cxxvi .sedutaw3.ars.sicilia.it/documentiesterni/ressteno/08/08_1977... · 2016. 12. 2. · 3563,...

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Sesoconti Parlamentari 3561 Assemblea Regionale Siciliana Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uguo 1977 CXXVI .SEDUTA (Antimeridiana) giovedì 21 LUGLIO 1977 Presidenza del Presidente DE PASQUALE indi del Vice Presidente D’ALIA INDICE Congedo Disegni di legge: {Annunzio di presentazione) . . . . (Comunicazione d’invio alle competenti Cotn- iTiissioni le g i s l a t i v e ) ......................................... (Richieste di procedura d’urgenza) : presidente ............................... ®A2ZAGLIA, Assessore alla sanità . . . . ^0 G IU D IC E ......................................................... ‘Nuove norme sugli asiU»nìdo nella Regione siciliana » (299/A) (Discussione) : Pag. 3562 3562 3562 3562 PR ìSIDENTE sardo INFIRHI, relatore . . . . sagnes W azzaglia *. Assessore alla sanità . TRINCANATO ............................... 'Modifiche e integrazioni alla legge regionale 6 maggio 1976, n. 47: "Concessione dì una mdennità integrativa di accompagnamento in livore dei non vedenti” » (152/A) (Discus- sione) : ^R esidente ...................................................... R iccione ^^ssìstenia scolastica a favore degli alunni ^^'^quentanti gU Istituti professionaU di Stato Per p 3563, 3564, 3567, 3570 3563, 3567 3567 3567, 3570 3569 3572 3572 Agricoltura e gli Istituti professionali al- ®^gliieri funzionanti in Sicilia» (142/A) (Di- ^ '^^sione) : ^R esidente ....................................... SCANO relatore ................................................ GIUSEPPE. . . . . . . ^GIA losi Assessore alla Pubblica istru- zione 3575, 3580 3575 3577 3578 3579 « Proroga anticipazioni per la gestione provvi- soria dei ser\dzi della soppressa Onmi » (311/A) (Discussione) : PRESIDENTE ......................................................... 3593, 3594 LEANZA, relatore . 3593 MATTAREIXA, Assessore alla Presidenza, dele- gato al bilancio ......................................................... 3594 Interpellanze (Svolgimento unificato) : PRESIDENTE ......................................................... 3582 AMMAVUTA ......................................................... 3582. 3592 FEDE ......................................................................... 3586, 3591 ORDITE, Assessore alla Presidenza . . . 3588,3592 Richieste di prelievo: PRESIDENTE ......................................................... 3562, 3572 Resoconti, f, 494 La seduta è aperta alle ore 10,55. TOSCANO, segretario ff., dà lettura del ■processo verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato. Annunzio dì presentazione di disegni di legge. PRESIDENTE. Comunico che, in data 20 luglio 1977, sono stati presentati i seguenti disegni di legge: — « Provvedimenti congiunturali a so- stegno delle imprese industriali che utiliz- zano derrate agricole prodotte in Sicilia » (SOO)

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  • Sesoconti Parlamentari — 3561 Assemblea Regionale Siciliana

    Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 Luguo 1977

    C X X V I . S E D U T A(Antimeridiana)

    g i o v e d ì 21 LUGLIO 1977

    Presidenza del Presidente DE PASQUALE indi

    del Vice Presidente D’ALIA

    I N D I C E

    Congedo

    Disegni di legge:

    {Annunzio di presentazione) . . . . (Comunicazione d’invio alle competenti Cotn- iTiissioni l e g i s l a t i v e ) .........................................

    (Richieste di procedura d’urgenza) :p r e s i d e n t e ...............................®A2ZAGLIA, Assessore alla sanità . . . . 0̂ G I U D I C E .........................................................

    ‘Nuove norme sugli asiU»nìdo nella Regione siciliana » (299/A) (Discussione) :

    Pag.

    3562

    356235623562

    PRìSIDENTEsardo INFIRHI, relatore . . . .sa g n e s

    Wa z z a g l ia *. Assessore alla sanità . TRINCANATO ❖ ...............................

    'Modifiche e integrazioni alla legge regionale 6 maggio 1976, n. 47: "Concessione dì una mdennità integrativa di accompagnamento in livore dei non vedenti” » (152/A) (Discussione) :

    R̂e s i d e n t e ......................................................Riccione

    ^^ssìstenia scolastica a favore degli alunni^̂ '̂ quentanti gU Istituti professionaU di Stato Per p

    3563, 3564, 3567, 3570 3563, 3567

    3567 3567, 3570

    3569

    35723572

    Agricoltura e gli Istituti professionali al- ®̂ gliieri funzionanti in Sicilia» (142/A) (Di-'̂̂ ŝione) :

    R̂esidente.......................................SCANO re la tore ................................................

    GIUSEPPE. . . . . . .

    ^GIAl o s i Assessore alla Pubblica istruzione

    3575, 3580 357535773578

    3579

    « Proroga anticipazioni per la gestione provvisoria dei ser\dzi della soppressa Onmi » (311/A)(Discussione) :

    P R E S I D E N T E ......................................................... 3593, 3594LEANZA, relatore . 3593MATTAREIXA, Assessore alla Presidenza, dele

    gato al bilancio ......................................................... 3594

    Interpellanze (Svolgimento unificato) :

    P R E S I D E N T E ......................................................... 3582A M M A V U T A ......................................................... 3582. 3592F E D E ......................................................................... 3586, 3591ORDITE, Assessore alla Presidenza . . . 3588, 3592

    Richieste di prelievo:

    P R E S I D E N T E ......................................................... 3562, 3572

    Resoconti, f, 494

    La seduta è aperta alle ore 10,55.

    TOSCANO, segretario ff., dà lettura del ■processo verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.

    Annunzio dì presentazione di disegni di legge.

    PRESIDENTE. Comunico che, in data 20 luglio 1977, sono stati presentati i seguenti disegni di legge:

    — « Provvedimenti congiunturali a sostegno delle imprese industriali che utilizzano derrate agricole prodotte in Sicilia »

    (SOO)

  • Resoconti Parlamentari 3562 Assemblea Regionale Siciliana

    V ili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    (317), dagli onorevoli Ravidà, Capitummino, Piccione, Nicolosi, Culicchia, Germanà, Sardo, Grillo Salvatore, Rosso e Mazzara;

    — « Riserva di appalti di lavori pubblici in favore della Cooperazione di produzione e lavoro » (318), dagli onorevoli Ravidà, Stornello, Avola, Cagnes, Capitummino, Pino, Rosso, Carfi e D’Acquisto;

    — « Modifiche ed integrazioni per l ’Ir- cac » (319), dagli onorevoli Stornello, Avola,Pino, Cagnes, Ravidà, Capitummino, Carfi, Rosso e D’Acquisto;

    •— « Abbonamenti a quotidiani periodici siciliani » (320), dal Presidente della Regione (Bonfìglio);

    — « Norme aggiuntive alla legge recante provvedimenti in materia di assistenza tecnica e di attività promozionali in agricoltura » (321), dagli onorevoli Lo Giudice, Piacenti e Russo Michelangelo.

    Comunicazione d’invio di disegni di legge alle competenti Commissioni legislative.

    PRESIDENTE. Comunico che, nelle date a fianco di ciascuno indicate, sono stati inviati alle competenti Commissioni legislative i seguenti disegni di legge:

    « Questioni istituzionali, organizzazione amministrativa, enti locali territoriali e istituzionali »

    —• « Soppressione del fondo di quiescenza, previdenza ed assistenza per il personale della Regione siciliana e trasferimento delle competenze della Regione » (314), in data 19 luglio 1977.

    « Pubblica istruzione, beni culturali, ecologia, lavoro e cooperazione »

    — « Contributo regionale per la pubblicazione di una Storia della Sicilia » (309), in data 20 luglio 1977;

    — « Nuove norme per la concessione di contributi per l ’acquisto dei libri di testo agli alunni delle scuole medie inferiori » (316), in data 19 luglio 1977.

    Congedo.

    PRESIDENTE. Comunico che l ’onorevole Martino ha chiesto due giorni di congedo a decorrere da oggi.

    Non sorgendo osservazioni, il congedo si intende accordato.

    Richieste di procedura d’urgenza per l’esame di disegni di legge.

    MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Chie- S do di parlare. i

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Chiedo la procedura d’urgenza con relazione orale per l ’esame del disegno di legge numero 320, teste annunziato, concernente: « Abbonamenti a quotidiani e periodici siciliani ».

    LO GIUDICE. Chiedo di parlare.

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    LO GIUDICE. Chiedo la procedura d’urgenza con relazione orale per l ’esame del disegno di legge numero 321, testé annunziato, concernente: « Norme aggiuntive alla legge recante provvedimenti in materia di assistenza tecnica e di attività promozionali in agricoltura ».

    PRESIDENTE. Entrambe le richieste saranno poste alfordine del giorno della prossima seduta.*

    Richiesta di prelievo.

    PRESIDENTE. Si passa al punto secondo deU’ordine del giorno: Discussione di dis®' gni di legge.

    Per l ’economia dei lavori, ed anche nf considerazione delle esigenze degli Assessorjinteressati ai disegni di legge all’ordinegiorno, propongo che si inizi dal disegno di

  • Resoconti Parlamentari — 3563 Assemblea Regionale Siciliana

    Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    legge sugli asili-nido, posto al numero 2.Non sorgendo osservazioni, resta così sta

    bilito.

    Discussione del disegno dì legge: « Nuove norme sugli asili-nido nella Regione siciliana » (299/A).

    PRESIDENTE. Si passa pertanto all’esa- me del disegno di legge: « Nuove norme sugli asili - nido nella Regione siciliana » (299/A), posto al numero 2.

    Dichiaro aperta la discussione generale.Ha facoltà di parlare il relatore, onore

    vole Sardo Infìrri.

    SARDO INFIRRI, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge numero 299 interviene a modificare ed integrare le due leggi regionali numeri 39 del 22 luglio 1972 e 17 del 5 luglio 1974, attuative della legge nazionale numero 1044 del 6 dicembre 1971.

    Il disegno di legge affronta principalmente i problemi del personale e della gestione, apportando dei modesti ritocchi per assicurare una migliore funzionalità degli asili-nido. In particolare, stabilisce delle competenze precise per il personale di assistenza, che non può mai essere chiamato ad assolvere funzioni amministrative e stabilisce un ancor più preciso rapporto tra la consistenza numerica del personale ausiliario e la popolazione che interessa l ’asilo (era questa una carenza della legge numero i'7); assicura inoltre, sempre in sede di gestione, un’apertura massima verso la socie- tà e consegue anche un’economia, laddove prescrive che, nei Comuni o consorzi di co- •riuni che gestiscono un solo asilo-nido, il servizio di segreteria e di economato sia assolto direttamente dal Comune.

    Detto questo, si può senz’altro passare l ’aspetto a mio avviso più significativo del msegno di legge, cioè alla chiara definizione rl)e in esso viene data degli standards urba- *rlstici.

    La legge numero 17 fissava il rapporto ^Silo-popolazione in un asilo per mille abiuriti, stabiliva per l ’area da assegnare ad °Sni asilo-nido il rapporto di 0,60 metri

    quadrati per abitante servito e stabiliva ancora un lotto minimo per asilo-nido di 1.000 metri quadrati.

    Il disegno di legge in esame innova la legge numero 17 in quanto fissa in un asilo- nido per 1.800 abitanti il rapporto asilo- popolazione, determina in 1.500 metri quadrati nelle zone omogenee C ed in 1.000 metri quadrati nelle zone omogenee A e B il lotto minimo per asilo e stabilisce che, in sede di formazione o di rielaborazione degli strumenti urbanìstici, si assegni ad ogni asilo-nido una quota superficiaria di 0,85 mq. per abitante servito.

    Il disegno di legge affronta anche il problema della scelta delle aree. Tale scelta è chiaro che dovrà essere fatta in base agli standards prima esposti e secondo le previsioni degli strumenti urbanistici (naturalmente quando questi siano adeguati). In atto, però, ci troviamo di fronte a piani regolatori o programmi di fabbricazione che, ovviamente, non tengono conto partitamen- te della quota superficiaria da assegnare agli asili.

    Gli strumenti urbanistici attualmente vigenti si modellano, infatti, sulle prescrizioni del decreto interministeriale numero 1144 del 2 aprile 1968, che, all’articolo 3, punto a), destina ai servizi .(dagli asili-nido alla scuola dell’obbligo) la superficie complessiva di 4,50 metri quadrati per abitante.

    Ora è chiaro che, per una migliore distribuzione degli asili sul territorio comunale, occorre che la scelta sia fatta partitamente; e questa appunto è l ’indicazione che viene dal disegno di legge in discussione.

    Vi sono poi numerosi altri casi, oltre quello frequente di scelta non distinta, in cui, per esempio, si possono riscontrare sopravvenute inidoneità delle scelte fatte negli strumenti urbanistici alla luce dì realtà ormai consolidate, o addirittura si può constatare la totale mancanza di strumenti urbanìstici.

    Per queste eventualità si dà ancora ai Consigli comunali la facoltà di fare delle scelte non conformi agli strumenti urbanistici; in tali ipotesi la delibera del Consiglio comunale deve trovare riscontro in una convalida da parte della Commissione regionale di assistenza sociale aH’infanzia. Naturalmente ciò ha ingenerato delle perplessità che in questa sede desidero evidenziare: si

  • Resoconti Parlamentari 3564 Assemblea Regionale SiciUana

    V ili LEC3ISLATURA CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    è, cioè, ipotizzata una certa limitazione delle autonomie locali, alle quali siamo sensibilissimi, e si è sostenuto che l ’introduzione di un simile meccanismo può anche costituire una remora alla definizione rapida di questa parte deH’her procedurale, mentre la legge stessa vuole snellire ogni procedura, tant’è che riduce i termini per la scelta delle aree e per l ’incarico di progettazione.

    In base a queste considerazioni, i casi in cui la scelta delle aree deve corrispondere in maniera assoluta ai criteri enunciati negli strumenti urbanistici, potrebbero essere limitati, attraverso un emendamento, alle ipotesi di nuove costruzioni 0 di strumenti urbanistici aggiornati.

    Per quanto riguarda la collocazione degli asili, il disegno di legge prevede non solo la costruzione di nuovi asili come complessi urbanistici isolati che abbiano le caratteristiche in esso prescritte, ma anche la possibilità di costruire asili collegati con complessi scolastici (scuole elementari e scuole dell’obbligo), soluzione che mi sembra ottima. Si fa anche l’ipotesi di utilizzare complessi residenziali locali già concepiti, progettati e realizzati come asili nido.

    Per quanto riguarda, poi, il costo del complesso asilo-nido, il disegno di legge vuole superare intanto le difficoltà fin troppo evidenti di realizzare asili-nido con finanziamenti ormai assolutamente adeguati.

    Diciamo subito qual è, senza appesantire il discorso con analisi, il costo reale, il costo effettivo di un asilo-nido. Calcolando per ogni asilo un volume di circa 1.500 metri cubi, poiché il costo unitario, cioè il costo di un metro cubo vuoto per pieno, è di 50 mila lire, per la costruzione del corpo dell’asilo nido, compreso rimpianto di ri- scaldamento, si arriva ad una spesa di 80 milioni. Ad essa vanno aggiunte quelle che si chiamano « somme a disposizione dell’amministrazione » e che riguardano l ’acquisizione dell’area (che intanto, in base alla legge 28 gennaio 1977, numero 10, è di maggiori dimensioni) e le competenze per la progettazione e la direzione dei lavori.

    A questo proposito vorrei rilevare che la legge regionale che limita al 6 per cento il contributo che viene dato ai Comuni per il pagamento delle competenze tecniche deve essere riveduta — come già è stata rive

    duta per alcune iniziative particolari — , in quanto i Comuni incontrano gravi difficoltà per la realizzazione di opere pubbliche appunto a causa di questo limite.

    In effetti non si tratta di aumentare le parcelle dei professionisti, ma di mettere i Comuni in condizione di pagare queste parcelle; quindi, con l ’applicazione integrale — come prevede il disegno di legge — della tariffa professionale, le competenze incideranno sul costo totale in modo maggiore. Su tale costo incide anche l ’Iva sull’ arredamento, che è del 14 per cento.

    In definitiva, agli 80 milioni da spendere per la costruzione del corpo dell’asilo-nido se ne devono aggiunge altri 36 per « somme a disposizione dell’amministrazione ».

    Il disegno di legge, poi, oltre alle maggiori spese per ciò che riguarda imprevisti, competenze tecniche, acquisizione delle aree ed Iva, prevede ancora una spesa massima di 4 milioni nel caso che durante la costruzione si debbano affrontare delle situazioni particolari a livello geologico, geotecnico o di orografia dei terreni, per cui, in totale, la maggiore spesa ipotizzabile rispetto al costo del corpo dell’asilo-nido è di 40 milioni. E’ questo l ’aspetto che ci interessa più da vicino in un momento come l ’attuale in cui la maggior parte dei progetti è giacente presso l ’Assessorato e non è possibile procedere agli appalti.

    A mio avviso, questo disegno di legge, con il disciplinare la funzione ed il rapporto del personale nella gestione degli asili, con l ’individuare in maniera più chiara gli standards necessari in senso urbanistico ed anche in senso architettonico (questa materia sarà precisata con norme che l’AS' sessore emanerà entro 60 giorni dalla pu '̂ blicazione della legge) e con il fissare ® complessivi 120 milioni il tetto massimo da non superare, dà una risposta positiva, eh® ci rassicura sulla realizzazione degli asili' nido, fondamentali sia per la funzione sociale che vanno ad assolvere nei confronh dei bambini, che devono trovare neH’asiW il luogo più adatto per la loro crescita psicofisica, sia per l ’aiuto che offrono alla donna consentendole un inserimento adeguai® nel mondo del lavoro.

    PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discU®' sione generale.

  • Sesoconti Parlamentari — 3565 Assemblea Regionale Siciliana

    Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 Luglio 1977

    Pongo in votazione il passaggio aH’esame degli articoli.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è con trario si alzi.

    (E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare let tura dell’articolo 1.

    TOSCANO, segretario //.:

    « Art. 1.

    L’articolo 8 della legge regionale 22 luglio 1972, numero 39, è sostituito con il seguente:

    Art. 8. — In sede di formazione o rielaborazione degli strumenti urbanistici devono essere previste aree necessarie alla costruzione degli asili-nido, applicando i seguenti standards:

    a) rapporto asilo-popolazione: uno ogni 1.800 abitanti;

    b) superfìcie effettivamente impegnata in rapporto alla popolazione metri quadrati " 85 per ogni abitante servito, con lotti micini comunque non inferiori a 1.500 metri quadrati. Nelle zone omogenee ”A ” e ”B” di cui al decreto ministeriale 2 aprile 1968, numero 3519, il lotto minimo non do- Wà essere inferiore a 1.000 metri quadrati ».

    Pr e s id e n t e , lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare let- ‘ura dell’articolo 2.

    To s c a n o , segretario ff.:

    ' « Art. 2.

    Dopo Tarticolo 8 della legge regionale 22 §̂lio 1972, numero 39, sono aggiunti i se-

    Suenti;

    -̂ rt. 8 bis — Gli asili-nido possono essere '“ l̂ocati in:

    d) nuove costruzioni in edifici singoli;

    2) nuove costruzioni facenti parte di un complesso scolastico (scuola materna, scuola elementare);

    3) nuove costruzioni facenti parte di una nuova struttura residenziale;

    4) locali ristrutturati in edifici esistenti.Le scelte relative dovrarmo essere moti

    vate e devono tener conto dei criteri di convenienza urbanistica, economica, strutturale, funzionale ed igienico-sanitario.

    Art. 8 ter — Per le nuove costruzioni le aree destinate ad asili-nido sono scelte con delibera del Consiglio comunale, secondo le previsioni degli strumenti urbanistici approvati 0 adottati.

    L’individuazione delle aree in zone genericamente destinate dagli strumenti urbanistici a servìzi pubblici, ovvero la scelta di aree non conformi, per sopravvenuta inidoneità di quelle già indicate nelle previsioni degli strumenti urbanistici, ovvero la scelta di aree in comuni i cui strumenti urbanistici non contengono indicazioni di aree con destinazione d’uso specifico ad asili- nido, ovvero in comuni sprovvisti di ogni strumento urbanistico sono disposte con deliberazione del Consiglio comunale previo parere sulla idoneità dell’area, espresso dalla Commissione per l’assistenza sociale all ’infanzia, che lo emette entro 15 giorni dalla richiesta del sindaco.

    Nel caso di scelta di aree in comuni sprovvisti di ogni strumento urbanistico, l ’Assessore regionale per lo sviluppo economico emette formale provvedimento di vincolo, ai sensi e per gli effetti delle leggi vigenti.

    Art. 8 quater — Ogni asilo-nido non può ospitare più di 60 bambini e deve essere dotato di almeno due sezioni distinte: lattanti e divezzi.

    La costruzione deve essere concepita come un organismo architettonico omogeneo, completo di tutti gli impianti, servizi e attrezzature e arredi, nonché della sistemazione delle zone all’aperto, necessari aH’armonio- so sviluppo psicomotorio del bambino.

    La superficie interna netta non può essere inferiore a 300 metri quadrati.

    Le superfici all’aperto devono essere opportunamente attrezzate a verde per il gioco e per le attività di conoscenza; in parti-

  • Resoconti Parlamentari 3566 — Assemblea Regionale Siciliana

    V ili L egislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    colare per le costruzioni di cui ai punti 1), 2), e 3) del precedente articolo 8 bis, non devono essere inferiori a metri quadrati 300.

    Ciascun asilo deve comprendere almeno un ambiente per le attività di gruppo.

    Gli ambienti del nido devono essere interamente fuori terra, salvo eventualmente i depositi, la lavanderia e i locali per impianti tecnici.

    Per ogni asilo-nido deve essere previsto di norma un solo piano, ubicato alla prima elevazione fuori terra. Si possono prevedere tuttavia soluzioni a due piani solo quando si ristruttura l ’edifìcio esistente e nel caso in cui la costruzione dell’asilo nido, nell’ipotesi di cui al precedente articolo 8 bis, è condizionata da edifìci circostanti preesistenti, in modo tale da risultare diffìcile il rispetto delle condizioni ottimali di soleggiamento, illuminazione e sicurezza ».

    PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato, dagli onorevoli Cagnes, Laudani, Messina e Careri, il seguente emendamento:

    nel secondo comma sopprimere le parole: « previo parere sulla idoneità dell’area, espresso dalla Commissione per l ’assistenza sociale all’infanzia che lo emette entro quindici giorni dalla richiesta del sindaco ».

    La Commissione?

    PARISI, Presidente della Commissione. Favorevole.

    PRESIDENTE. Il Governo?

    MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Favorevole.

    PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’emendamento.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Pongo in votazione l ’articolo 2 nel testo risultante.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura deH’artìcolo 3.

    TOSCANO, segretario //.:

    «A rt. 3.

    L’ultimo comma dell’articolo 9 della legge regionale 22 luglio 1972, numero 39, è sostituito con il seguente:

    Per l ’esecuzione delle opere di cui al primo comma si applicano le norme concernenti le opere pubbliche di competenza degli enti locali contenute nelle leggi regionali 31 marzo 1972, numero 19 e 26 maggio 1973, numero 21, con le successive modifiche ed integrazioni, in quanto applicabili ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 4.

    TOSCANO, segretario ff.\

    « Art. 4.

    L’articolo 10 della legge regionale 22 luglio 1972, numero 39, è sostituito con il seguente:

    Entro tre mesi dalla ricezione della comunicazione relativa alla ammissione del comune ai finanziamenti del piano regionale degli asili-nido, il Consiglio comunale delibera in ordine alla istituzione, alla collocazione ed alla eventuale scelta delTarea per la costruzione dell’asilo-nido.

    Entro lo stesso termine il comune, deve, altresì, deliberare suU’affidamento deH’incS' rico di progettazione.

    Trascorso infruttuosamente il termiire suindicato, l ’Assessore regionale per la nità, sentita la Commissione per TassisteU' za sociale all’infanzia, adotta, entro i cessivi trenta giorni, le relative delibere coc gli stessi effetti.

    Il progetto è redatto dalTufficio teciU'̂ ̂del comune o da liberi professionisti positamente incaricati.

  • Resoconti Parlamentari — 3567 Assemblea Regionale Siciliana

    Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 Luglio 1977

    Nei progetti delle opere viene inclusa, tra le somme a disposizione dell’amministrazione, la spesa relativa alla progettazione ed alla direzione dei lavori. Tale spesa, qualora la relativa prestazione sia affidata a liberi professionisti, non può essere inferiore alla misura prevista dalle tariffe professionali vigenti.

    L approvazione definitiva del progetto compete al capo dell’ufficio tecnico comunale nei limiti fissati dall’articolo 16 della legge regionale 17 marzo 1975, numero 8, 0, in mancanza di ufficio tecnico comunale, al capo dell’ufficio del genio civile, o all’ingegnere capo deU’Amministrazione provinciale, competenti per territorio ».

    CAGNES. Chiedo di parlare.

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    CAGNES. Signor Presidente, onorevoli colleghi, si pone, a mio avviso, una questione di uniformità legislativa. Quando abbiamo approvato la legge sull’ediliza sco- lastica abbiamo considerato opportuno non i^erire ̂ in essa Tobbligo dell’adeguamento alle tariffe nazionali, sia perchè l’onere sarebbe stato notevole, sia perchè era ed è tradizione corrente nella nostra Regione che ai progettisti venga corrisposto il 6 per cento dell’importo complessivo; la qual cosa, e vero, ha creato taluni conflitti, ma in complesso il sistema funziona.

    D altra parte, fare questa precisazione, loe stabilire espressamente che l ’onorario ei liberi professionisti eventualmente impela I nell opera non debba essere inferiore

    ugv prevista dalle tariffe professio-gQ b. significa decurtare il contributo concesse anche con questo di-,̂Sno di legge resta abbastanza limitato ■—

    circa 15 milioni di onorario per asilo- somma che è notevole.

    Qp^^risco alla Commissione, se lo credequesti rapporti con-

    sato.

    SARDO INFIRRI, relatore. Signor Presidente, 1 applicazione o meno delle tariffe professionali esula, a mio avviso, dalla nostra competenza; il problema è invece di dare ai Comuni un contributo pari alla parcella stabilita con le tariffe professionali. Se così non facessimo, creeremmo una distorsione grave: infatti, o i Comuni dovrebbero accollarsi l ’onere di integrare i fondi per il pagamento dei professionisti — e quasi mai sono in grado di farlo — oppure incoraggeremmo prestazioni professionali rese in cambio di un corrispettivo inferiore alle tariffe, con il pericolo costante di un contenzioso potenziale tra professionisti ê Comuni, perchè, una volta resa la prestazione, la legge vuole che sia applicata la tariffa professionale.

    Devo anche far rilevare che incarichi che non tengano conto delle tariffe professionali non vengono approvati dalla Commissione di controllo e che vi sono sanzioni disciplinari nei confronti dei professionisti da parte dei relativi ordini.

    Mi sembra, pertanto, che far corrispondere il contributo all’effettiva entità della parcella professionale significhi non tanto agevolare i professionisti, che al pagamento di tale parcella hanno sempre diritto per bsgge, quanto andare effettivamente incontro alle esigenze dei Comuni.

    MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Chiedo di parlare.

    Uno ad essere regolati come per il pas-

    lariSa r d o INFIRRI, relatore. Chiedo di par-

    RESIDENTE. Ne ha facoltà.

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Signor Presidente, la norma è resa necessaria per resistenza di momenti di conflittualità tra l ’Assessorato e la Corte dei Conti, la quale esige l ’applicazione della legge 'che limita al 6 per cento il contributo per gli onorari dei liberi professionisti.

    I Comuni, dal canto loro, non sono stati, direi nella quasi totalità dei casi, in condizione di integrare tale contributo, visto che l ’obbligo dell’applicazione delle tariffe professionali non può essere messo in discussione da parte nostra.

    Di conseguenza abbiamo molti progetti fermi alla Corte dei Conti proprio perchè non riusciamo a superare questa barriera.

    Per questo motivo la Commissione regio-

  • Resoconti Pariamentari 3568 Assemblea Regionale Siciliani

    V il i Legislatura CXXVI SEDUTA 21 Luglio 1977

    naie per l ’assistenza all’infanzia, che ha curato anche la redazione di questo disegno di legge, ha chiesto insistentemente che superassimo questo punto morto, onde consentirci la realizzazione del programma di costruzione di asili-nido già deliberato.

    PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’articolo 4.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 5.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 5.

    Al primo comma dell’articolo 1 della legge regionale 5 luglio 1974, numero 17, è aggiunto il seguente:

    I comuni o i consorzi di comuni assumono con apposito atto deliberativo, la gestione degli asili-nido istituiti ai sensi della legge 6 dicembre 1971, numero 1044, e della legge regionale 22 luglio 1972, numero 39 e successive modifiche ed integrazioni ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 6.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 6.

    L’ultimo comma delTarticolo 2 della legge regionale 5 luglio 1974, numero 17, è sostituito con i seguenti:

    II Comitato di gestione promuove la convocazione dell’ assemblea delle famiglie utenti almeno due volte l ’anno.

    Per il collegamento con le famiglie e per Tacquisizione degli elementi conoscitivi ai fini del giudizio sull’ammissione dei bambini aH’asilo-nido il Comitato di gestione si avvale, ove istituito, del servizio di as

    sistenza sociale comunale o consorziale, secondo le modalità da stabilirsi nel regolamento di gestione di cui all’articolo 3 ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.{E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura delTarticolo 7.

    TOSCANO, segretario ff.:« Art. 7.

    Dopo il primo comma delTart. 9 della legge regionale 5 luglio 1974, numero 17, sono aggiunti i seguenti:

    ” Le spese previste nei progetti di costruzione o ristrutturazione, impianto ed arredamento degli asili-nido da realizzare ai sensi della legge 6 dicembre 1971, numero 1044, e della legge regionale 22 luglio 1972, numero 39, riguardanti espropriazioni, oneri Iva, competenze tecniche, imprevisti, revisioni - prezzi, forniture di arredamento entro il limite di spesa di lire 7 milioni, e sem- preché l ’importo complessivo dei p r o g e t t i ecceda la misura delle contribuzioni di cui al precedente comma, sono assunte a carico del bilancio della Regione, entro il limite di lire 36 milioni.

    Rimangono a carico del bilancio della Regione, entro il limite di lire 4 milioni, glj oneri di spesa nascenti dalla necessità di apportare varianti e modifiche ai' p ro g e tt i già approvati e finanziati, in conseguenza di particolari condizioni geologiche, idrogeolo- giche, geotecniche, di stabilità e consistenza dei terreni interessati alla costruzione »•

    PRESIDEN'TE. Comunico che è stato pr̂ ' sentato, dagli onorevoli Cagnes, Laudani, Messina e Careri, il seguente, emendamento:

    dopo le parole « da realizzare » aggiî ’’̂ ' gere « o in corso di realizzazione ».

    Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Pongo in votazione l ’articolo 7 nel testa risultante.

  • Sesocontì. Parlamentari — 3569 Assemblea Regionale Siciliana

    Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 Luglio 1977

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 8.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 8.

    Per gli asili-nido istituiti ai sensi della legge 6 dicembre 1971. n. 1044, e della legge regionale 22 luglio 1972, n. 39, e successive modifiche ed integrazioni, i comuni ed i consorzi di comuni sono tenuti ad utilizzare prioritariamente le unità di personale dei rispettivi ruoli organici o comunque trasferito presso gli stessi enti, che ne facciano richiesta, purché in possesso dei titoli previsti dalla legge regionale 5 luglio 1974, numero 17, per Pammissione ai concorsi, previa frequenza utile ai corsi di qualificazione professionale per il personale di assistenza di cui alla legge regionale 7 aprile 1977, numero 25 ».

    TRINCANATO. Chiedo di parlare.

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    TRINCANATO. Signor Presidente, ho diiesto la parola per • avere dei chiarimenti in ordine alla portata ed al significato dell’ articolo 8.

    Desidererei anzitutto conoscere lo stato di agibilità della legge regionale 7 aprile 1977, •rumerò 25, per quanto riguarda la conven- arone con le università per i corsi di qualificazione. Nell’aprile di quest’anno, infatti, abbiamo approvato una legge che, oltre ad •arra serie di convenzioni con le università, prevede altresì che in ogni capoluogo dell’ sola vengano svolti dei corsi per dare la

    possibilità a tutti i cittadini che lo deside- rano di ottenere la specializzazione necessaria per partecipare a determinati pubblici Concorsi.^pprofitto dell’occasione per sottolineare P®. nonostante la Regione siciliana abbia approvato tre leggi riguardanti gli asili-nido, “•r è stato ancora dato l’avvio al funzio- a®iento degli asili stessi, tanto necessari per

    Resoconti, f. 495

    la nostra popolazione, soprattutto per le lavoratrici madri.

    Il secondo motivo che mi ha spinto a chiedere la parola è il seguente: cosa significa « previo frequenza utile ai corsi di qualificazione professionale »? Noi sappiamo che il personale del Comune che abbia il prescritto titolo di studio può essere inviato presso questi asili; ora, « frequenza utile » significa avere superato il corso?

    PRESIDENTE. E’ più facile stabilire la frequenza inutile.

    TRINCANATO. In caso contrario, si potrebbe ritenere che anche un vecchio applicato di un qualsiasi Comune delle nostre province, in possesso del necessario titolo di studio, possa limitarsi a frequentare un corso (senza tuttavia superarlo) e poi sostenere di essere in condizione di svolgere quelle funzioni di assistenza che noi avevamo previsto nella passata legislatura — e, per la verità, anche in questa — con una visione diversa dall’attuale.

    Certo, quella di utilizzare il personale dei Comuni è una proposta valida, ma, in base alla nostra impostazione, è più opportuno che il personale dei Comuni rimanga a svolgere la propria attività neU’ambito del Comune stesso, perché il personale per gli asili-nido dev’essere qualificato a svolgere determinati compiti.

    Queste le due richieste di chiarimenti che io desideravo avanzare sia per quanto riguarda i corsi da tenersi nei capoluoghi, sia per quanto riguarda lo spostamento del personale dei Comuni negli asili-nido.

    Desidererei delle delucidazioni soprattutto per quanto riguarda i corsi, dato che son passati quattro o cinque mesi e siamo allo stata quo ante, in maniera tale che, ove esistano degli ostacoli per la convenzione con le università, si possa approfittare del fatto che stiamo per approvare questo disegno di legge per superarli e per non trovarci di nuovo tra im anno in condizione di dire che ancora i corsi nei capoluoghi non si sono svolti. Grazie.

    MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Chiedo di parlare.

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    (500)

  • Resoconti Parlamentari — 3570 — Assemblea Regionale Siciliana

    V il i Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Onorevole Presidente, le questioni poste dal collega Trincanato sono oggetto, in questo momento, di un attento esame da parte della Commissione regionale per la qualificazione del personale dell’assistenza airinfanzia.

    Abbiamo incontrato difficoltà applicative della legge numero 25 e ci siamo fatti portatori di alcune modifiche, ma non siamo riusciti a metterle a punto in tempo utile per poterle introdurre in questo disegno di legge.

    Il Comitato per la qualificazione, nella prossima settimana, farà il punto sulla situazione per vedere come applicare questa legge; in ogni caso, se sorgeranno difficoltà, alla riapertura proporremo all’Assemblea le soluzioni più idonee.

    Per quanto riguarda il richiamo alla qualificazione, essa è prevista dalla stessa legge numero 25, la quale parla di aggiornamenti, per cui qualificazione significa aggiornamento del personale che deve curare l ’assistenza all’infanzia. Invero tale assistenza, per le caratteristiche ad essa proprie, implica una tendenza attitudinaria del personale da utilizzare per il conseguimento dei più validi risultati nel campo dell’infanzia.

    Non si tratta, quindi, di trasformare gli applicati in assistenti, bensì di utilizzare proficuamente le tendenze del personale di cui trattasi perfezionandole con opportuni corsi di aggiornamento, preordinati all’apprendimento ed all’applicazione delle nuove tecniche.

    TRINCANATO. Nella precedente normativa per potere partecipare ai concorsi era previsto un limite di età; quindi la frequenza dei corsi era indirizzata verso degli elementi giovani.

    MAZZAGLIA, Assessore alla sanità. Il problema, onorevole Trincanato, riguarda il personale dell’ex Onmi, che, come lei sa, è stato trasferito ai Comuni ed è utilizzato non di rado con funzioni diverse da quelle dallo stesso svolte in precedenza. Tale situazione si riconnette, peraltro, alle difficoltà avvertite dalla Regione siciliana di darsi una legge che metta ordine in tutta questa materia.

    C’è poi un altro punto sul quale stiamo riflettendo, cioè la decisione che le Regioni

    hanno di recente preso a Perugia di sopprimere diverse figure di personale parasanitario e di personale dell’assistenza sociale.

    In questo senso, quindi, il Governo si fa carico di riferire alla Commissione, in una seduta utile e nel più breve tempo possibile, sull’applicazione della legge numero 25, e di proporre eventuali modificazioni per potere gestire tale legge secondo gli obiettivi che l ’Assemblea intende perseguire, nel senso di dare largo spazio all’assistenza e, di conseguenza, alla qualificazione del personale che deve prestare l ’assistenza stessa.

    PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo 8.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 9.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 9.

    Le disposizioni della legge regionale 7 aprile 1977, numero 25, si applicano altresì al personale addetto o da destinare all’assistenza negli asili-nido comunque gestiti da comuni o da consorzi di comuni ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 10.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 10.

    All’articolo 6 della legge regionale 5 to' glio 1974, numero 17, sono apportate le seguenti modifiche:

    “ “ nel secondo comma, alla lettera i); ® aggiunto: ”per ogni gruppo di tre aSÌli-Dto_ gestito dal comune o dal consorzio di muni” .

    "Nei comuni o consorzi di comuni che f

  • Uesoconti Parlamentari — 3571 — Assemblea Regionale Siciliana

    Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    stìscono un solo asilo-nido ai compiti di segreteria ed economato provvede direttamente il comune” ;

    — al primo comma della lettera c) èaggiunto: ”al personale di assistenza nonpossono essere affidati incarichi amministrativi” ;

    — la lettera d) è sostituita con la seguente: ” da personale ausiliario fornito di licenza elementare nel rapporto di una unità ogni dodici bambini, con un minimo di cinque unità. Di queste almeno una deve essere addetta alla cucina, le altre ai servizi di lavanderia, stireria, alla pulizia degli ambienti ed agli altri compiti propri della categoria” ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(£ ’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 11.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 11.

    Gli asili-nido comunque realizzati o da realizzare nel territorio della Regione da finti o da aziende pubbliche e private, o da cooperative devono .corrispondere ai requisiti strutturali, dimensionali e funzionali indicati nella presente legge ».

    p r e s id e n t e . Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare letturadell’articolo 12.

    To s c a n o , segretario ff.:

    «A rt. 12.

    Le disposizioni della presente legge e delle ®8gi dalla stessa richiamate si applicano, in TUanto compatibili, agli asili-nido comunque ‘gestiti da comuni o da consorzi di comuni ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 13.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 13.

    L’Assessore regionale per la sanità, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, sentita la Commissione per l ’assistenza aH’infanzia, nonché l’Ispettorato centrale tecnico dell’Assessorato regionale della sanità, determina le norme tecniche per la progettazione e la realizzazione degli asili-nido.

    L ’osservanza delle disposizioni relative alla progettazione è condizione per l ’emissione del decreto di finanziamento di cui all’ultimo comma dell’articolo 11 della legge regionale 22 luglio 1972, numero 39 ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.{E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 14.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 14.

    Ferma restando l ’attuazione del programma degli asili-nido per il quinquennio 1972- 1976, agli oneri derivanti dalTapplicazione della presente legge si provvede con parte della spesa autorizzata con l ’articolo 10, primo comma, della legge regionale 5 luglio 1974, numero 17 ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazióne.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 15.

  • Resoconti Parlamentari — 3574 — Assemblea Regionale Siciiìajiî

    V il i Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 197J

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 6.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 6.

    La domanda per ottenere l ’assegno di accompagnamento, di cui all’articolo 2 della presente legge, è presentata dalla persona esercente la patria potestà o tutela all’Assessorato regionale degli enti locali tramite la Sezione provinciale dell’Unione italiana ciechi, nella cui giurisdizione territoriale di competenza risiede l ’interessato, e dovrà essere corredata:

    a) del certificato di nascita;b) del certificato di residenza con l ’in

    dicazione della data d’iscrizione nei registri anagrafici;

    c) di un certificato rilasciato da un medico oculista attestante resistenza del requisito della cecità in ambo gli occhi nei termini precisati aU’articolo 2 della presente legge;

    d) di un atto sostitutivo dell’atto di notorietà, ai sensi della legge 4 gennaio 1968, ninnerò 15, con il quale l ’esercente la patria potestà o tutela attesti che la cecità del minore non vedente non derivi da causa civile di guerra, di servizio o di lavoro.

    L’assegno di accompagnamento è corrisposto dal m ese. successivo a quello della presentazione della domanda alla Sezione provinciale deU’Unione italiana ciechi, nella cui giurisdizione territoriale di competenza risiede l ’interessato.

    E’ fatto obbligo all’esercente la patria potestà 0 tutela di far pervenire all’Assessorato regionale degli enti locali un certificato di esistenza in vita del non vedente minore, beneficiario dell’assegno stesso, alla fine di ogni anno ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 7.

    TOSCANO, segretario ff.:

    «A rt. 7.L’Assessorato regionale degli enti locali,

    al fine di accertare la reale esistenza in ambo gli occhi del requisito regolamentare della cecità, deve far sottoporre da un medico oculista, residente nel capoluogo di provincia, l ’aspirante all’assegno di accompagnamento, di cui àU’articolo 2 della presente legge ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 8.

    TOSCANO, segretario ff.:

    «A rt. 8.

    L’articolo 4 della legge 6 maggio 1976, numero 47, è così sostituito:

    ” Per la liquidazione deirindennità integrativa di accompagnamento, di cui aU’arti- colo 2 della legge 6 maggio 1976, numero 47, e dell’assegno di accompagnamento, di cui all’articolo 2 della presente legge, sono emessi dall’Asessorato regionale degli enti locali ordinativi di accreditamento a favore di un funzionario dirigente, il quale provvede alla apertura di un conto corrente postale intestato all’Assessorato regionale stesso, versandovi l ’importo occorrente per mezzo di ordinativi di pagamento.

    Il pagamento deH’indemiità integrativa ® accompagnamento e dell’assegno d’accompagnamento ha luogo ogni trimestre mediante emissione di assegni di conto corrente postale, modello Ch 16 localizzati, intestati, f f l ’indennità integrativa, al diretto beneficiario, e per l’assegno di accompagnamento alia persona esercente la patria potestà o tutela’

    Il funzionario delegato, nel rendere e®t delle somme accreditategli, allega la fio®' vuta di versamento aH’amministrazione ?f stale ed i certificati di allibramento Pia

  • gesoconti Parlamentari 3575 Assemblea Regionale SicìlìarLa

    Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 Luglio 1977

    sciati dalla stessa, comprovante l ’awenuta emissione degli asegni.

    L’assegno modello Ch 16, di cui sopra, può essere emesso a favore di persona diversa del beneficiario deH’indennità integrativa di accompagnamento purché questi ne faccia delega anche con scrittura privata con firma autenticata da un pubblico ufficiale ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.{E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 9.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 9.

    Per l ’attuazione della presente legge è autorizzata la ulteriore spesa di lire 670 milioni a decorrere dall’anno finanziario 1978.

    All’onere relativo, ricadente nell’esercizio finanziario 1978 e successivi, si provvede con parte delle entrate tributarie della Regione ».

    PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato dal Governo il seguente ernenda- mento:

    sostituire l’articolo 9 con il seguente:« Air onere derivante dall’ applicazione

    della presente legge, valutato per l ’anno finanziario 1978 in lire 670 milioni, si prov- '’ede con parte dell’incremento delle entrate tributarie della Regione.

    Gli oneri a carico degli esercizi finanziari successivi al 1978 da sostenere per le finalità della legge regionale 6 maggio 1976, numero 47, modificata ed integrata dalla presente saranno determinati a norma del- 1 articolo 7, secondo comma, della legge re- gionale 8 luglio 1977, numero 47 ».

    Lo pongo in votazione.Ghi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare let- dell’articolo 10.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 10.

    La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.

    E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    La votazione finale del disegno di legge sarà effettuata nel corso di una successiva seduta.

    Discussione del disegno di legge: « Assistenza scolastica a favore degli alunni frequentanti gli Istituti professionali di Stato per l’agricoltura e gli Istituti professionali di Stato alberghieri funzionanti in Sicilia » (142/A).

    PRESIDENTE. Si passa all’esame del disegno di legge: « Assistenza scolastica a favore degli alunni frequentanti gli Istituti professionali di Stato per l ’agricoltura e gli Istituti professionali di Stato alberghieri funzionanti in Sicilia» (142/A), posto al numero 1).

    Dichiaro aperta la discussione generale.Ha facoltà di parlare il relatore, onorevole

    Toscano.

    TOSCANO, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la proposta di legge in esame è nata dall’esigenza di far fronte ad una situazione di grave difficoltà venutasi a determinare a seguito della soppressione dei finanziamenti erogati dal Ministero della pubblica istruzione agli Istituti professionali di Stato funzionanti in Sicilia.

    Si tratta di una situazione, dicevo, di grave difficoltà che ha colpito circa 5 mila giovani. Sono giovani nella maggior parte provenienti da famiglie di piccoli contadini, braccianti ed artigiani residenti in piccoli centri della nostra Regione, molto spesso lontani dalle scuole che essi frequentano. Fino

  • Resoconti Parlamentari 3576 — Assemblea Regionale Siciliano

    V ili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    al 1“̂ ottobre 1976 questi giovani hanno goduto dell’assistenza gratuita in convitti, del trasporto gratuito, dell’erogazione di buoni- libro; però, con l ’esercizio finanziario 1975, il Ministero della pubblica istruzione — che già dal 1972 aveva soppresso l ’assistenza scolastica a favore delle Regioni a Statuto ordinario — ha decìso di sopprimere il capitolo dell’assistenza scolastica per la nostra Regione, senza consultarla o richiederne il parere; e di questo parleremo in seguito.

    Tale grave decisione ha determinato una situazione di disagio per gli studenti che frequentano tali istituti ed ha creato le premesse perché questi giovani abbandonassero la scuola dopo aver iniziato il corso dei loro studi; essa ha inoltre provocato una situazione di notevole difficoltà anche per le famiglie, non potendo esse farsi carico di spese notevoli in rapporto alle modeste risorse finanziarie di cui dispongono, ed ha infine posto in forse il posto di lavoro di numerosi operatori scolastici, docenti e non docenti, che operano nel settore degli istituti professionali.

    Di fronte a questa situazione di emergenza certamente non si poteva restare insensibili. Appunto per questo la sesta Commissione, alTunanimità, ha dato parere favorevole al disegno di legge di iniziativa parlamentare diretto a risolvere il problema attraverso l ’intervento finanziario della Regione. Un parere favorevole, vorrei dire, che è nato sulla base di uno stato di necessità, perché la soluzione di questo problema, a nostro avviso, non poteva essere ulteriormente differita se non a danno dei giovani studenti, se non a danno di modeste famiglie di lavoratori.

    Questo vogliamo dirlo perché, a nostro avviso, l’intervento delTAmministrazione regionale certamente avrebbe dovuto configurarsi in maniera diversa. Il problema avrebbe dovuto comportare, da parte dell’Amministrazione regionale, un intervento di più ampia portata che non si risolvesse soltanto in provvedimenti di ordine finanziario; la questione, infatti, è di notevole importanza, visto che attiene ai rapporti Stato - Regione, e del problema la Commissione ha investito gli operatori del settore (studenti, docenti e non docenti) negli incontri frequenti che si sono avuti nell’ambito della stessa Commissione legislativa.

    A nostro avviso, l ’azione del Ministero della pubblica istruzione si è configurata come una vera e propria deformazione concettuale, perché quella che viene definita assistenza scolastica rientra, in effetti, nel più vasto concetto di diritto allo studio. In altri termini, sopprimendo gli interventi a favore degli Istituti professionali, in effetti il Ministero della pubblica istruzione ha privato questi giovani non dell’assistenza comunemente intesa, ma dell’esercizio di un diritto fondamentale, l ’esercizio del diritto allo studio, certamente determinando anche differenze e sperequazioni tra regione e regione.

    Ora, la nostra Regione ha potestà legislativa in fatto di assistenza scolastica, ma non ha potestà per quanto riguarda l’istruzione media superiore, per cui il problema si presenta abbastanza controverso. Noi, in fondo, abbiamo degli istituti professionali che hanno un’amministrazione autonoma, per cui lo stesso intervento finanziario della Regione, diretto ad erogare la somma di un miliardo per permettere la continuità degli studi a questi giovani, non comporta alcuna possibilità di controllo da parte della Regione stessa al di fuori della semplice relazione consuntiva, illustrativa dei criteri di utilizzazione della somma assegnata da parte degli Istituti professionali, così come prevede l’articolo 3 del disegno di legge in argomento. Del resto, in materia non ci pare che ancora siano state definite completamente le norme di attuazione per quanto riguarda l ’istruzione media superiore.

    Ora, dicevo, noi non vogliamo contestare che l ’Amministrazione regionale, che il Governo della Regione abbia dimostrato sensibilità nei confronti di questo problema, che sia intervenuto facendosi carico di un onere finanziario notevole; non vogliamo contestarlo, dicevo, perché ci rendiamo conto delle situazione di difficoltà in cui si sono trovati molti giovani e le loro famiglie. Vogliamo però dire che l’intervento da pari® del Governo della Regione avrebbe dovuto configurarsi in maniera diversa, che si sarebbe dovuta sollevare la questione relativa al rapporto Stato - Regioni in materia. Il GO' verno, in altre parole, avrebbe dovuto pre®' dere l ’iniziativa in merito, e non soltant farsi carico di questo onere finanziario.

    Certo, il problema degli istituti profe®'

  • Resoconti Parlamentari 3577 — Assemblea Regionale Siciliana

    Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    sionali, la sorte di questi istituti professionali, che sono sorti sulla base di singoli decreti del Presidente della Repubblica, al di fuori di qualsiasi disegno programmatorio e di qualsiasi controllo da parte del Parlamento, dovrà avere al più presto — almeno lo speriamo — una soluzione all’interno della riforma della scuola media superiore. A nostro avviso, tuttavia, il Governo della Regione può e deve, in occasione della soppressione dei finanziamenti erogati agli istituti professionali, prendere un’iniziativa in merito, nel senso che noi abbiamo cercato di indicare.

    RUSSO GIUSEPPE. Chiedo di parlare.

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    RUSSO GIUSEPPE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, prendo la parola per esprimere la mia soddisfazione personale e quella degli altri colleghi firmatari del disegno di legge numero 142, che giunge stamani all’esame dell’Aula — sia pure dopo ben sette mesi dalla sua presentazione e con difficoltà notevoli, ritardi ed incertezze — mercé la buona volontà del collega Cagnes, Presidente della sesta Commissione, e del

    •collega D’Acquisto, Presidente della seconda, oltre naturalmente la buona volontà del Governo che ha potuto reperire i fondi necessari se non per il triennio, così come auspicato e deliberato dalla sesta Commissione, almeno per gli anni scolastici 1976-77 e 1977-78.

    Il disegno di legge, com’è emerso dall’ intervento del relatore, onorevole Toscano, 3l quale sono grato per la viva partecipazione nel corso dei lavori e per questa relazione, è nato da necessità urgenti e da '®a precisa volontà, della quale ci siamo fatti carico, che è stata espressa dagli alurmi *̂ egli istituti professionali statali, soprattutto

    l’agricoltura ed alberghieri, ed in minor parte‘ dagli alunni degli istituti professionali feinminili e per l ’industria e l’artigianato.

    Tale indirizzo e tale volontà erano e sono senso di assicurare la continuità dell’as

    sistenza scolastica convittuale (abbiamo for- ’̂ ulato a tale proposito un emendamento all’ articolo 1) per borse di studio, per trasporti ® per libri, assistenza che fin dall’istituzione “i questo tipo di scuola lo Stato aveva di

    sposto con fondi stanziati nel suo bilancio e nei capitoli di spesa del Ministero della pubblica istruzione.

    Debbo giudicare negativamente la condotta tenuta dal Ministero del tesoro, più che da quello della pubblica istruzione. Ministero del tesoro che, sopprimendo fin dal 1976 la somma relativa all’assistenza per la Sicilia, dopo averla soppressa per lo stesso tipo di assistenza per le Regioni a statuto ordinario (cui aveva però assegnato, con le competenze, anche i fondi necessari, e mai in misura inferiore a quella precedentemente prevista nel bilancio statale), per la Sicilia stessa è stato padre avaro e soprattutto ingiusto.

    La maniera della soppressione è stata incauta, insolita, inaudita e sconvolgente, tale da saltare a pie’ pari il rispetto delle norme statutarie della nostra Regione autonoma, garantite del resto dalla Costituzione repubblicana e dallo Statuto. Sicché, invece di far passare le discussioni preliminari alla soppressione della spesa di cui trattasi, con la contestuale sostituzione di pari somme da versare nella Cassa della Regione, attraverso i doverosi meccanismi garantistico-giuridici, quali la Commissione paritetica e l ’emanazione delle norme relative, da approvarsi dal Consiglio dei Ministri, presente il Presidente della Regione, lo Stato, dicevo, arbitrariamente e sconvolgendo ogni elementare, consolidata, norma, ha eliminato le somme per l ’assistenza, ed ha messo le scuole professionali statali di Sicilia, con grave danno degli alunni, delle loro famiglie e del personale dipendente, in condizioni di chiudere.

    Ecco la genesi del disegno di legge in discussione.

    Poiché però, come d’altro canto ci auguriamo, esso protrarrà i suoi effetti fino al giugno del 1978, tra alcuni mesi lo stesso problema si riproporrà in modo più accentuato, sia per i maggiori costi da sostenere, sia anche per le incertezze che ancora saranno presenti se tra la Regione siciliana e lo Stato, a mezzo delle norme di attuazione, non si sarà pervenuti a quelle intese che per altre materie, anche se tardivamente, sono state già raggiunte. Mi auguro che la Presidenza della Regione ed il collega Assessore regionale per la pubblica istruzione possano arrivare a ciò, o attraverso l ’applica-

    ^Qsoconti, f. 496 (500)

  • Resoconti Parlamentari — 3578 — Assemblea Regionale Siciliano !'

    V il i L egislatura CXXVI SEDUTA 21 Luglio 1977 ^

    zione della legge numero 382, se questa materia potrà trovare ingresso nei riguardi della Sicilia, che è Regione a Statuto speciale, o tramite, come già detto, la Commissione paritetica e le norme di attuazione.

    Chiarito il primo punto, resta ora da chiarire se l ’impegno finanziario che la Regione affronta sia proporzionato agli scopi che si vogliono perseguire. Il disegno di legge originario prevedeva un onere di im miliardo, aumentato a tre miliardi per tre anni dalla proposta della Commissione di merito e ridotto a due dalla Commissione di finanza, come poi voluto dal Governo. In atto, le scuole professionali di Stato, che funzionano in quasi tutte le province siciliane, assolvono alla funzione di preparare personale specializzato o qualificato tra gli operai; funzione che non va confusa, nella teoria e nella pratica, con quella degli istituti tecnici, industriali o agrari, dello Stato. Negli istituti tecnici, infatti, si dovrebbero e si debbono preparare elementi destinati a porsi a metà strada tra la dirigenza imprenditoriale tecnica e manageriale, mentre in queste scuole, e cioè negli istituti professionali, si preparano elementi destinati a porsi, invece, tra i tecnici e gli operai generici, cioè a dire tra gli operai non ancora qualificati o specializzati.

    In Sicilia abbiamo rilevato la grande funzione che hanno potuto assolvere queste scuole, per alcune delle quali — quelle agrarie — lo Stato, direttamente o tramite la Cassa per i Mezzogiorno, attraverso l ’istituzione di convitti per ragazzi e ragazze, gestiti direttamente o a mezzo di convenzioni, regolarmente approvate dal Ministero e dalla stessa Cassa per il Mezzogiorno, con istituti privati di assistenza e beneficienza, ha aiutato migliaia di allievi. Per gli aluimi che hamio ottenuto il diploma di specializzazione, conseguito dopo un quinquennio di frequenza in queste scuole, si aprono anche le porte deirUniversità.

    Se non avessimo avuto l’assistenza continuata a favore degli alunni ammessi in convitto, oggi forse non avremmo elementi di prim’ordine che, conclusi i corsi delle scuole professionali 0 iscrittisi aH’Università e conclusi i corsi accademici, onorano la società siciliana, in quanto inseriti in essa come agronomi, ingegneri o specializzati a livelli diversi nelle stesse università, nelle aziende

    agrarie, floricole, orticole, frutticole 0 zootecniche, oppure in quelle industriali, commerciali o dei servizi.

    Il disegno di legge assolve, quindi, ad una grande funzione sociale. Esso, come è stato rilevato dal relatore, ha trovato runanime approvazione della Conuuissione, che ha sentito il bisogno di ascoltare gli insegnanti, i presidi e le rappresentanze degli alunni di queste scuole, istaurando così un esemplare dialogo, spesso accalorato e polemico, ma sempre corretto e civile, che oggi ci fa auspicare un risultato positivo.

    Abbiamo voluto rendere l ’erogazione della spesa, così come prevede l ’articolo 2, rapida e libera da burocratismi, anche se corredata da sufficiente e doverosa documentazione, sicché quanti dovranno beneficiarne non attenderanno a lungo la fruizione del benefìcio. E’ per questo che le somme saranno assegnate ai Presidenti dei Consigli di amministrazione eletti democraticamente negli scorsi mesi, che saranno così messi in condizioni di maggiore responsabilità, in una maniera migliore e diversa che non con i passati canali.

    Non posso chiudere il presente intervento senza esprimere un ringraziamento anche al collega Assessore Muratore che ha assegnato delle somme, per un limitato periodo di mesi — esattamente dall’ottobre del 1976 al dicembre del 1976 — per la copertura di quelle rette che gli Istituti non potevano più inserire nel proprio bilancio, a seguito della soppressione di cui prima abbiamo parlato.

    Queste somme sono state assegnate per aiutare quegli alunni di cui parlava il relatore, bisognosi e poveri ai sensi di legge, per evitare che venissero meno ad anno iniziato, nell’ottobre del 1976, le iscrizioni già accolte. Per questi motivi, onorevoli col' leghi, raccomando alla vostra approvazione il disegno di legge del quale ho avuto l ’onore insieme ad altri colleghi di essere firmatario.

    PINO. Chiedo di parlai'e.

    PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

    PINO. Signor Presidente, onorevoli col' leghi, intervengo brevemente per manifo' stare l ’adesione del gruppo socialista a 9̂ 0'

  • Resoconti Parlamentari — 3579 Assemblea Regionale Siciliana

    Vili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    sto disegno di legge. Una adesione un po’ critica, come è stato del resto espresso in Commissione di merito, per motivi che non voglio qui ripetere. Le perplessità, comunque, non sono state certo superate per motivi di populismo o di demagogia a buon mercato.

    Quando ci si trova di fronte da un lato ad uno stato di necessità, dall’altro ad inadempienze nel portare avanti un disegno politico da parte del Governo nazionale, che ha posto in essere questi istituti senza alcuna visione programmatica, evidentemente occorre assumere —̂ e noi lo abbiamo fatto — degli attegiamenti tali da non permettere che questi errori vengano pagati da insegnanti o da alunni bisognosi, che provengono da famiglie di operai e di contadini.

    Però io non posso in questa sede fare a meno — anche tenuto conto di quello che onestamente ha prima detto l ’oriorevole Giuseppe Russo, e cioè che questo problema si riproporrà tra breve — non posso fare a meno, dicevo, di mettere in evidenza che sentiamo tutti la necessità di una revisione e di una verifica critica della situazione in cui versano questi istituti nella nostra Regione. Solo in questo modo, infatti, con un’analisi approfondita della situazione degli istituti professionali, la Regione può assumere un atteggiamento consono agli interessi di questi alunni, di questi insegnanti

    in definitiva, della Regione stessa.Basta leggere l’articolo 3 del disegno di

    legge per rendersi conto di quale travaglio abbia affrontato la Commissione nel uiomento in cui si doveva pervenire ad una soluzione, ad un marchingegno che consen- tisse un controllo di queste somme erogate dalla Regione, controllo che in effetti in lutti i suoi aspetti legali, ritualmente legali, non ci è permesso per quei motivi che

    stati esplicitamente ed ampiamente ssposti dal relatore.

    Quindi, io debbo qui — come ho fatto in uónunissione ■—• manifestare l ’adesione, se

    vuole critica, al disegno di legge in esa- riservandomi, a nome del gruppo so-

    s'alista, di esperire anche insieme agli altri membri della Commissione le azioni necessarie per pervenire ad una visione rea- istica e concreta della situazione di questi ^̂ tituti, in modo che da qui a pochi mesi

    si possano prendere delle decisioni consone agli interessi della popolaizione siciliana.

    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare, per il Governo, l ’Assessore alla pubblica istruzione, onorevole Cangialosi.

    CANGIATOSI, Assessore alla pubblica istruzione. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la peculiarità di questo disegno di legge ci induce a fare delle considerazioni che, del resto, sono chiaramente emerse nel corso del presente dibattito.

    Sembra, onorevole Presidente, che l ’As- semblea si accinga a varare una ennesima leggina, quasi di nessun rilievo, mentre i problemi che ad essa sottostanno sono di una gravità enorme. Si tratta, infatti, della tormentatissima problematica deH’attuazione del nostro Statuto.

    E’ grave dover costatare, onorevoli colleglli, come, a trent’anni di distanza dall’ emanazione dello Statuto, la Regione siciliana rimanga la sola Regione del nostro Paese le cui norme statutarie non siano state tutte attuate; e ciò tanto più ove si consideri che alle Regioni a statuto ordinario le competenze per settori organici di materie vengono trasferite tenendo conto anche delle funzioni ad esse affini, strumentali e complementari.

    La peculiarità del nostro Statuto, che postula una procedura più rafforzata e più garantita per quanto attiene all’emanazione delle norme di attuazione dello Statuto stesso, è uno strumento giuridico che oggi sembra ritorcersi contro di noi. Infatti, inutilmente da anni la Commissione paritetica cerca di dipanare i nodi reali del rapporto Stato-Regione siciliana in ordine al passaggio delle competenze.

    Tali e tante contraddizioni ed incertezze si ripercuotono anche nel delicato settore dell’assistenza scolastica per l ’istruzione professionale.

    Già cinque anni fa ci fu un tentativo di cancellare dal bilancio dello Stato i contributi relativi alle Regioni ad ordinamento differenziato per la materia dell’istruzione professionale; ma il bilancio dello Stato era ancora in itinere, e ci fu, quindi, possibile, con un’azione concertata con gli altri rappresentanti delle Regioni a Statuto speciale,

  • Resoconti PaTlamentari 3580 — Assemblea Regionale Siciliana

    V il i Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    correggere tale atteggiamento lesivo delle prerogative statutarie.

    Ritenevamo che, dopo quel chiarimento, l ’errore non si ripetesse più, ma così non è stato. Ed a me spiace sottolineare, in questa sede, come tale stridente anomalia sia stata avallata anche dall’onorevole La Loggia, il quale, oltre ad essere componente della Commissione paritetica, è anche Presidente della Commissione bilancio della Camera.

    Signor Presidente, fino a quando l’emanazione delle norme di attuazione sarà subordinata alla logica di freno e di contenimento dell’autonomia politica dell’ente Regione, chissà quante volte, soprattutto nel settore della pubblica istruzione, dovremo sostituirci allo Stato nell’esercizio di funzioni sue proprie. E’ così nel caso in esame, ove non è possibile né equo scaricare sugli studenti il peso delle responsabilità e delle manchevolezze di quanti avevano titolo per provvedere.

    E’ da auspicare, dunque, che, nel rispetto della procedura di cui all’articolo 43 dello Statuto siciliano, siano recepiti i criteri fondamentali della legge numero 382. Essi tendono infatti a superare il principio delle competenze chiuse e numerate, quali venivano desunte da una lettura non più attuale dell’articolo 117 della Costituzione, e propongono un’immagine della Regione come soggetto deputato a soddisfare tutti i fini che la comunità regionale ad essa pone.

    E’ con tali preoccupazioni e tali auspici che il Governo accetta questo disegno di legge.

    PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

    Pongo in votazione il passaggio all’esame degli articoli.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura deH’articolo 1.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 1.Nelle more per la definizione delle norme

    di attuazione in materia di assistenza scolastica, è autorizzata per un biennio, a decorrere dall’anno scolastico 1976-1977, la spesa annua di lire 1.000 milioni per i servizi di assistenza scolastica a favore degli alunni frequentanti gli istituti professionali di Stato per l ’agricoltura e gli istituti professionali di Stato alberghieri funzionanti in Sicilia ».

    PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti:

    — dagli onorevoli Russo Giuseppe, Laudani, Pino e Mazzara:

    dopo le parole: « degli alunni » aggiungere: « convittuali »;

    — dall’onorevole Cagnes, per la Commissione:

    sopprimere le parole: « per l ’agricoltura e gli istituti professionali di Stato alberghieri ».

    Pongo in votazione Temendamento aggiuntivo.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Pongo in votazione l ’emendamento soppressivo.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Pongo in votazione l’articolo 1 nel testo risultante.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare Isi- tura dell’articolo 2.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 2.

    L’Assessore regionale per la pubblica istrU' zione è autorizzato ad accreditare le soni' me occorrenti al Presidente del ConsigJ'° di amministrazione dei singoli istituti, ca;' colata sulla base delle spese previste nel

  • Resoconti Parlamentari 3581 Assemblea Regionale Siciliana

    fi li Legislatura CXXVI SEDUTA 21 Luglio 1977

    lancio di istituto per l ’assistenza scolastica secondo i parametri fissati dal Ministero della pubblica istruzione ».

    PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato dalla Commissione il seguente emendamento:

    sostituire la parola: « occorrenti » con:« spettanti ».

    Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Pongo in votazione Tarticolo 2 nel testo risultante.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi. -

    (E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 3.

    TOSCANO, segretario //.:

    « Art. 3.

    A conclusione di ogni anno scolastico e comunque non oltre il 31 agosto, il Presidente del Consiglio di aniministrazione di °gui singolo istituto dovrà presentare al- i Assessorato regionale della pubblica istruzione una relazione consuntiva illustrativa dei criteri di utilizzazione della somma assegnata ».

    p r e s id e n t e . Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con-

    'fario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare let- “̂ â dell’articolo 4.

    To s c a n o , segretario ff.:

    Art. 4.

    , l’attuazione della presente legge è au- la spesa armua di lire 1.000 mi-

    N per gli esercizi finanziari 1977 e 1978.All onere di lire 1.000 milioni, ricadente

    nell’esercizio finanziario 1977 si provvede con parte delle disponibilità del capitolo 51601 del bilancio della Regione utilizzabili a termini della legge regionale 27 dicembre 1968, numero 36 e all’onere di lire 1.000 milioni ricadente nell’esercizio 1978 si provvede con parte delle entrate tributarie della Regione ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 5.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Art. 5.

    La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.

    E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione ».

    PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Comunico che è stato presentato dalla Commissione il seguente emendamento al titolo del disegno di legge:

    sopprimere le paróle: « per l’agricoltura e gli istituti professionali di Stato alberghieri ».

    Lo pongo in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è con

    trario si alzi.(E’ approvato)

    Pongo in votazione il titolo del disegno di legge, così modificato.

    Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

    (£ ’ approvato)

    La votazione finale del disegno di legge sarà effettuata nel corso di una successiva seduta.

  • Resoconti Parlamentari — 3582 — Assemblea Regionale Siciliana

    V ili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    Svolgimento unificato di interpellanze.

    PRESIDENTE. Si passa al punto terzo deH’ordine del giorno: « Svolgimento unificato delle interpellanze numeri 180 e 181 ».

    Invito il deputato segretario a darne lettura.

    TOSCANO, segretario ff.:

    « Al Presidente della Regione e all’Assessore al lavoro e alla cooperazione per sapere, in relazione alla legge nazionale sull ’occupazione giovanile:

    — quali iniziative e provvedimenti sono stati adottati o si intendono adottare ^per redigere e realizzare un programma per l ’impiego straordinario dei giovani disoccupati in attività produttive e in servizi realmente utili;

    — se, al di là del pur indispensabile provvedimento legislativo regionale integrativo della legge nazionale per l ’occupazione giovanile, non si ritiene intanto di dovere nominare con assoluta urgenza la Commissione regionale prevista daH’articolo 3 della citata legge, essendo indispensabile per predisporre entro e non oltre il 30 settembre corrente anno il programma annuale regionale di formazione professionale articolato per settori produttivi e per livelli professionali » (180).

    A mmavuta - Russo M ichelangelo - ViZZINI - Me S SANA - Chessari - T usa - R in- DONE - Barcellona - Messina - Motta - B ua - A mata.

    « Al Presidente della Regione e all’Assessore al lavoro e alla cooperazione, per sapere se sono a conoscenza che la Giunta comunale di Messina ha deciso di affidare ai giovani la pulizia e la sorveglianza delle spiagge cittadine e se ritengano che tale decisione sia conforme alla esigenza di occupazione per la quale manca, malgrado le molte parole sprecate sull’argomento, una seria prospettiva di programmazione.

    Questo lavoro, proposto dal Comune di Messina, infatti, ha le caratteristiche_ della stagionalità, della precarietà e della inade

    guatezza rispetto ai meriti ed ai titoli di studio che i giovani messinesi dovraimo mandare in soffitta, se saranno costretti ad accettare l ’offerta della "maggioranza di programma” che governa il comune peloritano.

    Gli interpellanti ritengono infatti che i sessanta milioni stanziati per il suddetto servizio meglio risulterebbero impiegati se costituissero parte di un contributo destinato alla istituzione di corsi che con il patrocinio dell’Assessorato regionale del lavoro, dovrebbero specializzare nuovo personale da impiegare nei settori dell’ecologia, dei beni culturali dell’organizzazione agricola e dell’assistenza sociale.

    A Messina, in particolare, urge un intervento finanziario che, fra l ’altro prepari e qualifichi personale giovanile, per la conoscenza, l ’uso e la manutenzione degli impianti di smaltimento di rifiuti solidi che invece il Comune, con notevole spreco di pubblico denaro, è stato costretto ad affidare ad una ditta privata.

    Del resto l ’intera regione ha la necessità di addestrare al più presto personale competente per la gestione della legge numero 39 del 18 giugno 1977, che l ’Assemblea regionale siciliana ha recentemente approntato in difesa dell’ambiente e contro l’inquinamento; legge che prevede un massiccio intervento, finanziario della Regione che, peraltro, rischierebbe di rimanere vanificato se non trovasse personale idoneo a renderlo produttivo ed a garantire le finalità di poh' tica ecologica auspicate in tutta la Sicilia.

    Per queste considerazioni gli interpellanti invitano il Governo della Regione a pr®' dere posizione contro ogni iniziativa emp rica ed inadeguata che, come quella decisa dal Comune di Messina, dia la sensazi® della disorganicità, ed umili! le aspirazio dei giovani thè attendono ben altra valorizzazione intellettuale ed umana » (181)'

    Fede - Cu bimano - Tricoli V irga.

    PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onO' revole Ammavuta, per illustrare l ’interpo lanza numero 180.

    AMMAVUTA. Signor Presidente, onoî ̂voli colleghi, Pinterpellanza da noi_ gjjtata ha posto al Governo della Regione,

  • Resoconti Parlamentari — 3583 — Assemblea Regionale SicilianaVili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    dal mese scorso, due precise richieste in ordine alla legge nazionale numero 285, che concerne i provvedimenti per l ’occupazione giovanile.

    La prima di queste richieste riguarda l’esigenza, da noi vivamente sentita, di conoscere quali iniziative e provvedimenti siano stati adottati sino ad oggi o si abbia in animo di adottare per redigere e realizzare un programma per l ’impiego straordinario dei giovani disoccupati, sia nelle attività produttive — anzi, fondamentalmente nelle attività produttive — , sia nei servizi socialmente utili; o, comunque, quali altri iniziative siano state adottate o si ritenga di dovere adottare per rendere pienamente agibile ed integrare, anche con provvedimenti legislativi regionali, le provvidenze previste dalla legge numero 285, testé richiamata.

    E’ noto il giudizio che noi abbiamo dato su questa legge per l ’occupazione giovanile: un giudizio positivo, soprattutto se rapportato a quello che era l ’iniziale disegno che il Governo Andreotti aveva presentato alle Camere; un giudizio positivo, perché intanto rappresenta una prima, anche se insufficiente, risposta al drammatico problema della disoccupazione giovanile, specie nel Mezzogiorno; un giudizio positivo, perché orientato tendenzialmente a sostenere e a sollecitare un impiego dei giovani m un lavoro produttivo.

    Questa nostra posizione, tuttavia, non ci n sottacere i limiti, per alcune parti an- che seri, che questa legge contiene: basti pensare alla sola dimensione finanziaria, pur cospicua, di mille e più miliardi in tre anni, ̂ 6 però va valutata a fronte di un pro- oma di dimensioni rilevanti come quello 0̂ Occupazione giovanile ed a fronte della

    che non si offre una piena pos- ilità di stabile occupazione ai giovani.

    ̂Altro limite è che, malgrado la legge sia eiitata complessivamente per l ’impiego

    giovani in attività produttive, tuttavia qqJ® Ĵ .'̂ che dei margini, a manovre diciamo spg ’ assistenzialismo, contro le quali bi-

    gna battersi e che bisogna in ogni caso Regioni debbono impegnarsi a

    gere ® Regione siciliana deve svol-tUejj.- necessaria perché i finanzia-

    ^̂ ®Ea legge nazionale • e . le eventualiopportune integrazioni legislative e fi

    nanziarie della Regione stessa siano orientati verso Tutilizzazione dei giovani disoccupati in impieghi di natura produttiva.

    Per quanto riguarda la legge nazionale, non credo sia il caso di abbandonarsi a facili trionfalismi o ad esaltazioni ingiustificate; reputo, tuttavia, necessario evitare che, a forza di formulare sempre critiche, anche se giuste, che spesso nascono da una migliore riflessione sui provvedimenti legislativi approvati dalle assemblee elettive, si finisca con il pervenire all’errore opposto di nunimizzare tali leggi, di sminuire, per esempio, la portata di un provvedimento come quello sull’occupazione giovanile, che, pur con i limiti di cui abbiamo parlato, rappresenta non una prima risposta, ma uno strumento importante per mobilitare le energie dei giovani e le iniziative del movimento sindacale e del movimento giovanile, per promuovere delle iniziative che tendano ad assicurare occupazione.

    Questi errori di minimizzazione, comunque motivati, non possono che alimentare sfiducia tra i giovani disoccupati, sfiducia che bisogna invece combattere per sviluppare un azione che consenta di conquistare masse sempre più larghe di giovani ad una lotta concreta per il lavoro.

    Se non erro, recentemente sono state pubblicate delle notizie secondo le quali, in ima graduatoria delle Regioni meridionali per numero di domande presentate, la Sicilia si trova al secondo posto, con 75 mila domande, dietro la Campania.■ Certo, non si tratta di grosse cifre. Credo,

    comunque, che da questo punto di vista non sia sufficiente affiggere sui muri della città di Palermo un manifesto della Regione siciliana (un manifesto che forse bisognava fare, non dico di no), invitando i giovani a pi esentarsi all’Ufficio di collocamento per lichiedeie il modulo necessario per l ’iscrizione, anche se questo è il primo, indispensabile, adempimento per potere fare entrare in funzione la legge.

    Non credo, ripeto, che ci si possa limitare ad un’azione propagandistica di questo genere quando ben altro è necessario fare, nel senso che bisogna mobilitare le energie e 1 impegno del movimento sindacale nel suo complesso (cosa che il movimento sindacale sta facendo) ma, soprattutto, puntare alle strutture dei comuni, delle comunità mon-

  • Resoconti Parlamentari 3584 Assemblea Regionale Siciliana

    V ili Legislatura CXXVI SEDUTA 21 L uglio 1977

    tane, come punti dì riferimento essenziali per coinvolgere masse grandi di giovani in questa prima fase, che è quella della presentazione della domanda per la formazione della graduatoria. Occorre inoltre elaborare dei programmi specifici per quanto attiene alla questione dei servizi socialmente utili, e, su di un piano più complessivo, effettuare un censimento delle risorse, delle disponibilità, delle possibilità di utilizzazione complessiva della legge sia nei settori dei servizi socialmente utili sia nelle attività produttive, a cominciare dall’agricoltura per ciò che attiene ai comuni deU’interno, per finire all’ artigianato ed aU’mdustria. Io credo che, anche senza il concorso, la sollecitazione ed il coordinamento deU’impegno della maggior parte dei comuni siciliani, questa legge, che pure ha dei limiti, possa funzionare e possa dare il massimo risultato a condizione che sì agisca in questa direzione.

    Ora, le possibilità offerte dalla legge — si è detto — non sono molte (anche stamattina il Giornale di Sicilia credo ritorni su questo argomento), ma se anche queste possibilità non sono grandissime, tuttavia esistono e bisogna sfruttarle sino in fondo.

    Vorrei portare un solo esempio. Nel testo della legge nazionale numero 285 sono contenute delle disposizioni in materia agraria al cui posto, nel testo del disegno di legge iniziale, quello governativo, si trovavano^ invece delle disposizioni riguardanti l ’impiego dei giovani nella pubblica amministrazione. Noi ci siamo . battuti con successo perché, al posto di tali disposizioni per l ’impiego dei giovani nella pubblica amministrazione, venissero inserite delle norme che sollecitassero i giovani ad impegnarsi in un’attività produttiva di carattere permanente che desse loro una stabile occupazione nel settore dell’agricoltura.

    Non sono per nulla d’accordo con coloro i quali sostengono che queste disposizioni in materia agraria suscitino scarso interesse o comunque non abbiano possibilità di grandi applicazioni. Ritengo, invece, che si farebbe bene, soprattutto neH’ambito della nostra Regione, a riflettere sulle grandi possibilità che ci si offrono, che ci offre, per esempio, la normativa in materia agraria contenuta nella legge nazionale che ho prima richiamato, al fine di dare una risposta non certo a tutti i giovani — non vi è questa pretesa: la

    legge non lo consentirebbe, né, d’altra parte, un simile risultato sarebbe raggiungibile facilmente, perché occorrerebbe in ogni caso il concorso della volontà dei giovani che dovrebbero impegnarsi in quest’attività — ma almeno a migliaia di essi.

    Guai, però, se queste norme dovessero rimanere inattuate, guai se si aspettasse inerti, per esempio, che qualche cooperativa di giovani faccia la richiesta per le terre a termini di una legge come quella del 1944, obsoleta ed inapplicata; guai, ove anche la terra venisse assegnata a tali cooperative, se la Regione non facesse nulla per sorreggerne l ’impegno nelle opere di trasformazione e così via.

    Nella nostra Regione l ’agricoltura, oltre ad essere un punto di riferimento decisivo per lo sviluppo economico, è anche estrema- mente importante per le possibilità di occupazione che può offrire ai giovani. La richiesta di occupazione giovanile, a differenza del passato ed in rapporto alla centralità che, allo stato attuale, la questione ha assunto nella politica del Mezzogiorno ed in Sicilia (anche per la politica stessa che la Regione ha condotto nel corso di questi ultimi anni, con un’inversione di tendenza rispetto al passato) viene obiettivamente incontro alle esigenze oggettive della nostra agricolturaj la quale, per potersi rinnovare ed ammodernare, ha bisogno deU’ingresso di forze nuove, di forze giovani, portatrici di un patrimonio di cultura e di tecnica, o comunque dotate della capacità di appropriarsi delie nuove tecniche dell’agricoltura.

    Non ha alcuna importanza, dunque, se ̂somme stanziate siano mille o duemila m}' boni; la questione è di lavorare, di esprimere una volontà politica, da trasforma ̂ anche negli eventuali strumenti legislativi amministrativi, perché di queste disposiztô ̂in materia agraria possa fruire il mag numero possibile di giovani.

    A questo proposito, per esempio, noi biamo preannunciato che presentereino ̂qualche giorno un disegno di legge rigû ̂dante, appunto, i problemi relativi alla mativa sulle terre incolte in rapporto esigenze dell’occupazione e della coop zione giovanile.

    Com’è noto, per ottenere la terra te perative dei giovani dovranno presentam̂ û progetto di sviluppo; noi pensiamo, ^

  • Resoconti Parlamentari

    n i l Legislatura

    3585

    CXXVI SEDUTA 21 Luglio 1977

    proposito,_ che bisogna creare un fondo regionale per il finanziamento dei progetti di tali cooperative, così come occorre anche emanare un altra serie di provvedimenti che consentano la messa a coltura di questi terreni. Occorre poi, soprattutto, un impegno legislativo della Regione affinché le terre demaniali, le terre comunali, le terre dei privati che risultino abbandonate o incolte, possano effettivamente entrare nella disponibilità di queste cooperative di giovani che in ogni parte della Sicilia si vanno formando e per le quali vi è tanta attesa.

    Sempre nel campo dell’agricoltura, per ciò che attiene, per esempio, ai servizi socialmente utili, mi pare che le possibilità d’impiego, sia pure temporaneo, siano grandi dalla revisione del catasto agrario al censi mento delle terre abbandonate. Perché evidentemente non si può soltanto dibattere sul giornale se le terre incolte o abbandonate

    0 meno; c ’è da fare una cosa semplicissima, c ’è da fare un censimento delle erre abbandonate, con un aggiornamento

    : annuale e, di conseguenza, con un impiego di tecnici, di geometri e di periti agrari, di

    ! gente che all’uopo può essere, anzi deve essere, necessariamente utilizzata.

    Così, al di là della formazione delle eoo- rPerative per l ’assunzione di terreni da tra- : stormare, vi è tutta una vasta possibilità di . “ripieghi che proviene dalla necessità che : Sicilia si svi