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CIENZ2N g n ~ e...'_-,;;..- .....a curaGiuseppe Tanzella-Nitti e Alberto StrumiaCULTURA SCIENTIFICA, FILOSOFIA ETEOLOGIADIZIONARIOUrbaniana University Press 2002, Urbaniana University Press00120 Citt del VaticanoVia Urbano VIII, 16 - 00165 Romatel.: 06.6988.1745/2182 Fax: 06.6988.2182e-mail: [email protected];[email protected]: http://www.urbaniana.edu/uupISBN88-401-1050-XCitt Nuova EditriceVia degli Scipioni, 265- 00192 Romatel. 063216212 - e-mail:[email protected] DI COPERTINA:In alto:La creazione del cielo(XII secolo). Monreale - Duomo.Al centro: Guido Bonatti (1230-1296), Tractatus de Natiuitatibus (codice miniatodel XIV secolo). Vienna-sterreichische Nationalbibliothek. Immagine della terra che circoscrive una serena figura di fanciullo, sin-tesi armonica del rapporto fra microcosmo e macrocosmo.Imprimatur: tMons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo titolare di Vittoriana, Vicegerente di Roma, 25 gennaio 2002La traduzione, l'adattamento totaleo parziale, la riproduzione conqualsiasi mezzo(compresi i microfilm,ifilm, le fotocopie), nonch la memorizzazione elettronica, sono riservati per tuttii Paesi.Finito di stampare nel mese di febbraio 2002dallaTipografia Citt Nuova dellaP.A.M.O.M.00148 Roma- Via S. Romano in Garfagnana, 23 - tel. 066530467- e-mail: [email protected] generaliGIUSEPPE TANZELLA-NrITIPontificia Universit della Santa Croce, RomaALBERTOSTRUMIAUniversit degli Studidi BariIstituto Veritatis Splendor, BolognaComitato scientificoGiuseppe Del Re, Fiorenzo Facchini, Eugenio Fizzotti, Mario Gargantini,Ludovico Galleni, Gualberto Gismondi, Michele Marsonet, Gaspare Mura,Andrea Porcarelli, Bemard Tommaso VinatySegreteria organzzatva Alessandro SalucciCapo redattore Sandro ScalabrinAssistente di redazione Paola BozziTraduttori e collaboratoriValeria Ascheri, Federica Bergamino, FulvioBoccitto, Raffaella della Valle,Giampaolo del Monte, Serenella Morandotti, CarloSerafini, Ettore TovoI curatori ringraziano la John Templeton Foundation per la concessione,al Dizionario Interdisciplinare di Scienzae Fede, di un granta sostegnodelle operededicate al rapporto fra Scienze e Religione1254Sapienza, Libro dellaIl, Sapienza ed ellenismoAffronteremo, innanzitutto, inmodoes-senziale il nesso tra libro della Sapienza ed el-lenismo, nesso diversamentevalutatodaglistudiosi che oscillanotra il riconoscimentodiun'improntanettamentegrecanei 19 capitolidell' opera e la convinzione di una blanda infa-rinatura, dovutaall' atmosferarespiratadal-l'autore, fermo restandoper tutti il fondamen-tobiblicodi partenza. Forsel'atteggiamentopi cauto quello intermedio che riconosceal-l'autore del librodella Sapienzauna sensibili-tattentaallatemperieculturalecircostante:Platonee il platonismo, soprattutto popolare,lo stoicismo, l'epicureismo, il neopitagorismoocchieggianoa pi ripresenel testo, insiemeaun linguaggio che risentedella comunicazioneculturale greca. Ecco alcuni esempi specifici (enon meramente lessicali o semantici), in attesadi offrire un quadro pi compiutoproprionel-leareetematichechesuccessivamenteappro-fondiremo.1. Cosmologia. Ciriferiamoinnanzituttoalla visione cosmologica del libro della Sapien-za. In Sap1,7 sembra esservi un'allusione - na-1255ConcilioVaticano I, DS 3015;Fideset ra-tio, 16-20.L_Genesie genere letterario- II.Sapienzaedellenismo - III. Rapportotrafilosofia/scienza e fede.sSAPIENZA, LmRO DELLAI. Genesie genere letterariose del linguaggioe dellastilisticagreca, comeavremo occasione di puntualizzare: un esempiopiuttosto macroscopico l'uso della "sincrasi"o comparazione sistematica, condotta per anti-tesi nei cc. 11-19.Da questa qualitletterariageneralederi-vano alcuni corollari piuttosto evidenti. Proprioperch l'opera al tempo stesso parenetica a li-vello intragiudaico ma kerigmaticaper l' am-bito esterno, indubbio il suo approccio e il suointreccioconla culturagreca, ovviamenteva-gliata alla luce delle basi ideologicheanticote-stamentarie a cui l'autore sempre saldamenteSbocciato probabilmenteverso la fine del ancorato. In questa prospettiva il libro della Sa-Isec. a.C., allesogliedel cristianesimoein pienza risulta particolarmentesignificativo co-epocaaugustea, il librodeuterocanonicodella me un modello di dialogo tra fede e ragione, traSapienza una delle testimonianzepi sugge- teologia e filosofia, tra sapienza e speculazionestive del fermento intellettuale del giudaismo di e pu risultare come un esempiodi transcultu-Alessandria di Egitto che aveva alle spalle ralizzazione. Una operazione, quest'ultima, chel'importanteoperazionedellaversionebiblica avr il suo apice proprio ad Alessandria con Fi-greca dei Settanta e che stava per generare la fi- Ione, ma che ha molteplici testimonianze anchegura complessa e polimorfa di Filone Alessan- nell' AT: un esempio per tutti l'opera del Sira- sotto ilpatronatodi Salomone, segnoideale conservatore ma non per questo insensibile alledella sapienza, l'opera difficilmente cataloga- nuove istanze dell' ellenismo.bile secondo un unico genere letterario definito,fermarestando la sua appartenenzaal piam-pio orizzonte sapienziale. Potrebbe rimandare aun embrionale trattato teologico chernotaattor-.noatrenuclei tematicicapitali: l'immortalit(cc. 1-5), la nozione di sapienza (cc. 6-9), la ri-letturasimbolicae"midrashica"dellastoriaesodica e dei suoi prodromi.C', dunque, al suointernoil generedelmidrash, una specie di esegesiallegorico-omi-letico-moraledelle Scritture; questo genere in-duce l'autore a usare anche la tonalit del dis-corso protrettico ed esortativo, ma affiora pureil taglio epidittico o dimostrativo con una nettaimprontaretorica(generi praticati nell' elleni-smo). Daunlato, infatti, si vuoleesortaregliEbrei a prendere coscienza della nobilt dello-ro patrimoniospirituale e culturale, in un mo-mento in cui affioravano le prime reazioni osti-liantigiudaiche e le relativetentazionidi apo-stasia o anche di sincretismo (c. 2). D'altro la-to, si vuole offrire alla cultura circostante ed al-la sua sensibilit la visione tradizionale ebraicamostrandone la ricchezza e la sua compatibilitcon l'orizzonte ellenistico(un intentoche, percerti versi, potremmo definire di dialogo inter-religiosoepersino di "ecumenismo"). Nonmanca naturalmente anche il ricorso alle risor-sNamur - Lessius, Namur - Bruxelles1999;G. TAN-ZELLA-NITTI, Lapresenzadellescienzenaturalinellavoro teologico, in "Interpretazionidel reale. Teolo-gia, filosofia e scienze in dialogo",a cura di P. CodaeR. Presilla, PontificiaUniversitLateranense-Mursia, Roma 2000, pp. 171-184.Sugli aspetti scritturistici del casoGalileo: P.POUPARD (a cura di), GalileoGalilei, 350 anni di sto-ria, Piemme, Casale Monferrato1984; S. PAGANO, A.LUCIANI (a cura di), I documenti del processo di Ga-lileo Galilei, "Pontificiae AcademiaeScientiarumScripta Varia" 53(1984); G.V. COYNEET AL.(a curadi), The Galileo Affair. A Meeting ofFaith and Scien-ce, Specola Vaticana, Citt del Vaticano 1985; S.DRAKE, Galileo. Unabiografiascientifica, Il Muli-no, Bologna1988; R. FABRIs, Galileo Galilei egliorientamenti esegetici del suo tempo, "PontificiaeAcademiae Scientiarum Scripta Varia" 62 (1986);W.BRANDMULLER, Galilei e la Chiesa, ossiail dirittodierrare, LEV, CittdelVaticano1992; A. FANTOLI,Galileo. Per il copernicanesimoe perlaChiesa,LEV, Citt del Vaticano 1993; R.MARTINEZ, Il signi-ficatoepistemologico del casoGalileo: duediverseconcezioni della scienza, "Acta Philosophica" 3(1994), pp. 45-74; P. POUPARD (a cura di), Lanuovaimmaginedel mondo. Il dialogofra scienzae fededopoGalileo, Piemme, Casale Monferrato1996; D.SOBEL, La figliadi Galileo: una storiadi scienza, fe-de e amore, Rizzoli, Milano1999.19834; E. GALBIATI, Paginedifficili della Bibbia,Massimo, Milano 19855; R. LAURENTIN, Come ri-conciliarel'esegesi conlafede,Queriniana, Brescia1986; P. GRELOT, IntroduzioneallaBibbia, Paoline,CiniselloBalsamo1987; J.RATZINGER, Creazione epeccato, Paoline, CiniselloBalsamo1987; L. PACO-MIO(acuradi), L'esegesi cristianaoggi, Piemme,Casale Monferrato1991; J.M. CASCIARO, J.M. MON-FORTE, Dios, elmundoelhombre, Eunsa, Pamplona1992; J. SANCHEZ CARO ET AL., Introduzione alla stu-diodellaBibbia, Paideia, Brescia1994; C. WESTER-MANN, Genesi, Piemme, Casale Monferrato1995;M.A. TABET, Introduzione generale allaBibbia, SanPaolo, Cinisello Balsamo1998.Sul rapporto fra scienze e Sacra Scrittura: C.S.GILLISPIE, Genesis andGeology, Harper &Row,NewYork1959; A. PEACOCKE, CreationandtheWorldof Science, ClarendonPress, Oxford 1979,cap. I: "The Two Books"; O. PEDERSEN, Il Libro del-la natura, Paoline, Milano 1993; J.F. HAUGHT, Scien-ce and Religion. From Conflict to Conversation,Paulist Press, New York 1995; I.BARBOUR, ReligionandScience. Historical and ContemporaryIssues,SCM Press, London1998;D.LAMBERT, SciencesetCLAUDIOBASEVISacra ScritturaVedi: CREAZIONE; ERMENEUTICA; GEOLOGIA;GESCRISTO, RIVELAZIONEE INCARNAZIONEDELLOGOS; SAPIENZA, LIBRO DELLA; TEOLOGIA;VANGELI; AGOSTINODI IPPONA; GALILEI, G.sotto l'ispirazione divina, da autori umani le cuicapacit e risorse erano limitate.Per questa ra-gionetendea trattare iltestobiblicocomesefosse stato dettato parola per parola dallo Spiri-toenonarrivaa riconoscere chelaParoladiDio stata formulata in un linguaggio e una fra-seologiacondizionati daundataepoca(EV13, 2971 e 2974).In accordo con questi princpi, si compren-de perch, sebbene nella Bibbia si rispecchianouna o pi visioni del cosmo contemporaneeal-l'epocaincui scriveva l'autoresacro, nonsipossaaffermarecheil cristianesimo(eprimal'ebraismo) abbia "sposato" una particolare co-smologia. Il fondamentalismoporta inoltre aduna grande ristrettezzadi vedute: ritiene infatticomeconforme allarealt, perch lasitrovaespressanellaBibbia, unacosmologiaanticasuperata, il cheimpedisce il dialogoconunaconcezione pi aperta dei rapportitra cultura efede(EV13, .2978). Sonoinvecei rapportifondanti fra Dioe il creato, fraDioe l'uomo,relazioni frala -personaumana-creata ad immagine e somiglianza di Dio -edil resto della natura, a costituire il nucleo essen-ziale del messaggio biblico, con la sua storia diamore e di libert, di peccatoe di salvezza, didono ricevutoe di compitodasvolgere, di re-sponsabilit storica e di attesa della rivelazionedefinitiva dei figli di Dio (cfr. Rm 8,19).Bibliografia:Aspetti teologiciedermeneutici: B. ORCHARDET AL.,ACatholic Commentary ofthe HolyScriptu-re, Nelson & Sons, Toronto - New York - Edinburgh1960; J. DANIELOU, In principio:Genesi 1-11, Mor-celliana, Brescia1965; M. DE TUYA, J. SbLGUERO, In-troduccion ala Biblia, 2 voll., Ed. Catolica, Madrid1967; V. MANNUCCI, La Bibbia, Paroladi Dio. Intro-duzionealla SacraScrittura, Queriniana, Brescia1256 Sapienza, Libro dellaIII. Rapporto tra filosofia/scienza e fedeLI,'immortalit. .. an-nunziato, vorremmo invece soffermarci inmo-doessenziale su alcuni temi maggiori daiqualiemergel'intrecciotra filosofia/scienzaefede.Concretamente seguiremo lastruttura dell' ope-ranellasua sostanzialetripartizionetematica.Innanzituttosignificativalariflessionesul-l'immortalit(athanasla-aphtharsia). Il pen-siero ebraico classico era, al riguardo, partito dauna prospettiva piuttosto semplificata, basata suunsoggiorno comune dei defunti, lo se'ol, ovesi consumava una pallida e umbratile sopravvi-venza lontano daDio(cfr. Is38,18). Si erapoiapertoa nuove istanze percui al giusto si offri-valapossibilitdi essere"assunto"nellalucedella comunione divina(cos per EnocinGen5,24, per Elia in 2Re 2,11 e per gli oranti dei Sal16; 49; 73). Il contatto col mondo persiano, pri-ma, e conquello ellenistico, poi, avevano con-dottola rivelazione biblica a unapprodo resur-rezionistico (Ez 37, ad esempio) o immortalisti-co(cfr. 2Mac7,12; Dn12).Ebbene, il librodellaSapienzaquasi ilpunto terminale di questo itinerario, unosboccocertamentesostenutodali' atmosferagrecare-1257 sfronte aunaculturadai valorievidentimaan- Sap 17,11(10): La malizia, condannatadallachedailimiti inequivocabili. propria testimonianza, cosa da temere e,L'antropologia greca lasciala sua impronta quando lacoscienza laopprime, presume sem-pi nettainun passoche, a prima vista, sembra pre il peggio.adottarelatesi dellapreesistenzadelle anime. . Ci sono, poi, altri particolari cheillustranoSecondo questa concezione l' ("') animaimmor- il dialogocheillibroinstauracon laculturatalepenetrerebbenellacorporeitrisultandone greca, respiratanell' area egizia: pensiamo, adin qualche modocontaminata e, per questo,essa esempio, allequattrovirtcardinaliginote aanelerebbealla liberazioneche si compienel Platone, proposteinSap 8,7, all'armoniaco-momento dellamorte. Ecco il testodi Sap 8,19- smica al cuiinterno si collocano i miracoli (vv.20chemette inscenaSalomone: Erounfan- 19,18-21), alla' nozionedi provvidenza(pr6-ciullodinobilenatura e avevoricevuto in sorte noia) divinaai vv. 14,3e17,2, elaborata sullaun' anima buona o, piuttosto, essendo buono,ero basedella teoria stoica come principio chepe-entratoin un corpo senza macchia. La precisa- netraereggel'universo, all'usodel sorite, unzione significativa perch introduce la possibi- sillogismo di matrice aristotelica ma a formula-lit, piuttosto aliena al mondo greco, di un "cor- zionestoica, presente ai vv. 6,17-20, o anche al-posenza macchia", nella convinzione chetutte l'ipotesi di A.G. Wright secondo la quale si ap-le creature delmondosonosanee in essenon plicherebbeinmodocostante(escluseledi-c' veleno di morte(1,14), mentrenonsi esita gressioni di Sap11,17-12,22 e13,1-15,17) a li-a parlare di un' anima cheopera il male(1,4). vellostrutturalela"sezioneaurea", percui ilL'impressione dell'avallo della preesistenza del- numero dei versi di ognisezione minore stareb-l'anima da partedel nostro autore, certo, frutto bealnumerodei versi dellasezionemaggiore.. maggiore-sta....alla-sommacorreggere in baseal contesto ove si rivela che il delledue(m:M =M:m+M).tema non tantoquello della preesistenza quan-to piuttosto quello della preminenza dell'anima. perquesta via,pigenerale, che il librodellaSapienza si mette il dialogo con la visione greca.ciche emergeinmodonitido!!1:____9,15: Il corpocorruttibileappesantiscel'ani-ma e la tenda di argilla grava la mente dai mol-ti pensieri. Ladichiarazione riflette l'antropo-logia greca e, in particolare, sembra ammiccareal Fedonedi Platone(cfr. Fedone, 81c), senzaperaccedereaun' impostazionenettamentedualistica. Infatti, da un lato, nonmancano echibiblici riguardanti la fragilit della tenda d'ar-gilla, cio dell' esistenza umana (cfr. Gb4,19.21; Is33,20; 38,12; cfr. Oen2,7); d'altrolato, l'autore vuole semplicemente affermare ladebolezza costituzionale e il limite della creatu-raumana, i cui ragionamenti sono esitanti eincerte le riflessioni (Sap9,14), la cuiincapa-cit si rivelapersinonel raffigurarelerealtterrestri, scoprendo con fatica gi quelle che so-noaportatadi mano(Sap9,16). Pur usandounlinguaggio"metafisico"greco,il sapientebiblicovuoledunqueriproporrelatradizioneebraicasimbolicae, inquesto, rivelaunabiletentativo di ritrascrizione dell' anticomessaggiobiblicosecondole nuoveformuleesterne. Inquestalineasignificativoancheil ricorsoalconcettogrecodi. "coscienza"(syneidsisi insinfatti, lastruttura del cosmo, l'energiadeglielementi, il principio, la fine e il mezzo dei tem-pi, 1'alternanza dei solstizi e la successione del-lestagioni, il ciclodegli annie la posizione de-gli astri, la natura degli animali e gli istinti del-le fiere, gli impulsi deglispiriti e i ragionamen-ti degli uomini, lavariet dellepiante e lepro-priet delleradici.Siamo, dunque inpresenzadiunveroe proprioquadrodella scienza elle-nisticache quasi "canonizzato"ericondottosottoil mantodellasapienza divina rivelataaifedeli.2. Antropologia. Sepassiamoallavisioneantropologica del librodella Sapienza, subitosignificativoil ricorsoal lessicogrecochein-troduce la psych (anima), il soma(corpo), l'a-thanasia(immortalit), l'aphtharsia(incorrut-tibilit), ecos via. Inattesadi precisaresuc-cessivamente lastruttura di base di questaan-tropologia, cerchiamoora di esemplificareal-cuni evidenti attenzioni allaprospettivagreca.Uncennoparticolaremeritainnanzitutto1'av-viodeldiscoFso--s.n@--gli-@R1p-i-Ee--ap9sta-tB-:PFe--nunzianonel c. 2. Inessosi fa chiaroriferi-mentoadalcuneconcezioni "materialistiche"dellaculturaellenistica: Per casonoi siamonatie doposaremo come se nonfossimo esisti-ti; unfumo il soffio dellenostrenarici eilpensierounascintilla emessa dal battitocar-diaco. Una volta estinta, il corpodiverr ceneree lo spirito si dissiper comearia inconsistente(Sap2,2-3). In questa rappresentazione affiora-noechi della visione epicurea e cinica secondocui lacombinazione casuale di atomi allara-dice dellanostracostituzione, mentrelacom-posizione ignea dell' anima, votata conla morteall' estinzione, rifletteuna tesi dello stoicismomedio (esplicitata poida Marco Aurelio).Ancheseil temanonignotoalla stessaBibbia(cfr. Qo2,24; 3,12-13; 5,17-18; 8,15;9,7-8), il carpediempresentenellostessodis-corso del c. 2 risente deimoduli simbolici gre-ci soprattutto epicurei (in particolare l'immagi-nefloreale): Ors, godiamociibeni presenti,approfittiamo dellecreature con l'ardore giova-nile!Inebriamoci di vinosquisito e di profumo,non lasciamoci sfuggire nessun fioreprimaveri-le, coroniamoci di boccioli di rose primacheavvizziscano! Nessuno manchi alla nostra orgiaprovocante... [ (Sap 2,6-9). Naturalmenteildistacco criticodaquesta concezione metafisi-cae morale dellavita netta e l'autore si rive-la, cos, capace di discernimentotrovandosi diSapienza, Libro dellaturalmentespoglia di ogni implicazionipantei-stica- allavisionestoica dell't'anima delmon-do": lo spirito del Signore riempie l'ecumene,ciol'universo. Anche lasapienza divina esple-ta lastessa funzione: infatti, purrimanendo insestessa, tutto rinnova(7,27), estendendosida un confine all'altroconforza (8,1). La("') creazioneviene delineatainSap Il,17ri-correndo certamente al testobiblico ove il nullasimbolicamente rappresentato dal tohwabo-ha, cio daqualcosadi informeedi desertico(Gen1,2), mariformulando il concetto conunaterminologiadel tardoplatonismo(Posidonio,ispirato al Timeo51a): Diohacreatoil mondoda una materia informe tdmorphos hyle)>> senzaper questo avallare l'idea di unamateria preesi-stente matrovandoquestalocuzioneadattaadesprimere il dettato simbolico di Gen1,2. La lo-cuzione,tral'altro, riesceanchea coniugare ins i concetti di"forma"e"materia" tipici dellametafisica aristotelica.Lacreazione risulta alla fineordinata e ar-"'I110!l!Ca,.secondo quantosifaceva-intuirenelracconto di Gen1, e questa perfezione espres-sa in SapIl,20 conl'asserzione:tu haidispo-sto tuttoconmisura, calcolo e peso. Capace dirimaneresul crinale traebraismo edellenismo,l'autoreecheggia qui Is40,12maancheun'a-nalogaformulageneraledi matricepitagoricaripresa pure daPlatone(cfr. Leggi VI, 757b)evariamenteusatadallatradizionegreca. Nonmanca poi nella rappresentazione finaledell' e-sodoescatologico il ricorsoalcosiddetto"me-tabolismodell' essere"presenteinalcuneco-smologie ellenistiche:Tutta la creazione assu-me da capo, nelsuo genere, nuova forma (lette-ralmente"nuovatipologia")(19,6); gli ele-menti scambiavano ordine fra loro, come le no-tedi un'arpavarianolaqualitdel ritmo, purmantenendosempre lastessa tonalit(19,18).A livello sintetico generale risulta di particolareinteresse il paragrafo 7,17-20 oveallasapienzadivinapersonificataviene attribuitoun pro-gramma conoscitivo analogo a quello della cul-turagreca cos come essa veniva insegnata nel-le accademie(il pensieropotrebbecorrerealMuseon di Alessandria d'Egitto).Infatti si elencano argomenti divaria qua-litchehanno riscontrinella ricerca greca, co-medocumentatodaglistudiosi attentia regi-strare tali parallelismi (in particolare citiamo C.Larcher, 1983-1985eJ.M. Reese, 1983): laconoscenza infallibile degli esseri comprende,1258Sapienza, Libro della 1259 sun frammentostoico attribuitoa Cleante e cita- ni religiose:idolatria cosmica (vv. 13,1-9), ido-to da ClementeAlessandrino (150-215 ca.) latriamaterialistica(vv. 13,10-19), idolatria(ProtretticoVI, 72) edEusebio(Praeparatio nautica(vv. 14,1-11), idolatria funeraria(vv.evangelica XIII, 13) e con le aretalogieo elen- 14,15-16), idolatriaimperialetvv. 14,17-21),chi di virt delle varie divinit.-Si evocano, pe- idolatria commerciale(vv. 15,7-13), idolatriar, ancheimmaginidiluce(cfr. Sap7,25-26), zoolatrica (vv. 15,14-19). Sostanzialmente sonoriconducibili piuttostoa matrici simbolichean- tre forme di aberrazionereligiosa: la divinizza-ticotestamentarie. ,comunque, evidente, nel- zionedelle forzenaturali (vv. 13,1-9), la menol'interpretazionegenerale dellacategoria"sa- grave, consideratolosplendoredel cosmoe ilpienza"da partedel nostroautore, lo sforzodi fascino"divino" che da esso si sprigiona (e quipervenirea unasintesi tral'umanesimoantro- si senteancoraunavoltalasensibilit dell'au-pocentricogrecoel'umanesimoteocentrico tore stimolatadallacosmologia greca); il cultoebraico, superandoogni dualismoinuncon- degli idoliantropomorfici (vv. 13,10-15,13); latrappuntoarmonico. Significativo in questali- zoolatria,la forma pi graveagli occhi dell'an-neaancheil tentativodi coniugare l'aspetto tore perch testimoniata dalla prassi del mondoeticotipicamentebiblico, secondo ilquale la egizio in cui egli vive. Lo schema riflettein so-sapienza sorgente di giustizia(e quindi di im- stanza l'apologeticagiudeo-ellenisticacheinmortalit: cfr. cc. 9-10; si veda anche Sap1,15) Filone avril massimoesponentemachegicon quello cosmologico greco, come attestato erapraticata daifilosofi greci (si pensi a Eve-dall' attribuzione alla sapienzadivina di tutta la mero, le cui argomentazioni non sembranoconoscenzadellacultura ellenistica(cfr. Sap ignoteall'autoredella Sapienza). Maciche7,17-20). per i Greci era soloungrossolano erroreideo-...Nellascia di quantosi finoradetto, possiamo so(inquestosensoegli si connette allasatiraproporreun'ulteriore considerazione cheassu- anti-idolatrica di Is 44 e Ger lO).miamodallaterzapartedell'opera, quella del , dunque, all'interno di questa riflessionemidrash esodicodei cc. 11-19, e in particolare sulladegenerazionedellareligionecheci im-da queltrattatellosull'idolatria in esso incasto- battiamo in un passo divenuto famoso nella dis-nato(cc. 13-15), accuratamente analizzato.. nel::. cussione.suLrapportotra.fede.e-ragione,jn par-le sue matrici ellenistiche da M. Gilbert, C. Lar- ticolaresulla possibilitdellaconoscenzadicher, F. Rickene altri. Primadi isolare il passo Dioa partiredallerealtcreate DIO, IV 1).sul quale vogliamoattirarel'attenzione (quello Nel primocasodel settenarioidolatrico(vv.di Sap13,5), necessaria una breve nota conte- 13,1-9) preso in esame il culto astralee terre-stuale. Neicc. 11-19 si sviluppaunasequenza stre, evocando tra l'altro la tetrade cosmologicadisetteantitesi che, sullabasedisimboli del- (vv. 13,2: fuoco, aria, acqua, il mondo). Purl'Esodo, oppone la sorte dei giusti e degli empi: giudicando in modo blandoquesta forma idola-acquedel Niloed acqua dalla roccia(vv. Il,5- trica (vv. 13,6-7), l'autore non la giustifica per-14), quaglieper i giusti e piagadelle rane per i ch egli considera il creatocome via aperta permalvagi (vv. 16,1-4), serpentedi bronzoper raggiungere il Creatore: Sestupiti perlabel-Israelee cavallette e mosche per gli oppressori lezza(di questi elementi), li hannoscambiatiegiziani(16,5-14), piogge e uragani per gli em- perdi, pensinoquantosuperioreil loroSi-pi, mannaper i fedeli (vv. 16,15-29), tenebree gnore: li ha creati, infatti, lo stesso autore dellaluce(vv. 17,1-18,4), lo sterminatore dei primo- bellezza. Se sono colpiti dalla loro potenza e at-geniti egiziani si arrestadavanti aIsraele(vv. tivit, pensinodquestoquantopipotente18,5-25), ilmarRossochecoprei peccatori e colui che li ha creati(vv. 13,3-4). Ed a que-chesitrasforma intappetoerbosoperi giusti sto puntoche l'autore formulain modorigoro-(vv. 19,1-9). Come evidente, la storia esodica solatesi: Dallagrandezzaebellezzadelletraspostasuunpiano"psicologico"emeta- creature per analogia (analogs) si contempla ilstorico, mentre Ebrei ed Egiziani diventano em- loro Creatore(v. 13,5).blemi dello scontro tra bene e male con lo sboc- L'innovazione che viene introdotta rispettoco finaledel trionfo della giustizia. alla tradizionale riflessione di Israele evidente.Ebbene, la sequenzasettenaria ha innesta- Nell' AT Dio conosciutoa partiredalla sua ri-to all' interno un altro settenario di degenerazio- velazioneall' internodellastoria. LaletteraturaSnelc. 5 1'accusaai malvagi non estrinseca e"giudiziaria", o forense, bens interioree psico- .logica, cio scaturisce da una personaleautocri-tica che sbocciadall' autocoscienzadel maleperpetrato. Il rimorsopermaneanche 'nell'aldi-l ed verdetto di autocondanna e strumento dipunizione. Potremmoquasi dire chenell' oltre-vitapresentatodal nostrosapiente l'incammi-narsi versoil castigoo il premionascedaunaconsapevolezza e da una sorta di affinit eletti-va. Si riconosce,cos, lo sforzo ermeneutico perrendereanche"razionalmente"giustificabile ilgiudizio, come anche l'attenzione a superare glischemirealistico-simbolici delladottrinatradi-zionaleebraicacos darenderelasostanzadelmessaggiopicomprensibileeaccettabileal-l'orizzonte greco circostante.2. Lasapienza. Unsecondotema partico-larmenterilevantequelloriguardantelasa-pienza(sophfa), unacategoria chenell' anticoVicino Oriente avevageneratoun generelette-rariospecificodi taglioesperienziale-filosofi-co.. lasua entite nellesue relazioni. La categoriahokmah, ovvero sapienza, nellariflessionebiblicaera stata utilizzata anche in sede stretta-mente teologicaper delinearei rapporti traCreatoree creazione. Siera, cos, trovatounostrumentoideologicoedermeneuticoper ri-equilibrarelatrascendenzadivina, ciolasuaalterit rispetto alla creatura,e la sua immanen-za, ciolasuaefficace presenza nell' armoniacosmica(cfr. Prv 1; 8; Gb28;Sir24; Bar 3,9-4,4: in questi due ultimitesti si era procedutoauna"giudaizzazione"del concettodisapienzadivino-umana, identificandolasophiaconlastessaTorah). Nellarielaborazionedel nostrolibro(cc. 6-9), pursenzaaccoglierela nozionedelle ipostasi platoniche(il Vero, il Bello, ilBuonoins), si attribuisceallasapienza unapi marcata consistenza, rendendola una perso-nificazione con la funzionenetta di mediazionetra Dio e l'ambito cosmo-soteriologico (si vedaanche il c. 10).Inquestaoperazione - che, tral'altro, ri-correrancheallatrasposizioneinchiavemo-noteisticadellequalit delladeapagana dellasapienza, Iside - il libro della Sapienza ha sicu-ramenteattinto alla filosofiastoica e platonica.Esemplare in questosenso la lista degli 21 at-tributi (cifrasimbolica!)dellasapienzadivinapresentein Sap7,22-24e descrittacome pne-ma(spirito):non mancano, infatti, contatti conSapienza, Libro dellainvece, vengonorelegati nell' Ade (lose'al)che cessa, perci, di essere la dimorain-differenziatadei defunti per essere sostanzial-mente identificabileconl' "inferno"(cfr. vv.4,18ss).Questoduplicedestino, positivoe negati-vo, illustratosoprattuttonei cc. 3-4conunasequenza di dittici antitetici incui a unascenacol destinogloriosoe beatodelgiusto(cfr. vv.3,1-9; 3,13-15; 4,1-2; 4,7-16) si opponeunascenaoscurariservataal destinodell' empio(vv. 3,10-12; 3,16-19; 4,3-6; 4,17-20). curio-so notareche la sensibilit mutae si evolveri-spettoal tradizionale retroterra biblico(cfr. Dt23,2; Gen25,21; Is47,9): ladonnasterilee1'eunuco, considerati dall' anticoIsraelequasicomeun ramosecco, vengonooraadditati co-me modelli esemplari della giustizia praticata e,perci, sonorappresentaticomecolorocheri-ceveranno un posto qualificato nell' immortalitbeata(cfr. vv. 3,13-15); cos, il giustomortoprematuramente, considerato come un maledet-to dalla tradizionale dottrina retributiva che nel-lavitalungaepatriarcaleintuiva unaricom-pensaceleste, invecedallaSapienza esaltatocome un prediletto da Dio(cfr. vv. 4,7-16).Suggestiva anche la rilettura del giudiziodivinofinaleche perdemolti elementi dell' ap-paratosimbolicotradizionale per trasferirsi suunpianoteologicamentepielaborato. Infattispirata dal suo autore e dallecredenze popolaridell' area del Delta egiziano. Tuttavia, la conso-nanzacol pensierogreco- ampiamentedimo-stratadallericercheesegetiche moderne - nonimpediscechelapropost.asapienzialerisultioriginale, rivelandoin tal modoun interessanteequilibriotraragioneefede. Quellapropostadal nostro testo, soprattuttonei primi cinque ca-pitoli, infatti unaimmortalit"beata". Essanonsolo(etanto) laconseguenza logicadiuna qualit metafisica della psych, dell' anima,cio della sua spiritualit e quindi incorruttibili-t, come insegnava la dottrina platonica del Fe-done, bens essa dono, grazia divina. E questoper la qualit squisitamente teologica di tale im-mortalit: essa, infatti, implicalacomunionepienaconDio, conseguenzadi quell'intimitche il fedelegi godedurantel'esistenza terre-nagiusta(cfr. Sap1,15). Questostatusdellapersona(psych ha una accezione pi ampiadiquellacomunegreca) suggellato dall' episko-. cioda una"visita-giudizio" che Diocom-!iC""""",,storia (cfr. Sapl,9;3,7; 4,20).1260 1261 Sapienza, Libro dellasapienziale aveva spostato l'accento anche sullateofaniarivelatricenellospaziocosmico(Sal19,2-7), ma la prospettiva erasempre teologica.Ora, invece, l'angolo di visuale antropologicoe, se si vuole, razionale. Il verbo usato , infatti,theiireincherimandaal lessico platonico eari-stotelico ove espressione suprema dell' attivitintellettuale umana; , per, probabile che il no-stro autorecarichi il verbo di unaforza ulterioreaffermando unaconoscenza razionale checoin-volge una speciedi intuizioneedi percezionemistica evitale. Sitratta, quindi, diunaricercalogica, chiara, distintama anchepartecipe. Ilverboe il tema sono peraltro presenti anche nelDe mundo di Aristotele ove si dichiara che l' in-conoscibileper naturavieneconosciutodallestesseopere(pliysei athertosap'autntonrgontheretai: VI,339b, 22).Laviachequesta "teoresi" percorre de-finita conl'avverbio analogs , untermine nonusatodallaprecedenteletteraturagreca per ilnostrodibattito(sarsoloil platonicoAlbino,.autorenelIlsecolo d.C. di unSOlTJ111ario delladottrina di Platone, a ricorrere a questo vocabo-loconlastessa finalit). La (.;r) analogia con-tiene nella suaaccezionegreca unrimandoal-l'idea diproporzione, siainsenso tecnico-ma-tematico per cui si ha identit di relazione a duea due dei termini di unaequazione, sia insensopigenerico perindicare una relazione di simi-litudinetra gli estremi di unparagone, siainsensopilatoperabbracciare le connessioni disomiglianza o di derivazione trarealt diverse.Sap13,5 il primo testoincui viene applicatolo schema della proporzione o dell' analogia perdelineareil rapportocreatura-Dio. Si trattadiun procedimento ascendente o di inferenza: dal-la creazione si puprocedere conoscitivamente(theorefn) sino al Creatore, salvaguardandoleproporzioni, cio affermandolesomiglianzeerispettando le differenze.L'autore presenta, cos, sultappeto del di-battitodella conoscibilit di Dio- risoltootti-misticamentedal platonismoedallo stoicismoe scetticamente dallecorrenti accademiche (cfr.Cicerone, De natura deorum, ITI) -unasua pro-posta originale, capace ditenere inequilibrio idue termini dellaquestionesenza prevaricaredall'unaodall'altraparte. La filosofiastoica,ad esempio, si trovava imprigionata nelcerchiodell'immanenza percui essere e pensiero uma-no e divino si identificavano. L'autore sacro, in-vece, daunlato affermaenergicamenteladi-sstinzioneeladistanzatra creatureeCreatorecondannando appunto l'idolatria cosmico-astrale (cfr. Sap15,3-4); d'altro lato, per, rico-nosceunrapportoreale. tracreature' e Creatoreche non di identitbens di "analogia". Sispezzaintal modoil cerchiodell'immanenzamasirigettaanche ogni scetticismognoseolo-giconeiconfronti Dio.Su questa strada, che razionale nelsensopienosopra delineato, si muoveranchePaolonella Lettera ai Romani. Purnonusando espli-citamenteil termine"analogia", ne adottailprocedimento e anch' egli si muove nel contestodelledegenerazioni spirituali: Dalla creazionedel mondo in poi, le sue(di Dio)perfezioni in-visibili possono essere contemplate conl'intel-lettonelleoperedalui conosciute, come lasuaeterna potenza e divinit (Rm1,20). L'aposto-lo,per, purattribuendovalore e consistenza aquesto tipo di conoscenza per cuisonoinescu-sabilicoloroche purconoscendoDio, nonl'hanno glorificato, afferma il primato della ri-v biblica a cui nonsi sottrae neppure l'autore del-la Sapienza. TI procedimento introdotto da que-s1'ultimo, echepuesserericondottoallaco-siddetta"conoscenzanaturale"di Dio, affioraanche in Filone (Quod deterius potiori insidia-ri soleat 124-125, ovesi gioca sulladuplice se-manticadi poimata, "opere" e "poemi" diDio), e nei (...... ) Padri della Chiesa che spessoci-tanoSap13,5 (Origene, Eusebio, Atanasio, Di-dimo, Cirillo Alessandrino,Cirillo Gerosolimi-tano, GregorioNisseno, GiovanniCrisostomo,Teodoreto, Ilario). Ma avrunosviluppo siste-matico nella filosofia scolastica e ricever il suosigilloautorevolenel ConcilioVaticano I(cfr.DR 3015), ove persi citer solo Rm1,20 e nonil contributodecisivoche 1'anticoautoresa-pienziale giudaico-ellenistico aveva offerto. Sa-r l'enciclica di Giovanni PaoloTI, Fides et ra-tio (1998) a rivolgere una particolare attenzioneal testodi Sap13,1-5sulla conoscenza analogi-cadi Dioa partire dalcreato (cfr. n. 19). Il piampiocontestodedicatoaquesto librodellaScrittura (cfr. nn. 16-20)rappresenta un ricono-scimento del suo ruolo non solo per il nostrote-maspecifico,mapiingenerale perunfecon-dodialogo trafedee ragione, trarivelazioneeconoscenza, traculturasacra ebraica emondogreco.GIANFRANCORAVASIsVedi: ANALOGIA; CREAZIONE; MORTE; NATURA;SACRASCRITTURA.Bibliografia:Edizione critica deltesto: J. ZIEGLER, Sapientia'Salomonis, Vandenhoeck&Ruprecht, Gottingen1962.Commenti esegetici: F. FELDMANN, Das Buchder Weisheit, Hanstein, Bonn1926; J. FICHTNER,Weisheit Salomos, Mohr, Tbingen 1938; J. FISCHER,Das Buch der Weisheit, Echter, Wrzburg1950; lREIDER, The BookoJ Wisdom, Harper, NewYork1957; E.G. CLARK, TheWisdomof Solomon, Cam-bridgeUnivo Press, Cambridge 1973; D. WINSTON,The Wisdomof Solomon, Doubleday, NewYork1979; M. CONTI, Sapienza, Paoline, Roma19813; C.LARCHER, Le livre de la Sagesse ou la Sagesse de Sa-lomon, 3 voll., Gabalda, Paris J.M. 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