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l Azienda Agricola Di Meo si estende sulle colline di Salza Irpina e ruota in- torno ad un casale settecentesco molto suggestivo, sorto su un casino di caccia dei Caracciolo, Principi di Avellino. A capo dell'azienda fondata da Vittorio Di Meo e sua moglie Alessandrina, ci sono ora i fra- telli Roberto e Generoso. Il primo, enologo, cura la di- rezione aziendale e il secondo, medico, l’espansione commerciale in Italia e all’estero. Abbiamo intervistato per voi Generoso Di Meo, non solo perchè l'azienda di famiglia si distingue per la deontologia e per la qualità dei prodotti (i processi di vinificazione sono effettuati con l’utilizzo delle tecni- che enologiche più moderne, lasciando comunque inalterata la tradizionale metodologia produttiva e salvaguardando antichi vitigni autoctoni), ma anche e soprattutto perchè Generoso è un uomo talmente interessante, creativo e appassionato, da essere un professionista unico nel suo genere. Pensate che lui, quindici anni fa, ha intrapreso un Grand Tour eno- gastronomico che parte dall’Irpinia e coinvolge il mondo intero. Un progetto dell’associazione culturale “Di Meo, vini ad arte” che ha portato alla realizza- zione di un singolare calendario che ogni anno viene presentato con un evento esclusivo. Quest'anno i fra- telli Di Meo hanno rinnovato la tradizione al Kun- sthistorisches Museum di Vienna dove gli ospiti hanno avuto l'onore di bere buon vino e ascoltare buona musica, tra le opere di Luca Giordano, Raffa- ello, Caravaggio, Tiziano. Generoso, com'è nato il calendario di Di Meo e cosa rappresenta? Il calendario ha uno scopo ben preciso: mettere in connessione l'arte e la cultura campana, con l'arte e la cultura di una città prescelta, una per anno. Tutto ha avuto inizio nel 2003 a Salza Irpina, in provincia di Avellino. Il primo calendario è stato realizzato nelle cantine Di Meo e lì ha preso il via il Grand Tour enogastronimico e artistico che dura ancora oggi. Na- poli, Roma, Parigi, New York, Palermo, Madrid, solo solo alcune delle città nelle cui pieghe mi sono avven- turato per conoscere la gente, la cultura, l'arte, e per trovare la giusta location in cui ambientare il calen- dario. In ciascuna di queste città, infatti, ho cercato e trovato un anello di congiunzione tra la nostra cul- tura e la loro, nell'arte, in un museo, in un Palazzo monumentale, in un'opera. Lì dove trovo la connes- sione tra la Campania e la città prescelta, mi fermo e prende vita il calendario per l'anno che verrà. A cor- redo delle fotografie ci sono i contributi critici di grandi esperti internazionali del mondo dell'arte e della cultura come Vittorio Sgarbi, Nicola Spinosa, Sebastian Schutze, Wolfgang Prohaska. Ci racconti il calendario Di Meo 2017. Per il 2017 sono andato a cercare Napoli a Vienna, con "la soddisfazione di vederne proiettata la gloria in regge e palazzi", per citare Vittorio Sgarbi che ha dato il suo contributo critico al calendario. A Vienna hanno operato i grandi protagonisti dell'età barocca napoletana, come Francesco Solimena, Luca Gior- Di Meo vola al Kunsthistorisches Porta i suoi ospiti tra Tiziano, Caravaggio e Raffaello Generoso Di Meo ha intrapreso un Grand Tour enogastronomico che parte dall’Irpinia e coinvolge il mondo intero. Un progetto dell’associazione culturale “Di Meo, vini ad arte” che ha portato alla realizzazione di un singolare calendario che ogni anno viene presentato con un evento esclusivo. Quest’anno i fratelli Di Meo hanno rinnovato la tradizione al Kunsthistorisches Museum di Vienna dove gli ospiti hanno avuto l’onore di bere buon vino e ascoltare buona musica, tra le opere di Luca Giordano, Raffaello, Caravaggio, Tiziano. di AlessAndrA CArloni i’ M gennaio-febbraio 2017 i’ M gennaio-febbraio 2017

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l’Azienda Agricola Di Meo si estendesulle colline di Salza Irpina e ruota in-torno ad un casale settecentesco moltosuggestivo, sorto su un casino di cacciadei Caracciolo, Principi di Avellino. Acapo dell'azienda fondata da Vittorio

Di Meo e sua moglie Alessandrina, ci sono ora i fra-telli Roberto e Generoso. Il primo, enologo, cura la di-rezione aziendale e il secondo, medico, l’espansionecommerciale in Italia e all’estero. Abbiamo intervistato per voi Generoso Di Meo, nonsolo perchè l'azienda di famiglia si distingue per ladeontologia e per la qualità dei prodotti (i processi divinificazione sono effettuati con l’utilizzo delle tecni-che enologiche più moderne, lasciando comunqueinalterata la tradizionale metodologia produttiva esalvaguardando antichi vitigni autoctoni), ma anchee soprattutto perchè Generoso è un uomo talmenteinteressante, creativo e appassionato, da essere unprofessionista unico nel suo genere. Pensate che lui,quindici anni fa, ha intrapreso un Grand Tour eno-gastronomico che parte dall’Irpinia e coinvolge ilmondo intero. Un progetto dell’associazione culturale“Di Meo, vini ad arte” che ha portato alla realizza-zione di un singolare calendario che ogni anno vienepresentato con un evento esclusivo. Quest'anno i fra-telli Di Meo hanno rinnovato la tradizione al Kun-sthistorisches Museum di Vienna dove gli ospitihanno avuto l'onore di bere buon vino e ascoltarebuona musica, tra le opere di Luca Giordano, Raffa-ello, Caravaggio, Tiziano.

Generoso, com'è nato il calendario di Di Meo ecosa rappresenta?Il calendario ha uno scopo ben preciso: mettere inconnessione l'arte e la cultura campana, con l'arte ela cultura di una città prescelta, una per anno. Tuttoha avuto inizio nel 2003 a Salza Irpina, in provinciadi Avellino. Il primo calendario è stato realizzatonelle cantine Di Meo e lì ha preso il via il Grand Tourenogastronimico e artistico che dura ancora oggi. Na-poli, Roma, Parigi, New York, Palermo, Madrid, solosolo alcune delle città nelle cui pieghe mi sono avven-turato per conoscere la gente, la cultura, l'arte, e pertrovare la giusta location in cui ambientare il calen-dario. In ciascuna di queste città, infatti, ho cercatoe trovato un anello di congiunzione tra la nostra cul-tura e la loro, nell'arte, in un museo, in un Palazzomonumentale, in un'opera. Lì dove trovo la connes-sione tra la Campania e la città prescelta, mi fermoe prende vita il calendario per l'anno che verrà. A cor-redo delle fotografie ci sono i contributi critici digrandi esperti internazionali del mondo dell'arte edella cultura come Vittorio Sgarbi, Nicola Spinosa,Sebastian Schutze, Wolfgang Prohaska.

Ci racconti il calendario Di Meo 2017.Per il 2017 sono andato a cercare Napoli a Vienna,con "la soddisfazione di vederne proiettata la gloriain regge e palazzi", per citare Vittorio Sgarbi che hadato il suo contributo critico al calendario. A Viennahanno operato i grandi protagonisti dell'età baroccanapoletana, come Francesco Solimena, Luca Gior-

Di Meo vola al

Kunsthistorisches

Porta i suoi ospiti tra Tiziano,Caravaggio e Raffaello

Generoso Di Meo ha intrapreso unGrand Tour enogastronomico cheparte dall’Irpinia e coinvolge ilmondo intero. Un progettodell’associazione culturale“Di Meo, vini ad arte” che haportato alla realizzazione di unsingolare calendario che ogni annoviene presentato con un eventoesclusivo. Quest’anno i fratelliDi Meo hanno rinnovato latradizione al KunsthistorischesMuseum di Vienna dovegli ospiti hanno avuto l’onoredi bere buon vino e ascoltarebuona musica, tra le operedi Luca Giordano, Raffaello,Caravaggio, Tiziano.di AlessAndrA CArloni

i’M gennaio-febbraio 2017i’M gennaio-febbraio 2017

dano, Nicola Maria Rossi, Giacomo del Po, AntonioDomenico Vaccaro. Ecco, ho trovato la mia Napoli inun'ennesima capitale europea, nelle "nostre" opered'arte. Da alcuni anni mi affido al talento di un foto-grafo di eccezione, Massimo Listri. Nelle sale dell'alasud del Kunsthistorisches Museum di Vienna si è te-nuto il tradizionale gran ballo per la presentazionedel calendario con ottocento ospiti provenienti datutta Europa. Ho portato a Vienna i musicisti e i bal-lerini della tarantella di Montemarano e alberi di li-moni a volontà, li ho fatti arrivare in Austria perchèvolevo che i sensi dei miei ospiti fossero tutti appa-gati.

Ogni anno, il calendario è presentato nell'am-bito di un grande ballo con ospiti del mondodell'imprenditoria, dell'arte, della cultura, pro-venienti da tutta Europa. Quali sono le carat-teristiche di questo evento di respiro interna-zionale?L'atmosfera è quella di una grande festa tra amiciveri, in cui si celebrano l'arte e il buon vino. Ci tengoa precisare che la mia iniziativa non nasce comemera operazione di marketing. Sono un grandissimoappassionato di arte, un amante della vita, un viag-giatore compulsivo. Quello che mi mi motiva a creareil calendario e ad organizzare l'evento, ogni anno, èsemplicemente il mio modo di essere al mondo, il mio

modo di concepire la vita. Gli ospiti sono aristocratici,imprenditori, ma anche amici di sempre, persone cheho conosciuto nella città che mi ha ospitato e tutti co-loro che mi hanno aiutato a realizzare il progettosponsorizzandolo.

Ha detto che ogni anno esplora e studia unacittà diversa, che poi diventerà l'ambienta-zione del calendario. Viaggia da solo o in com-pagnia?Per me è fondamentale viaggiare da solo. Quandoparto la prima volta per conoscere una città, la devorespirare, mi immergo nelle letture su di essa, possorimanere in un museo anche per delle ore. Se portocon me qualcuno è in una seconda fase, quando pas-siamo al piano operativo. Per me non è una vacanza,è un viaggio interiore, una ricerca. Io vado a cacciadi emozioni da trasmettere poi ai miei ospiti attra-verso l'arte e le esclusive e magiche ambientazioniche scelgo per la presentazione del calendario.

Generoso di nome e di fatto. Ha già in mente laprossima tappa?Certo, già ho in mente una città per il calendario2018. A partire da adesso inizierò a studiarla, a co-noscerla, ad esplorarla. Non vi svelo ancora di qualesi tratta. Sarà un altro bel viaggio alla ricerca dellenostre radici culturali nel mondo..

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i’M gennaio-febbraio 2017

Per il 2017 sono andato a cercare Napoli a Vienna, con “lasoddisfazione di vederne proiettata la gloria in regge e palazzi”, per

citare Vittorio Sgarbi che ha dato il suo contributo al calendario.