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C.I.S.M.A.I. Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia C.I.S.M.A.I. Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia Sezione Emilia Romagna L’APPROPRIATEZZA DEGLI ALLONTANAMENTI DEI MINORI DALLE FAMIGLIE NEI CASI DI INADEGUATEZZA GENITORIALE. Una ricerca qualitativa Bologna, 12 Maggio 2014

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C.I.S.M.A.I. Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia

C.I.S.M.A.I. Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia

Sezione Emilia Romagna

L’APPROPRIATEZZA DEGLI ALLONTANAMENTI

DEI MINORI DALLE FAMIGLIE NEI CASI DI

INADEGUATEZZA GENITORIALE.

Una ricerca qualitativa

Bologna, 12 Maggio 2014

2

3

Indice

Introduzione

1. Perché una indagine qualitativa?

2. Due percorsi di ricerca distinti e paralleli

3. Dati relativi all’organizzazione dei Servizi Sociali

4. I Servizi Sociali e le Comunità di fronte all’allontanamento

4.1 Chi sono i minori allontanati

4.2 Le modalità di realizzazione dell’allontanamento

4.3 Le distribuzione delle Comunità sul territorio ed i rapporti

con i Servizi

4.4 Quali interventi preventivi sono stati attivati dai Servizi

4.5 La presa in carico e la progettualità relativa ai minori

allontanati

Pag.

5

6

9

10

13

13

17

20

21

21

4

5

Introduzione

L’indagine sul tema dell’appropriatezza degli allontanamenti dei minori si colloca

nell’ambito di un progetto promosso dal Garante Regionale dell’Infanzia e Adolescenza

in collaborazione con il Cismai dell’Emilia Romagna, che ha voluto coinvolgere gli

operatori dei Servizi Sociali e Socio-Sanitari della Regione Emilia Romagna in una

riflessione intorno agli strumenti presenti sul territorio atti a contrastare il fenomeno del

maltrattamento sui minori. L’indagine, che ha coinvolto Assistenti Sociali e Responsabili

di Comunità familiari e residenziali, si è posta l’obiettivo di promuovere una riflessione

critica intorno a questo tema e all’insieme di strumenti che possono essere messi in

campo nell’ambito della Tutela dei Minori ed in particolare della prevenzione al

maltrattamento.

Questo documento vuole essere una sintesi del disegno della ricerca, della sua

metodologia e dei principali risultati ottenuti ed una ulteriore base di confronto e

discussione, peraltro già avviata, con gli operatori dei territori.

6

1. Perché una indagine qualitativa?

La ricerca è stata condotta dal Cismai – Sezione Emilia Romagna sul tema

dell’appropriatezza degli allontanamenti dei minori dalle famiglie nei casi di

inadeguatezza genitoriale allo scopo di ampliare l’orizzonte di riflessione degli operatori

sociali e socio-sanitari in Emilia Romagna intorno ai molteplici aspetti di cui si compone

il tema del maltrattamento.

La scelta di una strategia qualitativa di indagine è connessa pertanto alla necessità di

prediligere la profondità nell’osservazione dell’oggetto di analisi rispetto alla numerosità

dei casi osservati. Lo scopo è stato quello di sperimentare la connessione e lo scambio di

saperi derivanti dall’expertise tecnica che deriva agli operatori dei Servizi Territoriali (e

in particolare Psicologi, Assistenti Sociali ed Educatori) dal loro confrontarsi con le

criticità che si trovano ad affrontare quotidianamente nell’ambito della Tutela dei minori

maltrattati. Ciò significa accostare informazioni e connettere i loro contenuti, rinunciare

alla generalizzazione statistica e alla piena comparabilità tra i dati per consentire

l’emergere di uno spazio di pensiero riflessivo sull’azione.

Il disegno della ricerca (figura 1) rappresenta un percorso logico interdisciplinare che

ha preso avvio dall’individuazione di un fenomeno da osservare in profondità

(l’allontanamento del minore e la sua appropriatezza) ed è proseguito con

l’individuazione dei casi da sottoporre ad analisi (storie di minori allontanati) e la

costruzione degli strumenti di rilevazione (questionari semi-strutturati) elaborati in

duplice versione, indirizzati ai Servizi Sociali e Socio-Sanitari della Regione Emilia

Romagna e ad alcune tipologie di comunità per minori (una comunità familiare ed una

comunità educativa per ogni territorio Provinciale). Queste prime tre fasi si sono svolte

nel periodo che va da luglio a dicembre 2013. La fase successiva di raccolta e di

archiviazione delle informazioni ricavate dai questionari restituiti compilati si è svolta nei

mesi di gennaio e febbraio 2014, mentre l’analisi dei risultati rappresenta l’ultimo step di

un lavoro professionale congiunto che si riconnette ai lavori di gruppo e ai temi affrontati

durante gli incontri formativi nei 3 poli territoriali (Parma-Piacenza-ReggioEmilia,

7

Bologna-Modena-Ferrara e Ravenna-ForlìCesena-Rimini), i quali hanno accompagnato

l’evolversi dell’indagine.

Formulazione del tema-problema dell’indagine

Progettazione e costruzione degli

strumenti di rilevazione

Selezione dei casi

Raccolta delle informazioni

Analisi dei dati

Appropriatezza degli

allontanamenti

Minori

Servizi sociali

Comunità familiari e

residenziali

Risultati

Fig. 1 – Disegno della ricerca

Complessivamente, sono stati contattati i Responsabili di 68 Servizi Socio-Sanitari

Territoriali e 19 Responsabili di comunità (divise equamente fra comunità familiari e

comunità educative per ogni Provincia) all’interno della Regione Emilia Romagna e sono

stati inviati, tramite e-mail, i relativi questionari:

- ai Servizi è stato inviato un questionario semi-strutturato composto da 62 domande

raggruppate in 7 differenti ambiti tematici (vedi figura 2), che analizza in forma

anonima aspetti generali dell’intervento e situazioni reali. Con riferimento a queste

ultime è stato chiesto al compilatore (il Responsabile del Servizio o l’Assistente

Sociale da questi incaricato) di fare riferimento ai tre casi più recenti di

allontanamento di minori effettuati entro il 31/12/2012, con successivo collocamento

in comunità familiare o residenziale. Il questionario è composto da sette sezioni:

8

scheda sulle caratteristiche del Servizio Sociale e delle risorse; gli allontanamenti dei

minori; gli inserimenti in struttura; comunicazione e collaborazione fra Servizi e

Comunità; il progetto sulla situazione; il progetto di dimissione; il turnover degli

operatori.

- Il questionario indirizzato ai Responsabili delle 19 comunità selezionate per l’indagine

è stato inviato in duplice copia poiché è stato chiesto di compilare gli strumenti con

riferimento a due storie di minori ospiti della comunità (o ospitati in passato e già

dimessi) ritenute particolarmente significative nel rappresentare la complessità dei

percorsi degli allontanamenti dei minori dalle famiglie di origine, nei casi di

inadeguatezza genitoriale, e dei loro successivi collocamenti in comunità. L’obiettivo

era quello di acquisire alcuni importanti dettagli sulle storie personali e familiari di

questi minori affinché potessero emergere contenuti esplicativi e di rilievo rispetto al

tema dell’appropriatezza degli allontanamenti, nell’ottica dell’avvio di una riflessione

critica in Regione su tali pratiche.

I QUESTIONARI

Per i Servizi Socio-Sanitari

Territoriali

1) scheda sulle caratteristiche del Servizio Sociale e delle risorse (6);

2) gli allontanamenti dei minori (21);

3) gli inserimenti in struttura (11);

4) comunicazione e collaborazione fra servizi e comunità (7);

5) il progetto sulla situazione (10);

6) il progetto di dimissione (2);

7) turnover degli operatori (5)

[totale = 62 domande]

Per i Responsabili delle comunità o loro delegati

1) scheda sulle caratteristiche della comunità (6);

2) caratteristiche del minore (9);

3) storia del minore (6)

3.1) gestione dell’evento di allontanamento e dell’inseri-mento nella comunità (12);

3.2) comunicazione e collaborazione fra comunità e servizi (7);

3.3) il progetto sulla situazione (16);

3.4) il progetto di dimissione (4);

4) turnover degli operatori (4)

[totale = 64 domande]

Fig. 2 – I questionari per i Servizi Socio-Sanitari Territoriali e per i Responsabili delle comunità,

le sezioni tematiche e il numero di domande per sezione.

9

La percentuale di questionari rinviati compilati da parte dei Servizi Socio-Sanitari

Territoriali è pari al 56%. La base dati su cui è stata effettuata l’analisi consiste in 38

questionari compilati con riferimento a 114 minori.

Per quanto concerne le comunità la percentuale di risposta si attesta al 68%. In questo

secondo binario dell’indagine sono stati analizzati nel dettaglio 27 percorsi di minori

collocati in Comunità familiari o residenziali in seguito all’allontanamento.

I prossimi capitoli sono dedicati a presentare i risultati dell’indagine con l’obiettivo di

descrivere, piuttosto che spiegare, alcuni aspetti che caratterizzano il lavoro e l’intervento

sociale nell’ambito più generale della Tutela dei Minori e in particolare nei confronti dei

minori vittime di maltrattamento. Lo sforzo, cioè, è quello di sollecitare l’attenzione

intorno alle possibili interpretazioni delle connessioni fra dati di realtà, al fine di

sviluppare il ragionamento riflessivo e alimentare la discussione critica.

2. Due percorsi di ricerca distinti e paralleli

La decisione di procedere con due percorsi di ricerca distinti e paralleli è da

ricondurre alla necessità di includere nell’indagine i diversi tempi e le azioni che

scandiscono le fasi dell’allontanamento del minore e la sua collocazione presso la

Comunità. Da un lato, quindi, abbiamo raccolto informazioni riguardo al percorso che

conduce i Servizi Sociali e Socio-Sanitari Territoriali all’adozione di un provvedimento

di allontanamento, considerando i criteri e le condizioni che lo hanno determinato, fino a

comprendere le diverse criticità che gli Assistenti Sociali si trovano ad affrontare, prima e

dopo la collocazione del minore nella struttura e analizzando la gestione del rapporto di

collaborazione con quest’ultima. Dall’altro lato abbiamo voluto tracciare alcune

traiettorie di vita di minori che hanno trascorso una parte della loro esistenza in comunità,

allo scopo di fissare alcune tappe che si susseguono nella difficile gestione

dell’allontanamento, dal punto di vista di coloro che si trovano ad affrontarne

quotidianamente la complessità. L’utilizzo di un duplice interlocutore nell’indagine ha

poi consentito di confrontare soggettività differenti su alcuni argomenti. Molte sono le

riflessioni che possono prendere avvio dalla lettura congiunta delle risposte ai due

questionari. In questa sede ci si limiterà ad evidenziare alcuni fra i risultati più

significativi.

10

3. Dati relativi all’organizzazione dei Servizi Sociali

Al momento della somministrazione del questionario erano ancora piuttosto

differenziate le realtà istituzionali a cui fanno capo i Servizi sociali che si occupano di

minori: per i 2/3 delle realtà i Comuni, titolari delle funzioni, si sono associati, anche se

con forme giuridiche diverse (ASP, Associazioni o Unioni di Comuni, Consorzi) e per

1/3 gestiscono invece direttamente il Servizio (tabella 1).

Tab. 1 - (SERVIZI) Modello organizzativo

Valori percentuali

Servizio Sociale del Comune 28,9

Servizio Sociale di un consorzio/Unione di Comuni 39,5

Servizio Sociale Asl 7,9

Servizio Sociale Asp 10,5

Altro 7,9

Totale 94,7

N.R. 5,3

Totale 100,0

Altra caratteristica che differenzia i Servizi è che si tratti di Servizi Sociali

multiutenza o dedicati ai soli minori: mentre un 65,8% ha optato per una specializzazione,

un altro 28,9% ancora copre Servizi rivolti all’intero arco vitale (tabella 2).

Tab. 2 - (SERVIZI) Utenza Servizio Sociale

Valori percentuali

Multiutenza 28,9

Area Minori 65,8

Totale 94,7

N.R. 5,3

Totale 100,0

Su un totale di 38 Assistenti Sociali operanti nei Servizi considerati, solo il 34,2% è

rimasto stabile nel corso degli ultimi due anni (tabella 3).

11

Tab. 3 - (SERVIZI) Quanti Assistenti Sociali hanno smesso di lavorare definitivamente nel Servizio negli ultimi 2 anni?

Valori percentuali

0 34,2

1 21,1

2 21,1

3 7,9

5 2,6

6 2,6

Totale 89,5

N.R. 10,5

Totale 100,0

Nei casi dei minori presi in considerazione nell’indagine solo per il 43% è stata

mantenuta la stessa Assistente Sociale da quando i minori sono in carico (tabella4).

Tab. 4 - (SERVIZI) Con riferimento agli ultimi 3 minori allontanati e collocati in struttura, quanti Assistenti Sociali responsabili del caso sono cambiati da quando i minori sono in carico ai Vostri Servizi?

0 1 2 3 4 N.R. Totale

Terzultimo minore 50,0 13,2 21,1 5,3 2,6 7,9 100,0

Penultimo minore 39,5 21,1 13,2 13,2 - 13,2 100,0

Ultimo minore 39,5 21,1 13,2 18,4 - 7,9 100,0

Di dimensione inferiore sembra il turn over della figura dello Psicologo se si considera

che negli ultimi tre casi presi in considerazione la figura rimane la stessa per circa il

60,5% dei casi (tabella 5).

Tab. 5 - (SERVIZI) Con riferimento agli ultimi 3 minori allontanati e collocati in struttura, quante/i Psicologhe/i si sono succedute/i nella cura degli ultimi 3 minori allontanati da quando i minori sono in carico ai Vostri Servizi?

0 1 2 3 4 N.R. Totale

Terzultimo minore 68,4 7,9 2,6 5,3 - 15,8 100,0

Penultimo minore 52,6 10,5 10,5 2,6 2,6 21,1 100,0

Ultimo minore 60,5 13,2 7,9 2,6 - 15,8 100,0

Un aspetto rilevante è rappresentato dalla presenza della figura dell’Educatore,

contemplata dall’87,5% dei Servizi. Dai dati emerge che la risorsa di tipo educativo viene

utilizzata dal servizio Sociale in molteplici fasi della presa in carico delle famiglie con

12

minori (attraverso l’intervento di home visiting, 86,8%, e, in misura inferiore, l’intervento

educativo individuale e l’inserimento dei minori in centri educativi pomeridiani),

rappresentando una figura di affiancamento importante anche nella gestione di fasi

cruciali dell’intervento di allontanamento, specialmente quando non vi sia la presenza

dello psicologo, dalla fase di preparazione dei minori a questo evento (13,2%), alla fase

della sua esecuzione (per 1 minore su 4 mediamente, negli ultimi 3 allontanamenti

eseguiti – tabelle 6 e 7) e, infine, come figura prevalente accanto a quella dell’Assistente

Sociale nella preparazione del minore alla dimissione (13% dei casi da considerarsi

parallelamente al 23,7% di casi in cui il ruolo prevalente nella preparazione del minore è

rappresentato, secondo gli operatori sociali, dal personale della comunità in cui è inserito

il minore).

Tab. 6 - (SERVIZI) Pensando agli ultimi 3 allontanamenti effettuati, chi era presente al momento dell’allontanamento insieme all’Assistente Sociale?

Terzultimo minore

allontanato

Penultimo minore allontanato

Ultimo minore allontanato

Psicologo o Neuropsich. Infantile 31,6 15,8 21,1

Forze dell’ordine 26,3 26,3 15,8

Educatore/i 18,4 28,9 31,6

Atro (specificare)* 21,1 18,4 39,5

Atro (specificare)* 7,9 10,5 -

Tab. 7 - (COMUNITA’) Chi era presente al momento dell’allontanamento?

Sì No N.R. Totale

Assistente Sociale 70,4 25,9 3,7 100,0

Psicologo o Neuropsich. Infantile 3,7 92,6 3,7 100,0

Forze dell’ordine 11,1 85,2 3,7 100,0

Educatore/i 22,2 74,1 3,7 100,0

Atro (specificare) 22,2 74,1 3,7 100,0

13

4. I Servizi Sociali e le Comunità di fronte

all’allontanamento

4.1 Chi sono i minori allontanati

Secondo gli Assistenti Sociali i minori collocati appartengono in prevalenza a nuclei

già conosciuti dai servizi (tabella 8); sono per circa il 54,3% di età superiore ai 13 anni

(arrivando anche alla maggiore età); sono per circa il 37,6% di età compresa fra 0 e 12

anni (tabella 9); sono in prevalenza di sesso femminile (tabella 10) e di nazionalità

italiana (tabella 11).

Tab. 8 - (SERVIZI) In generale, i minori per i quali il Suo Servizio ha provveduto ad eseguire allontanamenti, sono in prevalenza:

Valori percentuali

Casi già conosciuti al Servizio 50,0

Nuove PIC 7,9

Equamente distribuiti 36,8

Totale 94,7

N.R. 5,3

Totale 100,0

Tab. 9 - (SERVIZI) Anno di nascita

Età al 31.12.2013

(attuale)

Ultimo minore

allontanato

Penultimo minore

allontanato

Terzultimo minore

allontanato

1990 23 - - 2,6

1994 19 2,6 2,6 2,6

1995 18 10,5 2,6 5,3

1996 17 5,3 10,5 10,5

1997 16 13,2 7,9 13,2

1998 15 10,5 7,9 15,8

1999 14 10,5 5,3 5,3

2000 13 7,9 2,6 7,9

Parziale 13 anni o più

60,5

39,4

63,2

2001 12 5,3 10,5 2,6

2002 11 - 7,9 5,3

2003 10 - 7,9 2,6

2004 9 2,6 2,6 -

2005 8 - - 2,6

2006 7 - 2,6 2,6

2007 6 2,6 5,3 2,6

14

2008 5 2,6 - 2,6

2009 4 7,9 5,3 -

2010 3 7,9 - -

2011 2 2,6 7,9 2,6

2012 1 2,6 - 2,6

2013 0 2,6 - -

Parziale 0-12 anni

36,7

50,0

26,1

Totale 97,4 89,5 89,5

N.R. 2,6 10,5 10,5

Totale 100,0 100,0 100,0

Tab. 10 - (SERVIZI) Sesso

Ultimo minore allontanato

Penultimo minore allontanato

Terzultimo minore allontanato

Maschio 42,1 36,8 50,0

Femmina 55,3 52,6 39,5

Totale 97,4 89,5 89,5

N.R. 2,6 10,5 10,5

Totale 100,0 100,0 100,0

Tab. 11 - (SERVIZI) Nazionalità

Ultimo minore allontanato

Penultimo minore allontanato

Terzultimo minore allontanato

Italiana 63,2 47,4 63,2

Straniera 34,2 42,1 26,3

Totale 97,4 89,5 89,5

N.R. 2,6 10,5 10,5

Totale 100,0 100,0 100,0

Si tratta di minori che hanno subito una qualche forma di maltrattamento. Sia i Servizi

che le Comunità indicano la prevalenza, in ordine decrescente di frequenza, delle

seguenti tipologie di maltrattamento: incuria/grave trascuratezza, maltrattamento

psicologico e maltrattamento fisico (a pari entità di frequenza) e violenza assistita; meno

diffuse invece risultano essere la patologia delle cure e l’abuso sessuale (tabelle 12 e 13).

Circa la metà dei minori ha subìto una forma sola di maltrattamento, ma una percentuale

compresa fra il 34% e il 45% (il 55% dei casi indicati dalle comunità) ne ha subìto più di

una.

15

Tab. 12 - (SERVIZI) Di quale delle seguenti tipologie di maltrattamento è stato vittima il minore?

Terzultimo minore allontanato

Penultimo minore allontanato

Ultimo minore allontanato

Maltrattamento fisico 26,3 31,6 23,7

Abuso sessuale 2,6 5,3 2,6

Maltrattamento psicologico 26,3 26,3 21,1

Incuria/grave trascuratezza 42,1 44,7 50,0

Violenza assistita 21,1 21,1 10,5

Patologia delle cure 7,9 5,3 13,2

Tab. 13 - (COMUNITA’) Di quale delle seguenti tipologie di maltrattamento è stato vittima il minore?

Sì No Totale

Maltrattamento fisico 25,9 74,1 100,0

Abuso sessuale 11,1 88,9 100,0

Maltrattamento psicologico 25,9 74,1 100,0

Incuria/grave trascuratezza 63,0 37,0 100,0

Violenza assistita 22,2 77,8 100,0

Patologia delle cure 7,4 92,6 100,0

L’esperienza di maltrattamento più spesso viene rivelata dal minore stesso (per circa 1

su 4 mediamente, considerando gli ultimi 3 minori allontanamenti eseguiti entro il

31/12/2013) o segnalata dalla scuola e a seguire, in ordine decrescente di frequenza dai

familiari, o altri (Forze dell’Ordine, Servizi Sociali e Sanitari, Neuropsichiatria,

Educatori, Comunità, famiglia affidataria, ecc.) – si veda la tabella 14.

Tab. 14 - (SERVIZI) In che modo è emersa l’esperienza di maltrattamento sul minore?

Terzultimo minore allontanato

Penultimo minore allontanato

Ultimo minore allontanato

Segnalazione della scuola 18,4 18,4 23,7

Segnalazione Procura minorile 7,9 10,5 2,6

Rivelazioni del minore 23,7 23,7 18,4

Un familiare del minore 15,8 18,4 10,5

Altro (specificare) 26,3 23,7 39,5

All’ingresso in Comunità tutti i minori descritti dai Servizi manifestavano disturbi o

problemi, in particolare, secondo un ordine decrescente di frequenza, problemi di

comportamento e di relazione, problemi di socializzazione e di apprendimento (con

percentuali comprese fra il 52,6% e il 18,4%), ma anche, seppure in misura inferiore,

disturbi alimentari, del sonno o di altro tipo (tabella 15). Anche le comunità riproducono

il suddetto ordine, nella diffusione delle manifestazioni di disagio espresse dai minori

16

allontanati, all’inizio della loro esperienza di comunità, con un solo maggiore

dimensionamento dei problemi di apprendimento rispetto a quelli di socializzazione

(tabella 16).

Tab. 15 - (SERVIZI) In particolare, quali disturbi o problemi manifestavano i 3 minori considerati al momento dell'inserimento?

Terzultimo minore allontanato

Penultimo minore allontanato

Ultimo minore allontanato

Problemi del sonno 13,2 5,3 10,5

Problemi alimentari 10,5 15,8 26,3

Problemi di comportamento 52,6 31,6 52,6

Problemi di apprendimento 23,7 18,4 26,3

Problemi di relazione 44,7 44,7 44,7

Problemi di socializzazione 23,7 26,3 26,3)

Tab. 16 - (COMUNITA’) Al momento dell'inserimento nella Vostra comunità, il minore soffriva di qualche disturbo o problema?

Risposta scelta

Risposta Non Scelta

Total

No, nessun disturbo o problema 11,1 88,9 100,0

Problemi del sonno 18,5 81,5 100,0

Problemi alimentari 22,2 77,8 100,0

Problemi di comportamento 33,3 77,8 100,0

Problemi di apprendimento 33,3 66,7 100,0

Problemi relazionali 44,4 55,6 100,0

Problemi di socializzazione 25,9 74,1 100,0

Il dato riguardante la presenza di una diagnosi al momento dell’inserimento va

considerato parallelamente alla quantità di percorsi terapeutici continuativi attivati a

favore del minore e questi a loro volto vanno confrontati con: ii) i motivi che hanno

condotto all’allontanamento (il maltrattamento) e iii) i sintomi che i minori manifestano

al loro ingresso in comunità. Dai questionari compilati dai Servizi emerge che spesso i

minori non hanno una diagnosi al momento dell’inserimento (i Servizi hanno affermato

nel 34,2% dei casi che nessuno degli ultimi 3 minori allontanati entro il 31/12/2013 aveva

una diagnosi all’ingresso in Comunità – tabella 17) e ciò può essere considerato

parallelamente al fatto che nel 36,8% dei casi gli intervistati affermano che in genere

“mai” o “quasi mai” viene intrapreso un percorso terapeutico continuativo dopo

l’inserimento in comunità (tabella 19). Le comunità indicano che 2 minori su 3 (66,7%)

non aveva una diagnosi al momento dell’inserimento (tabella 18) e nel 51,9% non è stato

intrapreso un percorso terapeutico continuativo dopo l’ingresso in struttura (tabella 20).

17

Tab. 17 - (SERVIZI) Pensando agli ultimi 3 allontanamenti effettuati, al momento dell'inserimento il minore aveva una diagnosi?

Valori percentuali

Nessun caso 34,2

In 1 caso su 3 13,2

In 2 casi du 3 26,3

Tutti i casi 21,1

Totale 94,7

N.R. 5,3

Totale 100,0

Tab. 18 - (COMUNITA’) Al momento dell'inserimento il minore aveva una diagnosi?

Valori percentuali

No 66,7

Sì 33,3

Total 100,0

Tab. 19 - (SERVIZI) In genere, con quale frequenza viene intrapreso un percorso terapeutico continuativo dopo l’inserimento in struttura?

Valori percentuali

Mai 2,6

Quasi mai 34,2

Qualche volta 47,4

Spesso 10,5

Sempre 5,3

Totale 100,0

Tab. 20 - (COMUNITA’) E’ stato intrapreso un percorso terapeutico continuativo dopo l’inserimento nella Vostra comunità?

Valori percentuali

No 51,9

Sì 44,4

N.R. 3,7

Totale 100,0

4.2 Le modalità di realizzazione dell’allontanamento

Nella maggior parte dei casi l’Assistente Sociale è solo nella preparazione dei minori

all’allontanamento (44,7%), mentre si avvale della collaborazione dello Psicologo nel

39,5% dei casi (tabella 21). La percezione delle Assistenti Sociali è che il 47,4% dei

minori non sia preparato adeguatamente all’allontanamento (tabella 22). Per quanto

concerne le Comunità, la maggioranza assoluta (55,6% dei casi) afferma che il minore sia

15,4%

36,8%

18

stato preparato all’allontanamento, mentre il 22,2% afferma il contrario, esattamente

come coloro che a questa domanda non hanno saputo rispondere (tabella 23).

Tab. 21 - (SERVIZI) In genere, secondo la Sua esperienza, chi effettivamente prepara i minori all’allontanamento?

Valori percentuali

L'Assistente Sociale 44,7

L'Assistente Sociale e lo Psicologo 39,5

Altro 13,2

Totale 97,4

N.R. 2,6

Totale 100,0

Tab. 22 - (SERVIZI) Generalmente, secondo la Sua esperienza diretta, i minori vengono preparati adeguatamente all’allontanamento?

Valori percentuali

No 47,4

Sì 50,0

Totale 97,4

N.R. 2,6

Totale 100,0

Tab. 23 - (COMUNITA’) Il minore è stato preparato all’allontanamento?

Valori percentuali

No 22,2

Sì 55,6

Non so 22,2

Totale 100,0

Al momento dell’allontanamento, mediamente, è presente più spesso l’Educatore

(26% dei casi) rispetto allo Psicologo (o Neuropsichiatra Infantile) o alle Forze

dell’Ordine (entrambi 23%); talvolta l’Assistente Sociale responsabile del caso è

accompagnato da colleghi Assistenti Sociali (o dal Responsabile del Servizio) e spesso è

solo (tabelle 24 e 25).

Tab. 24 - (SERVIZI) Pensando agli ultimi 3 allontanamenti effettuati, chi era presente al momento dell’allontanamento insieme all’Assistente Sociale?

Terzultimo minore allontanato

Penultimo minore allontanato

Ultimo minore allontanato

Psicologo o Neuropsich. Infantile 31,6 15,8 21,1

Forze dell’ordine 26,3 26,3 15,8

Educatore/i 18,4 28,9 31,6

Atro (specificare) 21,1 18,4 39,5

Atro (specificare) 7,9 10,5 -

19

Tab. 25 - (COMUNITA’) Chi era presente al momento dell’allontanamento?

Sì No N.R. Totale

Assistente Sociale 70,4 25,9 3,7 100,0

Psicologo o Neuropsich. Infantile 3,7 92,6 3,7 100,0

Forze dell’ordine 11,1 85,2 3,7 100,0

Educatore/i 22,2 74,1 3,7 100,0

Atro (specificare) 22,2 74,1 3,7 100,0

Considerando i dati degli ultimi tre allontanamenti eseguiti dai Servizi (tabella 26),

circa la metà dei minori viene allontanata con Decreto e un’altra metà ex art. 403 (dai

questionari delle comunità risultano preponderanti i primi, che ammontano

complessivamente al 70,4% del totale – tabella 27). Un terzo degli assistenti sociali

(36,8%) afferma che “mai” o “quasi mai” i genitori dei minori allontanati (o i parenti

coabitanti in mancanza di questi) acconsentono all’allontanamento (tabella 28); i

responsabili delle comunità hanno affermato che tale dissenso si è manifestato nel 63%

dei casi (tabella 29).

Tab. 26 - (SERVIZI) Pensando agli ultimi 3 allontanamenti effettuati, quanti sono i minori allontanati attraverso:

Decreto T.M. Provvedimento ex art.403 dei Servizi

0 2,6 13,2

1 26,3 31,6

2 31,6 26,3

3 13,2 2,6

Totale 76,3 73,7

N.R. 26,3 26,3

Totale 100,0 100,0

Tab. 27 - (COMUNITA’) Con quale provvedimento il minore è stato allontanato?

Valori percentuali

Decreto del T.M 70,4

Provv. ex art. 403 dei servizi 22,2

N.R. 7,4

Totale 100,0

Tab. 28 - (SERVIZI) In generale, quante volte Le è capitato che i genitori (o i parenti coabitanti in mancanza dei genitori) acconsentissero all’allontanamento del minore?

Valori percentuali

Mai 10,5

Quasi mai 26,3

Qualche volta 44,7

Spesso 13,2

N.R. 5,3

Totale 100,0

36,8% (14)

20

Tab. 29 - (COMUNITA’) I genitori (o i parenti coabitanti in mancanza dei genitori) hanno acconsentito all’allontanamento del minore?

Valori percentuali

Sì 14,8

No 63,0

Altro 11,1

Non so 7,4

N.R. 3,7

Totale 100,0

4.3 Le distribuzione delle Comunità sul territorio ed i rapporti con i Servizi

Considerando la disponibilità di Comunità sul territorio, si rileva un panorama

piuttosto variegato per quanto concerne la disponibilità di Comunità residenziali e

familiari nel territorio provinciale, variabile da 0 a 33 per quanto riguarda le prime e fra 0

e 12 per le seconde. Nella maggioranza assoluta dei casi, i Servizi optano a favore di

strutture di accoglienza ubicate al di fuori del territorio di competenza del proprio

Servizio (63,2%) e spesso fuori del territorio provinciale (42,1% dei casi). In generale più

che difficoltà a reperire una struttura di accoglienza per ospitare il minore da allontanare

incontrano difficoltà a trovare strutture adeguate a rispondere alle sue esigenze (il 34,2%,

dei rispondenti, cioè più di 1 operatore su 3, afferma di incontrare spesso o sempre tale

difficoltà). Le motivazioni sono riconducibili anzitutto alla carenza di strutture adeguate

(prima scelta per il 44,7% delle risposte) e, in secondo luogo, all’assenza di posti

disponibili (36,8%), mentre incidono meno altri fattori come la sicurezza del minore e,

soprattutto, motivi di sostenibilità economica.

In genere, i dati relativi ai rapporti fra Servizio Sociale e Comunità è positivo nella

lettura che ne fa l’Assistente Sociale per quanto concerne la tempestività

dell’informazione riguardo a fatti o comportamenti rilevanti dei minori, l’osservanza delle

indicazioni impartite dal Servizio, la condivisione delle decisioni, il riconoscimento dei

bisogni del minore. È positiva in generale, anche la lettura che le Comunità fanno della

collaborazione con i Servizi, per quanto concerne il periodo immediatamente successivo

all’ingresso del minore in struttura (per es. la presentazione della documentazione relativa

al minore e la corrispondenza della lettura dei suoi bisogni).

21

4.4 Quali interventi preventivi sono stati attivati dai Servizi

Gli interventi che gli Assistenti Sociali affermano di attivare (o cercare di attivare)

prima dell’allontanamento sono in particolare il sostegno alla genitorialità (94,7% dei

casi) e l home visiting (86,8%), diversamente dalla terapia familiare (5,3% dei casi) – si

veda la tabella 30. Le risposte da parte degli operatori delle Comunità sottodimensionano

molto le prime due percentuali, che si stabiliscono rispettivamente al 29,6% e 25,9%

mentre condividono l’ultima, bassa, relativa alla terapia familiare; nell’11,1% dei casi

non sanno quali interventi siano stati attivati a favore del minore e del suo nucleo

familiare prima dell’inserimento in Comunità (tabella 31). La decisione di allontanare è

presa per 2/3 in équipe socio-sanitaria e per 1/3 dalla sola Assistente Sociale (tabella 32).

Tab. 30 - (SERVIZI) Prima dell’inserimento in struttura quali dei seguenti interventi si attivano o si cerca di attivare solitamente a favore del minore e del suo nucleo familiare di origine?

Scelta (sì) Non Scelta (no) N.R. Totale

Home visiting 86,8 7,9 5,3 100,0

Sostengo alla genitorialità 94,7 - 5,3 100,0

Terapia familiare 5,3 89,5 5,3 100,0

Tab. 31 - (COMUNITA’) Prima dell’inserimento nell’attuale comunità, quali dei seguenti interventi sono stati attivati a favore del minore e del suo nucleo familiare di origine?

Sì No N.R. Totale

Home visiting 25,9 70,4 3,7 100,0

Sostegno alla genitorialità 29,6 66,7 3,7 100,0

Terapia familiare 3,7 92,6 3,7 100,0

Nessuno 22,2 74,1 3,7 100,0

Non so 11,1 85,2 3,7 100,0

Tab. 32 - (SERVIZI) Il provvedimento di allontanamento è stato adottato su proposta:

Nessun caso

1 su 3 2 su 3 Tutti i casi N.R. Totale

Del solo Servizio Sociale

34,2 (13) 21,1 (8) 15,8 (6) 15,8 (6) 13,2 (5) 100,0 (38)

Su proposta dell'équipe socio-sanitaria

15,8 (6) 15,8 (6) 21,1 (8) 34,2 (13) 13,2 (5) 100,0 (38)

4.5 La presa in carico e la progettualità relativa ai minori allontanati

Gli intervistati dei Servizi affermano che la prima visita dell’Assistente Sociale

avviene entro un mese dall’inserimento nell’89,5% dei casi (tabella 33), secondo gli

22

intervistati delle Comunità tale percentuale ammonta al 77,8% (tabella 34); i primi

quantificano in maniera superiore le visite effettuate entro la prima settimana (65,8%

contro 22,2%) e viceversa per quanto riguarda il periodo successivo, comunque contenuto

entro il termine del mese solare (23,7% contro 55,6%).

Tab. 33 - (SERVIZI) In genere, dopo quanto tempo dall’inserimento del minore in struttura viene effettuata la prima visita da parte dell’Assistente Sociale?

Valori percentuali

Entro 1 settimana 65,8

Entro 1 mese 23,7

Altro 5,3

N.R. 5,3

Total 100,0

3.1.7 (COMUNITA’) Dopo quanto tempo dall’inserimento del minore presso la Vostra comunità è stata effettuata la prima visita da parte dell’Assistente Sociale responsabile del caso?

Valori percentuali

Entro 1 settimana 22,2

Entro 1 mese 55,6

Dopo 2-3 mesi 11,1

Altro 11,1

Totale 100,0

Con riferimento alla prima visita effettuata dallo Psicologo le percentuali si riducono

notevolmente per entrambi gli intervistati: nel 39,5% dei casi questa è avvenuta entro un

mese dall’inserimento del minore (13,2% nella prima settimana) secondo quanto

affermato dalle Assistenti Sociali (tabella 35), e nel 22,2% dei casi secondo quanto

affermato dai responsabili delle comunità (7,4% entro una settimana dall’inserimento) –

Tabella 36.

Tab. 35 - (SERVIZI) In genere, dopo quanto tempo dall’inserimento del minore in struttura viene effettuata la prima visita da parte di uno Psicologo?

Valori percentuali

Entro 1 settimana 13,2

Entro 1 mese 26,3

Dopo 2-3 mesi 26,3

Altro* 28,9

N.R. 5,3

Totale 100,0

23

Tab. 36 - (COMUNITA’) Dopo quanto tempo dall’inserimento del minore presso la Vostra

comunità è stata effettuata la prima visita da parte di uno Psicologo?

Valori percentuali

Entro 1 settimana 7,4

Entro 1 mese 14,8

Dopo 2-3 mesi 25,9

Altro* 48,1

N.R. 3,7

Totale 100,0

Mediamente nel 75% dei casi, sono stati svolti 4 o più incontri di verifica fra Servizi

e Comunità a favore degli ultimi 3 minori allontanati nell’ultimo anno, come dichiarato

dagli Assistenti Sociali o dai Responsabili dei Servizi (tabella 37), mentre sembrano

diluire nel tempo quando si prendono in considerazione i questionari compilati dalle

comunità, afferenti ai minori qui collocati (nel 55% dei casi gli inserimenti sono avvenuti

negli ultimi 5 anni, mentre la restante quota risale a periodi precedenti l’anno 2009). In

questo caso le riunioni fra comunità e Assistente Sociale pari a 4 o più, effettuate

nell’ultimo anno, sono avvenute nel 37% dei casi mentre ciò non è mai avvenuto

nell’11% dei casi (tabella 38). Quest’ultima percentuale aumenta più del doppio se si

considerano gli incontri fra gli operatori della Comunità e lo Psicologo (da solo o insieme

all’Assistente Sociale).

Tab. 37 - (SERVIZI) Pensando agli ultimi 3 allontanamenti effettuati, quanti incontri di verifica Servizi-Comunità a favore del minore sono stati svolti nell’ultimo anno?

Terzultimo minore

allontanato

Penultimo minore allontanato

Ultimo minore allontanato

Nessuna - - -

1 2,6 - 5,3

2-3 5,3 23,7 13,2

4 o più 81,6 65,8 76,3

Totale 89,5 89,5 94,7

N.R. 10,5 10,5 5,3

Totale 100,0 100,0 100,0

24

Tab. 38 - (COMUNITA’) 3.2.7 Quante riunioni servizi-comunità a favore del minore sono state svolte nell’ultimo anno fra:

- Operatori della Comunità e Assistente Sociale

Valori Percentuali

0 11,1

1 14,8

2 11,1

3 18,5

4 o più 37,0

N.R. 7,4

Totale 100,0

- Operatori della Comunità e Psicologo

Valori Percentuali

0 29,6

1 7,4

2 7,4

3 7,4

6 3,7

N.R. 44,4

Totale 100,0

- Operatori della Comunità e Assistente Sociale e Psicologo insieme

Valori Percentuali

0 29,6

1 14,8

2 3,7

3 7,4

6 7,4

N.R. 37,0

Totale 100,0

In generale esiste un progetto per ognuno dei minori allontanati. Esso viene

elaborato, nella metà dei casi, entro un mese dalla data dell’allontanamento e viene

periodicamente aggiornato e/o modificato. Sulla progettualità sia le Assistenti Sociali che

le Comunità sembrano riferire una adesione alla necessità di formulare ed aggiornare il

progetto di accompagnamento del minore secondo i cambiamenti che intervengono. La

tipologia più utilizzata è il Progetto educativo individualizzato e, a seguire, il Progetto-

quadro dei Servizi territoriali e il Progetto di sostegno psicologico o di psicoterapia

(tabella 39).

25

Tab. 39 - (SERVIZI) Quali dei seguenti strumenti progettuali di accompagnamento sono stati effettivamente elaborati negli ultimi 3 casi di inserimenti in struttura? (Risposte affermative)

Terzultimo minore

allontanato

Penultimo minore

allontanato

Ultimo minore allontanato

Progetto-quadro dei Servizi territoriali 34,2 36,8 36,8

Progetto educativo individualizzato 60,5 55,3 52,6

Progetto di accompagnamento all’affidamento

7,9 10,5 23,7

Progetto di sostegno psicologico o di psicoterapia

28,9 31,6 31,6

Progetto di vita per i maggiorenni 2,6 2,6 7,9

Nessuno dei precedenti 5,3 5,3 -

Le uscite dalla Comunità sono determinate in ordine da: ritorno nella famiglia

d’origine, raggiungimento della maggiore età, affidamento familiare e cambio di struttura

(tabella 40).

Tab. 40 - (SERVIZI) Indichi, in ordine decrescente di frequenza e secondo la Sua esperienza, i motivi che hanno giustificato più spesso l’uscita dalla struttura di accoglienza da parte dei minori dimessi (indicare: 1 = eventualità più frequente e a seguire solo le altre opzioni che ritiene appropriate)

Non scelta

1° scelta 2° scelta 3° scelta 4° scelta o pIù

Totale N.R. Totale

Raggiungimento maggiore età

13,2 31,6 28,9 21,1 - 94,7 5,3 100,0

Ritorno nella famiglia di origine

10,5 39,5 28,9 5,3 10,5 94,7 5,3 100,0

Inserimento in un’altra struttura per minori

36,8 10,5 13,2 13,2 15,8 94,7 5,3 100,0

Inserimento in una famiglia affidataria

23,7 13,2 21,1 26,3 5,3 94,7 5,3 100,0

Adozione 55,3 - 2,6 7,9 18,4 28,9 5,3 100,0

Altro (specificare)

89,5 - 2,6 - 2,6 94,7 5,3 100,0