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SCHEDA DATI DI SICUREZZA (MSDS) Regolamento 2015/830 ACQUARAGIA SAI Emessa il 02/06/2016 - Rev. n. 4.0 del 02/06/2016 Conforme al Regolamento (CE) 2015/830 del 28 Maggio 2015 1 DENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA O DELLA MISCELA E DELLA SOCIETÀ/IMPRESA 1.1 Identificatore del prodotto ACQUARAGIA SAI 1.2 Usi identificati pertinenti della sostanza o della miscela e usi sconsigliati Miscela utilizzata per usi professionali e domestici: Solvente, reagente, diluente. Fasi del ciclo di vita (LCS): PW Uso generalizzato da parte di operatori professionali, C Uso al consumo Categoria di prodotto chimico (PC): PC9a Rivestimenti e vernici, stucchi riempitivi, diluenti, sverniciatori, PC35 Prodotti per il lavaggio e la pulizia (tra cui prodotti a base di solventi) - Pulitori liquidi Usi sconsigliati: nessuno. 1.3 Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza SAI SPA Via Tolarolo n° 9 – Roccabianca (PR) telefono 0521-374004 - fax 0521-876909 http://www.saiprodotti.it Indirizzo e-mail del responsabile della Scheda dati di Sicurezza: [email protected] 1.4 Numeri telefonici di emergenza Centro Antiveleni Niguarda Ca' Granda, telefono 02 66101029, Centro Antiveleni di Pavia 0382 24444 (CAV IRCCS Fondazione Maugeri – Pavia) Centro Antiveleni di Bergamo 800 883300 (CAV Ospedali Riuniti – Bergamo) Centro Antiveleni di Firenze 055 7947819 (CAV Ospedale Careggi – Firenze) Centro Antiveleni di Roma 06 3054343 (CAV Policlinico Gemelli – Roma) Centro Antiveleni di Roma 06 49978000 (CAV Policlinico Umberto I – Roma) Centro Antiveleni di Roma 06 68593726 (CAV “Osp. Pediatrico Bambino Gesù”) Centro Antiveleni di Napoli 081 7472870 (CAV Az. Osp. “A. Cardarelli”) Centro Antiveleni di Foggia 0881 732326 (CAV Az. Osp. Univ. Foggia) Lombardi Srl telefono 0587 354365 (8.30-12.30/13.30-17.30) SAI Società Alcoli Industriali S.p.A. Supporto Tecnico: Tel. +39 0521 374004 (lunedì-venerdì: 8.00-12.00 e 14.00-18.00)

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SCHEDA DATI DI SICUREZZA (MSDS) Regolamento 2015/830

ACQUARAGIA SAI

Emessa il 02/06/2016 - Rev. n. 4.0 del 02/06/2016 Conforme al Regolamento (CE) 2015/830 del 28 Maggio 2015

1 DENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA O DELLA MISCELA E DELLA SOCIETÀ/IMPRESA

1.1 Identificatore del prodotto ACQUARAGIA SAI

1.2 Usi identificati pertinenti della sostanza o della miscela e usi sconsigliati

Miscela utilizzata per usi professionali e domestici: ◦ Solvente, reagente, diluente. ◦ Fasi del ciclo di vita (LCS): PW Uso generalizzato da parte di operatori professionali, C Uso al

consumo

◦ Categoria di prodotto chimico (PC): PC9a Rivestimenti e vernici, stucchi riempitivi, diluenti, sverniciatori, PC35 Prodotti per il lavaggio e la pulizia (tra cui prodotti a base di solventi) - Pulitori liquidi

◦ Usi sconsigliati: nessuno.

1.3 Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza

SAI SPA Via Tolarolo n° 9 – Roccabianca (PR) telefono 0521-374004 - fax 0521-876909 http://www.saiprodotti.it Indirizzo e-mail del responsabile della Scheda dati di Sicurezza: [email protected]

1.4 Numeri telefonici di emergenza

• Centro Antiveleni Niguarda Ca' Granda, telefono 02 66101029,

• Centro Antiveleni di Pavia 0382 24444 (CAV IRCCS Fondazione Maugeri – Pavia)

• Centro Antiveleni di Bergamo 800 883300 (CAV Ospedali Riuniti – Bergamo)

• Centro Antiveleni di Firenze 055 7947819 (CAV Ospedale Careggi – Firenze)

• Centro Antiveleni di Roma 06 3054343 (CAV Policlinico Gemelli – Roma)

• Centro Antiveleni di Roma 06 49978000 (CAV Policlinico Umberto I – Roma)

• Centro Antiveleni di Roma 06 68593726 (CAV “Osp. Pediatrico Bambino Gesù”)

• Centro Antiveleni di Napoli 081 7472870 (CAV Az. Osp. “A. Cardarelli”)

• Centro Antiveleni di Foggia 0881 732326 (CAV Az. Osp. Univ. Foggia)

• Lombardi Srl telefono 0587 354365 (8.30-12.30/13.30-17.30) SAI Società Alcoli Industriali S.p.A. Supporto Tecnico: Tel. +39 0521 374004 (lunedì-venerdì: 8.00-12.00 e 14.00-18.00)

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2 IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI

2.1 Classificazione della miscela ai sensi del regolamento 1272/2008/UE

La miscela è classificata pericolosa ai sensi delle disposizioni del regolamento 1272/2008/UE e

successive modifiche ed adeguamenti.

Etichette di pericolo GHS07 GHS02 GHS08

GHS09

Classificazione ed indicazioni di pericolo STOT RE 1, H372 Asp. Tox. 1, H304 Flam. Liq. 2, H225

Eye Irrit. 2, H319 Skin Irrit. 2, H315 STOT SE 3, H336 Aquatic Chronic 2, H411

2.2 Elementi dell'etichetta ai sensi del regolamento 1272/2008/UE

La miscela richiede etichettatura di pericolo ai sensi delle disposizioni del regolamento 1272/2008/UE e successive modifiche ed adeguamenti.

2.2.1 simboli di pericolo:

2.2.2 avvertenza: Pericolo

2.2.3 indicazioni di pericolo: H372 Provoca danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta (STOT RE 1) H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili H319 Provoca grave irritazione oculare H315 Provoca irritazione cutanea

H336 Può provocare sonnolenza o vertigini H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata

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2.2.4 consigli di prudenza: P210 Tenere lontano da fonti di calore, superfici calde, scintille, fiamme libere o altre fonti di

accensione. Non fumare P264 Lavare accuratamente le mani con acqua e sapone dopo l’uso

P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso P301+P310 IN CASO DI INGESTIONE: Contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI/un

medico P305+P351+P338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: Sciacquare accuratamente per

parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a

sciacquare. P331 NON provocare il vomito

2.2.5 consigli di prudenza pertinenti ma che non compaiono sull’etichetta: P233 Tenere il recipiente ben chiuso P240 Mettere a terra/massa il contenitore e il dispositivo ricevente

P241 Utilizzare impianti elettrici/di ventilazione/d’illuminazione/.../a prova di esplosione P242 Utilizzare solo utensili antiscintillamento P243 Prendere precauzioni contro le scariche elettrostatiche P314 In caso di malessere, consultare un medico P337+P313 Se l’irritazione degli occhi persiste: Consultare un medico

P405 Conservare sotto chiave P501 Smaltire il prodotto/recipiente in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006

2.2.6 Informazioni supplementari sui pericoli (EU): Non applicabile.

Fare riferimento alla sezione 16 per il testo completo delle delle indicazioni di pericolo e dei consigli di prudenza delle sostanze elencate.

2.3 altri pericoli

L'utilizzo di questo agente chimico comporta l'obbligo della "Valutazione dei rischi" da parte del

datore di lavoro secondo le disposizioni del DLgs. 9 aprile 2008 n. 81. I lavoratori esposti a questo agente chimico non devono essere sottoposti alla sorveglianza sanitaria se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo ed alla quantità di agente chimico pericoloso e alla modalità e frequenza di esposizione a tale agente, vi è solo un "Rischio

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IRRILEVAMENTE per la salute” e la sicurezza dei lavoratori e che le misure previste nello stesso DLgs. sono sufficienti a ridurre il rischio. In alcune circostanze, la miscela può accumulare cariche elettrostatiche in quantità notevole, con rischio di scariche che possono innescare incendi o esplosioni.

La miscela non contiene sostanze PBT o vPvB a una concentrazione pari o superiore allo 0,1%. La miscela non contiene benzene in concentrazione pari o superiore allo 0,1%.

3 COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI

3.1 Composizione/informazioni sugli ingredienti

DENOMINAZIONE DELLA SOSTANZA / MISCELA NUMERO CAS NUMERO CE CLASSIFICAZIONE 1272/08/UE NUMERO REGISTRAZIONE

REACH %

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata 64742-82-1 265-185-4

Pericolo/Danger

GHS08

H304 – (H340

– H350) -

H372 - Nota P

01-2119490979-12-0019 80 ÷ 90

GHS02 GHS07

GHS09

H225 – H315 – H336 - H411

Acetato di etile 141-78-6 205-500-4

Pericolo/Danger

01-2119475103-46-xxxx 5 ÷ 10

GHS08 GHS02

H225 – H319 - H336

Acetonitrile 75-05-8 200-835-2

Pericolo/Danger

01-2119471307-38-xxxx 1 ÷ 5

GHS06 GHS02

H319 – H302 – H311 – H332 - H225

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4 MISURE DI PRIMO SOCCORSO

4.1 Descrizione delle misure di primo soccorso

note generali: Prima di tentare di salvare le vittime, isolare l'area da tutte le potenziali fonti di incendio tra di sezionamento dell'alimentazione elettrica.

Garantire un'adeguata ventilazione e controllare che un'atmosfera respirabile sicura è presente prima dell'entrata in spazi ristretti.

Lavare gli indumenti contaminati con acqua prima di rimuovere per evitare il rischio di scintille da elettricità statica.

se ingerita: L'ingestione (deglutizione) di questo materiale può causare uno stato alterato di coscienza e perdita di coordinazione.

In caso di ingestione, assumere sempre che si sia verificata l'aspirazione.

La vittima deve essere inviata immediatamente in un ospedale. Non aspettare che i sintomi si sviluppino.

Non indurre il vomito in quanto con tale pratica c’è un alto rischio di aspirazione.

Non somministrare nulla per via orale ad una persona priva di sensi. se inalata: Se la respirazione è difficile, trasportare l'infortunato all'aria aperta e

mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione. Se l'infortunato è incosciente e:

◦ non respira - garantire che non vi siano ostacoli alla respirazione e somministrare la respirazione artificiale da personale addestrato. Se necessario, fare il massaggio cardiaco esterno e di ottenere assistenza

medica; ◦ respira - posizionarlo in posizione di recupero e mantenere la testa sotto

il livello del tronco. Somministrare ossigeno se necessario. Consultare il medico se la vittima ha uno stato alterato di coscienza o se i

sintomi non si risolvono e per ulteriori trattamenti. a contatto con la pelle: Togliere gli indumenti contaminati e le calzature, e smaltirli in modo

sicuro. Lavare la zona interessata dal contatto con acqua e sapone. Consultare un medico se l'irritazione della pelle, gonfiore o rossore si

sviluppa e persiste. Quando si utilizzano apparecchiature ad alta pressione, può verificarsi

l'iniezione del prodotto. In caso di lesioni ad alta pressione, consultare immediatamente un medico. Non aspettare che i sintomi si sviluppino-

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Per ustioni lievi: raffreddare l'ustione. Tenere la zona bruciata sotto l'acqua corrente fredda per almeno cinque minuti, o fino a quando il dolore scompare. Tuttavia, deve essere evitata l’ipotermia del corpo.

a contatto con gli occhi: Sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Rimuovere le lenti a

contatto, se è agevole farlo. Continuare a sciacquare. In caso di irritazione, visione offuscata o gonfiore persistente, consultare

un medico specialista. autoprotezione del primo soccorritore: Assicurarsi che le stazioni per sciacquarsi gli occhi e le

docce di sicurezza siano vicine al posto dove il lavoro viene eseguito.

4.2 Principali sintomi ed effetti, sia acuti che ritardati

se ingerita: Sintomi: pochi o nessun sintomo attesi. Se del caso, potrebbero verificarsi nausea e diarrea.

se inalata: Sintomi: inalazione di vapori possono causare mal di testa, nausea, vomito e uno stato alterato di coscienza.

a contatto con la pelle Sintomi: arrossamento, irritazione. a contatto con gli occhi: Sintomi: leggera irritazione (non specifica).

4.3 Indicazione dell'eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e di trattamenti speciali

se ingerita: La vittima deve essere inviata immediatamente in un ospedale. se inalata: Se l'infortunato è incosciente e:

◦ non respira - garantire che non vi siano ostacoli alla respirazione e somministrare la respirazione artificiale da personale addestrato. Se necessario, fare il massaggio cardiaco esterno e di ottenere assistenza medica;

respira - posizionarlo in posizione di recupero e mantenere la testa sotto il livello del tronco.

Somministrare ossigeno se necessario. Consultare il medico se la vittima ha uno stato alterato di coscienza o se i

sintomi non si risolvono e per ulteriori trattamenti. a contatto con la pelle Consultare un medico se l'irritazione della pelle, gonfiore o rossore si

sviluppa e persiste. a contatto con gli occhi: In caso di irritazione, visione offuscata o gonfiore persistente, consultare

un medico specialista.

5 MISURE ANTINCENDIO

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5.1 Mezzi di estinzione

Mezzi di estinzione raccomandati: ◦ Schiuma (solo da personale appositamente formato) ◦ Getto d'acqua (t personale appositamente addestrato) ◦ Polvere chimica secca ◦ Diossido di carbonio

◦ Altri gas inerti (soggetto a regolamentazioni) ◦ Sabbia, terra o altri materiali inerti (bentonite)

Mezzi di estinzione vietati: Non usare getti d'acqua diretti sul prodotto che brucia; Questi possono causare schizzi e diffondere l'incendio.

L’uso simultaneo di schiuma e di acqua sulla stessa superficie poiché l'acqua distrugge la schiuma.

Mezzi di protezione antincendio: La presenza della sostanza richiede l’adozione di precauzioni particolari.

5.2 Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela

Rischi particolari: Questa miscela galleggia e può essere riaccesa sulle acque superficiali.

Pericoli di esposizione in caso d’incendio: La combustione incompleta può dar luogo ad una miscela complessa di particolati solidi, nebbie e vapori,

compresi monossido di carbonio e composti organici e inorganici non identificati.

Evitare schizzi accidentali di prodotto su superfici metalliche calde o su contatti elettrici. In caso di fughe di prodotto, tenere presente che il limite inferiore d'infiammabilità è di circa 1 % vol.

5.3 Raccomandazioni per gli addetti all'estinzione degli incendi

Equipaggiamento in caso d’incendio: In caso di un incendio di grandi dimensioni o in spazi confinati o scarsamente ventilati indossare indumenti di protezione completi resistenti al fuoco protettivo ed un

autorespiratore (SCBA) con maschera completa operante a pressione positiva.

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6 MISURE IN CASO DI RILASCIO ACCIDENTALE

6.1 Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza

6.1.1 Per chi non interviene direttamente Arrestare o contenere la perdita alla fonte, se non c'è pericolo. Evitare il contatto diretto con il materiale rilasciato. Rimanere sopravento. In caso di grandi fuoriuscite, dare l’allarme alle persone che dovessero trovarsi nelle aree sottovento.

Mantenere personale non coinvolto lontano dalla zona di fuoriuscita della miscela. Tranne nel caso di piccole fuoriuscite, la fattibilità di eventuali azioni deve sempre essere valutata e consigliatA, se possibile, da personale qualificato e competente incaricato di gestire l'emergenza. Eliminare tutte le fonti di accensione se a farlo (ad esempio elettricità, scintille, fuochi). Se necessario, informare le autorità competenti in base a tutte le normative vigenti.

6.1.2 Per chi interviene direttamente In caso di piccole fuoriuscite indossare i normali indumenti da lavoro antistatici. Questi sono, di solito, sufficienti. Per perdite di entità rilevante occorre indossare tuta a corpo intero di materiale resistente agli agenti chimici e antistatica. Indossare guanti da lavoro con adeguata resistenza chimica, in particolare agli idrocarburi aromatici. Nota: guanti in PVA (alcol di polivinile) non sono resistenti all'acqua, e non sono adatti

per l'uso in emergenza. Indossare casco da lavoro e scarpe di sicurezza antistatiche e antiscivolo o stivali. Indossare occhiali o visiera, se è è possibile prevedere che possano esserci schizzi o contatto con gli occhi. Protezione respiratoria: utilizzare una maschera respiratore facciale intera e semifacciale con

filtro/filtri per vapori organici o un respiratore autonomo (SCBA) secondo l'entità della fuoriuscita e la quantità prevedibile di esposizione. Se la situazione non può essere completamente valutata, o se è possibile una carenza di ossigeno, devono essere utilizzati solo apparecchi SCBA.

6.2 Precauzioni ambientali

Evitare che il prodotto finisca nelle fognature, fiumi, corsi d'acqua o di altri corpi idrici. Procedere alla copertura degli scarichi.

Se necessario, arginare lo spandimento del prodotto con terra asciutta, sabbia o materiali non combustibili simili.

6.3 Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica

6.3.1 Per il contenimento: Per perdite di entità consistente sul suolo assorbire il prodotto fuoriuscito con materiali non combustibili idonei. Si può cautamente ricoprire la pozza con schiuma, se disponibile, per limitare la formazione di nubi di vapore. Non utilizzare getti diretti per non far schizzare la miscela ed allargare la pozza.

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Quando lo sversamento avviene all'interno di edifici o spazi ristretti, garantire un'adeguata ventilazione dell’ambiente. Nel caso di piccoli sversamenti in acque chiuse (come porti), contenere il prodotto con barriere galleggianti o altri apparecchi.

6.3.2 Per la bonifica Raccogliere il prodotto con mezzi adeguati, utilizzando attrezzatura antiscintilla. Trasferire il prodotto raccolto e gli altri materiali contaminati in contenitori adeguati per il recupero o lo smaltimento sicuro.

In caso di contaminazione del suolo, rimuovere il suolo contaminato e trattare in conformità alla normativa vigente. In caso di contaminazione delle acque, raccogliere il prodotto fuoriuscito assorbendo con specifici assorbenti galleggianti. I grandi sversamenti in acque aperte dovrebbero essere contenuti con barriere galleggianti o altri mezzi meccanici e recuperati, solo se strettamente necessario e se i rischi di incendio / esplosione

possono essere adeguatamente prevenuti. In caso contrario, controllare la diffusione del versamento, e lasciare che la sostanza evapori naturalmente. L'uso di disperdenti deve essere consigliato da un esperto, e, se richiesto, approvato dalle autorità locali. Raccogliere tutti i materiali di scarto in appositi serbatoi o contenitori per il recupero o lo

smaltimento sicuro.

6.4 riferimento ad altre sezioni

Consultare sezioni 7, 8 e 13.

7 MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO

7.1 Precauzioni per la manipolazione sicura

Esiste il rischio di formazione di miscele esplosive di vapore e aria. Assicurarsi che tutte le norme vigenti in materia di atmosfere esplosive, e di movimentazione e stoccaggio di prodotti infiammabili, siano seguiti. Tenere lontano da / scintille / fiamme libere / superfici riscaldate. - Vietato fumare

Utilizzare e conservare soltanto all'aperto o in un luogo ben ventilato. Aprire i contenitori con cautela, perché possono essere in pressione.

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I vapori di idrocarburi leggeri possono accumularsi nello spazio di testa dei contenitori. Questi possono causare rischi di infiammabilità / esplosione. Aprire lentamente per controllare possibile rilascio di pressione. I contenitori vuoti possono contenere residui di prodotto infiammabile. Non saldare, saldatura,

trapano, tagliare o incenerire i contenitori vuoti, a meno che non siano stati adeguatamente puliti. Garantire misure di pulizia adeguate del luogo di lavoro. I materiali contaminatI non dovrebbero essere accumulati nei luoghi di lavoro e non dovrebbero mai essere tenuti all'interno delle tasche. Tenere lontano da cibi e bevande. Non mangiare, bere o fumare durante l'uso della miscela.

Lavare le mani accuratamente dopo la manipolazione. Cambiarsi i vestiti contaminati alla fine del turno di lavoro.

7.2 Condizioni per l’immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità

7.2.1 Stoccaggio Conservare in luogo fresco e ben ventilato, lontano da fonti di calore, fiamme libere, scintille ed

altre sorgenti di accensione. Se il prodotto viene fornito in contenitori conservare soltanto nel contenitore originale, o in un contenitore omologato per questo tipo di prodotto. Conservare i recipienti chiusi, in luogo ben ventilato, al riparo dai raggi solari diretti. Conservare i contenitori lontano da eventuali materiali incompatibili, verificando la sezione 10.

L’assetto della zona di stoccaggio, di progettazione del serbatoio, delle attrezzature e delle procedure operative devono essere conformi alla normativa europea, nazionale o locale in questione. Gli impianti di stoccaggio devono essere progettati con materiali adeguati in modo da impedire l'inquinamento delle acque e del suolo in caso di perdite o fuoriuscite. Pulizia, ispezione e la manutenzione della struttura interna dei serbatoi di stoccaggio devono

essere effettuate solo da personale adeguatamente attrezzati e qualificati come definiti dalle normative nazionali, locali o aziendali. Prima di entrare in serbatoi di stoccaggio e di iniziare qualsiasi operazione in una zona limitata controlla l'atmosfera per il contenuto di ossigeno e l'infiammabilità. Immagazzinare separatamente da agenti ossidanti.

Materiali raccomandati per la conservazione: per i contenitori o rivestimenti di contenitori utilizzare acciaio dolce o acciaio inossidabile. Materiali inadatti per la conservazione: alcuni materiali sintetici possono essere inadatto per contenitori o rivestimenti interni a seconda delle specifiche del materiale e la destinazione d'uso. La compatibilità deve essere verificata con il produttore.

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7.2.2 Materiale per imballaggio/trasporto: Acciaio dolce o acciaio inossidabile per contenitori e rivestimenti. Alcuni materiali sintetici possono non essere adatti ai contenitori o ai rivestimenti sulla base delle caratteristiche del materiale e degli

usi previsti. Verificare la compatibilità presso il produttore in relazioni alle condizioni di utilizzo. Se il prodotto è fornito in contenitori, conservare esclusivamente nel contenitori originale o in un contenitori adatto al tipo di prodotto. Conservare i contenitori accuratamente chiusi e correttamente etichettati. I contenitori vuoti possono contenere residui infiammabili di prodotto, ciò può causare pericolo di incendi o esplosioni. Aprire lentamente per tenere sotto controllo eventuali rilasci di

pressione. Non saldare, brasare, perforare, tagliare o incenerire i contenitori vuoti a meno che essi non siano stati adeguatamente bonificati.

7.3 Usi finali particolari

Nessun uso finale particolare previsto.

8 Controllo dell'esposizione/protezione individuale

8.1 Parametri di controllo

8.1.1 Valori limite vincolanti di esposizione professionale

Nome della sostanza Acetonitrile

Numero CAS: 75-05-8 Numero CE: 200-835-2

Valore limite - 8 ore Valore limite – breve termine

ppm mg/m3 ppm mg/m3 Base giuridica

20 35 - - allegato XXXVIII valori limite di

esposizione professionale, D.Lgs. 81/2008

8.1.2 Valori DNEL/PNEC

Nome della sostanza Acetato di etile

Numero CAS: 141-78-6 Numero CE: 205-500-4

DNEL

Lavoratori Consumatori

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Nome della sostanza Acetato di etile

Numero CAS: 141-78-6 Numero CE: 205-500-4

Via di esposizione

Effetti locali acuti Effetti sistemici

acuti Effetti cronici

locali Effetti cronici

sistemici Effetti locali acuti

Effetti sistemici acuti

Effetti cronici locali

Effetti cronici sistemici

Orale Non prescritte Non disponibile 4,5 mg/kg bw/day

Inalazione 1468 mg/m3 1468 mg/m3 734 mg/m3 734 mg/m3 734 mg/m3 734 mg/m3 367 mg/m3 367 mg/m3

Dermica Non disponibile 63 mg/kg bw/day Non disponibile 37 mg/m3

Ciascuna cella deve contenere una delle seguenti informazioni: i) valore del DNEL con unità oppure ii) pericolo identificato ma nessun DNEL disponibile oppure iii) nessuna esposizione prevista, iv) nessun pericolo identificato.

PNEC

Obiettivi di protezione ambientale PNEC

Acqua dolce 0,24 mg/L

Sedimenti d'acqua dolce 1,15 mg/kg sediment dw

Acqua di mare 0,024 mg/L

Sedimenti marini 0.115 mg/kg sediment dw

Catena alimentare 0,2 g/kg food

Microrganismi nei sistemi di trattamento delle acque reflue 650 mg/L

Suolo (agricolo) 0,148 mg/kg soil dw

Aria pericoli non identificati

Nome della sostanza Acetonitrile

Numero CAS: 75-05-8 Numero CE: 200-835-2

DNEL

Lavoratori Consumatori

Via di esposizione

Effetti locali acuti Effetti sistemici

acuti Effetti cronici

locali Effetti cronici

sistemici Effetti locali acuti

Effetti sistemici acuti

Effetti cronici locali

Effetti cronici sistemici

Orale Non prescritte Non disponibili

Inalazione 68 mg/m3 68 mg/m3 68 mg/m3 68 mg/m3 22 mg/m3 220 mg/m3 4,8 mg/m3 4,8 mg/m3

Dermica Non disponbili 32,2mg/kg bw/day Non disponibili 0,6 mg/kg bw/day Non disponibili

Ciascuna cella deve contenere una delle seguenti informazioni: i) valore del DNEL con unità oppure ii) pericolo identificato ma nessun DNEL disponibile oppure iii) nessuna esposizione prevista, iv) nessun pericolo identificato.

PNEC

Obiettivi di protezione ambientale PNEC

Acqua dolce 10 mg/L

Sedimenti d'acqua dolce 7,53 mg/kg sediment dw

Acqua di mare 1 mg/L

Sedimenti marini nessuna esposizione attesa

Catena alimentare nessun potenziale di bioaccumulo

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Microrganismi nei sistemi di trattamento delle acque reflue 32 mg/L

Suolo (agricolo) 2,41 mg/kg soil dw

Aria Non disponibile

8.1.3 Informazioni sulle procedure di monitoraggio Fare riferimento agli standard specifici,

◦ norma UNI EN 1540:2012, Esposizione nell'ambiente di lavoro - Terminologia

◦ norma UNI EN 14042:2005, Atmosfere nell'ambiente di lavoro - Guida all'applicazione e all'utilizzo di procedimenti per la valutazione dell'esposizione ad agenti chimici e biologici,

◦ norma UNI EN 13936:2014, Esposizione in ambienti di lavoro - Procedure per la misurazione di un agente chimico presente come miscela di particelle aerodisperse e vapore - Requisiti e metodi di prova,

◦ norma UNI EN 838:2010, Esposizione negli ambienti di lavoro - Procedure per la misurazione di

gas e vapori mediante utilizzazione di campionatori diffusivi - Requisiti e metodi di prova ◦ norma UNI EN 1076:2010, Esposizione sui luoghi di lavoro - Procedure per la misurazione di gas

e vapori mediante l'utilizzo di dispositivi di prelievo con pompe - Requisiti e metodi di prova ◦ norma UNI CEN/TS 15279:2006, Esposizione negli ambienti di lavoro - Misura dell'esposizione

cutanea - Principi e metodi ◦ norma UNI EN 689:1997, Atmosfera nell'ambiente di lavoro - Guida alla valutazione

dell'esposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione

8.2 Controlli dell'esposizione

8.2.1 Controlli tecnici idonei Misure correlate alla sostanza/miscela per prevenire l'esposizione durante gli usi identificati: Provvedere ad un’adeguata aerazione dei locali e un buon sistema di ricambio dell’aria. Utilizzare

una ventilazione di scarico locale a prova di esplosione. Prima di accedere ai serbatoi di stoccaggio e avviare qualsiasi tipo di intervento in uno spazio confinato, eseguire un’adeguata bonifica, controllare l'atmosfera e verificare il contenuto di ossigeno e il grado di infiammabilità. Curare dell'igiene personale – lavarsi le mani prima delle pause e dopo il lavoro.

Misure strutturali per prevenire l'esposizione:

Durante l'utilizzo non mangiare, bere né fumare. Lavare le mani dopo il trattamento e prima di mangiare, fumare e servirsi della toilette e a fine giornata.

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Misure organizzative per prevenire l'esposizione: Durante l'utilizzo non mangiare, bere né fumare. Lavare le mani dopo il trattamento e prima di mangiare, fumare e servirsi della toilette e a fine giornata.

Misure tecniche per prevenire l'esposizione: Assicurare una buona ventilazione ed aspirazione nei luoghi con una maggiore concentrazione. Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande.

8.2.2 Dispositivi di protezione individuale: Protezioni per gli occhi e per il volto: Si consiglia di indossare occhiali protettivi ermetici (rif.

norma EN 166). Qualora vi fosse il rischio di essere esposti a schizzi o

spruzzi in relazione alle lavorazioni svolte, occorre prevedere un’adeguata protezione delle mucose (bocca, naso, occhi) al fine di evitare assorbimenti accidentali

indossando schermo facciale. Protezione della pelle: Protezione delle mani: Guanti protettivi (EN 374). Seguire le istruzioni del

produttore per quanto riguarda la permeabilità e il tempo di penetrazione, e le condizioni di lavoro specifiche (stress meccanico, durata del contatto).

Materiale Spessore Tempo di

permeazione Note

Nitrile ≥ 0,35 mm

≥ 480 min SIST EN 374

Butile ≥ 0,5 mm

Viton ≥ 0,4 mm

PVC ≥ 0,5 mm

Caucciù naturale ≥ 5 mm

Altra protezione per la pelle: Indossare indumenti di protezione adatti.

Indumenti protettivi di lavoro in cotone e scarpe che coprono tutto il piede. Protezione respiratoria: In caso di superamento del valore di soglia (es. TLV-TWA) della sostanza o

di una o più delle sostanze presenti nel prodotto, si consiglia di indossare

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una maschera con filtro di tipo AP3. (rif. norma EN 14387). Nel caso fossero presenti gas o vapori di natura diversa e/o gas o vapori con particelle (aerosol, fumi, nebbie, ecc.) occorre prevedere filtri di tipo combinato.

L’utilizzo di mezzi di protezione delle vie respiratorie è necessario in caso le misure tecniche adottate non siano sufficienti per limitare l’esposizione del lavoratore ai valori di soglia presi in considerazione. La protezione offerta dalle maschere è comunque limitata.

In caso di utilizzo prolungato del prodotto o in caso di ventilazione

insufficiente, valutare la possibilità di indossare un autorespiratore ad aria compressa a circuito aperto (rif. norma EN 137) oppure un respiratore a presa d'aria esterna (rif. norma EN 138). Per la corretta scelta del dispositivo di protezione delle vie respiratorie, fare riferimento alla norma EN 529.

Pericoli termici: -

8.2.3 Controlli dell'esposizione ambientale: Misure correlate alla sostanza/miscela per prevenire l'esposizione:

Le emissioni da processi produttivi, comprese quelle da apparecchiature di ventilazione dovrebbero essere controllate ai fini del rispetto della normativa di tutela ambientale.

I residui del prodotto non devono essere scaricati senza controllo nelle acque di scarico o nei corsi d’acqua. Misure di istruzione per prevenire l'esposizione:

-

Misure organizzative per prevenire l'esposizione:

-

Misure tecniche per prevenire l'esposizione:

-

9 PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE

9.1 Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali

Aspetto .................................................................................... liquido limpido poco viscoso Colore ...................................................................................... incolore

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Odore ...................................................................................... idrocarburico Soglia olfattiva ......................................................................... 10 ppm pH ............................................................................................ dato non applicabile Punto di fusione/punto di congelamento ................................. < -20°C

Punto di ebollizione iniziale e intervallo di ebollizione............. 25÷200°C a 1013 hPa Punto di infiammabilità ............................................................ < -40°C a 1013 hPa Velocità di evaporazione ......................................................... 0,44 (n-BuAc=1) Infiammabilità (solidi, gas) ....................................................... dato non pertinente Limiti superiore/inferiore di infiammabilità o di esplosività ...... 1,4÷7,6 % (V/V)

Tensione di vapore .................................................................. ≤ 240 kPa a 37.8 °C Densità di vapore .................................................................... ≥ 2 Densità relativa ........................................................................ 0.72÷0.82 g/cm3 a 15°C (EN ISO 12185) Solubilità (le solubilità) ............................................................ sostanza in solventi organici Coefficiente di ripartizione: n-ottanolo/acqua .......................... dato non disponibile

Temperatura di autoaccensione.............................................. 445°C a 1013 hPa (ASTM E659) Temperatura di decomposizione ............................................. dato non disponibile Viscosità .................................................................................. < 1 mm²/s a 37,8°C Proprietà esplosive .................................................................. sostanza non esplosiva Proprietà ossidanti................................................................... sostanza non ossidante/comburente

9.2 Altre informazioni

VOC (Direttiva 1999/13/CE) .............................................................. 100.00 % Contenuto Benzene ................................................................................................. < 0.1 % p/p

10 STABILITÀ E REATTIVITÀ

10.1 Reattività

La sostanza non presenta ulteriori pericoli legati alla reattività rispetto a quelli riportati nei sottotitoli successivi. L’acetato di etile, contenuto nella miscela, si decompone lentamente ad acido acetico ed etanolo

per l'azione di luce, aria e acqua.

10.2 Stabilità chimica

Questa miscela è stabile in relazione alle sue proprietà intrinseche (consultare sezione 7.).

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10.3 Possibilità di reazioni pericolose

I vapori possono formare miscele esplosive con l'aria. Il contatto con forti ossidanti (quali perossidi e cromati) può causare un pericolo di incendio. Una miscela con nitrati o altri ossidanti forti (quali clorati, perclorati e ossigeno liquido) può generare una massa esplosiva. La sensibilità al calore, alla frizione e allo shock non possono essere valutate in anticipo.

10.4 Condizioni da evitare

Evitare il surriscaldamento. Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche. Evitare qualunque fonte di accensione. Conservare separato dagli agenti ossidanti. Consultare sezioni 10.1 e 10.3.

10.5 Materiali incompatibili

Acidi e basi, forti ossidanti; alluminio ed alcune plastiche, nitrati e acido clorosolfonico. Si ha una miscela esplosiva sotto forma di vapore quando esposto a fiamme o calore.

10.6 Prodotti di decomposizione pericolosi

Anidride Carbonica e Monossido di Carbonio.

11 INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE

Il prodotto può produrre disturbi funzionali o mutamenti morfologici, per esposizioni ripetute o

prolungate e/o presenta preoccupazione per la possibilità di accumulo nell'organismo umano. L'introduzione anche di piccole quantità di liquido nel sistema respiratorio in caso di ingestione o per il vomito può provocare broncopolmonite ed edema polmonare. Effetti acuti: per contatto con la pelle si ha irritazione con eritema, edema, secchezza e screpolatura. L'ingestione può provocare disturbi alla salute, che comprendono dolori addominali con bruciore, nausea e vomito.

Il prodotto contiene sostanze molto volatili che possono provocare significativa depressione del sistema nervoso centrale (SNC), con effetti quali sonnolenza, vertigini, perdita dei riflessi, narcosi. Assorbimento Inalazione: L'assorbimento dei costituenti della ragia tende ad aumentare con l'aumento del peso

molecolare, con le molecole a catena lineare che vengono assorbite in misura maggiore rispetto agli isomeri ramificati; le molecole aromatiche vengono assorbite i misura maggiore delle paraffine (Dahl et al., 1988). Così, il butano e la maggior parte degli isomeri del pentano sono molto scarsamente assorbito e quando vengono inalati vengono rapidamente espirati. L'assorbimento

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dell’isobutene è stato stimato pari a circa il 14% negli uomini e al 5,4% nei ratti (Galvin e Bond, 1999a). Dati sui roditori indicano che circa il 5% del neopentano, il 9% di isopentano e il 19% di n-pentano vengono assorbiti (Galvin e Panson, 1999a; Galvin e Maraschi, 1999a; Galvin e Marashi, 1999b). Circa il 35% del ciclopentano inalato viene assorbito. Circa il 20% del n-esano inalato

viene assorbito (ATSDR, 1999). L'assorbimento è stimato pari al 23-78% per il cicloesano, il 50% per il benzene, il 50% e toluene. Come approssimazione complessiva sarebbe ragionevole supporre che sia negli esseri umani che negli animali, circa il 15% dei composti C3 a C5 costituenti, il 25% dei esani e circa il 50% del resto verranno assorbiti. I composti di peso molecolare superiore non contribuiscono in maniera sostanziale alla esposizione per inalazione

(Mckee et al., 2000). Orale: Sarebbe ragionevole supporre che circa il 100% di componenti della nafta ingerita venga assorbita. Dermica: L'assorbimento percutaneo dei costituenti della nafta è difficile da valutare a causa della

natura volatile di questa miscela. Materiale applicato sulla pelle vaporizza rapidamente con limitato assorbimento. Viceversa quando il materiale viene applicato sulla pelle in condizioni che impediscono l'evaporazione, come l'uso di cerotti occlusivi, vengono misurati livelli sostanzialmente più elevati di assorbimento. Utilizzando benzene come esempio, come riassunto da Brainard e Beck (1993), in studi di penetrazione dermica che utilizzavano patch occlusive, l’assorbimento del

benzene si è avvicinato al 100%, ma se il benzene è stato semplicemente lasciato evaporare dalla pelle, la frazione assorbita era più vicina all’1%. Metabolismo Indipendentemente dal percorso attraverso cui è stati assorbita, la nafta costituenti viene rapidamente metabolizzata ed eliminata. I costituenti alifatici sono generalmente metabolizzati agli

alcoli corrispondenti (Galvin e Marashi, 1999a; 1999b; 1999c; Galvin e Panson, 1999a; 1999b; 1999c; Galvin e Bond, 1999b). Il metabolismo del benzene è più complesso, cominciando con la formazione di ossido di benzene. Ci sono diversi possibili percorsi successivi che portano all’acido fenilmercapturico, al fenolo, al catecolo. I composti aromatici vengono principalmente metabolizzati per ossidazione della catena laterale ad alcool benzilico ed acido ippurico.

Distribuzione Tutte le componenti della nafta sono idrofobiche, che indica una maggiore affinità per iltessuto adiposo rispetto agli altri tessuti, anche se ci sono differenze nella distribuzione dei singoli

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componenti a seconda delle loro proprietà fisiche e chimiche. Nessuno dei componenti è considerata una sostanza ad effetto cumulativo. Escrezione

I costituenti della nafta a peso molecolare inferiore sono escreti principalmente per esalazione, sia nelle loro forme metabolizzate che non-metabolizzate (Galvin e Bond, 1999a). I tempi di dimezzamento biologico, in genere, sono normalmente misurati in minuti (McKee et al., 1998). Anche il cicloesano è principalmente eliminato immutato nell'aria espirata. Metaboliti di altri costituenti sono escreti principalmente come metaboliti urinari con tempi di dimezzamento

biologico dell'ordine di 3-5 ore, basato su misurazioni delle sostanze nel sangue e fino a 12 ore sulla base dei dati di escrezione urinaria (Verma, 2000).

11.1 Informazioni sugli effetti tossicologici

Mancano dati sulla miscela che possano descrivere le proprietà tossicologiche della miscela in quanto tale.

Dal momento che sono assenti dati specifici sulla miscela in merito alle interazioni fra le sostanze che la compongono, vengono elencati separatamente gli effetti sulla salute di ciascuna sostanza.

denominazione della sostanza / miscela

a) tossicità acuta

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

orale, ratto (Sprague-Dawley, maschi/femmine), LD50 > 5000 mg/kg bw inalazione, ratto (Sprague-Dawley, maschi/femmine), LC50 > 5080 mg/m3 aria dermica, coniglio (New Zealand White, maschi/femmine), LD50 > 2000 mg/kg bw

Acetato di etile orale, ratto, LD50 > 4100 mg/kg bw inalazione, topo, LC50 33.5 mg/L aria dermica, coniglio (New Zealand White, maschi), LD50 > 20000 mg/kg bw

Acetonitrile orale, topo (Crl:CD-1® (ICR) BR, maschi/femmine), LD50 > 617 mg/kg bw inalazione, topo (Crl:CD-1® (ICR) BR, maschi/femmine), LC50 3587 ppm dermica, (New Zealand White, maschi), LD50 > 2000 mg/kg bw

denominazione della sostanza / miscela

b) corrosione cutanea/irritazione cutanea

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

Irritante

Acetato di etile Non irritante

Acetonitrile Non irritante

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denominazione della sostanza / miscela

c) gravi danni oculari/irritazione oculare

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

Non irritante

Acetato di etile Non irritante

Acetonitrile Irritante

denominazione della sostanza / miscela

d) sensibilizzazione respiratoria o cutanea

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

Respiratoria: dati non disponibili Cutanea: non sensibilizzante

Acetato di etile Respiratoria: dati non disponibili Cutanea: non sensibilizzante

Acetonitrile

Respiratoria: dati non disponibili Cutanea: non sensibilizzante

denominazione della sostanza / miscela

e) tossicità a dosi ripetute

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

Orale, ratto (Fischer 344, maschi), NOEL, < 500 mg/kg bw/day Inalazione, ratto (Sprague-Dawley, maschi/femmine), NOAEC, 9840 mg/m³ aria Dermica, coniglio (New Zealand White, maschi/femmine), NOEL, irritazione cutanea, < 200 mg/kg bw/day Dermica, (New Zealand White, maschi/femmine), NOEL, tossicità sistemica, > 2 000 mg/kg bw/day

Acetato di etile

Orale, ratto (Sprague-Dawley, maschi/femmine), NOAEL, 900 mg/kg bw/day Orale, ratto (Sprague-Dawley, maschi/femmine), LOAEL, 3600 mg/kg bw/day Inalazione, ratto (other: Crl:CD®BR, maschi/femmine), LOAEL, tossicità sistemica 350 ppm Inalazione, ratto (other: Crl:CD®BR, maschi/femmine), LOAEL, irritazione respiratoria, 350 ppm

Acetonitrile Inalazione, ratto (Fischer 344, maschi/femmine), NOAEC, 400 ppm Dermica, coniglio, nessun sintomo

denominazione della sostanza / miscela

f) mutagenicità delle cellule germinali

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

In vitro, positiva (OECD Guideline 476 (In vitro Mammalian Cell Gene Mutation Test) In vivo, negativa

Acetato di etile In vitro, negativa In vivo, negativa

Acetonitrile In vitro, equivoca In vivo, ambigua

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denominazione della sostanza / miscela

g) cancerogenicità

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

La sostanza è stato esaminata per il suo potenziale cancerogeno. La sostanza è stata somministrata per via cutanea con applicazione sulla pelle di 50 topi Swiss tre volte a settimana per due anni. Un gruppo di controllo negativo non è stato trattato mentre i due gruppi di controllo positivi sono stati trattati somministrando 0,05 ml di 0,05% BaP e 0,05 ml di 0,15% BaP in acetone. La sostanza in esame ha causato ipercheratosi, fibrosi del derma, apostemi e ulcerazioni della pelle nelle zone di trattamento. L'incidenza di carcinomi cutanei, emangiomi epatici, adenomi polmonari, e linfomi maligni non è stato maggiore con la sostanza di prova o per il gruppo di controllo negativo. La sostanza non ha mostrato proprietà cancerogene in questo studio. Questo risultato non garantisce la classificazione della sostanza come cancerogeno ai sensi del regolamento (CE) 1272/2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele (CLP).

Acetato di etile

Il potenziale dell’acetato di etile di indurre tumori polmonari in un modello di tumore polmonare topo è stata valutata da Stoner in uno studio di 8 settimane. Un topo ha ricevuto iniezioni intraperitoneali da 150 mg / kg o 750 mg / kg tre volte alla settimana per otto settimane. Gli animali sono stati sacrificati 24 settimane dopo la 1a iniezione ed i polmoni sono stati esaminati per verificare le lesioni. L’acetato di etile non ha prodotto un aumento dei tumori polmonari nei topi trattati rispetto a quelli nel gruppo di controllo.

Acetonitrile

In un saggio condotto pressom il US National Toxicology Program, l’esposizione per inalazione alla dose massima tollerata di vapori di acetonitrile per 2 anni non ha prodotto alcuna prova di attività cancerogena nei topi B6C3F1 maschio o femmina. Gruppi di 60 maschi e 60 femmine di topo sono stati esposti a 0, 50, 100 o 200 ppm di vapori di acetonitrile 6 ore al giorno, 5 giorni a settimana per 2 anni. La sopravvivenza a due anni dei soggetti di sesso maschile esposti e di quelli di sesso femminile era simile a quella dei topi dei gruppi di controllo, sebbene la sopravvivenza di topi maschi nel gruppo 200 ppm era significativamente maggiore rispetto a quella dei controlli. Il peso medio corporeo e peso degli organi di gruppi esposti erano simili a quelle dei controlli, e nessuna osservazione clinica di qualsiasi gruppo erano chiaramente attribuibili all’esposizione all’acetonitrile.

denominazione della sostanza / miscela

h) tossicità per la riproduzione

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

Ratto (Sprague-Dawley, maschi/femmine), NOAEC, ≥20000 mg/m³ air

Acetato di etile Topo (CD-1, maschi/femmine), NOAEL, 20700 mg/kg bw/day

Acetonitrile Ratto (Sprague-Dawley, maschi/femmine), NOAEC, 600 ppm

denominazione della sostanza / miscela

i) tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) — esposizione singola

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

-

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denominazione della sostanza / miscela

i) tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) — esposizione singola

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

-

Acetato di etile STOT SE 3, H336

Acetonitrile -

denominazione della sostanza / miscela

l) tossicità specifica per organi bersaglio (STOT) — esposizione ripetuta

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

STOT RE 1, H372 (sistema nervoso centrale)

Acetato di etile -

Acetonitrile -

12 INFORMAZIONI ECOLOGICHE

I dati di questa sezione si applicano ai singoli ingredienti, non essendo disponibili dati per la

miscela.

denominazione della sostanza / miscela

12.1 Tossicità

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

Tossicità (a breve termine) acuta, pesci (Oncorhynchus mykiss), LL50 96h, 10 mg/L Tossicità (a lungo termine) cronica, pesci (Pimephales promelas), LL50 14d, 5.2 mg/L Tossicità (a breve termine) acuta, crostacei (Daphnia magna), EL50 48h, 4,5 mg/L Tossicità (a lungo termine) cronica, crostacei (Daphnia magna), EL50 21d, 10 mg/L Tossicità alghe/piante acquatiche (Pseudokirchnerella subcapitata), EL50 72h, 3.1 mg/L Altri organismi (Tetrahymena pyriformis), EC50 40h, 15.41 mg/L

Acetato di etile

Tossicità (a breve termine) acuta, pesci (Pimephales promelas), LC50 96h, 230 mg/L Tossicità (a lungo termine) cronica, pesci (Pimephales promelas), NOEC 32d, < 9.65 mg/L Tossicità (a breve termine) acuta, crostacei (Artemia salina), IC50 24h, 346 mg/L Tossicità (a lungo termine) cronica, crostacei (Daphnia magna), EC50 24h, 2306 mg/L Tossicità alghe/piante acquatiche (Desmodesmus subspicatus), NOEC 72h, > 100 mg/L Altri organismi (TXenopus laevis ), LC50 48h, 180 mg/L

Acetonitrile

Tossicità (a breve termine) acuta, pesci (Pimephales promelas), LC50 96h, 1640 mg/L Tossicità (a lungo termine) cronica, pesci (Oryzias latipes, LC50 14d, > 102 mg/L Tossicità (a breve termine) acuta, crostacei (Artemia salina), LC50 24h, 400 mg/L Tossicità (a lungo termine) cronica, crostacei (Daphnia magna), NOEC 21d, 160 mg/L Tossicità alghe/piante acquatiche (Lemna minor), IC50 96h, 3663 mg/L

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denominazione della sostanza / miscela

12.2 Persistenza e degradabilità

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

Degradazione abiotica: I dati disponibili indicano che la nafta è resistente all`idrolisi poiché non possiede gruppi funzionali reattivi in maniera idrolitica. Pertanto, è ragionevole pensare che il processo di degradazione tramite idrolisi non comporti una perdita misurabile della sostanza nell`ambiente. Foto-trasformazione/Fotolisi Eliminazione fisica e fotochimica: Gli endpoint di foto-trasformazione in aria, acqua e suolo non sono requisiti del regolamento REACH. Biodegradazione in acqua: intrinsecamente biodegradabile in acqua. Il materiale di prova si è presentato intrinsecamente biodegradabile in quanto ha raggiunto una biodegradabilità > 20% sulla base della produzione di CO2. Il 28° giorno circa il 74% del materiale di prova è stato degradato, ed ha quindi sostanzialmente raggiunto un plateau nel tasso di degradazione fino al giorno 56.

Acetato di etile

Degradazione abiotica: La sostanza è effettivamente stabile alla degradazione per idrolisi in tutte le condizioni ambientali che possono essere previste (Mabey, W., Mill, T., Critical Review of Hydrolysis of Organic Compounds in Water Under Environmental Conditions, 1978, J. Phys. Chem. Ref. Data 7, 383 - 41) Eliminazione fisica e fotochimica: DT 50 75,3 h. Condizioni del test: calcolo. La costante di velocità calcolata (per fotolisi indiretta) usando un metodo QSAR moderna è: 1,70x10-12

cm³/(molecola*sec) che porta ad un tempo di dimezzamento previsto, ipotizzando concentrazioni radicali ossidrilici tipici, di 75 ore.

Biodegradazione in acqua: facilmente biodegradabile. La biodegradazione dell’acetato di etile è stata valutata in un numero di concentrazioni utilizzando un inoculum non adattato di liquami domestici in un mezzo di acqua dolce. È stata osservata rapida degradazione. Sulla base dei risultati di questo studio, sono soddisfatti i criteri per essere classificati come facilmente biodegradabile. Questo studio di tossicità è classificato come accettabile e soddisfa il requisito delle linee guida per lo studio della biodegradazione rapida. Risultati BOD5 = 62%, BOD20 = 69%.

Biodegradazione in acqua e sedimento: facilmente biodegradabile. La biodegradazione dell’acetato di etile è stata studiata in un reattore a flusso continuo di fanghi attivati. L’etilacetato è stato testato in combinazione con altre sostanze per produrre una miscela simulante i reflui industriali. La biodegradabilità dopo il 6° giorno è stata valutata mediante l'analisi BOD rispetto ai valori di TOC e COD. Il 6° giorno l’efficienza del trattamento per l’acetato di etile è stata del 99,9% (99,7% al giorno 2); 93% per la biodegradazione e del 7% per lo strippato (volatilizzato) dalle acque reflue.

Acetonitrile

Degradazione abiotica: l'idrolisi è considerata poco importante per il destino dell’acetonitrile ai valori normali di pH per l'acqua naturale (Ellington et al. 1988). L'emivita dell’acetonitrile in acqua è stata stimata essere > 150.000 anni, basata su una costante di velocità di idrolisi a pH 7 e 25 ° C di 5,8 x 10-3 / Mhr (Howard, 1991). Eliminazione fisica e fotochimica: DT50 500 d. Poschl (J. Atmos. Chem. 38: 115-32, 2001) ha stabilito che la durata fotochimica dell’acetonitrile è pari a circa 500 giorni nella bassa troposfera e relativamente più a lungo nella troposfera superiore (HSDB, 2009). Biodegradazione in acqua: facilmente biodegradabile. Il CITI del Giappone (1998) ha riportato uno studio di degradazione dell’acetonitrile in base alla linea guida OECD 301C (modificato MITI test di I) e in condizioni di BPL. I risultati della biodegradazione dopo 28 giorni sono stati: riduzione del BOD del 65%, riduzione del TOC dell’84%, riduzione del GC dell’88%. Anche se la sostanza di prova non è stato completamente biodegradata in questo studio, la curva del BOD era ancora sulla

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tendenza al rialzo dopo 28 giorni. Pertanto, come prova supplementare è stata effettuata prova ad una minore concentrazione della sostanza(30 mg / L), e la degradazione della sostanza di prova misurata dal TOC e GC raggiunto il 100% dopo 14 giorni. Sulla base di questi risultati, acetonitrile è considerata come facilmente biodegradabile. Biodegradazione in acqua e sedimento: dopo 28 giorni di acclimatizzazione, Ludzack (1960) dopo dieci giorni, ha riportato una rimozione > 98% dell’acetonitrile introdotto in fanghi attivi come alimentazione continua con la rimozione degli effluenti. Lo studio è stato condotto a 22-25°C. La rimozione dell’acetonitrile si è basata sulla differenza nella richiesta di ossigeno tra l’influente e l’effluenti. L’ossidazione teorica (> 70%) si è basata sul rapporto della domanda di ossigeno osservato e domanda di ossigeno teorica. Biodegradazione nel suolo: il batterio del suolo Aeromonas sp. BN 7013 ed i funghi del suolo Fusarium solani crescono usando acetonitrile (Harper, 1977; Kuwahara et al 1980). L’emivita dell’acetonitrile nel suolo è di 168-672 ore (1-4 settimane) ed è stato stimato dai dati sulla biodegradazione aerobica acquosa (Howard et al. 1991).

denominazione della

sostanza / miscela 12.3 Potenziale di bioaccumulo

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

Coefficiente di ripartizione n-ottanolo/acqua (log Kow), - Fattore di bioconcentrazione (BCF): 10 - 2500

Acetato di etile Coefficiente di ripartizione n-ottanolo/acqua (log Kow), 0,86 a 20°C e pH 7 Fattore di bioconcentrazione (BCF): 30

Acetonitrile Coefficiente di ripartizione n-ottanolo/acqua (log Kow), 0,29 a 25°C Fattore di bioconcentrazione (BCF): 3,162

denominazione della sostanza / miscela

12.4 Mobilità nel suolo

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

Distribuzione per comparto ambientale nota o stimata: aria 93,02%, acqua 5,83%, suolo 0,34%, sedimento 0,81% Tensione superficiale: - Adsorbimento/desorbimento: Koc > 60.7 - < 229.2

Acetato di etile Distribuzione per comparto ambientale nota o stimata: aria 98,47%, acqua 1,27%, suolo 0,26% Tensione superficiale: - Adsorbimento/desorbimento: -

Acetonitrile

Distribuzione per comparto ambientale nota o stimata: aria 13%, acqua 44,1%, suolo 42,8%, sedimento 0,08% Tensione superficiale: 29.04 dynes/cm at 20°C Adsorbimento/desorbimento: Koc 0.3 - 16

denominazione della sostanza / miscela

12.5 Risultati della valutazione PBT e vPvB

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

No

Acetato di etile NO

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denominazione della sostanza / miscela

12.5 Risultati della valutazione PBT e vPvB

Acetonitrile No

denominazione della sostanza / miscela

12.6 Altri effetti avversi

Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata

-

Acetato di etile -

Acetonitrile -

13 CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO

13.1 Metodi di trattamento dei rifiuti

13.1.1 Smaltimento prodotto/imballaggio: Affidare il rifiuto ad una società autorizzata alla gestione dei rifiuti, nel rispetto della normativa

nazionale ed eventualmente locale. Riciclare o smaltire secondo le normative in vigore, tramite gestori ed operatori riconosciuti. Verificare preventivamente che l’impianto prescelto abbia la competenza e le autorizzazioni per trattare questa tipologia di rifiuti. Non inquinare il suolo, le acque o l’ambiente con il rifiuto del prodotto.

13.1.2 Codici rifiuti/designazioni dei rifiuti a norma del LoW: Dal momento che i codici CER si assegnano sulla base della tipologia di attività che genera il rifiuto, occorre verificare in ogni impresa quale sia il codice più adatto. In generale, il codice CER appropriato per lo smaltimento di questa miscela è lo 140603* altri solventi e miscele di solventi. Il consumatore deve preoccuparsi di portare i residui della miscela ai centri di raccolta (piazzole) organizzate dal comune di residenza e non mettere il contenitore contenente residui nei contenitori

di raccolta sulle strade.

13.1.3 Trattamento rifiuti - informazioni pertinenti: -

13.1.4 Smaltimento attraverso le acque reflue - informazioni pertinenti: Evitare assolutamente di disperdere il prodotto nel terreno, in fognature o corsi d`acqua.

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13.1.5 Altre raccomandazioni per lo smaltimento: -

14 INFORMAZIONI SUL TRASPORTO

Miscela pericolosa per la normativa sul trasporto merci pericolose ADR - RID – ADN - IMO/IMDG - IATA/ICAO.

14.1 Numero ONU

UN 1300

14.2 Nome di spedizione dell’ONU

Succedaneo dell’essenza di trementina (ita) - Turpentine substitute (ing)

14.3 Classe di pericolo connesso al trasporto

Classe Etichetta

ADR/RID 3

IMDG Code 3

IATA 3

14.4 Gruppo di imballaggio

III

14.5 Pericoli per l’ambiente

Miscela pericolosa per l’ambiente

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14.6 Precauzioni speciali per gli utilizzatori

Il trasporto deve essere effettuato da veicoli autorizzati al trasporto di merce pericolosa secondo le

prescrizioni dell'edizione vigente dell'Accordo ADR e le disposizioni nazionali applicabili. Il trasporto deve essere effettuato negli imballaggi originali e, comunque, in imballaggi che siano costituiti da materiali inattaccabili dal contenuto e non suscettibili di generare con questo reazioni pericolose. Gli addetti al carico e allo scarico della merce pericolosa devono aver ricevuto un'appropriata formazione sui rischi presentati dal preparato e sulle eventuali procedure da adottare nel caso si

verifichino situazioni di emergenza. Evitare il contatto diretto del prodotto con la pelle. Identificare potenziali aree di contatto indiretto con la pelle. Indossare guanti di protezione (testati secondo lo standard EN374) se esiste la probabilità che la sostanza entri in contatto con le mani. Eliminare le contaminazioni/fuoriuscite non appena esse si verifichino. Rimuovere immediatamente qualsiasi contaminazione con la pelle. Fornire una formazione di base al personale mirata alla prevenzione/limitazione delle esposizioni.

Le persone che trasportano una lampada portatile diverso da quelli progettati e costruiti in modo che essi non possono innescare eventuali vapori infiammabili o gas che possono essere presenti nell'interno del veicolo NON possono entrare nei vani di carico dei veicoli chiusi che trasportano liquidi con un punto d'infiammabilità non superiore a 60 °C o infiammabili sostanze o oggetti della classe 2.

Una quantità inferiore a 5 litri di questa miscela è considerata “quantità limitate di merce pericolosa imballate in tali quantità limitate”, e non sono soggetti alle disposizioni dell'ADR.

14.7 Trasporto di rinfuse secondo l’allegato ii di maripol 73/78 e il codice ibc

Non è previsto il trasporto di rinfuse.

14.8 Informazioni varie

Trasporto Merci Pericolose ADR: Codice di Classificazione: F1 - Codice di Restrizione Galleria D/E Trasporto Merci Pericolose RID: Codice di Classificazione: F1 Trasporto Merci Pericolose IMDG/IMO: Marine pollutant: no - EmS: F-E, S-E Trasporto Merci Pericolose IATA/ICAO: ERG code: 3L

15 INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE

15.1 Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela

• Direttiva 2004/42/CE123 sulla limitazione delle emissioni di composti organici volatili.

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• Regolamento CE 1907/2006, concernente la Registrazione, la Valutazione, l'Autorizzazione e la Restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) e successivi aggiornamenti e modificazioni. ◦ Le imprese sono responsabili della raccolta delle informazioni sulle proprietà e sugli usi delle

sostanze che fabbricano o importano in quantitativi pari o superiori a una tonnellata l'anno. Inoltre, sono tenute a valutare i pericoli e i potenziali rischi della sostanza.

Queste informazioni vengono comunicate all'ECHA tramite un fascicolo di registrazione che contiene le informazioni relative ai pericoli e, se pertinente, una valutazione dei rischi che l'uso della sostanza potrebbe comportare e le relative misure di gestione dei rischi.

L'obbligo di registrazione si applica alle sostanze in quanto tali, alle sostanze contenute in miscele e a determinate sostanze contenute in articoli. Le sostanze chimiche già regolamentate da altre normative, ad esempio medicinali o sostanze radioattive, sono parzialmente o totalmente esentate dagli obblighi del regolamento REACH. La registrazione si basa sul principio "una sostanza, una registrazione". Ciò significa che i fabbricanti e gli importatori della stessa sostanza sono tenuti a presentare insieme la loro registrazione. Le informazioni

spettrali e analitiche fornite devono essere coerenti e sufficienti a confermare l'identità della sostanza. È previsto un regime transitorio speciale per le sostanze che erano già fabbricate o immesse sul mercato prima dell'entrata in vigore del regolamento REACH. Queste vengono denominate sostanze soggette a un regime transitorio. Le imprese beneficiano del regime transitorio se hanno preregistrato le proprie sostanze entro il 1° dicembre

2008 (oppure, in determinate circostanze, se hanno presentato una preregistrazione tardiva prima del termine di registrazione pertinente). Le sostanze che soddisfano almeno uno dei seguenti criteri possono essere considerate soggette a un regime transitorio, conformemente al regolamento REACH:

▪ sostanze elencate nell'inventario europeo delle sostanze chimiche esistenti a carattere commerciale (EINECS);

▪ sostanze che sono state fabbricate nell'UE (inclusi i paesi che sono entrati a far parte dell'Unione il 1° gennaio 2007), ma che non sono state immesse sul mercato dell'UE dopo il 1° giugno 1992;

▪ sostanze che si qualificano come "ex polimeri". Per queste sostanze, il regolamento REACH stabilisce i seguenti termini di registrazione:

▪ 30 novembre 2010, termine entro il quale le sostanze fabbricate o importate in quantità pari o superiori a 1000 (mille) tonnellate l'anno, sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione in quantità superiori a 1 tonnellata l'anno e sostanze pericolose per gli organismi acquatici o per l'ambiente in quantità superiori a 100 tonnellate l'anno dovevano essere registrate;

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▪ 31 maggio 2013, termine entro il quale le sostanze fabbricate o importate in quantitativi compresi tra 100 e 1 000 tonnellate l'anno dovevano essere registrate;

▪ 31 maggio 2018, termine entro il quale le sostanze fabbricate o importate in quantitativi compresi tra 1 e 100 tonnellate l'anno dovranno essere registrate.

◦ L’ECHA e gli Stati membri valutano le informazioni fornite dalle aziende per esaminare la qualità dei fascicoli di registrazione e le proposte di sperimentazione per chiarire se una data sostanza costituisca un rischio per la salute umana o per l'ambiente.

La valutazione in ambito REACH si concentra su tre aree differenti: ▪ Esame delle proposte di sperimentazione presentate dai dichiaranti

▪ Controllo della conformità dei fascicoli presentati dai dichiaranti ▪ La valutazione delle sostanze

Una volta che la valutazione viene effettuata, i dichiaranti possono essere tenuti a presentare ulteriori informazioni sulla sostanza. In linea con l'articolo 54 del Regolamento REACH, entro il 28 febbraio di ogni anno l'ECHA pubblica una relazione sui progressi compiti nel corso dell'anno precedente rispetto ai suoi obblighi in materia di

valutazione. In particolare, l'ECHA è tenuta a includere nelle relazioni raccomandazioni a potenziali dichiaranti, al fine di migliorare la qualità delle future registrazioni.

◦ La procedura di autorizzazione intende garantire che i rischi derivanti da sostanze estremamente preoccupanti siano adeguatamente controllati e che tali sostanze vengano gradualmente sostituite da alternative idonee, assicurando il buon funzionamento del mercato

interno dell'Unione europea. Le sostanze con le seguenti caratteristiche di pericolo possono essere identificate come sostanze estremamente preoccupanti (SVHC):

▪ le sostanze che soddisfano i criteri di classificazione come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione, di categoria 1A o 1B ai sensi del regolamento (CE) n. 1272/2008 della Commissione (sostanze CMR)

▪ sostanze che sono persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT) o molto persistenti e molto bioaccumulabili (vPvB) in conformità di REACH (Allegato XIII)

▪ Sostanze identificate caso per caso, per le quali è scientificamente comprovata la probabilità di effetti gravi che diano adito ad un livello di preoccupazione equivalente alle sostanze CMR o PBT/vPvB

Dopo un processo normativo in due fasi, le SVHC possono essere incluse nell'elenco delle autorizzazioni e diventare soggette ad autorizzazione. Tali sostanze non possono essere immesse sul mercato né utilizzate dopo una certa data, a meno che non venga concessa l'autorizzazione per l'uso specifico, o il loro uso non sia esentato dall'obbligo di autorizzazione.

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Fabbricanti, importatori o utilizzatori a valle di una sostanza che rientra nell'elenco delle autorizzazioni possono presentare richiesta di autorizzazione. Nessuna delle sostanze contenute in questa miscela è al momento inclusa nell’elenco delle sostanze candidate ai fini della sua eventuale inclusione nell'elenco delle autorizzazioni.

◦ Le restrizioni sono uno strumento per proteggere la salute umana e l'ambiente da rischi inaccettabili rappresentati dalle sostanze chimiche. Le restrizioni possono limitare o proibire la produzione, l'immissione sul mercato o l'uso di una sostanza.

Una restrizione vale per qualsiasi sostanza in quanto tale, in una miscela o in un articolo, comprese quelle esenti da registrazione. Può anche valere per le importazioni.

Uno Stato membro, o l'ECHA su richiesta della Commissione europea, possono proporre restrizioni, se ritengono che i rischi debbano essere affrontati a livello comunitario. Chiunque può formulare osservazioni in merito alla proposta di restringere una sostanza. Maggiormente interessati possono essere le aziende, le organizzazioni che rappresentano l'industria o la società civile, singoli cittadini e autorità pubbliche. Sono gradite osservazioni provenienti dall'UE e oltre. L'ECHA collabora con esperti degli Stati membri per fornire pareri scientifici su qualsiasi restrizione proposta

che possa aiutare la Commissione europea, assieme agli Stati membri, a prendere la decisione finale. Nessuna delle sostanze contenute in questa miscela è soggetta a restrizione.

• Regolamenti di modifica del Regolamento CE 1907/2006 ◦ Regolamento (CE) n. 1354/2007 del Consiglio del 15 novembre 2007 ◦ Regolamento (CE) n. 987/2008 della Commissione dell’8 ottobre 2008

◦ Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008 ◦ Regolamento (CE) n. 134/2009 della Commissione del 16 febbraio 2009 ◦ Regolamento (CE) n. 552/2009 della Commissione del 22 giugno 2009 ◦ Regolamento (UE) n. 276/2010 della Commissione del 31 marzo 2010 ◦ Regolamento (UE) n. 453/2010 della Commissione del 20 maggio 2010 ◦ Regolamento (UE) n. 143/2011 della Commissione del 17 febbraio 2011

◦ Regolamento (UE) n. 207/2011 della Commissione del 2 marzo 2011 ◦ Regolamento (UE) n. 252/2011 della Commissione del 15 marzo 2011 ◦ Regolamento (UE) n. 253/2011 della Commissione del 15 marzo 2011 ◦ Regolamento (UE) n. 366/2011 della Commissione del 14 aprile 2011 ◦ Regolamento (UE) n. 494/2011 della Commissione del 20 maggio 2011

◦ Regolamento (UE) n. 109/2012 della Commissione del 9 febbraio 2012 ◦ Regolamento (UE) n. 125/2012 della Commissione del 14 febbraio 2012 ◦ Regolamento (UE) n. 412/2012 della Commissione del 15 maggio 2012 ◦ Regolamento (UE) n. 835/2012 della Commissione del 18 settembre 2012 ◦ Regolamento (UE) n. 836/2012 della Commissione del 18 settembre 2012

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◦ Regolamento (UE) n. 847/2012 della Commissione del 19 settembre 2012 ◦ Regolamento (UE) n. 126/2013 della Commissione del 13 febbraio 2013 ◦ Regolamento (UE) n. 348/2013 della Commissione del 17 aprile 2013 ◦ Regolamento (UE) n. 517/2013 del Consiglio del 13 maggio 2013

◦ Regolamento (UE) n. 1272/2013 della Commissione del 6 dicembre 2013 ◦ Regolamento (UE) n. 301/2014 della Commissione del 25 marzo 2014 ◦ Regolamento (UE) n. 317/2014 della Commissione del 27 marzo 2014 ◦ Regolamento (UE) n. 474/2014 della Commissione dell'8 maggio 2014 ◦ Regolamento (UE) n. 895/2014 della Commissione del 14 agosto 2014

◦ Regolamento (UE) 2015/282 della Commissione del 20 febbraio 2015 ◦ Regolamento (UE) 2015/326 della Commissione del 2 marzo 2015 ◦ Regolamento (UE) 2015/628 della Commissione del 22 aprile 2015 ◦ Regolamento (UE) 2015/830 della Commissione del 28 maggio 2015 ◦ Regolamento (UE) 2015/1494 della Commissione del 4 settembre 2015 ◦ Regolamento (UE) 2016/26 della Commissione del 13 gennaio 2016

• Rettifiche del Regolamento CE 1907/2006 ◦ Rettifica, GU L 136 del 29.5.2007 ◦ Rettifica, GU L 141 del 31.5.2008 ◦ Rettifica, GU L 36 del 5.2.2009 ◦ Rettifica, GU L 260 del 2.10.2010

◦ Rettifica, GU L 49 del 24.2.2011 ◦ Rettifica, GU L 136 del 24.5.2011 ◦ Rettifica, GU L 331 del 18.11.2014

• Regolamento CE 1272/2008 relativo alla Classificazione, all'Etichettatura e all'Imballaggio (CLP)) delle sostanze e delle miscele e successivi aggiornamenti e modificazioni

• Regolamenti di modifica del Regolamento CE 1272/2008

◦ Regolamento (CE) n. 790/2009 della Commissione del 10 agosto 2009 ◦ Regolamento (UE) n. 286/2011 della Commissione del 10 marzo 2011 ◦ Regolamento (UE) n. 618/2012 della Commissione del 10 luglio 2012 ◦ Regolamento (UE) n. 487/2013 della Commissione dell’8 maggio 2013 ◦ Regolamento (UE) n. 517/2013 del Consiglio del 13 maggio 2013

◦ Regolamento (UE) n. 758/2013 della Commissione del 7 agosto 2013 ◦ Regolamento (UE) n. 944/2013 della Commissione del 2 ottobre 2013 ◦ Regolamento (UE) n. 605/2014 della Commissione del 5 giugno 2014 ◦ Regolamento (UE) n. 1297/2014 della Commissione del 5 dicembre 2014

• Rettifiche del Regolamento CE 1272/2008

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◦ Rettifica, GU L 16 del 20.1.2011 ◦ Rettifica, GU L 138 del 26.5.2011 ◦ Rettifica, GU L 246 del 23.9.2011

• Regolamento 2015/830, Prescrizioni per la compilazione delle schede di dati di sicurezza;

• Ulteriori informazioni: http://echa.europa.eu/it/regulations/reach/registration • D.Lgs. 152/2006, Testo Unico Ambientale

15.2 Valutazione della sicurezza chimica

Non è stata condotta alcuna valutazione della sicurezza chimica per questa miscela.

È stata effettuata una valutazione di sicurezza chimica per le seguenti sostanze contenute: Nafta (petrolio), pesante idrodesolforata. Non è stata elaborata una valutazione di sicurezza chimica per la miscela Acetato di Etile tecnico.

16 ALTRE INFORMAZIONI

16.1 Altre informazioni

i. Indicazione delle modifiche: Questa è la prima versione della scheda di sicurezza dopo la modifica della miscela.

ii. Abbreviazioni e acronimi: • LCS, fasi del ciclo di vita (Life Cycle Stages) • PC, prodotto chimico, (Chemical Product Category) • STOT RE 1, tossicità specifica per organi bersaglio, esposizione ripetuta, categoria 1 • ECHA, Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (European Chemical Agency) • REACH, Registrazione, la Valutazione, l'Autorizzazione e la Restrizione delle sostanze chimiche

(Regiatration, Evaluation, Autorization and restrictione of Chemicals)

• CLP, Classificazione, all'Etichettatura e all'Imballaggio delle sostanze e delle miscele (Classification, Labeling ed Packaging)

• SVHC, sostanze estremamente preoccupanti (Substances of Very High Concern) • sostanze PBT, sostanze sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (persistent,

bioaccumulative and toxic)

• sostanze vPvB, sostanze molto persistenti e molto bioaccumulabili (very Persistent and very Bioaccumulative)

• SCBA, respiratore autonomo (Self-Contained Breathing Apparatus) • DNEL, il livello derivato senza effetto (Derived No Effect Level)

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• PNEC, prevedibile concentrazione priva di effetti (Predicted No Effect Concentration) • TLV-TWA. Valore Limite di Soglia – Media Pesata nel Tempo (Threshold Limit Value – Time

Weighted Average) • LD50, dose letale 50 (Lethal Dose 50), dose di una sostanza, somministrata in una volta sola, in

grado di uccidere il 50% di una popolazione campione di cavie • LC50, concentrazione letale 50 (Lethal Concentration 50), concentrazione di una sostanza,

somministrata in una volta sola, in grado di uccidere il 50% di una popolazione campione di cavie

• IC50, concentrazione inibente 50 (Inhibitory Voncentration 50), concentrazione di un inibitore

enzimatico necessaria per inibire il 50% del bersaglio in esame • LL50, carico letale 50, (Lethal Load 50), carico Letale per il 50% degli individui • EL50, carico di effetto 50, (Effective Loading 50), carico di effetto sul 50% degli individui • NOEL, dose senza effetto osservabile (No Observed Effect Level) • NOAEL, dose senza effetto avverso osservabile (No Observed Adverse Effect Level) • NOEC, concentrazione senza effetto osservabile (No Observed Effect Concentration)

• NOAEC, concentrazione senza effetto avverso osservabile (No Observed Adverse Effect Concentration)

• LOAEL, dose minima di sostanza nociva somministrabile giornalmente con la comparsa di aumenti statisticamente o biologicamente significativi nella frequenza o gravità di effetti avversi rispetto ad un gruppo di controllo (Lowest Observed Adverse Effect Level)

• COD, domanda chimica di ossigeno (Chemical Oxigen Demand) • BOD, domanda biologica di ossigeno (Biological Oxigen Demand) • TOC, carbonio organico totale (Total Organic Carbon) • ADR, accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada (European

Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road) • RID, regolamentazione tecnica tra le reti ferroviarie per il trasporto di merci pericolose

(Règlement concernant le trasport International ferroviaire des merchandises Dangereuses) • IMO, Organizzazione marittima internazionale (International Maritime Organization) • IMDG Code, norma internazionale per il trasporto marittimo delle merci pericolose (International

Maritime Dangerous Goods Code) • IATA, organizzazione internazionale di compagnie aeree (International Air Transport

Association) • ICAO, Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (International Civil Aviation

Organization) • LoW, elenco dei rifiuti (List of Waste)

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iii. Principali riferimenti bibliografici e fonti di dati: • ECHA Database, http://echa.europa.eu/search-for-chemicals • Banca dati dell'ECHA sulle sostanze registrate,

http://apps.echa.europa.eu/registered/registered-sub.aspx

• Inventario ECHA delle classificazioni e delle etichettature, http://echa.europa.eu/clp/c_l_inventory_en.asp

• GESTIS, http://www.dguv.de/ifa/Gefahrstoffdatenbanken/GESTIS-Stoffdatenbank/index-2.jsp • eChemPortal, http://www.echemportal.org/echemportal/index?pageID=0&request_locale=en • Orientamenti sulla compilazione delle schede di dati di sicurezza, versione 3.1, novembre 2015,

http://echa.europa.eu/documents/10162/13643/sds_it.pdf • Orientamenti introduttivi al regolamento CLP, versione 2.1, agosto 2015,

http://echa.europa.eu/documents/10162/13562/clp_introductory_it.pdf • European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road, ADR

applicable as from 1 January 2015, http://www.unece.org/trans/danger/publi/adr/adr2015/15contentse.html

• Orientamenti sugli obblighi di informazione e sulla valutazione della sicurezza chimica, Capitolo R.12. Descrizione degli usi, Versione 3.0 Dicembre 2015, http://echa.europa.eu/documents/10162/13632/information_requirements_r12_it.pdf

iv. Classificazione e procedura utilizzata per derivarla a norma del regolamento (CE) 1272/2008 [CLP]

in relazione alle miscele:

Classificazione a norma del regolamento (CE) n. 1272/2008

Procedura di classificazione

STOT RE 1, H372 Metodo di calcolo

Asp. Tox. 1, H304 Metodo di calcolo

Flam. Liq. 2, H225 Sulla base di dati di sperimentazione

Eye Irrit. 2, H319 Metodo di calcolo

Skin Irrit. 2, H315 Metodo di calcolo

STOT SE 3, H336 Metodo di calcolo

Aquatic Chronic 2, H411 Metodo di calcolo

v. Consigli H pertinenti (numero e testo completo): H350 Può provocare il cancro

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H340 Può provocare alterazioni genetiche H372 Provoca danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta (STOT RE 1) H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili

H319 Provoca grave irritazione oculare H315 Provoca irritazione cutanea H336 Può provocare sonnolenza o vertigini H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata

vi. Indicazioni sull'addestramento: Le informazioni contenute in questa scheda si basano sulle conoscenze disponibili presso di noi alla data dell’ultima versione. L’utilizzatore deve assicurarsi della idoneità e completezza delle informazioni in relazione allo specifico uso del prodotto. Non si deve interpretare tale documento come garanzia di alcuna proprietà specifica del prodotto. Poiché l'uso del prodotto non cade sotto il nostro diretto controllo, è obbligo dell'utilizzatore

osservare sotto la propria responsabilità le leggi e le disposizioni vigenti in materia di igiene e sicurezza. Non si assumono responsabilità per usi impropri. Fornire adeguata formazione al personale addetto all’utilizzo di prodotti chimici.

vii. Ulteriori informazioni: -