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TITOLO autore ! K T didattico cosa studiamo? piegare e incollare Fascia età © Tutti i diritti riservati [email protected] www.didanext.com L’Europa in armi 1494 - 1648 Alberto Pian Area storico studi sociali A. PRESCUOLA B. 6 - 8 C. 9 - 12 D. 13 - 18 E. MATURITÀ In questo capitolo studiamo le guerre fra stati e le guerre civili che sconvolsero l’Europa nel periodo 1494 – 1648. Guerre che contrapposero i grandi stati tra loro, soprattutto Francia, Spagna, Impero germanico, Inghilterra, Austria. Guerre civili come in Germania e in Francia, guerre sul territorio italiano, guerre di religione che portarono allo smembramento della Chiesa Cattolica. Assisteremo alla formazione della potenza spagnola e all’affermazione delle potenze inglese e francese. Ci prepariamo a studiare le grandi rivoluzioni del XVII e del XVIII secolo.

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TITOLO

autore

!

K Tdidattico

cosa studiamo?

pieg

are

e in

colla

re

Fascia età

© Tutti i diritti [email protected]

L’Europa in armi1494 - 1648

Alberto Pian

Areastorico

studi socialiA. PRESCUOLAB. 6 - 8C. 9 - 12D. 13 - 18E. MATURITÀ

In questo capitolo studiamo le guerre fra stati

e le guerre civili che sconvolsero l’Europa nel

periodo 1494 – 1648. Guerre che contrapposero

i grandi stati tra loro, soprattutto Francia, Spagna,

Impero germanico,

Inghilterra, Austria. Guerre

civili come in Germania

e in Francia, guerre sul

territorio italiano, guerre di

religione che portarono allo

smembramento della Chiesa

Cattolica. Assisteremo alla

formazione della potenza

spagnola e all’affermazione

delle potenze inglese e

francese. Ci prepariamo a

studiare le grandi rivoluzioni

del XVII e del XVIII secolo.

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1494 - 1648: l’Europa in armi © Tutti i diritti riservatiwww.didanext.com

la nave dei pazzi

Nel 1500 si usava abbandonare i pazzi a se stessi. Su di una nave, lasciata alla deriva, navigavano

fino allo stremo delle loro forze e alla fine delle loro vite. Nella città di s’Hertongernbosh, nel 1500 i preti costituivano un terzo della popolazione. Il pittore fiammingo Hjeronimus Bosh rappresentò il disprezzo della popolazione per i preti raffigurandoli sulla nave dei pazzi. Gli strati popolari, i ceti sociali borghesi, ma anche molti piccoli nobili e feudatari, non potevano più sopportare l’oppressione feudale incarnata dalla Chiesa Cattolica. Gli stati nazionali rivendicavano per sé l’amministrazione dei proventi delle tasse, la libertà di affermare i propri traffici commerciali e la propria produzione agricola e manifatturiera.

La nave dei pazzi La nave dei pazziGuerre, guerre di religione, guerre di religione

La nave dei pazzi La nave dei pazziGuerre, guerre di religione, guerre di religione

E difendevano le loro aspirazioni a colpi di cannone, la nuova arma del secolo. Tutte queste esigenze e rivendicazioni

determinarono un secolo e mezzo di guerre e di guerre civili. L’Italia

divenne il terreno di scontro fra le potenze europee. La guerra civile

divampò in Germania, in Francia, in Inghilterrra, in Spagna, nelle

Fiandre, in modo più o meno aspro. Alla fine il sistema feudale agonizzava: si partorivano i germi

della rivoluzione sociale che scoppierà in Inghilterra (XVII) e in Francia

(XVIII) e della nuova ideologia laica e rivoluzionaria della borghesia.

La nave dei pazzi

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Per capire bene questo capitolo devi saper distinguere tra diversi tipi di guerra (fra stati, civili, religiose).

Devi dunque avere chiaro come si formano gli Stati nazionali nel 1300 – 1500 e per quali motivi e devi

saper distinguere i tre processi di queste guerre:

processo esterno (per il predominio del mercato mondiale); processo interno (lotta tra borghesia e feudalesimo); processo culturale (formazione dell’ideologia borghese, lotte di religione).

lo zainetto delle

conoscenze

Stato nazionale, Guerra, mercato mondiale

ricorda

La formazione degli Stati nazionali

apre nuove prospettive per le

economie nazionali, ma determina

anche nuovi scontri tra stati

per il controllo del mercato mondiale e interni tra società

borghese e alla società feudale.

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1494 - 1559

linea del tempo - europa in armi

Guerre d’Italia

Dominazione Spagna

1500 1517 - 1555 1542 – 1592 1618 - 1648

Carlo V al trono

Colonialismo

Tesi di Lutero

Guerra dei contadini

Chiesa Anglicana / Controriforma

Ugonotti / Editto di Nantes

Guerra dei 30 anni

Crisi di Chiesa e Impero

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Le guerre di religione: gettano le basi dell’ideologia borghese gettano le basi per una nuovi riti religiosi; permettono alla Chiesa Cattolica di riformarsi a sua volta

Segna l’alternativa corretta

Le guerre di religione: sono indicative di processi economici e sociali più profondi, sono un sintomo

esclusivamente interno alla Chiesa Cattolica

La società feudale è: antagonista alla società

borghese, complementare

Il mercato mondiale: si costituisce con i possedimenti coloniali, in seguito all’abbattimento della società feudale

Mercato mondiale

Spiega ciascun termine

Guerra civile

Guerre di religione

Protestantesimo

I tre processi delle guerre del 1500 - 1600: ................................... , ................................... , ................................... ,

Si combatte in Italia per: ........................................................... ,

Hai capito?

Il dizionario

Completa il testo

Si combatte in Europa per: ...................... La potenza emergente dedl 1500: ...................

Lo stato nazionale per

sua natura cerca uno

sbocco economico

internazionale: si no

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le guerre d’italia

Tra il 1494 e il 1559 tre grandi potenze si combatterono in Italia per la supremazia europea e mondiale: Francia, Spagna e Impero germanico (Sacro romano impero).

Alla fine di queste guerre gli stati italiani persero la loro indipendenza che non sarà più riconquistata fino al processo di Unità d’Italia, compiuto nel 1861.

Perchè proprio l’Italia? PErchè proprio Perchè proprio l’Italia?Perchè proprio l’Italia?

Senza, naturalmente, contare la creatività artistica, architettonica e l’abilità dei mastri artigiani di tutta la penisola. Infine l’Italia divide in due il Mediterraneo e quindi è un ponte naturale per il commercio tra Occidente e Oriente.

l’italia era un paese molto ricco.

Nel Nord e nel centro si producevano molte merci, tra le quali tessuti e armi. Le attività artigianali, manifatturiere e agricole erano molto sviluppate.

Città come Firenze e Genova possedevano immense ricchezze finanziarie che prestavano in tutta Europa attraverso i loro banchieri ed erano anche fiorenti le compagnie di assicurazione.

Venezia e Genova disponevano di flotte navali imponenti, ben equipaggiata e una lunga esperienza marinara che ora, con la scoperta dell’America, i nuovi traffici oceanici e la grande ripresa dei commerci nello stesso Mediterraneo, facevano gola a molti.

Milano era una città produttiva, nel cuore della pianura Padana, dove l’agricoltura era molto sviluppata e in parte avanzata e la stessa città era sede di importanti attività manifatturiere (metallurgia, lavorazione dei tessuti) ed era anche un importante punto di collegamento in Europa.

per quale motivo

proprio l’italia?

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italia, stati nazionaliUn paese così interessante poteva dunque

essere ignorato? Certamente no. La divisione

del paese e le continue lotte tra i vari stati

furono l’elemento risolutivo. Se la prima a

partire fu la Francia,

la Spagna, che si

stava costituendo

come nazione e che

diventerà un impero

coloniale e lo stesso

Impero germanico,

non stavano certo con

le mani in mano…

Nel Rinascimento si costituiscono gli Stati

nazionali e, a differenza del localismo feudale,

lo stato nazionale punta i suoi interessi

sul piano internazionale.

Era dunque logico che,

non solo la Francia, ma

anche la Spagna, l’Impero

germanico e la stessa

Inghilterra fossero

interessati alla nostra

penisola. Non solo l’Italia

era un luogo interessante

in se stesso, ma era anche

adatto per uno scontro

per la supremazia europea.

Chi avrebbe controllato

l’Italia aveva in mano la

stessa Europa.

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guerre d’italia 1: francia a Milano e spagna a napoli

scheda

Tutto cominciò con la discesa di Carlo VIII (re di Francia) nel 1494. Egli allestì un piccolo esercito di 30.000 uomini (c’è chi parla di 60.000), con l’obiettivo di prendere il regno di Napoli.Carlo VIII entrò a Napoli il 22 febbraio 1495.

1. carlo VIII fino a Napoli

La facile conquista di Carlo VIII preoccupò la Chiesa che formò un’alleanza militare con Venezia. Questa alleanza ricevette anche il sostegno della Spagna e dell’imperatore (Sacro romano impero). Di fronte a questa alleanza Carlo VIII rientrò in patria per preparare una nuova

2. timori del papato

Il successore di Carlo VIII, Luigi XII organizzò una seconda spedizione con la quale riuscì a conquistare Milano (Ludovico il Moro fu imprigionato e ucciso) e Napoli. Luigi XII favorì anche il disegno di Cesare Borgia di creare uno stato centrale sottomettendo la Romagna che faceva parte dei possedimenti della Chiesa. Quindi cercò di stabilire un accordo con la Spagna per la spartizione del meridione. Ma l’accordo saltò e la Spagna ebbe la meglio nella guerra. Così nel 1504 (trattato di Lione), il regno di Napoli divenne un possedimento spagnolo e tale rimase per circa due secoli.

3. dominazione spagnola

La sconfitta francese e il crollo del regno di Borgia spinse Venezia a occupare alcune zone della Romagna. La Romagna era una tipica zona feudale sulla quale la Chiesa ripristinare il suo controllo. Si aprì quindi un conflitto tra la Chiesa e Venezia. Il papa Giulio II si alleò con l’imperatore Massimiliano d’Asburgo e con la Spagna (Lega di Cambrai), sconfisse i veneziani e la Lega invase il territorio della repubblica veneta nel 1509. A quel punto i nobili veneziani tradirono e furono pronti ad accogliere gli eserciti nemici. Il popolo veneziano però si armò per difendere la città sia dagli eserciti nemici che dai propri nobili. Grazie al suo popolo la repubblica veneziana uscì vincitrice dal conflitto. Firmò degli accordi separati e restituì solo le ultime sue conquiste preservando l’unità della repubblica.

4: Difesa popolare a

veneziaRestava ancora il ducato di Milano in mano francese. Giulio II promosse una lega antifrancese (Lega Santa) alla quale parteciparono la Spagna, gli Svizzeri, la stessa repubblica di Venezia e anche Enrico VIII re d’Inghilterra. I lanzichenecchi calarono nel milanese e i francesi ne persero il controllo.La guerra tra Francia e Spagna culminò con la vittoria francese nella “battaglia dei giganti” (Marignano), nel 1515. In questo caso le truppe venete, schierate con la Francia, furono decisive per la vittoria di Francesco I (re di Francia). Così il ducato di Milano fu nuovamente sotto il controllo francese

5. divisione dell’italia

Come spesso capiterà nel corso di queste guerre, gli Stati italiani, alcune potenti famiglie e in certi casi le stesse popolazioni,agirono per propri fini, approfittando della confusione determinata dalla guerra. Situazioni già in crisi precipitarono: d’accordo con i francesi, a Milano Ludovico il Moro eliminò il nipote Gian Galeazzo Visconti per impadronirsi del ducato. A Firenze una rivolta popolare cacciò i Medici dal governo e proclamò la repubblica. Venezia conquistò alcuni porti della Puglia.

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il predominio spagnolo

La pace fu però di breve

durata. In Europa la corona

dell’Impero germanico e quella

spagnola furono UNIFICATE sotto

l’imperatore

Carlo V. Egli

aveva così nelle

mani un impero

mondiale che

andava dalla

Spagna,

all’Italia

meridionale,

all’Europa centrale, fino alle

colonie spagnole in America.

Il ducato di Milano, che era sotto il dominio francese, rappresentava una via di comunicazione e di unità fondamentale tra la Spagna e l’Impero.

La guerra tra Francesco I e Carlo V culminò nella battaglia di Pavia (1525) con la sconfitta francese.

L’Italia rischiava di cadere completamente sotto il dominio spagnolo e imperiale e il papa temeva di perdere l’indipendenza del suo stato. Quindi, con un repentino cambiamento, si alleò con i francesi insieme a Venezia, a Genova, a Firenze, a Milano, formando la Lega di Cognac.

E’ a questo punto che 12.000 mercenari di Carlo V, rimasti senza paga, liquidarono la piccola armata di Giovanni dalle Bande Nere (esercito pontificio) e saccheggiarono

Roma per ben dieci mesi.

Di fronte alla crisi dello stato Pontificio, Venezia ne approfittò per conquistare alcuni territori papali in Romagna. A Firenze la popolazione cacciò nuovamente i Medici restaurando per un breve periodo la repubblica. E Andrea Doria, doge di Genova e ammiraglio della flotta genovese, alleato con la Francia, passò armi e bagagli con gli spagnoli, determinando così l’insuccesso dei francesi che nel frattempo avevano riconquistato Milano ed erano sbarcati a Napoli sostenuti da alcuni nobili feudali.

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un dominio mondiale

Carlo V uscì vincitore dal conflitto:

la Lombardia fu assegnata

transitoriamente a Francesco Sforza prima

di passare agli

spagnoli e

l’Italia era ora

quasi

completamente

sotto il dominio

dell’imperatore.

Carlo V che fu

incoronato dal

papa nel 1530,

alla presenza

dei rappresentanti di quasi tutti gli stati

italiani.

Francesco I cercò di allearsi anche ai turchi, per colpire la Germania al fianco. Ma Carlo V riuscì a stipulare un accordo con i protestanti nel 1555 (pace di Augusta) e poi abdicò separando i due regni di Spagna e di Germania che andarono rispettivamente a Filippo II e a Ferdinando I.

La guerra tra Francia e Impero (Spagna e Impero Germanico), continuò in Germania. Il re di Francia Enrico II sperava di approfittare delle guerre e delle lotte sociali che opponevano Carlo V ai baroni protestanti.

La pace con la Francia fu stipulata a Cateau Cambresis nel 1559, una pace che stabiliva il nuovo assetto europeo e mondiale dopo oltre mezzo secolo di guerre.1

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economia nel xVI secolo

Aumenta la domanda di prodotti e c’è una maggiore disponibilità di manodopera. Si sviluppano le attività minerarie (anche nelle colonie americane) e aumenta la produzione di manufatti come tessuti di lana e seta, vetri, armi (soprattutto conoscono un grande sviluppo l’artiglieria e le armi da fuoco in genere), gli strumenti scientifici e quelli musicali.

Nel ‘500 prosegue l’aumento demografico e si espande l’agricoltura perché molti mercanti investono le loro ricchezze per acquistare terreni, allevare bestiame, introdurre nuove tecnologie e colture come quella del geslo per la produzione della seta (per esempio in Lombardia e nel sud della Francia).

Aumentano i “miserabili”, persone senza occupazione che vagano per le campagne, dato che l’aumento dei prezzi del ‘500 provoca una caduta dei salari, una maggiore inflazione e quindi un maggiore impoverimento tra la popolazione. Il fenomeno è talmente diffuso che viene perfino reso “istituzionale” attraverso la concessione di speciali “licenze di mendicità”.

Sorgono le borse (da Van der Bourse, il mercante fiammingo che ne fu il creatore), dove commercianti, banchieri, finanzieri e armatori acquistano le merci attraverso lettere di cambio ed erogazioni di prestiti.

I porti di Siviglia, (Spagna), Londra (Inghilterra), Anversa (Fiandre), Lisbona (Portogallo) marcano un impetuoso sviluppo senza che diminuiscano l’importanza dei traffici e dei porti nel Mediterraneo.

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carlo V

Carlo V era re di Spagna dal 1516 ed era nipote del defunto imperatore Massimiliano, che apparteneva alla famiglia austriaca degli Asburgo, che governava su un vasto e promettente territorio. Carlo V venne eletto imperatore nel 1519 e si trovò a capo di un impero immenso. Francesco I, re di Francia, era una altro possibile candidato al trono imperiale, anche per questo ci fu tra Spagna e Francia una cruenta guerra. perchÉ, alla fine, vinse carlo v? Essenzialmente grazie all’appoggio economico che i banchieri Fugger e Welser gli fornirono (ma ebbe soldi anche da banchieri di Firenze e di Genova). Con il vasto capitale che ottenne in prestito, Carlo V corruppe una lunga serie di nobili tedeschi che gli fornirono il sostegno necessario per essere nominato imperatore. L’elezione infatti avveniva da parte dei grandi elettori (i principali baroni e principi degli stati tedeschi). Egli contava anche di sfruttare le colonie americane per saldare i suoi debiti e per rafforzare il sistema di corruzione.

Carlo V introdusse anche un’importante novità sul piano militare. Egli utilizzava un consistente numero di fanti armati di moschetto (l’antesignano del fucile) e di picche (lunghe lance). Dapprima i moschettieri creavano importanti vuoti nella cavalleria nemica, quindi si

ritiravano nel quadrato protetto dai picchieri che infilzavano i cavalli. I cavalieri nemici venivano poi disarcionati e finiti a fi di spada.

corruzione

moschettieri

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la dominazione spagnola

I parlamenti di Napoli e della Sicilia e il Senato di Milano continuarono ad avere una certa funzione e, in parte, erano anche un freno al potere dei vicerè che governavano per conto della Spagna. Per poter esercitare il controllo sulla società i vicerè cercarono di costruire una potente burocrazia di stato, molto ramificata e suddivisa in numerosi uffici, che avvolgeva la società come una ragnatela. In questo modo tra l’esercito di occupazione e la popolazione, si creava un filtro burocratico che pareva quasi autonomo, potente, difficile da superare

Dunque l’unico stato realmente indipendente rimasto in Italia era la repubblica di Venezia, la cui forza derivava dal sostegno popolare che l’aveva salvata quando tutto sembrava perduto.

A Firenze la famiglia dei Medici riprese il potere proprio grazie agli spagnoli, il che la poneva in una condizione di dipendenza

Anche gli stati genovese e fiorentino, pur essendo indipendenti, subivano comunque l’influenza spagnola. I principali clienti dei banchieri e finanzieri genovesi, per esempio, erano proprio gli spagnoli.

La Chiesa era certamente indipendente, ma aveva stretti legami con la cattolica Spagna, sia attraverso l’Inquisizione che i possedimenti e le rendite del clero spagnolo e i proventi delle missioni coloniali in America.

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turchi e pirati

Il sultano Solimano il Magnifico (1494 – 1556), estese i domini dell’impero ottomano (turco) conquistando Belgrado, Budapest, Baghdad, Tripoli, l’isola di Cipro (che era Veneziana). Nel 1529 si spinse fino a Vienna senza riuscire a conquistarla. Su iniziativa del papa (Pio V) si costituì la Lega Santa che sconfisse i Turchi nella battaglia navale di Lepanto nel 1571 (la flotta era in gran parte veneziana). Durante l’impero di Solimano i pirati

barbareschi (dai regni di Barberia sulle coste Algerine e Libiche) scorazzarono per il Mediterraneo. Il loro capo era Khair ad-din detto Barbarossa che divenne ammiraglio dell’intera flotta turca. C’è però da dire che la pirateria era una consuetudine praticata da ogni potenza navale compresa Venezia, Genova, l’Inghilterra, l’Olanda, la Spagna e il Portogallo. In Inghilterra la regina Elisabetta I ne fece una vera e propria arma di stato contro la Spagna.

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Nella battaglia dei giganti vinse: Francesco I Carlo V

Segna l’alternativa corretta

Venezia, nel 1509 fu salvata: dalla Chiesa con Giovanni dalle bande nere dagli spagnoli dai nobili dal popolo

Ludovico il Moro si impadronì di Milano d’accordo con i francesi: si no

Carlo VIII entrò a Napoli: si no

Di fronte alla scontta francese di Carlo VIII la Chiesa: si allea con la Francia si allea con la Spagna

Perchè......................................................................

Cosa fece Andrea Doria?................................................

Hai capito?

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Nella battaglia di Pavia vinse: Francesco I Carlo V

14941495150415091515152515301555

Indica l’avvenimento relativo all’anno

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riforma e controriforma considerate un vero e proprio programma per un cambiamento sociale e non solo religioso. Lutero fu scomunicato e i principi che si schierarono con lui vennero chiamati “protestanti” perché si opponevano alla scomunica papale.

La frattura nella Chiesa Cattolica aveva aperto una breccia nella quale si riversò il malcontento popolare: una rivolta di contadini fu schiacciata nel sangue con lo stesso appoggio di Lutero e dei principi protestanti. In Svizzera si formò il movimento calvinista, in Francia quello degli Ugonotti, in Inghilterra si costituì la chiesa Anglicana. La guerra civile divampava in Europa opponendo i principi e i sovrani cattolici a quelli protestanti.

La Chiesa Cattolica rispose con una controriforma che non solo non cambiava nulla nella sua struttura di potere, ma la riaffermava senza mezzi termini e predisponeva una vasta repressione attraverso l’Inquisizione. La Germania fu dilaniata a varie riprese da guerre e guerre civili fino al 1648 e ne uscì a pezzi. Infine la pace di Westfalia, nel 1648, pose fine alle lotte e sancì un nuovo equilibrio in Europa. La rivoluzione inglese era ormai in gestazione, il feudalesimo aveva subito un colpo irreversibile. Con la crisi della Chiesa Cattolica, pilastro fondamentale

del feudalesimo e la liquidazione dell’impero in Germania, un nuovo mondo si annunciava.

Nel XVI secolo la Chiesa era un’istituzione fondamentale del potere feudale in Europa. In Italia era un vero e proprio stato territorialmente definito. In tutta Europa era organizzata sulla base di una rete di chiese, di abbazie e di monasteri che costituivano un vero “stato nello stato” all’interno dei grandi regni europei, con i contadini che vi lavoravano e che pagavano le tasse. Il clero si occupava di questioni politiche, economiche e amministrative, della gestione dei patrimoni più che della cura delle anime. Una vita dissoluta e corrotta caratterizzava la Chiesa Cattolica che si era sempre più distante dalla popolazione ed era sovente vista dal popolo come una struttura parassitaria, che viveva sulle spalle della gente e dei piccoli principi.

La vendita delle indulgenze fu la goccia che fece traboccare il vaso. Nel 1517 il monaco agostiniano martin lutero elaborò 95 tesi critiche per la riforma del clero che espose alla cattedrale di Worms in Germania. Queste tesi furono stampate in lingua tedesca. Largamente diffuse, vennero

Il dipinto rappresenta la riscossione delle tasse nelle campagne

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stati nazionali, impero,

chiesa cattolica

Il classico disegno politico medievale della Chiesa Cattolica era quello dell’unità cristiana in Europa Il progetto prevedeva la formazione di un impero cattolico retto da un imperatore consacrato dal papa stesso che governava appoggiandosi sulla Chiesa Cattolica. Questa prospettiva, che veniva definita dell’Universalismo Cristiano (il famoso Sacro Romano Impero), cominciò a entrare in crisi con la formazione degli stati nazionali.

Tutto nacque dalle indulgenze. Attraverso le indulgenze il clero vendeva, letteralmente, l’assoluzione dai peccati. Quando desiderava incamerare nuove entrate, raccogliere fondi per la costruzione di cattedrali la Chiesa Cattolica bandiva una campagna di indulgenze per la compravendita delle assoluzioni. Questo sistema era molto diffuso in Germania e in Francia, ma era stato bandito in Spagna. Ecco perché in Spagna non ci furono guerre civili e movimenti protestanti di una certa importanza, perché la corruzione della Chiesa si faceva sentire di meno e l’unità tra chiesa e monarchia era più salda che in altri paesi.

Stato nazionale e Impero sono due termini in antitesi. La formazione degli stati nazionali mise in crisi il classico disegno imperiale. E la crisi dell’impero si ripercuoteva sull’altro caposaldo della società feudale che era la Chiesa stessa. Dunque la crisi dell’uno trascinÒ con sÉ la crisi dell’altro. Inoltre gli strati sociali della borghesia e dei contadini esercitavano forti pressioni in senso antifeudale e loro rivendicazioni erano contraddittorie con il quadro economico e politico del feudalesimo.

Dipinto anticattolico: il clero è rappresentato come un lupo famelico

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guerre civili e guerre di religione in germania

scheda

La piccola nobiltà tedesca era oppressa dai grandi principi e dai disegni imperiali di Carlo V. Quindi colse l’occasione della Riforma di Lutero per unirsi in armi attorno a un programma di riforme che limitasse il potere dei principi. Lutero però non approvò questo programma, non si schierò con i piccoli nobili. Così facendo contribuì alla sconfitta dei “cavalieri” guidati da Sickingen e Hutten.

piccoli nobili tedeschi

La rivolta contadina invece iniziò nel 1524 nella Foresta Nera, si estese in Renania, nella Franconia e in Turingia. Era guidata da Tomas Muntzer che propugnava una sorta di “comunione dei beni” (una specie di “comunismo primitivo”). Lutero si schierò anche contro questa rivolta. Fece addirittura appello ai principi cristiani perché la stroncassero. Le bande contadine furono massacrate dall’esercito dei principi a Frankenhausen nel 1525, e Muntzer morì sotto tortura.

Rivolta contadina

Questo non significò la fine della Riforma, ma solo il tentativo di liquidare la sua carica rivoluzionaria popolare. In Germania intere città e principi continuarono ad aderire al movimento di Lutero e formarono Lega di Smacalda (1531), che dopo una serie di battaglie fu sconfitta a Mulhberg nel 1547. Non fu una grave sconfitta perché i protestanti tedeschi riceveano aiuti dalla la Francia che era in lotta contro l’Impero.

lega di smacalda

Si giunse infine alla pace di Augusta nel 1555, che riconobbe ai principi il diritto di culto e obbligava i sudditi a seguire la religione del proprio principe. Questa libertà religiosa era un avvenimento di una portata storica che non si era più verificato fin dall’epoca romana.Intanto le idee della Riforma si erano diffuse anche in Danimarca, in Svezia e in Inghilterra.

pace di augusta

Martin Lutero

Dipinto: scene di guerre di religione in Francia

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la questione del libero arbitrio

1. Lutero affermava che l’uomo non disponeva del “libero arbitrio” e neppure della capacità di distinguere tra il bene e il male.

2. Invece la Chiesa Cattolica era favorevole al principio del “libero arbitrio” dell’uomo. In questo modo poteva vendere le indulgenze perché, sosteneva, la pace eterna si conquista attraverso le “opere” concrete, la propria condotta, l’azione del singolo individuo. Anche l’istituto della confessione dipendeva dal libero arbitrio, dato che il “pentimento” non avrebbe potuto esercitarsi se l’individuo non fosse stato “libero” di commettere dei peccati e quindi poi di pentirsi.

4. La questione del libero arbitrio aveva un’importanza formidabile nell’economia

della società feudale. La Chiesa Cattolica, per esempio, condannava l’usura e le attività finanziarie, era solita distinguere tra attività lecite e illecite. Il motivo era che essendo una struttura feudale, chiusa, gerarchizzata, fondata sulla servitù della gleba, sulle tasse e sui vincoli feudali, sul localismo del possedimento territoriale, guardava con sospetto le attività economiche che mettevano in discussione questa struttura economica. Commerci, banche, finanze, erano pericolosi sovvertimenti della società feudale classica. Ecco perché cercava di regolamentare queste attività attraverso dei codici di comportamento morale.

3. Lutero negava il principio del libero arbitrio e sosteneva che il destino dell’uomo fosse determinato da Dio. Il singolo individuo non avrebbe potuto far nulla per modificare questo imperscrutabile piano divino. Dunque, secondo Lutero, le “buone” azioni non erano necessarie, non servivano a nulla. Al massimo esisteva solo una questione di coscienza individuale di ciascuno. In questo modo Lutero negava che si potessero acquistare le assoluzioni (indulgenze) e privava la Chiesa Cattolica dei suoi argomenti contro le eresie. Infatti solo Dio avrebbe giudicato, assolto e condannato, con il Giudizio Universale e non i funzionari della Chiesa.

5. Al contrario, la borghesia e le nuove forze emergenti che commerciavano in tutto il mondo, che prestavano denaro, che investivano capitali in imprese difficili, in viaggi e industrie, non volevano sentire su di loro il peso dei divieti morali della Chiesa che erano un grave ostacolo per lo sviluppo economico. Quindi negare il libero arbitrio significa affermare grosso modo questo: “occupati liberamente dei tuoi affari, alla fine è solo Dio che ti giudica”. I princìpi luterani erano dunque un primo tentativo che le nuove forze economiche e sociali compivano per elaborare una ideologia indipendente da quella feudale. Una vera e propria ideologia borghese, invece, si formerà solo con il movimento illuminista e con le elaborazioni della rivoluzione francese.

Paradosso

Libero arbitrio negato =

maggiore libertà?

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Segna l’alternativa correttaLo stato nazionale: completava il disegno imperiale era contraddittorio con il disegno imperiale

Le indulgenze erano: un modo per estendere la fede cristiana a nuove popolazioni un modo per garantirsi la pace eterna

Martin Lutero lottava: contro la corruzione della Chiesa Cattolica Contro la Chiesa Cattolica in

Le due principali istituzioni feudali erano:

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Il classico disegno medievale consisteva:

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Hai capito?

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I protestanti erano così chiamati, perchè:

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la chiesa anglicana Enrico VIII e lanciò anche una serie di denunce contro gli

abusi ecclesiastici. Ciò non valse a ottenere nulla e quindi

nel 1531 il parlamento accusò tutto il

clero al completo di infedeltÀ alla corona.

In effetti, molti prelati stavano tramando

contro un re giudicato “poco sicuro” per la

cristianità. Nel 1534 l’Atto di supremazia

stabilì che il capo supremo della chiesa

inglese fosse il sovrano. I conventi vennero

soppressi, i loro beni confiscati e molte

terre vendute a privati, soprattutto piccoli

nobili e mercanti. Tommaso Moro e Jhon

Fisher furono giustiziati per le loro posizioni

cattoliche. La stessa Anna Bolena venne

giustiziata per adulterio. Era una situazione

caotica e conffusa. Poco per volta la chiesa

anglicana assunse un orientamento sempre

più calvinista: soppresse la messa e consentì

il matrimonio fra preti. Fu infine con la

regina Elisabetta I che l’Inghilterra raggiunse un certo

equilibrio interno fondato sulla libertà di culto per cattolici e

protestanti.

Il caso inglese è particolarmente

interessante. In Inghilterra fra la

popolazione erano diffusi sentimenti

anticlericali, soprattutto verso la ricchezza

dei prelati. La svolta tuttavia non fu

determinata da un movimento popolare,

ma da esigenze personali e tipicamente

feudali del re enrico viii. Questi aveva

sposato a 15 anni Caterina d’Aragona per

rafforzare i legami con la Spagna. Dal

matrimonio non era nato alcun discendente

maschio e quindi Enrico VIII desiderava

divorziare per unirsi ad Anna Bolena.

Caterina era però imparentata con Carlo

V, l’imperatore, che non era certamente

favorevole al divorzio e, di conseguenze,

neppure il papa lo avrebbe concesso. Il

parlamento inglese, nel 1529, appoggiò la rivendicazione di

La Bibbia tradotta in tedesco: le idee rivoluzionarie si diffondevano attraverso la stampa

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calvinismo

Giovanni Calvino, francese, dirigente del movimento protestante ginevrino, emanò una serie di ordinanze che di fatto costituivano una variante del movimento protestante caratterizzata da sue autonome posizioni. La struttura calvinista era particolarmente pesante: il concistoro, formato dai pastori (che dirigevano i culti) e dai presbiteri (gli anziani), esercitava un severissimo controllo morale e religioso su tutta la comunità, su ogni famiglia, per ciascun membro. Le comunità calviniste erano quindi molto compatte, ben organizzate, fanatiche, nelle quali la volontà di ciascuno trovava il suo compimento in quella del gruppo stesso che elaborava le norme morali di comportamento. Il concetto di predestinazione era ancor più rigido di quello luterano: l’operare bene spetta solo all’eletto, cioè a colui che è stato predestinato dalla grazia divina. La responsabilità dei singoli non viene esclusa, essa consiste nell’accrescere la gloria di Dio e nel portare l’umanità ad abbracciare la fede cristiana. Calvino rivalutava il concetto di vocazione, inteso come compito che Dio assegna a ciascun individuo e che ciascuno deve scoprire. Questa organizzazione ben strutturata fu in effetti un potente veicolo per la diffusione delle idee della Riforma che si affermò al di fuori della Francia, soprattutto grazie ai calvinisti.

Dipinto: guerre di religione in Francia

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la controriforma

cattolicaprendeva istruzioni direttamente dal papa. La Compagnia di Gesù divenne una specie di braccio politico del Vaticano.In secondo luogo venne convocato il Concilio di Trento che si riunì a varie riprese dal 1545 al 1563. Il Concilio adottò una linea che venne conosciuta come “Controriforma”, attraverso la quale il clero affermava le posizioni più

reazionarie e conservatrici. Il Vaticano propugnava uno scontro frontale, la difesa ad oltranza del suo potere feudale e del suo controllo sulle masse. Il Concilio ribadì la necessità delle opere per conquistare la salvezza umana, confermò il celibato dei preti e l’istituzione divina del sacerdozio e sancì l’obbligo di residenza dei vescovi e il divieto del cumulo dei benefici ecclesiastici. Il Concilio riaffermava dunque l’unità della Chiesa Cattolica attorno alle posizioni tradizionali. Era un modo per cercare uno scontro frontale con gli “eretici”. Pio V fondò la Congregazione

dell’Indice che a partire dal 1559 pubblicò l’elenco dei libri “vietati” dalla Chiesa. Allo stesso tempo l’Inquisizione medievale riprese a lavorare con grande lena, dato che la persecuzione degli eretici era nuovamente diventata la punta di lancia della politica del Vaticano.

Di fronte al dilagare della Riforma la Chiesa Cattolica reagì nel senso di rafforzare il suo potere feudale, di riaffermare il suo ruolo e di organizzare la repressione contro gli “eretici”. Per questi scopi furono assunte due decisioni di capitale importanza.La prima fu di sviluppare la Compagnia di Gesù, nel 1540. Ai Gesuiti, fondati da Ignazio di Loyola era affidato il compito di penetrare nella società, di ridurre lo spazio della preghiera (a differenza di altri ordini cristiani), per partecipare alla vita attiva, sociale, economica e politica ai più alti ranghi. Per questo i gesuiti si occupavano soprattutto dell’educazione dei giovani delle classi sociali più elevate. In conseguenza rifiutavano la povertà e adottarono apertamente uno stile di vita sfarzoso e mondano. La loro rete, diffusa nelle corti ai più alti livelli politici e nell’economia, era una specie di sistema di SPIONAGGIO e di orientamento che

Veduta del Concilio di Trento

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l’europa gronda di sangue a

scheda

In questa situazione il sangue riprese a grondare in tutta Europa. Cacce alle streghe e agli eretici si moltiplicavano senza sosta. Massacri, scontri, tradimenti, agguati, assedi, roghi. Tutto divenne lecito per difendere il potere cattolico. Guerre di religione riesplosero tra il 1550 e il 1648.

Guerre di religione

Per quarant’anni, tra il 1560 e il 1598 in Francia i principi di Guisa, Cattolici, combatterono contro i Borboni, protestanti in una vera guerra civile che raggiunse atrocità inaudite come il tradimento perpetrato dai cattolici nella notte di S. Bartolomeo (24 – 25 agosto 1572), quando 20.000 ugonotti furono massacrati nel sonno e gettati nella Senna, dopo aver partecipato al matrimonio conciliatorio tra Enrico di Borbone, figlio di Antonio di Navarra e Margherita di Valois, figlia di Caterina. L’editto di Nantes (1592), promulgato da Enrico IV di Borbone (di famiglia protestante, ma che abiurò a favore del cattolicesimo), riconobbe ai protestanti il diritto di culto e pose infine termine alla guerra civile.

Ugonotti in Francia

S.Bartolomero: il massacro degli Ugonotti

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l’europa gronda di sangue b

scheda

Una conseguenza diretta della Contorriforma fu il tentativo di “ricatechizzare” e di “tedeschizzare” le zone della Germania che erano ormai da tempo influenzate dal luteranesimo e dal calvinismo. Questa opera era spesso sanguinaria e violenta. Veniva condotta con attacchi terroristici diretti contro le popolazioni, da parte dell’imperatore e dei principi cattolici, sostenuti attivamente dai gesuiti. E’ a queste continue provocazioni che si opposero i principi della Boemia. In effetti sia il trono imperiale che la corona di Boemia e Ungheria erano nelle mani di due membri della cattolica e pericolosa famiglia degli Asburgo. Scoppiò quindi una sanguinosa e complessa guerra tra i principi di Boemia e gli stessi Asburgo. A questa guerra presero parte a varie riprese e in varie forme tutte le potenze europee, rispettivamente: gli Asburgo d’Austria, la Spagna, la Danimarca che si erigevano a paladini della comunità Cattolica, contro la Francia, la Svezia, l’Olanda, Venezia, con il sostegno dell’Inghilterra che non vedeva di buon occhio il concentramento di tutto quel potere nelle mani degli Asburgo.

Tedechizzare la germania

Questo conflitto, noto come Guerra dei trent’anni (1641 – 1648), devastò irrimediabilmente la Germania il cui territorio era sconvolto dalla guerra e dalle scorribande mercenarie e la popolazione si ridusse della metà. In una prima fase i principi di Boemia furono sconfitti (battaglia della Montagna Bianca). Ma in seguito il fronte della guerra si allargò alle altre nazioni e si concluse con la sconfitta degli Asburgo e della Spagna (che si rifece in parte dalle perdite subite aumentando l’oppressione coloniale e fiscale in Italia). La pace di Westfalia (1648) stabilì l’indipendenza della Province Unite (l’attuale Olanda), dalla Spagna, la confessione calvinista venne ufficialmente riconosciuta, venne anche riaffermato il diritto di praticare privatamente il culto preferito e il riconoscimento della religione assunta dal principe negli stati germanici.

guerra dei trent’anni

Guerre di religione

La Germania uscì dal conflitto distrutta, suddivisa in una miriade di staterelli. Il disegno imperiale cattolico, tipicamente medievale, era definitivamente tramontato. Delle due principali istituzioni feudali – medievali, l’impero e la Chiesa Cattolica, il primo era inesistente, la seconda era entrata in una crisi irreversibile in tutta Europa. Un secolo di guerre e di guerre civili aveva chiuso il capitolo feudale – medievale e aperto una nuova pagina della storia.

conseguenze per l’europa

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carte delle religioni in europa

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Segna l’alternativa correttaLa Controriforma: riporta la Chiesa alle antiche origini afferma la conservazione della tradizione

I Gesuiti sono: una specie di braccio politico del papa un ordine monacale per riformare la Chiesa

Enrico IV era: un Cattolico convinto sterminatore di Ugonotti Un Ugonotto che si rassegna al Cattolicesimo per pacificare il paese

Due caratteristiche del Calvinismo:

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La chiesa Anglicana si forma per la richiesta di Enrico VIII:

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Hai capito?

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Chi voleva “tedeschizzare” la Germania?:

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