digital takes command si occupa dei digital takes coman

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a cura di Giulio Barazzetta Digital Takes Command LECCO «… Digital Takes Command si occupa dei dispositivi per produrre il nostro ambiente, interrogandosi sullo stato delle cose di procedimenti e tecniche della trasformazione del mondo fisico, esibendo e consentendo di sperimentare tecnologie che permettono il passaggio da idee e figurazioni alla realtà materiale … » «…Digital Takes Command focuses on the devices used to produce our environment, questioning the status of procedures and techniques of transformation of the physical world, displaying and offering an experience of technologies that allow the passage from ideas and images to the material reality … » 14 euro Orizzonti di progettazione e produzione digitale Design horizons and digital fabrication DTC_lecco_cat cover 150x210:Layout 1 29/07/15 10.04 Pagina 1

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a cura di Giulio Barazzetta

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«… Digital Takes Command si occupa deidispositivi per produrre il nostro ambiente,interrogandosi sullo stato delle cose diprocedimenti e tecniche della trasformazionedel mondo fisico, esibendo e consentendo disperimentare tecnologie che permettono ilpassaggio da idee e figurazioni alla realtàmateriale … »

«…Digital Takes Command focuses on thedevices used to produce our environment,questioning the status of procedures andtechniques of transformation of the physicalworld, displaying and offering anexperience of technologies that allow thepassage from ideas and images to thematerial reality … »

14 euro

Orizzonti di progettazione e produzione digitaleDesign hori zons and digital fabrication

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Area ex-Fainivia San Nicolò 9, Lecco30 luglio – 31 ottobre 2015 Mostra e catalogo / Exhibition and catalogue

Cura generale / General project curated by Giulio Barazzetta

Mostra a cura di / Exhibition curated by Enrico Morteo e Giulio Barazzetta

Laboratorio di Computazione Materialee Tettoniche Avanzate / MaterialComputation and Advanced Tectonics LabACTLAB - DABC, Politecnico diMilano - Ingrid Paoletti e RobertoNaboni con Maia Zheliazkova, LucaBreseghello, Mariela Tsopanova,Gabriella Rossi

Laboratorio di progettazionealgoritmica e fabbricazione robotica / Laboratory of algorithmic design andmanufacturing roboticsINDEXLAB - Pierpaolo Ruttico,Andrea Locatelli, Antonio Premoli,Pasquale Lorusso, Stefano Arrighi,Andrea Rossi, Pietro Pizzi, LilaPanahiKazemi, Carlo Beltracchi,Stefano Colleoni, Ivan Della Bella,Alessio Pierdomenico, Emanuele DeDonatis, Luca Chimisso, MarcoMauceri, Michele Andaloro, LucaDeblasio, Umberto Gi oni

Montaggio video / Video editingSimone Pera e Alberto Saibene

Fotografie della sezione“acqua_montagna_fabbrica” / Photographs of the section“acqua_montagna_fabbrica”Marco Introini

Progetto espositivo / Project designGiuditta Melesi

Progetto grafico / Graphic designMarco Strina

Coordinamento organizzativo / Organizational CoordinationGiulia Pellegrino

Traduzioni / TranslationsSteve Piccolo, Soget EstAngela Arnone, Mariela Tsopanova

Trasporti /TransportExpotrans Art

Assicurazioni / Insurance Mansutti S.p.A. Art Broker

La mostra è il frutto dellacollaborazione tra Triennale di Milano, Regione Lombardia,Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di LeccoThe exhibition is a combined effortinvolving Triennale di Milano,Lombardy Regional Government,and the Order of Architects,Planners, Landscapers andConservationists of the Province of Lecco

Con il Patrocinio di/ Under the Patronage of Comune di LeccoAnce LeccoConfindustria Lecco e SondrioOrdine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Lecco

Con il contributo di / Sponsored byImpresa Pietro CarsanaPermasteelisaPolitecnico di Milano Fondazione Aldo ePio Favini e Anna Gatta

Con la collaborazione di / With the collaboration ofACTLABINDEXLAB

Sponsor Tecnici / Technical SponsorABB, Delcam, Formech, NiederSAM, Lignum Leuci, Expo Trans ArtGSE, Carmon@carbon, Italcementi

Si ringraziano per la preziosacollaborazione / Thanks for the valuablecollaborationMichele Tavolaex Assessore alla cultura, Comune di LeccoRoberto SantaluciaSindaco del Comune di BellanoMarco Bocciolone Prorettore del Polo di Lecco, Politecnico di MilanoFerruccio RestaDirettore del dipartimento di Meccanica,Politecnico di MilanoEmilio PizziPreside della Scuola di Ingegneria Edile -Architettura, Politecnico di MilanoFrancesco BraghinM&SSLab, MECC, Politecnico di MilanoTiziana Poli, Andrea G. Mainini,Andrea ZaniSEEDLab, Dip. ABC, Politecnico di MilanoSaverio Spadafora Lab modelli, Campus Leonardo, Politecnico di MilanoParrocchia San Nicolò, Lecco

Uno speciale ringraziamento a / Special thanks toMarco Bonaiti Kong spaLivia Bonaiti Bonaiti serratureMarco Corti Prym Fashion ItaliaStefano Fiocchi Fiocchi MunizioniMomo Frigerio Trafilerie di San GiovanniAlfredo Redaelli Fabbrica Velluti A. Redaelli spaLuisa Taschetti Adda Ondulati Sergio Toffetti, Elena Testa, Archivio Nazionale Cinemad'Impresa, Ivrea, Eredi Morassutti,Memoli & Benevento ArchitettiAssociati, IUAV Archivio Progetti,Antonio Macchi Cassia, GabrieleNeri e Nicola Agazzi, A. Longhi SrlMetal Constructions, Nava geom.Giuseppe Costruzioni civili eindustriali

Triennale XtraMostre di architettura, arte e designnei capoluoghi lombardi/ Exhibitionsof architecture, art and design in thecapitals of Lombardy

Ideazione e coordinamento scientifico / Concept and scientific coordinationAlberto FerlengaCuratore Triennale Architettura

Progetto d'identità visiva / Visual identity design Marco Strina

Coordinamento organizzativo / Organizational coordinationRoberta Sommariva, Alessandra Cadioli

Coordinamento tecnico / Technical coordinationMarina Gerosa, Cristina Gatti

Comunicazione / CommunicationAntonella La Seta Catamancio, Micol Biassoni, Marco Martello, Dario Zampiron, Gianluca Di Ioia

Fundraising e sponsorshipOlivia Ponzanelli, Giulia Panzone

P artner istituzionale

Partner tecnico

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Digital takes commandOrizzonti di progettazione e produzione digitale

Design horizons and digital fabrication

a cura di Giulio Barazzetta

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Digital Takes Command 11Giulio Barazzetta

Lo stupore dell’elettronica: 17dalla scienza al consumo The amazing discovery of electronics: from science to consumptionEnrico Morteo

Architettura programmata 33Programmed architectureGiulio Barazzetta

Architettura Digitale 41Digital architectureStefano Converso

Progettazione e fabbricazione digitale 53Digital design and fabricationLuca Caneparo

Computazione e materializzazione in architettura 61Computation and materialization in architecture Ingrid Paoletti e Roberto Naboni

Progettazione algoritmica e fabbricazione robotica 73Algorithmic design and robotic fabrication Pierpaolo Ruttico

CineFiat vs. CineOlivetti 82Alberto Saibene

Acqua_montagna_fabbrica 87Marco Introini

sommario

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OggettoQuesta mostra si occupa di strumenti e di-spositivi per produrre i manufatti che con-figurano il nostro ambiente.Lo fa interrogandosi sulle attuali praticheche riguardano la forma e i processi che lagenerano, ne attuano la crescita, ne verificanoe predicono la stabilità, la permanenza e latrasformazione, ne indagano le geometrie,le meccaniche e le logiche di assemblaggio.Lo fa interrogandosi empiricamente sullostato delle cose, sui procedimenti e le tecnichedi rappresentazione del progetto e della co-struzione dell’architettura e del territorio,in sostanza della trasformazione del mondofisico, esibendo e consentendo di sperimentaretecnologie che permettono il passaggio daidee e figurazioni alla realtà materiale deltempo presente. Un’epoca ingaggiata dal-l’innovazione costante e globale che inin-terrottamente modifica la vita quotidiana,le possibilità di costruirne spazio e tempo,le sue stesse eventualità di utilizzo.

SoggettiLe persone e gli enti coinvolti in Triennale_Ex-tra a Lecco sono parte attiva di questa cultura. Anzitutto c’è il gruppo che ha ideato e con-fezionato Digital Takes Command e produrràle sue esperienze di laboratorio, con la retedei ricercatori che sono coinvolti nella di-scussione e con i loro contributi, le istituzioni

e le persone che hanno collaborato conprestiti e testimonianze.La Triennale di Milano ha raccolto questaidea e l’ha promossa in un’iniziativa che in-terroga direttamente i territori sul loro pa-trimonio e sulle loro vocazioni al di fuoridei confini comunali. La Triennale si è postain pratica la domanda di cosa rappresenti lamolteplicità di una città che è essenzialmenteun territorio metropolitano.L’Ordine degli Architetti di Lecco ha adottatoquest’iniziativa, essendo partner essenzialedella sua attuazione, consapevole dell’op-portunità di una riflessione attiva sul mondodella manifattura, della costruzione e delprogetto, non ancora così consapevolmenteindagata. Cogliendo simili spunti, con analoghe mo-tivazioni hanno aderito e patrocinato gliattori istituzionali locali interessati: la Cameradi Commercio, l’associazione costruttoriANCE, la Confindustria e il Comune. Lostesso interesse e un diretto coinvolgimentosi è manifestato per le numerose e qualificatesponsorizzazioni tecniche di produttori chene hanno reso possibili realizzazione edesperienze. Infine, il Politecnico di Milano polo di Lecco,testa di ponte della ricerca e formazione uni-versitaria specifica, ne è parte fondamentaleper quanto riguarda l’interlocuzione scien-tifica e sperimentale.

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Allestimento Digital Takes Command è allestita in unostabilimento dismesso in via di demolizione.Prossimo al campanile di san Niccolò, verolandmark di Lecco. Lo spazio unitario dell’altanavata del carroponte di questo ex-impiantoindustriale riunisce tutta la mostra, eccezionfatta per la stanza accanto che ospita l’espo-sizione fotografica sull’industria a Lecco, ap-positamente prodotta. L’allestimento è composto riunendo i fram-menti e le storie possibili del mondo digitaledagli anni sessanta a oggi, con particolareriguardo allo scenario italiano. Per questo lamostra si situa nell’arco di tempo posto fral’elaboratore Olivetti ELEA 9003 e i campionidi elementi (mock_up) di tre padiglioni diEXPO 2015, UAE, ITALIA e COOPAGRI. Perquesto motivo le isole dei robot sincronizzatie della stampante tridimensionale ne rap-presentano qui i reparti produttivi, strumentie processi di cui si può disporre direttamentesul posto per le esperienze del laboratoriointegrato. Per questo l’esposizione è illustratada una mostra composta da isole di pannellidi testo e immagini, che si apre o/e concludecon la proiezione continua del montaggiodi film industriali sull’automazione.Ciò che ne risulta è più simile a un laboratoriosperimentale, a un’officina o a un ateliercon appese ai muri, accanto ai banchi di la-voro, le immagini dei maestri e dei lorolavori. Da frammenti e pezzi prende formaun collage e dalle isole un arcipelago in cuila molteplicità che è esposta non giunge al-l’univocità. In questo quadro i pezzi espostie le narrazioni illustrate nei pannelli sono

solamente scelte e testimonianze disponibilidi un cammino ancora poco conosciuto enon rivendicabile come tradizione.

TitoloIl titolo della mostra rimanda a MechanizationTakes Command, a contribution to anonymoushistory, un testo di Siegfried Giedion del1948, che fa intravedere la crisi della moder-nità che nel dopoguerra ricerca le sue ragioninella produzione industriale meccanizzataallora in avviata all’automazione; di pocosuccessivo è Automation, the advent of the au-tomatic factory, di John Diebold (1952).In contrasto con il suo ben noto scritto pre-cedente la guerra – Space Time and Architecture:The Growth of a New Tradition, 1941 –, Giedionin Mechanization non presenta l’epica di unideale architettonico, ma attraverso fram-menti di storia illustra l’effetto delle tecnicheindustriali nella vita ordinaria, l’innovazionedell’esistenza quotidiana nella società dimassa. Analogamente a Mechanization, DigitalTakes Command si offre come spazio apertoa possibili ordinamenti di questa materiacostantemente in evoluzione, con l’intentodi esplorarne lo stato attuale e organizzaregli strumenti disponibili. Un’esigenza oranecessaria affinché nuove strategie scienti-fiche d’intervento sostanzino culture e pra-tiche della progettazione e della produzione. Di là dall’essere in sintonia con le forme deimanufatti o delle architetture risultanti daiprocedimenti della cultura digitale del pro-getto, e della loro spesso ambigua fascinazione,esse ci interessano poiché sono rivelatricidel nostro tempo, delle relazioni con lo

Nella pagina precedente: AD, ArchitecturalDesign, numero 7/6, 1968, copertinaPrevious page: AD, Architectural Design, 7/6, 1968, cover

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spazio, della possibilità che esso venga ri-prodotto, rappresentato e costruito, dellasua stessa misurabilità.Le tecniche manifestano il predominio delmateriale artistico. Che esse vadano esplorate,conosciute e consapevolmente condotte nelproprio mestiere è precisamente la ragionedel nostro lavoro.

UNIVAC 1557-58 unità grafica, una delle primeinterfacce per computer graphics, PIRELLI,rivista di informazione e tecnica, n.5/6 1970UNIVAC 1557–58 graphics unit, one of the firstcomputer graphics interfaces, PIRELLI,information and engineering review, 5/6, 1970

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ContentThis exhibition focuses on tools and devicesto produce the artifacts that make up ourenvironment. It does so by questioningtoday’s practices regarding form and theprocesses by which form is generated, thatactivate its growth, test and predict its stability,permanence and transformation, investigateits geometry, mechanics and logic of assembly.The show empirically questions the state ofthe things, procedures and techniques ofrepresentation of the project and constructionof architecture and the territory, in substanceof the transformation of the physical world,displaying and offering experience of tech-nologies that permit the passage from ideasand figurations to the material reality of thepresent. An epoch engaged in constant,global innovation that incessantly modifieseveryday life, the possibilities of constructingits space and time, and its very potentialitiesfor use.

SubjectsThe people and organizations involved inTriennale_Extra in Lecco are an active partof this culture. First of all, there is the group that has envi-sioned and put together Digital Takes Com-mand and will produce its workshop expe-riences, with the network of researchers in-volved in the discussion and with their con-tributions, the institutions and persons whohave cooperated with loans, informationand contributions.Triennale di Milano has welcomed this ideaand nurtured it in an initiative that directly

addresses the territories, their resources andvocations, beyond the city limits. The Tri-ennale has put into practice the question ofwhat the multiplicity of a city that is essen-tially a metropolitan area represents.The Ordine degli Architetti of Lecco has em-braced the initiative, as an essential partnerin its implementation, aware of the oppor-tunity for active reflection on the world ofmanufacturing, construction and design,which is still not very consciously investigated. Grasping these stimuli, similar motives liebehind the support provided by local institu-tional players: the Chamber of Commerce,the ANCE builders’ association, Confindustriaand the Municipal government. The sameinterest and direct involvement have alsoemerged in the many, qualified technical con-tributions of manufacturers, who have madethe exhibition and its experiences possible. Finally, the Politecnico di Milano with itsfacility in Lecco, a bridgehead of researchand specific university training, has been afundamental factor for scientific and exper-imental interaction.

Exhibit design Digital Takes Command is installed in anabandoned building slated for demolition,near the steeple of San Niccolò, the truelandmark of Lecco. The unified space of thehigh nave of the overhead crane of thisformer industrial plant contains the wholeshow, with the exception of the room nextto it, which presents the photographic exhi-bition on industry in Lecco created for theoccasion. The exhibition set-up combines

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the fragments and possible histories of thedigital world from the 1960s to the present,with a particular focus on the Italian scene.This is why the itinerary is organized in thetime span between the Olivetti ELEA 9003and the mock-ups of three pavilions at EXPO2015: UAE, ITALY and COOPAGRI. For thisreason, the islands of the synchronized robotsand the 3D printer represent the productivedivisions here, tools and processes that canbe directly experienced at the site thanks tothe coordinated workshop. The display is il-lustrated by an exhibit composed of islandsof panels of texts and images, that opensand/or concludes with the continuous screen-ing of a montage of industrial films aboutautomation.The result is like an experimental laboratory,a workshop or atelier with the images ofthe master craftsmen and their works hungon the walls. A collage takes form from frag-ments and pieces, an archipelago from theislands, in which the multiplicity on viewis not reduced to a unified whole. In thiscontext, the pieces exhibited and the narra-tives illustrated on the panels are usuallyselected and available evidence of an as yetlittle known path that cannot be seen as atradition.

TitleThe title of the exhibition links back toMechanization Takes Command: A Contributionto Anonymous History, a text by SiegfriedGiedion from 1948, which offers a glimpseof the crisis of modernity that in the postwarera sought its reasons in mechanized indus-

trial production on its way towards automa-tion; shortly after this came Automation:The Advent of the Automatic Factory by JohnDiebold (1952). In contrast with his well-known essay written before the war – SpaceTime and Architecture: The Growth of a NewTradition, 1941 – in Mechanization Giediondoes not present the epic of an architecturalideal, but through fragments of history il-lustrates the effect of industrial techniquesin ordinary life, the innovation of everydayexistence in the mass society. Like Mecha-nization, Digital Takes Command presentsitself as a space open to possible orderingsof this constantly evolving material, withthe aim of exploring its present state and or-ganizing the available tools. This is now anecessity, in order for new scientific strategiesof intervention to give substance to culturesand practices of design and production. Rather than being attuned to the forms ofartifacts or architectures based on the pro-cedures of digital design culture, and theiroften ambiguous charms, we are interestedin them because they reveal something aboutour time, the relationships with space, thepossibilities for it to be reproduced, repre-sented, constructed, measured.The techniques reveal the predominance ofthe artistic material. The reasoning behindour work is precisely that they should beexplored, known and consciously broughtinto practice.

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