digital video broadcasting-terrestrial (dvb-t)
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24 Giugno 2010
Digital Video Broadcasting-Terrestrial(DVB-T)
Ing. Marco PetraccaUniversità di Roma Tor Vergata([email protected])
Università di Roma Tor Vergata
Radiolabs – Consorzio Università IndustriaLaboratori di Radiocomunicazione
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 124 Giugno 2010 1
TV Digitale vs TV Analogica
Il sistema DVB-T
MPEG Transport Stream
Architettura di rete
Aspetti di pianificazione
Regolazione dello spettro in Europa
Scenario regolatorio in Italia
Processo di transizione
Evoluzione dello standard: il DVB-T2
Outline
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 224 Giugno 2010
TV Digitale vs TV Analogica
I segnali televisivi digitali possono sfruttare potenti metodi di correzione degli errori introdotti dal canale di trasmissione
Il segnale ricevuto può risultare anche della stessa qualità del segnale all’uscita del codificatore in trasmissione!
Questo non è possibile con la trasmissione analogica poiché il disturbo non è distinguibile dal segnale informativo in ricezione
Il rumore aggiunto in trasmissione non può essere corretto!La trasmissione televisiva analogica è soggetta a disturbo delle immagini (picture ghosting) per diverse cause:
riflessioni da palazzi e ostruzioni (ambiente urbano/suburbano) o da monti e colline (areerurali)effetti delle maree, che provocano graduali cambiamenti delle condizioni di riflessione da multipathinterferenza co-canale (CCI)
Un ricevitore DVB-T è in grado di riconoscere e separare il segnale utile dal rumore e dai disturbi delle immagini.Un flusso digitale può trasportare qualsiasi tipo di segnale, inclusi audio, video e dati.
Con l’informazione in formato analogico non si riesce ad integrare facilmente questi diversi segnali!
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 324 Giugno 2010
I principali vantaggi del DVB-T rispetto alla televisione analogica terrestre (TAT) sono:
miglioramento dell'efficienza spettrale
flessibilità nell'uso della banda disponibile
migliore qualità immagine/audio
minore inquinamento elettromagnetico
abilitazione di programmi interattivi
possibilità di trasmettere in isofrequenza
abilitazione di trasmissione in audio multiplo(e.g., multilingua).
capacità di trasmissione di programmi in alta definizione.
TV Digitale vs TV Analogica
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 424 Giugno 2010
Il sistema DVB-T
Il sistema DVB-T è basato sull’adozione degli standard MPEG-2 per la codifica del segnale audio/video di sorgente e per la multiplazione.
È stato sviluppato per la trasmissione di segnali televisivi multi-programmaa definizione convenzionale nel formato MPEG-2, ma è aperto all’evoluzione verso l’alta definizione (HDTV) mediante l’uso di livelli e profili MPEG-2 più elevati.
Il DVB-T sfrutta le potenzialità dell’MHP (Multimedia Home Platform), standard di formattazione e trattamento degli elementi di multimedialità e interattività dei programmi, cioè “piattaforma multimediale domestica”, al quale devono conformarsi sia i centri di emissione che i decoder a casa dell’utente.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 524 Giugno 2010
Il sistema DVB-T
Il segnale radio ricevuto passa per blocchi che realizzano operazioni duali rispetto ai blocchi della catena di trasmissione (demodulazione, decodifica di Viterbi, de-interleaving, decodifica Reed Solomon, de-scrambling)
Trasmettitore DVB-T
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 624 Giugno 2010
Il sistema DVB-T
Adattamento di MUX: il flusso MPEG-2 viene organizzato in pacchetti della lunghezza fissa di 188 bytes inserendo in testa una sequenza di sincronizzazione utile in fase di decodifica.
Dispersione dell’energia: trattamento del segnale con sequenza pseudocasuale in modo da ottenere un sufficiente numero di transizioni binarie per uniformare la distribuzione spettrale all’interno del canale a radiofrequenza.
In sostanza il flusso di bit viene randomizzato per evitare sequenze troppo lunghe di bit dello stesso valore.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 724 Giugno 2010
Il sistema DVB-T
Codificatore esterno: protezione contro gli errori introdotti sul canale di trasmissione. realizzato mediante codice di Reed Solomon accorciato RS (204, 188);
Interleaver esterno: è basato sul processo di interlacciamento convoluzionale di Forney (profondità 12).Codificatore esterno: applica una codifica convoluzionale punturata a tasso di codifica variabile (1/2, 2/3, 3/4, 5/6 o 7/8) in base al livello di protezione d’errore richiesto.Interleaver interno: ricombinazione del bit-stream prima della mappatura a due livelli distinti, onde evitare burst di errori all’ingresso del decodificatore Viterbi.Mappatore: trasforma pacchetti di M bit in simboli complessi mediante codifica di Gray.
M={4,16,64} costellazioni QPSK, 16-QAM, 64-QAM.
Adattamento di trama: effettua la multiplazione delle sequenze di dati (data stream) con le sequenze ausiliari per formare il simbolo OFDM.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 824 Giugno 2010
Segnali pilota & TPS
Il segnale digitale trasmesso è organizzato in trame da 68 simboli OFDM; 4 trame costituiscono una super-trama;La trama OFDM, oltre alle portanti utili che trasportano l’informazione, contiene altre portanti destinate a informazioni ausiliarie:
Portanti pilota diffuse (scattered pilot cells, SPC), inserite nello spettro con una densitàdi 1/12 nel dominio della frequenza e di 1/4 nel dominio del tempo.Portanti pilota continue (continual pilot carriers, CPC), che occupano la stessa posizione in ogni simbolo OFDM.Portanti TPS (Transmission Parameter Signalling) in posizione fissa nello spettro OFDM, che trasportano informazioni sulla modulazione, gerarchia, durata dell’intervallo di guardia, tasso di codifica interno, modalità di trasmissione, numero di trama nella super-trama.
Disposizione delle portanti all’interno della trama
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 924 Giugno 2010
Modulazione gerarchica
Tale modulazione costituisce un uso alternativo delle costellazioni base 16-QAM e 64-QAM.
In generale consente di differenziare la protezione assicurata a due flussi informativi, trasmessi contemporaneamente con lo stesso trasmettitore e sullo stesso canale.
Un primo flusso, definito di alta priorità (High Priority - HP), sarà trasmesso con maggiore protezione con modulazione QPSK, ma naturalmente avràminore contenuto informativo ed una qualità inferiore.
L'altro flusso, il Low Priority (LP), sarà trasmesso con minore protezione e con modulazione 16-QAM o 64-QAM e avrà maggiore contenuto informativo, cioèmigliore qualità.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 1024 Giugno 2010
Modalità operativa
Il sistema DVB-T prevede due modalità per l'OFDM:
2K mode: FFT su 1705 portanti;
8K mode: FFT su 6817 portanti.
Il 2K mode ha una durata di simbolo più corta ed è perciò adatto per una rete che usa solo una frequenza (SFN) con limitata distanza tra i trasmettitori.
L'8K mode è adatto per una rete SFN in cui la distanza tra i trasmettitori può essere di 90 km.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 1124 Giugno 2010
Il sistema DVB-T: parametri principali
Il DVB-T è ottimizzato per canali a 8 MHz (larghezza di banda di un canale in UHF)
Modificando opportunamente la frequenza di campionamento nel ricevitore può essere adattato anche su canali da 7 MHz (utilizzati in molti paesi, tra cui l'Italia) e da 6 MHz (adottata in USA e Giappone).
Parametri del sistema DVB-T per canalizzazione 8 MHz.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 1224 Giugno 2010
Il sistema DVB-T
Il DVB-T è uno standard flessibile in cui un operatore può scegliere varie soluzioni tra i parametri di sistema
rate del codice convoluzionale (1/2, 2/3, 3/4, 5/6 o 7/8),
transmission mode (8K o 2K),
l'intervallo di guardia (1/4, 1/8, 1/16 o 1/32 dell'Active Symbol Period)
la modulazione (64-QAM, 16-QAM o QPSK).
Le varie combinazioni possibili danno luogo a 120 modi con modulazione non gerarchica e 1200 in quella gerarchica
bit-rate utile compreso tra 4.98 Mbit/s e 31.67 Mbit/s.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 1324 Giugno 2010
Il sistema DVB-T
Stima del massimo numero di programmi TV allocati in un canale a 8 MHz assumendo una ricezione fissa con antenna direttiva:
la configurazione più idonea è il 64-QAM a tasso 2/3
capacità di flusso binario di circa 24 Mb/s (Tg/TU=1/32)
trasmissione di 4 programmi a qualitàconvenzionale (SDTV a 6 Mb/s ciascuno) o 6 programmi a qualità News (LDTV a 4 Mb/s ciascuno).
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 1424 Giugno 2010
MPEG Transport Stream
Lo stream MPEG-2 è costituito da più componenti, chiamati Elementary Stream (ES)
Un programma contiene tipicamente:
un ES per il video
uno o più ES per l’audio
dati di controllo
dati con valore informativo come i sottotitoli.
Ciascun ES viene suddiviso in pacchetti PES (Packetised Elementary Stream), di dimensione fissa o variabile.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 1524 Giugno 2010
MPEG Transport Stream
I PES vengono multiplati in un unico flusso secondo la forma di multiplazione MPEG Transport Stream (TS)
sequenza di Transport Packets (TPs) di 188 byte (184 + 4 Header).
Ciascun PES è spezzato in TPs di dimensione fissa
Il TS può contenere pacchetti provenienti da PES indipendenti
Service Information (SI): insieme di dati di controllo per gestire le associazioni fra gli ES e descriverli.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 1624 Giugno 2010
MPEG Transport Stream
Esistono due possibili configurazioni per il TS:
1. Single Program Transport Stream (SPTS): un singolo programma viene trasportato all’interno del TS.
Può contenere semplicemente i PES di audio e video.
Configurazione tipica nel contesto IPTV.
2. Multiple Program Transport Stream (MPTS): il TS trasporta una combinazione di più programmi.
È necessario includere le informazioni di controllo comprese nelle SI per identificare i singoli programmi.
Configurazione tipica delle trasmissioni DVB.
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 1724 Giugno 2010
Architettura di rete
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 1824 Giugno 2010 18
Aspetti di pianificazione
Modello architetturale per SFN
Modello architetturale per MFN
Differenti architetture per la gestione della pianificazione delle frequenze:
Single Frequency Network (SFN):• Sfrutta la stessa frequenza in tutti i siti di trasmissione• COFDM (Coded Orthogonal Frequency Division
Multiplexing): gli echi alla stessa frequenza chearrivano entro un certo tempo di guardia vengonocostruttivamente ricombinati al ricevitore
Multiple Frequency Network (MFN):• Richiede più frequenze (non prevede la composizione
costruttiva degli echi iso-frequenza)• I segnali che giungono al ricevitore alla stessa
frequenza interferiscono all’interno dell’intervallo diguardia
k-SFN:• Reti ibride MFN-SFN con k>1 sotto-reti che usano la
stessa frequenza (SFNs locali). • Ogni sotto-rete sfrutta la combinazione degli echi alla
stessa frequenza all’interno del tempo di guardia• La copertura totale di una rete k-SFN nella specifica
area geografica è data dalla somma delle coperture delle k sotto-reti.
•24 Giugno 2010 •19
Aspetti di pianificazione
Assignments planning
Allotments planning
“Assignment approach”: Viene specificato ognitrasmettitore pianificato e le sue caratteristiche.
“Allotment approach”: Vengono specificate le areedi servizio pianificate, insieme ad una serie diregole generali diimplementazione della rete
Confronto:I due approcci descrivonoin modi diversi gli stessioggetti di pianificazione, e possono essere trasformatil’uno nell’altroLa pianificazione ad assegnazione è legataprincipalmente a reti MFN; l’approccio a territorio sipresta a soluzioni SFN
MFN SFN k-SFN
Vantaggi
• Non serve sincronizzazionetemporale e dicontenuti.• Contenuti nazionalie locali• Inizio deployment immediato senzaaspettarel’assegnazione dellefrequenze DVB-H.
• Solo 1 frequenza per sviluppo nazionale• Non richiedepianificazione difrequenza• “SFN gain”: numeroridotto di TX in confronto al casoMFN
• Poche frequenze(e.g. k=3) per dispiegamentonazionale• Guadagno SFN entro la sotto-rete(numero ridotto di TX in confronto al puroMFN)• Contenuti nazionalie locali
Svantaggi
• Richiede parecchicanali/frequenze per deployment nazionale• Necessità dipianificazione dellefrequenze• Non c’è guadagnoSFN, cioè servonopiù TX di una reteSFN.
• La frequenza deveessere libera su tutto ilterritorio nazionale• Necessità disincronizzare tutti I TX sia nel tempo chenei contenuti• Solo rete nazionale• La dimensione dellarete SFN è limitatadal tempo di guardia
• Richiesto ilfrequency planning (introdotto il concettodi riuso di frequenza)•Le frequenze (e.g. k=3) devono esserelibere su tutto ilterritorio•Occorresincronizzare tutti I TX all’interno di unasotto-rete SFN neltempo e nei contenuti•Dimensione dellesotto-reti SFN limitatadagli intervalli diguardia
ConfrontoMFN vs SFN vs k-SFN
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 2024 Giugno 2010
Spectrum Regulation in EuropeITU Regional Radio Conference (RRC-04/06) to regulate digital terrestrial broadcasting systems (DVB-T, DVB-H and T-DAB): RRC-06 new frequency agreement adopted, replacing analogue broadcasting planITU Geneva 2006 frequency plan (GE-06) defines an “all-digital plan” for use, after the analogue TV services have been closed, of bands III (VHF, 174-230 MHz) and IV/V (UHF, 470-862 MHz) for T-DAB and DVB-T services over a large area (118 countries)UHF Bands IV & V analogue TV services not protected vs. interference after 17.06.2015On 24 May 2005 EC recommends 2012 as the deadline for the switch-off and expects by the end of 2010 the process to be well advanced in EU as a wholeWorld Radiocommunication Conference, Geneva, November 2007 (WRC07), focused on issues related to regulation of new spectrum uses in the EU and spectrum reallocation to open new opportunities for market growth
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Decision during WRC 2007Common spectrum sub-bands (clusters)
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 2124 Giugno 2010 21
Recent legislative evolution in ItalyLaw 6.06.2008 n. 101 - art. 8 novies
General authorization regime confirmed
Definition of a switch off schedule
AGCOM to define frequency assignment criteria and procedures, ensuring proportionality, transparency and non discrimination (can change Del. 603/07/CONS with provisional schedule for experimental planning)
MSE Decree 10.09.2008 (on G.U. n.238/2008)Final switch-off calendar (detailed timing for all national areas defined)
MSE Decree 13.11.2008 (on G.U. n.273/2008)New national frequency repartition plan (PNRF) approved
TV broadcasting service bands: VHF-III, UHF-IV, UHF-VChannels: 8 in VHF-III, 48 in UHF-IV and UHF–V (Total: 56 channels)
Italian Regulatory Framework
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 2224 Giugno 2010 22
AGCOM “Delibera” n. 181/09/CONS (7 April 2009)States critera for the complete digitization of the Italian TV terrestrial networks:
Extensive use of SFN technology (Single Frequency Network) Succesfully experimented in Sardinia (started Oct. 2008)
21 DVB-T national networks + 4 DVB-H national networks80% coverage (DVB-T)
Conversion rule for existing analog programs:enough capacity to transmit the same program both in SDTV and in HDTVat least 1 multiplex per operator8 multiplexes to fulfill this need
All operators to give back the State the analogue frequencies1 single frequency (SFN) for each network
Similar conversion rules for local broadcastersby the law, have right to access 1/3 of available spectrum resources
5 DVB-T national networks (+1 DVB-H) available as digital dividend for new entrantsCould be foreseen beauty contest mechanisms
Italian Regulatory Framework
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 2324 Giugno 2010 23
Current Italian Transition Scenario:
Digital TV platforms already overcomeanalog TV:
More than 50% of the total TV servicesconsumptionDTT is the 69% of the digital audience
Households: 22 million (Source: ISTAT, 2001)Homes: 27,3 million (Source: ISTAT, 2001)Households with at least 1 DTT decoder: more than 15,5 million (∼ 70 %)Number of DTT decoders in the homes: more than 24 million (∼ 88 %)
Statistics:
Transition Process
Percentage of monthly TV auditel by means of digital platforms (DVB-T, DVB-S, IPTV, WebTV)
•24 Giugno 2010 •24
The steps towards the Italian switch-off:
Resources assigned to Italy (Geneva ’06)2376 ALLOTMENTS1567 ASSIGNMENTS
The legacy (beginning 2008)670 BROADCASTERS (national and local)23329 TRANSMITTERS (analog + digital)
LEGACY 2008
EXISTING SITUATION FULL DIGITAL BC
2012
AREAS SCHEDULE
&
INTERNAL COORDINATION
GENEVA ’06 PLAN
BILATERAL INTERNATIONAL COORDINATION
Transition Process
TECHNICAL ASPECTS
2524 Giugno 2010Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T
Switch-overOnly few “TV channels” become digital (“Rai2” and “Rete4”)
Maintain same transmission channels (frequencies)
Reasons: a “wake up bell” for citizens to equip themselves; a trial phase for broadcasters and institutions to fine tune their processes
Switch-over started in October 2008
Switch-offAll Italian TV channels become digital
Transmission channels may change
No more analogue transmission is allowed Switch-off to be concluded within 2012
Defined 12 “technical areas” which are radio-electrically separateThey can be grouped in “macro-areas” including one or more Provinces
In each macro-area easier to plan SFN digital networks under condition of no cross-border interference
Faster transition
In some macro-areas more difficult to be separated (e.g. Pianura Padana) transition dates closer
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Transition Process
26Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 24 Giugno 2010 26
SFN Mux 1 SFN Mux 5SFN Mux 4SFN Mux 3SFN Mux 2 SFNMux 6
MFN Network 1 MFN Network 2
MUX contents:• MUX 1: Rai 1, Rai 2, Rai 3• MUX 2: Rai 4 and Rai Gulp (+ 4 Radio channels)• MUX 3: Rai Sport+• MUX 4: Rai Educational 1 /2, Rai News• MUX 5: HDTV test• MUX 6: Mobility services
The “SFN solution”
Transition ProcessThe “Sardinia experiment”
27Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 24 Giugno 2010
Transition Process
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SWITCH-OFF PLAN SCHEDULE (2011-2012)
Current all digital areas(switch‐off complete)
+ 23 million inhabitants(70% of the Italian
population all digital)
SWITCH-OVER DURATION (2009)
SWITCH-OFF ACCOMPLISHED AND ONGOING (2008-2010)
Technical areas Switch offSardinia October 2008
Valle d’Aosta September 2009
Western Piemonte (Torino and Cuneo)
October 2009
Trentino and Alto Adige October/November 2009
Lazio (no Viterbo) November 2009
Campania December 2009Eastern Piemonte, Lombardia (no Mantova), Piacenza and Parma
September/October 2010
Emilia Romagna, Veneto andFriuli Venezia Giulia(+ Mantova )
October/November 2010
Liguria November/December 2010
Technical areas Switch off
Marche 1st half 2011
Abruzzo and Molise(+ Foggia )
1st half 2011
Basilicata and Puglia(+ Cosenza and Crotone )
1st half 2011
Sicilia and Calabria 1st half 2012
Toscana and Umbria(+ Viterbo and La Spezia )
1st half 2012Technical areas Rai 2 and Rete 4Trentino and Alto Adige February-OctoberWestern Piemonte (Torino and Cuneo)
May-October
Lazio June-November
Campania October-December
Italian switch‐off plan schedule
28Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 24 Giugno 2010 28
Transition ProcessInternational interference is an issue as interference from a given station at VHF/lowUHF extends well beyond its coverage boundary
Decisions on spectrum aspects related to switch off require certain degree of international coordination to avoid harmful interference among countries
Compromises between national priorities are necessary
International coordination takes place at different levels (1997 Chester agreement):Worldwide the International Telecommunication Union (ITU);
Regional Europe – the European Conference of Postal and Telecommunications Administration (CEPT, which brings together 48 countries) and the European Commission;
National a bilateral country-by-country basis.
It is necessary to considerthe impact of new digital stations;
the impact of the conversion of an existing analogue station to a digital station;
the impact of introducing new analogue stations which could later be converted to digital
Interference between different services (broadcasting vs. mobile communications)
29Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 24 Giugno 2010 29
Bilateral international coordination with:
Vatican City
France
Monaco
Switzerland
Austria
Slovenia
Croatia
Other Adriatic Countries
Malta
South Mediterranean area Countries
Transition Process
21
21
Country A
Country B
Eint≤ Thrt
Sistemi di Radiocomunicazioni - Seminario DVB-T 3024 Giugno 2010
Diversi paesi europei hanno dimostrato interesse verso lo sviluppo di uno standard di trasmissione per la televisione digitale terrestre in grado di assicurare prestazioni superiori rispetto all’ormai consolidato DVB-T.L’opportunità di definire la nuova piattaforma si è presentata quando la diminuzione dei costi dei microcircuiti ha permesso di realizzare, anche per ricevitori domestici, tecniche di demodulazione che sfruttano a fondo le modulazioni multiportante (COFDM), e di introdurre nuove tecniche fino a ieri troppo costose da realizzare.Questa seconda generazione di tecnologie offre, rispetto alle precedenti, un “guadagno” spendibile in due modi:
aumento dell’efficienza spettrale, ovvero più bit/s/Hz; a parità di banda, più canali TV/servizia parità di canali TV, servizi a qualità più alta;
aumento dell’efficienza energetica, a parità di siti trasmittenti e della loro potenza, maggior copertura del territorio o antenne di ricezione più piccolea parità di copertura e antenne d’utente, diminuzione della potenza dei siti.
Evoluzione dello standard: DVB-T2
3124 Giugno 2010 31
Evoluzione dello standard: DVB-T2Bit-rate maggiori del DVB-T (guadagni superiori al 50%!)
Elevata flessibilità per adattarsi alle diverse modalità di ricezione (fisso, portabile, mobile)Efficienza spettrale compresa tra 0.5 e 6.6 bit/s/Hz;
C/N richiesto tra 1 e 25 dB (AWGN).
Guadagno d’efficienza spettrale del 25% con codici low‐densityparity‐check (LDPC) Guadagno di C/N tra 3 e 4 dB
Confronto delle prestazioni di capacità tra DVB-T e DVB-T2
su canale AWGN
3224 Giugno 2010 32
Primi field trial del DVB-T2 a novembre 2008 (Rai CRIT and Rai Way).Trasmissione con polarizzazione verticale sul canale UHF 29 dal sito di Torino Eremo.
Up to 4 HDTV programmes in a single RF channel
Confronto tra una tipica realizzazione italiana di rete DVB-T SFN ed una configurazione DVB-T2 equivalente
Fonte: Elettronica e Telecomunicazioni N° 2 Agosto 2009
Evoluzione dello standard: DVB-T2