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I depositi I.V.A. Dottoressa Luisella Fontanella Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino martedì, 15 giugno 2010

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I depositi I.V.A.Dottoressa Luisella Fontanella

Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino

martedì, 15 giugno 2010

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Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino 2

Piano di lavoro

•Fonti normative e prassi

• La nozione di deposito IVA

•Tipologie di deposito

•Adempimenti dei gestori dei depositi IVA

•Operazioni non soggette al pagamento dell’IVA mediante utilizzo del deposito:

• condizioni oggettive per l’introduzione nel deposito IVA

• introduzione dei beni

• operazioni relative ai beni custoditi

• estrazione dei beni

•Documenti e registrazioni

•Dichiarazione IVA

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Fonti normative e prassi

Legge 18 febbraio 1997 n. 28, in recepimento della direttiva n.95/7/CE del 10 aprile 1995

Art. 50-bis del D.L. 331/1993

D.M. 20 ottobre 1997 n. 419

Circolare Agenzia Dogane n.16/D del 28/04/2006

Risoluzione Minfinanze n. 198/E del 21/12/2000Risoluzione Agenzia Entrate n. 113/E del 22/05/2003Risoluzione Agenzia Entrate n. 440/E del 12/11/2008

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La nozione di deposito IVA

• Può essere qualunque locale, capannone, piazzale, ecc…, ove èpossibile custodire i beni citati ed effettuare ulteriori operazioni, compravendite o lavorazioni, senza pagamento dell’ IVA.

• L’introduzione deve sempre avvenire materialmente, non essendo ammessa alcuna forma di deposito “virtuale”.

• Luogo fisico destinato alla custodia di beni nazionali e comunitari non destinati alla vendita al minuto nei locali medesimi. I beni di origine extracomunitaria possono essere ivi introdotti, previa immissione in libera pratica nel territorio della CEE.

• Finalità del deposito IVA è quella di differire l’assolvimento dell’imposta al momento dell’estrazione dei beni dallo stesso per l’immissione in consumo nello Stato.

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Tipologie di deposito

Assumono la qualifica di depositi fiscali a fini IVA:

• i magazzini generali, i depositi franchi, e i punti franchi gestiti dalle imprese autorizzate;

• i depositi fiscali per i prodotti soggetti ad accisa;

• i depositi doganali;

gli altri soggetti autorizzati alla custodia di beni nazionali ecomunitari in conto terzi

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Tipologie di deposito - Autorizzazione

NON è necessaria l’autorizzazione per:

• imprese esercenti i magazzini generali con autorizzazione doganale

• imprese esercenti depositi franchi

• imprese operanti nei punti franchi

• depositi fiscali per i prodotti soggetti ad accisa

• depositi doganali

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Tipologie di deposito - Autorizzazione

E’ necessaria l’autorizzazione per:

• Società per azioni, in accomandita per azioni,a responsabilità limitata,cooperative con capitale o fondo di dotazione non inferiore a euro 516.500,00 per:

- gestire beni per conto di terzi

- introdurre beni provenienti da qualsiasi destinazione

• Tutte le società ed enti di cui sopra, senza limitazione di capitale per:

-custodia di beni inviati da operatore residente in altro Stato membro destinati ad essere ceduti al depositario

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Adempimenti dei gestori

Registro di carico scarico

Funzione di rappresentante fiscale“leggero”

Responsabilità solidale

Documentazione da conservare

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Registro di carico scaricoart. 50-bis co. 3 del DL 331/93 e dell’art. 3 del DM 419/97

Deve essere istituito, anteriormente alla prima introduzione di beni nel deposito. Il registro dei depositi Iva non è più soggetto all’obbligo di vidimazione e bollatura a seguito della risoluzione Agenzia delle Entrate n. 47 /2002, che estende la soppressione dell’adempimento, già effettiva con l’entrata in vigore della legge “Primi interventi per il rilancio dell'economia” per quanto riguarda il libro giornale, gli inventari e i registri obbligatori relativi alle imposte dirette e all’Imposta sul valore aggiunto. Vanno indicate le operazioni relative all’introduzione e all’estrazione dei beni.

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Registro di carico scaricoart. 50-bis co. 3 del DL 331/93 e dell’art. 3 del DM 419/97

Dati da riportare nel registro• il numero e la specie dei colli;• la natura, la qualità e la quantità dei beni;• il corrispettivo o, in mancanza, il valore normale dei

beni stessi;• il luogo di provenienza e di destinazione dei beni di volta

in volta introdotti e di quelli usciti;• il soggetto per conto del quale l’introduzione o l’estrazione

dei beni è effettuata;

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Documentazione da conservare

I gestori dei depositi IVA devono conservare copia dei documenti relativi:• all’introduzione e all’estrazione dei beni dai depositi;• agli scambi eventualmente effettuati durante la giacenza.

DOCUMENTI• il documento doganale di immissione in libera pratica, anche

in copia, nel caso di operatore extracomunitario;• la fattura o l’autofattura, rispettivamente nel caso di

operatori italiani o comunitari identificati in altro Stato membro, ovvero di soggetti passivi in Italia;

• la distinta riepilogativa dei passaggi dei titoli di credito, nell’ipotesi di beni compresi nella Tabella A-bis del DL 331/93.

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Funzione di rappresentante fiscale leggero

• Nell’ipotesi in cui gli obblighi formali e procedurali facciano capo a soggetti passivi IVA identificati in altri Stati membri, privi di stabile organizzazione e di rappresentante fiscale nel territorio dello Stato italiano, la funzione di rappresentante fiscale, nella specie di rappresentante “leggero” ex art. 44 co. 3 del DL 331/93, viene assunta automaticamente dal gestore del deposito.

• Quest’ultimo sarà, pertanto, tenuto ad assolvere gli obblighi relativi alle operazioni intracomunitarie aventi ad oggetto i beni custoditi nei depositi.

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Funzione di rappresentante fiscale leggero

Attribuzione di un numero di partita IVA unico

In base al settimo comma dell’art. 50-bis del DL 331/93, i gestori dei depositi IVA, quando assumono la veste di rappresentanti fiscali “leggeri” di soggetti non residenti che non si siano identificati direttamente ai sensi dell’art. 35-ter del DPR 633/73, e non abbiano provveduto a nominare un rappresentante fiscale, possono richiedere l’attribuzione di un numero di partita IVA unico per tutti i soggetti passivi d’imposta non residenti da essi rappresentati.

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Responsabilità solidale

Ai sensi dell'art. 50-bis co. 8 del DL 331/93, i gestori dei depositi IVA sono responsabili in solido con i soggetti passivi d’impostache estraggono i beni nel caso di mancata o irregolare applicazione dell’imposta relativa ai beni estratti, a meno che il depositario sia in grado di dimostrare il corretto adempimento degli obblighi formali e procedurali posti a suo carico.

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l’introduzione

il trasferimento tra depositi

Operazioni non soggette al pagamento dell’I.V.A. mediante utilizzo del deposito

Non danno luogo all’applicazione dell’ I.V.A. tutta una serie di operazioni eseguite mediante:

la giacenza delle merci nel deposito e le operazioni di perfezionamento e manipolazione usuale

l’estrazione (non la successiva commercializzazione)

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Introduzione dei beni – condizioni oggettive

• se provenienti da Paesi terzi devono essere stati immessi in libera pratica nella UE.

Per essere inseriti in un deposito IVA, i beni:

• se nazionali, devono essere ceduti ad un operatore comunitario,

• se comunitari devono provenire da uno Stato membro,

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Operazioni di immissione in libera pratica di beni non comunitari destinati ad essere introdotti in un deposito IVA

Introduzione dei beni

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Importazione beni

con deposito IVA

INo IVASi dazi

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Importazione beni procedure e documentazione

• I beni sono sdoganati con bolletta IM-4 sulla quale viene indicato che sono destinati ad essere introdotti in un deposito IVA ai sensi dell’art. 50 – bis, co.4, lett. b) del D.L. 331/93

• Il gestore del deposito prende in carico la merce sull’apposito registro e appone sulla copia della bolletta l’attestato della presa in carico ed il numero attribuito, rimettendone copia alla Dogana di sdoganamento. Conserva inoltre copia del documento.

• L’importatore annota sul registro IVA degli acquisti la bolletta doganale indicando l’imponibile e il titolo di non assoggettamento (art. 50- bis, co.4 del D.L. 331/93)

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Operazioni di immissione in libera pratica di beni non comunitari destinati ad essere introdotti in un deposito IVA

Acquisti intracomunitari eseguiti mediante introduzione nel deposito IVA

Introduzione dei beni

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Acquisti intracomunitari

con deposito IVA

INo IVA

I1

No IVAart.50 bis / 331

I2

No IVAart.50 bis / 331

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Acquisti intracomunitariprocedure e documentazione

Il soggetto che immette i beni deve:

• integrare la fattura comunitaria ricevuta indicando in luogo dell’imposta la causa di non assoggettabilitàex art. 50 bis, co.4, lett.a)del D.L. 331/93

• presentare il modello INTRA 2 bis sia agli effetti fiscali che statistici

• consegnare copia della fattura integrata al depositario, che provvederà alla sua annotazione sul registro di carico delle merci

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Operazioni di immissione in libera pratica di beni non comunitari destinati ad essere introdotti in un deposito IVA

Acquisti intracomunitari eseguiti mediante introduzione nel deposito IVA

Introduzione dei beni

Cessioni intracomunitarie eseguite mediante introduzione nel deposito IVA, senza invio

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Cessioni a soggetto identificato in altro Stato membro senza invio

• trattasi di una cessione “intra” atipica in quanto i beni oggetto di cessione non fuoriescono dal territorio fiscale italiano

• è un operazione non soggetta ad IVA in Italia

• non richiede la compilazione del modello “Intra 1bis”

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Cessioni a soggetto identificato in altro Stato

membro senza invio

I

F

senza deposito IVA

Si IVA

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Esempio fatturazione senza deposito IVA

Soc. “A” SrlVia Roma, 110100 TorinoC.F. e P. IVA….

Soc. “C” S.a.FranciaTva: FR……

Torino,lìFattura n….. del…..

Merce presso Ns. sede € 2.000,00IVA 20% € 400,00

-------------

Totale € 2.400,00

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Cessioni a soggetto identificato in altro Stato membro senza invio

con deposito IVA I

I1

No IVA

No IVA

FNo IVA

No IVA

No IVA

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Esempio fatturazione con deposito IVA

Soc. “A” SrlVia Roma, 110100 TorinoC.F. e P. IVA….

Soc. “C” S.a.FranciaTva: FR……

Torino,lìFattura n….. del…..

Merce giacente in deposito IVA “xy” € 2.000,00

Non soggetto ad IVA ai sensi dell’art. 50 - bis, co. 4, lett. c) D.L. 331/93

N.B (identificare il deposito)

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Cessioni a soggetto identificato in altro Stato membro senza invio

Fatturazione: il cedente emette fattura con l’indicazione che trattasi di cessione non soggetta ad IVA” ex art. 50-bis, comma 4 lette c) del D.L. 331/93. Qualora la fattura venisse emessa nei confronti del rappresentante fiscale italiano del cessionario comunitario, la cessione diviene imponibile in Italia ( Ris. Ag.Entrate n. 66 del 15/05/2001)

Dichiarazione IVA: tali operazioni sono indicate nel rigo VE32 ed i relativi importi non concorrono alla formazione del “plafond” ed alla acquisizione dello status di esportatore abituale del cedente (Circ. Ag.Dogane n.8 del 27/02/03)

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Operazioni di immissione in libera pratica di beni non comunitari destinati ad essere introdotti in un deposito IVA

Acquisti intracomunitari eseguiti mediante introduzione nel deposito IVA

Introduzione dei beni

Cessioni intracomunitarie eseguite mediante introduzione nel deposito IVA, senza invio

Cessioni di beni particolari di cui alla Tab. A-bis allegata al D.L. 331/1993, eseguite mediante introduzione nel deposito IVA ed effettuate nei confronti di cessionari extracomunitari o nazionali

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Cessioni di beni di cui alla Tab A-bis

•Trattasi di particolari beni ,metalli non ferrosi,lane, beni alimentari, prodotti chimici, che sono solitamente ceduti “a catena” a molti operatori prima di essere realmente commercializzati.

•Con la loro introduzione nel deposito IVA , gli operatori non devono più assoggettare ad IVA ogni singola transazione in quanto la sua applicazione è rimandata al momento dell’estrazione dei beni dal deposito

•L’applicazione del regime di non assoggettabilità delle relative cessioni si fonda sulla considerazione che gli stessi, generalmente trattati nelle borse merci, sono oggetto di plurimetransazioni n tempi stretti, senza il loro trasferimento fisico in quanto realizzate mediante titoli.

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Cessioni di beni di cui alla Tab A-bis

Le cessioni devono essere effettuate nei confronti di:

• cessionari extracomunitari, non identificati a fini IVA all’interno della UE

• cessionari identificati a fini IVA in Italia

Fatturazione: il cedente emette fattura con l’indicazione che trattasi di cessione non soggetta ad IVA” ex art. 50-bis, comma 4 lette c) del D.L. 331/93.

Dichiarazione IVA: tali operazioni sono indicate nel rigo VE32 ed i relativi importi non concorrono alla formazione del “plafond” ed alla acquisizione dello status di esportatore abituale del cedente (Circ. Ag.Dogane n.8 del 27/02/03). In caso di cessione a soggetto identificato a fini IVA in Italia, l’acquisto deve essere indicato al rigo VF12

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Operazioni relative a beni custoditi

Cessioni di beni custoditi nel deposito IVA (senza estrazione) a nulla rilevando il Paese di identificazione del cedente e del cessionario

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Cessione di beni custoditi nel deposito IVA

con deposito IVA

I I1No IVAart.50 bis / 331

No IVA

No IVASi dazi

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Cessione di beni custoditi nel deposito IVA

Le cessioni di beni custoditi in regime di deposito sono:

• fatturate nel caso di cedente nazionale;

• autofatturate nel caso di cedente comunitario o extracomunitario

senza applicazione dell’ IVA ai sensi dell’art. 50-bis

Solo al momento dell’estrazione sarà emesso un documento con rilevanza IVA

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Operazioni relative a beni custoditi

Prestazioni di servizi relative ai beni in deposito, incluse le operazioni di perfezionamento e di manipolazione usuale effettuate nel deposito o in locali limitrofi

Cessioni di beni custoditi nel deposito IVA (senza estrazione) a nulla rilevando il Paese di identificazione del cedente e del cessionario

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Prestazioni di servizi relative a beni in deposito

Lavorazioni di merci,compreso il loro montaggio, l’assemblaggio, l’adattamento ad altre merci;

Riparazione delle merci,comprese il loro riadattamento e la messa a punto;

Trasformazione delle merci, aggiunta di accessori (*):

Utilizzazione di alcune merci non reperibili nei prodotti ottenuti dal perfezionamento, ma che consentono o facilitano l’ottenimento di tali prodotti, anche se dette merci scompaiono in toto o meno nel corso della loro utilizzazione

OPERAZIONI DI

PERFEZIONAMENTO

Operazioni intese a garantire la conservazione della merce, a migliorarne la presentazione o la qualità commerciale o a predisporne la distribuzione o la rivendita

MANIPOLAZIONI

USUALI

(*) vedi Risoluz. Ag.Entrate n.440/E del 12/11/2008

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Per locali limitrofi si intendono i locali che pur non costituendo parte integrante del deposito sono a questi funzionalmente e logisticamente collegati da un rapporto di contiguità e comunque rientranti nel complesso aziendale del depositario,qualunque sia il titolo di detenzione, con esclusione di locali gestiti da soggetto diverso dal depositario.

Prestazioni di servizi relative a beni in deposito

I beni,durante la giacenza nel deposito Iva, possono essere soggetti a prestazioni di servizi, comprese le operazioni di perfezionamento e le manipolazioni usuali, non soggette ad IVA

Le suddette prestazioni possono essere effettuate anche in locali limitrofi ai depositi, purché le stesse siano di durata non superiore ai 60 giorni

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Prestazioni di servizi relative a beni in deposito

con deposito IVA

I1

INo IVASi dazi

No IVAart.50 bis / 331

60 giorni

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Prestazioni di servizi relative a beni in deposito

ALTRI

SERVIZI

Le prestazioni di carico, scarico, facchinaggio effettuate nell’ambito del deposito sui beni custoditi;

Le prestazioni di confezionamento, raffinazione, pulitura refrigerazione dei beni custoditi;

Le prestazioni di campionatura, perizia, controllo, sui beni custoditi:

le prestazioni del depositario nell’ambito del contratto di deposito;

le provvigioni relative ad intermediazioni realizzate su cessioni di beni custoditi;

Le spese di trasporto relative al trasferimento dei beni da un deposito all’altro

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Estrazione dei beni

estrazione per utilizzo o commercializzazione in Italia soggetta ad imposta

non soggetta ad impostaestrazione con destinazione ad

una cessione comunitaria o all’esportazione

estrazione per trasferimento tra depositi IVA non soggetta ad imposta

Dottoressa Anna Floris

Estrazione = CessioneX

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• L’estrazione può essere disposta solo da soggetti identificati in Italia quali soggetti passivi IVA:

Estrazione dei beni

• operatori residenti

•stabile organizzazione di soggetto estero

•rappresentante fiscale di soggetto non residente

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con deposito IVA

Estrazione dei benida parte del soggetto che li ha immessi

I1Si IVA

estrazione

ISi IVA

autofattura

I

No IVASI dazi

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• Il gestore del deposito annota lo scarico della merce sull’apposito registro e conserva copia dei documenti relativi all’estrazione

Estrazione dei benida parte del soggetto che li ha immessi

procedure e documentazione

• Colui che estrae i beni è tenuto ad emettere autofattura ai sensi dell’art. 17, co.3, del DPR 633/72: la stessa non deve contenere i dati identificativi del cedente estero, essendo sufficiente il riferimento agli estremi del documento doganale

• La base imponibile è costituita dal valore della merce al momento dell’introduzione nel deposito oppure, se i beni, durante la giacenza, sono stati oggetto di una o più cessioni o prestazioni, dal corrispettivo relativo all’ultima cessione, aumentato degli eventuali oneri dovuti alle prestazioni che le merci hanno subito

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Dichiarazione I.V.A.

Estrazione dei beni per mercato interno

• se i beni sono estratti dal soggetto che li ha immessi

a) se l’estrazione avviene nello stesso anno di acquisto e di immissione, l’imponibile e l’imposta devono essere indicati esclusivamente nei righi da VF1 a VF11,

a) se l’estrazione avviene nell’anno successivo a quello di acquisto e di immissione, l’imponibile deve essere indicato nella dichiarazione relativa all’anno precedente nel rigo VF14, mentre nella dichiarazione relativa all’anno di estrazione l’imponibile e l’imposta saranno indicati nei righi da VF1 a VF11e il solo imponibile nel rigo VF20.

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Estrazione dei beni

Per utilizzo o commercializzazione in Italia

da parte del soggetto che li ha immessi se non esiste fattura per documentare il precedente acquisto

oggetto di precedente acquisto anche intra,non assoggettato ad IVA e di cui esiste fattura per documentare il precedente acquisto

autofattura ex art 17,comma 3 del DPR

633/72

integrazione della fattura originaria

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Soc. “I” SrlVia Milano, 110100 RomaC.F. e P.IVA

Soc. “I” SrlVia Milano, 110100 Roma

Roma, lì….Autofattura n° …. ex art. 17, c.3 DPR 633/72

Merce estratta dal deposito doganale “xy” rif. documento doganale ….

Valore della Merce € 2.000+ Iva dovuta 20% € 400= Totale € 2.400

Autofattura per estrazione

valore merce = valore all’ introduzione

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Soc. “I” SrlVia Milano, 110100 RomaC.F. e P.IVA

Soc. “I” SrlVia Milano, 110100 Roma

Roma, lì….Autofattura n° …. ex art. 17, c.3 DPR 633/72

Merce estratta dal deposito doganale “xy” rif. documento doganale ….

Valore della Merce € 2.000+ Servizi addizionali in regime di deposito Iva € 100= Base imponibile € 2.100+ Iva dovuta 20% € 420= Totale € 2.520

Autofattura per estrazione

valore merce > valore all’ introduzione

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Estrazione dei benioggetto di precedente acquisto non assoggettato ad IVA

procedure e documentazione

• Colui che estrae i beni, dopo aver registrato la fattura passivaricevuta dal cedente intracomunitario senza indicazione dell’IVA, è tenuto ad integrarla, con l’indicazione del valore dei servizi eventualmente resi nel deposito fino al momento dell’estrazione e dell’ ammontare dell’ IVA dovuta.

• La procedura di autofatturazione viene by-passata da quella di variazione della fattura originaria (ris. Ag. Entrate n. 113 del22.05.2003).

• L’IVA sulla fattura passiva integrata deve essere successivamente registrata sul registro delle fatture emesse entro 15 giorni dall’estrazione e con riferimento alla data dell’avvenuta estrazione, nonché sul registro degli acquisti entro il mese successivo a quello dell’estrazione.

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Estrazione dei benioggetto di precedente acquisto non assoggettato ad IVA

con deposito IVA

Iintegrazione dellafattura originaria

estrazione

Si IVA

No IVA

I

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Estrazione dei benioggetto di precedente acquisto non assoggettato ad IVA

procedure e documentazione

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Dichiarazione I.V.A.

Estrazione dei beni per mercato interno

• se i beni NON sono estratti da soggetto che li ha immessi

l’obbligo di autofatturazione impone di indicare l’importo dei relativi acquisti nei righi da VF1 a VF11, nonché di compilare il rigo VJ2

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Estrazione dei beni

Trasferimento dei beni tra depositi IVA

Documento di trasporto

ex DPR 472/96

• ai sensi dell’art. 50 – bis, co.4, lett. i) il trasferimento tra depositi IVA non è soggetto ad imposta, poiché i beni continuano ad essere custoditi in un deposito IVA

• il trasferimento dei beni deve risultare da documento di trasporto , annotato nell’apposito registro sia dal gestore del deposito in uscita, che dal gestore del deposito in entrata

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Dichiarazione I.V.A.

Trasferimento tra depositi IVA

Tali operazioni sono indicate al rigo VE32 (operazioni non imponibili o intracomunitarie) ed i relativi importi NON concorrono al plafond e all’acquisizione dello status di esportatore abituale.

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Estrazione dei beni

Per l’invio in ambito comunitario o extracomunitario

per invio in ambitoextracomunitario

per invio in ambitocomunitario

fattura ex art. 41 del

D.L. 331/1993

fattura ex art. 8,c1 del

DPR 633/1972

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Estrazione dei beniper l’invio in ambito comunitario o extracomunitario

procedure e documentazione

• Ai sensi dell’art. 50 - bis, co. 4, lett. f) e g) del D.L. 331/93, l’estrazione dei beni dal deposito per l’invio all’estero è un operazione non soggetta ad IVA

• Nel caso in cui i beni siano inviati in uno Paese membro, colui che estrae i beni deve emettere fattura senza applicazione dell’ IVA per effetto del combinato disposto degli artt. 41 e 50 – bis del D.L. 331/93, compilando il modello INTRA 1 - bis

• Nel caso in cui i beni siano inviati in uno Paese extracomunitario, colui che estrae i beni deve emettere fattura senza applicazione dell’ IVA per effetto del combinato disposto degli artt. 8 e del D.P.R. 633/72 e 50 – bis del D.L. 331/93. In tale caso l’estrazione deve avvenire sulla base della dichiarazione doganale

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Estrazione dei beniper l’invio in ambito comunitario o extracomunitario

procedure e documentazione

• Tali operazioni, al pari di quelle intracomunitarie citate

assumono rilevanza ai fini della qualifica di “esportatore

abituale” e in ordine alla formazione del plafond per

l’acquisto di beni e servizi senza applicazione dell’ imposta

***

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Estrazione dei beniper l’invio in ambito comunitario o extracomunitario

senza deposito IVA

I

No IVAart.41/331

No IVAart.8, c.1/633

Si IVA-Si dazipagamento in dogana

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con deposito IVA

Estrazione dei beniper l’invio in ambito comunitario o extracomunitario

estrazione

No IVAart.8, c.1/633

No IVAart.41/331

No IVASi dazi

I

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Dichiarazione I.V.A.

Estrazione dei beni per l’invio in ambito comunitario o extracomunitario

Tali operazioni sono indicate al rigo VE30 (operazioni non

imponibili o intracomunitarie) ed i relativi importi concorrono

al plafond e all’acquisizione dello status di esportatore

abituale.

Le stesse sono da indicare anche al rigo VA30 (operazioni

intracomunitarie) o al rigo VA33 (esportazioni)

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Documenti – Registrazioniimportazione beni non comunitari e relativa estrazione

bolletta doganale

autofattura

valore estrazione = valore di introduzione

valore estrazione > valore di introduzione

registrata per imponibile ed IVA sul registro delle fatture emesse

annotata sul registro degli acquisti la sola imposta in quanto l’imponibile è giàindicato sul documento di introduzione

registrata sul registro degli acquisti con titolo di non assoggettamento ex art. 50-bis, co.4 lett.b) del D.L. 331/93

registrata per l’intero imponibile ed IVA relativa sul registro delle fatture emesse

annotata sul registro degli acquisti la differenza dell’imponibile e l’intera imposta relativa all’estrazione

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Documenti – Registrazioniimportazione beni non comunitari e relativa estrazione

valore estrazione =1.000

valore introduzione = 1.000

Registro degli acquisti Registro delle vendite

Imponibile IVA Imponibile IVA

Bolletta doganale 1.000 Art.50-bis

estrazione

Autofattura 200 1.000 200

valore estrazione =1.500

valore introduzione = 1.000

Bolletta doganale

estrazione

Autofattura

Registro degli acquisti Registro delle vendite

Imponibile IVA Imponibile IVA

1.000 Art.50-bis

500 300 1.500 300

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Documenti – Registrazioniacquisti intracomunitari e relativa estrazione

fattura intracomunitariaregistrata sul registro degli acquisti con titolo di non assoggettamento ex art. 50-bis, co.4 lett.a) del D.L. 331/93

integrazione fattura intra

valore merce = valore di introduzione

valore merce > valore di introduzione

annotare l’IVA quale variazione in aumento sul registro delle fatture emesse entro 15 gg. dall’estrazione, con riferimento a tale data

registrare la variazione IVA corrispondente sul registro degli acquisti entro il mese successivoall’estrazione

annotare l’intera ’IVA quale variazione in aumento sul registro delle fatture emesse entro 15 gg.dall’estrazione, con riferimento a tale dataregistrare la variazione IVA corrispondente sul registro degli acquisti entro il mese successivoall’estrazione

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Documenti – Registrazioniacquisti intracomunitari e relativa estrazione

valore estrazione =1.000

valore introduzione = 1.000

Registro degli acquisti Registro delle vendite

Imponibile IVA Imponibile IVA

Fattura intracomunitaria 1.000 Art.50-bis 1.000 Art.50-bis

estrazione

Integrazione fatt. intra 200 200

valore estrazione =1.500

valore introduzione = 1.000

Fattura intracomunitaria

estrazione

Integrazione fatt. intra

Registro degli acquisti Registro delle vendite

Imponibile IVA Imponibile IVA

1.000 Art.50-bis 1.000 Art.50-bis

+500 300 +500 300

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Esempio

Importazione da un Paese non appartenente alla U.E.Valore della merce acquistata euro 2.000; dazi pari al 10%; aliquota IVA del 20%

Valore di cessione euro 3.000

Senza deposito IVA Con deposito IVA

Dogana - immissione in libera pratica

dazio 200

IVA 440

dazio 200

Cessione a cliente IVA 600

Cessione a cliente estrazione da parte del cedente

IVA Autofattura

successiva cessione IVA 600

cessione all’interno del deposito

Fattura No IVA (art.50 bis)

estrazione da parte del cliente

IVA Integrazione

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Esempio

con deposito IVA

INo IVASi dazi

I1

X

No IVAart.50 bis / 331

I2No IVA

art.50 bis / 331

ENo IVA

art.50 bis / 331

No IVAart.50 bis / 331

InvioNo IVA

I3integrazione dellafattura originaria

60 giorni