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ISTANBUL, UNA DELLE CITTA’PIU’ ANTICHE CHE CAMBIA A RITMI VELOCISSIMI. LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA Istanbul (in turco İstanbul, in italiano fino al XIX secolo anche Costantinopoli e prima ancora Bisanzio), capoluogo di due unità amministrative che costituiscono la provincia omonima. La sua posizione è strategica, tra le due sponde del Bosforo (Tracia versante europeo del Bosforo e Anatolia su quello asiatico). La città è posta su due continenti (fatto unico al mondo), quello asiatico ed europeo; il Bosforo e il Corno D’oro la dividono in tre aree principali, collegati da ponti, ciascuna con una propria personalità: la vecchia Stanbul tra il Mar di Marmara e il Corno D’oro; Beyoglu situata a nord del ponte Galata ( centro della città moderna), i quartieri di Haydarpasa si trovano sulla riva asiatica. CLIMA Il clima è di tipo temperato (media annuale +14,3 °C). E’ alquanto particolare, a metà strada tra il clima oceanico e il clima mediterraneo. L' umidità relativa è costantemente elevata e l'umidità media annuale è del 72%. Le temperature invernali ed estivi raramente sono estreme, ma la elevata umidità relativa li fa sentire molto più severe.

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Page 1: Dario Marzorati IVBIGEA3... · Web viewDa questa tradizione ci rimangono le bancarelle del pesce, del mais e di verdura alla piastra che ancora oggi troviamo per tutto il Corno. Durante

ISTANBUL, UNA DELLE CITTA’PIU’ ANTICHE CHE CAMBIA A RITMI VELOCISSIMI.

LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA

Istanbul (in turco İstanbul, in italiano fino al XIX secolo anche Costantinopoli e prima ancora Bisanzio), capoluogo di due unità amministrative che costituiscono la provincia omonima.

La sua posizione è strategica, tra le due sponde del Bosforo (Tracia versante europeo del Bosforo e Anatolia su quello asiatico).

La città è posta su due continenti (fatto unico al mondo), quello asiatico ed europeo; il Bosforo e il Corno D’oro la dividono in tre aree principali, collegati da ponti, ciascuna con una propria personalità: la vecchia Stanbul tra il Mar di Marmara e il Corno D’oro; Beyoglu situata a nord del ponte Galata ( centro della città moderna), i quartieri di Haydarpasa si trovano sulla riva asiatica.

CLIMA

Il clima è di tipo temperato (media annuale +14,3 °C). E’ alquanto particolare, a metà strada tra il clima oceanico e il clima mediterraneo. L' umidità relativa è costantemente elevata e l'umidità media annuale è del 72%. Le temperature invernali ed estivi raramente sono estreme, ma la elevata umidità relativa li fa sentire molto più severe.

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CRONOLOGIA STORICA

I Millennio a.C. Una città, Semistra, sul Corno D’oro assume un importante ruolo politico e commerciale e la

cui popolazione si sposta sulla riva meridionale, dove già si trovava un villaggio di pescatori,

Lygos.

I sec. d.C. La città diventa provincia romana.

II sec. d.C. La città fu distrutta e ricostruita e comincia ad acquisire un’importanza politica e commerciale .

330 (11 maggio) L’imperatore Costantino rinominò Bisanzio “Nova Roma” costantiniana e successivamente prese il nome di Costantinopoli ossia città di Costantino, diventando Capitale dell’Impero Romano. Organizzata lungo un asse centrale (la Mese), divisa in 14 regioni ebbe uno sviluppo urbanistico notevole. Venne poi circondata da una colossale cerchia di mura, con torri e porte, e abbellita da straordinari monumenti come la Basilica di Santa Sofia, che dopo la conquista musulmana diventò moschea e poi museo.

395 Fino a questa data fa parte dell’Impero Romano

537 Completamento della Basilica di S. Sofia attualmente principale monumento della città. In

questo periodo si sviluppò a fasi alterne di splendore e di decadenza

1203 Inizio quarta crociata, i Latini saccheggiano Costantinopoli.

1204 I latini saccheggiano e prendono il potere in Costantinopoli cacciando i Paleologhi. La Capitale da Bisanzio viene trasferita a Nicea (Iznik).

1261 Michele VIII Paleologo riconquista Costantinopoli dai latini e instaura l’Impero Bizantino.

La dinastia dei Paleologhi la governa dal 1261 e il 1453.

1397 Il primo assedio Ottomano su Costantinopoli.

1422 Il secondo assedio Ottomano su Costantinopoli.

1453 (29 maggio) Costantinopoli è conquistata dai Turchi e ribattezzata Istanbul, la fastosa capitale di un grande

impero moderno dove confluivano le ricchezze di tutto lo Stato. La conquista ad opera di

Maometto II mette fine all’ Impero Romano d’Oriente (la dominazione Ottomana durerà

per 500 anni).

1527 Con i sultani ottomani, il suo nome venne cambiato per la terza volta, diventando Istanbul, in turco Islambol, che significa “centro dell’Islam”. Sede di diffuse attività artistiche e artigianali, la città raggiunse il massimo splendore. I sultani trasformarono in moschee le chiese cristiane e costruirono sulle colline una serie di nuove moschee che con le loro cupole e i sottili minareti conferiscono alla città un aspetto inconfondibile.

Alla fine della I Guerra mondiale si ha lo smantellamento dell’Impero Ottomano

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1923 Il Trattato di Losanna stabilisce l’indipendenza della Turchia. Proclamazione della Repubblica della Turchia con il presidente Mustafa Kemal Ataturk (padre dei turchi).

Il Ponte di Fatih Sultan Mehemet è il simbolo della città moderna e raccordo tra etnie e culture diverse.

POPOLAZIONE/DEMOGRAFIA

Nel corso del primo Medioevo, è stata la più grande città del mondo e durante gran parte della sua storia.

La sua importanza geopolitica sin dai tempi antichi ha portato i rappresentanti dei gruppi etnici provenienti da tutta Europa, Asia e Africa.

E’ la città più popolosa d'Europa (terza nel mondo) e la seconda area metropolitana (più popolosa in Europa dopo Mosca), ingloba l’area urbana di Bursa e di Izmit.

La città ha una popolazione di 12.915.158 abitanti secondo l'ultimo censimento del 2010; a partire dal 2007, è diventata una delle più grandi città del nostro secolo.

Il tasso di crescita della popolazione urbana è attualmente al 3,45% all'anno, principalmente per il flusso di persone che arriva dalle aree rurali circostanti.

La densità è di 2.742 / miglio quadrato (1.700 per kmq ) supera di gran lunga dalla media nazionale che è di 130 persone per miglio quadrato (81 abitanti per kmq).

Popolazione storica di Istanbul

Anno Popolazione Anno Popolazione

330 40.000 1914 909.978

400 200.000-400.000 1927 680.857

530 550.000 1935 741.148

545 350.000 1940 793.949

715 300.000 1945 860.558

950 400.000 1950 983.041

1200 250.000-300.000 1955 1.268.771

1453 36.000 1960 1.466.535

1477 70.000 1965 1.742.978

1566 600.000 1970 2.132.407

1690 750.000-800.000 1975 2.547.364

1817 500.000 1980 2.772.708

1860 715.000 1985 5.475.982

1885 873.570 1990 6.629.431

1890 874.000 2000 8.803.468

1897 1.059.000 2007 11.372.613

1901 942.900 2010 12.915.158

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FUNZIONI

ECONOMICO-INDUSTRIALE

E’ al centro della vita economica della Turchia, grazie alla sua posizione geografica come una giunzione di terra e di mare internazionale nelle rotte commerciali è considerata il vero traino dell’economia turca.

La città occupa circa il 20% della manodopera nel settore industriale e contribuisce per il 38% al PIL nazionale.

E’ sorretta da una sua provincia circostante con la produzione di: cotone, frutta, olio d'oliva , seta e tabacco.

Le industrie localizzate nell’area sono soprattutto per la trasformazione dei prodotti, si annoverano: i prodotti alimentari, la produzione tessile, prodotti petroliferi, di gomma, utensili in metallo, cuoio, chimico, farmaceutico, dell'elettronica, del vetro, macchine, industria automobilistica, trasporto di veicoli, carta e prodotti di carta, e le bevande alcoliche.

PORTUALE

Haydarpasa, porto commerciale e terminale ferroviario con i suoi prestigiosi assi ferroviari.

TERZIARIA

Nata come la Borsa ottomano Exchange nel 1866, e riorganizzata la sua struttura attuale, all'inizio del 1986, la Borsa Valori di Istanbul (ISE Istanbul Menkul Kiymetler Borsasi , IMKB), è l'unico mercato dei titoli in Turchia, è situata dal 1995, nel Palazzo di Emirgan, nell’area europea della città. 

Oggi, la città genera il 55% degli scambi e il 45% del commercio all'ingrosso commercio e genera il 21,2% del PNL della Turchia. Contribuisce al 40% di tutte le imposte nazionali e produce il 27,5% del PNL.

Nel 2005 il Comune di Istanbul ha avuto un PIL di 133 miliardi dollari. Nel 2005 le società con sede a Istanbul hanno contribuito con un valore di esportazioni pari a 41.397 miliardi dollari e per le importazioni  con un valore di 69.883 miliardi dollari, che corrisponde al 56,6% delle esportazioni della Turchia e al 60,2% delle importazioni, rispettivamente, in tale anno.

CULTURALE

La decisione presa nel 2000 di estendere il titolo di Capitale Europea della Cultura alle città di Paesi non ancora membri dell’Unione Europea, per il periodo 2005-2019, ha dato l’opportunità alla città di concorrere per il titolo di Capitale Europea della Cultura 2010.

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Il Comitato organizzativo, che comprende 13 enti non governativi, ha iniziato a lavorare immediatamente e ha coinvolto i membri delle comunità artistiche e culturali della città, gli accademici, gli amministratori e i rappresentanti delle nuove ONG. Il Comitato, con il sostegno del Primo Ministro, del Ministro degli Affari Esteri, del Ministro della Cultura e Turismo e del Comune di Istanbul, ha preparato un documento intitolato “Istanbul: la Città dei Quattro Elementi” che è stato presentato al Comitato del Consiglio Europeo per l’Educazione e la Cultura il 13 dicembre 2005.

Nel corso della storia, dunque, Istanbul è stata la dimora di innumerevoli culture e società. Questa “bellissima armonia” non è solo un piacevole ricordo di un’epoca passata, ma Istanbul conserva ancora la sua ricca personalità cosmopolita, evidenziando il suo impareggiabile lascito fisico e culturale. La città è un vivido esempio del tanto ricercato incontro di civiltà, così disperatamente assente nel mondo moderno la cui ricerca sembra quasi un’utopia.

Per più di duemila anni, come ispirata dalla teoria dei quattro elementi di Aristotele, la città ha catturato l’attenzione di tutto il  mondo. Dopo tutte le rotture vissute fin dalla sua fondazione, simbolicamente guidata dai quattro elementi, Istanbul sta ora promettendo di rivitalizzare la formula impressa nei suoi geni. Con Istanbul come Capitale della Cultura Europea 2010, l’Europa ha scoperto le radici della propria cultura e una comprensione reciproca. Uno dei fattori che ha contribuito alla scelta di Istanbul è l’adozione da parte dei suoi cittadini del progetto e il loro supporto nel sostenerlo attraverso una larga partecipazione. Il progetto mira inoltre a portare le arti e la cultura nei posti meno privilegiati della città e a portarla nella vita quotidiana dei milioni che vivono in questa metropoli.

Le personalità di talento alla cultura internazionale sono: lo scrittore Orhan Pamuk, registi come Ferzan, Ozpetek, Fatih Akin, Zeynep Fadillioglu è la prima donna architetto a cui è stata affidata la progettazione di una moschea.

Festival del tulipano

Dal 15 aprile al 15 maggio la città ospita il Festival del tulipano (quest’anno è alla sesta edizione).

Durante il festival si tengono anche concerti, corsi di Ebru, esibizioni fotografiche e pittoriche; è possibile comprare i bulbi di questi tulipani speciali per farli crescere nel giardino o nei vasi di casa propria.

A parte il meraviglioso aspetto che questi fiori donano alla città, un altro obiettivo è quello di restituire ad Istanbul i “suoi tulipani”, che rappresentano da sempre il suo simbolo.

Infatti i tulipani sono arrivati in Europa attraverso i Turchi, più specificamente dal Kazakhistan all’Olanda passando dall’Impero Ottomano. Le raffigurazioni di tulipani sono un motivo assai ricorrente in molte opere d’arte realizzate durante il periodo Ottomano.

Tutti i bulbi di tulipani piantati per il festival provengono, esattamente dal villaggio di Çumra (Konya) e da alcuni piccoli paesi nelle vicinanze di Istanbul. In questo modo la municipalità intende dare un supporto economico ai floricoltori locali. Quest’anno sono stati piantati in varie parti della città più di 11 milioni di tulipani di 112 varietà diverse.

Lo slogan del festival è “I tulipani tornano a casa”, riferendosi al viaggio che questi fiori nei secoli scorsi hanno fatto dalla Turchia all’Olanda per guadagnarsi la fama mondiale. L’atmosfera piena di colori che si crea in città conferisce allegria alle persone ed accresce l’amore per Istanbul da parte dei suoi abitanti. Si afferma anche che in questo modo si contribuisce alla salvaguardia dell’ecologia.

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Infatti le persone attratte dalla bellezza dei tulipani escono di casa e visitano i numerosi parchi, spendendo del denaro al loro interno. In questo modo si riescono a coprire le spese sostenute in soli 10 giorni. Inoltre, quando i fiori appassiscono, dai loro petali è possibile ottenere dei coloranti alimentari, che rappresentano un’ulteriore entrata economica per il Paese.

La città ospita anche altri eventi e manifestazioni artistiche e musicali: il Festival Internazionale del Film di Istanbul e la Biennale di Istanbul.

CASO

ISTANBUL, PONTE TRA DUE MONDI

Troppo europea per gli asiatici, troppo asiatica per gli europei. Un ponte tra due culture, tra due mondi. Ponte tra Asia ed Europa, metafora dell’unione tra Oriente e Occidente, luogo pieno di leggende e miti, questo è Istanbul, città dalla bellezza magica che nei secoli è stata la Bisanzio dei Greci, la Costantinopoli dei Romani e la capitale dei sultani ottomani. 

Se Istanbul appartenga all’Oriente o all’Occidente, dunque, è un antico dilemma che nemmeno la storia può sciogliere, così come la geografia: si trova infatti a cavallo del Bosforo, il canale che unisce il Mar Nero e il Mar di Marmara, e che segna la fine dell’Europa e l’inizio dell’Asia.

Al riguardo i negoziati tra Ankara e UE sono iniziati ufficialmente nell’ottobre del 2005 (la candidatura della Turchia risale al 1999 con il Consiglio Europeo di Helsinki) ma durante questi anni solo uno dei 35 capitoli che vagliano l’in o out della Turchia in Europa ha ottenuto l’approvazione di Bruxelles. Altri otto invece sono congelati in ragione dei comportamenti turchi nei confronti di Cipro: la Turchia infatti, che dal 1974 occupa la parte nord dell’isola, non vuole riconoscere la Repubblica di Cipro (posta a sud del territorio) che tra l’altro è entrata a far parte dell’UE il 1 maggio 2004. 

«Le negoziazioni per l’adesione sono iniziate circa due anni fa e questo pone un problema di fondo all’Europa, quello dell’identità, perché la Turchia è l’unico Paese musulmano laico in tutta l’area e ha un forte desiderio d’Europa.

“Penso che l’ingresso della Turchia sarebbe una buona cosa sia per l’Europa stessa che per la Turchia, se l’Europa però avesse innanzitutto una costruzione sopranazionale, basata cioè su un certo numero di valori; ma se la concezione che abbiamo dell’Europa si riduce a una sorta di club cristiano con riferimenti al cattolicesimo o alla tradizione giudaico-cristiana nella sua costituzione, ebbene la Turchia in quanto Paese musulmano non avrebbe sicuramente posto. Io mi auguro che la Turchia contribuisca all’apertura dell’Unione Europea verso altre culture, compresa quella musulmana”. 

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Questo è quanto afferma, Nedim Gürsel che parla del fascino della città, dovuto proprio alla sua storia “multietnica” 

L’Impero Ottomano, come del resto tutti i grandi imperi, era multi-etnico e multinazionale: è sorto con la conquista di Istanbul nel 1453 ed è durato più di 5 secoli, e tutti i popoli che ne facevano parte, durante quel periodo, hanno vissuto in armonia. E’ soltanto a partire del XIX secolo, con l’arrivo del Nazionalsocialismo che i conflitti si sono sviluppati tra questi diversi luoghi. È stata infatti una città cosmopolita fino agli anni ‘60 con le sue minoranze levantine, greche, armene ed ebree; aveva soprattutto una comunità ebraico-sefardita molto importante al suo interno, di cui una parte è emigrata in Israele, mentre la parte greco- cristiana- ortodossa è partita a causa del conflitto greco-cipriota che ha visto l’isola di Cipro divisa in due nel 1983.

Comunque sono presenti ben 2900 attive strutture di culto religioso (2601 moschee,123 chiese, 26 sinagoghe).Oggi, all’inizio del XXI secolo è diventata, sul piano etnico, una città molto più omogenea .Oggi la Turchia vorrebbe esercitare una certa influenza nella regione, come candidata a entrare nell’U.E., ma anche perché vicina a Paesi come Iran, Iraq, e Siria, considerati dal Presidente americano “l’asse del male”.

Una immagine della Moschea Blu costruita tra il 1609 e il 1616, dall’architetto Mehmet, conosciuta per i suoi splendidi pannelli interni in ceramiche di iznik blù e bianche.

LUOGHI DI INTERESSE

Fes Caffè, all’interno del Gran Baazar, nella parte storica della città in un’atmosfera non ancora contaminata dai turisti.

Un altro luogo è Club 29, ristorante in collina con terrazza sul Bosforo in cui Europa e Asia si toccano.

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Misir Apartments, sontuosi edifici Art Nouveau, sempre lungo l’infinito nastro pedonale di Istiklal Caddesi, sono poi raccolti diversi spazi espositivi come: Casa Dell’Arte Gallery, Cda Projects, Galeri Nev, Galerist, Banu Bora Fashion Gallery.

La città di Istanbul a 360 gradi

All’ultimo piano di un palazzo nel cuore della città, sulla Istiklal Caddesi è situato un locale multifunzionale da cui è possibile godere di una vista panoramica sulla città, fino al Bosforo e al Corno d’Oro. Gli spazi accolgono gli ospiti in un ambiente in stile con divani in pelle nera e rossa, tende di tessuto leggero color beige a dividere gli spazi e in terra gli immancabili tappeti, per dare al locale quel tocco di Oriente in più. E’ impressionante il panorama che si ammira, grazie alle ampie vetrate con soffitti altissimi che chiudono questo spazio di oltre 800 metri quadrati, ideate volutamente per creare una

continuità fra gli interni e tutto quello che è fuori.

Il Palazzo Topkapı o Porta del Cannone

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Topkapı (turco Topkapı, letteralmente "Porta del Cannone"), sito sul Promontorio del Serraglio, ovvero Sarāyburnu, tra il Corno d'Oro e il Mar di Marmara, è il nome di una porta del Serraglio (palazzo sultaniale) ottomano, che tra il 1455 e il 1458 crebbe inglobando il sito dell'antico Palazzo imperiale bizantino che rispetto al Serraglio era peraltro di minor superficie.

La costruzione palaziale era protetta – come tante altre costruzioni dalle medesime destinazioni – da un muro di cinta, e l'accesso era garantito da varie porte, affidate ad appositi corpi armati di guardia.

Una di esse si affacciava nel punto in cui il Corno d'Oro si apre sul Mar di Marmara. Altre porte erano: La Porta della Pace (Bāb ŭl-Selām), la Porta di Mezzo (Orta Kapı), la Porta della Maestà (Bāb-ı Hŭmāyūn), la Porta delle Vetture (Araba Kapısı) e la Porta della Felicità (Bāb ŭl-Sa‘ādet).

Per una sorta di sineddoche architettonica, in cui una parte viene a descrivere il tutto, la Porta del Cannone identificò, a partire dal XVIII secolo, tutto il Palazzo del Sultano ottomano (Topkapı Sarāyı) che, in età repubblicana, è stato destinato ad area museale.

Contiene gli splendidi manufatti che formano il tesoro del sultano.

I quartieri di Fatih, Fener e Balat

I quartieri di Fatih, Fener e Balat sono sicuramente i più ricche di storia, le zone più affascinanti e caratteristiche di tutta la città. Proprio per questi motivi rientrano nella lista dei Patrimoni dell’UNESCO. Ma nonostante ciò sono visitate da meno dell’1% dei turisti. I motivi sono molti, ma la colpa principale è sicuramente da attribuirsi alla cosiddetta “industria del turismo”, che semplifica tutto e attua una riduzione stereotipata della città.

Invece, questi tre quartieri sono davvero centrali per comprendere appieno la storia e la cultura di questa città, zone in cui i popoli e religioni si sono nel tempo mescolati e sovrapposti, evidenziando e portando fino ai giorni nostri una straordinaria ricchezza di architetture, di monumenti religiosi, di colori e di prelibatezze gastronomiche.

Si trovano all’interno delle mura della città vecchia, ad ovest di Eminönü e si affacciano sul Corno d’Oro. Sono zone non propriamente agevoli da visitare se non accompagnati da gente che le conosce, perché non è affatto facile trovare i monumenti ed orientarsi fra il dedalo di case.

Fatih è da considerarsi uno dei quartieri più “conservatori”, è la zona più osservante dal punta di vista religioso, con al centro il monumentale complesso della Moschea di Fatih ( segue immagine). Oggi vivono per lo più immigrati dalle zone dell’estremo est anatolico, quindi persone molto più attente ai dettami religiosi, ma anche cariche delle loro strepitose tradizioni culinarie regionali, ed è proprio per questo motivo che il quartiere viene ormai accettato come centro gastronomico della città. E’ qui che bisogna venire per provare i sapori più autentici della cucina turca. Ristoranti o piccoli chioschi specializzati in kebap, pide, sarma, köfte, tutto squisito ed a prezzo molto basso. 

Lasciando alle spalle Fatih e dirigendosi verso Fener, nel quartiere di Çarşamba troviamo una delle più famose Chiese Bizantine, la Chiesa di Theotokos Pammakaristos (segue immagine), conosciuta oggi come Fethiye Camii, dato che al giorno d’oggi è per metà moschea e per metà museo.

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Il quartiere di Fener è lo storico quartiere greco, le strade cominciano a farsi strette e labirintiche, le pendenze si fanno importanti, ed il rischio di perdersi sempre più elevato. E’ su questi sampietrini ultra centenari, fra case ottomane colorate, alcune superbamente restaurate, altre impietosamente diroccate, che si respira la storia della città.

Devoti preti bizantini, rozzi crociati, fieri paşa ottomani col loro stuolo di servitori, commercianti armeni, negozianti ebrei, chiromanti zingari, nell’arco dei secoli hanno popolato, spesso contemporaneamente, queste zone della città, e hanno dato origine a quella ricchezza culturale che possiamo ammirare ancora oggi.

Passeggiando fra case dai colori e dalle forme più bizzarre, fra bambini che giocano a pallone per le strade, si arriva davanti al Rum Lisesi, il Liceo Greco Ortodosso (segue immagine), magnifico e caratteristico edificio in mattoni rossi che sovrasta la collina di Fener. Inerpicandosi per una scalinata pittoresca si raggiunge la sommità della collina di Fener, dove un tempo passavano le mura dell’antica Costantinopoli, è proprio qui che sorge una Chiesa ai più sconosciuta ma di un’importanza fondamentale nella storia della città. Si tratta della splendida Chiesa di Santa Maria dei Mongoli, conosciuta anche come la Chiesa Rossa.

Balat è lo storico quartiere ebraico, lo è stato a lungo, sia durante il periodo bizantino sia durante il periodo ottomano, questo a dimostrare il clima di convivenza interreligiosa che ha sempre caratterizzato la città. Gli ebrei hanno cominciato a lasciare il quartiere solo a seguito del forte terremoto del 1894, spostandosi in parte nel quartiere di Galata ed in parte emigrando in Israele. Dopo il 1960 la residua minoranza ebraica benestante di Balat si è trasferita nel quartiere di Şişli, ed il risultato è stata una completa trasformazione del quartiere, che da zona estremamente ricca si è in fretta trasformata in zona di immigrati delle classi sociali più povere. Il cambio di composizione sociale ha fatto attraversare a Balat una fase di trascuratezza non indifferente, a cui solo ultimamente si è cercato di porre rimedio attraverso un ambizioso progetto di riqualificazione patrocinato dall’Unesco. Il quartiere, in cui sono presenti ben 3 sinagoghe (fra cui la bellissima Sinagoga di Arhida, ancora in funzione), rimane ancora oggi un vero gioiello. Arrivando sulla sommità di Balat si entra in un parco da cui si può ammirare un panorama mozzafiato su tutto il Corno D’oro.

Il Ponte di Fatih Sultan Mehemet

Questa opera è uno dei più grandi ponti sospesi del mondo, lungo 1074 m. nei quartieri di Ortakoy e Beylerbey.

E’ sullo stretto del Bosforo. Lo stretto che unisce il Mar Nero al Mare di Marmara e segna assieme allo stretto dei Dardanelli, il confine meridionale tra il continente europeo e il continente asiatico. Ha una lunghezza di 30 km per una larghezza che va dai 550 m. ai 3 km. (nella parte più estesa). Nella storia questo luogo è stato l’unico passaggio possibile tra il Mar Nero e il Mar Mediterraneo, divenendo uno dei maggiori punti strategici del commercio tra Europa e Asia. Sulla sponda europea, attorno al porto naturale detto "Corno d'Oro" si è sviluppata l'antica Costantinopoli, la cui attuale area urbana si estende anche sulla sponda asiatica.

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Dall'epoca bizantina, il Corno d'Oro è stato un perfetto porto naturale per il commercio e la comunicazione della città. Cereali, frutta, verdure fresche...tutto si vendeva sulle sue sponde. Da questa tradizione ci rimangono le bancarelle del pesce, del mais e di verdura alla piastra che ancora oggi troviamo per tutto il Corno. Durante l'Impero Ottomano, la sua sponda nord era una zona esclusiva di piacere e negozi. Di quest'epoca ci rimangono il palazzo di Aynalikavak e alcune mansioni greche dell'epoca, disseminate tra i parchi. Durante il XX secolo tutto il Corno d'Oro si è sporcato e ha perso bellezza, ma dal 1994 è cominciata una campagna per il recupero delle sue sponde e delle sue acque. Oggi, passando per il ponte Galata è possibile vedere i pescatori che stanno lì notte e giorno.

TRASPORTI/VIE DI COMUNICAZIONE

FERROVIARI

La città ha una sola linea di Metro nord- sud lunga poco più di 8 km e con sei stazioni: Taksim, Osmanbey, Şişli, Gayrettepe, Levent, 4.Levent.

Metro leggero (Hafif raylı) -- Da Aksaray all'areoporto internazionale; conta in tutto 18 stazioni di cui 6 sotterranee e 3 sopraelevate. Alla fermata di "Otogar" si dirama una breve linea per il quartiere di Esenler.

Linea ferroviaria suburbana -- Corre lungo la sponda europea del Mar di Marmara. Il percorso è lungo circa 30 km. ed occorre circa un'ora per andare dal capolinea di Sirkeci a quello di Halkalı. La linea conta 18 fermate.

Il fascino della città è stato a lungo associato al celebre Oriente Express, il lussuoso treno, che a fine Ottocento, univa Istanbul a Parigi.

La Locandina dell'Orient Express La stazione Sirkeci era quella di partenza e ancora oggi serve ancora tutti i

collegamenti con l’Europa.

L’ Orient Express è un treno passeggeri a lunga distanza messo in servizio dalla Compagnie Internationale des Wagons-Lits che collegava Parigi Gare de l'Est a Costantinopoli (l'odierna Istanbul).

Iniziato nel 1883, il servizio si interruppe per le guerre mondiali fra il 1914 e il 1921 e fra il 1939 e il 1945, per cessare definitivamente nel 1977 a causa della concorrenza dei trasporti aerei. L'Orient-Express rimase un servizio quotidiano Parigi-Vienna fino alla riduzione del tragitto nel 2007 e alla definitiva cancellazione il 14 dicembre 2009.

Il suo percorso è cambiato molte volte, e molti di questi in passato si sono fregiati del suo nome. Il nome del treno è divenuto sinonimo di viaggio di lusso. Ora è di nuovo attivo, ed in Italia ferma solo a Milano, Venezia e Roma (rispetto alla precedente linea che comprendeva solo Milano e Venezia). Il suo passaggio è molto raro; solo 2-3 volte l'anno.

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Il percorso originale, usato per la prima volta il 4 ottobre 1883, era da Parigi a Giurgiu (in Romania via Monaco di Baviera) e Vienna. A Giurgiu, i passeggeri erano trasportati attraverso il Danubio via nave a Ruse in Bulgaria per prendere un altro treno per Varna, da dove completavano il viaggio per l'antica Costantinopoli via traghetto. Un altro percorso cominciò ad essere usato nel 1885, raggiungendo Istanbul per ferrovia da Vienna a Belgrado e Niš, carro fino a Filippopoli e di nuovo su ferro fino a Istanbul.

I Percorsi dell'Orient Express

Il 1889 vide il completamento della linea ferroviaria diretta per Istanbul. L'Orient Express era allora un servizio quotidiano da Parigi a Budapest, trisettimanale da qui per Belgrado e Istanbul, e settimanale per Bucarest e Costanza, sul Mar Nero.

Nello stesso anno, il capolinea est della linea divenne Varna, in Bulgaria, dove i passeggeri si potevano imbarcare per Istanbul, che però divenne presto raggiungibile direttamente col treno, rimanendo il capolinea fino alla fine del servizio il 19 maggio 1977.

Lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 provocò la sospensione del servizio Orient Express, che riprese al termine delle ostilità nel 1918, e nel 1919, in seguito all'apertura del tunnel del Sempione, si poté aprire una nuova via più meridionale al servizio via Losanna, Milano, Venezia e Trieste, che divenne noto come Simplon Orient Express, alternativo e presto più gettonato del vecchio percorso, a causa anche della concessione nel Trattato di Versailles da parte dell'Austria di far passare il treno dal suo territorio senza toccare Vienna.

L'epoca d'oro dell'Orient Express furono gli anni trenta che coincisero con l'apice del successo dei servizi Orient Express, con tre collegamenti paralleli in funzione: l'Orient Express, il Simplon Orient Express, e l'Arlberg-Orient Express, che passava da Zurigo ed Innsbruck per Budapest, con carrozze letto dalla capitale ungherese per Bucarest ed Atene. Fu in questo periodo che l'Orient Express divenne famoso per il suo comfort e lusso, trasportando carrozze notturne con servizio permanente e carrozze ristorante note per la loro raffinata cucina. Erano soprattutto reali, nobili, diplomatici, uomini d'affari e ricchi borghesi a servirsi del treno, che per servizio aggiuntivo si estese verso Londra con carrozze letto che collegavano Calais a Parigi.

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L'inizio della seconda guerra mondiale nel 1939 interruppe di nuovo il servizio, che non riprese fino al 1945.

Dopo la fine della guerra, ripresero servizi normali, eccetto che sul ramo di Atene, dove la chiusura dei confine tra Jugoslavia e Grecia impedì di svolgere le corse. Il confine riaprì nel 1951, ma la chiusura della frontiera tra Bulgaria e Turchia dal 1951 al 1952 impedì di raggiungere Istanbul durante quel periodo. Quando la Cortina di ferro divise l'Europa, le corse dell'Orient Express continuarono, ma le nazioni comuniste rimpiazzarono sempre di più le carrozze Wagon-Lits con altre gestite dalle varie ferrovie nazionali.

Nel 1962, l'Orient Express e l'Arlberg Orient Express cessarono di effettuare servizio, lasciando solo il Simplon Orient Express. Questo fu sostituito nel 1962 con una linea più lenta, chiamata Direct Orient Express, che effettuava il tragitto da Parigi a Belgrado quotidianamente, e due volte la settimana da Parigi a Istanbul e Atene.

Nel 1971, la compagnia Wagon-Lits cessò di gestire i treni e di incassare supplementi sui biglietti. La compagnia vendette tutte le sue carrozze alle varie ferrovie nazionali, ma continuò a fornire suo personale viaggiante come assistenza. Nel 1976 fu sospeso il servizio diretto Parigi-Atene, e nel 1977 il Direct Orient Express fu ritirato completamente, con l'ultimo viaggio Parigi-Istanbul il 19 maggio 1977.

Molti pensarono che la sospensione del Direct Orient Express fosse un segnale della fine dell'Orient Express in generale, ma in effetti una linea con questo nome continuò a effettuare corse da Parigi a Budapest e Bucarest come prima. Questo servizio continuò fino al 2001, quando la linea fu ridotta al solo tratto Parigi-Vienna. L'8 giugno 2007 il servizio fu interrotto, e in seguito all'apertura della LGV Est européenne Infine il 14 dicembre 2009 la linea fu soppressa a titolo definitivo.

La caratteristica interessante di quel treno era l'insieme eterogeneo di materiali impiegati, che giungevano da Francia, Germania, Austria, Ungheria e Romania, il che permetteva ai passeggeri di confrontare più facilmente le caratteristiche di questi paesi e di scegliere la carrozza che preferivano. Naturalmente, c'erano anche il vagone letto e il vagone ristorante che appartenevano alla Compagnie Internationale de Wagon-Lits.

La stanza d'albergo ad Istanbul dove Agatha Christie scrisse ”Assassinio sull'Orient Express”

MARITTIMI

Aliscafi -- Molti aliscafi fanno la spola da una sponda all'altra. Gli aliscafi, chiamati bus marittimi costano il doppio e anche il triplo rispetto ai vecchi traghetti (vapurlari) ma sono molto più veloci e comodi. Il servizio è gestito dalla compagnia municipale IDO (Traghetti e Autobus marittimi di Istanbul).

Biglietti-- AKBİL (Biglietto intelligente) è una tessera ricaricabile e a scalare in forma di gettone magnetico che permette il trasporto sulla maggior parte dei mezzi pubblici di Istanbul, compresi gli autobus marittimi. Ne esistono in diversi colori e può essere valido un giorno, una settimana o un mese.

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STRADALI

Linea di tram veloce (Hızlı Tramway) -- Inizia da Kabataş e dopo aver attraversato il Corno d'Oro interseca la linea della metropolitana leggera alla stazione di Aksaray e una seconda volta a quella di Zeytinburnu. Prosegue quindi fino al capolinea di Bagcilar Merkez. Conta 24 fermate su un percorso di 14 km.

Nel 2006 è stata inaugurata una moderna funicolare sotterranea che collega il capolinea di Kabataş con la stazione metro di Taksim.

A Istanbul operano autobus municipali e privati sotto controllo statale. Sono in funzione circa 500 linee. Si sale sempre dalla porta anteriore. Gli autobus sono in funzione dalle 6-7 fino alle 21-22 e qualcuno fino a mezzanotte. Non esiste servizio di autobus notturni.

Tünnel -- Una funicolare sotterranea che si prende alla stazione di Karaköy e si scende alla successiva di Tünel Meydani. Il viaggio dura appena 2 minuti.

Vecchi tram -- Nel 1990 è stato rimesso in funzione il tram a rotaia unica che percorre il viale Istiklal nel tratto tra Taksim e Tünel lungo 1,6 km

Un autobus di THY parte dal centro (la Piazza Taksim) ogni 15 minuti al terminale di THY.

Ataturk Havalimani è l’aeroporto Internazionale della città da cui si può proseguire con comode coincidenze

AEREE

Il primo aeroporto della città, Atatürk Havalimani è l’aeroporto internazionale collega per Ankara e le altre maggiori città. In estate, ai voli di linea si affiancano i charter organizzati dai principali tour operator specializzati sulla Turchia, che permettono di raggiungere le località turistiche senza scali intermedi.

Atatürk Havalimani, precedentemente Yeşilköy) si trova a soli 15 km (situato nel distretto di Yesilkoy, parte europea) dal centro della città . Uno dei più grandi aeroporti dell' Europa.

Il primo aeroporto della città, Atatürk Havalimani.

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ll secondo aeroporto è quello di Sabina Gokcen ( in uso per i voli low-cost europei).

LUOGHI DI INTERESSE

Il monumentale complesso della Moschea di Fatih. Fatih è da considerarsi uno dei quartieri più “conservatori”, è la zona più osservante dal punta di vista religioso. Oggi vivono per lo più immigrati dalle zone dell’estremo est anatolico, quindi persone molto attente ai dettami religiosi.

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Fener è lo storico quartiere greco. Nel quartiere di Çarşamba troviamo una delle più famose Chiese Bizantine, la Chiesa di Theotokos Pammakaristos, conosciuta oggi come Fethiye Camii, dato che oggi è per metà moschea e per metà museo.

Rum Lisesi, il Liceo Greco Ortodosso, magnifico e caratteristico edificio in mattoni rossi che sovrasta la collina di Fener.

Inerpicandosi per una scalinata pittoresca si raggiunge la sommità della collina di Fener, dove un tempo passavano le antiche mura di Costantinopoli.

Haydarpasa railway Station: la porta dell’oriente

La stazione ferroviaria più grande e magnifica della Turchia è uno dei gioielli di architettura. Situata sulla sponda asiatica di Istanbul, fu costruita nel 20esimo secolo dagli architetti tedeschi Otto Ritter e Helmuth Cuno, un omaggio alle relazioni bilaterali tra Germania e Turchia. L’edificio è un gioiello in stile neo- rinascimentale, simile a un castello circondato dalle acque.

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Graziosamente arroccata sulla sponda del Mar di Marmara in tutto il suo splendore da favola. Haydarpasa Railway Station è uno dei nodi di trasporto più spettacolari al mondo. Donata al sultano ottomano Abdulhamid II dal suo alleato tedesco Guglielmo II, la stazione ha fornito un collegamento cruciale tra Turchia e Medio Oriente per oltre un secolo.

Alcuni traghetti provenienti da Eminonu e Karakoy si fermano qui alla volta di Kadikoy, creando un facile collegamento traghetto-treno: la linea principale suburbana (‘banliyo Treni’) parte da qui per destinazioni anatoliche, come Suadiye (Bagdat Street) e Caddebostan Beach. I treni viaggiano anche a sud, verso destinazioni all’interno della Turchia e internazionale per l’Iran e la Siria.

I locali della stazione sono decorati con gusto ed eleganza, con i toni del verde e del turchese: sotto la volta a crociera, oltre alla vendita dei biglietti e la sala d’attesa, ci sono simpatici negozietti, un deposito bagagli, gli spogliatoi ed il ristorante Gar Lokantasi, che serve piatti tradizionali turchi (ottimo rapporto qualità prezzo).

La facciata principale, rivestita in pietra arenaria, si affaccia sulla baia di Kadikoy e poggia su una base di 1.100 pali in legno. Rampe di gradini di marmo portano dal molo alla facciata monumentale, fiancheggiata da torrette circolari con tetti conici. Questo splendido edificio ancora accoglie chi arriva dall’Anatolia in treno; dal 1908 Haydarpasa è stata testimone di molti avvenimenti memorabili. Durante la prima guerra mondiale le truppe si imbarcarono da qui per il fronte; Mustafa Kemal Atatürk fu spesso accolto qui in molte occasioni in arrivo da Ankara.

Il suo charme fu magnificato dai passeggeri dell’Orient Express in arrivo a Istanbul: ora, con l’aumento del trasporto su strada e l’avvento delle autostrade, la stazione ha perso la sua importanza, ma questo magnifico edificio è ancora un punto di riferimento sulla sponda asiatica della città.

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Piazza Taksim al centro della moderna Istanbul è animata dalla gente che la attraversa continuamente, dai tram, dalle auto.

I progetti di chiusura dell’area al traffico preoccupano gli urbanisti poiché questo crocevia potrebbe perdere la sua energia creativa.

Dario Marzorati IVBIGEA