demenza di alzheimer e demenza fronto … · obiettivi della neuropsicologia nella diagnosi...
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DEMENZA DI ALZHEIMER E
DEMENZA FRONTO-TEMPORALE
la valutazione neuropsicologica nella
diagnosi differenziale
Camillo MarraClinica della Memoria
Università Cattolica del Sacro CuoreRoma
Lamezia Terme 24.11.2014
La diagnosi della demenza e dipendenza dal periodo
storico
Fase preterapeutica (fino al 1996)Identificazione delle forme reversibili e reversibili di demenza
Fase terapeutica: (1996-......)Introduzione dei farmaci ChEi e necessità di identificare laDemenza di Alzheimer e distinguerla dalle altre forme di Demenza.Necessità di individuare pazienti con disturbo cognitivo senzademenza (Mild Cognitive Impairment) a rischio di evoluzione
Fase dei markers: (2007-....)Possibilità di individuazione di patologia amiloidea in vivoIntroduzione di farmaci potenzialmente ‘disease modifying’ epossibilità di intervento in fase premorbosa. Possibilità diprevenzione primaria?
Affidabilità del test neuropsicologico nella diagnosi differenziale di demenza
1. Rapporto stretto tra distribuzione delle lesioni e funzioni cognitive compromesse
2. Un profilo neuropsicologico peculiare si mantiene solo nelle fasi iniziali di malattia
3. Una valutazione cognitiva completa deve essere in grado di esaminare tutte le principali funzioni cognitive mnesiche, gnosiche, prassiche, attentive e linguistiche
Lo studio dei profili quantitativi e qualitativi di compromissione neuropsicologica nasce dalla possibilità di correlare (almeno nelle fasi iniziali di demenza) la lesione di specifici
network neuronali con specifici pattern di compromissione cognitiva
Assunti teorici nell’interpretazione del test neuropsicologico
Obiettivi della Neuropsicologia nella Diagnosi differenziale delle diverse forme di demenza
• L’analisi neuropsicologica del deterioramento intellettivodeve identificare non solo i parametri che consentono di porreuna diagnosi di ‘demenza’, ma soprattutto identificare quelliche permettono di distinguere fra di loro le varie formecliniche di demenza.
• L’assunto teorico è che, almeno nelle prime fasi di esordiodella sintomatologia la localizzazione delle lesioni è diversanelle principali forme cliniche di demenza, per cui, i disturbineuropsicologici e comportamentali, su cui si basa la diagnosidifferenziale cambiano in funzione della localizzazionelesionale
È possibile distinguere dei profili
neuropsicologici di compromissione in
grado di identificare le varie forme di
demenza?
Considerazioni
Assenza del riscontro neuropatologico nella maggior parte
degli studi clinico neuropsicologici
Assenza di un criterio oggettivo sui dati di neuroimmagine
sugli studi effettuati prima del 1990-1992.
Impossibilità a registrare i dati su popolazione continue di
soggetti: problema degli scarti
Difficoltà ad esaminare gruppi di pazienti con stessa
gravità clinica globale in assenza di un criterio oggettivo di
valutazione cognitiva globale
Assenza di attenzione fino al 1992 alla diagnostica
preclinica dell’AD.
Necessità di definire il disturbo cognitivo precoce in
assenza di demenza
• Benign senescent forgetfulness (Kral 1962)
• Age associated memory impairment - AAMI (National Institute of Mental Health, 1986)
• Age associated cognitive decline (International Psychogeriatric Association, 1994)
• Cognitive impairment no dementia - CIND (Canadian study of Health and aging (1997)
• Mild Cognitive impairment (Petersen, Ach of Neurology, 1997)
Mild Cognitive Impairment (MCI)
MCI due to AD and prodromal AD
(Petersen ,2014)
Indicatori neuropsicologici di predizione e conversione
delle forme prodromiche di Alzheimer (Mild Cognitive
Impairment)
Markers neuropsicologici diagnostici della malattia di
Alzheimer rispetto ad altre forme di demenza
Individuazione dei marker neuropsicologici indicatori di
rapidità di progressione della demenza
Marker neuropsicologici di demenza in fase prodromica e marker neuropsicologici di progressione
Localizzazione tipica delle alterazioni
neuropatologiche nella malattia di Alzheimer
(Braak and Braak, Acta Neurol Scand, 1993)
La AD si caratterizza da un deficitstrutturale iniziale in sede ippocampalee da un deficit funzionale che interessaanche il precuneo
I soggetti MCI che convertiranno ad ADrispetto a coloro che non convertono sicaratterizzano per un prevalente deficitstrutturale ippocampale e parietale
Organizzazione dei Sistemi di Memoria
Memoria a
breve termine
Memoria a
lungo termine
Verbale Visiva Verbale Visiva
Implicita
procedurale
Esplicita
dichiarativa
Episodica Semantica
Apprendimento di procedure
Word stem completion
Facilitazione
Condizionamento
Linguaggio
Conoscenze
enciclopediche
Anterograda Retrograda
Il Circuito di Papez
Malattia di Alzheimer
Differenziazione “quantitativa” del deficit di memoria nelle diverse
forme di demenza:
ovvero l’AD come demenza “amnesica”AD FTD-fv LBD VD
Età/Scolarità/Sesso 69/12/M 59/8/F 71/17/M 70/8/M
MMSE 21 25 20 22
CDR 1 1 1 1
Memoria dichiarativa:
Lista correlate: recall immediato
Lista correlate: recall differito
Breve racconto: recall immediato
Breve racconto: recall differito
Fig. Rey: riproduzione immediata
Fig. Rey: riproduzione differita
21
2
3
2.5
6
5
35
5
6
5.2
12
9
29
3
4
3
9
7
31
4
5.5
5
12
10
Funzioni esecutive:
WCST: categorie
WCST: errori perseverativi
TMT A
TMT B
TMT B-A
Fluidità verbale fonologica
4
12
105
210
105
19
2
22
70
270
200
10
4
18
110
330
220
16
3
15
98
350
252
14
Limiti della differenziazione “quantitativa” :
ovvero quando anche i dementi non AD sono “amnesici”
AD FTD-fv LBD VD
Età/Scolarità/Sesso 69/12/M 62/5/F 78/18/M 76/8/M
MMSE 21 22 19 20
CDR 1 1 1 1
Memoria dichiarativa:
Lista correlate: recall immediato
Lista correlate: recall differito
Breve racconto: recall immediato
Breve racconto: recall differito
Fig. Rey: riproduzione immediata
Fig. Rey: riproduzione differita
21
2
3
2.5
8
5
25
3
5
4.2
7
6
22
3
3
3
7
5
22
4
4.5
3.5
10
6.5
Funzioni esecutive:
WCST: categorie
WCST: errori perseverativi
TMT A
TMT B
TMT B-A
Fluidità verbale fonologica
4
12
105
210
105
19
2
18
84
300
216
13
3
21
90
300
210
19
2
18
105
325
220
16
Test delle 15 parole di Rey
Malattia di AlzheimerPrimacy effect Recency effect
Malattia di AlzheimerRecency effect
Il fenomeno del closing-in rappresenta la tendenza
a effettuare un compito di copia in tutto o in parte
sovrapposto al disegno stimolo
È un fenomeno osservato soprattutto nell’AD
rispetto al VD
(Gainotti et al , 1989; Yong Tae Kwak – BMC Neurology 2006)
Rappresenta un marker evidente
soprattutto nelle fasi lievi-moderate
dell’AD in stretto rapporto al deficit
aprassico
Presente anche nella FTD senza
rapporto con il deficit aprassico
Markers Neuropsicologici di Malattia di Alzheimer
Markers neuropsicologici nelle varie forme di demenza
PSP PD PDC AD MID K -W
Learning 3.8 4.7 4.4 4.2 4.0 2.20 p=n.s.
Rate of Decay 57.6 59.1 72.5 32.8 78.6 35.25 p<.001
Absolute Decay 2
/14
0
/26
0
/35
23
/49
1
/43
66.9
Pearson's chi2
p<.0001
Primacy 7.6 9.6 9.3 5.4 9.9 27.28 p<.001
Recency 9.4 10.6 8.9 10.2 8.05 4.09 p=n.s.
Intrusions on free recall 1.2 2.6 5.1 6.3 1.7 45.6 p<.001
False alarms on Recog. 2.6 1.3 6.4 9.7 2.1 60.74 p<.001
Absurd responses Raven 0.5 0.6 0.9 2.02 0.3 19.52 p<.001
Closing-in 1
/14
1
/26
0
/35
15
/49
3
/43
28.4
Pearson's chi2
p<.001
Gainotti et al, 1999
Number of pathological markers in normal controls , Alzheimer patients (AD), non Alzheimer
demented patients including or not-including PDC (non-AD; non AD-PDC)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
0 1 2 3 4 5 6
Number of pathological markers
Pe
rce
nta
ge
of
su
bje
cts
Controls
non-AD-PDC
non-AD
AD
Cut off >1
Specificity = 77%
Sensitivity =88%
Withouth PDC group
Specificity = 87%
Sensitivity = 88%
Aree sensoriali associative dei lobi
parietale, temporale e occipitale
Encoding
Aree mesio-temporali
Storage
Lobi frontali
Encoding elaborativo
Retrieval strategico
Cerebral cortical areas involved in long-term declarative memory functioning
Lekeu et al 2003 ADAD
Amnesia “mesio-temporale” Amnesia “frontale”
Consolidamento deficitario della traccia mnesica
Deficit di encoding elaborativo e/o di
retrieval strategico
Paradigma di Grober-Buschke
Codifica categoriale “assistita”di una lista di 16 figure di oggetti concreti
Tre trial di free recall immediato…
….. ognuno seguito da un cued recall categorialeper le parole non rievocate
Un trial differito (30 min.) di free recall…..
….. seguito da un cued recall categorialeper le parole non rievocate
L’ipotesi è che i pazienti con AD (anche in fase preclinica) si giovino meno di soggetti con
deficit di memoria non-AD della disponibilità di cued di recall dopo una
codifica assistita del memorandum
Apprendimento codificato di 12 figure
-Free recall
-Cued recall
Ripetuto tre volte
-Delayed free recall
-Delayed cued recall
Per la prima volta viene definito uno specifico task mnesico potenzialmente patognomonico di identificare un la patologia tipo AD
Marker di presentazione neuropsicologica
e nuovi criteri diagnostici della Malattia di Alzheimer
0
5
10
15
20
25
I II III Dif I II III Dif
Nu
mero
paro
le r
ievo
cate
NCs AD VD FTD
Carlesimo GA. et al. Neuropsychol Rev 2011,
Dubois et al.2010
Presentazione neuropsicologica e progressione classica della Malattia di
Alzheimer
Mendez et al. 1990, Neurology Locascio et al. 1995, Archives of NeurologyCaine and Hodges 2001, Neuropsychology Carter et al. 2011, Int J Geriatric Psychiatry
memoria gnosia
esecutivo
visuospaziale
semantica prassia
Staging neuropsicologico della malattia
Evidenze neuropatologiche e cliniche
HYPPOCAMPAL SPARING
Prevalenza neocorticaledelle tangles e placche
Prevalenza giovanile
M/F = 1:1
TYPICAL AD
Prevalenza ippocampaledelle tangles e placche <25%
in sede corticale
M/F = 1:2
LIMBIC PREDOMINANT
Prevalenza ippocampale e
limbica di tangles e placche
< 5% in sede corticale
Prevalenza senile >70
M/F = 1:3
Esordio neocorticale linguistico
Afasia logopenica
Polimorfisimo clinico della PPA
Varie consensus (Gorno Tempini -2004,2010) hanno portato alla identificazionefenotipica di tre forme principali nel 2011
- Forma agrammatica
- Forma semantica
- Forma logopenica
Spettro neuropatologicoPPA
Analisi autoptica su 23 pazienti affettida PPA
Il numero di NFT nelle aree del girofrontale inferiore e del girotemporale superiore sono uguali neiPPA/AD e in un gruppo AD dicontrollo.I pazienti AD mostrano NFTs maggioridei PPA/AD in altre aree consideratenello studio (entorinale, parietalesuperiore, frontale superiore)
La gravità della sintomatologia non ècorrelata al gravità della patologia ADriscontrata.
LPA
Esame del Linguaggio per la diagnosi di PPA
• Analisi quantitativa/qualitativa della produzione
• Denominazione e comprensione di parole singole
• Ripetizione di frasi
• Comprensione di frasi sintatticamente complesse
• Fluenza verbale, memoria fonologica
Profilo della compromissione linguistica nelle tre
forme di PPA
Comprensioneparole singole
Denominazioneoggetti
Comprensionesintattica
Produzionesintattica
Ripetizioneparole
Ripetizionefrasi
Fluenza verbale/ Speech rate
Forma Agrammatica ++ + +/- -- + + --
Forma
Semantica -- -- +/- ++ ++ ++ +
Forma
logopenica ++ +/- + +/- +/- -- -
Esordio neocorticale posteriore
Posterior Cortical Atrophy
Posterior Cortical Atrophy
Prevalenza ed Incidenza sono invalutabili per l’assenza di criteri diagnostici condivisi
AD con presentazione visuo-percettivo 5% o con aprassia costruttiva 3%
(Snowden et al, Cortex 2007)
Esordio giovanile
Non differenza di prevalenza nei due sessi(Mendez et al, Demen Geriatr Cogn Disord 2007)
Costellazione neuropsicologica della PCA
•Compromissione visuopercettiva e visuospaziale
•Aprassia costruttiva
•Sindrome di Balint: simultaneoagnosia,
aprassia oculomotoria,
atassia ottica,
agnosia spaziale
•Sindrome di Gerstmann: acalculia
agrafia
agnosia digitale
disorientamento destra sinistra
•Deficit percezione spaziale
•Deficit percezione oggetti: afasia ottica
•Deficit percettivi basali: forma
colore
movimento
localizzazione statica nello spazio
•Alessia
•Disturbo orientamento parti del corpo
Forma biparietale
Forma occipito temporale
Gli studi clinici ed analisi di cluster falliscono ad individuare delle specifiche sottoclassi ed esistono ampi overlap tra le tre modalità di presentazione
Sottocategorie di PCA
Costellazione neuropsicologica della PCA
Forma biparietale
Compromissione visuopercettiva e visuospaziale
Aprassia costruttiva
Sindrome di Balint: simultaneoagnosia,
aprassia oculomotoria,
atassia ottica,
agnosia spaziale
Sindrome di Gerstmann: acalculia
agrafia
agnosia digitale
disorientamento destra sinistra
Deficit percezione spaziale
Deficit percezione oggetti
Deficit percettivi basali: forma
colore
movimento
localizzazione statica nello spazio
Alessia
Disturbi orientamento parti del corpo
Costellazione neuropsicologica della PCA
Forma occipito temporale
Compromissione visuopercettiva e visuospaziale
Aprassia costruttiva
Sindrome di Balint: simultaneoagnosia,
aprassia oculomotoria,
atassia ottica,
agnosia spaziale
Sindrome di Gerstmann: acalculia
agrafia
agnosia digitale
disorientamento destra sinistra
Deficit percezione spaziale
Deficit percezione oggetti
Deficit percettivi basali: forma
colore
movimento
localizzazione statica nello spazio
Alessia
Disturbi orientamento parti del corpo
Crutch SJ et al , Lancet Neurology, 2012
Afasia primaria progressiva
Forma logopenicaAtrofia corticale Posteriore
Esordio neocorticale anteriore
Esordio comportamentale
Circa il 9 % dei pazienti diagnosticati come bvFTD presentano patologia AD al
riscontro autoptico
Alladi et al., Brain, 2007
Tra tutte le forme atipiche di AD con conferma istopatologica, le forme ad
esordio comportamentale sono il 23% e vengono generalmente confuse con
bvFTD Basala et al., Neurology, 2011
Non esistono osservazioni sistematiche in grado di differenziare i sintomi
comportamentali che caratterizzano AD e bvFTD. In genere gli AD sono più
compromessi nelle prove mnesiche ed esecutive sin dall’esordio
Jenner et al., Behav Neurology, 2006
Pazienti AD ad esordio frontale e bvFTD, confermati autopticamente, sono
indistinguibili all’FBI anche a livello di singoli item della scala
Woodward et al., Int J Geriatric Psychiatry, 2010
Esordio Corticale Focale Sindrome Cortico Basale
a) Aprassia monolaterale e sintomi extrapiramidali (rigidità, bradicinesia, tremore).
b) Impegno Corticale: arto alieno; perdita sensibilità discriminativa, emineglect, deficit
. visuopercettivi, mioclono/distonia monolaterale.
Inclusione di paralisi dello sguardo, disturbi linguistici e comportamentali in overlap con
altre Tau pathologies Armstrong et al. Criteria 2013
Alladi et al Brain, 2007
Analisi di cluster su 127 pazienti
con esordio tipico ed atipico di AD
effettuata a 0-6-12-18-24 mesi
Clusters
Mnesico, Esecutivo, Aprassico, Visuopercettivo, Linguistico,
Comportamentale
I 6 cluster rimangono stabili nelle 5 osservazioni successive
Pazienti identificati dall’analisi di cluster
Inquadrati dallo stesso cluster 2 volte: 86%
Inquadrati dallo stesso cluster 3 volte 49%
Inquadrati dallo stesso cluster 4 volte 17%
Staging neuropsicologico della malattia
Evidenze neuropatologiche e cliniche
HYPPOCAMPAL SPARING
Prevalenza neocorticaledelle tangles e placche
Prevalenza giovanile M/F = 1:1
TYPICAL AD
Prevalenza ippocampale delletangles e placche distribuite
anche in sede corticale
M/F = 1:2
LIMBIC PREDOMINANT
Prevalenza ippocampale e
limbica di tangles e placche
<5% in sede corticale
Prevalenza senile >70
M/F = 1:3
Forme focali ippocampali e temporo limbicheUn concetto veramente nuovo?
Disturbi della memoria episodica
Disturbi della memoria semantica
Pattern di ipoperfusione caratteristico
Lenta progressione?
Butters et al., 1996Cappa et al., 2001
Forme ad esordio focale
(FTLD) e diffuso dAD di
M. di Alzheimer AD ad esordio focale ippocampale (FTLD)presentano un più marcato deficit della MLTrispetto ai AD ad esordio tipico diffuso
I pazienti FTLD sono caratterizzati
da un grave e limitato deficit di
perfusione nelle aree temporo
mesiali ippocampali a differenza
degli AD tipici che mostrano
anche un deficit perfusionale delle
aree temporo-parietali e parietali
Forme focali ippocampali e temporo limbicheUn concetto veramente nuovo?
“Is it really Alzheimer's disease?” (Bien et al., 2001)
Sclerosi ippocampale (Bien et al., 2001, Zarow et al., 2008)
Demenza a Corpi Argirofili (Togo et al., 2005; Steuerwald et al., 2008)
Demenza AD con prevalenza di tangle (Jellinger et al. 1998, 2007)
Diversa fase di evoluzione della MA? Un ulteriore sottotipo di MA ?
1) Gruppi appaiati per MMSE e CDR presentano pattern neuropsicologici diversi2) Diverso pattern di progressione neuropsicologica3) Stabilità intergruppo nel corso di progressione della malattia
Spettro clinico della patologia Alzheimer
MALATTIA DI ALZHEIMER “TIPICA”
AFASIA PROGRESSIVAVariante logopenica
ATROFIA CORTICALEPOSTERIORE
SINDROME CORTICOBASALE
FORMA “FRONTALE”
TEMPORAL LOBE DYSFUNCTION (TEMPORO LIMBICA)
Indicatori di possibile presentazione atipica
(rapporti tra età e Apoe E)
L’allele e4 dell’APOE è correlato ad unaprevalenza di disturbi mnesici all’esordio masolo nelle sottopopolazioni di EOAD
L’effetto dell’APOE sulla progressione èincerto:e4 carriers EOAD and LOAD sembrano avereuna progressione simileTra i non carriers, EOAD sono più rapidi deiLOAD
La risposta ai farmaci ChEi non cambia inrelazone all’APOE ma osservata un maggiorerisposta negli LOAD
van der Vlies AE et al. Psychol Med 2009
Modificata da: van der Flier WM; Lancet Neurology, 2011
fo
Demenza a prevalenza di tanglesTemporal Lobe DysfunctionVariante temporo limbica
e4+
Indicatori di possibile presentazione atipica
Altri fattori?
Anche all’interno di una nota mutazione del gene APP (London APP Mutation
(Val717Ile). in una recente descrizione su due famiglie italiane sono stati
descritti esordi tipici ma anche atipici(Talarico et al , Demen Geriatr Cogn Disord 2010)
Rocchi et al , Brain Research Bullettin 2004
Criticità nella diagnosi di M. Di Alzheimer
Difficoltà nel Procedimento Diagnostico nelle forme atipiche•Individuazione di pattern di compromissione cognitiva all’esordio che non sono univocamente riconducibili ad un deficit inizialmente mnesico•I quadri atipici e diagnosi differenziale rispetto ad altre forme di demenza non AD•Pattern di progressione non uniformi sia dal punto di vista cognitivo che nel tempo medio di evoluzione
Cause di disomogeneità
• Presentazione diversa di AD su base genetica, familiare e sporadica
• Lesioni neuropatologiche diverse e copresenza di altre processi
neuropatologici concomitanti
• Età
• Diverso pattern di presentazione e progressione legato a fattori
intrinseci al soggetto (suscettibilità genetica) ed estrinseci (ambientali)
• Fattori epigenetici
Spettro Clinico e Neuropsicologico della Malattia di Alzheimer
Malattia di Alzheimer
=
Unità Neuroanatomica
Istopatologica,
Biologica
PPA
Logopenica
Sindrome
Cortico
Basale
Varianti Frontali
Posterior Cortical
Atrophy
Eta`
Familiarita`
Epigenetica
Tropismo di sede
Forme
Only Tangle
Associazioni
neuropatologiche
Diverse presentazione atipiche dell’AD in età presenile Criteri diagnostici uguali per tutte ?
Consistenza dei Markers Neuropsicologici (FCRST di Grober and
Bushke)
Rapporti tra modalità di presentazione e markers biologici (marker
liquorali e fattori di rischio genetico –APOE)
Effettiva efficacia dei traccianti per l’amiloide nell’individuare alcuni
sottotipi di AD
Rapporti tra presentazione temporolimbiche e consistenza di marker
liquorali
Rapporti tra alterazioni morfologica voxel based nelle neuroimmagini
e presentazioni atipiche di AD
I criteri diagnostici di Lund e Manchester
Which neuropsychiatric and behavioural features distinguish frontal and temporal variants of
frontotemporal dementia from Alzheimer’s disease ?
Stereotypic and eating behaviour
Bozeat et al.,
2000
Which neuropsychiatric and behavioural features distinguish frontal and temporal variants of
frontotemporal dementia from Alzheimer’s disease ?
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Convers Withdr Inter Fam Disinhib Lack emp
tv
FTD
fv
FTD
AD
Loss of social awareness
Bozeat et al., 2000
•La diagnosi strettamente neuropsicologica di bv-FTD può essere complicata dalla frequente sovrapposizione delle prestazioni a quelle di soggetti affetti da altre forme di demenza (MA, VaD, parkinsonismi atipici) che possono presentare un disturbo delle funzioni esecutive
•Inoltre, nella bv-FTD è possibile osservare un disturbo della memoria episodica
Demenza Frontotemporale variante comportamentale
L’amnesia frontale (considerazioni teoriche)
Quale è il difetto dove si colloca l’amnesia legata a lesione dei lobi frontali?
• Difetto nell’esatta collocazione temporale dei ricordi
• Cattiva Gestione dei ricordi in un vissuto consequenziale
• Ridotta contestualizzazione dell’informazione
Esperimenti di contestualizzazione verbale (Pigott e Milner (1990) e spaziale (Owen 1995) in una sequenza di eventi complessi su pazienti sottopsoti a lobectomia frontale.
Dissociazione:
frontale destra visiva; frontale sinistra verbale
L’amnesia frontale (la riorganizzazione e previsione)
Alterazione dell’esperienza e contestualizzazionetemporale del ricordo disturbo della “memoriaprospettica”
Esperimento su giudizio su ordine di comparsa deglistimoli (Milner 1991 e Kesner 1994).
Difficoltà nel riconoscimento di sequenze di stimolidiscriminative ed errori nella discriminazione degli ultimistimoli della lista (Petrides e Milner, 1986)
Per tale motivo pazienti frontali possono ricordare benegli span in avanti ma falliscono nello span indietro (Villaet al 1990)
L’amnesia frontale (conseguenze cliniche)Difficoltà nel valutare la frequenza di fatti edavvenimenti
Difficoltà nell’effettuare una esatta collocazione degliavvenimenti nel tempo passato o futuro
Alterazioni dei compiti che richiedono iunadsicriminazione degli avvenimenti per la formulazione diun progetto
Formulazione di ricordi di copertura
Confabulazioni ed intrusioni
Sindrome di Capgras - Paramnesia reduplicativa
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
Apprendimento di strategie motorie
Il paziente con danno frontale sembra incapace diutilizzare ‘i feedback ambientali al fine di sciegliere lerisposte opportune’
Le difficoltà incontrate dai pazienti frontali nel test dellabirinto sono inoltre dovute alla concomitantedifficoltà dei soggetti di apprendere sequenzemotorie, ed interiorizzare ed automatizzare unprogramma motorio (test di tapping sequenziale,Luria).
L’errore è legato alla perseverazione ed al mancatoapprendimento della sequenza motoria nello spazio
Le funzioni esecutive
Effetti sulle funzioni cognitive della riduzione dell’iniziativa
Il paziente con lesione frontale soprattutto delle regioni frontobasali può perdere l’inventiva e la duttilità nel cambiare strategiedi esecuzione dei compiti.
Tale condizione si manifesta soprattutto nelle provedi:Generazione di sequenze:
Ridotta la verbale nei soggetti frontali sinistri su criterio fonologicoe non semantico (Milner 1967 – Ramier e Hécaen, 1970)
Ridotta la visiva: generazione di figure chiuse non geometriche incinque minuti nei frontali destri (Jones Gotman e Milner 1970)
Rigidità si può osservare anche attraverso i compiti di Stroop
Lo Stroop test
VERDE
ROSSO
BLU
ROSSO
VERDE
BLU
ROSSO
VERDE
ROSSO
VERDE
ROSSO
BLU
ROSSO
VERDE
BLU
ROSSO
VERDE
ROSSO
BLU
Incapacità a separare duecategorie coesistenti nellostesso stimolo sopprimendoquella in uso più comunerispetto a quella di cui sivuole la produzione
difficoltà nell’utilizzo distrategie inabituali.
Tale test sarebbeparticolarmente sensibili allelesioni frontali destre
Le capacità di astrazione
Rappresentano le capacità di cogliere le caratteristiche essenzialiche differenziano gli elementi di richiamo dagli altri elementi.
La capacità di astrazione permette di elevare la criteri al di sopradegli elementi di concretezza per trarne delle leggi generali.
Come misurare tutto questo?
La capacità di estrarre regole rappresenta un modo peranalizzare tale funzione
Test di Weigl (1926): associazione libera di figure diverse percolore e forma (particolarmente sensibile alla lesione dei settorifronto mesiali di sinistra
Wisconsin Card Sorting Test
Le capacità di astrazione
Versione ridotta del WCST è il Nelson (solo 48 carte)
Scarsa importanza delle regioni fronto orbitarie (Eslinger e Damasio1995)
Test di Induzione di Regole Temporali (Villa et al, 1990)
Esamina la capacità di astrarre una regola e verbalizzarla in uncompito di presentazione sequenziale di gettoni di colore diverso.
In tutti i test di astrazione quello che si chiede è la capacità dimodificare la regola che sottende il compito di astrazione in corso disubset successivi (set-shifting).
Il paziente frontale rimane ancorato alle regole precedenti, e nonutilizza i rinforzi negativi per modificare la regola che sottostà alcompito. Difficile analisi della realtà?
La capacità di giudizio
Argomento dibattutto soprattutto per le rilevanza in medicina legale.
Soprattutto compromessa per le lesioni fronto polari e frontomesiali
Esame effettuato attraverso i cosidetti test di ‘stima cognitiva’: stima di distanze, di numerosità, di peso.
La correttezza della risposta è legata sia all’efficienza mnesica ma soprattutto alla ponderata considerazione di tutte le conoscenze del paziente sul problema
In tale test i soggetti frontali ottengono prestazioni peggiori di pazienti amnesici (Hirst e Volpe, 1988)
La capacità di programmazione
La capacità d prevedere le conseguenze delle proprie azioni eprogettare il comportamento secondo una prospettiva futurarichiede la capacità di prevedere e programmare le conseguenzedi ogni singola scelta.
Quando il soggetto è di fronte a schemi di azione classica siattivano algoritmi di comportamento già sperimentati chepossono essere attivati anche in modo automatico (contentionscheduling) (Shallice 1982)
Quando il compito o i compiti da effettuare sono nuovi deveintervenire un sistema di controllo distinto e sovraordinato cheattui delle valutazioni operative per la formulazione di un pianooperativo affidabile. Tale sistema è il ‘Supervisory AttentionalSystem’
Input - attivazioneControllo inibitorio
Norman and Shallice (1986)
Supervisory attentional system (SAS)
Modello SAS
Test della Torre di Londra
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
• La diagnosi di bv-FTD non può quindi prescindere da una
accurata valutazione dei disturbi comportamentali, che
generalmente determina un significativo miglioramento
dell’accuratezza diagnostica
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
Sens.: 89,3%
Spec.: 70,0%
PPV: 80,7%
NPV: 82,3%
AROC: 0,910
Demenza Frontotemporale
variante comportamentale
Theory of Mind
La ToM rappresenta lo studio dellacapacità di funzionare in situazionisociali e di comprendere specificisegnali ambientali, e corporali quali ilmovimento degli occhi, l’espressionedella faccia e il movimento dei corpi alfine di comprendere lo stato mentaledi un altro soggetto o un altro gruppodi persone
Empatia, cognitività sociale,condivisione delle emozioni e dellostato mentale e previsione deicomportamenti altrui rappresentanol’espressione finale di queste capacitàche sono legate al funzionamento didistinti apparati neuronali
Setting test
First-order false belief test
Second-order false belief test
Ten stories faux pas test
Reading the Mind in the Eyes (RME)
Addenbroke’s Cognitive examination - RevisedL’ ACE-R richiede dai 12 ai 20 min (media 16)
per la somministrazione e lo scoring in un
setting clinico
E’ formato da 5 sub-scores che esplorano
domini cognitivi specifici
- attention/orientation (18 punti),
- memory (26 points)
- fluency (14 points)
- language (26 points)
- visuospatial (16 points).
Il punteggio globale e 100 corrispondente alla
somma di tutti gli score
Mioshi et al, 2006 Int J of Gen Psychiat
Predittività al punteggio di 88 di distinguere FTD da AD con sensibilità 89 e PPN 94
RingraziamentiIstituto di Neurologia UCSC
Direttore Prof. Paolo Maria Rossini
Prof. Guido Gainotti
Prof Carlo Masullo
Dr. Giampiero Villa
Dr.ssa Maria Caterina Silveri
Dr. Antonio Daniele
Dr. Davide Quaranta
Dr. Alessandra Bizzarro
Dr.ssa Maria Gabriella Vita
Istituto di Medicina Nucleare UCSC
Prof. Alessandro Giordano
Dr.ssa Daniela Di Giuda
Dr.ssa Maria Lucia Calcagni
IRCCS- Fondazione S. Lucia
Prof. Carlo Caltagirone
Prof. Giovanni Augusto Carlesimo
Dr. Marco Bozzali
CASA SOLLIEVO SOFFERENZA
Dr. Davide Seripa