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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Direttore: dr.ssa Marina Scotto PIANO DIPARTIMENTALE INTEGRATO DEI CONTROLLI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE 2007 - 2010 Redatto in applicazione della D.G.R. 23 maggio 2008 n. 547

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Page 1: DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE - asl2.liguria.it · 3. uniformare le attività di controllo ufficiale sulla sicurezza alimentare, mediante elaborazione di atti di indirizzo, linee guida,

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

Direttore: dr.ssa Marina Scotto

PIANO DIPARTIMENTALE

INTEGRATO DEI CONTROLLI IN

MATERIA DI

SICUREZZA ALIMENTARE

2007 - 2010

Redatto in applicazione della D.G.R. 23 maggio 2008 n. 547

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Premessa

Il Regolamento (CE) n. 178/2002 introduce e formula un preciso percorso concettuale: “per

garantire la sicurezza degli alimenti occorre considerare tutti gli aspetti della catena di

produzione alimentare come un unico processo, a partire dalla produzione primaria inclusa,

passando per la produzione di mangimi fino alla vendita o erogazione di alimenti al

consumatore compresa, in quanto ciascun elemento di essa presenta un potenziale impatto

sulla sicurezza alimentare”; la nozione di filiera alimentare, efficacemente riassunta nella

locuzione “from the farm to the fork”, evidenzia la necessità di arricchire l’azione di vigilanza

integrando e coordinando le differenti e specifiche competenze delle Strutture del Dipartimento

di Prevenzione, al fine di razionalizzare ed armonizzare, rendendole sinergiche, le attività

svolte.

In tal senso il Piano per il controllo ufficiale della filiera alimentare costituisce il documento per

la pianificazione, la programmazione e l’esecuzione dei controlli ufficiali previsti dal

Regolamento (CE) n. 882/2004 sugli operatori del settore alimentare e, specificamente per la

filiera alimentare di origine animale, dal Regolamento (CE) n. 854/2004. E’ stato elaborato

sulla base delle Linee guida per il controllo ufficiale emanate dal Dipartimento per la Sanita’

Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salute con

nota prot. DGSAN/3/6238/A del 31 maggio 2007 “ Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi

dei Regolamenti CE/882/2004 e CE/854/2004” e sulla base dei contenuti generali del

Regolamento (CE) n. 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla

normativa in materia di mangimi e alimenti.

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CARATTERISTICHE TERRITORIALI, DEMOGRAFICHE ED ECONOMICHE DEL TERRITORIO DI COMPETENZA.

La provincia di Savona, suddivisa amministrativamente in 69 Comuni, è costituita

prevalentemente da piccoli comuni, molti dei quali (40) non superano i 2000 abitanti, mentre

sono solo 8 i Comuni che contano più di 10.000 abitanti.

Unicamente il capoluogo si situa al disopra dei 50.000 abitanti, coprendo il 22% della

popolazione, mentre il 67% di essa risiede in centri urbani compresi tra i 2.000 ed i 25.000

abitanti.

La distribuzione dei centri abitati è estremamente eterogenea, con una fascia costiera

fortemente urbanizzata ed un entroterra con scarsa densità abitativa.

La realtà territoriale e demografica influenza anche la realtà economica.

Dall’analisi dei dati delle strutture produttive si osserva come l’industria alimentare e delle

bevande sia in crescita con un tasso di + 9,3% nel periodo tra il 1992 ed il 2002.

Ma il settore maggiormente rappresentato è quello del terziario, particolarmente sviluppato nei

settori del commercio (comprendente anche quello alimentare) e del turismo, che supera il

75% del valore aggiunto provinciale.

Valutando infatti per settore economico la composizione delle imprese in provincia di Savona,

ammontanti alla fine del 2006 a 28.406, si nota come il settore trainante sia rappresentato

proprio dal commercio (25,3%), seguito da alberghi e ristoranti (10,6% con variazione del +

2% 2005/2006), agricoltura (15,6%), pesca (0,2%).

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OOOOOOOO RRRRRRRR GGGGGGGG AAAAAAAA NNNNNNNN IIIIIIII GGGGGGGG RRRRRRRR AAAAAAAA MMMMMMMM MMMMMMMM AAAAAAAA

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

S.S. DIPARTIMENTALE GESTIONE DEI PIANI DI

CONTROLLO DI IGIENE ALIMENTARE

S.C. IGIENE DEGLI ALIMENTI

DI ORIGINE ANIMALE

S.C. SANITÀ ANIMALE E IGIENE DEGLI

ALLEVAMENTI

S.C. PSAL

S.C. IGIENE DEGLI ALIMENTI

E DELLA NUTRIZIONE

S.C. IGIENE E SANITÀ

PUBBLICA

- S.S. IGIENE ALIMENTARE VETERINARIA AMBITI 1-2 - S.S. IGIENE ALIMENTARE VETERINARIA AMBITI 3-4 - S.S. ISPEZIONE DEI PRODOTTI DELLA PESCA E DELLA ACQUACULTURA

- S.S. GESTIONE DELL ’ANAGRAFE ANIMALE E DEI PIANI DI PROFILASSI - S.S. GESTIONE DELLA PREVENZIONE E DEL RANDAGISMO - S.S. IGIENE DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE E FARMACOVIGILANZA

-- SS..SS.. IIGGIIEENNEE DDEEGGLLII

AALLIIMMEENNTTII EE DDEELLLLAA

NNUUTTRRIIZZIIOONNEE NNEEGGLLII AAMMBBIITTII

TTEERRRRIITTOORRIIAALLII 11--22 -- SS..SS.. IIGGIIEENNEE DDEEGGLLII

AALLIIMMEENNTTII EE DDEELLLLAA

NNUUTTRRIIZZIIOONNEE NNEEGGLLII AAMMBBIITTII

TTEERRRRIITTOORRIIAALLII 33--44

-- SS..SS..PPRROOFFIILLAASSSSII DDEELLLLEE

MMAALLAATTTTIIEE DDIIFFFFUUSSIIVVEE EE

CCOONNTTAAGGIIOOSSEE -- SS..SS.. PPRREEVVEENNZZIIOONNEE

DDEELLLLAA CCOOLLLLEETTTTIIVVIITTÀÀ IINN

AAMMBBIIEENNTTII DDII VVIITTAA -- SS..SS.. MMEEDDIICCIINNAA LLEEGGAALLEE

- S.S. GESTIONE

DELLE ATTIVITÀ

SANITARIE - S.S. GESTIONE

RISCHIO AMIANTO

IN AMBITO

OCCUPAZIONALE

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GLI STRUMENTI DEL CONTROLLO UFFICIALE

Gli strumenti di controllo ufficiale utilizzabili da parte delle Autorità Competenti sulla sicurezza

alimentare sono codificati nell’art. 2 del Reg. (CE) n. 882/2004 e hanno trovato ulteriori

elementi di chiarificazione nella nota Min. Sal. n. DGSAN/3/6238/A del 31 maggio 2007:

“Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE/882/2004 e CE/854/2004” .

In relazione agli obiettivi del controllo essi sono:

MMOONNIITTOORRAAGGGGIIOO

la realizzazione di una sequenza predefinita di osservazioni o misure

al fine di ottenere un quadro d’insieme della conformità alla

normativa in materia di mangimi e di alimenti, di salute e di

benessere degli animali.

SSOORRVVEEGGLLIIAANNZZAA

l’osservazione approfondita di una o più aziende del settore dei

mangimi e degli alimenti, di operatori del settore dei mangimi e degli

alimenti, oppure delle loro attività.

VVEERRIIFFIICCAA il controllo, mediante esame e considerazione di prove obiettive,

volto a stabilire se siano stati soddisfatti requisiti specifici.

IISSPPEEZZIIOONNEE

l’esame di qualsiasi aspetto relativo ai mangimi, agli alimenti, alla

salute e al benessere degli animali per verificare che tali aspetti

siano conformi alle prescrizioni di legge relative ai mangimi, agli

alimenti, alla salute e al benessere degli animali.

CCAAMMPPIIOONNAAMMEENNTTOO

Campionamento per l’analisi: il prelievo di un mangime o di un

alimento oppure di una qualsiasi altra sostanza (anche proveniente

dall’ambiente) necessaria alla loro produzione, trasformazione e

distribuzione o che interessa la salute degli animali, per verificare,

mediante analisi, la conformità alla normativa in materia di mangimi

e di alimenti e alle norme sulla salute degli animali.

AAUUDDIITT

esame sistematico e indipendente per accertare se determinate

attività e i risultati correlati siano conformi alle disposizioni previste,

se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano adeguate

per raggiungere determinati obiettivi.

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I N D I C I

IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE

Premessa – Articolazione Organizzativa

Sedi operative e risorse

Anagrafe degli Operatori del Settore Alimentare (OSA)

Classificazione degli stabilimenti REGISTRATI in base al rischio

Piano delle Ispezioni

Programma di Audit

Piano di campionamento

Piano di sorveglianza sulla contaminazione da radionuclidi

Piano di controllo ufficiale sulla presenza di Organismi Geneticamente Modificati

Controllo microbiologico dei parametri di sicurezza alimentare

Controllo microbiologico dei parametri di igiene del processo

Monitoraggio per la ricerca delle micotossine

Controllo del vino

Controllo dell’olio

Monitoraggio per la ricerca di ACRILAMMIDE

Controllo etichettatura SOSTANZE ALLERGENICHE

Monitoraggio per la ricerca del BENZENE

Controlli sulla produzione biologica

Monitoraggio per la presenza di GLUTINE in prodotti destinati alla dieta dei malati di celiachia

Piano di controllo ufficiale dei residui di fitosanitari in matrici vegetali

Attuazione della raccomandazione della Commissione CE del 4 febbraio 2008 (GUCE L del 9/2/2008)

Formazione del personale

Flussi informativi

Gestione delle emergenze

Allegati

Indice

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IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

IGIENE E SANITÀ PUBBLICA

Premessa

Sedi operative e risorse

Anagrafe degli Operatori del Settore Alimentare (OSA)

Classificazione degli stabilimenti RICONOSCIUTI in base al rischio

Classificazione degli stabilimenti REGISTRATI in base al rischio

Piano delle Ispezioni

Programma di Audit

Piano di campionamento negli stabilimenti Riconosciuti e Registrati

Piano di sorveglianza sulla contaminazione da radionuclidi

Piano di controllo ufficiale dei residui di fitosanitari

Piano regionale per la ricerca dei residui (PRR)

Piano di controllo ufficiale dei livelli di diossina

Piano di sorveglianza depositi di alimenti di O.A.

Piano di monitoraggio e sorveglianza

Formazione del personale

Gestione delle emergenze

Flussi informativi

Revisione del Piano

Integrazione ai sensi D.G.R. n.547 del 23.05.2008

Controllo sul commercio e sull’impiego dei PRODOTTI FITOSANITARI

Allegati n.1: VERBALE DI SOPRALLUOGO

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SANITÀ ANIMALE

GESTIONE DEI PIANI DI CONTROLLO

DI IGIENE ALIMENTARE

Descrizione e funzioni

Premessa

Compiti e funzioni dell’U.O. Sanità Animale e igiene degli Allevamenti

Articolazione organizzativa

Laboratori Ufficiali

Piani di controllo sulla Sanità Animale

Tubercolosi bovina

Brucellosi bovina e ovi caprina

Leucosi bovina enzootica

Influenza aviaria

EST (Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili)

Livello minimo dei controlli da effettuare nel contesto del sistema “Anagrafe bovina, ovina e caprina”

PNAA (Piano Nazionale Alimentazione Animale)

Piano di monitoraggio ai fini della profilassi della BSE

Controllo dei principi e degli additivi

Controllo delle sostanze indesiderabili e dei contami-nanti

Piano di monitoraggio sulla contaminazione da Salmonella sp.

Piano di monitaraggio sulla presenza di OGM

PNR (Piano Nazionale Residui)

Farmacovigilanza e Farmacosorveglianza

Sottoprodotti di origine animale

Programma di Audit

Gestione delle emergenze

Indice

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Direttore: dr.ssa Marina Scotto

S.S. DIPARTIMENTALE

GESTIONE DEI

PIANI DI CONTROLLO

DI IGIENE ALIMENTARE

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Dal 1 gennaio 2006 sono entrate in vigore sul territorio comunitario le prime norme del cosiddetto "pacchetto

igiene" costituite dai Regolamenti CE nn. 852 e 853, relativi alle disposizioni generali e specifiche in materia

di igiene dei prodotti alimentari, e dai Regolamenti CE nn. 854 e 882 riguardanti l'organizzazione dei controlli

ufficiali.

Uno degli elementi innovativi introdotti dal “pacchetto igiene” è rappresentato dall’organizzazione e dalla

esecuzione delle attività di controllo ufficiale sulla sicurezza alimentare che dovranno essere improntati a

criteri di valutazione del rischio di ciascuna delle imprese alimentari soggette a verifica.

Il D. Lgs. 193/2007 “Attuazione della direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli in materia di sicurezza

alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore” individua le aziende sanitarie tra

le Autorità competenti ai fini dell’applicazione dei Regolamenti sopra citati; la Delibera Regionale n.

547/2008, in applicazione di quanto disposto nell’art. 4 del Reg. CE 882/04 assegna al Dipartimento di

Prevenzione il compito di assicurare a livello locale il coordinamento tra le strutture che si occupano di

sicurezza alimentare.

La complessità dell’applicazione del mutato quadro normativo ed il ruolo strategico di indirizzo e

coordinamento che viene ad assumere il Dipartimento di Prevenzione, ha reso necessaria una diversa

articolazione organizzativa che si è concretizzata con l’istituzione di una struttura semplice dipartimentale

denominata ” Gestione dei Piani di Controllo di Igiene Alimentare”, alla quale afferisce anche l’Ufficio

Sanzioni Amministrative del Dipartimento.

s.s.d. GESTIONE DEI

PIANI DI CONTROLLO DI

IGIENE ALIMENTARE

Responsabile

DR. BRUNO

DE FELICE

Piazzale

Amburgo,1

17100 - Savona

℡ 019862303

� 019861265 [email protected]

La Struttura Semplice aggrega alcune funzioni trasversali alle Strutture Complesse Dipartimentali:

- “Igiene degli Alimenti e della Nutrizione”,

- “Igiene degli Alimenti di Origine Animale”

- “Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti”,

che, alla luce della recente normativa sulla sicurezza alimentare, concorrono in maniera ancora più integrata

al conseguimento degli obiettivi normativi.

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Oltre ad altri adempimenti relativi al “pacchetto igiene”, relativamente ai controlli integrati sulla sicurezza

alimentare la S.S. dip. provvede a:

1. definire con i Direttori delle UU.OO. competenti criteri omogenei per la classificazione delle imprese

alimentari in base al livello di rischio e per l’individuazione delle frequenze minime di controllo ufficiale;

2. programmare e coordinare progetti integrati di controllo ufficiale elaborati sulla base delle direttive

congiuntamente assunte dai Direttori delle UU.OO. competenti;

3. uniformare le attività di controllo ufficiale sulla sicurezza alimentare, mediante elaborazione di atti di

indirizzo, linee guida, check list documentate, modulistica omogenea;

4. organizzare e gestire l’ Ufficio Sanzioni Amministrative;

5. REDIGERE , D’INTESA CON I DIRETTORI DI U.O. INTERESSATI, IL PIANO AZIENDALE DIPARTIMENTALE INTEGRATO

DEI CONTROLLI UFFICIALI SECONDO LE MODALITÀ DEFIN ITE DALLA REGIONE.

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

S.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Direttore: dr.ssa Marina Scotto

PPIIAANNOO PPEERR IILL CCOONNTTRROOLLLLOO UUFFFFIICCIIAALLEE DDEELLLLAA FFIILLIIEERRAA AALLIIMMEENNTTAARREE

ANNO 2008

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Premessa

Il Piano per il controllo ufficiale della filiera alimentare dell’U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione costituisce il documento per la pianificazione, la programmazione e l’esecuzione dei controlli ufficiali previsti dal Regolamento (CE) n. 882/2004 sugli operatori del settore alimentare che trattano alimenti; costituisce parte integrante del “Piano Dipartimentale Integrato dei controlli sulla sicurezza alimentare” per gli anni 2007-2010 e tiene conto della realtà produttiva locale, della normativa di riferimento e delle esperienze pregresse. E’ stato elaborato sulla base delle Linee guida per il controllo ufficiale emanate dal Dipartimento per la Sanita’ Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salute con nota prot. DGSAN/3/6238/A del 31 maggio 2007 “ Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE/882/2004 e CE/854/2004” e sulla base dei contenuti generali del Regolamento (CE) n. 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e alimenti.

I – ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA

L'Unità Operativa di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione si articola in una sede direttiva e in due strutture semplici che erogano le prestazioni di competenza sui territori accorpati degli ambiti sanitari 1 (albenganese) e 2 (finalese) e degli ambiti sanitari 3 (valbormidese) e 4 (savonese)

Sede direttiva dell’Unita’ Operativa: Savona via Collodi 13 tel. 019 8405911 - fax. 019 8405918 Direttore: dr.ssa Marina Scotto Struttura semplice – Igiene Alimenti Ambiti 1 e 2 Ambito 1 (Albenganese) – tel. 0182 546256 Ambito 2 (Finalese) – tel. 019 666210 Responsabile: dr.ssa Paola Sfacteria Struttura semplice – Igiene Alimenti Ambiti 3 e 4 Ambito 3 (Valbormida) – tel. 019 5009617 Ambito 4 (Savonese) – tel. 019 8405911 Responsabile : dr.ssa Bruna Iannaccone

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II - SEDI OPERATIVE E RISORSE

SEDI OPERATIVE

Ambito 1 Ambito 2 Ambito 3 Ambito 4

Via Trieste ALBENGA

Tel. 0182 546256 Fax 0182 546216

Via Stella LOANO

Tel. 019 666210 Fax. 019 669781

Villa De Marini

CARCARE Tel. 019 5009617 Fax. 019 5009620

Via Collodi 13

SAVONA Tel. 019 8405911 Fax. 019 8405918

PERSONALE

Ambiti Territoriali Dirigenti Medici (*)Tecnici della prevenzione (*) Amministrativi

Ambito 1 1 2 1 + 1 p.t. Ambito 2 1 2 1 Ambito 3 2 4 2 Ambito 4 3 + 1 Direttore U.O. 6 + 1 p.t. 2 TOTALE 8 14 + 1 p.t. 6 + 1 p.t.

(*) il personale oltre alle attività correlate al controllo alimenti espleta anche attività relative ai controlli dell’U.O. Igiene e Sanità Pubblica. OPERATORI ADDETTI AL CONTROLLO UFFICIALE E FUNZIONI NOMINATIVO RUOLO FUNZIONI Marina SCOTTO Dirigente Medico Direttore U.O.

Paola SFACTERIA Dirigente Medico Responsabile S.S. “Igiene Alimenti Ambiti 1 e 2”

Bruna IANNACCONE Dirigente Medico Responsabile S.S. “Igiene Alimenti Ambiti 3 e 4”

Maria Carlotta FANTINO Dirigente Medico Attivita’ Ambito 4 Renato LO MONACO Dirigente Medico Attivita’ Ambito 1 Isabella MALIO Dirigente Medico Attivita’ Ambito 3 Francesco NOCETO Dirigente Medico Attivita’ Ambito 4 Mirco SCARSI Dirigente Medico Attivita’ Ambito 2

Lorenzo DE ANDREIS Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 1

Marco GIORDANO Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 1

Michela ARDUINO Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 2

Federico VOLTOLINI Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 2

Flavio BERTOLA Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 3

Walter BRIANO Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 3

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Maurizio DE MARCHI Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 3

Franco GATTI Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 3

Umberto BURATTINI Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 4

Daniela FONTANA Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 4

Fulvio GALLEANO Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 4

Monica PODESTA’ (p.t.) Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 4

Roberto RINALDI Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 4

Francesca SOBRERO Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 4

Roberto SOZZI Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento Ambito 4

Paolo GIUDICE Amministrativo Attivita’ amministrativa ambito 1 Marco MASTROIANNI Amministrativo (p.t.) Attivita’ amministrativa ambito 1 Agnese BOGETTI Amministrativo Attivita’ amministrativa ambito 2 Carla BUSCHIAZZO Amministrativo Attivita’ amministrativa ambito 3 Cristina POGGIO Amministrativo Attivita’ amministrativa ambito 3 Teresa PESCIO Amministrativo Attivita’ amministrativa ambito 4 Sandro LAI Amministrativo Attivita’ amministrativa ambito 4 Di norma ai Dirigenti Medici è affidata l’attività di verifica sugli stabilimenti notificati ai sensi dell’art. 6 Regolamento (CE) n. 852/2004 e di audit con frequenza correlata alla classificazione in base al rischio. I Tecnici della Prevenzione operano sulla base Decreto del Ministero della Sanità 17/01/1997 n. 58 quali operatori sanitari che vigilano sulla qualità degli alimenti destinati al consumo umano; ad essi sono di norma affidati i controlli ufficiali sugli OSA registrati ai sensi dell’art. 6 del Regolamento (CE) n. 852/2004; provvedono all’attività di campionamento prevista dal piano programmatico di controllo della filiera ed operano anche a supporto dell’attività ispettiva svolta dai dirigenti medici. LABORATORI UFFICIALI La struttura, per le determinazione analitiche inserite nel piano di controllo ufficiale, si avvale della collaborazione di: � Dipartimento Provinciale A.R.P.A.L - Laboratori e servizi territoriali

Via Zunini 1 – SAVONA Tel. 019 841811 fax 019 84181229 Direttore: Dott. Giovanni Battista Peverello

� Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (I.Z.S.)

– Sezione di Savona Via Martini 6 – SAVONA tel. 019 862590 fax 019 862669 Direttore: Dott. Claudio Arossa Accreditamento SINAL n. 0200

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III – ANAGRAFE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA)

L’anagrafe degli stabilimenti registrati viene dinamicamente e costantemente aggiornata mediante supporti informatici. Le attività notificate ai sensi dall’art. 6 del Reg. (CE) n. 852/2004 a partire dal 2007, inizio dell’applicazione del Regolamento, vengono registrate mediante specifico software gestionale; le attività già in esercizio a tale data sono archiviate con differenti modalità (in parte mediante specifico applicativo Access, in parte su registri cartacei). Si sta procedendo al recupero dello “Storico” con la registrazione d’ufficio sul software sopra indicato di tutte le attività esistenti.

STABILIMENTI IN ATTIVITA’ (REGISTRATI AI SENSI REG. 852/2004 E/O INSERITI IN PRECEDENTI ARCHIVI)

TIPOLOGIA NUMERO

Stabilimenti di produzione e confezionamento 159

Laboratori artigianali annessi ad esercizi di vendita al dettaglio

818

Ristorazione pubblica 3034 Ristorazione collettiva 150

Esercizi di vendita al dettaglio 1450 Esercizi di somministrazione

(senza ristorazione) 1000

Depositi ingrosso 290

Totale esercizi 6900

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IV - CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI REGISTRATI IN BASE AL RISCHIO Secondo le indicazioni riportate nella nota Min. Sal, n. DGSAN/3/6238/P del 31 maggio 2007 “Linee Guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE 854/2004 ed 882/2004” per le aziende non soggette a riconoscimento comunitario si rende necessario procedere all’individuazione di un livello di rischio base, predefinito e potenziale, su base documentale, che contrassegni le diverse tipologie di impresa e che sia riferibile essenzialmente alla natura del ciclo produttivo da esse praticato; tale individuazione consente di orientare la periodicità dei controlli previsti. In relazione alla valutazione della situazione epidemiologica locale, del rischio effettivo legato al ciclo produttivo, delle risorse disponibili le imprese alimentari soggette a semplice registrazione ai sensi dell’art. 6 Reg. (CE) n. 852/2004 vengono classificate nel modo seguente: • Imprese a RISCHIO ELEVATO:

- laboratori di produzione di alimenti particolarmente elaborati (es. gastronomie,

pasticcerie, paste fresche, gelaterie) - ristorazione pubblica e collettiva

• Imprese a RISCHIO MEDIO:

- grandi strutture di vendita (supermercati, ipermercati) - altre attività di produzione

• Imprese a RISCHIO CONTENUTO:

- negozi di vendita al dettaglio - depositi di alimenti - produzione primaria vegetale - esercizi di somministrazione diversi da quelli della ristorazione (es. bar,pub) - tutte le altre attività non comprese tra le precedenti

Criteri indirizzati a definire il numero delle imprese alimentari da sottoporre a controllo Considerato il numero degli OSA registrati, le risorse disponibili e la consapevolezza che il rischio pari a zero non è ragionevolmente raggiungibile, la definizione del numero delle imprese alimentari da sottoporre a controllo nell’arco di un anno può essere definito con l’ausilio di un modello statistico, all’uopo suggerito e predisposto dalla Regione. Con l’adozione di tale criterio, il numero dei controlli viene stabilito sulla base del numero delle imprese alimentari censite e dell’indice di prevalenza delle imprese potenzialmente non in regola accettato, così attribuito:

GRADO DI RISCHIO

ELEVATO MEDIO CONTENUTO

PREVALENZA % 0,5 1 2

RESTA INTESO CHE LA DEFINIZIONE E SUDDIVISIONE DEL NUMERO DEI CONTROLLI, PER OVVIE

RAGIONI, SONO SOGGETTE A VARIAZIONI PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE QUALI RISORSE UMANE DISPONIBILI, SISTEMI DI ALLERTA, ADEMPIMENTI CONSEGUENTI ALL’ADOZIONE DI

RACCOMANDAZIONI COMUNITARIE URGENTI, PIANI SPECIFICI PROGRAMMATI A LIVELLO CENTRALE, IN

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CONSEGUENZA DELLE QUALI SI RENDERA’ NECESSARIA, PERTANTO, LA RIVISITAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE.

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA I dati epidemiologici provinciali, derivati dalle notifiche di malattie infettive del sistema SIMI, evidenziano un’incidenza estremamente bassa di malattie infettive a trasmissione orofecale. In particolare sono stati segnalati 2 casi di tossinfezioni alimentari nell’anno 2006 (l’agente eziologico in un caso è stato individuato nella salmonella di tipo B, nel secondo caso non è stato identificato) e nessun caso nel 2007.

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V – PIANO DELLE ISPEZIONI

L’ispezione rappresenta il controllo di uno o più requisiti specifici riferiti a singoli aspetti del sistema produttivo di un OSA ai fini di stabilirne la conformità alla normativa. Le conformità o le non conformita’ accertate sono relative solo al preciso momento in cui viene eseguita l’ispezione; le verifiche intese quale controllo di requisiti strutturali e/o gestionali specifici rientrano nell’atto ispettivo. PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI UFFICIALI PER L’ANNO 2008 A livello delle imprese alimentari registrate, salvo situazioni contingibili e specifici obiettivi di controllo, l’ispezione è finalizzata a valutarne la conformita’ ai requisiti strutturali e gestionali contenuti nell’Allegato II del Regolamento (CE) n. 852/2004. Le ispezioni sono condotte e documentate secondo procedura che prevede l’utilizzo di lista di riscontro. I controlli ufficiali sono oggetto di registrazione formale sia per quanto riguarda l’esecuzione che le evidenze riscontrate; copia delle risultanze del controllo effettuato e delle evidenze raccolte viene lasciata all’OSA. REGISTRAZIONE DELLE NON CONFORMITA’ Ai sensi dell’art.54 del Reg. CE 882/04 in caso di non conformità l’autorità competente, tenuto conto della natura della non conformità e dei dati precedenti relativi all’operatore, provvede con lo strumento della “prescrizione” a far rimuovere le carenze riscontrate. La prescrizione dovrà tener conto della natura delle non conformità e della capacità dell’impresa di gestire il sistema di controllo del proprio processo produttivo. La prescrizione per la rimozione del singolo inconveniente dovrà essere soggetta ad una valutazione di opportunità in merito ai tempi di adeguamento o di rimozione delle carenze da valutare in relazione alla sicurezza per i consumatori. Qualora le prescrizioni riguardino semplici adeguamenti strutturali ai prerequisiti di base non correlati a pericoli concreti, l’addetto al controllo ufficiale può provvedervi direttamente tramite il verbale di accertamento redatto in loco; in caso contrario le prescrizioni dovranno essere ufficialmente notificate con tempestività all’interessato con provvedimento motivato firmato dal responsabile della struttura competente. PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CONTROLLI UFFICIALI Tenuto conto di quanto espresso in precedenza (verifiche documentali, esperienza pregressa, situazione epidemiologica, risorse disponibili, ciclo produttivo) e dell’indice di rischio attribuito alle diverse tipologie di attività, per l’anno 2008 si programmano i controlli di cui alla seguente tabella

TIPOLOGIA NUMERO CONTROLLI Stabilimenti di produzione

e confezionamento 35

Laboratori artigianali annessi ad esercizi di vendita al dettaglio

135

Ristorazione pubblica 190 Ristorazione collettiva 20 Esercizi di vendita al

dettaglio 150

Esercizi di somministrazione (senza

ristorazione) 130

Depositi ingrosso 10

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Totale controlli 670

VII – PROGRAMMA DI AUDIT

Gli audit, condotti secondo le modalita’ previste dai Regolamenti (CE) n. 854/2004 e n. 882/2004, sono orientati secondo due tipologie: AUDIT DI BUONE PRASSI IGIENICHE (Programmi PreRequisito – PRP) : verificano il costante rispetto delle procedure degli operatori del settore alimentare previste dai Regolamenti (CE) 852 e 853/2004 e sono orientati a verificare almeno: � concezione e manutenzione dei locali e delle attrezzature � igiene preoperativa, operativa e postoperativa � requisiti delle materie prime e dei prodotti finiti � igiene del personale � formazione in materia di igiene e sicurezza alimentare � lotta contro i parassiti � qualita’ delle acque � gestione dei rifiuti e dei sottoprodotti � controllo delle temperature AUDIT SULLE PROCEDURE BASATE SUI PRINCIPI DEL SISTEMA HACCP: verificano che gli operatori del settore alimentare applichino in permanenza e correttamente le procedure previste dall’art. 5 del Regolamento (CE) n. 852/2004 e che dette procedure garantiscano nella misura più appropriata possibile che i prodotti : � siano conformi ai criteri microbiologici e chimici stabiliti dalla normativa comunitaria � non presentino pericoli fisici quali corpi estranei L’audit, condotto secondo le linee guida della norma UNI EN ISO 19011, rappresenta lo strumento di controllo ufficiale più complesso ed articolato; il tempo e le risorse necessarie per preparare, condurre e rendicontare le attività di audit risultano certamente superiori a quelle utilizzate per lo svolgimento di una verifica e di un’ispezione. Possono condurre attività di audit: - dirigenti medici, tecnici della prevenzione che hanno frequentato con esito favorevole

almeno uno dei corsi di formazione effettuati dalla regione nel 2007/08 - dirigenti medici, tecnici della prevenzione che abbiano partecipato come osservatori ad

almeno 3 audit in campo Viene usata la modulistica utilizzata nei corsi di formazione. In relazione a tanto i piani di audit per l’anno 2008 dovranno essere giocoforza settoriali e mirati a raccogliere le evidenze ritenute più significative in rapporto alla tipologie dell’attività esercitata e alle dimensioni dell’impresa auditata. Per l’anno 2008 si prevede l’esecuzione di due audit settoriali relativi agli obiettivi riportati nella sottostante tabella presso stabilimenti di produzione. Le attività sono affidate ad un Gruppo di Audit coordinato dai 2 dirigenti medici che hanno partecipato negli anni 2007/08 ai Corsi Regionali specifici, ai quali sono attribuiti la funzione di responsabile del gruppo e il compito di definire e condurre il piano di audit.

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PROGRAMMA DI AUDIT ANNO 2008 – RISORSE, OBIETTIVI ED ESTENSIONE

COMMITTENTE Dr.ssa Marina Scotto

OBIETTIVI ED ESTENSIONE DEL

PROGRAMMA

� adeguatezza delle procedure di rintracciabilita’ e di ritiro e richiamo dal mercato - artt. 18 e 19 Reg. (CE) n. 178/2202

� gestione dei punti critici di controllo (CCP) – art. 5 Reg. (CE) n. 852/2004

� corretta prassi igienica (PRP) RESPONSABILI DEL GRUPPO DI

AUDIT (RGA) Dr. Renato Lo Monaco e Dr. Francesco Noceto

OSSERVATORI IN FORMAZIONE n.2 dirigenti medici / n.2 tecnici della prevenzione

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VIII – PIANO DI CAMPIONAMENTO

La progressiva implementazione di procedure basate sui principi dell’HACCP e la recente regolamentazione comunitaria introdotta dal 1° gennaio 2006 con i Regolamenti 178/2002/CE, 852/2004/CE, 853/2004/CE e 854/2004/CE hanno di fatto trasferito al titolare dell’industria alimentare l’onere e la responsabilità di garantire la sicurezza degli alimenti prodotti. D’altra parte le indicazioni contenute nell’Allegato I del Regolamento CE/2073/2005 (di seguito indicato “Regolamento”) sono indirizzate prevalentemente agli operatori del settore alimentare e sono per gli stessi vincolanti in ogni loro parte (modalità di campionamento, metodica analitica, limiti di accettabilità). Ne consegue quindi che la programmazione dei controlli ufficiali deve essere ispirata da una sempre maggiore prevalenza delle verifiche ispettive e di audit rispetto alle attività di campionamento dei prodotti, che assumono ormai il solo significato di un ulteriore ausilio nel valutare le capacità gestionali degli OSA nel garantire la sicurezza dei prodotti trattati. In relazione a ciò l’attività ispettiva dovrà valutare anche la conformità dei piani di campionamento adottati in autocontrollo dagli stabilimenti (accreditamento dei laboratori di supporto, numero di unità campionarie da processare, metodiche analitiche, limiti di accettabilità, azioni successive in caso di non conformità ai criteri di sicurezza e di processo). Tuttavia, ai sensi dell’articolo 1 del Regolamento, l’Autorità Competente nel verificare il rispetto delle norme e dei criteri previsti dal Regolamento stesso, conformemente al Regolamento CE/882/2004, può procedere a campionamenti ufficiali, anche attraverso il prelievo di matrici e la valutazione di parametri diversi da quelli elencati nell’Allegato I al Regolamento. Sulla scorta di quanto sopra, è stato redatto un Piano di campionamento finalizzato alla valutazione della conformità microbiologica e chimica degli alimenti . Relativamente ai campionamenti per la qualità microbiologica per ogni matrice alimentare sono stati definiti i criteri microbiologici di sicurezza e di processo da ricercare, secondo quanto stabilito dal Regolamento. Il piano di campionamento comprende anche le seguenti attività finalizzate che costituiscono debito istituzionale:

1. sorveglianza sulla contaminazione da radionuclidi 2. controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati 3. controllo microbiologico dei parametri di sicurezza alimentare e di processo 4. ricerca micotossine 5. controlli nel vino 6. controlli nell’olio 7. monitoraggio per la ricerca dell’acrilammide 8. controllo dell’etichettatura delle sostanze allergeniche 9. monitoraggio per la ricerca di benzene in bevande analcoliche 10. controllo della produzione biologica 11. controllo dei prodotti destinati ai celiaci 12. controllo ufficiale dei residui di fitosanitari

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IX – PIANO DI SORVEGLIANZA DELLA CONTAMINAZIONE DA RADIONUCLIDI

Normativa di riferimento

- Il Reg (CE) N. 616/2000 del Consiglio del 20 marzo 2000 che modifica il Regolamento (CEE) n. 737/90 del Consiglio relativo alle importazioni di prodotti agricoli originari dei paesi terzi a seguito dell’ incidente verificatosi nella centrale nucleare di Chernobyl

- La Raccomandazione della Commissione dell’8 giugno 2000 relativa all’applicazione dell’art. 36 del Trattato Euratom concernente i livelli di radioattività nell’ ambiente allo scopo di valutare l’esposizione dell’ intera popolazione

- La Raccomandazione della Commissione del 20 febbraio 2003 sulla protezione e l’informazione del pubblico per quanto riguarda l’esposizione risultante dalla continua contaminazione radioattiva da cesio di taluni prodotti di raccolta spontanei a seguito dell’ incidente verificatosi nella centrale nucleare di Chernobyl (selvaggina - bacche selvatiche - funghi selvatici -pesci carnivori di lago);

- Il D.P.R. n. 132 del 14 luglio 1995 - Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e provincie autonome sui criteri uniformi per l’ elaborazione dei programmi di controllo ufficiale degli alimenti e bevande.

-

MODALITA’ DI CAMPIONAMENTO

� Ogni campione, prelevato in unica aliquota del peso di circa 1 Kg., dovrà essere accompagnato da verbale di prelevamento con indicati tipo ed origine della matrice campionata, eventuali indicazioni rilevabili dall’etichettatura e/o bollatura sanitaria, chiaro riferimento alle motivazioni del campionamento ed al Laboratorio di destinazione (Centro di Riferimento Regionale per il controllo della radioattività (C.R.R.) presso l’ARPAL di Genova);

TABELLA DI RIPARTIZIONE DEI CAMPIONI

MATRICE N. TOTALE CAMPIONI

Pane 8

Pasta 6

Olio oliva e semi 3 Frutta fresca, secca e ortaggi (2 camp. Frutti di bosco)

16

Caffè, tè, surrogati 2 Vino 1

Cereali 4 Acqua potabile 1 Pasto medio completo 1

Funghi 2

TOTALE 44

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X – PIANO DI CONTROLLO UFFICIALE SULLA PRESENZA DI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI

Normativa di riferimento Nota Min. Salute prot. DGVA – IV/86971P/I 4668 del 28/02/2006, ribadita con nota DGSAN Uff. IV prot. I4CC.8.11/1 del 08/02/08. Su indicazione del Centro di referenza Nazionale per la ricerca OGM viene ricercato anche l’organismo geneticamente modificato non autorizzato LL RICE 601 nel riso e/o prodotti a base di riso in commercio (Decisione della Commissione del 5/9/2006) I controlli verranno effettuati nei punti più significativi della filiera agroalimentare quali le industrie agroalimentari, con riguardo alle materie prime utilizzate, e la grande distribuzione. Le ispezioni devono essere di tipo documentale sulle procedure dell’autocontrollo e le procedure per la rintracciabilità ai sensi dell’art. 18 del reg. 178/03. Per i criteri di campionamento si richiamano il D.M. 23.12.2000 e 20.04.1978 e la Racc. CE n.787 del 04.10.2004. Rimane fermo l’obbligo della modulistica da utilizzare per i prelievi e per i report semestrali (31/7/2008 – 31/01/2009) (ALLEGATI 1 E 2)

TABELLA DI RIPARTIZIONE DEI CAMPIONI

riso Mais e derivati

Soia e derivati

Alimenti prima

infanzia

Prodotti da forno

contenenti mais e/o

soia

TOTALI

1

1 1 1 1 5

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XI - CONTROLLO MICROBIOLOGICO DEI PARAMETRI DI SICUREZZA ALIMENTARE

I controlli devono essere effettuati in alimenti immessi sul mercato, siano essi di produzione nazionale, comunitaria o importati. Per la matrice, i microrganismi e/o loro tossine o metaboliti, il piano di campionamento, i limiti, i metodi di analisi e la fase a cui si applica il criterio si fa riferimento al Reg. CE 2073/2005 ed alle linee guida relative alla sua applicazione. E’ possibile anche campionare matrici e/o determinazioni non previste dal Reg. 2073/05 (p. es. prelievo di un alimento sospetto di aver causato tossinfezione alimentare) Per tutti i pericoli biologici non elencati nell’allegato I del Regolamento e/o non associati a quella determinata tipologia di prodotto e/o per matrici alimentari non contemplate dal Regolamento (CE) 2073/2005, nessuna contestazione può essere sollevata ai prodotti oggetto di scambio o importati, a meno di dimostrare la sussistenza di una condizione di rischio grave ed immediato (per esempio il riscontro di enterotossine stafilococciche o di tossine da B.cereus), sempre tenuto conto delle condizioni d'uso normali dell'alimento da parte del consumatore e/o delle informazioni sul modo di evitare specifici effetti nocivi per la salute, messe a disposizione del consumatore, comprese quelle riportate sull'etichetta. Questo secondo quanto previsto dall’art 14 del Regolamento (CE) 178/2002 e riferendosi anche alla Legge 283/62 art. 5, lettera c e d. Modalita’ di campionamento: 4/5 aliquote oppure 1 aliquota per prodotti deperibili. Per le unità campionarie si rimanda a quanto previsto dal Reg. CE 2073/2005 e dal punto 3, comma 9, della D.G.R. n. 573 del 16 aprile 2007 e alle relative Linee guida. Si fa inoltre riferimento all’accordo ASL-U.O. IAN e Dipartimento ARPAL di Savona di cui al verbale di riunione del 14/04/08.

TABELLA DI RIPARTIZIONE DEI CAMPIONI

MATRICI List. Mon. Salm. spp Ent. Bact. sakazaki

N° campioni

Alimenti pronti al consumo per lattanti e

alim pronti ai fini medici speciali

x 1

Alim. Pronti per il consumo terreno

fav.alla crescita di LM (pH >4,4 o aw>0,92 e al. Pronti con ph >0,5, e aw>0,95)

x 1

Alim pronti al consumo che non

costituiscono terreno fav. a LM

x 2

Alim. In polvere per lattanti e alim dietetici

in polvere ai fini medici speciali.

Destinati a bambini età < 6 mesi

x x 1

Alim. Pronti per il consumo contenenti

uova crude x 1

Semi germogliati pronti al consumo x 1

Frutta e ortaggi di IV gamma x 2

Succhi di frutta e ortaggi non pastorizzati

x 1

TOTALE 10

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XII - CONTROLLO MICROBIOLOGICO DEI PARAMETRI DI IGIENE DI PROCESSO

Spetta in via ordinaria all’OSA; eventuali controlli da parte degli organi di controllo potranno essere effettuati nell’ambito delle ispezioni alle aziende alimentari o degli audit programmati. I criteri di igiene di processo non si applicano agli alimenti immessi sul mercato. Il superamento dei valori indicativo di contaminazione dà luogo a prescrizione di misure correttive.

XIII - MONITORAGGIO PER LA RICERCA DELLE MICOTOSSINE

Normativa di riferimento Reg. CE 1881/2006 Modalita’ di campionamento: Normativa di riferimento: Reg. CE 401/2006 Tipologia di campionamento: 4/5 aliquote

Determinazione analitica Matrice N° campioni

Aflatossina M1 Alimenti prima infanzia a base

di latte 2

Ocratossina Zearalenone Aflatossina B

Cereali e derivati 2

Aflatossina B e G Alimenti prima infanzia

(pastine) 2

Frutta in guscio Frutta secca

2

Patulina Puree e confetture frutta 2 Totale 10

XIV – CONTROLLI DEL VINO

I controlli, preferibilmente su prodotti di produzione locale, verranno così effettuati: Modalita’ di campionamento: 4/5 aliquote Matrici da campionare: vino bianco da tavola imbottigliato Determinazioni analitiche: anidride solforosa e alcool metilico Laboratorio di riferimento: ARPAL N° campioni: 3

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XV - CONTROLLI NELL’OLIO

I controlli nell’olio riguardano diversi tipi di olio nei quali andranno ricercati parametri diversi. Olio di oliva vergine/extravergine: ricerca acidità libera, N° di perossidi, indici UV, composizione degli steroli e degli acidi grassi Olio di sansa di oliva: ricerca di IPA e benzopirene Olio di frittura: ricerca di composti polari Tabella di ripartizione campioni MATRICI N° campioni Olio di frittura 1 Olio di oliva vergine/extravergine 3 Olio di sansa di oliva 3 TOTALE 7

XVI - MONITORAGGIO PER LA RICERCA DI ACRILAMMIDE

Il riferimento normativo è la Raccomandazione Commissione n. 331 del 3 maggio 2007 (G.U.CE L 123 del 12.05.2005) Determinazioni analitiche : ricerca acrilammide Laboratorio di riferimento:ARPAL MATRICE N° CAMPIONI Patatine fritte chips pronte per il consumo 1 TOTALE 1

XVII - CONTROLLO ETICHETTATURA SOSTANZE ALLERGENICHE

Verranno intensificati l’attività di vigilanza ed i controlli in relazione all’etichettatura delle sostanze allergeniche; tale aspetto deve essere inserito nel piano di autocontrollo degli stabilimenti interessati. A tal proposito si richiama la nota del Ministero della salute Dir. Gen. Sicurezza degli alimenti nel merito della missione FVO 2007/7193.

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XVIII - MONITORAGGIO PER LA RICERCA DI BENZENE

Il riferimento è costituito dalla nota del Ministero della Salute prot. n. DGSAN-6 12587-P I.4 c.c.8.7/4 del 06/05/2008. Sono da privilegiare i campionamenti agli stabilimenti di imbottigliamento o in fase di commercializzazione. Tipologia campionamento: 4/5 aliquote

MATRICE N° CAMPIONI Bevande analcoliche 1

TOTALE 1

XIX - CONTROLLI SULLA PRODUZIONE BIOLOGICA

I controlli dei prodotti di agricoltura biologica sono mirati alla ricerca di residui di prodotti fitosanitari. Nell’ambito di questo settore vengono effettuate due tipologie di controllo:

alla produzione: il numero e la tipologia dei controlli vengono definiti annualmente con l’Ispettorato Provinciale Agricoltura nell’ambito del piano di controllo congiunto alla commercializzazione: n. 5 campioni di vegetali o prodotti derivati per la ricerca fitosanitari (nel verbale dovranno essere riportati gli elementi identificativi comprensivi del codice dell’organismo di controllo che ha certificato il metodo biologico)

XX – MONITORAGGIO PER LA VERIFICA DI PRESENZA DI GLUTINE IN PRODOTTI DESTINATI ALLE DIETA DEI MALATI DI CELIACHIA

La malattia celiaca o celiachia è un’intolleranza permanente al glutine ed è riconosciuta come malattia sociale. Con la Legge 4/7/2005 n. 123 “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia” si sono previsti fondi indirizzati a favorire il normale inserimento nella vita sociale dei soggetti affetti da celiachia. Il monitoraggio ha la finalità di verificare se in prodotti destinati ad un’alimentazione particolare senza glutine non sia superata la soglia prevista con nota Ministero della Salute prot. 600.12/AG32/2861 del 2 Ottobre 2003, pari a 20 ppm. I controlli saranno effettuati sia alla commercializzazione che nei luoghi di produzione di alimenti destinati ai celiaci. Laboratorio di riferimento: ARPAL N° campioni: 8 I risultati del monitoraggio verranno trasmessi con la scheda di rilevamento di cui all’allegato 3

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XXI - PIANO DI CONTROLLO UFFICIALE DEI RESIDUI DI FITOSANITARI IN MATRICI VEGETALI

Modalità' di campionamento

1. Considerate le conseguenze di ordine sanzionatorio in caso di riscontro di positività analitica i campioni vanno prelevati nel pieno rispetto delle procedure dettagliate nel Decreto del Ministero della Salute del 23 luglio 2003 ;

2. Le partite da campionare devono essere omogenee per tipologia, origine, numero di lotto o data di produzione;

3. Quando possibile il campione finale deve essere preparato con un numero di campioni elementari, prelevati da più punti della partita, statisticamente significativi;

4. Nel corso della preparazione del campione devono essere adottate tutte le precauzioni necessarie per evitare ogni possibile forma di contaminazione crociata;

5. Il campione finale va suddiviso in cinque aliquote anche nel caso di prelievo nei luoghi di produzione

Riscontro di positivita’

L'eventuale riscontro di positività analitica comporta l'attivazione delle procedure sanzionatorie di cui all'art. 5, lettera h) della legge n. 283/1962.

TABELLA DI RIPARTIZIONE DEI CAMPIONI Campioni di alimenti di origine vegetale prodotti al di fuori dell’ambito regionale Prelevare peferibilmente presso mercati, depositi all’ingrosso, ipermercati e supermercati.

Matrice n.

campioni

Ortaggi 4

Frutta 4

TOTALE 8

Campioni di alimenti di origine animale prodotti in ambito regionale Prelevare preferibilmente presso centri di raccolta aziendali o cooperative

Matrice n.

campioni

Cereali 1

ortaggi 6 frutta 2

Olii vergini di oliva 1

TOTALE 10

Modalità di campionamento: sono quelle previste dal D.M. 21/12/1980 e s.m.i. Laboratorio di riferimento: ARPAL

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XXII - ATTUAZIONE DELLA RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE CE DEL 4 FEBBRAIO 2008 (GUCE L 36 DEL 9.2.2008)

Al fine di introdurre un sistema che consenta di calcolare l’esposizione effettiva agli antiparassitari attraverso la dieta è adottato annualmente un programma comunitario di controllo ufficiale che mediante l’effettuazione di controlli su un numero di otto diversi prodotti ogni anno, consente nell’arco di tre anni – quale è il ciclo medio dell’uso degli antiparassitari - di controllarne l’uso sui principali componenti della dieta, che sono composti da circa 20-30 prodotti alimentari. La Raccomandazione 4 febbraio 2008 prevede campionamenti con la ricerca degli antiparassitari di cui all’allegato 1 della Raccomandazione stessa (esercizio specifico)

Matrici N° campioni

Carote 1 Cetrioli 1

Arance o mandarini 1 Pere 1

Spinaci (freschi o congelati) 1 TOTALE 5

Sia il numero dei componenti di ciascun campione che le modalità di campionamento devono essere conformi a quanto indicato nel Decreto del Ministro della Salute 23 luglio 2003, recepimento della Direttiva 2002/63/CE della Commissione Europea, pubblicato sulla G.U. n. 221 del 23.9.2003.

Le analisi di laboratorio saranno effettuate dall’A.R.P.A.L., che fornirà, in relazione alle analisi da effettuare, indicazioni sulle modalità di campionamento.

I risultati dei campioni prelevati da agricoltura biologica e degli alimenti destinati alla prima infanzia saranno comunicati separatamente dagli altri risultati, su schede diverse.

I risultati devono essere trasmessi entro il 31 gennaio 2009 con le modalità già previste per il controllo ufficiale, nel formato indicato dalla raccomandazione stessa e corredati delle informazioni richieste, che devono comprendere, a cura delle competenti strutture:

- il numero e il tipo di infrazioni; - i provvedimenti adottati Per la presentazione dei risultati dei controlli di che trattasi dovranno essere compilati gli schemi del modello comunitario, aggiornato per gli antiparassitari da analizzare ( Tabella B, reperibile sul sito internet del Ministero della Salute, seguendo il percorso www.ministerosalute.it>alimenti e sanità animale>sicurezza alimentare>approfondimenti>controllo ufficiale alimenti>programma coordinato comunitario per il controllo ufficiale>residui di antiparassitari>modulistica allegata)

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XXIII - FORMAZIONE DEL PERSONALE Nell’anno 2007 tutto il personale dell’U.O. addetto ai controlli ufficiali e’ stato formato su argomenti inerenti la normativa del “pacchetto igiene” ed ha ricevuto una formazione specifica sulle tecniche di esecuzione del controllo ufficiale. In particolare : � tutti i dirigenti medici ed i tecnici della prevenzione dell’U.O. hanno partecipato al corso di

aggiornamento aziendale “L’U.O. IGIENE ALIMENTI E LA SICUREZZA ALIMENTARE”, strutturato con docenti interni ed incentrato sulla disamina dell’intera normativa del pacchetto igiene ( 28 ore);

� tutti i dirigenti medici ed i tecnici della prevenzione hanno partecipato al corso regionale

monotematico “IL CAMPIONAMENTO UFFICIALE” ( 14 ore); � 1 dirigente medico è stato formato ed addestrato sulle tecniche di audit mediante

partecipazione al Corso Regionale “ L’AUDIT COME STRUMENTO DI VERIFICA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE” , strutturato in una parte teorica ed in una parte pratica di esecuzione guidata di audit in campo.

Per l’anno 2008 il programma di formazione specifica ha previsto la partecipazione di ulteriori 2 dirigenti medici al corso regionale “QUALITA’, AUDIT E SISTEMI DI GESTIONE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE: AGGIORNAMENTO DEGLI ADDETTI AL SISTEMA REGIONALE DI CONTROLLO UFFICIALE DELLA FILIERA ALIMENTARE”.

PROGETTO FORMATIVO RESIDENZIALE 2008:

FITOSANITARI: GENERALITÀ-NORMATIVA-CONTROLLI

MOTIVAZIONE L’impiego dei prodotti fitosanitari utilizzati nelle colture del territorio savonese può avere ricadute igienico-sanitarie anche molto rilevanti nei confronti degli utilizzatori, dell’ambiente, delle acque, degli alimenti e della popolazione in generale. La normativa vigente prevede azioni di vigilanza e controllo in merito a cura delle UU.OO. ISP-IAN e PSAL, per i diversi aspetti di competenza. OBIETTIVI Acquisire conoscenze e competenze: sui prodotti fitosanitari sulle normative CONTENUTI • Generalità sui fitosanitari e relazioni con ambiente e salute • Aspetti normativi generali • Vigilanza e controllo • Simulazione di atti ispettivi ed esercitazioni in campo DESTINATARI Il PFA è rivolto complessivamente a 51 unità di personale, appartenente al profilo di Medico, Biologo,Chimico e Tecnico della Prevenzione degli ambienti di vita e di lavoro afferenti alle UU.OO. Igiene e Sanità Pubblica- Igiene degli Alimenti e della Nutrizione - PSAL del Dipartimento di Prevenzione di questa Azienda.

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METODO Serie di relazioni, confronto/dibattito, presentazione di problemi/casi clinici, lavori a piccoli gruppi, role-playing, esecuzione diretta di tutti i partecipanti di attività pratiche al fine di stimolare i processi di apprendimento. SUSSIDI DIDATTICI Personal Computer e videoproiettore Lavagna a fogli mobili DURATA Il PFA, che rientra nei programmi di aggiornamento obbligatorio, avrà la durata di 40 ore, di cui 28 ore per la parte teorica in un’unica edizione e 12 ore per la parte pratica ripetute per due edizioni rispetto al totale dei destinatari. La frequenza è obbligatoria il 90% delle ore (36 ore). SEDE, DATA,ORARIO - Parte Teorica 21-28/04 e 05/05/08 Polo formativo ASL 2 Savonese c/o Campus Universitario Via Magliotto –Palazzina Branca- Aule B 1-B 9 12-19-26/05 e 09/06/08 Aula Didattica Centro Regionale di Sperimentazione ed Assistenza Agricola Camera di Commercio di Savona- Regione Rollo 98 Albenga Dalle ore 14.00 alle ore 18.00 - Parte pratica 1° edizione 13-15 maggio 08 2° edizione 20-22 maggio 08 Varie strutture Centro Regionale di Sperimentazione ed Assistenza Agricola Camera di Commercio di Savona- Regione Rollo 98 Albenga Dalle ore 13.00 alle ore 19.00.

PROGRAMMA 1° giornata I sessione: Concetti generali sui fitofarmaci 14.00-15.00 Generalità dei prodotti fitosanitari, relazione, Minuto 15.00-15.30 Generalità dei prodotti fitosanitari, presentazione di problemi/casi, Minuto 15.30-16.00 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito, Minuto 16.00-16.15 Pausa

II sessione: La tossicità dei fitofarmaci 16.15-17.00 Cenni di tossicologia, relazione, Dagnino 17.00-17.45 Cenni di tossicologia, presentazione di problemi/casi, Dagnino 17.45-18.15 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito, Dagnino

2° giornata: I sessione Concetti generali di ecotossicologia 14.00-15.00 Generalità sull’ecotossicologia, relazione, Del Monte/Vallarino 15.00-15.30 Generalità sull’ecotossicologia, presentazione di problemi/casi, Del Monte/Vallarino 15.30-16.00 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito, Del Monte/Vallarino 16.00-16.15 Pausa

II sessione: Ambiente e fitofarmaci 16.15-17.00 La tutela ambientale, relazione, Del Monte/Vallarino 17.00-17.45 La tutela ambientale, presentazione di problemi/casi, Del Monte/Vallarino 17.45-18.15 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito, Del Monte/Vallarono

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3° giornata I sessione La normativa 14.00-15.30 Normativa sui fitosanitari, relazione, Rebagliati 15.30-16.00 Normativa sui fitosanitari, confronto/dibattito, Rebagliati 16.00-16.15 Pausa

II sessione Le schede di sicurezza 16.15-17.00 Etichettatura e schede di sicurezza, relazione, Rebagliati 17.00-17.15 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito , Rebagliati 17.15-18.15 Etichettatura e schede di sicurezza, esecuzione diretta da parte dei partecipanti Rebagliati

4° giornata I sessione: Criteri di vendita e acquisto 14.00-14.45 La vendita e l’acquisto dei fitosanitari, relazione, Rebagliati 14.45-15.30 Normativa specifica, relazione, Rebagliati 15.30-16.00 La vendita e l’acquisto dei fitosanitari, presentazione di problemi/casi, Rebagliati 16.00-16.15 Discussione sui temi trattati ,Confronti/dibattito Rebagliati 16.15-16.30 Pausa

II sessione: Criteri di vendita e acquisto: simulazione 16.30-17.45 Simulazione di un esercizio di vendita, role playing Rebagliati 17.45-18.15 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito , Rebagliati 5° giornata I sessione: Parte pratica 13.00-16.00 Esercitazione di sopralluogo ispettivo presso un esercizio di vendita, role-playing, Minuto

16.00-16.15 Pausa 16.15-19.00 Esercitazione di sopralluogo ispettivo presso un esercizio di vendita, role-playing Minuto 6° giornata I sessione: Parte pratica: 13.00-16.00 Esercitazione di sopralluogo ispettivo presso colture agricole, role-playing, Minuto

16.00-16.15 Pausa 16.15-19.00 Esercitazione di sopralluogo ispettivo presso colture agricole, role-playing, Minuto 7° giornata I sessione: Impiego corretto dei prodotti fitosanitari 14.00-14.45 Lo stoccaggio, relazione, Minuto 14.45-15.15 Lo stoccaggio, presentazione di problemi/casi, Minuto 15.15-16.00 L’utilizzo, relazione Minuto 16.00-16.30 L’utilizzo, presentazione di problemi/casi, Minuto 16.30.16.45 Pausa

II sessione: Impiego corretto dei prodotti fitosanitari , II parte 16.45-17.00 Lo smaltimento, relazione, Minuto 17.00-17.30 Lo smaltimento, presentazione di problemi/casi, Minuto 17.30-18.15 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito, Minuto

8° giornata I sessione: Il Dipartimento di Prevenzione: competenze ed interventi nell’utilizzo dei fitosanitari 14.00-14.45 Le competenze e gli interventi del Dipartimento di prevenzione, relazione, Pisano/Mazzarella 14.45-15.15 Le competenze e gli interventi del Dipartimento di prevenzione, presentazione di problemi/casi, Pisano/Mazzarella 15.15-16.00 La vigilanza sugli esercizi di vendita e sugli utilizzatori, relazione, Pisano/Mazzarella

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16.00-16.30 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito, Pisano/Mazzarella 16.30.16.45 Pausa

II sessione: Le emergenze da fitosanitari 16.45-17.00 Le emergenze, relazione, Pisano/Mazzarella 17.00-18.00 Simulazione di incidente da fitosanitari, role playing, Pisano/Mazzarella 18.00-18.15 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito, Pisano/Mazzarella

9° giornata I sessione: Il Dipartimento di Prevenzione: competenze ed interventi nel controllo ambientale 14.00-14.45 Le competenze e gli interventi del Dipartimento di prevenzione, relazione, Minuto 14.45-15.15 Le competenze e gli interventi del Dipartimento di prevenzione, presentazione di problemi/casi, Minuto 15.15-15.45 I campionamenti formulati, relazione, Minuto 15.45-16.30 Il campionamento degli alimenti, relazione, Minuto 16.30.16.45 Pausa

II sessione Il Dipartimento di Prevenzione: competenze ed interventi nel controllo ambientale II parte 16.45-17.15 Il campionamento delle acque potabili, relazione, Minuto 17.15-18.15 Discussione sui temi trattati, confronto/dibattito, Minuto III sessione Valutazione finale 18.15-18.30 Verifica dell’apprendimento mediante somministrazione di questionario a risposte multiple e scheda di gradimento

DOCENTI ORE - Dott. Giovanni.Minuto, Dottore in Agraria Direttore CeRSAA 20 - Dott. Marco Rebagliati, Dottore in Agraria, Regione Liguria 8 - Dott Marco Dagnino Responsabile Medicina del Lavoro ASL 2 Savonese 2 - Dott.ssa Mara Del Monte, Dirigente Chimico ARPAL Savona 4 - Dott.ssa Bianca Vallarino, Dirigente Chimico ARPAL Savona 4 - Dott.ssa Viviana Pisano, Dirigente Biologo U.O. IAN ASL 1 Imperiese 4 - Dott Salvatore Mazzarella , Direttore U.O. PSAL ASL 1 Imperiese 4

ESAME FINALE E ATTESTATO La verifica dell’apprendimento verrà effettuata mediante somministrazione di questionario a risposta multipla L’attestato finale verrà rilasciato solo a coloro che non avranno superato il monte ore di assenze previsto (4 ore), superato l’esame finale e compilato la scheda di gradimento. RESPONSABILE SCIENTIFICO Dott. Valter Dini, Direttore U.O. Igiene Alimenti di Origine Animale ASL 2 Savonese PREVISIONE COSTI Docenza esterna omnicomprensiva (48 ore x 70 € ora)…………………………………..€ 3.360,00= Docenza interna (2 ore x 25,82 fuori orario di servizio)…………………………………€ 51.54= Accreditamento ECM…………………………………………………………………….€ 600.00= Attestati,materiale didattico,segreteria ………………………………………………….€ 488.46=

________________

Totale € 4.500,00= Il Direttore

Dipartimento di Prevenzione (Dott.ssa Marina Scotto)

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XXIV – FLUSSI INFORMATIVI Fatto salvo quanto previsto da specifiche disposizioni nazionali o comunitarie l’U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione trasmetterà al Settore Veterinaria regionale: - entro il 31 luglio e 31 gennaio, previa eventuale verifica con i Laboratori ARPA e I.Z.S. interessati, relazione semestrale dei controlli effettuati al 30 giugno e al 31 dicembre di ogni anno utilizzando il registro attività ispettiva strutture registrate (allegato 4 c) il registro non conformità strutture registrate (allegato 4 d ) -entro il 31 luglio e 31 gennaio le schede relative ai controlli effettuati sulla presenza di organismi geneticamente modificati (allegati 1 e 2) - entro il 31 gennaio i dati relativi ai controlli sui residui di prodotti fitosanitari e i dati relativi all’attuazione della Raccomandazione Comunitaria

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XXV – GESTIONE DELLE EMERGENZE

LA REGIONE LIGURIA CON DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL 20/04/06 N. 385 HA RECEPITO SIA L’ACCORDO DEL 28/7/2005 - REP. 2334 CHE L’INTESA DEL 15/12/2005 - REP.

2395 TRA MINISTERO DELLA SALUTE, REGIONI E PROVINCE AUTONOME, IN MATERIA DI RINTRACCIABILITÀ DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI E DI GESTIONE OPERATIVA SISTEMA DI ALLERTA PER GLI ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANO DEFINENDO “LINEE GUIDA” INTESE A GARANTIRE

UNIFORMITA’ APPLICATIVA DEL REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 . LA DELIBERAZIONE RENDE VINCOLANTI PER L’U.O. IGIENE ALIMENTI GLI ADEMPIMENTI RELATIVI

ALL’ATTIVAZIONE DELLO STATO DI ALLERTA PER GLI ALIMENTI PERICOLOSI PER LA SALUTE PUBBLICA E GLI INTERVENTI DI SORVEGLIANZA RELATIVI ALLE PROCEDURE DI RITIRO DAL MERCATO DEI PRODOTTI

OGGETTO DI ALLERTA ALTROVE ATTIVATI . L’U.O.IGIENE ALIMENTI DA ANNI GARANTISCE LA GESTIONE DELLE EMERGENZE NEL CAMPO DELLA

SICUREZZA ALIMENTARE 24 ORE SU 24 MEDIANTE ARTICOLAZIONE DEL NORMALE ORARIO DI SERVIZIO E MEDIANTE TURNI SETTIMANALI DI PRONTA DISPONIBILITA’ CONTINUATIVA, NOTTURNA E FESTIVA,

DEI DIRIGENTI MEDICI E DEI TECNICI DELLA PREVENZIONE . IL “SERVIZIO DI GUARDIA IGIENICA” VIENE ATTIVATO ATTRAVERSO LA CENTRALE OPERATIVA DEL “SERVIZIO 118” E L’ARTICOLAZIONE DEI TURNI VIENE PERIODICAMENTE COMUNICATA ALLA

DIREZIONE SANITARIA DELL’ASL2 SAVONESE, ALLA REGIONE LIGURIA- SETTORE VETERINARIA, ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO LA PRETURA CIRCONDARIALE DI SAVONA.

ARTICOLAZIONE DEL SERVIZIO DI GUARDIA IGIENICA E PROTEZIONE CIVILE

Ambiti territoriali Personale inserito nei turni

settimanali Funzioni

Ambiti 1, 2, 3 e 4 Medico coordinatore Coordinamento e gestione delle situazioni complesse

4 Dirigenti medici (1 per ambito) Gestione diretta degli

interventi attivati Ambiti 1,2,3,4 4 Tecnici della Prevenzione

(1 per ambito) Gestione a supporto degli

interventi attivati L’attuale articolazione delle emergenze in campo della sicurezza alimentare potra’ essere ridefinita alla luce dei contenuti dell’Intesa Stato-Regioni del 24 gennaio 2008 (Rep. Atti n. 6/CSR) “Piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi” e mediante procedure condivise con le UU.OO. del Dipartimento di Prevenzione di “Igiene degli Alimenti di origine animale” e di “Sanita’ Animale, Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche”.

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Allegato 1: XI - OGM REGIONE LIGURIA

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE

VERBALE DI PRELEVAMENTO n°_________________ L'anno duemila_____ addì______del mese di______________alle ore__________, il sottoscritto _____________________________ si è presentato presso: � mezzo di trasporto di ingresso o primo deposito di materie prime importate � rivendita - intermediario � stabilimento di produzione � magazzino di materie prime � altra sede di prelievo (specificare__________________________) � mezzo di trasporto sito in _________________________ via _____________________________________n° _____ CAP _______ città _________ e, dopo essersi qualificato e dopo aver fatto conoscere lo scopo della visita, ha proceduto al prelievo di un campione di ______________________________________________________ Con le modalità atte a garantirne la rappresentatività e l’assenza di contaminazioni, utilizzando attrezzature e contenitori puliti, asciutti e di materiale inerte sono stati prelevati a caso da n______ punti/sacchi n_____ campioni elementari del peso/volume di ___________kg/lt. Dall’unione dei campioni elementari è stato formato il campione globale del peso/volume di ___________kg/lt. dal quale, dopo opportuna miscelazione è stato ottenuto un campione omogeneo ridotto del peso/volume di ________kg/lt, ottenendo un campione finale (campione di laboratorio) in n_______aliquote, suggellate con sigillo di ufficio e munite di cartellino, ognuna delle quali del peso/volume di ____________ g/ml (non inferiore a 500g/500ml). Con le modalità atte a garantirne la rappresentatività e l’assenza di contaminazioni, utilizzando attrezzature e contenitori puliti, asciutti e di materiale inerte sono stati prelevati a caso da n______ punti/sacchi n_____ campioni elementari del peso/volume di ___________kg/lt. Dall’unione dei campioni elementari è stato formato il campione globale del peso/volume di ___________kg/lt. dal quale, dopo opportuna miscelazione è stato ottenuto un campione omogeneo ridotto del peso/volume di ________kg/lt, ottenendo un campione finale (campione di laboratorio) in n_______aliquote, suggellate con sigillo di ufficio e munite di cartellino, ognuna delle quali del peso/volume di ____________ g/ml (non inferiore a 500g/500ml). Dichiarazioni del proprietario o detentore: ___________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________________ N° ________________aliquote (indicare dettaglio aliquote) unitamente a n°______copie del presente verbale vengono inviate al __________________________________ in data ___________ Conservazione del campione____________________________________ N°_______copia/e del presente verbale con n°_______aliquota/e viene/vengono consegnate al Sig __________________________ La partita/lotto relativa al campione prelevato � viene/ �non viene posta in sequestro fino all'esito dell'esame. Fatto, letto e sottoscritto. FIRMA DEL PROPRIETARIO / DETENTORE IL VERBALIZZANTE

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Allegato 2: XI - OGM Allegato 3

Sezione 3 – Dati relativi al campione

Tipo di matrice prelevata: � amido di mais; � bevanda; � biscotti; � biscotti wafer; � budino alla soia; � cereali; � cioccolato; � condimento; � crackers; � creme dolci; �creme salate; � farina di mais; � farina di soia; � farina mista; � fiocchi di cereali; � germe di mais; � granella di mais; � granella di soia; � insalate; � integratori dietetici solidi e snack dolci; � integratori dietetici in polvere; � integratori dietetici liquidi; � latte in polvere; � latte liquido; � mais dolce; � passati; � pane; � pasta; � preparati di carne; � preparato gastronomico alla soia; � prodotto dolciario da forno; � prodotto salato da forno; � snack salati; � yogurt; � altro (____________________________________________________) .

Provenienza del prodotto: � nazionale � comunitaria � extracomunitaria Prelievo avvenuto nel circuito: � convenzionale, � biologico

Il campione è stato prelevato da: confezione � integra � - non integra �; �sfuso; �altro ___________________ Nome commerciale_____________________________ , lotto/partita n______________________ - quantità kg/lt_____ - confezioni n. __________ Ditta produttrice____________________________________________________________ Sede____________________ Stabilimento di produzione ___________________________ Data di produzione ____/____/________ - Data di scadenza____/____/________

Si allega il cartellino o la sua fotocopia o il documento commerciale

Sezione 1 – Dati relativi all’ente prelevatore R E G I O N E L I G U R I A

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE UFFICIO DI __________________

Sezione 2 – Dati relativi al detentore della merce Ragione sociale o Ditta ________________________________________________________ Responsabile ________________________________________________________________nato a _____________________________________ il ______________________________ Residente a ____________________ in via/piazza___________________________ n° ____ Qualifica __________________________ Presente all’ispezione: Sig. _____________________________________________________nato a _____________________________________ il ______________________________ Residente a ___________________ in via/piazza___________________________ n° _____ Qualifica__________________________

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Allegato 3: XX - GLUTINE

REGIONE LIGURIA

U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE

SCHEDA DI RILEVAMENTO AL PIANO DI VIGILANZA SU PRODOTTI DESTINATI AD

UN’ALIMENTAZIONE PARTICOLARE SENZA GLUTINE REGIONE LIGURIA

Denominazione di vendita Produttore (1 )

Matrice del prodotto (2)

Indicare se indica la dicitura “non contiene glutine”

Risultato analisi Favorevole / Sfavorevole (3)

Eventuali provvedimenti adottati

1. Indicare la denominazione di vendita e il Produttore 2. Indicare la matrice , esempio biscotto,paste,ecc. 3. Specificare con Si o No se l’etichettatura contiene le indicazioni previste dalla nota

Min. della Salute del 2 Ottobre 2003

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Allegato 4 REGIONE LIGURIA

REGISTRO ANNUALE DELLE ATTIVITA' ISPETTIVE / AUDIT

U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE

REG. CE 852/2004 ATTIVITA’ PERIODO ____________________

TIPOLOGIA DI STABILIMENTO

N. STABILIMENTI

N.ISPEZIONI N.AUDIT SUGLI

OSA

LIVELLO DI RISCHIO FISSATO?

SI/NO

RISCHIO ELEVATO (IMPIANTI DI

PRODUZIONE ALIMENTI E RISTORAZIONE

PUBBLICA/COLLETTIVA)

RISCHIO MEDIO (GRANDI STRUTTURE DI

VENDITA, ALTRI ESERCIZI DI

SOMMINISTRAZIONE)

RISCHIO BASSO ( ALTRE IMPRESE,

INCLUSE IMPRESE DI PRODUZIONE PRIMARIA

VEGETALE)

TOTALE

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Allegato 5 REGIONE LIGURIA

REGISTRO ANNUALE NON CONFORMITA’ NEGLI IMPIANTI REGISTRATI ANNO ___________

U.O……………………………………………

Tipologia di stabilimento

Condizioni strutturali

attrezzature

Gestione Prerequisiti

Piano haccp

Gestione Sottoprodotti

SRM

Igiene Lavorazioni personale

tracciabilità Condizioni

Pulizia sanific

Mat. Prime Semil.

Prod. finiti Impianti produzione

alimenti e ristorazione

pubblica/ collettiva (rischio elevato)

Grandi strutture di vendita,vendita prodotti o.a. altri

esercizi somministrazione (rischio contenuto)

Altre imprese incluse produz.prim.vegetale

(rischio basso)

TOTALI

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REGIONE LIGURIA

U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA

NUTRIZIONE

Allegato 6

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I N D I C E

Premessa – Articolazione Organizzativa

Sedi operative e risorse

Anagrafe degli Operatori del Settore Alimentare (OSA) Classificazione degli stabilimenti REGISTRATI

in base al rischio

Piano delle Ispezioni Programma di Audit

Piano di campionamento Piano di sorveglianza sulla contaminazione da radionuclidi

Piano di controllo ufficiale sulla presenza di Organismi Geneticamente Modificati

Controllo microbiologico dei

parametri di sicurezza alimentare Controllo microbiologico dei

parametri di igiene del processo

Monitoraggio per la ricerca delle micotossine

Controllo del vino

Controllo dell’olio

Monitoraggio per la ricerca di ACRILAMMIDE

Controllo etichettatura SOSTANZE ALLERGENICHE

Monitoraggio per la ricerca del BENZENE

Controlli sulla produzione biologica Monitoraggio per la presenza di GLUTINE in prodotti destinati alla dieta

dei malati di celiachia

Piano di controllo ufficiale dei residui di fitosanitari in matrici vegetali Attuazione della raccomandazione della Commissione CE del 4

febbraio 2008 (GUCE L del 9/2/2008)

Formazione del personale

Flussi informativi Gestione delle emergenze

Allegati Indice

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

S.C. IGIENE E SANITÀ PUBBLICA

Direttore: dr.ssa Maria Paola Briata

PPIIAANNOO PPEERR IILL CCOONNTTRROOLLLLOO UUFFFFIICCIIAALLEE

SSUULL CCOOMMMMEERRCCIIOO EE SSUULLLL’’IIMMPPIIEEGGOO DDEEII

FFIITTOOFFAARRMMAACCII

ANNO 2008

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Controllo sul commercio e sull’impiego dei prodotti fitosanitari.

Il controllo in sede di commercio dei prodotti fitosanitari è finalizzato a conoscere e a ridurre i rischi sanitari derivanti dalla detenzione e dalla vendita dei prodotti fitosanitari; a verificare il contenuto delle sostanze attive; a verificare la presenza, nel circuito commerciale, di prodotti non autorizzati o revocati.

L’Unità operativa di Igiene e Sanità pubblica attua dal 2000 controlli periodici sui depositi e sugli esercizi di vendita di tali prodotti verificando:

• L’autorizzazione al commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari

• L’abilitazione degli addetti alla vendita dei prodotti fitosanitari • L’idoneità dei locali • Le modalità di conservazione e/o di trasporto dei prodotti fitosanitari • L’integrità degli imballaggi • La conformità dell’etichettatura • La presenza di prodotti fitosanitari revocati dal Ministero della Sanità • La presenza di formulati commerciali aventi presunta azione fitosanitaria

ma non autorizzati • La corretta tenuta dei documenti di vendita

La frequenza minima delle ispezioni dei locali di deposito e degli esercizi di vendita è in media di almeno un sopralluogo ispettivo all’anno, maggiore frequenza può essere richiesta in esercizi che presentino situazioni di carenza igienico sanitaria o inadempienza e che quindi richiedono il controllo di verifica del superamento delle carenze riscontrate. Il personale impegnato in tale attività e rappresentato da cinque tecnici della prevenzione suddivisi nei quattro Ambiti territoriali e da un Dirigente biologo che coordina l’attività. Qualora vi siano aperture di nuovi esercizi, all’atto del sopralluogo autorizzativo si provvede ad una verifica come avviene in corso di vigilanza. Gli esercizi di vendita presenti sul territorio della provincia sono 31. Nel corso del 2007 sono stati effettuati, sul territorio della provincia, 66 ispezioni sugli esercizi di vendita , nel corso dei quali è stato effettuato il controllo degli imballaggi e delle etichettature, non riscontrando infrazioni. Il controllo sull’impiego si pone come obiettivo la conoscenza e la riduzione dei rischi derivanti dalla detenzione e dall’utilizzo dei prodotti stessi.

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Il controllo è attuato mediante la verifica del possesso , da parte degli utilizzatori, del patentino, ove richiesto; dal controllo e dalla verifica ,presso le aziende, dei locali di deposito dei prodotti fitosanitari. Riguardo al controllo dell’utilizzo, la maggiore attività è svolta nell’Ambito 1 Albenganese, dove vengono effettuati numerosi trattamenti in serra ed in campo aperto. Personale di vigilanza è poi impiegato nel controllo dell’impiego sperimentale di nuovi prodotti da parte di ditte autorizzate. Riguardo al controllo ufficiale per la verifica del contenuto e delle proprietà dei prodotti fitosanitari, disposto dal Ministero della Salute, negli anni 2005 e 2006 sono stati effettuati campionamenti, nel territorio dell’ASL 2 di Metamidofos, secondo le indicazioni dettate da ARPAL con proprio documento del 21/2/2005. Tale campionamento è stato poi sospeso per disposizioni di ARPAL regionale. Per la redazione del verbale di sopralluogo, i tecnici della prevenzione utilizzano un apposita modulistica, elaborata nel 2000 e tuttora utilizzata, che si riporta in allegato. Corsi di formazione, che consistono in una informazione sul corretto impiego dei prodotti fitosanitari, vengono effettuati, per il rilascio dell’apposito patentino per la vendita e per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, da parte di personale laureato non medico del Dipartimento di prevenzione, che partecipa anche all’effettuazione degli esami per l’abilitazione.

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

U.O. IGIENE E SANITÀ PUBBLICA

Verbale di sopralluogo

IIll//ii ssoottttoossccrriittttoo//ii iissppeettttoorree//ii ddii iiggiieennee::

…………....………………………………………………………………………………..

Ha/hanno effettuato sopralluogo in data: ………………………………………….

Presso l’esercizio di vendita/azienda: ………………………………………………..

Sito in: …………………………………….nel Comune di …………………………………

Sono stati effettuati i seguenti controlli:

Controllo in sede di commercio 1 Autorizzazione al commercio e alla vendita di prodotti fitosanitari 2 Abilitazione degli addetti alla vendita dei prodotti fitosanitari 3 Idoneità dei locali 4 Modalità di conservazione e/o di trasporto dei prodotti fitosanitari 5 Integrità degli imballaggi 6 Conformità dell’etichettatura 7 Presenza di prodotti fitosanitari revocati dal Ministero della Sanità 8 Presenza di formulati commerciali aventi presunta azione fitosanitaria ma non

autorizzati

9 Corretta tenuta dei documenti di vendita. Secondo le informazioni dei rivenditori i fitofarmaci più venduti sono i seguenti:

Allegato 1

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Controllo sull’impiego 1 CONTROLLO SU GLI UTILIZZATORI MEDIANTE VERIFICA DEL POSSESSO DEL PATENTINO,

OVE RICHIESTO 2 CONTROLLO SULLE AZIENDE MEDIANTE LA VERIFICA DEI LOCALI DI DEPOSITO DEI

PRODOTTI FITOSANITARI 3 Prelievi di campioni delle derrate immagazzinate

____ ____ ____ ____ ____ ____ ____ ____ ____ ____

Non sono state riscontrate infrazioni Sono state riscontrate le seguenti infrazioni:

LO/GLI ISPETTORE/I DI IGIENE

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

S.C. Igiene degli Alimenti di Origine Animale Direttore: dr. Valter Dini

PIANO PER IL CONTROLLO UFFICIALE DELLA FILIERA ALIMENTARE

DI ORIGINE ANIMALE

ANNO 2008

COSTITIUISCE PARTE SPECIFICA DEL PIANO DIPARTIMENTALE INTERGRATO 2007-2010 E AGGIORNAMENTO AI SENSI DELLA D.G.R. 23 MAGGIO 2008, N. 547 DEL DOCUMENTO FORMALIZZATO CON NOTA

N. 36309 DEL 31 MARZO 2008

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Premessa

Il Piano per il controllo ufficiale della filiera alimentare di origine animale costituisce il documento per la pianificazione, la programmazione e l’esecuzione dei controlli ufficiali previsti dal Regolamento (CE) n. 854/2004 e dal Regolamento (CE) n. 882/2004 sugli operatori del settore alimentare che trattano alimenti di origine animale. E’ stato elaborato sulla base delle Linee guida per il controllo ufficiale emanate dal Dipartimento per la Sanita’ Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti del Ministero della Salute con nota prot. DGSAN/3/6238/A del 31 maggio 2007 “ Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE/882/2004 e CE/854/2004” e sulla base dei contenuti generali del Regolamento (CE) n. 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e alimenti. Il piano e’ relativo alle esclusive competenze della U.O. “Igiene degli Alimenti di Origine Animale”, costituisce parte integrante del “Piano Dipartimentale Integrato dei controlli sulla sicurezza alimentare” per gli anni 2008-2010 e tiene conto della realtà produttiva locale, della normativa di riferimento e delle esperienze pregresse. Non comprende i seguenti adempimenti propri delle funzioni dell’ Unita’ Operativa :

• controllo sanitario dei suini macellati uso famiglia • formazione ad operatori del settore alimentare • pareri preventivi • controlli UVAC/PIF • controllo sanitario per paesi terzi richiesti da privati • altre accertamenti richiesti da privati • emergenze

Normativa di riferimento o Regolamento (CE) n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della

legislazione alimentare….omissis…e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare o Regolamento (CE) n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari o Regolamento (CE) n. 853/2004 norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di

origine animale o Regolamento (CE) n. 854/2004 in materia di organizzazione dei controlli ufficiali sui

prodotti di origine animale destinati al consumo umano o Regolamento (CE) n. 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità

alla normativa in materia di mangimi e alimenti o Regolamento (CE) n. 2073/2005 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari o Regolamento (CE) n. 2074/2005 relativo alle modalità attuative dei controlli o Regolamento (CE) n. 2076/2005 relativo ad alcune disposizioni transitorie o Linee guida ai fini della rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi per fini di sanità

pubblica o D.Lvo 5 aprile 2006 n. 190 (GU del 23/05/2006) “Disciplina sanzionatoria per violazioni al

reg.178/2002 che stabilisce principi e requisiti generali della legislazione alimentare”. o D.L.vo 6 novembre 2007 n. 193 “attuazione della Direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli

in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore”

o Linee guida relative all’applicazione del regolamento CE della Commissione Europea n. 2073 del 15 Novembre 2005 che stabilisce i criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari

o Linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta

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o Nota Min. Sal, n. DGSAN/3/6238/P del 31 maggio 2007 “Linee Guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE 854/2004 ed 882/2004”

o Piano Nazionale Residui (PNR) 2008 o Indicazioni regionali Il Piano e’ articolato in : I. ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA

II. SEDI OPERATIVE E RISORSE

III. ANAGRAFE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA)

IV. CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI RICONOSCIUTI IN BASE AL RISCHIO

V. CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI REGISTRATI I IN BASE AL RISCHIO

VI. PIANO DELLE ISPEZIONI

VII. PROGRAMMA DI AUDIT

VIII. PIANO DI CAMPIONAMENTO NEGLI STABILIMENTI RICONOSCIUTI E REGISTRATI

IX. PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA CONTAMINAZIONE DA RADIONUCLIDI

X. PIANO DI CONTROLLO UFFICIALE DEI RESIDUI DI FITOSANITARI

XI. PIANO REGIONALE PER LA RICERCA DEI RESIDUI (PRR)

XII. PIANO DI CONTROLLO UFFICIALE DEI LIVELLI DI DIOSSINA

XIII. PIANO DI SORVEGLIANZA DEPOSITI DI ALIMENTI DI O.A.

XIV. PIANI MIRATI DI MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA

XV. FORMAZIONE DEL PERSONALE

XVI. GESTIONE DELLE EMERGENZE

XVII. FLUSSI INFORMATIVI

XVIII. REVISIONE DEL PIANO

XIX. INTEGRAZIONE AI SENSI D.G.R. N. 547 DEL 23.05.2008

NOTA: ALCUNE TABELLE CONTENGONO CELLE CONTRASSEGNATE CON *; TALE INDICAZIONE

RAPPRESENTA LA NECESSITÀ DI CONFERIRE CRITERI DI RISERVATEZZA AD ALCUNI DATI: SIA A

TUTELA DELLA DITTA CUI GLI STESSI SONO RIFERITI, SIA PER RAGIONI DI STRATEGIA

ISPETTIVA DELLA S.C. CHE HA REDATTO IL PIANO.

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I – ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA

L'Unità Operativa di Igiene degli Alimenti di origine animale si articola in una sede direttiva e in tre strutture semplici:

Sede direttiva dell’Unita’ Operativa: Savona piazzale Amburgo n. 1 tel. 019 862 303 - fax. 019 861 265 Direttore: dr. Valter Dini Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 1 e 2 Ambito 1 (Albenganese) – tel. 0182 540735 Ambito 2 (Finalese) – tel. 019 675861 Responsabile: dr. Giuseppe Durante Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 3 e 4 Ambito 3 (Valbormida) – tel. 019 862303 Ambito 4 (Savonese) – tel. 019 862303 Responsabile : dr.ssa Silvana Ganduglia Struttura semplice – Ispezione dei Prodotti della Pesca e dell’Acquacoltura Tel. 019 2303973 Responsabile : dr. Gualtiero Fazio

Le Strutture semplici di “Igiene Alimentare Veterinaria” erogano le prestazioni di competenza sui territori accorpati degli ambiti sanitari 1 (albenganese) e 2 (finalese) e degli ambiti sanitari 3 (valbormidese) e 4 (savonese), la struttura semplice “Ispezione dei Prodotti della pesca e dell’acquacoltura” eroga le prestazioni sanitarie di controllo dei prodotti ittici presso il Mercato Ittico di Savona e coordina le attivita’ di sorveglianza sul settore erogate sull’intero territorio della Provincia di Savona.

II - SEDI OPERATIVE E RISORSE

SEDI OPERATIVE Ambito 1 Ambito 2 Ambito 3 Ambito 4 Via Zara 16/1 ALBENGA Tel. 0182 540735 Fax 0182 542751

Via della Pineta 22 FINALE LIGURE Tel. 019 675861 Fax. 019 666124

Via del Collegio 18 CARCARE Tel. 019 5009520 Fax. 019 5009526

Piazzale Amburgo 1 SAVONA Tel. 019 862303 Fax. 019 861265

PERSONALE Ambiti Territoriali Dirigenti Veterinari Tecnici della

prevenzione Amministrativi

Ambito 1 2 2 1 Ambito 2 2 0 0 Ambito 3 0 1 0 Ambito 4 4 + 1(*) 1 2 TOTALE 8 + 1(*) 4 3

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(*) dirigente veterinario responsabile di struttura dipartimentale impiegato a tempo parziale per attivita’ ispettiva negli impianti di macellazione OPERATORI ADDETTI AL CONTROLLO UFFICIALE E FUNZIONI NOMINATIVO RUOLO FUNZIONI Valter DINI Dirigente Veterinario Direttore U.O. Gualtiero FAZIO Dirigente Veterinario Responsabile S.S. “Ispezione dei

prodotti della pesca e dell’acquacoltura” Giuseppe DURANTE Dirigente Veterinario Responsabile S.S. “Igiene Alimentare

Veterinaria Ambiti 1 e 2” Silvana GANDUGLIA Dirigente Veterinario Responsabile S.S. “Igiene Alimentare

Veterinaria Ambiti 3 e 4” Valentino BOGLIOLO Dirigente Veterinario Attivita’ Ispettiva Ambiti 1 e 2 Vincenzo DE ROSA Dirigente Veterinario Attivita’ Ispettiva Ambiti 3 e 4 Armando GALANTI Dirigente Veterinario Attivita’ Ispettiva Ambiti 1 e 2 Roberto REBAUDO Dirigente Veterinario Attivita’ Ispettiva Ambiti 1 e 2 Bruno DE FELICE (*) Dirigente Veterinario Attivita’ ispettiva esclusiva in macelli

Ambiti 3 e 4 Fabio FRANCHELLI Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento

Ambiti 3 e 4 Iole GUERRA Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento

Ambiti 1 e 2 Marco MAZZUCCHELLI Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento

Ambiti 1 e 2 Gianfranco MARIANO Tecnico Prevenzione Attivita’ ispettiva e di campionamento

Ambiti 3 e 4 Patrizia PARODI Amministrativo Attivita’ amministrativa Nadia DALLA ZUANA Amministrativo Attivita’ amministrativa Ugo MAZZARELLA Amministrativo Attivita’ amministrativa (*) dirigente veterinario responsabile di struttura dipartimentale impiegato a tempo parziale per attivita’ ispettiva negli impianti di macellazione Di norma ai Dirigenti Veterinari è affidata l’attività di controllo ufficiale sugli OSA riconosciuti ai sensi del Regolamento (CE) n. 853/2004 con frequenza ispettiva e di audit correlata alla classificazione in base rischio e sulla base dei contenuti del Regolamento (CE) n. 854/2004. I Tecnici della Prevenzione operano sulla base Decreto del Ministero della Sanità 17/01/1997 n. 58 quali operatori sanitari che vigilano sulla qualità degli alimenti destinati al consumo; ad essi sono di norma affidati i controlli ufficiali sulle OSA registrati ai sensi dell’art. 6 del Regolamento (CE) n. 852/2004 che trattano prodotti di origine animale.; provvedono alla attività di campionamento prevista dal piano programmatico di controllo della filiera e a supporto della attività ispettiva svolta dai dirigenti veterinari.

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LABORATORI UFFICIALI La struttura, per le determinazione analitiche inserite nel piano di controllo ufficiale, si avvale della collaborazione di: � Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (I.Z.S.)

– Sezione di Savona Via Martini 6 – SAVONA tel. 019 862590 fax 019 862669 Direttore: Dott. Claudio Arossa Accreditamento SINAL n. 0200 � Dipartimento Provinciale A.R.P.A.L - Laboratori e servizi territoriali (*)

Via Zunini 1 – SAVONA Tel. 019 841811 fax 019 84181229 Direttore: Dot. Giovanni Peverello (*) le strutture laboratoristiche della rete ARPAL sono utilizzate esclusivamente per il monitoraggio della contaminazione da radionuclidi, per il controllo ufficiale dei livelli di diossina negli alimenti e per il controllo microbiologico degli alimenti di origine animale in situazioni contingibili ed urgenti, quando non risultano fruibili le strutture laboratoristiche dell’ I.Z.S.

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III – ANAGRAFE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA)

L’anagrafe degli stabilimenti riconosciuti e di quelli registrati viene dinamicamente e costantemente aggiornata mediante supporti informatici. In particolare per gli stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) n. 853/2004 uno specifico elenco viene costantemente aggiornato su applicativo Word con le variazioni intervenute: sospensioni, revoche, nuovi impianti, introduzioni di nuove tipologie di attivita’ soggette a riconoscimento. Per quanto riguarda invece le attivita’ non soggette agli obblighi di riconoscimento, oltre alla registrazione prevista dall’art. 6 del Reg. (CE) n. 852/2004 mediante specifico software gestionale in uso alla S.S. Dipartimentale “Gestione dei piani di controllo della filiera alimentare”, quelle attinenti alle funzioni dell’ Unita’ Operativa Igiene degli Alimenti di Origine animale vengono anagrafate con ulteriori dettagli mediante specifico applicativo Access. STABILIMENTI REGISTRATI AI SENSI REG. 852/2004

Macellerie 91 Macellerie con laboratorio di produzione annesso 290 Pollerie 26 Pescherie 61 Pescherie con laboratorio di produzione annesso 51 Esercizi di vendita alimenti congelati/surgelati 70 Gelaterie artigianali 53 Caseifici aziendali 20 Laboratori di smielatura 30 Depositi ingrosso 48 Totale esercizi 740

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STABILIMENTI RICONOSCIUTI AI SENSI REG. 853/2004 O IN REGIME TRANSITORIO AI SENSI REG. 2076/2005

TIPOLOGIA STABILIMENTI TIPOLOGIA PRODUZIONI NUMERO

prodotti confezionati o imballati 1 Depositi frigoriferi autonomi carni o prodotti della pesca esposti 1 Macelli (*) capacita’ limitata in regime

transitorio fino al 31.12.2009 13

lavorazione > 5 tonn/sett 3 Laboratori di sezionamento lavorazione < 5 tonn/sett 1 Preparazioni di carne e carni macinate

-

lavorazione > 7,5 tonn/sett. 2 lavorazione < 7,5 tonn/sett. 1 paste farcite 3

Prodotti a base di carne

porzionatura, riconfezionamento - trattamento termico e trasformazione > 500.000 litri/anno

2

trattamento termico e trasformazione < 500.000 litri/anno

6

Latte e PBL

stagionatura, porzionatura, riconfezionamento

2

mercati ittici e aste collettive 1 depositi con cernita e frazionamento 2 acquacoltura e macellazione -

Prodotti della pesca

trasformazione 2 Molluschi bivalvi vivi CDM e CSM -

centri imballaggio 2 Uova ovoprodotti -

CASH&CARRY (*)

comprendono le attivita’ di deposito, frazionamento, sezionamento, porzionatura e riconfezionamento

1 + 1(*)

TOTALE

44

(*) stabilimenti in regime transitorio

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ELENCO STABILIMENTI RICONOSCIUTI AI SENSI REG. 853/2004

DITTA NORMATIVE VERTICALI

TIPOLOGIA ATTIVITA’ CAPACITA’ PRODUTTIVA

ALBIGADUS D.Lgs 531/92 reidratazione e confezionamento stoccafisso

Artigianale

prodotti base carne Industriale *preparazioni carnee Industriale*

ALBINO CHIESA *non attivo

D.Lgs 537/92 D.Lgs 309/00 D.lgs 286/94 art. 6 sezionamento c. rosse cap. limit. Artigianale

prodotti base carne Artigianale

sezionamento c. rosse – cap. limit Artigianale

deposito frigorifero carni bianche sfuse Industriale

BENEDICTI PIERO *non attivo

D.Lgs 537/92 D.lgs 286/94 art. 6 DPR 495/98 D.Lgs 309/00 *preparazioni carnee Industriale*

BOERO D.lgs 286/94 art. 6 sezionamento c. rosse cap. limitata Artigianale *sezionamento CE c. rosse Industriale *Sezionamento CE c. b. Industriale

BRIOZZO G.B. * attività sospese

D.lgs 286/94 art. 13 DPR 495/98 D.Lgs 537/92 *produzione prod. base carne Artigianale

CENTRO LATTE SAVONA

DPR 54/97 trattamento termico latte crudo Industriale

COMMERCIALE DEL BALZO

DPR 54/97 porzionatura e riconfezionamento Artigianale

trattamento termico latte crudo Industriale FRASCHERI SPA DPR 54/97 riconfezionamento formaggi Artigianale

G.S. SPA DOCKS MARKET

D.lgs 286/94 art. 6 DPR 54/97 D.Lgs 531/92 TIP. 2-3

sezionamento c. rosse - cap. limit porzionatura e riconfezionamento deposito, cenita, frazionamento, sezionamento

Artigianale

sezionamento CE c. bianche preparazioni carne volatili cortile

GALLO & C. SNC DPR 495/98 DPR 308/98 D.lgs 286/94 art. 13 deposito frigorifero c. rosse

Industriale

porzionatura e riconfezionamento Artigianale GAMBA G. B. D.Lgs 537/92 DPR 54/97 porzionatura e riconfezionamento Artigianale

paste farcite con ripieno carneo Artigianale GAROLLA CLAUDIO D.Lgs 537/92 D.Lgs 531/92 – TIP. 4 paste farcite con ripieno prod. pesca -

GELATERIA RINO DPR 54/97 produzione gelati Artigianale AZ. AGR. IL MULINO DI CODARA ENRICO

DPR 54/97 produzione formaggi freschi inf. 500.000 litri/anno

Artigianale

LEONCINI MARIA RITA DPR 54/97 produzione formaggi freschi inf. 500.000 litri/anno

Artigianale

MERCATO ITTICO COMUN.

D.Lgs 531/92 mercato all’ingrosso I° e 2° sbarco -

produzioni gastronomiche base carne

Artigianale

produzioni gastronomiche base pr. pesca

-

PAMFOOD D.Lgs 537/92 D.lgs 531/92 - TIP. 2 DPR 54/97 prodotti composti di latte inf. 2 milioni

litri /anno Artigianale

PASTIFICIO PLIN D.Lgs 537/92 paste farcite con ripieno carneo Artigianale

deposito frigorifero c. rosse

Industriale PRETARI D.lgs 286/94 art. 13 D.lgs 286/94 art. 6 sezionamento c. rosse cap. limitata Artigianale

RAVIOLIFICIO SAN GIORGIO

D.Lgs 537/92 paste farcite con ripieno carneo Artigianale

RICCIARDELLO CARMELA

DPR 54/97 produzione formaggi freschi e PBL inf. 500.000 litri/anno

Artigianale

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DITTA NORMATIVE VERTICALI

TIPOLOGIA ATTIVITA’ CAPACITA’ PRODUTTIVA

sezionamento industriale c. rosse

Industriale

SALCA D.lgs 286/94 art. 13 DPR 495/98 sezionamento CE c. bianche Industriale

SALVO SRL D.Lgs 537/92 prodotti base carne – industriale Industriale SICCARDI GIOBATTA D.L.gs 531/92 - TIP.

2-4 trasformazione prodotti pesca -

SOTTOZERO SAS D.Lgs 531/92 - TIP. 2 sezion. e conf. prodotti ittici congelati - sezionamento CE c. rosse Industriale

sezionamento c. bianche cap. limitata

Artigianale

TONIETTA D.lgs 286/94 art. 13 DPR 495/98 D.L.gs 537/92

produzione prod. base carne Artigianale

USAI PASQUALE DPR 54/97 produzione formaggi freschi/stagionati inf. 500.000 litri/anno

Artigianale

VEGLIO EZIO DPR 54/97 produzione formaggi freschi inf. 500.000 litri/anno

Artigianale

ANTONIO VERRINI & FIGLI S.p.a.

D.Lgs 531/92 TIP 1,2,3,4

mantenimento in vasche e macellazione pesci e crostacei (TIP. 1) – preparaz.

cernita , fraz (TIP. 2) – deposito imballati e non imballati freschi e congel (TIP. 3) –

salagione e congelamento (TIP.4)

-

ELENCO STABILIMENTI DI MACELLAZIONE (impianti a capacita’ limitata in regime transitorio ai sensi del Reg. (CE) n. 2076/2005)

DITTA

SEDE N. RIC.

C.A.B. Coop. Allevatori Bestiame PIANA C: v. Chiarlone 48 01M/USL2 SALVO MARIA GIUSVALLA p. Anselmi 13 02M/USL2 DA DOMENICO E PIERO di Pistone Piero Angelo & C. snc

MALLARE v. Siri 03M/USL2

STARICCO MARCO BARDINETO v. Roma 19 04M/USL2 GALESE ORESTE OSIGLIA v. Rossi 28 05M/USL2 CALIZZANO CARNI snc CALIZZANO v. F.Leale 2 06M/USL2 PASTORINO ANDREA PONTINVREA v. Giovo 16 07M/USL2 FORTUNATO VITTORIO MIOGLIA v. Anlera 1 08M/USL2 MACELLERIA SALUMERIA GIACOBBE di Giacobbe A. e C. snc

SASSELLO v. Zunini 23/25 09M/USL2

MACELLERIA SALUMERIA SIRI di ZUNINO ELSA & C snc

URBE v. Ferriera 10M/USL2

MERIALDO MARCO & C snc SASSELLO v. Molana 30 11M/USL2 CANOVA MAURA CALIZZANO v.Matteotti 12M/ASL2 BERNO ROSANNA (macellazione lagomorfi)

STELLANELLO fraz. S. Damiano Aut. 283/1962

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IV - CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI RICONOSCIUTI IN BASE AL RISCHIO Il Regolamento (CE) 882/2004 prevede che i controlli negli stabilimenti di produzione alimenti siano effettuati sulla base della categorizzazione del rischio. Il Regolamento (CE) 854/2004 prevede che la natura e l’intensità dei controlli ufficiali dovrebbero essere basate su una valutazione dei rischi e la natura e l’intensità dei compiti di audit per i singoli stabilimenti dipendono dal rischio valutato. La categorizzazione delle imprese in funzione del rischio relativo di sicurezza alimentare connessa all’attività produttiva risulta atto preliminare di estrema importanza per orientare i controlli ufficiali in modo da: - definire la frequenza dei controlli sulla base di elementi predefiniti ed oggettivi; - sottoporre a controllo ufficiale gli stabilimenti con valutazione del rischio similare

utilizzando criteri omogenei.

Criteri di valutazione

Lo strumento in uso per la classificazione degli stabilimenti in base al rischio consiste in un foglio di calcolo inserito nella specifica procedura per l’organizzazione dei controlli ufficiali negli stabilimenti riconosciuti, sul quale sono riportati i criteri da prendere in considerazione, raggruppati nelle seguenti categorie:

� Caratteristiche dello stabilimento; � Entità produttiva; � Caratteristiche dei prodotti; � Igiene delle produzioni; � Sitema di autocontrollo; � Dati storici.

Assegnazione dei punteggi

Per ogni criterio sono previste 4 classi di valutazione, ognuna con uno specifico punteggio. Per ognuna delle categorie sopraccitate, le 4 classi di punteggio hanno un valore fisso che, dalla situazione più favorevole a quella meno favorevole, corrispondono valori crescenti. In base alla valutazione effettuata ed ai corrispondenti punteggi il foglio di calcolo elabora automaticamente per ogni stabilimento il punteggio complessivo e l’attribuzione ad una delle classi di rischio definite.

Categorie di rischio

Al termine del processo di valutazione, ogni stabilimento ottiene un punteggio finale che ne determina l’assegnazione in una delle 3 categorie di rischio individuate, utilizzate pere la programmazione dell’attività di controllo: • Rischio basso • Rischio medio • Rischio elevato

Definizione delle frequenze dei controlli ufficiali

In funzione della tipologia produttiva e del rischio associato, sono definite le frequenze dei controlli ufficiali come da tabella allegata (tabella 1)

Per gli stabilimenti abilitati per piu’ tipologie produttive la frequenza dei controlli e’ calcolata sulla base della tipologia produttiva per la quale e’ stata definita la frequenza maggiore.

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Prima valutazione per la classificazione in base al rischio

Gli stabilimenti di nuova attivazione saranno valutati e classificati in base al rischio entro i primi 6 mesi successivi all’attribuzione del numero di riconoscimento ed all’inizio dell’attivita’. Nel corso di tale periodo il veterinario ufficiale incaricato provvedera’ a monitorare con le frequenze ritenute opportune le capacita’ gestionali dell’impresa e il grado di affidabilita’ dimostrato nell’adeguarsi alle normative sulla sicurezza alimentare; la raccolta delle evidenze necessarie alla categorizzazione comprendera’ anche valutazioni approfondite sul profilo di rischio microbiologico e chimico delle produzioni alimentari mediante il prelievo di un congruo e rappresentativo numero di campioni che saranno processati dall’IZS.

Rivalutazione periodica della classificazione in base al rischio.

LA CATEGORIZZAZIONE IN BASE AL RISCHIO DEGLI STABILIMENTI DEVE CONSISTERE IN UN PROCESSO DI VALUTAZIONE DINAMICA E CONTINUATIVA CHE TIENE CONTO DEI RISULTATI DI TUTTE LE ATTIVITA’

DI CONTROLLO UFFICIALE E PERTANTO ALMENO UNA VOLTA PER ANNO SI PROCEDE ALLA RIVALUTAZIONE SISTEMATICA DELLA CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO DI OGNI SINGOLO IMPIANTO.

LA PRIORITÀ TEMPORALE PER LA RIVALUTAZIONE VA ASSEGNATA AGLI STABILIMENTI IN PRECEDENZA RISULTATI CON UN LIVELLO DI RISCHIO PIÙ ELEVATO E/O APPARTENENTI A TIPOLOGIE PRODUTTIVE

COMPLESSE O MULTIPLE. A TAL FINE IL VETERINARIO UFFICIALE INCARICATO, AL TERMINE DI OGNI ANNO SOLARE E SULLA BASE

DELL’ESITO DEI CONTROLLI UFFICIALI SVOLTI NEL PERIODO DI RIFERIMENTO, EFFETTUA UNA RIVALUTAZIONE DI CIASCUN STABILIMENTO COMPILANDO LA CHECK LIST INSERITA NELLA SPECIFICA PROCEDURA CHE DOVRA’ ESSERE TRASMESSA ALL’UFFICIO DI DIREZIONE DELL’UNITA’ OPERATIVA. IL DIRETTORE DELL’UNITA’ OPERATIVA EFFETTUA LA CATEGORIZZAZIONE MEDIANTE IL FOGLIO DI

CALCOLO ELETTRONICO E COMUNICA AL VETERINARIO UFFICIALE ED AL TITOLARE DELLO STABILIMENTO LA RISULTANTE ATTRIBUZIONE ALLA CLASSE DI RISCHIO.

La categorizzazione degli stabilimenti riconosciuti in attivita’ e’ stata oggetto di specifico obiettivo aziendale realizzato nell’anno 2006 ed e’ stata sottoposta a revisione nell’anno 2007. Alla data del 31.12.2007 le imprese riconosciute sono state categorizzate una seconda volta secondo quanto indicato nella seguente tabella e per ognuna e’ stato individuato il dirigente veterinario responsabile dei controlli ufficiali e quello supplente nei periodi di assenza. La categorizzazione in base al rischio degli impianti di macellazione sara’ effettuata per la prima volta nell’anno 2008 considerato che gli stabilimenti attivi sul territorio dell’Azienda sono tutti autorizzati sulla base dell’art. 5 D.L.vo 286/1994 e rientrano nel regime transitorio previsto dal Reg. (CE) n. 2076/2005.

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ANNO 2008

CATEGORIZZAZIONE IN BASE AL RISCHIO E

ATTRIBUZIONE DEGLI INCARICHI DI VETERINARIO UFFICIALE E DI VETERINARIO SUPPLENTE

AMBITO TERRITORIALE n. 1 – ALBENGANESE

DITTA APPROVAL NUMBER VETERINARIO UFFICIALE

VETERINARIO SUPPLENTE

CATEGORIA DI RISCHIO

BOERO F.lli D.L.vo 286/94 – art. 6 Dr. Bogliolo Valentino Dr. Durante Giuseppe *

BRIOZZO G.B. S.r.l (*) 9-3048/L Dr. Durante Giuseppe Dr. Bogliolo Valentino * PASTIFICIO PLIN di

Serazzi Massimo & C. S.a.s.

9-2967/L Dr. Durante Giuseppe Dr. Bogliolo Valentino *

F.LLI PRETARI & C. S.a.s 1087/F Dr. Durante Giuseppe Dr. Bogliolo Valentino * RAVIOLIFICIO S. GIORGIO

di Cornali Marino 9-2489/L Dr. Durante Giuseppe Dr. Bogliolo Valentino *

TONIETTA GIANCARLO & C. S.n.c.

1726/S Dr. Bogliolo Valentino Dr. Durante Giuseppe *

(*) attivita’ sospesa per comunicazione del titolare

AMBITO TERRITORIALE n. 2 – FINALESE

DITTA APPROVAL NUMBER VETERINARIO UFFICIALE

VETERINARIO SUPPLENTE

CATEGORIA DI RISCHIO

ALBINO CHIESA S.r.l. 1263/L Dr. Galanti Armando Dr. Rebaudo Roberto * COMMERCIALE DEL BALZO

& C. S.a.s 07 56 Dr. Galanti Armando Dr. Rebaudo Roberto *

GALLO & C. S.a.s 0-232/S Dr. Galanti Armando Dr. Rebaudo Roberto * GAMBA GIOVANNI

BATTISTA 9-2395/L Dr. Rebaudo Roberto Dr. Galanti Armando *

GELATERIA RINO di Marsotto Paolo

07 008 Dr. Galanti Armando Dr. Rebaudo Roberto *

IL VECCHIO CASTAGNO DI RICCIARDELLO CARMELA

07 80 Dr. Rebaudo Roberto Dr. Galanti Armando *

SALCA S.r.l. 0-305/S Dr. Galanti Armando Dr. Rebaudo Roberto * SICCARDI GIOBATTA di Siccardi Antonio & C.

S.n.c. 1226 Dr. Galanti Armando Dr. Rebaudo Roberto *

AMBITO TERRITORIALE n. 3 – VALBORMIDA

DITTA APPROVAL NUMBER VETERINARIO UFFICIALE

VETERINARIO SUPPLENTE

CATEGORIA DI RISCHIO

FRASCHERI S.p.a. 07 23 Dr.ssa Ganduglia Silvana Dr. De Rosa Vincenzo * GAROLLA CLAUDIO 9-2558/L Dr. De Rosa Vincenzo Dr.ssa Ganduglia Silvana *

VEGLIO EZIO 07 31 Dr. De Rosa Vincenzo Dr.ssa Ganduglia Silvana *

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AMBITO TERRITORIALE n. 4 – SAVONESE

DITTA APPROVAL NUMBER

VETERINARIO UFFICIALE

VETERINARIO SUPPLENTE

CATEGORIA DI RISCHIO

ALBIGADUS di Spinetti & C. 366 Dr. Fazio Gualtiero Dr.ssa Ganduglia Silvana * ANTONIO VERRINI & FIGLI

S.p.a 3139 Dr. Fazio Gualtiero Dr.ssa Ganduglia Silvana *

AZ. AGR. IL MULINO di Codarda Enrico

07 40 Dr. De Rosa Vincenzo Dr.ssa Ganduglia Silvana *

AZ. AGR. USAI PASQUALE di Usai Pasquale

07 39 Dr. De Rosa Vincenzo Dr.ssa Ganduglia Silvana *

BENEDICTI PIERO & C. S.n.c 9-722/L Dr. Ganduglia Silvana Dr. Fazio Gualtiero * CENTRO LATTE SAVONA S.r.l. 07 22 Dr.ssa Ganduglia Silvana Dr. Fazio Gualtiero *

G.S. S.p.a. Docks Market 07 26 Dr.ssa Ganduglia Silvana Dr. Fazio Gualtiero * LEONCINI MARIA RITA 07 45 Dr. De Rosa Vincenzo Dr.ssa Ganduglia Silvana *

MERCATO ITTICO COMUNALE 2200 Dr. Fazio Gualtiero Dr. De Rosa Vincenzo * PAMFOOD S.r.l. di Maggiali

Marco 07 84 Dr. Fazio Gualtiero Dr.ssa Ganduglia Silvana *

SALVO S.r.l. 1221/L Dr.ssa Silvana Ganduglia Dr. Fazio Gualtiero * SOTTOZERO S.a.s 471 Dr. Fazio Gualtiero Dr. Ganduglia Silvana *

ANNO 2008

ATTRIBUZIONE DEGLI INCARICHI DI VETERINARIO UFFICIALE E DI VETERINARIO SUPPLENTE

NEGLI IMPIANTI DI MACELLAZIONE

DITTA N. RIC. VETERINARIO UFFICIALE VETERINARIO SUPPLENTE C.A.B. Coop. Allevatori Bestiame 01M/USL2 Dr. Vincenzo DE ROSA Dr.ssa Silvana GANDUGLIA

SALVO MARIA 02M/USL2 Dr. Vincenzo DE ROSA Dr.ssa Silvana GANDUGLIA DA DOMENICO E PIERO

di Pistone Piero Angelo & C. snc 03M/USL2 Dr. Vincenzo DE ROSA Dr.ssa Silvana GANDUGLIA

STARICCO MARCO 04M/USL2 Dr. Roberto REBAUDO Dr. Armando GALANTI GALESE ORESTE 05M/USL2 Dr. Roberto REBAUDO Dr. Armando GALANTI

CALIZZANO CARNI snc 06M/USL2 Dr. Roberto REBAUDO Dr. Armando GALANTI PASTORINO ANDREA 07M/USL2 Dr. Bruno DE FELICE Dr. Vincenzo DE ROSA

FORTUNATO VITTORIO 08M/USL2 Dr. Vincenzo DE ROSA Dr.ssa Silvana GANDUGLIA MACELLERIA SALUMERIA

GIACOBBE di Giacobbe A. e C. snc 09M/USL2 Dr. Bruno DE FELICE Dr. Vincenzo DE ROSA

MACELLERIA SALUMERIA SIRI di ZUNINO ELSA & C snc

10M/USL2 Dr. Bruno DE FELICE Dr. Vincenzo DE ROSA

MERIALDO MARCO & C snc 11M/USL2 Dr. Bruno DE FELICE Dr. Vincenzo DE ROSA CANOVA MAURA 12M/ASL2 Dr. Roberto REBAUDO Dr. Armando GALANTI BERNO ROSANNA Dr. Valentino BOGLIOLO Dr. Giuseppe DURANTE

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V - CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI REGISTRATI IN BASE AL RISCHIO Secondo le indicazioni riportate nella nota Min. Sal, n. DGSAN/3/6238/P del 31 maggio 2007 “Linee Guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE 854/2004 ed 882/2004” per le aziende non soggette a riconoscimento comunitario e per tutte quelle al dettaglio, comprese quelle di somministrazione, si rende necessario procedere all’individuazione di un livello di rischio base, predefinito e potenziale, che contrassegni le diverse tipologie di impresa e che sia riferibile essenzialmente alla natura del ciclo produttivo da esse praticato. In relazione a tanto le imprese alimentari soggette a semplice registrazione ai sensi dell’art. 6 Reg. (CE) n, 852%2004 vengono classificate nel modo seguente: • Imprese a RISCHIO ELEVATO:

- laboratori di produzione di alimenti (gastronomie, rosticcerie, paste fresche, gelaterie) - esercizi di somministrazione - ristorazione collettiva

• Imprese a RISCHIO MEDIO:

- grandi strutture di vendita (supermercati, ipermercati) - macellerie, ivi comprese quelle con annesso laboratorio - pescherie, ivi comprese quelle con annesso laboratorio

• Imprese a RISCHIO BASSO: - negozi di vendita al dettaglio non specializzata - depositi di alimenti di origine animale confezionati e/o imballati all’origine - depositi di alimenti di origine vegetale - produzione primaria vegetale - laboratori di smielatura Criteri indirizzati a definire il numero delle imprese alimentari da sottoporre a controllo Al fine di una corretta ottimizzazione dell’impiego delle risorse a disposizione delle singole Strutture del Dipartimento di Prevenzione, titolari dei controlli, la definizione del numero delle imprese alimentari da sottoporre a controllo nell’arco di un anno viene definito con l’ausilio di un modello statistico, all’uopo suggerito e predisposto dalla Regione. Con l’adozione di tale criterio, il numero dei controlli viene stabilito sulla base del numero delle imprese alimentari censite e dell’indice di prevalenza delle imprese potenzialmente non in regola accettato; così attribuito:

GRADO DI RISCHIO

ALTO MEDIO BASSO

PREVALENZA % 0,5 1 2

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RESTA INTESO CHE LA DEFINIZIONE E SUDDIVISIONE DEL NUMERO DEI CONTROLLI, PER OVVIE RAGIONI, SONO SOGGETTE A VARIAZIONI PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE: QUALI RISORSE UMANE

DISPONIBILI, SISTEMI DI ALLERTA, ADEMPIMENTI CONSEGUENTI ALL’ADOZIONE DI RACCOMANDAZIONI COMUNITARIE URGENTI, PIANI SPECIFICI PROGRAMMATI A LIVELLO CENTRALE, IN

CONSEGUENZA DELLE QUALI SI RENDERA’ NECESSARIA, PERTANTO, LA RIVISITAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE.

NUMERO DI IMPRESE OGGETTO DI CONTROLLO SUDDIVISE PER TIPOLOGIA

tipologia numero indice di rischio Macellerie - Pollerie 407 1

Pescherie 112 1 Esercizi di vendita alimenti

congelati/surgelati 70 2

Gelaterie artigianali 53 0,5 Caseifici aziendali 20 0,5

Laboratori di smielatura 30 2 Depositi ingrosso 48 (*) (*) Totale esercizi 740

(*) stabilimenti oggetto di specifico piano di sorveglianza

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VI – PIANO DELLE ISPEZIONI

ISPEZIONI

L’ispezione rappresenta il controllo di uno o più requisiti specifici riferiti a singoli aspetti del sistema produttivo di un OSA ai fini di stabilirne la conformità alla normativa. Le conformità o le non conformita’ accertate sono relativa solo al preciso momento in cui viene eseguita l’ispezione; le verifiche intese quale controllo di requisiti strutturali e/o gestionali specifici rientrano nell’atto ispettivo. Il piano delle ispezioni e’ articolato diversamente per gli stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) n. 853/2004 e per gli stabilimenti registrati ai sensi del Reg. (CE) n. 852/2004. I – STABILIMENTI RICONOSCIUTI A livello di stabilimenti riconosciuti l’organizzazione delle ispezioni e’ articolata su due livelli: ISPEZIONI ROUTINARIE (I° LIVELLO) Ne fanno parte le singole attivita’ minime di controllo (verifiche) che il veterinario ufficiale effettua nel corso di ciascuna giornata lavorativa degli impianti di macellazione e nel corso di ciascun accesso presso gli altri stabilimenti riconosciuti; le verifiche comprendono a titolo esemplificativo: • il controllo sugli animali introdotti nel macello; • il controllo sulle condizioni preoperative dell’impianto; • il controllo delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti; • il controllo dell’igiene della lavorazione, dell’igiene del personale e dell’ idoneità del

processo produttivo; • il controllo delle temperature e delle modalita’ di conservazione degli alimenti; • il controllo della bollatura sanitaria o del marchio di identificazione; • il controllo delle gestione dei sottoprodotti e/o del MRS; • il campionamento ufficiale; • il controllo sulla rintracciabilita’ e sulla documentazione . L’esito delle ispezioni routinarie e’ sistematicamente registrato mediante:

� verbale di ispezione cartaceo compilato mediante apposita check list gia’ in uso ad ogni accesso negli impianti di macellazione e conservato a cura del veterinario ufficiale incaricato presso gli uffici dell’U.O. Igiene Alimenti di O.A.;

� verbale di ispezione cartaceo compilato mediante apposita check list gia’ in uso ad ogni accesso negli stabilimenti riconosciuti diversi dagli impianti di macellazione e conservato a cura del veterinario ufficiale incaricato presso gli uffici dell’U.O. Igiene Alimenti di O.A.;

� verbale di ispezione cartaceo compilato mediante apposita check list gia’ in uso ad ogni accesso presso il Mercato Ittico all’ingrosso del Comune di Savona e conservato a cura del veterinario ufficiale incaricato presso l’Ufficio Veterinario dello stabilimento;

� verbale di prelevamento di campioni di sostanze alimentari in uso.

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ISPEZIONI PERIODICHE (II° LIVELLO)

FANNO PARTE DELLE ISPEZIONI PERIODICHE: • il controllo periodico sui requisiti strutturali, funzionali e gestionali degli stabilimenti; • il controllo periodico sulla corretta gestione dei sottoprodotti di origine animale e del

materiale specifico a rischio (MRS)” ; • il controllo periodico sulla corretta applicazione dell’anagrafe bovina al macello; • il controllo periodico sul benessere degli animali al macello. L’esito delle ispezioni periodiche e’ sistematicamente registrato mediante le pertinenti check list inserite nelle specifiche procedure interne gia’ in uso. Tutti gli atti documentali dei controlli, sia routinari che periodici, sono firmati dall’accertatore e dal titolare o rappresentante della Ditta presente all’ispezione e sono sempre consegnati in copia all’interessato. L’attivita’ di campionamento, definita a parte per ciascuno degli stabilimenti riconosciuti, e’ effettuata dai Tecnici della Prevenzione sotto la supervisione del veterinario ufficiale che individua matrici da campionare, modalita’ di campionamento e requisiti da accertare. Il veterinario provvede anche alla valutazione dei risultati inerenti i criteri di igiene di processo e i criteri di sicurezza definiti dal Regolamento 2073/2005 ed adotta i provvedimenti in caso di non conformita’.

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PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI UFFICIALI PER L’ANNO 2008 CONTROLLI UFFICIALI DI I° LIVELLO NEGLI STABILIMENTI RICONOSCIUTI Sulla base della categorizzazione degli stabilimenti in base al rischio, del consolidato storico e delle indicazioni condivise a livello regionale, la frequenza ispettiva applicabile per l’anno 2008 alle diverse tipologie produttive risulta quella indicata nella sottostante tabella .

FREQUENZE DEI CONTROLLI UFFICIALI (I° livello) NEGLI STABILIMENTI RICONOSCIUTI

CATEGORIA DI RISCHIO TIPOLOGIA STABILIMENTI

TIPOLOGIA PRODUZIONI BASSO MEDIO ALTO Prodotti confezionati o imballati

trimestrale bimestrale mensile Depositi frigoriferi autonomi

carni o prodotti della pesca esposti

mensile quindicinale settimanale

Macelli (*) (*) (*) (*) lavorazione > 5 tonn/sett

quindicinale settimanale bisettimanale Laboratori di sezionamento

lavorazione < 5 tonn/sett

mensile quindicinale settimanale

Preparazioni di carne e carni macinate

quindicinale settimanale bisettimanale

lavorazione > 7,5 tonn/sett.

quindicinale settimanale bisettimanale

lavorazione < 7,5 tonn/sett.

mensile quindicinale settimanale

paste farcite mensile quindicinale settimanale

Prodotti a base di carne

porzionatura, riconfezionamento

trimestrale bimestrale mensile

trattamento termico e trasformazione > 500.000 litri/anno

mensile quindicinale settimanale

trattamento termico e trasformazione < 500.000 litri/anno

trimestrale mensile quindicinale

Latte e PBL

stagionatura, porzionatura, riconfezionamento

trimestrale bimestrale mensile

mercati ittici e aste collettive (**)

bisettimanale

depositi con cernita e frazionamento

mensile quindicinale settimanale

acquacoltura e macellazione

trimestrale mensile quindicinale

Prodotti della pesca

trasformazione mensile quindicinale settimanale Molluschi bivalvi vivi CDM e CSM mensile quindicinale settimanale

centri imballaggio semestrale quadrimestrale trimestrale Uova ovoprodotti mensile quindicinale settimanale

CASH&CARRY

comprendono le attivita’ di deposito, frazionamento, sezionamento, porzionatura e riconfezionamento

mensile quindicinale settimanale

(*) per gli impianti di macellazione i controlli ispettivi devono essere effettuati ad ogni seduta di lavorazione e documentati con la specifica check list; (**) stabilimenti classificati per definizione ad alto rischio sulla base della particolare organizzazione dell’attivita’ e del numero di OSA coinvolti.

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In relazione a tanto per ciascuno degli stabilimenti riconosciuti in attivita’ sul territorio dell’ASL2 Savonese e’ stata definita la frequenza dei controlli ispettivi routinari riportata nella successiva tabella. Il veterinario ufficiale formalmente incaricato per il controllo ufficiale presso ciascuno degli impianti riconosciuti puo’ definire straordinariamente e sulla base di contingibili situazioni di rischio frequenze di controllo piu’ ravvicinate per un determinato stabilimento; tali controlli straordinari devono trovare motivazione in una azione di sorveglianza (come definita da art. 1, punto 9) del Reg. (CE) n. 882/2004) formalmente documentata. La documentazione delle attivita’ di vigilanza veterinaria permanente e routinaria viene effettuata con apposite liste di riscontro e di registrazione previste per : � impianti di macellazione (Procedura P 02 CUM-R , Mod. 01 CUM-R); � stabilimenti riconosciuti diversi dagli impianti di macellazione (modulistica trasmessa con

nota interna n. 141 del 15 gennaio 2008); � Mercato Ittico all’ingrosso di Savona (modulistica specifica in uso).

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CONTROLLI UFFICIALI DI II° LIVELLO NEGLI STABILIMENTI RICONOSCIUTI I controlli ufficiali di II° livello sono organizzati al fine di valutare nella maniera piu’ completa ed approfondita possibile il grado di adeguamento degli Operatori a specifiche normative del settore alimentare. Gli obiettivi del controllo sono mirati in particolare a verificare: � la corretta applicazione del sistema anagrafico dei bovini negli impianti di macellazione attivi

sul territorio; � il rispetto della normativa sul benessere degli animali in fase di macellazione; � la corretta gestione dei sottoprodotti di origine animale e del Materiale Specifico a Rischio

(MRS); � la verifica del mantenimento dei requisiti strutturali, funzionali e gestionali previsti dal

Regolamenti (CE) n. 852/2004 e 853/2004. La documentazione delle attivita’ di controllo ufficiale di II° livello viene effettuata con apposite liste di riscontro e di registrazione previste per : � anagrafe bovina (Procedura P 05 CUM-I, Mod. M 02CUM-I); � benessere animale in fase di macellazione (Procedura P 03 CUM-B, Mod. M 02 CUM-B) � sottoprodotti ed MRS (Procedura P 04 CUM-S, Mod. M 02 CUM-S) � requisiti strutturali e funzionali (“Lista di riscontro per l’accertamento dei requisiti strutturali e gestionali degli stabilimenti riconosciuti ai sensi dell’art. 4 Reg. (CE) n. 853/2004” trasmessa il 18 gennaio 2008).

La frequenza dei controlli ufficiali di II° livello e’riportata nella sottostante tabella di sintesi. Obiettivi del controllo di II°

livello tipologia stabilimenti frequenza Check list

Corretta applicazione del sistema anagrafe bovina

macelli annuale Procedura P 05 CUM-I Mod. M 02 CUM -I

Benessere animale in fase di macellazione

macelli annuale Procedura P 03 CUM-B Mod. M 02 CUM -B

Gestione sottoprodotti ed MRS

macelli e sezionamenti semestrale Procedura P 04 CUM-S Mod. M 02 CUM -S

Requisiti strutturali, funzionali e gestionali

tutte le tipologie annuale Check list Reg. 853 distribuita nella riunione del 18.01.08

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II - STABILIMENTI REGISTRATI A livello degli stabilimenti registrati , salvo situazioni contingibili e specifici obiettivi di controllo, e’ prevista una sola modalita’ di ispezione finalizzata a valutare la conformita’ ai requisiti strutturali e gestionali contenuti nell’Allegato II del Regolamento (CE) n. 852/2004. Le ispezioni sono condotte e documentate mediante l’utilizzo della lista di riscontro distribuita con nota interna n. 1317 del 09 maggio 2007. PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CONTROLLI UFFICIALI tipologia numero censite indice di rischio numero controlli Macellerie - Pollerie 407 1 183 Pescherie 112 1 50 Esercizi di vendita alimenti congelati/surgelati

70 2 17

Gelaterie artigianali 53 0,5 36 Caseifici aziendali 20 0,5 13 Laboratori di smielatura 30 2 7 Depositi ingrosso 48 (*) (*) 96 Totale esercizi 740 402 (*) stabilimenti oggetto di specifico piano di sorveglianza REGISTRAZIONE DELLE NON CONFORMITA’ Le non conformita’ rilevate durante i controlli ufficiali di I° e II° livello negli stabilimenti riconosciuti trovano registrazione documentale negli specifici registri formalizzati con nota interna n. 141 del 15 gennaio 2008, predisposti per ciascuno degli stabilimenti riconosciuti in attivita’, vidimati dal Direttore dell’U.O. e consegnati ai dirigenti veterinari incaricati nella riunione del 18 gennaio 2008. Le non conformita’ rilevate negli stabilimenti registrati trovano registrazione documentale negli specifici registri gia’ in uso presso ciascun ufficio territoriale.

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CATEGORIA DI RISCHIO DEGLI STABILIMENTI RICONOSCIUTI E RELATIVE FREQUENZE DI ISPEZIONE ROUTINARIA

ANNO 2008 (*)

(*) per l’anno 2008 la frequenza delle ispezioni routinarie presso gli stabilimenti è attribuita sulla base delle indicazioni della Regione Liguria

DITTA NORMATIVE VERITCALI TIPOLOGIA ATTIVITA’

CAPACITA’ PRODUTTIVA

LIVELLO DI RISCHIO

2006

FREQUENZA ISPEZIONI

2007

LIVELLO DI RISCHIO

2007

FREQUENZA (*) ISPEZIONI

2008

ALBIGADUS D.Lgs 531/92 - TIP. 2 reidratazione e confezionamento

stoccafisso - * * * *

prodotti base carne Industriale *preparazioni carnee Industriale*

ALBINO CHIESA

*non attivo

D.Lgs 537/92 D.Lgs 309/00

D.lgs 286/94 art. 6 sezionamento c. rosse cap. limit. artigianale * * * *

prodotti base carne Artigianale

sezionamento c. rosse – cap. limit Artigianale

deposito frigorifero carni bianche sfuse Industriale

BENEDICTI PIERO

*non attivo

D.Lgs 537/92 D.lgs 286/94 art. 6

DPR 495/98 D.Lgs 309/00 *preparazioni carnee Industriale*

* * * *

BOERO D.lgs 286/94 art. 6 sezionamento c. rosse cap. limitata Artigianale * * * * *sezionamento CE c. rosse Industriale

*Sezionamento CE c. b. Industriale BRIOZZO G.B.

* attività sospese

D.lgs 286/94 art. 13 DPR 495/98 D.Lgs 537/92 *produzione prod. base carne Artigianale

* * * *

CENTRO LATTE SAVONA

DPR 54/97 trattamento termico latte crudo Industriale * * * *

COMMERCIALE DEL BALZO

DPR 54/97 porzionatura e riconfezionamento Artigianale * * * *

trattamento termico latte crudo Industriale FRASCHERI SPA DPR 54/97

riconfezionamento formaggi Artigianale * * * *

G.S. SPA DOCKS MARKET

D.lgs 286/94 art. 6

DPR 54/97

D.Lgs 531/92 TIP. 2-3

sezionamento c. rosse - cap. limit

porzionatura e riconfezionamento

deposito, cenita, frazionamento, sezionamento

Artigianale * * * *

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DITTA NORMATIVE VERTICALI TIPOLOGIA ATTIVITA’

CAPACITA’ PRODUTTIVA

LIVELLO DI RISCHIO

2006

FREQUENZA ISPEZIONI

2007

LIVELLO DI RISCHIO

2007

FREQUENZA (*) ISPEZIONI

2008 sezionamento CE c. bianche

preparazioni carne volatili cortile

GALLO & C. SNC

DPR 495/98

DPR 308/98

D.lgs 286/94 art. 13 deposito frigorifero c. rosse

Industriale

* * * *

porzionatura e riconfezionamento Artigianale GAMBA G. B. D.Lgs 537/92

DPR 54/97 porzionatura e riconfezionamento Artigianale * * * *

paste farcite con ripieno carneo Artigianale GAROLLA CLAUDIO D.Lgs 537/92

D.Lgs 531/92 – TIP. 4 paste farcite con ripieno prod. pesca - * * * *

GELATERIA RINO DPR 54/97 produzione gelati Artigianale * * * *

AZ. AGR. IL MULINO DI CODARA ENRICO

DPR 54/97 produzione formaggi freschi inf. 500.000 litri/anno

Artigianale * * * *

LEONCINI MARIA RITA DPR 54/97 produzione formaggi freschi inf. 500.000

litri/anno Artigianale * * * *

MERCATO ITTICO COMUN. D.Lgs 531/92 mercato all’ingrosso I° e 2° sbarco - * * * *

produzioni gastronomiche base carne

Artigianale

produzioni gastronomiche base pr. pesca

-

PAMFOOD

D.Lgs 537/92

D.lgs 531/92 - TIP. 2

DPR 54/97 prodotti composti di latte inf. 2 milioni litri /anno Artigianale

* * * *

PASTIFICIO PLIN D.Lgs 537/92 paste farcite con ripieno carneo Artigianale

* * * *

deposito frigorifero c. rosse Industriale PRETARI

D.lgs 286/94 art. 13

D.lgs 286/94 art. 6 sezionamento c. rosse cap. limitata Artigianale * * * *

RAVIOLIFICIO SAN GIORGIO D.Lgs 537/92 paste farcite con ripieno carneo

Artigianale * * * *

RICCIARDELLO CARMELA DPR 54/97

produzione formaggi freschi e PBL inf. 500.000 litri/anno

Artigianale * * * *

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DITTA NORMATIVE VERTICALI TIPOLOGIA ATTIVITA’

CAPACITA’ PRODUTTIVA

LIVELLO DI RISCHIO

2006

FREQUENZA ISPEZIONI

2007

LIVELLO DI RISCHIO

2007

FREQUENZA (*) ISPEZIONI

2008 sezionamento industriale c. rosse

Industriale

SALCA D.lgs 286/94 art. 13

DPR 495/98 sezionamento CE c. bianche Industriale

* * * *

SALVO SRL D.Lgs 537/92 prodotti base carne – industriale Industriale * * * *

SICCARDI GIOBATTA D.L.gs 531/92 - TIP.

2-4 trasformazione prodotti pesca - * * * *

SOTTOZERO SAS D.Lgs 531/92 - TIP. 2 sezion. e conf. prodotti ittici congelati - * * * * sezionamento CE c. rosse Industriale

sezionamento c. bianche cap. limitata Artigianale TONIETTA

D.lgs 286/94 art. 13

DPR 495/98

D.L.gs 537/92 produzione prod. base carne Artigianale

* * * *

USAI PASQUALE DPR 54/97 produzione formaggi freschi/stagionati

inf. 500.000 litri/anno Artigianale * * * *

VEGLIO EZIO DPR 54/97 produzione formaggi freschi inf. 500.000

litri/anno Artigianale * * * *

ANTONIO VERRINI & FIGLI S.p.a.

D.Lgs 531/92 TIP 1,2,3,4

mantenimento in vasche e macellazione pesci e crostacei (TIP. 1) – preparaz.

cernita , fraz (TIP. 2) – deposito imballati e non imballati freschi e congel (TIP. 3) –

salagione e congelamento (TIP.4)

- * * * *

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VII – PROGRAMMA DI AUDIT

Gli audit, condotti secondo le modalita’ previste dai Regolamenti (CE) n. 854/2004 e n. 882/2004, sono orientati secondo due tipologie: audit di buone prassi igieniche (Programmi PreRequisito – PRP) : verificano il costante rispetto delle procedure degli operatori del settore alimentare previste dai Regolamenti (CE) 852 e 853/2004 e sono orientati a verificare almeno: � concezione e manutenzione dei locali e delle attrezzature � igiene preoperativa, operativa e postoperativa � requisiti delle materie prime e dei prodotti finiti � igiene del personale � formazione in materia di igiene e sicurezza alimentare � lotta contro i parassiti � qualita’ delle acque � gestione dei rifiuti e dei sottoprodotti � controllo delle temperature audit sulle procedure basate sui principi del sistema HACCP: verificano che gli operatori del settore alimentare applichino in permanenza e correttamente le procedure previste dall’art. 5 del Regolamento (CE) n. 852/2004 e che dette procedure garantiscano nella misura piu’ appropriata possibile che i prodotti di origine animale: � siano conformi ai criteri microbiologici stabiliti dalla normativa comunitaria � siano conformi alla normativa comunitaria su residui, contaminanti e sostanze proibite � non presentino pericoli fisici quali corpi estranei L’audit, condotto secondo le linee guida della norma UNI EN ISO 19011, rappresenta lo strumento di controllo ufficiale piu’ complesso ed articolato; il tempo e le risorse necessarie per preparare, condurre e rendicontare le attivita’ di audit risultano certamente superiori a quelle utilizzate per lo svolgimento di una verifica e di un’ispezione. In relazione a tanto i piani di audit per l’anno 2008 dovranno essere giocoforza settoriali e mirati a raccogliere le evidenze ritenute piu’ significative in rapporto alla tipologie dell’ativita’ esercitata e alle dimensioni dell’impresa auditata. Il programma per l’anno 2008 prevede l’esecuzione di un audit settoriale in ciascuno degli impianti riconosciuti censiti alla data del 31 dicembre 2007, con esclusione di quelli che lavorano in regime transitorio fino al 31.12.2009 (macelli). Le attivita’ sono affidate a due Gruppi di Audit ciascuno coordinato dai 2 dirigenti veterinari che hanno partecipato nell’anno 2007 al Corso Regionale “ L’AUDIT COME STRUMENTO DI VERIFICA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE” ai quali sono attribuiti la funzione di responsabile del gruppo e il compito di definire e condurre il piano di audit. Per ogni stabilimento inserito nel programma di audit 2008 viene predefinito come segue la composizione del gruppo di audit in base alle competenze specifiche ed all’esperienza funzionale acquisita degli auditors .

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PROGRAMMA DI AUDIT ANNO 2008 – RISORSE, OBIETTIVI ED ESTENSIONE Committente Dr. Valter Dini Responsabile del programma Dr. Gualtiero Fazio Obiettivi ed estensione del programma

� adeguatezza delle procedure di rintracciabilita’ e di ritiro e richiamo dal mercato - artt. 18 e 19 Reg. (CE) n. 178/2202

� gestione dei punti critici di controllo (CCP) – art. 5 Reg. (CE) n. 852/2004

� corretta prassi igienica (PRP) Responsabili dei Gruppi di Audit (RGA)

� Gruppo I : dr. Gualtiero Fazio � Gruppo II : dr.ssa Silvana Ganduglia

Auditors Dr. V. Bogliolo – Dr. V. De Rosa – Dr. G. Durante – Dr. G. Fazio - Dr. A. Galanti – Dr.ssa S. Ganduglia – Dr. R. Rebaudo

SINTESI PROGRAMMAZIONE ATTIVITA’ AUDITORS Dr. V. Bogliolo : 12 Dr. V. De Rosa : 10 Dr. G. Durante : 10 Dr. G. Fazio : 14 Dr. A. Galanti : 12 Dr.ssa S. Ganduglia : 15 Dr. R. Rebaudo : 14

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PROGRAMMA DI AUDIT ANNO 2008 – INDIVIDUAZIONE DITTE E COMPOSIZIONE GRUPPI DI AUDIT

Ditta Responsabile Gruppo di

Audit (RGA) Auditors

ALBIGADUS Dr. G. Fazio Dr. A. Galanti Dr. V. Bogliolo

ALBINO CHIESA

Dr.ssa S. Ganduglia Dr. A. Galanti Dr. R. Rebaudo

BENEDICTI PIERO

Dr. G. Fazio Dr. V. De Rosa Dr. G. Durante

BOERO Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. Bogliolo Dr. G. Durante

BRIOZZO G.B.

Dr.ssa S. Ganduglia Dr. G. Durante Dr. A. Galanti

CENTRO LATTE SAVONA Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. Bogliolo Dr. R. Rebaudo

COMMERCIALE DEL BALZO Dr. G. Fazio Dr. G. Durante Dr. A. Galanti

FRASCHERI SPA Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. Bogliolo Dr. R. Rebaudo

G.S. SPA DOCKS MARKET Dr. G. Fazio Dr. V. De Rosa Dr. G. Durante

GALLO & C. SNC Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. Bogliolo Dr. A. Galanti

GAMBA G. B. Dr. G. Fazio Dr. V. Bogliolo Dr. R. Rebaudo

GAROLLA CLAUDIO Dr. G. Fazio Dr. De Rosa Dr. G. Durante

GELATERIA RINO Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. Bogliolo Dr. R. Rebaudo

AZ. AGR. IL MULINO DI CODARA ENRICO Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. De Rosa Dr. R. Rebaudo

LEONCINI MARIA RITA Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. De Rosa Dr. R. Rebaudo

MERCATO ITTICO COMUN. Dr. G. Fazio Dr. V. Bogliolo Dr. G. Durante

PAMFOOD Dr. G. Fazio Dr. V. De Rosa Dr. A. Galanti

PASTIFICIO PLIN Dr. G. Fazio Dr. V. Bogliolo Dr. G. Durante

PRETARI Dr.ssa S. Ganduglia Dr. G. Durante Dr. R. Rebaudo

RAVIOLIFICIO SAN GIORGIO Dr. G. Fazio Dr. V. Bogliolo Dr. G. Durante

RICCIARDELLO CARMELA Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. De Rosa Dr. R. Rebaudo

SALCA Dr.ssa S. Ganduglia Dr. A. Galanti Dr. R. Rebaudo

SALVO SRL Dr.ssa S. Ganduglia Dr. A. Galanti Dr. R. Rebaudo

SICCARDI GIOBATTA Dr. G. Fazio Dr. A. Galanti Dr. V. Bogliolo

SOTTOZERO SAS Dr. G. Fazio Dr. A. Galanti Dr. R. Rebaudo

TONIETTA Dr. G. Fazio Dr. A. Galanti Dr. V. Bogliolo

USAI PASQUALE Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. De Rosa Dr. R. Rebaudo

VEGLIO EZIO Dr.ssa S. Ganduglia Dr. V. De Rosa Dr. R. Rebaudo

ANTONIO VERRINI & FIGLI Dr. G. Fazio Dr. A. Galanti Dr. V. De Rosa

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VIII – PIANO DI CAMPIONAMENTO

La progressiva implementazione di procedure basate sui principi dell’HACCP e la recente regolamentazione comunitaria introdotta dal 01 gennaio 2006 con i Regolamenti 178/2002/CE, 852/2004/CE, 853/2004/CE e 854/2004/CE hanno di fatto trasferito al titolare dell’industria alimentare l’onere e la responsabilita’ di garantire la sicurezza degli alimenti prodotti. D’altra parte le indicazioni contenute nell’Allegato I del Regolamento CE/2073/2005 (di seguito indicato “Regolamento”) sono indirizzate prevalentemente agli operatori del settore alimentare e sono per gli stessi vincolanti in ogni loro parte (modalità di campionamento, metodica analitica, limiti di accettabilità). Ne consegue quindi che la programmazione dei controlli ufficiali deve essere ispirata da una sempre maggiore prevalenza delle verifiche ispettive e di audit rispetto alle attivita’ di campionamento dei prodotti, che assumono ormai il solo significato di un ulteriore ausilio nel valutare le capacita’ gestionali degli OSA nel garantire la sicurezza dei prodotti trattati. In relazione a tanto i dirigenti veterinari incaricati del controllo ufficiale presso gli stabilimenti riconosciuti dovranno impostare l’attivita’ ispettiva periodica anche sulla valutazione della conformita’ dei piani di campionamento adottati in autocontrollo dagli stabilimenti (accreditamento dei laboratori di supporto, numero di unita’ campionarie da processare, metodiche analitiche, limiti di accettabilita’, azioni successive in caso di non conformita’ ai criteri di sicurezza e di processo). Tuttavia, ai sensi dell’articolo 1 del Regolamento, l’Autorità Competente nel verificare il rispetto delle norme e dei criteri previsti dal Regolamento stesso, conformemente al Regolamento CE/882/2004, può procedere a campionamenti ufficiali, anche attraverso il prelievo di matrici e la valutazione di parametri diversi da quelli elencati nell’Allegato I al Regolamento. Sulla scorta di quanto sopra, è stato redatto un Piano di campionamento relativo a matrici alimentari prelevate sia presso gli stabilimenti riconosciuti che presso gli stabilimenti registrati che effettuano la commercializzazione al dettaglio e finalizzato alla valutazione della conformita’ microbiologica e chimica degli alimenti . In particolare la programmazione dei campionamenti negli stabilimenti riconosciuti e riportata nelle seguenti schede e’ basata sull’indirizzo produttivo degli impianti e tiene conto del grado di rischio attribuito a ciascuno di essi . Relativamente ai campionamenti per la qualita’ microbiologica per ogni matrice alimentare sono stati definiti i criteri microbilogici di sicurezza e di processo da ricercare, secondo quanto stabilito dal Regolamento. Il piano di campionamento comprende anche le seguenti attivita’ finalizzate che costituiscono debito istituzionale:

13. sorveglianza sulla contaminazione da radionuclidi 14. controllo ufficiale dei residui di fitosanitari 15. piano regionale residui 16. piani di monitoraggio regionali su patogeni emergenti 17. piano di sorveglianza aziendale sulla sicurezza delle produzioni lattiero-casearie

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TABELLE DI RIPARTIZIONE DEI CAMPIONI

ANNO 2008

STABILIMENTI RICONOSCIUTI

REG. (CE) n. 853/2004

- MACELLI - CARNI FRESCHE SEZIONATE, PRODOTTI A BASE DI CARNE,

PREPARAZIONI A BASE DI CARNE, PRODOTTI DI GASTRONOMIA E PASTE CON RIPIENO - PRODOTTI LATTIERO CASEARI - CENTRI DI IMBALLAGGIO - PRODOTTI DELLA PESCA

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ANNO 2008 - REG. (CE) 853/2004: CARNI FRESCHE – MACELLI ANALISI

MICROBIOLOGICHE DITTA MATRICE CAT.

ALIMENT. Criteri

sicurezza Criteri ig. processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Carne bovina da consum. previa cottura

E.Coli 0157 Campylobact Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

01M CAB

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina da consum.

previa cottura E.Coli 0157

Campylobact Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

02M

SALVO MARIA

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina da consum.

previa cottura E.Coli 0157

Campylobact Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

03M DA

DOMENICO E PIERO

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina da consum.

previa cottura E.Coli 0157

Campylobact Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

04M

STARICCO MARCO

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina da consum.

previa cottura E.Coli 0157

Campylobact Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

05M

GALESE ORESTE

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina da consum.

previa cottura E.Coli 0157

Campylobact Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

Tiroide, organi sess. vitello Test istologico 3 Tiroide, organi sess. vitellone Test istologico 3

06M

CALIZZANO CARNI

Ambientale - - Salmonella 1 1 3 superfici

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ANNO 2008 - REG. (CE) 853/2004: CARNI FRESCHE – MACELLI

ANALISI

MICROBIOLOGICHE DITTA MATRICE CAT.

ALIMENT. Criteri

sicurezza Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICH

E

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Carne bovina da consum. previa cottura

E.Coli 0157 Campyl. Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

07M

PASTORINO ANDREA

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina da consum.

previa cottura E.Coli 0157

Campyl. Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

08M

FORTUNATO VITTORIO

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina o suina

da consum. previa cottura

E.Coli 0157 Campil. Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

09M

MAC. SAL. GIACOBBE

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina da consum.

previa cottura E.Coli 0157

Campyl. Yersinia

1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

10M

MACELLERIA SIRI

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina da consum.

previa cottura E.Coli 0157

Campyl. Yersin 1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

11M

MERIALDO MARCO

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne bovina da consum.

previa cottura E.Coli 0157

Campiy. Yersin 1 1 1

Caracasse superfici

“” Salmonella Enterobatter. CBT

1 tutti i capi macellati/ giornata

1

12M

CANOVA MAURA

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne cunicola

da consum. previa cottura

E.Coli 0157 Campil. Yersin

1 1 1 BERNO

ROSANNA Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici

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ANNO 2008

REG. (CE) 853/2004: CARNI FRESCHE – PRODOTTI E PREPARAZIONI A BASE DI CARNE - GASTRONOMIA – PASTA CON RIPIENO

ANALISI

MICROBIOLOGICHE DITTA MATRICE CAT.

ALIMENTARE Criteri

sicurezza Criteri igiene

processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Prosciutto cotto

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

CBT E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

2 4 6 Nitriti/nitrati

1 4 1

Testa in cassetta o cima

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

CBT E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

1 4 6

Salame stagionato

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

2 4 6 Nitriti/nitrati

1 4 1

Salsiccia o luganega

Preparazione da consum. previa

cottura

Salmonella E. Coli St. aureus Clos. Solf.r.

2 4 5

Carne fresca suina sezionata

da consum. previa cottura

- E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

1 1 1

ALBINO CHIESA

Ambientale - Salmonella Listeria m.

1 1 3 superfici per ricerca

Prosciutto cotto

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

CBT E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

1 4 6 Nitriti/nitrati

1 4 1

Testa in cassetta

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

CBT E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

1 4 6

Salame stagionato

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

1 4 6 Nitriti/nitrati

1 4 1

Salsiccia Preparazione da consum. previa

cottura

Salmonella E. Coli St. aureus Clos. Solf.r.

2 4 5

Carne fresca suina/bovina sezionata

da consum. previa cottura

- E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

1 1 1

BENEDICTI

PIERO

Ambientale - - Salmonella Listeria m.

1 1 3 superfici per ricerca

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ANNO 2008

REG. (CE) 853/2004: CARNI FRESCHE – PRODOTTI E PREPARAZIONI A BASE DI CARNE - GASTRONOMIA – PASTA CON RIPIENO

ANALISI MICROBIOLOGICHE

DITTA MATRICE CAT. ALIMENTARE

Criteri sicurezza

Criteri igiene

processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Carne fresca suina/bovina sezionata

da consum. previa cottura

- E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

1 1 1 BOERO

Ambientale - - Salmonella 1 1 3 superfici Carne macinata

Diversa dal pollame da

consum. previa cottura

Salmonella CBT E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

2 4 5 Acido ascorb. e solfiti

2 Associare ad analisi

microbiol.

Formaggio sezionato

RTE Salmonella Listeria m. Stafilotossina Aw - pH

1 4 6

Prodotti della pesca (materia prima)

da consum. previa cottura

- - - - - Additivi (solfiti, polifosfati)

1 5 1

Ambientale (reparto macelleria)

- Salmonella 1 1 3 superfici

GS.

DOCKS MARKET

Ambientale (reparto formaggi)

- Listeria m. 1 1 3 superfici

Involtini di carni avicole o spiedini

Preparazione da consum. previa

cottura

Salmonella E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

2 4 5 Acido ascorb e Solfiti

2 Associare ad analisi

microbiol.

Carni fresche sezionate

da consum. previa cottura

- E. Coli St. aureus Clos. Solf.r

1 1 1 1 1

GALLO & C.

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici

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ANNO 2008

REG. (CE) 853/2004: CARNI FRESCHE – PRODOTTI E PREPARAZIONI A BASE DI CARNE - GASTRONOMIA – PASTA CON RIPIENO

ANALISI MICROBIOLOGICHE

DITTA MATRICE CAT. ALIMENTARE

Criteri sicurezza

Criteri igiene

processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Ravioli carne o pesce

Da consum. Previa cottura

- CBT E.Coli St. aureus Cl. perfring B. cereus

2 1 5 - - - -

Tortellini carne

Da consum. Previa cottura

- CBT E.Coli St. aureus Cl. perfring B. cereus

2 1 5 - - -

GAROLLA CLAUDIO

Ambientale - Salmonella Listeria m.

1 1 3 superfici per ricerca

Cima RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

CBT E.Coli St. aureus Cl. perfring B. cereus

1 4 6 Nitriti Nitrati

1 4 1

Gastronomia a base di carne/verdure ragù

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

E.Coli St. aureus Cl. perfring B. cereus

1 4 6

Gastronomia a base di prodotti pesca

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

E.Coli St. aureus Cl. perfring B. cereus

1 4 6 solfiti, polifosfati

1 4 1

Salsa ai formaggi

RTE Salmonella Listeria m. Enterot. stafilococcica Aw - pH

E.Coli St. aureus Cl. perfring B. cereus

1 4 6

Gastronomia con maionese

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

Enterobatte- riacee

1 4 6

PAMFOOD

Ambientale - Salmonella Listeria m.

1 1 3 superfici per ricerca

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ANNO 2008

REG. (CE) 853/2004: CARNI FRESCHE – PRODOTTI E PREPARAZIONI A BASE DI CARNE – GASTRONOMIA – PASTA CON RIPIENO

ANALISI MICROBIOLOGICHE

DITTA MATRICE CAT. ALIMENTARE

Criteri sicurezza

Criteri igiene

processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Ravioli carne Da consum. Previa cottura

- CBT E.Coli St. Aureus Cl. perfring B. cereus

2 1 5 - - -

Tortellini carne

Da consum. Previa cottura

- CBT E.Coli St. Aureus Cl. perfring B. cereus

2 1 5 - - -

PASTIFICIO

PLIN

Ambientale - Salmonella Listeria m.

1 1 3 superfici per ricerca

Ravioli carne Da consum. Previa cottura

- CBT E.Coli St. Aureus Cl. perfring B. cereus

2 1 5 - - -

Tortellini carne

Da consum. Previa cottura

- CBT E.Coli St. Aureus Cl. perfring B. cereus

2 1 5 - - -

RAVIOLIFICIO SAN GIORGIO

Ambientale - Salmonella Listeria m.

1 1 3 superfici per ricerca

Prosciutto cotto

RTE Salmonella Listeria m. Aw - Ph

CBT E. Coli St. Aureus Clos. Solf.r

2 4 6

Carne suina emulsionata/ Salame cotto o Wurstel

RTE Salmonella Listeria m. Aw - Ph

CBT E. Coli St. Aureus Clos. Solf.r

2 4 6 Nitriti/nitrati

1 4 1

Prodotto a base tacchino o bovino

RTE Salmonella Listeria m. Aw - Ph

E. Coli St. Aureus Clos. Solf.r

1 4 6 Nitriti/nitrati

Carne fresca suina

da consum. Previa cottura

- - - - - Diossina 1 5 1 almeno 200 g

SALVO

SALUMIFICIO

Ambientale - Salmonella Listeria m.

1 1 3 superfici per ricerca

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ANNO 2008

REG. (CE) 853/2004: CARNI FRESCHE – PRODOTTI E PREPARAZIONI A BASE DI CARNE - GASTRONOMIA – PASTA CON RIPIENO

ANALISI

MICROBIOLOGICHE DITTA MATRICE CAT.

ALIMENTARE Criteri

sicurezza Criteri igiene

processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Carne fresca suina/bovina sezionata

da consum. previa cottura

- E. Coli St. aureus Clostr. Solfitor

1 1 1 PRETARI

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Carne fresca suina/bovina sezionata

da consum. previa cottura

- E. Coli St. aureus Clostr. Solfitor

1 1 1

Carne fresca pollame sezionata

da consum. previa cottura

- E. Coli St. aureus Clostr. Solfitor

1 1 1

SALCA

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Salsiccia Preparazione da

consum. previa cottura

Salmonella E. Coli St. aureus Clostr. Solfitor.

2 4 5

Carne fresca suina/bovina sezionata

da consum. previa cottura

- E. Coli St. aureus Clostr. Solfitor

1 1 1

Carne fresca pollame sezionata

da consum. previa cottura

- E. Coli St. aureus Clostr. Solfitor

1 1 1

TONIETTA

Ambientale - Salmonella

1 1 3 superfici

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ANNO 2008

REG.(CE) 853/2004: PRODOTTI LATTIERO CASEARI

ANALISI MICROBIOLOGICHE

DITTA MATRICE CAT. ALIMENTARE

Criteri sicurezza

Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Latte crudo di massa

Destinato alla trasformazione

- - - - - Aflatossina M1 2 5 1

Latte pastorizzato

RTE Salmonella Listeria m.

Enterobatteriacee 2 4 5

Panna pastorizzata

RTE Salmonella Listeria m.

Enterobatteriacee 2 4 5

Latte UHT RTE Salmonella Listeria m.

Prove di stabilità a 30°C 15gg

2 4 5

CENTRO LATTE SAVONA

Panna UHT RTE Salmonella Listeria m.

Prove di stabilità a 30°C 15gg

1 4 5

Latte crudo di massa

Destinato alla trasformazione

- - - - - Aflatossina M1 2 5 1

Latte pastorizzato

RTE Salmonella Listeria m.

Enterobatteriacee 1 4 5

Panna pastorizzata

RTE Salmonella Listeria m.

Enterobatteriacee 1 4 5

Latte UHT RTE Salmonella Listeria m.

Prove di stabilità a 30°C 15gg

1 4 5

Panna UHT RTE Salmonella Listeria m.

Prove di stabilità a 30°C 15gg

1 4 5

Formaggio sezionato fresco/stag.

RTE Salmonella Listeria m. Enteross stafiloc. Aw - pH

- 1 4 6

FRASCHERI

SPA

Ambientale (locale sez. formaggi)

- - Listeria m. 1 1 3 superfici

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ANNO 2008

REG.(CE) 853/2004: PRODOTTI LATTIERO CASEARI

ANALISI

MICROBIOLOGICHE DITTA MATRICE CAT.

ALIMENT. Criteri

sicurezza Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Latte crudo di massa caprino

Destinato alla trasformaz.

- Campyl. Yersinia E.Coli 0157 Tenore in germi

1 1 1 Aflatossina M1 1 4 1

Formaggetta fresca o primosale (latte past.)

RTE Salmonella Listeria m. Ent. stafiloc. Aw - pH

E. Coli Staf. Coag pos

3 4 6

AZIENDA AGR.

IL MULINO

Ambientale Listeria 1 1 3 superfici Latte crudo di massa ovicaprino

Destinato alla trasformaz.

Campyl. Yersinia E.Coli 0157 T.germi

1 1 1

Latte crudo di massa bovino

Destinato alla trasformaz.

Campyl. Yersinia E.Coli 0157 T.germi/cel som

1 1 1 Aflatossina M1 1 4 1

Formaggetta fresca (latte T° inf. A 40°C)

RTE Salmonella Listeria m. Ent.stafiloc. Aw - pH

Staf. Coag pos Campylobacter

1 4 6

Formaggio stagionato (latte T° inf. a 40°C)

RTE Salmonella Listeria m. Ent. stafiloc. Aw - pH

Staf. Coag pos Campylobacter

1 4 6

LEONCINI

Ambientale - Listeria 1 1 3 superfici Latte crudo di massa caprino

Destinato alla trasformaz.

- Campyl. Yersinia E.Coli 0157 Tenore germi

1 1 1 Aflatossina M1 1 4 1

Formaggetta fresca (latte T° inf. a 40°C )

RTE Salmonella Listeria m. Ent. stafiloc. Aw - pH

Staf. Coag pos Campylobacter

1 4 6

VEGLIO

Ambientale Listeria 1 1 3 superfici

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ANNO 2008

REG.(CE) 853/2004: PRODOTTI LATTIERO CASEARI

ANALISI

MICROBIOLOGICHE DITTA MATRICE CAT.

ALIMENT. Criteri

sicurezza Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Latte crudo di massa ovino

Destinato alla trasformaz.

Campyl. Yersinia E.Coli 0157 Tenore germi

1 1 1 Aflatossina M1 1 4 1

Formaggetta fresca (latte T° sup. a 40°C e inf pastor)

RTE Salmonella Listeria m. Ent. stafiloc. Aw - pH

E. Coli Staf. Coag pos Campylobacter

1 4 6

Formaggio stagionato (latte T° sup. a 40°C e inf pastor)

RTE Salmonella Listeria m. Ent. stafiloc. Aw - pH

E. Coli Staf. Coag pos Campylobacter

1 4 6

USAI

Ambientale - Listeria 1 1 3 superfici Latte crudo di massa caprino

Destinato alla trasformaz.

- Campyl. Yersinia E.Coli 0157 Tenore germi

1 1 1 Aflatossina M1 1 4 1

Latte crudo di massa bovino

Destinato alla trasformaz.

- Campyl. Yersinia E.Coli 0157 T.germi/cel som

1 1 1

Toma fresca di capra (latte T° inf. a 40°C)

RTE Salmonella Listeria m. Ent. stafiloc. Aw - pH

Staf. Coag pos Campylobacter

1 4 6

Toma di vacca (latte T° sup. a 40°C e inf pastor)

RTE Salmonella Listeria m. Ent. stafiloc. Aw - pH

E. Coli Staf. Coag pos Campylobacter

1 4 6

RICCIAR- DELLO

CARMELA

Ambientale Listeria 1 1 3 superfici

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ANNO 2008

REG.(CE) 853/2004: PRODOTTI LATTIERO CASEARI

ANALISI

MICROBIOLOGICHE DITTA MATRICE CAT.

ALIMENT. Criteri

sicurezza Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

GELATERIA

RINO

Gelato a base di latte

RTE Salmonella Listeria m.

Enterobatter 1 4 5

Formaggio stagionato

RTE Salmonella Listeria m. Ent. stafiloc.

- 1 4 6 COMMER- CIALE

DEL BALZO Formaggio fresco

RTE Salmonella Listeria m. Ent. stafiloc.

- 1 4 6

RTE Salmonella Listeria m. Stafilotoss Aw - pH

GAMBA G.

B.

Formaggi confezionati o Salumi confezionati

RTE Salmonella Listeria m. Aw - pH

- 1 4 1

GS DOCKS MARKET Vedere sezione carni fresche

PAMFOOD Vedere sezione carni fresche

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ANNO 2008

REG.(CE) 853/2004: UOVA FRESCHE – CENTRI DI IMBALLAGGIO

ANALISI MICROBIOLOGICHE

DITTA MATRICE CAT. ALIMEN.

Criteri sicurezza

Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Uova fresche Salmonella - 2 4 1 composta da

6uova

Metaboliti dei Nitrofurani Sulfamidici Nicarbazina Robenidina

1 4 6uova

Uova fresche RTE - - - - - Tetracicline e chinolonici

1 4 6uova

MILUOVO

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici Uova fresche RTE Salmonella - 2 4 1

composta da 6uova

Metaboliti dei Nitrofurani Sulfamidici Nicarbazina Robenidina

1 4 6uova

Uova fresche RTE - - - - - Tetracicline e chinolonici

1 4 6 uova

Uova fresche RTE - - - - - Diossina 1 4 6 uova

MORETTI ALBERTO

Ambientale - Salmonella 1 1 3 superfici

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ANNO 2008

REG.(CE) 853/2004: PRODOTTI DELLA PESCA

ANALISI MICROBIOLOGICHE

DITTA MATRICE CAT. ALIMEN.

Criteri sicurezza

Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Stoccafisso/ Baccalà reidratati

da consum. previa cottura

- E. Coli Stafil. aureus

2 1 1 Mercurio Cadmio Piombo

1 5 1 ALBIGADUS

Acqua di pozzo

-- E. Coli Enterococchi CBT a 22°C – 36°C

1 1 1 D.Lvo 31/2001 All. I /B

1 1 1

Prodotti della pesca (materia prima)

da consum. previa cottura

- - - - - Mercurio Cadmio Piombo

1 5 1

Prodotti della pesca trasformati confezionati

RTE Listeria Salmonella Aw - pH

E. Coli Staf. Coag pos Bacillus cereus Clostridi sol rid

4 4 6

SICCARDI GIOBATTA

Ambientale - - Listeria m. 1 1 3 superfici Prodotti della pesca (filetti pesce o crostacei)

da consum. previa cottura

- - - - - solfiti polifosfati

1 5 1 SOTTOZERO

Prodotti della pesca (materia prima)

- - - - - Mercurio Cadmio Piombo

1 5 1

Prodotti della pesca (filetti pesce o crostacei)

da consum. previa cottura

- - - - - solfiti, polifosfati

1 5 1

Prodotti della pesca (materia prima)

- - - - - Mercurio Cadmio Piombo

1 5 1

VERRINI ANTONIO

Ghiaccio - - E. Coli Enterococchi CBT a 22°C – 36°C

1 1 1

GS DOCKS MARKET Vedere sezione carni fresche

PAMFOOD Vedere sezione carni fresche

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ANNO 2008

REG.(CE) 853/2004: PRODOTTI DELLA PESCA

ANALISI MICROBIOLOGICHE DITTA

MATRICE CAT.

ALIMEN. Criteri sicurezza

Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Molluschi bivalvi vivi

- Salmonella E. Coli

- 2 5 5 (almeno 10

animali/ u.c.)

Mitili vivi - Norovirus Virus epatite A

- 8 5 1 n° animali ..

Ostriche vive - Norovirus Virus epatite A

- 2 5 1 n° animali ..

Prodotti della pesca freschi

- - Vibrio patogeni 20 1 1

Pesci e molluschi cefalopodi

- Parassiti - 200 1 1

Molluschi bivalvi vivi

Biotossine 2 5 1

Prodotti della pesca freschi (sp. elevata istidina)

- - - - - - Istamina 2 5 9

Prodotti della pesca freschi

- - - - - - Mercurio Cadmio Piombo

10 5 1

Prodotti della pesca freschi allevati

- - - - - - Sostanze inibenti

3 5 1

Prodotti della pesca freschi (filetti pesce o crostacei)

- - - - - - Additivi (solfiti, polifosfati ecc)

2 5 1

MERCATO ITTICO

Prodotti della pesca locale

- - - - - - Diossina 1 5 1 almeno 250 g

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TABELLE DI RIPARTIZIONE DEI CAMPIONI

ANNO 2008

STABILIMENTI REGISTRATI

REG. (CE) n. 852/2004

- PRODUZIONE PRIMARIA DI LATTE CRUDO - PRODUZIONE PRIMARIA ALLEVAMENTO MARINO DI PESCI - ESERCIZI DI COMMERCIO AL DETTAGLIO CON LABORATORIO - ESERCIZI DI COMMERCIO AL DETTAGLIO SENZA LABORATORIO

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ANNO 2008 REG. (CE) 852/2004: PRODUZIONE PRIMARIA DI LATTE CRUDO

AZIENDE ZOOTECNICHE REGISTRATE ex D.P.R. 54/97

ANALISI

MICROBIOLOGICHE DITTA MATRICE CAT.

ALIMEN. Criteri

sicurezza Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ODASSO MARCO

Latte crudo di massa bovino

- - - - - - Diossina 1 4 1 almeno 200 g

AZIENDE ZOOTECN. ANNESSE A CASEIFICI

Vedere sezione PRODOTTI LATTIERO CASEARI e CASEIFICI AL DETTAGLIO

REG. (CE) 852/2004: PRODUZIONE PRIMARIA - ALLEVAMENTO MARINO DI PESCI ANALISI

MICROBIOLOGICHE DITTA MATRICE CAT.

ALIMEN. Criteri

sicurezza Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

AQUARIUS Alassio

Pesci allevati - - - - - - Diossina 1 4 1 almeno 250 g

ANNO 2008 REG. (CE) 852/2004: ESERCIZI DI COMMERCIO AL DETTAGLIO CON ANNESSO LABORATORIO DI TRASFORMAZIONE

ANALISI MICROBIOLOGICHE TIPOLOGIA PRODUTTIVA

MATRICE CAT. ALIMEN. Criteri

sicurezza Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

CASEIFICI VENDITA DIRETTA

Latte crudo bovino (piano di monitoragg.)

Destinato alla

trasformaz.

- Campyl. Yersinia E.Coli 0157 Tenore in germi Cellule somat

9 1 1

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Latte crudo ovi caprino (piano di monitoragg.)

Destinato alla

trasformaz.

- Campyl. Yersinia E.Coli 0157 Tenore in germi

16 1 1

Latte crudo di massa

- - - - - - Aflatossina M1

10 4 1

Formaggio da latte crudo

RTE Listeria m. Salmonella Ent. stafiloc. Aw - pH

Staf. Coag pos Campylobacter

19 4 5

GELATERIE ARTIGIANALI

Gelati a base di latte

RTE Salmonella Listeria m.

Enterobatteriac 6 4 5

MACELLERIA

CON LABORATORIO

Preparazioni a base di carne (es salsiccia)

da consumare

previa cottura

Salmonella CBT E. Coli

10 4 1 Solfiti acido ascorb

10 Associare ad analisi

microbiolog.

Acciughe salate

RTE

Salmonella - 2 4 1 Istamina 4 4 9 PESCHERIE

CON LABORATORIO Preparazioni

di pesce da consumare crude

RTE Salmonella E.Coli Staf. aureus

2 4 1

Miele confezionato

- - - - - - Cloramfenic. tetracicline tylosina sulfamidici

6 4 1 almeno 500 g

LABORATORIO

MIELE

Miele confezionato

- - - - - - Macrolidi (PNR)

1 4 1 almeno 500 g

ANNO 2008

REG. (CE) 852/2004: ESERCIZI DI COMMERCIO AL DETTAGLIO /DISTRIBUZIONE ALL’INGROSSO

ANALISI MICROBIOLOGICHE MATRICE SEDE DI PRELIEVO

CAT. ALIMEN. Criteri

sicurezza Criteri igiene processo

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQ.

N° U.C./ ALIQUOTA

ANALISI CHIMICHE

N° CAMPIONI /ANNO

N° ALIQUOTE

N° U.C./ ALIQUOTA

Carne macinata (prodotta presso l’impianto)

GDO

da consumare

cruda/ cotta

Salmonella CBT E. Coli

6 4 1 Solfiti Acido ascorb

6 Associare ad analisi

microbiolog.

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Prodotti confezionati a base di carne di pollame

GDO

da consumare

cotti

Salmonella - 2 5 1

Prodotti confezionati a base di carne da consumare crudi

GDO

RTE

(es salame crudo, speck)

Salmonella Listeria m.

- 4 5 1

Prodotti della pesca confezionati trasformati affumicati/ salati

GDO

RTE

(es. salmone

aff)

Salmonella Listeria m.

- 4 5 1

Prodotti della pesca allevati

GDO - - - - - - Inibenti 2 5 1

Crostacei cotti confezionati

GDO - Salmonella - 2 5 1

Tonno/sgombro inscatolati

GDO RTE - - - - - Istamina 2 5 9

Uova fresche GDO RTE Salmonella - 6 5 1 composta

da 6 uova

Miele confezionato

GDO RTE - - - - - Cloramfenic. tetracicline tylosina sulfamidici

4 5 1 almeno 500

g

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IX - PIANO DI SORVEGLIANZA DELLA CONTAMINAZIONE DA RADIONUCLIDI – Anno 2008

- Il Reg (CE) N. 616/2000 del Consiglio del 20 marzo 2000 che modifica il Regolamento (CEE) n. 737/90 del Consiglio relativo alle importazioni di prodotti agricoli originari dei paesi terzi a seguito dell’ incidente verificatosi nella centrale nucleare di Chernobyl, prevede che la radioattività massima cumulata di 134Cs e 137Cs non debba essere superiore a:

370 Bq/kg per i prodotti lattiero caseari nonché per le derrate alimentari destinate all’ alimentazione particolare dei lattanti durante i primi 4-6 mesi di vita… 600 Bq/kg per tutti gli altri prodotti interessati.

- La Raccomandazione della Commissione dell’ 8 giugno 2000 relativa all’applicazione

dell’art. 36 del Trattato Euratom concernente i livelli di radioattività nell’ ambiente allo scopo di valutare l’esposizione dell’ intera popolazione, prevede la determinazione di 137Cs e 90Sr nel latte e nella dieta mista;

- La Raccomandazione della Commissione del 20 febbraio 2003 sulla protezione e

l’informazione del pubblico per quanto riguarda l’esposizione risultante dalla continua contaminazione radioattiva da cesio di taluni prodotti di raccolta spontanei a seguito dell’ incidente verificatosi nella centrale nucleare di Chernobyl (selvaggina - bacche selvatiche - funghi selvatici -pesci carnivori di lago);

- Il D.P.R. n. 132 del 14 luglio 1995 - Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e

provincie autonome sui criteri uniformi per l’ elaborazione dei programmi di controllo ufficiale degli alimenti e bevande, alla tabella 9 prevede la priorità nei controlli chimici e chimico-fisici ( Produzione: 134Cs + 137Cs);

In assenza di recenti indicazioni regionali al riguardo viene mantenuta la programmazione storicamente consolidata negli anni precedenti ed impostata secondo i contenuti della D.G.R. n. 855 del 26 luglio 2002.

MODALITA’ DI CAMPIONAMENTO

� Ogni campione, prelevato in unica aliquota del peso indicato nella tabella di ripartizione, dovra’ essere accompagnato da verbale di prelevamento con indicati tipo ed origine della matrice campionata, eventuali indicazioni rilevabili dall’etichettatura e/o bollatura sanitaria, chiaro riferimento alle motivazioni del campionamento ed al Laboratorio di destinazione (Centro di Riferimento Regionale per il controllo della radioattivita’ (C.R.R.) presso l’ARPAL di Genova);

� I campioni prelevati dovranno essere recapitati presso l’Ufficio Veterinario di Savona

entro l’ultima settimana di ciascun mese per il loro successivo inoltro al C.R.R. tramite consegna al Laboratorio ARPAL di Savona ;

� Copia del verbale di prelevamento di ciascun campione dovra’ essere consegnata

all’Ufficio Veterinario di Savona che e’ incaricato dell’archiviazione dei referti analitici e della gestione dei flussi informativi;

� Per una maggiore flessibilita’ operativa nella realizzazione del piano i campioni possono essere congelati e conservati fino alla consegna in stato di congelazione

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TABELLA DI RIPARTIZIONE E CALENDARIZZAZIONE DEI CAMPIONI matrice n. totale

campioni quantita’ da campionare

sedi di prelievo

Ambiti Territ. competenti

mese di prelievo

carne bovina 4 1Kg macelli Ambiti 3 e 4 febbraio maggio agosto ottobre

carne di pollame 4 1 Kg. depositi ingrosso

2 Ambiti 1 e 2 2 Ambiti 3 e 4

gennaio luglio

carne suina 1 1 Kg deposito o trasf. Ambiti 1 e 2 marzo carne cunicola 1 1Kg macello Ambiti 1 e 2 luglio carne di selvaggina 3

(cinghiale, capriolo, daino)

1 Kg selvaggina cacciata di origine locale

Ambiti 1 e 2 ottobre

pesci e molluschi 5 1 Kg. mercato Ittico SV mercato produz. locale

4 Ambiti 3 e 4 1 Ambiti 1 e 2

febbraio maggio agosto ottobre gennaio

latte 8 1 kg. Grande Distr. Organizzata (GDO) Stab. tratt. termico Az. di produz.

4 Ambiti 1 e 2 4 Ambiti 3 e 4

marzo giugno settembre novembre

formaggi 5 1 Kg. GDO

3 Ambiti 3 e 4 2 Ambiti 1 e 2

aprile giugno settembre novembre aprile

uova 2 24 unita’ centri imball. Ambiti 3 e 4 gennaio

miele 2 1 Kg. Apicoltori locali

1 Ambiti 1 e 2 1 Ambiti 3 e 4

settembre

TOTALE

35

NOTE : * Tipologia di campionamento: monitoraggio in aliquota unica ** il piano e’ stato aggiornato rispetto ai contenuti della Deliberazione della Giunta Regionale n. 855 del 26 luglio 2002 con l’inserimento delle matrici alimentari provenienti da ecosistemi naturali indicate nella Raccomandazione 2003/274/CE.

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X - PIANO DI CONTROLLO UFFICIALE DEI RESIDUI DI FITOSANITARI IN MATRICI ALIMENTARI DI ORIGINE ANIMALE – Anno 2008

MODALITÀ' DI CAMPIONAMENTO

1. Considerate le conseguenze di ordine sanzionatorio in caso di riscontro di positività analitica i campioni vanno prelevati nel pieno rispetto delle procedure dettagliate nel Decreto del Ministero della Salute del 23 luglio 2003 ;

2. Le partite da campionare devono essere omogenee per tipologia, origine, numero di lotto o data di produzione;

3. Quando possibile il campione finale deve essere preparato con un numero di campioni elementari, prelevati da più punti della partita, statisticamente significativi;

4. Nel corso della preparazione del campione devono essere adottate tutte le precauzioni necessarie per evitare ogni possibile forma di contaminazione crociata;

5. Il campione finale va suddiviso in cinque aliquote anche nel caso di prelievo nei luoghi di produzione, tenuto conto che negli stabilimenti di alimenti di origine animale (macelli, mercati o depositi ittici, centri di imballaggio uova, ecc.) l'eventuale contaminazione può aver trovato origine in fasi precedenti la lavorazione;

6. Ogni aliquota campionaria deve essere composta dalla quantita’ minima prevista dal PNR 2008, riportata nella tabella di distribuzione dei campioni;

7. Le aliquote campionarie devono essere introdotte in appositi contenitori puliti e chiudibili ermeticamente che garantiscano la protezione da contaminazioni, danni o perdite;

8. Nel verbale di prelevamento vanno indicate dettagliatamente le modalità di preparazione del campione ( es. se si e' fatto ricorso al metodo del campione elementare, numero di campioni elementari costituenti il campione finale, ecc.) e riportate puntualmente tutte le informazioni che consentano una totale tracciabilità del prodotto campionato; nel verbale va fatto riferimento al PIANO REGIONALE FITOSANITARI;

9. Allo scopo di evitare un deterioramento delle matrici che possa modificare il dato analitico, i campioni vanno consegnati al laboratorio entro le 24 ore successive al prelievo; i campioni di carne e di pollame possono essere congelati prima della spedizione qualora non sia possibile il trasferimento al laboratorio entro il termine indicato.

RISCONTRO DI POSITIVITA’

L'eventuale riscontro di positività analitica comporta l'attivazione delle procedure sanzionatorie di cui all'art. 5, lettera h) della legge n. 283/1962.

PRIORITA’ ANALITICHE

Poiche’ il D.M. 30 aprile 1999 e la Deliberazione della Giunta Regionale n. 855 del 26.07.2002 non stabiliscono priorita’ analitiche specifiche per i prodotti di origine animale, nell'individuazione delle sostanze da ricercare si fa riferimento al decreto ministeriale 23.12.1992 ed al Piano Nazionale 2008 per la ricerca dei residui negli animali e in alcuni prodotti di origine animale che indicano nei composti organoclorurati e nei composti organofosforati i residui di presidi sanitari, indice di contaminazione ambientale, da ricercare nelle citate matrici.

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TABELLA DI RIPARTIZIONE DEI CAMPIONI

AMBITI TERRITORIALI 1 E 2 Campioni di alimenti di origine animale prodotti al di fuori dell’ambito regionale Matrice n.

campioni Quantita’ aliquota

Numero aliquote

Punti prelievo

Carni bov. cong. (cod. 0202) carni avicole (cod. 0207)

1

100 grammi o 1 confezi

5 Depositi frigoriferi

Latte e derivati (cod. 0401) 2 1 confez. da ½ litro

5 Ipermercati

Prodotti ittici 2 250 grammi 5 GDO Uova (cod.0407) 1 Aliquota

costituita da almeno 6 uova

5 GDO

TOTALE

6

AMBITI TERRITORIALI 3 E 4 Campioni di alimenti di origine animale prodotti in ambito regionale Matrice n.

campioni Quantita’ campione

Numero aliquote

Punti prelievo

Carni bovine (cod. 0201) Carni suine (cod. 0203)

2 1

100 grammi 5 Impianti di Macellazione

Latte e derivati (cod. 0401) 1 200 grammi 5 Aziende di produzione

Prodotti ittici 1 250 grammi 5 Mercato Ittico SV Uova (cod.0407) 2 Aliquota

costituita da almeno 6 uova

5 Centri di imballaggio

TOTALE

7

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XI - PIANO REGIONALE PER LA RICERCA DEI RESIDUI (PRR) NEGLI ANIMALI VIVI E NEI LORO PRODOTTI – ANN0 2008

Il Piano Nazionale Residui 2008 (PNR) e’ strutturato sulla base dei contenuti normativi del Decreto Legislativo 16 marzo 2006, n. 158, concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze (ß)-agoniste nelle produzioni animali, nonche' le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti. Le finalità del piano consistono nell'esaminare e fare emergere le ragioni dei rischi di residui negli animali e nei prodotti di origine animale a livello degli allevamenti, dei macelli e degli stabilimenti di produzione del pesce e delle uova. La programmazione dei controlli per l’anno 2008 su base regionale (PRR) prevede per l’ ASL 2 Savonese il prelievo di un campione di miele per la ricerca dei macrolidi e l’attivazione di uno specifico piano di monitoraggio mediante test istologico per rilevare alterazioni anatomiche in organi bersaglio di bovini regolarmente macellati, riconducibili all’illecito impiego di promotori della crescita.

SEBBENE LA TIPOLOGIA DEGLI IMPIANTI DI MACELLAZIONE LOCALI (ENTITÀ MACELLAZIONE CONTENUTA E ASSENZA DI IMPIANTI A CARATTERE INDUSTRIALE) NON SIANO TALI DA GIUSTIFICARE

PIANI DI MONITORAGGIO ALLE CONDIZIONI ESPRESSE NEL PNR, IN ACCORDO CON IL SETTORE VETERINARIA DELLA REGIONE LIGURIA SI È RITENUTO OPPORTUNO DI INTEGRARE IL TRADIZIONALE

CONTROLLO CHIMICO-FISICO SU CAMPIONI CON UN MONITORAGGIO LIMITATO MEDIANTE TEST ISTOLOGICO DA EFFETTUARE NEL MACELLO CARATTERIZZATO DA VOLUMI PRODUTTIVI PIU’ ELEVATI .

ARTICOLAZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO

TEMPI DI ATTUAZIONE maggio 2008 - dicembre 2008

ENTI ED OPERATORI COINVOLTI

� Laboratorio I.Z.S. di Savona per trasmissione campioni ai laboratori diagnostici individuati dalla Regione Liguria

� Impianto di macellazione “CALIZZANO CARNI snc” quale sede di prelevamento dei campioni

� Dr. Roberto Rebaudo, quale veterinario formato incaricato del prelievo dei campioni

FORMAZIONE DEGLI OPERATORI � Il corso di formazione e’ organizzato dalla Regione Liguria ed e’

previsto entro la fine del mese di aprile 2008

COMPITI DEGLI OPERATORI INCARICATI DEL PRELIEVO

� I campioni vanno eseguiti senza preavviso seguendo le indicazioni del PNR

� I campioni dovranno essere preparati, conservati e trasportati in contenitori da 25 cc a chiusura ermetica (doppio tappo) con formaldeide al 4%, forniti dall’IZS

� I campioni saranno consegnati all’IZS di Savona accompagnati dall’apposita scheda di prelievo (Allegato II PNR) con i riferimenti di alcuni parametri zootecnici (età, sesso, categoria, razza resa al macello)

DIMENSIONI DEL CAMPIONE N. PARTITE e N. CAPI DA

CAMPIONARE

� Sono programmate n. 2 partite da campionare di cui 1 di vitelli ed 1 di vitelloni

� Le partite, omogenee per provenienza e categoria, vanno individuate in modo da campionare almeno 6 capi

PROCEDURA NOTIFICA ESITI LABORATORIO

� I laboratori diagnostici utilizzano la scheda di segnalazione allegata al PNR (allegato IV)

� In caso di esiti di partite sospette per trattamenti illeciti faranno seguito controlli ufficiali da eseguirsi nel rispetto delle procedure previste dal PNR.

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Conseguentemente per l’anno 2008 e’ prevista la programmazione riportata nella sottostante tabella. I campioni prelevati saranno accompagnati dal “VERBALE DI PRELIEVO” per la ricerca di macrolidi e dalla “SCHEDA PRELIEVO CAMPIONI” di cui all’Allegato II per i test istologici, contenuti nel PNR 2008 e di seguito allegati.

TABELLA : RIPARTIZIONE DEI CAMPIONI ATTRIBUITI ALLA A.S.L. 2 SAVONESE

Matrice Tipologia controllo

Sede prelievo Categoria animale

Numero campioni

miele macrolidi allevamento api 1

organi istologia macello vitelli 3

organi istologia macello vitelloni 3

Totale 7

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XII - PIANO DI CONTROLLO DEI LIVELLI DI DIOSSINA - Anno 2008

L’accertamento dei livelli di diossina negli alimenti e nei mangimi costituisce integrazione al Piano Nazionale Residui operata dal Decreto Dirigenziale n. 1756 del 03.09.2003 e preciso impegno per gli Stati membri assunto con la Raccomandazione 2004/705/CE del 11 ottobre 2004 (Raccomandazione della Commissione sul monitoraggio dei livelli di base di diossine e PCB diossina-simili nelle derrate alimentari) e con la Raccomandazione 2004/704/CE del 11 ottobre 2004 (Raccomandazione della Commissione sul monitoraggio dei livelli di base di diossine e PCB diossina-simili nei mangimi).

Il Regolamento (CE) n. 1881/2006 ha fissato i tenori massimi di diossine e pcb diossina-simili in alcune matrici alimentari di origine animale.

Il Piano Regionale Residui (PRR) della Regione Liguria non prevede per l’anno 2008 il prelievo di campioni di alimenti di origine animale per l’accertamento dei livelli di diossine e pcb diossina-simili.

Per non creare discontinuita’ con i piani di monitoraggio avviati ed effettuati con sistematicita’ negli anni precedenti si ritiene opportuno mantenere anche per il 2008 un livello minimo di sorveglianza sulla contaminazione da diossine e pcb diossina-simili negli alimenti di origine animale e pertanto, verificata la disponibilita’ dell’ARPAL di Genova, si riprendono le indicazioni contenute nel Decreto Dirigenziale n. 2961 del 27 dicembre 2004 e, fatte salve eventuali modifiche della Regione Liguria su numero e tipologia delle matrici, nell’anno 2008 l’ASL 2 Savonese provvedera’ al prelievo di n. 5 campioni di alimenti di origine animale cosi’ ripartiti:

Ambiti 1-2 : 1 campione di prodotti ittici allevati, di produzione locale

1 campione di latte bovino in azienda registrata

Ambiti 3-4 : 1 campione di carne suina importata

1 campioni di prodotti della pesca locale 1 campione di uova di produzione locale

NNOOTTEE � I prodotti campionati devono rispettare i limiti fissati nel Regolamento (CE) n. 1881/2006 � I campioni possono essere eventualmente congelati e mantenuti in stato di congelamento fino alla

consegna al Laboratorio � I campioni devono essere destinati al Laboratorio ARPAL di Genova e per ragioni di semplificazione

logistica consegnati al Laboratorio ARPAL di Savona � L’ Ufficio di Direzione dell’ U.O. allo scopo di corrispondere al debito informativo dovuto alla Regione

Liguria archivia copia dei verbali di prelevamento e dei relativi rapporti di prova

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CONSUNTIVO ATTIVITA’ DI CAMPIONAMENTO

ANNO 2008

N° campioni per sede di prelievo N° totale campioni Tipo analisi Stabilimenti riconosciuti

Prod. primaria e

comm. dettaglio

Microbiologiche 189 88 277

Chimiche 47 28 75 Piano residui - PNR 6 1 7

Diossina 3 2 5 Radionuclidi

Vedi tabelle ripartizione campioni 35

Fitosanitari Vedi tabelle ripartizione campioni 13 TOTALE CAMPIONI 412

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XIII - PIANO DI SORVEGLIANZA SUI DEPOSITI FRIGORIFERI AUTONOMI SOGGETTI A REGISTRAZIONE.

PREMESSA Il Ministero della Salute con nota n. 44348/P del 07.12.2006 , a seguito di pesanti rilievi di non conformita’ rilevati in Italia dagli Ispettori comunitari dell’Ufficio Alimentare e Veterinario (FVO) nel corso della missione svolta in alcune regioni italiane nei mesi di novembre e dicembre 2006, ha richiesto alle Regioni un piano di sorveglianza per l’anno 2007 sull’attivita’ dei depositi frigoriferi che trattano prodotti di origine animale. Nell’anno 2007 e’ stato pertanto portato a conclusione un progetto straordinario di sorveglianza sui depositi frigorifero riconosciuti o registrati (autorizzati ex. art. 2 L. 283/62), sia autonomi che annessi ad altre attività. Tale progetto ha messo in risalto il riscontro di numerose non conformita’, sintetizzate nella sottostante tabella e rilevate soprattutto nei depositi frigoriferi autonomi soggetti a semplice registrazione e che trattano promiscuamente alimenti di origine vegetale o mista ed alimenti di origine animale. Tabella - dettaglio delle irregolarità rilevate presso gli impianti controllati nell’anno 2007: DEPOSITI RICONOSCIUTI O ANNESSI A

STABILIMENTI RICONOSCIUTI :

controllati n. 46

DEPOSITI REGISTRATI (ex AUTORIZZATI):

controllati n. 51

N° stabilimenti con irregolarità

Tipologia (**) irregolarità rilevate: n° per codice irregolarità (*)

Provvedimenti adottati

N° stabilimenti con irregolarità

Tipologia (**) irregolarità rilevate: n°per codice irregolarità (*)

Provvedimenti adottati

A: n° 9 prescrizioni; 1 sanz. amm.

A: n° 26 prescrizioni; 2 sanz. amm.

B: n° 0 B: n° 4 prescrizioni C: n° 6 PRESCRIZIONI C: n° 4 prescrizioni D: n° 0 D: n° 0

12

E: n° 0

26

E: n° 2 2 sanz. amm. 1 sequestro sost. alimentari

(*) più tipologie di irregolarità possono essere state accertate presso il medesimo stabilimento (**) TIPOLOGIA DI IRREGOLARITA’ – legenda:

CODICE DESCRIZIONE DELLA IRREGOLARITA’ A Irregolarità gestionali e strutturali: carenze strutturali e delle condizioni di igiene, della conservazione e manipolazione

degli alimenti, dell’applicazione del sistema di autocontrollo (prerequisiti e HACCP) B Irregolarità nei sistemi di etichettatura e gestione degli alimenti non conformi e inidonei al consumo C Irregolarità nel sistema di rintracciabilità in violazione alle prescrizioni del Regolamento (CE) 178/2002 D Irregolarità concernenti la bollatura sanitaria e la marchiatura di identificazione E Irregolarità nell’attività di confezionamento e riconfezionamento

In relazione a tanto si e’ ritenuto opportuno proseguire per l’anno 2008 l’attivita’ di sorveglianza, limitandola ai depositi frigoriferi autonomi soggetti a semplice registrazione e che commercializzano all’ingrosso alimenti di origine animale, anche allo scopo di verificare l’adeguata rimozione delle eventuali carenze riscontrate al precedente controllo.

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IL PIANO PER L’ANNO 2008

L’obiettivo del piano di sorveglianza è indirizzato a verificare il rispetto da parte degli OSA che gesticono attivita’ di deposito all’ingrosso di alimenti di origine animale dei requisiti strutturali e gestionali definiti nella normativa del “pacchetto igiene” ed il puntuale adeguamento alle prescrizioni eventualmente impartite nel corso dell’attivita’ ispettiva condotta nell’anno 2007. L’attivita’ di controllo ufficiale, condotta conformemente agli articoli 8, 9 e 10 del Regolamento (CE) n. 882/2004 in materia di controlli ufficiali sugli alimenti, sara’ impostata sulla: ⇒ verifica dei requisiti strutturali e gestionali ⇒ verifica della conformita’ degli alimenti trattati ⇒ verifica del piano di autocontrollo igienico in uso ⇒ verifica della correttezza dell’etichettatura dei prodotti trattati ⇒ verifica dei sistemi o procedure di rintracciabilita’ in uso ⇒ verifica della corretta applicazione del marchio di identificazione apposto sui prodotti ⇒ verifica del corretto confezionamento dei prodotti. In particolare, considerata la tipologia dell’attivita’ dei depositi all’ingrosso ed anche per valutare la ricaduta dell’attivita’ di formazione/addestramento degli OSA condotta nel corso dell’attivita’ ispettiva dell’anno 2007 mediante la distribuzione delle Linee Guida elaborate da questa Unita’ Operativa “MANUALE PER L’ELABORAZIONE DI PROCEDURE DI RINTRACCIABILITA’ E DI RITIRO/RICHIAMO DEGLI ALIMENTI” , il controllo ufficiale dovra’ essere particolarmente indirizzato a valutare l’adeguatezza dei sistemi di rintracciabilita’ e di ritiro/richiamo dal mercato adottati dalle Ditte. Gli stabilimenti indicati nella sottostante tabella anagrafica saranno sottoposti a controllo ispettivo con frequenza semestrale e le attivita’ saranno registrate mediante l’utilizzo dell’allegata lista di riscontro gia’ in uso.

NUMERO IMPIANTI CENSITI PREVISIONE CONTROLLI ANNO 2008

RISULTATO ATTESO

48

2/stabilimento

96

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ANAGRAFE DEI DEPOSITI AUTONOMI DI ALIMENTI O.A. REGISTRATI ( autorizzati ex art. 2 L.283/62) – aggiornata al 31 dicembre 2007

COMUNE RAGIONE SOCIALE INDIRIZZO DATA ISPEZIONE

Anno 2007 CODICE

IRREGOLARITA’ RILEVATE

ALASSIO BONGIOVANNI A & C sas CORSO DANTE 190 18.09.07 *

ALASSIO SALFO SNC VIA PIEMONTE 11 14.09.07 *

ALBENGA CASEIFICIO PUGLIESE REGIONE POCA 15 28.05.07 *

ALBENGA ALIMENTARIA QUARTARA SRL VIA SAN GIORGIO 05.10.07 *

ALBENGA G. ALBERTI E C. SPA LOC. TORRE PERNICE 6.11.07 *

ALBENGA RIVIERA GEL SRL REG. MARIXE 5 – BASTIA 23.10.07 *

ALBENGA SOGEGROSS SPA CASH 35

STRADA PROVINCIALE PER VILLANOVA 2

08.05.07 *

ALBENGA PARMALAT DISTRIBUZIONE ALIMENTI SRL

STRADA PROVINCIALE PER VILLANOVA (LOC.

LUSIGNANO)

09.08.07 *

ALBISOLA SUPERIORE GRAL 1974 VIA DEI SERULLO 22 04.12.07 *

ALBISOLA SUPERIORE COTTO PAOLO VIA DEI GROSSO 17 22.11.07 *

ALBISSOLA MARINA CORA SRL VIA DELLE INDUSTRIE 228 16.05.07 *

ALBISSOLA MARINA SOLO COSE BUONE Soc. Coop. a r. l.

VIA DELLE INDUSTRIE 228 – C

16.05.07 31.05.07

*

ALBISSOLA MARINA GAMMA VINI - DI.AL. VIA DELLE INDUSTRIE 212/216

22.06.07 *

ALBISSOLA MARINA RAMORINO SERGIO S. a.s. VIA PONCHIELLI 1-3-5 R 29.06.07 *

ALBISSOLA MARINA L'ALBA SRL VIA DELLE INDUSTRIE 12 12.05.07 *

ALBISSOLA MARINA NUOVO PUNTO FRESCO VIA DELLE INDUSTRIE 228 G 02.07.07 *

BORGHETTO S. S. FRASCHERI SPA VIA PROVINCIALE PER TOIRANO

12.04.07 *

BORGHETTO S. S. S.C.I.A.L. SAS VIA RAFFAELLO 1 07.12.07 *

CARCARE EFFE. BI** VIA NAZIONALE 35 25.06.07 *

CISANO SUL NEVA MAXI DIMAR SRL VIA BENNASSEA 1 20.09.07 *

DEGO D.P.A Di Destefanis Giovanni

LOCALITA' BORMIDA 37 06.12.07 *

FINALE LIGURE GALLO LOGISTIC SRL VIA PER CALICE 48 14.05.07 *

FINALE LIGURE OLIVA 2000 SPA VIA DELL'ARTIGIANATO 23.05.07 *

FINALE LIGURE MAREGEL SRL VIA DELL'ARTIGIANATO 04.04.07 *

GIUSTENICE LANFRANCO A.&C. SAS VIA PROVINCIALE 11.04.07 *

LOANO BI - EMME ALIMENTARI SAS VIA ORSOLANI 37/A 07.05.07 *

LOANO PAGLIOTTO PESCA SRL VIA ORSOLANI 37 07.05.07 *

LOANO CENTRO LATTE SAVONA VIA ORSOLANI 37/0/7 07.05.07 *

NOLI GAIA SRL Di Gozzi Agostino

VIA AL COLLEGIO 14 20.12.07 *

ORCO FEGLINO BUSINPESCA SRL LOCALITA' AQUILA 06.12.07 *

SAVONA TAIBI ANGELO VIA TORINO 42 R 05.09.07 *

SAVONA LIGURE ALIMENTARI SAS VIA MOLINERO 19 A 09.08.07 *

SAVONA F.LLI GHIBAUDO VIA S. MICHELE 26 R 27.09.07 31.10.07

*

SAVONA NUOVA LI. GI VIA MIGNONE 18 13.11.07 *

SAVONA SALFOR SRL VIA CADORNA 2 26.09.07 *

SAVONA EUROALIMENTARI SRL VIA RIO GALLETTO ZONA PAIP

24.05.07 26.05.07 30.05.07

*

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COMUNE RAGIONE SOCIALE INDIRIZZO DATA ISPEZIONE CODICE IRREGOLARITA’

RILEVATE

SAVONA LA CASCINA SNC VIA LEOPARDI 16 20.06.07 *

SAVONA AL.PA. VIA MOLINERO ZONA PAIP 08.03.07 *

SAVONA SOTTOZERO SAS . VIA NIZZA 62 R 05.11.07 *

SAVONA BIG SRL VIA RIO DEL GALLETTO 16 17.05.07 *

STELLANELLO BABY ALIMENTARI SAS VIA PROVINCIALE 1 17.05.07 *

VADO LIGURE C.T.A. ALIMENTARI VIA TOMMASEO 7 20.07.07 *

VADO LIGURE FRESCO APPETI' VIA PIAVE 33-3B 25.07.07 *

VADO LIGURE LA NAVAL PROVVEDITORIA VIA BERTOLA 13.06.07 05.07.07 14.09.07

*

VADO LIGURE NOVA G.E. di GALASSO ENZO

VIA ALLA COSTA 34 A 21.07.07 *

VADO LIGURE V.I.O. INTERPORTO DI VADO

VIA TRIESTE 25 30.11.07

*

VILLANOVA D'ALBENGA NORDICONAD SOC. COOP. LOCALITA’ COASCO 19.09.07 *

VILLANOVA D'ALBENGA BIG SRL VIA ROMA 141 (REG. ISOLE) 5.09.07 *

TOTALE

DITTE IN ATTIVITA’ : 48 (*)

STABILIMENTI IRREGOLARI: *

(*) rispetto al quadro consuntivo delle attivita’ di controllo effettuate nell’anno 2007 sono stati eliminati i depositi autorizzati non destinati alla commercializzazione all’ingrosso ma funzionalmente correlati ad attivita’ di vendita al dettaglio su aree pubbliche

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XIV - PIANI MIRATI DI MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA

La ricerca nei prodotti alimentari finiti e pronti per la commercializzazione o già in

commercio degli agenti zoonotici potenzialmente responsabili di tossinfezioni alimentari, quali Salmonella sp., Listeria monocytogenes, o delle tossine da alcuni prodotte, quale l’enterotossine stafilococcica, che costituiscono requisiti di sicurezza definiti dal Reg. 2073/2005 per talune matrici alimentari, ha l’esclusivo obiettivo di valutare la conformità degli alimenti agli obiettivi di sicurezza definiti dalla normativa comunitaria, ma non costituisce strumento efficace per una valida gestione del rischio.

I recenti rapporti annuali dell’EFSA sull’andamento delle zoonosi nei paesi della CE

segnalano inoltre l’emergere di nuovi agenti tossinfettivi quali Campylobacter jejuni, Yersinia enterocolitica, E.coli O:157.

La Commissione Europea, infine, ha segnalato per l’Italia la carenza di dati sulla diffusione

di alcuni virus nelle derrate alimentari, quali i Norovirus, per i quali risulta invece una crescente attivazione di stati di allerta negli altri paesi membri della comunità.

Pertanto, poiché per incidere sui determinanti di rischio e’ necessario spostare l’attività di

sorveglianza nelle fasi della filiera dove il rischio microbiologico trova origine e dove può essere più efficacemente contenuto attraverso adeguati interventi correttivi ed inoltre per corrispondere alle raccomandazioni della CE orientando i controlli sui nuovi fattori di rischio da essa segnalati, le azioni di monitoraggio e controllo saranno rivolte ad accertare:

1. la diffusione territoriale di Campylobacter jejuni, Yersinia enterocolitica, E.coli O:157

negli animali macellati negli stabilimenti insistenti sul territorio e nel latte crudo prodotto nelle aziende registrate ai sensi dell’art. 10 D.P.R. 54/97;

2. la contaminazione ambientale da Salmonella sp. e Listeria monocytogenes negli impianti

di macellazione, negli stabilimenti di sezionamento delle carni e negli stabilimenti che producono alimenti pronti mediante l’esecuzione di campioni ambientali su locali, superfici di lavorazione e sulle carcasse degli animali macellati;

3. la contaminazione da vibrioni patogeni nei prodotti della pesca locale e da virus

dell’epatite A e Norovirus nei MBV commercializzati sul territorio;

4. l’applicazione delle corrette prassi igieniche nel settore della produzione primaria di latte crudo attraverso l’analisi di specifici criteri di igiene e sicurezza del latte (aflatossina M1, tenore in germi e cellule somatiche).

SIGNIFICATO : il monitoraggio ha il significato:

1) di sorveglianza sulla circolazione territoriale dei principali microrganismi patogeni e di conseguente valutazione dei livelli di rischio;

2) di valutare l’impatto sulle produzioni liguri di alimenti di origine animale dei c.d. “patogeni emergenti”

3) di verifica della corretta applicazione delle regole di buona pratica nella fase della macellazione ed in quella della mungitura quale fondamentale fattore per il controllo delle contaminazioni all’origine delle derrate alimentari; trattandosi di batteri a localizzazione intestinale la loro presenza nei prodotti alimentari derivati dagli animali assumerebbe il significato di importante indicatore di igiene di processo

4) di sensibilizzazione degli operatori nella gestione del rischio associato alla presenza di questi patogeni;

5) di alimentare organicamente una rete di sorveglianza continua sulle zoonosi trasmissibili con gli alimenti, come richiesto dalle Istituzioni Comunitarie.

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PIANO DI MONITORAGGIO 1

(completamento e prosecuzione del piano di monitoraggio condotto nell’anno 2007)

INDAGINE SULLA PREVALENZA DI AGENTI ZOONOTICI Campylobacter, Yersinia enterocolitica, E.coli O157:H7

NELLE CARNI E NEL LATTE CRUDO QUALI INDICATORI DI IGIENE DEL PROCESSO PRODUTTIVO

Il rapporto annuale dell’EFSA sulle zoonosi riporta che nel 2005 le infezioni da Campylobacter nell’uomo sono aumentate del 7,8% rispetto all’anno precedente con un tasso di incidenza di 56,1 casi ogni 10mila persone e un totale di 10.000 segnalazioni al livello di Comunità europea. Il pollame fresco è la fonte principale di infezioni nell’uomo ma stanno emergendo dati interessanti anche su carni appartenenti ad altre specie. Alcuni risultati mostrano inoltre che l’80% dei batteri controllati sono resistenti agli antibiotici comunemente usati per trattare le malattie dell’uomo. Ciò crea una crescente preoccupazione negli specialisti della salute pubblica.

Per Yersinia enterocolitica e Escherichia coli O157 verocitotossici i dati di incidenza sono risultati rispettivamente di 2,6 persone su 10mila abitanti con un numero di segnalazioni di 9630 casi per Yersinia e 1,2 casi su 10 mila abitanti con un totale di 3314 casi segnalati.

La Direttiva 2003/99/Ce “sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici” cita una lista parametri microbiologici tra i quali troviamo anche Yersinia e Escherichia coli O157 Campylobacter scelti quali elementi su cui eseguire monitoraggi ritenuti necessari al fine di attuare una strategia comunitaria di raccolta permanente di dati epidemiologici sulle zoonosi. Ciò al fine di disporre di informazioni precise per condurre future misure di lotta contro le zoonosi fondate su una corretta valutazione del rischio. Yersinia enterocolitica

Yersinia enterolcolitica è stata identificata come agente patogeno per l’uomo fin dal 1939, ma solo negli anni ’70 è stata riconosciuta la reale importanza di questo batterio in patologia umana; tale presa di coscienza ha condotto a ricerche di laboratorio quasi sistemiche.

Nel corso degli anni, le yersiniosi si sono affermate come malattie trasmesse attraverso gli alimenti, e rappresentano sicuramente uno dei veicoli più importanti ed efficienti per la diffusione di tale microrganismo patogeno. Yersinia enterolcolitica è ampiamente presente nell’ambiente, in particolare nelle acque superficiali. Negli animali il germe si localizza a livello intestinale e tonsillare e fra questi il suino costituisce il principale serbatoio del germe. Le carni possono venire contaminate nel corso della macellazione per contaminazione fecale per mancata applicazione delle corrette prassi igieniche e nelle fasi successive di lavorazione per contaminazione crociata. Yersinia enterolcolitica è in grado di moltiplicarsi anche a temperature di refrigerazione ma è tuttavia poco competitiva nei confronti di altri microorganismi psicrotrofi per cui il rapido raffreddamento delle carni eventualmente contaminate durante il processo di macellazione ed il loro mantenimento a temperature prossime a 0°C ne provoca una progressiva scomparsa.

Escherichia coli O157:H7

E. coli O157:H7 appartiene al gruppo dei cosiddetti VTEC, cioè gli stipiti di E. coli dotati di attività citotossica su monostrati di cellule Vero. L’acronimo VTEC significa appunto “VeroToxin producine E. coli ed è utilizzato per designare l’insieme degli stipiti produttori di verocitotossine (VT). E. coli O157:H7 formano un biofilm in grado di aumentare la resistenza agli stress ambientali qualora il germe si trovi sulla superficie degli alimenti o sulle superficie delle attrezzature utilizzate per processare gli alimenti stessi; tra l’altro i meccanismi di adesione e di produzione di biofilm proteggone le cellule batteriche, rendendo difficoltosa la sanificazione degli ambienti esposti, anche con l’uso di prodotti detergenti e disinfettanti adeguati.

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I ceppi VTEC, patogeni per gli uomini sono frequentemente isolati da bovini sani, considerati i principali reservoir naturali di ceppi VTEC che albergano nel loro intestino. Il germe, infatti, persiste nel rumine, ambiente ideale per i ceppi di E. coli O157), nel quale il microrganismo è relativamente stabile a bassi valori di pH e questa caratteristica può essere il risultato di un adattamento del germe all’ambiente acido ruminale. A supporto di questa ipotesi si segnala l’isolamento di E. coli da altre specie di ruminanti quali pecore, daini e bufali .

In letteratura, oltre alle carni bovine contaminate, sono state descritte anche altre sorgenti di infezione (acque salmastre, latte non pastorizzato, salame, alcuni vegetali, frutta e derivati e anche l’acqua da bere) tutte verosimilmente contaminate da materiale fecale probabilmente di origine bovina. In questo senso è stato dimostrato che E. coli proveniente dalle feci del bestiame può sopravvivere nell’erba parecchi mesi, rendendo possibili le condizioni per realizzare circuiti di contaminazione crociata con altri animali, con piante e con acqua. È importante ricordare che l’escrezione fecale ha una durata variabile nel singolo animale, è di tipo intermittente e tende a persistere per lunghi periodi di tempo nell’allevamento colpito. In genere il numero dei soggetti escretori aumenta nei mesi estivi così come i casi di sindrome emolitico-uremica (SEU) nell’uomo Durante le varie fasi di macellazione si può verificare la contaminazione delle carcasse con materiale fecale e il rischio può riguardare anche le carcasse vicine a quelle degli animali escretori.

Il regolamento 2073/2005 nelle sue premesse (punto 14) individua E coli VTEC O157 come un pericolo per la salute pubblica nelle seguenti matrici carne di manzo cruda, carne di altri ruminanti, carne di manzo fermentata latte crudo e prodotti a base di latte crudo. Pur non fissando l’obbligatorietà della ricerca di tale parametro puntualizza che la definizione di linee guida microbiologiche intese a ridurre la contaminazione fecale lungo la catena alimentare può contribuire a ridurre i rischi per la salute pubblica , compresi quelli associati a E coli VTEC.

Le carni ed il latte crudo possono essere contaminate nel corso delle operazioni di macellazione e mungitura qualora non vengono adottate le corrette prassi igieniche, tuttavia il raffreddamento rapido degli alimenti ed il loro mantenimento a basse temperatura non consente la crescita del microorganismo.

Campylobacter termotolleranti Campylobacter è considerato la principale causa di enterite umana nei maggiori paesi

industrializzati, tra questi Campylobacter jejuni è l’agente patogeno più frequentemente isolato in caso di forme morbose, mentre C. coli sembra avere un ruolo minore. Quest’ultimo, tuttavia, è talmente correlato con C. jejuni, sia per caratteristiche epidemiologiche che morfologiche e biochimiche, che le due specie vengono trattate con uguale importanza, quali agenti di tossinfezione alimentari (22). Le specie di Campylobacter principalmente coinvolti negli episodi di enterite umana sono i cosidetti “termotolleranti” ed in particolare C. jejuni è responsabile del 90% degli episodi seguito da C. coli (7-8%) ed altre specie quali C. lari e C. upsaliensis (2-3%). Infatti nell’uomo la presenza di Campylobacter è frequentemente associata al consumo di alimenti di origine animale oltre alla contaminazione delle acque e in piccola percentuale (1.5-3%) al consumo dei vegetali. Le carni refrigerate di pollame risultano percentualmente le più contaminate con valori compresi tra 20-98% rispetto a percentuali dello 0-23%, 0-18% e 0-15% rispettivamente nelle carni bovine, suine ed ovine. L’infezione da Campylobacter rappresenta insieme a quella da Salmonella e Rotavirus la causa più frequente di diarrea acuta in Italia, con quadri clinici variabili e talora piuttosto gravi, con possibili complicanze anche neurologiche. Campylobacter è altresì presente in varie altre realtà europee, dove si colloca addirittura al primo posto quale causa di enteriti infettiva, in particolar modo nella popolazione pediatrica.

Campylobacter è frequentemente rinvenuto come commensale intestinale di numerose specie, tra le quali il bovino, e può contaminare le carni in sede di macellazione e il latte crudo nel corso delle operazioni di mungitura. Il raffreddamento rapido delle carni e del latte ed il loro mantenimento a basse temperature prossime a 0° non permette la crescita del microrganismo e produce la progressiva scomparsa del germe.

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Monitoraggio agenti zoonotici anno 2008 In relazione a quanto sopra esposto sono programmati campioni su muscolo

appartenente alle specie bovina, suina e cunicola prelevati presso i macelli durante le fasi di macellazione e campioni di latte crudo in sede di produzione. I campioni di muscolo dovranno avere un peso di almeno 200 g, mentre i campioni di latte un volume non inferiore a 100 ml e saranno prelevati in aliquota unica.

Le analisi saranno eseguite presso La Sezioni Liguri dell’Istituto Zooprofilattico Piemonte Liguria e Valle d’Aosta che sono attrezzate per le esecuzioni delle prove. I campioni di latte crudo saranno eseguiti secondo le modalità descritte nel piano di monitoraggio 4.

Gestione delle positività

Le positivita’ eventualmente rilevate nel corso del piano di monitoraggio dovranno essere gestite come non conformita’ di processo e pertanto comporteranno indagini epidemiologiche conseguenti per accertarne origine ed estensione, opportune azioni di formazione/addestramento degli OSA sulle misure adeguate di gestione del rischio ed interventi prescrittivi ritenuti utili affinche’ gli OSA adottino nelle loro procedure di autocontrollo ogni misura necessaria ad impedirne l’ulteriore realizzazione.

In particolare per le positivita’ rilevate negli stabilimenti di macellazione dovra’ essere prescritta ai Titolari Responsabili l’applicazione puntigliosa delle misure specifiche di controllo del pericolo contenute nell’Accordo Stato-Regioni del 13 gennaio 2005 (Rep. Atti n. 2182) “Criteri per la predisposizione dei piani di autocontrollo, per l’identificazione e la gestione dei pericoli nel settore carni”.

Risultati attesi anno 2008

Tipologia attività soggetta al monitoraggio NUMERO

Macelli 13 Aziende lattifere con annesso caseificio registrato 19 Aziende lattifere con annesso caseificio riconosciuto 5 Totale impianti monitorati 37

MATRICE DA CAMPIONARE Numero campioni

Carne bovina 11 Carne suina 1 Carne cunicola 1 Latte crudo bovino 11 Latte crudo ovi-caprino 21 Totale campioni 45

Il dettaglio dell’attività di campionamento è inserito nel piano di campionamento generale.

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PIANO DI MONITORAGGIO 2

(prosecuzione del piano di monitoraggio condotto nell’anno 2007)

PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA CONTAMINAZIONE DA Salmonella sp. e Listeria monocytogenes

NEI MACELLI, NEI LABORATORI DI SEZIONAMENTO E NEGLI STABILIMENTI DI TRASFORMAZIONE CHE PRODUCONO ALIMENTI PRONTI (RTE)

Premessa

La politica comunitaria di controllo delle zoonosi è indirizzata verso un’intensificazione delle misure di controllo degli agenti zoonotici.

Nei prossimi anni gli stati membri saranno pertanto obbligati a raggiungere obiettivi comuni per la riduzione dei microrganismi patogeni causa di tossinfezioni nell’uomo.

Sulla base dei dati ricavabili dall’attivita’ di controllo effettuata negli anni precedenti risulta che Salmonella sp. e’ ancora il principale patogeno isolato nei casi di non conformita’ degli alimenti campionati o nei casi di tossinfezione/infezione denunciati all’U.O. Igiene e Sanita’ Pubblica.

Gli alimenti carnei costituiscono, insieme alle preparazioni alimentari a base di uova, la principale fonte di contaminazione da Salmonella sp. per l’uomo.

La recente attività di controllo ha evidenziato un crescente numero di isolamenti di Listeria monocytogenes negli alimenti ed il medesimo agente patogeno viene indicato dall’EFSA come l’agente zoonosico di malattia umana in grado di mietere il maggior numero di vittime.

Il Regolamento (CE) n. 2073/2005, al fine di prevenire e minimizzare il rischio di contaminazione degli alimenti a rischio, obbliga gli operatori del settore alimentare a sviluppare piani di sorveglianza della contaminazione ambientale da Listeria monocytogenes nelle aree di lavorazione degli alimenti pronti.

Obiettivi

Il presente piano e’ mirato ad attivare una sorveglianza sistematica sulla contaminazione da Salmonella sp. negli stabilimenti di macellazione e nei laboratori di sezionamento delle carni e da Listeria monocytogenes negli stabilimenti di trasformazione che producono alimenti pronti (RTE) attivi sul territorio.

La corretta e puntigliosa gestione delle eventuali positivita’ rilevate negli stabilimenti di produzione primaria e in quelli di prima trasformazione consentiranno di ridurre il rischio alimentare conseguente alla commercializzazione/somministrazione di alimenti contaminati .

Frequenza e modalita’ di campionamento

Verranno sottoposti a campionamento con frequenza annuale tutti gli impianti di macellazione, tutti i laboratori di sezionamento di carni fresche e tutti gli stabilimenti di produzione di alimenti pronti di origine animale presenti sul territorio dell’ASL.

Si eseguiranno dei prelievi di tipo ambientale su una superficie di almeno 1000 cm2

utilizzando l’apposito Kit “ sponge bag” costituito da spugnetta sterile, guanti sterili e sacchetto sterile per il confezionamento del campione.

Al fine di individuare con precisione le eventuali fonti di contaminazione, e’ necessario impiegare spugnette diversi per ciascun locale di lavorazione (celle frigorifere, locale di macellazione,locale tripperia, locale di sezionamento, locale di confezionamento, ecc...) e per ciascuna superficie da campionare (pareti, pavimentazione, piani la lavorazione, griglie di scarico, ecc...). Il numero delle spugnette utilizzati in ciascun impianto saranno almeno in numero di 3 e l’area su cui viene strisciata ogni spugnetta deve essere di ampiezza tale da

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garantire che il risultato analitico sia altamente significativo e rappresentativo del livello di sicurezza ambientale presente.

Fatta eccezione per le indagini epidemiologiche contingibili e finalizzate ad accertare l’origine di un’eventuale contaminazione, nei campionamenti di routine e’ necessario monitorare soprattutto le superfici che vengono direttamente a contatto con gli alimenti .

Negli impianti di macellazione vanno utilizzate in fase di prima applicazione almeno tre spugnette, delle quali una per il locale di macellazione, una per il locale frigorifero ed una per il locale tripperia-zona pulita.

Nei macelli la sorveglianza sulla contaminazione da salmonella sp. viene eseguita oltre che mediante prelievi di tipo ambientale sulle superfici dei locali e delle attrezzature anche mediante prelievo, con frequenza annuale, eseguito direttamente sulla superficie delle carcasse degli animali macellati su tutti gli impianti di macellazione di ungulati.

La ricerca di salmonella nelle carcasse viene eseguita secondo le indicazioni contenute nelle “Linee guida applicative del regolamento CE n. 2073/2005” approvate in sede di conferenza Stato Regioni in data 10 maggio 2007, sia relativamente alla metodica di campionamento, di tipo non distruttivo mediante l’uso dell’apposito Kit “sponge bag”, che per la scelta dei siti di campionamento e la gestione delle non conformità. Nella giornata di campionamento saranno campionate tutte le carcasse degli animali macellati.

Il livello di contaminazione da salmonella sulle superfici delle carcasse degli animali macellati è indicatore del livello di igiene applicato dall’OSA durante il processo di macellazione. Al fine di ottenere ulteriori elementi utili alla complessiva valutazione dell’igiene del processo nel campione prelevato sulla superficie delle carcasse si associa la ricerca degli altri criteri microbiologici indicatori dell’igiene della macellazione quali il conteggio delle colonie aerobiche e delle enterobatteriacee.

I CAMPIONAMENTI SONO EFFETTUATI DIRETTAMENTE, ANCHE SE CON L’AUSILIO DEI TECNICI DELLA PREVENZIONE, DAI VETERINARI UFFICIALI RESPONSABILI DELL’IMPIANTO CHE AVRANNO CURA

DI VALUTARE PREVENTIVAMENTE I PUNTI DA MONITORARE RITENUTI A MAGGIOR RISCHIO DI CONTAMINAZIONE E MAGGIORMENTE PERICOLOSI PER LA SICUREZZA IGIENICA DELLE LAVORAZIONI.

Trattandosi di ricerche analitiche di tipo qualitativo (presenza/assenza) il campionamento delle superfici puo’ essere effettuato anche durante l’attivita’ di lavorazione.

I campioni dovranno essere numerati in modo da identificare chiaramente ogni locale od ogni superficie monitorati e dovranno essere consegnati al Laboratorio I.Z.S. territorialmente competente, accompagnati dalle schede riportate in allegato, rispettivamente per i campioni di superfici dei locali e superfici delle carcasse, possibilmente nelle giornate di lunedi e martedì.

Gestione delle positivita’ Il veterinario ufficiale provvedera’ a prescrivere con atto formale al responsabile dell’impianto le seguenti misure di controllo da implementare in regime di autocontrollo:

1. immediata sospensione delle lavorazioni nei locali contaminati; 2. esecuzione di interventi straordinari di disinfezione con prodotti di comprovata efficacia

applicati sotto la diretta sorveglianza veterinaria; 3. verifica dell’efficacia delle misure applicate mediante campionamenti ambientali e di

prodotti alimentari finiti eseguiti dal Laboratorio convenzionato; 4. accertamenti medici sul personale per individuare eventuali soggetti eliminatori di

Salmonella sp. 5. se necessario revisione delle procedure di pulizia e disinfezione contenute nel piano di

autocontrollo igienico. Al termine degli interventi di cui sopra, e comunque non oltre 15 giorni, il veterinario ufficiale provvedera’ a rimonitorare direttamente la situazione igienica ambientale dello stabilimento a prescindere dai risultati delle verifiche effettuate in autocontrollo.

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Risultati attesi anno 2008

Tipologia attività soggetta a sorveglianza NUMERO

Macelli 13 Stabilimenti di sezionamento di carni fresche 13 Stabilimenti di trasformazione che producono alimenti RTE 14

Totale 40

MATRICE DA CAMPIONARE Numero campioni Campioni ambientali per ricerca di salmonella sp. 26* Campioni ambientali per ricerca di listeria monocytogenes 14* Campioni di carcasse di ungulati nei macelli per ricerca di salmonella sp. (associata a ricerca di CBT ed eterobatteriacee)

12**

Totale 52

* OGNI CAMPIONE È FORMATO DA 3 ALMENO SPUGNETTE (3 SUPERFICI ESAMINATE) ** ogni campione comprende i campioni prelevati dalla carcassa di ciascun capo macellato nella giornata

Il dettaglio dell’attività di campionamento è inserito nel piano di campionamento generale.

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Direttore Dott. Valter Dini Piazzale Amburgo, 1 – 17100 SAVONA Tel.: 019/862303 fax: 019/861265 e-mail: [email protected]

PIANO DI SORVEGLIANZA SULLA CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA

SALMONELLA sp. E LISTERIA MONOCYTOGENES NEI MACELLI, NEI LABORATORI DI SEZIONAMENTO E NEGLI STABILIMENTI DI

TRASFORMAZIONE (RTE) VERBALE DI PRELEVAMENTO CAMPIONI N. __________ Data del prelievo ______________ � MACELLO : Ditta ____________________________________ N° di autor. __________ � LAB. SEZIONAM. : Ditta _________________________________ N° di ric. ____________ � STAB. DI TRASFORMAZIONE: Ditta ________________________ N° di ric. ____________ Campione numero 1: Locale monitorato : ______________________ Superfici: � pareti � pavimenti � porte � tavoli di lavoro � utensili � attrezzat. fisse � chiusini/griglie di scarico � altro __________________ Campione numero 2: Locale monitorato : ______________________ Superfici: � pareti � pavimenti � porte � tavoli di lavoro � utensili � attrezzat. fisse � chiusini/griglie di scarico � altro __________________ Campione numero 3: Locale monitorato : ______________________ Superfici: � pareti � pavimenti � porte � tavoli di lavoro � utensili � attrezzat. fisse � chiusini/griglie di scarico � altro __________________ NOTE: ......................................................................................................................... Totale campioni prelevati: ________________ Consegnati a : IZS di Savona Esame richiesto : ____________________________________________________________ Il Rappresentante della Ditta Il Veterinario Ufficiale _______________________ __________________

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Direttore Dott. Valter Dini Piazzale Amburgo, 1 – 17100 SAVONA Tel.: 019/862303 fax: 019/861265 e-mail: [email protected]

PIANO DI SORVEGLIANZA SULL’IGIENE DELLA MACELLAZIONE NEI MACELLI A CAPACITA’ LIMITATA MEDIANTE CAMPIONAMENTO NON DISTRUTTIVO DELLE CARCASSE DI UNGULATI

(REGOLAMENTI (CE) N. 2073/2005 E N. 1441/2007)

VERBALE DI CAMPIONAMENTO N°_____________ MACELLO: Ditta_________________________ N° di autorizzazione ____________ Data ___________________________ ora di prelevamento __________________ N° Campione Specie N° di

macellazione N° siti / 100* cm2 ciascuno

Esame richiesto

1

4

- Conteggio colonie aerobiche

- Enterobatteriacee - salmonella

2

4

- Conteggio colonie aerobiche

- Enterobatteriacee - salmonella

3

4

- Conteggio colonie aerobiche

- Enterobatteriacee - salmonella

4

4

- Conteggio colonie aerobiche

- Enterobatteriacee - salmonella

5

4

- Conteggio colonie aerobiche

- Enterobatteriacee - salmonella

6

4

- Conteggio colonie aerobiche

- Enterobatteriacee - salmonella

* 50 cm2 per le carcasse di piccoli ruminanti

- ogni campione è formato da n. 1 spugna abrasiva in 25 ml di soluzione sterile peptonata - i campioni sono prelevati alla visita sanitaria post mortem

Siti di campionamento: Bovini: scamone – pancia – punta di petto – collo Ovini e caprini: pancia – costato – punta di petto – petto (50 cm2 per sito di campionamento) Suini: faccia mediale della coscia (prosciutto) – pancetta – lombo – guanciale Cavallo: scamone - lombo – punta di petto - pancia Note: ___________________________________________________________________________ Totale campioni prelevati:______________ Consegnati a: IZS Savona Il rappresentante della Ditta Il Veterinario Ufficiale __________________________ ____________________

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PIANO DI MONITORAGGIO 3

(completamento del piano di monitoraggio avviato nell’anno 2007)

VALUTAZIONE DELLA PREVALENZA DI Vibrio patogeni

IN MOLLUSCHI, CROSTACEI E PESCI ALLEVATI O PESCATI

Nel corso degli anni il numero di specie batteriche appartenenti al genere Vibrio in grado di provocare episodi di tossinfezione alimentare nell’uomo è andato progressivamente aumentando. Accanto ai ben noti Vibrio cholerae e Vibrio parahaemolyticus si sono aggiunti Vbirio vulnificus, V. fluvialis etc (Suffredini 2001). Dette tossinfezioni sono di solito da collegarsi all’ingestione di prodotti ittici crudi o poco cotti.

I vibrioni sono microrganismi appartenenti alla flora batterica acquatica; tuttavia buona parte di essi è associata ad infezioni nell’uomo e negli animali trasmesse per contatto diretto con l’ambiente acquatico o attraverso cibo o acqua contaminata (FAO/WHO, 2004).

Alcune infezioni causate da vibrioni rivestono importanza, poiché comprese tra quelle malattie che richiedono quarantena e obbligo di notifica all’Organizzazione Mondiale Sanità (per es. Vibrio cholerae), in quanto presentano alta mortalità (es. Vibrio vulnificus) o perché causa di un alto numero di tossinfezioni in alcuni paesi (es. Vibrio parahaemolyticus in Giappone).

Secondo i dati del CDC (Centre of Disease Control – USA) negli ultimi 25 anni i batteri patogeni associabili a contaminazione fecale delle acque (ad esempio coliformi e salmonelle) sono stati responsabili solo per il 4% delle epidemie associate ai molluschi, mentre i batteri naturalmente presenti nell’ambiente marino (ad es. Vibrio alofili) sono stati responsabili per il 20% delle malattie (Suffredini, 2001).

La ricerca di Vibrio patogeni come ribadito dalla Commissione europea (doc. CEN7TC275 WG6 N244) diventerà nel 2009 una parametro obbligatorio per molluschi e farà parte integrante del Reg. (CE) N. 2073/2005.

Dalla normativa nazionale risulta che attualmente il Ministero della Salute ha trasmesso due pareri dell’Istituto Superiore di Sanità (5/10/2006 e 5/10/2005) nei quali ribadisce l’importanza di valutare la presenza di Vibrio patogeni e specifici di indagare la produzione di tossina tramite tecniche di biologia molecolare. In tali documenti si fa espressamente riferimento ai seguenti vibrio patogeni: V. parahaemolyticus, V. cholerae non O1, V. cholerae non O139 e V. vulnificus. Monitoraggio regionale Vibrio patogeni 2007/2008

In relazione a quanto sopra esposto nel corso dell’attività programmatica di campionamento l’esecuzione di un monitoraggio mirato su pesci crostacei e molluschi per la valutazione della prevalenza di Vibrio patogeni.

Poiche’ l’obiettivo del piano e’ quello di valutare il livello di rischio territoriale associato alla circolazione di questi patogeni, l’attivita’ di campionamento dovra’ essere mirata a monitorare esclusivamente le produzioni locali e pertanto sara’ effettuata prevalentemente nel mercato ittico all’ingrosso di Savona che tratta prodotti di primo sbarco di provenienza locale.

I campioni prelevati in aliquota singola, (in quanto il Piano Regionale ha lo scopo di valutare la prevalenza dei microrganismi nel pescato ligure) dovranno avere il peso non inferiore a 100 gr e saranno ripartiti per quanto possibile uniformemente nell’arco del mese, tenendo conto delle singole realtà provinciali.

Sui campioni si valuterà la presenza di Vibrio patogeni quali Vibrio cholerae O1 e non O1 e non O139, Vibrio parahaemolyticus, Vibrio vulnificus.

Per ciascuna specie isolata verranno valutate le proprietà tossigene tramite ricerca di geni specifici mediante tecniche di biologia molecolare (PCR).

Le analisi saranno eseguite presso La Sezione della Spezia dell’Istituto Zooprofilattico che si è attrezzato per le determinazioni in PCR e collabora a livello CE nel protocollo di validazione delle metodiche come uno dei laboratori pubblici di riferimento per l’Italia.

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Il piano di monitoraggio, iniziato nell’anno 2007, verrà completato entro il 30 aprile 2008.

Gestione delle positività

Le eventuali positivita’ rilevate non comporteranno provvedimenti restrittivi nei confronti del prodotto, ma interventi formativi nel settore primario della pesca finalizzati a comportamenti e procedure operative atte ad evitare il potenziale rischio connesso.

Esiti del monitoraggio eseguito nell’anno 2007

matrice N° CAMPIONI Positivi per

V. parahemolyticus Positivi per V. cholerae

Pesci 9 - - Crostacei 8 - - Molluschi 8 1 (totani) - Totale 25 1 0

Risultati attesi anno 2008

MATRICE DA CAMPIONARE Numero campioni

Pesci, molluschi, crostacei pescati/allevati nel Mar Ligure 20 Il dettaglio dell’attività di campionamento è inserito nel piano di campionamento generale.

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Direttore Dott. Valter Dini Piazzale Amburgo, 1 – 17100 SAVONA Tel.: 019/862303 fax: 019/861265 e-mail: [email protected]

VERBALE DI PRELEVAMENTO

PIANO DI MONITORAGGIO REGIONE LIGURIA

Ricerca di “Vibrio patogeni” Tipo campioni

Pesci □

Crostacei □

Molluschi □

Numero campioni

Data di prelievo

Luogo di prelievo

ASL

ASL 2 savonese

Numero verbale ASL

Specie

Produttore

Provenienza

Analisi richieste

Vibrio cholerae/Vibrio parahaemolyticus/ Isolamento batterico

Modalità di produzione

Pescato □

Allevato □

Il Prelevatore

...........................

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO 4

(completamento e prosecuzione del piano di monitoraggio condotto nell’anno 2007)

PIANO DI MONITORAGGIO

SULLA QUALITA’ IGIENICA DEL LATTE CRUDO ALIMENTARE

associato al piano di monitoraggio degli agenti zoonotici

ANNI 2007-2008

Norma di riferimento: Reg. 852/2004; Reg. 853/2004; Reg. 1881/2006; Reg. 854/2004.

Obiettivi

Il monitoraggio viene condotto al fine di verificare l’applicazione di corrette procedure di buona prassi igienica nelle fasi di mungitura, conservazione del latte crudo e di alimentazione degli animali lattiferi mediante la valutazione della conformità ai criteri definiti dal Regolamento (CE) 853/2004 e dal Regolamento (CE) 1881/2006 in campioni di latte crudo. Criteri analizzati o Campilobacter jejuni o Yersinia enterocolitica o E. Coli O157:H7 o Tenore in germi o Tenore in cellule somatiche (latte bovino) o Aflatossina M1

Aziende zootecniche di produzione lattea interessate: - Aziende con annesso caseificio autorizzato ex art. 2 Legge 283/1962 o registrato ai sensi

dell’art. 6 Reg. (CE) 852/2004 per la produzione di formaggi destinati alla vendita diretta al consumatore finale (elencate nell’ Allegato 1)

- Aziende con annesso caseificio riconosciuto ex D.P.R. 54/97 o Reg. (CE) 853/2004 (elencate nell’Allegato 2)

Durata del monitoraggio: prosecuzione nell’anno 2008 del piano avviato nell’anno 2007 Frequenza di campionamento:

- 1 campione presso ciascuna delle aziende interessate da eseguire nel periodo di durata del piano;

Considerando la stagionalità ( periodo aprile – ottobre) della lattazione delle specie ovi caprine nel periodo giugno – ottobre del corrente anno dare la precedenza al campionamento presso le aziende di produzione di latte ovi caprino (vedere Allegato 3) Materiale di campionamento:

- barattoli sterili in plastica da 120 ml tappo rosso a vite, in dotazione al Servizio Veterinario

- barattoli non sterili in plastica da 250ml - provette addizionate di conservante fornite dalla Sezione di Savona dell’IZS

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Modalità di campionamento: 1) un unico campione conoscitivo (1 aliquota) costituito da 3 unità campionarie ( contraddistinte con numero o lettera) per le seguenti ricerche:

- 1 u.c. per: Y. enterocolitica, C.jejuni, E.Coli O 157:H7 (barattolo sterile tappo rosso) - 1 u.c. per: tenore in germi/ml ( barattolo sterile tappo rosso) - 1 u.c. per cellule somatiche nel latte bovino (provetta addizionata di conservante fornita

da IZS) 2) un campione ufficiale (4 aliquote), ciascuna aliquota formata da 1 u.c. per la ricerca di: - aflatossina M1 (barattolo non sterile da 250 ml)

Per il campione di cui al punto 1) campione deve essere redatto un unico verbale di prelevamento e si devono riportare le ricerche richieste per ciascuna u. c. Ogni unità campionaria deve essere posta in singolo sacchetto su cui va apposto piombino e cartellino recante il riferimento al verbale di prelevamento.

NEL CASO DI AZIENDE CHE PRODUCONO SIA LATTE BOVINO CHE OVI CAPRINO DEVONO ESSERE

CAMPIONATI ENTRAMBI I TIPI DI LATTE. Per il campione ufficiale di cui al punto 2) per la ricerca di aflatossina M1 deve essere redatto specifico e separato verbale di prelevamento. Il campionamento viene eseguito in ciascuna azienda con annesso caseificio riconosciuto e su 10 aziende con annesso caseificio registrato. Per ogni azienda deve essere eseguito 1 solo campione ufficiale di latte della specie (bovino od ovicaprino) quantitativamente più significativa agli effetti della produzione casearia. Personale incaricato dell’esecuzione del piano:

- Tecnici della Prevenzione - Veterinari Ufficiali dei caseifici riconosciuti

Il campione dovrà essere formato prelevando latte crudo di massa ottenuto dalla mungitura di tutti gli animali in lattazione della medesima specie – nel caso di aziende miste il latte bovino utilizzato per formare il campione deve essere distinto dal latte ovi caprino, il campione di latte ovi caprino può tuttavia essere ottenuto anche da miscela di latte ovino e caprino- Prima di formare il campione qualora non sia in funzione l’agitatore del frigorifero la massa di latte crudo deve essere sufficientemente rimescolata osservando le dovute cautele igieniche per evitare contaminazioni.

Gestione delle positività

Le eventuali positività per agenti zoonotici o il superamento dei limiti definiti per tenore in germi e cellule somatiche dovranno essere gestite come non conformità di processo e pertanto comporteranno indagini epidemiologiche conseguenti per accertarne origine ed estensione ed interventi prescrittivi ritenuti utili affinché gli operatori alimentari adottino nelle loro procedure di autocontrollo ogni misura necessaria adeguata alla gestione e controllo del rischio. In caso di superamento del tenore massimo di aflatossina M1, definita per il latte crudo nel Regolamento (CE) 1881/2006 in 0,050 microgrammi/Kg ed in quanto criterio di sicurezza, si dovranno avviare le procedure previste dal regolamento CE n. 178/2002 per i prodotti non conformi e pericolosi per la salute umana.

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ALLEGATO 1

AZIENDE ZOOTECNICHE CON ANNESSO CASEIFICIO AZIENDALE PER VENDITA DIRETTA AL CONSUMATORE

art. 2 Legge 283/1962 – art. 6 Reg. (CE) 852/2004

aggiornato al 6 marzo 2008 COMUNE DITTA SEDE DEL CASEIFICIO

1 ALBENGA BAGNASCHINO NADIA REG. MURASSI 2 2 ALBENGA LO MANTO MARIO ALDO REG. BOSCHETTI 3 ALTARE ERBI ROBERTA VIA NEGREPPIE 4 CAIRO

MONTENOTTE CANOBBIO MAURIZIO VIA CUMMI 26

5 CELLE LIGURE ARECCO GIOVANNI VIA PECORILE 6 CISANO SUL NEVA BENEDETTI MARIO VIA MORAIRE 7 DEGO BELTRAME CARLO LOC. SURIA 1 8 DEGO DI DOMENICO IRENE LOC. SNE’ (GIRINI) 9 DEGO FERRARI MARIO LOC. SCORTICATA 10 MILLESIMO OLIVERI LUCIANA LOC. CHIESA 11 OSIGLIA MOSSIO CLAUDIA CARLE MAURO LOC. RONCHI 21 12 PALLARE CAVARRETTA GIOVANNI LOC. CULAZZI (BIESTRO) 13 PALLARE MARENCO ANNA VIA DAMONTE 45 14 PIANA CRIXIA MASIO GIULIANA VIA CASCINA 6 15 PLODIO ORSI LILIANA LOC. RONCAZZI 16 QUILIANO TORO IVANA LOC. ROVIASCA 17 SAVONA PASTORINO SABINA VIA CIMAVALLE 125 18 STELLA PIPPO CARLA LOC. PICCONI

sospesa attività conf. 4.10.05 19 VARAZZE CERRUTI ANGELO VIA PRIMAVERA 1 – Loc. Pero 20 VEZZI PORTIO MALLARINO CLAUDIA VIA CASA SPARSA MOISIO 1

ALLEGATO 2

AZIENDE ZOOTECNICHE CON ANNESSO CASEIFICIO RICONOSCIUTO D.P.R. 54/97 – REG. (CE) 853/2004

DITTA COMUNE SEDE DEL CASEIFICIO 1 AZ. AGR. IL MULINO

di Codara Enrico STELLA LOC. SAN MARTINO 1

2 AZ. AGR. RICCIARDELLO CARMELA TOVO SAN GIACOMO VIA PORTIO 185 3 LEONCINI MARIA RITA PONTINVREA VIA ACQUI 14 4 USAI PASQUALE STELLA LOC. CORONA 1 5 VEGLIO EZIO CAIRO MONTENOTTE LOC. CODEVILLA 39

ALLEGATO 3

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ANAGRAFE AZIENDE ZOOTECNICHE DI PRODUZIONE LATTE ALIMENTARE

CAPI ALLEVATI

Aggiornato al 7 giugno 2007

N° CAPI ALLEVATI rif. anno 2006

ALLEVAMENTO

COMUNE

CODICE AZIENDA Bovini OVI-CAP

ARECCO GIOVANNI CELLE LIGURE 022SV003 0 3 AZ. AGR. IL MULINO

di Codara Enrico STELLA 058SV009 0 178

AZ.AGR. RICCIARDELLO CARMELA TOVO SAN GIACOMO 062SV007

2 34

BELTRAME CARLO DEGO 027SV030 14 14 BENEDETTI F.LLI

di Bagnaschino Nadia ALBENGA 002SV001

62 0

BENEDETTI MARIO CISANO SUL NEVA 002SV002 0 300 CANOBBIO MAURIZIO

CAIRO

MONTENOTTE 015SV029 0 195

CAVARRETTA GIOVANNI PALLARE 047SV011 18 25 CERRUTI ANGELO VARAZZE 065SV014 15 0

DI DOMENICO IRENE DEGO 027SV064 28 17 ERBI ROBERTA ALTARE 005SV011 0 48 FERRARI MARIO DEGO 027SV022 23 0

LEONCINI MARIA RITA PONTINVREA 051SV010 6 13 LO MANTO MARIO ALDO ALBENGA 002SV007 20 1407 MALLARINO CLAUDIA VEZZI PORTIO 067SV013 0 28

MARENCO ANNA PALLARE 047SV019 0 35 MASIO GIULIANA PIANA CRIXIA 048SV034 0 16

MOSSIO CLAUDIA CARLE MAURO OSIGLIA 046SV017 8 9 OLIVERI LUCIANA MILLESIMO 038SV016 0 47

ORSI LILIANA PLODIO 050SV017 0 41 PASTORINO SABINA SAVONA 056SV054 27 46

PIPPO CARLA STELLA 058SV048 0 4 TORO IVANA QUILIANO 052SV091 0 37

USAI PASQUALE STELLA 058SV037 0 250 VEGLIO EZIO CAIRO MONT. 015SV107 0 50

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Esiti del monitoraggio eseguito nell’anno 2007

Tipologia attività controllata NUMERO

Aziende lattifere registrate ex art. 10 DPR 54/97 2 Aziende lattifere con annesso caseificio registrato 12 Aziende lattifere con annesso caseificio riconosciuto 5 Totale impianti monitorati 19

MATRICI CAMPIONATE Numero campioni

Latte crudo bovino 9 Latte crudo ovi-caprino 13 Totale campioni 22

Risultati attesi anno 2008

Tipologia attività soggetta al monitoraggio* NUMERO

Aziende lattifere con annesso caseificio registrato 19 Aziende lattifere con annesso caseificio riconosciuto 5 Totale impianti monitorati 24

MATRICI DA CAMPIONARE

Numero campioni Latte crudo bovino (per agenti zoonotici e criteri di igiene di processo)

11

Latte crudo ovi-caprino (per agenti zoonotici e criteri di igiene di processo)

21

Latte crudo ( per ricerca di aflatossina M1) 15 Totale campioni 46 * le attività monitorate ed i campioni sono comuni a quelli previsti nel piano di monitoraggio n° 1 “agenti zoonotici” Il dettaglio dell’attività di campionamento è inserito nel piano di campionamento generale.

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PIANO DI CONTROLLO UFFICIALE 5

PIANO DI CONTROLLO SULLA CONTAMINAZIONE DA AGENTI VIRALI

NEI MOLLUSCHI BIVALVI VIVI COMMERCIALIZZATI IN REGIONE LIGURIA Norovirus e Virus dell’epatite A

L’istituto Superiore di Sanità riferisce che i Norovirus e il Virus dell’Epatite A sono tra i virus enterici maggiormente implicati in epidemie trasmesse con gli alimenti. I molluschi bivalvi (cosiddetti frutti di mare), in quanto organismi filtratori, risultano fra gli alimenti maggiormente a rischio di contaminazione ed in relazione alle modalità di consumo, generalmente poco cotti o crudi, sono i maggiori responsabili dell’insorgenza della malattia nell’uomo.

Nella maggior parte dei casi i MBV implicati in epidemie di natura virale devono la loro contaminazione alla presenza di scarichi fognari nell’ambiente marino dove sono allevati o raccolti.

La malattia nell’uomo si manifesta con sintomi a carico dell’apparato gastroenterico (nausea, vomito e diarrea).

Obiettivi

NEL CORSO DELL’ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA ESERCITATA DALLA COMMISSIONE EUROPEA SULLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANO È STATO EVIDENZIATO NELL’ANNO 2006 UN SIGNIFICATIVO AUMENTO DEI CASI DI ATTIVAZIONE DEL SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO (RASFF) PER IL RISCONTRO DI NOROVIRUS IN ALCUNI PRODOTTI ALIMENTARI IN PARTICOLARE NEI MOLLUSCHI

BIVALVI VIVI (OSTRICHE). LA STESSA COMMISSIONE HA INOLTRE RILEVATO CHE FRA I PAESI NOTIFICANTI NON COMPARE L’ITALIA.

Il piano ha l’obiettivo di dare seguito alla raccomadazione del Ministero della Salute del 20 aprile 2007 di avviare efficaci programmi di controllo ufficiale sulle matrici alimentari a rischio per i patogeni di cui trattasi, specificamente mitili e ostriche, anche al fine di ottenere dati utili alla valutazione dell’entità della problematica sul territorio nazionale. Modalità operative ll campione ufficiale sarà costituito da 5 aliquote, nel caso di mitili ciascuna aliquota dovrà essere costituita da 1 confezione del peso di almeno 1 kg, nel caso di campione di ostriche ciascuna aliquota dovrà essere costituita da un numero di almeno 8-10 ostriche. Il campione è conferito alla sezione di Savona dell’IZS per il successivo inoltro al laboratorio IZS di La Spezia quale centro di riferimento. I campioni saranno prelevati al Mercato Ittico di Savona.

Gestione delle positività Sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero delle Salute per i Norovirus nella sopracitata nota, la presenza di Norovirus o Virus dell’Epatite A nel campione ufficiale verrà trattata ai sensi dell’art. 14 del regolamento (CE) 178/2002 con conseguente attivazione del Sistema di Allerta e avvio delle azioni di ritiro/richiamo dal mercato della partita risultata non conforme.

Risultati attesi

L’ATTIVAZIONE DEL PIANO È SUBORDINATA ALLA DISPONIBILITÀ DELL’IZS LA SPEZIA A PROCESSARE I

CAMPIONI PRELEVATI CON METODICA UFFICIALE E GARANZIA DI DIFESA.

Sede di prelievo N° CAMPIONI DI MITILI N° campioni di ostriche Mercato Ittico di Savona 8 2

Il dettaglio dell’attività di campionamento è inserito nel piano di campionamento generale

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XV – FORMAZIONE DEL PERSONALE

Nell’anno 2007 tutto il personale dell’U.O. addetto ai controlli ufficiali e’ stato formato su argomenti inerenti la normativa del “pacchetto igiene” ed una gran parte dello stesso ha ricevuto una formazione specifica sulle tecniche di esecuzione del controllo ufficiale. In particolare : � tutti i dirigenti veterinari e i tecnici della prevenzione dell’U.O. hanno partecipato al corso di

aggiornamento aziendale “SICUREZZA ALIMENTARE: ASPETTI APPLICATIVI DELLA NORMATIVA DEL PACCHETTO IGIENE””, strutturato con docenti interni ed incentrato sulla disamina dell’intera normativa del pacchetto igiene (40 ore);

� 5 dirigenti veterinari e 4 tecnici della prevenzione hanno partecipato al corso regionale

monotematico “IL CAMPIONAMENTO UFFICIALE” ( 14 ore); � 2 dirigenti veterinari sono stati formati ed addestrati sulle tecniche di audit mediante

partecipazione al Corso Regionale “ L’AUDIT COME STRUMENTO DI VERIFICA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE” , strutturato in una parte teorica ed in una parte pratica di esecuzione guidata di audit in campo.

Annualmente, nell’ambito del Piano Formativo Aziendale dell’Asl 2, vengono programmate specifiche attivita’ di formazione degli operatori su tematiche relative alla sicurezza alimentare mediante il coinvolgimento di docenti esterni o di personale dirigente dell’Unita’ Operativa di riconosciuta preparazione su materie pertinenti. Per l’anno 2008 il programma di formazione specifica prevedera’ la partecipazione di ulteriori 2 dirigenti veterinari al corso regionale “QUALITA’, AUDIT E SISTEMI DI GESTIONE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE: AGGIORNAMENTO DEGLI ADDETTI AL SISTEMA REGIONALE DI CONTROLLO UFFICIALE DELLA FILIERA ALIMENTARE” e l’organizzazione di un progetto formativo residenziale finalizzato a far acquisire a tutti i dirigenti veterinari e i tecnici della prevenzione dell’U.O., attraverso una parte teorica ed una parte pratica su campo, le tecniche di audit piu’ appropriate alle tipologie produttive degli stabilimenti riconosciuti presenti sul territorio dell’ASL2 Savonese. Il progetto , di cui all’allegato programma, e’ in fase di accreditamento ECM presso il Ministero della Salute con codice di riferimento n. 5124 – 802100.

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PROGETTO FORMATIVO RESIDENZIALE 2008:

“SICUREZZA ALIMENTARE: organizzazione dei controlli ufficiali ai sensi del

Regolamento (CE) n. 854/2004 e del Regolamento (CE) n. 882/2004”

MOTIVAZIONE L’entrata in vigore dal 1 gennaio 2006 dei Regolamenti comunitari del cosiddetto “pacchetto igiene” (Regolamenti nn. 852-853-854 e 882/2004/CE) ha ridefinito l’intero impianto normativo sulla sicurezza alimentare modificando radicalmente ruoli e livelli di responsabilita’ sia degli operatori delle imprese alimentari sia degli organi di controllo. In particolare l’organizzazione dei controlli ufficiali ha impattato con una letterale rivoluzione culturale che ne ha ridefinito significato, obiettivi e strumenti operativi .

La pianificazione dei controlli ufficiali impostata sulla categorizzazione dinamica del rischio degli stabilimenti del settore alimentare, l’introduzione di strumenti di controllo mutuati dai sistemi di gestione della qualita’, la necessita’ sempre piu’ sentita di uniformazione delle attivita’ di controllo per garantirne efficacia, appropriatezza e trasparenza, il diverso significato assunto dalle attività di campionamento ed analisi dei prodotti finiti, rappresentano i maggiori elementi di novita’ del sistema.

L’applicazione della nuova normativa ha comportato quindi una ridefinizione di tutte le procedure operative precedentemente in uso e la stesura di procedure di nuova introduzione relative all’elaborazione dei piani aziendali di sorveglianza, alla categorizzazione del rischio degli stabilimenti, alla definizione delle frequenze di controllo impostate su evidenze oggettive, alla necessita’ di tracciare adeguatamente le attivita’ dei diversi operatori.

La nuova filosofia introdotta per la sicurezza alimentare, che prevede il passaggio dal controllo di prodotto al controllo di filiera ( sintetizzato nello slogan “dai campi alla tavola”), ha comportato, d’altra parte, anche una maggiore e piu’ continuativa integrazione tra le funzioni esercitate dalle diverse componenti della Sanita’ Veterinaria Pubblica (SVP), con l’imperativo obiettivo di superare le anacronistiche separazioni tra le funzioni dell’U.O. Sanita’ Animale ed Igiene degli allevamenti e quelle dell’ U.O. Igiene Alimenti di Origine Animale.

Nel progetto formativo proposto si provvede ad analizzare lo specifico della normativa e delle linee di indirizzo nazionali e regionali sull’impostazione dei controlli ufficiali ed a sviluppare conseguenti e adeguate capacita’ tecniche degli operatori. OBIETTIVI Promuovere la comprensione dei concetti e delle metodologie operative necessarie ad una corretta gestione delle attività di verifica, ispezione ed audit nel settore del controllo ufficiale in materia di mangimi ed alimenti e alle norme sulla salute e benessere degli animali . In particolare il progetto formativo intende far acquisire a tutto il personale delle UU.OO. Veterinarie deputato al controllo ufficiale conoscenze e capacita’ di conduzione degli “audit” attraverso la partecipazione a 2 audit su campo guidati da docenti in precedenza adeguatamente formati. CONTENUTI � la normativa e le linee guida sul controllo ufficiale in tema di sicurezza alimentare � organizzazione ed articolazione dei controlli ufficiali nell’ASL2 � gli strumenti del controllo ufficiale : verifica, ispezione, audit e campionamento � le tecniche di audit � benessere animale nel trasporto e nella macellazione � l’identificazione degli animali quale strumento per la sicurezza alimentare � gestione dei sottoprodotti di origine animale e del materiale specifico a rischio per TSE (MRS)

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DESTINATARI L’Evento è rivolto a complessive 18 unità personale di cui 13 Dirigenti Veterinari e 5 Collaboratori Professionali Sanitari-Tecnici della prevenzione, afferenti alle UU.OO. Igiene Alimenti di Origine Animale e Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda . PARTECIPANTI N° Cognome e nome Profilo U.O. 1. BOGLIOLO Valentino Veterinario Igiene Alimenti Or. Anim. 2. BRANDOLA Roberto Veterinario Sanita’ Animale 3. CARRETTO Mario Veterinario Sanita’ Animale 4. DE FELICE Bruno Veterinario Sanita’ Animale 5. DE ROSA Vincenzo Veterinario Igiene Alimenti Or. Anim. 6. DURANTE Giuseppe Veterinario Igiene Alimenti Or. Anim. 7. FERRARO Giuseppe Veterinario Sanita’ Animale 8. FRANCHELLI Fabio Tecnico della Prevenzione Igiene Alimenti Or. Anim. 9. GALANTI Armando Veterinario Igiene Alimenti Or. Anim. 10. GRAVAGNO Ugo Veterinario Sanita’ Animale 11. GUERRA Jole Tecnico della Prevenzione Igiene Alimenti Or. Anim. 12. MARIANO Gianfranco Tecnico della Prevenzione Igiene Alimenti Or. Anim. 13. MAZZUCCHELLI Marco Tecnico della Prevenzione Igiene Alimenti Or. Anim. 14. MIRENGO Anna Maria Veterinario Sanita’ Animale 15. NATTERO Luciano Veterinario Sanita’ Animale 16. OLIVERI Giovanni Tecnico della Prevenzione Sanita’ Animale 17. REBAUDO Roberto Veterinario Igiene Alimenti Or. Anim. 18. STOCCHI Andrea Veterinario Sanita’ Animale METODO Serie di relazioni su temi preordinati, confronto/dibattito tra pubblico ed esperto/i guidato da un conduttore, presentazione di problemi/casi clinici in seduta plenaria (non a piccoli gruppi), lavoro a piccoli gruppi su problemi con produzione di rapporto finale. L’evento formativo prevede un coinvolgimento diretto dei partecipanti nello studio e nell’esposizione delle tematiche trattate per cui ad una relazione frontale introduttiva dell’argomento faranno seguito lavori di gruppo coordinati dal docente per l’approfondimento di argomenti specifici ed una discussione in seduta plenaria, guidata dal docente, dei lavori prodotti. E’ prevista una parte pratica in campo mediante l’esecuzione guidata di audit in aziende del settore della produzione primaria e della trasformazione alimentare da parte di gruppi definiti sulla base delle competenze funzionali. DURATA Il progetto rientra nei programmi di aggiornamento obbligatorio e la frequenza e’ obbligatoria per il 90% della durata complessiva, pari a 44 ore del monte ore totale corrispondente a 49 ore. La frequenza verra’ rilevata tramite timbratura informatizzata, specificatamente dedicata, presso la sede del Corso.

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DATA , SEDI, ORARIO 16-18-19-25 Settembre, 03-09-17-24-31Ottobre, 07-14 Novembre 2008 Dalle ore 8.30 alle ore 12.45 per la parte teorica Dalle ore 8.30 alle ore 12.45 e dalle ore 14.00 alle ore 16.30 per la parte pratica in campo Sala Riunioni del Mercato Ittico di Savona per relazioni tematiche – Piazzale Amburgo 1 – Savona Sala Riunioni UU.OO. Veterinarie per lavori di gruppo – Piazzale Amburgo 1 – Savona Aziende zootecniche e stabilimenti di produzione di alimenti di origine animale del territorio aziendale per la parte pratica in campo MATERIALE DIDATTICO Normativa di riferimento su supporto informatico Dispense cartacee Personal Computer e videoproiettore per presentazione Power Point Serie di Pc per ricerche documentali tramite rete Internet DOCENTI ORE Dott. Valter Dini Direttore U.O. “Igiene alimenti di origine animale” 13,30 Dott. Gualtiero Fazio Direttore Struttura Semplice “ Ispezione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura” 25,00 Dott.ssa Silvana Ganduglia Direttore Struttura Semplice “ Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 3 e 4” 23,30 Dott. Marco Lovesio Direttore f.f. U.O. “Sanita’ Animale e Igiene degli Allevamenti” 08,00 Dott. Armando Chinazzo Direttore Struttura Semplice “Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza” 21,00 PROGRAMMA PRIMA GIORNATA: 16 settembre 2008 (4 ore)

Il controllo ufficiale: normativa, linee guida e s trumenti

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 9.00 Presentazione del corso Dott. Valter Dini relazione

9.00 10.00 Il regolamento (CE) n. 854/2004 e Il regolamento (CE) n. 882/2004 Dott. Valter Dini

relazione

10.00 10.15 Pausa 10.15 12.15 Gli strumenti del controllo ufficiale: verifiche, ispezione, audit e

campionamento Dott. Valter Dini

relazione

11.15 12.45 il controllo ufficiale : discussione di problemi in seduta plenaria Dott. Valter Dini confronto/dibattito SECONDA GIORNATA : 18 settembre 2008 (4 ore)

Il controllo ufficiale : le tecniche di audit

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 10.00 Le tecniche di audit - prima parte Dott. Gualtiero Fazio relazione

10.00 10.15 Pausa 10.15 11.15 Le tecniche di audit – seconda parte Dott. Gualtiero Fazio relazione 11.15 12.45 Le tecniche di audit - terza parte Dott. Gualtiero Fazio relazione

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TERZA GIORNATA : 19 settembre 2008 (4 ore)

Il controllo ufficiale : le tecniche di audit

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 10.00 Elaborazione del piano di audit di uno stabilimento e di una azienda del settore primario

10.00 10.15 Pausa 10.15

12.45

Definizione delle liste di riscontro

Dott. G. Fazio (gruppo I°) Dott.ssa S. Ganduglia (gruppo II°)

Dott. A. Chinazzo (gruppo III°)

lavoro a gruppi

QUARTA GIORNATA : 25 settembre 2008 Ia SESSIONE (4 ore)

Il controllo ufficiale : le tecniche di audit (I a sessione)

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 12.45

Conduzione di audit sul posto Dott. G. Fazio (gruppo I°) Dott.ssa S. Ganduglia (gruppo II°)

Dott. A. Chinazzo (gruppo III°)

lavoro a gruppi

IIa SESSIONE (2.30 ore)

Il controllo ufficiale : le tecniche di audit (II a sessione)

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

14.00

16.30

Conclusioni dell’audit: preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto di audit

Dott. G. Fazio (gruppo I°) Dott.ssa S. Ganduglia (gruppo II°)

Dott. A. Chinazzo (gruppo III°)

lavoro a gruppi

QUINTA GIORNATA : 03 ottobre 2008 (4 ore)

Il controllo ufficiale : le tecniche di audit

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 10.00 Elaborazione del piano di audit di uno stabilimento e di una azienda del settore primario

10.00 10.15 Pausa 10.15

12.45

Definizione delle liste di riscontro

Dott. G. Fazio (gruppo I°) Dott.ssa S. Ganduglia (gruppo II°)

Dott. A. Chinazzo (gruppo III°)

lavoro a gruppi

SESTA GIORNATA : 09 ottobre 2008 Ia SESSIONE (4 ore)

Il controllo ufficiale : le tecniche di audit (I a sessione)

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30

12.45

Conduzione di audit sul posto Dott. G. Fazio (gruppo I°) Dott.ssa S. Ganduglia (gruppo II°)

Dott. A. Chinazzo (gruppo III°)

lavoro a gruppi

IIa SESSIONE (2.30 ore)

Il controllo ufficiale : le tecniche di audit (II a sessione)

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

14.00

16.30

Conclusioni dell’audit: preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto di audit

Dott. G. Fazio (gruppo I°) Dott.ssa S. Ganduglia (gruppo II°)

Dott. A. Chinazzo (gruppo III°)

lavoro a gruppi

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SETTIMA GIORNATA : 17 ottobre 2008 (4 ore)

Il controllo ufficiale : filiera carni macellate e produzione latte crudo

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 10.00 Il regolamento (CE) n. 853/2004 : le attivita’ soggette a riconoscimento e le procedure di riconoscimento

Dott. Valter Dini

relazione

10.00 10.15 Pausa 10.15 11.15 Il regolamento (CE) n. 854/2004: i controlli ufficiali nel settore della

macellazione di ungulati domestici Dott.ssa Silvana Ganduglia

relazione

11.15 12.45 Il regolamento (CE) n. 854/2004: i controlli ufficiali nel settore della produzione di latte crudo

Dott.ssa Silvana Ganduglia

relazione

OTTAVA GIORNATA : 24 ottobre 2008 (4 ore)

Il controllo ufficiale : procedure aziendali di con trollo negli stabilimenti riconosciuti

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 10.00 Le procedure aziendali di controllo ufficiale negli stabilimenti riconosciuti: check list di I° e II° livello

Dott. Valter Dini

relazione

10.00 10.15 Pausa 10.15 11.15 Le procedure aziendali di controllo ufficiale negli stabilimenti riconosciuti:

registrazione delle attivita’ e gestione delle non conformita’ Dott. Valter Dini

relazione

11.15 12.45 Le procedure aziendali di controllo ufficiale negli stabilimenti riconosciuti : discussione di problemi in seduta plenaria

Dott. Valter Dini confronto/dibattito

NONA GIORNATA : 31 ottobre 2008 (4 ore )

Il controllo ufficiale : benessere animale nel tras porto e nella macellazione

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 10.00 Reg. (CE) 882/2004 e Reg. (CE) 1/2005: Il benessere animale nei trasporti

Dott. Marco Lovesio

relazione

10.00 10.15 Pausa 10.15 11.15 Reg. (CE) 882/2004 :Il benessere animale nella macellazione Dott. Marco Lovesio relazione 11.15 12.45 Lavoro di gruppo : il controllo del benessere animale nei trasporti e nella

macellazione, elaborazione di liste di riscontro Dott. Marco Lovesio

lavoro a piccoli

gruppi DECIMA GIORNATA : 07 novembre 2008 (4 ore )

Il controllo ufficiale : identificazione degli anim ali produttori di alimenti

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 10.00 Le anagrafi animali quale strumento per la sicurezza alimentare Dott. Marco Lovesio

relazione

10.00 10.15 Pausa 10.15 12.15 Lavoro di gruppo: controllo e sorveglianza sui sistemi di identificazione

animale (accesso alle banche dati, liste di riscontro, gestione non conformita’ e sistema sanzionatorio)

Dott. Marco Lovesio

lavoro a piccoli gruppi

12.15 12.45 controllo e sorveglianza sui sistemi di identificazione animale :

discussione di problemi in seduta plenaria Dott. Marco Lovesio confronto/dibattito

UNDICESIMA GIORNATA : 14 novembre 2008 (4 ore )

Il controllo ufficiale : Regolamenti (CE) n. 854/20 04 e n. 882/2004

dalle ore alle ore argomento docente Metodologia didattica

8.30 10.00 D.Lgs. 193/2007 : la disciplina sanzionatoria della normativa del “pacchetto igiene”

Dott. Valter Dini

relazione

10.00 10.15 Pausa 10.15 12.00 Ufficio Sanzioni dell’ASL 2 Savonese: organizzazione, funzioni,

procedure operative Dott. Valter Dini

relazione

12.00 12.45 Verifica finale: somministrazione di questionario a risposte chiuse Responsabile del progetto test

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ESAME FINALE E ATTESTATO La verifica dell’apprendimento verrà effettuata mediante somministrazione di quiz a risposta multipla. L’attestato finale verra’ rilasciato solo a coloro che non avranno effettuato assenze superiori al 10% (pari a ore 5) del monte ore totale, che avranno superato l’esame finale e compilato la scheda di gradimento RESPONSABILE SCIENTIFICO Dott. Valter Dini, - Direttore U.O. Igiene alimenti di origine animale PREVISIONE COSTI Docenza interna in orario di lavoro (91 ore X 5,16 €/ora) € 469,56= Accreditamento ecm € 700,00= Materiale didattico,attestati € 1.000,00= Totale € 2.169,56= FINANZIAMENTO E IMPUTABILITA’ DEI COSTI Quota parte del budget per la formazione del Dipartimento di Prevenzione attribuita all’ U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale (50%) e all’ l’U.O. Sanita’ Animale ed Igiene degli Allevamenti (50%). RESPONSABILE SCIENTIFICO DEL PROGETTO : Dr. Valter Dini

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XVI – GESTIONE DELLE EMERGENZE

LA REGIONE LIGURIA CON DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL 20/04/06 N. 385 HA RECEPITO SIA L’ACCORDO DEL 28/7/2005 - REP. 2334 CHE L’INTESA DEL 15/12/2005 - REP.

2395 TRA MINISTERO DELLA SALUTE, REGIONI E PROVINCE AUTONOME, IN MATERIA DI RINTRACCIABILITÀ DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI E DI GESTIONE OPERATIVA SISTEMA DI ALLERTA PER GLI ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANO DEFINENDO “LINEE GUIDA” INTESE A GARANTIRE

UNIFORMITA’ APPLICATIVA DEL REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 .

LA DELIBERAZIONE RENDE VINCOLANTI PER L’U.O. IGIENE ALIMENTI DI O.A. GLI ADEMPIMENTI RELATIVI ALL’ATTIVAZIONE DELLO STATO DI ALLERTA PER GLI ALIMENTI PERICOLOSI PER LA SALUTE PUBBLICA E GLI INTERVENTI DI SORVEGLIANZA RELATIVI ALLE PROCEDURE DI RITIRO DAL MERCATO

DEI PRODOTTI OGGETTO DI ALLERTA ALTROVE ATTIVATI .

L’U.O., DA ANNI, GARANTISCE LA GESTIONE DELLE EMERGENZE NEL CAMPO DELLA SICUREZZA ALIMENTARE 24 ORE SU 24 MEDIANTE ARTICOLAZIONE DEL NORMALE ORARIO DI SERVIZIO E

MEDIANTE TURNI SETTIMANALI DI PRONTA DISPONIBILITA’ CONTINUATIVA, NOTTURNA E FESTIVA, DEI DIRIGENTI VETERINARI E DEI TECNICI DELLA PREVENZIONE .

IL “SERVIZIO DI GUARDIA IGIENICA VETERINARIA” VIENE ATTIVATO ATTRAVERSO LA CENTRALE

OPERATIVA DEL “SERVIZIO 118” E L’ARTICOLAZIONE DEI TURNI VIENE PERIODICAMENTE COMUNICATA ALLA DIREZIONE SANITARIA DELL’ASL2 SAVONESE, ALLA REGIONE LIGURIA- SETTORE VETERINARIA, ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO LA PRETURA CIRCONDARIALE DI SAVONA. ARTICOLAZIONE DEL SERVIZIO DI GUARDIA IGIENICA E PROTEZIONE CIVILE Ambiti territoriali Personale inserito nei turni

settimanali Funzioni

Ambiti 1, 2, 3 e 4 Veterinario Direttore di U.O. Coordinamento e gestione delle situazioni complesse

1 Dirigente Veterinario in organico all’U.O. Igiene Alimenti di o.a.

Gestione diretta degli interventi attivati

Ambiti 1 e 2

1 Tecnico della Prevenzione Gestione a supporto degli interventi attivati

1 Dirigente Veterinario in organico all’U.O. Igiene Alimenti di o.a.

Gestione diretta degli interventi attivati

Ambiti 3 e 4

1 Tecnico della Prevenzione Gestione a supporto degli interventi attivati

L’attuale articolazione delle emergenze in campo della sicurezza alimentare sara’ ridefinita alla luce dei contenuti dell’Intesa Stato-Regioni del 24 gennaio 2008 (Rep. Atti n. 6/CSR) “Piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi” e mediante procedure condivise con le UU.OO. del Dipartimento di Prevenzione di “Igiene degli Alimenti e della Nutrizione” e di “Sanita’ Animale, Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche”.

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XVII – FLUSSI INFORMATIVI

Allo scopo di monitorare lo stato di avanzamento del piano e di ottemperare al debito informativo nei confronti della Regione Liguria viene effettuata una rilevazione semestrale delle attivita’ di controllo ufficiale effettuate entro il 30 giugno ed il 31 dicembre. Fatte salve eventuali e diverse modalita’ di comunicazione di debiti informativi stabiliti di volta in volta da specifiche disposizioni nazionali o comunitarie, il rilevamento dei dati di attivita’ agli effetti del monitoraggio del piano e dei flussi nei confronti della Regione Liguria viene effettuato mediante l’utilizzo della modulistica seguente ed allegata, impostata sulla base dei contenuti della nota del Ministero della Salute DGSAN/3/6238/P del 31 maggio 2007 “ Liene Guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE 854/2004 ed 882/2004” :

1. registro annuale delle attivita’ ispettive/audit sugli impianti registrati

2. registro annuale delle non conformita’ negli impianti registrati

3. registro annuale delle attivita’ ispettive/audit sugli impianti riconosciuti

4. registro annuale delle non conformita’ negli impianti riconosciuti

5. attivita’ ispettiva nei macelli

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

REGISTRO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ ISPETTIVE / AUDIT SU IMPIANTI REGISTRATI

Tipologia stabilimento numero stabilimenti numero ispezioni numero audit sugli

OSA

numero audit della Regione sulle AA.SS.LL.

livello di rischio fissato (SI/NO)

Rischio elevato (impianti di produzione alimenti, ristorazione pubblica/collettiva)

Rischio medio (grandi strutture di vendita, strutture di vendita di prodotti di o.a., altri esercizi di somministrazione)

Rischio basso (altre imprese, incluse quelle di produzione primaria vegetale)

TOTALE

Osservazioni…………………………………………………………………………………………………………….……………………………………………………………………………………………………

…………………………………………................................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................................................................

Data __________________________ Il Direttore________________________

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PERIODO: I° SEMESTRE II° SEMESTRE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

REGISTRO ANNUALE NON CONFORMITA’ NEGLI IMPIANTI REGISTRATI

Tipologia di stabilimento condizioni strutturali attrezzature

gestione prerequisiti

piano haccp

gestione sottoprodotti

SRM

igiene lavorazioni personale

rintracciabilità condizioni pulizia e

sanificazione

mat. prime semil.

prod. finiti Rischio elevato (impianti di produzione alimenti, ristorazione pubblica/collettiva)

Rischio medio (grandi strutture di vendita, strutture di vendita di prodotti di o.a., altri esercizi di somministrazione)

Rischio basso (altre imprese, incluse quelle di produzione primaria vegetale)

TOTALE

Osservazioni …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Data __________________________ Il Direttore________________________

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PERIODO: I° SEMESTRE II° SEMESTRE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

REGISTRO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ ISPETTIVE / AUDIT SU IMPIANTI RICONOSCIUTI

Tipologia di stabilimento Numero

stabilimenti

Numero accessi agli stabilimenti

Numero ispezioni

Non conformità riscontrate Audit sugli OSA

Depositi frigoriferi e impianti di riconfezionamento

Macelli e sezionamenti carni rosse

Macelli e sezionamenti carni bianche

Macelli e sezionamenti grande selvaggina allevata e ratiti

Centri grande selvaggina cacciata

Carni macinate, preparazioni di carni e CSM

Prodotti a base di carne

Molluschi bivalvi vivi

Prodotti della pesca

Latte e prodotti a base di latte

Uova e ovoprodotti

Cosce di rana e lumache

Grassi animali fusi

Stomaci, vesciche e intestini trattati

Gelatine

Collagene

TOTALE

NOTE: 1) Ad ogni singolo accesso possono corrispondere una o più ispezioni 2) Nel caso di stabilimenti con diversa tipologia di attività, lo stabilimento deve essere conteggiato una sola volta sulla base dell’attivita principale

Osservazioni…………………………………………………………………………………………………………….……………………………………………………………………………………………………………………………………………….... Data __________________________ Il Direttore________________________

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PERIODO: I° SEMESTRE II° SEMESTRE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

REGISTRO ANNUALE NON CONFORMITA’ NEGLI IMPIANTI RICONOSCIUTI

Tipologia di stabilimento condizioni strutturali attrezzature

gestione prerequisiti

piano haccp

gestione sottoprodotti

SRM

igiene lavorazioni personale

rintracciabilità condizioni pulizia e

sanificazione

mat. prime semil.

prod. finiti

Depositi frigoriferi e impianti di riconfez.

Macelli e sezionamenti carni rosse

Macelli e sezionamenti carni bianche Macelli e sezionamenti grande selvaggina allevata e ratiti

Centri grande selvaggina cacciata

Carni macinate, preparazioni di carni e CSM

Prodotti a base di carne

Molluschi bivalvi vivi

Prodotti della pesca

Latte e prodotti a base di latte

Uova e ovoprodotti

Cosce di rana e lumache

Grassi animali fusi

Stomaci, vesciche e intestini trattati

Gelatine

Collagene

TOTALI

Osservazioni …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….………………….

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Data __________________________ Il Direttore_______________________

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PERIODO: I° SEMESTRE II° SEMESTRE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

ATTIVITA’ ISPETTIVA NEI MACELLI

Num

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adulti

Num

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Num

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stabilimento

Num

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vini adulti

Num

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Num

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ov. cap. ov. cap. Num

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ov. cap. Num

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si

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*

C.A.B.

SALVO MARIA

DA DOMENICO E PIERO

STARICCO MARCO

GALESE ORESTE

CALIZZANO CARNI SNC

PASTORINO ANDREA

FORTUNATO VITTORIO

MAC. SALUM. GIACOBBE

MAC. SALUM. SIRI DI ZUNINO ELSA

MERIALDO MARCO

CANOVA MAURA

TOTALE

* compresi i casi riferiti ad animali gia’ riconosciuti infetti

IL DIRIGENTE VETERINARIO _______________________________

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XVIII – REVISIONE DEL PIANO

Il piano sara’ aggiornato annualmente relativamente a: 1. aggiornamento dell’anagrafe degli stabilimenti riconosciuti;

2. rivalutazione annuale della classificazione degli stabilimenti in base al rischio;

3. definizione annuale delle frequenze di controlli ufficiali negli stabilimenti riconosciuti;

4. attribuzione degli incarichi di veterinario ufficiale degli stabilimenti riconosciuti;

5. piani di campionamento negli stabilimenti riconosciuti e negli impianti registrati;

6. piani di monitoraggio finalizzati all’analisi di specifiche situazioni di rischio.

Integrazioni al presente piano potranno essere effettuate sulla base di contingibili situazioni epidemiologiche, di valutazione dinamica dei controlli ufficiali effettuati, di eventuali disposizioni comunitarie, nazionali o regionali.

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XIX – INTEGRAZIONE AI SENSI D.G.R. 23 MAGGIO 2008, N. 547

1- RICERCA MICOTOSSINE NEI PBL Ad integrazione del piano di monitoraggio e controllo n. 4 impostato sui controlli del latte crudo alla produzione, la sorveglianza sulla contaminazione da micotossine viene estesa alla fase della commercializzazione mediante prelievo di campioni di prodotti a base di latte secondo il seguente prospetto: determinazione analitica

matrice sede di prelievo

numero campioni

numero aliquote

ambiti competenti

Aflatossina M1 Latte UHT GDO 1 5 3-4 “” Yogurt GDO 1 5 “”

2 - RACCOMANDAZIONE N. 8 DG (SANCO) 2007-7435 Allo scopo di ottemperare a quanto raccomandato dagli ispettori del FVO al punto (8) del Report DG (SANCO) 2007-7435 l’ U.O. provvedera’ ad attivare azioni di formazione dei veterinari addetti ai controlli ufficiali negli impianti di macellazione e di verifica dell’attivita’ ispettiva post-mortem secondo il seguente cronoprogramma: anno azione applicazione 2008 formazione dei veterinari ufficiali distribuzione di prospetto sulla corretta

esecuzione dell’ispezione post-mortem

2008 formazione dei veterinari ufficiali specifica lezione inserita nel programma del progetto formativo aziendale 2008: “SICUREZZA ALIMENTARE: organizzazione dei controlli

ufficiali ai sensi del Regolamento (CE) n. 854/2004 e del

Regolamento (CE) n. 882/2004”

2009 supervisione dell’attivita’ dei

veterinari ufficiali audit sulla corretta esecuzione dei controlli ufficiali in ante e post mortem

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3 - ETICHETTATURA SOSTANZE ALLERGENICHE Il D.L.vo n. 114/2006, come modificato dal D.L.vo n. 178/2007, ha recepito la Direttiva CE/89/2003 con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini con sensibilita’ nota nei confronti di taluni ingredienti o additivi alimentari. Le sostanze attualmente considerate allergeniche nella normativa entrata in vigore il 7 aprile 2006 sono:

o Cereali contenenti glutine (cioe' grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o i loro ceppi ibridati) e prodotti derivati;

o Crostacei e prodotti derivati;

o Uova e prodotti derivati;

o Pesce e prodotti derivati;

o Arachidi e prodotti derivati;

o Soia e prodotti derivati;

o Latte e prodotti derivati (compreso il lattosio);

o Frutta a guscio cioe' mandorle (Amigdalus communis L.), nocciole (Corylus avellana), noci comuni (Juglans regia), noci di acagiù (Anacardium occidentale), noci pecan (Carya illinoiesis (Wangenh) K. Koch), noci del Brasile (Bertholletia excelsa), pistacchi (Pistacia vera), noci del Queensland (Macadamia ternifolia) e prodotti derivati;

o Sedano e prodotti derivati;

o Senape e prodotti derivati;

o Semi di sesamo e prodotti derivati;

o Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/l espressi come SO2; o Lupini e prodotti derivati; o Molluschi e prodotti derivati.

Tali sostanze devono figurare con il nome specifico nell’etichetta dei prodotti alimentari anche se presenti in quantitativi minimi (fatta eccezione per anidride solforosa e solfiti) .

La DGSAN nel merito della missione FVO 7193/2007 ha sollecitato l’intensificazione della vigilanza sulla corretta etichettatura degli alimenti contenenti allergeni.

In relazione a tanto i veterinari ufficiali incaricati dei controlli negli stabilimenti riconosciuti per la produzione di prodotti a base di carne e di preparazioni di carne provvederanno nell’ambito dei controlli routinari di I° livello a verificare nell’anno 2008 la corretta indicazione in etichetta delle eventuali sostanze allergeniche presenti attraverso:

1. controllo della composizione e dell’etichettatura delle materie prime impiegate; 2. analisi della ricetta di ciascun prodotto dello stabilimento; 3. verifica delle etichette di ciascun prodotto dello stabilimento; 4. verifica dell’idoneita’ delle procedure di autocontrollo nella gestione del rischio allergeni.

I controlli specifici saranno documentati mediante utilizzo della seguente check list.

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.O. Igiene Alimenti Origine Animale

SORVEGLIANZA SULL’ETICHETTATURA DEGLI ALLERGENI

Verbale di ispezione n. ______________ Redatto in _________________________________________

data___________ ora ___________ da ____________________________________________________

1 Denominazione Ditta: Ragione sociale: Indirizzo : Approval number : 2 Titolare ���� Legale rappresentante ���� Cognome e nome: Nato a: il: Indirizzo di residenza: 3 Rappresentante della Ditta durante il controllo: Cognome e nome: Qualifica: 4 Tipologia di attività: � INSACCATI FRESCHI � INSACCATI STAGIONATI � INSACCATI COTTI � CARNI SALATE STAGIONATE � CARNI SALATE COTTE � CONSERVE DI CARNE � PRODOTTI DI GASTRONOMIA A BASE DI CARNE � PRODOTTI DI GASTRONOMIA A BASE DI PESCE � PASTE ALIMENTARI CON RIPIENO � PREPARAZIONI DI CARNE 7 Denominazione di vendita dei prodotti verificati

8 Ambito di commercializzazione: � nazionale � comunitario/paesi terzi PROCEDURE DI AUTOCONTROLLO SI NO N.A. non conformità/note La Ditta e’ a conoscenza delle normative che disciplinano l’etichettatura degli alimenti contenenti allergeni?

La Dittta ha provveduto all’analisi del rischio da presenza di sostanze allergeniche nei prodotti finiti?

E’ disponibile l’elenco aggiornato delle sostanze allergeniche di cui all’Allegato I, sezione III del D.L.vo 114/2006 ?

Se necessario, esistono istruzioni operative appropriate per l’etichettatura dei prodotti contenente l’indicazione delle sostanze allergeniche ?

Per ciascun prodotto finito esiste una scheda tecnica di composizione con gli ingredienti utilizzati (ricetta) ?

MATERIE PRIME SI NO N.A. non conformità/note Le materie prime introdotte nello stabilimento riportano correttamente l’elenco degli ingredienti?

Tra le materie prime utilizzate esistono ingredienti non preconfezionati (es, vegetali) che appartengono all’elenco di cui all’Allegato I, sezione III del D. L.vo 114/2006 ?

Le materie prime confezionate introdotte nello stabilimento contengono sostanze di cui all’Allegato I, sezione III del D. L.vo 114/2006 ?

PRODOTTI FINITI SI NO N.A. non conformità/note L’effettiva composizione dei prodotti finiti verificata all’atto dell’ispezione corrisponde a quanto riportato nella ricetta ?

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PRODOTTI FINITI SI NO N.A. non conformità/note I prodotti finiti contengono anche in tracce una delle seguenti sostanze di cui all’Allegato I, sezione III del D. L.vo 114/2006 :

o Cereali contenenti glutine (cioe' grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o i loro ceppi ibridati) e prodotti derivati;

o Crostacei e prodotti derivati; o Uova e prodotti derivati; o Pesce e prodotti derivati; o Arachidi e prodotti derivati; o Soia e prodotti derivati; o Latte e prodotti derivati (compreso il lattosio); o Frutta a guscio cioe' mandorle (Amigdalus communis L.), nocciole (Corylus avellana), noci

comuni (Juglans regia), noci di acagiù (Anacardium occidentale), noci pecan (Carya illinoiesis (Wangenh) K. Koch), noci del Brasile (Bertholletia excelsa), pistacchi (Pistacia vera), noci del Queensland (Macadamia ternifolia) e prodotti derivati;

o Sedano e prodotti derivati; o Senape e prodotti derivati; o Semi di sesamo e prodotti derivati; o Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/l espressi come SO2; o Lupini e prodotti derivati; o Molluschi e prodotti derivati.

L’etichettatura dei prodotti finiti riporta correttamente tutti gli ingredienti ? L’etichettatura riporta tutti gli ingredienti dei prodotti composti impiegati nella lavorazione?

Se nelle materie prime, nei semilavorati, nelle miscele di aromi e di additivi risultano contenute anche in tracce sostanze allergizzanti di cui all’Allegato I, sezione III del D. L.vo 114/2006, le stesse sono correttamente riportate in etichetta?

nel corso dell’ispezione sono state contestate violazioni sanzionabili con separato provvedimento

nel corso dell’ispezione sono state riscontrate le seguenti non conformita’ per le quali, ai sensi dell’art. 54 del Reg. (CE) n. 882/2004, si adottano le seguenti prescrizioni:

Non conformita’ Azione correttiva Termine di applicazione

� il mancato adempimento alle prescrizioni contenute nel presente verbale o il superamento dei termini indicati per loro completa applicazione costituiscono

violazione sanzionabile ai sensi dell’art, 6, comma 7, del Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 193 con la sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 1.000 (mille) a Euro 6.000 (seimila);

� eventuali rischieste di proroga dei termini prescritti per le azioni di correzione delle non conformita’ indicate potranno essere inoltrate con istanza scritta

e motivata all’ A.S.L. 2 Savonese - U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale – Piazzale Amburgo 1 – 17100 Savona; � contro il presente provvedimento e’ ammesso ricorso: entro 60 giorni dalla notifica al Tribunale Amministrativo Regionale nei termini e modi previsti dall’art. 2 e seguenti della L. 6 dicembre 1971 , n. 1034; entro 120 giorni dalla notifica al Presidente della Repubblica nei termini e nei modi previsti dall’art. 8 e seguenti del D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199.

Note:

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___________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________

IL TITOLARE O SUO RAPPRESENTANTE IL VETERINARIO UFFICIALE

_________________________________ ______________________

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

S.C. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti Direttore f.f.: Dott. Marco Lovesio

PIANO AZIENDALE DEI CONTROLLI DI SANITÀ ANIMALE E

IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI

ANNO 2008

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Premessa

La sicurezza alimentare ha assunto negli anni una crescente importanza non solo sanitaria, ma anche di natura sociale ed economica coinvolgendo tutti i cittadini, nessuno escluso, perché tutti (adulti, bambini, anziani, persone in buona salute, malati, immunocompromessi), tutti i giorni, siamo consumatori di alimenti e bevande. Le numerose e purtroppo ricorrenti emergenze sanitarie che in questi ultimi anni hanno interessato il settore alimentare (Encefalopatia spongiforme dei bovini, "polli alla diossina", Influenza aviaria, microrganismi patogeni quali ad esempio Salmonella e Listeria monocytogenes più volte riscontrati in alcuni alimenti di utilizzo comune) hanno creato non poco allarme tra i consumatori e contribuito a diminuire il loro livello di fiducia nella sicurezza degli alimenti, nell'efficacia delle attività di prevenzione e controllo attuate dalle aziende alimentari sui propri prodotti e nell’efficacia dell’attività delle Autorità sanitarie preposte al controllo. I consumatori, tuttavia, devono essere responsabilmente e correttamente informati sul fatto che, anche nel settore alimentare non esiste il "rischio zero" e che anche il consumo di alimenti comporta un certo livello di rischio, ossia un certo grado di probabilità che determinati rischi -contaminanti di natura biologica quali batteri e loro tossine, virus, parassiti, contaminanti chimici o ambientali- possano concretamente manifestarsi e provocare un danno alla salute del consumatore sotto forma di malattie di origine alimentare. La “sicurezza alimentare” non è quindi sinonimo di assenza di rischi, ma consiste nel porre responsabilmente in atto tutte le azioni necessarie a ridurne l'impatto sui consumatori, non solo attraverso modifiche e controlli accurati dei processi di produzione degli alimenti, ma anche mediante una informazione corretta e trasparente che metta il consumatore nella condizione di fare scelte consapevoli e, allo stesso tempo, utili a modificare stili di vita e comportamenti a rischio. In questo contesto l’U.O. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti opera a tutela della salute dei cittadini attraverso il controllo della sanità degli animali, del loro benessere, dell’igiene delle produzioni zootecniche e degli alimenti che da esse derivano; infatti lo stato sanitario degli animali, il loro benessere e la qualità dei mangimi utilizzati negli allevamenti, sono direttamente correlati alla sicurezza alimentare e alla possibilità di trasmissione delle zoonosi. Il Piano aziendale dei controlli di Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti, elaborato sulla base della DGR N. 547 del 23 maggio 2008: “Piano Regionale dei Controlli integrati in materia di sicurezza alimentare 2007-2010”, concorre, nell’ambito di competenza, alla realizzazione del piano di controllo della filiera alimentare di origine animale costituendo parte integrante del “Piano Dipartimentale Integrato dei controlli sulla sicurezza alimentare” per gli anni 2008-2010. Tale Piano, elaborato sulla base della realtà zootecnica locale e della normativa di riferimento, descrive la pianificazione delle attività di controllo relative a: � Piani di controllo sulla Sanità Animale (TBC, Brucellosi bovina, Brucellosi ovicaprina,

Leucosi bovina enzootica, Influenza aviaria, TSE) � Livello minimo dei controlli da effettuare nel contesto del sistema “Anagrafe bovina, ovina

e caprina” � Piano di vigilanza sull’alimentazione animale (PNAA) � Piano nazionale residui (PNR) � Piano di Farmaco vigilanza veterinaria

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Compiti e funzioni dell’U.O. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti

L'U.O. sanità animale ed igiene degli allevamenti svolge attività in materia di: � tutela della salute umana in relazione ai problemi igienico-sanitari derivanti dagli animali � tutela sanitaria degli allevamenti in produzione zootecnica dalle malattie infettive ed

infestive a carattere diffusivo � controllo dell'igiene delle produzioni zootecniche, attraverso la vigilanza sull'alimentazione

animale, sulla riproduzione, sull'impiego del farmaco veterinario e sulla produzione lattea � tutela del benessere animale tramite la verifica dell'idoneità dei ricoveri, dei sistemi di

allevamento e delle modalità di trasporto degli animali in sfruttamento zootecnico, del rispetto delle esigenze etologiche e fisiologiche degli animali familiari nonché educazione sanitaria degli operatori;

� tutela dell'ambiente attraverso la vigilanza sulla raccolta e lo smaltimento delle deiezioni zootecniche e dei rifiuti di origine animale, e la rimozione degli inconvenienti igienico sanitari indotti dagli animali

� gestione dei piani di prevenzione del randagismo e del sinantropismo � prevenzione delle malattie a carattere zoonosico negli animali domestici, selvatici e

sinantropi � tutela sanitaria della fauna selvatica autoctona � applicazione di norme a tutela degli animali esotici � vigilanza sulla sperimentazione animale � educazione sanitaria rivolta alla corretta convivenza con gli animali domestici ed alla

informazione sui rischi connessi ai randagismo e al sinantropismo.

AMBITI TERRITORIALI DI COMPETENZA

In un contesto dominato dalla scarsità delle risorse, il potenziamento delle attività di prevenzione, richiede iniziative volte a modificare e innovare il clima organizzativo e lo stile di lavoro. La suddivisione territoriale in quattro ambiti sanitari non appare compatibile con un’organizzazione del lavoro basata su un’articolazione di tipo funzionale e che, sempre più frequentemente, opera secondo una logica di lavoro “per obiettivi”. Unica eccezione è rappresentata dalla S.S. “Gestione dell'anagrafe animale e dei piani di profilassi” le cui attività e prestazioni vengono erogate per “zone omogenee” definite ed individuate sulla base del patrimonio animale.

Zone omogenee

Zona 1 Zona 2 Zona 3 Zona 4

Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Giusvalla, Mioglia, Piana Crixia, Pontinvrea, Sassello, Stella, Urbe, Varazze.

Cairo Montenotte, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Massimino, Millesimo, Murialdo, Plodio, Roccavignale.

Altare, Balestrino, Bardineto, Bergeggi, Boissano, Borghetto, Bormida, Calice Lig. Calizzano, Finale Lig., Giustenice, Loano, Magliolo, Mallare, Noli, Orco Feglino, Osiglia, Pallare, Pietra Ligure, Quiliano, Rialto, Spotorno, Toirano, Tovo, Vado Lig.,Vezzi Portio.

Alassio, Albenga, Andora, Arnasco, Casanova Lerrone, Castelbianco, Castelvecchio, Ceriale, Cisano, Erli, Garlenda Laigueglia, Nasino, Ortovero, Onzo, Stellanello, Testico, Villanova d’Albenga, Vendone, Zuccarello.

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Sedi operative

Ambito 1 Ambito 2 Ambito 3 Ambito 4

ALBENGA Località Enesi Tel. 0182 20972 Fax 0182 590917

FINALE LIGURE Via della Pineta 22 Tel. 019 675861 Fax. 019 666124

CARCARE Via del Collegio 18 Tel. 019 5009520 Fax. 019 5009526

SAVONA Piazzale Amburgo 1 Tel. 019 862303 Fax. 019 861265

RISORSE UMANE

Ambiti Territoriali Dirigenti Veterinari Tecnici della

prevenzione Amministrativi

Ambito 1 1 0 0 Ambito 2 1 0 1 Ambito 3 3 0 2 (2) Ambito 4 4 1 (1) 2 TOTALE 9 1 5

(1) Distacco sindacale 100% (2) Una unità gode del part time al 50%

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Operatori addetti alle attività di controllo e vigilanza

NOMINATIVO RUOLO FUNZIONI COMPETENZA TERRITORIALE MARCO LOVESIO

Dirigente Veterinario

Direttore f.f. U.O. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti

Responsabile della S.S. “Gestione dell'anagrafe animale e dei piani di profilassi”

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1, 2, 3 e 4)

ARMANDO CHINAZZO

Dirigente Veterinario

Responsabile della S.S. “Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1, 2, 3 e 4)

ROBERTO BRANDOLA

Dirigente Veterinario

S.S. Gestione prevenzione randagismo Attività territoriale di vigilanza e controllo

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1, 2, 3 e 4)

MARIO CARRETTO

Dirigente Veterinario

S.S. Gestione dell’anagrafe animale e dei piani di profilassi Attività territoriale di vigilanza e controllo (1)

Zona 2

GIUSEPPE FERRARO

Dirigente Veterinario

S.S. Gestione dell’anagrafe animale e dei piani di profilassi Attività territoriale di vigilanza e controllo (1)

Zona1

UGO GRAVAGNO

Dirigente Veterinario

S.S. Gestione dell’anagrafe animale e dei piani di profilassi Attività territoriale di vigilanza e controllo (1)

Zona 4

ANNA MARIA MIRENGO

Dirigente Veterinario

S.S. Gestione prevenzione randagismo Referente e coordinatore

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1, 2, 3 e 4)

LUCIANO NATTERO

Dirigente Veterinario

S.S. Gestione dell’anagrafe animale e dei piani di profilassi Attività territoriale di vigilanza e controllo (1)

Zona 3

ANDREA STOCCHI

Dirigente Veterinario

S.S. Gestione prevenzione randagismo Attività territoriale di vigilanza e controllo S.S. Gestione dell’anagrafe animale e dei piani di profilassi Gestione Anagrafe Equina e Profilassi AIE

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1, 2, 3 e 4) Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1, 2, 3 e 4) Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1, 2, 3 e 4)

(1) Secondo necessità svolgono, nel territorio di competenza, attività territoriale di controllo e vigilanza nell’ambito delle attività proprie

della S.S. “ Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza”

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OPERATORI ADDETTI ALLE ATTIVITÀ DI CONTROLLO E VIGILANZA

NOMINATIVO RUOLO FUNZIONI COMPETENZA TERRITORIALE

GIOVANNI OLIVERI

Tecnico Prevenzione

Attività Ispettiva

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1, 2, 3 e 4)

ANGELA DI LORENZO

Amministrativo

Attività Amministrativa

Ambito 4

DANIELA MURIALDO

Amministrativo

Attività Amministrativa

Ambito 4

MARIA GRAZIA ROVETA

Amministrativo

Attività Amministrativa

Ambito 3

CRISTINA RAPETTI

Amministrativo

Attività Amministrativa

Ambito 3

IVONNE BATTISTI

Amministrativo

Attività Amministrativa

Ambito 2

PATRICIA AMARO

Operatore tecnico

Attività territoriale

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 3 e 4)

ANTONELLA ASSANDRI

Operatore tecnico

Attività territoriale

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1, 2, 3 e 4)

PIERANGELO ASCHERO

Operatore tecnico

Attività territoriale

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1 e 2)

ANGELO BOGOGNONI

Operatore tecnico

Attività territoriale

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1 e 2)

GIUSEPPE FRANCO

Operatore tecnico

Attività territoriale

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 3 e 4)

GIOVANNI GAINO

Operatore tecnico

Attività territoriale

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 3 e 4)

GIOVANNI BATTISTA GATTI

Operatore tecnico

Attività territoriale

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1 e 2)

OSCAR MARIO ROCCA

Operatore tecnico

Attività territoriale

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 1 e 2)

MICHELE VALENTI

Operatore tecnico

Attività territoriale

Ambiti territoriali accorpati (Ambiti 3 e 4)

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Articolazione organizzativa

Le funzioni proprie dell'Unità Operativa vengono erogate, sul territorio accorpato dei quattro ambiti sanitari, per il tramite di tre Strutture Semplici che ne rappresentano articolazioni funzionali. Struttura Semplice - Gestione dell'anagrafe animale e dei piani di profilassi Responsabile: Dott. Marco Lovesio Sede organizzativa: Carcare, via del Collegio n. 18 tel. 019 50 09 522 - fax 019 50 09 526 Sedi operative: Ambito 1 - Albenga, regione Enesi tel. 0182 20 932 - fax 0182 20 932 Ambito 2 – Finale Ligure, via della Pineta n. 22 tel. 019 67 58 61 - fax. 019 666124 Ambito 3 – Carcare, via del Collegio n. 18 tel. 019 50 09 522 - fax 019 50 09 526 Ambito 4 - Savona, piazzale Amburgo n. 1 tel. 019 862 303 - fax. 019 861 265 La Struttura Semplice “Gestione dell’Anagrafe Animale e dei Piani di Profilassi”, eroga, sul territorio accorpato dei quattro ambiti sanitari, le prestazioni di competenza dell’U.O. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti, di cui rappresenta un’articolazione funzionale, provvedendo nel dettaglio alla: � programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo dei piani di profilassi obbligatoria nei

confronti della Tubercolosi Bovina e Bufalina, Leucosi Bovina Enzootica, Brucellosi Bovina e Brucellosi Ovi-caprina

� programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo dei programmi regionali e nazionali di monitoraggio e sorveglianza nei confronti dell’Influenza Aviaria, Malattia Vescicolare Suina, Malattia di Aujesky, Blue Tongue, BSE, Scrapie, Anemia Infettiva Equina, Arterite Virale

� indirizzo, coordinamento, gestione e controllo dei sistemi di anagrafe aziendale ed animale e loro integrazione con il sistema TRACES ai fini dell’attività di epidemiosorveglianza

� raccolta e organizzazione dei dati relativi ai piani di controllo e monitoraggio ai fini dell’epidemiosorveglianza e in vista dell’assolvimento del debito informativo regionale e ministeriale

� attivazione delle procedure sanzionatorie degli illeciti rilevati nel corso dell'attività di vigilanza.

Struttura Semplice Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza Responsabile: Dott. Armando Chinazzo Sede organizzativa: Carcare, via del Collegio n. 18 tel. 019 50 09 520 - fax 019 50 09 526 Sedi operative: Ambito 1 - Albenga, regione Enesi tel. 0182 20 932 - fax 0182 20 932 Ambito 2 – Finale Ligure, via della Pineta n. 22 tel. 019 67 58 61 - fax. 019 666124 Ambito 3 – Carcare, via del Collegio n. 18 tel. 019 50 09 522 - fax 019 50 09 526 Ambito 4 - Savona, piazzale Amburgo n. 1 tel. 019 862 303 - fax. 019 861 265

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La Struttura Semplice “Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza” eroga, sul territorio accorpato dei quattro ambiti sanitari, le prestazioni di competenza dell’U.O. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti, di cui rappresenta un’articolazione funzionale, provvedendo nel dettaglio alla: � ispezione e controllo degli allevamenti di animali in produzione zootecnica; � farmacovigilanza negli allevamenti � controllo in allevamento dei requisiti strutturali delle aziende produttrici di latte crudo e

dell'idoneità igienica e delle caratteristiche dello stesso con rilascio del parere autorizzativi � anagrafe delle imprese del settore dei mangimi ai fini della verifica del possesso ed il

mantenimento dei requisiti strutturali e funzionali delle aziende oggetto di vigilanza e controllo, con particolare riguardo alle operazioni di produzione, trasformazione, miscelazione, stoccaggio, trasporto, distribuzione, e somministrazione agli animali di mangimi

� indirizzo, coordinamento, gestione e controllo del Piano Nazionale Alimentazione Animale(PNAA) e del Piano Nazionale Residui (PNR), ai fini dell’assolvimento del debito informativo regionale e ministeriale.

� campionamenti di mangimi e di foraggi usati in azienda per l'approvvigionamento alimentare degli animali

� ispezione ed esami di mangimi e foraggi usati in azienda per l'approvvigionamento alimentare degli animali

� attivazione delle procedure sanzionatorie degli illeciti rilevati nel corso dell'attività di vigilanza.

Struttura semplice Gestione della prevenzione del randagismo animale Responsabile: in via di attribuzione. Referente: Dott. ssa Anna Maria Mirengo Sede organizzativa: Savona, piazzale Amburgo n. 1 tel. 019 862 303 - fax. 019 861 265 Sedi operative: Ambito 1 - Albenga, regione Enesi tel. 0182 20 932 - fax 0182 20 932 Ambito 2 – Finale Ligure, via della Pineta n. 22 tel. 019 67 58 61 - fax. 019 666124 Ambito 3 – Carcare, via del Collegio n. 18 tel. 019 50 09 522 - fax 019 50 09 526 Ambito 4 - Savona, piazzale Amburgo n. 1 tel. 019 862 303 - fax. 019 861 265 La Struttura semplice “Gestione della prevenzione del randagismo animale” eroga, sul territorio accorpato dei quattro ambiti sanitari, le prestazioni di competenza dell’U.O. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti, di cui rappresenta un’articolazione funzionale, provvedendo nel dettaglio a: � sopralluoghi nelle strutture di detenzione degli animali domestici ai fini di garantire la tutela

della salute umana e del loro benessere, ed il rispetto delle norme igienico-sanitarie relative agli scarichi, alla lotta agli insetti e ai roditori infestanti

� rilascio del parere di competenza per l'attivazione di impianti di ricovero, cura ed allevamento di animali domestici (canili gestiti da privati, stalle, cliniche ed ambulatori veterinari, allevamenti di selvaggina, ecc.)

� controllo del medicinale veterinario nelle fasi della produzione, della distribuzione e dell'utilizzo terapeutico

� visita sanitaria degli animali morsicatori agli effetti della profilassi antirabbica

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� interventi di cattura, visita sanitaria, accertamenti di laboratorio ed interventi vaccinali profilattici sugli animali vaganti o in accertato stato di randagismo

� rilascio del certificato internazionale per l'espatrio di animali da compagnia al seguito dei viaggiatori attestante l'avvenuta profilassi vaccinale antirabbica

� interventi di controllo dei fenomeno del randagismo animale e del sinantropismo diversificati a seconda della specie animale e dell'ambiente

� controllo delle nascite nelle colonie feline libere tramite interventi di sterilizzazione chirurgica

� gestione dell'Anagrafe canina comprendente le pratiche di iscrizione, l'effettuazione del tatuaggio indolore, la gestione dell'archivio ed il controllo sull'adempimento delle normative di legge da parte dei proprietari

� interventi di cattura su animali vaganti, d'iniziativa o su richiesta di privati cittadini o di altre Amministrazioni

� vigilanza sugli episodi di predazione del bestiame al pascolo da parte di animali randagi o inselvatichiti con evasione delle pratiche di rimborso danni

� interventi finalizzati alla rimozione degli inconvenienti di natura igienico-sanitaria indotti dalla detenzione di animali domestici o dalla infestazione da animali sinantropi indesiderati

� consulenza tecnico-scientifica ad Amministrazioni od Enti relativamente ai piani di lotta e di controllo demografico delle popolazioni animali sinantrope

� controllo sanitario della selvaggina oggetto di interventi di ripopolamento � recupero, stoccaggio provvisorio e invio allo smaltimento delle carcasse degli animali

d'affezione � vigilanza sull'applicazione della normativa concernente i sottoprodotti animali � rilascio del parere autorizzativo per la commercializzazione e la detenzione di animali

esotici � rilascio dei parere di competenza per l'attivazione di esercizi commerciali ove si praticano

attività paraveterinarie, vendita di animali e di prodotti loro destinati � rilascio del nullaosta sanitario e vigilanza sulle esposizioni e nelle manifestazioni cinofile � attivazione delle procedure sanzionatorie degli illeciti rilevati nel corso dell'attività di

vigilanza.

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Laboratori Ufficiali

La struttura, per le determinazione analitiche inserite nel piano di controllo ufficiale, si avvale della collaborazione di: � Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (I.Z.S.)

– Sezione di Savona Via Martini 6 – SAVONA tel. 019 862590 fax 019 862669 Direttore: Dott. Claudio Arossa Accreditamento SINAL n. 0200 � Dipartimento Provinciale A.R.P.A.L - Laboratori e servizi territoriali (*)

Via Zunini 1 – SAVONA Tel. 019 841811 fax 019 84181229 Direttore: Dott. Giovanni Peverello (*) le strutture laboratoristiche della rete ARPAL sono utilizzate esclusivamente per il monitoraggio della contaminazione da radionuclidi, per il controllo ufficiale dei livelli di diossina negli alimenti e per il controllo microbiologico degli alimenti di origine animale in situazioni contingibili ed urgenti, quando non risultano fruibili le strutture laboratoristiche dell’ I.Z.S.

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PIANI DI CONTROLLO SULLA SANITÀ ANIMALE

PROFILASSI OBBLIGATORIA DELLA TUBERCOLOSI BOVINA, DELLA BRUCELLOSI BOVINA, DELLA LEUCOSI BOVINA ENZOOTICA E DELLA BRUCELLOSI OVI CAPRINA.

Situazione epidemiologica provinciale

L’attività di eradicazione ha raggiunto, nel complesso, un buon consolidamento dei livelli ordinari di attività, consentendo di qualificare sanitariamente i nostri allevamenti. La Decisione della Commissione 2006/169/CE, del 21 febbraio 2006, ha riconosciuto la Provincia di Savona quale Provincia Ufficialmente Indenne nei confronti della Brucellosi bovina e della Brucellosi Ovi-Caprina. La Decisione della Commissione 2007/174CE, del 20 marzo 2007, ha riconosciuto la Provincia di Savona quale Provincia Ufficialmente Indenne nei confronti della Leucosi bovina enzootica. TABELLA 1 QUADRO RIEPILOGATIVO DEI DATI PROVINCIALI: TBC BOVINA - ANNI 2001-2007 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Allev. Controllabili 439 416 365 358 328 326 299

Allev. Controllati 439 416 365 358 328 326 299

% Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100

Capi Controllabili 4.574 4.351 4.160 4.291 4.081 3.982 3613

Capi Controllati 4.574 4.351 4.160 4.291 4.081 3.982 3613

% Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100

Allev. Positivi / 2 1 / / 1 1

Capi Positivi / 2 33 1 / 13 1

Segnalazione di lesioni tubercolari in corso di macellazione ordinaria

/

/

2

1

/

/

/

Allev. Uff. Indenni 439 414 362 357 328 325 298

% Allev. Uff. Indeni 100 99,51 99,17 99,72 100 99,69 99,66

TABELLA 2 QUADRO RIEPILOGATIVO DEI DATI PROVINCIALI: BRC BOVINA - ANNI 2001-2007

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Allev. Controllabili 422 411 365 344 328 326 299

Allev. Controllati 422 411 365 344 328 326 299

% Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100

Capi Controllabili 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2687

Capi Controllati 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2687

% Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100

Allev. Positivi / / / / / / /

Capi Positivi / / / / / / /

Allev. Uff. Indenni 422 411 365 344 328 326 299

% Allev. Uff. Indeni 100 100 100 100 100 100 100

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Nell’ambito del Piano di eradicazione della Tubercolosi bovina la Tabella 1 descrive i risultati relativi all’attività svolta. I dati riportati evidenziano un consolidamento delle attività di controllo attraverso la copertura totale degli allevamenti e dei capi controllabili in quanto soggetti al piano nazionale.

Analogamente a quanto evidenziato per la Tubercolosi bovina i dati riepilogativi riportati in Tabella 2, evidenziano un consolidamento delle attività di controllo, che ha consentito di ottenere, per l’intero territorio provinciale la qualifica di “Provincia Ufficialmente Indenne da Brucellosi Bovina”.

I dati riepilogativi riportati in Tabella 3, evidenziano un consolidamento delle attività di controllo, la pronta eradicazione dei focolai verificatisi nel 2004, unitamente ad un’attenta azione di vigilanza, ha permesso di ottenere per l’intero territorio provinciale il riconoscimento di “Provincia Ufficialmente Indenne da Leucosi Bovina Enzootica”. TABELLA 3 QUADRO RIEPILOGATIVO DEI DATI PROVINCIALI: LEB - ANNI 2001-2007

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Allev. Controllabili 422 411 365 344 328 326 299

Allev. Controllati 422 411 365 344 328 326 299

% Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100

Capi Controllabili 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2687

Capi Controllati 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2687

% Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100

Allev. Positivi / / / 2 / / /

Capi Positivi / / / 3 / / /

Allev. Uff. Indenni 422 411 365 342 328 326 299

% Allev. Uff. Indeni 100 100 100 99,41 100 100 100

Analogamente a quanto già evidenziato per la Brucellosi bovina, i dati riepilogativi relativi alla Brucellosi ovi caprina, riportati in Tabella 4, evidenziano un consolidamento delle attività di controllo. Nel periodo considerato l’attività di controllo e vigilanza, pur a fronte di due focolai denunciati negli anni 2001 e 2004, ha consentito il raggiungimento di uno stato sanitario di eccellenza, culminato nell’ottenimento, per l’intero territorio provinciale, della qualifica di “Provincia Ufficialmente Indenne da Brucellosi Ovi-Caprina”. TABELLA 4 QUADRO RIEPILOGATIVO DEI DATI PROVINCIALI: BRC OVI CAPRINA - ANNI 2001-2007

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Allev. Controllabili 672 789 687 670 662 645 533

Allev. Controllati 672 789 687 670 662 645 533

% Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100

Capi Controllabili 7.242 8.307 7.142 7.336 7.625 7.751 6786

Capi Controllati 7.242 8.307 7.142 7.336 7.625 7.751 6786

% Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100

Allev. Positivi 1 / / 1 / / /

Capi Positivi 1 / / 1 / / /

Allev. Uff. Indenni 671 789 687 669 662 645 533

% Allev. Uff. Indeni 99,85 100 100 99,85 100 100 100

Il riconoscimento comunitario della qualifica di “territorio ufficialmente indenne”, rappresenta ulteriore stimolo a mantenere e dove possibile migliorare lo stato sanitario del patrimonio

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zootecnico della nostra Provincia, consentendo, fin da subito, di razionalizzare l’utilizzo delle risorse umane, finanziarie e strumentali attraverso l’espletamento di attività di controllo commisurate al reale rischio sanitario, superando l’attuale periodicità dei controlli del patrimonio zootecnico. Obiettivo prioritario, nel prossimo quinquennio, è rappresentato, da un lato dal consolidamento dello stato sanitario acquisito, dall’altro dal raggiungimento dei requisiti necessari per il riconoscimento di “Territorio Ufficialmente Indenne” nei confronti della Tubercolosi bovina.

Tubercolosi bovina

BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Direttiva 64/432/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1964, relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina; - Direttiva 97/12 del Consiglio del 17 marzo 1997 che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina. Nazionali - D.M. 15/12/1995 n. 592, regolamento concernente il piano nazionale per la eradicazione della tubercolosi negli allevamenti bovini e bufalini; - Decreto Legislativo n. 196 del 22/05/1999, attuazione della direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina; - Nota Ministero della Salute prot. DGVA.VIII/5464/P-C.1.b/278 del 9 febbraio 2007. Regionali - D.G.R. N. 1006 del 7 settembre 2007 “Disposizioni contingenti in merito alla eradicazione della tubercolosi bovina” DESCRIZIONE: L’attività di risanamento, negli allevamenti bovini e bufalini, consiste in controlli a cadenza annuale sull’intero patrimonio bovino controllabile, i bovini di età superiore a 42 giorni vengono sottoposti a un test intradermico (IDT) per la diagnosi della Tubercolosi (TBC) . Ai fini della diagnosi di TBC è utilizzato, come previsto dalla normativa vigente, l’intradermoreazione singola (IDT), e quale esame supplementare il gamma interferon test. FLUSSI INFORMATIVI: Le AA.SS.LL. inviano una volta all’anno alla Regione le tabelle riepilogative dei piani di risanamento, dalle quali è possibile evincere il numero di allevamenti controllati e le eventuali positività. VERIFICHE DI ATTIVITA’: Il Responsabile della S.S. Gestione dell’Anagrafe Animale e dei Piani di Profilassi monitora l’attività di risanamento valutando il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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Brucellosi bovina e ovi caprina

BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Direttiva 64/432/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1964, relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina; - Decisione del Consiglio 90/638/CEE del 27 novembre 1990, che fissa i criteri comunitari applicabili alle aziende di eradicazione e di sorveglianza di talune malattie animali; - Direttiva 97/12 del Consiglio del 17 marzo 1997 che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina. Nazionali - D.M. 2/7/92 n. 453 (e succ. modifiche), regolamento concernente il piano nazionale per la eradicazione della brucellosi negli allevamenti ovini e caprini; - D.M. 27/8/94 n. 651 (e successive modifiche), regolamento concernente il piano nazionale per la eradicazione della brucellosi negli allevamenti bovini; - Decreto Legislativo n. 196 del 22/05/1999, attuazione della direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina; - Nota Ministero della Salute prot. DGVA.VIII/5464/P-C.1.b/278 del 9 febbraio 2007. DESCRIZIONE DEL PIANO: Nel 2006, con Decisione della Commissione 2006/169/CE, del 21 febbraio 2006, la Provincia di Savona è stata riconosciuta ufficialmente indenne nei confronti della Brucellosi bovina e della Brucellosi Ovi-Caprina, pertanto i controlli per tali malattie hanno assunto cadenza biennale. L’attività di risanamento, negli allevamenti bovini e bufalini, consiste in controlli a cadenza biennale sull’intero patrimonio bovino controllabile, l’attività di risanamento comporta l’effettuazione di prelievi di sangue a carico dei bovini e dei bufalini che hanno superato i dodici mesi di età al fine dell’accertamento sierologico nei confronti delle Brucellosi (BRC) bovina e degli ovi caprini che hanno superato i 7 mesi di età. FLUSSI INFORMATIVI: Le AA.SS.LL. inviano una volta all’anno alla Regione le tabelle riepilogative dei piani di risanamento, dalle quali è possibile evincere il numero di allevamenti controllati e le eventuali positività. VERIFICHE DI ATTIVITA’: Il Responsabile della S.S. Gestione dell’Anagrafe Animale e dei Piani di Profilassi monitora l’attività di risanamento valutando il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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Leucosi bovina enzootica

BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Direttiva 64/432/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1964, relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina; - Direttiva 97/12 del Consiglio del 17 marzo 1997 che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina. Nazionali - Decreto Legislativo n. 196 del 22/05/1999, attuazione della direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina. - D.M. 2/05/96 n. 358, regolamento concernente il piano nazionale per l’eradicazione della leucosi bovina enzootica; - Nota Ministero della Salute prot. DGVA.VIII/5464/P-C.1.b/278 del 9 febbraio 2007. DESCRIZIONE: Il piano di eradicazione nei riguardi della Leucosi bovina enzootica (DM 2/5/96 n. 358 e successive modifiche), ha assunto, a partire dal 1997, carattere di obbligatorietà su tutto il territorio nazionale, allo scopo di perseguire l’eradicazione dell’infezione e raggiungere standard sanitari conformi a quanto stabilito dalle normative comunitarie in materia di scambi di animali vivi e loro prodotti. Nel 2007, con Decisione della Commissione 2007/174CE, del 20 marzo 2007, la Provincia di Savona è stata riconosciuta quale Provincia Ufficialmente Indenne nei confronti della Leucosi bovina enzootica, pertanto i controlli per tale malattia hanno assunto cadenza biennale. L’attività di risanamento, negli allevamenti bovini e bufalini, consiste in controlli a cadenza biennale sull’intero patrimonio bovino controllabile, l’attività di risanamento comporta l’effettuazione di prelievi di sangue a carico dei bovini e dei bufalini che hanno superato i dodici mesi di età al fine dell’accertamento sierologico nei confronti delle Leucosi bovina enzootica (LEB). FLUSSI INFORMATIVI: Le AA.SS.LL. inviano una volta all’anno alla Regione le tabelle riepilogative dei piani di risanamento, dalle quali è possibile evincere il numero di allevamenti controllati e le eventuali positività. VERIFICHE DI ATTIVITA’: Il Responsabile della S.S. Gestione dell’Anagrafe Animale e dei Piani di Profilassi monitora l’attività di risanamento valutando il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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INFLUENZA AVIARIA

BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Direttiva 92/40/CEE del Consiglio, del 19 maggio 1992, che istituisce delle misure comunitarie di lotta contro l’influenza aviare. - Direttiva 2005/94/CE del Consiglio del 20 dicembre 2005, relativa a misure di lotta contro l’influenza aviaria e che abroga la direttiva 92/740/CE. Nazionali - Decreto Presidente della Repubblica 15 novembre 1996, n° 656. Regolamento per l’attuazione della direttiva 92/40CEE che istituisce misure comunitarie di lotta contro l’influenza aviaria; - O.M. 26.08.05; O.M. 10.10.05 ; O.M. 22.10.05; - Piano nazionale di monitoraggio 2008. DESCRIZIONE: L’emergenza sanitaria rappresentata dall’Influenza aviaria, ha imposto la registrazione in Banca Dati Nazionale degli allevamenti avicoli industriali, free range e degli operatori della filiera avicola rurale, quali: Centri di svezzamento, Commercianti all’ingrosso, Commercianti al dettaglio in sede fissa, Commercianti al dettaglio ambulante; risultano esentati da tale obbligo gli allevamenti rurali la cui anagrafazione non necessita della successiva registrazione in BDN (Banca Dati Nazionale). I dati riportati in Tabella 1 evidenziano l’esiguità del patrimonio avicolo di tipo industriale nella nostra Provincia. L’attività di controllo e prevenzione si realizza attraverso azioni tese alla precoce individuazione di un’eventuale circolazione virale, attraverso: � sorveglianza sistematica della filiera avicola industriale, � applicazione di rigide misure di biosicurezza negli allevamenti (requisiti strutturali degli

allevamenti, norme di conduzione, pratiche di pulizia e disinfezione, gestione degli animali morti, gestione delle lettiere) e nei concentramenti animali (divieto di mostre, fiere ed altri concentramenti animali)

� monitoraggio sierologico. L’analisi del rischio, condotta a livello regionale ha consentito di escludere dall’attività di campionamento gli allevamenti rurali, pertanto il monitoraggio interesserà, con cadenza trimestrale, esclusivamente gli allevamenti industriali e free range. TABELLA 5 PATRIMONIO AVICOLO AL 31 DICEMBRE 2007

Tipologia struttura

Orientamento produttivo

N. Filiera avicola rurale

Capacità allevamento

Allevamento Linea Uova 1 No 12.000

Allevamento Linea Carne 1 No 400

Allevamento Ripopolamento selvaggina 3 No 39.000

Allevamento Ratiti 2 No 30

Commerciante Dettaglio sede fissa 19 Si /

Allevamento rurale 7.870 Si /

La Deliberazione n. 1283, del 28 ottobre 2005, con cui la Regione Liguria ha approvato il Piano regionale di monitoraggio per l’Influenza aviaria, non ha ritenuto necessario, sulla base di un’attenta analisi del rischio espletata dall’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, procedere ad un monitoraggio attivo sull’avifauna selvatica, in quanto: � il flusso migratorio di volatili selvatici (Anatidi e Limicoli) che costituiscono i serbatoi

naturali degli agenti virali, interessa solo marginalmente la nostra Regione

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� risultano assenti nel nostro territorio le cosiddette “aree umide”, che rappresentano le zone di sosta degli uccelli migratori e in cui si può verosimilmente ipotizzare il passaggio virale tra selvatico migratore e selvatico stanziale e, quindi, il successivo passaggio ai volatili domestici

� le “oasi naturali” presenti nel nostro territorio, situate solitamente lungo i corsi d’acqua ed in corrispondenza della foce degli stessi, pur rientrando nella definizione di zona umida, non possiedono quelle caratteristiche (possibilità di alimentazione, di tranquillità, di difesa e rifugio) consone e necessarie alle abitudini delle specie selvatiche.

Il controllo dell’avifauna selvatica è attuato attraverso l’intensificazione della sorveglianza passiva dei volatili selvatici rinvenuti morti e comunque segnalati; tuttavia abbiamo ritenuto opportuno, pur in presenza di favorevoli condizioni epidemiologiche e di un’analisi del rischio che indicava la nostra provincia quale territorio non interessato dai flussi migratori, estendere l’attività di controllo e sorveglianza all’avifauna selvatica in corrispondenza di aree da noi ritenute “a rischio” e ciò al fine di meglio comprendere le dinamiche dei popolamenti selvatici. Tali aree (vedi Tabella 6), individuate sulla scorta del censimento delle “aree umide” elaborato dall’INFS (Istituto Nazionale Fauna Selvatica), sono sottoposte a controlli periodici al fine di rilevare tempestivamente quadri di mortalità non riferibili alle cause rientranti nelle fisiologiche dinamiche di popolazione. FLUSSI INFORMATIVI: Le AA.SS.LL. inviano trimestralmente alla Regione le tabelle riepilogative dei piani di monitoraggio sierologico effettuato negli allevamenti avicoli industriali e free range. VERIFICHE DI ATTIVITA’: Il Responsabile della S.S. Gestione dell’Anagrafe Animale e dei Piani di Profilassi monitora l’attività di risanamento valutando il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. TABELLA 6 AREE UMIDE SOTTOPOSTE A CONTROLLO

Denominazione Area Umida

Litorale Teiro - Sansobbia

Invaso Piana Crixia

Foce T. Quiliano - Letimbro

Aeroporto di Villanova F. Centa, Albenga - foce

F. Maremola

F. Bormida di Pallare, Carcare - Dego

F. Varatella

F. Bormida di Millesimo, Cengio - Osiglia

F. Neva

Invaso Urbe

F. Merula

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EST (ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI)

BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Regolamento CE N. 999/2001 del 22 maggio 2001 e s.m.; - Regolamento CE N. 1248/2001 del 22 giugno 2001; - Regolamento CE n. 1326/2001 della Commissione del 29 giugno 2001; - Regolamento CE n. 270/2002 della Commissione del 14 febbraio 2002; Nazionali - Piano di sorveglianza epidemiologica della encefalopatia spongiforme trasmissibile del bovino (D.M. 7 gennaio 2000); - Legge 19 gennaio 2001, n. 3 – conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 novembre 2000, n. 335, recante misure per il potenziamento della sorveglianza epidemiologica della encefalopatia spongiforme bovina; - Ordinanza ministeriale 28 luglio 1994 (e successive modifiche), relativa a misure di protezione per quanto riguarda l’encefalopatia spongiforme bovina e la somministrazione, con la dieta, di proteine derivate da mammiferi; - Decreto Ministeriale 17 dicembre 2004, Piano nazionale di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi negli ovini. Regionali - D.G.R. n. 1399 del 18/11/2005 Piano Regionale di Selezione Genetica per la Resistenza alle Encefalopatie Spongiformi negli ovini DESCRIZIONE: Il Piano di sorveglianza prevede una sorveglianza passiva sugli animali sospetti clinici di malattia, con prelievo di campioni di SNC, ed una sorveglianza attiva sugli animali regolarmente macellati di età superiore ai 30 mesi e sui bovini di età superiore ai 24 mesi appartenenti a talune categorie a rischio quali: � animali morti in azienda o durante il trasporto, � animali macellati d’urgenza, � animali con sintomatologia rilevata alla visita ante mortem, � animali abbattuti a seguito di connessioni epidemiologiche con altri focolai di BSE. Inoltre, in base a quanto stabilito dall’Ordinanza ministeriale 28 luglio 1994 e successive modifiche, i Servizi Veterinari delle AA.SS.LL. sono chiamati ad effettuare dei campionamenti negli alimenti ad uso zootecnico, al fine rilevare eventuali frammenti ossei o altre componenti di origine animale, e di conseguenza escludere, ai sensi della vigente normativa, eventuali mangimi contaminati dall’alimentazione degli animali da reddito. La sorveglianza delle TSE negli ovicaprini ha subito sostanziali modifiche con l'entrata in vigore del Reg. (CE) 999/2001 e le successive modifiche; infatti dal gennaio 2002 è stato avviato un programma di sorveglianza attiva che ha previsto l'impiego di test rapidi su un campione ampio e rappresentativo della popolazione ovi-caprina di età superiore ai 18 mesi. L'introduzione della sorveglianza attiva ha contribuito ad un notevole miglioramento del sistema di sorveglianza generale, perché ha evidenziato come la sola sorveglianza passiva, basata su sistemi di segnalazione spesso insufficiente a rilevare l'effettiva presenza della malattia. Tuttavia il Reg. (CE) 2245/2003, modificando l'allegato III del Reg. (CE) 999/2001, ha rivisto il programma comunitario di sorveglianza attiva ridimensionando il numero dei campioni previsti; tuttavia, in considerazione all’esiguità del patrimonio ovi caprino e ai ridotti volumi di macellazione si procederà a sottoporre tutti gli animali in età utile al test rapido. Con Decreto Ministeriale del 17 dicembre 2004, è stato emanato il Piano nazionale di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi negli ovini, che prevede l'obbligatorietà di adesione al piano Nazionale di Selezione Genetica per tutti gli allevamenti di alto valore genetico.

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Il piano si basa sui principi di selezione attraverso la linea maschile. L’adesione al piano di selezione è obbligatoria per i proprietari o i detentori dei greggi di elevato merito genetico e volontaria per i greggi commerciali. La Regione Liguria con la D.G.R. n. 1399 del 18/11/2005 ha definito un Piano di Selezione Genetica per la Resistenza alle Encefalopatie Spongiformi negli ovini che prevede l’incremento dei caratteri di resistenza attraverso: � eliminazione dell’allele VRQ tramite il divieto di utilizzo di riproduttori portatori di tale

allele; � incremento della frequenza dell’allele ARR negli allevamenti aderenti al Piano. � costituzione di serbatoi di arieti omozigoti resistenti (ARR/ARR), utili anche per il

ripopolamento degli allevamenti infetti; � progressiva diminuzione della frequenza dell’allele ARQ negli allevamenti aderenti al Piano; Dal punto di vista operativo si dovrà testare tutti i capi ovini maschi presenti nelle aziende aderenti al Piano. FLUSSI INFORMATIVI: Le AA.SS.LL. inviano annualmente alla Regione le tabelle riepilogative dei piani di controllo delle Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili. VERIFICHE DI ATTIVITA’: Il Responsabile della S.S. Gestione dell’Anagrafe Animale e dei Piani di Profilassi monitora l’attività di risanamento valutando il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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LIVELLO MINIMO DEI CONTROLLI DA EFFETTUARE NEL CONTESTO DEL SISTEMA “ANAGRAFE BOVINA, OVINA E CAPRINA”

Il livello minimo dei controlli da effettuarsi nel contesto del sistema di identificazione e registrazione dell’anagrafe zootecnica prevede l’esecuzione di ispezioni da condursi annualmente su almeno il 10% delle aziende bovine e su almeno il 3% delle aziende ovi-caprine. L’individuazione delle aziende da sottoporre a controllo è effettuata sulla base di un’analisi del rischio, così come definita dal Regolamento (CE) N. 1082/2003 della Commissione; il numero delle aziende da sottoporre a controllo viene calcolato sul totale delle aziende bovine aperte con almeno un capo al 31 dicembre 2007, il cui numero ammonta a 299 aziende bovine e 533 aziende ovi-caprine. Il controllo sul sistema di identificazione e registrazione dell’anagrafe bovina prevede, inoltre, l’esecuzione di verifiche presso gli stabilimenti di macellazione. Tale attività di controllo, in relazione alla tipologia e alla produttività degli impianti, viene estesa a tutti gli stabilimenti di macellazione secondo una periodicità semestrale, che si ritiene sufficiente a garantire un adeguato livello dei controlli.

Analisi del rischio

Accanto ai fattori di rischio, definiti all’art. 2, comma 4, del Regolamento (CE) 1082/2003, abbiamo considerato anche, quale elemento di rischiosità, i dati riferiti alle denuncie di furto/smarrimento di animali e passaporti. Abbiamo inserito questo fattore di rischio in quanto la denuncia di furto/smarrimento potrebbe mascherare pratiche scorrette di identificazione e registrazione degli animali, o, nella peggiore delle ipotesi, indicare il tentativo di sottrarsi alle modalità di smaltimento degli animali morti o, ancora, l’effettuazione di macellazioni clandestine, ipotesi remota, ma, in relazione alla gravità e pericolosità dell’evento, da tenere nella massima considerazione.

a) Numero di animali dell’azienda, informazioni dettagliate su tutti gli animali presenti ed identificati nell’azienda.

Tale fattore di rischio è stato valutato alla luce degli indicatori di affidabilità elaborati dalla BDN e che evidenziano le incongruenze o i possibili errori relativi alle aziende, agli impianti di macellazione, agli operatori ed ai capi; nella fattispecie abbiamo considerato “a rischio” le aziende per le quali la BDN ha segnalato anomalie.

b) Implicazioni per la salute umana ed animale, in particolare in presenza di precedenti focolai. Nella valutazione di questo fattore di rischio, in assenza di segnalazione di focolai di mm. infettive oggetto di piani di risanamento e di segnalazione di aziende per le quali è stato comunicato il rilievo, in sede di visita ispettiva post-mortem, di patologie a carattere zoonosico, abbiamo considerato, quali aziende soggetto a rischio, quelle in cui nel passato è stato denunciato l’utilizzo di mangimi contenenti farine animali e che a tutt’oggi detengono animali che hanno consumato tali mangimi, come di seguito specificato:

Codice az. DETENTORE RISCHIO SANITARIO * * MANGIMI CON PROTEINE ANIMALI

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c) Ammontare dei premi annui per bovini chiesti e/o corrisposti alle aziende.

Per la valutazione di questo fattore di rischio è stato richiesto alle OO.PP. l’elenco delle aziende per le quali l’ammontare dei premi bovini vivi e dei premi bovini macellati chiesti e/o corrisposti alle aziende per l’anno 2006 è risultato significativamente superiore rispetto all’anno precedente; i dati in nostro possesso non hanno consentito di individuare, anche in presenza di un mutato quadro normativo relativo all’erogazione dei premi comunitari, aziende che soddisfacessero tali criteri.

d) Cambiamenti significativi rispetto alla situazione degli anni precedenti.

Nella definizione di questo fattore di rischio abbiamo considerato i NIP (Nuovo Insediamento Produttivo), nonché tutte le aziende, che nel corso del 2006, hanno subito variazioni della ragione sociale, della denominazione o variazioni a carico delle figure aziendali di riferimento (responsabile aziendale, detentore, proprietario), in ultimo quelle aziende che in BDN presentano un identificativo fiscale diverso da quello del proprietario.

e) Risultati dei controlli realizzati negli anni precedenti rispetto all’adeguata tenuta del registro aziendale e dei passaporti.

Abbiamo considerato, nell’analisi di questo fattore, le aziende sottoposte ai controlli effettuati da organismi esterni (NAS, Corpo Forestale dello Stato, Servizio Coordinamento Ispettorati agrari - Ispettorato di Savona) e i cui verbali sono stati trasmessi per competenza a questo Ufficio, nonché le aziende individuate secondo tali criteri dalla BDN.

f) Corretta comunicazione dei dati all’Autorità competente.

La valutazione di questo fattore di rischio appare difficile da analizzare attenendo sia la tempistica prevista dalla normativa di settore, sia la qualità del dato trasmesso. Le aziende “a rischio” sono state individuate sulla base dei controlli effettuati dalla BDN.

Selezione delle aziende da sottoporre a controllo

Nell’ambito delle aziende bovine, sulla base dell’analisi del rischio, 30, pari al 10% delle aziende bovine aperte con almeno un capo al 31 dicembre 2007, sono state selezionate nell’ambito dei controlli da eseguire nel contesto del sistema di identificazione e registrazione dei bovini (Tabella n. 7), oltre alle aziende selezionate vengono sottoposte a controllo, con cadenza semestrale, le stalle di sosta (due) ad oggi registrate presso questo Ufficio. Nell’ambito delle aziende ovi-caprine individuate sulla base dell’analisi del rischio, 27, pari al 5% tra le aziende ovine e caprine aperte con almeno un capo al 31 dicembre 2007, sono state selezionate nell’ambito dei controlli da eseguire nel contesto del sistema di identificazione e registrazione degli ovi-caprini (Tabella n. 8) per il corrente anno. Le aziende individuate sulla base dell’analisi del rischio e non sottoposte a controllo, potranno essere inserite nel Piano ispettivo sul livello minimo dei controlli da effettuarsi nel contesto del sistema di identificazione e registrazione dell’anagrafe bovina relativo all’anno 2008, tuttavia, qualora dovessero emergere nuovi elementi di rischiosità, si potrà procedere all’esecuzione di controlli supplementari anche al di fuori del presente piano. Codice az. DETENTORE STALLA DI SOSTA

* * * *

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TABELLA 7 ELENCO DELLE AZIENDE BOVINE SELEZIONATE AI FINI DEL CONTROLLO

ALLEVAMENTI BOVINI

ALLEVAMENTI BOVINI

Codice az. *

DETENTORE *

Fattore di Rischio *

Codice az. *

DETENTORE *

Fattore di Rischio *

TABELLA 8 ELENCO DELLE AZIENDE OVI CAPRINE SELEZIONATE AI FINI DEL CONTROLLO

ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI

ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI

Codice az. *

DETENTORE*

Fattore di Rischio*

Codice az. *

DETENTORE*

Fattore di Rischio*

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PIANO NAZIONALE ALIMENTAZIONE ANIMALE

BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Regolamento CE 178/2002 che stabilisce i principi ed i requisiti generali della legislazione alimentare - Regolamento CE 183/2005 che stabilisce i requisiti per l’igiene dei mangimi - Direttiva 95/53/CE che fissa i principi relativi all’organizzazione dei controlli ufficiali nel settore dell’alimentazione animale; - Regolamento CE 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali - Regolamento CE N. 999/2001 del 22 maggio 2001 e s. m., inerente al divieto di utilizzo di proteine animali Nazionali - Piano Nazionale Alimentazione animale predisposto annualmente dal Ministero della Salute. DESCRIZIONE: Il PNAA viene attuato mediante sopralluoghi ispettivi e prelievo di campioni lungo tutta la filiera di produzione ed utilizzazione dei mangimi. I campioni prelevati vengono analizzati presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. controlli sono rivolti alla ricerca di: - proteine animali vietate nell’alimentazione animale; - principi attivi e additivi; - presenza di sostante indesiderabili e dei contaminanti negli alimenti per animali; -diossine -PCB - micotossine - contaminazione microbica da Salmonella spp; - presenza di organismi geneticamente modificati. FREQUENZE E MODALITÀ DI CAMPIONAMENTO: I criteri e la frequenza dei campionamenti devono basarsi essenzialmente sull’analisi del rischio, considerando la tipologia e la localizzazione dell’impianto, il tipo di mangime prodotto o utilizzato, la provenienza delle materie prime, le tecniche di produzione, l’indirizzo produttivo dell’allevamento e le caratteristiche peculiari delle sostanze ricercate. Sono campionamenti mirati quindi campioni ufficiali in assenza di sospetto, programmati nell’ambito del piano, tenendo conto di talune caratteristiche dei prodotti, che possono rappresentare potenziali rischi per gli animali, per l’uomo e per l’ambiente. Non è previsto il sequestro amministrativo preventivo della partita campionaria. Devono essere utilizzate attrezzature idonee per evitare la potenziale contaminazione dei campioni. Salvo diversa indicazione il campione omogeneo deve essere suddiviso in 4 o 5 aliquote. Ogni singola aliquota deve essere di almeno gr. 500 o ml. 500. La modulistica da utilizzare nell’attività di campionamento deve essere conforme a quella prevista dal Piano Nazionale Alimentazione Animale 2008 (Allegato 1 e Allegato 1b), in particolare si sottolinea che, per poter conferire al campione una maggiore forza legale, al verbale di campionamento deve essere allegato il verbale delle operazioni di prelievo effettuate (VOPE, Allegato 1b) . Il VOPE deve rimanere agli atti dell’organo prelevatore e a richiesta fornito agli istituti.

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RIPARTIZIONE CAMPIONAMENTO: Il Piano Nazionale Alimentazione Animale 2008, che sostituisce ed abroga il precedente PNAA 2007, definisce la numerosità campionaria per il corrente anno, che viene ripartita secondo le indicazioni di seguito riportate:

1. PIANO DI MONITORAGGIO AI FINI DELLA PROFILASSI DELLA BSE Dato che la presenza di frammenti di osso può non essere uniforme nel mangime, devono essere effettuati almeno 8 campioni elementari in punti differenti dello stesso lotto, ciascuno del peso non inferiore a gr. 500. Tali campioni elementari concorrono a formare il campione globale il cui peso non deve essere inferiore a kg.4. Da tale campione globale, ottenuto per omogeneizzazione dei campioni elementari, si ottiene per riduzione il campione finale, costituito da aliquote tra di loro omogenee di peso non inferiore a gr. 500. 1.a) per SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA in aziende zootecniche:

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Tipo di allevamento

N° Camp.

Ambito Territoriale

1 Proteine animali Mangime complementare

Bovino 1 3 e 4

2 Proteine animali Mangime complementare

Bovino 1 3 e 4

Ricerca di proteine animali trasformate nei mangimi prelevati in aziende zootecniche di una certa consistenza, con circa venti capi, che effettuano l’allevamento di bovine da latte o con linea vacca-vitello, individuati sulla base delle valutazioni di rischio. Totale 2 campioni. Campionamento mirato senza sequestro cautelativo della partita campionaria, 5 aliquote, 5 verbali di campionamento. 1.b) per VIGILANZA in aziende zootecniche non ruminanti

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Tipo di allevamento

N° Camp.

Ambito Territoriale

1 Proteine animali Mangime complementare Selvaggina 1

1 e 2

Ricerca di proteine animali trasformate nel mangime prelevati in un allevamento di selvaggina individuato sulla base delle valutazioni di rischio. Totale 01 campione. Campionamento mirato senza sequestro cautelativo della partita campionaria, 5 aliquote, 5 verbali di campionamento.

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1.b) per VIGILANZA in aziende zootecniche bovine

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Tipo di allevamento

N° Camp.

Ambito Territoriale

1 Proteine animali Mangime complementare

Bovino 1 3 e 4

Ricerca di proteine animali trasformate nel mangime prelevati in un allevamento in cui sono allevati insieme ruminanti con suini o avicoli, individuato sulla base delle valutazioni di rischio. Totale 01 campione. Campionamento mirato senza sequestro cautelativo della partita campionaria, 5 aliquote, 5 verbali di campionamento; 2. CONTROLLO DEI PRINCIPI ATTIVI E DEGLI ADDITIVI (AMMESSI E NON) 2.a) VIGILANZA IN AZIENDE ZOOTECNICHE OVI-CAPRINE

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Categoria animali

N° campioni

Ambito Territoriale

1 Avermectine mangime Ovi-caprini 1 3 e 4

Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4/5 aliquote, 4/5 verbali di campionamento; totale 1 campione eseguito in allevamento > 100 capi. 2. b) VIGILANZA IN AZIENDE ZOOTECNICHE EQUINI

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Categoria animali

N° campioni

Ambito Territoriale

1 Cloramfenicolo mangime Equini 1 1 e 2

Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4/5 aliquote, 4/5 verbali di campionamento; totale 1 campione eseguito in allevamento di equini possibilmente da carne.

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3. CONTROLLODELLE SOSTANZE INDESIDERABILI E DEI CONTAMINANTI 3.a.1) DIOSSINA, PCB DIOSSINA SIMILI, PCB NON DIOSSINA SIMILI SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Categoria animali

N° campioni

Ambito Territoriale

1 Diossine-PCB Fieno Bovini 1 3 e 4

Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4 aliquote, 4 verbali di campionamento; totale 1 campioni eseguiti in allevamento in prossimità di insediamenti industriali. Il campione finale non può essere inferiore ai 500 grammi. 3.b) MICOTOSSINE SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA

N° Sostanza da ricercare

Materiale Da prelevare

Categoria animali

N° campioni

Ambito Territoriale

1 Aflatossina B1 Mangime Cane, gatto 1 1 e 2

Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4/5 aliquote, 4/5 verbali di campionamento. Totale 1 campione eseguito in distributore di mangimi.

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Categoria animali

N° campioni

Ambito Territoriale

1 Aflatossina B1 Mangime x bovini da latte Bovini 1 3 e 4 2 Aflatossina B1 Mangime x bovini da latte Bovini 1 3 e 4 3 Aflatossina B1 Mais, derivati del mais Bovini 1 3 e 4 4 Aflatossina B1 Mais, derivati del mais Bovini-suini 1 3 e 4 5 Aflatossina B1 Grano o orzo Bovini 1 3 e 4 6 Aflatossina B1 Grano o orzo Bovini-suini 1 3 e 4 7 Ocratossina Mais Ruminanti 1 3 e 4 8 Ocratossina Mais Ruminanti-Suini 1 3 e 4 9 Don Grano Suini-bovini 1 3 e 4 10 Don Cereali Suini-bovini 1 3 e 4 11 Zearalenone Mais, derivati del mais Tutte 1 3 e 4 12 Fumonisine Mais, derivati del mais Tutte 1 3 e 4

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Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4/5 aliquote, 4/5 verbali di campionamento. Totale campioni 12 eseguiti in allevamenti zootecnici. VIGILANZA in aziende zootecniche

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Categoria animali

N° campioni

Ambito Territoriale

1 Aflatossina B1 Mais, derivati del mais Bovini 1 1 e 2 2 Ocratossina Mais Suini, bovini 1 1 e 2 3 Don Cereali Suini, bovini 1 1 e 2 Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4/5 aliquote, 4/5 verbali di campionamento. Totale campioni 3 eseguiti in allevamenti zootecnici. 3.c) METALLI E ALTRI CONTAMINANTI VIGILANZA in allevamenti

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Categoria animali

N° campioni

Ambito Territoriale

1 Mercurio Mangime x pesci Acquacoltura 1 1 e 2 2 Arsenico Mangime x pesci Acquacoltura 1 1 e 2 3 Cadmio Mangime x pesci Acquacoltura 1 1 e 2 4 Nitriti Mangime x pesci Acquacoltura 1 1 e 2 Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4/5 aliquote, 4/5 verbali di campionamento; totale 4 campioni eseguiti in allevamenti di specie ittiche.

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4. PIANO DI MONITORAGGIO SULLA CONTAMINAZIONE DA SALMONELLA SP. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Categoria animali

N° campioni

Ambito Territoriale

1 Salmonella sp. Mais e derivati Tutte 1 1 e 2 2 Salmonella sp. Orzo e derivati Tutte 1 1 e 2 3 Salmonella sp. Grano e derivati Tutte 1 1 e 2 4 Salmonella sp. Mangime composto Tutte 1 1 e 2 5 Salmonella sp. Mangime composto Tutte 1 1 e 2 6 Salmonella sp. Mangime composto Tutte 1 1 e 2 7 Salmonella sp. Mangime composto Tutte 1 1 e 2 8 Salmonella sp. Mangime composto Tutte 1 1 e 2 9 Salmonella sp. Orzo e derivati Tutte 1 3 e 4 10 Salmonella sp Mangime composto Tutte 1 3 e 4 11 Salmonella sp Mais e derivati Tutte 1 3 e 4

12 Salmonella sp Frumento e derivati

Tutte 1 3 e 4

Campionamento in applicazione di un piano di monitoraggio, pertanto il prelievo viene fatto in aliquota unica di ca. gr. 500, senza sequestro cautelativo della partita campionaria; il campione deve essere trasferito al laboratorio in un opportuno recipiente sterile; totale 12 campioni eseguiti in allevamenti o rivendite. VIGILANZA in aziende zootecniche non bovine

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Categoria animali

N° campioni

Ambito Territoriale

1 Salmonella sp. Mangime composto Galline ovaiole 1 3 e 4

Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4/5 aliquote di ca. gr. 500, 4/5 verbali di campionamento; le aliquote devono essere trasferite al laboratorio in opportuni recipienti sterili; totale 1 campione eseguito in un allevamento avicolo.

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5. PIANO DI MONITORAGGIO SULLA PRESENZA DI OGM SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Tipo di circuito

Numero campioni

Ambito Territoriale

1 OGM Mangime con mais o soia

convenzionale 1 1 e 2

2 OGM Mangime con mais o soia

convenzionale 1 1 e 2

3 OGM Mangime con soia o mais

convenzionale 1 1 e 2

4 OGM Mangime con soia o mais

convenzionale 1 1 e 2

5 OGM Mangime con mais o soia

convenzionale 1 3 e 4

6 OGM Mangime con mais o soia

convenzionale 1 3 e 4

Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4/5 aliquote, 4/5 verbali di campionamento; totale 6 campioni eseguiti in distributori di mangimi o allevamenti. n.b.: dovranno essere prelevati solo i campioni che non riportano in etichetta la presenza di O.G.M.. VIGILANZA

N° Sostanza da ricercare

Materiale da prelevare

Tipo di circuito

Numero campioni

Esito

1 OGM Mangime con mais o soia

convenzionale 1

Campionamento mirato, campione legale senza sequestro cautelativo della partita campionaria, con 4/5 aliquote, 4/5 verbali di campionamento; totale 6 campioni eseguiti in distributori di mangimi o allevamenti. n.b.: dovranno essere prelevati solo i campioni che non riportano in etichetta la presenza di O.G.M.

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Il Piano Nazionale Alimentazione Animale prevede, per l’anno 2008, l’ultimazione dell’anagrafe delle imprese del settore dei mangimi ai sensi del Regolamento CE 183/05, ai fini della verifica del possesso ed il mantenimento dei requisiti strutturali e funzionali delle aziende oggetto di vigilanza e controllo, con particolare riguardo alle operazioni di produzione, trasformazione, miscelazione, stoccaggio, trasporto, distribuzione, e somministrazione agli animali di mangimi. Le imprese del settore dei mangimi, diverse dalla “ PRODUZIONE PRIMARIA”, a tutt’oggi riconosciute e/o registrate, come previsto dall’art. 19 del REG. 183/2005 sono state inserite in un elenco sotto riportato:

Elenco imprese riconosciute art. 10 comma 1, lettera a) e b)

NUMERO

IDENTIFICAZIONE ATTIVITÀ *

NOME O RAGIONE

SOCIALE

INDIRIZZO OSSERVAZIONI

α IT 027 SV 001

Commercializzazione Additivi e premiscele

FARMACIA VARALDO

Via Martiri della Libertà DEGO (SV)

α IT 038 SV 001

Commercializzazione Additivi e premiscele

FARMACIA SAROLDI

Piazza Italia 45 MILLESIMO (SV)

ex α IT 002336

α IT 048 SV 001

Commercializzazione Additivi e premiscele

FARMACIA S. CHIARA

Via Chiarlone 52 bis PIANA CRIXIA (SV)

α IT 056 SV 001

Commercializzazione Additivi e premiscele

UNIFARMA Distribuzione s.p.a.

Via Rio Galletto 12 SAVONA

ex α IT 000004 SV

α IT 056 SV 002

Commercializzazione Additivi e premiscele

FARMACIA SAETTONE

Via Paleocapa 147 r SAVONA

Ex α IT 000002

α IT 058 SV 001

Commercializzazione Additivi e premiscele

FARMACIA STELLA

Via Rovieto Inferiore 70 STELLA (SV)

Si ricorda che il numero di registrazione deve essere strutturato come da all.V capo II del Reg. Ce 183/2005.

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Elenco imprese registrate che ottemperano alle disposizioni di cui all’allegato II.

art. 9 e art. 5, comma 2

PROGR. NUMERO

REGISTRAZIONE ATTIVITÀ

NOME O RAGIONE

SOCIALE INDIRIZZO

1 IT M 002 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

LIGURGREEN Srl

Regione Pratogrande ALBENGA (SV)

2 IT M 002 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

L’Ortofrutticola Soc. Coop.

Via Dalmazia 169 ALBENGA (SV)

3 IT M 002 SV 003 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

STRAZZI PIETRO s.a.s.

Loc. Rollo 110 ALBENGA (SV)

4 IT M 002 SV 004 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

MONTANO s.a.s. Piazza Torlaro 8/9 ALBENGA (SV)

5 IT M 002 SV 005 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

Consorzio Agrario Delle Province N.O.

Loc. Torre Pernice ALBENGA (SV)

6 IT M 004 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

SOC. AGRICOLA LA SPESA V. & C.

C.so Italia 5 ALBISOLA SUP. SV

7 IT M 013 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

Soc. Cooperativa Ortifrutticola

Via Soccorso 7 Borgio Verezzi (SV)

8 IT M 015 SV 001

Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

AGRILINEA di GAGGERO G.B.

Via XXV Aprile 13 Cairo M.tte (SV)

9 IT M 015 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

Consorzio Agrario Delle Province N.O.

C.so Brig. Partigiane 23 Cairo M.tte (SV)

10 IT M 015 SV 003 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

L’ACERO S.n.c.

Via Pighini 23 Cairo M.tte (SV)

11 IT M 015 SV 004 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

L’AGRICOLA di Rodino Giuseppina

P.za XX Settembre 21 Cairo M.tte (SV)

12 IT M 015 SV 005 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

PUNTO VERDE di Negro Sabrina

Via XXV Aprile 89 Cairo M.tte (SV)

13 IT M 016 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

Soc. Cooperativa di Consumo

Piazza Massa 14 Calice Ligure (SV)

14 IT M 018 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

AGRICOLA Carcarese di V. M.

Via Cosseria n. 7 CARCARE (SV)

15 IT M 018 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

DESSINO GIORGIO

Via Vecchia di Plodio CARCARE (SV)

16 IT M 022 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

LE RIUNITE Via Sanda 91 CELLE LIGURE (SV)

17 IT M 026 SV 001 Art. 5 produzione di prodotti o. minerale

GUIDO VINÇON &

FIGLI Loc. PONTEPRINO COSSERIA (SV)

18 IT M 029 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

LE RIUNITE Via C. Raimondo 11 FINALE Ligure (SV)

19 IT M 034 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

AGRICOLA BRUZZONE

Via Donizetti 15 LOANO (SV)

20 IT M 038 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

RUFFINO ENZO Via Partigiani 10 MILLESIMO (SV)

21 IT M 038 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

MOLINO COLLA di Colla Giovanni

Via del MULINO MILLESIMO (SV)

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PROGR. NUMERO

REGISTRAZIONE ATTIVITÀ

NOME O RAGIONE

SOCIALE INDIRIZZO

22 IT M 040 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

SOC. AGRICOLA COOPERATIVA

Loc. Piani MURIALDO (SV)

23 IT M 040 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

BARLOCCO RENATA

BORGATA PIANO 32 MURIALDO

24 IT M 049 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

SOC. AGRICOLA COOPERATIVA

Via XXV Aprile 2 PIETRA Ligure (SV)

25 IT M 051 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

LEONCINI MARIA Via Acqui 14 PONTINVREA (SV)

26 IT M 051 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

VIGNOLO MARCO

P.zza Gaggino 15 PONTINVREA (SV)

27 IT M 052 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

COOPERATIVA ORTOFRUTTIC.

Via F.lli Cervi 2 QUILIANO (SV)

28 IT M 052 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

L’AGRICOLA S.ANTONIO

Via Scuole 4 QUILIANO (SV)

29 IT M 055 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

IL MULINO di SASSELLO

Via G. Badano 31 SASSELLO (SV)

30 IT M 056 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

FARMACIA S. FRANCESCO

C.so Tardy e Benech SAVONA

31 IT M 056 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

L’AGRICOLA S.n.c. di Pulcini& f.

Via partigiani 19 r SAVONA

32 IT M 056 SV 003 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

LE RIUNITE C.so Ricci 239 r SAVONA

33 IT M 056 SV 004 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

MONFER S.p.a. Molo Boselli – Porto Mercantile SAVONA

34 IT M 057 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

LE RIUNITE Via Puccini 7 SPOTORNO (SV)

35 IT M 059 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

ALBERIGO ANGELO

Via Borgonuovo 2 STELLANELLO (SV)

36 IT M 061 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

BARBI ANDREA PAOLO ARSENIO

Via Ponte Medioevale 4 TOIRANO (SV)

37 IT M 061 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

Soc. Agr. e Frantoio di Toirano

Via Ponte Medioevale 4 TOIRANO (SV)

38 IT M 064 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

IL GRANAIO s.r.l. Via Ciocchi 8 VADO LIGURE (SV)

39 IT M 064 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

TERMINAL RINFUSE ITALIA

Via Trieste 23 VADO LIGURE (SV)

40 IT M 065 SV 001 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

CERRUTI ANTONIO S.n.c.

Via Pero 96 VARAZZE (SV)

41 IT M 065 SV 002 Art. 5 commercio Ingrosso e dettaglio

RATTO ANTONIO INTERFOOD DOG

Via CERESA 17 VARAZZE (SV)

Struttura del N. di Registrazione: IT M cod. istat comune- sigla provincia- numero progressivo _ _ _ (tre cifre). Lettera M = Mangimi

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Il PNAA prevede controlli su tutta la filiera dei mangimi, compresa la produzione primaria. Per “ Produzione Primaria” di mangimi si deve intendere: la produzione di prodotti agricoli, compresi in particolare la coltivazione, il raccolto, da cui derivano esclusivamente prodotti che, dopo la raccolta, non vengono sottoposti ad altre operazioni, ad eccezione di un semplice trattamento fisico semplice, quale pulitura, imballaggio, stoccaggio, essiccamento naturale (non artificiale con agenti fisici o chimici). Obiettivo dell’anno in corso della S.S. Igiene delle produzioni zootecniche è la “REGISTRAZIONE” anche degli operatori della produzione primaria dei mangimi. Tale obiettivo sarà raggiunto a seguito di incontri con le organizzazioni di categoria maggiormente rappresentate e con l’Associazione Provinciale Allevatori, per formare i tecnici di settore al recepimento della normativa vigente. Successivamente verranno effettuate riunioni plenarie direttamente con gli allevatori. I controlli sull’alimentazione animale non verranno applicati:

� alla produzione domestica privata di mangimi per animali destinati al consumo domestico

privato. � alla somministrazione di mangimi per animali allevati per uso familiare. � alla somministrazione di mangimi per animali non allevati per la produzione di alimenti. � alla fornitura diretta di piccoli quantitativi di produzione primaria di mangimi, a livello

locale, dal produttore ad aziende agricole locali per il consumo in loco, o ai dettaglianti locali che forniscono direttamen-te il consumatore finale (Reg. CE 852/04 art. 1, paragrafo 2, lettera C).

� alla vendita al dettaglio di mangimi per animali da compagnia.

Per livello locale deve intendersi il territorio della provincia in cui risiede l’azienda di produzione e/o delle province confinanti. Per piccoli quantitativi deve intendersi la cessione diretta al consumatore finale (Linee guida 183/05).

Gli O.S.M. della produzione primaria che acquistano i mangimi e che quindi svolgono un’attività di deposito e di stoccaggio, dovranno attenersi ai requisiti previsti dall’allegato I del REG. CE 183/05: Gli O.S.M. della produzione primaria che non acquistano i mangimi, dovranno attenersi ai requisiti previsti dall’allegato III del REG. CE 183/05: Gli O.S.M. della produzione post-primaria che producono o miscelano mangimi medicati, dovranno attenersi ai requisiti previsti dall’allegato II del REG. CE 183/05:

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In sintesi:

ATTIVITÀ PRIMA

ISPEZIONE SECONDA

ISPEZIONE ALTRE

ISPEZIONI a) produzione primaria : Allegato

I (art. 5 comma 1)

Allevatori che comprano il mangime

A seguito della richiesta di

registrazione

Almeno due anni dopo la prima

ispezione Biennale

b) produzione primaria: Allegato III (art. 5 comma 5)

Allevatori che non comprano il mangime ma utilizzano solo ciò che producono

A seguito della richiesta di

registrazione in base all’effettivo livello

di rischio

In base all’effettivo livello

di rischio e alle potenzialità operative dell’U.O.

In base all’effettivo

livello di rischio e alle

potenzialità operative della

U.O. c) produzione post- primaria:

Allegato II (art. 5 comma 2)

Allevatori che producono m. medicati

A seguito della richiesta di

registrazione

Dopo 1 anno dopo la prima ispezione

Annuale

FLUSSI INFORMATIVI: Le AA.SS.LL. inviano semestralmente, entro il 31 luglio dell’anno in corso ed entro il 31 gennaio dell’anno successivo, alla Regione le tabelle riepilogative delle attività svolte dei singoli Piani di controllo sull’Alimentazione Animale. VERIFICHE DI ATTIVITA’: Il Responsabile della S.S. Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza monitora le attività di ispezione e di campionamento svolte, valutando il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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PIANO NAZIONALE RESIDUI

BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Direttiva 96/22/CE concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzione animali; - Direttiva 96/23/CE concernente le misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti; Nazionali - Decreto Legislativo 16 marzo 2006, n. 158 “Attuazione della direttiva 2003/74/CE concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali. DESCRIZIONE: Le finalità del piano consistono in una serie di misure di controllo per la ricerca di residui, negli animali e nei loro prodotti, di talune sostanze vietate nelle produzioni animali, attraverso prelievi di campioni presso gli allevamenti zootecnici e lungo tutta la catena di produzioni degli alimenti di origine animale. La programmazione delle attività di campionamento viene eseguita annualmente a livello regionale sulla base di indicazioni definite dal Ministero della Salute. PIANO DI CAMPIONAMENTO: Per il corrente anno è previsto un unico campionamento per la ricerca di macrolidi nel miele. FLUSSI INFORMATIVI: Le AA.SS.LL. inviano semestralmente alla Regione le tabelle riepilogative dei campionamenti effettuati. VERIFICHE DI ATTIVITA’: Il Responsabile della S.S. Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza monitora le attività di campionamento svolte, valutando il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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FARMACOVIGILANZA E FARMACOSORVEGLIANZA

BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Direttiva Regolamento (CEE) N. 2377/90 del Consiglio del 26 giugno 1990 che definisce un procedura comunitaria per la determinazione dei limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale - Direttiva 2003/74/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, che modifica la direttiva 96/22/CE del Consiglio, concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali Nazionali - Decreto Legislativo 16 marzo 2006, n. 158 “Attuazione della direttiva 2003/74/CE concernente il divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali. DESCRIZIONE: Anche la filiera del farmaco veterinario è sottoposta al controllo del Servizio Sanitario Nazionale. Attraverso le verifiche attuate ci si propone di garantire il mantenimento dello stato di benessere degli animali e la tutela della salubrità degli alimenti di origine animale. Per prevenire i rischi derivanti da uno scorretto o fraudolento impiego dei medicinali veterinari è necessario attuare un sistema di controllo della “filiera” produttiva, individuando i “punti critici” dell’utilizzo dei farmaci veterinari, dall’allevamento fino alla tavola dei consumatori. Tale sistema di controllo viene attuato attraverso azioni di farmacovigilanza e farmacosorveglianza. Farmacovigilanza La farmacovigilanza, comprende la raccolta e l’analisi delle reazioni “avverse” ai farmaci, cioè le risposte nocive e/o indesiderate ad un medicinale, tra le quali va inclusa anche la mancanza dell’effetto terapeutico o profilattico, a tutela della salute e del benessere degli animali. Una reazione “avversa” grave è quella che provoca la morte dell’animale trattato, oppure una lesione tale da comprometterne la vita o la funzione produttiva cui è destinato. Nel caso di farmaci somministrati ad animali produttori di alimenti, una reazione avversa può essere, ad esempio, la presenza di residui del medicinale anche dopo l’interruzione del trattamento effettuata nel rispetto dei tempi previsti dalle ditte farmaceutiche produttrici. Farmacosorveglianza La farmacosorveglianza è finalizzata alla tutela della salute dei consumatori di alimenti di origine animale e si realizza vegliando sulla corretta commercializzazione e utilizzazione del farmaco. Si svolge presso i distributori di medicinali (grossisti e farmacie) e presso gli allevamenti, dove i titolari devono tenere una registrazione aggiornata del carico e scarico dei medicinali utilizzati, da cui si possa dedurre che ogni transazione è sempre preceduta dalla prescrizione veterinaria e che gli animali sottoposti al trattamento sono sempre correttamente identificati. Questo anche per verificare il rispetto del “ tempo di sospensione” specifico per ogni farmaco, tempo necessario all’organismo animale per metabolizzare il prodotto somministrato e così evitare di trovarne residui nelle carni, nel latte, nelle uova e negli alimenti da essi derivati. PIANO DEI CONTROLLI: Almeno una volta l’anno, i veterinari operatori, nell’ambito della vigilanza permanente sugli allevamenti, verificheranno l’eventuale presenza dei registri, la loro corretta tenuta, annotando sugli stessi la data del controllo eseguito e la firma. I registri e le relative ricette, devono

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essere conservati presso l’azienda a cura del titolare per almeno cinque anni dall’ultima registrazione. A seguito del controllo, deve essere compilato apposito verbale ispettivo in cui deve essere riportato oltre all’indicazione dell’azienda, del comune, della località di residenza e del numero di telefono, la tipologia di allevamento nonché l’indirizzo produttivo. Inoltre deve essere verificata: 1) La registrazione dell’azienda ai sensi dell’art. 14 comma 1 D.L.vo n° 158/06 ed il relativo codice aziendale. 2) L’autorizzazione alla detenzione di scorte di medicinali veterinari:

a) gli estremi dell’eventuale autorizzazione b) il veterinario responsabile

3) La presenza di FARMACI in azienda ed in particolare:

3.1 FARMACI VIETATI:

a) farmaci o sostanze farmacologicamente attive non contenute in medicinali veterinari autorizzati.

b) ß –agonisti iniettabili per l’induzione della tocolisi (eccezione: per equini per via orale per disfunzioni respiratorie e l’induzione della tocolisi).

c) farmaci (anche ad uso umano) contenenti sostanze ad azione tireostatica, estroge- na, androgena, gestagena, sostanze ß –agoniste nonché stilbeni, loro sali ed esteri.

d) medicinali veterinari in deroga (art. 4-5 D.L.vo 158/06). N.B.: è consentita la somministrazione di tali medicinali, da parte di un Veterinario, ma non la detenzione in azienda di rimanenze o scorte di tali medicinali, anche in aziende autorizzate alle detenzione di scorte ai sensi dell’art. 84 del D.L. n° 193/06. 3.2 MEDICINALI VETERINARI AUTORIZZATI (ART. 15 D.L.vo 158/06) 4) LA CORRETTA TENUTA DEI REGISTRI:

4.1 REGISTRO DEI TRATTAMENTI ART. 4-5 D.L.vo 158/06 a) Eventuale registrazione A.S.L. b) Corretta compilazione del registro (competenza esclusiva del veterinario

curante). c) Corretta comunicazione entro tre giorni al Servizio Veterinario A.S.L.

4.2 REGISTRO DEI TRATTAMENTI TERAPEUTICI ART. 15 D.L.vo 158/06

a) Registrazione A.S.L. b) Corretta compilazione del registro:

- obblighi di registrazione da parte del veterinario curante - obblighi di registrazione da parte dell’allevatore.

Devono essere riportati su questo registro tutti i medicinali veterinari per i quali è richiesta la ricetta medico-veterinaria in triplice copia (tranne gli ormoni ed i ß –agonisti), quindi anche le somministrazioni di mangimi medicati ottenuti con premiscele medicate o prodotti intermedi.

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5) LE VIOLAZIONI RISCONTRATE

Sono sanzionate:

a) la omessa registrazione dei trattamenti terapeutici e zootecnici da parte del veterinario (art. 4 comma 3 D.Lgs 158/06, sanzione da £. 4 milioni a £ 24 milioni prevista dall’art. 32 D.Lgs 158/06);

b) la omessa registrazione dei trattamenti farmacologici prescritti o eseguiti dal veterinario (art. 15 comma 1 D.Lgs. 158/06, sanzione da £. 4 milioni a £ 24 milioni prevista dall’art. 32 D.Lgs 158/06);

c) la omessa segnalazione da parte del veterinario dei trattamenti terapeutici/zootecni- ci consentiti, al Servizio Veterinario dell’ASL competente per territorio (art. 5 comma

4 D.Lgs. 158/06, sanzione da £. 4 milioni a £ 24 milioni prevista dall’art. 32 D.Lgs 158/06);

d) l’ omessa annotazione nelle 24 ore, a cura dell’allevatore, dei trattamenti farmacologici aziendali (art. 15 comma 2 D.Lgs. 158/06, sanzione da £. 4 milioni a £ 24 milioni prevista dall’art. 32 D.Lgs 158/06);

e) l’omessa conservazione per 5 anni del registro e delle ricette relative ai trattamenti consentiti con ormoni e ß –agonisti o con sostanze farmacologiche per trattamenti

terapeutici ( art. 15), da parte del titolare dell’azienda (art. 4 comma 4 e art. 15 c. 3 D.Lgs. 158/06, sanzione da £. 4 milioni a £ 24 milioni prevista dall’art. 32 D.Lgs 158/06);

Le aziende in cui vengono allevati animali per autoconsumo, in considerazione del fine non commerciale di tali imprese, sono esonerate dagli obblighi di registrazione di cui agli art. 4,5 e 15 del D.L.vo 158/06.

FLUSSI INFORMATIVI: Le AA.SS.LL. inviano annualmente alla Regione le tabelle riepilogative dei piani di controllo delle Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili. VERIFICHE DI ATTIVITA’: Il Responsabile della S.S. Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza monitora l’attività di risanamento valutando il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Regolamento (CE) N. 1774/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 3 ottobre

2002: “Norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano”.

Nazionali - Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome di

Trento e Bolzano – Accordo 1 luglio 2004: “Accordo tra il Ministro della salute, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, il Ministro per le politiche agricole e forestali,le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano recante: « Linee guida per l’applicazione del Regolamento CE n.1774/2002 del Parlamento e del Consiglio dell’Unione europea del 3 ottobre 2002, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinalti al consumo umano».

- Decreto Legislativo 21 febbraio 2005, n.36: “Disposizioni sanzionatorie in applicazione del Regolamento (CE) n. 1774/2002, e successive modificazioni, relativo alle norme sanitarie sui sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano”.

Regionali - Decreto Dirigenziale n.1643 del 19/08/2003: “Modalità di adeguamento dei preesistenti

provvedimenti di riconoscimento e nuovi riconoscimenti a seguito del Regolamento CE n. 1774/2002 ad oggetto: Norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano”.

- D.G.R. n.1456 del 24/11/2005 : “Linee guida operative per l’applicazione del Regolamento CE/1774/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 3 ottobre 2002, relativo alle norme sanitarie applicabili ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano”.

DESCRIZIONE: La crisi BSE in Gran Bretagna e le evidenze scientifiche conseguenti allo studio delle cause che ne sono state all’origine, hanno determinato l’esigenza di modificare radicalmente la precedente normativa comunitaria (Direttiva 90/667/CEE del Consiglio) in base alla quale tutti i rifiuti di origine animale, indipendentemente dalla provenienza, potevano essere utilizzati per la produzione di materie prime per mangimi dopo essere stati sottoposti ad un trattamento adeguato. In tal senso il comitato scientifico si è definitivamente pronunciato circa le misure da attuare a seconda della natura dei sottoprodotti di origine animale, procedendo a determinare una loro precisa categorizzazione in base al rischio correlato (materiali di categoria 1 – 2 – 3), puntualizzando, altresì, i limiti del loro utilizzo indicando, per alcuni di essi, la distruzione quale esclusiva possibilità di smaltimento. Nell’ambito di tale strutturazione sono state impostate differenti linee operative, dedicate alle specifiche categorie di sottoprodotti, adeguatamente documentate attraverso formulari di trasporto e registrazioni, opportunamente verificate attraverso il riconoscimento, da parte delle Autorità Competenti dei singoli Stati Membri, delle strutture destinate al loro deposito intermedio e di quelle preposte al loro trattamento definitivo. Consequenziale è stata quindi la necessità di procedurare il sistema di controllo dotandolo di efficacia tramite l’attenta codifica del piano di vigilanza, giustamente calibrato in base al rischio correlato ed all’economica utilizzazione delle risorse adoperate.

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ATTIVITA’ RIENTRANTI NEL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL REG.(CE) N. 1774 / 2002.

ESTREMI IDENTIFICATIVI

TIPOLOGIA ATTIVITÀ

SEDE OPERATIVA

TIPO AUTOMEZZO

NOME O RAGIONE

SOCIALE INDIRIZZO

RIFERIMENTO

NORMATIVO

NUMERO UFFICIALE 617/DT3

IMPIANTO DI TRANSITO

MATERIALE DI

CATEGORIA 3

VIA CALICE FRZ. PERTI

FINALE LIGURE SV

LIPITALIA 2000 strada comunale di

Rivoli 2 int. 4 Rosta - TO

� Art.10 Reg.CE 1774/2002

� DGR 1456/2005

NUMERO UFFICIALE NON COMUNICATO

DALLA REGIONE

DEROGA PER

ALIMENTAZIONE DI

ANIMALI DA PELLICCIA MATER.CATEG.3

VIA SANTUARIO

N.112 SAVONA

ALESSANDRO PISACANE C.SO COLOMBO N.10/5

SAVONA

� Art.23 Reg.CE 1774/2002

� DGR 1456/2005

TARGA INAMOVIBILE REGIONE LIGURIA

COMUNE DI SAVONA ASL2 SAVONESE N.01

TRASPORTO MATERIALE

DI CATEGORIA 3

IVECO FIAT 35 10

CN 899702

ALESSANDRO PISACANE C.SO COLOMBO N.10/5

SAVONA

� Art.7 Reg.CE 1774/2002

� DGR 1456/2005

TARGA INAMOVIBILE REGIONE LIGURIA

COMUNE DI FINALE LIG. ASL2 SAVONESE N.02

TRASPORTO MATERIALE

DI CATEGORIA 3 IVECO DAILY CJ 719 RX

ROBERTO DELFINI VIA MANZONI N.10 FINALE LIGURE – SV

� Art.7 Reg.CE 1774/2002

� DGR 1456/2005

TARGA INAMOVIBILE REGIONE LIGURIA

COMUNE DI BARDINETO ASL2 SAVONESE

N.03/01 E N.03/02

TRASPORTO MATERIALE

DI CATEGORIA 3 DI ORIGINE LATTIERO

CASEARIA

N.2 CISTERNE

PALLETTIZZABILI

CAPACITÀ LT.1,000

DITTA FRASCHERI SPA VIA CESARE BATTISTI 29

BARDINETO – SV IT 23 CE

� Art.7 Reg.CE 1774/2002

� DGR 1456/2005

TARGA INAMOVIBILE REGIONE LIGURIA

COMUNE DI BARDINETO ASL2 SAVONESE

N.04/01 E N.04/02

TRASPORTO MATERIALE

DI CATEGORIA 3 DI ORIGINE LATTIERO

CASEARIA

N.2 CONTENITORI

TIPO CASSE PALLET

CAPACITÀ LT. 329

DITTA FRASCHERI SPA VIA CESARE BATTISTI 29

BARDINETO – SV IT 23 CE

� Art.7 Reg.CE 1774/2002

� DGR 1456/2005

PIANO DEI CONTROLLI E PERSONALE ADDETTO

CAT. TIPOLOGIA IMPIANTO

FREQUENZA

CONTROLLI

ISPETTIVI

FREQUENZA

CONTROLLI

PER RINNOVO

AUTORIZZAZIONE

VETERINARIO

INCARICATO

3 TRANSITO QUADRIMESTRALE DR BRUNO DE FELICE1

3 TRASPORTO * BIENNALE VETERINARIO UFFICIALE

INCARICATO DI IMPIANTO RICONOSCIUTO

3 UTILIZZATORI PER L’ALIMENTAZIONE

DI ANIMALI PARTICOLARI (ART. 23) QUADRIMESTRALE DR BRUNO DE FELICE1

NOTE • * LE ATTIVITÀ DI TRASPORTO SONO FUNZIONALMENTE CORRELATE AD UN’ALTRA SPECIFICA TIPOLOGIA DI IMPIANTO AI

SENSI DEL REG.(CE) N.1774/2002 O AD IMPRESA ALIMENTARE, TRATTASI DI ATTIVITÀ SOTTOPOSTE A SPECIFICI

INTERVENTI DI VIGILANZA VETERINARIA NELL’AMBITO DEI QUALI SI POTRÀ PROCEDERE AD ISPEZIONE DEI MEZZI

UTILIZZATI PER IL TRASPORTO DEI MATERIALI DI CATEGORIA 3; • 1 VETERINARIO DIRETTORE STRUTTURA SEMPLICE DIPARTIMENTALE “GESTIONE DEI PIANI DI CONTROLLO DI IGIENE

ALIMENTARE”;

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DDIIPPAARRTTIIMMEENNTTOO DDII PPRREEVVEENNZZIIOONNEE SSEERRVVIIZZIIOO VVEETTEERRIINNAARRIIOO

UUFFFFIICCIIOO VVEETTEERRIINNAARRIIOO DDII SSAAVVOONNAA Piazzale Amburgo, 1 – 17100 Savona

[email protected] ℡ 019862303 - � 019861265

� Riconoscimento di idoneità � Vigilanza

Data dell’ispezione ______________

Ditta ____________________________________________________________

Sede dello stabilimento: Via _________________________ Comune __________________

Titolare ___________________________________________________________

NNNN°°°° DI RICONOSCIMENTO DI RICONOSCIMENTO DI RICONOSCIMENTO DI RICONOSCIMENTO: ________________ TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ:

Giorni lavorativi/settimana _____ N° addetti al deposito ____ N° autisti _______

Provenienza materie prime � NAZIONALE � COMUNITARIA � PAESI TERZI Materiali depositati: � bovini � ovicaprini � equini � suini

� conigli � avicoli � pesce � sangue � pelli � zoccoli – corna

� setole – piume � uova – gusci � latte – derivati � altro ___________________

AUTOCONTROLLO SI NO N.A. Non conformità/varie

E’ presente un piano di autocontrollo firmato dal responsabile del piano?

a quale data risale l’ultimo aggiornamento del piano? E’ presente una planimetria in cui sia evidente il layout ? Sono stati descritti i diagrammi di flusso dei materiali introdotti ? E’ presente una procedura di identificazione e controllo dei punti critici ?

Sono state stabilite le azioni correttive in caso di superamento dei limiti?

E’ presente una procedura per il controllo delle materie prime in arrivo ?

E’ presente una procedura per la verifica dell’avvenuto lavaggio e disinfezione degli automezzi dopo lo scarico della materia prima grezza ?

E’ presente una procedura per la rintracciabilità ? Esiste un programma di controllo delle condizioni igieniche generali del deposito ?

I risultati sono registrati e conservati per almeno due anni? E’ presente una procedura per il controllo di roditori o altri parassiti ?

E’ presente il registro delle partite ricevute e/o spedite (art. 9 Reg. 1774)?

timbrato e firmato dal Servizio Veterinario dell’ASL competente ? contiene tutte le informazioni previste dall’Allegato II, cap. IV ?

I documenti commerciali della materia prima in arrivo e in partenza sono archiviati ?

sono conformi, nei contenuti e nella forma, a quelli previsti dalle Linee Guida ?

contengono tutte le informazioni previste dall’Allegato II, cap. III?

VERBALE DI ISPEZIONE PER IMPIANTO DI TRANSITO DI MATERIALE DI CATEGORIA 3 AUTORIZZATO AI SENSI DEL

REGOLAMENTO CE/1774/2002

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RACCOLTA E TRASPORTO SI NO N.A. Non conformità/varie I veicoli o i contenitori sono contrassegnati con etichetta

riportante l’indicazione della categoria dei prodotti trasportati?

di colore verde e con la dicitura “non destinato al consumo umano”

I veicoli o i contenitori sono contrassegnati con etichetta riportante gli estremi dell’autorizzazione sanitaria rilasciata

dall’ASL competente ?

I veicoli e/o i contenitori sono stagni, coperti e con guarnizioni idonee?

I veicoli e contenitori sono puliti, lavati e disinfettati dopo ogni utilizzazione?

puliti e asciutti prima della utilizzazione?

TRANSITO E MAGAZZINAGGIO SI NO N.A. Non conformità/varie

Separazione dalla pubblica via e da locali di macellazione (solo transito) ?

Separazione totale Materiali di Cat. 1 e 2 dai Materiali di Cat. 3 ? L’impianto svolge attività diverse dal deposito dei materiali della

categoria autorizzata ?

E’ anche presente un deposito di pelli idonee a produrre gelatine per il consumo umano ?

in questo caso il deposito è autorizzato ai sensi della Decisione 99/724 ? Vengono effettuate operazioni sulle pelli (es. salatura) ? tali operazioni creano problemi di carattere igienico ?

Luogo coperto per il ricevimento sottoprodotti o dei prodotti trasformati Le strutture e gli impianti sono facilmente lavabili

e disinfettabili ?

I pavimenti facilitano l’evacuazione dei liquidi ? Sono presenti servizi igienici e spogliatoi adeguati ?

Esiste un sistema per l’eliminazione delle acque reflue (solo transito) ?

Ci sono celle frigorifere per la conservazione dei sottoprodotti che rimangono depositati più di 24 ore (solo transito) ?

in questo caso è presente la registrazione della temperatura (solo transito) ? Ci sono strumenti adeguati per la pulizia e la disinfezione dei veicoli e delle

loro ruote?

NOTE: ______________________________________________________________________

___________________________________________________________________________

ANNOTAZIONI E LAVORI DA PRESCRIVERE:

___________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________

GIUDIZIO COMPLESSIVO: ____________________________________________________________

PRESENTI AL SOPRALLUOGO, NOMINATIVO E QUALIFICA:

PPeerr llaa ddiittttaa IIll VVeetteerriinnaarriioo DDiirriiggeennttee

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DDIIPPAARRTTIIMMEENNTTOO DDII PPRREEVVEENNZZIIOONNEE SSEERRVVIIZZIIOO VVEETTEERRIINNAARRIIOO

UUFFFFIICCIIOO VVEETTEERRIINNAARRIIOO DDII SSAAVVOONNAA Piazzale Amburgo, 1 – 17100 Savona

[email protected] ℡ 019862303 - � 019861265

Data ____________

Ditta __________________________________________________________

Via _______________________ n° ________ Comune __________________

Rappresentante legale sig. _________________________________________

Residente in ____________________________________________________

AUTORIZZAZIONE SANITARIA N° ____ rilasciata il _________ da ____________

____________________ per _______________________________________

TIPOLOGIA ATTIVITÀ: ______________________________________________ NUMERO DI RICONOSCIMENTO ____________________________________

Gestione dei sottoprodotti di origine animale SI NO N.A. Non conformità/Note Sono presenti, mescolati con i materiali di Categoria 3 altri tipi di materiali o rifiuti non ad essi assimilabili ? Lo stoccaggio dei S.O.A. – cat. 3 è effettuato in modo igienicamente idoneo, tale da rendere inaccessibile il materiale ad estranei, ad eventuali animali predatori ed agli infestanti ?

Lo stoccaggio è effettuato mediante deposito in cella frigo le cui temperature possono essere controllate ? � refrigerazione

� surgelazione La raccolta ed il trasporto per la consegna in azienda, vengono effettuati da Ditta con automezzi debitamente e specificamente autorizzati ?

E’ disponibile copia del contratto per l’eventuale ritiro dei sottoprodotti non consumati, stipulato con impresa autorizzate ?

Ditta che provvede alla raccolta (ritiro) dei sottoprodotti di Categoria 3 non consumati in azienda:

Ditta che provvede alla raccolta (ritiro) dei sottoprodotti di Categoria 2 (animali morti in azienda o macellati per lo scuoiamento) :

E’ presente l’archiviazione dei documenti di trasporto dei sottoprodotti? E’ presente il registro delle partite di sottoprodotti di categoria 3 ? E’ presente il registro delle partite spedite di sottoprodotti di categoria 2 ? Esiste una procedura specifica di lavaggio e disinfezione dei contenitori utilizzati allo stoccaggio dei sottoprodotti?

ATTIVITA’ DI VIGILANZA SULLA

GESTIONE DEI SOTTOPRODOTTI IN

IMPIANTI CHE SVOLGONO ATTIVITA’ IN

DEROGA AI SENSI DELL’ART.23 – REG.(CE)N.1774/2002

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� Riscontrati estremi di reato � SI � NO ____________________________________

� Irrogate sanzioni � SI � NO ____________________________________

� Operati sequestri � SI � NO ____________________________________

� Prescrizione lavori � SI � NO ____________________________________

_________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________

� Annotazioni:____________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

Presenti all’atto del sopralluogo, nominativo e qualifica:

PPeerr llaa ddiittttaa VVeetteerriinnaarriioo ddiirriiggeennttee

_______________________

_______________________

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DDIIPPAARRTTIIMMEENNTTOO DDII PPRREEVVEENNZZIIOONNEE SSEERRVVIIZZIIOO VVEETTEERRIINNAARRIIOO

UUFFFFIICCIIOO VVEETTEERRIINNAARRIIOO DDII SSAAVVOONNAA Piazzale Amburgo, 1 – 17100 Savona

[email protected] ℡ 019862303 - � 019861265

Ditta....................................................................................

domiciliata a …………………………….. Via/C.so ……………………………………………… telefono ………………………………….

�titolare � responsabile legale Sig. …………………………………………….. nato a ……………………... il ………………….

residente in ..................................................Via/C.so.........................…………......….........., n. ……...

Veicolo/contenitore/scarrabile marca e tipo.............................…….....…………………….……..

Targato ...............................…………..

Adibito al trasporto di � sottoprodotti di origine animale (Categoria prevista: � 1 - � 2 - � 3)

� prodotti trasformati

Il registro previsto dall’art. 9 del Reg. CE/1774/2002 è disponibile per i controlli dell’Autorità Competente presso la Ditta …………………………………………………………………………………………………………..…………….

Comune...............................……..............Via/C.so...................................................…..........….....

� PARERE PER RILASCIO AUTORIZZAZIONE

� ATTIVITÀ DI VIGILANZA (AUTORIZZAZIONE N._____ DEL ______________ RILASCIATA DA _____________________ N.REGISTRAZIONE ASL2 ____

Tipo di veicolo o di contenitore trasportato

� veicolo con cassone a copertura rigida � veicolo con cassone a copertura telonata � autocisterna � cassone scarrabile a copertura rigida (� refrigerato - � non refrigerato) � cassone scarrabile a copertura telonata � cisterna scarrabile � contenitore non isotermico con coperchio � contenitore isotermico con coperchio � altro (specificare): ……………………………………………………………………………… Caratteristiche e condizioni del cassone o del contenitore SI NO - superfici interne lisce, lavabili e disinfettabili, in buon stato di manutenzione � � - assenza di crepe, fissurazioni e/o sbrecciature del rivestimento lavabile � � - tenuta stagna che eviti colaticci � � copertura idonea ed in buone condizioni � � - guarnizioni di chiusura in buone condizioni � � • Eventuali limitazioni .............................................................................……...................

• Eventuali prescrizioni ...................................................................................................

................................................................................................................................…........

• GIUDIZIO COMPLESSIVO ���� Favorevole ���� Non favorevole ���� Giudizio sospeso

...................................., li........................ RAPPRESENTANTE DITTA VETERINARIO DIRIGENT E (NOME E QUALIFICA)

ACCERTAMENTO REQUISITI PER VEICOLI / CONTENITORI / SCARRABILI

ADIBITI AL TRASPORTO DI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

AI SENSI DEL REGOLAMENTO (CE) 1774/2002

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PROGRAMMA DI AUDIT

L’entrata in vigore dal 1 gennaio 2006 dei Regolamenti comunitari del cosiddetto “pacchetto igiene” (Regolamenti nn. 852-853-854 e 882/2004/CE) ha ridefinito l’intero impianto normativo sulla sicurezza alimentare modificando radicalmente ruoli e livelli di responsabilità sia degli operatori delle imprese alimentari sia degli organi di controllo; in particolare l’organizzazione dei controlli ufficiali ne ha ridefinito significato, obiettivi e strumenti operativi . La pianificazione dei controlli ufficiali impostata sulla categorizzazione dinamica del rischio degli stabilimenti del settore alimentare, l’introduzione di strumenti di controllo mutuati dai sistemi di gestione della qualità, la necessità sempre più sentita di uniformazione delle attività di controllo per garantirne efficacia, appropriatezza e trasparenza, il diverso significato assunto dalle attività di campionamento ed analisi un nuovo dei prodotti finiti, rappresentano i maggiori elementi di novità del sistema. L’applicazione della nuova normativa ha comportato quindi una ridefinizione di tutte le procedure operative precedentemente in uso e la stesura di procedure di nuova introduzione relative all’elaborazione dei piani aziendali di sorveglianza, alla categorizzazione del rischio degli stabilimenti, alla definizione delle frequenze di controllo impostate su evidenze oggettive, alla necessità di tracciare adeguatamente le attività dei diversi operatori. La nuova filosofia introdotta per la sicurezza alimentare, che prevede il passaggio dal controllo di prodotto al controllo di filiera ( sintetizzato nello slogan “dai campi alla tavola”), ha comportato, d’altra parte, anche una maggiore e più continuativa integrazione tra le funzioni esercitate dalle diverse componenti della Sanità Veterinaria Pubblica (SVP), con l’imperativo obiettivo di superare le anacronistiche separazioni tra le funzioni dell’U.O. Sanità Animale ed Igiene degli allevamenti e quelle dell’U.O. Igiene Alimenti di Origine Animale. Nel programma di audit proposto si provvede ad analizzare lo specifico della normativa e delle linee di indirizzo nazionali e regionali sull’impostazione dei controlli ufficiali ed a sviluppare conseguenti e adeguate capacità tecniche degli operatori. Per audit secondo quanto previsto dai Regolamenti (CE) n. 854/2004 e n. 882/2004 si deve intendere:

“ un esame sistematico e indipendente per accertare se determinate attività e i risultati correlati sono conformi alle disposizioni previste e se tali disposizioni sono attuate in modo efficace e sono adeguate per raggiungere determinati obiettivi”.

Quindi l’obiettivo dei sistemi di audit consiste nel verificare se le attività degli OSA o degli OSM sono conformi alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali nonché ai piani di controllo nazionali; in linea generale si può affermare che sono definiti secondo due tipologie:

1.1.1.1. Audit di buone prassi igieniche (Programmi PreRequisito – PRP): verificano il costante rispetto delle procedure degli operatori del settore alimentare previste dai Regolamenti (CE) 852 e 853/2004 e sono orientati a verificare almeno: � concezione e manutenzione dei locali e delle attrezzature � igiene preoperativa, operativa e postoperativa � requisiti delle materie prime e dei prodotti finiti � igiene del personale � formazione in materia di igiene e sicurezza alimentare � lotta contro i parassiti

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� qualità delle acque � gestione dei rifiuti e dei sottoprodotti � controllo delle temperature 2.2.2.2. Audit sulle procedure basate sui principi del sistema HACCP: verificano che gli operatori del settore alimentare applichino in permanenza e correttamente le procedure previste dall’art. 5 del Regolamento (CE) n. 852/2004 e che dette procedure garantiscano nella misura più appropriata possibile che i prodotti di origine animale: � siano conformi ai criteri microbiologici stabiliti dalla normativa comunitaria � siano conformi alla normativa comunitaria su residui, contaminanti e sostanze proibite � non presentino pericoli fisici quali corpi estranei L’audit, condotto secondo le linee guida della norma UNI EN ISO 19011, rappresenta lo strumento di controllo ufficiale più complesso ed articolato; il tempo e le risorse necessarie per preparare, condurre e rendicontare le attività di audit risultano certamente superiori a quelle utilizzate per lo svolgimento di una verifica e di un’ispezione. In relazione a tanto i piani di audit per l’anno 2008 dovranno essere giocoforza settoriali e mirati a raccogliere le evidenze ritenute più significative in rapporto alla tipologie dell’attività esercitata e alle dimensioni dell’impresa auditata. Il programma per l’anno 2008 prevede l’esecuzione, in via sperimentale, di due audit settoriali affidati a un unico Gruppo di Audit coordinato da dirigenti veterinari che hanno partecipato nell’anno 2007 al Corso Regionale “ L’AUDIT COME STRUMENTO DI VERIFICA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE” ai quali sono attribuiti la funzione di responsabile del gruppo e il compito di definire e condurre il piano di audit. Gli audit, condotti secondo le modalità previste dai Regolamenti (CE) n. 854/2004 e n. 882/2004, riguardano due settori: � Settore bovino: controllo sul sistema di identificazione e registrazione ai sensi del

Regolamento CE 1082/2003 � Settore avicolo: Piano nazionale di controllo di Salmonella Enteriditis e Typhimurium nelle

galline ovaiole della specie Gallus Gallus aviocolo salmonelle Per ogni azienda inserita nel programma di audit 2008 viene definito come segue la composizione del gruppo di audit.

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PROGRAMMA DI AUDIT ANNO 2008 – RISORSE, OBIETTIVI ED ESTENSIONE Committente Dott. Marco Lovesio Responsabile del programma Dott. Armando Chinazzo Obiettivi ed estensione del programma

� Controllo sul sistema di identificazione e registrazione ai sensi del Regolamento CE 1082/2003

� Controllo sul sistema di registrazione ed uso dei farmaci � Controllo sul rispetto del benessere e della salute degli

animali Responsabile del Gruppo di Audit (RGA)

Dott. Armando Chinazzo

Auditors Dott. Roberto Brandola, Dott. Mario Carretto, Dott. Giuseppe Ferraro, Dott Ugo Gravagno, Dott. ssa Anna Maria Mirengo, Dott. Luciano Nattero, Dott. Andrea Stocchi

Committente Dott. Marco Lovesio Responsabile del programma Dott. Armando Chinazzo Obiettivi ed estensione del programma

� Controllo sul sistema di identificazione e registrazione ai sensi del Regolamento CE 1082/2003

� Controllo sul sistema di registrazione ed uso dei farmaci � Controllo sul rispetto del benessere e della salute degli

animali Responsabile del Gruppo di Audit (RGA)

Dott. Armando Chinazzo

Auditors Dott. Roberto Brandola, Dott. Mario Carretto, Dott. Giuseppe Ferraro, Dott Ugo Gravagno, Dott. ssa Anna Maria Mirengo, Dott. Luciano Nattero, Dott. Andrea Stocchi

PROGRAMMA DI AUDIT ANNO 2008 – INDIVIDUAZIONE DITTE E COMPOSIZIONE GRUPPI DI AUDIT

Ditta

Responsabile Gruppo di

Audit (RGA)

Auditors

*

Dott. Armando Chinazzo

Dott. Roberto Brandola, Dott. Mario Carretto, Dott. Giuseppe Ferraro, Dott Ugo Gravagno, Dott.ssa Anna

Maria Mirengo, Dott. Luciano Nattero, Dott.

Andrea Stocchi

*

Dott. Armando Chinazzo

Dott. Roberto Brandola, Dott. Mario Carretto, Dott. Giuseppe Ferraro, Dott Ugo Gravagno, Dott. ssa Anna

Maria Mirengo, Dott. Luciano Nattero, Dott.

Andrea Stocchi

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GESTIONE DELLE EMERGENZE

LA REGIONE LIGURIA CON DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL 20/04/06 N. 385 HA RECEPITO SIA L’ACCORDO DEL 28/7/2005 - REP. 2334 CHE L’INTESA DEL 15/12/2005 - REP.

2395 TRA MINISTERO DELLA SALUTE, REGIONI E PROVINCE AUTONOME, IN MATERIA DI RINTRACCIABILITÀ DEGLI ALIMENTI E DEI MANGIMI E DI GESTIONE OPERATIVA SISTEMA DI ALLERTA

PER GLI ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO UMANO DEFINENDO “LINEE GUIDA” INTESE A GARANTIRE UNIFORMITÀ APPLICATIVA DEL REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002.

LA DELIBERAZIONE RENDE VINCOLANTI PER L’U.O. SANITÀ ANIMALE E IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI GLI ADEMPIMENTI RELATIVI ALL’ATTIVAZIONE DELLO STATO DI ALLERTA PER I MANGIMI PERICOLOSI PER LA SALUTE PUBBLICA E GLI INTERVENTI DI SORVEGLIANZA RELATIVI ALLE PROCEDURE DI RITIRO

DAL MERCATO DEI PRODOTTI OGGETTO DI ALLERTA ALTROVE ATTIVATI. L’U.O. DA ANNI, GARANTISCE LA GESTIONE DELLE EMERGENZE NEL CAMPO DELLA SICUREZZA ALIMENTARE 24 ORE SU 24 MEDIANTE ARTICOLAZIONE DEL NORMALE ORARIO DI SERVIZIO E

MEDIANTE TURNI SETTIMANALI DI PRONTA DISPONIBILITÀ CONTINUATIVA, NOTTURNA E FESTIVA, DEI DIRIGENTI VETERINARI E DEI TECNICI DELLA PREVENZIONE .

IL “SERVIZIO DI GUARDIA IGIENICA VETERINARIA” VIENE ATTIVATO ATTRAVERSO LA CENTRALE OPERATIVA DEL “SERVIZIO 118” E L’ARTICOLAZIONE DEI TURNI VIENE PERIODICAMENTE

COMUNICATA ALLA DIREZIONE SANITARIA DELL’ASL2 SAVONESE, ALLA REGIONE LIGURIA- SETTORE VETERINARIA, ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO LA PRETURA CIRCONDARIALE DI SAVONA. ARTICOLAZIONE DEL SERVIZIO DI GUARDIA IGIENICA E PROTEZIONE CIVILE Ambiti territoriali Personale inserito nei turni

settimanali Funzioni

Ambiti 1, 2, 3 e 4

Veterinario Direttore di U.O.

Coordinamento e gestione delle situazioni complesse

1 Dirigente Veterinario in organico all’U.O. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti.

Gestione diretta degli interventi attivati

1 Tecnico della prevenzione Gestione a supporto degli interventi attivati

Ambiti 1 e 2

1 Operatore Tecnico Gestione a supporto degli interventi attivati

1 Dirigente Veterinario in organico all’U.O. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti.

Gestione diretta degli interventi attivati

1 Tecnico della prevenzione Gestione a supporto degli interventi attivati

Ambiti 3 e 4

1 Operatore Tecnico Gestione a supporto degli interventi attivati

L’attuale articolazione delle emergenze in campo della sicurezza alimentare sarà ridefinita alla luce dei contenuti dell’Intesa Stato-Regioni del 24 gennaio 2008 (Rep. Atti n. 6/CSR) “Piano di emergenza per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi” e mediante procedure condivise con le UU.OO. del Dipartimento di Prevenzione di “Igiene degli Alimenti e della Nutrizione” e di “Sanità Animale, Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche”.

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Indice

Premessa

Compiti e funzioni dell’U.O. Sanità Animale e igiene degli Allevamenti

Articolazione organizzativa

Laboratori Ufficiali

Piani di controllo sulla Sanità Animale

Tubercolosi bovina

Brucellosi bovina e ovi caprina

Leucosi bovina enzootica

Influenza aviaria

EST (Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili)

Livello minimo dei controlli da effettuare nel contesto del sistema “Anagrafe bovina, ovina e caprina”

PNAA (Piano Nazionale Alimentazione Animale)

Piano di monitoraggio ai fini della profilassi della BSE

Controllo dei principi e degli additivi

Controllo delle sostanze indesiderabili e dei contami-nanti

Piano di monitoraggio sulla contaminazione da Salmonella sp.

Piano di monitaraggio sulla presenza di OGM

PNR (Piano Nazionale Residui)

Farmacovigilanza e Farmacosorveglianza

Sottoprodotti di origine animale

Programma di Audit

Gestione delle emergenze

NOTA: ALCUNE TABELLE CONTENGONO CELLE CONTRASSEGNATE CON *; TALE

INDICAZIONE RAPPRESENTA LA NECESSITÀ DI CONFERIRE CRITERI DI

RISERVATEZZA AD ALCUNI DATI: SIA A TUTELA DELLA DITTA O DELL’AZIENDA

CUI GLI STESSI SONO RIFERITI, SIA PER RAGIONI DI STRATEGIA ISPETTIVA

DELLA S.C. CHE HA REDATTO IL PIANO.