dall’esclusione all’inclusione: l’evoluzione del … bis.pdf · scienza mediche e...
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Progettazione
dell’inclusione
scolastica27 novembre 2018
Prof.ssa Serenella Besio
Il percorso
normativo italiano verso l’inclusione
Modello dell’esclusione
separazione di gruppi di studenti,
considerati “anormali”, dagli altri
tale approccio si prolunga, dalle origini del
nostro sistema scolastico fino, almeno, agli
anni Cinquanta
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
L’istituzione scolastica pubblica viene investita dai problemi della disabilità e del disadattamento scolastico solo nei termini di regolare una separazione
quella che oggi chiamiamo “disabilità”, misurata con appropriati sistemi valutativi
(sempre più raffinati nel tempo) costituisce anche l’occasione per tutelare la normale e
ordinata attività didattica degli alunni “normali”
Il modello dell’esclusione Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
La separazione
• sancisce il divieto della presenza dell’alunno con deficit di tipo fisico, psichico o sensoriale, e più in generale del diverso, nella scuola di tutti
la delega ad altre istituzioni (istituti specializzati, scuole speciali)
• determina la mancanza di un intervento in campo educativo della scuola “di tutti”, in molti casi una mancanza dello Stato
Il modello dell’esclusione Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
«doppio sistema
scolastico-educativo-normale
per gli alunni considerati normodotati e
speciale
per gli ipodotati e i minorati»
(Sagramola, 1989:19)
Il modello dell’esclusione Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Il modello della
specializzazione e della medicalizzazione
Gli anni Sessanta segnano un preciso
stacco rispetto al passato, non soltanto
per il numero elevato di atti normativi
prodotti, ma anche per la diversa
prospettiva adottata dallo Stato
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Il cambiamento in questa fase consiste nel fatto che lo stato ritiene suo preciso compito interessarsi direttamente anche degli “handicappati psicofisici o gravi”,
non però all’interno della scuola normale
bensì attraverso un rafforzamento e una diversificazione di strutture
speciali
Modello della specializzazione e della medicalizzazione
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
In concomitanza con un importante sviluppo delle
scienza mediche e psicologiche nel settore
dell’età evolutiva,
Soprattutto nell’area diagnostica, della
prevenzione e dell’intervento
In questo periodo si dà avvio alla nascita e
diffusione di un numero importante
di scuole speciali
(per soggetti con menomazioni gravi)
e, all’interno della scuola comune,
di classi differenziali
(per alunni tardivi o con lievi anomalie psichiche e
sensoriali)
Modello della specializzazione e della medicalizzazione
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Come conseguenza di questa
politica, a partire dall’anno
scolastico 1963-64, si assiste ad un
costante e notevole incremento di
istituzioni speciali, fino a
raggiungere la punta massima nel
1973-74
1400 scuole speciali
funzionanti
8000 classi differenziali
Modello della specializzazione e della medicalizzazione
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Modello dell’inserimento
Sull’onda dei movimenti politici e sociali legati al
“Sessantotto”, volti all’approfondimento del tema
dei diritti umani, e alla costruzione di una società
equa e partecipativa
e dei correlati sviluppi di una coscienza politico-
culturale legata ai temi della separazione e della
istituzionalizzazione (Goffman, 1961, 1963; Basaglia,
1967; 1968; 1969)
che nel nostro Paese ha fortemente coinvolto anche
il mondo della scuola, dei suoi obiettivi, delle sue
scelte politiche e didattiche (don Milani, 1967)
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Non ne rimase esente, il tema della
disabilità, e dei relativi modelli di
interpretazione e di intervento
Insieme, in particolar modo in Italia,
alle scelte scolastiche e educative
Modello dell’inserimento
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
La convergenza di queste istanze
sociali, culturali, scientifiche, etiche
e politiche contribuisce a
determinare il graduale e
irreversibile
declino
delle istituzioni speciali
Con una importante ricaduta sul
piano legislativo e del diritto
Modello dell’inserimento
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Il passaggio-chiave fu
Legge 118 del 30.03.1971
Nuove norme in favore di mutilati ed
invalidi civili
che, anche se non specificatamente
rivolta alla scuola, sanciva, di norma,
l’istruzione dell’obbligo nella scuola
comune
Modello dell’inserimento
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
«l’istruzione dell’obbligo deve avvenire
nelle classi normali della scuola
pubblica, salvo i casi in cui i soggetti
siano affetti da gravi deficienze
intellettive o da menomazioni fisiche di
tali gravità da impedire o rendere
difficoltoso l’apprendimento o
l’inserimento nelle predette classi
normali»
Modello dell’inserimento
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Restano esclusi i soggetti affetti da
menomazione sensoriale, per i quali
le porte delle classi ordinarie si
apriranno più tardi:
per i ciechi con la Legge
n. 360 del 1976
per i sordi con la Legge
n. 517 del 1977
Modello dell’inserimento
Il percorso
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verso
l’inclusione
L’apertura della legge, sia pure ancora parziale, alla frequenza scolastica degli alunni disabili non è però accompagnata da interventi che ne facilitino l’attuazione
non si interviene adeguatamente per rimuovere le barriere architettoniche,
mancano insegnanti di sostegno specializzati,
non si dà vita a un’adeguata azione di formazione dei docenti,
non c’è una efficace sensibilizzazione sociale
“inserimento selvaggio”
(Porcari, Destri, Volterra, 1995)
Modello dell’inserimento
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
«Con la Legge del 1971 prende il via una caratteristica tipicamente italiana del
modello inclusivo, che vede convivere un sistema di principi e un apparato
legislativo decisamente avanzati accanto a prassi e procedure
operative non raramente distoniche, talvolta addirittura incompatibile con
le aperture di indirizzo»
(Pavone, 2010:42)
Modello dell’inserimento
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Modello dell’integrazione
Nel 1974 il Ministro della Pubblica Istruzione nomina una Commissione con il compito di analizzare la situazione venutasi a creare nella scuola in seguito all’inserimento degli alunni disabili e di delineare le linee della futura politica scolastica
COMMISSIONE FALCUCCI
Il percorso
normativo
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verso
l’inclusione
Frutto del lavoro degli esperti è il
Documento Falcucci (1975)
dal nome della Presidente della Commissione
Si tratta di un documento di elevato spessore
culturale, tale da influenzare tutti gli atti della
successiva politica sulla disabilità e,
soprattutto, da far evolvere la visione
pedagogica del problema
Modello dell’integrazione
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Nel Documento
sono delineate alcune posizioni
particolarmente significative che segnano il
passaggio definitivo da una
concezione puramente assistenziale, specifica
della logica dell’inserimento,
a una più autenticamente improntata alla
relazione di aiuto propria dell’integrazione
Modello dell’integrazione
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
1. non è sufficiente inserire se all’interno
della scuola si delega a qualche
insegnante, della classe differenziale o
del sostegno, il compito educativo
Modello dell’integrazione
Il percorso
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verso
l’inclusione
2. sono necessari alcuni cambiamenti sia per
quanto riguarda il curricolo, la didattica,
l’organizzazione delle classi e della scuola, i
rapporti con l’esterno, sia per quanto
riguarda l’idea di norma e normalità
Modello dell’integrazione
Il percorso
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l’inclusione
3. l’introduzione della logica della
programmazione di tipo
curricolare porta con sé tre
implicazioni rilevanti:
la necessità di specializzazione
il superamento del rapporto
biunivoco insegnante-classe
il superamento dell’idea che la
classe sia l’unico possibile modo di
far lavorare e incontrare insieme li
alunni e gli studenti
Modello dell’integrazione
Il percorso
normativo
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verso
l’inclusione
4. condizioni strutturali, quali:
la stabilità degli insegnanti
la loro qualificazione professionale
l’adeguatezza delle strutture scolastiche
l’efficienza dei servizi territoriali
Modello dell’integrazione
Il percorso
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l’inclusione
La successiva
Legge n. 517 del 1977
Norme sulla valutazione degli alunni e sull’abolizione degli esami di
riparazione nonché altre norme di modifica scolastica dell’ordinamento
scolastico
introdotta per rinnovare le procedure valutative, recepisce pienamente lo spirito del documento e traduce nella prescrittività della norma le importanti indicazioni
Modello dell’integrazione
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
l’estensione del diritto alla frequenza delle
scuole comuni anche per i sordi
l’adozione della programmazione di tipo
curricolare
il superamento della classe intesa come
unica base di lavoro, l’apertura a modalità
organizzative flessibili e funzionali
la possibilità di un ampliamento del
tempo scolastico e di una sua più ricca
articolazione
l’adozione di nuove modalità e nuovi
strumenti di valutazione
Modello dell’integrazione
Il percorso
normativo
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verso
l’inclusione
Ma il perno attorno al quale le
singole disposizioni ruotano è il
concetto di “integrazione”,
con particolare riferimento a quelli
che la legge chiama
“alunni portatori di handicap”
Modello dell’integrazione
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Pavone afferma che
«a ragion veduta possiamo ritenerla il primo
atto legislativo che anticipa, ponendone in
essere le condizioni, il modello dell’inclusione –
attualmente considerato come l’evoluzione più
qualificata dell’integrazione – in quanto si
occupa dei disabili non come problema
specifico da trattare separatamente, ma
collocandoli all’interno del processo di
trasformazione complessiva del sistema
scolastico; poche disposizioni successive
saranno così lungimiranti»
(2010: 43)
Modello dell’integrazione
Il percorso
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l’inclusione
Legge Quadro sull’handicap
n. 104 del 5 febbraio 1992
Legge quadro per l’assistenza,
l’integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate
Modello dell’integrazione
Il percorso
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l’inclusione
Si tratta di una Legge-quadro
che considera il tema della vita a tutto tondo delle persone con disabilità in tutte le sue possibili declinazioni (sociale, scolastica e lavorativa) e chiama in causa una molteplicità di soggetti,
dal settore medico e assistenziale, a quello degli enti locali, a quello dell’istruzione,
nello sforzo di garantire un
approccio multi prospettico ed integrato
Modello dell’integrazione
Il percorso
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l’inclusione
1. Al bambino handicappato da 0 a 3
anni è garantito l’inserimento negli asili
nido
2. È garantito il diritto all’educazione e
all’istruzione nelle sezioni di scuola materna, nelle classi
comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e
grado e nelle istituzioni universitarie.
3. L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo
delle potenzialità della persona handicappata
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni
e nella socializzazione.
4. L’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione non può essere impedito da
difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti
dalle disabilità
Per la prima volta si prende in considerazione la persona
disabile lungo tutto l’arco dell’esistenza, dalla nascita all’età adultaDIRITTO ALL’EDUCAZIONE E ALL’ISTRUZIONE (ART. 12)
Il percorso
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l’inclusione
Infine, ulteriori aspetti caratterizzanti sono
la modalità di individuazione dell’alunno
come «persona handicappata»
e la conseguente progettazione.
La Legge quadro indica la complessa procedura che
porta all’individuazione dell’alunno con disabilità e
prevede un apparato di documentazioni a carattere
diagnostico, osservativo e progettuale;
questi strumenti accompagnano l’alunno disabile
durante la frequenza scolastica, di cui è responsabile
un gruppo tecnico interprofessionale composto da
docenti di sostegno, curricolari, dai genitori e dai
tecnici
Modello dell’integrazione
Il percorso
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l’inclusione
Decreto Ministeriale
27 giugno 1995
n. 226
Nuovi programmi corsi di specializzazione
svolgimento dei corsi di specializzazione per
la formazione di insegnanti preposti ad
attività di sostegno ai fini dell'integrazione di
alunni in situazione di handicap nelle scuole
di ogni ordine e grado
Modello dell’integrazione
Il percorso
normativo
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l’inclusione
Tutto il personale scolastico deve essere riqualificato per realizzare una piena ed effettiva integrazione scolastica
per garantire, in ogni ordine e grado di scuola, il necessario equilibrio fra momento educativo e momento di istruzione, attraverso la costruzione di un efficace ambiente educativo
Modello dell’integrazione
Il percorso
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l’inclusione
2009
Linee Guida per l’integrazione
scolastica
1. Migliorare il processo di integrazione degli alunni
con disabilità
2. Rilanciare il tema, punto fermo della tradizione
pedagogica della scuola italiana, e che tale deve
essere anche in momenti di passaggio e
trasformazione del sistema di istruzione e
formazione nazionale.
Modello dell’integrazione
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l’inclusione
Disabilità: interazione fra deficit di funzionamento della persona e
contesto sociale
Contesto scuola: comunità educante che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire relazioni sociali e situazioni pedagogiche tali da consentire il massimo sviluppo.
Contesto scuola: non solo per sapere dunque ma anche per crescere, attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomie, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici sullo sfondo costante e imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione.
Il percorso
normativo
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l’inclusione
La presenza di alunni disabili non è un incidente di percorso,
un‘emergenza da presidiare, ma un evento che richiede una
riorganizzazione del sistema già individuata in via previsionale e
che rappresenta un’occasione di crescita per tutti
L’integrazione/inclusione scolastica è, dunque, un valore fondativo, un assunto culturale
che richiede una vigorosa leadership gestionale e
relazionale da parte del Dirigente Scolastico, figura-chiave per la
costruzione di tale sistema
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
In base all’assunto (L. 104) che “l'esercizio del diritto
all’educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento
né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse
all'handicap”
è contraria alle disposizioni della Legge 104/92, la
costituzione di laboratori che accolgano più alunni con disabilità per quote orarie
anche minime e per prolungati e reiterati periodi
dell’anno scolastico.
Il percorso
normativo
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l’inclusione
Modello dell’inclusione
L’idea di inclusione si basa non sulla
misurazione della distanza da un preteso
standard di adeguatezza, ma sul
riconoscimento della
rilevanza della piena partecipazione alla
vita scolastica di tutti i soggetti
Il percorso
normativo
italiano
verso
l’inclusione
Se integrazione tende ad identificare uno stato,
una condizione,
l’inclusione
rappresenta piuttosto un processo,
la capacità di fornire una cornice dentro cui gli
alunni – a prescindere da abilità, genere,
linguaggio, origine etnica o culturale – possono
essere ugualmente valorizzati, trattati con rispetto
e forniti di uguali opportunità a scuola
Il ruolo
della
scuola:
il percorso
normativo
italiano
Modello dell’inclusione
Appare con sempre maggior chiarezza come, di fronte alla molteplicità di bisogni speciali, prima ancora dell’individuazione di risposte specialistiche settoriali, sia necessario un contesto scolastico capace di accogliere in modo competente tutti e ciascuno
Tale competenza riguarda (Fiorin (2007) la capacità di misurarsi con i problemi mettendo in gioco tutte le proprie risorse, tecniche, umane e culturali
Questa capacità è dei singoli, ma, prima di tutto, è della scuola, che deve ristrutturarsi per fronteggiare i problemi, e quindi essere impegnata in un continuo processo di riforma di sé, che è essenzialmente sociale
Il ruolo
della
scuola:
il percorso
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Modello dell’inclusione