diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

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Diagnostica per immagini: indicazioni e limiti PROGETTO FORMATIVO EPA.CRON. GESTIONE DELLE EPATOPATIE CRONICHE IN MEDICINA GENERALE

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Presentazione sulle potenzialita', indicazioni e limiti della diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

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Page 1: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Diagnostica per immagini: indicazioni e limiti

PROGETTO FORMATIVO EPA.CRON.

GESTIONE DELLE EPATOPATIE CRONICHE IN MEDICINA GENERALE

Page 2: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Nei pazienti con sospetta epatopatia è necessario valutare il grado di compromissione epatica.

Le tecniche di imaging danno informazioni sul grado di danno epatico.

Fra le tecniche di imaging, quella più usata nella pratica clinica come strumento diagnostico di primo-livello per le patologie epatica è l’ecografia epatica.

Page 3: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

• Una valutazione della gravità del coinvolgimento epatico (necessaria prima di prendere in considerazione un trattamento antivirale nei pazienti con epatite virale).

Inoltre:

• Monitoraggio dei pazienti con epatopatia cronica, perché:

• La progressione di malattia è variabile

• È importante evidenziare l’evoluzione a cirrosi

Monitoraggio per la diagnosi precoce di sviluppo di epatocarcinoma (HCC)

Evidenziare l’insorgenza di complicanze della malattia epatica avanzata

L’ecografia epatica, integrata con l’eco-color-Doppler può fornire:

Page 4: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Screening per l’epatocarcinoma dei pazienti con epatopatia cronica

eseguire ogni una ecografia epatica in

• Portatori HBsAg con epatite cronica (ogni anno)

• Cirrosi epatica di qualsiasi eziologia (ogni 6 mesi)

Page 5: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

In pazienti con patologia epatica diffusa, l’ecografia si propone come indagine utile per :

- il riconoscimento di alterazioni elementari (steatosi, fibrosi, rigenerazione nodulare);

- una diagnostica differenziale non invasiva tra epatiti acute, epatiti croniche non cirrotiche e cirrosi epatica;

- guidare la procedura bioptica;

Documento AISF: Imaging e Valutazione Emodinamica nella Diagnostica Epatologica

Page 6: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

I parametri da esplorare nello studio di epatopatie acute o croniche sono:

1) aspetto dei contorni e del margine inferiore

2) il grado di ecogenicità

3) l’ecostruttura

4) le dimensioni del fegato.

Page 7: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Parametri da esplorare nello studio di epatopatie

1) Aspetto dei contorni:• Liscio• Finemente irregolare• Nodulare, bozzuto

2) Aspetto del margine inferiore: • acuto regolare• arrotondato

Page 8: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Aspetto dei contorni del fegato, esempi: liscio

Page 9: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Aspetto dei contorni del fegato, esempi: irregolare

Page 10: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Aspetto dei contorni del fegato, esempi: irregolare

Page 11: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Aspetto dei contorni del fegato, esempi: liscio

Page 12: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Aspetto dei contorni del fegato, esempi: irregolare

Page 13: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Aspetto dei contorni del fegato, esempi: bozzuto

Page 14: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Aspetto del margine inferiore, esempi: acuto regolare

Page 15: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Parametri da esplorare nello studio di epatopatie

Grado di ecogenicità.

Se l’ecogenicità é aumentata con echi fini, fittamente stipati, iperlucenti, si ha un fegato iperecogeno, comunemente detto fegato “brillante”, o “bright” o altrimenti “addensato”, che si osserva sia in caso di steatosi che di fibrosi;

se invece l’ecogenicità é diminuita si ha un fegato scuro, ipoecogeno.

Page 16: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Grado di ecogenicità, esempi: normale

Page 17: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Grado di ecogenicità, esempi: normale

Page 18: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Grado di ecogenicità, esempi: aumentata

Page 19: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Grado di ecogenicità, esempi: aumentata

Page 20: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Grado di ecogenicità, esempi: molto aumentata

Page 21: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Grado di ecogenicità, esempi: lievemente aumentata

Page 22: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Grado di ecogenicità, esempi: normale

Page 23: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Grado di ecogenicità, esempi: normale

Page 24: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Parametri da esplorare nello studio di epatopatie

L’ecostruttura

di norma é omogenea, con regolare distribuzione e grandezza degli echi.

In corso di fibrosi e rigenerazione nodulare l’aspetto diviene disomogeneo, grossolano o granuloso, altrimenti detto “coarse pattern”

Page 25: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Ecostruttura, esempi: normale

Page 26: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Ecostruttura, esempi: normale

Page 27: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Ecostruttura, esempi: disomogenea

Page 28: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Ecostruttura, esempi: disomogenea

Page 29: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Ecostruttura, esempi: molto disomogenea, nodulare

Page 30: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Ecostruttura, esempi: molto disomogenea, nodulare

Page 31: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Parametri da esplorare nello studio di epatopatie

Le dimensioni del fegato.

Lobo sinistro: scansione longitudinale. Dall’emergenza delle s.e. sino all’angolo opposto (8-10 cm)

Lobo destro: scansione obliqua sottocostale. Diametro longitudinale sulla linea emiclaveare (normale fino a 15cm),

Lobo caudato: scansione longitudinale o obliqua (4-6 cm). Scansione trasversale a livello della porta (<2/3 del diametro trasverso del lobo destro).

Page 32: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Dimensioni, esempi: lobo caudato normale

Page 33: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Dimensioni, esempi: lobo caudato ingrandito

Page 34: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Dimensioni, esempi: lobo caudato

Page 35: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Dimensioni, esempi: lobo sinistro normale, caudato ingrandito

Page 36: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Dimensioni, esempi: lobo sinistro ingrandito, caudato normale

Page 37: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Dimensioni, esempi: lobo destro

Page 38: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Significato aumento ecogenicità:

L’AUMENTO DI ECOGENICITA’ DEL PARENCHIMA EPATICO SI HA IN PRESENZA DI:

• Steatosi• Fibrosi

Page 39: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

a) steatosi lieve: presenza di solo incremento dell’ecogenicità parenchimale epatica quando confrontata all’ecogenicità del parenchima renale, ma senza significativa attenuazione del fascio ultrasonoro (il parenchima permane ben esplorabile anche in profondità)

b) steatosi moderata: incremento dell’ecogenicità parenchimale epatica associata ad attenuazione del fascio ultrasonoro in profondità, ma con diaframma ancora visibile lungo il contorno profondo del fegato;

c) steatosi severa: aumento marcato dell’ecogenicità parenchimale con attenuazione marcata del fascio ultrasonoro in profondità tale da rendere non più evidente il dettaglio vascolare e la biforcazione portale all’ilo.

La Steatosi

Page 40: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

La steatosi, gradazione

0

2

1

3

Page 41: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Problema particolare: La steatosi focale

diagnostica differenziale con alterazioni “focali” del fegato.

a) Forma ipoecogena:

• Aree ipoecogene in un parenchima epatico iperecogeno,

• di solito localizzate davanti alla biforcazione portale, in sede pericolecistica, nella faccia inferiore del lobo epatico di sinistra,

• dimensioni variabili, a margini irregolari, poligonali

• non determinano effetto massa o infiltrazione delle strutture vascolari.

• Si parla anche di aree di risparmio o “skip areas”

b) Forma iperecogena:

• Aree iperecogene nell’ambito di un fegato dalla normale

• non determinano effetto massa o infiltrazione vascolare

• talora possono interessare in maniera diffusa il parenchima epatico che si presenta cosparso di piccole formazioni iperecogene (< 1 cm) in parte confluenti (aspetto “a prato fiorito”).

Page 42: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Steatosi focale, esempi: area c.d. “di risparmio”

Page 43: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Steatosi focale, esempi: area c.d. “di risparmio”

Page 44: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Epatite cronica virale

Il quadro ecografico epatico nell’epatopatia virale può variare da:

-Quadro assolutamente normale

a

-Quadro di cirrosi epatica

Page 45: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Problema particolare: rilievo, in pazienti con epatite cronica, di linfonodi in regione ilare epatica, nel ligamento epato-duodenale

Page 46: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Problema particolare: rilievo, in pazienti con epatite cronica, di linfonodi in regione ilare epatica, nel ligamento epato-duodenale

Page 47: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Cirrosi Epatica

quadro ecografico epatico caratteristico e specifico, caratterizzato da:

Margini irregolari

Aumento dimensioni lobo caudato

Aumento dimensioni lobo sinistro / atrofia lobo destro

Ecostruttura granulosa e disomogenea (coarse pattern)

Aumento attenuazione ultrasuoni

Restringimento e irregolarità vene sovraepatiche

Inoltre

eventuali segni di ipertensione portale

Page 48: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

valutazione mediante eco-Doppler

- dilatazione delle vene porta, mesenterica superiore e splenica

- Scomparsa delle variazioni di calibro durante la respirazione

- Presenza di flusso invertito (epatofugo)

- Assenza di flusso (trombosi)

- Presenza di circoli collaterali

- Splenomegalia

- Ascite

- Rallentamento della velocità di flusso portale

- Aumento dell’indice di congestione portale

- Aumento degli indici di resistenza arteriosa epatici e splenici

Parametri qualitativi:

Parametri quantitativi:

Ipertensione portale

Page 49: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

L’ecografia tradizionale è in grado di evidenziare la presenza di fibrosi avanzata/cirrosi, ma non è in grado di

evidenziare la fibrosi di grado iniziale o moderato

È possibile stimare i gradi iniziali / intermedi di fibrosi epatica con nuove metodiche ecografiche:

• Fibroscan• Altre possibilità

• Mezzo di contrasto ecografico• Utilizzo combinato di indici Doppler di

emodinamica splancnica

Page 50: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

FIBROSCAN

Page 51: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Determinazione non invasiva del grado di fibrosi epatica: utilità del Fibroscan

Pazienti HBVMarcellin et al. Liver Int 2009

Pazienti HCV con ALT normale

Colletta et al. Hepatology 2005

Pazienti HCV Kettaneh et al. J Hepatol 2007

Pazienti HCV Arena et al. Gut 2008

Pazienti HBV e HCV Ogawa et al. Hepatl Res 2007

Pazienti con epatopatia alcolica

Nahon et al. J Hepatol 2008

Page 52: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

FIBROSCAN

Condizioni che limitano l’accuratezza:

• Steatosi

• Obesità (BMI > 25)

• Ascite

Page 53: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

TCtomodensitometria computerizzata

• Metodica di seconda istanza per– Utilizzo radiazioni ionizzanti– Mezzo di contrasto potenzialmente

nefrotossico– Maggiori costi di gestione

Page 54: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

RMrisonanza magnetica nucleare

• Metodica di seconda istanza e di approfondimento o conferma diagnostica per:– Durata complessiva dell’esame– Specifiche controindicazioni– Costi elevati– (Segnalazioni di fibrosi nefrogenica sistemica

dopo mdc con gadolinio in pazienti con insufficienza renale)

Page 55: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Ricerca e caratterizzazione delle lesioni focali epatiche

Page 56: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Tecniche d’immagine per la ricerca di lesioni focali epatiche

• Ecografia, eco-color-Doppler

• Ecografia con mdc

• TC spirale con mdc trifasica • fase arteriosa, venosa portale, tardiva

• RMN con mdc

• modalità più accurata nell’identificazione e nella caratterizzazione delle lesioni. Tre principali tipi di mezzo di contrasto: extracellulari, specifici per gli epatociti, reticoloendoteliali.

• TC-PET

• identifica le lesioni neoplastiche a metabolismo elevato

• (Angiografia)

Page 57: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

• Sorveglianza

– L’ecografia è l’unica tecnologia utilizzabile per la sorveglianza routinaria dei pazienti con epatopatia cronica. Ma: • La tecnica è operatore dipendente• Può essere di difficile interpretazione per

» Caratteristiche del paziente (obesità)» Caratteristiche del tumore (isoecogeno)» Localizzazione (area sottodiaframmatica)

Page 58: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Ecografia, limitiRisoluzione e sensibilità legati a:

• Apparecchiatura• Caratteristiche fisiche e strutturali della lesione

• isoecogenicità• Localizzazione anatomica

• segmenti posteriori sottodiaframmatici• Caratteristiche del paziente

• Steatosi marcata• Obesità, meteorismo• Ascite abbondante• Scarsa compliance

• Esperienza dell’operatore• necessaria interpretazione immediata (scarsa

riproducibilità)

Page 59: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Screening dei pazienti con epatopatia cronica per HCC

eseguire ogni 6 mesi una ecografia epatica in

•Portatori HBsAg con epatite cronica o cirrosi,

•Cirrosi epatica di qualsiasi eziologia

Il rilievo di una formazione nodulare epatica durante il follow-up deve far sospettare la presenza di un HCC, sia che il nodulo sia ipo-che iper-ecogeno.

Page 60: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Principali patologie che entrano in diagnosi differenziale con

l’Epatocarcinama• Benigne:

– Angioma

– Iperplasia nodulare focale

– Adenoma

– Noduli rigenerativi su fegato cirrotico

• Maligne: – Metastasi tumorali

Page 61: Diagnostica per immagini nelle epatopatie croniche

Nella definizione di un nodulo, oltre alla valutazione ecografica, bisogna:

• Età, sesso

• Infezioni virali

• Presenza di cirrosi

• Uso di estroprogestinici o anabolizzanti

• Follow-up

– rilievo casuale?

– rilievo in corso di un follow-up per una patologia?

Prendere in considerazione gli aspetti clinici

Valutare la necessità di un accertamento bioptico o di altra tecnica di imaging.