della problematica convivenza tra democrazia e partiti

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  • Costituzionalismo.itFASCICOLO2|2013

    15ottobre2013

    DellaproblematicaconvivenzatrademocraziaepartitidiAlfioMastropaoloProfessoreordinariodiScienzadellapoliticaUniversitdeglistudidiTorino

    Abstract Questo articolo vuol sollevare quattro questioni. La prima il rapporto trademocraziaepartiti:quantointimoillororapporto?Lasecondalademocraziainternaaipartiti:comepossiamomisurarla.Laterzaquestioneilcambiamentodeipartiti:perchmai i partiti radicati socialmente, che avanzavano rivendicazioni egualitarie e tessevanocoesione sociale, sono stati sostituiti da partiti concentrati sul marketing elettorale esullacquisizionedicarichepubbliche?Lultimaquestionelacosiddettacrisideipartiti:ipartiti sono in crisi o hanno solo subito una radicale ristrutturazione produttiva? Thispaper's goal is to discuss four substantial issues. The first one concerns the relationbetweendemocracyandpoliticalparties:isitreallythatcloseassomeargue?Thesecondissueregardsthedegreeofdemocraticpracticeswithinpoliticalparties:howshoulditbemeasured?Thethirdoneconcentratesonthechangeofmassparties:howdoweexplaintheradicalshiftofprioritiesasthesocialcreedofegalitarianwelfarehasbeenreplacedbyan electoralmarketing system whose rationale is seeking electoral consensus by allmeans?Thelastissueportraysthesocalledcrisisofparties:howrealisit?Havepartiesundergonesucharadicalrestructurationintermsofpoliticalproductionandoffer?

    Sommario:1.DallAmericaallEuropa.2.Lademocraziaeipartiti.3.Lademocrazianeipartiti.4.Comeeperchsonocambiatiipartiti?5.Lapretesacrisideipartiti.

    1.DallAmericaallEuropa

    Cerano una volta i partiti americani. Dei quali, ahim, assai diffusa unarappresentazionedistortaesemplicistica,tributariaperlopidellecriticheconsiderazioniweberiane,[1] a loro volta tratte dalle osservazioni di prima mano, non sappiamo perquantoattendibili,diJamesBryce[2]eMoiseiOstrogorski,[3]autorididuefraitestipinoti sulla democrazia doltre oceano. Su quella sponda dellAtlantico il suffragiouniversaleavevacominciatoadivenireeffettivonelletdiJackson,dunqueapartiredaglianniTrentadelXIXsecolo,ecol,conlargoanticiporispettoallesperienzaeuropea,nonsolo erano sorti, come testimonia una letteratura ricchissima,[4] i primi grandi partiti

  • popolari, ma era pure stato adottato il modello del party government, che in EuropaprenderformasoloaNovecentoinoltrato.[5]

    Erano,quelliamericani,partitisprovvistidelleelaboratefondamenta ideologichepropriedel socialismoeuropeo,manientaffattoprividiprincipi,didisegnipolitici enemmenodellambizione, e della capacit, di promuovere riforme redistributive di respiro.Profondamente ramificati localmente, strutturati in special modo a livello statale inconformit col carattere federaledellademocrazia americana, eranopartiti organizzatistabilmente. A condurli erano sperimentati professionisti della politica, affiancati da unesercitodiattivistiecircondatidaunpopolodiaderenti,mentreimotivididivisionecheliopponevanotralorosoloinparteeranodiversidaquelliconsuetiallapoliticaeuropea:ladimensione classista era tuttaltro che assente dalla competizione politica. Anche llazionediprotezioneeeducazionedeglielettori,specietraquelliprovenientidalleclassiinferiori svolta dai partiti, suscitava tenaci sentimenti di appartenenza, che trovavanoconferma nei comportamenti di voto. Un altro tratto di codesti partiti, che erano veri epropripartitidiintegrazionesociale,[6]eralademocratizzazionedelpersonalepolitico.Lattenzione si polemicamente appuntata sulla figura del boss, tralasciando, oltre chelazionedaluisvolta,ildiversomodoincuiciascunbossinterpretavailsuoruolo,insiemeal fattoche tramite ilbossismonuovistrati socialiavevanoaccessoallacarrierapoliticaspezzandoilmonopoliodelleclassisuperiori.[7]

    Partiti e party government non corrispondevano ai canoni di moralit e eleganza degliintellettualiriformatoridelletdelProgressismo,maavevanopursemprequalchepregiosulpianodellademocrazia,intesaperchanchequestounmodolegittimodiintenderlacomeuguaglianzaeintegrazionesociale.CinonimpediralledenuncedeiProgressistididareunimpulsodecisivononproprioallosmantellamentodegliuniedellaltro,maunalororadicalerevisione.Eppure,ilbossismoeranientaltrocheunaggiornamentoinchiavepopolaredellevecchiepratichenotabilariincoerenzaconluniversalitdelsuffragio.

    Messeinrisaltodalleferocicampagnescandalistichedeimuckrakers,lecontroindicazionidelbossismo,edellospoilsystemsulargascalapraticatodaipartiti,noneranonpoche,n secondarie. Come tuttavia succede sempre in questi casi, quel che conta linterpretazione dei comportamenti che sollevano scandalo. Linterpretazione che ebbeallora lameglionon fuquella secondocui si trattavadidifetti emendabili riformandoerinnovando i partiti, bens che i partiti in quanto tali erano per loro natura vocati almalcostume. Poca attenzione nel discorso pubblico si prestava, ad esempio, agli ingentivantaggi chedalmalcostume lucravanogli ambienti affaristici.Linfuocata controversiapoliticaingaggiatasiacavallodeiduesecolisincentrpertantosulridimensionamento,innome della moralit, e della modernit, del governo di partito, riuscendo, grazie a unfasciodimisureneanchetroppocoordinatefraloro,acolpireilbersaglio.Nonsolofuronoistituiteatuttiilivellidigovernoamministrazionipubblicheprofessionalienon partisansecondoilmodelloeuropeo.Mafuovunqueesaltatoilruolodegliesecutiviadannodelleassemblee elettive, furono riviste in vario modo le norme elettorali, a spese dei partitiminori e a beneficio del bipartitismo repubblicani/democratici, furono introdotti, onde

  • scavalcaregli apparatidipartito,nuovi istitutididemocraziadiretta, tracui leprimarie,favorendoacoronamentoditantemisurelapersonalizzazionedellacompetizionepolitica.

    Senzaessersitroppocoordinati,anziperseguendoobiettividiversi,nelpromuoveresimiliriformesiritrovaronoambienticonservatori,ostiliaipartitiperlaloroazionedemocratica,e circoli progressisti, che viceversa ritenevano tale azione non abbastanza democratica.Oltre alla scomparsa dei partiti minori, spesso ben radicati in sede locale, lesito fu lacentralizzazionedeipartitimaggiorieuninsiemedinormelaregistrazionedeglielettori,adesempiochecomplicavanoleserciziodeldirittodivoto.Neconseguunasostanziosacrescitadellastensionismotraleclassilavoratrici,inbuonapartecompostedaimmigratirecenti e non integrati, i quali non erano pi adeguatamente sospinti a votare n dalleorganizzazioni di partito, n da unofferta politica attenta alle loro necessit. Quanto alricorso alle primarie, la designazione dei candidati fu bens sottratta ai partiti, ma perattribuirla,picheagli elettori, agli interessiorganizzati,ovverodelle lobbies.[8]Solo icandidati pi attrezzati sul piano finanziario erano in condizioni di aggiudicarsi lapossibilitdicompeterealleelezioni.

    Non sono mancati successivamente i momenti in cui la politica americana riuscita dinuovoamobilitare il consensopopolare. Il sostegnodei sindacatiallepolitichediF.D.Roosvelt, al tempo del New Deal, favor, seppur provvisoriamente, una maggiorpartecipazione elettorale delle classi lavoratrici. Il medesimo sostegno contribu alsuccessodeidisegniriformatoridiKennedyediJohnson,mentrealorovoltaiservizidiwelfareintrodottidaipresidentidemocraticicostituivanounsostegnononindifferenteperil loro partito. Non a caso, dagli anni 70 in avanti i presidenti e i parlamentari repubblicani si sonoadoperatiper smantellarli sistematicamenteeper impedirne inognimodo la ricostituzione. Mentre a loro volta i partiti americani sono divenuti partitiintermittenti, con compiti eminentemente elettorali, ossia dei marchi con cui siidentificano i candidati,[9] mentre il governo delle corporations ha erososignificativamente lospaziodelparty government.[10]Nonacaso,comepaventavaunadelle voci critiche pi vivaci della political science americana, nel tanto ossequiatoparadiso pluralista oggid i cori angelici cantano con un forte accento da classisuperiori.[11]

    legittimoconsiderarelaparaboladeipartitiamericaniunprecedentediquelladeipartitieuropei?Quantunque la storia talvolta imiti se stessa, e nientemai sia tropponuovo, ingenere trovadimeglioda farecheripetersi.Cinon toglie, tantopiche lademocraziaamericanapropostasoventeed,nondisinteressatamente,assuntaamodello,chelavicendadeipartitidoltreoceanosiaoltremodoistruttiva.[12]Lastoriadeipartitieuropei diversa. In primo luogo perch in America il suffragio universale ha preceduto losviluppo industriale e lorganizzazione politica e sindacale del mondo del lavoro. Insecondo luogo perch nel paesaggio sociale e politico europeo della seconda met XIXsecolo, allorch i partiti comparvero, da un paio di secoli torreggiava lo Stato, cheviceversainAmericasiarticolavaedisperdevatraitantiStatidellafederazione.Dopochela rivoluzione francese aveva travolto loStato assoluto, ci si era affrettati a ricostruirlo,

  • dandoglidimensioniancorpiimponenti.LoStatostatopertantoper ipartitisocialistiunmodelloineludibile:UnacopiainminiaturadelloStato,[13]avrebbedefinitoRobertMichelslasocialdemocraziatedesca.Unacopia,quellatedesca,[14]maanchelealtre,chetanto miniaturizzate non dovevano essere si pensi per cominciare allefficacia dellasimbologiadellaclasseoperaiaoppostadaipartitisocialistiaquelladellanazioneseloStato,eicetichesiidentificavanoconesso,nonsenzadrammaticheresistenze,sisonoalungo andare risolti a scendere a compromesso e a pagare il prezzo dellistituzione delregimedemocratico.

    Tanto per sottolineare quanto intimamente intrecciati siano i destini della democrazia rappresentativa equelledei partiti.Lo erano ab initio e lo sonoa tuttoggi, sebbene ipartiti odierni siano diversissimi da quelli di allora. Molti regimi liberali europei sonodivenutidemocratici,ovverohanno introdotto il suffragiouniversale, solperchsospintidapossentiorganizzazionidimassacomeipartitisocialisti.Inqualchesituazione,comeinsegnailcasofrancese,statoilsuffragiouniversaleaprecederelanascitaelosviluppodeipartitidimassa,macihapregiudicatolasuaapplicazione,almenofinchipartitinonsono comparsi. Sempre e comunque le trasformazioni cui sono andati soggetti i partiti,quale che ne sia la ragione, hanno condizionato i regimi democratici che li ospitavano.Coscomeletrasformazionideiregimidemocraticisiappenadettodelcasoamericanohannosollecitatotrasformazionineipartiti.

    Nessunopudireseungiornoolaltroesisterannoomenoregimidefinitidemocraticichefaccianoamenodeipartiti,ma lesperienza storica insegnache finoranonne sonomaiesistiti, mentre al momento lidea standard di regime democraticorappresentativo neritiene indispensabile la presenza. Allorch sinstaura un nuovo regime, che si vuoledemocratico,iprimiadempimenticheglisonorichiestisonounassembleaelettivaepidi un partito. Non facile immaginare neppure come possa in una societ complessaoperareunademocraziasenzapartiti, trannefarneunademocraziaplebiscitaria.Eallora,c da chiedersi tra altre cose, i partiti saranno pure in crisi, come da ogni dove sidenuncia,maincosaconsistetalecrisi?2.Lademocraziaeipartiti

    Cheiregimidemocraticisianonatiinragionedeipartiti,ograzieallapressionepoliticadaessi esercitata, laffermazione pi ovvia. Storicamente, chi in Europa ha con pideterminazione promosso listituzione del suffragio universale, che qualifica i regimidemocratici,[15]sonostati ipartitisocialisti.Cinonescludeunacomponenteoctroye.Nondiradoilsuffragiostatouniversalizzatodasegmentidelleclassidirigenti liberali,talora per convinzione, ma comunque per convenienza.[16] Ritenendosi in grado dimobilitarealorovantaggioisettoridelleclassiinferioripideferentineiloroconfrontieversoleautoritcostituite,essihannoaccettatoilsuffragiovuoicomecostodapagareperridurrelaconflittualitsociale,vuoicomearmapercontrastarealtrisegmentidellestesseclassi dirigenti, eventualmente dando luogo a partiti di massa concorrenti coi partitisocialisti.

    Eradelrestounpresuppostodeiregimirappresentativi:megliounapacificacontroversia

  • entro le istituzionielettive,emeglioal tempostessocontarsiconfidareneinumerieradelrestounomaggioallascienzamoderna,chenonilconflittoarmato.Essendocipidiunmododicontarsi, il responsodeinumeri lo sipotevapureorientareaccortamente: lemolteplicivariantidiscrutiniomaggioritariosortisconoesitimoltodiversidallenonmenonumerosediscrutinioproporzionale.Quantunquegliargomentisisianospessoinvertiti,lacontroversiasuicriteridicalcolodivotiesegginonsiancoradefinitivamenteconclusa.InItalialaproporzionalefuasuotempointrodottainnomedellastabilitedellamoralit,esempre in nome della stabilit e della moralit stata ventanni or sono revocata. Incompenso,hapersorilievounasecondavertenzainaltritempiaccesissima.Quellaattornoalleprocedureelettorali.Alledeferenzenotabilari ipartiti socialistiedemocraticihannoreplicatopromuovendo la regolamentazionedi taliproceduree la tuteladella segretezzadelvoto.Lintroduzionedellacabinaelettoraleedellaschedaunicanazionalenesonoilrisultato.[17]

    Nonmancanoeccezioniallaregola.Sigiricordatalapiillustre,chequellafrancese.Lintroduzione oltralpe del suffragio universale nel 1848 avvenne non a seguito di unamobilitazione ampia e organizzata dai partiti, ma di un caotico moto rivoluzionario. Einfatti,comenarraTocquevillenellepaginedeiSouvenirs, tuttaltrochesconvolgentinefuronoleconseguenze.[18]Anzi,percitaregliscrittidiMarxdedicatiaquellastagione,fuproprio la mobilitazione dellelettorato contadino a propiziare lascesa al potere delPrincipePresidente e la sua successiva incoronazione imperiale, suggellata da unplebiscito: opponendo la formula, come si pu ben vedere, non nuova ilpronunciamentodeglielettoriallalegalitcostituzionale.[19]

    Nondettoneppurechequelcheprescrivonolenorme,anchelepiperfette,trovipienaattuazionenelmondoreale.Ndettochecichesuccedenelmondorealecorrispondaagliintentidichihascrittolenorme:lesistentehaunaforzadinerziaimplacabile,cheiriformatoridiradoconsiderano.Leriformeredistributiveopolitichechesianovannoapplicateeabitate.Visonoriformechesancisconounostatodifattoacquisito.Altrechevoglionosuscitarneunonuovo.Specienelcasodiriformecheinvestonoleproceduredifunzionamento delle istituzioni, chi applica le riforme a volte perfino coloro che lehannopromossehapidimestichezzaconlasituazioneprecedentechenonconquellacheleriformeambisconocreare.Dunque,lapropensioneadapplicarelenuoveprocedureinchiaverestauratrice,osenonaltrocontinuista,fortissima.Valeancheperilsuffragiouniversale.Cunsuffragioscrittonelleleggiecenunochestascrittonellapratica.[20]Promuovereaelettoriquantinonloerano,rinnovandorealmentelavitapolitica,hapresetempo. Lintroduzione del suffragio universale nel 1848 intendeva rinnovare ilparlamentarismoincertoeelitariodellaMonarchiadiluglio.Occorrersuperarelalungaparentesi dellautoritarismo plebiscitario del Secondo Impero, perch un realerinnovamentodemocraticoabbialuogo,unavoltaentratiinscenaaiprimidelsecoloXXduegrandipartitinazionali:ilPartiradicalsocialisteelaSfiodiJaurs.

    Avendoconseguitaluniversalizzazionedelsuffragio,ipartitidimassapromuoverannoinsuccessione la democratizzazione sostanziale dellattivit politica e una non marginale

  • ridistribuzionedellautoritpoliticaedelpotere.Ilorocriticinesottovalutanolaportata,ma si sbagliavano. Finch vigeva il suffragio ristretto, la competizione elettorale eradecentrata, le affinit a livello nazionale tra candidati ed eletti non erano mai troppostringentiepichealtrosintrecciavanonelleauleparlamentari.Colsuffragiouniversale,egrazieaipartiti,icircuitidellapoliticasiallargaronoadismisura.Quantunquelaparolapartitofossegiampiamenteutilizzata,perpartitisintendevanoorganizzazionieffimereeapprossimative, adunate attorno a qualche organo di stampa o a qualche comitatoelettorale, i cui confini erano labili, consentendo, senza difficolt, e senza scandalo, latrasmigrazionedaunpartitoallaltro.Ipartitidimassaelaboranoprogrammiechiamanostabilmentea raccolta iscrittieelettori. Infine, lacontesapoliticaaveva finoracoinvoltounicamente interessi circoscritti e alquanto omogenei tra loro, di cui erano portavoce inotabili,cheeranoimprenditoripoliticidotatidicapitalipoliticipersonalititolinobiliari,propriet, prestigio sociale, ruoli di comando nella pubblica amministrazione, nellamagistratura,nellesercitocheessi investivanosubaseprevalentementelocale.Quantotaliimprenditorifosseroinnovativi,enonfosseromeramentedeirentiersdellapoliticachedaessacercavanosoloconfermadella lorocondizionediprivilegio, davedere.Moltospessoinsedelocalelacompetizioneerainsignificanteecifavorivalarendita.Dicontro,lazione dei partiti socialisti e la competitivit da essi introdotta nella lotta politicacondurrannoinparlamentoiportavocedituttaltriinteressi,provenientidastratisocialiinprecedenzaesclusi,sospingendotuttalavitapoliticanotabiliinclusiadaggiornarsi.Oquestiultimi sidarannoassetti congruenti con lapoliticadimassa,oppure lasceranno ilpasso a nuovi partiti moderati o conservatori, come quelli confessionali, attrezzati perreggerelasfidaportatadaipartitisocialistiecomunisti.IlfallimentointaleadeguamentoconogniprobabilittraleragioniinItaliadellavventodelfascismo.[21]

    La vicenda italiana si segnala in effetti per la sua esemplarit. Destra e Sinistrapostrisorgimentali erano aggregazioni dinteressi regionali, che condividevano qualchesimbolo, poche idee e qualche figura di riferimento. Solo dopo la prima estensione deldiritto di voto, nel 1876, tali partiti senza troppo impegno proveranno a dotarsi di unastrutturapiefficace.SarinveceilPartitosocialista,replicando,conqualcheinevitabilelibert, date anche le condizioni sociali e economiche diverse, lo schema adottato, einventato,dallasocialdemocraziatedesca,adarvitaallaprimamodernaimpresapoliticacollettiva,[22]laquale,oltrefarsiportavocedinuoviepivastiinteressi,accumuleruncapitalepoliticocollettivoingente,permetterloadisposizionedicanditatimanchevoli,oinsufficientemente dotati, di capitale politico personale.[23] Oltre a collettivizzare icapitali politici personali dei suoi esponenti, e quelli conferitigli da preesistenti impresepolitichedipiccoleemededimensioni,ilPartitosocialistasipremurerdincrementareilsuo capitale politico erogando, come gli altri partiti europei appartenenti alla medesimafamigliapoliticaservizisimboliciematerialisiaaglielettori,siaainonelettori:sarinaltreparoleunpartitodintegrazionesociale.Offririnterpretazionidelmondo,orizzontidi senso,dignit, identit, appartenenza.Distribuircompetenzepolitiche, insegnandoaisuoielettoriavotare,eautilizzareilvotopermanifestareconsenso,maanchedissensoesofferenza. Garantir protezione, tutela dinteressi collettivi, nonch apprezzati beneficiassociativi:ilmutualismo,lacooperazioneequantaltro.LdoveloStatoeraancoralungi

  • dallintervenirecoisuoiservizi,ilpartitosiadoprerattivamente,intalmodocoltivandoilseguitodimassanecessarioacorroborarelesueambizionipolitiche.

    Tutti i partiti, a ben vedere, sono nati dallaggregazione di formazioni politiche minori:non necessariamente partiti, ma anche associazioni, sindacati, cooperative. Il granderadicamento del Partito comunista italiano nel secondo dopoguerra si fondato anchesullattrazionedaessoesercitata sui residuidella subcultura socialistaprefascista.[24]Amaggiorragione, lapraticadellaggregazionevaleper ipartitimoderatieconservatori, iquali talora si avvalsero di macchine organizzative preesistenti, come la Chiesa, talaltraereditaronoemiseropimodernamenteinreteitradizionalicircuitinotabilarieclientelarilocali.Anchessimobilitandounostuolodiattivistieaggiornando i loroprogrammi.Nmancanoinfinelesoluzioniintermedie.

    IlPartitoconservatorebritannico,chegodevadelsostegnodellaChiesadInghilterraedelsuoclero,siaprinquestomodoalleclassimedieinferiorieallaworking class,rivedendoin chiave associativa i suoi terminali locali che divennero attivi in permanenza, nonfacendo mancare nemmeno feste, pranzi, balli popolari , oltre che avanzando miratipropositiriformatori,quantunqueintrisidipaternalismo.[25]IlPartitoradicaledellaTerzaRepubblicapartitoborghese,madisinistralaicaemoderataunificunavastatramadicomitati elettorali e di piccole imprese notabiliari, insediate nelle amministrazionilocali.[26] Il Partito popolare oper una sintesi tra pi modelli: acquisito il sostegnodellassociazionismocattolico,ciaggiunsedisuolecooperativeeilsindacalismobianco.LaDemocrazia cristiana rinascer suqueste fondamenta, assorbendoanche i residuidelnotabilatolocalemoderatosopravvissutoalfascismo.[27]

    La metafora economica la definizione dei partiti quali imprese politiche, finalizzate aconquistarepoterepoliticoecarichepubblichesolounametafora.Nonvaesasperata,nvanno messe in ombra le motivazioni ideali che hanno spessissimo ispirato dirigenti,militanti e aderenti ai partiti. Gli esseri umani, imprenditori inclusi, non sononecessariamenteeesclusivamentemossidacalcoliutilitaristici.[28]Dipendedacoshannoinmente,dalleideechesonostateloroinculcate,daiprincipichereggonolistituzionecheliaccoglie,dallapartecheessivirecitanoedaaltrecoseancora.Fattaquestaavvertenza,tuttaltro che fuori luogo trattare i partiti quali imprese politiche che seppero introdurreuna tecnologia innovativa e vincente, segnando al tempo stesso una tappa tanto nuovaquantosignificativanellalaboriosavicendadellarappresentanzapolitica.

    La letteratura critica sugli effetti, e anzi sulle distorsioni, prodotte dai partiti sullarappresentanzapoliticanotoriamentericchissimaeancoravitale.IpartitidimassasonostatiaccusatisivedalipocritadifesadeiparlamentidantandapartediCarlSchmittdiessersiinterpostitrarappresentatierappresentanti,sottomettendoisecondialledirettivedelpartitoedistogliendoilparlamentodallasuavocazionedeliberativa.Daluogoincui,tramiteilliberoconfrontodelleopinioni,siformavalavolontpolitica,adirediSchmitt,ipartitiavrebberofattodelparlamentolasedeincuicondurretrivialinegoziatitrainteressieconomici.[29] A Schmitt pertanto appariva in conclusione preferibile la democrazia

  • identitaria.[30]Conqualchemodestoaggiustamento lamedesimacriticaaipartiti, eunapropostanondissimile,sonostaterinnovatedallasmaniaperipronunciamentidelpopolosovrano in funzione antipartitica chehapresoultimamente i regimidemocratici:Sartorilhachiamatadirettismo.[31]Senonche,lecosepossibilevederleintuttaltromodo.

    Ovvero, posto che il popolo di per s inesistente, o infinitamente plurale, fatto comdindividui,gruppi,interessi,appartenenzelocali,affiliazioniconfessionaliequantaltro,ipartitisocialistieiloroimitatoriipartitisocialistihannoilmeritodiaverfattodellarappresentanzapoliticaqualcosadipicheunamerafinzione,comenonatortolavevadefinitaHansKelsen.[32]Lastoriahariempitolesocieteuropee,comehamostratoSteinRokkan,diferite,cicatricielineedidivisione.[33]Prendendospuntodaessestatalaloro pi geniale invenzione i partiti socialisti hanno condotto unopera imponente eduraturadicostruzionesocialeeculturale,rappresentandovaleadirerendendopresentia se stessi i gruppi sociali colpiti dai processi di industrializzazione e urbanizzazione,denominandoli, organizzandoli e mobilitandoli. Elaborando sofferenze, malcontento epotenziale conflittuale suscitati da tali processi, le classes dangereuses, ritenute capaciunicamente di disordinate e episodiche esplosioni eversive, nelle classi lavoratrici, sonostatepromossedaipartitiasoggettocollettivo,che,unavoltacostituito,glielettigrazieaipartitihannorappresentatoinparlamento.

    Affratellaresimbolicamente,enonsolo,unsegmentodipopolo,edipopolazione,attornoa un comune disegno politico lappellativo di compagno ne era il simbolo statauninvenzionedisuccesso.Nondel tuttooriginale.I rivoluzionarifrancesi inventandolanazione per rappresentare tutto il popolo e pure, molto tempo prima, unoperazioneanaloga laveva condotta a chiesa. Neanche lazione performativa della rappresentanzapolitica moderna era una novit. Gi ab initio era il rappresentante a costituire ilrappresentatoedanzi fondatissimo il sospettoche la rappresentanzasia stata inventataper legittimarneleambizionidegliaspirantiallecaricheelettive,anzichperdarvoceairappresentati, che pure essa riesce a far esistere. Grazie ai partiti socialisti, tuttavia, larappresentanza politica ha acquistato una significato e una credibilit senza precedenti,scomponendosi appunto in due stadi. Laddove la retorica della rappresentanza liberaleimmaginavaimprobabilmenteilpopolocometotalit,ilprimostadiodellarappresentanzatramiteipartiticonsistevanellaggregareilpopoloinsegmentipoliticamenterilevanti,cheipartitimedesimiperprimacosarappresentavano,ovverorendevanopresente,asestessieailoroavversari.Ilsecondostadiodellarappresentanzaconsistevainvecenelrapportochesinstauravatraicorpicollettivicoscostituitieglielettinelleassembleerappresentative.Iqualieranoiportavocediquellarappresentazione,erappresentanza,diuncorpocollettivocheera ilpartito,chenelle stesseassemblee interagivanocoiportavocedialtripartiti, aloro volta indotti, per ragioni di concorrenza, a costituire e rappresentare altri corpicollettivi.

    Reinventatadaipartitisocialisti,larappresentanzapoliticaasuavoltaservitaacatturarlientrolordinecostituito.Lihasottomessialfiltrodelleelezioni,lihaincitatiadandareacacciadielettori,ondeampliareilproprioseguito,equindiadiluirelaradicalitdeiloro

  • programmi, li ha obbligati inviare i propri esponenti nelle istituzioni elettive perconfrontarsi con eletti di diverso colore politico, rispettando le liturgie assembleari. Ilpersonalepoliticostatoinoltreadeguatoaicompiticheglieranoattributi:menoagitatoriepiintellettuali.Unavoltaentratipartitiinparlamento,neharisentitolattivitpoliticaaldi fuoridiesso.Sedere inparlamentoconferivaaipartitiunapatentedi rispettabilit,cheincoraggiavalaprotestapacificaescoraggiavaquellaviolenta.Aldildellepetizionidiprincipioedelleprescrizionidellideologia,lapostadellalottapoliticanonsarprestopi il rovesciamento dellordine costituito, ma la conquista delle cariche di governo. Inparlamento i partiti socialisti erano coinvolti nel gioco delle coalizioni, delle alleanze,magari provvisorie, su uno specifico provvedimento di legge. Ma era inevitabile che ilcoinvolgimentoprogressivamentesiallargasse,seppuraprendoentroipartitiunafaglia trachierapropensoacollaborare,etrarrefruttidallacollaborazione,echiessendoesclusodalle istituzioni rappresentativedifendeva anzitutto le ragionidel partito.Ladialetticacon gli altri partiti avrebbe comunque trasformato i partiti socialisti, innescando unmovimentocomplessodiapprendimentoreciproco.

    Infine, i partiti socialisti e i loro imitatori, spesso capacissimi di disputare lorolelettoratopopolare sonodivenuti compartecipidellazionedigoverno, anchequandoeranosaldamentecollocatiallopposizione.Indirettamente,einconsapevolmenteeranodisostegno allordine costituito. Ci avveniva in primo luogo socializzando alla vitademocratica, ma anche alla convivenza sociale, i loro aderenti e simpatizzanti. I partitiproteggevano,maancheeducavanoeuniformavano.Predisponevanorepertoridimodidivedere e pensare la societ e la politica. Fornivano argomenti che giustificavano eorientavano lazionepoliticadei loroaderenti,qualechefosse il lororango,edettavanoanche regole di comportamento nella vita civile e perfino in quella privata. In secondoluogo, grazie ai partiti socialisti, una parte del malcontento circolante nella societ eracaptato,denominato,regolato,trasformatoinrisorsapolitica.Conmoltacuraeparecchiascienza.

    I partiti socialisti, cos come quelli comunisti, erano partiti pensanti. Disponevanodintellettuali prestigiosi e erano intellettuali di prestigio molti loro dirigenti. Facevanoculturavolutamente.Pubblicavanoquotidiani,riviste,libri,chenonavevanounafunzioneunicamentepropagandisticaedivulgativapromettendolasocietdellavvenire.Piuttosto,immaginavanoediscutevanopossibilimisuredipolicy,influenzavanolagendapoliticaesipreoccupavanodella lorobaseedicosafareasuovantaggio.Sommandotuttoquestoallazioneassociativa,integrativaeprotettivacheessisvolgevano,ipartitisocialisti,eranoin definitiva corpi intermedi tra Stato e societ, preziosi per colmare lo iato tra luno elaltra.Inducendoasvolgerelamedesimafunzione,benchcontecnichediverse,ancheipartiticheliprendevanoamodello.

    Allindomanidelprimoconflittomondiale,Webernonavevatortoallorchravvisavaneipartiti un complemento necessario del regime parlamentare e ne vantava lefficienzapoliticostatale a confronto con la massa non organizzata [34]. Weber non ottenneper molto ascolto e, se non altro nei maggior paesi dEuropa, occorrer attendere il

  • secondo dopoguerra perch i partiti di massa e il governo di partito trovassero pienacittadinanza politica. Fallimentari saranno infatti, pur con qualche eccezione, gliesperimenti condotti nellentredeuxguerres. Figlio della polemica antiparlamentare, eantipartitica, rigogliosamente fiorita nel quartodi secoloprecedente, il fascismo italianovietconlaforzaaipartitidimassaanchesolodiesistere.InGermania,avviatoconfaticagrazieallacostituzionediWeimarlesperimentodiunademocraziadeipartiti,intervennea interromperlo brutalmente un movimento anchesso erede pi o meno direttodellantiparlamentarismo prebellico. In Inghilterra il primo governo laburista ebbe vitabrevissima e fu solo un caso che lantiparlamentarismo francese abbia dovuto attendereperaveresuccessolinvasionenazista.Viceversa,aguerrafinita,ipartitipotrannovantareenormi benemerenze. Le loro dirigenze erano state i pi strenui oppositori dei regimiautoritari.Avevanopagatocostialtissimiesopportatopersecuzionispietate.Dovesieraimpiantatounmovimentodiresistenza,ipartitilavevanoguidato,benchnondasoli.Edunquealleprimeelezionipostbellicheessisarannolargamentepremiatidaglielettori.Illoro riconoscimento nei testi costituzionali sar sanzione definitiva della lorolegittimazione. Provvisoria, lo sappiamo, ma in quel momento assai vigorosa. 3. Lademocrazianeipartiti

    Eppure,perquantointimostoricamentesiailrapportotrapartitiedemocrazia,maistatoun rapporto facile. Forse perch tributario di una diffidenza ereditata dal liberalismoottocentesco nei riguardi dei partiti e dei politici di professione, che inevitabilmente liaccompagnano.Versoisecondiilliberalismodiffidavaritenendochelapoliticafosseunservizio alla collettivit da rendere gratuitamente: rappresentare e governare erano undovere e un onore. Ma ben fondato il sospetto che partiti e professionismo fosserosgraditiperchschiudevanogliaccessiai .quartierialtidellapoliticaedelloStatoanchealle classi inferiori e alle loro richieste. Quanto ai partiti, oltre allaccusa dinquinare larappresentanza, il liberalismo li tacciava dessere nientaltro che parti, pregiudizievolidellunit dello Stato e del bene comune. La sua diffidenza verso ogni sorta diassociazione, che metteva in dubbio il suo ideale di un mondo sociale, economico,politicopopolatosolodindividuiEradaltempodellarivoluzionefrancese.Figurarsise,affettocomeradaunasordafobiaperilconflitto,illiberalismopotevatollerarelimpiegocheipartitidimassafacevanodiunarmacheessoclassificavacomeimpropriaqualeralazionecollettivaorganizzata.Chesistavarivelandounarisorsaformidabiledaimpiegarenellalottapolitica.[35]

    Benchdepuratodellasuacomponenteviolenta,ilcapitalediprotestaedisubbidienza,cheipartiticolconcorsodeisindacatiesibivanoinmanifestazioni,sfilateescioperi,seguitavacomunque a impensierire. Infine, cera unaltra accusa, rivolta dal liberalismo ai partiti,relativaalrapportocheessistabilivanoconlepubblicheistituzioni:sitrattavadicicheMax Weber definiva, non criticamente, ma con distacco, ritenendolo del tutto ovvio, ilpatronato degli uffici.[36] unaccusa, questultima, che nellultimo scorcio delNovecentostatariportatainaugedalneoliberalismo,ilquale,fortedelcontributodellarational choice, tornatoadappuntarsicontro ilpatronatodegliuffici,nonchcontro ladissipazione di risorse pubbliche favorita dalla convergenza tra le strategie

  • votemaximising deipartiti, edeipolitici diprofessione, equellebudgetmaximising deipubblici funzionari, nonch sul rischio, conseguente e a quanto pare elevatissimo, dicorruzione.[37]

    Il rapporto tra democrazia e liberalismo tanto intimo, quanto complicato. Sebbene inlineadiprincipiolaprimaunsuperamentodelsecondo,comunqueiregimidemocraticisono stati condizionati moltissimo dalla tradizione liberale e a farne le spese sono inspecial modo i partiti. Contro i quali non mancano neppure argomenti di schiettaispirazionedemocratica,comequellisollevatidaRobertMichels,ilquale,nelformularelasualeggeferreadelloligarchie,denunciavalintrinsecaincompatibilittralepromessedemocratiche dei partiti socialisti e la loro pratica politica. Costituitisi in opposizioneallordinedellecoseesistente,allesuegerarchiesocialieallesuedisuguaglianze,ipartitieranotacciatidisuscitareallorointernonuovedisuguaglianzeenuovegerarchie.

    Trattoessenzialeequalificantedeipartiti,notavaMichels, era lorganizzazione,allacuiconduzione necessariamente serviva una casta di politici professione, di tecnici dellapolitica, provati e patentati.[38] Se non che, concentrati nelle attivit organizzative,trasmigrati dal loro originario ambiente sociale nel mondo della politica, i dirigenti deipartiti operai simborghesivano, estraniandosi dallentroterra sociale di cui si dicevanoportavoceerappresentanti.Inquestitermini,Michelsenunciavaunparadossoasuoparereinsolubile.Dauncantolademocrazianonconcepibilesenzaorganizzazione,laqualedconsistenzaallamassa,edanzilarmadataaidebolinellalottacontroiforti,lottachepusvilupparsisolosulterrenodellasolidariettracointeressati.[39]Equestoperchlemasseeranodipers incapacidiprenderedasestesseanchesoloquelle risoluzioniche sono pi necessarie[40]. Dal canto opposto lorganizzazione ha per lincurabileviziodisuscitareloligarchiaequindiditrasformareilpartitoinfineasestesso[41]:linizio della formazione di una leadership professionale segna anzi linizio della finedellademocrazia.[42]

    LecritichediMichelsnoneranocampateinaria,fondatecomeranosuunesperienzadiprimamano.Infattodidemocraziaipartitilasciavanoadesiderareparecchio.MailvigorepolemicodellecritichemichelsianeeraforsefuorimisuraperunallievodiWebercuilaprima edizione della Sociologia del partito politico era dedicata , che avrebbe dovutoessere ben familiare coi processi di razionalizzazione e burocratizzazione intrinseci allamodernit.Cdunquedachiedersisetantaindignazionenoncorrispondessepiuttostoallavicenda personale di un militante socialdemocratico frustrato nelle sue ambizionipolitiche, il quale, dopo aver manifestato qualche interesse per il sindacalismorivoluzionario, concluder tristemente la sua traiettoria politica come ammiratore diMussolini, nei confronti del quale, allindomani dellinsediamento del regime fascista,avevapurtuttaviamanifestatoqualcheseverariserva.[43]

    Eppure,aragionarcisopraconunminimodiattenzione, laleggedelleoligarchieassaimeno ferrea di quanto Michels pretendesse. Lui stesso del resto dava prova di qualcheesitazione, allorch,dopoaver raccontatodiunaleadership stabilee inamovibile,[44]

  • dedicavauninterocapitoloaiconflitticheagitanoognileadership.[45]Nessunaoligarchiadipartitodunqueossificataeimpenetrabile,masemmai.lacompetizionelaregolae,aben vedere, tra le armi di cui i concorrenti si servono lun contro laltro spicca lacooptazionediesponentideglistratiinferioridellagerarchia,dacuisiricercanoconsensoeappoggio,nonsenzapersuscitareuncontinuomovimentodiascesaediscesa.Sarannopuremovimentimodesti,maunqualchemovimentocsempre.

    In secondo luogo, quanto vale laltro argomento ricavato da Michels dalla scuola dellapsicologiadellefolle?Lemasse,eralasuatesi,sonoperistintogregarie,hannoassolutobisognodicapiepertantoamanoacclamarli.Laradicediunsimileistintostarebbenellaprofonda differenza di educazione e di cultura esistente, specialmente nei partitipopolari[46]trailoromembri,cheunaltraragionepercuiipartitisarebberocondannatiadesserenondemocratici.Cosaaccadrebbe,tuttavia,se,accantonandoladiffidenzaperlemasseeperluomodellastrada,daMichelspienamentecondivisa,siriuscisseaelevarneil livellodicompetenzapolitica?Nonsipotrebbe inquestomodoridurresenonaltro ildistacco che separa le masse dai gruppi dirigenti? Michels non considera affatto questaeventualitepreferisceritenereipartitiirrimediabilmentecondannatiallanondemocrazia.

    Quanto democraticamente fruttuosa sia una simile sentenza tutto da verificare.[47] Ledemocrazie sarebbero realmente pi democratiche, si domanda per esempioSchattschneider,ovesiliberasserodeipartitipolitici?[48]Benpiconvincente,infondo,rispetto al deluso massimalismo democratico di Michels, il minimalismo scettico diSchumpeter, il quale pur diffidando della democrazia, e considerandone con impietosorealismoleistituzionielepratichepartitiinclusi,invitavaatenercontoquantomenodei loro effetti secondari. Per Schumpeter il cittadino democratico non vale molto, lapolitica fatalmente una professione, i politici coltivano anzitutto i loro interessiprofessionalisuccessoelettoraleecarichepubblicheeipartitinonservonoadaltrochea condurre la competizione elettorale. Ci malgrado, la democrazia offre qualchesottoprodotto di pregio. Elitista convinto, diffidente delluguaglianza democratica,Schumpeter ravvisava tale sottoprodotto nella libert. Ma chi dice che un sottoprodottodella democrazia non possa esserlo invece luguaglianza democratica? Accantonati igiudizi estetici, e quelli morali, e moralistici, pur tra mille contraddizioni, la stagionedemocraticadimetNovecentolasipuancheinterpretareinquestomodo.

    Detto altrimenti. Non dimentichiamo che i partiti socialisti hanno prodotto effettidemocratici e ugualitari di rilievo. Insieme ad essi li hanno prodotti anche i partiti cheimitavanoilmodellosocialista.Unsegmentodipopolazioneesclusoinprecedenzastatocoinvoltonellavitapoliticaeleportedelmondopolitico,delleassembleerappresentativee delle istituzioni di governo, quantunque Michels minimizzasse,[49] si sono aperte anuovi strati sociali. Tale azione promozionale avr pur avuto motivazioni soprattuttosimboliche,macomunqueavveniva.Nvannodimenticatelemisurepoliticheadottateabeneficiodelleclassipopolari,spessointrodottedapartitiegoverniconservatori,masolperch incalzatidaipartiti socialisti: iquali a lorovolta,grazieallimborghesimentodeiloroquadri,tantoinvisoaMichels,riuscivanopurearicongiungerepoliticamenteleclassi

  • lavoratriciconleclassimedie.Unipotesichesipuanziavanzarechepropriolarotturaditaleconvergenza,cheipartitidisinistraodiernisisonobenguardatidalloscongiurare,rientra tra i fattori che pi hanno agevolato lattuale deterioramento delle politicheegualitariecondottedairegimidemocratici.[50]

    Un ragionamento non troppo diverso da quello di Schumpeter laveva condotto HansKelsen. Il quale, ravvisando nella democrazia una tecnologia del potere che non purealisticamente mantenere le promesse contenute nel suo nome, si accontentava se nonaltro di approssimarvisi. Di tale approssimazione i partiti erano a suo dire elementodecisivo. ben vero, scriveva Kelsen, che i partiti non rappresentano che interessi digruppidiindividui;hannoquindiperbaselegoismo,[51]maveropurechelidealediuna solidariet di interessi di tutti i membri della collettivit unillusionemetafisica[52],viziatadiorganicismo.Pertanto,anzichscandalizzarsiperlegoismodeipartiti, conviene accettarne lesistenza e apprezzarne produrre gli effetti a suo parerevirtuosi.Tra iqualiunoapparivaaKelsencruciale. Ipartiti sottraevanoanzi il solomodoperriuscirvigliindividuiallacondizionedisolamentoeimpotenzacuisarebberoaltrimenti condannati, ristabilendo di conseguenza una condizione minimale diuguaglianzapolitica.Lostilit,precisavaKelsen,allaformazionedeipartiti,equindi,inultimaanalisi,allademocrazia,serveconsciamenteoinconsciamenteaforzepolitichechemiranoaldominioassolutodegliinteressidiunsologruppoeche,nellostessogradoin cui non sono disposte a tener conto degli interessi opposti, cercano di dissimulare laveranaturadegliinteressicheessedifendono.[53]

    Lincrocio azzardato. Riproposto tuttavia nel linguaggio realistico di Schumpeter, edepuratodellepretesediastrattezzaeuniversalitpropriedellinguaggiodelgiurista,qualera Kelsen, il suo argomento potrebbe suonare come segue: il regime democratico e larappresentanza politica non sono perfetti, ma, se non altro, per come configurano lacompetizione per il potere, istituiscono un sistema di incentivi per coloro che nutronoambizioni politiche i quali in precedenza coltivavano solo elettorati ristretti tale daindurli a valorizzare gli interessi diffusi e a farsi portavoce di quanti sono sprovvisti dipotere. Lavranno pur fatto per soddisfare i loro appetiti di potere. Ai partiti comunqueconveniva democratizzare la formazione della volont generale,[54] nonchpresumibilmenteattenuareledisuguaglianzechedividonolasociet.Che,pimeno,lamedesima conclusione cui perveniva un altro illustre osservatore dei partiti, come E. E.Schattschneider.Cichecontanon lademocrazianei partiti,ma tra ipartiti: senza lacompetizione tradiessi, sarebbemai ingrado ilpluralismodemocraticodi sottrarsiallapreponderanzadellaupper classedelbig businnes?[55]

    Torniamo di nuovo a Michels. Lui ne menava gran scandalo e ne trasse motivo perapprodare sulla spiaggiadellantidemocrazia.Maquelchecapitaallapoliticadivenireunmondo,ounacostellazionedimondi,aparte[56]nondiversodacichecapitaalclero, allaccademia, allesercito, alla medicina e ai metalmeccanici. Certo, i partitisocialisti promettevano tuttaltro. Ma la separatezza della politica non n assoluta, nsenzarimedi.Nontuttiichiericidellapoliticavedonoilmondoallostessomodo,nallo

  • stessomodovivono la loroseparatezza.[57]Contanobiografieeesperienzediciascuno:chi giunge dal sindacato vedr e vivr la politica diversamente da chi non ha maifrequentatoilcapannonediunafabbrica,osiformatonelleamministrazionilocali,ohalungapraticadivolontariatoallespalle.Contanolepostazionicheipoliticioccupano:unconsigliere comunale ha un diverso rapporto con gli elettori di un deputato. Contanomoltissimo le regole, formali e informali, che i partiti si danno. Vi sono partiti cheriescono,osonoriusciti,acensurareelimitarelaseparatezzadeilorodirigentiealtrichelhanno legittimata. Fermo resta che chi fa politica per mestiere e la politicaprofessionale, Weber docet, una necessit ragiona e agisce politicamente. Abbiamosoluzionimigliori?

    Nel mondo reale la democrazia scende necessariamente a patti col suo astratto ideale. Iregimidemocraticisonocondannatiadesseredegliibridi,fattidistituzionidemocratichee non democratiche. Non si vede perch mai i partiti non debbano condividere ilmedesimo destino e perch non si debba giudicarli alla luce dei loro effetti, diretti eindiretti. Come sottovalutarne ad esempio gli effetti politicoculturali ? Senza laconcorrenza, per dirne una, dei partiti socialisti sarebbe mai stata scritta la RerumNovarum? Sarebbe mai comparsa altrimenti una generazione di dirigenti e militanticattolicidemocratici?EsisarebberomaidemocratizzatioavrebberosostenutoloStatosocialeperunalungastagioneancheipartiticonservatorieliberali?

    Naturalmentenontutticoncordanosullauspicabiliteconsistenzadeglieffettiprodottidai partiti e dal governo di partito. In democrazia legittimo dubitarne. Gli effettiegualitari appaiono socialmente e economicamente dannosi al neoliberalismo, mentre ilpuntodivistademocraticoradicaleliritieneinesistenti,oinsufficienti.Senonche,anchechinoncondividasimiligiudizi,evalutipositivamenteipartitie il lorogoverno,oggimessoparecchiodidifficoltdalpresentedeipartiti.Aosservarelavitapoliticaqualesisvolge sotto i nostri occhi, come non domandarsi se i partiti producano ancora qualcheeffetto virtuoso o se per caso i loro frutti non siano divenuti di tuttaltro sapore? Ilsuccesso che di questi tempi incontrano nella pubblica opinione le polemiche contro ipartitisonofruttoesclusivodiaprioristicaestrumentaleavversioneaipartiti,ediideedidemocrazia che ne prescindono, o trovano qualche fondamento nellodiernofunzionamento dei partiti e del governo di partito? Anche il pi strenuo difensore deipartitinonpunonrivolgersicodestadomanda.4.Comeeperchsonocambiatiipartiti?

    Aguerrafinita,eademocraziarestaurataerinnovata,sullaspondaeuropeadellAtlanticoipartitipoliticieranodivenutileistituzionipolitichepreminenti.LaguerraavevamessoadurissimaprovaloStatoelanazione.Sarannoipartitidimassaaguidarelaricostruzioneepureascriverelecostituzionipostbelliche.Dailororanghiproverrilnuovopersonalepolitico.Simbolicamente,eanchematerialmente,lasocietpostbellicastatapermeatadaessi. In Germania se ne eviter con cura la proliferazione eccessiva. In Francia(provvisoriamente) e in Italia accadr lincontrario. La Gran Bretagna si atterr al suobipartitismo tradizionale.Adognimodo,messe a tacere, o divenuteminoritarie, le vocicritiche nei loro riguardi, i partiti verranno posti al centro della vita democratica e fatti

  • ancheoggettodipiomenoapertoriconoscimentocostituzionale.

    Nel1951eraungiurista in transitodaldirittopubblicoversolescienzesociali,MauriceDuverger, adedicare aipartiti laprima riflessioneconambizionigeneralizzanti, diversadaglistudidicasocondottidaMichelseOstrogorski,cheavevanoalimentatoleprudentigeneralizzazioni weberiane.[58] Le classificazioni di Duverger sono tuttora applicate.Dato per scontato che nessuna indagine dedicata alle pubbliche istituzioni potesse piignorare i partiti, il politologo transalpino affrontava anche la questione dei sistemi dipartito, ovvero del tipo di interazione tra i partiti, e delle sue implicazioni. Sar quelloliniziodiunflussoimponentediricerche,alimentatodallescienzeempirichedellasocietedellapolitica,dacuidaltrondegiprovenivanoicontributidiOstrogorskiediMichels.

    AincuriosirsiperilsuccessodeipartitinellEuroparinataallavitademocraticaeraanchela political science americana. In America linteresse per i partiti, per le elezioni, e perlosservazioneempiricadellavitapolitica,rimastosemprepiuttostodestoeilnessotrademocrazia era controverso nella sua applicazione, ma appariva anche abbastanzacondiviso.Nel1942eraapparsoillibrodiSchattschneidersulparty government.[59]Nel1950 lautorevole associazione dei politologi statunitensi aveva dato vita a un comitato,presieduto dallo stesso Schattschneider, il quale a conclusione dei suoi lavoriraccomandavaunruolopiincisivoeresponsabiledeipartitieauspicavaunamaggioreattenzione alla membership.[60] Non stupisce che, dagli anni Cinquanta in avanti, lapolitical science americana abbia dedicato ai partiti europei non poche energie,promuovendoricercheempirichediampiorespiro.[61]Ditalecontributoavrebbetrattounbilancio, quindici anni pi tardi, una raccolta di saggi, curata da J. LaPalombara e M.Weiner,laquale,guardandoallEuropa,inotticafunzionalistadefinivaipartiticomeunodeidispositiviessenzialidellosviluppopolitico.[62]Lillusionediunamodernizzazionee occidentalizzazione pi o meno rapida dei regimi politici non occidentali, ormaisvanitadaunpezzo.Maquella raccoltacontenevacontributimeritevoli tuttoradiesserericordati.

    TradiessiunodiGiovanniSartori,ilqualeapprofondivalatematicadeisistemidipartito,invitando a considerare quanto la cultura politica e il suo grado di polarizzazione influisserosullorofunzionamento.[63]Piipartitieranoideologicamentedistanti,piilfunzionamentodeisistemidipartitoedelregimedemocraticochelicontenevasarebbedivenutoproblematico.Erauna teoriadiscutibile, condizionatadalmitodelbipartitismoanglosassone.altresmoltodubbiocheesistaunaculturapoliticanazionale.Diculturene esistono tante, stratificate e segmentate. Ed soprattutto essenziale come le forzepolitiche intendano la situazione in cui agiscono e come si muovono in essa. I partitipossono vivere i loro rapporti reciproci in molti modi diversi. Basti considerare ledifficolt che incontra la democrazia americana da oltre un decennio, smentendo lareputazionedifondarsisuunaculturapoliticanonpolarizzata.Econvienericordarepurecomesievolutalademocraziaitalianadacchledivisioniideologichesisonodissolte:iconflittitraipartitisisonoesasperatiadismisurae,aprimavista,sisonopolarizzatipuregli elettori. Quel che in ogni caso Sartori evidenziava quanto i sistemi di partito

  • contasseroperlafunzionalitdeiregimidemocratici.NeprendevanoattoinItaliaancheigiuristi.Treannidopo,unsaggio,dedicatoalclassicotemadelleformedigovernodaunostudioso di prestigio come Leopoldo Elia,[64] trovava spunti fondamentali nellariflessionediSartori.

    UnsecondoscrittodigrandeinteressecontenutonelvolumediLaPalombaraeWeinereraquellodiOttoKirchheimer,incuierapresentatoilconcettodipartitocatchall.[65]unattributo, questultimo, che avr larghissima fortuna, fuoriuscendo dal circuito ristrettodeglispecialistidiscienzapolitica.Traiterminiprovenientidallinguaggioaccademicounodiquellichepihannocircolatonellinguaggiopoliticoemediatico.Cdasupporreperchessoevocavalesaurimentodellefierecontrapposizionipolitichedellaprimametdelsecolo.MentreDuvergeravevaritenutocheilfuturoconsistessenellageneralizzazionedelmodellodelpartitodimassalAmericaeraunpaesearretratosottoquestoprofiloilsaggio di Kirchheimer delineava inoltre tuttaltro futuro. Stava cambiando il retroterrasociale dei partiti, nel senso che la crescita postbellica appianava le disuguaglianze delpassato.Ecambiavanolecondizionipolitiche.Ridottiimotividiconflitto,leappartenenzepolitichesiandavanostemperandoelapoliticapuntavapisulloffertadipolicychenonsu quella di identit. I partiti erano tutti potenziali candidati a governare. I media, e inspecial modo la tv, offrivano nuove forme di comunicazione con gli elettori. Neconseguiva che i partiti potevano spingere la loro attivit persuasiva al di fuori del lorobacinoelettoraleoriginario:daquilaggettivopigliatutto.

    Forse sarebbe stato meglio dire piglia voti, per sottolineare come i partiti si stesseroconcentrandosullapromozioneelettoraleperabbandonareleanticheattivitassociativeedi mobilitazione. Quel che Kirchheimer infatti osservava come, esaurite lecontrapposizioni frontali, i partiti si sentissero autorizzati a smobilitare gli apparati, pervalorizzareilruolodeglieletti,proponendoaglielettoripilimmaginedelproprioleaderchenonquelladiunprogrammacheunaleadershipcollettivaavrebbeapplicato.Eranoleprimeavvisagliedellapersonalizzazionedellacompetizionepolitica.

    Il racconto corrispondeva pi alla situazione tedesca, dove la Spd si accingeva adavvicendarelaCdualgoverno,chenonaquellaItaliaefrancese.Ma,acosefatte,appareunraccontopirealisticodiquellosartorianoincentratosulladivaricazioneideologicatrale forze politiche. Reduce delle tempeste di Weimar, e bench restasse molto cauto,Kirchheimereraimpressionatodalcomplessivostemperarsidellecontrapposizionisocialie politiche nei regimi democratici.[66] La sua etichetta sarebbe stata tuttavia adoperatasuperficialmenteea sproposito.Mai luiavrebbedettoche ipartiti si somigliavano tutti.Restavanoimportantidifferenzeprogrammaticheeipartitinonsistavanorivolgendoaglielettori in maniera indifferenziata. Gi allora la sociologia elettorale mostrava quanto leappartenenze elettorali fossero interiorizzate e sedimentate, e come pertanto gli elettoririvedessero le loro scelte di voto con difficolt, trasmettendosele addirittura da unagenerazione allaltra.[67] La tendenza persiste ancor oggi, quando tanto si parla divolatilitelettorale.Malchevada,glielettorisispostanosuipartiticontigui,nonvotanooesprimonounvoto,reversibile,peripartitidiprotestafioritinelfrattempo.

  • Inoltre. I partiti sono nati come animali molto eterogenei e tali sono rimasti.Provvisoriamentesopitanegliannidellaricostruzione,lapolemicacontroipartititendeaaccomunarli.Capitacontuttaltriintentiperfinoallescienzesocialiealdiritto,iquali,elaborandounacategoriageneraledipartito,estabilendocriteriperdistinguere,magariafinipraticiiltitoloperparteciparealleelezionicosunpartitopolitico,cosanonlo,e cosa si richieda per definire come partito una qualche impresa politica, appannanospecificitedifferenze.Fortissimainspecialmodolapressionedeldiritto,che,comedisuacompetenza,hafattodelpartitopoliticounacategoriaastrattaeuniversale,addiritturasanzionata in sede normativa. Ma se ci ha sollecitato i partiti a darsi, seppurapprossimativamente, la fisionomia che ci si aspetta da essi segretario, esecutivo,congressi, articolazioni territoriali ci non riduce la loro variet. Le scienze sociali siautotutelano classificando i partiti in tipi diversi. Ma coshanno dopotutto in comune,trannecheconcorrerealleelezioni,ipartitidintegrazionedimassasocialistidellaprimamet del Novecento e, per esempio, una formazione come Forza Italia (e come il Pdl),assemblata in misura prevalente sulle imprese di propriet del suo fondatore? Non uncaso che gli osservatori abbiano inventato per classificare questultimo etichette ad hoccomequelladipartitoaziendaedipartitopersonale,[68]Etichette,ambedue,siadettodi passata, invero paradossali: luna e laltra perch il succitato fondatore ha sempretrattatoipartiticomeunanefastasopravvivenzadelpassato,eevitatodipresentarecometale lapropria intrapresapolitica; la secondaetichettaperchnessunpartito, aldi ldeimiti che piace accreditare, e anche a prescindere dalla dipendenza da suo leader, maidavvero personale, ma pur sempre unimpresa collettiva, che condiziona qualsiasileader.Comelerecentissimedisavventuredelpretesopartitopersonalehannoapertamenteconfermato.

    Ma le differenze erano enormi, per limitarci a una sola categoria, tra gli stessi partitidintegrazione di massa. Non solo i comunisti erano ben diversi dai socialisti. Anche icomunisti francesinonavevano troppoache spartireconquelli italiani.Pernonparlaredel laburismo inglese,che rimasto intrecciatocon leTradeUnions finoalla sogliadelXXIsecolo.Lostessovaleperipartiticonfessionali.Leterogeneitvalepureallinternodeipartiti.Oltreaportare talora traccedelprocessodiaggregazione iniziale tra igruppipolitici diversi da cui sono sorti, i partiti hanno visto sorgere di continuo nuovearticolazioniallorointerno.Ipartitisonofattidiesseriumani,chenonvedonoilmondoinmodo identico e che perseguono individualmente, o in collaborazione con altri, propriinteressi,valori,ambizioni,strategie.Ipartitisemplificano:offronoaiproprimembripuntidi riferimento comuni, prescrivono loro comportamenti e sono serbatoi didee che licondizionano,orientanoeperfinoplasmano.Masonofattipursempredifazioni,correnti,cordate,clientele,formali,maancheinformalieinvisibili,checorrispondonoallavarietnon solo di quanti li abitano, ma pure del loro pubblico. Ovvero: ciascun partito unintrecciodielementidiversi: ilsuonome, lasuastoria, lesueregole, ilsuoprogramma,maanchelasualeadership,isuoimembri,isuoielettori,lesuecorrenti,financheisuoiavversari,ognunodeiqualiusainmanieradifferenziatailpartito.[69]

    Ognipartitoanchecondizionato,eplasmato,dalleinnumerevolisituazionilocaliincui

  • opera. Potremmo fare mille esempi. Abbiamo dimenticato quanto difficoltosa fosse laconvivenzaentro ilmedesimopartitodeglioperaidel triangolo industriale,deicontadinidelle campagne padane, del centro e del Mezzogiorno, della piccola borghesiaimpiegatizia?[70]QuestovaleperilPci,mavaleancheperlaDc.Cheeramanonerasolo questo una federazione di partiti locali in guerra tra loro. Succedeva anche chefosseroicontestilocaliautilizzareilpartito.Natoperassicurareunqualchefuturopoliticoai nostalgici, e alla nostalgia, del fascismo, che era stato un fenomeno prevalentementesettentrionale, il Movimento sociale simpiant nel Mezzogiorno divenendo, inconcorrenzaconlaDc,ilportavocedegliambientipiconservatori.[71]capitatopuredirecente.InquanticasialPdlsisonoaffiliatetribpolitichelocalichepotevanobenissimoaffiliarsi,omagarieragistateaffiliate,alPd,eviceversa?[72]

    undifetto,oppureunmerito?Nonquestalasedeincuirispondere.Seperdaunlatocilrischiocheipartitisidisperdanolocalmente,edisperdanolapropricapacitdiagire,dal latoopposto essi sonopureopportunitper trascendere e ricomporre tra loro, anchesolo in via provvisoria, le specificit locali. Ovviamente, tanto quanto i partiti sonoistituzioni differenziate al loro interno e diverse tra loro, cos cambiano nel tempo. Eraquestultimo il tema che stava particolarmente a cuore a Kirchheimer. I partiti noncambiano per tutti insieme, cambiano con ritmi e modalit diverse e pure con esitidiversi,quantunquenonmanchinoeffettidiimitazioneedicontagio.Perci,ancheillorocambiamentoneltemposisottraeageneralizzazionitropposbrigative.

    Una cosa in conclusione sono i tipi ideali che si utilizzano per orientarsi nella grandeforestapartitica,altracosareificarli.Negliultimidecennicomunque,oltreallecosecheKirchheimer annunciava, ne sono successe molte altre, e anche piuttosto sconvolgenti.Non c pi la grande fabbrica fordista, sono scomparse le grandi concentrazioniindustriali, il lavorodipendentestatodispersoe loccupazionediventataprecariaoflessibile , lorizzonte, anche culturale, della fabbrica e del terziario pubblico si dissolto.Lapresenzadeimedianella lottapoliticacresciutaadismisura.Ederaovviocheipartiti,perprimiquellidisinistra,nefosserodisorientatiemodificati.

    Tra gli aspetti da sottolineare c che i partiti vivono anche un proprio tempo interno,spesso sottostimato: quello della socializzazione di quanti a vario titolo li abitano, dellaloroestrazionesociale,delle loroesperienzepolitiche.Edquindicruciale, insiemealmutamento del contesto, il modo in cui gli abitanti dei partiti leggono il mutamento,linterpretanoeadessoreagiscono.Manmanocheildopoguerrasiallontanava,iquadridipartitosisonofamiliarizzaticonleresponsabilitdigoverno,esonoentratiincontattocoitecnici,coiresponsabilideiservizipubblici,conimprenditoriebanchieri.Ciliharesipiricettiviaipuntidivistadiquestiultimi,magariadducendovincolisistemicicuiilpartitoavrebbe dovuto adeguarsi. Bench avessero vissuto il tempo delle grandi opposizionipolitiche,quandoipartitidovevanoguadagnarsisulcampoildirittodiparola,odovevanotutelarlo, gli amministratori sono stati quasi inevitabilmente indotti a dimenticare illavorooscuroedefatigantedeimilitanti,degli attivisti, deiquadridipartitoe a riteneresuperateleformedimobilitazionecollettivatradizionali.

  • A maggior ragione lo dimenticava chi non aveva nulla da ricordare, cio la nuovagenerazionediquadricheeraentrataneipartitiqualcheannopitardi,menosocializzatitramitelamilitanzaechepiuttostoavevanoaderitoaipartitinellaprospettivadelgoverno,allaperiferiacomealcentro.[73]Nonstupiscechepercostorolecarichedipartitosianodivenuteunaposta secondaria, o sussidiaria, rispetto agli incarichi di governo e ai ruolirappresentativinazionali:primadicambiarla,lasocietandavagovernata,esemmailasicambiavagovernandola.

    Il rinnovamento generazionale occorso con ritmi diversi. Alcuni partiti lhannogovernatoconpicautela,altrilhannosubito,inaltriancoralevicendepoliticheinterneeesternelhannoaccelerato.Mastatounfenomenomoltodiffuso.Daltrocanto,mentreleresponsabilitdigovernorendevanoipartiticiriferiamoaquellisocialistiecomunistipiattraentiperleclassimedie,ipartitialorovoltatrovavanoiquadriprovenientidalleclassi medie scolarizzate pi attraenti e utili di quelli di estrazione popolare, in quantomeglio ingradodi assolvere compiti di governo.Pertanto li premiavano sulpianodellacarriera.Eradelparipiuttostoovviochelanuovagenerazionediquadrinonsitrovasserotroppo a proprio agio a contatto, oltre che con la generazione precedente, anche con labase.

    Iprimidirigentideipartitisocialistieranosoventeintellettualichesisentivanochiamatiasvolgere una missione evangelizzatrice. Era difficile che, a decenni di distanza, i lorosuccessoricondividesseroilmedesimosentimento.Tuttolasciapensareche,unavoltacheilpartitoeracresciutoeesieraradicato,echeiquadrisieranomoltiplicati,rinnovatieavevanoavutoaccessoalpotere,loslanciomissionariosisiaesaurito,avvalorandolideachelapoliticaandassefattainaltromodo.Isegnidicambiamentosiregistranoanzituttonellinguaggio.Giiprimisindacisocialisticheavevanofattoilloroingressoneimunicipisiimpegnaronoatutelareilbenedelcomuneedeisuoiabitanti,nonsoloquellodeiloroelettori. Progressivamente nelle parole dei politici linteresse collettivo subentratoallinteressediquestooquelgrupposociale rappresentatodalpartito: finoal linguaggioodierno,dovecontanounicamente lavveniredelpaese, lamodernite le sue ineludibilisfide,gliimpegniassuntiaBruxelles,chetoccarispettareaognicosto.

    Anche se le resistenze non sono mancate, la competizione tra personale politico digovernoeuominidapparatoeraimpari.Considerandoilcambiamentosociale,gliuominidiapparato,chenoneranoriuscitiaentrarenellacerchiadegliincarichidigoverno,ochenonavevanovolutoentrarvi,perchaltro era il loromododipensareanche il cleropienodi santuomini, avranno ritenutocheandassero raddoppiatigli sforzi.Mahannoperso la partita, giacch le risorse di cui disponevano erano pi povere di quelle deiconcorrenti. Di sicuro il loro lavoro era poco appetibile per chi riteneva sufficienti lerisorsedelgovernopercorroborareelettoralmenteleproprieambizionidipotere.Finch,quando il party government giunto allapice della sua potenza, i partiti non hannointrodottoilfinanziamentopubblico.

    Anchequestultimocambiamentononavvenutoallostessomodointuttiipartiti.Ipartiti

  • moderati e conservatori, quantunque avessero adottato il modello del partito diintegrazione,eranogiculturalmenteepoliticamentepredispostialiberarsidellamilitanzavolontaria, dellapparato, della dimensione associativa. In pi, essendo apertamentefondatisuistituzionipreesistentilachiesa,leretidinotabili,ecc.chiabitavatalipartitierameno indottoanutrire sentimentidi appartenenza troppo forti.Neipartitidi sinistralevoluzionestatapicomplicata.Maquantunque lasmobilitazionedegliapparatinonabbiaseguitoununicoschema,essahapursempreprodottoeffettisistemici.Leesigenzedelgovernohannofinitopersoffocarequelledellarappresentanza.

    Ad agevolare il cambiamento negli anni 70 altres intervenuta la conversione delpersonalepoliticoaunnuovomododintendereeapplicareilregimedemocratico.Capitapure ai principi, alle regole e alle istituzioni democratici di essere oggetto di continuarevisione.Selultimocambiamentodelmododintenderelademocraziaabbiaprecedutoquello del modo dintendere lattivit politica difficile dirlo. Un primo motivo delripensamento pi recente va comunque attribuito alla stagione dei movimenti collettivi,iniziatanel68.Delegittimandoipartiti,laloroorganizzazione,leloroprocedureelalorodisciplina, imovimenti introdusseronuoveformedazionepolitica lasocietcivile, inprimoluogomaanchenuovimododintenderelavitademocraticaelalottapolitica.Fuuncambiamento,questultimo,cheinteressavagliaderenti,iquadrieidirigentideipartiti,non solo di sinistra, i quali del resto reagirono anche tramite la cooptazione di alcunileaderdeimovimenti,contuttoillorobagagliodiostilitallapparatoeaisuoiriti.Mauncambiamentochepotrebbeavercoinvoltoanche icittadini,daallora,secondoalcuneteorie,divenuti, inragionedelloropielevatolivellodistruzioneeinformazione,menodeferentiepicriticiversolautorit.[74]

    Un secondo motivo di ripensamento della vita democratica e della lotta politica nontroppo coerente col primo, ma sollecitato anche da esso il mondo politico lha trattodalle scienze sociali, che a met anni 70 hanno diagnosticato la cosiddetta crisi digovernabilit, mettendo al centro le responsabilit della politica e decentrando quelledelleconomia. La terapia suggerita per curare la crisi era piuttosto banale: essendo ledemocrazieafflitteda troppo rappresentanzae troppapartecipazione, lacuranonpotevaesserechepiautoritepimajority rule.Neldiscorsoaccademicoeinquellopubblico,colsostegnodelmondoimprenditorialeedeimedia,[75]lademocraziahacoscessatodiessere inclusione dei cittadini, e convivenza tra forze politiche diverse, insediate nellasociet,nellacultura,nellapolitica,chetrovanonelleistituzionipolitichelostrumentoelasede per comporre pacificamente le proprie divergenze. Piuttosto, captando umori datempo diffusi negli ambienti meno ricettivi verso lidea di democrazia prevalente inprecedenza iceti imprenditoriali, icetimedi indipendenti lademocraziasipresoaconcepirla come concorrenza elettorale, finalizzata a produrre stabilit e capacit digoverno.Governarenonsignificapiinalcunmodotrasformare,oanchesolomigliorare,lo stato del mondo, ma divenuta problem solving, legittimato ex ante e sanzionato expostdairisultatielettorali.Atemperareglieccessidiautoritsarebbeprestointerventoilneocostituzionalismo,consacrandoidirittidegliindividuiequellidelleminoranze.[76]

  • Cheglielettoripreminoepuniscanodavveroigovernantilafamosaaccountability[77] una pia illusione. Reagiscono, vero, al ciclo economico, ma lidea che hanno dellepolicies, e che riescono a farsene alla luce delle loro competenze, e dalle informazionimesse a loro disposizione, consentono solo a ristrette minoranze di elaborare giudiziragionatieconsapevoli.Inognicaso,graziealnuovomododiintenderelademocrazia,mutata anche la collocazione dei partiti anzitutto nelle mappe cognitive del personalepolitico. Non solo i rimedi suggeriti per contrastare la crisi di governabilit hannopermessoaipartiti diguardare condistaccoaimovimenti,ma li hannoanche sospinti apercepirsieadesserepercepitinonpicomerappresentanticollettividigruppisocialiorganizzati,ecomedispositividinclusione,benscomeagenziepreposteallapromozioneelettoraledeicandidati.Nonceranemmenopibisognocheipartitiassistesseroiproprieletti una volta entrati nelle assemblee rappresentative. Ormai li si reclutavaadeguatamente preparati. O che apparissero tali. E, naturalmente, linutilit delle grandimacchine di partito era ufficialmente certificata, invitando a alleggerire la struttura delpartito.

    Ci malgrado, quantunque considerevolmente alleggeriti, gli apparati hanno resistito.Resistonoancoroggi,quandoipartitihannocompiutounulteriorelungotrattodistrada.Lultima versione sono i partiti leadership intensive, anzich membership intensive; chesolo occasionalmente si servono pi del lavoro volontario dei militanti; in cui i quadrisono stati rimpiazzati dal personale di segreteria, non senza utilizzare tecniche comeloutsourcing e il contracting out. Lultimo grido della moda pare sia il partito infranchising.[78] Insieme agli apparati, hanno dato prova di una caparbia capacit diresistenza,che,haaffievolitoledifferenzetrapartiti, i lorogruppidirigenti.NonsoloinItalia,lecarrierepolitichedilungocorsosonolanorma:nonbisognalasciarsiabbacinaredalluscita di scena dei premier (e dei candidati premier) sconfitti in Gran Bretagna. Intutti i partiti invalsa inoltre lidea che i politici di professione possano nutrire, comequalsiasiprofessionistachesirispetti,legittimeambizionidicarriera.

    Ma soprattutto cambiata la struttura interna dei partiti. Il partito dintegrazione, comeosservava Michels, aveva come modello lo Stato, che a sua volta aveva avuto comemodello lesercito. Per qualcuno aveva come modello la chiesa. I partiti eredi di quelmodello sono coalizioni instabili, unite da programmi circoscritti e generici, da regoleflessibili,dapocoimpegnativiriferimentiaivalori,dadebolisentimentidiappartenenza,npiprescrittoailoroquadrialcuncomportamentoparticolare:nonsoloscomparsaladiversit comunista, ma nei partiti di sinistra non si osserva neanche pi uno stile dicondottacoerenteconilloroelettoratopopolare.[79]

    Ciascun dirigente di spicco autorizzato a disporre di un proprio seguito di eletti,nazionalielocali,odiaspirantiallelezione,dicuipromuovelacarriera.Glipermessodetenereautonomerisorsefinanziarie,dacondividerecoipropriprossimi;diaccumularecapitali politici in proprio, cos affrancandosi dal capitale collettivo del partito; diintrattenererapportipersonalicoigruppidiinteresse,oleistituzionidellasocietcivile,dacui spesso proviene e dove stato consapevolmente reclutato dal partito. Quando tali

  • rapporti non si hanno, li si stabilisce. Ricostituitisi i mercati politici locali, si spessosviluppato un florido notabilato di ritorno, fondato non sullautorit sociale, bens suicapitali politici accumulati individualmente tramite le cariche ricoperte. In Italiaproliferanolefondazioni,chesonofeudipersonalidiquestooquelleader,finanziaticoncontributi privati. Infine, dal punto di vista degli iscritti, che sono pochi, il partito o opportunitdicarriera,odivenutointermittente.

    Grazie ai media, sono anche cresciuti esponenzialmente i costi della competizioneelettorale, rendendo insufficienti le contribuzionidegli iscritti.Occorrevaperci reperirealtre fonti di approvvigionamento finanziario. La strumentalizzazione delle carichepubbliche e del sottogoverno per finanziarsi si prestava a molte critiche ed eraagevolmentedenunciabiledaipartiticoncorrentiedaimedia.Oltreadiveniresemprepifrequentemente oggetto dellattenzione della magistratura. In pi, il finanziamentopubblicoeragiustificabilesostenendocheessoriducesialepossibilitdicondizionamentoda parte degli interessi organizzati e dei potentati economici, sia i rischi di corruzione.Similiragionisonosicuramentepersuasive.Mailfinanziamentopubblicostatoancheunmodo per emarginare e disattivare lapparato tradizionale, per scoraggiare lingresso diqualcheoutsidersulmercatoelettorale,nonchunpedaggiopagatoallantipartitismo,cheavevaripresoquotanelfrattempo.[80]Ilpedaggio, tuttavia,statomalaccolto,perchicriticideipartitilihannosubitoaccusatidivivereallespalledeicontribuenti.

    In Italia ci si messa pure la richiesta di riscrivere il sistema elettorale. Ma lItalia uneccezione. Quella elettorale una riforma che non sempre stata necessaria per glialfieridellagovernabilitdemocratica.Sesivuoleunadialetticamaggioritaria,sipossonousare inmodonuovo i sistemielettoraliecosavvenuto inmolticasi.Qualchepartitominore pu essere incoraggiato ad abbandonare la partita, o a confluire in un partitomaggiore.Olisipucondannareallirrilevanza.

    Afornireargomentiaggiuntiviallaneutralizzazionedeipartitihaprovvedutolortodossianeoliberale, che detesta i partiti tanto quanto detesta lo Stato. Le affinit elettive con lateoria della crisi di governabilit sono evidenti. Perch non sostituire alla politiquepoliticiennedeipoliticiprofessionaliedeipartitiunapoliticaapolitica,fattadaespertiedaagenzieindipendenti?Il temadelgovernodeitecniciantico,inFranciarisaleaglianniTrentaehaavutosuccessosottoilregimediVichy,perricomparirealfineametanni50,ispirando lavvento della Va Repubblica, che stata a lungo la repubblica degli altifunzionari,seppuraffiliatiaipartiti.[81]InItalialecircostanzelasoliditelettoraledeidue partiti maggiori, il largo vantaggio della Dc hanno ostacolato una similericonversione.Malargomentoaleggiadaquasimezzosecolosututtalapoliticaeuropeaelo stessopersonalepoliticosenealla lungapersuaso.Lo ripetono,perconfortarlo,glispecialisti accademici, lo amplificano i media, qualche parte politica se n appropriatacontroqualchealtra. Incompenso,a lungoandare,pareche la repubblicadei funzionaridoltralpesiadaultimoindeclinoabeneficiodeipoliticiprofessionali.[82]5.Lapretesacrisideipartiti

  • Ilresocontocheprecedesuggeriscediprendereledistanzedaunaformulaoggiparecchioin voga: quella della crisi e del declino dei partiti.[83] Rispetto agli anni dellaricostruzioneedellacrescita,economicaedemocratica,linfluenzadeipartitisiridotta.difficilenegarlo.Grazieallecompetenzeconferiteaistituzionitecnicheenon partisan,eallespansionedellepratichenegozialilacosiddettagovernancetraattoripubblicieprivati, il party government stato ridimensionato. del pari cresciuta linfluenza deimedia sulla pubblica opinione e sullagenda politica. A sua volta, stando a moltisegnali,[84]ilgradimentodelcittadinocomuneneiconfrontideipartitiedellapoliticasensibilmentedeclinato.Masonoquestimotivisufficientiperusareilterminecrisi?

    Una spiegazione almeno altrettanto plausibile che i partiti abbiano al contrarioaggiornato il lorobusiness, la lorooffertapoliticae le loro tecnicheproduttive, tanto inrisposta a sollecitazioni esterne, quanto coerentemente con le caratteristiche sociali deiloro addetti, dei loro interessi, delle loro mappe cognitive, segnate dallortodossianeoliberale e da unidea leaderista e manageriale della democrazia. Le ristrutturazioniproduttive sono sempreoperazionidelicate, conflittuali., problematiche, che sconcertanogliaddettiallaproduzionenonmenodellalaclientela.Ipartitinonhannofattoeccezione.Talora la loro ristrutturazione fallita,mapi spessoha funzionato.Moltipartitihannotenuto il loro nome, curando di preservare qualche continuit, per non disorientare imilitantieglielettori.[85]Altrevoltehannoprovatoapersuadereelettoriemilitantidellanecessit di un nuovo inizio con lintento di rimotivarli, e magari di allargare lutenzaelettorale. La disputa sempre stata accesa, anche quando si provato a tenerla sottotraccia.Comunquesiaandata,tuttavia,nonsonocomparseallorizzontedemocraziesenzapartiti.

    Ladistinzioneschematica.Perlungotempoipartitihannoperseguitoleloroambizioniequindihannopuntatoaaccumulareconsenso,elettoraleenonsuscitandodomandaeservizi di rappresentanza, nonch alimentando la coesione sociale. E venuta quindi lastagioneincuiipartitisisonoprocacciaticonsensoelettoraleattingendoallerisorselorooffertedallecarichepubblicheegiriducendolaloroazionecoesivaedirappresentanza.Daultimoquestultimadivenutavaghissimaequellacoesivasvanita.Disicuroipartitiinvestonomoltissimoinmarketing,maconessorappresentanoinprimoluogosestessi,ein special modo i loro leaders, avanzando promesse generiche di stabilit e efficienza,nonchdimoralizzazionedellapolitica.

    Nella ristrutturazione dei partiti va incluso laggiornamento o la modernizzazione delle regole di funzionamento dei regimi democratici alla luce del nuovo mododintendere la democrazia che invalso nel frattempo. Nel mondo, e allepoca, in cuierano sorti i partiti, la lotta politica era retta da regole formali e informali cheincentivavano i partiti medesimi a suscitare e esibire coesione sociale, pretendendo delpari politiche redistributive e egualitarie. A lungo andare, varcata la soglia del potereesecutivo,[86]gliaddettiprofessionaliaipartiti,cuiormaicompetevascrivere,aggiustare,confermare le regole democratiche, hanno modificato tali regole, cancellando i vecchiincentivi e per suscitarne di nuovi di segno opposto. Ovvero, hanno rivisto le regole in

  • modotalecheleimpresepolitichepotesserofarprofittiinaltromodo.

    Ilfinanziamentopubblicorientraincodestariscritturadiregole,insiemeallarevisioneinchiave maggioritaria della competizione politicoelettorale. Secondo Norbert Elias, ognilotta di concorrenza tende inesorabilmente al monopolio, anche se non necessariamentequalcuno lo consegue.[87] I partiti non fanno eccezione. Ciascuno, mirando ad avere lameglio sui concorrenti, si risolto ad applicare la ricetta consigliata dai teorici dellagovernabilit e insieme hanno manipolato principi e regole democratici. Da buonidemocratici, non potevano cancellare ogni concorrenza, ma lhanno limitata. Perconseguire il potere, con le nuove regole non importa pi fidelizzare lelettorato, epersuaderlo a sostenere il partito elezionedopoelezione,nazionaleo locale che sia, e acondividernelazionedigovernotraunaconsultazioneelaltra.Bastaattrarredivoltainvolta quella modesta percentuale di voti che decide la vittoria di un partito o dellaltro.Scontata la fedeltdeglielettori,odigranpartediessi, ipartitidigovernodevonosolocurarsi di attrarre una quota di elettorato fluttuante di astenuti. Certo, da alcuni decennilelettoratofluttuantesivaallargandoelastensioneincrescita.Maipartitinerisentonotuttinellamedesimamisura.Equindi,ildannoalmomentolimitato.Restadachiedersisefossedavveroinevitabilechepercontinuareaperseguireleloroambizionidiprofitto,ossia di potere, i partiti dovessero aggiornare il loro businness, e ridefinire regole eincentivi, in modo cos radicale, confortevolmente accomodandosi tra gli organi delloStatoetraipubbliciservizi.[88]

    Allorch le scienze sociali hanno cominciato a rilevare il declino della partecipazionepolitica e elettorale e interpretare la crescita della partecipazione associativa nei ranghidella societ civile come conseguenze del cambiamento sociale e culturale, era proprioovviodarneper scontata lanecessiteconcludereche ilmodellodelpartitodimilitantiaveva fatto il suo tempo? Perch non immaginare che i partiti potessero adottare formeinnovativeemagarimenosubordinatedipartecipazione?Infondo,qualchetentativofufatto,peresseresubitoabbandonato.Perch,insecondoluogo,ipartitidisinistranonsisonopremunitidalla trasformazionesociologicadel loroelettorato tradizionaleedunquedalle conseguenze della partita di potere che stava disarticolando il lavoro dipendentetramitelenuovetecnologie?Nellatecnologianonvinulladifatale.E,disolito,quellache si adotta, non prescelta per caso. Chi dice, in terzo luogo, che i partiti dovesserosottomettersiaimediacomehannofatto?

    Imediaeipartitisistrumentalizzanovicendevolmente.[89]Isecondinonsonovittimedeiprimi.Hannosolodecisodiprivilegiarlicomestrumentodicomunicazione.Nessunpartitotuttaviastatoobbligatoasubiregliimperatividellaudience,asaturareletrasmissionidientertainment, a scegliere i leaders in base alla loro capacit mediatiche e alla loropropensioneasemplificare,ntantomenoaddaccettarelesibizionedellavitaprivata.[90]Infondo,sisarebbepotutocompetereconchiutilizzavaimediacercandoaltretecniche,outilizzandoimediaaltrimenti.Letvcommercialipotevanoesserecontenuteafavoredelservizio pubblico. Nei messaggi si potevano valorizzare il lavoro di squadra, lacompetenzadeicandidati,leragionielefinalitdellepolitiche.Perquantovisianofasce

  • larghissimedielettoriprive,ocarenti,dicompetenzapolitica,quasinessunonemancadeltutto. Perch non trattare i cittadini da adulti e usare i media semmai per accrescerne illivellodiinformazioneecompetenzapolitica?

    Aristrutturazioneavvenuta,ancheseconcriteridiversi, ipartitiseguitanoaselezionare,filtrareesocializzare ilpersonalepolitico. I loroprogrammi,benchvaghienon troppoattendibili, cos come le promesse fatte agli elettori, ne orientano lazione di governo non vero che chi governi sia indifferente, quantunque i governanti condividanolortodossia neoliberale e sono i partiti ad assumersi pubblicamente la responsabilitdellesceltepolitiche.Sonolorochemettonolafaccianellazionedigovernoechepaganoi costi delle scelte impopolari o delle aspettative deluse. Di questi tempi, loro e i loroesponenti, pagano anzi costi molto alti per una crisi politicofinanziaria di cui sono iresponsabili pi indirettamente che in maniera diretta. Restano indiscussi protagonisti,insomma,dellavitapolitica.Salvopercidefinirelacrisiunacondizionecongenitaperipartiti, i cui equilibri sono sempre in divenire, c dunque motivo di ritenere che chiannuncialacrisideipartitidiquestooquelpartitoodituttiipartitistasologiocandounapartita,lacuipostaunulteriorecontenimentodelruolodeipartiti,oilpoteredentroun partito. Quel che singolare ma forse solo ovvio che quasi nessun politicoardiscanegarelacrisi.Ipoliticipreferisconofarnepiuttostodelladenunciadellacrisiunarisorsa politica. Pure da questo punto di vista la politica italiana offre amplissimomaterialeallosservatore.

    Adichiararelacrisideipartitisonoattoripolitici,ovviamente,anchesenonpartiticidipidiversaestrazione.Visonouominidipartito,chesifannolargodentroilloropartitopromettendodiriformarlo,rinnovarlo,eperfinodirottamareisuoiattualigruppidirigenti.Altri uomini di partito coltivano in talmodo i loroprogetti di aggiramentodel propriopartito, o di tutti i partiti. Vi sono partiti minoritari che, criticando i partiti come tali,sperano di guadagnare consensi. E partiti maggioritari che vogliono liberarsi deiconcorrentiminori,sostenendochecisonotroppipartiti.Fuoridaipartitivisonoinveceintellettuali o esponenti della societ civile, che non risparmiano discorsi critici eedificanti, senzaltro fondati, perseguendo anche loro ambizioni di potere. Vi sono igrands commispubblicicheaspiranoaruolidigoverno.Evisonogli imprenditori,benlietidi scaricare sullemanchevolezzedellapolitica le loro responsabilit.Nmancano imedia,iquali,oltrechelucraresullospettacolodellacrisideipartiti,tendonoainfluenzarelapoliticaavantaggiodichilicontrolla.

    La critica della politica e dei partiti, la denuncia della loro crisi e di quella dirappresentanza, di legittimazione, di partecipazione sono del resto temi antichi ericorrenti.Gliimprenditoridimoralitpubblicasonosempreesistiti.[91]Lantipartitismoodierno,comelantiparlamentarismo,unpartito,ounacostellazionedipartiti,chenonconcorrealleelezioni,mache,purproponendolaretoricadellempowerment,datochelademocrazia divenuta indiscutibile, comunque si adopera a favore di una democraziasenzapartiti,chepuessereademocraticaoiperdemocratica.[92]

  • In Italia ilmoralismoantipartitico tornaprezioso anchenelladisputa sulla riformadelleistituzioni, i cui sostenitori, per rimediare ai difetti attribuiti ai partiti e al partygovernment, prevedono pi concentrazione dellautorit, pi personalizzazione dellapolitica e, aprimavista,menodisponibilit adare ascolto agli interessiparziali: guardacaso quelli delle fasce pi deboli della popolazione. Dal pari, il moralismo antipartiticolegittima nuove forme di ospitalit offerta dai partiti ai cittadini tramite le campagnediscrizione,leproceduredeliberativeinterne,leapertureallasocietcivileoleprimarieper scegliere i candidati.[93] Ma non , questultima, unospitalit disinteressata einnocente.Anche senonmancanodiprodurre risultati inaspettati, leprimarie in specialmodo convengono ad alcuni e non convengono ad altri. Mentre da vedere se, comesostengonoifautoridelleprimarie,legradiscanorealmenteicittadini,chesiaffollanoaiseggieesprimonoleloropreferenze,osesololeutilizzinosperandodiessereascoltatiedicontare.Sarebbesuperficialesostenerecheleprimarie,elealtreformediaccoglienza,siano espedienti e nullaltro.[94] Ma sta di fatto che, una volta concluse le primarie eincoronato il leader di turno, i partiti se ne tornano ai loro riti, e seguitano ad apparireinospitali,dinuovocongravescapitoperlalororeputazione.Quantitracoloroche,dopoessersimessi in codapervotare alleprimariedelPd, sentendosidelusi, si sonoastenutialleelezioniohannovotato5Stelle?Sarebbeinteressantescoprirlo.

    Un giorno, come tutte le cose umane, i partiti finiranno. Ma difficile a tuttoggiconcludere che i partiti sono al capolinea. Sono, lo si detto, molto attivi e gli elettoriancora liutilizzanopersituarsinellospaziopolitico.Soprattuttoper, ipartitimacinanoottimiprofittidipotere.[95]MagaricomecapitainItaliacilvezzodinonchiamarlipi partiti. Ma tali essi restano. Possono non piacere a qualcuno, e anche a molti. Macriticaenongradimentodipersnonsonounsegnodicrisi.Nbisognalasciarsitroppoimpressionare dal caso italiano. Appena ci si affaccia oltre la cintura alpina, dove si fapoliticainmanieramenoturbolenta,nonmancanoconfermedivitalitdeipartiti,anchesequestononsignificacheconducanovitafacile.Ancheperchlapurriuscitarevisionedelbusinessnonmancadiinconvenienti.

    Ilprimoinconvenienteperlappuntolapersistenteimpopolaritdeipartiti.Qualechenesialaragione,fermarestanellimmaginariocorrentelideachepoliticaabbiaabbandonatoi cittadini. E che i cittadini abbiano abbandonato la politica. I dati di sondaggio,lastensionismocrescente,lacosiddettavolatilitelettorale,ilvotoperipartitidiprotesta,invocati per confermare tale reciproco abbandono, non offrono segnali univoci. Ledifferenzedaunpaeseallaltro,eentrounostessopaese,sonoconsistenti.Ilmalcontentocolpisceipartitiinmisurediverseepureleoscillazionineltemposonosignificative.Glielettori che scelgono i partiti convenzionali sono ad ogni buon conto pi numerosi diquellichelirifiutano.

    Ci che in compenso evidente il successo che incontrano i partiti che, mentredemagogicamente inneggianoalpopolosovrano,esasperando ildiscreditodellapolitica.Ed in special modo temibile la nuova variante di ideologia reazionaria impastata dinazionalismo, localismo, mitizzazione del passato, xenofobia e antipolitica con cui

  • condiscono le loro parole i partiti cosiddetti populisti. Non detto che i loro elettoricondividanotaliparole.Potrebberobenissimousareilvotopopulistasolofaute de mieux:onde testimoniare il proprio malcontento. Ridottesi la possibilit di testimoniarloaltrimenti,giacchleelezioniprevalentementecostringonoaduesolescelte,ancheilvotopopulistaunaformadiprotesta.Senonche, ilrazzismodotatodiunoscuracapacitseduttiva: i confini tra tolleranza, fastidio, insofferenza e odio sono molto pi facili daridisegnarediquantosipensi.[96]

    Il terzo inconveniente che i partiti hanno cessato di operare quali corpi intermedi,ravvicinando governanti e governati, oltre ad aver smesso di produrre effetti egualitari.Naturalmenteopinabilecheatuttiquestiappaianoinconvenienti,ma,perchiabbiaunacertaideadidemocrazia, losono,emoltoserio.[97]Nondeltuttosconnessodaunaltroinconveniente, che lindebolimento dei partiti e della politica rispetto agli attori nonpoliticichecontendonoloroilgovernodellavitacollettiva.

    Seilbusinnessdeipartitivamegliodiquantosiracconti,ilpersonalepoliticomessoingravidifficoltdaaltriattori,ovverodaclorochedetengonoingenticapitalieconomiciesimbolici:lafinanza,inprimoluogo,eleistituzionisovranazionali.Ancheaquestolivello una lotta spietata per il monopolio in corso da sempre. La riforma in chiavemaggioritaria dei regimi democratici che anche in Italia stata applicata, seppur inmanierasgangherata[98]haconseguitounesitoparadossale.Rafforzatadalleproceduredinvestituradiretta,lapoliticastataperalcontempospossessatadellerisorseuntempoconcentratenelloStato,nellepubblicheamministrazioni,nelleimpresepubbliche,dispersio mortificati dalle politiche di privatizzazione e deregulation e dal New PublicManagement. In pi, venuta a mancare alla politica la sua risorsa pi originale e pipotente, che era lazione collettiva, incoraggiata dalla promessa di effetti egualitari, concuiessae ipartitieranoriuscitiacreareserigrattacapiai loroconcorrenti.LapochezzadellariformasanitariadiObamacontieneunimportantissimalezione.Quandositrattadipromuovereunapolicysgraditaalbig businessledirigenzeelettivenonsonoingradodisuscitare consenso intorno a s, o comunque di renderlo visibile e politicamenteinfluente.[99]

    Laparalisidellapoliticadel tuttocoerentecoidettatidelneoliberalismoeamoltiessanon appare affatto un inconveniente. Non a caso il big businnes in prima filanellalimentarelacriticadeipartitieneldichiararnelacrisi.Perquantobenremunerata,dubbioinvecechelaparalisisiagraditaalledirigenzepolitiche,memoridibenpigloriositrascorsi. Proprio qui possiamo pertanto ravvisare una possibile opportunit dicambiamento.Chelinsoddisfazionedelledirigenzepolitichenelloroinsiemesiamoventedi una nuova ristrutturazione produttiva dei partiti non detto, n se ne avvertono lepremesse. Ma essa non per nulla da escludere. Ove tale ristrutturazione avesse luogo,essa implicherebbe, c da aspettarselo, un cambiamento profondo e complessivo deiregimidemocratici.

    Ma forse la stessa fallimentare condizione in cui versano le democrazie e le societ

  • occidentali,congradazionialquantodiverse,masenzaesclusioni,testimoniatadallacrisifinanziariaechehaeffettiintuttoilpianetaaoffrireunostimoloalcambiamento,cheprestootardiavverr,benchnonsappiamoinqualedirezione.Tuttopusuccedere,perilmeglioeperilpeggio.Traquelchepossonosuccederecpurelinvenzionedaqualchepartediunmodellodipartitopiaccoglienteverso i cittadiniechepromuovapolitichemenoavareverso lagranmaggioranzadi essi.Visto che ilmercatopoliticoelettorale dominatodaimpresepolitichechedisdegnanolacoesionesociale,nonmancaspazioperinventarne una che rinnovi il prodotto e magari riscuota tanto successo da invogliare iconcorrenti.[100]Pudarsichecoesionesocialenonsiapirichiestadallutenza,magariperchlindividualismoneoliberalehamutatoisuoimodidipensare.Manonsappiamo.Pudarsiinvecechelinnovazionegiungadallesterno.Lebarrieredingressoalmercatopoliticosonoalte.Macomelehannovarcateipartiticosiddettipopulisti,ovverolanuovadestra reazionaria la cui crescita andrebbe tenuta docchio con meno superficialit: sivedano le ultime elezioni austriache e norvegesi e i preoccupanti sondaggi sugli umoridellelettoratofranceseperchnondovrebberiuscirciqualcunaltro?Pervederecosanesardeipartiti,dellademocraziaedituttinoi,cirestasolodaaspettare.

    [1]M.Weber,Lapoliticacomeprofessione,inIl lavoro intellettuale come professione,Einaudi,Torino(1919)1948.

    [2]J.Bryce,The American Commonwealth,NewYork,Cosimo,(1888)2007.

    [3]M.Ostrogorski,La dmocratie et lorganisation des partis politiques,CalmannLvy,Paris,1902.Elaversioneabbreviatadellopera.

    [4] Per una ricostruzione e riflessione sui partiti americani, sulla loro parabola e suldibattitointornoadessi,sirinviaaA.Testi,Trionfo e declino dei partiti politici negli StatiUniti, 18601930,Otto,Torino,2000.Laletteraturaamericanaricchissima.Pertutti,M.Shefter, Political Parties and the State. The American Historical Experience, PrincetonUniversityPress,Princeton,1993.MaancheM.Calise,Governo di partito. Antecedenti econseguenze in America,IlMulino,Bologna,1989.

    [5]Unadefinizionediparty governmentdigranlungaprecedentequelladiM.Shefter,op.cit.,sitrovainE.E.Schattschneider,Party Government,Holt,Rinehart&Winston,NewYork,(1942)1967.

    [6]LadefinizionediS.Neumann,TowardaComparativeStudyofPoliticalParties,inId. (ed.), Modern Political Parties: Approaches to Comparative Politics, University ofChicagoPress,Chicago,1956.

    [7]LeriflessionidiR.K.Merton,inTeoria e struttura sociale,IlMulino,Bologna,1966,pp.117133.

    [8] Specificamente E. Melchionda, Alle origini delle primarie. Democrazia e direttismo

  • nellAmerica dellet progressista,Ediesse,Roma2005.

    [9] J. A. Schumpeter, Capitalismo, socialismo, democrazia, Comunit, Milano 1962(1942),pp.2701.

    [10]M.Calise,op. cit.

    [11] .E.E.Schattschneider,Il popolo semisovrano. Uninterpretazione realistica dellevita politica in America(1960),Ecig,Genova,1999,pp.3031.

    [12] A proposito di modelli: laltra pratica con cui i Repubblicani hanno messo in grandifficolt iDemocratici ilgerrymandering,ovvero il ridisegnodeicollegia lorousoeconsumo. Si vedahttp://www.nybooks.com/articles/archives/2013/sep/26/strangleholdourpolitics/?page=1.RingrazioGiuseppeDiPalmaperavermelosegnalato.Cosvalademocraziaanchenellemigliorifamiglia!

    [13] R.Michels,La sociologia del partito politico, IlMulino,Bologna,1966(1911),p.490

    [14] G. Roth,