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Disegno tecnico o artistico? Il tipico dilemma dei miei studenti! Mi fanno proprio divertire quando vogliono stabilire in maniera netta se un disegno sia “tecnico” o “artistico”. È una distinzione che io non amo fare. È ambigua e fuorviante. Ci sono disegni tecnici (cioè funzionali alla rappresentazione di un oggetto o di un progetto) talmente suggestivi da poter essere considerati dei capolavori (ve ne ho mostrati diversi a proposito dell’ assonometria ). E disegni a mano libera, ricchi di chiaroscuro, di sfumature e di virtuosismi con dei contenuti tecnici incredibili (ad esempio una prospettiva impeccabile…). Questo di Frank Lloyd Wright (1867-1959), ad esempio, è più tecnico o più artistico? Una distinzione potrebbe basarsi sull’uso o meno delle squadrette (per non parlare di strumenti CAD). Ma, secondo questo principio, il famoso studio per l’Adorazione dei Magi di Leonardo (1452-1519), una prospettiva perfetta risalente al 1481, sarebbe un disegno prettamente tecnico, estraneo alla sfera dell’arte… e non mi pare che sia così!

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Post on 16-Feb-2019

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Disegno tecnico o artistico?

Il tipico dilemma dei miei studenti! Mi fanno proprio divertire quando vogliono stabilirein maniera netta se un disegno sia “tecnico” o “artistico”.

È una distinzione che io non amo fare. È ambigua e fuorviante. Ci sono disegni tecnici(cioè funzionali alla rappresentazione di un oggetto o di un progetto) talmentesuggestivi da poter essere considerati dei capolavori (ve ne ho mostrati diversi aproposito dell’assonometria). E disegni a mano libera, ricchi di chiaroscuro, disfumature e di virtuosismi con dei contenuti tecnici incredibili (ad esempio unaprospettiva impeccabile…).

Questo di Frank Lloyd Wright (1867-1959), ad esempio, è più tecnico o più artistico?

Una distinzione potrebbe basarsi sull’uso o meno delle squadrette (per non parlare distrumenti CAD). Ma, secondo questo principio, il famoso studio per l’Adorazione deiMagi di Leonardo (1452-1519), una prospettiva perfetta risalente al 1481, sarebbe undisegno prettamente tecnico, estraneo alla sfera dell’arte… e non mi pare che sia così!

Con una mano abbastanza ferma, tra l’altro, si possono realizzare disegni geometricianche a mano libera (come ho fatto con il rosone gotico) o comunque completare unabase realizzata con riga e compasso con chiaroscuro e sfumature.

A quel punto sono tecnici o artistici?

E le proiezioni ortogonali? Le viste in pianta e in alzato? Se non è disegno tecnicoquello, allora qual è?

Diamo un’occhiata ai disegni architettonici di Aldo Rossi (1931-1997). Tecnicicertamente. Ma anche squisitamente artistici se per “artistico” si intende qualcosa chedà un piacere estetico, qualcosa di armonioso o semplicemente qualcosa che ciaffascina e ci piace guardare.

È chiaro che non sono disegni da cantiere (ma a scuola non se ne fanno comunque).Non servono a realizzare l’architettura ma a comunicarne il senso senza rinunciare néal linguaggio tecnico della rappresentazione né al gusto per l’immagine in sé.

Erano disegni di cantiere, invece, i disegni medievali su pergamena. Preziose opered’arte che di freddo tecnicismo hanno ben poco.

Persino una sezione può diventare suggestiva se trattata con il giusto chiaroscuro ingrado di restituirle la profondità.

E che dire dei disegni di M.C. Escher? Carichi di fascino e di immaginazione macontemporaneamente rigorosi per la tecnica e la geometria, sono esposticontinuamente nelle mostre di tutto il mondo.

Ma quelli che davvero integrano al massimo l’aspetto tecnico e quello artistico sonosempre i disegni in prospettiva.

Da quando, nel Rinascimento, è stata codificata, la rappresentazione in prospettiva haesercitato un fascino irresistibile sui disegnatori di ogni epoca.

Esercizi di virtuosismo si sono succeduti uno dopo l’altro. A cominciare da quelli celebridi Paolo Uccello (1397-1475), artista di cui l’immancabile Vasari diceva che «non ebbealtro diletto che d’investigare alcune cose di prospettiva difficili e impossibili». Pareche fosse talmente ossessionato da questa pratica che andasse in girofarneticando «Oh che dolce cosa è questa prospettiva!»…

Del secolo successivo sono i disegni di Wenzel Jamnitzer (1507-1585). Un interocatalogo di prospettive arditissime su solidi quasi impossibili.

Più o meno contemporanei sono gli spazi prospettici di Hans Vredeman deVries (1527-1607). Affascinanti e artistici pur nella loro rappresentazione prettamentetecnica, con tanto di linee di costruzione in vista.

Senza voler fare un excursus completo del disegno tecnico nella storia dell’arte faccioun salto direttamente ai nostri giorni dove perfino la street art vede costantementeinterventi urbani di grande complessità tecnica…

La tecnica, dunque, può essere bellissima e la bellezza può essere tecnicissima. Senon si scardinano e si mescolano queste categorie si finisce nel solito equivoco chesepara il mondo umanistico da quello tecnico-scientifico.

Per fortuna gli artisti, dei nostri malintesi, se ne sono sempre fregati; e come dicevaBraque “amo la regola che corregge l’emozione, amo l’emozione che corregge laregola”.