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ariccia Castelli Romani CITTÀ DI ARICCIA PROVINCIA DI ROMA ASSESSORATO ALLA CULTURA AL TURISMO AL COMMERCIO storia cultura informazioni utili Italia > Lazio > Provincia di Roma

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Page 1: di ariccia di assessorato al · 2014. 3. 21. · Carlo Cestelli Guidi e la consulenza architettonica del Prof. David Pacanowski, viene dato inizio ai lavori di ricostruzione. Il ponte

aricciaCastelli Romani

città di aricciaprovincia di roma

assessorato alla cultura al turismo al commercio

storia • cultura • informazioni utiliItalia > Lazio > Provincia di Roma

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Ariccia vanta antichissime origini. Come tutte le città Latine, i primi abitanti di questi luoghi combatterono duramente per mantenere la propria indipendenza. Celebre è la battaglia di Aricia (fine del VI secolo a.C.) in cui la Lega Latina, di cui Aricia era città capo, stroncò le ambizioni egemoniche degli Etruschi verso il Lazio meridionale. Gli Ariccini combatterono anche contro Roma, prima di esserne assoggettati nel IV secolo a.C..Aricia divenne una delle più importanti comunità romane, meta di villeggiatura prediletta per la sua particolare posizione geografica a metà strada tra due laghi d’origine vulcanica, il lago Albano e il lago di Nemi.

Ariccia sorge sulle pendici dei Colli Albani a 27 Km

da Roma, lungo il percorso della Via Appia (S.S. 7).

Per la posizione ottimale a 412 metri sul livello del mare

ed a meno di 20 Kmdalla costa tirrenica,

ha un clima temperato, con estati miti ed inverni

moderatamente freddi.

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I suoi abitanti erano molto devoti alla dea Diana, il cui tempio situato nel Nemus Aricinum (ora Nemi) era uno tra i principali santuari della Confederazione Latina. Durante il Medio Evo la cittadina subì i saccheggi e gli assalti delle orde barbariche dilaganti nella campagna romana.Nel 1473 Ariccia passò alla famiglia Savelli che avviò la ricostruzione dell’abitato ariccino e iniziò la costruzione del palazzo baronale. Acquistato nel XVII secolo dai Chigi, il feudo fu completamente riprogettato dal genio architettonico di Gian Lorenzo Bernini che si avvalse dei suoi migliori collaboratori tra i quali spicca il nome di Carlo Fontana.

A partire dal ‘700, Ariccia divenne meta di importanti artisti e letterati del tempo, il periodo di massimo fulgore avvenne tra la seconda metà del XVIII secolo e l’inizio del secolo successivo, quando sono attivi ad Ariccia i massimi decoratori, artisti e letterati del momento che soggiornarono nella Locanda Martorelli tappa del Grand Tour d’Italie.Nel corso del XIX secolo, l’assetto urbanistico di Ariccia mutò notevolmente quando il percorso della Via Appia, che lasciando Albano scendeva in basso nella Valle Ariccia, con Papa Pio IX venne rettificato, si deve infatti al pontefice la costruzione nel 1854 del ponte a tre ordini di archi, che sormontava il foltissimo bosco (parco Chigi), dove la via risaliva alla collina di Galloro.

Le bellezze storico-archeologiche e monumentali, tra cui spicca Palazzo Chigi e il Museo del Barocco Romano, il Parco Chigi, la Collegiata dell’Assunta ed il celebre viadotto monumentale, i boschi, la vicinanza a Roma, la prossimità dei laghi Albano e di Nemi, la cucina tipica, con la celeberrima porchetta e il famoso vino dei castelli gustati nelle tipiche “fraschette” fanno di Ariccia una delle mete preferite per i turisti in visita ai Castelli Romani.

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Per informazioni, prenotazioni e orari di visita:

tel. +39 06 9330053fax +39 06 9330988

http://www.palazzochigiariccia.ite-mail [email protected]

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LA PIAZZA DI CORTELa Piazza assurse alla dignità di scenografica corte barocca, con l’intervento del Bernini, dopo il 1661. L’artista mise in piano uno spazio scosceso, demolendo molti altri edifici e creando i cantinoni che sostengono la piazza.Alessandro VII volle che vi fosse innalzata la nuova chiesa collegiata e mise a disposizione, per le spese, il contributo della propria Elemosineria Segreta, ma il cantiere seicentesco interessò anche la ristrutturazione dell’ex Palazzo Savelli, la Porta Napoletana e la creazione della piazza con le fontane.L’edificazione dei casini laterali all’Assunta, caratterizzati da un originale architettura con

pilastri binati tuscanici disposti ad “ordine gigante” come in Campidoglio a Roma, fu portata avanti contemporaneamente destinando un edificio a Casino del Governatore e l’altro a Casino del Ministro di casa Chigi.La cronologia delle sistemazioni nella Piazza di Corte è quindi molto precisa: dalla primavera del 1662 alla primavera del 1664 fu realizzata l’Assunta, dalla primavera all’inverno del 1664 lo spianamento della piazza e la sua sistemazione negli elementi di arredo, nel 1665 si iniziò la ristrutturazione della Fontana delle tre cannelle e i lavori per gli Stalloni.L’ultimo cantiere posto in opera fu proprio la residenza dei Chigi e la Porta Napoletana i cui saldi sono dell’agosto del 1673.

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COLLEGIATA SS. MARIA ASSUNTA IN CIELOCostituisce l’ultimo capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, che progettò ogni dettaglio, compresi gli arredi. A pianta rotonda, con pronao e cupola, richiama per i motivi architettonici il tempio romano del Pantheon.Venne consacrata il 16 maggio 1665 dal cardinale Flavio Chigi , alla presenza del Papa Alessandro VII, committente dell’opera.L’affresco principale, L’Assunzione della Madonna, è capolavoro di Guglielmo Cortese, detto il Borgognone. I sedici angeli di stucco che si snodano lungo il cornicione, sono opera di Giuseppe Naldini. Quadri di grande rilievo decorano le cappelle: S. Tommaso da Villanova di Raffaele Vanni, La Sacra

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Famiglia di Ludovico Gimignani, S. Antonio da Padova di Giacinto Gimignani, S. Francesco di Sales di Emilio Taruffi, La SS. Trinità con S. Agostino di Bernardino Mei, S. Rocco di Alessandro Mattia da Farnese.La primitiva chiesa, ugualmente dedicata all’Assunta, venne demolita nel 1665 per ordine del Papa Alessandro VII. Durante la demolizione venne risparmiata parte della navata centrale adibita a chiesa di S. Nicola.Una particolare devozione è riservata alla patrona Santa Apollonia, di cui si conserva la statua algardiana in legno, fatta su commissione della Principessa Isabella Savelli nel 1629.

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LA LOCANDA MARTORELLIUscendo dalla chiesa, a destra, si incontrano tre palazzine che guardano corso Garibaldi, al centro quella che un tempo veniva denominata “Locanda Martorelli”. L’edificio nasce, tuttavia, come Casino Stazi appartenuto, nel settecento, al facoltoso ariccino Giovan Battista Stazi. Nel suo interno al primo piano si trova una stanza decorata, per volontà dello stesso Stazi, dal pittore polacco Taddeus Kuntze, con vicende dell’antica Ariccia dalla mitologia alla storia. Si tratta di dieci finti quadri nei quali il pittore abilmente narra i fatti partendo dalla mito; il primo pannello raffigura Fedra rifiuta l’onore di Ippolito. Nel secondo pannello La morte di Ippolito, che con il suo carro si schianta contro l’albero, mentre sfuggiva

dalle ire paterne; Ippolito-Virbio verrà riportato in vita dalla dea Diana che sceglie come luogo della sua vita le selve di Aricia. Il successivo pannello rappresenta una caccia di Diana, ambientata nel nemus aricinum. Nella parete a seguire altri tre rappresentazioni di cui la prima mostra Virbio e l’esercito aricino con la cittadina arroccata sulle pendici; segue il Sacrificio a Diana, dove animali venivano immolati alla dea. Con il riquadro della Congiura contro Turno Erdonio inizia la trattazione storica tramandata da Tito Livio. Dopo la congiura orchestrata da Tarquinio il Superbo, assistiamo alla condanna a morte di Turno Erdonio, gettato dalla rupe Ferentina. Segue l’ultimo atto della Battaglia tra i Latini ed i Romani presso il Lago Regillo, con la definitiva affermazione dei Romani; perduto è il pannello che ritraeva Numa Pompilio e la Ninfa Egeria. Il soffitto che reca immagini di divinità classiche e simboli delle stagioni, fu realizzato dal decoratore Giovan Battista Marchetti, noto collaboratore, in tali decorazioni, del Kuntze.Antonio Martorelli acquistò il palazzetto e nel 1814 lo trasformò in locanda che divenne una tappa fondamentale del Grand Tour d’Italie; artisti di fama internazionale quali Jean Baptiste Camille Corot, William Turner, Massimo D’Azeglio, Nino Costa, Henrik Ibsen, Henry Longfellow, Nikolaj Vasil’evi˘c Gogol si fermarono alla locanda che divenne così un punto di attrazione per artisti e letterati.La Locanda Martorelli è stata acquistata dal Comune di Ariccia nel 1988 attualmente è custodita dall’Associazione Archeoclub Aricino-Nemorense. Lo spazio è adibito a mostre d’arte contemporanea.

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PALAZZO CHIGIIl Palazzo Chigi di Ariccia, ristrutturato e ampliato tra il 1664 e il 1672 su progetto di Gian Lorenzo Bernini e Carlo Fontana, è un esempio unico di dimora barocca rimasta inalterata nel suo arredamento. La frontistante piazza di Corte con il complesso dell’Assunta disegnato dal Bernini per papa Alessandro VII - Chigi, costituisce uno degli spazi urbanistici più prestigiosi del barocco romano. Nelle sale arredate, in parte rivestite dai rarissimi parati in cuoio del 600, troviamo dipinti, affreschi, sculture e arredi realizzati dai massimi maestri del barocco: Bernini, Cavalier d’Arpino,

Baciccio, Maratta, Pier Francesco Mola, Salvator Rosa, Ferdinand Voet, Giuseppe Cades, etc.Il palazzo ospita il “Museo del Barocco Romano”, costituito da importanti donazioni, quali le collezioni Lemme, Fagiolo, Laschena e Ferarri che offrono una panoramica completa della pittura romana tra 600 e 700, con capolavori di Mattia Preti, Pietro da Cortona, Giacinto Brandi, Sebastiano Conca, Corrado Giaquinto, Pompeo Batoni, Domenico Corvi e tanti altri. La dimora, che è stata set di numerosi film tra cui “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, è sede di convegni, conferenze, concerti e mostre temporanee.

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Alla dimora è annesso un vasto Parco di 28 ettari che conserva la vegetazione originaria dei colli albani (bosco misto di latifoglie, comprese alcune sequoia californiane), fontane seicentesche, l’Uccelliera risalente ai Savelli e il Sepolcreto della II Legione Partica.

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PARCO CHIGI Al palazzo è annesso il vasto parco di 28 ettari, risalente al XVI sec., ricco di una rigogliosa vegetazione mista di latifoglie, reperti archeologici, fontane e manufatti del XVII sec., ultimo frammento del “nemus aricinum” consacrato a Diana.

Nato originariamente come “Barco”, cioè area cintata da destinarsi alla caccia, costituisce una preziosa anticipazione del cosiddetto “giardino paesistico” o “romantico” per il suo carattere naturalistico e pittoresco, sviluppatosi soprattutto nel ‘600 con le progettazioni del Bernini e del Fontana.

tra i monumenti più importanti presenti

l’Uccelliera costruita dai Savelli (1628)

e l’imponente monumento di età tiberiana del Propretore

della Mesia, Tiberio Latinio Pandusa, proveniente

dall’Appia Antica e rimontato nel 1997.

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dal 29 maggio 2010

è fruibile Parco Chigi

(giardino botanico)

annesso a Palazzo Chigi,

visitabile prevalentemente

nei fine settimana.

residenti ingresso gratuitonon residenti visita libera 3 euro 6-18 anni 2 euro visita guidata 6 euro 6-18 anni 4 euro

Per informazioni, prenotazioni e orari di visita:tel. +39 06 9330053http://www.palazzochigiariccia.ite-mail [email protected]

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IL PONTE MONUMENTALEEdificato su progetto dell’architetto neoclassico Ireneo Aleandri, direzione lavori dell’ingegner Giuseppe Bertolini, in eleganti forme classiche di reminiscenza romana, impostato su tre ordini di archi, è alto 59 metri e lungo 312 metri.Fu iniziato nel dicembre del 1846, durante il pontificato di Pio IX. Il 3 febbraio dell’anno successivo il cardinale Ostini, Vescovo di Albano, impartì la benedizione della prima pietra. Lo stesso Papa il 12 ottobre 1854 lo inaugurò solennemente e venne aperto a tutti i legni a ruote. Il 2 giugno 1944 il ponte venne fatto saltare in aria dall’esercito tedesco in ritirata per ostacolare l’avanzata delle truppe alleate e, dopo due anni, su progetto dell’Ing. Carlo Cestelli Guidi e la consulenza

architettonica del Prof. David Pacanowski, viene dato inizio ai lavori di ricostruzione. Il ponte è riaperto al traffico il 3 marzo del 1948. IL 18 gennaio 1967, pochi minuti dopo la mezzanotte, per cause imprecisate, crolla l’undicesimo pilone; il 27 agosto dello stesso anno cede anche il decimo pilone. La ricostruzione dei piloni è iniziata nel dicembre del 1967 e, a distanza di circa un anno, è riaperto al traffico. Per scongiurare il sempre più frequente verificarsi di suicidi, l’ANAS nel 1997, su progetto del Comune di Ariccia, ha posto in opera eleganti reti di protezione in tensostruttura. Sono state ricostruite infine le colonne terminali in travertino, in parte utilizzando frammenti esistenti, su progetto dell’arch. Francesco Petrucci.

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IL CENTRO STORICOIl centro storico, arroccato su un promontorio prospettante Vallericcia ed oltre il mare, conserva pressoché inalterata l’originale conformazione urbanistica. Come tanti paesi dell’area centromeridionale, presenta un tessuto ove è rintracciabile l’influenza saracena del IX e X sec., con i piccoli cortili delimitanti la pertinenza del clan. La struttura venne razionalizzata da Gian Lorenzo Bernini, soprattutto con gli interventi lungo l’asse principale del corso. Furono eliminate le scale esterne con la costruzione di nuovi portali, fuse unità immobiliari, costruita la Collegiata dell’Assunta, la piazza San Nicola ed altri edifici.

Per la sua posizione dominante sulla Via Appia e la sua suggestiva conformazione, Ariccia venne ritratta da molti artisti in tutte le epoche: dal Lorrain al Vanvitelli, da Goethe a Corot.

Attualmente l’Amministrazione comunale, in collaborazione con il Consorzio Imprese Castelli Romani, è impegnata sul progetto di far rientrare il Centro Storico nell’ambito dei “Centri Commerciali Naturali”, attraverso una riqualificazione delle insegne commerciali, delle vetrine e quant’altro contribuisce al decoro della città.

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IL PALAZZO BONAPARTE-PRIMOLIEdificio neoclassico costruito da Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone, presso l’attuale Piazza della Repubblica, fu abitato dal famoso Giuseppe Primoli, fotografo ed importante figura dell’ambiente culturale della Roma di fine ‘800. Ospitò Matilde Serao, Gabriele D’Annunzio, Aristide Sartorio ed altri importanti personaggi dell’epoca.

Dal Belvedere (p.le Giuseppe Mazzini) si apre uno spettacolare panorama che si estende da valleariccia fino al mare. Nei giorni limpidi sembra di essere vicinissimi alle coste, si può scorgere l’isola di Palmarola a volte.

COMPLESSO DI SAN NICOLANel cuore del centro storico accanto alla sede comunale recentemente ricostruita ed ampliata, si trova l’ex Chiesa di San Nicola, progettata da Gian Lorenzo Bernini con la collaborazione del fratello Luigi sui resti della vecchia collegiata.Sulla piazzetta si trova la Fontana della Bella Flora, sormontata da una statua in bronzo rappresentante Ariccia.Nel corso dei lavori di sistemazione dell’area è emerso il podio di un tempio di età repubblicana, probabilmente un Capitolium di età sillana.(81 a. C.)

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L’APPIA ANTICA, IL TEMPIO DI DIANA E LA “SOSTRUZIONE”Tra la tomba detta “degli Orazi e Curiazi”, nel territorio di Albano e Colle Pardo, l’Appia Antica percorre trasversalmente la Valle di Ariccia staccandosi dall’attuale percorso della Via Appia Nuova.

Oltre ad alcuni sepolcri romani, le opere più importanti che si incontrano sono la cella intatta di un tempio tardo-repubblicano, resti di costruzioni termali, un arco di accesso all’antico foro ariccino, il monumentale viadotto del tempo dei Gracchi, detto “sostruzione”.

Il tempio, simile a quello dedicato a Giunone Gabina, è stato identificato dal Nibby come tempio stazione dedicato a Diana, succursale del santuario che si trova presso il lago di Nemi, già nel territorio dell’antica Aricia.

Il viadotto, detto “sostruzione”, sostenente l’Appia nell’ascesa dal fondovalle al crinale di Colle Pardo, realizzato in opus quadratum, costituisce l’intervento di ingegneria viaria più singolare dell’Appia Antica nell’Agro romano. Il viadotto, lungo più di 200 metri, si identifica con il “Clivus Virbii” o “Clivus Aricinum” che conduceva al famoso tempio di Diana presso il lago di Nemi.

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IL SANTUARIO DI GALLOROTra il 1661 e il 1662 il Bernini, su commissione di Alessandro VII, progettò la ristrutturazione del Santuario della Madonna di Galloro, realizzando le ultime due cappelle ed aggiungendo la facciata in stile palladiano.Il tempietto dell’altare maggiore è opera giovanile del Bernini (1632) mentre le pale d’altare delle ultime due cappelle raffigurano S. Francesco di Sales e S. Tommaso da Villanova, opere rispettivamente del Borgognone e di Giacinto Gimignani.L’8 dicembre e il giorno di Pentecoste di ogni anno, si tiene una solenne processione detta della “Signorina”.

Sagre e Feste Patronali e Tradizionali

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Festa di sant’antonio aBate con corsa delle pilegennaio

Sant’Antonio è il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Si dice che il maiale è raffigurato perché il suo grasso veniva usato per lenire i bruciori del fuoco di Sant’Antonio. Ad Ariccia, oltre alla tradizionale benedizione degli animali domestici, la festa viene arricchita dalla corsa delle pile, un palio degli asinelli con un cavaliere.Ogni asinello corrisponde ad una contrada. La corsa si svolge in tre batterie: il vincitore di ogni batteria partecipa alla finale. A seconda dell’ordine di arrivo i finalisti rompono ciascuno una pila, ovvero un vaso di terracotta appeso in alto all’interno del quale vi sono dei premi generalmente “mangerecci”.

Festa patronale di santa apollonia9 FeBBraio e Fine luglio

Il 9 febbraio ed a fine luglio Ariccia festeggia la sua patrona, Santa Apollonia Martire. Il programma dei festeggiamenti prevede l’apertura della festa con l’esibizione in Piazza di Corte della Banda Musicale “Città di Ariccia” e con la processione della Santa che percorrerà le vie del centro storico portata a spalla dai “Cavalieri di Santa Apollonia”. A seguire la “Festa Popolare” con l’accensione dei “Focaracci” a ricordo del martirio di Santa Apollonia e la distribuzione delle “cannacce”, piatto tipico dei castelli e dei fagioli con le cotiche.

Fiera di pentecostemadonna di galloromaggio e 8 dicemBre

Nel territorio di Ariccia (Galloro), lungo la Via Appia Nuova, si svolge la tradizionale Fiera di Pentecoste, legata alla Festa della Madonna di Galloro. Il Santuario di Galloro, restaurato dal Bernini attorno al 1661, è legato ad un evento miracoloso ricordato da un grosso masso di peperino con dipinta un’immagine della Madonna che, con molta probabilità, è da datarsi intorno al X secolo.In occasione della festività religiosa e della Pentecoste, è stata allestita “La Fiera della Pentecoste” con l’intento di rinnovare l’antica fiera nata nel 1662 ad Ariccia, dedicata ai prodotti del territorio ed al bestiame.

Sagre e Feste Patronali e Tradizionali

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numeri utili

“la lumacata di s. giovanni”giugno, il primo saBato dopo il 24Il 24 giugno si festeggia la nascita di San Giovanni il Battista, il Santo che annuncia l’arrivo dell’estate. Nei festeggiamenti in sua memoria c’è la consuetudine di mangiare le lumache, perché la lumaca è un simbolo lunare, conosciuto fin dai tempi più remoti, e che indica la rigenerazione, la rinascita. I suoi cornetti che mostra e ritira alternativamente sono associati alle corna della luna crescente e calante: è quindi il simbolo di morte e rinascita così come la luna scompare e ricompare nel suo ciclo perenne. Le corna erano inoltre considerato simbolo di discordia e tradimento: anche oggi, a distanza di millenni vi è questa credenza.Il mangiarle significava seppellirle nello stomaco e quindi cancellare rancori ed odi.La festa prevede musica e danza che accompagnano la degustazione delle lumache, nella tradizionale piazzetta di Galloro, Piazza Dante Alighieri.

la sagra della porcHettaprimo Fine settimana di settemBre

La “Regina delle Sagre” si snoda lungo tutto il territorio di Ariccia: esposizione e vendita di porchetta in Piazza di Corte, bancarelle di ogni genere e tipo sul Ponte Monumentale e per le vie del centro storico accompagneranno gli eventi tradizionali di questa manifestazione: concerti itineranti di “Rugantini”, “l’Abbuffata”, ovvero grande competizione tra i migliori divoratori di

spaghetti con premi ‘appetitosi’, concerti di gruppi giovanili, cabaret, intrattenimenti musicali e musica popolare, e naturalmente, il tradizionale carro allegorico che distribuirà gratuitamente i panini con la porchetta.

natale ariccinoManifestazioni dedicate principalmente ai bambini, rappresentazioni teatrali, concerti Gospel, iniziative benefiche.

Comitato Per l’Organizzazione delle Manifestazioni Comunali Città di Ariccia

SEDE: Corso Garibaldi 2 • 00040 • Ariccia Tel. 069332332 • 06934856016 Fax [email protected] vi rimandiamo al sito per tutti gli aggiornamenti e info su altri eventi è possibile consultare il sito: http://www.aricciafestaecultura.it

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numeri utili

Carabinieri 06 9330555Polizia Municipale 06 9334141Guardia Medica 06 9307644 Polizia 06 9326831USL RMH 06 93271

www.ariccia.comnet.roma.itwww.comunediariccia.itwww.palazzochigiariccia.itwww.aricciafestaecultura.it

Palazzo Comunale00040 Piazza San Nicola sncCentralino 06934851Fax [email protected] Chigitel. +39 069330053fax +39 069330988www.palazzochigiariccia.itinfo@palazzochigiariccia.itUfficio Informazioni TuristicheInformagiovani di AricciaCorso Garibaldi 200040 ARICCIA (RM)Tel. 069332332 - 06934856016

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zona blu

zona parcheggio regolamentato o libero

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Polizia MunicipaleCorso Garibaldi 100040 Ariccia (RM)tel. +39 06 9334141fax +39 06 93485255

Pattuglia in servizio in fascia oraria notturna e festiva cell. +39 3488567887 (il numero è attivo quando in Comando non è presente il piantone)

Disciplina dei parcheggi a pagamento (zona blu) per i non residenti:Tariffa oraria dalle 8.00 alle 20.00 1,00 €/hTariffa oraria dalle 20.00 alle 24.00domenica e festivi dalle 8.00 alle 24.00 2,00 €/hParcheggio libero:Via delle Cerquette

Piazzale del Cimitero

Piazzale Aldo Moro (regolamentata di giorno come zona disco 2 ore)Si suggerisce ai turisti di posteggiare sotto il Ponte Monumentale, al parcheggio Bernini, dove è presente un parcheggio gratuito e videosorvegliato per 150 posti, collegato con una navetta che conduce in Piazza di Corte, con passaggi ogni 20 minuti circa, il costo della singola corsa è pari a euro 0,50. Dal parcheggio Bernini è possibile raggiungere anche a piedi il centro storico di Ariccia e la Piazza di Corte passando per Parco Primoli con interessanti motivi di scorcio panoramico. È importante per chi non è di Ariccia, prestare attenzione alla circostanza che alcune aree di parcheggio dopo le ore 20.00 sono riservate esclusivamente ai residenti: le aree sono il parcheggio Fontana, l’area di parcheggio di via Focaccia, ed una limitata area di sosta a metà di via Strada Nuova (in un tratto non nelle adiacenze delle trattorie tipiche).zona parcheggio

regolamentato o libero

Page 32: di ariccia di assessorato al · 2014. 3. 21. · Carlo Cestelli Guidi e la consulenza architettonica del Prof. David Pacanowski, viene dato inizio ai lavori di ricostruzione. Il ponte

Progetto grafico: tree-art - AricciaFoto: Mauro Aspri • Daniele Petrucci • Gianna Petrucci • Archivio fotografico di Palazzo Chigi

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