dillocon i ori historia animalium - bibliotecabertolianaa.folli,penne leggère.neera,ada...

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C RONACA 34 Domenica 25 Aprile 2004 IL GIORNALE DI VICENZA ilvia a Maria Dubois Sandro Botticelli La Primavera, (Firenze, Uf)zi), particolare con le piante darancio La pianta dellarancio, disegno aquerellato, sec. XVII (Biblioteca civica Bertoliana) M ilano 8 novembre Signore, questa mia lettera è forse mia indiscre- zione, ma la prego di perdonarmela in vista della )ducia che ispira il suo nome. Intesi dire, vaga- mente, che ella sta preparando una conferenza su Alberto Sormani. È vero? Ecco quello che minteressa vivamente di sapere. Fui del Sormani amica intima e devota; lo conobbi in tutte le altezze del suo ingegno poderoso, lo conobbi pure nelle debolezze del suo orgoglio, nelle stramberie e nelle ir- requietudini di quella sua anima così diversa e così ricca di forza ideale. So come visse e come morì. Lo schianto della sua per- dita mi fece allora scrivere una specie, non so se di biogra)a o di studio o di critica, in)ne un monumento della mia amicizia che potesse indicarlo e farlo co- noscere a quelli che non ebbero la ventura di avvicinarlo. Sot- toposi lo scritto ai genitori di Lui che lo approvarono piena- mente... È uno studio indiretto; ancora il mio lavoro tutto per- sonale potrebbe trovare posto nel pubblico. Ma se lei tiene una conferenza su Alberto Sormani chi mai mi scagionerà dalla ac- cusa di plagio, di scimiotteria artistica e sentimentale? Vede con quanta franchezza le par- lo? A ciò mi spinge non solo lopinione mia sulla sua prefatta delicatezza, ma la conoscenza esatta della ammirazione che Sormani aveva per lei. Dunque: io le chiedo ingenuamente se questa conferenza è un fatto stabilito. In tal caso provederei forse diversamente per il mio studio... Mi creda obbligatissi- ma sua Neera Anna Zuccari (1846-1918), nota con lo pseudonimo oraziano di Neerastata romanziera e scrittrice, per molto tempo di- menticata e riscoperta solo da alcuni anni come una delle più valide voci femminili tra Otto e Novecento per le sue vigoro- se e spesso originali prese di posizione teoriche sul problema femminile. I critici hanno riconosciuto nelle sue opere uno stile particolarmente moderno, rapido, senza abbellimenti, coerente con listinto di confessarsi scopertamente, di rac- contare storie private di sentimenti spesso realizzati solo nella dimensione del sogno. Particolarmente apprezzate sono le sue opere autobiogra)che, soprattutto Una giovinezza del secolo XIX”, interrotta dalla morte e uscita postuma con la prefazione di Benedetto Croce, dove Neera, libera da ogni forzatura romanzesca, disegna un intreccio di destini fem- minili piegati sotto la malinconica oppressione delle strutture sociali e familiari con indubbio talento e sobria ef)cacia. Sposatasi nel 1871 con Emilio Radius, nel 1875 pubblicò il suo primo articolo con lo pseudoni- mo di Neera ed iniziò una vivace attività letteraria, collaboran- do ai maggiori giornali e riviste dellepoca: dal Giornale delle Donneal Corriere della Sera”, dal Fanfulla della Domenicaalla Nuova Antologia”. Diede alle stampe romanzi e volumi di novelle con regolarità e molto successo: ogni suo libro venne ampiamente recensito, e i più noti letterati dellepoca furono in corrispondenza con lei, da Verga a Capuana, da Marinetti a Moretti, al nostro Fogazzaro. Assai importante per levoluzio- ne del suo pensiero e del suo stile fu la frequentazione del- lambiente artistico milanese (fu amica di Segantini e di Pel- lizza da Volpedo) e il rapporto di intensa amicizia che la unì ad Alberto Sormani, critico e poeta morto giovanissimo nel 1893, fondatore della rivista L idea liberale”, che Neera seguì molto da vicino, esercitando anche una notevole in*uenza sul piano culturale. Come si legge nella lettera indirizzata ad Antonio Fogazzaro, la scrittrice intende tributare un segno di ricono- scimento allamico prematuramente scomparso, ma è colta da un dubbio perché ha sentito dire che il grande scrittore vicentino ha intenzione di tenere una conferenza su Alber- to Sormani. Non conosciamo la risposta del destinatario, ma sappiamo che Neera pubblicherà nel 1898 uno scritto inti- tolato: Un idealista. Alberto Sormani”, edito a Milano per la casa editrice Galli e Raimondi. Bibliogra)a. Lettere di Neera a Fogazzaro, Biblioteca Civica Berto- liana, CF 10. A. Folli, Penne leggère. Neera, Ada Negri, Sibilla Aleramo. Scritture femminili italiane fra Otto e Nove- cento, Milano 2000. I n un periodo storico, il Rinascimento, nel quale non era ancora forte la divisione e la specializzazione del- le attività umane e il dialogo tra artisti e scienziati era reale e tangibile, si assistette alla collaborazio- ne fruttuosa tra costoro: gli artisti idearono per i testi degli scienziati delle immagini che non erano semplice integra- zione al testo, ma permettevano la rappresentazione di tutto ciò che losservazione diretta ed empirica faceva co- gliere ma che le parole erano insuf)cienti a spiegare. La scienza, da parte sua, modi)cò la rappresentazione artisti- ca rendendola più vera e aderente al dato naturale. I libri di botanica e di zoologia si prestavano meglio di altri alla pro)cua interazione tra arte e scienza e in questi testi le illustrazioni giocarono un ruolo fondamentale. Nacquero proprio in questo periodo gli erbari di moderna concezione, contenenti la rappresentazione di piante rea- lizzate con la massima precisione di particolari, dalle radici allo stelo, dalle foglie ai )ori. Lo stesso discorso vale per i testi di zoologia e la nostra attenzione va, in particolare, alla Historia Animalium di Konrad Gesner , il più importante trattato di zoologia del Rinascimento. Konrad Gesner , nato a Zurigo nel 1516, era un medico e un erudito che coltivava interessi in molti campi, soprattutto botanica e zoologia. Fu il più importante naturalista sviz- zero del XVI secolo. La sua opera più importante, indicata universalmente come linizio della moderna zoologiaap- punto la Historia Animalium pubblicata in 5 volumi, quattro dei quali ruguardanti rispettivamente i quadrupedi vivipari, i quadrupedi ovipari, gli uccelli e i pesci videro la luce du- rante la vita di Gesner , mentre un quinto volume, dedicato ai serpenti, fu pubblicato solo nel 1587. L opera conta com- plessive 4.500 pagine, illustrate da centinaia di magni)che incisioni. Seguendo la classi)cazione aristotelica, per ogni anima- le citato dagli autori antichi e moderni, Gesner raccoglie ogni possibile conoscenza, non solo di carattere scienti)co, ma anche letterario, storico, allegorico, trattando di tut- ti gli animali conosciuti, comprese le creature mitologiche e immaginarie. L opera è organizzata secondo uno sche- ma che vorrebbe essere rigoroso: dopo lanalisi del nome dellanimale nelle diverse lingue, si passa allo studio delle regioni abitate da ciascuna specie e alla descrizione anato- mica e )siologica; seguono le naturales actiones; si tratta poi de affectibus animi”(simpatie ed antipatie); de uso extra cibum ac remedia; de alimento ex animalibus; de remedia ex animalibus”. L ottava ed ultima sezione è de)nita dallautore )lologicaed è suddivisa in cinque sot- tosezioni. Si raccoglie qui materiale letterario, come favole, proverbi, similitudini, predizioni, nozioni sui mostri. Unimpresa di pari importanza sarà portata avanti qualche decennio più tardi da Ulisse Aldovrandi che nel 1599 ini- zierà la pubblicazione di una enciclopedia monumentale di storia naturale che si protrarrà )no al 1668. Libri in avanscoperta Michela Petrizzelli (pigafetta@bibliotecabertoliana.it) E Neera chiese a Fogazzaro... di Sonia Residori (rarascripta@bibliotecabertoliana.it) Dietro il sipario Il progetto Archivi Politici Vicentini, avviato dalla Biblioteca Bertolianastato reso possibile anche grazie allimpegno dei singoli esponenti del mondo politico che hanno saputo organizzare e depositare la documentazione in loro possesso relativa alla loro attività. Tra i primi ad appoggiare il progetto, si è distinto Giuseppe Pupillo che ha già depositato presso la Biblioteca tre fondi (Partito Comunista Italiano, Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria e Partito Socialista Italiano) ed è responsabile della raccolta e organizzazione di quello della CGIL. Il fondo relativo al Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, nonostante si componga di soli due faldoni, risulta essere di notevole interesse, soprattutto per lattività svolta dal partito allinterno delle fabbriche vicentine nei o momenti critici della )ne degli anni Sessanta. momen Il PSIUP nasce, infatti, nel 1964 dalla corrente Il PSIUP di sinistra del PSI, assumendo lo stesso nome st del PSI al momento della sua rifondazione nel 1942. Il fondo ne segue la storia )no allo scioglimento nel 1972 e comprende documenti quali lo statuto del partito, documentazione preparatoria e relazioni ai congressi e convegni (quasi sempre legati a tematiche economiche), materiale della Federazione Giovanile Socialista, una raccolta della rivista Rassegna Socialistae del suo supplemento Quaderni Socialisti”, assieme ad altre riviste o ciclostili prodotti dalle sezioni locali (anche non vicentine) del partito. Limpegno del partito nelle questioni relative al lavoro è largamente rappresentato dalla presenza di volantini stampati dalle sezioni della provincia relativi alle vicende delle maggiori fabbriche del Vicentino (Marzotto, Lanerossi e Pellizzari) o prodotti dagli stessi lavoratori iscritti al partito. Proprio questo tipo di documentazione forse esempli)ca una delle opportunità fornite da questo progetto: il moltiplicarsi dei punti di vista da cui è possibile analizzare un medesimo episodio della nostra storia, cercando quindi di avvicinarsi il più possibile ad una visione obiettiva. Erika Marilena Carlan archivipolitici@bibliotecabertoliana.it Ditelo con i ori Ditelo con i ori Dillo con i )ori ... Dillo con i o con la frutta ! o con la fru D i preferenza taciti messaggi vengono af)dati al lin- guaggio dei )ori ma questo non signi)ca che la frutta sia da meno! Lo dimostra con ogni evidenza la storia dellarancia, frutto che per la ricchezza di semidive- nuto uno dei simboli di fecondità. Nellantica società vietnamita, arance venivano regalate alle giovani coppie con evidente inten- zione augurale, in Cina, probabilmente con lo stesso signi)cato, offrire questi frutti ad una giovane equivaleva a farle una propo- sta di matrimonio e nelle tradizioni popolari occidentali le spose si adornano con )ori darancio il giorno delle nozze. Tuttavia, per la sua rarità nellItalia del Quattrocento, larancio e i relati- vi frutti, erano un cadeau diplomatico molto apprezzato: gli alti dignitari dellOriente bizantino, se non gli imperatori in perso- na, lo riservavano ad amicizie di natura particolarmente gradita. Piante darancio erano lorgoglio del giardino di Lorenzo deMe- dici: proprio qui le vide Botticelli e, quali emblemi di preziosità e raf)nato erotismo, le inserì nellarchitettura vegetale della Pri- mavera. Chiara Giacomello scrivi@bibliotecabertoliana.it Historia Animalium (...quando l’artista non litigava con lo scienziato) K.Gesner, Historia Animalium, Francoforte 1602, Frontespizio K.Gesner Historia Animalium, Francoforte 1602, Il rinoceronte Lettera di Neera a Fogazzaro Ritratto di Neera, 1913 ndo Pupillo PSIUP

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Page 1: Dillocon i ori Historia Animalium - bibliotecabertolianaA.Folli,Penne leggère.Neera,Ada Negri,Sibilla Aleramo.Scritture femminiliitaliane fraOtto eNove- ... punto la Historia Animalium

CRONACA34 Domenica25 Aprile 2004

IL GIORNALEDI VICENZA

Con la collaborazionedi Silvia MSilvia Maria DuboisSilvia Maria Dubois

Sandro BotticelliLa Primavera,(Firenze, Uf)zi),particolare con

le piante d’arancio

La pianta dell’arancio,disegno aquerellato,sec. XVII(Biblioteca civica Bertoliana)

Milano 8 novembreSignore, questa mia lettera è forse mia indiscre-zione, ma la prego di perdonarmela in vista della)ducia che ispira il suo nome. Intesi dire, vaga-

mente, che ella sta preparando una conferenza su AlbertoSormani. È vero? Ecco quello che m’interessa vivamente disapere. Fui del Sormani amica intima e devota; lo conobbiin tutte le altezze del suo ingegno poderoso, lo conobbi purenelle debolezze del suo orgoglio, nelle stramberie e nelle ir-requietudini di quella sua animacosì diversa e così ricca di forzaideale. So come visse e comemorì. Lo schianto della sua per-dita mi fece allora scrivere unaspecie, non so se di biogra)a odi studio o di critica, in)ne unmonumento della mia amiciziache potesse indicarlo e farlo co-noscere a quelli che non ebberola ventura di avvicinarlo. Sot-toposi lo scritto ai genitori diLui che lo approvarono piena-mente... È uno studio indiretto;ancora il mio lavoro tutto per-sonale potrebbe trovare postonel pubblico. Ma se lei tiene unaconferenza su Alberto Sormanichi mai mi scagionerà dalla ac-cusa di plagio, di scimiotteriaartistica e sentimentale? Vedecon quanta franchezza le par-lo? A ciò mi spinge non solol’opinione mia sulla sua prefattadelicatezza, ma la conoscenzaesatta della ammirazione cheSormani aveva per lei. Dunque: io le chiedo ingenuamente sequesta conferenza è un fatto stabilito. In tal caso provedereiforse diversamente per il mio studio... Mi creda obbligatissi-ma sua Neera

Anna Zuccari (1846-1918), nota con lo pseudonimo orazianodi Neera, è stata romanziera e scrittrice, per molto tempo di-menticata e riscoperta solo da alcuni anni come una delle piùvalide voci femminili tra Otto e Novecento per le sue vigoro-se e spesso originali prese di posizione teoriche sul problemafemminile. I critici hanno riconosciuto nelle sue opere unostile particolarmente moderno, rapido, senza abbellimenti,

coerente con l’istinto di confessarsi scopertamente, di rac-contare storie private di sentimenti spesso realizzati solonella dimensione del sogno. Particolarmente apprezzate sonole sue opere autobiogra)che, soprattutto “Una giovinezza delsecolo XIX”, interrotta dalla morte e uscita postuma con laprefazione di Benedetto Croce, dove Neera, libera da ogniforzatura romanzesca, disegna un intreccio di destini fem-minili piegati sotto la malinconica oppressione delle strutturesociali e familiari con indubbio talento e sobria ef)cacia.

Sposatasi nel 1871 con EmilioRadius, nel 1875 pubblicò il suoprimo articolo con lo pseudoni-mo di Neera ed iniziò una vivaceattività letteraria, collaboran-do ai maggiori giornali e rivistedell’epoca: dal “Giornale delleDonne” al “Corriere della Sera”,dal “Fanfulla della Domenica”alla “Nuova Antologia”. Diedealle stampe romanzi e volumi dinovelle con regolarità e moltosuccesso: ogni suo libro venneampiamente recensito, e i piùnoti letterati dell’epoca furonoin corrispondenza con lei, daVerga a Capuana, da Marinettia Moretti, al nostro Fogazzaro.Assai importante per l’evoluzio-ne del suo pensiero e del suostile fu la frequentazione del-l’ambiente artistico milanese(fu amica di Segantini e di Pel-lizza da Volpedo) e il rapportodi intensa amicizia che la unì adAlberto Sormani, critico e poetamorto giovanissimo nel 1893,

fondatore della rivista “L’idea liberale”, che Neera seguìmoltoda vicino, esercitando anche una notevole in*uenza sul pianoculturale. Come si legge nella lettera indirizzata ad AntonioFogazzaro, la scrittrice intende tributare un segno di ricono-scimento all’amico prematuramente scomparso, ma è coltada un dubbio perché ha sentito dire che il grande scrittorevicentino ha intenzione di tenere una conferenza su Alber-to Sormani. Non conosciamo la risposta del destinatario, masappiamo che Neera pubblicherà nel 1898 uno scritto inti-tolato: “Un idealista. Alberto Sormani”, edito a Milano per lacasa editrice Galli e Raimondi.

Bibliogra)a.Lettere di Neera a Fogazzaro, Biblioteca Civica Berto-liana, CF 10.

A. Folli, Penne leggère. Neera, Ada Negri, SibillaAleramo. Scritture femminili italiane fra Otto e Nove-cento, Milano 2000.

In un periodo storico, il Rinascimento, nel quale nonera ancora forte la divisione e la specializzazione del-le attività umane e il dialogo tra artisti e scienziatiera reale e tangibile, si assistette alla collaborazio-

ne fruttuosa tra costoro: gli artisti idearono per i testi degliscienziati delle immagini che non erano semplice integra-zione al testo, ma permettevano la rappresentazione ditutto ciò che l’osservazione diretta ed empirica faceva co-gliere ma che le parole erano insuf)cienti a spiegare. Lascienza, da parte sua, modi)cò la rappresentazione artisti-ca rendendola più vera e aderente al dato naturale.I libri di botanica e di zoologia si prestavano meglio di altrialla pro)cua interazione tra arte e scienza e in questi testile illustrazioni giocarono un ruolo fondamentale.Nacquero proprio in questo periodo gli erbari di modernaconcezione, contenenti la rappresentazione di piante rea-lizzate con la massima precisione di particolari, dalle radiciallo stelo, dalle foglie ai )ori. Lo stesso discorso vale per itesti di zoologia e la nostra attenzione va, in particolare,

alla Historia Animalium di Konrad Gesner, il più importantetrattato di zoologia del Rinascimento.Konrad Gesner, nato a Zurigo nel 1516, era un medico e unerudito che coltivava interessi in molti campi, soprattuttobotanica e zoologia. Fu il più importante naturalista sviz-zero del XVI secolo. La sua opera più importante, indicatauniversalmente come l’inizio della moderna zoologia, è ap-punto la Historia Animalium pubblicata in 5 volumi, quattrodei quali ruguardanti rispettivamente i quadrupedi vivipari,i quadrupedi ovipari, gli uccelli e i pesci videro la luce du-rante la vita di Gesner, mentre un quinto volume, dedicatoai serpenti, fu pubblicato solo nel 1587. L’opera conta com-plessive 4.500 pagine, illustrate da centinaia di magni)cheincisioni.Seguendo la classi)cazione aristotelica, per ogni anima-le citato dagli autori antichi e moderni, Gesner raccoglieogni possibile conoscenza, non solo di carattere scienti)co,ma anche letterario, storico, allegorico, trattando di tut-ti gli animali conosciuti, comprese le creature mitologichee immaginarie. L’opera è organizzata secondo uno sche-

ma che vorrebbe essere rigoroso: dopo l’analisi del nomedell’animale nelle diverse lingue, si passa allo studio delleregioni abitate da ciascuna specie e alla descrizione anato-mica e )siologica; seguono le “naturales actiones”; si trattapoi “de affectibus animi” (simpatie ed antipatie); “de usoextra cibum ac remedia”; “de alimento ex animalibus”;“de remedia ex animalibus”. L’ottava ed ultima sezione ède)nita dall’autore “)lologica” ed è suddivisa in cinque sot-tosezioni. Si raccoglie qui materiale letterario, come favole,proverbi, similitudini, predizioni, nozioni sui mostri.Un’impresa di pari importanza sarà portata avanti qualchedecennio più tardi da Ulisse Aldovrandi che nel 1599 ini-zierà la pubblicazione di una enciclopedia monumentale distoria naturale che si protrarrà )no al 1668.

Libri in avanscopertap Michela Petrizzelli ([email protected])

ENeerachiesea Fogazzaro...di Sonia Residori ([email protected])([email protected])(Dietro il sipariop

Il progetto Archivi Politici Vicentini, avviatodalla Biblioteca Bertoliana, è stato resopossibile anche grazie all’impegno dei

singoli esponenti del mondo politico chehanno saputo organizzare e depositare ladocumentazione in loro possesso relativa

alla loro attività. Tra i primi ad appoggiare ilprogetto, si è distinto Giuseppe Pupillo che hagià depositato presso la Biblioteca tre fondi(Partito Comunista Italiano, Partito SocialistaItaliano di Unità Proletaria e Partito SocialistaItaliano) ed è responsabile della raccolta e

organizzazione di quello della CGIL.Il fondo relativo al Partito Socialista Italianodi Unità Proletaria, nonostante si compongadi soli due faldoni, risulta essere di notevoleinteresse, soprattutto per l’attività svolta dalpartito all’interno delle fabbriche vicentine neititomomenti critici della )ne degli anni Sessanta.momenIl PSIUP nasce, infatti, nel 1964 dalla correnteIl PSIUPdi sinistra del PSI, assumendo lo stesso nomeinistdel PSI al momento della sua rifondazionenel 1942. Il fondo ne segue la storia )noallo scioglimento nel 1972 e comprendedocumenti quali lo statuto del partito,

documentazione preparatoria e relazioni aicongressi e convegni (quasi sempre legatia tematiche economiche),materiale della

Federazione Giovanile Socialista, una raccoltadella rivista “Rassegna Socialista” e del suosupplemento “Quaderni Socialisti”, assieme

ad altre riviste o ciclostili prodotti dalle sezionilocali (anche non vicentine) del partito.

L’impegno del partito nelle questioni relativeal lavoro è largamente rappresentato dallapresenza di volantini stampati dalle sezionidella provincia relativi alle vicende delle

maggiori fabbriche del Vicentino (Marzotto,Lanerossi e Pellizzari) o prodotti dagli stessilavoratori iscritti al partito. Proprio questotipo di documentazione forse esempli)cauna delle opportunità fornite da questoprogetto: il moltiplicarsi dei punti di vistada cui è possibile analizzare un medesimoepisodio della nostra storia, cercando quindidi avvicinarsi il più possibile ad una visione

obiettiva.

Erika Marilena [email protected]

Ditelo con i #oriDitelo con i #ori##“Dillo con i )ori...“Dillo con io con la frutta”!o con la fru

Di preferenza taciti messaggi vengono af)dati al lin-guaggio dei )ori ma questo non signi)ca che la fruttasia da meno! Lo dimostra con ogni evidenza la storiadell’arancia, frutto che per la ricchezza di semi, è dive-

nuto uno dei simboli di fecondità. Nell’antica società vietnamita,arance venivano regalate alle giovani coppie con evidente inten-zione augurale, in Cina, probabilmente con lo stesso signi)cato,offrire questi frutti ad una giovane equivaleva a farle una propo-sta di matrimonio e nelle tradizioni popolari occidentali le sposesi adornano con )ori d’arancio il giorno delle nozze. Tuttavia,per la sua rarità nell’Italia del Quattrocento, l’arancio e i relati-vi frutti, erano un cadeau diplomatico molto apprezzato: gli altidignitari dell’Oriente bizantino, se non gli imperatori in perso-na, lo riservavano ad amicizie di natura particolarmente gradita.Piante d’arancio erano l’orgoglio del giardino di Lorenzo de’ Me-dici: proprio qui le vide Botticelli e, quali emblemi di preziositàe raf)nato erotismo, le inserì nell’architettura vegetale della Pri-

mavera.

Chiara [email protected]

Historia Animalium(...quando l’artista non litigava con lo scienziato)

K.Gesner, HistoriaAnimalium,Francoforte 1602,Frontespizio

alla Historia Animalium di Konrad Gesner, il più importante ma che vorrebbe essere rigoroso: dopo l’analisi del nome

K.GesnerHistoria Animalium,Francoforte 1602,Il rinoceronte

Sormani aveva per lei. Dunque: io le chiedo ingenuamente se

Lettera di Neeraa FogazzaroRitratto di Neera, 1913

Fondo PupilloIl Fondo PupilloPSIUP