per le
ristrettezze economi-
che) e di piccole cose
quotidiane, che fanno
gioire il cuore.
“Voglio che questa
gran festa [di Maria
Ausiliatrice] si celebri
con ogni solennità e D.
Lazzero [direttore] e D.
Marchisio [prefetto-economo]
pensino a far sì che stiamo al-
legri anche in refettorio.
La festa di Maria Ausiliatrice deve essere il preludio della festa eterna che dobbiamo celebrare tutti insieme uniti un giorno in paradiso.
Vostro aff. amico in G.C.
Sac. Gio. Bosco
Don Antonio Sperduti
PS.: le sottolineature sono mie
per evidenziare gli elementi che
considero più importanti.
“LLLL“L“L“L“L“L“L“LL’’’’’’’’o’’’’’oossssssererervavavanznznzaaa eseses ttttatatattttttataaataata dddddddddddddd llllelelelllllelele rrree-e- dididididdiddidi DDDDDDDDDiiiiiioioio. CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCChihhihihiihihiihiiiiihhihihihi nnnnonnonon hhhhhhhhaaa papapap cecece ccccononononononon
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Santuario di M. Ausiliatrice.
Quadro del pittore Crida
nella cappella di don Bosco.
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Alcuni PENSIERI pedagogici di DON BOSCO
• «Miei cari giovani, diffi cilmente potrete trovare chi più di me vi ami in Gesù Cristo, e chi più desideri la vostra vera felicità». (SPS 30)
• «Il mio sistema educativo si appoggia tutto sopra la ragione, la religione e sopra l’amorevolezza». (SPS 193)
• «La dolcezza nel parlare, nell’operare, nell’avvisare guadagna tutto e tutti». (SPS 366)
• «L’educazione è cosa di cuore, e Dio solo ne è padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l’arte e ce ne dà in mano le chiavi». (SPS 259)
• «La pratica del mio sistema educativo è tutta poggiata sopra le parole di San Paolo: “la carità è benigna e paziente, soffre tutto, ma spera tutto e sostiene qualunque disturbo”. Ragione e Religione sono gli strumenti di cui deve far uso costantemente l’educatore». (SPS 193)
• «Si otterrà più con uno sguardo di carità, con una parola d’incoraggiamento che dia fi ducia la cuore, che con non molti rimproveri, i quali non fanno che inquietare». (SPS 255)
• «Tutti i giovani hanno i loro giorni pericolosi, e voi pure li aveste. Guai se non ci studieremo di aiutarli a passarli in fretta e senza rimprovero». (SPS 255)
• «Perché si vuole sostituire all’amore la freddezza di un regolamento?». (SPS 298)
• «l bei discorsi senza l’esempio non valgono nulla». (MB. XIV, 489)
• «Miei cari, io vi amo con tutto il cuore, e basta che siate giovani perché io vi ami assai». (SPS 30)
• «Nell’insegnamento, anche in quello superiore, brevità, precisione, chiarezza». (MB. XI, 439)
• «Si pigliano più mosche con un cucchiaio di miele che con un barile di aceto». (MB. IV, 553)
• «Fa molto chi fa poco ma fa quello che deve fare: fa nulla chi fa molto ma non fa quello che deve fare». (MB. I, 401)
• «Non impegnatevi in troppi lavori. Chi troppo vuole nulla stringe, e guasta tutto». (MB. XVII, 627)
• «In ogni giovane, anche il più disgraziato, c’è un punto accessibile al bene. Dovere primo dell’educa-
tore è di cercare questo punto, questa corda sensibile del cuore e di trarne profi tto». (MB. V, 367)
SPS: Scritti pedagogici e spirituali.MB: Memorie biografi che di Don Bosco.
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Anno Santo: la Porta Santa
“Porta Santa” è l’altro elemento sim-
bolico, col pellegrinaggio, fonda-
mentale dell’Anno Giubilare. Gesù
ha detto: «Io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me.
sono ladri e briganti, ma le pecore non li han-
no ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10, 7-9).
La porta è Cristo stesso: è l’unica porta di salvezza. Entrare e oltrepassare la Por-
ta Santa signifi ca entrare nella vita nuova di
Cristo. La Porta Santa allora è «una Porta
della Misericordia dove chiunque entrerà
potrà sperimentare l’amore di Dio che con-
sola, che perdona e dona speranza» (Papa
Francesco).
Varcare quella soglia non può
ridursi a un rito più o meno
emozionante bensì deve es-
sere una scelta responsabile
che implica la volontà sincera
d’iniziare una nuova vita in Cri-
sto! È mettersi alla sequela di Cristo! Fino al
1975 la Porta Santa delle 4 Basiliche Mag-
giori di Roma era murata all’interno e
all’esterno: Paolo VI ha
soppresso questa tradi-
zione, non murando più
esternamente la “Porta
Santa” alla chiusura del
Giubileo.
29 novembre 2015. Papa Francesco apre la Porta Santa delle cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana.
8 dicembre 2015. “Attraversare la Porta Santa ci impegni a fare la misericordia del buon samaritano”, così il Papa ha inaugurato il Giubileo a San Pietro.
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Èdi queste ultime settima-
ne la pubblicazione della
esortazione apostolica po-
stsinodale “Amoris Laetitia”: un
documento atteso da tempo da
cattolici e non, una grande oc-
casione di rifl essione per la Chie-
sa tutta per riscoprire la bellezza
dell’amore coniugale come miste-
ro e grazia, promessa e dono per
tutta la società.
Proprio per l’importanza che que-
sta esortazione rappresenta ho
pensato di dedicare i prossimi articoli di
questa rubrica all’esame ed approfondi-
mento di alcuni numeri del documento.
Sarà un viaggio che faremo insieme, cer-
cando di evidenziare gli aspetti più nodali
ed il quadro di insieme che ne emerge.
La prima affermazione sulla quale intendo
soffermarmi è contenuta nel n. 7 dove il
Papa esordisce dicendo: Le Famiglie non sono un problema, sono principalmente un’opportunità. È un invito ad uscire fuori
dalle logiche che legano il tema “famiglia”
solo a quello dei problemi e a considerarla
sotto una nuova prospettiva ed un nuovo
paradigma: una opportunità per la felicità
delle persone, per il benessere della so-
cietà e della Chiesa. In realtà quando le
persone sognano la famiglia, la vedono
proprio da questo punto di vista.
È interessante scoprire come, proprio i
giovani, ancora oggi, mettono la famiglia in
cima ai loro desideri. Uno studio del 2012
dell’istituto Toniolo il “Rapporto giovani”,
rilevava che quasi il 60% dei
giovani intervistati non rinun-
cia a pensare di poter formare
una propria famiglia e la vede
formata mediamente di due
fi gli e oltre. Anche quando si
chiede, oltre al numero idea-
le, quanti fi gli si pensino rea-
listicamente di avere, tre gio-
vani su quattro rispondono
due o più. Una scelta di vita
che parte da un desiderio
di felicità e di pienezza che
si realizza nello spendersi in una relazio-
ne, unica, esclusiva, reciproca. La famiglia
dunque continua ad essere una opportuni-
tà su cui investire per giovani e meno gio-
vani, un sogno da portare a compimento.
Ma come mai ad un certo momento que-
sto sogno viene man mano ad essere ridi-
mensionato? Cosa succede? Perché mai
quella che viene vista come luogo di felicità
viene scelta sempre da meno persone e
ci si accontenta di convivenze di fatto, di
rinunciare ad avere fi gli? Succede che poi,
nella realtà di tutti i giorni, metter su fami-
glia ha un costo economico che i giovani,
con la precarietà del lavoro che c’è adesso
e gli scarsi sostegni economici, non pos-
sono permettersi. Succede che la cultura
dell’effi mero e del relativismo soffoca que-
sto desiderio e lo spegne.
Occorre dunque riscoprire nelle nostre co-
munità la famiglia come una grande oppor-
tunità e di far emergere con più coraggio la
gioia che essa genera.
di queste ultime settima-
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La famiglia,una opportunità
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Nel concistoro straordinario del 2014 Papa
Francesco affermava: La famiglia oggi è di-
sprezzata, è maltrattata, e quello che ci è
chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero
e buono formare una famiglia, essere fami-
glia oggi; quanto è indispensabile questo per
la vita del mondo, per il futuro dell’umanità.
Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante
diffi coltà, con una pastorale intelligente, co-
raggiosa e piena d’amore.
Il Papa ha molto chiara, davanti a sé, la real-
tà e la concretezza della vita quotidiana delle
famiglie. La fatica e il sacrifi cio che essa ri-
chiede, ma anche il profumo di pienezza e di
bellezza che essa emana: “la bellezza della
famiglia e del matrimonio, la grandezza di
questa realtà umana così semplice e insie-
me così ricca, fatta di gioie e speranze, di
fatiche e sofferenze, come tutta la vita”.
Eppure questo “luminoso piano di Dio
sulla famiglia” stenta ad essere
intravisto. Forse è anche
una nostra responsabilità,
forse dobbiamo interro-
garci quanto la nostra
testimonianza sulla
famiglia sia stata
credibile, quanto noi
abbiamo consa-
pevolezza di ciò.
L’enciclica in
questo ci
sprona a “non temere”, ad avere il coraggio
di raccontare la bellezza di svegliarsi tutte
le mattine a fi anco a chi amiamo, di vedere
crescere una promessa d’amore nel tem-
po, di guardare i nostri fi gli che dopo una
giornata faticosa si addormentano sereni
tra le nostre braccia, di non fi ssarsi ad im-
maginare la famiglia ideale che vorremmo
che – per quanti siano i nostri sforzi – non
riusciremo mai a realizzare.
Di fronte a questi istanti, vale la pena la fa-
tica del quotidiano, vale la pena affrontare
una delusione sul lavoro, uno stipendio che
non arriva mai a fi ne mese, le tasse tante
(troppe!) da pagare, le rate della macchina,
la pagella dei fi gli che non è come la vor-
remmo, la casa che necessita di restauri...
per ricominciare il giorno dopo con lo stesso
rituale, ma con la certezza che al di là di tutti
i problemi, ci siamo noi, con il nostro amore
a dare sapore a tutti gli sforzi che facciamo.
La famiglia non è un problema, ha molti pro-
blemi, ma la famiglia è una delle poche op-
portunità di felicità. E la felicità non si compra
con il denaro, la si costruisce insieme intor-
no ad una promessa.
Emma CiccarelliVice Presidente Forum delle Associazioni Familiari
Nel concistoro straordinario del 2014 Papa
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ilSEGNALIBRO
Nell’atto
di donare
c’é il seme
della pace
mondiale(Abbè Pierre)”
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CUOREdel Mondo
PIA OPERA DEL SACRO CUORE via Marsala, 42 - 00185 Roma
Cd
«Ai benefattori della chiesa del voto internazionale, dedicata al S. Cuore di Gesù
al Castro Pretorio di Roma, era già stata promessa, quando detta chiesa fosse
compiuta, la celebrazione di una messa ogni venerdì dell’anno e la recita quotidiana del S. Rosario
con altri esercizi di pietà. Ad ampliare questi vantaggi spirituali e farne partecipare
più altre persone, venne stabilita nella suddetta chiesa la PIA OPERA DEL S. CUORE DI GESÙ...”.
(Da un programma della Pia Opera, durante il Rettorato di Don Rua, 1° successore di Don Bosco)
ieri
Come ci si iscrive:
Con una offerta libera, presso gli uffi ci della Basilica o mediante conto corrente
postale o bonifi co sottoindicati con causale “Iscrizione alla Pia Opera del Sacro
Cuore”, specifi cando il cognome e nome di chi si vuole iscrivere, vivo o defunto.
ELEMENTO CENTRALE
La celebrazione quotidiana di una S. Messa concelebrata in perpetuo per gli iscritti vivi o defunti.
Le offerte:• Per lo sviluppo e la diffusione della devozione al S. Cuore, anche tramite pubblicazioni.
• A favore delle missioni e delle vocazioni sacerdotali;
• In favore dei salesiani anziani e malati;
• Per ragazzi e giovani in situazione di particolare disagio.
N° conto corrente postale: 914010codice IBAN: IT03 P076 0103 2000 0000 0914 010
intestati a: Pia Opera del Sacro Cuore di Gesù
Conto corrente bancario: Banca Popolare di Sondrio - Agenzia 11 - Roma
intestato a: Ispettoria Salesiana Romano Sardacodice IBAN: IT 24 Z 05696 03200 000009643X50
Per informazioni:• Segreteria (orario uffi cio da lunedì a venerdì normalmente 9-12)
Tel. 06.444.83.423 - 06.444.83.411 - 06.492.83.403
• Portineria dell’Istituto (dalle ore 6.00 alle 22.00), lasciando un messaggio per
Don Antonio: Tel. 06.492.72.21. Per qualsiasi richiesta: [email protected]
“La Comunità salesiana che presta il servizio pastorale nella Basilica del S. Cuore s’impegna a celebrare
la SS. Eucarestia, una volta tutti i giorni, secondo
le intenzioni degli offerenti, i quali in tal modo, unendosi spiritualmente alla celebrazione del sacrifi cio di Cristo, potranno benefi ciare di quel dono di grazia che scaturisce dalla rinnovazione del memoriale di Cristo”.Il ricordo riconoscente per i benefattori avviene anche nella recita quotidia-
na del S. Rosario e delle Litanie lauretane e in quei pii esercizi che si attuano secondo i ritmi dell’anno liturgico.
oggi
ilSEGNALIBRO
CUOREdel Mondo
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Santuario internazionale www.basilicadelsacrocuore.it; [email protected]
Tel. segreteria 06.49.27.22.56 (ore 9-12: giorni feriali) • Tel. 06.44.53.257 (parroco)
ORARIOINVERNALE
FERIALI: ore 6.30 • 7.007.30 • 8.00 (Lodi Messa)
9.00 • 18.00FESTIVI: ore 7.00 • 8.00
9.00 • 10.0011.30 (Messa parrocchiale
e dei giovani)16.00 (in lingua fi lippina)
18.00 ESTIVO
GIUGNO-LUGLIO-AGOSTOFERIALI: ore 6.30 • 7.00 • 7.308.00 (Lodi Messa) • 9.00 • 18.00
FESTIVI: ore 7.00 • 8.00 9.00 • 10.00 • 11.30 • 18.00
Messa delle 7.00 è per iscritti Opera Pia
MUSEO DON BOSCOe “CAMERETTE”
(tutti i giorni)ore 9.00-12.00 • 16.00-19.00
• PRIMO VENERDI:ore 10.30-17.30 Adorazione silenziosa
ore 18.00 Solenne Concelebrazione cui segue Adorazione animata
da un gruppo della Famiglia Salesianaore 19.30 Vespri e buona notte
altri VENERDI:Adorazione Eucaristica silenziosa:
ore 18.30-19.15ore 19.30 Vespri,
benedizione eucaristica e buona notte• I GIOVEDI:
Adorazione Eucaristica animata: ore 18.30-19.15
ore 20.30-22.00: da e per i giovani• IL 24: Commemorazione mensile
di Maria Ausiliatrice• ULTIMO GIORNO
DEL MESE: Commemorazione mensile
di san Giovanni Bosco• SACERDOTI PER LE CONFESSIONI:
lingua italiana, spagnola
ore 6.30-7.15(giorni feriali)
ore 17.00-18.00inglese
tutti i giorniore 9.00-12.00;
17.30-19.00
Nel Santuario, le celebrazioni della SANTA MESSA si tengono nei seguenti orari:
Nell’atto
di donare
c’é il seme
della pace
mondiale(Abbè Pierre)”
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