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Romano Amodeo Diario dell’agonia

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Documentazione della difficoltà dell'esestenza sotto i farmaci a lento rilascio, dovuti patire nel 2007

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Page 1: Diario dall'agonia

Romano Amodeo

Diario dell’agonia

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22 giugno 2007Al 18mo giorno della mia agonia inizio questo diario, che magari

sarà ripetitivo, ma io devo assolutamente trovare stimoli per vincere il mio attuale stato di sofferenza.

Uno stimolo valido è quello di scrivere cose che mi interessano fino al punto da imporsi sulla mia mano tremolante e farmi battere a macchina da scrivere quello che mi passa per la mente.

Già ieri ho sperimentato la validità di questa “terapia” contro l’accidenti che mi ha preso quando mi hanno iniettato nel sedere una siringa di Aldol.

Al momento nulla e – poi – con il passar del giorno un’ansia che poi è sfociata nell’evidentissimo tremito del braccio e della mano destra.

Dovrò passare le ore a battere a macchina da scrivere.Dandomi un minuto di tempo per ogni riga ogni ora farei 60 righe,

ossia tre pagine di questo libretto. Ma io credo di essere più veloce, per cui facciamo 4 pagine ogni ora. Nel giro di 4 ore ne ho battute 16. Avrò tanti argomenti ogni giorno di cui interessarmi?

E – poi – mi bastano solo 4 ore a normalizzare una situazione?Tutto quello che riuscirò a fare sarà sempre meglio di niente.E allora via con questo terzo libro, del diario.Se nonché mi viene ad un certo punto anche un forte mal di schiena

e la situazione si complica e devo lottar non solo contro l’apatia e l’assenza di stimoli, m anche contro il mal di schiena.

Intanto oggi è arrivata la ricetta di Nicola, del Rivotril. Mi sono informato in farmacia e mi han detto che si tratta di un antidoto al male che colpisce il cervello, quello di cui pativano Cesare e Alessandro Magno e genera convulsioni: l’epilessia. Il Rivotril è un anti-epilettico e come tale potrebbe contrastare anche il tremito del braccio. La farmacista, come mio cugino, mi ha consigliato di farmi vedere subito da un medico e io già a questa notizia comincio a dar segni di impazienza a scrivere ulteriormente. Per cui mi fermo per 5 minuti.

In verità mi son fermato per circa mezz’ora in cui ho deciso di andare in Farmacia intanto a comperare il Rivotril. Ho fatto una corsa, ma essendo l’una e rotti l’ho trovata chiusa. Così mi sono accaldato ed

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ora si è aggiunto a tutto il resto anche il caldo, che prima non mi tormentava ed ora sì. In cambio non mi è ancora venuto il mal di schiena. Ne scrivo come se la vicenda fosse comica e in parte lo è. Quando mi sarà passato tutto, ripensando ai miei supplizi farò un bel mucchio di risate. Ma ora è una vera agonia.

Non ho grandi mali, non ho veri problemi eppure il tremito al braccio e ai muscoli, l’ansia che mi assale, il caldo e tra poco comincerà il mal di schiena, mi danno un tormento che non vi dico ma che potete immaginar bene quando ve lo descrivo con il termine unico di “insopportabile”.

Sono le 13:25 e tra un po’ suonano le campane delle 13:30 all’orologio del campanile della Chiesa di San Giovanni Battista.

Sono le 14:40 e sono riuscito a riposare un pochino, svegliato felicemente dalla Dott.ssa Giosuè che mi ha risposto alla lettera che le avevo inviato due giorni or sono. Mi ha chiarito le idee e si è raccomandata che io assuma il Rivotril, che contrasta gli effetti collaterali dell’Aldol. Mi ha convinto.

Quando fa più fresco e son sicuro che le Farmacia è aperta vado a comperarlo e faccio anche questa esperienza che spero sia positiva: la dottoressa è stata convincente.

Mi sono rinfrescato e per fortuna non mi fa ancora male la schiena. Vediamo se riesco a tenere questo Diario. La dottoressa ha voluto il mio indirizzo postale e di e-mail e mi ha dato il suo: [email protected]. La terrò informata.

Andrei a comperare il farmaco anche subito, ma fa caldo e dopo sarei accaldato: davvero debbo aspettare che sia più tardi e più fresco.

Alle 13.30 sono andato a comperarlo. Il farmacista si è stupito della celerità dell’arrivo della ricetta e mi ha dato la boccettina che ho assunto per 10 gocce appena sono arrivato, accaldato, a casa.

L’effetto è stato pressoché immediato: son caduto in un torpore che mi ha indotto a dormire per oltre due ore, strappando almeno quelle le mie angosce. Quindi sono uscito, ho preso l’autobus 2 che mi ha portato in centro e ai magazzini della standa ho comperato da mangiare. Mezzo litro di latte e pane integrale affettato par la ceca, più pomodori e mele per il pranzo di domani.

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La cena a base di latte è stata accompagnata da altre 10 gocce di Rivotril e mi sono addormentato dormendo tutta la notte.

Il primo impatto del Rivotril è stato dunque felice.

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23 giugno 2007

Ed eccomi al giorno 19mo di questa morte da farmaco rifascio, a lunga scadenza, or aiutato dal Rivotril.

Mi sono svegliato riposato alle 6:30 e mi son recato al bar per assumere un cappuccino e fare l’uso della “toalette”. L’impressione generale è di una grande stanchezza e di un grande torpore dopo di aver assunto il Rivotril, che mi ha fatto dormire mi ha lasciato più intorpidito andata ed è un buon segno, anche se non avverto miglioramenti alla mobilità paradossale del braccio destro. Ci vorrà qualche tempo, credo e spero per far scomparire anche questo sintomo collaterale.

Faccio molti più errori alla battitura dei testi, perché picchio meno forte sui tasti.

Stamani ho fatto colazione a casa con una mela, poi ho assunto le 10 gocce di terapia e poi un caffè al bar e un latte caldo alla Cooperativa di via Prampolini.

Poi sono stato alla messa, poi ho dormito ed or sono le 11.3.La mattina è volata via più veloce del solito.Cominciano ora le ore di attesa per il pranzo ed intendo spenderle

scrivendo, ma mi dà noia dover ritornare frequentemente sui tasti per ribattere le lettere non battute prima con l’energia sufficiente

E il ml di schiena comincia a far capolino. Credo che mi metterò a letto a sfruttar meglio il sonno prodottomi dal Rivotril…

Non mi dispiacerebbe una bella dormitina fino alle 12.Ho dormito meno e mi son preparato un bel piattone di insalata di

pomodoro e pane integrale: la cosiddetta acquasale però senza olio. Dopo di che ho assunto la terapia delle 10 gocce ed ho tentato nuovamente di dormire, riuscendoci fin verso le ore 4 meno un quarto. E il tempo passa, di questo 18mo giorno di penitenza…

Il Rivotril mi demotiva ulteriormente, per cui mi rende faticoso lo scrivere al computer. Se non altro mi dà l’impressione di migliorare i fremito al braccio ed alla mano destra: su questo la dottoressa Giosuè cominci ad aver ragione… spero!

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Ho fatto un altro pisolino e sono ormai quasi le 5:30 e questa giornata, rispetto alle altre, sta volando. Tra breve posso cominciare a pensare alla cena e poi alla notte che seguirà.

Mangerò per cena due grosse mele e del pene integrale. Ora incomincio.

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24 giugno 2007.

Son giunto così al 20mo giorno della mia mortificazione ed al secondo in cui assumo in più il Rivotril e mi sembra di aver perso ogni capacità di ben controllare i passi comandati dai miei muscoli, nel loro bel d’affare di rispondere a due comandi opposti, datigli dall’Algol e dal suo contraccettivo Rivedril. Se devo definire chi vinca ancor in questa tenzone dai moti del braccio è indubbiamente l’Algol.

La notte è trascorsa per fortuna abbastanza serena. Mi sono addormentato alle 10 e svegliato una prima volta alle 11:30 e una seconda alle 6 del mattino. Sogni tutti pseudo felici, vittoriosi , seppure penosi.

Ora sto aspettando le mie due solite tappe d’obbligo: al bar della Cooperativa (ore 7: 30 e alle Lodi e della messa delle 9, ma oggi è domenica e seguirò la messa delle ore 8).

A giudicare di come sono mentalmente intorpidito, mi conviene camminare fini ad allora, aiutandomi con il bastone.

Ci ho provato, ma barcollo come un ubriaco ed è allora meglio che mi metta a l

etto.Sono poi andato al bar a bere un cappuccio, affinché il caffè mi

svegli in comodo naturale ed or attendo le 8 della messa.Mancano 6 minuti e faccio ancora in tempo ad aggiungere tutto il

senso del mio profondo malessere muscolare, che arriva a rendermi complicata la battitura dei tasti e la sviscerazione delle idee...

Alle 8:50 sono uscito da una messa seguita pressoché interamente. Solo durante una fase son stato costretto ad uscire a parteciparvi.

E ora? Come trascorrere il resto delle ore del giorno, con questo computer che fa le bizze, sottoposto alla leggerezza della mia digitazione e che perde pertanto molte lettere che poi devo reinserire?

Quello che mi devo continuamente ripetere è l’ordine secco che mi fu dato direttamente dalla voce di Dio quando mi intimò SPETTA! Con tanta autorità che da allora a dopo altro non mi ha comandato di fare:

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aver fede dei empi lunghi in cui sono prese le umane vicende, troppo inclini a trinciar giudizi frettolosi, prematuri, nell’ignoranza estrema di quanto sta in attesa di già, nel nostro prossimo futuro.

Dunque ASPETTO, che il tempo voli nel miglior modo possibile e non si faccia invece desiderare come qualcosa che non passi mai. Perchè se l risposta ai mali attuali sta nel loro aspettar che passino… e allora passino velocemente!

Ore 9:00 battute dalla chiesa.Ore 9:20 perché dopo i battiti dei nove rintocchi, ho deciso di far

quattro passi e – con l’aiuto del bastone – ho percorso il giro esatto di tutto l’isolato della chiesa, per un perimetro di circa 1.000 metri.

Ora mi sdraio sul letto, tutto vestito, dato che sono quasi due ore che ne son desto, a ritemprar le forze, soprattutto subite dalla mia mente, nel suo conflitto intimo se far prevalere le ragioni dell’Aldol o del suo contraccettivo Rivotril. Non so quanto vi resisterò.

Non vi ho resistito, infatti, più di 4 minuti nei quali tuttavia ho notato un minore incentivo al tremito del braccio. Se dovessi stendere ora il referto, direi che la sua efficacia esiste, anche come contraccettivo al moto parkinsoniano della mano, m non voglio essere affrettato nei giudizi perché finora io l’ho assunto solo 8 volte, per 10 gocce ogni volta. Peggiorato nettamente è invece il mio stato di concentrazione. Sto infatti facendo una fatica terribile a voler scrivere queste cose.

La determinazione che avevo prima di assumere il Rivotril è ora solo un pio ricordo e mi rendo conto che nel mio cervello ci deve essere una bella lotta su chi assumere il comando delle operazioni: se l’aggressore ALDOL O IL DIFENSORE rivotril. Io tifo evidentemente per il Rivotril, nell’attesa che passino i giorni previsti per la nemica invasione dell’Aldol. Quanti ne devono passare ancora, se ho iniziato il 4 ed ora è il 24? Dovrei essere ormai agli sgoccioli… dunque forze Romano, che ce l’hi quasi già fatta! Se il Rivotril ti allieva la stanchezza dell’uscita dalle grinfie dell’oppressore, ben venga la relativa lotta tra i due!

Per questo, d’ora in poi, calerò progressivamente le gocce del Rivotril, portandole da 10 a 9 a 8 nei 10 giorni residui all’azione dell’Aldol su di me, tanto da uscirne aiutato, ma senza neppure le regole per un aiuto ridottosi al lumicino.

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Questa riduzione la comincerò da domani 25 giugno, ammesso che l’ALGOL MI DURASSE FINO AL 4 LUGLIO.

Io credo mi duri meno, a causa del mio forte assorbimento fatto finora. Se infatti ho toccato momenti parossistici è stato certo per un massiccio intervento assunto dal mio corpo così vergine a tutte le medicine, il che accrebbe dovuto ridurre prima a zero la carica dell’Algol, farmaco triciclico, la cui azione si intenderebbe prolungata sui circa 28 giorni….

Il mio ragionamento è che se mi faccio aiutare a pieno dal Rivotril, ma con riduzione spinta a zero al 31mo giorno agisco prudentemente.

Intanto ci sarò io a controllare gli eventi: io, la più importante parte in causa che possa esservi.

Ore 10:10, trascorse scrivendo e pensando a questo, tra tutte le difficoltà di “mùbttitura e le coorezioni che, se non facessi vi do ora il segnle i che cosa vcrei scritt, digitando con l mia tremla mno” che poi correggo e vi presento corrette in “battitura e le correzioni che, se non facessi vi do ora il segnale di che cosa vi avrei scritto, digitando con la mia tremula mano”.

Alle 10:15 son suonate le campane e mi son chiesto come mai. Allora sono uscito, mi son recato in chiesa e solo là mi sono accorto che oggi è domenica e c’è la Santa messa delle ore 10.30 alla quale io mi recherò solo per ricevere per la seconda volta l’Ostia consacrata del signore, perché, stando qui, è come se io stessi messa, a patire per il Signore in un modo tutto mio. Del resto la messa ordinaria per la domenica già l’ho rispettata nel suo precetto.

Entrerò in Chiesa alle 11:15 e a quell’ora dovrebbero essere in distribuzione le ostie consacrate per i tipi come me, che le sanno la loro migliore terapia…

Ma che fare tra le 10:30 e le 11:15? Che far di meglio della presenza ala santa messa? E allora io la seguirò, a modo mio, girando con il bastone attorno a tutto l’isolato della chiesa, che sviluppa circa un chilometro. Poi entrerò. Sarà stato come se io fossi stato alla Chiesa all’aperto.

Ho così guadagnante le ore 11:20, ma anche tanto caldo, unito al nuovo Corpo e sangue di Cristo, a rinnovare la sua straordinaria sequela e promessa di cui noi cattolici siamo avvantaggiati.

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Tra breve comincerò il breve rito della preparazione del mio scarno pasto: insalata di pomodori e pane, la cosiddetta “acqua-sale” ma senza olio, perché semplicemente non ne ho.

L’ho mangito poi ho fatto un pisolino, svegliato da barbara che mi ha invitato ad andare a trovarla a Caronno Pertusella e io gliel’ho promesso.

Son ritornato, affaticato ed accaldto da matti alle 18:30, ma, tra un disturbo e l’altro, anche oggi sono arrivate le ore serali, se dio vuole.

Da Barbara ho cenato freddo ed ora ho stani accenni di mal di pancia, che passeranno senza dubbi prestissimo, perché era roba buona.

Mi sono poi coricato, dormendo fino alle 21 e poi, lzndomi da letto, sono caduto di piombo a terra per cedimento improvviso della gamba destra. Ho picchiato il capo sul pavimento ma non mi son fatto male.

alle 21:30 vado a letto.

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25 giugno 2007-06-25

Son giunto così al 21mo giorno dell’Algol ed al terzo di assunzione del Rivotril e – come avevo deciso – ho iniziato a ridurre la dose 9 gocce alla volta, per tre volte l giorno.

Stanotte, per effetto del contrasto tra questi due farmaci, sono caduto per terra perché il piede destro dell’appoggio è ceduto nel momento in cui mi sono alzato ed appoggiatovi sopra come il solito. Niente, si è rifiutato nettamente di sostenermi e sono caduto in terra picchiando anche il capo, per fortuna leggermente, sicché d’ora in poi starò più attento. È evidente come i due farmaci regolino opposte parti dei nostri muscoli.

Avverto un minor impulso ad oscillare il braccio destro ed è segno che il contraccettivo del Rivotril è reale in relazione i moti parkisoniani.

Ora suonano le 7 e sono in attesa della seconda parte della mia colazione, quella che consumo alla cooperativa, che però apre alle 7:30.

Disturbo residuo del contrasto tra i due farmaci è sempre il livello di pressione che io faccio sui due tasti con le due mani, tanto più delicato nonostante voglia imprimere più forza sulle lettere battute con la destra che sono più decise di quelle battuta con la destra. Ne consegue che poi devo ritoccare tutte le battute eseguite con le dita della mano destra rispettoa quelle della sinistra. Questi disturbo immagini cesserà se batto con la sola mano destra… e così sembra.

È arrivata l’ora in cui la cooperativa può avere aperto il suo bar e vado prendermi il mio latte caldo.

Ho preso invece un secondo cappuccino: voglio vedere ome interferisce l caffeina in questi processi della mente.

Secerno molto muco alle orecchie e voglio sperimentare il prodotto che lo scioglie da sé, SE è A BUON PREZZO.

Sono le 7:75, tra 55 minuti c’è il test delle Lodi mattutine e vedremo se sono più partecipe del solito e meno insofferente.

Poi ci sarà quello della messa e quello è il mio vero scoglio, perché seguire la messa mi si rivela quasi impossibile se non mi gito e non mi metto a camminare per l chiesa o fuori.

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Per anticipare i tempi ho fatto il solito giro di 1 km, ma ho camminato veloce e mi ritrovo ancora alla 8:15, alla mezz’ora dalle lodi. E allora “mi costringerò a letto” fino a che suona l’ora del richiamo della campana.

Ma non c’è costrizione che vale, quando il cervello “in riparazione” fa quel che vuole lui, così eccomi ancora a tergiversare, sul più e sul meno, incapace di assumere mie volontà meditative. Potrei assumerne di locomotorie, come la decisione di fare un atro giro a piedi, ma non me la sento di procedere barcollando come uno zombi.

C’è di buono che son giunte le 8:22.Guardo fuori, mi corico e me rialzo, aggiungo altre righe questa

scialba cronaca di visiccisudini senza alcun senso che l’illustrazione dell’umonao disgio per il tempo che non passa… e intento son passti ltri 2 importntissimi minuti.

Credo che farò un altro giretto fuori.L’ho fatto e inanellato atri 1.000 metri attorno all’isolato della

Chiesa in cui ora sto per entrare, appena mi ci richiamano i rintocchi. Eccoli!

Ora vedremo gli effetti del Rivotril.Ce l’ho fatta, sono le 9:40 e ora vorrei dormire un po’!Ci sono riuscito per un’ora esatta, tant’è che sono le 10:42.La camminata di ieri fino a Caronno Pertusella e quelle due di

stamattina mi hanno reso tutti i muscoli molto doloranti, imbastiti.D’ltro canto l’impaccio che mi viene a digitare sulla tastiera senza

fare caterve di errori mi allontanano dall’agio altre volte provate nello ascrivere. Vedremo allora come il giorno si svolgerà. Ho male ovunque e neppure posso pensare più a camminate per distenderi.

Tra un’ora mi preparerò da mangiare: un bella acquasale con pane integrale. Ma non è ancora il tempo. Potrei ascoltare le mie registrazioni, o collegarmi con internet per vedere se c’è posta per me...

L’ho fatto, per 5 minuti, poi me ne sono stufato e mi sono messo a letto. Questo medicamento aggiunto mi confonde le idee anche se gli leva obbiettivamente quel sensi di ansioso che prima avevano. Or tutto è come in letargo e non ho proprio più voglia di far altro che di dormire.

Anche le reazioni sono scomposte. Ci sono tanti errori nelle battiture perché picchio un tasto per l’altro, per quanto io stia attento.

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Anche la doverosa correzione si rivela un affare faticosissimo! Io vorrei solo poter dormire! E ci riprovo.

A letto non son resistito più fi un minuto, poi ho deciso di dover camminare ed ho percosso, col bastone, 200 metri fino ad esserne tutto stufo perché praticamente camminavo ad occhi schiusi e dormendo in piedi.

Comunque sono le 16:40 ed anche questo giorno si è inoltrato. E’, come dicevo, il 21mo dalla mi iniezione che, ormai, dovrebbe essere gli sgoccioli. Io ho anche cominciato il conto a rovescio dell’antidoto, perché ora ne assumo 9 gocce anziché 10. Calando una goccia al pasto tra 9 giorni ne sono fuori, cioè il 4 luglio. L’aldol dovrebbe esser cessato alcuni giorni ancor prima, se son veri i 28 giorni che mi han detto.

Mi chiedo come ho fatto a cadere stamattina: la sinistra ha tenuto, mentre mi alzavo, mentre le destre era ancora nel mondo dei sogni e son cascato pesantemente in terra picchiando anche il capo… Dovrò stre attento, d’ora in poi, perché il contrasto tra i farmaci producono evidenti scherzetti del genere, come noto scrivendo anche i testi, come noto anche camminando… Ho messo il mio cervello nelle mani di due enti che danno ordini contraddittori. È evidente.

E l’ansia non posso dire he è scomparsa, ma va e viene seconda di chi ah momento prevale se l’Aldol o il Rivotril.

Il mio attuale dilemma è tra il fare cui mi spinge l’Algol e il non fare cui mi trattiene il RIVOTRIL. Quasi quasi provo per un giorno a sospendere il Rivotril, per vedere a che livelli è sceso l’Algol… O no? Perchè la condizione “confusa” di ora mi sembra pur sempre preferibile alla prima… nche l’oscillazione del braccio è decisamente diminuita e tutto sembra evolvere verso la ripresa, se lascio lavorare il Rivitril. Devo avere solo pazienza. Oggi è ben il 25 di giugno!

Il ftto penoso è che è un cura poggiata sul VUOTO: di pensieri, interessi… vuoto del vuoto.

Sono io, già svuotato dal mio Dio, essere ora svuotato anche da me stesso?

Ebbene potrò, ce la farò! Passo passo, passo passo!Mi sono coricato e ho così dormito fino alle 21:15. Ho poi fatto,

insonnolito, una lauta zuppa di latte ed ora cerco invano di riaddormentarmi, ale 9:30. Speriamo di farcela. Buona notte!

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26 giugno 2007

.Di tanto ho anticipato la notte nel giorno prima, praticamente bruciando la sera, di tanto la mia notte è stata tribolata.

In primis, a mezzanotte, il rubinetto ha cominciato ad erogare più acqua di quanta ne potesse contenere il suo invaso senza uscite di scarico, sicché ho dovuto stringerlo di più e svuotare il debordo che già vi era stato, pericolosissimo perché, essendovi spine a rastrelliera collocate per terra, in caso di allagamento avrebbero potuto fulminarmi se vi avessi poggiato i piedi.

Difficoltà ad addormentarmi, combattuta con un pranzo fuori ordinanza: 3 banane ed una fetta di pane. Addormentatomi a fatica ho fatto sogni preoccupati, allarmati, contestati, che non mi hanno dato molta soddisfazione. Svegliatomi infine alle 6:30 mi son recto al bar a consumare un cappuccino ed ora mi appresto ad assumere 8 gocce di Rivotril, scalate di 1 rispetto ad ieri.

Potente è stato del Rivotril l’effetto di contrastare i muscoli, tanto che oggi dono tutti doloranti. Meno potente l’effetto di contrastare il moto parkinsoniano del braccio destro. Vedremo. Tra 4 giorni dovrebbe terminare l’effetto dell’Algol e allora il Rivotril la farà da padrone, ridottamente, e ameno per un po’.

Tra mezz’ora vado all’altro bar, della Cooperativa e prenderò un secondo cappuccio. Voglio vedere che cosa succede con 2 caffè al posto di uno solo. Vi farò anche – come l solito – gli atti di igiene personale, io che non ho il gabinetto casa mia.

Ora sono le 7:9 e questa copertiva apre alle 7:30 se non qualche minuto prima, su bontà del gestore.

Provo ad andar prima, chiccà che non sia già in fase di pertur nticipta, altimenti fccio movimento e mi fa bene con i muscoli doloranti ai bicipiti che ho.E così è stato: il buon Armando stamattina è ligio al suo orario di apertura e nonostante fossero le 7:15 i bar era ancora

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chiuso. L’esperienza mi ha intanto convinto che la prossima volta vi andrò con il bastone: traballo troppo camminando.

Mi convinco intanto ch efha sbaglio a correggere gli errori che faccio di digitazione, pur bttendo con una sola mano. Potrebbero indicre i disturbi indotti dal Rivotril sulla coordinazione dei movimenti.

Ora sono le 7:23 e il etmpo di arrivr la sono le 7:30. Sperimo.Ote 7:45. fatto il poeno di energie. D’or in po’ per un po’ non

correggerò fgi eroori a dare un effetti de diuturni reale he io ricevo d questi due fraci in lotta tr di loro sull coordinzione complessiva dei miei movimenti. Che la a non rimanga spesso dipende da un difetto dell tstier dhe cheve essere bttut cin maggiore energi . Gòli altri errori sono il puntare sull i e battere l vicina o o robe del genere.

Riperndo a scrivere correggendo. Pr mia abitudine proofessionle non mi pice uscire testi scorretti. Ma non prima di far notare dome anche i riflessi sono doversi, Preprendo, infatti, io l’ho battuto riperndo perché la e è arrivata prima dalla n, mntre scrivevo con le due mni.

Ore 7-.53 riprendo la scrittura ordinata, avvalendomi di una sola mano che digita i testi, lentamente.

Tra meno di 45 minuti mi attendono le Lodi in chiesa, quelle l buon Dio. E poi la mess. Spero che non sino il solito e vero CALVARIO di questi tempi in cui io sono lontano da Dio, separato senza che io esageri la questione, e questo è un chiarissimo sintomo: l’insofferenza, come se, senza Dio, io fossi un indemoniato che rifugga dall’acqua santa!

Se soggiacere alle Lodi e alla Santa messa.Battono ora le 8 e la mia tortura inizierà alla 8:45.Normalmente, a quest’ora, io inizio a camminare, per fr ppassare il

tempo. Oggi voglio invece ascoltare i canti liturgici cantati a cappella da me ad Ostigliano, nella chiesa del Santo Rocco. Voglio fronteggiare il Diavolo con l’acqua santa giusta e vedere poi come va alle Lodi e alla Messa successiva.

E’ andata meglio del solito: son riuscito a restare seduto per tutto quanto il tempo previsto dalle Lodi e dalla Messa, anche se prim della messa son dovuto correre a svuotare la vescica dell’urina. Una delle prescrizioni del Rivotril è che aumenta la salivazione e il resto. Così anche dopo la breve messa ho avuto la stessa necessità.

E così sono suonate le 9:30.

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Vedremo ora Dio che cosa mi manda di cui dovermi occupare se non preoccupare, perché il giorno è lungo e io non ho voglia di niente.

Farò 1 km di passeggiata.

L’ho fatta e ora sono le 10:00 appena suonate al campanile della chiesa. Ne mancano sempre 11 alla prossima notte, mentre io ho già sonno adesso. Ci provo? Sì, ma prima svuoto nuovamente la vescica.

Non funziona: sono stanco, ho sonno, ma non mi viene il sonno. Dovrò studiarne allora una’altra.

Dovrei forse ragionare sul mio sacrificio e sul suo profondo senso, ma non ne ho voglia: son come VUOTO, letteralmente VUOTO. Due giorni or sono, prima di assumere il RIVOTRIL, non era così. Questo farmaco è un bloccante integrale e forse per questo infine riesce ad averla vinta anche sull’Algol.

Mi ha tolto tutto quello che avevo: l’ansia e un poco di tremore all’avambraccio, mi ha tolto la gestione degli arti destri della gamba, tanto che, pur essendo ben allenti, mi si sono imbastiti. Mi ha tolto la coordinazione esatta dei gesti: non riesco più a battere testi senza fare caterve di errori, perché batto un tasto anziché un altro.

Per fortuna ho iniziato una lenta escalation ad assumere il Rivotril, calando una gocci al giorno per ogni pasto! Oggi sono ad 8.

Ore 10.18.Dovrei forse mangiare il mezzo pollo che lasciai ieri. Lo faccio.Con il farmaco Algol avevo l’ansia del vuoto che il Rivotril mi ha

tolto, senza tuttavia togliermi il VUOTO.Con la differenza che se riuscivo a motivare l’Ansia in un progetto, acquisivo un certo dominio di me, mentre ciò mi è impossibile con il Rivotril, veramente BLOCCANTE ogni funzione, anche quelle creative e salutari. Vedrò se questo effetto si ridurrà, a mano a mano che ne ridurrò il dosaggio.

Mangiare, ad esempio, non mi è servito ad addormentarmi.Forse sono troppo frettoloso e devo dr tempo anche al farmaco di

agire e determinare l sonnolenza che occorre al poter dormire…Certo che se il dottore Primario voleva difendermi da Al Quaeda

nelle condizioni in cui mi ha tidotto mi avrebbe inibito ogni via di fuga e

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servito su un pitto d’oro, pronto per esservi immolato… Altro che cariche aggiunte dell’adrenalina a dose di cavallo che ne sarebbe occorsa… E dire che io l’avevo “implorato” di non farlo!

Non son poi morto sol per i mutati disegni dei Mussulmani, ma non per l’opera fattami al San Liberatore di Atri, che – diciamola così – avevano messo la vittima sull’altare pronta ad esservi immolata…

Come faccio a dire di essermi sbagliati quando il colpo – possibilmente mortale – fu proprio l’iniezione inibitrice dell’Aldol fattami proprio nell’ora in cui il male doveva aver principio?

Io devo solo a Dio, che non ha voluto prendermi la mia mancata morte e non a coloro cui mi ero affidato!

Il mio involontario carnefice sarebbe potuto essere proprio il vostro primario, intenzionato altresì a proteggermi.

Ed è così che, con sforzi sovrumani, il mio VUOTO si riempie di rammarico e mi inibisce il sonno.

Ore 12:15. Lento, ma il tempo passa implacabile. Mancano solo 11 giorni al 7-7-007 e appena 9 ai 30 dell’Aldol o 7 ai suoi 28.

Possibile che io, giunto così vicino alla meta, subisca ancora di questi traumi? Che non sia l’effetto del Rivotril? Ma se son caduto dalla padella nella brace era… puro destino! Io devo avere 33 giorni di morte e tanti saranno! Algol o Rivitril in mezzo e chissà cosa altro ancora!

Io devo avvertire il VUOTO di DIO e lo sto facendo. L’importante è che Dio mi dia sempre cose che possa tollerare, seppure con il massimo della mia fatica.

Ho camminato per un km ed ora sono le 12:45. ora ho da lottare anche contro il caldo.

Ma infine il sonno è venuto, ed ora sino le 14 circa. Corro a vedere se ce n’è ancora un pochetto…Sono così tanto pieno di dolori che potrei averne ancora almeno per un’ora!

Niente fa dare. Il fatto è che non sto stare a letto senza far niente altrimenti il sonno presto o tardi arriverebbe. E allora cercherò di

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ricominciare a scrivere al computer accettando la caterva i errori che farò e poi saranno da correggere, come facevo un volta, quando si scriveva su tastiere cieche.

O farò opere di riordino dei file, che sono divenuti ridondati, ripetitivi e che ingombrano una grande memoria.

Non ho la pazienza e la calma necessaria e farei un repulisti di cui poi a lungo mi lamenterei.

Ore 14:40 altri 20 minuti son passati, non vi dico come. Non posso camminare perché mi fan male tutti i muscoli e non posso stare a letto per mortale insofferenza. MI resta solo da stare a scrivere qui cose di cui non ho assoluta voglia di scrivere. È la dura esperienza di chi h sempre vuto il TUTTO nel suo cuore ed ora si ritrova con un bel NIENTE, con il vuoto lasciato dal mio dio tutto che ora non c’è più. Per voi sembra una parola, per me è un vera condizione mortale. Questo scriverei da cima a fondo, ma che barba mortale per voi che leggerete! Se mi leggerete!

Ore 14:50. Sono restato anni or sono paralizzato in questo letto ed or non riesco starci più di un minuto! È incredibile ma è così.La volontà non esiste minimamente. Potrei solo camminare ma non posso per il dolore dei muscoli. Posso solo strascinarmi. Sedermi, lrmi, corcicarmi, rialzarmi…E lo farò.

E, in questa strana ginnastica mi è accaduto di aver dormito fino alle 16:10! Un colpo bellissimo una ora e 20 di sonno ristoratore!

Le ore della notte distano solo non più di 4 o 5 e così sarà archiviata anche questa strana e tormentata giornata, cominciata con una caduta che per fortuna non mi ha fatto male, dopo una notte tormentata dal pericolo di un allagamento e relativa folgorazione.

I muscoli mi fan sempre male, ma domani forse meno e potrò nuovamente passare ore a camminare.

Tra poco comincio a preparare la cena: una insalatona di pomodori con pane con cereali.

L’ho prepratata e mangiata, finendo alle 17:20e così un’altra ora se n’è andata! Ho preso anche la terapia delle 8 gocce. Domani saranno 7.

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Domani è il 27 e saranno 24 giorni da quando assunzi l’Aldol che dovrebbe essere agli sgoccioli. La mia mano tuttora trema, però. Sormonterò l’Aldol con 4 giorni di terapia Rivotril, però essa pure agli sgoccioli e poi vedremo.

Mi auguro che per il 7-7-007 ci sia almeno la mia liberazione!

Ho mangiato troppo e di conseguenza, nonostante il dolore alle gambe mi son dovuto fare altri 2 km di camminata per digerire il superfluo. Ora sono le 19:00 e sarebbe anche l’ora di tentare di dormire, se Dio vuole.

Vorrà? Lo vedremo al prossimo numero. Io non gli chiedo favori. Deve essere la mia morte e faccia lui! Io mi fido e mi ci affido!

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27-giugno- 2007

E finalmente è arrivata anche questa alba! 6 sono la dose che mi sono prefissa di Rivotril, oggi, a 23 giorni dall’assunzione dell’Aldol. Spero di agir bene e con come ieri che, in serata, per farmi dormire, poi ho assunto le 4 di Rivotril che avrei scartato prima.

Mi aspetto una giornata meno tremenda di ieri, cominciata con un clamoroso tonfo, per cedimento secco della gamba destra.

Mi aspetto di poter seguire in pace in chiesa le Lodi e la Santa Messa, senza le solite maldisposizioni interiori.

Mi aspetto, insomma, miglioramenti, e vedremo se ci saranno. Mi aspetterei anche di poter picchiettare sui tasti della tastiera commettendo meno errori.

Mi aspetto maggiorre volontà. Maggiore presenza a me stesso e minore VACUITA’.

Sono le 8:00 e tra tre quarti d’ora, alle Lodi, tutto questo comincerà a mostarsi. Per adesso le mie gambe sono imbastite di dolore per aver camminato troppo... contro natura. Dovrei riuscire, oggi, a riposare.

Sì, ma intanto come passo questi ¾ d’ora che mi separano alle lodi se faccio ancor bisticci tra un lettera e l’altra? Bisticci che non mi spronano a questo uso reso così difficile? Vedremo.

Per prima cosa ho rifatto il letto, un po’ meglio e sono trascorsi 15 minuti per farlo.

Ne restano solo 30, a questo punto. Poi potrei prepararmi spiritualmente come ho fatto ieri: udendo i miei canti religiosi fatti a cappella nella chiesa di san Rocco ad Ostigliano. Intanto noto che sto facendo meno errori in battitura dei testi… buon segno!

Cattivo segno mi viene invece dalla vera insofferenza a sentire i miei stessi canti cantati da me, come se il diavolo fosse il padrone dei miei umori mentre io sono in questo stato di vacuità dal Dio da me. Ma io sono una testa dura e non creda il Diavolo di indurre altro che sofferenza, perché io non mi piegherò mi a lui, se questo è il mio destino

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voluto per me da Dio, altrimenti farà quel che vuole, m contro l mi volontà e rispettoso io solo del superiore volere di Dio che vuol farmi fare anche le esperienze cattive perché le conosca e poi riconosca.

Intntosto scrivendo sulla musica dei miei canti. Ora è la volta di Se il SIGNORE NON COSTRUISCE LA CITTà”. Cosa serve a noi fare quello che ci chiede Dio se non è Dio stesso che costruisce per noi la sua strada?

Ora è la volta di “Se MI ACCOGLI”… altro non ti chiederò. Per quasto Signore mio che te ne seii ndti “Accoglimi di nuovo!”.

È or il tuturno di “T’adoriam ostia divina” e come non adorarla, anche quando si è svuotati come me?

Or è il turno di “Ti saluto o Croce santa” e nulla mi sembra più appropriato a questo mio momento in cui mi posso attaccare solo alla Croce santa che portasti il Redentore, visto che per il redentore è asceso al cielo e mi resti solo tu da piangere e celebrare.

Or “Tu scendi dalle stelle” è per ugurio a me: il Re del cielo scenderà ancora dalle stelle.

Ed or è l’ora riandare le Lodi, perchè mancano 3 minuti al suono delle campane e voglio essere una volta tanto essere in anticipo…

Sono tornto, alle 9:30. D ora alla 9:30 di questa sera vi sono 12 ore da riempire, cosa farò? Gesù lo disse: non chiedetevi “che farò, che mangerò? Il padre vostro lo sa già e ha già provveduto al vostro bisogno… fidatevi di Vostro Padre!” E io così voglio fare e mi vedrò cosa abbia programmato per questo mio novo giorno di tortura se non si appoggia sulla fede.

Son andato in centro con il pulman e ho accertato che il mio brvo fratellino non ha anticipato 250 euro, ma ne ha versati di ben nuovi e questa è stata una bellissima notizia. Poi sono ritornato ed ora sono le ore 11 meno 5. Due belle notizie, dunque.

Le brutte le sapete: sono dolorante a tutti i muscoli e i movimenti son possibili, senza sofferenze se cammino apasso di una lumaca.

Ora mi sdraio un poco e tento di giacere, se il vuoto in me me lo consente.

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Il problema di questo ZERO di accontentarsi del suo 0 è grave: io sento di non esser zero e pertanto non accetto quella stasi inattiva e devo assolutamente muovermi, comunque.

Differente è se sono uno ZERO che ha adottato una linea attiva, come il camminare…

C’è di buono che poi il Signore mi fa sempre vedere che cos avrò fatto, pur a partire da quello zero.

Ad esempio, ho trascorso 10 minuti in questa diatriba.

Ora sono le 11:20 ed ho trascorsi altri 10 minuti andando dal tabaccaio a comperare 12 biglietti dell’autobus, a 80 cs l’uno.

È venuta ora di cominciare a mangiare e necessita preparare il pasto. Io sono veramente scocciato dell’interferenza sui tasti del computer: punto su uno e ne viene quello vicino. Se le cose proseguono così ancora oggi sospendo il Rivotril e vedo che cosa mi succede. Ho il sospetto che su di me questi farmaci procedono in modo irregolare.

Finito il pasto e le recriminazioni, sono le 14:20.Ho provato a far quattro passi, ma, oltre a fa caldo, barcollo. Tento

di mettermi a letto e di restarci!!!!

Ma potrei metterci anche 50 punti esclmatvi e non varrebbero un fico secco dove l’io NON C’è, non c’è è proprio!!!

E allora mi va come mi va: sono un puro cronista.Lo stomaco è pieno e dovrebbe indulgere al sonno. Questo c’è, ma

non viene. Verrà quando meno lo aspetto.

E il sonno infine è arrivato, a portatr la tesi filosofica che il tmempo nemmeno esiste e che sono vani tutti i nostri affannarci par i tempo che passi o meno.

Intanto io annoto felicemente che sono e 13:50 e che me ne sono stato cullato da Mofeo per circa una ora e 20. Alle sperate 21:30 ora mancano solo poco più di 8 ore.

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Il tempo è cambiato e sembra che tra poco ci sia un temporale. Il cielo brontola di brutto. Tutta questa evoluzione è cambiata mentre dormivo il cosiddetto sonno del giusto o la “pennichella”. Se piove l’alternativa di fare il mio solito giro del chilometro svanisce e vedremo Dio che cosa mi porterà allora a fare.

Non faccio programmi. Non c’è in me un uomo serio che li sappia fare.

Ho ordinato e pagato la 10 pizze, pagando i 50 euro da promessa. Ma la pizza è ancor qui quasi tutta da mangiare: sarà il pasto della cena in cui non vorrei assumere Rivotril per veder poi come va e che cosa succede domani. Ma anche questo è un programma e vediamo se naufraga come tutti gli altri… messe escluse.

Sono stato fuori a fare una capatina, ma non credo che pioverà. Ci sono nembi ma non porteranno acqua, secondo me, ma di certo frescura. Ci voleva. Faceva troppo caldo.

Ore 14:17 e altri minuti son trascorsi, distillati come in un alambicco. Ma anche così si possono fare i litri…Coraggio!

Dovrei iniziare a dipingere. I colori ci sono, ma i pennelli no, peccato: Chissà che opere impazienti verrebbero! Al prossimo passaggio del pullman vado a comperarli. Dovrei dipingere tempere, però, perché non ho la pazienza che l’olio asciughi né il luogo dove metterli ad asciugare.

Così devo vestirmi per prendere il pullman che parte ai 15 minuti dopo le 14:30

Ore 15:50 sono stato in pullman al centro in cerca di pennelli che non ho trovto, ma ho comperata frutta e scottex..

E siamo a meno 5 ore dalla fine della giornata!16:50 ho guadagnata un’altra ora mangiando ed ora mi aspetterei di

dormire, ma tutti i tentativi sono andati falliti… Ho mangiato tre pesche e un pezzo di pizza, annaffiata con acqua minerale gassata. Sono resoconti scarni come la mia pazienza. Ma intanto le ore notturne si

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avvicinavano e si riducono a poco oltre le 4. Se ci scappa un sonnellino a pancia piena … è fatta. Ma come ? Continuo a provarci inutilmente, girandomi in tutte le posizioni.

Alla fine ho fatto un chilometro di cammino ed or sono stanco, sudato e assonnato.

Sono le 17:25.

Ora sono le 17:48 e queste ultime ore sono interminabili perché son sempre a quardare l’orologio. Dovrei buttarli via e concentrarmi su quello che mi alletta. Che cosa è? È il sacrificio che sto facendo per il Signore per cui più duro è meglio è. Non debbodunque lqmentarmei se il tempo non passa ma esser felice di questo iterminabile sacrificio che il Signore mi chiede. Ma qui si gioca tutta la mia umanità, incapace di tener botta all’ideale. Eppure io amo Iddio e so la grande immensa prova che sta attingendo proprio attraverso la mia capacità di un uomo medio e mediocre. Se le sorti del mondo dipendono dalla mia media capacità di sofferenza che voglio io fare? Pregare Dio di togliermi questo ruolo? No, giammai! Io soffrirò ma libererò il mondo on l mi sofferenza. Mancano ormai pochi giorni dl 25 al 7-7-007. Sono appena 12 ed io che voglio fare dopo che ho fatto già il triplo, rinunciare ora? No, che non sia mai.

Suono sonate or ora le 18, forza Ronano! Gli è che anche questo letto mi sembra duro e pochissimo confortevole. Gli è il mio cervello che vuole battere le lettere e le trova spostate, tutto collabora contro. Solo il sonno la notte non mi h mai tradito.

Ebbene mi attaccherò a quanto mon mi ha mai tradito!Domani provo a non prendere più la terapia e vediamo che cosa

succede peggio di oggi. Vediamo all’opera il Rivotril in senso negativo.

Sono le 18:15 e provo a dormire, spenta ogni luce.

Non è stato così semplice. Mi son scarpinato un atro chilometro e alle 9 ho potuto addormentarmi.

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28 giugno 2007

Sono passati con oggi 24 giorni dall’iniezione e io oggi provo a vivere normalmente, senza prendere il Rivotril. Vado a fare colazione. Fa freddo, la temperatura si è abbassata notevolmente e metto due mgleitte un sul’altra, ma inutilmente.

Dunque oggi nei miei progetti è di rilevare l’avanzamento dell’Algol, ossia se, dopo 24 giorni, il suo effetto si sia ridotto i minimi termini. Dl braccio che seguita a tremare non si direbbe, ma ciò potrebbe dipendere, a mio avviso, anche da un reazione collaterale del suo contraccettivo Rivotril. Per questo oggi evito il Rivotril.

Come si dovrebbe fare in ogni casa, comincio le pulizie e il riordino.

L’ho fatto, sui generis, come lo faccio di solito io, che rimuovo da destra a sinistra e difficilmente decido di buttar via qualcosa. Io assomiglio in parte all’amico Sabato che si riempiva la vita di cianfrusaglie che per lui erano i ricordi delle cose poche avute da lui. Per me che ne ho avuto molte il problema è lo stesso: ogni tanto dovrei scacciare di casa quanto vi occupi un posto ormai improprio. Che me ne faccio delle “reliquie” delle coppe vinte, degli articoli cartacei scritti su di me, un volta che ho su internet la loro fotografia. Dovrei trasformare un archivio cartaceo ed oggettistica in uno completamente digitalizzato. E allora sparirebbero tutti i libri riprodotti in minima tiratura (10 di media?) che, moltiplicati per 50 fanno 500. Ma mi dispiace e capisco il dolore di Sabato quando Giorgio, senza dirgli nulla, gli svuotò la casa “dei suoi tesori”. Povero “povero” Sabato, i cui tesori erano solo ombrelli quasi buoni raccapezzati qua e là.

Se non avessi le dita che vanno dove vogliono loro, potrei anche trovare sollievo nello scrivere. Vediamo se è un disturbo del Rivotril o di che cosa d’altro. Io a questo punto ne avrei dovuto assumere solo 6 gocce, ma 6 gocce o niente fan la stessa cosa, per cui non dovrei avere grandi rimpianti.

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Stanno per battere le ore 7 l campanile della Chiesa e tra poco mi avvierò d buon Armando per vedere se oggi anticip o no la sua apertura. Se non l’anticipa ritorno ed avrò fatto una passeggiata.

Mi confonde il ricordo che mi è restato nella tastiera, perché ohno tanto batto lettere lontanissime tra loro, segno di un cervello tutt’altro che “riparato” come da detta dell’Algol”, ma scassato, come da detta mia confortata dall’eperienza… In verità con il solo Algol non avevo questi disturbi che si sono manifestati quando ho cominciato con il Rivotril.

È inutile che vada alla 7:6 da Armando, devo provarci almeno 10 minuti dopo perché la sua apertura ufficiale dovrebbe essere alle 7:30.

Ciononostante, pur sapendo bene la cos, ho fatto lo stesso il tentativo di ndare al Bar e l’esito è stato quello prevedibile. Vi sembra che io mi faccia guidare dal raziocinio o dagli umori? Dio vuole in ogni modo mostrare e dimostrare l’assenza in Amodeo Romano di Romano Amodeo, che al suo posto c’è il vuoto lsciato in lui il 4 giugno in cui con l’iniziezione di Aldol Dio iniziò a dar dolore ad Al stesso mediante me.

Ora sono le 7:20 e posso avviarmi da Armando con buona sorte di trovare aperto il suo bar tra i 6 minuti che impiego a recarmici. Altrimenti aspetterò gli altri 4.

Era già aperto e io ho combiato programma: mi sono recato subito al Sacro Monte di Varese, in pellegrinaggio e sono tormato ora alla 13:52.

Di un solo colpo (si fa per dire) ho messo 6 buone ore alle spalle. Sembrerebbe questa la via migliore: andare in luoghi in cui però non si arriva ugualmente mai!

Ora, stanco morto ed estremamente accaldato, spererei però di dormire…Pia illusione?

Non ho assunto il Rivotril.L’effetto però di entrambi i frmaci si avverte ancora. Stanco come

sono dovrei star bene se calmo a letto, ma non lo sono e del rivotril ho l’effetto di una abbondantissima salivazione. È evidente che dovrò sospenderlo anche per dopodomani e poi vedremo.

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Sono le 14:10 e a stasera mancano 6 ore. Che ne direste se andassi a trovare a Salvatore con preghiera poi che mi riaccompagni lui a Milano? Che ne direbbe lui?

Glielo ho detto e mi ha detto di dargli 15 minuti di tempo per organizzarsi. Ne sono già trascorsi la metà. Io intanto, per esser pronto, mi son già vestito. Se telefona tra 5 minuti vado, se no parto lo stesso e vado in un'altra parte… a sorpresa.

Ha telefonato quando io ero già intenzionato ad uscire, rimandando la visita a domani, in modo che io arrivi da lui intorno alle 17 ed io ho acconsentito, sicché avrò programmato domani sera, il momento più difficile sempre per me…Sono andato a far la spesa in centro e a comperare il latte, le banana e le arance, con le preselle di pane integrale.

Latte e freselle (un parte) l’ho mangiata per cena, abboffandomi (e non avrei dovuto). Ora stenterò a dormire, ma non ho intenzione più di far chilometri per smaltire i pranzi lauti e allora mi arrangerò.

Intanto sono arrivate le 16:35. Mangio troppo presto la cena. Ma se considero che poi dormo alle 21:30 circa forse è ragionevole.

Io non ho la televisione che possa intrattenermi dopo il calar del sole.

Mi sono poi addormentato, fino alla 17:40, per un’ora buona di sonno, tanto che ora alle 21:30 ne mancano ancora 4 che vedremo come Dio me le farà passare. Seguito a non assumere il Rivotril e domani potrei tornare al Sacro Monte di Varese. Ci penserò: è meglio che io sia attivo anziché stare qui chiuso in questa che è poco più di una cella. Sarebbe meglio se io trovssi il tempo di stare a Varese fino a quando poi vado a Milano da Statore… o forse no: è meglio il tentativo di un pisolino a casa. Vedrò.

Intanto senza il Rivotril mi sembro decisamente più attivo: che sia l’Algol che starà finendo la sua azione su di me? Il Braccio però ancora mi traballa.

In questa stanza se io ci sono essa cessa di avere pareti e il mio cervello spazia per l’infinito. Ma se io non ci sono ricco dentro e resto il

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povero essere che sono ora, essa non mi da più altri stimoli accettabili che il dormire.

Fausta stanza ha avuto per anni l suo interno la vita mia e di mi madre e non mi è parsa mai un ostacolo alla vita proprio per la ricchezza che avevo dentro prima e che ora non ho più. Per questo non mi conviene passarvi altro tempo che per il dormire, finché Dio mi tiene così azzerato nel mio spirito.

Ora io vorrei scrivere, ma non ci sono con la testa. Eppure, prima che assumessi il Rivotril, io c’ero. Contrastato ma c’ero. Il Rivotril ha trasferito la guerra nella testa e non ci ho capito più niente, essendosi come sostituito a me per difendermi da certi effetti collaterali dell’Algol, su di me troppo violenti…

Mi sono recato col treno da Barbara e per fortuna il fidanzato di Liliana, Leonardo mi ha riaccompagnato a casa alla 21:00.

Ora spero di dormire.

Macché! Suonano le 21:30 e non ho a cor chiuso occhio. Penso che mi stia giocando un brutto scherzo l’aver tolta di mezzo il Rivotril. Ma a costo di non dormire, non lo assumerò!

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29 giugno 20007

Oggi ho sognato di essere Dio .Ho un sonno infinito, ma come potrei dormire di fronte ad una

notizia del genere?Non mi resta che vegliare? Dio questo vuole da me? Abbia pietà di

me e non giochi con me! Dio, ti prego! Io ho bisogno di dormire, così orfano di te!

Batte la ora 1 della notte e io non posso prendere sonno pur avendone molto. Allora mi laverò il volto e veglierò se questo è quello che vuole il mio Dio. Un veglia quando mancano esattamente 8 giorni alla resurrezione di te in me puro, impuro tuo portatatore.

Ma è questo che davvero tu vuoi, che io vegli? Non ne posso più dal sonno Padre mio, abbi pietà di me!

Io sono niente, io sono uno zero, come puoi tu essere me? Non scherzare così con me Signore altissimo!

E’ vero: Dio è UNO ed è l’incontro esatto tra il TUTTO e il niente, m tu, Signore, non guardare questo mio niente, ce ne sono un infinito più meritevoli di me. Io sono veramente zero e me ne sto accorgendo in questi 33 giorni di esilio tuo da me. Tutti non capiscono cosa mi sia successo ma è chiaro: io ho perso te.

Tutti non si capacitano della mi incapacità. Sto facendo una fatica terribile a leggere ogni tasto prima di batterlo, perché le mie mani confuse li indicherebbero in altri posti.

Tu Dio sei l’eccelso sopra tutte le cose e come puoi avere un legame così proprio con me che sono niente?

Dici che è proprio per questo mio NIENTE così desideroso di darti TUTTO che io arrivo a darti il TUTTO che vorrei? È così facile allora essere Dio?

Grandi cose ha fato con me l’Onnipotente: ha spiegato la forza de suo braccio ed ha santificato il mio nome. D’ora in poi tutte le

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generazioni mi chiameranno Beato, proprio come fece della sua diletta Mamma. Non sto a ripetere il suo Magnificat, identico al mio.

Batte la 1:30 di questa notte in cui io non so se Dio infine mi darà sonno, dopo che mi ha fatto scrivere il necessario. Io or riprovo a dormire, ma senza spegnere il computer ne l lue, mentre prego. Solo che mi hai lasciato senza nulla, senza nemmeno le parole delle tue preghiere, e allora mi sforzerò che in questo mio vuoto possa entrare tu..

Sono stato a Sacro Monte di Varese, come ieri, e sono tornato alle 14:00. Alle 17 dovrei essere a Milano da Mio amico Salvatore, quindi devo trattenermi due solea ora in casa, considertoun viaggio di 2 ore. Prenderò il pullman delle 15.45, SARò A Milano alle 16 e da Salvatore alla 16:30. poi si vedrà. Porterò il computer per vedere se salva il file rotto.

In queste due ore ci sarebbe bene un pisolino…

E c’è stato, fino alle 15:10. Ora ho mezz’ora per prepararmi e preparare il computer.

Son torntio dz Salvatore edho scoperto com io ci ved dissociato con gli occhi. Il destro da una visione esatta mentre il sinistro no:.

Comunque sono le 21 e tra un poco di riffa a o di raffa dormirò. Basta Rivotril, per carità!

Infatti ho rilevato pesanti anomalie indotte dal Rivotril è l’ultimo l’ho notata ieri alla stazione: allucinazioni. Il piano del pavimento mi si alzava all’apparenza di un metro tanto da avere l’impressione che la mano sinistra vi scorresse dentro come su un piano di un acquitrinio.

Poi, andando in macchina con il mio amico, tutte le vie si stringevano tanto che se avessi dovuto essere io a passare vi avrei rinunciato. In particolare l’occhio destro mi dava la percezione esatta, mentre l’occhio sinistro mi mostrava una linea che convergeva verso il centro della strada, Io vedevo due macchine davanti a me ove ce ne era una soltanto, quella di destra. L’altra? Un pura allucinazione.

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30 giugno 007

Se Dio vuole è arrivata la fine di questo terribile mese. Stmane ho deciso di bere moltissima acqua, dando retta a Salvatore che sostiene che è il drenaggio naturale per eliminare le scorie, ed ha ragione. Devo farlo di mattino, in modo che poi la notte il mio sonno non sia disturbato dalle necessità di evacuazione.

Son già stato al giornalaio e ora vado dal Bar del mio amico Armando. Poi andrò a messa e solo dopo andrò per la terza volta al Sacro Monte di Varese. I invece non sono andato a Messa ma al Sacro Monte sì. Lì mi sono confessato per la terza volta, avendo incontrato un sacerdote molto attento e in gamba, che mi aveva confessato le altre due volte.

Sono le 13:50 ora che ho messo piede in casa e il mio problema di ora è che cosa farò. Oggi è sabato e ci sarà la messa alle 17:30. Andrò la. In qualche modo (spero dormendo) trascorrerò le 3 ore di intervallo e rotti.

Non son riuscito a dormire e allora mi son deciso a scrivere una mail alla Dottoressa Giosué che è stata sempre molto gentile con me e che ho visto davvero prendersi a cuore la mia situazione, ma con me sono tutti fuori zona: Prima perché il mio cervello non aveva bisogno alcuno di essere aggiustato e quando si procede in questo modo e si tenta di riparare una fuori-serie sui canoni delle auto normali il minimo che succede è un pateracchio!

Bel pateracchio si è preso il Primario, convincendosi che io avessi bisogno degli interventi preventivi. Certo, in altre situazioni mi ero pralizzato, ma non si può mettere mai il carro davanti ai somari o alle ruote.

Il mio amico dice che ci sarebbero gli estremi per una querela perché ben 40 ore di interventi precedenti il mio ricovero rivelano il mio perfetto stato di salute psicofisico, ma io non voglio divenire il soggetto

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di una diatriba e sperimentazione successiva. Mi tengo il danno subitoo e spero in Dio. Dopo tutto io credo che le cose umane siano tutte secondo un perfetto disegno, per cui anche questo “pateracchio” vi rientra a pieno titolo. Io dovevo essere “mortificato” e lo sono stato a puntino. Ora non mi posso in alcun modo lamentare, ma devo ringraziare tutti coloro che, a partire dalle loro buone convinzioni, han cercato di fare per il meglio. SE poi questo meglio si è trasformato nel peggio è solo opera del Destino, che io chiamo “Provvidenza sempre buona di Dio”.

Il problema è solo tecnico: come far passare il tempo ma un rimedio per tre giorni l’ho trovato: sono stato in movimento, sono andato a Sacro Monte di Varese. Devo seguitare in questo modo.

Così sono andanto in centro a far la spesa e tra andata e ritorno in autopullman ci ho impiegato un’ora. Ora sono le 16:50 e tra una ora ci sarà la santa messa vespertina. Vedrò se la messa si rivelerà il solito scoglio duro degli ultimi tempi o no. Io spero di no.

Oggi mancano esattamente 7 giorni al 7-7-007… vorrà pur dire qualcosa, o no? Con il sacerdote in confessione mi sono confrontato con i temi di una possibile umana divinità, se si è uno con il cristo, alla messa non so che cosa ci dirà di interessante don Luigi.

Posso impegnare l’ora che manca a preparare la cena, che mangerò dopo la messa quando il latte avrà ammollato tutte le crespelle integrali, piuttosto dure.

Sono andato alla messa e ce l’ho fatta con una cert fatica, ma ce l’ho fatta. Don luigi ha fatto una omelia azzeccata al caso mio: seguire Gesù costa il Calvario, c’è poco da fare e da dire: non c’è nemmeno il tempo per fermarsi a seppellire i propri morti.

Dopo la messa ho mangiato la zappona ed ora mi chiedo se non sia il caso di darsi una mossa ed andare al cinema… Posso sfruttare l’ultimo pullman che parte alle 19:15 e poi mi tocca tergiversare per aspettare le 20, orario di inizio delle pellicole. Lo faccio? Suvvia, diamoci una scossa! Lo faccio!

E l’ho fatto. Sono andato a vedere un fantascientifico intitolato “Transformers”, tornando a piedi dal centro, alle 22. Ora però sono

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sudato e alquanto eccitato e devo stancarmi un po’ con il computer perché mi venga sonno. È sempre la solita: non si può mai avere tutto, ma stasera non mi lamento: Non è un dramma se non ho sonno alla 22:30, l’importante è esserci arrivato abbastanza piacevolmente… il che, di questi tempi, è tutto dire!

Buona notte!

Il mio era un augurio, ma non andato in porto. Non mi vien sonno e allora ho riacceso il computer per stancarmi a scrivere. Intanto senza il Rivotril mi sembra di fare molto meno errori. Sono frequenti quelle delle lettere “a” ma solo perché il tasto è difettoso e devo incollarlo perché si è scollato dal suo peduncolo e se non si colpisce giusto in verticale la vocale “a” resta una pia intenzione e dopo devo tornare a correggere.

Par dormire ho fatto anche una breve cenetta con un pomodoro, un’arancia ed una banana, ma non è servito a niente. Io qui non ho il gabinetto e nemmeno la doccia che, in ltre situazioni come questa, potrebbe riuscire utile. Per questo non voglio più vivere qui, ma vi sono costretto attualmente per finanziarmi un poco: qui non spendo una lira di affitto! Potrei vivere attualmente con 300 euro in affitto, se Benito insiste ad aiutarmi finché non mi alzano la pensione almeno alla soglia di 600 euro. Io con 300 euro al mese riesco a vivere, mangiando ed abitando in una casa decente.

Barbara sostiene che potrei pretendere un pasto caldo dal comune, ma dovrei vivere qui. Differente se vi fossero i servizi e forse se la causa va a buon fine la cosa migliore che potrei fare sarebbe rendere abitabile questa “Mangiatoia”.

Ora provo ad andare nuovamente dormire, perché sono le 11 e sarebbe anche l’ora per dormire, vero?

Per riuscire a dormire in quets acasa occorre un uomo che abbia il sonno facile. Tanto par far capire che cosa dovo fare quando vado a letto per spegnere l luce, che non è vicino al letto, devo percorrere al buio circa 3 metri. Per cui quando provo a dormire e mi convinco che è invece il caso che riprenda questo diario, prima devo andare a tentoni ad accendere la luce, po devo riavviare il computer e la tensione cresce. Ora io non vorrei mettermi in testa che faccio fatica ad addormentarmi

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perché mi son tolto il Rivotril, perché, anche se non è vero, perché ieri mi sono addormentto senza Rivotril, potrei crearmi d solo delle false idee. Poi il letto è durissimo e ruvido, quando devo rigirarmici dentro mi ritrovo tutto legato. Insomma dovrei cambiar casa per qualche giorno, ma dove? Da Gennaro? Giusi non c’è e potrebbe agevolarmi. Da Barbara? Da mio fratello? Forse è l via più facile. Domani telefono.

Ora riprovo ad andare a dormire, per la quarta volta. Sarà quella buona? Sono le 11:20.

Ed ora sono le 24:30 della domenica 1 luglio.

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1 luglio 2007

Sono passato all’altra pagina, dell’altro giorno, ma sono le 0:30 e non mi viene sonno. E dire che è stata una giornata faticosa. Forse non ho sonno perché son troppo stanco.

Che dovrei fare adesso? Scrivere fino alle prime luci dell’alba? Non ne ho assolutamente voglia!

Il fatto vero è stato che il Signore ha voluto che veglissi l’arrivo di questo secondo 7 nell’ordine dei mesi, dopo che iniziò il 1 gennaio nell’ordine degli anni.

Il prossimo 7-7-007 è importantissimo in tutta la storia dell’umanità perché appartiene al 3zo millennio dalla nascita di Cristo ed esprime la libertà massima dello spirito trinitario nelle tre gerarchie prospettiche del tempo umano, sulla via del completamento del disegno di Dio. Questo Disegno, se ha un principio come tutti i disegni, esso coincide anche con la sua fine e sono i due versi opposti, dello Spirito che avanza in un verso che è l’esatto opposto del verso con cui avanza nel tempo tutta la natura.

Non intendo qui ripetere quello che dissi estesamente nelle 40 ORE di Ostigliano, il giorno che andai a Paestum ed era il 18 aprile del 2007, ma lo ribadisco punto per punto.

Dunque importantissimo che, anche nella ruota dei mesi, ci sia finalmente anche il 7 e – come dicevo – Dio ha voluto che vegliassi questo avvenimento così importante.

Dopo finalmente ho potuto prender sonno, dopo di aver anche collocato una lampada vicino al letto, da accendere e spegnere da lì, senza far le camminate al buio dei 5 metri di prima, fatte a cassettini piccolissimi, timorosi di inciampi e di cadute disastrose.

Ier sera telefonai a Gennaro, ma Giusi era tornata e sarebbe disagevole essere ospite loro. Agevole invece essere ospite di mio fratello in via Lattanzio, ma non so se questi 33 giorni di “morte” Dio vuole che li passi proprio in questo luogo in cui già è morta realmente mia madre…

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Io son pronto a tutto. Faccia Dio.Amche il ricovero a casa di Benito avrebbe un gran significato, per

questo mi lascerò guidare dagli eventi. Oggi, comunque, telefonerò a Benito e glielo chiederò, poi vedremo Dio che vorrà che si faccia.

Sono un po’ a corto di idee per il programma di oggi in cui si celebrano i 40 anni di sacerdozio del mio amico e rivale Don Luigi Carnelli. Egli mi fu rivale, in buona fede, perché non comprese come un povero di spirito come me potesse vere qualche cos da poter insegnare al Papa Woitila…

Non è un caso che questa celebrazione capita nella settimana del 7-7-007, a 6 giorni da questo giorno. Come pure non è un caso che il campanile della Chiesa sia in fase di ristrutturazione proprio in questa settimana. Nulla accade per caso laddove i Progetto è ASSOLUTO come quello del DIO dell’ASSOLUTO.

Io li leggo come segni e lo sono, evidenti ed evidentemente. Oh, come è anche bello che io, tolto di mezzo il Rivotril, riesca a scrivere nuovamente in modo spedito sulla tastiera del computer! Mi restano solo gli errori delle “a” non picchiate correttamente grazie al fatto che il tasto è scollato rispetto al peduncolo che veicola il segnale.

Dunque come devo passare questa giornata? Facendo festa anche io al mio parroco, per come mi sarà possibile.

Queste mie intenzioni poi le ho estrinsecate andando una ultima volta alla Madonna del Sacro Monte di Varese, facendo una sfaticata tremenda che poi ne ha avuto tutte le sue amare conclusioni.

In primisi mi sono recato a far gli auguri a Don Luigi, poi sono stato a cantare nel Coro “Si stona” che alla chiesa del SS. Pietro e Paolo si esibisce, sotto il Maestro Monticelli al seguito della messa delle ore 10.

Alla fine mi son deciso di andare a Sacro Monte, per un’ultima volta, nonostante fosse già tardi. Ho perso il treno per un incollatura e mi è toccato attendere 50 minuti che passasse il successivo, delle 11:59. L’ipazienza ha cominciato ad affiorare fin da allora. Ho annoiato l’attesa con un cappuccino e un gelato, poi finalmente il treno mi ha portato a

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Varese. Nel viaggio mi è stato impossibile star seduto ed ho assistito a tutto dal finestrino cui ero affacciato.

Recatomi a Sacro Monte con l’utobus, essendo domenica questo mi ha portato al terminal della funicolare ed ho raggiunto il Monte per questa via, sempre con pause di attesa interminabili tra un trasbordo e l’altro.

Su Sacro Monte ho mangiato in quel ristorante Sacro Monte di Varese in cui ci fu il miracolo dell’apertura del piano del letto e del mio cadervi ccon tutta la rete, al suolo, per il di stanziamento degli appoggi.

Un piatto di penne arrabbiatissime e una bistecca con patate l forno mi hanno consentito finalmente un piatto regolare. Ottima la bistecca: grossa, polposa, anche se ho fatto fatica ad attenderne la cottura e la fornitura.

Potevo tornare con la funicolare, ma ho preferito fare per l’ultima volta e in discesa il solito percorso di 2 Km delle 14 cappelle, stancandomi non poco, con le scarpe dalla suola troppo leggera per non sentire i vari ciottoli su cui la suola si appoggiava.

Il ritorno a casa è stato drammatico perché, sotto un caldo sole, ho dovuto percorrere a piedi gli ulteriori 2 km che ci sono dalla stazione a casa mia ed è stata una vera tortura.

Giunto accaldatissimo, stanco, ma senza la possibilità di stramene sdraiato per riposare ho attraversato un momento penoso.

In quella mi sono accorto che Benito mi aveva telefonato, rispondendo ad una chiamata mia del giorno prima.

Gli ho chiesto l’uso della sua casa di Via Lattanzio, ma mi ha rilanciato l Madonna di Campiglio e il residens che ha in multiproprietà a Campo Carlo Magno. Ha insistito al punto che ho dovuto accettare. Allora ho chiesto aiuto a Salvatore, perché oggi mi ci accompagnasse, ma il mio amico ha altre cose già programmate e non si è potuto prestare. Così mi attendono circa 4 ore di viaggio seduto al posto su un pullman, io che non tengo la mezz’ora sul treno. Come farò? Se Dio e lo manda significa che mi assisterà e me lo farà divenire capace.

Ci sono state varie telefonate di Benito che infine si è reso conto dell’impossibilità mia di partire da Sesto San Giovanni alle 7:30 di mattino ed ha spezzato il viaggio in due tronconi. Il primo parte alle 14

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da Sesto San Giovanni, da piazza 1mo maggio e arriva a Pinzolo alla 18:25. Pernotterò lì e il mattino andrò a Campo Carlo Magno.

Ora sto mentalmente facendo i preparativi per cosa mi devo portare.

Il computer mi serve, dunque mi porterò quella specie di troller alimentare, aperto, in cui metterò anche altre cose. E’ aperto, potrebbero asportarmi il Computer, ma confido che Dio non lo voglia.

Dopo i primi 4 giorni passati a Campo Carlo Magno nel Residence RIO FALZE’ ad alta quota, mio fratello ha già in programma di offrirmi una settimana di vacanza nella Pensione a Villa Fusine a Pinzolo, pensione completa. Mi ha chiesto come sto ad abiti.

Io voglio bene a mio fratello ma in questa occasione non ha capito il mio problema relativo agli spostamenti, anche se, in 4 giorni consecutivi, io non ho fatto altro che pellegrinaggi a Sacro monte di Varese, facendo per lo meno 5 km a piedi ogni giorno.

Dunque sono io che esagero? Speriamo. Le forze le ho, per la testa di volerle usarle in un certo momento deve mettercisi Dio.

Rinato Rio per opera della Madonna, mi tocca così di andare a Campiglio, io figlio della Campania alla madonna di Campiglio. Il nome stesso del Residence RIO Falzé rimanda al volo a Rio, della mia nascita.

Ma la mia rinascita del 7-7-007 non sarà a Campiglio ma a Pinzolo, dal venerdì 6, a Villa Fusice, dove mi fonderò? Dove ripartirò dritto come un Fuso? Chi vivrà vedrà. Villa Fusine potrebbe anche essere letto così: “Vedi là! Fu sin è!” ossia osservate tutti: ègli fu e dunque ora è. Chi fu? Mio padre nato nel 1907, chi è? Io ora rinato nel 2007, sempre il 7-7 di ciascun anno, come la due settimane offertemi da mio fratello, prima nella Madonna Campana e nel campo dell’Imperatore Carlo Magno (c’entra sempre il magnare) che sottintende una grandezza nominata al Cristo A.R. comandato Re… e poi a far vedere come è che già fu.Tutto è talmente come nei disegni intuiti da me che credo accadrà.

E Dio mi darà la forza! E mi libererà e si libererà.Che la sua liberazione sia la mia morte vera? Non lo credo né lo

temo più, perché, anche se lo temetti ieri, oggi è un altro giorno.Ora devo fare un po’ di cosette: ricaricare il telefonino e

programmare in modo da essere a Sesto San Giovanni almeno mezz’ora prima delle ore 14.

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Considerate tutto sommato 2 ore per arrivar là, dovrò partire al più tardi da Saronno con il pullman delle 11:40.

Ora sono le 7:30 ed ho tutto il tempo per far ciò con calma, stabilendo bene la necessità delle cose da portare con me.

Il telefonino carico mi serve ma non è una necessità se non devo telefonar io a Salvatore. Egli potrebbe essere la variante… se mi accompagnasse in macchina. Io ancora lo spero… ma per telefonargli io devo prima ricaricare il telefono che al momento non ha nulla.

Siamo dunque ai 28 giorni dalla puntura e l’effetto dovrebbe iniziare a cessare. Speriamo!

Siamo a meno 5 alla mia Resurrezione. Speriamo!

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2 luglio 007

Questa giornata che io temo molto per qual viaggio in cui devo stare seduto sul pulman per 4 ore e mezza, è iniziata coi saluti e il tentativo di prepararmi per il meglio.

In primo luogo ho salutato Armando e Corrado, poi ho comperato in farmacia una spugnetta per raspare un piccolo callo che mi è venuto sul mignolo del piede destro e me lo son raspato, tagliandomi anche le unghie e lavandomi i piedi.

Ho poi proseguito a piedi per informarmi del conto alla posta e saputo che vi erano 560 euro ho deciso di ricaricare il telefonino, retto a secco. Ma il negozio il lunedì mattina era chiuso. Ho comperato 30 euro di ricarica dal giornalaio e avrei dovuto trasferirla io sul computer. Ma la descrizione sulla scheda, troppo piccola per esser letta e la mano tremula per il resto mi hanno sconsigliato a provare io a ricaricare il telefono.

Debbo dire grazie alla ragazza figliastra di Armando e barista al Centro Sociale se me l’ha fatta lei, abilmente.

Mi telefona Salvatore e resto d’accordo di andare da lui perché mio fratello intanto mi ha fatto un piano perfetto. Cona la Sia devo prendere il pulman a Sesto San Giovanni. Mi ci accompagna? Brontola un po’, ma poi mi dice di sì. Sarò da lui poco prima delle 12:30. Intanto ho caricato la “valigia”, il “troller” della spesa con dentro il computer e i vestiti da indossare per 15 giorni in cui tutto è possibile: dal caldo al freddo, all’acqua.

Saluto anche i vicini e alle 10:45 parto con il bus. Trovo un treno che parte subito e così riesco ad arrivare da Salvatore un po’ prima. Mi faccio la barba e insieme ci rechiamo a Sesto San Giovanni, sulla sua macchina. Vuole offrirmi uno spuntino ma non ha liquidi e deve prenderli da un Bancomat lontanissimo che mette a rischio la puntualità della partenza.Va bene. Riesce a cambiare la moneta, ad offrirmi un gelato ed un panino con una coca-cola. Rifiuto la coca, mi potrebbe far

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venire il bisogno di urinare mentre sono sul pulman e accetto il panino, che mangerò poi, durante il viaggio.

Imbarcato sul pullman solo allora mi accorgo che il telefonino è scarico di corrente e che non ho portato il dispositivo per ricaricare la batteria. Me ne accorgo perché Salvatore mentre il bus è ancora fermo mi chiama per un ultimo saluto. Così per non azzerare la corrente avverto Benito che tutto va bene e di non chiamarmi più perché spengo il telefonino.

Riesco a star fermo per un’ora ma soprattutto perché sul pulman c’è una persona ancora più a disagio di me: si alza, si stira, si risiede. Insomma fa lui quanto credevo avrei fatto io che, invece, quasi riesco a dormire.

Arrivo a Brescia in un’ora e mezza ed agevolmente. Di lì c’è da cambiare pullman e le cose si complicano e comincio ad agitarmi ora io, ora che non c’è più l’altro. Per fortuna mia una universitaria sul pulman accetta di discutere con me e il tempo di un’altra ora mi è regalato dalla bontà di questa ragazza. Stringo i denti ed infine arrivo al capolinea e scendo, alle 18:30… ma non c’è l’uomo che deve esser lì a prendermi.

Solo dopo apprendo che le indicazioni di Benito, di scendere al capolinea, mi han fatto scendere il paese dopo Pinzolo… e addio appuntamento. Vado in panico. Sono in un altro posto e telefono a Benito ma non mi risponde.

Per la sola bontà del Signore io non vado in paranoia perché viene una macchina a prendere una ragazza alla fermata e io le chiedo se cortesemente mi accompagna a Pinzolo. Lei accetta e, venuta a sapere che devo andare a Villa Fusine mi dice di spere dov’è e mi ci accompagna lei.

Solo così sono arrivato in porto e dopo mesi ho fatto una bella doccia calda, mi sono ripulito e ho cenato come si deve.

Ho faticato lo stesso a dormire ma verso le 21:30 il sonno è venuto e, interrotto tre volte circa ho poi dormito fino alla 5:30.

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Con un vero sollievo ho visto così raddrizzata una situazione temibile e che ad un certo punto era diventata drammatica, non avendo più nemmeno energia per telefonare con il telefonino.

Invece a Villa Fusine avevano il cavetto e così, nella notte, mentre io dormivo, si è ricaricato anche il mio Nokia.

Mi è venuto in mente Giancarla e la sua preoccupazione, quando mi ha telefonato mentre ero da Salvatore. Aveva appreso da Mirella come io stessi male e si era fatta viva immediatamente, la mia cara mogliettina divisa da me solo dal diverso piano di Dio.

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3 luglio 007

Oggi c’è stato un piccolo dono fatto a me da Dio. Svegliatomi troppo presto, ho fatto una sceonda doccia e poi la colazione alle 6:20. Mi sono quindi messo a passeggiare per Pinzolo, in cerca di una Chiesa in cui poter entrare. Ne ho raggiunta una molto lontana nel paese vicino ed era chiusa, poi una a Pinzolo ed era chiusa. In nessuno dei due casi è stato possibile nemmeno entrare.

Ebbene quando più tardi sul pullman sono arrivato a Passo Carlo Magno mi sono ritrovato in mezzo ad una comitiva che stava andando nella Chiesa della Madonna di Europa a recitarvi una messa concelebrata da tre sacerdoti. Sono passati di là per pura combinazione rispetto a me, oggi, ed io, che non avevo potuto entrare nemmeno in Chiesa, come spesso mi succede mi son visto servito a puntino da Dio e mi sono commosso moltissimo, durante la messa perché avevo la netta sensazione dell’accadimento di un piccolo miracolo voluto da Dio per la mia grande Fede.

I miglioramenti ci sono e si vedono, ma faccio sempre tanta fatica a tirare avanti. Ieri ho potuto restare fermo per 4 ore e mezzo, oggi camminare a tratti come una persona normale.

Oggi è il 3 e domani sono passati 30 giorni dall’iniezione fatale. Ne mancheranno 3 alla mia resurrezione del 7-7-007, giorno importantissimo, il 3, anche se meno 3 ai 33.

Accompagnato a far la spesa da RIO FALZE’ a Madonna di Campiglio con la navetta, ho speso 33 euro di provviste e i numeri cominciano a stringersi e ripetersi in modo molto netto.

A RIO FALZE’ sono stato accolto con la gentilezza dovuta a mio fratello e mi è stata data una spina per poter collegare il computer (spina alla tedesca, con puntali grossi) alla spina della corrente normale al nostro solito passo. Ho anche chiesto di prepararmi il letto matrimoniale e non il lettino e velocemente han provveduto. Ora sto scrivendo, ma è una giornata molto incerta e pioviccica.

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Mi è tornato il dolore alla schiena e allora interrompo di scrivere e mi guardo un po’ di televisione, se riesco a farmi interessare da qualche suo programma.

Ci sono riuscito fino alle 17:30 ma ora non ne posso più. Purtroppo io non sono ancora normale, altrimenti riuscirei ad interessarmi di più delle cose.

Poi passa il tempo e incomincio a camminare su e giù per il locale, passando sempre davanti alla TV e udendone il video allorché lontano. Così ho potuto a poco a poco intersssarmi, fino a trascorrere una buona mezzora fermo davanti alla TV nella trasmissione del “Commissario Rex” e – poi – di quella di Pupo e la successiva dei dieci personaggi da identificare. Simpatica la mia conterranea di Acropoli, ma sfortunata e finisca a zero, come a zero erano finite “le commissarie” nella trasmissione di Pupo.

Il risultato è che vdo a dormire alle ore 10:30 piuttosto preoccupato dalla temperatura, perché qui, a RIO FALZE’, hanno acceso i caloriferi e in camera da letto c’è troppo caldo. Spalanco tutto, chiud il calorifero in camera da letto e – refrigerato u po’ l’ambiente – me ne vado a letto sotto il solo lenzuolo e nudo come mi ha fatto mamma.

Solo così riesco a non soffrire del caldo eccessivo.Nel corso della notte, poi, a poco a poco rimetterò il piumone sul

lenzuolo tanto che a mattina spinta sarò sotto tutto quel rivestimento, ma a calorifero spento.

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4 luglio 007

Siamo dunque ai meno 3 dal 7-7-007 dal quale così tanto io mi aspetto. Stanotte il tempo è stato molto brutto ed è piovuto. Sentivo l’acqua sul piano della soffittatura metallica della mansarda in cui io vivo. Anche per questa ragione di stare così vicino all’esterno mandano così forte i caloriferi, ma io sono caloroso ed abituato a dormire al freddo!

Sta di fatto che il sonno è stato lungo e spezzato solo in tre parti in cui ho dovuto andare a far pipì. Coricto e addormentatomi alle 23, mi sono svegliato alle 8:10, il tempo di scaldarmi un po’ di latte e scendere al bar aperto alle 8:30, ove ho consumato un cappuccino, aggiunto al latte riscaldato e senza zucchero che avevo preparato io e bevuto prima.

Piove, ma il tempo all’improvviso si apre tanto da consentirmi una sgambata di un’ora, in cui son salito a Campo Carlo Magno alla Chiesetta di Nostra Signora di Europa, ma stavolta l’ho trovata chiusa. Poi son salito al supermarket ove ho acquistato un altro litro di latte, dello zucchero e della carne in scatola.

Nle ritorno notavo come il mio passo cominciasse finalmente a distendersi, come quando passeggiavo per i monti ad Ostigliano. Sotto un pallido sole ho compiuto il mio primo piccolo viaggio qui a RIO FALZE’ ed, entrando nel Residence, notaco come io RIO Fa AL Z è, fa in modo che il Dio Al infine (Z) è, partito dal suo essere un RIO. Sto scontando ora i miei peccati in questi 33 giorni di lontananza dalla solita e confortante consuetudine di rapporto esistenziale con Dio.

Io qui sono SOLO e Dio mi ha abbandonato… ma tra 3 giorni rinascerà. Son dunque arrivato a condividere la situazione finale del Cristo e dei suoi 3 giorni di morte.

Mentre scrivo, il cielo si è di nuovo annuvolato, come se Dio avesse voluto dar luogo ad una schiarita proprio per farmi camminare un po’ tra la natura di alta quota dei 1.600 e rotti metri del Passo di valico Carlo Magno, da dove si entra in VAL RENDENA, al punto che vi VA

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AL e RENDE il napoletano… come dovrebbe essere e credo sarà il 7-7-007 di imminente ventura.

Vedo di fronte a me la vetta circondata dalle nuvole che riverberano al sole ed è un bel vedere quassio grossi fiocchi come di bambagia che si appoggiano nelle valli e sulle zone prossime alle creste dei monti.

Sono le 10:27 ed ora vado ad informarmi come funzioni il servizio navetta per Madonna di Campiglio, dove vorrei informarmi dei prezzi per farmi portare in taxi il 6 a Pinzolo, anche se il mio soggiorno sarebbe possibile qui fino al 7-7. Ma Benito mi ha fissato il posto alla pensione che già mi ha ospitato dal 6 e dunque dopodomani io traslocherò e devo cercare di farlo nel modo meno scomodo.

Ho raggiunto un accordo con il servizio navette di Rio Falzè: dopodomani alle 11:55, nell’ultimo viaggio che egli fa a Madonna di Campiglio prosegue per Pinzolo e mi lascia dove gli dico io.

Arrivato a Campiglio ho fatto anche una indagine tutta mia e con un taxi spendo 25 Euro mentre con la navetta ne spendo 30. Mi sembra più conveniente il Taxi che arriverà quando io lo chiamo e non devo aspettare le 11:55 per partire, impaziente come sono.

Ho avuto anche altri indirizzi di taxi e vedrò se con altri potrò risparmiare di più. Ho provato ma tutti mi dicono un costo di 30 euro quindi se dovrò fare i conti con la mia impazienza Bucella Viaggi TAXI è quello che mi cosa meno, ossia 25 e sarà quello che farò, a meno che non sia una bellissima giornata e allora potrei io tirarmi dietro il mio troller e prendere la corriera.

Ho cucinato penne all’arrabbiata e me le son mangiate, ora sono le 13:25. Ho il problema del tempo che non passa mai e che sono stanco e non posso riposare. Sembra un problema da niente ma a chi non ci si trova preso dentro: per costui sembra addirittura insormontabile… se non sapessi che poi tutto si sormonta!

E allora camminerò in casa, visto che è venuta una grandinata colossale e sul monte di fronte è calata la neve, seppure solo in una spolverata…

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Ma anche camminare stanca, stanca terribilmente, anche se adesso sono le 13:49 e son passati 24 minuti ancora.

La cosa migliore sarebbe se io mi appassionassi a scrivere di qualche cosa che mi preme moltissimo. Da conti altre volte fatti, ogni riga significa circa un minuto e intento sto seduto e mi riposo le gambe.

Sono infatti ora le 13:51 dal che si evince che ora sono più veloce a scrivere e che ogni riga vale mezzo minuto.

Posso allora stabilire un ritmo programmato, di 10 righe e poi 10 percorsi in casa.

Ora inizio i 10 percorsi e sono le 13:52

Dopo 10 percorsi siamo alle 14:03 E ora devo scrivere per dieci minuti, in modo da far riposare le gambe mentre sono seduto. Cosa devo scrivere? Che Dio mi ama anche se sembra che mi voglia rendere la vita durissima. Dio mi ama e non ho bisogno di ulteriori prove, dopo tutte quelle che mi ha dato nel passato remoto e in quello recente. Lo provano tante cose che vorrei e dovrei raccontare, per tener botta a questo programma, ma, poiché l’io è la cosa più importante che ci sia, quando manca l’io mi sembra perfino inutile fare programmi come questo, per far passare dopotutto una ventina di minuti. Infatti con molti sforzi, sono finora passati solo 6 minuti, accidenti! Sono infatti le 14:09. Per i 20 minuti dalle 13:52 io dovrei menar il can per l’aia ancora 2 minuti, ma mi arrendo!

Ha smesso di piovere e son andato a fare un giretto in strada ed ora sono le 14:29.

Giusto il tempo di tornare ed ora comincia nuovamente a piovere. Se non altro il Signore non mi fa bagnare!

Ho risposto ad una chiamata di telefono che mi ha confermato che il costo TAXI è di 30 euro.

Sono la 14:33.

Ho fatto una doccia e ora sono le 15.

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Ho ordinato il Film STARGATE sul circuito interno ed ora lo sto vedendo. Ore 15:32.

Alla fine del film ore 17:15. Bel colpo!

Altro colpo ancora migliore: son riuscito a dormire per un po’: sono le 18:44.

Mi sono addormentato e quando mi sono svegliato avevo la bocca secchissima, che poi mi si è umidificata in modo abnorme, segno della sopravvivenza del Rivotril.

Come Dio ha voluto, infine sono arrivate le 22 e son potuto addormentarmi, tra molte difficoltà.

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5 luglio 007

La notte è stata meno riposante di quella di ieri, perché mi sono svegliato alle 4 e non riprendevo più sonno. Ho fatto una piccola colazione e dopo mi è riuscito ma per dormire fino alle 6:20, ossia l’orario normale in cui ultimamente mi svegliavo a Saronno, andavo a fare colazione dal Bar del Giornalaio e poi aspettavo che aprisse Armando e consumavo lì quanto bastasse ad usare poi il bagno per le mie necessità quotidiane.

Ora, qui, non so che cosa fare e sento invece una forte necessità di fare. Me l’ha spiegato ier sera Nicola, telefonandomi alle 21: hai la sindrome delle “gambe stanche”, causata da farmaci. Io spero che questa sindrome svanisca presto e confido molto, assolutamente, nel 7-7-007 della resurrezione famosa che aspetto ormai da anni.

Non sapendo cos fare, mi son vestito e sono uscito a camminare un po’. Per “gambe stanche” l’ideale per camminare non è la montagna. Comunque mi son recato al Passo Carlo Magno, ho toccato la croce della Chiesa di Nostra Signora di Europa e ho preso il primo raggio del sole sorgente da dietro la cresta della montagna. Non so che monti siano questi e me li farò raccontare tra pochi minuti, perché alle 8 apre il bar del Residence e glielo chiederò alla barista cui ordinerò un cappuccino da 1,5 euro.

Sono le 7:58 e il tempo di vestirmi e arrivano le 8.

Ho fatto però i conti sbagliati, perché il bar apre alle 8:30! Ci son rimasto male avendo calcolato ogni cosa al minuto secondo a trovarmi di fronte a questa novità che mi si è presentata come un impaccio.

Non è che io abbia bisogno del cappuccio, ma ho bisogno di cose da fare per trarre in inganno le mie “gambe stanche” e la mia sindrome.

Già scrivere al computer il mio diario è un sollievo. Non grande perché non riesco ad appassionarmici. Avrei bisogno in questo momento

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di una grande “passione” per sconfiggere il patimento derivante dalla mia sindrome, ma questa “passione” non si accende e non riesco ad attivarla, nonostante ci provi incessantemente.

Proverò a distendermi un poco al sole, sulla terrazza e sulla sdraio che è in dotazione. Ma dubito di riuscire a star fermo e riposare gambe che al momento non avrebbero nemmeno tanto bisogno di riposare, perché ho camminato solo per 500 m. in salita e altrettanti in discesa.

Mi sono dondolato sulla sdraio per non più di un minuto, poi l’ansia ha ripreso il sopravvento. Sono le 8:14. Attendo con ansia le 8:30 ma per avere poi che cosa? Un puro diversivo! Non ho neppure bisogno di prenderlo quel cappuccino perché ho già fatto la mia colazione con il latte caldo!

Ma era lo stesso anche a Saronno: andato al Bar del Centro sociale Cassina Ferarra a gabinetto e consumata anche la una tazzina di cappuccino, aspettavo che venissero le 8:45 per la recita delle Lodi e la Santa Messa delle 9, che seguiva con tutti i problemi che mi generava. Qui non ce l’ho e mi mancano, sia le Lodi, sia la santa Messa del buon Don Luigi.

Come le cose si vedono in una differente prospettiva una volta che sono state superate. Anche io, andando indietro agli spasimi di quei giorni passati, non riesco a trarre gran sollievo dal fatto che son passati e quasi quasi li rimpiango!

Questa Sindrome della “gambe stanche” è un tormentone che non avete idea!

Non so nemmeno se un giorno io avrò voglia di rileggere queste note, ma è indubbio che sto meglio e lo capisco anche dalla battitura del testo, che è più scorrevole e senza più tanti errori!

Nemmeno le vocali “a” che se non si digitano correttamente non appaiono, neppure queste “a” mi danno più grande difficoltà! Che guai mi fece il Rivotril! E dire che la Dottoressa Giosuè insistette molto a che l’assumessi! E’ proprio vero: la medicina è piena di lacune perché ogni persona è differente dall’altra e quanto in un caso funziona bene, nell’altro crea danni spaventosi!

Meno male che smisi di assumerlo, appena mi accorsi delle allucinazioni che per conseguenza io ne subivo!

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Ecco, ora sono le 8:25 e posso cominciare nuovamente il “rito” della vestizione, per andare al Bar ed esservi quando lo troverò finalmente aperto. Devo dare un nome a questo monte bellissimo.

Ecco, sono stato al Bar ed ora so che il monte è il BRENTA, ora ricoperto da una nuvola che porta via la luce del sole.

Il tempo sembra essersi rimesso verso il bello e ci sono solo nuvolette sparse nel cielo, ma niente di preoccupante. Sono arrivate anche le 8:49. Vedete? Andare al Bar poi mi ha attivato il bisogno di evacuare e, con tutto ciò, sono passati altri minuti preziosi.

Il tempo! Certe volte fugge via e non lo puoi fermare, altre sembra un macigno più possente ancora di quello del Brenta che ho dinanzi, mentre scrivo! Se l’eternità avesse questo problema, per chi non si sia a sufficienza innamorato dei valori della vita sarebbe il tempo stesso l’Inferno della vita!

Io, che dopo la iniezione di Aldol del 4 giugno, tra le 10:3 e le 11:3 in cui dovevo morire, sono stato incamminato con questa iniezione verso la morte che avevo prevista di 33 giorni, mi vede ora al 31mo giorno di questa morte, in cui sto sperimentando l’Inferno di una Vita quando essa non si attacca a nessun valore che possa giustificarla e far correre veloce il tempo!

Mancano solo 2 giorni ormai e io spero davvero che il 7-7-007 ci sia una svolta clamorosa nella mia pena: dovrebbe terminare interamente ed essere la mia resurrezione! Lo scrivo ripetutamente perché è il solo valore vero cui possa attaccarmi in questi momenti bui in cui il tempo è come il Brenta!

Anche il Brenta è bello, come lo è il tempo trascorso nella gioia dell’esistere, quella gioia che io sperimentavo anche in assoluta assenza di cose fatte. Io, nel bel mezzo di un ozio assolutao, mi accorgevo del bello del tempo dell’esistere ed ora avverto l’estremità opposta di questa stessa percezione. Perché sono in ozio e non mi sento né posso evitarlo!

Il 4-6-007 mi hanno proprio “ucciso” in questi mio “benessere”!Il 7-7-007 Dio mi farà risorgere qual benessere! Ci credo, lo voglio,

con tutte le mie forze e quelle della mia fede in chi Dio ha voluto che io rappresentassi.

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Ci credo! Tante coincidenze e date nella mia vita non possono essere in nessun modo state un “abbaglio”, per non scrivere uno “sbaglio”!

Avere esattamente 22.222 giorni +2220 il dì dello TSUNAMI in cui Dio ha incoronato il Figlio come il Sole della croce, ha incoronato me anche come il doppione suo, uno e trino. Sono numeri sui quali non si può discutere e che si può solo prendere per quel che significano.

Cosa significano?Che il 4-6-2004 io dovevo morire quale doppione e sono morto,

senza poterlo vedere, caduto io stesso sul mio letto caduto al suolo al Sacro Monte di Varese. Questo perché 200 giorni dopo esatti fu il 26 dicembre dello Tsunami, della incoronazione di Gesù e mia come Soli della croce.

200 giorni sono un piano trasversale di 100 giorni per lato, tanto che tra il 4-6 e il 26-12 corre solo la relazione di essere il punto iniziale e il punto finale di quello stesso piano. Pertanto 200 giorni mettono sullo stesso piano le due date e il doppione che muore il 4-6, perché sono 2 mesi dopo il Venerdì santo dell’anno in cui io – il doppione – ho compiuto i miei 66 anni, io nato un mese esatto dopo il natale, è varamente il doppione che risulta dai giorni 22.222 +2220 che avevo il 26-12-2004!

Si può contestare il segno di queste date ma non certo i numeri, che sono proprio questi.

Io avevo fatto questo ragionamento: “se è vero che io sono il doppione di Gesù, al doppio della sua morte morrò anche io!!”

Il doppio della sua morte doveva essere riferito ad una vita di 33 +33 anni e terminare due mesi dopo il Venerdì a causa della nascita mia di un mese dopo il Natale.

Appurato dalla Chiesa cattolica quando sarebbe stato il Venerdì santo nel 2004 in cui a gennaio io avevo compiuto il doppio di 33 anni, il giorno della morte – se era vero che io ero il doppione – sarebbe stato il 9 giugno 2004, perché la Chiesa aveva fissato il Venerdì santo del Cristo per il 9 aprile.

Come vedete sono date OBBLIGATE da una certa interpretazione e io DEVO MORIRE il 9 giugno se sono IL DOPPIONE.

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Ora l’appartenenza del 9 giugno allo stesso piano di 200 giorni del 26 dicembre dello Tsunami, giorno in cui io ho esattamente 22.222 +2220 dì di vita, congiungono le due date nello stesso profilo del tempo ed i numeri sono la DIMOSTRAZIONE che io sono il doppione 22.222 in tutte le dimensionei del mio essere, SOMMATE PERO’ al 2220 che indica la unità e trinità divina (x10) del 222 che è l’unità nella trinità del DOPPIONE. Come negarlo?

E come non restare sbalorditi dal calcolo dei 1.090 giorni che passano poi tra il 9 giugno 2004 e il 4 giugno 2007 in cui i dottori mi hanno ucciso il benessere con l’iniezione di ALDOL?

1.090 giorni sono un tempo assolutamente UNITARIO in quanto 1.000 è 10 elevato a 3, ossia Dio 10 elevato alla Trinità, mentre il 90 indica tutto il moto 9 di 1 nel 10, al livello del 10 divino, atnto da essere il piano trasversale grande ¼ del 360 che combina il 6 in tutti e 6 i suoi versi centripeti e centrifughi.

6 è il DOPPIONE della Trinità e 36 volte 10 indica questo doppione in tutte le sue possibili combinazioni. La presenza però è solo giudicabile ¼ di questo piano di 360 gradi ed ecco i 90 gradi come la sezione del fronte la cui lunghezza è la potenza trinitaria del Dio che dimensiona ogni sua cosa con il 10.

A discutere di questo mi sono un po’ appassionato e il vantaggio è stato che il tempo ora sono le 9:23 ed è volato via mentre mi animavo di queste RAGIONI simboliche, che rendono GIUSTIZIA e GIUSTEZZA a questo che sto patendo ora come i 33 giorni di permanenza nella morte.

Io pensavo che il 4 giugno sarei proprio morto e ancora una volta non mi sono sbagliato, perché sono morto DENTRO, nella condizione del mio personale BENESSERE che è quello in cui il mio ESSERE convive con l’ESSERE di Dio, essendo il suo DOPPIONE.

Come faccio a non crederci?E allora tutta la mia sofferenza E’ NOBILITATA.Vorrei MORIRE senza morire nemmeno nel mio Benessere?

Sarebbe troppo dolce la vita ed io non ne pagherei alcun prezzo.Ebbene, però, vi confesso: sono giunto a pregare Dio così,

“Signore, basta!” Per quanto convinto che Dio sta testando attraverso di me l’affidabilità dell’uomo a imprese ancora maggiori, io son giunto

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umanamente alla povertà del mio limite e a dire “Se possibile, passi via da me questo calice… basta! Ma sia fatta la tua volontà, o Padre, e non la mia! Se vuoi, fa quello che devi ed io lo accetterò sempre come un dono e mai come un tuo castigo.”

Intendiamoci sul termine “castigo”. Non va inteso come “punizione” ma come “educazione alla sofferenza ed alla disciplina”. Se lo intendiamo così è giusto “castigare il colpevole, anche e solo se nei desideri perché lo si rieduca al senso giusto delle cose ed egli pga a modo suo il necessario dazio valutabile esattamente come il “Purgatorio”. Che questo “castigo” serva poi per l’eternità ciò non significa che eterno sia il castigo ma solo che eterno è la conseguenza salvifica indotta da averlo patito finché necessario ed utile.

Sono le 9:35 e voglio provare a far dell’altro, se vi riesco, “castigando” il mio desiderio di percorrere scorciatoie attraverso la scrittura di questo diario…

Se io devo essere “castigato a morte” per 33 giorni, è giusto che io lo sia ed è normale che io poi ne soffra. “Sia fatta la tua volontà, Padre, e non la mia!”

Ed è stato così che sono sceso a Madonna di Campiglio con la navetta, per acquistare delle lamette per la barba e uno spazzolino da denti. Ho comperato anche prugne e son tornato a RIO FALZE’ con la navetta delle 11:45.

Poi ho fatto la barba, mi son puliti i denti ed ora sto cocendo la mia pastasciutta: la terza arrabbiata che cucino qui. Sono le 12:20. Evviva!

Scrivo queste note frettolose mentre la pasta si sta cocendo. Dovrebbe metterci almeno un 7 minuti, secondo la mia già fatta esperienza. Dopodichè ci aggiungo la salsa all’arrabbiata, senza formaggio e metto in tavola.

Sono ora le 12:51 e il pranzo è stato anche mangiato. Evviva!Scusate questi “evviva” che scrivo per incoraggiarmi. So che le

prossime ore saranno molto dure da passare.Oggi ho ancora un intero appartamento in cui muovermi, mentre

domani, 6 luglio e ultimo giorno della mia agonia sarò nella stanzetta

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striminzita in cui ci si muove a fatica e non c’è che il letto, un tavolo su cui poter mettere il computer, due sedie e il bagnetto.

Come potrei lamentarmi oggi che ho ancora possibile un circuito di 1 minuto, in casa?

Ma domani mi consolerò in altro modo: non dovrò più cucinare, dovrò stare agli orari e potrò camminare in piano, uscito dall’albergo, il che non è cosa da poco. Qui è impossibile se non dentro la casa. Ora se qui piove posso camminare ma se domani a Pinzolo fa brutto tempo, sarò come chiuso davvero in un sepolcro se non sarà possibile camminare per l’albergo.

Perché dunque ho tanta fretta di andar là?Vedrò domattina, da come mi sveglio, da che tempo fa, se aspettare

il mezzogiorno per trasferirmi o andarci a prima mattina con Bucella Viaggi, il più economico che ho trovato.

Per adesso mi devo preoccupare di trascorrere i problemi di oggi. Lo disse Gesù: “è inutile preoccuparsi per il domani: ogni giorno ha già i sui grattacapi!”

E il mio è di passare queste prossime ore di oggi a partire dal fatto che ora sono le 13:30. Nell’ipotesi che mi addormenti alle 22 ho davanti 8 ore e mezzo che non attribuirei al peggior dei miei nemici, tanto sono faticose.

Comunque io devo patire, in questa morte del mio benessere e debbo accettarlo, il più possibilmente con serenità. Perciò tento di andare a dormire, visto che ho la pancia piena dovrebbe essermi non molto impossibile…

E infatti non lo è stato e son riuscito a dormire, tanto che ora sono le 14:22 e ho dormito poco meno di un’ora. Me ne restano così sette e 40 minuti per le ore 22.

Ma la cosa importante è stata che son riuscito ad interrompere lo stress con il riposo. Ora riparto da zero, veramente e non come prima, che partivo già da 7 ore di veglia.

Anche se poi la differenza non è una gran cos, quando sei stanco con niente e di niente e sei stanco, così, di tutto.

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Mi è dispiaciuto di aver trovato chiusa la chiesa a Campiglio, ma mi è molto piaciuto, nello spazio aperto limitrofo, il crocefisso in cui Gesù è stato assemblato con il fil di ferro spinato, a rappresentare come si sia caricato delle spine di tutti. Io, a quella vista simbolicamente così forte, ho considerato anche le spine che sta passando ora in me, nel mio essere il suo DOPPIONE.

Sono intanto arrivate le 14:44. Evviva!Quello che è strano e difficile da tollerare è come un farmaco possa

togliere fino a questo punto la capacità di concentrazione: non riesco a seguire uno spettacolo che sia uno come si deve, alla televisione, per l’incapacità di volerne seguire la trama.

Così, mentre il televisore manda in onda le sue scene, io gli passeggio intorno, sento, ma non ho nessuna capacità di concentrarmi a fondo su quanto sento al punto che voglia anche vederlo e che mi costringa a star seduto o sdraiato di fronte allo schermo.

È già straordinario che riesca a scrivere questo diario!

E intanto sono giunte le 15:27, con il tempo trascorso nel vestirmi, spogliarmi, fare un giretto, poi rispogliarmi e rivestirmi e rimettermi qui ad annotare il tempo che trascorre lentissimo, “come” senza uno scopo.

Ho scritto “come” perché uno scopo, questo tempo così arduo da passare, ce l’ha: attestare a Dio come l’uomo riesca ad essere più forte dei farmaci, tanto che gli si possa accordare incarichi maggiori, quali l’energia illimitata e la odissea nello spazio, di prossimo inizio.

Tra breve la terra dovrebbe divenire inabitabile per la temperatura divenuta gelidissima e l’uomo si potrebbe veramente trovare davanti al preferire la vita altrove, su un pianeta più vicino al Sole e più caldo.

Tutti non si rendono conto di che cosa stia per succedere il 22 dicembre del 2012, a parte i fanatici dei cerchi nel grano e dei calendari dei Maya che parlano del prossimo ciclo solare ma che non hanno capito come il sole inizierà a scaldare molto meno di ora la terra e i pianeti del sistema Solare, per il compimento di questo suo ciclo.

Dunque io starei al centro di un TEST che Dio sta facendo e per questo queste mie traversie di 33 giorni hanno uno scopo altissimo.

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Intanto son venute le 16:11. Evviva!Voi non sapete che pena davvero sia tirare avanti in questo modo.

Sono stanco e mi metto sul letto, ma non ci posso restare e devo immediatamente rialzarmi, nonostante che sia stanco morto di camminare e di stare in piedi. La sindrome della gamba stanca è terribile. E dire che ci sono ammalati che sono costretti a stare così per tutta la vita… Io ce la farei?

Io ho la speranza, anzi la certezza che dopodomani, 7-7-007 cambia tutto e se non fosse? Lo chiedo ma tanto per chiederlo perché sono fermamente certo che starò bene, da dopodomani in poi.

Chi vivrà vedrà.

Intanto sono arrivate le 17:00!

E ora le 17:30!

Ho fatto una doccia e sono le 17:40!Non fatevi ingannare da tanta “pimpanza”… questo tempo non

passa mai ed è una fatica assolutamente straziante non poter dar tregua all’ansia, nemmeno ricorrendo alle forti motivazioni che la giustificano…

Ma non so che cosa poterci fare… le sto provando veramente tutte e non c’è una soluzione definitiva, mai! Qualunque cosa faccia non funziona che per pochi non minuti primi, ma secondi!

17:47! Dio, dammi un po’ di tregua! Ti imploro!Il servizio meteorologico dice che il tempo migliora e sarà buono,

domani. Allora io potrei restar qui fino alla 12… ma lo vorrò o l’impazienza mi costringerà ad andar via alle 9, per cacciarmi da questa reggia in un buco?

RIO FALZE’ è un posto in cui io, il RIO, è fatto AL infine (Z), è deificato come il suo DOPPIONE umano. Vedo ora di fronte a me il monte di dolomite, il Brenta, nella luce che fa spiccare il color sabbia della dolomia, la roccia che compone le Dolomiti, in questa zona.

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E’ davvero un bel monte il Brenta e la posizione rispetto al condominio RIO FALZE’ è da scenario teatrale, con le rocce che emergono oltre i pini verdissimi della base.

Ora vado a vedere alla TV il programma che sta cominciando alla 17:58, sul Commissario Rex, e vediamo se riesco ad interessarmene!

Si tratta di un venditore di bambole che uccide una modella. Non ho potuto vederlo stando seduto ed ora c’è la pubblicità. Ho interrotto un momento per raccontare il film durante la pubblicità. Adesso ritorno di là, appena smette la pubblicità ed entra in scena il cane poliziotto e il suo amico poliziotto. Riprende. Ore 18:06.

Altro intervallo pubblicitario. L’omicida porta via il cadavere che è ritrovato e il poliziotto si accorge che ha un trucco da bambola. Finisce per entrare per caso nel negozio dell’omicida ma il poliziotto non può parlargli a causa della sua collaboratrice che dice che è fuori. Una bambina ha assistito al trasbordo del sacco contenente il cadavere e questa bambina gioca con rex. Le piacciono le bambole. Io faccio il riassunto in attesa che termini il breve periodo destinato alla pubblicità.

Riprende, ora 18:33.Finisce con il solito trionfo di REX alle 18:50.E adesso comincia lo spettacolo di PUPO sui rebus.Pubblicità alle 19:31 e il tempo passa…Pubblicità alle 19:45 e il tempo passa…Han vinto 8.000 Euro e alle 20:00 il Telegiornale.Faccio io un intervallo alle 20:16 per dire che non ne posso più!

Dio, Salvami! Salvami, sono stanco!Proverò a dormire un po’ anche se è una cosa assurda a quest’ora…Ci ho provato ma il solo risultato è stato che ora sono le 20:31…Ora è iniziato il programma Signore e Signori, guidato da Frizzi e

sono le 20:50. Poi ci sarà Superquark e potrebbe interessarmi. Per adesso il programma è penoso.

Comunque sia, passo passo, sono arrivato ad una ora e 10 dalle supposte ore 22 del sonno. Rosicchiando di qua e di là il tempo passa,

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seppure assai penosamente. Ora mi è venuto anche un poderoso mal di schiena…

La concorrente di Frizzi ha vinti 10.000 euro e io le ore 21:20. Nel mio conto a rovescio son giunto a meno 40 minuti… e tra un po’ sarò in condizione di poter dormire (spero) alle ore 22.

Ho tentato di dormire prima ma non ho potuto. Ora sono le 21:43 e debbo aspettare ancora una ventina di minuti. Pazienta, Romano, pensa a quando c’era un giorno intero da trascorrere e consolati: tra un po’ riuscirai a dormire!

Mancano ormai pochi minuti alle 22 e mi appresto al sonno, sperando che il mio Dio mi aiuti a dormire e riposare per tutta la notte. In questi ultimi 5 minuti, ti prego, o Padre, di essere clemente e di teer lontano da me il calice troppo amaro… comunque sia fatta la Tua volontà e non la mia, perché io ho fede estrema nel tuo amore e so che mi stai dando con quanto mi dai il meglio cui io potrei sperare.

Angelo di Dio, che sei il mio custode, illuminami e custodiscimi reggi e governa me che ti fui affidato dalla Pietà celeste e così Sia!

Ore 22. A nanna!

Mi sono addormentato ed ho dormito fino alle 23:15 poi mi son svegliato e non c’è stato verso di riaddormentarmi prima delle 24.

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6 luglio 007

Non che alle 24, ossia all’ora 0 del nuovo giorno mi sia addormentato. Infatti sono le 0:39 e sono qui a scrivere delle mie ultime disavventure.

Peraltro ho l’intestino in movimento per aver mangiato troppe prugne…

Ora che ho scritto queste note cerco di riaddormentarmi e vediamo come va a finire…

È andata male, infatti ho rinunciato presto al tentativo che avvertivo impossibile e mi ritrovo qui solo alle 0:44, ossia 5 minuti dopo.

Dite che insisto poco nel tentativo di dormire?E come si può se una voce interiore ti intima di alzarti, ché è

inutile?Dite che non la si ascolta?E allora ci riprovo, con maggiore determinazione, alle 0:47…La determinazione maggiore c’è stata, ho seguitato a dirmi “devo

dormire! Devo dormire!” ma il risultato è stato identico all’ultima volta e sono ora le 0:51. Tra 9 minuti è l’1 e – che bello! – sono sveglio come un grillo!

Allora riprenderò a camminare per un po’ nel circuito del minuto ogni giro. Vediamo se mi stanco e poi dormo, proviamo anche così!

Non funziona neanche così! Non ho voglia di camminare!E allora sto sveglio a contare le pecorelle… 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8. 9,

10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34… ma mi sembra di essermi istupidito! Smetto anche di contar le pecorelle!

Riprovo ad andare a letto e ad attuare pratiche di rilassamento. Sapremo l’esito felice – spero – tra 7 ore? Io VOGLIO DORMIRE almeno fino alle 8!

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Dovevo scrivere “Io VORREI DORMIRE” perché – a quanto pare – io non lo voglio. Tra l’altro mi brontola l’intestino… e con quel chiasso, come ci si può concentrare?

Averi voglia allora di raccontarvi una bella storia… ma questa l’ho scritta giusta: “avrei voglia”, perché non ce l’ho e non vi racconto più un bel nulla. Cesso le comunicazioni, all’1:06!

Lo faccio perché non vorrei che proprio l’obbligo o la possibilità di fare questa cronaca mi affeziona al mio … serio dramma!

Smetto così, alla 1:11. Chiudo il computer e non vi scrivo più siu nulla, almeno stamattina!

Mi tolgo questa possibilità di “fuga”.

Bene ho fatto a togliermi questa possibilità! Infatti, dopo, quando non ho avuto più il modo di raccontare passo passo gli eventi mi son creato la possibilità unica del sonno e son riuscito ad addormentarmi.

È accaduto dopo molte preghiere e ripetizioni del motto “compio nella mia carne ciò che manca ai patimenti del Cristo”, e di credo, padre nostro ed, ave Maria.

Ho dormito dall’1:30 alle 3:25, poi, dopo una veglia, dalle 4 alle 6.

Ora, alle 6:20, ho riacceso il computer, che avevo addirittura riposto nella sua borsa di custodia, pronto per l’imminente trasferimento odierno a Pinzolo, Villa Fucine.

Credo mi trasferirò il più tardi possibile, ma non certo prima delle ore 9 in cui apre la Reception di RIO FALZE’ e posso restituire le chiavi dell’alloggio mansarda di mio fratello e la spina di collegamento per il Computer.

Ora cercherò di passare il tempo preparando il troller e poiché la borsa del computer è l’elemento base, cesserò di fare la cronaca a tempo che sto facendo, riprendendola da Pinzolo.

A più tardi. A Dio RIO FALZE’ dove AL FA RIO e infine (Z) E’.Addio! Ma sarà un addio piuttosto lungo, in quanto già mi ritrovo a come

poter passare il tempo. Infatti con le gambe stanche che mi ritrovo non

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ho alcuna voglia né bisogno di camminare all’esterno, mentre posso camminare all’interno a piedi nudi e faticando molto meno.

Sono le 7:37 e all’orario minimo per andar via da qui, ossia le 9, mancano almeno un’ora e mezza di camminate o scritture al computer.

Ho già fatto le pulizie e sgomberato la pattumiera dei rifiuti solidi che ho determinato in questi 4 giorni.

Ho trascorso qui il martedì 3 dalle 10, il mercoledì 4 il 5 e questo venerdì in cui ci starò alcune ore, in sostanza 3 giorni pieni trascorsi con molta molta pena. Mio fratello ha inteso farmi un regalo ma mi ha dato molte ore per lo meno di “confusione”.

Ma doveva essere così. Noi non siamo chi opera le scelte ma solo chi le osserva e condivide. Neppure mio fratello ha scelto lui cosa propormi.

Tutto infatti viene sempre e solo da Dio che ci dà sempre il MEGLIO anche quando non sembra esserlo, come tante volte è accaduto qui. Io dovevo venire a RIO FALZE’ io che son nato durante un volo storico dell’Ala Fascista tra Roma e RIO de Janeiro. Il ZE’ finale di Rio Falzè mostra che è la Z, ossia la fine spero di un gran tormento.

Non mi aspetto nulla di meglio ancora per oggi, a Pinzolo, ma domani è il 7-7-007 della mia resurrezione e dovrei veder bene la differenza, lì a Pinzolo ove sarò.

Intanto qui sono le 7:48 e comincio ad andare nuovamente in “cagona”…in crisi estrema col tempo che non passa mai…

Il problema è il disagio: non sto bene in nessuna condizione o posizione: non a letto, non seduto, non mentre cammino… sto sperimentando la fase estrema del mio “malessere”… paragonabile ad una vera e propria morte di ogni benessere.

Ora cosa devo fare? Andarmene da qui in cui ho una grande abitazione per cacciarmi in un buco, mentre il clima sembra che evolva verso il massimo dell’incertezza tra se piove o no o fa bello?

Devo cadere dalla padella nella brace ed accelerare questo evento?Non mi preoccupo di cosa farò perché so che esiste già la cosa che

io farò, solo ancora non l’ho vista e – in apparenza – decisa io.

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Per adesso, nel mio conto alla rovescia, sto aspettando che alle 8:30 apra il Bar e sarà ormai tra circa mezz’ora.

Poi devo aspettare un’altra mezzora, che si apra la Reception e possa eventualmente lasciare le chiavi.

Ciò significa che se decido di saltare nella brace il prima possibile e di farmi portare a Pinzolo devo decidermi ora e in questa mezz’ora preparare il troller, la valigia.

In fondo a tutto devo mettere il computer e allora non posso seguitare a scrivere: devo metterlo in valigia!

Addio, allora! È l’ora.

Ho preso il taxi e son dunque venuto a Pinzolo, per fortuna in un’altra stanza, la 206 che è più ampia ha due lettini e il televisore è ad altezza del letto, tanto che se potrò, vedrò la TV stando a letto…

Ho ordinato il pranzo, per le 12:30 e la cena, orario che ancora ignoro.

Sto scrivendo queste note dunque da Pinzolo e sono le 10 esatte. Ora esco e vado a fare una passeggiata a raso-piano, cosa impossibile a Madonna di Campiglio.

Fatta la passeggiata, sono le 10:26 e siamo ora al bello della diretta… Mi sono accaldato, qui fa più caldo e bisogna che controlli i miei passi altrimenti che sudate!

Ho sistemato anche le questioni di pressione diminuita, ai timpani. Spero che l’altitudine di 700 m. s.l.m. di Pinzolo mi aiuti in senso generale. Anche gli appuntamenti fissi con colazione, pranzo e cena possono essermi di grande aiuto… se riesco a controllarmi.

Ora per oggi io non mi aspetto niente di eclatante, ma domani… Domani è il 7-7-007 in cui nacque mio padre Luigi Amodeo, cento anni or sono ed in cui io dovrei rinascere, a dare il segno che Padre e Figlio sono della stessa vita.

Intanto con lo spogliarmi e il cambiarmi d’abito ho guadagnato le 10:40. Per il pranzo delle 12:30 mancano poco meno di due ore. Fa caldo. Ho aperto la finestra alle mie spalle e c’è un terrazzino di 2 mq. Ora sto cominciando ad avvertire come dalla padella io possa esser

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caduto nella brace in fatto di orari, ma solo in reazione ad oggi, quindi debbo stringere la cosiddetta cinghia dei pantaloni…

Certo che qui sono pressoché recluso, anche considerando il terrazzino. Anche questa è una mansarda e spero che non sia troppo calda. Dovrei restare a Pinzolo fino a venerdì prossimo in cui è prevista la partenza.

Forza Romano! Stai compiendo nella tua carne quello che manca ai patmenti del Cristo, nella tua carne…

Ora io mi sono cambiato e sono in un pigiama-tuta che posso esibire anche all’esterno. Pertanto ora mi concedo un piccolo giretto di perlustrazione, che mi impegnerà solo per una manciata di minuti…

LO faccio perché qualcosa pur bisogna che io faccia, visto che non posso star fermo, morsicato così come sono stato da questa “tarntola chimica” quando mi imposero la puntura di Aldol.

Sono le 10:54 ed è stata proprio una manciata di minuti, che però mi ha consentito di appurare che in pigiama posso anche uscire e non soffrire né il caldo, né il freddo.

Ora provo ad adagiarmi un po’ sul letto, per saggiare come esso sia. Certo è ad una piazza mentre a RIO FALZE’ era a due!

Il letto è confortevole, soffice e dovrei trovarmici meglio che con quello a due piazze, ma rigido. Anche la TV, per come l’ho sistemata sul comodino, permetterà una visione ravvicinata come se fosse il computer e dunque migliore di quanto non fosse a RIO FLZE’.

Come vedete, sto cercando di incoraggiarmi da solo a trovare punti positivi, affinché non sia stato fatto quel salto dalla padella nella brace che avevo predetto in precedenza.

Ora bisogna che io trovi uno stimolo nuovo. Non posso scrivere sempre il diario come stimolo!

Pertanto credo che mi converrebbe di iniziare una nuova opera nella quale io narri di nuovo il perché tutto questo stia accadendo proprio a me e in questi esatti termini.

Intitolerò questo libro “Perché mi succede tutto questo”.

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Ho iniziato ed ora sono le 11:24. Tra solo un’ora si mangia.Che cosa mi aspetto da questo giorno? Pene, pene e pene.

Intanto sono le 11:33.Mi sono collegato ad Internet e mi ha fatto piacere la lettera

speditami da Clausneghe, cui ho risposto inviandogli due libretti scritti, così ora sono arrivate le ore 12. Tra mezz’ora il pranzo.

Sono andato giù a perlustrare per accertarmi meglio sull’ora del pranzo e ho incontrato il titolare che mi accompagnò al pullman per RIO FALZE’. Mi ha chiesto come sto e gli ho risposto “non bene”. Mi ha osservato che qui starò senza dubbi meglio. Intanto qui è piano e non solo su e giù faticosi per chi soffre alle gambe.

Tra 15 minuti si pranza e sono in un certo senso impaziente di cominciare a mangiare quanto finalmente è preparato da altri che, per di più, san cucinare certamente meglio di me.

Fatto un buon pranzetto di pasta in brodo, insalate a volontà e bistecca impanata con patate al forno. Sono le 13:08 il pranzo è durato mezz’ora. Una buona mezz’ora!

Ora il problema è cosa fare. Io farei un “pistoletto sul letto” come in altri tempi… ma non son questi!

E allora sono andato a fare una lunga camminata fino alla Chiesa, che ho trovato aperta. Tornato, sudato, mi son lavato, raffreddato ed ora tento di annotare qui gli eventi, mentre sono arrivate le 13:47 e io che credo di aver fatto chissà che ho camminato nemmeno per mezz’ora.E ora che cosa faccio?

Accendo la TV e mi faccio “pilotare”.

Sono le 14:14. E non ne posso più, ma perché? Cosa mi duole? Nulla e tutto. Oggi è il giorno più terribile e domani – mi chiedo – come possa esserlo meno?

I miei progressi – se ve ne sono – sono lenti, lentissimi. Come faccio a credere che domani possa cambiar tutto?

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Lo credo sulla base del fatto che è il 7-7-007 e che sono passati con oggi 33 giorni di morte.

Cominciando dal 4 giugno, con il 4 luglio si sono compiuti 30 giorni e con il 7 luglio i 33, nel senso che il 7 è il 34mo giorno. Ora 33 sono i giorni della vita e della morte che io sto mettendo insieme come la vita che sperimenta la morte. Queste ore che mancano del 6 luglio, e sono 9 e mezza, sono ore del 33mo giorno le più terribili.

Se esiste il miracolo ebbene domani esso dovrebbe essersi realizzato, anche se il decorso attuale sembra inesistente, perché – contrariamente alle previsioni – questi giorni in cui la medicina dovrebbe essersi resa meno aggressiva sono i più terribili e non quelli in cui quasi quasi tutto si già finito.

Anche questa è una anomalia, dunque siamo nel campo delle anomalie e domani ne vedremo una grande.

Io ci credo. Su questa base ho profetizzato cose eccezionali da accadere, 9 miliardi di risorti… Come volete che sia miracoloso un ammalato che di punto in bianco più non lo è, per lo scadere del tempo di efficacia di un farmaco?

Sono le 15:04 la cena c’è alle 19:30 dunque tra 4 ore e mezza.Vediamo di sfruttare le TV.Devo farmi fissare i tempi dalla televisione, programma per

programma che spiego quando c’è la pubblicità.Il primo programma è sulla Clinica LIFE, uno sceneggiato che

odio. Pertanto cambio canale e sul 2 c’è un programma sui controlli per la droga. Ritorno sul primo e c’è la dodicesima puntata di un altro sceneggiato su Pironi. Sono le 15:28.

Si è scassata la maniglia del balconcino. Occorre una chiave a brugola e ho rivelato la cosa alla proprietaria dell’albergo. Tra mezz’oretta dovrebbero venire a ripararla.

Sono in attesa e sono le 16:08. Come mi pesa aspettare qualsiasi cosa. Ad esempio, più o meno ho riparato io la maniglia, ma deve essere serrata con la chiave giusta e l’attesa di chi venga a ripararla mi angoscia. Intanto per la cena mancano 3 ore e mezzo.

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È arrivato con la chiavetta il proprietario ed ha serrato quanto andava serrato ed ora sono le 16:43.

Intanto è finito lo sceneggiato sul primo alla 16.53. Or c’è TG PARLAMENTO.

Ora all1 17:02 c’è il TG.Ho intenzione di andare alla messa alle 18, per cui tra 40 minuti mi

devo mettere in moto. Ho un terribile mal di schiena ma ci andrò lo stesso. Dovrò partire alle 17:40.

Finito il TG alle 17:13, 27 minuti prima della partenza delle 17:40.Sono stato alla messa ed ora sono le 19. Manca mezz’ora alla cena.Alla televisione c’è il Pupoquiz e sono le 19:04.

Sceso e risalito 19:16.Ho appetito e aspetto questi pochi minuti che mancano con vera

impazienza.

Ho cenato e poi – eccezionale! – son riuscito a dormire fino alle ore 22. Se questo è l’acconto del 7-7-007 staremo presto a vedere. Io non avrei creduto di dormire così tanto e in simile condizione!

Ora il problema sono le due ore che restano, anzi meno, perché ora sono le 22:25… esattamente meno una ora e 35 alle 24…

Non è stato un problema e mi sono addormentato, per svegliarmi alle 23:33 secondo il mio orologio che va indietro di un’ora e 2 minuti esatti e che non riesco a far andare a dovere.

Ciò significa l’aver trascorso i 33 giorni di morte rispetto al benessere e il cominciare la famosa “resurrezione”, un fenomeno che spero sia repentino, a celebrare il centenario della nascita di mio Padre Luigi Amodeo.

Se non che il famoso “miracolo” della guarigione repentina sembra non essersi realizzato. Non che abbia fatto molta fatica a riaddormentarmi m questo lo spiego alla data giusta.

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7 – 7 – 007

Eccomi dunque alle prime esperienze, fatte nella notte, ai 33 minuti “sbagliati” (perché sarebbero 35) del 7-7-007 del mio orologio fuori-tempo.

Sono che esiste continuità tra il prima e il poi e che il famoso “salto” della guarigione miracolosa non esiste nella realtà. Mi dico che potrebbe essere per mancanza mia della sufficiente fede e – intanto – cerco di riaddormentarmi, riuscendovi senza grande sforzo.

Passo la notte svegliandomi prima alle 3 e poi alle 6 del mattino. Facendo i conti, ho dormito poco meno di 10 ore, dalle 8 di sera alle 6 del mattino e non posso certo lamentarmi di “insonnia” o della mancanza del giusto riposo. Benito mi dice che non riesce a dormire più di 6 ore per notte ed io lo supero di ben 3 ore!

E allora?Che credo? Che spero?Credo che debbo fidarmi ed affidarmi al mio buon Dio, che ha

certo cura di ogni persona e dunque anche di me.Ma non mi ha tradito?E come potrebbe – Dio – tradire qualcuno? Il tradimento di certo

non rentra tra le corde ideali di Dio. Quando esso appare come tale lo è solo grazie alla mancanza di conoscenza del vero da parte dell’uomo che esiste nel relativo del tempo e che vorrebbe far saldi immediati, di ogni cosa, in modo che il tutto fosse esatto. Ma non è così.

Il bilanciamento inevitabile ha il respiro dei millenni, dei miliardi di anni e l’uomo, in questo tempo, è poco più che un’ombra sfuggente.

Dunque che cosa “spero”?Perché di certo qualcosa pur spero!Spero che Dio mi tratti con giustizia. Che il disegno che ha

intrapreso dando vita al mio personaggio non sia arbitrariamente “infangato” dalle mie scomposte reazioni derivanti dal confronto tra la speranza e la realtà.

Io “voglio” essere buono. È un bisogno fondamentale del mio essere che non è vinto da nessun “malessere”, che trionfa anche se poi

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umanamente io soffro e piango per una condizione che non è come esattamente io la vorrei.

Siamo alle solite: il Figlio chiede sempre al Padre – e lo fa anche nel mio essere il DOPPIONE – : “Passi da me questo amaro calice!”, ma prosegue sempre aggiungendo che “non valga la mia ma la tua volontà, o Padre!”

Io spero di essere “buono, condiscendente, modesto, attento e rispettoso della volontà suprema che è quella divina e che pertanto TRASCENDE sempre questa umana e passeggera condizione.

Direte che in questa maniera mi va sempre bene ed ho sempre ragione, e – nel dirlo – avete perfettamente ragione. La ragione – infatti – sta sempre dalla parte di Dio e del suo DOPPIONE.

Se Dio punisce in questo lato della vita reale, Egli premia nell’altro lato, ed ha ragione…

Se Dio – tutto al contrario – premia in questo lato, non è che poi punisca nell’altro ma, nell’altro, crea le condizioni per cui poi tutti possano avere da questo lato della vita delle condizioni che possiamo definire “vincenti”.

Se nessuno vincesse in questo lato della vita, come il prossimo come lui e noi stessi potrebbe vincere tramite lui?

La vita e la verità ha queste due facce opposte ed entrambe – pu essendo esattamente opposte – hanno la loro egregia ragion d’essere secondo ogni senso della giustizia, ossia sia quello umano e reale, sia quello divino e trascendente.

Io “divinamente centro” il 7-7-007 se non lo centro “realmente”. Se lo centrassi “realmente” allora mancherebbe di trascendenza e dunque di “divinità”.

Questa cosa l’uomo fa sempre fatica a capire: il senso tra il reale e il divino, al punto che egli vorrebbe che il divino fosse anche reale.

Attenzione: sto forse dicendo che il divino è irreale?Assolutamente non sto dicendo questo ma che il divino ha una sua

realtà che può essere solo immaginaria, da questo lato dell’esistenza, altrimenti cesserebbe di essere “divino” e sarebbe “reale”.

Insomma il “divino” in che modo si “realizza”?Si realizza idealmente quando “non si realizza” e resta nel campo

dell’ideale.

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In tal modo io, non vedendo nulla di speciale nella realtà di questo 7-7-007, ne realizzo perfettamente il suo “aspetto” divino e trascendente la realtà.

Sì, è vero, per come la metto io, ho SEMPRE RAGIONE perché sembro girar le carte in tavola.

Cosa preferirei? Veder “realizzato” il divino o preservarlo nella sua divinatoria condizione?

Se il 7-7-007 si fossero “realizzate” tutte le condizioni reali previste da me, ossia la reale resurrezione di 12 miliardi di uomini, che sarebbero passati da un lato all’altro dell’esistenza, esse avrebbero cessato di far parte dell’esistenza “divina” per entrare a far parte di quella “umana” ed avremmo avuto UN DEGRADO.

Invece la reale preservazione di questi 12 miliardi di testimoni celesti e trascendenti la vita, si ha solo se essa resta nel piano non della pura “fantasia”, ma della “immaginazione”.

Faccio una vera distinzione tra l’una e l’altra cosa in quanto è fantastico quanto è puro frutto di una immaginazione umana, mentre è reale immaginazione del vero quello che fa parte del vero e che può essere immaginato e non oggetto di pura fantasia.

Paperino è personaggio della umana fantasia mentre “io Dio” son solo un soggetto che è parte di una reale immaginazione del vero.

Io devo “immaginare” di essere Dio ma non devo “fantasticarlo”. Se son capace di dare immagine reale alla verità io faccio bene, ma se sfreno la mia fantasia per VOLER ESSERE DIO, allora io sono SATANA e non Dio, ossia sono una realtà perversa e pervertita.

Tutte queste disquisizioni hanno solo la funzione di spiegare i miei pensieri di fronte agli eventi di questo 7-7-007 così veramente legati tra loro nella realtà dei “numeri veri” riguardanti la mia famiglia in relazione con la ripresentazione del DOPPIONE del Dio-Gesù.

Tutti i numeri danno RAGIONE alla mia FEDE: sono davvero il DOPPIONE e danno ragione al Dio che si è voluto presentare nel RO-VETO A.R.D.-ENTE.

È ARD., arduo “immaginare” la verità che io affermo vera ma esistente solo nel piano di una “divinazione” ed è Amodeo Romano Divino Ente il frutto reale di tale “immaginazione”.

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Dunque dovrò accettare tutto quello che Dio mi vorrà mostrare nell’esemplificazione, nell’esplicazione del suo disegno bi-fronte “reale-immaginario”.

La PAZIENZA sarà la mia virtù.

Con queste intenzioni mi sono svegliato alle 6 e dopo di aver visto il solo lento recupero che accade alla mia salute giorno per giorno.

Avrei gradito di più, a dir il vero, che le mie immaginazioni si realizzassero subito e non solo quando Dio vorrà…

Scrivo che la pazienza sarà la mia virtù ma poi mi chiedo anche “quando mai” lo sarà, visto quanta impazienza io ho addosso anche oggi in cui con il 7-7-007 avevo veramente sperato che le immaginazioni si realizzassero subito.

Non ho dubbio alcuno sul loro realizzarsi… ma quando?Comunque lo “spirito” mattutino è stato volontariamente aggiustato

sulla necessità di PAZIENTARE.“O si mangia la minestra o si salta la finestra” è un detto antico ed

assolutamente veritiero ed io oggi devo addomesticarmi a voler mangiare anche questa minestra.

Il saltar la finestra significherebbe veramente voler la mia reale morte, come uscita diabolica dalla mia vita divina.

Non voglio le lusinghe di Satana ma i sacrifici richiesti da Dio. E questo non per comodo ma per vera mia e comune necessità.

A questo punto questo diario che senso ha?Di creare un incentivo? Solo questo? Speravo di più.“Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” sono ancora le mie

parole?Se do retta all’impazienza sì, sembra avermi abbandonato.Se ho fede nella lungimiranza di Dio – e ce l’ho – è tutt’altra cosa.

Dunque è tutt’altra cosa che un abbandono, al punto che il 7-7-007 si sono realizzate divinamente le mie immaginazioni; “divinamente”, ovvero al di là della realtà, ove il “divino” superi l’”umana realtà”.

Posso allora terminare questo “diario dell’agonia” spiegando che l’agone è stato vinto dal Divino e Trascendente, sul Reale ed Umano e che quindi la resurrezione del 7-7-007 c’è stata ed è un ripristino del valore divino e trascendente sul valore umano, reale ed immanente.

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Nota aggiunta il 18 aprile 2.008, da Belo Horizonte.

Interruppi la scrittura e quel giorno mi recai alla messa, pronto a ripartire, non fiaccato dalla notevole delusione di un palese miracolo sperato e non visto, se non nell’aspetto trascendente.

Ma anche l’aspetto reale avrei presto visto. Infatti quella sera non potei assolutamente prendere sonno, e mi ritrovai senza più pazienza, ne speranza in fatti straordinari… che invece accaddero.

L’impazienza mi portò a chiedere l’aiuto, nella sera, ai titolari dell’albergo, e questi chiamarono la Guardia medica, che mi propinò un sedativo, che avrebbe dovuto porre rimedio. Difatti mi fece dormire, ma non più di un quarto d’ora. Svegliatomi con ancora più impazienza, chiesi agli albergatori se chiamavano nuovamente la Guardia medica, perché il rimedio aveva avuto poco successo. Essi lo fecero e il dottore decise che solo in ospedale avrei potuto risolvere la questione. Così venne una ambulanza e mi prelevò. Lasciai il Computer e tutti i vestiti in albergo, portando lo stretto necessario – io credevo – per un breve intervento di Pronto Soccorso. In ospedale mi praticarono una flebo di un potente sedativo e caddi in un sonno profondissimo.

Mi ritrovai in un altro Ospedale, a molti chilometri di distanza dal primo, che non era attrezzato a interventi come quello che serviva a me. Qui iniziò una pronta cura contro il morbo di Parkinson che – come effetto collaterale dell’Aldol a lento rilascio – mi aveva giorno dopo giorno ucciso molti neuroni e sinapsi cerebrali.

Sarei rimasto in questo secondo Ospedale per circa una settimana, trattato di una malattia che per loro era ormai allo stato cronico. In essa presero contatto con mio fratello in Sicilia perché avesse cura di me. Quando mi congedarono, con una buona dose di medicine che sarebbero state la mia quotidiana terapia, avevo solo i vestiti che avevo indossato in albergo, senza sapere che poi non vi sarei più ritornato. Così, di intesa con Benito, ci saremmo ritrovati alla stazione ferroviaria di Milano.

Dovevo prendere tre treni per raggiungere Milano. In secondo per una breve tratta che terminava a Verona. Ma sul treno mi addormentai, svegliandomi solo a Verona, ma appena il treno era già ripartito. La prima fermata che avrebbe fatto sarebbe stata 200 km dopo, a Bologna. Allora telefonai a mio fratello che era sopraggiunto un imprevisto, che

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rendeva più intelligente una variazione nei progetti. Era meglio che io proseguissi verso Salerno, di cugini dottori Nicola e Fernando Morra, che avrebbero potuto aver cura di me, piuttosto che ritornare da solo a Saronno. Il Destino aveva preso la mia mano ed era meglio se lo assecondavo. Benito fu d’accordo, e così pure Nicola e Fernando, raggiunti con quel telefonino che “meno male” avevo portato con me anche a quello che sarebbe stato- io credevo – solo un Pronto Soccorso di poche ore notturne.

Giunsi così a Salerno senza abiti di scorta, e a Salerno sarei stato “rivestito d’amore” dai miei cugini, per 4 mesi nei quali potei in primo luogo ritrovare il sonno naturale e cessare di assumere ogni farmaco. Per Nicola io avrei dovuto denunciare i medici del San Liberatore di Atri che mi avevano conciato “da sbatter via”. Come avevano fatto a giudicarmi un malato mentale?Sì, un po’ stravagante nelle mie idee razionali spinte certo troppo alle estreme conseguenze, ma perfettamente padrone di me stesso e non il soggetto emotivamente portato all’esaltazione o alla depressione, perché la mia era una teoria, magari stramba, ma non un fenomeno schizofrenico e irrazionale.

Avrei riacquistato così, a Salerno, tanta nuova sicurezza di me, da decidere di ritornare in Brasile, a far il Missionario laico. Sarei partito da Roma l’ultimo giorno di Novembre, per arrivare il primo dicembre, con l’inizio dell’Avvento.

Se quello che oggi io credo sia possibile: la mia morte qui, in Brasile, il 25 maggio, due settimane dopo l’Ascensione, venuto al principio dell’Avvento sarei anche ripartito per il cielo nel momento giusto, visto che ormai so molto bene come quello che si è realizzato divinamente in me è stata l’immedesimazione in me del Padre e dello Spirito santo di Dio. E questo non per una “fissazione” che darebbe ragione agli Psichiatri del San Liberatore di Atri, ma per una pura lezione ricavata dall’analisi razionala sulla base dell’esperienza reale.

Scusate gli errori di questo testo, ma ho preferito lasciarlo scorretto, a chiara testimonianza del mio stato di “morte parziale” che io pativo mentre scrivevo.

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