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UN ANNO DI MADRELINGUA NELLE SCUOLE D’INFANZIA DELLA FONDAZIONE KARIS Rimini / Riccione INSEGNANTI MADRELINGUA ELIZABETH FEAR & SELINA TONEY Con la collaborazione delle insegnanti delle Scuole dell’Infanzia di Rimini e Riccione e della Direttrice Anna Maria Carli 2014 - 2015

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UN ANNO DI

MADRELINGUA NELLE

SCUOLE D’INFANZIA DELLA

FONDAZIONE KARIS Rimini / Riccione

INSEGNANTI MADRELINGUA

ELIZABETH FEAR & SELINA TONEY

Con la collaborazione delle insegnanti delle Scuole dell’Infanzia di Rimini e Riccione e della Direttrice Anna Maria Carli

2014 - 2015

1

Introduzione Globalizzazione : effetto sul bambino di oggi e l’importanza delle lingue . Il mondo intorno a noi si sviluppa continuamente e la globalizzazione diventa

ogni giorno più evidente nelle nostre vite; tale premessa, tanto ovvia quanto

pacifica, consente di comprendere l’importanza della conoscenza delle lingue

che svilupperà, nelle nuove generazioni, la capacità comunicativa e lo scambio

di esperienze valorizzando le caratteristiche di ognuno nella sua diversità

(Bloomsbury international, 2013). Per affrontare questa nuova situazione, è

utile introdurre, nella scuola, l’insegnamento di una seconda lingua (L2). I

bambini cominciano il loro percorso didattico alla scuola dell’Infanzia , sin

dall’età di 3 anni. I benefici di apprendere a quest’età sono dati dal fatto che i

bambini imparano la seconda lingua attraverso un’esperienza completamente

pratica e giocosa come se fosse la madrelingua, sono naturalmente curiosi e

entusiasti ,in questo possono costruire una solida base per gli anni futuri. E’

dimostrato che imparare una L2 nell’infanzia (3-6 anni) è molto importante dal

punto di vista fonetico (Kersten, 2002)e i bambini sviluppano una migliore

pronuncia con un’insegnante madrelingua (Agliotti-Fabbro, 1999).

Nell’ ultimo secolo l’inglese è diventata la lingua veicolare nel mondo

diventando la seconda lingua più parlata. Nell’ ultimo decennio, considerando

lo sviluppo economico e la globalizzazione, sopra richiamati, il concetto

didattico di ‘immersione’ è stato inserito , in diverse istituzioni, partendo dalle

scuole dell’Infanzia, alle scuole superiori, in Europa.

“Immersione è il concetto o la metodologia per introdurre una seconda lingua,

come veicolo per trasportare informazione, non come materia da insegnare. In

altre parole, l’Inglese come lingua di immersione non è una materia a sè, ma è

utilizzato come lingua per insegnare altre materie”

(Kersten, 2002, p.1)

1

1 Tutte le citazioni sono state tradotte da Elizabeth Fear.

2

I bambini imparano il linguaggio naturalmente

Secondo Kotulak (1996) I primi tre anni di vita sono fondamentali nell’esistenza di un bambino per creare i presupposti del pensiero e del linguaggio, la visione, gli atteggiamenti, le attitudini e altre caratteristiche. Inoltre, entro gli otto anni di vita, nella mente del bambino , si formano i principali percorsi dell’apprendimento (Bloom, 1964); tuttavia, ciò non significa che l'intelligenza, la saggezza o la conoscenza si formino a otto anni, ma ciò che un individuo apprende si svilupperà dalle informazioni acquisite nel corso di questi primi anni (Vos, 2008). Secondo Dryden e Vos, (1997) per lo sviluppo dell’apprendimento, nel cervello, ci sono sei percorsi principali: la vista, l’udito, il gusto, il tatto, l’olfatto e il fare ;di conseguenza Harry Chugani, neurologo pediatra di Detroit, ritiene che l’insegnamento di una seconda lingua debba iniziare dalla scuola dell’Infanzia : è questo l’ambiente più favorevole per l’apprendimento perché si coniugano la naturale disponibilità del bambino e la capacità d’imparare in modo giocoso. Le maestre di scuola dell’ Infanzia, nell'ambito delle attività di tutti giorni,nel gioco come nel lavoro al tavolo o altro, sollecitano i bambini sviluppando i cinque sensi:è qui che si inserisce l’insegnamento di una L2 , attraverso il metodo di Asher (1969) denominato Total Physical Response (TPR).

"TPR tenta di insegnare la lingua, nello stesso tempo, attraverso la parola e l'attività fisica. Le attività motorie sono mezzi per l'apprendimento delle lingue (Richards & Rodgers, 2001). E 'proprio il modo con cui i bambini acquisiscono la

loro lingua madre (Asher, 1977). " (Sȕhendan 2013 p.1767)

Total Physical Response (TPR) per i giovani studenti.

TPR è anche un metodo efficace per stimolare i livelli intellettivi che hanno i bambini(3-6 anni) con tempi di attenzione brevi. Quando il metodo TPR è usato attraverso giochi, storie, canzoni, drammatizzazioni,ecc. diventa anche strumento per diversi stili di apprendimento. È stato ben documentato che ci sono tre principali stili di apprendimento: uditivo, visivo e cinestetico, ma Gardner (1983) è andato al di là di queste tre categorie, che ha esteso a nove.

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Intelligenze multiple di Gardner 1. Intelligenza verbale-linguistica (sviluppate abilità verbali e sensibilità ai suoni, significati e ritmi di parole) 2. Intelligenza logico-matematica (capacità di pensare concettualmente e in astratto e capacità di discernere schemi logici e numerici) 3. Intelligenza spazio-visiva (capacità di pensare con immagini, di visualizzare con precisione e astrattamente) 4. Intelligenza corporeo-cinestetica (capacità di controllare i movimenti del corpo e di maneggiare gli oggetti con abilità) 5. Intelligenza musicale (capacità di produrre e apprezzare il ritmo, intonazione e timbro) 6. Intelligenza interpersonale (capacità di rilevare e rispondere in modo adeguato agli umori, alle motivazioni, ai desideri degli altri) 7. Intelligenza intrapersonale (capacità di essere consapevoli di sé e in sintonia con i sentimenti interiori, i valori, la tradizione e i processi del pensiero) 8. Intelligenza naturalistica (capacità di riconoscere e classificare piante, animali e altri oggetti in natura) 9. Intelligenza esistenziale (la sensibilità e la capacità di affrontare le domande profonde dell'esistenza umana, come: Qual è il significato della vita? Perché moriamo? Come siamo arrivati qui?

(Fonte: Thirteen ed online, 2004) I giochi sono adatti per gli studenti con intelligenza cinestetica che imparano meglio facendo “attività motorie”. Allo stesso modo, i giochi TPR sono attraenti per i bambini con intelligenza visiva che acquisiscono segnali (visivi) vedendo le azioni associate con le indicazioni date (Sȕhendan, 2013). Nello stesso modo quando TPR è associata alla musica o a canzoni, gli studenti (con intelligenza musicale) usufruiranno delle parole e dei ritmi associati ai movimenti che diventeranno familiari per loro (Reilly e Ward, 1997). Quando TPR è accostata a storie che si leggono ad alta voce, non c’è accesso solo a studenti visivi e uditivi, ma anche a quelli interpersonali, intrapersonali, logici e

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qualche volta naturalistici. Ad esempio, la storia del ‘The Very Hungry Caterpillar’ (Il bruco molto affamato), incorpora il ciclo naturale di vita di un bruco che diventa una farfalla (intelligenza naturalista) e il conteggio della frutta con i vari tipi di cibo cui potrebbero accedere (all'intelligenza logica). A eventuali domande dell'insegnante , riguardanti i sentimenti del bruco, avranno accesso gli studenti con intelligenza interpersonale:” I bambini, come si sentirebbero se fossero nei panni del bruco?” In TPR l'insegnante è il modello da seguire. Ad esempio, l'insegnante darà istruzioni, definirà i modelli o le routine, giocherà e lo studente risponderà fisicamente alle indicazioni (Sȕhendan, 2013). Il bambino sarà in grado di monitorare e valutare i propri progressi, parlerà quando si sentirà pronto, senza pressione o stress. L’alunno comincerà a parlare quando una base sufficiente di lingua sarà interiorizzata (Richards e Rodgers, 2001). Questa forma d’ interazione permetterà, al docente, di rispondere correttamente alle sue domande con un feedback positivo che a sua volta rafforzerà l'apprendimento e incoraggerà ulteriori iniziative (Sȕhendan, 2013).

"Quando TPR è integrata nella routine, gli studenti saranno immediatamente coinvolti nella lingua e reagiranno ad essa. Si renderanno conto ben presto che capiscono tante cose e la loro confidenza crescerà man mano che imparano "

(Richards & Rodgers, (2001), come citare in riferimento Sȕhendan ,2013:

p.1767) La teoria di Bruner su format e routine Nella scuola dell’Infanzia, le principali competenze che si sviluppano sono: pensare, parlare e ascoltare. Queste tre abilità costituiscono il fondamento di qualsiasi lingua, questo è un altro motivo per cui la scuola dell’Infanzia è un terreno di partenza per l'apprendimento di una L2 come l'inglese. Bruner (1977) sostiene che per imparare una lingua devono essere previsti adeguati sistemi d’ interazione sociale. Egli ha osservato che durante l'acquisizione del linguaggio, l'adulto e il bambino sono coinvolti in giochi o in attività di interazione, 'format'.

"Format di lingua sono solitamente descritti come le ripetizioni di lingua di routine, usate frequentemente, collegate, ad esempio, al bagno, ai

pasti o trovate nelle canzoni d'azione."

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(Anning & Edwards, 2006 pag. 62) Bruner ha sostenuto che questi ‘format’ aiutano i bambini a capire che le conversazioni sviluppano le interazioni e che c'è un ordine per la lingua, quindi, forniscono ai bambini importanti competenze pre-linguistiche. ‘Format’ offre un utile strumento che permetterà all’ educatore in ‘scaffolding’ (impalcature) di sviluppare nei bambini competenze linguistiche. (Anning & Edwards, 2006). Il FORMAT e la ROUTINE, nell’insegnamento della lingua inglese come L2, ai bambini di scuola dell’infanzia, sono un grande beneficio. I bambini memorizzano strutture sequenziali e quindi acquistano fiducia. (Ad esempio, l’appello, il tempo, la sequenza dei giorni della settimana, l'igiene personale, uno snack o il pranzo), sono tutti momenti vissuti come parte della routine quotidiana. L'insegnante d’ inglese è in grado di usare queste routine specifiche (fare l’appello e allegare uno script) per supportare la comunicazione. Per esempio: il bambino ripete ed imita la frase dell’insegnante. Il linguaggio e il comportamento che vengono ripetuti più volte dall’alunno, , consentiranno al bambino di rispondere prontamente. L'insegnante dice: “Hello / good morning (child’s name)”. Il bambino risponde: “hello (teachers name), I’m present.” Divertirsi è importante per l'apprendimento di una lingua. I bambini piccoli hanno un elevato interesse per l’ambiente , in particolare per le cose relative alla loro realtà: giochi, storie, canzoni, rime , insegnate in una L2 ; solo in questo modo essi possono considerare l'attività godibile ed il loro interesse può essere catturato. Il piacere è un fattore importante per quanto riguarda la memoria. "…L'apprendimento è più facile se è emozionante o divertente perché “il cervello dei mammiferi/parte emotiva” ... accumula memoria." (Vos, 2008. p.2) Pertanto, avendo un'esperienza emozionale, il bambino memorizzerà ed apprenderà facilmente L2.

Giochiamo con inglese (Let’s play with English)

Nel 2002 un progetto sviluppato dalla Federazione Italiana Scuole Materne (FISM) chiamato: Let’s play with English ha creato un metodo per introdurre una L2 per i bambini dell’asilo. Questo studio consisteva nell’insegnare inglese come L2 ai bambini italiani (L1), tra i 3-6 anni di età. Lo studio ha introdotto il metodo d’ immersione utilizzando un insegnante di madrelingua nella tipica

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giornata di una scuola dell’Infanzia. L'orario era adattato, in modo che le fasce dell’ora di inglese, coprissero l'intera mattinata. Anziché un orario fisso di inglese (stessa ora ogni settimana per 7 mesi), l’insegnante madrelingua

copriva diversi momenti della giornata. Per esempio, le prime 4 settimane dalle 09.00 alle 10.00, le successive 6 settimane dalle 10.00 alle 11.00, poi 7 settimane dalle 11.00 alle 12.00 e le 7 settimane finali dalle 11.45 alle 12.45. Ciò ha permesso all'insegnante di utilizzare diverse routine, nuovi vocaboli, espressioni tipiche, comportamenti rilevanti per il bambino e la sua

realtà. Lo studio afferma che, affinché un progetto d’ immersione in lingua inglese sia di successo, è necessario programmare un’ora almeno 2/3 volte a settimana.

Fondazione Karis

Nel 2013, a seguito dell’inclusione obbligatoria da parte del MIUR delle materie insegnate con metodo “Content and Language Integrated Learning” (CLIL) nelle scuole secondarie di secondo grado, la Karis Foundation ha introdotto, già dall’anno scolastico 2014/15, la madrelingua inglese in tutti livelli delle scuole, a partire dalla scuola dell’infanzia. I bambini ,dai tre anni , hanno fatto una esperienza di immersione nella lingua inglese che proseguirà nei livelli successivi; una materia verrà insegnata con il metodo CLIL dal primo anno della scuola elementare fino alla scuola secondaria, all'età di 18 anni.

Per questo motivo nell’ ottobre del 2014 la Fondazione Karis, ha assunto 2 insegnanti di madrelingua inglese, per 2 ore a settimana per sette mesi (ottobre 2014- aprile 2015) in compresenza con l’insegnante di classe.

Ethos nelle scuole materne di Karis

Nell’età della scuola dell’infanzia è di vitale importanza sollecitare il bambino

ad osservare la realtà che lo circonda. Lo scopo è provocare un interesse,

suscitare delle domande. Solo nel rapporto con la realtà il bambino e poi

l’uomo, scopre chi è, il senso di quello che fa e che costruisce.

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La scuola deve essere un luogo di esperienza per i bambini, cosi sperimentano

che la realtà è bella, si mostra e si lascia avvicinare da noi, cioè comprendere e

conoscere, a condizione che:

Si segua una modalità di lavoro adeguata;

Ci sia qualcuno disponibile ad aiutare, trasmettendo le conoscenze e

soprattutto mostrando come raggiungerle;

La conoscenza non sia uno spontaneismo, ma un compito, un lavoro

bellissimo.

La funzione della scuola è dare spazio ad occasioni in cui il bambino possa

coinvolgere tutto il suo essere fisco e intellettivo nell’esplorazione, nella

scoperta, nella sua interezza, lo aiuterà a prendere coscienza unitaria di sé,

sviluppando la propria identità, dandogli modo di incontrare la realtà che lo

circonda.

Il bambino incontra la realtà investendola delle proprie emozioni e dei propri

sentimenti e cosi inizierà il percorso della sua capacità conoscitiva.

Scoprire insieme ai bambini la realtà e offrire loro le abilità nell’uso dei

materiali, incentiva negli stessi la curiosità. Per questo, uno degli obiettivi della

scuola dell’infanzia, è sviluppare nei piccoli il “seme della curiosità ”e far sì che

possa rimanere viva e vigile anche negli anni.

Le scuole dell’Infanzia sono costituite da 14 sezioni : eterogenee miste,ed

omogenee. Le insegnanti madrelingua hanno utilizzato la prima settimana per

familiarizzare con la routine di ogni classe, per conoscere le insegnanti di classe

e di quelle di sostegno. Questo tempo è stato molto utile per acquisire

informazioni sulla classe e informazioni specifiche riguardanti ogni bambino:

per potere pianificare le lezioni in modo adeguato tenendo presente, per

esempio i bambini con disturbi di apprendimento o con allergie .

Il nostro scopo e il metodo d’ insegnamento

Il nostro scopo è offrire ai bambini esperienze positive, conoscere i nuovi

suoni / fonemi, riprodurli e avere confidenza nel comunicare con persone di

un’altra cultura. Non ci aspettiamo che al termine della scuola dell’infanzia

riescano a parlare inglese, ma che i bambini abbiano acquisito una familiarità

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con una L2 (in questo caso è l’ inglese) che li introduca a una conoscenza più

approfondita poi nella scuola primaria ed oltre.

Questa esperienza didattica è basata sui metodi sopra presentati: immersione

nell’ inglese, TPR e La teoria di Bruner sui format e routine. Tutte le attività d’

inglese sono legate al tema della scuola e alla programmazione, in

collaborazione con le insegnanti di classe. Tutto quello che viene insegnato

può essere collegato alla realtà di ogni classe o alle routine quotidiane.

Costante incoraggiamento e feedback positivi vengono utilizzati per aumentare

la fiducia dei bambini, che a loro volta sono aiutati ad avere un'esperienza

positiva e senza stress.

L’importanza della collaborazione tra l’insegnante madrelingua e

l’insegnante di classe.

Considerato che l’insegnante madrelingua ,con i bambini, contempla l’uso

esclusivo dell’inglese , parla solo in L2, quindi la collaborazione con la maestra

di classe è fondamentale. I bambini guardano e imitano le loro maestre, e se

c’è cordialità e partecipazione tra le maestre di classe e l’insegnante

madrelingua, i bambini vengono stimolati e facilitati. Per esempio M, una

bambina di 5 anni ha detto: “La maestra Mirka [insegnante di classe] parla

come te [Selina]”. Inoltre, l'insegnante di classe ha un ruolo fondamentale nel

sostenere i bambini quando non capiscono ciò che viene detto in inglese. Può

porre domande come: “cosa pensi che abbia detto la maestra”? oppure “cosa

vuole dire ‘jump’? Se i bambini sono ancora in difficoltà, l’insegnante di classe

può aiutare traducendo alcune frasi.

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Una giornata tipica di immersione in una scuola materna della Karis.

09.00 – 10.00

Tra le 09 .00 e le 10.00 i bambini, si siedono nell’angolino dove avviene la loro routine mattutina . Questo è un momento perfetto per inserire naturalmente l'inglese perché hanno già un routine prevedibile e quindi sanno cosa aspettarsi. Quando l'insegnante madrelingua si inserisce in questa ora,

parla solo in inglese; i bambini associano la lingua con la routine: per esempio durante l’appello, i bambini di solito rispondono "presente", in inglese si dice "I’m present" o "present". Durante il pranzo, è necessario sapere quanti bambini sono presenti in classe. Questo offre un'eccellente opportunità, per i bambini, di praticare le loro abilità di conteggio, che con la presenza dell’insegnante madrelingua, è svolta in inglese. Questo può essere fatto in vari modi, uno dei quali è la creazione di un ritmo battendo le mani insieme e sulle gambe. Una volta che il ritmo è stato stabilito, la maestra madrelingua conduce il conteggio che i bambini ripetono. Durante questo momento l'insegnante osserva la risposta e la partecipazione dei bambini, poi ne sceglie uno, entusiasta di contare ad alta voce, toccando delicatamente la testa dei compagni. I bambini introducono la numerazione iniziando a cantare: "How many friends are here today?" Nel momento in cui il bambino non si ricorda i numeri e termina di contare, la maestra prosegue a numerare e lascia una pausa per dare al bambino/a la possibilità di ripetere fino a quando avrà concluso. A questo punto l'insegnante si posiziona al livello degli occhi del bambino in modo che questi possa vedere chiaramente il movimento della sua bocca quando pronuncia il numero finale. Una volta che il bambino ha ultimato con successo, l’insegnante lo premia “dandogli un 5” con l'applauso della classe. Il bambino sceglie un amico e insieme vanno a dire in inglese il numero al cuoco/segretaria. In questo modo tutta la scuola è coinvolta.

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ESPERIENZE:

Dopo quattro lezioni M. e K. hanno ripetuto il numero 21. Ho detto loro di andare a comunicare il numero alla cuoca Enrica e ho chiesto anche di portare la frutta dalla cucina. La consegna è stata eseguita correttamente. Al ritorno ho chiesto di mettere la loro foto sulla scheda del registro. Hanno eseguito le mie istruzioni, senza traduzione perché questa faceva parte della loro routine.

Dopo nove lezioni V. (4 anni), ha contato da sola i bambini uno ad uno fino a 12, poi si è fermata. La maestra è intervenuta, proseguendo a contare fino al numero 19 insieme alla bambina. Ha scelto poi un’amica per comunicare alla cuoca il numero dei bambini per il pranzo. L’insegnante

madrelingua ha chiesto ad entrambe di ritornare dalla cucina con la frutta. Anche loro hanno eseguito correttamente la consegna.

Di solito i bambini sono invitati a descrivere il tempo a livello meteorologico. Nel nostro caso sono stati utilizzati sia una canzone d'azione, che un gioco cinestetico visivo. Prima di tutto l’insegnante madrelingua guarda fuori dalla finestra e chiede ai bambini "Che tempo fa oggi? (What’s the weather like today?)", poi procede con il motivo della 'canzone del tempo'. Ci sono diversi modi per contribuire all’esecuzione del canto. Per esempio, all'interno della melodia i bambini devono rispondere "yes" o "no" per confermare i diversi tipi

di clima.

Ad esempio: Is it cloudy? (E ‘nuvoloso?) Is it sunny? (C'è il sole?), Is it raining? (Sta piovendo?) Le prime volte che viene presentato ai bambini ‘il tempo’ viene utilizzato un gioco, che fa seguito al canto. Qui le immagini visive (flashcard) sono sparse sul pavimento al

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centro del cerchio. Un massimo di quattro bambini sono scelti e viene dato uno scaccia mosche. L'insegnante enuncia il tipo di tempo e i bambini devono colpire il flashcard corrispondente. Una volta che hanno finito il loro turno, al bimbo più “sicuro” è chiesto di prendere il posto della maestra. egli nomina, con il successivo gruppo di bambini, i diversi tipi di tempo.

Dopo la quarta volta che questa canzone / gioco è stata presentata a una classe mista di 3 e 5 anni, quasi tutti i bambini di cinque anni l’hanno cantata. Alcuni bimbi di 3 anni sono riusciti a identificare correttamente e colpire l'immagine del tempo. Sei bambini di cinque anni hanno assunto il ruolo dell'insegnante con sicurezza e hanno chiaramente pronunciato “cloudy, “sunny” e hanno tentato di dire “raining”. In questa particolare classe “il tempo” non faceva parte della loro routine mattutina. I bambini si sono divertiti così tanto che la loro insegnante di classe ha deciso di consolidare la lingua con un’attività; ha fatto colorare i vari simboli meteorologici e poi ha inserito l’osservazione quotidiana del tempo nella routine mattutina. V. un bambino di 4 anni dopo 7 mesi è andato da Liz e le ha detto la sua prima parola in inglese: “sunny”.

Dopo cinque lezioni, in una classe di 5 anni, i bambini sono stati in grado di cantare la canzone del tempo e rispondere correttamente con i gesti e le parole alle domande della melodia.

Durante il periodo dell’angolino, con la classe dei mezzanni, Liz ha letto la storia del Hungry caterpillar diverse volte. Quando le maestre di classe hanno citato i giorni della settimana in italiano, Liz contemporaneamente

ha attaccato le figurine del hungry caterpillar ai

corrispondenti giorni della settimana, accanto a quelli italiani, così i bambini hanno iniziato ad impararli. Le maestre di classe, hanno deciso d’inserire i giorni della settimana in inglese nella loro routine mattutina e dopo un mese, una mamma ha riferito che suo

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figlio L. ha cominciato, a casa, a pronunciarli: Monday, Tuesday, Saturday and Sunday.

Altre attività comprese nella routine del mattina sono state le seguenti:

•The sign of the cross (il segno della croce e la preghiera del mattino) •Hello/ What’s your name? (la canzone del saluto). The days of the week, months, seasons and date (i giorni della settimana, i mesi, le stagioni e la data). •Choosing the class helpers, waiter / waitress and leader. (scegliere gli aiutanti della classe cameriere / cameriera e capo fila) •Boys / girls (femmine / maschi ) •Fruit songs and descriptions (canzone della frutta/ frutta parti / intero con buccia/senza buccia) • Manners and etiquette / please / thank you / no thank you / you’re welcome (buoni maniere ed etichetta /per favore / grazie / no grazie e prego) •Stories relative to the morning or general theme (storie relative sia alla programmazione del mattino o al tema generale) •Celebrations (celebrazioni, buon compleanno, Pasqua, Natale e la Festa del papà) •Register (registro) •Clean up or tidy up song (ripulire / riordinare canzone) •Saying bye / kiss and say bye to Mummy and Daddy (saluto ai genitori / salutare e dare un bacio a mamma e papà)

Attività 10.00-11.00 (dentro/fuori attività didattica e gioco libero)

Dentro questa fascia

oraria ci possono essere

attività organizzate,

laboratori, l’opportunità

di giocare liberamente e

spontaneamente nei

diversi angoli dell’aula

[costruzioni, angolo

creativo, angolo della

casa ecc.]. Tempo

permettendo sia attività organizzata che gioco libero possono essere effettuate

all’ aperto.

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Attività organizzata

Le attività programmate sono

organizzate in anticipo con l'insegnante

di classe. La comunicazione tra

l'insegnante di classe e la madrelingua è

fondamentale affinché l'attività abbia

successo. L'insegnante madrelingua ha

bisogno di tempo per creare/raccogliere

materiale/risorse utili e vocaboli corretti

a seconda dell'attività, o avere il tempo

di pre-insegnare un determinato termine

prima che l'attività inizi. Per esempio,

nel mese di dicembre, nelle settimane

prima del Natale, il sacerdote racconta ai bambini gli avvenimenti dell’Attesa e

la Nascita di Gesù. Un giorno il sacerdote ha raccontato ai bambini la storia

dell'Annunciazione. Le insegnanti di classe e l’insegnante madrelingua, il

giorno dopo, hanno deciso di rappresentare scenicamente l'Annunciazione in

inglese. Per esempio, Maria e il narratore erano interpretati dalle insegnanti di

classe e l'angelo Gabriele dall'insegnante madrelingua. L'insegnante

madrelingua ha dato uno script per entrambi i personaggi, tutti indossavano il

medesimo costume usato dal sacerdote nella narrazione del giorno

precedente. I bambini sono stati poi in grado di drammatizzare una versione

semplificata in inglese che si è concentrata sui nomi inglesi (Mary, Angel

Gabriele, God, Joseph e baby Jesus). Questa breve rappresentazione è stata

seguita da una canzone. Alla parola 'Jesus' cantata con la melodia di 'BINGO' si

battevano ritmicamente le mani. I bambini poi hanno realizzato i disegni della

storia, che hanno descritto all'insegnante madrelingua, la quale ha interagito

con loro in inglese (“Who is this? Is this Mary?” “Si è Mary”).

P., un bambino di 4 anni, ha disegnato la sua versione dell'Annunciazione, poi

ha preso l'iniziativa, tentando di scrivere 'JESUS' sul suo foglio, copiando le

lettere/flashcard scritte su diversi fogli, appesi al muro (JESUS). Tuttavia,

l'ultimo foglio era caduto a terra, così il bambino ha chiamato Selina, le ha

indicato il suo lavoro. Selina ha esclamato: “I like your picture of Jesus. Wow,

you have even written his name. Oh no, the ‘S’ has fallen down, I’ll just stick it

up again.” P. ha poi completato il nome sul suo lavoro.

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Solo dopo 2 mesi, dall’inizio dell'insegnamento dell’L2, i bambini si sono

mostrati molto entusiasti e contenti per aver riconosciuto la storia ( Il Natale),

narrata in inglese. Alcuni bambini, si sono uniti, ritmando le mani, e tentando

di cantare il ritornello: è questo un classico esempio di come le attività siano

rilevanti per i bambini, per la loro cultura e la loro realtà.

Dopo 7 mesi, in una classe di età

mista, i bambini sono stati in grado di

seguire completamente un'attività

pianificata, che è stata ‘consegnata’

totalmente in inglese. Gli alunni dei

tre gruppi di età sono stati entusiasti

e hanno cantato volentieri la canzone

d’azione e disegnato un fiore. Dopo

aver cantato ‘I’m a flower’ ('Io sono

un fiore'), che era stata

precedentemente insegnata

(prima lezione), la maestra

madrelingua ha chiesto ai

bambini di disegnare ‘four

roots, stem, leaves and flower’

(quattro radici, con il fusto, le

foglie e i fiori) alla loro piantina.

I bambini hanno eseguito

correttamente le istruzioni. A

questo punto ha chiesto ai

bambini di 4 e 5 anni di

disegnare il sole e ancora una

volta l’hanno eseguito. È interessante notare che M., un bambino di 4 anni, ha

guardato verso il cielo, ha visto alcune nuvole e ha detto: "ma è cloudy". Allora

l’insegnante madrelingua gli ha chiesto di disegnare 3 nuvole, che ha

realizzato prontamente.

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L’insegnante madrelingua, a un gruppo di

bambini di 5 anni , dopo aver introdotto il

libro ‘White rabbit’s colour book’ e un

attività sui colori, ha chiesto a T. quali

colori uniti insieme formano l’arancione; T.

ha detto: “red and yellow”. Ha chiesto

ancora: “Which two colours do we have to

mix to make purple?” “Umm red and

blue”.

Gioco libero spontaneo

Il gioco libero, spontaneo, avviene quando il bambino sceglie l’attività o il

gioco che vuole fare e l’amico col

quale giocare. Questa è stata una

grande opportunità per cogliere

l’interesse del bambino. Come la

maestra di classe, così, la maestra

madrelingua, può aiutare il

bambino a conoscere nuovi

vocaboli attraverso il gioco o

semplicemente aiutarlo a

sviluppare la sua capacità sociale.

Abbiamo scoperto che questo

modo di giocare è un’occasione per

intensificare rapporti di fiducia e di

amicizia tra i bambini, specialmente

tra bambini di 3 anni, bambini

timidi e bambini DSA.

L., una bambina di 5 anni che tende a non partecipare al gruppo, è stata

avvicinata da Liz con un suo coniglio. Liz ha cominciato a cantare la canzone:

“hello, hello, what’s his name?” e lei ha risposto immediatamente “Squitty”. L.

poi è andata nell’angolo creativo e ha disegnato un coniglio. La maestra ha

parlato con L. del disegno usando il vocabolario pertinente e ha scritto sopra

‘Squitty the rabbit’.

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C., una bambina di 5 anni ha costruito uno zoo con blocchi di legno, plastica da

imballaggio blu [per l’acqua] e animali di plastica. C. è andata verso Selina e ha

detto: “Selina, vieni qui, ti faccio vedere cosa ho fatto”. Selina l’ha seguita

nell’angolo delle costruzione e le ha risposto: “wow, you have made a zoo.

You have even added the water for the animals to drink.” C. ha annuito con un

sorriso e ha indicato un elefante grande e ha detto “big”, e poi ha indicato un

elefante piccolo e ha detto “small”. C. ha continuato a dire “big” e “small”

indicando diversi animali nella sua costruzione. Dopo 4 mesi C. ha fatto il

collegamento fra la canzone degli opposti che hanno cantato nella fascia oraria

dalle 09.00 alle 10.00 precedente al suo gioco da sola.

Pre pranzo 11.00-11.45

Il tempo dalle 11.00 alle ore 11.45 è

essenzialmente di transizione tra il

tempo delle attività e il pranzo.

Questo è di solito un momento di

gioco libero e giochi, canzoni e storie

nell’ angolo, prima di lavarsi le mani

e preparare l’aula per il pranzo.

Ancora una volta la canzone ‘clean

up’ (pulire-riordinare) viene utilizzata

come un trigger per avviare il

riordino e sapere che il gioco libero è

finito. Se i bambini hanno bisogno di

'più di tempo per sedersi e calmarsi,

si può fare un canto che dice:"ssh be

quiet, please sit down". In questo

momento i temi della settimana possono essere inseriti nei giochi, nelle

canzoni o nelle storie; sono state scelte diverse canzoni relative al pranzo che

contengono le frasi più frequenti sotto forma di domande e risposte, in modo

che i bambini siano in grado di avviare la comunicazione con la loro

insegnante. Ad esempio, "Are you hungry? Yes, I am” “Do you like broccoli?

Yes, I do. Do you like ice cream? Yes I do. Do you like broccoli ice cream? No, I

don’t”. Una canzone cinestetica è stata utilizzata per introdurre i vocaboli che

si riferiscono al pranzo. "I’m a knife, fork, spoon and a cup". Poco prima del

pranzo i bambini vanno, a turno, a lavarsi le mani in bagno, e ancora una volta

17

questo momento può essere accompagnato da una canzone "wash wash wash

your hands/dry, dry dry your hands”. I bambini "camerieri" hanno la

responsabilità di apparecchiare i tavoli per il pranzo: è questa un'altra

occasione per aggiungere nuovi vocaboli pertinenti e offre ai bambini

l’opportunità e l'incentivo a chiedere le cose di cui hanno bisogno (piatto,

bicchiere, etc.). Ogni bambino chiede l'oggetto che desidera avere: si inizia con

singole parole, ad esempio "placemat / fork / spoon / cup" per poi col tempo

formulare una mini domanda "placemat, please?".

Vocabulary/ Lexical chunks

Clean up/tidy up

Please sit down

Knife/fork/spoon/cup/glass/placemat/bowl/plate/jug/bottle/cold water

Do you like….? Yes, I do No, I don’t

Are you hungry? Yes, I am

Wash hands/Dry hands/ soap/water/ paper towel/wee/toilet/bib

Stories/Songs/Games relevant to the theme of the period or lunch.

Girls/Boys

Colours

Un progresso incredibile è stato fatto nella classe di Liz con i bambini di 3 e

4 anni. I bimbi di questa fascia di età amano la ripetitività delle canzoni. Liz

ha osservato che non si sono annoiati ,anche se ha proposto le stesse

canzoni ad ogni lezione; hanno imparato non solo le risposte nelle canzoni

ma anche parti di domande. Uno dei bambini ha detto: "ho fame ", così Liz

ha iniziato a cantare: " Are you hungry? Yes, I am” ,senza musica. Alcuni

minuti più tardi T. un bambino di 3 anni ha iniziato a cantare: “Are you

hungry? Yes I am, Yes I am”.

Dopo essere stata nominata cameriera due volte, M., una bambina di 4

anni, si è ricordata della parola "fork". Selina ha chiesto "what is this?” e lei

ha risposto: “fork”.

18

C., una bambina di 5 anni, timida e introversa, è stata scelta per essere una

cameriera. Dopo cinque settimane, quando ha apparecchiato la tavola, ha

ripetuto a bassa voce: "placemat", "fork" e "cup".

M., un’altra bambina di 5 anni dopo l'ottava lezione ha ripetuto per la prima

volta "fork". Piano piano ogni settimana M. ripeteva nuovi vocaboli ed ora

lei è la prima ad alzare la mano e rispondere correttamente alle domande

che Selina pone, ed è una dei pochi bambini della sua classe che dice le

parole del “segno della croce” in inglese.

Il pranzo 11.45-12.45

Si è supposto che sarebbe stato

difficile introdurre l’inglese

nella fascia oraria del pranzo,

ma in realtà, al contrario è stato

uno dei momenti più naturali e

piacevoli della giornata e ha

facilitato il legame tra

l’insegnante e ogni bambino.

Le insegnanti madrelingua

hanno frequentato un corso d’

igiene alimentare per poter

somministrare gli alimenti e pranzare con loro.

Ancora una volta, a seconda delle abitudini e della logistica delle singole

classi, il pranzo si è svolto in modi leggermente diversi. Generalmente i

bambini sono seduti e cominciano con una preghiera che non è la

traduzione di una preghiera italiana ma ‘Grace’, una preghiera tradizionale

utilizzata in Inghilterra in occasione del pranzo. Se c'è ancora tempo

cantiamo delle canzoni per ripetere la lingua e per ”prevenire l’inquietudine

dell’attesa”; ad esempio "Are you hungry", "I’m a knife, fork, spoon and a

cup", "please and thank you” e per contare.

19

Durante la prima

settimana del pranzo, con

una classe, l'insegnante

madrelingua agisce come

un ospite. I camerieri

servono le vivande e lei

risponde: "Thank you" /

"Yes, please" / “No, thank

you” / “Water please” /

“Cheese please”. Le

insegnanti di classe

interagiscano con lei e i bambini per aiutare le conversazioni. Ad esempio:

la maestra di classe sollecita il cameriere: “chiedi a Selina se vuole il pane.”

Il bimbo fa la domanda a Selina e lei risponde: “Yes, please”. Il bambino a

sua volta offre il pane a Selina. Nel corso delle settimane il pranzo viene

servito interamente in lingua inglese.

L'insegnante madrelingua ha generalmente il compito di servire il

formaggio, acqua e pane in modo che i bambini siano incoraggiati a

chiedere: "cheese please" "water please" "bread please". L’ insegnante

ogni volta si posiziona davanti da ogni singolo bambino, si abbassa al livello

dei suoi occhi, emette le parole in modo che i bambini possano vedere il

movimento delle labbra e sentire il suono. Molto importante è incoraggiare

a rispondere, anche chi non vuole nulla: "No, thank you", quando gli viene

chiesto.

20

L'insegnante madrelingua presenta ai bambini il nome degli alimenti che

stanno mangiando: a volte può essere fatto utilizzando la canzone "Do you

like ?" Per capire se ai bambini piacciano o non piacciano i diversi tipi di

alimenti o se desiderano un’altra porzione, l’insegnante chiede: "more rice

please?", cosi i bimbi possono ripetere.

Ovviamente se i bambini sono riluttanti o

molto timidi, comunque viene data

l’opportunità di parlare, ma senza forzarli.

Abbiamo scoperto, tuttavia, che anche i

bambini che normalmente sono silenziosi,

durante il pranzo, si esprimono facilmente

con parole in inglese.

Vocabulary/ Lexical chunks

Sign of the cross and grace

Clean up/tidy up

Please sit down/ Sit on your bottom!/Sit properly!/ Sit up/straight

Cheese/water/bread please

Carrots/fennel/cabbage please

Knife/fork/spoon/cup/glass/placemat/bowl/plate/jug/bottle/cold water

Do you like….? Yes, I do No, I don’t

Are you hungry? Yes, I am

Would you like…?

Food vocabulary depending on the lunch menu

More

Put your hand up please

La nostra aspettativa è molto alta tanto che alcuni bambini diventeranno interlinguistici nell’ ambiente della scuola materna, ma ciò non significa essere bilingui. Cosa si intende con questo? I bambini usano una combinazione di L1 e

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L2 nella stessa frase: per es. con un gruppo di bimbi di 3 e 4 anni, Liz ha iniziato, durante il pranzo, a usare il linguaggio che hanno imparato nelle canzoni: "Do you like spaghetti? Do you like rice? Con stupore della maestra, i bambini, a seconda del menù del giorno, hanno risposto: “yes, I do”. G., una bambina di 3 anni, mentre era seduta con lei a pranzo, ha cantato: "Ti piace il gelato?". M., un bambino di 4 anni ha iniziato ad inventare le proprie combinazioni in italiano ma cominciando con: “Do you like..?” per esempio "Liz, Do you like pesce cioccolato?".

In un'altra classe C., un bambino di 4 anni, dopo 10 lezioni ha detto: "Selina voglio cheese please".

E., un bambino di 3 anni e R. un bambino di 4 anni che sono molto timidi ed hanno avuto un ritardo del linguaggio, inaspettatamente, sono stati i primi a dire le prime parole a Liz in inglese, durante il pranzo, chiedendo: ‘cheese please? / water please?’. All’inizio si esprimevano solo a gesti.

Il pranzo è un momento favorevole che consente alla maestra di pranzare accanto ai bambini e conversare con loro.

Una volta, durante il pranzo, non solo c’è stata l’opportunità di usare vocaboli inerenti il pranzo ma è stata l’occasione per ripetere ciò che avevano imparato fino a quel momento. Ad esempio, M. un bambino di 4 anni, che ha frequentato regolarmente la scuola, si è seduto allo stesso tavolo dell’insegnante madrelingua (terzo pranzo insieme), guarda fuori dalla finestra e dice: "Selina, oggi non è sunny, è cloudy."

Conclusione

In conclusione, la nostra convinzione (citata precedentemente) unita alla

nostra esperienza ci fa sostenere che i bambini molto piccoli hanno un naturale

entusiasmo per l'apprendimento di una seconda lingua. Aver introdotto

inglese (L2) nella routine del bambino, insieme alle attività, canzoni, storie e

giochi e aver utilizzato la tecnica TPR è stata una modalità d’ insegnamento

positiva e di successo. Inoltre l'utilizzo di un’insegnante madrelingua "in-

house" due volte alla settimana ha avuto un impatto profondamente positivo

nel rapporto tra i bambini e l’insegnante. I bambini ci hanno visto come la loro

‘terza’ insegnante che, “guarda caso, parla un'altra lingua”, è che hanno

accettato molto volentieri.

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Il momento migliore per iniziare ad insegnare una L2, per giovani studenti, è

nella scuola dell’Infanzia, se non prima. I bambini (3-6 anni) non separano

l'apprendimento in materie (ad esempio matematica, scienze, italiano), ma

imparano semplicemente attraverso le loro esperienze. Pertanto se

l'apprendimento della L2 fa parte della loro esperienza allora un insegnante è

in grado di massimizzare la volontà del bambino e la capacità di apprendere

perché la L2 farà parte della loro vita scolastica.

Altre osservazioni: i bambini hanno mostrato un’apertura verso l’inglese, sono

stati molto fieri dei loro progressi, indipendentemente dal livello che hanno

raggiunto: dopo alcune volte che ascoltavano canzoni o frasi in inglese, i

bambini hanno ripetuto le canzoni e le frasi di loro iniziativa. Dopo alcune

settimane hanno cominciato a capire e seguire le routine quotidiane in L2.

Dopo alcuni mesi di approccio alla lingua inglese, la comprensione dei bambini

della L2 ha preceduto l’espressione, tuttavia, alcuni bambini hanno cominciato

a “mescolare” L1 (italiano) con L2 (inglese) dentro il loro gioco o attraverso le

domande, questo fenomeno è indicato come 'interlingua'.

Un tema da affrontare quando si insegna una L2 nella scuola dell’Infanzia, è la

'preoccupazione' di alcuni genitori o insegnanti nei confronti dei bambini che

ancora non hanno sviluppato le proprie capacità linguistiche L1. Tuttavia, è

importante ricordare, che i bambini hanno una predisposizione

all'apprendimento delle lingue e i primi otto anni sono i più importanti per lo

sviluppo del linguaggio, sia L1 che L2. La nostra esperienza, abbinata ad altre

ricerche sostiene l'importanza di insegnare L2 ai bambini in età scolastica. In

realtà abbiamo scoperto che alcuni bambini con difficoltà di pronuncia in

lingua L1 effettivamente riescono, facilmente e correttamente, a pronunciare

delle parole in L2.

Due fattori imprevisti e interessanti, che nascano da questa esperienza, sono: il

livello di abilità e conoscenza di L1 in alcuni bambini e il loro atteggiamento nei

confronti di una persona che ha un linguaggio e cultura diversi. Per esempio,

quando non ho capito quello che un bambino di 5 anni, insieme ai sui amici, mi

hanno detto in italiano, non sono andati via o non hanno cambiato argomento,

ma hanno rallentato il discorso e utilizzato strategie di comunicazione non-

verbale. Hanno usato un linguaggio più semplice per potermi consentire di

capirli. Questo non solo ha dimostrato i segni di accettazione verso una

persona straniera, ma anche le loro capacità di mediare e tradurre lingue per

includere altri.

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“Con l'esposizione L2, i bambini non solo acquistano una competenza che può

rivelarsi utile nel loro futuro. Imparare un'altra lingua aiuta loro ad accedere ad

una realtà culturale che si differenzia dalla loro visione del mondo abituale.

Entrando in contatto con un nuovo linguaggio, i bambini entrano a far parte di

un fenomeno socioculturale; acquisendo il linguaggio, i bambini acquisiscono la

cultura "

(Buttjes and Byram, 1992, p. 18, come citare in riferimentoin Gerlich et al,

2010, p.138).

Altri esempi

B. (una bambina di 6 anni):” Liz, mi colori questo “yellow”. Liz guarda questo

“duck”.

G. (un bambino di 3 anni) ha risposto “horse” con una pronuncia perfetta

quando Liz ha chiesto cos’era nella storia del “There was an old lady who

swallowed a fly”. Ha detto “orange” con una pronuncia perfetta quando ha

mostrato un’arancia dopo avere giocato 2 volte con la frutta.

F. (un bambino di 3 anni) che è molto timido, dopo 7 mesi ha parlato con Liz

per la prima volta. “io so dire qualcosa in inglese, “bye bye”, ed era molto fiero.

M.(un bambino di 6 anni) ha detto “Lo sai Liz che three piu’ three e’ six!!!!

C’era una giacca per terra allora l’ ho messa su un gancio vicino a quello dove

era caduta e G. mi ha detto. “No, non puo’ essere di D. D. non ha una giacca

pink”

Mentre i bambini disegnavano, parlavano tra di loro e chiedevano: “non ho il

yellow”. “Manca il red”. “Mi dai il blue”.

Eravamo fuori in giardino e Claudia ha detto “Questo e’ una margherita

speciale...è bianca dentro e “pink” fuori.

A pranzo Giulia mi ha detto “Do you like...finocchio?”

V. (una bambina di 4 anni) ha detto alla classe. “Devi dire hello a Selina. Se dici

hello, Selina ti da il cinque”.

Mentre stavamo pranzando con la classe T. un bambino di 4 anni mi ha

chiesto, “come si dice lavatrice in inglese?”, ho risposto “washing machine” ed

24

E. una bambina di 3 anni ha detto, “come wash wash wash con le mani”,

riferendosi alla canzone “wash, wash, wash your hands” che cantiamo mentre

laviamo le mani prima di pranzo.

Il prete della scuola ha chiesto in italiano a K. un bimbo di 3 anni quale fosse il

suo nome (non lo aveva mai incontrato precedentemente) ma il bambino non

gli ha risposto. Successivamente ho chiesto al bambino con una canzone quale

fosse il suo nome in inglese e mi ha risposto con il suo nome.

K. un bimbo di 3 anni mi ha detto, “hello Selina. What’s your name hai

portato?” si stava riferendo al pupazzo che canta la canzone “what’s your

name”.

F. una bimba di 3 anni ha raccolto un fiore ed ha detto “flower”.

Mentre facevamo l’appello M., una bambina di 4 anni ha detto “absent”

quando ha visto che un suo compagno non era presente.

Ella, un’insegnate, è entrata in classe e ha detto, “Ciao Selina”. S. una bambina

di 4 anni (con difficoltà cognitive) le ha detto: “ma lei non parla italiano”. La

maestra ha risposto: “è vero, allora cosa devo dire a Selina?” S. ha detto:

“hello”.

S. una bambina di 4 anni (con difficoltà cognitive) mi ha chiesto: “parli in

Italiano?” Ho risposto: “no, only English”. S. ha detto: “come Peppa Pig”. Io ho

detto: “yes, that’s right”.

Lexical chunks e intralingua

Fruit salad game – prima di cominciare ho chiesto ai bambini il colore e il nome

della frutta. 10 bambini sono riusciti a dire il colore e il no esatto e il nome

della frutta nell’ ordine corretto es. Brown kiwi, yellow banana, green apple

etc.; 8/9 bambini hanno detto nell’ ordine della loro lingua, per es. Banana

yellow che comunque sia, la frutta e il colore erano corretti, gli altri hanno

detto almeno il nome della frutta o il colore esatto.

Cheese please/water please/ bread please / No thank you/ Thank you very

much.

T. (3 anni) ha cominciato a cantare “happy father’s day” da solo, mentre

mangiava.

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A. (3 anni) – I can sing a rainbow (da solo!!!!dopo 2 volte).

A. e E. (4 anni) –Durante il gioco libero, guardando i libri, hanno cominciato a

dirmi alcuni colori – yellow/orange/blue big/small.

E. (3 anni) – E’ la bimba che ha fatto un grande cambiamento. All’inizio non

parlava neppure in italiano, non cantava e non mimava le canzioni. Poi,

improvvisamente ha inziato a cantare e mimare le canzoni: “Hello, how are

you?”, sa tutte le parole, le sa mimare e sorride sempre!!!

“E’ tutto please! Senti questo...” popcorn please, pizza please, piadina please

ecc. Pee pee please e io risposto yes.... wee wee please!!” (N. 5 anni)

Devi dire “bread please” (R. 4 anni)

“Mi sa che oggi non mi va chicken” (M. 5 anni)

“Manca one....manca two” (apparechiando) (M. 5 anni)

“Ho mangiato watermelon ieri sera” (I. 5 anni)

V. (una bimba di 4 anni ha detto), “sit down” alla sua amica che stava in piedi

mentre avrebbe dovuto sedersi.

Dopo una lunga vacanza ho chiesto a una bambina di 5 anni quale fosse il suo

nome e lei mi ha risposto: “My name is Giulia”.

Mentre stavo distribuendo il pane a pranzo F. un bimbo di 3 anni mi ha chiesto

“cosa devo dire?” ho risposto “thank you”. La lezione successiva a pranzo, lo

stesso bimbo mi ha chiesto “come si dice pane?” ho risposto “bread”. A questo

punto mi ha detto, “bread please. Thank you”.

M. una bambina di 4 anni ha detto: “cut. cut, cut”, mentre stava tagliando. V

una bambina di 4 anni ha detto, “taglia è cut, cut”.

M, un bambino di 4 anni ha detto: “yellow banana” quando gli ho chiesto cosa

fosse.

Mentre stavamo parlando del brutto anatroccolo, E., un bambino di 4 anni

(cresciuto bilingue: inglese/italiano) ha detto: “the bad anatra”. Io gli ho

chiesto:”is the bad duck or the ugly duckling?” e lui ha risposto: “he’s the ugly

duckling but then he turns into lovely cigno”. La lezione successiva si è

ricordato della parola swan”.

N., una bambina di 4 anni, ha detto: “mashed potato vuol dire purè”.

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Mentre stavamo pranzando, ho chiesto a una bambina di 3 anni: “do you like.”

E prima che potessi finire la frase mi ha detto: “ice cream”.

Un piccolo gruppo di bambini di 3 anni stavano seguendo un’attività

programmata, consistente nel creare 4 radici per un fiore di pongo. A. una

bambina di 3 anni aveva fatto 5 radici. Dopo aver contato ogni radice a voce

alta A. ha eliminato una radice e detto: “Selina, one, two, three, four”.

L. una bambina di 5 anni che stava facendo la cameriera a pranzo mi ha

passato un piatto. Le ho detto: “thank you”. F., una bambina di 5 anni ha detto:

“si dice you’re welcome”.

Ho chiesto ai bambini di 5 anni di una classe di dividersi in 2 squadre: ogni

squadra doveva prendere tutti i giochi rossi e riordinarli. Una bambina ha

preso in mano un gioco rosa e A. ha detto: “no, RED, RED, RED non quella!”

Mentre stavamo giocando ad un

gioco di memoria con un piccolo

gruppo di bambini di 5 anni, F. ha

girato una carta ed ha detto:

“cheese”. A. ha girato una carta

ed ha detto: “chicken”. Entrambi I

bambini hanno pronunciato

correttamente il nome

dell’immagine sulla carta

27

Commenti dei genitori

Mamma di M. (Una bambina di 5 anni) ha chiesto a sua figlia di scrivere “yes, I

do” e “No, I don’t” e ha riferito che a casa canta tuttel le canzoni in inglese.

Mamma di M. (Una bambina di 5 anni) ha detto che M. dice tante cose in

inglese a casa, per es.: “guarda mamma, una pink butterfly”

Mamma di E. (Un bambino di 5 anni) ha raccontato a Liz che la sorella di 10

anni stava facendo i compiti di inglese ma stava sbagliando. Sua mamma ha

detto alla sorella cosa vuol dire “small” e lei ha risposta che non si ricordava;

dall’ altra stanza E. risponde “piccolo”!!!

Mamma di A. (Una bambina di 4 anni) ha raccontato a Liz che A. canta sempre

“I love my Mummy”

Mamma di E. (Una bambina di 4 anni) la chiama “Mummy” e adora l’inglese.

Mamma di P. (Una bambina di 5 anni) e M. (Una bambina di 4 anni) ha

raccontato che i bambini vogliono che la loro mamma parli sempre in inglese e

non più in spagnolo (la mamma è spagnola) e a pranzo chiedono

“cheese/water please” e “sit down please”.

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