de donatis annuncia l’apertura dell’anno pastorale: 26 e ... · te. È l’opposto». si...

4
Scelta di facoltà, dall’orientamento al discernimento l discernimento ignaziano nella scelta universitaria. Don Alessandro Di Medio, docente di religione e parroco a San Francesco Saverio alla Garbatella, ha capito che «la Chiesa può offrire il proprio know how in uno dei passaggi più importanti nella vita dei giovani». E così lo ha applicato nel progetto “Trova la tua facoltà”: 60 ragazzi di terza, quarta e quinta superiore, per quattro giorni, hanno scavato dentro di loro, al Seraphicum di Roma, per capire quale percorso accademico e professionale I intraprendere. Un’iniziativa che vuole capovolgere la prospettiva: «Noi poniamo da subito la distinzione tra orientamento e discernimento». «L’orientamento è una scelta dall’esterno verso l’interno – spiega –. Vedi una serie di cose, quella che esercita la maggiore influenza la scegli. Il discernimento invece è una scelta dall’interno verso l’esterno. Trovi in te delle cose e cerchi fuori quelle che si avvicinano di più alla realizzazione di quelle che hai trovato in te. È l’opposto». Si comincia con il passaggio più difficile, il primo giorno, quello che porta a riconosce le “resistenze” al discernimento. Dal secondo giorno il via con quelli che vengono definiti i sette “ingredienti” del discernimento. Si iniziano così a esplorare le caratteristiche personali: aspirazioni, talenti e fragilità. Nel terzo giorno, un esercizio nelle relazioni e nella valorizzazione delle proprie esperienze. Nel quarto e ultimo giorno, il riconoscimento della logica del dono. Infine, le testimonianze dei ragazzi più grandi sul modo in cui questo metodo ha funzionato nelle loro vite. Marco Ruopoli aveva 21 anni quando ha cominciato a interrogarsi. Nel suo curriculum una laurea in Economia, nel cuore tante domande aperte. Ma ha avuto l’occasione di compiere con don Di Medio un percorso spirituale: «Il suo insegnarci un metodo di discernimento mi ha fatto comprendere, a un certo punto, che avrei potuto utilizzare la mia laurea per creare un’impresa che potesse essere un luogo in cui creare lavoro a partire dai talenti». Da lì è nata la cooperativa Sophia, attiva nell’integrazione e nella formazione. «In questa generazione di adolescenti – rileva don Di Medio – si vede tutta l’ambivalenza di una forte diffidenza verso la dimensione della paternità ma anche una forte sete di paternità. Si vede che hanno sete di qualcuno che li apra a Il percorso rivolto a decine di studenti degli ultimi 3 anni delle scuole superiori e ideato da don Di Medio, parroco e docente di religione. «Logica del successo non rende felici» DI GIULIA ROCCHI ue appuntamenti per iniziare al meglio l’anno e porre le basi per il cammino diocesano: un incontro per gli operatori pastorali delegati dalle parrocchie, nella basilica di San Giovanni in Laterano, sabato 26 settembre alle ore 10, che potrà essere seguito anche in diretta streaming sulla pagina Facebook della diocesi e verrà trasmesso in differita domenica 27 alle 21 su Telepace; e uno per i presbiteri e i diaconi, lunedì 28 sempre alle 10 in cattedrale (anche in questo caso diretta streaming su Facebook e differita su Telepace in serata alle 21). Ad annunciarli con una lettera è il cardinale vicario Angelo De Donatis, che presiederà i due eventi. «Sento il bisogno di scrivervi questa lettera – esordisce il cardinale rivolgendosi ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi –, all’inizio dell’anno pastorale, come segno di affetto profondo e di stima, consapevole di tutte le fatiche che avete dovuto affrontare nel tempo del lockdown e di quelle che ancora ci aspettano, soprattutto la fatica dell’incertezza, di fronte alle tante incognite della ripresa delle attività pastorali». L’esperienza della pandemia, scrive ancora il porporato ripercorrendo quanto accaduto nei mesi scorsi, «è troppo preziosa per perderla. È una grazia!». L’invito per i presbiteri, in concreto, è quello a riscoprire «la veste feriale della fraternità», vivendo insieme «una giornata intorno alla Parola di Dio» o scegliendo, «almeno una volta a settimana», di cucinare insieme, «mangiando e sorridendo di gusto di se stessi e degli altri», o fissando una serata da dedicare all’approfondimento dei vari punti di vista sui problemi, «senza pregiudizi». Nelle parole di De Donatis, «custodire un ritmo di vita saggio, fatto anche di preghiera comune, di ascolto della Parola, di lavoro pastorale progettato e realizzato insieme, di cura generosa gli uni degli altri, alimenterà una fraternità presbiterale formata da solitudini che si custodiscono e si sostengono, attingendo nutrimento dall’unico Cibo comune». Si tratta, insomma, di «un’esperienza già vissuta, da rendere permanente e da far crescere. Non vi meravigliate se vi dico che far proprio questo stile di fraternità nei presbiteri, rappresenta in realtà una delle riforme più feconde della vita della Chiesa in questo tempo». Lo scenario futuro, riflette infatti il vicario, «non è un ritorno a “come eravamo prima del Covid”», ma c’è senz’altro «il desiderio che questa crisi segni l’inizio di una fase D nuova. Questo non avverrà automaticamente, ma dipenderà dall’accogliere o meno quello che il Signore ha seminato in questo tempo, dal seguire o non seguire quei segnali che Egli ha posto nel nostro cammino». Segnali e opportunità da cogliere, dunque. «Sono davvero felice di cominciare questo nuovo anno pastorale – è la conclusione –. Le difficoltà che dovremo affrontare non ci tolgano dal cuore la gioia di camminare insieme». Intanto, martedì, il vicario del Papa per la diocesi di Roma ha incontrato i dipendenti e i collaboratori del Vicariato, presiedendo la Messa di inizio anno pastorale nell’abside della basilica lateranense. Un appuntamento tradizionale, durante il quale il porporato ha donato ai presenti un libretto con le parole degli ultimi due Angelus di Papa Francesco, dedicati rispettivamente alla correzione fraterna (il 6 settembre) e al perdono (il 13 settembre). «La comunione vera nasce ai piedi della Croce, quando ciascuno di noi è donato all’altro. Maria ci aiuti a rimanere in piedi sotto la Croce guardando il Crocifisso perché solo così impareremo il dono della comunione», ha detto De Donatis. Ancora, si è soffermato sulla figura di Maria, che «imparò l’obbedienza da ciò che patì – ha proseguito nell’omelia –. Tutto il cammino terreno di Gesù è custodito nel suo cuore. Un cuore messo alla prova. Ma solo passando attraverso questa prova che purifica si può comprendere come Dio salva. La risposta è ai piedi della croce. Nonostante la dolorosa ferita nel cuore, Maria ha avuto il coraggio di credere contro ogni evidenza e contro ogni speranza». l via da domani il ritiro dei biglietti per i due appuntamenti di apertura del- l’anno pastorale annunciati dal cardinale De Donatis. Sarà possibile fino a giovedì 24 presso la portineria del Vicariato (piazza San Giovanni in Laterano 6/A), nei seguen- ti orari: domani 8–14, martedì e mercoledì 8–17.30; giovedì 8–14. All’incontro con gli operatori pastorali del 26 settembre (biglietto giallo) potranno par- tecipare due membri dell’équipe pastora- le o del Consiglio pastorale di ciascuna par- rocchia, a discrezione del parroco, oltre ad esponenti delle aggregazioni laicali perso- nalmente contattati a cura della Segreteria generale del Vicariato, per un totale di 800 partecipanti. Il ritiro dei biglietti dovrà es- sere effettuato dal parroco o suo delegato. Nel rispetto dei protocolli anti Covid–19, l’ingresso in basilica sarà autorizzato e- sclusivamente previa esibizione dell’appo- sito biglietto e sarà consentito dalle 8. All’incontro con il presbiterio diocesano del 28 settembre (biglietto rosso) potranno par- tecipare tutti i sacerdoti che operano in dio- cesi, fino ad esaurimento dei biglietti di- sponibili. (anche qui al massimo 800 par- tecipanti). Ingresso dalle 8.30 in Vicariato. Parroci e altri partecipanti dovranno pre- ventivamente inviare una mail a segrete- [email protected] indicando no- minativi e rispettivi numeri di cellulare. A lettera. De Donatis annuncia l’apertura dell’anno pastorale: 26 e 28 a San Giovanni Lo stile della fraternità sacerdotale questo tipo di orizzonti». I giovani sono più spinti verso la scelta delle facoltà di Economia e Giurisprudenza se non hanno idee chiare; se hanno interessi specifici, ad esempio, nella tecnologia, scelgono Ingegneria. Don Di Medio, alla luce della sua esperienza di insegnante e delle tre edizioni di “Trova la tua facoltà”, è osservatore consapevole dei percorsi più gettonati dai giovani oggi. E nota come «alcune scelte abbiamo una radice nella famiglia, dove resta l’idea del lavoro sicuro, anche se negli ultimi vent’anni le dinamiche lavorative sono diventate fluide». Nelle sue parole un’indicazione precisa: «Tante volte i giovani scelgono in base alla logica del successo, ma questo non li rende felici. Questa scelta è antitetica a quella del discernimento, in cui la meta proposta è la gioia conseguente alla scelta di amare. E così possono essere davvero felici anche sul posto di lavoro». Filippo Passantino (Agenzia Sir) Da domani i biglietti per l’ingresso Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza ra un «prete felice», un «santo della porta ac- canto». Il vescovo di Como, Oscar Cantoni, ha ri- cordato così don Roberto Malgesini, il sacerdote uc- ciso nei giorni scorsi da uno di coloro per i quali spen- deva la sua vita. Ucciso nell’anniversario dell’omici- dio di don Pino Puglisi, un altro prete che pagò con la vita l’impegno senza riserve per la “sua” gente. Don Roberto viveva il Vangelo senza sconti, pastore “con l’odore delle pecore”, per usare il linguaggio di Papa Francesco, che l’ha ricordato all’udienza gene- rale come un «testimone della carità verso i più po- veri». Ora il luogo dove è stato ucciso don Roberto è pieno di fiori e di biglietti con ringraziamenti e pre- ghiere, l’omaggio della gente e dei “suoi” poveri. «Non ci sono addii per noi, ovunque tu sia sei nel mio cuo- re», si legge in uno di questi. Ben lontani da chi, per- fino nell’ora buia del dolore, ha preferito dare spa- zio a strumentalizzazioni politiche in riferimento al- l’autore del gesto di morte. C’è in quest’omaggio la conferma di quanto sia diffuso un bisogno estremo di testimonianze come quella di don Roberto, so- prattutto in questo tempo dominato dalle paure e dalle incertezze legate alla pandemia e da una crisi economica e sociale crescente. Un bisogno estremo di qualcuno che incontri, che ascolti, che accolga. (A. Z.) E Don Roberto, la carità vissuta senza riserve Giornata del migrante, le comunità etniche all’Angelus del Papa a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLVII – N. 32 – Domenica 20 settembre 2020 Il cardinale vicario Angelo De Donatis durante i vespri dello scorso 24 giugno nel cortile del Palazzo Apostolico Lateranense (foto Gennari) Mons. Palmieri vicegerente della diocesi eri il Santo Padre Francesco ha nominato vicegerente della diocesi di Roma monsignor Gianpiero Palmieri, finora vescovo ausiliare per il settore Est, conferendogli la dignità di arcivescovo nella sede titolare di Idassa. Tarantino di origine, Palmieri è stato nominato vescovo ausiliare per il settore Est della diocesi il 18 maggio del 2018. Ha frequentato il Pontificio Seminario Romano Minore e si è formato poi nell’Almo Collegio Capranica. Ordinato sacerdote il 19 settembre 1992 a Roma, ha conseguito la Licenza in teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana. Subito dopo l’ordinazione ha ricoperto gli incarichi di vicerettore del Pontificio Seminario Romano Minore (fino al 1997) e assistente diocesano dell’Azione cattolica ragazzi (fino al 1999). È stato vicario parrocchiale prima ai Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela dal 1997 al 1999, e poi a San Frumenzio ai Prati Fiscali fino al 2004, anno in cui è stato nominato parroco. È stato prefetto della IX prefettura dal 2007 al 2011. Nel 2016 è stato nominato parroco di San Gregorio Magno alla Magliana. Palmieri, dal primo settembre 2017, è incaricato del Servizio diocesano per la formazione permanente del clero. I

Upload: others

Post on 19-Oct-2020

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: De Donatis annuncia l’apertura dell’anno pastorale: 26 e ... · te. È l’opposto». Si comincia con il passaggio più difficile, il primo giorno, quello che porta a riconosce

Scelta di facoltà, dall’orientamento al discernimento

l discernimento ignaziano nellascelta universitaria. Don AlessandroDi Medio, docente di religione e

parroco a San Francesco Saverio allaGarbatella, ha capito che «la Chiesa puòoffrire il proprio know how in uno deipassaggi più importanti nella vita deigiovani». E così lo ha applicato nelprogetto “Trova la tua facoltà”: 60ragazzi di terza, quarta e quintasuperiore, per quattro giorni, hannoscavato dentro di loro, al Seraphicum diRoma, per capire quale percorsoaccademico e professionale

I

intraprendere. Un’iniziativa che vuolecapovolgere la prospettiva: «Noiponiamo da subito la distinzione traorientamento e discernimento».«L’orientamento è una scelta dall’esternoverso l’interno – spiega –. Vedi una seriedi cose, quella che esercita la maggioreinfluenza la scegli. Il discernimentoinvece è una scelta dall’interno versol’esterno. Trovi in te delle cose e cerchifuori quelle che si avvicinano di più allarealizzazione di quelle che hai trovato inte. È l’opposto». Si comincia con ilpassaggio più difficile, il primo giorno,quello che porta a riconosce le“resistenze” al discernimento. Dalsecondo giorno il via con quelli chevengono definiti i sette “ingredienti” deldiscernimento. Si iniziano così aesplorare le caratteristiche personali:aspirazioni, talenti e fragilità. Nel terzogiorno, un esercizio nelle relazioni enella valorizzazione delle proprieesperienze. Nel quarto e ultimo giorno,

il riconoscimento della logica del dono.Infine, le testimonianze dei ragazzi piùgrandi sul modo in cui questo metodoha funzionato nelle loro vite. MarcoRuopoli aveva 21 anni quando hacominciato a interrogarsi. Nel suocurriculum una laurea in Economia, nelcuore tante domande aperte. Ma haavuto l’occasione di compiere con donDi Medio un percorso spirituale: «Il suoinsegnarci un metodo di discernimentomi ha fatto comprendere, a un certopunto, che avrei potuto utilizzare la mialaurea per creare un’impresa che potesseessere un luogo in cui creare lavoro apartire dai talenti». Da lì è nata lacooperativa Sophia, attivanell’integrazione e nella formazione. «Inquesta generazione di adolescenti –rileva don Di Medio – si vede tuttal’ambivalenza di una forte diffidenzaverso la dimensione della paternità maanche una forte sete di paternità. Si vedeche hanno sete di qualcuno che li apra a

Il percorso rivolto a decinedi studenti degli ultimi 3 annidelle scuole superiori e ideatoda don Di Medio, parrocoe docente di religione. «Logicadel successo non rende felici»

DI GIULIA ROCCHI

ue appuntamenti per iniziare almeglio l’anno e porre le basi per ilcammino diocesano: un incontro

per gli operatori pastorali delegati dalleparrocchie, nella basilica di San Giovanniin Laterano, sabato 26 settembre alle ore10, che potrà essere seguito anche indiretta streaming sulla pagina Facebookdella diocesi e verrà trasmesso in differitadomenica 27 alle 21 su Telepace; e unoper i presbiteri e i diaconi, lunedì 28sempre alle 10 in cattedrale (anche inquesto caso diretta streaming su Facebooke differita su Telepace in serata alle 21).Ad annunciarli con una lettera è ilcardinale vicario Angelo De Donatis, chepresiederà i due eventi. «Sento il bisognodi scrivervi questa lettera – esordisce ilcardinale rivolgendosi ai sacerdoti e aidiaconi della diocesi –, all’iniziodell’anno pastorale, come segno di affettoprofondo e di stima, consapevole di tuttele fatiche che avete dovuto affrontare neltempo del lockdown e di quelle cheancora ci aspettano, soprattutto la faticadell’incertezza, di fronte alle tanteincognite della ripresa delle attivitàpastorali». L’esperienza della pandemia,scrive ancora il porporato ripercorrendoquanto accaduto nei mesi scorsi, «ètroppo preziosa per perderla. È unagrazia!». L’invito per i presbiteri, inconcreto, è quello a riscoprire «la vesteferiale della fraternità», vivendo insieme«una giornata intorno alla Parola di Dio»o scegliendo, «almeno una volta asettimana», di cucinare insieme,«mangiando e sorridendo di gusto di sestessi e degli altri», o fissando una seratada dedicare all’approfondimento dei varipunti di vista sui problemi, «senzapregiudizi». Nelle parole di De Donatis,«custodire un ritmo di vita saggio, fattoanche di preghiera comune, di ascoltodella Parola, di lavoro pastoraleprogettato e realizzato insieme, di curagenerosa gli uni degli altri, alimenterà unafraternità presbiterale formata dasolitudini che si custodiscono e sisostengono, attingendo nutrimentodall’unico Cibo comune». Si tratta,insomma, di «un’esperienza già vissuta,da rendere permanente e da far crescere.Non vi meravigliate se vi dico che farproprio questo stile di fraternità neipresbiteri, rappresenta in realtà una delleriforme più feconde della vita dellaChiesa in questo tempo». Lo scenariofuturo, riflette infatti il vicario, «non è unritorno a “come eravamo prima delCovid”», ma c’è senz’altro «il desiderioche questa crisi segni l’inizio di una fase

Dnuova. Questo non avverràautomaticamente, ma dipenderàdall’accogliere o meno quello che ilSignore ha seminato in questo tempo, dalseguire o non seguire quei segnali che Egliha posto nel nostro cammino». Segnali eopportunità da cogliere, dunque. «Sonodavvero felice di cominciare questo nuovoanno pastorale – è la conclusione –. Ledifficoltà che dovremo affrontare non citolgano dal cuore la gioia di camminareinsieme». Intanto, martedì, il vicario delPapa per la diocesi di Roma ha incontratoi dipendenti e i collaboratori delVicariato, presiedendo la Messa di inizioanno pastorale nell’abside della basilicalateranense. Un appuntamentotradizionale, durante il quale il porporatoha donato ai presenti un libretto con leparole degli ultimi due Angelus di PapaFrancesco, dedicati rispettivamente allacorrezione fraterna (il 6 settembre) e alperdono (il 13 settembre). «Lacomunione vera nasce ai piedi dellaCroce, quando ciascuno di noi è donatoall’altro. Maria ci aiuti a rimanere in piedisotto la Croce guardando il Crocifissoperché solo così impareremo il dono dellacomunione», ha detto De Donatis.Ancora, si è soffermato sulla figura diMaria, che «imparò l’obbedienza da ciòche patì – ha proseguito nell’omelia –.Tutto il cammino terreno di Gesù ècustodito nel suo cuore. Un cuore messoalla prova. Ma solo passando attraversoquesta prova che purifica si puòcomprendere come Dio salva. La rispostaè ai piedi della croce. Nonostante ladolorosa ferita nel cuore, Maria ha avutoil coraggio di credere contro ognievidenza e contro ogni speranza».

l via da domani il ritiro dei biglietti peri due appuntamenti di apertura del-

l’anno pastorale annunciati dal cardinaleDe Donatis. Sarà possibile fino a giovedì 24presso la portineria del Vicariato (piazzaSan Giovanni in Laterano 6/A), nei seguen-ti orari: domani 8–14, martedì e mercoledì8–17.30; giovedì 8–14. All’incontro con gli operatori pastorali del26 settembre (biglietto giallo) potranno par-tecipare due membri dell’équipe pastora-le o del Consiglio pastorale di ciascuna par-rocchia, a discrezione del parroco, oltre adesponenti delle aggregazioni laicali perso-nalmente contattati a cura della Segreteriagenerale del Vicariato, per un totale di 800

partecipanti. Il ritiro dei biglietti dovrà es-sere effettuato dal parroco o suo delegato.Nel rispetto dei protocolli anti Covid–19,l’ingresso in basilica sarà autorizzato e-sclusivamente previa esibizione dell’appo-sito biglietto e sarà consentito dalle 8. All’incontro con il presbiterio diocesano del28 settembre (biglietto rosso) potranno par-tecipare tutti i sacerdoti che operano in dio-cesi, fino ad esaurimento dei biglietti di-sponibili. (anche qui al massimo 800 par-tecipanti). Ingresso dalle 8.30 in Vicariato. Parroci e altri partecipanti dovranno pre-ventivamente inviare una mail a [email protected] indicando no-minativi e rispettivi numeri di cellulare.

A

lettera. De Donatis annuncia l’apertura dell’anno pastorale: 26 e 28 a San Giovanni

Lo stile della fraternità sacerdotale

questo tipo di orizzonti». I giovani sonopiù spinti verso la scelta delle facoltà diEconomia e Giurisprudenza se nonhanno idee chiare; se hanno interessispecifici, ad esempio, nella tecnologia,scelgono Ingegneria. Don Di Medio, allaluce della sua esperienza di insegnante edelle tre edizioni di “Trova la tuafacoltà”, è osservatore consapevole deipercorsi più gettonati dai giovani oggi. Enota come «alcune scelte abbiamo unaradice nella famiglia, dove resta l’ideadel lavoro sicuro, anche se negli ultimivent’anni le dinamiche lavorative sonodiventate fluide». Nelle sue paroleun’indicazione precisa: «Tante volte igiovani scelgono in base alla logica delsuccesso, ma questo non li rende felici.Questa scelta è antitetica a quella deldiscernimento, in cui la meta proposta èla gioia conseguente alla scelta di amare.E così possono essere davvero felicianche sul posto di lavoro».

Filippo Passantino (Agenzia Sir)

Da domani i biglietti per l’ingresso

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) € 62Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari 3 - 20125 MilanoTel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

In evidenza

ra un «prete felice», un «santo della porta ac-canto». Il vescovo di Como, Oscar Cantoni, ha ri-

cordato così don Roberto Malgesini, il sacerdote uc-ciso nei giorni scorsi da uno di coloro per i quali spen-deva la sua vita. Ucciso nell’anniversario dell’omici-dio di don Pino Puglisi, un altro prete che pagò conla vita l’impegno senza riserve per la “sua” gente.Don Roberto viveva il Vangelo senza sconti, pastore“con l’odore delle pecore”, per usare il linguaggio diPapa Francesco, che l’ha ricordato all’udienza gene-rale come un «testimone della carità verso i più po-veri». Ora il luogo dove è stato ucciso don Roberto èpieno di fiori e di biglietti con ringraziamenti e pre-ghiere, l’omaggio della gente e dei “suoi” poveri. «Nonci sono addii per noi, ovunque tu sia sei nel mio cuo-re», si legge in uno di questi. Ben lontani da chi, per-fino nell’ora buia del dolore, ha preferito dare spa-zio a strumentalizzazioni politiche in riferimento al-l’autore del gesto di morte. C’è in quest’omaggio laconferma di quanto sia diffuso un bisogno estremodi testimonianze come quella di don Roberto, so-prattutto in questo tempo dominato dalle paure edalle incertezze legate alla pandemia e da una crisieconomica e sociale crescente. Un bisogno estremo diqualcuno che incontri, che ascolti, che accolga. (A. Z.)

E

Don Roberto, la caritàvissuta senza riserve

Giornata del migrante,le comunità etnicheall’Angelus del Papaa pagina 3

www.romasette.it

Inserto redazionale di

facebook.com/romasettetwitter.com/romasette

[email protected]

Anno XLVII – N. 32 – Domenica 20 settembre 2020

Il cardinale vicario Angelo De Donatis durante i vespri dello scorso 24 giugno nel cortile del Palazzo Apostolico Lateranense (foto Gennari)

Mons. Palmieri vicegerente della diocesieri il Santo Padre Francesco hanominato vicegerente della diocesi di

Roma monsignor Gianpiero Palmieri,finora vescovo ausiliare per il settoreEst, conferendogli la dignità diarcivescovo nella sede titolare di Idassa.Tarantino di origine, Palmieri è statonominato vescovo ausiliare per il settoreEst della diocesi il 18 maggio del 2018.Ha frequentato il Pontificio SeminarioRomano Minore e si è formato poinell’Almo Collegio Capranica. Ordinatosacerdote il 19 settembre 1992 a Roma,ha conseguito la Licenza in teologiadogmatica alla Pontificia UniversitàGregoriana. Subito dopo l’ordinazione

ha ricoperto gli incarichi di vicerettoredel Pontificio Seminario RomanoMinore (fino al 1997) e assistentediocesano dell’Azione cattolica ragazzi(fino al 1999). È stato vicarioparrocchiale prima ai Santi Simone eGiuda Taddeo a Torre Angela dal 1997 al1999, e poi a San Frumenzio ai PratiFiscali fino al 2004, anno in cui è statonominato parroco. È stato prefetto dellaIX prefettura dal 2007 al 2011. Nel 2016è stato nominato parroco di SanGregorio Magno alla Magliana. Palmieri,dal primo settembre 2017, è incaricatodel Servizio diocesano per laformazione permanente del clero.

I

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 2: De Donatis annuncia l’apertura dell’anno pastorale: 26 e ... · te. È l’opposto». Si comincia con il passaggio più difficile, il primo giorno, quello che porta a riconosce

La Caritas riprende i corsi di sensibilizzazione,in tandem con un’associazione specializzata,sul fenomeno di coloro che hanno sviluppatouna spiccata tendenza all’isolamento sociale

Università Cattolica, oggi la GiornataAl centro l’investimento per il futuro

esponsabilità, sostenibilità e speranza. Sono leparole–chiave che compongono il “dizionario

per un nuovo inizio”, fruibile sul sito dell’UniversitàCattolica del Sacro Cuore in occasione della 96ª Gior-nata dell’Ateneo. Promossa dall’ente fondatore Isti-tuto Toniolo e in calendario per lo scorso aprile, sicelebra oggi, posticipata per l’emergenza sanitaria.Per volgere lo sguardo in avanti dopo i mesi più cri-tici della pandemia, il tema scelto per la Giornata è“Alleati per il futuro”.Tra le iniziative dedicate, la celebrazione eucaristi-ca di questa mattina, presieduta dal vescovo Clau-dio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale del-l’Ateneo, e trasmessa su Rai 1 in diretta dalla chiesacentrale della sede romana dell’Università.«La nostra Università, fondata da padre Agostino Ge-melli nel 1921, si avvicina al compimento del suo pri-mo secolo di vita con il desiderio di confermarsi alservizio della Chiesa – sottolinea nel suo messaggioil rettore Franco Anelli –, avvertendo anzitutto l’ur-genza che il progresso scientifico–tecnologico sia ac-compagnato da una corrispondente evoluzione cul-turale dell’umanità». Se, «negli anni passati – conti-nua –, si è tante volte detto che la Giornata è il mo-do attraverso il quale l’Università si rende presenteai cattolici italiani, di questi tempi parlare di “pre-senza” ha una forte valenza evocativa: rimanda a u-na privazione che abbiamo tutti sofferto, a un’esi-genza di relazione che abbiamo imparato a coltiva-re diversamente». Anche Rocco Bellantone, presidedella Facoltà romana di Medicina e chirurgia, istituitanel 1961 insieme al Policlinico Gemelli, guarda allockdown sottolineando l’impegno degli studenti.«Durante l’emergenza, impegnati in prima linea ac-canto ai medici strutturati – osserva –, hanno potu-

to comprendere davvero che co-sa significa dedicarsi ad una pro-fessione sanitaria al servizio del-l’altro, accettandone anche i ri-schi», dimostrando «di essere a-nimati dalle giuste motivazioniper la loro professione del do-mani: la carità per il prossimo ela missione medica». Parole insintonia con il Messaggio dellapresidenza della Cei per la 96ªGiornata. «Guardare al futuro èun’esigenza fondamentale perchiunque voglia dare compi-mento alle attese dell’umanità

– scrivono i vescovi –, ma per pensare e costruire ilfuturo bisogna partire dai giovani e investire su diloro. Per questo il futuro si declina sempre con l’e-ducazione e sarà tanto più positivo quanto più soli-do e qualificato sarà l’investimento educativo».Nell’offerta formativa dell’Università Cattolica rien-tra anche l’Alta scuola di Economia e managementdei sistemi sanitari che, diretta da Americo Cicchet-ti, cura il progetto “Instant report”, «il prodotto scien-tifico settimanale, diffuso dal 31 marzo, per raccon-tare le fasi della pandemia e analizzarle, confron-tando modelli regionali». In situazioni di emergen-za, infatti, «le decisioni prese a livello manageriale– spiega l’esperto – hanno ricadute effettive sullaqualità e la tranquillità del lavoro dei medici».

Michela Altoviti

R

Quattro lezioni sul vino nella Bibbia al via con IsaiaCatechesi, storia e arte con un teologo e sommelier

ono aperte le iscrizioni alla terzaedizione del ciclo “La vite e i tralci”,dal prossimo 14 ottobre nella

parrocchia Santi Aquila e Priscilla, in viaPietro Blaserna 113. Quattro lezioni(sempre dalle ore 20 alle 22) sul vinonella Bibbia, nella storia e nell’arteguidate da Marco Cum, teologo esommelier masterclass della “Scuolaeuropea sommelier”. A ideare eorganizzare il corso, l’Ufficio per lapastorale del tempo libero, del turismo edello sport del Vicariato di Roma. Sipartirà con la serata dedicata al versettodel Libro del profeta Isaia “Il Signoredegli eserciti preparerà un banchetto digrasse vivande” (Is 25,6–9). Durantel’incontro verranno dati cenni dienologia antica e si parlerà di un luogo edi una comunità determinanti per lastoria del vino in Europa: l’abbazia di

Cluny e i monaci benedettini dellaBorgogna. La lettura di alcuni brani delCantico dei Cantici introdurrà ladegustazione di uno Chardonnay e di unPinot Nero. Due settimane dopo, il 28ottobre, si passerà al brano del Vangeloda cui prende il titolo il corso: “Io sonola vite e voi i tralci” (Gv 15,1–8). Lastoria questa volta porterà da JulietteColbert, protagonista della storia delvino in Francia e alla nascita del Barolo,il re dei vini, che verrà degustato insiemea un Arneis. L’11 novembre il tema “Lavigna del Signore è il suo popolo” (Sal79) farà da sfondo al riflesso del vinonell’arte. Si parlerà della Chiesa comevigna mistica e dell’importanza deisimboli della vita rurale prima didegustare un Grechetto e un Cesanese. Il25 novembre l’ultima tappa del percorsocon “Le nozze di Cana” (Gv 2, 1–11), in

cui Gesù tramutò l’acqua in vinoprefigurando ciò che sarebbe successosulla Croce. Il vino è il simbolo dellafesta che allieta il cuore dell’uomo equindi gioiosa chiusura del corso conChampagne e Moscato d’Asti. Per lapartecipazione al corso “La vite e i tralci”verrà osservato scrupolosamente ilprotocollo sanitario vigente relativoall’emergenza sanitaria in corso. A finecorso i partecipanti riceveranno inomaggio un sottobottiglia personalizzatoin ceramica e verrà consegnato a ognunol’attestato di partecipazione. Per maggioriinformazioni e iscrizioni è necessariocontattare l’Ufficio per la pastorale deltempo libero, del turismo e dello sportdel Vicariato di Roma, scrivendo [email protected] o telefonando aiseguenti recapiti: 06.69886349,351.5030787.

S

Il lockdown perennedei giovani «hikikomori»DI MARIAELENA IACOVONE

n percorso di formazione eriflessione sul fenomeno degli“hikikomori”, in crescita dopo

l’isolamento imposto dall’emergenzacoronavirus. La Caritas di Roma torna apromuovere il progetto disensibilizzazione “Hikikomori”,avviato in collaborazione conl’associazione Hikikomori Italia efinanziato con i fondi 8xmille dellaCei. Si tratta di cicli di due incontri dadue ore ciascuno che si svolgeranno adistanza, sulla piattaforma Zoom, e chesi ripeteranno fino a dicembre. Unprogramma denso e ricco di spunti chesi rivolge a quanti, volontari eprofessionisti, vivono a stretto contattocon adolescenti e giovani, i piùinteressati dal fenomeno. Il terminegiapponese, che significa «stare indisparte», viene utilizzato per riferirsi achi decide di ritirarsi volontariamentedalla vita sociale per lunghi periodi (daalcuni mesi fino a diversi anni),rinchiudendosi nella propria camera erinunciando a qualunque tipo dicontatto diretto con il mondo esterno,se non attraverso l’utilizzo di internet edi dispositivi digitali. Un gradualeritiro sociale che riguardaprincipalmente giovani di sessomaschile, tra i 14 e i 30 anni, moltocritici nei confronti della societàodierna, tutta improntata sul successo esull’immagine. In Italia si stimano tra i60mila e i 100mila casi, mentre nellasola città di Roma l’associazioneHikikomori Italia risulta essereattualmente in contatto con circa 300ragazzi e le loro famiglie, su cui sonodestinati a riversarsi a cascata gli effettinegativi di un fenomeno sempre piùpreoccupante. Dati drammatici chehanno spinto la Caritas diocesana, dasempre attenta a ogni forma anchenuova e nascosta di fragilità, a puntaresulla prossimità territoriale el’intervento domiciliare. «Laproblematica maggiore riguardal’assenza di una presa in carico formalenel contesto di vita dove la sofferenzanasce – spiega Luca Murdocca,educatore e coordinatore del progetto –

U

. Il servizio a domicilio consente nonsolo di intervenire sul ragazzo, maanche di supportare da vicino il nucleofamiliare». Un problema piuttostonuovo – se ne è cominciato a discuterein maniera approfondita dal 2017 –che non ha ancora linee guidacollaudate e su cui il lockdown hacontribuito a riaccendere l’attenzione:la socialità ridotta al minimo durantel’emergenza ha infatti da una parteincrementato il disagio giovanile,mentre dall’altra ha favorito il rifugionel mondo virtuale. «L’isolamento hacristallizzato situazioni preesistenti ene ha create delle nuove – commentaancora Murdocca –. Per il giovane che

ha già delle fragilità non è affattoscontato recuperare in automaticorapporti e riacquisire schemi sociali».Una criticità quanto mai attuale cheverrà approfondita nel corso degliappuntamenti online, il cui obiettivoprincipale è offrire conoscenze ecompetenze che aiutino ad intercettareil disagio prima che si radicalizzi, efornire strumenti utili per intervenireanche in chiave di prevenzione. Due ipercorsi proposti agli attori territorialipiù vicini ai giovani: uno per iprofessori, gli educatori, gli insegnantidi sostegno che operano nelle scuolemedie e superiori; l’altro per icatechisti, i sacerdoti, gli educatori,

«Dalla teologiaalla prassi»,corso intensivoall’Istituto Sant’Anselmo

C’è tempo fino al 30settembre per iscriversi alcorso intensivo “Dallateologia alla prassi”, inprogramma l’1, il 2, il 3 eil 6 ottobre al Pontificio IstitutoSant’Anselmo. Promosso dall’Ufficioliturgico con l’ateneo di piazza Cavaliere diMalta, il percorso formativo sarà scaricabiledal sito dell’Ufficio diocesano supiattaforma protetta da password; la primae l’ultima lezione si terranno in direttaonline con il direttore padre GiuseppeMidili. Il corso si propone di «aiutare laici epresbiteri – spiegano gli organizzatori – aconiugare insieme la conoscenza teologicain ambito liturgico con una cura per l’artedel presiedere, animare e celebrare laliturgia, nella consapevolezza che lariforma del Concilio si attua attraverso lostudio delle fonti e della teologia emediante una cura della presidenza e

dell’animazione liturgica, per garantire chetutti gli elementi rituali concorrano aesprimere il mistero che si celebra». Nellaprima lezione si parlerà, tra le altre cose,della dimensione pastorale della liturgia edell’iniziazione cristiana; nella seconda delrito del battesimo degli adulti, delsacramento della confermazione e delmatrimonio. Venerdì 2 ottobreapprofondimento sul Messale romanomentre le due lezioni in programma sabato3 verteranno sui sacramenti medicinali esui sacramentali. Il corso è riconosciutocome corso opzionale della Facoltà diTeologia e prevede la stesura di unelaborato scritto. Le modalità sarannoillustrate durante il corso.

cultura

animatori, capi scout che operano nelleparrocchie della diocesi. Centrale, pergli organizzatori, sarà promuovere lacapacità di ascolto e di attenzionerinnovata al prossimo, in modo tale daprocedere alla costruzione di una retedi sostegno funzionale al soggetto ealla famiglia in difficoltà: «Il lavoro insinergia contribuirà a favorire sia unsostegno diretto che una presa in caricoattiva del giovane – conclude ilcoordinatore –. Si tratta di un primoimportante passo anche per lacomunità, che si impegna a rispondereai bisogni di quanti vivonoproblematiche spesso invisibili maesistenti».

DI ROBERTA PUMPO

na parrocchia integrata nella vita diquartiere. E viceversa. Accade aCasal Bertone dove si è creato un

rapporto simbiotico con la parrocchiaSanta Maria Consolatrice. Un legame chenegli anni è cresciuto e si è rafforzato,tanto che anche il lockdown è statovissuto in maniera più distesa. Lecomunicazioni, seppur telefoniche otelematiche, non si sono mai interrotte efin da subito si è attivata la macchina dellasolidarietà per assistere i più vulnerabili.«Nel quartiere si conoscono tutti, questo

rione conserva il fascino di un paese dialtri tempi», spiega il parroco don LuigiLani, da due anni alla guida dellacomunità formata da 28mila abitanti.Oggi, a conclusione dell’anno giubilareper il 75° anniversario dell’erezione dellaparrocchia, la Messa delle 11 saràpresieduta dal cardinale vicario Angelo DeDonatis. La celebrazione si terrà sulsagrato della chiesa, esattamente come laliturgia presieduta nel giugno 2019 daPapa Francesco in occasione del CorpusDomini che di fatto diede il via aifesteggiamenti per il 75°. Per contenere ildiffondersi del coronavirus, quest’anno lafesta parrocchiale dovrà rinunciareall’aspetto folkloristico con la tradizionalemusica in piazza, i balli, i giochi perbambini. «Prevarrà l’aspetto celebrativo diringraziamento e gratitudine al Signore»,osserva il parroco, il quale questa serapresiederà una processione silenziosa con

il quadro di Maria Consolatrice. L’icona èparticolarmente cara agli abitanti perchéfu sotto la protezione della Madonnavenerata in quella immagine che ilquartiere si pose la mattina del 19 luglio1943, quando ci fu il bombardamento diRoma. «Per evitare assembramentipercorrerò da solo le vie del quartiere –aggiunge don Luigi –. I fedeli potrannoseguire la processione dalle finestre o daibalconi». In pochi mesi è la seconda voltache l’effige percorre Casal Bertone, perchéa conclusione del mese mariano il parrocoorganizzò già una prima processione «insegno di ringraziamento alla Vergineperché nel quartiere non si è registratoalcun contagio». Durante i mesi dilockdown la parrocchia ha trasmesso tuttii giorni il rosario in streaming attraversoYouTube e la pagina Facebook. «Unmomento di preghiera molto partecipato– ricorda il sacerdote –. Per alcune

settimane il web è stato il nostro piccolosantuario virtuale». Il parroco torna asoffermarsi sulle «relazioni umane efeconde» che rendono l’accoglienza,l’ascolto e l’essere presenti sul territorio ipunti di forza della pastorale parrocchiale.Santa Maria Consolatrice «è la sentinellavigile che annuncia e si prende cura dellasua comunità – rimarca il parroco –. Esisteun ponte invisibile che rende la piazza echi la anima un tutt’uno con la parrocchiae viceversa». Una delle grandi sfide daaffrontare riguarda il mondo giovanile.L’assenza di punti di aggregazione, lamancanza di cinema, di teatri, di centriculturali e di istituti di istruzionesecondaria di secondo grado «costringonogli adolescenti fuori dal quartiere per granparte della giornata – conclude don Lani –. Stiamo quindi lavorando per ricucire eper ridare un senso di appartenenza allenuove generazioni».

U

Santa Maria Consolatrice, i 75 anni con il quartiereOggi la Messa con De DonatisIl parroco: niente assembramenti,da solo per le vie del quartiereIl Papa celebrò il Corpus Domini

Foto di Cristian Gennari Franco Anelli

Santa Maria Consolatrice

2 Domenica20 settembre 2020

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 3: De Donatis annuncia l’apertura dell’anno pastorale: 26 e ... · te. È l’opposto». Si comincia con il passaggio più difficile, il primo giorno, quello che porta a riconosce

Nella Giornata mondiale, alcuni rappresentantidelle comunità etniche cattoliche di Romaparteciperanno all’Angelus in piazza San PietroFelicolo: l’Europa deve dare risposte adeguate

DI ROBERTA PUMPO

omenica prossima si celebrala 106esima Giornatamondiale del migrante e del

rifugiato. Nel rispetto delle misuremesse in atto per contenere ildiffondersi del virus, non saràcelebrata la Messa a San Pietro con ilPapa, come accaduto negli ultimidue anni, ma alcuni rappresentantidelle comunità etniche cattoliche diRoma parteciperanno all’Angelus diFrancesco, accompagnati damonsignor Pierpaolo Felicolo,direttore dell’Ufficio diocesano perla pastorale delle migrazioni–Migrantes e incaricato dellaCommissione per le migrazionidella Conferenza episcopale delLazio. «Ci saranno dieci delegati percomunità con le bandiere dei Paesidi provenienza – spiega il sacerdote–. Non vogliamo che il Covid ciimpedisca di essere vicini al Papa.Vogliamo ringraziarlo perché nonperde occasione per ribadirecostantemente l’attenzione e ilsostegno della Chiesa verso ilmondo della mobilità umana chenon è solo quello dei migranti ma cisono rifugiati, richiedenti asilo,apolidi, migranti lavorativi. Questiultimi non sono da trascurareperché cercano di lavorareonestamente per aiutare i familiaririmasti a casa». L’emergenzasanitaria che ha colpito il mondonegli ultimi mesi ha «doppiamenteferito» le comunità dei migranti.«Hanno sofferto il lockdown inItalia, ora, come tutti, patiscono leconseguenze economiche–socialidel Covid–19 e in più – evidenziaFelicolo –, vivono con apprensione,e a migliaia di chilometri didistanza, il dramma del loro Paesedi origine». Commentando il temascelto per la Giornata, “Come GesùCristo, costretti a fuggire. Accogliere,proteggere, promuovere e integraregli sfollati interni”, il sacerdote sisofferma sulla prima parte del titolo,nel quale «si ricorda che anche Gesùè stato un profugo e ha dovuto

D

DI MICHELA ALTOVITI

l prossimo 13 ottobre ricorre l’anniversario dell’ultima apparizionedella Vergine – avvenuta nel 1917 – ai tre pastorelli di Cova da Iria,località nei pressi della città di Fatima. Per questo, nelle giornate

dall’11 al 14 ottobre, l’Opera romana pellegrinaggi propone unpellegrinaggio diocesano al santuario portoghese, presieduto dal vescovoausiliare Daniele Libanori. «Quest’anno la proposta assume unsignificato particolare – spiega monsignor Remo Chiavarini,amministratore delegato dell’Orp – perché, a motivo della pandemia, ciponiamo come mendicanti nei confronti della Madonna, alla qualechiediamo protezione, riscoprendoci bisognosi dell’aiuto della Madre edi Dio». Garantendo il rispetto «di tutte le necessarie precauzioni pertutelare la salute dei partecipanti – continua il sacerdote –, vogliamovincere le reticenze, mettendoci in viaggio, dimostrando serenità, nonleggerezza, certi che anche il nostro andare sia un gesto capace ditrasmettere un sentimento di fiducia, per non lasciarci paralizzare dallapaura per l’attuale situazione sanitaria e recuperare gradualmente unsenso di ritorno alla normalità». La partenza è fissata per domenica 11ottobre, con un volo diretto da Roma per Lisbona. Prima di proseguire inpullman per Fatima, è in programma una visita panoramica della città,che interesserà il monastero Dos Jeronimos, fatto costruire dal reManuele I per celebrare il ritorno del navigatore portoghese Vasco deGama, che qui è sepolto. Ancora, si potranno ammirare la torre diBelem, simbolo della capitale portoghese, la cattedrale, costruita intornoal 1150 per il primo vescovo di Lisbona, e la chiesa di Sant’Antonio daPadova, eretta sui resti della sua casa natale. Il giorno seguente, almattino è prevista la Messa alla cappellina delle apparizioni; nelpomeriggio, invece, la Via Crucis a Os Valinhos, luogo della prima e dellaterza apparizione della Vergine, nell’agosto 1917. Ancora, visita diAljustrel, villaggio natale dei tre pastorelli, con sosta alla sorgente dovel’angelo protettore del Portogallo parlò per la seconda volta ai bambini.In serata, recita del Santo Rosario e veglia di preghiera. Nel giorno dellaricorrenza, il 13 ottobre, al mattino recita del Santo Rosariointernazionale, processione e solenne celebrazione dell’Eucarestia. Nelpomeriggio, visita guidata al Santuario del Rosario e alla basilica dellaSantissima Trinità, con momento di catechesi e la contemplazione delgrande mosaico che descrive il 22° capitolo dell’Apocalisse di sanGiovanni, realizzato da padre Marko Rupnik. In serata, recita del SantoRosario e fiaccolata. Il 14 ottobre, dopo l’ultima celebrazione allacappellina delle apparizioni, il rientro in Italia con volo da Lisbona dopoil pranzo. Per informazioni e iscrizioni: 06.698961 o [email protected]

Isperimentare la fuga per potersisalvare. La sua storia è simile aquella di tanti profughi, migranti,richiedenti asilo, uomini, donne ebambini costretti a lasciare lapropria terra per varie motivazioni».Il messaggio del Papa per la106esima Giornata mondiale delmigrante e del rifugiato si articola insei sotto temi esplicitati inaltrettante coppie di verbi: conoscereper comprendere, farsi prossimi perservire, ascoltare per riconciliarsi,condividere per crescere, coinvolgereper promuovere e collaborare percostruire. «Questi verbi invitano adimpegnarsi non più “per” i migrantima “con” i migranti», spiega ildirettore dell’Ufficio Migrantes ilquale indugia sulla prima coppia diverbi. Sviluppando il temadell’accoglienza dei migranti e «lafreddezza» che questi troppo spessoavvertono nei loro confronti, donFelicolo osserva che «si è convinti diconoscere i migranti, ma in realtàsempre più spesso ci si sofferma suinumeri senza ricordarsi che si parladi persone. Se conoscessimo davverole motivazioni che hanno spintomigliaia di uomini e donne alasciare il loro Paese, se cifermassimo ad ascoltare le lorostorie, potremmo comprendere ibisogni di chi fugge dalla guerra,dalla fame, dalla povertà. Secomprendessimo, il nostroatteggiamento cambierebbe eriusciremmo a farci prossimimettendoci a servizio di questepersone che affrontano viaggimassacranti per mettersi in salvo».Per il sacerdote l’Europa è chiamata«a farsi prossimo» di chi fugge e inquesto momento è chiamata «a darerisposte adeguate» al dramma chestanno vivendo i profughi dopol’incendio che ha distrutto il campodi Moria, a Lesbo. «C’è pocaprossimità nei confronti dellepersone di Lesbo – concludeFelicolo –. Urge una risposta disolidarietà verso chi già viveva incondizioni ai limiti dellasostenibilità».

Ecclesia Mater, alla radice delle domande sulla fedeDI ROBERTA PUMPO

opo lo stop forzato dellockdown, tornano ad animarsianche le aule dell’Istituto

Superiore di Scienze Religiose EcclesiaMater, dove sono già aperte leiscrizioni al nuovo anno accademico.Gli iscritti ai corsi istituzionali sonocirca 500, provengono da tutta Italiae, grazie al modulo del 3+2, possonoconseguire la laurea triennale e quellamagistrale entrambe ufficialmentericonosciute dallo Stato italiano dalloscorso anno. L’Istituto universitario,collegato accademicamente con laFacoltà di Teologia della PontificiaUniversità Lateranense, è nato alloscopo di offrire una formazioneteologica, culturale e pastorale ai laiciattivi nella catechesi, nelle altreattività ecclesiali e nell’insegnamentodella religione cattolica, come anche

Dai diaconi permanenti. Riconosciutonel 1973 dalla Congregazione perl’educazione cattolica e nel 1985 dalloStato italiano, l’istituto per la suaappartenenza istituzionale alla diocesidi Roma rappresenta il principale polodi formazione radicato nel tessutodiocesano. Oggi l’Ecclesia Mater,spiega il vice preside monsignorAndrea Manto, è «impegnato in quelrinnovamento dei percorsi accademiciche Papa Francesco ha chiesto nellacostituzione apostolica “Veritatisgaudium”. Come docenti desideriamooffrire una formazione di alta qualitàche guardi alla sintesi tra fede e vita.Una teologia che si incarni nelcammino di un popolo, cioè nellaChiesa di Dio che è in Roma».Durante la lectio divina alla PontificiaUniversità Lateranense del 26 marzo2019, Papa Francesco ha affermatoche «si può studiare chiudendosi in

circoli accademici senza respiro,giocare con i concetti invece cheinterpretare la vita, attaccarsi alleformule ma distaccarsi dall’esistenzareale delle persone». A queste parole,rimarca monsignor Manto, «ci stiamoispirando sempre più affinché ilpercorso accademico dell’EcclesiaMater consenta di guardare allapropria vita in maniera nuova». Glistudenti spesso esternano la propriasoddisfazione perché attraverso ilpercorso di studi nell’Istituto «siaprono a considerare la prospettivadella fede nel concreto della loro vitae maturano un impegno piùconsapevole nella testimonianza dellacarità e nel servizio alla comunitàparrocchiale». Nell’offerta formativadell’Ecclesia Mater s’inserisce anche ilCentro di Teologia per laici nato nel1967. Il percorso, che vanta oggi oltreduecento iscritti, da quest’anno è stato

rivisto e suddiviso in due anni e saràattivo in cinque sedi – una nei settoriNord, Est e Sud, due nel settore Ovest– nel tardo pomeriggio o nella primaserata. Il corso «è rivolto a tutte quellepersone che chiedono unaformazione più completa, articolata esistematica sul sapere teologico»,spiega Manto. Tra le materie inseritenel piano di studi c’èl’approfondimento della SacraScrittura, la filosofia, la teologiadogmatica e morale, la liturgia e laDottrina sociale della Chiesa. Gliiscritti sono uomini e donneimpegnati nella pastoraleparrocchiale, professionisti elavoratori che «desiderano andare allaradice delle loro domande di fede»,ma anche diverse persone noncredenti o non praticanti che«vogliono comprendere meglio ilpensiero della Chiesa».

Migranti, domenicail «grazie» a Francesco

Lateranense, un fondoper l’esenzione totaledalle tasseaccademiche

n fondo per l’esenzionetotale dal pagamento

delle tasse accademiche perl’anno accademico 2020–2021che inizierà il prossimo 5ottobre. Lo mette adisposizione la PontificiaUniversità Lateranenseaderendo alla campagna “Dacciil nostro pane quotidiano”.L’ateneo, annunciandolo in una

nota, ricorda che «l’iniziativa,promossa da Caritas Italiana eFocsiv, è stata pensata peraiutare famiglie e persone adaffrontare l’impatto socio–economico del coronavirus, chedopo il problema sanitariorischia di trasformarsi ora inuna “pandemia della fame”che accentua le disuguaglianze,anche quelle legate all’accessoall’istruzione per milioni dibambini e ragazzi». Gli studentisaranno selezionati da CaritasItaliana e Focsiv in base allacondizione economica e

potranno usufruiredell’esenzione dalle tasseiscrivendosi a tre percorsiformativi offerti dallaLateranense: la laureatriennale in Filosofia o inScienze della pace (Scienzepolitiche internazionali e dellacooperazione) o il corso dilaurea magistrale a ciclo unicoin Giurisprudenza. «L’adesionealla campagna – si legge nellanota – è un ulteriore passo chel’Ateneo compie nella direzionedel diritto e dell’accesso allostudio».

U

A Fatima dall’11 ottobreil pellegrinaggio diocesano

Il Santuario di NostraSignora del Rosariodi Fatima si trova nelcomune di Ourém, inPortogallo, nel luogoin cui Maria apparvea tre giovani pastori nel 1917

Pastorale giovanile, ripartire «in presenza»DI ROBERTA PUMPO

iprendere, per quanto possibile, gliincontri in presenza. Questo uno degliobiettivi del Servizio per la pastorale

giovanile della diocesi, diretto dal 1°settembre da don Alfredo Tedesco. Uncambio al vertice giunto in un «momentomolto particolare e difficile», sottolinea, incui i giovani «hanno bisogno di maggioriattenzioni perché sono quelli che hanno piùsofferto per il lockdown, la mancanza dellerelazioni, la sospensione delle attività estiveparrocchiali». Don Tedesco, che è ancheassistente ecclesiastico diocesano dell’Azionecattolica dei ragazzi di Roma, lavora perconcretizzare le tante idee e i numerosiprogetti in cantiere. C’è fermento nell’ufficioal secondo piano del Palazzo del Vicariato, esi susseguono le riunioni per stilare ilprogramma per l’anno pastorale. Tra leproposte, quella di un incontro che

Rcoinvolgerà i ragazzi delle medie, dei licei e igiovani che, suddivisi in piccoli gruppi,faranno attività in vari quartieri di Roma, danord a sud passando per il centro. Si vorrebbeorganizzare quest’attività in autunno, ma almomento c’è solo una bozza del programma.Di certo c’è che la Pastorale giovanile, insinergia con l’Ufficio catechistico, il Servizioper la cultura e l’università e quello per levocazioni, mira alla ripartenza degli incontriferiali dei gruppi in tutte le parrocchie.«Sicuramente non sarà semplice – premettedon Tedesco – ma è giunto il tempo dicambiare il paradigma della pastorale». Nelpieno rispetto delle norme di sicurezzabisogna «cogliere questo tempo come tempodi grazia – aggiunge –. Non si può tornare asvolgere attività come se nulla fosse successoma, nonostante la tragedia che abbiamovissuto e che stiamo vivendo, dobbiamocercare di proporre il pane buono ai nostriadolescenti e ai giovani, in questi mesi feriti

nelle relazioni. Hanno sentito la vicinanzadella Chiesa e la Chiesa deve continuare acamminare accanto a loro». A tal proposito ildirettore della Pastorale giovanile diocesanaavverte che i “grandi eventi” «da soli nonbastano e non aiutano. Servono solo se sonointegrati in una logica feriale. Bisogna quinditornare a vivere la centralità della Messa incomunità – rimarca – per instaurare rapportiquotidiani e di prossimità con i ragazzi. Èutile attivare processi più che avere idee»,prosegue il sacerdote che si offre «a serviziodelle comunità presenti». Don Tedesco haereditato dal suo predecessore, don AntonioMagnotta, una trentina di équipe pastoraligiovanili formate da laici, animatori,catechisti, appartenenti a varie parrocchie.«Con loro proseguiremo il lavoro di unalettura attenta del territorio», spiega. Nonsolo: al più presto «ripartirà anche laformazione degli educatori nelle singoleprefetture».Ragazzi in parrocchia (foto Cristian Gennari)

Foto Cristian Gennari

università

Principale polo di formazione diocesano,ospita anche il Centro teologia per laiciMonsignor Manto: istituto «impegnatonel rinnovamento dei percorsi accademicichiesto dal Papa con la Veritatis gaudium»

3Domenica20 settembre 2020

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 4: De Donatis annuncia l’apertura dell’anno pastorale: 26 e ... · te. È l’opposto». Si comincia con il passaggio più difficile, il primo giorno, quello che porta a riconosce

olti dei romanzidi Isaac BashevisSinger (Leoncin,

1909–Miami, 1991), pre-mio Nobel per la lettera-tura nel 1978, raccontanola storia di un libertino chediventa penitente. La lottafra legge e libertà, calcolo eistinto, non finirà mai. Frale sue opere più riuscite intale prospettiva è Il mago diLublino, riproposto da A-delphi nella nuova tradu-zione di Katia Bagnoli.

Apparso per la prima volta nel 1959 sulle pagine del“Forverts”, rivista newyorchese in lingua yiddish rivoltaagli immigrati ebrei in riva all’Oceano, venne pubblica-to in inglese l’anno successivo, suscitando al tempo stes-so l’entusiasmo del pubblico americano e lo sconcertodi numerosi lettori legati alle antiche costumanze dellaTorah. Questo sarà sempre il destino del grande scritto-re polacco vissuto negli States, dopo essere sfuggito allapersecuzione nazista, capace di fondere come pochi il

magistero dei padri con la nuova sensibilità moderna.Yasha Mazur, soprannominato Mago di Lublino, è il clas-sico personaggio singeriano, diviso fra la terra e il cielo,alla perpetua ricerca di un equilibrio destinato a restareincompiuto: illusionista e ipnotizzatore, saltimbanco escassinatore, se ne va in giro per il Paese, da Varsavia aPiask, insieme a Magda, assistente perdutamente inna-morata di lui, a fare i suoi spettacoli, pronto a tornare acasa dalla fedele moglie Ester. Senza tuttavia dimentica-re Emilia, vedova che lo vorrebbe convertire al cattoli-cesimo, civettando persino con la sua giovane figlia. Co-me se non bastasse, ogni tanto fa capolino Zeftel: nep-pure a lei l’irresistibile prestigiatore riesce a dire di no.Colpisce in questa narrazione fluente e scandita, se-condo il ritmo imposto dalle puntate del giornale,la densità delle rievocazioni degli ambienti urbanie rurali. Quando viaggia in carrozza nella sera inci-piente, Yasha assorbe tutta l’energia dello spazio cheattraversa: «La rugiada cadeva come farina da un se-taccio celeste e dal terreno si alzava un fruscio, co-me di invisibili chicchi versati dentro un mulino…Persino le cavalle ogni tanto voltavano la testa. Pa-reva di sentire le radici succhiare dalla terra, gli ste-li crescere, i corsi d’acqua sotterranei scorrere». Ma

anche nel momento in cui descrive gli interni, nondimentica mai quello che accade fuori: «La casa eravecchia. Nel cortile sterrato schiamazzavano le oche,starnazzavano le anatre, cantavano i galli, proprio co-me in campagna. Dalla finestra aperta entravanobrezze dalla Vistola e dalla foresta».L’irrefrenabile forza del mondo preme dentro l’ani-mo del protagonista, schiavo del suo stesso deside-rio che lo esalta e distrugge. Lo straordinario Epilo-go nel quale Yasha, dopo il suicidio di Magda, deci-de di isolarsi dentro la propria abitazione, nel tenta-tivo di emendarsi dalle sue colpe, è forse uno dei ri-sultati più intensi mai raggiunti da Singer: lirico, a-maro, patetico e tuttavia aperto alla speranza.Il povero mago, comico e tragico, parla con Satana, fron-teggiando come meglio può le passioni recrudescentiche lo hanno spolpato riducendolo sul lastrico. Così di-venta una specie di eremita i cui consigli paradossal-mente tutti ricercano: «Aveva stabilito di ricevere la gen-te soltanto per due ore al giorno, invece finì con lo sta-re davanti alla finestrella dall’alba al tramonto». Sino al-la più lucida e disincantata delle conclusioni: «Chi sce-glie di vedere vede ogni cosa».

Eraldo Affinati

M«Il mago di Lublino», Singer e l’equilibrio incompiutolibri

Intervista al direttore Simone Quilici. Iniziativeper adulti e bambini dedicate allo scrittorenel centenario della sua nascita e una mostra sullafortuna del grande artista come padre della tutela

DI MARIAELENA FINESSI

a ripresa delle attività del ParcoArcheologico dell’Appia Antica,dopo i mesi di chiusura dovuta al

Covid, è segnata dalle celebrazioni per i100 anni dalla nascitadell’indimenticato scrittore, giornalistae ideatore di filastrocche Gianni Rodari.Da venerdì 25 a domenica 27settembre, gli spazi verdi emonumentali delle Terme di Caracallae della “regina viarum”, nel trattodell’antica strada romana dove siinnalza il Mausoleo di Cecilia Metella,ospiteranno una tre giorni fitta diiniziative gratuite pensate sia per gliadulti che per ibambini. Il direttoredel Parco, SimoneQuilici, raccontal’iniziativa – promossain collaborazione conla SoprintendenzaSpeciale di Roma – inalcuni dei luoghiarcheologici piùaffascinanti, dove èstata scritta moltaparte della storia della Capitale.Ripartire con Gianni Rodari – che haaffidato alla penna il suo ottimismo,l’attenzione per i bambini e il crederenella forza benefica della comunità –sembra essere un bel segnale.Esatto, e sebbene sia stata pensata per igrandi e per i piccini, in realtà la tregiorni di festa è soprattutto per questiultimi, ai quali lo scrittore ha dedicatomolta parte della sua opera. Ladisponibilità di spazi all’aperto, tral’altro di una bellezza straordinaria, fasì che questa iniziativa sia attesa inmodo particolare dai bambini, che

sono stati i più penalizzati in questimesi di confinamento e restrizioni. Èallora una bella occasione per lavoraresulla creatività, con laboratori didisegno e scrittura, e per godersi le areeverdi del Parco.Altro tema caro a Rodari è propriol’ecologia. In una sua celebrefilastrocca, i bambini si rivolgonoai “signori architetti” e chiedono:“Un poco di prato l’avete lasciato?Su, siate gentili: fate anche i cortili”.Un messaggio sempre attuale,quello della necessità di tutelarel’ambiente e la socialità, e che ilParco sembra far proprio.Sì, e questo evento stesso si traduce

nell’uso attento di unospazio monumentaledove fare attivitàculturale. È quindiproprio un esempio diquella “tutela attiva”,legata cioè allafruizione dei siti, sullaquale stiamolavorando, nel pienorispetto dei valoristorici e ambientali.

Anzi, esaltandone le caratteristiche e lepotenzialità. Nello specifico, ilaboratori di creatività si terranno adesempio di fronte al Mausoleo diCecilia Metella, caratterizzato dallapresenza di pini e cipressi, alberaturetipiche del paesaggio dell’Appia.Come è stato tornare alle attività dalvivo?Durante il lockdown, ogni giornopubblicavamo sui canali social diversiepisodi relativi alla storia dei nostri sitie dei nostri monumenti. Una parte diquesta produzione, con taglio ludico,era rivolta ai ragazzi, come nel caso dei

cruciverba a tema culturale. In queigiorni, in cui eravamo tutti un po’angosciati, i nostri messaggi miravano araccontare, sì, i luoghi del Parco ma iltono era di ottimismo e speranza. Poifinalmente a giugno abbiamo riaperto,prorogando l’ingresso gratuito fino adicembre perché è importante dare unsegnale di vitalità. I turisti, purtroppo,sono pochi ma i romani hannoapprezzato moltissimo, tant’è cheabbiamo avuto degli afflussi maggioririspetto a quelli dello stesso periododell’anno scorso.Di questi giorni è la mostra “Lalezione di Raffaello. Le antichitàromane” al Complesso di Capo diBove sull’Appia.È una piccola esposizione, che chiuderàil 29 novembre, sulla fortunadell’Urbinate come padre della tutela.Sviluppa, attraverso vari dipinti,incisioni, libri e disegni, i contenutidella “Lettera” scritta nel 1519 daRaffaello insieme a BaldassarreCastiglione per papa Leone X. PirroLigorio, che è tra coloro che hannoraccolto il testimone del maestrourbinate nel ‘500, ha disegnato i

monumenti presenti lungo l’Appia –appunto secondo il metodo propostonella “Lettera” – e tra le opere esposteper la prima volta a Roma c’è unmanoscritto originale.Vengono adottate delle attenzioniparticolari durante le visite?Siamo molto rigorosi nel far rispettarele regole, dalla misurazione dellatemperatura alla mascherinaobbligatoria, perché siamo di fatto unmuseo, anche se in gran parte all’ariaaperta. Non c’è invece l’obbligo diprenotazione anche perché da noi ilbiglietto online non funzionerebbe eanzi ci penalizzerebbe: il fruitore–tipoè il camminatore di passaggio, chedecide al momento di entrare.Ovviamente la gratuità d’accesso ètemporanea e promozionale: l’idea è diriaprire appena possibile le biglietterie.Sono dell’avviso che occorra riportare ilavoratori alle loro postazioni.Abbiamo dato una forte boccatad’ossigeno alle guide turistiche ma oradobbiamo pensare anche alle altrecategorie. Ai bigliettai, ad esempio, eagli impiegati nei bookshop cheattendono di tornare al lavoro.

L

Ripartirecon Rodarie Raffaello

luoghi simbolo. Il Parco Archeologico dell’Appia Antica

Filippo Bigioli, “La Fornarina visita Raffaello”, Comune di San Severino Marche

Il «profilo di Dio»volto di misericordia

ggi molti di noi hanno un profilo Facebook, vale adire una sorta di carta d’identità della propria

persona virtuale dove si informa di vizi e virtù con cui sivorrebbe essere conosciuti. Qualcosa di simile avvienecon quelle che la tradizione ebraica chiama “middot”(letteralmente “misure”), che tradotto nella letturatradizionale diventa: gli “attributi di Dio”. Anche Dioformula un profilo di sé e lo comunica a Mosè e alpopolo, con un’unica differenza rispetto ai nostri profilisocial: questi ultimi ricalcano la memoria del nostropresente/passato, mentre il profilo di Dio, nel librodell’Esodo, disegna i suoi atti futuri, proietta le sueintenzioni verso la storia successiva di Israele,rivelando, così, il fondo autentico del suo cuore e la suavera identità. Nel suo profilo c’è, insomma, unapromessa, un impegno, un patto che Dio rinnova colsuo fragile e amatissimo popolo e di cui questiprenderà atto nel cielo del tempo futuro, costellato diintemperanze e speranze, di infedeltà e conversioni.Tredici sono, dunque, gli attributi con cui Dio presentasé stesso, ancorché nell’impossibilità di essereesaustivo: il primo consiste nel Suo Nome che èYhawhè e indica la qualità di un Dio che è accanto alsuo popolo, che si rivela nel Suo accompagnarlo comeun alleato, un fratello, un amico; il secondo è Elohim,un altro nome di Dio che indica la Sua trascendenza, laSua libertà e la Sua differenza rispetto a tutti gli umani,Israele per primo; il terzo dice la pregnanza della suaidentità: Egli è il Misericordioso! Nella misericordia ètutto il nome di Dio, la sua identità, la sua natura, lasua verità, la sua Persona, il suo essere e il suo agire:non possiamo dubitarne! E forse proprio perchéqualcuno, tra gli israeliti, ne dubitava ancora, Diodecide di dare una veste formale, giuridica alla Suaidentità; di deporre, per così dire, la Sua firma in copiaoriginale per tutti i documenti d’amore che, da allora,saranno autenticati all’indirizzo d’Israele. E dal quartoal tredicesimo aggettivo, Egli non farà altro che colmaredi sensi, sfumature, aspetti, risvolti ed effetti, quel Suovolto di Misericordia. Egli è colmo di compassione,lento all’ira, illimitato nella grazia, instancabile eresistente nella fedeltà; è Lui che elargisce grazia sugrazia, dono su dono, perdono su perdono per millegenerazioni, cancellando, così, le macchie dellacorruzione e della malvagità umana. Col Suo amore Eglisana i danni delle sciaguratezze di cui Israele èresponsabile, pur non dimenticando di darglicorrezione con sanzioni temporanee. È così che il Suopopolo potrà comprendere la gravità del male checommette, l’orrore delle sue ingiustizie e delle sueviolenze che aprono ferite di dolore e di morte non soloper sé stessi ma anche per i loro figli, nipoti e pronipoti.Questo è il Dio della fede biblica: Signore, Dio dimisericordia e di bontà, di pazienza, benevolenza,dolcezza, comprensione, lealtà, che si prende curaappieno del destino del suo popolo. Il fuoco della suapassione d’Amore non si spegnerà mai, poiché è scrittonelle Sue “middot”, nel Suo immodificabile dna.

O

«La tre giorni di festa:lavorare sulla creativitàe godersi le aree verdiSiamo molto rigorosi nelfar rispettare le regole,siamo di fatto un museo,in gran parte all’aperto»

in città

Nella villa di Alberto Sordi la mostra sull’attorevrebbe dovuto aprire al pubblico lo scorso 7 marzo la mostradedicata ad Alberto Sordi, nel centenario della sua nascita,

allestita nella sua villa in piazzale Numa Pompilio. Mal’emergenza sanitaria ha fatto slittare l’apertura fino al 16settembre. Da mercoledì è dunque possibile visitare l’esposizione,

che tra i vari ambienti della casa e ilgiardino illustra la lunga carriera e la vitadell’attore attraverso documenti inediti,oggetti, abiti, fotografie, video, curiosità.Nel percorso la vita pubblica e quellaprivata dell’attore si intrecciano,mettendo in luce anche tratti pococonosciuti della personalità dell’artista.Da ammirare anche la villa stessa, cheper la prima volta apre le sue porte alpubblico; progettata negli Anni Trentadall’architetto Clemente Busiri Vici, è

circondata dal verde e domina la Terme di Caracalla. Altrasede dell’esposizione è il Teatro dei Dioscuri, che ospita unaseconda sezione, all’interno della quale è dedicato un focus alprogetto tanto voluto dall’attore “Storia di un italiano”, ilprogramma televisivo anni Settanta a cui Albertone eraparticolarmente affezionato. La mostra sarà aperta fino al 31gennaio 2021. Si consiglia la prenotazione: 06.85353031.

A

arte

Back to nature, installazioni a Villa Borghesepere e installazioni di arte contemporanea in dialogo con lanatura. Questo il progetto espositivo “Back to nature”,

inaugurato martedì e in programma fino al 13 dicembre al parco diVilla Borghese. All’aperto e completamente gratuito, “Back to Nature”è curato da Costantino D’Orazio e ha l’obiettivo sul futuro e sullanecessità di costruire un nuovo rapporto con la natura, in questo

complicato periodo di cambiamenticlimatici e di pandemia. Le installazionisono state progettate o appositamentereinventate per l’occasione da artisti difama internazionale come Andreco, MarioMerz, Davide Rivalta, Grazia Toderi, EdoardoTresoldi, Nico Vascellari. Tra i Musei inComune, partecipano il Museo Bilotti conl’esposizione di Benedetto Pietromarchi e ilMuseo Pietro Canonica con l’installazione diMimmo Paladino. A fare da filo conduttore,l’idea della trasparenza. L’esposizione

coinvolge prevalentemente il Parco dei Daini e l’area di Piazza diSiena, è concepita come un festival nel quale, intorno a queste grandiopere artistiche nel verde, si terranno performance musicali einterventi di street artist, volti al coinvolgimento del pubblico. Ivisitatori della mostra possono interagire con le immagini elaboratedagli artisti e diventare protagonisti del festival stesso.

O

solidarietà

”Fuori tutto” al Mercatino dei valori ritrovatiopo il lockdown torna l’iniziativa promossa dalla Caritas di Romacon Poste Italiane che mettono in vendita le merci contenute nei

pacchi postali non reclamati dai proprietari. Si tratta del “Mercatinodei valori ritrovati”, che fino al 22 settembre organizza il “Fuori tutto”,con quattro giorni di offerte speciali. Alla Cittadella della carità Santa

Giacinta sono esposti libri, giocattoli, cd,piccoli elettrodomestici, oggettistica,computer, cellulari, oggetti per la casa. Ilricavato contribuirà alla creazione di unfondo di solidarietà che ha l’obiettivo disostenere l’inclusione lavorativa di adulti indifficoltà. Le norme vigenti impongono aPoste Italiane di conservare con cura i beninon recapitati per almeno un anno, nelfrattempo vengono eseguiti tutti gliaccertamenti necessari per risalire aidestinatari oppure al mittente. Trascorso

questo periodo la merce viene «svincolata e destinata allosmaltimento». Il progetto di collaborazione con la Caritas consenteinvece di valorizzarla, destinandola a iniziative di solidarietà, qualeappunto il Mercatino dei valori ritrovati. Per il direttore della Caritasdi Roma, don Benoni Ambarus, «questa iniziativa dimostra che perfare il bene e per farlo bene non occorrono grandi investimenti mabastano attenzione e sensibilità».

D

Sui passi dell’Esodoa cura di

Rosanna Virgili

4 Domenica20 settembre 2020facebook.com/diocesiroma twitter.com/diocesidiroma instagram.com/diocesidiroma

DA LUNEDÌ 21. Nel pomeriggio partecipa al Consiglio E-piscopale Permanente della Conferenza Episcopale Ita-liana (fino a mercoledì).

MERCOLEDI’ 23. Alle 19.30 celebra la Messa nella par-rocchia di San Luca Evangelista in suffragio di Don Giam-piero Maria Arabia.

VENERDÌ 25. Alle 19 celebra la Messa nella parrocchiadi San Pio X.

SABATO 26. Alle 10, nella basilica di San Giovanni in La-terano, presiede l’incontro con gli operatori pastorali al-l’inizio dell’anno pastorale. – Alle 16.30, nella sede na-zionale del Rinnovamento nello Spirito Santo presiedel’atto di affidamento a Maria in occasione del Interna-tional Web Meeting Alleluja. – Alle 19.30 celebra la Mes-sa nella parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio per ilgruppo Gesù Ama.

DOMENICA 27. Alle 11.30 celebra la Messa nella par-rocchia S. Andrea Apostolo.

L’AGENDADEL CARDINALE VICARIO

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30