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Marco Boni DEMOLIZIONI Nomade Psichico

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Demolizioni

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Marco Boni

DEMOLIZIONI

Nomade Psichico

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Il nulla non esiste.

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DEMOLIZIONI

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immane esplosione, iniziata venti, trenta, forsequaranta mila anni fa è in corso di rapido e na -

turale esaurimento sotto i nostri occhi. Il capitalismoha colpito gli umani come spietato flagello, tempestae grandine. Quindi, è divenuto nube tossica, e ora si ètrasformato in gas esilarante. Quale grottesco e impie -toso declino! Lo possiamo apprezzare di giorno ingiorno. Di ora in ora. Varie forme di giustizia cosmica(catastrofi, esaurimento delle risorse naturali, neo -matriarcato) stanno riconducendo gli umani a unacondizione di equilibrio.

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In questo contesto favorevole, il capitalismo sta eri-gendo, tramite propri schiavi, un ultimo e imponentebastione di difesa. Arguto, intelligente e ipocrita, essoè chiamato col nome di “ambientalismo”.

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rganizzazioni autenticamente reazionarie qualifondi mondiali per la natura, leghe per l'am -

biente, contro la vivisezione e a favore degli uccelli,di tutela del patrimonio artistico nazionale intendonoliberare l'umanità dai sottoprodotti più fastidiosi del-l'economia neolitica: inquinamento, scomparsa dellabiodiversità, crisi idrica ecc. Nel fare ciò però, miranoparallelamente a prolungare, nei secoli, la nostra con -dizione di lavoratori. Nessuna delle tendenze associa -tive sopracitate desidera l'abolizione del lavoro , ovve-ro di tutte quelle attività coercitive- produttive volte aifini della sopravvivenza (tramite salario, reddito obeni in natura, poco importa).

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L'ambientalismo vuole eliminare le forme più irra -zionali di capitalismo, affinché esso non crolli sottoil suo stesso insopportabile peso, per lasciare intattoil cuore della rivoluzione neolitica: gerarchia, lavo-ro, specializzazione. Anche presso le associazioni

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ambientaliste non cercherete mai invano il presiden -te. Svolgeremo meglio le nostre mansioni, se sul tettodel nostro odioso ufficio saranno installati pannellisolari, termici e fotovoltaici. In futuro anche le maree,e quindi la luna, ci aiuteranno a sgobbare meglio .

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certamente vero che l'adesione ad associazioni,gruppi, società sportive comporta come risultato

una frammentazione delle esperienze individuali, unadispersione invisa agli intenti centralizzatori delleistituzioni gerarchiche. Ma le organizzazioni am -bientaliste ritirano fuori dal cassetto la richiesta diun'adesione totale, fideistica, finalistica, credendo diavere ragione in toto . Ricreano un'ideologia (terminedesueto, lo ammetto, ma atavico è pure l'intento).Non a caso i grandi gruppi ambientalisti tendono aburocratizzarsi molto rapidamente. Richiedono fondi,si accreditano come insostituibili : “ciò è stato ottenu -to grazie a noi”. Sotto un diverso aspetto, ripetonol'inganno dei primi socialisti rivoluzionari, chechiedevano il voto per fare carriera nel parlamentomonarchico.

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uttavia l'illusione più pericolosa creata dalle bu -rocrazie verdi è un'altra, e stabilisce la linea di

demarcazione tra l'ambientalista stipendiato e il veropsicogeografo sperimentale. Gli ambientalisti infattiripropongono il vecchio dualismo sociologico incen -trato sull'opposizione natura- cultura. Secondo questopunto di vista, la cultura umana avrebbe via via aggre -dito equilibri naturali stabiliti da centinaia di migliaiadi anni, incrinandoli. In verità ovunque è messo atacere che la natura della biosfera va ricompresa nelpiù ampio - infinito - spettro della natura cosmica. El'agire umano è esso stesso avvolto nella sfera dellanatura siderale. Nulla sfugge al reale. L'agire umanoopera solo una ricombinazione degli elementi naturali,svantaggiosa all'umanità stessa e ad altre specie vi-venti (non ai topi). Eppure, nel contesto della veritieranatura cosmica, che importanza ha se il piccolopianetino denominato Terra verrà distrutto da una

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guerricciuola nucleare? Nessuna. Gli atomi si ricombi -neranno e la natura resterà natura. Anche la naturaumana è pienamente natura e in aggiunta noi non sa-premo mai che cos'è esattamente la natura. Eppure,pur non conoscibile, la sorgente di vita è unica. Nonduale. Questo intendono celare i reazionari verdi e iresidui dei loro antenati burocrati.

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on voglio fare del facile qualunquismo. Perchése perdiamo di vista il reale contesto in cui

ci troviamo a vivere, prima o poi siamo presi da unsenso di inadeguatezza e insicurezza. Ritenendociinadeguati - ignoranti - crediamo di avere bisogno diuna guida. O di più guide. Che si fanno sempre paga -re, in denaro (stipendi, parcelle) o in natura (...). Ilprezzo da corrispondere in natura solitamente è ilpessimismo: “non c'è più nulla da fare, a meno che ilnostro grande luminare scienziato- benefattore- im-prenditore santone ecc...”. No.

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Ogni possibilità è aperta sempre.Il gioco non è mai chiuso. Non si chiuderà mai .Tutto è ricombinabile, a ogni istante .

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illusionismo ambientale (natura contro cultura)influenza pure l'attitudine sperimentale. L'affi-

darsi a un sapere specializzato implica che la fasesperimentale sia trasferita dall'individuo alle organiz -zazioni (scientifiche, tecniche, in questo caso). Unapersona non ha più titolo di convincersi a continuarele proprie osservazioni empiriche e le proprie ricerchesperimentali. La scienza (oggi ridipinta di verde) nesaprà sempre di più del singolo individuo, poiché èpiù formata, dispone di maggiori risorse, di infrastrut -ture, tecnologia ecc.

L'

Non è vero. La scienza ha fallito. Si è aggrappata aldisinvolto e indipendente processo evolutivo umanoreclamando presunti progressi nel campo della salute,della durata della vita media ecc., esercitando in realtàsoltanto un immondo parassitismo. Tentativi di “ac-creditamento”.Possiamo invece ricominciare a osservare il cielo e la

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terra, senza delegare ciò ai residui istituti per la ricercaagronomica, capaci solo di piazzarci prodotti chimicie fitofarmaci di ogni sorta. Più recentemente, dipiazzarci concimi raccomandati appositamente perl'agricoltura biologica.

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a tesi che vede nell'ambientalismo, nell'econo -mia “verde” l'ultima modalità di difesa di una so-

cietà umana basata sulla gerarchia, sul lavoro e sulleforme di specializzazione e di privazione mi pareinconfutabile. Non scorgo alternative di pensiero.

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Chi ha intuito l'andazzo, si solito si sta a lambiccareper capire se l'essere umano possa invertire il corsodegli eventi e smantellare quest 'ordine paranoico eliberticida. Io non lo credo. E comunque, viste lepremesse si ragionerebbe su tempi così lunghi che iltedio li coprirebbe col suo telo grigio. Non importa.

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er lo psicogeografo è assai più interessante notarecome sia l'imminente catastrofe naturale plane -

taria a determinare - a breve - un corso degli eventimolto più favorevole e divertente. Le strutture di pro -paganda mediatiche e ideologiche della deca denteborghesia stanno diventando sempre più patetichedi fronte ai “fatti” dell'intelligenza astrale costituiti dadistruzioni, cataclismi e disastri “naturali”. L'ira deglielementi naturali a breve distruggerà con facilità le in-vadenti e fragili infrastrutture che sostengono e pro -muovono il regno dell'economia. Parlare, bla bla bla,pro o contro, diverrà completamente inutile. Lo psi-cogeografo applaudirà l'operato di smantellamento edi pulizia. Senza alcun senso di colpa, lo considereràun limpido esempio di giustizia cosmica.

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inismo? No davvero. L'attuale stato delle cosenon può essere imputato alle persone che hanno

sempre contrastato lo sfruttamento dell'uomo sul-l'uomo e dell'uomo verso la natura. Semplicemente, èutile abbandonare ogni forma di vittimismo legata alrapido approssimarsi di eventi catastrofici. Saremopiù lucidi e spazzeremo via i residui di capitalismodopo l'immane inondazione, i rimasugli di auto- re-pressione, di autoipnosi dell'animale- uomo.

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se l'ambientalismo riuscisse a conciliare econo -mia e sopravvivenza della specie? È una domanda

sensata, che però rischia di risultare fuorviante. Glisconvolgimenti in arrivo produrranno un effettofortissimo sull'assetto psichico dell'homo sapiens,abituato a reputarsi invincibile. Su questa crisid'assetto è possibile sperimentare ogni sorta di giocoricombinante. Vedremo se anche dopo i burocrativerdi si azzarderanno a dare ordini a persone mental -mente e fisicamente sane, ritornate alla loro pienaautonomia.

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i rendo conto che tutta la faccenda assomigliaun po' troppo alle aspettative di quei socialisti

rivoluzionari che si attendevano decisivi cambiamentida quella che poi fu definita la prima guerra mondiale.Eppure, tale analogia mi pare solo apparente e nonsostanziale. Perché le guerre in definitiva potenzianole infrastrutture e ne creano di nuove: più fabbriche,più cannoni, più strade, più mezzi di comunicazione espionaggio, maggiori risorse destinate all'organizzazione.

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Ma gli uragani sono molto meno stupidi.

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ndrebbe respinto anche il sospetto di “opportu -nismo”. Gli psicogeografi non hanno atteso co-

dardamente la catastrofe, per agire con efficacia. Damillenni hanno solcato i mari, attraversato i deserti eperlustrato foreste e città per ricreare la gioia infinitadi ogni istante. Quando sono stati trovati, sono statiincarcerati, picchiati, impiccati, bruciati, “rieducati”.Ora non si scompongono nemme no di fronte aidisastri “naturali”. E a ragione apprezzeranno il mera -viglioso nei brandelli di quartieri di case a schiera,risputati da gloriosi fortunali.

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a repressione della vita umana da parte del capi -talismo (esercizio di autoipnosi dell'animale-

uomo) finora ha retto con costanza. È una continuapressione per far accettare una condizione di sotto -missione, rassegnazione, noia e inattività a una specieche come tutte le altre riceve continua energia dagliinfiniti spazi cosmici. Siccome l'energia arriva senzasosta, altrettanto durevole deve essere l'opera di con -tenimento messa in atto dal regno dell'economia. Ep-pure il contenimento si è dovuto esprimere alla finecome forma di accelerazione della supremazia quanti -tativa dell'inanimato, della necromerce. Produrremorte, sempre di più, ha permesso finora di tenere abada gli umani, ma ha fatto anche saltare gli equilibriuniversali che regolano l'esistenza del nostro pianeta.

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ueste sono verità elementari, che non leggeretemai sul Corriere o su Repubblica , e che danno

fastidio anche e soprattutto agli ambientalisti. Sonotroppe le persone che ci vogliono ammaestrare puravendo accettato in cuor loro la repressione delleenergie vitali operata dal capitalismo. L'hanno incor -porata e vogliono tutelarla negandola solo a parole.

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hi invece non ama lavorare, subire o impartireordini o specializzarsi in un'unica attività, sap -

pia che i disastri prossimi venturi danneggeranno inprimo luogo proprio le infrastrutture che sostengono,nutrono e collegano tra loro i nodi di un sistema che anoi non piace. Verranno distrutti ponti, viabilità,ospedali (ah ah ah...), centri informatici, uffici centralie periferici, sistemi di controllo e gestione, impiantienergetici. Tutto quanto. Si apriranno dei varchi.L'uomo medio sarà preso dal panico. E noi saremo lìa sorseggiare un cocktail con il nostro meravigliososorriso.

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roprio in quel momento fatale, le grandi associa -zioni ambientaliste mondiali grideranno a gran

voce che loro avevano avuto ragione. Tenteranno diaccreditarsi al governo del capitalismo internazionale,come in passato hanno cercato di fare organismi qualiOnu, Oms, Fao, Fifa e altri flagelli biblici dell'umanitàe della natura.

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estando un attimo sull'operato di ferali organi -smi internazionali nel terzo mondo, va richiamato

il ruolo nefasto della beneficenza “solidale” compiutada ignari cittadini del mondo “avanzato”: adozioni adistanza, donazioni in denaro, medicinali, derrate ali-mentali, infrastrutture sono letali per paesaggi che co-noscono ancora in modo assai limitato il veleno dellamoneta circolante e dell'economia di scambio. Comei microbi introdotti in America dagli spagnoli e fataliper gli indigeni, l'ingresso del denaro e della merce di-strugge ogni tipo di equilibrio naturale, non- capitali -sta. Nel villaggio africano, la morte occidentale entracol volto del buon medico volontario europeo.

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Chiusa parentesi.

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on è semplice prevedere quali saranno i conte -nuti specifici dei tentativi di accreditamento

post- catastrofi, che verranno operati dalle grandiburocrazie ecologiste. Non è tuttavia inverosimile ipo -tizzare che non si discosteranno molto – nei tratti es-senziali – dalle dichiarazioni rese durante il montaredell'effetto serra e dopo il verificarsi dei primi disastriche chiaramente hanno chiamato in causa l'agireumano su questo pianeta.

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Le burocrazie ecologiste intendono:1) Influenzare le politiche dei governi.2) Drenare sempre maggiori risorse economiche.3) Accrescere la loro struttura organizzativa.4) Generare consenso in merito ai primi tre punti citati.In breve, si può affermare che intendono esercitare ilpotere.

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a possiamo anche scoprire cosa non gradisconoe cosa non gradiranno mai le organizzazioni

ecologiste: l'odore di selvatico, la natura che si rigene -ra senza di loro, a prescindere da loro, senza che lorone traggano vantaggio. Esse, infatti, partecipano all'a -dorazione del modello gestionale, e quindi nella loroottica la salvezza del pianeta va normata, regolata, de -finita, loro devono avere in gestione le aree naturali.

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Inversamente il caotico, il non preventivato, il mo -struoso, il non- strutturato, l'irrazionale sono colticome parametri non accettabili.

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ersonalmente preferisco non lavorare in unmondo inquinato e roso dalle guerre, che sudare

in una miniera in mezzo a un ambiente idilliaco e sa-lubre, con l'acqua delle docce riscaldate dai pannellisolari.

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l mio è solo bieco individualismo? È vero che finche esisterà inquinamento ci sarà qualcuno che

lavorerà. Ma è vero anche il contrario, ossia finchéqualcuno lavorerà, in un modo o nell'altro ci saràinquinamento.

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uindi, per non rischiare di non cavare un ragnodal buco, bisogna andare più in profondità. Qual

è l'elemento che definisce – senza scampo – comeprocapitaliste le organizzazioni ambientaliste? Il fattoche per salvarci noi abbiamo ineluttabilmente biso -gno di loro. Tali organizzazioni al loro orizzonte nonintravedono affatto l'obiettivo dell'autoscioglimento,l'autodissoluzione; non sono interessate a ridonare al-l'individuo e ai gruppi le condizioni di piena autono -mia, ma mirano al perpetuarsi delle dipendenze. E laprima forma di specializzazione mai nata consistevanel creare il bisogno di appellarsi allo specialista: laprima forma di specializzazione fu il potere.

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a realtà odierna dà ragione agli ecologisti: se ilcapitalismo non si riconvertirà all'ambientalismo

avrà ben poche probabilità di sopravvivenza. Mainversamente, senza la crisi finale generata dall'acce -lerazione capitalista, la burocrazia ambientalista nonavrebbe mai potuto nascere, riprodursi, moltiplicarsie diffondersi su questo pianeta.

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Analogamente, in passato la medicina e i medici nonsarebbero potuti apparire senza un declino dellarobustezza e forza del corpo umano.

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fortunatamente per gli ambientalisti, un elementoè a ogni istante capace di frenare l'avanzata della

burocrazia verde: il selvatico, il selvaggio, il casuale, ilnon- addomesticato.

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e son rose, pungeranno. Se son rose, pungeranno.Se son rose, pungeranno. Se son rose, pungeran -

no. Se son rose, pungeranno.S

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quando la piccola ferita di spillo dissanguerà lospecialista della nuova salvezza , noi torneremo

a essere liberi. Non ci faremo cogliere dal panicoleggendo i paginoni sui quotidiani, dedicati alle deva -stazioni climatiche, seguendo le veline dei parlamen -tari verdi. Sorrideremo alle ultime esalazioni provocatedai dodici mila anni di economia neolitica. Ce ne fre-gheremo dei consigli degli scienziati passati dal pa -cifismo atomico alla tutela dei ghiacciai. Inizieremo aosservare coi nostri occhi i luoghi circostanti, minerali,vegetali, animali. Il vento. La luna. Arriveremo da solia capire molte cose. Pianteremo alberi da frutto. Nonverremo presi da alcuna sindrome di inadeguatezza.Ci sentiremo a nostro agio ovunque nel mondo.

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on daremo da mangiare scatolette ad animalidomestici. Questi ultimi spariranno dalla faccia

della terra. Non daremo un centesimo alle organizza -zioni ambientaliste, per nessun motivo. Non figlieremo,assolutamente.

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on voteremo. Non voteremo.Non voteremo.Nonvoteremo.Non voteremo.Non voteremo.Non vo-

teremo.Non voteremo.Non voteremo.Non voteremo. -Non voteremo.

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er tutto il resto, è difficile fare previsioni a lungotermine. Sono state azionate reazioni a catena

incontrollate, e qualcuno sta cercando di trarnevantaggio nel breve periodo. Un sano e sempliceneoempirismo sarà sufficiente per rimanere lucidi edevitare gli inganni.

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osì come è opportuno non inviare soldi nel Ter-zo Mondo (subito fagocitati dalla burocrazia

globale) pena l'espandersi della macchia d'olio capi -talista, così come non bisogna alimentare il prolifera -re degli animali domestici – cavie da laboratorio dellasolitudine umana e della tossicodipendenza – allostesso modo è urgente tagliare totalmente i riforni -menti alle “associazioni ambientaliste”: niente tesse -re, niente quote associative, niente di niente. È tuttaenergia (anche psichica) donata ai burocrati e tolta aidee semplici ed efficaci, come acquistare in cinque osei amici un piccolo appezzamento di terreno, anchesolo mille mq, ridonandolo alla selva, affrontandodirettamente sul campo i ripugnanti cacciatori.

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facilmente osservabile qual'è l'utilità delle orga -nizzazioni verdi per il capitalismo morente, il quale,

grazie a loro, raggiunge quell'obiettivo che se mancatoavrebbe creato grossi problemi a vecchi e nuovi padro -ni. Tale scopo coincide col togliere autonomia ai singoliindividui e ai gruppi . Se non siamo più autonomi, ab -biamo bisogno del sistema economico (scambio dibeni e servizi) e di burocrati (che gestiscono il flussodi tali scambi, lo tassano e lo archiviano). Quindi, arri -vando ai nostri giorni, individui e gruppi devono farsispiegare come salvare l'ambiente, come tutelare labiodiversità, come non inquinare, come avere rapporti“equosolidali” col terzo mondo, come e cosa produrre,in quale modo attuare forme di risparmio energetico ecc.

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Abbiamo bisogno di consulenti, ancora una volta.Non riusciamo mai a scoprire le cose da soli.E i burocrati verdi, i parlamentari verdi, gli scienziativerdi, i naturopati sono lì ad aspettarci a braccia aperte.

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a allora vi chiederete: come facciamo senza glispecialisti a orizzontarci in un mondo dove

dominano le forme di conoscenza avanzata?MArrivando a capire che i contenuti delle forme diconoscenza avanzata sono delle grandi idiozie.

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nvece importa: invece importa: invece importa:1)1) Ascoltare il proprio corpo.I

2) Osservare attentamente attorno a noi il comporta -mento della natura, anche e soprattutto nei particolariminuti.Il corpo ci parla e lancia messaggi se non lo censuria -mo, se con esso non abbiamo interrotto ogni tipo dicomunicazione. È normale rischiare di svenire a unaconferenza che beatifica il trapianto di midollo osseo.Guardando bene il comportamento della vegetazione,degli insetti, degli animali, degli alberi, siamo in gradodi smentire alla perfezione il decalogo delle multina -zionali agroalimentari nonché la presunta esperienzaacquisita sul campo dal “piccolo coltivatore”.

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giunto il momento di porre le basi per un neoem -pirismo, e per praticarlo con profitto non ci manca

nulla: organi sensibili, intelligenza per l'elaborazione,forme di vita pulsanti a noi vicine, per un continuodialogo, energia cosmica che ci inonda di secondo insecondo. Gli specialisti raccontano bugie, oppuremezze verità annacquate e al di fuori del correttocontesto, se fa loro comodo presentare un brandellodel vero.

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acendo pace col nostro corpo e con l'ambientecircostante ritorniamo a una condizione di au -

tonomia. E con questa gli specialisti diventano inutili.È il loro baratro, ma se lo meritano!

FAnche i costosi naturopati avranno molti meno clienti.Personalmente vedrei con favore un crack generalecausato dall'esplosione della disoccupazione di mas -sa. Ciò porterebbe solamente a immensi benefici. Cisiamo vicini dite voi? No no, c'è ancora molto grassoda sciogliere...

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robabilmente alcuni lettori arguiranno che con -cedo eccessiva rilevanza alla “burocrazia verde”.

Fra qualche tempo sarà evidente che non mi sonosbagliato. Tutto il resto, quel “resto” che oggi reggeancora – apparentemente – le redini del gioco, in realtàè da tempo fuori causa: associazioni di imprenditori,partiti, governanti, polizie, sindacati, giornalisti,manifestanti antagonisti, attori e artisti sono già oramorti che camminano . Mantengono faticosamente inpiedi l'ultimo atto di un siparietto patetico e per certiversi quasi commovente.

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ali cadaveri ambulanti hanno estremo bisognodell'ossigeno vivificatore dell'ideologia ambien -

talista, e quindi della nascente burocrazia verde. Spe-rano così di risorgere a nuova esistenza. Non è vero ilcontrario, infatti la burocrazia verde volendo potràfare a meno di loro: inventandosi autonomamentenuovi spazi di mercato (turismo sostenibile), di sinda -calismo (contributi economici alle oasi di protezione),di antagonismo (attivismo) e di comunicazione(esempi innumerevoli...).

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ppure emergerà un elemento coagulatore, taleda garantire la pace e l'alleanza tra i cadaveri

della prima e seconda rivoluzione industriale e i buro -crati verdi. Elemento “tecnologico”, non combaciacon il settore del “solare” bensì con la nuova utopiaall'idrogeno: vettore “pulito”, l'idrogeno potrà garan -tire forza motrice illimitata e ad alta intensità, atta alladistruzione (senza emissioni) della vegetazione e delterritorio (macchine movimento terra, edilizia ecc.),alla mobilità sempre più esasperata (ma “ecocompati -bile”) e alla produzione di armi con scorie inquinantilimitatissime al termine del processo produttivo.

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Grazie all'idrogeno il vecchio e il nuovo mondo del-l'alienazione avranno l'opportunità di fondersi nel -l'ennesima e delirante allucinazione neolitica.

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economia proverà perciò a estendere ulte -riormente il suo regno mortifero e raggelan -

te, sostenuto dal sorriso beota dei rappresentant iche cercheranno di venderci la nuova tecnologia“ecosostenibile”.

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a noi saremo già diventati bestie psicogeografe,insensibili alle rinnovate versioni di vecchie

trappole. Non lavoreremo più. Conosceremo tutto purnon sapendo nulla.

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iocheremo tutto il giorno. giocheremo tutto ilgiorno.G

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on voteremo. Non voteremo. Non voteremo.Non voteremo.N

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Demolizioni di Marco Boni.Nomade Psichico , ottobre 2007.Tutti i diritti riservati.

Progetto grafico: Osro SolimanPh copertina: Salvadori

Il dott. Marco Boni

per NOMADE PSICHICO:

Tracce di pianura

Illusioni democraticheDemolizioni

I libri possono essere richiesti sul sito internet:www.nomadepsichico.it

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Nomade Psichico

In catalogo:

Marco Boni, Demolizioni

Marco Boni, Illusioni democratiche. La polemica Bakunin-

Mazzini

Marco Boni, Tracce di pianura

Max Adler, L'America è fottuta

Max Adler , Chi non si perde è perduto

Max Adler , Infiniti mondi

Max Adler, Nell 'Europa dei ginn

Max Adler, L'ultima scala

Max Adler, Ti amo Hamid

Max Adler, La cella di Eva

Francesco Siliprandi, Microbi e polizie. Scritti giornalistici 1874-1887

Page 94: Demolizioni

Ulisse Barbieri, Il palazzo del diavolo, leggenda mantovana

Ulisse Barbieri, Che fanno al mondo, poesie varie

Ulisse Barbieri, I briganti greci

Ulisse Barbieri, Il delitto legale

Ulisse Barbieri, Plauto e il suo teatro

Ulisse Barbieri, Marat

Vittorio Sabbadini, Gli eretici sul lago. Storia dei catari

bagnolesi

Massimo Giordano Vighini, Le avventure di Giacomino

Claudio Fraccari, Viaggi d'ortaggi e frut ti (non tut ti )

Statuto organico del riformatorio pei giovani discoli in

Bagnolo San Vito

Mariagrazia Scardovelli, Piccola storia di Mantova. Dalle

origini ai longobardi

Mariagrazia Scardovelli, Piccola storia di Mantova. Il Medioevo

Page 95: Demolizioni

Mariagrazia Scardovelli, Piccola storia di Mantova. I Gonzaga

Fiabe tatare del Volga-Kama

Leggende tehuelche della Patagonia

Fiabe lapponi della penisola di Kola

Chiara Visentini, Arpa celtica, cd + libro

Chiara Visentini , Love songs, cd + libro

Chiara Visentini , Musiche d'arpa per il matrimonio, cd + libro

Chiara Visentini , L'arpa celtica per il matrimonio, cd + libro

Carlo Moretti, Nel sottobosco degli haiku

Elisa Bettero, Chakra e autoguarigione

Nicola Mazzoni, Attraverso Venere

Virna Pozzi, Learco Guerra. Un campione a San Nicolò Po

Nerone (Sergio Terzi), Profumo di cane e di donna

Nerone (Sergio Terzi), Prima che venga giorno

Nerone (Sergio Terzi), Forestiero sul Po

Page 96: Demolizioni

Nerone (Sergio Terzi), I racconti del gallo, volume 1

Nerone (Sergio Terzi), I racconti del gallo, volume 2

Nerone (Sergio Terzi), La mente confusa

Giovanni De Bona, Ferro e sangue I, II

Davide Bregola, Relazioni armoniche

Davide Bregola, La lenta sinfonia del male

Davide Bregola, Interstellar overdrive

Simone Garofolo, Orchi dee & scorpioni

Nicola Arrigoni, Il folk inventato

Giulio Lacchini, Autoritratto

Sergio Fortini, Le parole sono pietre al silicio

Sergio Fortini, Erehwon, baby

Simone Battig, Scritti postumi 1990-1999

Francesco Borgonovo, Lotte per il riconoscimento

Stefano Marcolini, Gli scherzi di Susy

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Franco Orsatti , I pasadór di Felonica

Cristina Giorgi, Vulcano d'amore

Onelia Maccari, I racconti dell'assurdo

Onelia Maccari , Poesie sulla punta della lama

Filippo Landini, Ferrara game over

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