dispensa formativa aziendale - itcgoriani.it dispensa... · dispensa formativa aziendale artt. 36 e...

97
1 Dispensa formativa aziendale artt. 36 e 37 D.Lgs 81/08 e D.LGs 106/09

Upload: dangtram

Post on 16-Feb-2019

229 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

1

Dispensa formativa aziendale

artt. 36 e 37 D.Lgs 81/08 e D.LGs 106/09

2

Indice

1. Ambienti di lavoro

2. Mancati incidenti e infortuni

3. Rischio Rumore a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

4. Rischio Chimico a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

3

Indice

1. Rischi psicosociali a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

2. Rischio esposizione a Videoterminale a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

3. Rischio Posture a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

4

Indice

1. Rischio Movimenti Ripetitivi a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

2. Rischio Incendio a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

3. Rischio Elettrico a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

5

Indice

1. Rischio Meccanico – Sicurezza nelle macchine a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

2. Segnaletica a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

3. Piano di emergenza a) Descrizione e prescrizioni generali

b) Situazione specifica aziendale

c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

6

Per quanto riguarda la prevenzione di infortuni e di

malattie professionali, riveste grande importanza la

presenza di locali e di servizi regolarmente costruiti,

mantenuti in buono stato di conservazione e

regolarmente puliti.

Ambienti di lavoro

7

Per quanto riguarda i locali di lavoro sono

regolamentati:

PORTE

SUPERFICI CALPESTABILI

FINESTRE ED ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE

AERAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE

TEMPERATURA ALL’INTERNO DEI LOCALI

PAVIMENTI

SPOGLIATOI

LOCALI DI RIPOSO

DOCCE

GABINETTI

MENSE

AMBULATORI MEDICI

Ambienti di lavoro

8

All. IV D.Lgs. 81/08: CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI

CATEGORIA C1

Laboratori

e locali adibiti ad

attività lavorativa

in genere

Refettori

CATEGORIA C2 Uffici

Spogliatoi

Ambulatorio aziendale

camera di medicazione

CATEGORIA C3 Latrine

Docce

Disimpegni e depositi

Archivi

Ambienti di lavoro

9

All. IV D.Lgs. 81/08: ALTEZZA DEI LOCALI

CATEGORIA C1 Altezza minima 3 metri

CATEGORIA C2 Altezza minima

2,70 metri

CATEGORIA C3 Altezza minima

2,40 metri

Ambienti di lavoro

10

All. IV D.Lgs. 81/08: SUPERFICIE DEI LOCALI

CATEGORIA C1 Industria: mq 20 per addetto

Artigianato: mq 14 per addetto

CATEGORIA C2 Uffici: mq 6 per addetto

Spogliatoi: mq 1,2 per addetto

Ambulatorio: mq 12

Refettorio: mq 9

CATEGORIA C3 Latrine: mq 1

Docce: mq 1

Ambienti di lavoro

11

All. IV D.Lgs. 81/08 : USCITE

Le uscite dai locali di lavoro devono essere realizzate in

conformità alle misure di sicurezza previste.

Ambienti di lavoro

12

All. IV D.Lgs. 81/08 – VIE E USCITE DI EMERGENZA

Le vie e le uscite di emergenza devono rimanere

sgombre e consentire di raggiungere il più rapidamente

possibile un luogo sicuro.

In caso di pericolo tutti i posti di lavoro devono poter

essere evacuati rapidamente e in piena sicurezza da

parte dei lavoratori.

Ambienti di lavoro

13

Le vie e le uscite di emergenza devono avere

altezza minima di m 2,0 e larghezza minima

conforme alla normativa vigente in materia

antincendio e devono essere evidenziate da

apposita segnaletica

Ambienti di lavoro

14

Le porte delle uscite di emergenza non devono essere

chiuse a chiave, se non in casi specificamente autorizzati

dall’autorità competente.

Le vie e le uscite di emergenza che richiedono

un’illuminazione devono essere dotate di

un’illuminazione di sicurezza di intensità sufficiente, che

entri in funzione in caso di guasto dell’impianto elettrico.

Ambienti di lavoro

15

Le scale devono presentare un andamento regolare ed

omogeneo per tutto il loro sviluppo.

La pavimentazione delle scale deve essere

antisdrucciolevole.

Sono vietate le scale a chiocciola ad esclusione di

quelle utilizzate per l’accesso agli Uffici.

Ambienti di lavoro

16

Tutti i luoghi di lavoro devono essere dotati dei seguenti servizi:

Latrine

Lavandini

Devono inoltre essere dotati di:

Spogliatoi

Ambulatorio/camera di medicazione

Refettorio

Docce

All. IV D.Lgs. 81/08 : DOTAZIONI DEI SERVIZI

IGIENICO ASSISTENZIALI

Ambienti di lavoro

17

Il decreto legislativo 81/08 e s.m.i., pone in rilievo la necessità, tra gli

obblighi dei lavoratori e dei preposti, di effettuare le segnalazioni su tutte

le anomalie riscontrate.

Inoltre richiede, come obbligo, la segnalazione in merito ad infortuni

mancati o qualsiasi altro incidente, anche se non ha riportato danni a

persone o cose.

Le segnalazioni hanno valenza se scritte!!!

Mancati incidenti e infortuni

18

L’importanza delle segnalazioni la si individua nei seguenti fattori:

-Le segnalazioni servono come “storico” di dati

-Le segnalazioni scritte rimangono, quelle verbali NO

- La segnalazione scritta è fondamentale per ricordare ogni tipologia di

intervento

-La segnalazione fa si che si gestisca la situazione per evitare di ritrovarla

in futuro

Mancati incidenti e infortuni

19

Le segnalazioni devono riportare i seguenti dati:

-Nome e cognome del compilatore

-Data e ora della segnalazione

-Motivo/causa della segnalazione

-Firme del compilatore e del responsabile che riceve la segnalazione

N.B. è molto importante che il compilatore abbia una copia della

segnalazione, inoltre una copia deve essere consegnata all’RLS

Mancati incidenti e infortuni

20

Rischio Rumore a) Descrizione e prescrizioni generali

Art. 187 D.Lgs. 81/08

1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la

protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la

sicurezza derivanti dall'esposizione al rumore durante il

lavoro e in particolare per l'udito.

21

Rischio Rumore a) Descrizione e prescrizioni generali

L’unità di misura del rumore è il Decibel (dB), che al contrario del metro o del litro, non è una misura lineare ma logaritmica.

Quando in un ambiente di lavoro si introducono due sorgenti uguali, si ottiene il raddoppio della pressione acustica emessa; questo corrisponde ad un incremento di 3 dB.

Ad ogni raddoppio dell’energia sonora, corrisponde un incremento di 3 dB.

22

Rischio Rumore a) Descrizione e prescrizioni generali

Il rumore può definirsi dannoso solo quando, in funzione del

suo livello e del tempo di esposizione, si raggiungono e si

superano i limiti di soglia stabiliti dalla legge.

Il rumore è disturbante quando, indipendentemente dal suo

livello e dalla durata di esposizione, pone la persona in una

condizione di reattività psicologica negativa.

23

Rischio Rumore a) Descrizione e prescrizioni generali

Valori limite di esposizione e valori di azione

Art. 189 D.Lgs. 81/08

I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello

di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di

picco, sono fissati a:

valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e

ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 \muPa);

b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e

ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 \muPa);

c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e

ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 \muPa).

24

Rischio Rumore a) Descrizione e prescrizioni generali

Per valori inferiori ai livelli di azione: LEX = 80 dB(A), vi è l’obbligo di

effettuare il corso di formazione

Per valori inferiori ai livelli di azione: LEX compreso tra 80 e 85 dB(A),

vi è l’obbligo di effettuare il corso di formazione, l’obbligo per il

datore di lavoro di fornire DPI, la facoltà per il Lavoratore di

indossare i DPI

Per valori inferiori ai livelli di azione: LEX compreso tra 85 e 87 dB(A),

vi è l’obbligo di effettuare il corso di formazione, l’obbligo per il

datore di lavoro di fornire DPI e di sottoporre a sorveglianza

sanitaria il lavoratore, l’obbligo per il Lavoratore di indossare i DPI

25

Rischio Rumore a) Descrizione e prescrizioni generali

• TAPPI AURICOLARI: attenuano mediamente 20-25 dB

• CUFFIE: attenuano circa 40-45 dB, sono studiate per trattenere

i rumori nocivi e lasciar passare le basse frequenze, ciò

significa che, pur indossando le cuffie, due lavoratori si

possono parlare tra loro.

26

Rischio Rumore b) Situazione specifica aziendale

Dati estrapolati dalla VDR rumore

Mansione Livello di esposizione

27

Rischio Rumore c) Prescrizioni per la salute e la sicurezza

Agli operatori adibiti alle seguenti mansioni:

- Addetto XXX

Sono stati consegnati i DPI contro il rischio rumore, per loro è

obbligatorio / facoltativo, indossarli

28

Rischio Chimico a) Descrizione e prescrizioni generali

• Tutti gli agenti chimici presenti in azienda: nel ciclo produttivo, intenzionali e non, nello stoccaggio, come rifiuti, come emissioni da lavorazioni, come sottoprodotti da miscelazioni …

• Tutti gli agenti chimici pericolosi, classificati secondo le normative o non classificati ma che rispondono ai criteri di pericolosità, o che siano potenzialmente pericolosi

• Tutte le attività lavorative, industriali e commerciali, private e pubbliche, artigianali e agricole …

29

Rischio Chimico a) Descrizione e prescrizioni generali

La produzione, la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze

chimiche comporta una serie di rischi potenziali da esposizione

che possiamo definire RISCHIO CHIMICO.

Tali rischi possono essere suddivisi in due grandi campi, che

spesso sono presenti contemporaneamente nei luoghi di lavoro:

Rischi per la sicurezza e rischi acuti: esplosione, incendio, ustioni

chimiche, lesioni oculari da contatto, avvelenamento, asfissia;

Rischi per la salute dovuti all’esposizione cronica a sostanze

tossiche o nocive: malattie professionali, quali, ad esempio,

silicosi, bronchite cronica, tumori.

30

Rischio Chimico a) Descrizione e prescrizioni generali

Le informazioni sulla salute e sicurezza devono essere ricercate

osservando le etichette e leggendo con attenzione le schede di

sicurezza dell’agente chimico.

Tutte le sostanze chimiche ed i preparati pericolosi posti in

commercio in Italia devono essere accompagnati da una scheda di

sicurezza, compilata a cura e sotto la responsabilità di chi la immette

sul mercato (fabbricante, importatore, distributore)

31

Rischio Chimico a) Descrizione e prescrizioni generali

Rischio Chimico a) Descrizione e prescrizioni generali

32

Rischio Chimico b) Situazione specifica aziendale

Dati estrapolati dalla VDR chimica

Mansione Livello di rischio

per la salute

Livello di rischio

per la sicurezza

Irrilevante / NON

Irrilevante

Basso / non Basso

Irrilevante / NON

Irrilevante

Basso / non Basso

Irrilevante / NON

Irrilevante

Basso / non Basso

Irrilevante / NON

Irrilevante

Basso / non Basso

33

Rischio Chimico c) Prescrizioni per la salute e la sicurezza

Ogni lavoratore deve leggere attentamente le schede di sicurezza

di tutti i prodotti ai quali potrebbe essere potenzialmente esposti

LO SCHEMA TIPO DELLA SCHEDA

La scheda deve essere aggiornata (con nuove e rilevanti informazioni

sulla base delle conoscenze tecnico scientifiche più recenti), deve

essere in lingua italiana e riportare la data di compilazione.

La scheda è suddivisa in 16 punti.

34

Rischio Chimico c) Prescrizioni per la salute e la sicurezza

1. Identificazione della sostanza, miscela o preparato e della società o

impresa

2. Identificazione dei pericoli

3. Composizione e informazioni sugli ingredienti

4. Misure di primo soccorso

5. Misure antincendio

6. Misure in caso di rilascio accidentale

7. Manipolazione e immagazzinamento

8. Controllo dell’esposizione e protezione individuale

35

Rischio Chimico c) Prescrizioni per la salute e la sicurezza

9. Proprietà chimiche e fisiche

10. Stabilità e reattività

11. Informazioni tossicologiche

12. Informazioni ecologiche

13.Considerazioni sullo smaltimento

14. Informazioni sul trasporto

15. Informazioni sulla regolamentazione

16. Altre informazioni

Allegati con descritti i scenari di esposizione ed utilizzo

36

Rischi psicosociali a) Descrizione e prescrizioni generali

Rischi psicosociali: “quegli aspetti di progettazione del

lavoro, e di organizzazione e gestione del lavoro con i

rispettivi contesti ambientali e sociali, che

potenzialmente possono arrecare danni fisici o

psicologici”.

37

Rischi psicosociali a) Descrizione e prescrizioni generali

Gli effetti dei rischi psicosociali possono essere comunemente

identificati nelle seguenti situazioni:

• stress

• burn-out

• mobbing

38

Rischi psicosociali a) Descrizione e prescrizioni generali

Lo stress è la reazione adattativa generale di un organismo,

attivato da stimoli esterni di svariata natura.

Lo stress è il risultato di un processo di adattamento che

coinvolge l’individuo durante la sua interazione con

l’ambiente: il soggetto valuta l’evento che deve essere

affrontato (impegni lavorativi, conflitti familiari, difficoltà nelle

relazioni sociali) e cerca una strategia per farvi fronte.

39

Rischi psicosociali a) Descrizione e prescrizioni generali

Il Mobbing consiste in una serie di comportamenti che mirano alla

violazione della dignità di un soggetto-vittima.

E’ un fenomeno che riguarda i rapporti interpersonali all’interno dei luoghi di

lavoro, in cui una o più persone diventano oggetto di violenza e molestie

psicologiche quasi sempre con un intento persecutorio ed intenzionalità lesiva,

in modo sistematico, e con svariate modalità, per un periodo determinato di

tempo, con la finalità di emarginare ed estromettere

40

Rischi psicosociali a) Descrizione e prescrizioni generali

Il termine burn-out (letteralmente “bruciato”, “esaurito”, “scoppiato” ) è stato

introdotto per indicare un quadro sintomatologico caratterizzato da

affaticamento, logoramento, insoddisfazione, con perdita di entusiasmo ed

interesse per la propria attività lavorativa

Riscontrato maggiormente in soggetti che svolgono attività professionali a

carattere sociale, dal cui operato può dipendere il benessere di altri soggetti.

La sindrome del burn-out è un fenomeno legato allo stress lavorativo, e si

focalizza su alcune categorie professionali che condividono una elevata carica

emotiva e di responsabilità professionale nei confronti dell’utenza

41

Rischio Psicosociali b) Situazione specifica aziendale

È stata effettuata la valutazione del rischio stress in azienda, con

il seguente risultato:

BASSO / MEDIO / ELEVATO

42

Rischi Psicosociali c) Prescrizioni per la salute e la sicurezza

Ogni operatore deve:

- Collaborare con gli altri, per tendere a rendere il posto di

lavoro, un ambiente “civile”

- Segnalare qualsiasi molestia o tentativo di prevaricazione

- Mettersi a disposizione per eventuali questionari o indagini

per una valutazione approfondita del rischio stress lavoro-

correlato

- Riconoscere che in un ambiente di lavoro sano, tutti riescono

a svolgere meglio la propria attività.

43

Rischio esposizione a VDT a) Descrizione e prescrizioni generali

Un lavoratore esposto al rischio derivante dell’utilizzo del

videoterminale è: il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita

di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore

settimanali

I rischi a cui l’operatore deve avvicinarsi con particolare riguardo sono:

a) ai rischi per la vista e per gli occhi;

b) ai problemi legati alla postura ed all'affaticamento fisico o mentale;

c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.

44

Rischio esposizione a VDT b) Situazione specifica aziendale

Mansione Esposizione a VDT Esposizione

superiore a 20 ore

settimanali

Addetto XXX SI/NO SI/NO

SI/NO SI/NO

SI/NO SI/NO

SI/NO SI/NO

45

Rischio esposizione a VDT c) Prescrizioni per la salute e la sicurezza

• regolare dapprima l’altezza del sedile in modo da avere le cosce in

posizione orizzontale o leggermente inclinate verso il basso e i piedi

completamente appoggiati sul pavimento

• in seguito regolare il piano di lavoro portandolo all’altezza dei gomiti

• se il tavolo è troppo alto e non regolabile in altezza, adattare la sedia in

modo che gli avambracci poggino sul piano di lavoro e, se necessario,

fare uso di un poggiapiedi

• lasciare fra il bordo della sedia e la parte posteriore del ginocchio uno

spazio di circa 4 cm

46

Rischio esposizione a VDT c) Prescrizioni per la salute e la sicurezza

• regolare lo schienale in modo che fornisca un buon supporto della

regione lombare

• Preferire sedie che consentono una posizione seduta dinamica (lo

schienale segue i movimenti naturali del corpo quando ci si piega in

avanti o all’indietro)

• osservare la distanza visiva da 50 a 70 cm e posizionare il monitor

ad una altezza corretta (bordo superiore dello schermo all’altezza

degli occhi

• le spalle devono essere rilassate

47

Rischio esposizione a VDT c) Prescrizioni per la salute e la sicurezza

• i gomiti e le ginocchia devono formare un angolo di circa 90°;

• gli avambracci, i polsi e le mani devono rimanere in posizione diritta

e l’inclinazione della tastiera non deve essere tale da far piegare

indietro i polsi

• Ogni supporto, dal mouse, alla tastiera, al tavolo di lavoro, alla

cornice dello schermo devono essere di colore chiaro e non bianco

• Ricordarsi della regola del 20

• Ogni 2 ore di lavoro effettuare una pausa dal VDT di 15 minuti.

48

Rischio posture a) Descrizione e prescrizioni generali

È importante che la postazione di lavoro venga progettata

"ergonomicamente", tenendo conto cioè delle esigenze del

lavoratore, e organizzando il lavoro in modo tale da eliminare o

ridurre la necessità di effettuare movimenti ripetitivi che

possono determinare patologie a carico delle braccia e delle

gambe o di altre parti del corpo.

49

Rischio posture a) Descrizione e prescrizioni generali

Lavorare stando fermi, sia in piedi che seduti, è una condizione

molto comune e trasversale.

nell'industria (pensiamo ai lavori di montaggio, controllo e

confezionamento in catena)

nell’artigianato

nei servizi (lavori impiegatizi, call center, grande

distribuzione, bancari, ecc.)

50

Rischio posture a) Descrizione e prescrizioni generali

In molti casi, postura fissa e postura sbagliata si sommano, con

effetti micidiali per la salute:

arti,

schiena,

collo

spalle

51

Rischio posture b) Situazione specifica aziendale

Mansione Esposizione posture errate

Addetto XXX SI/NO

SI/NO

SI/NO

SI/NO

52

Rischio posture c) Prescrizioni per la salute e la sicurezza

La soluzione migliore per combattere questi disturbi è il movimento

Nello svolgimento del proprio lavoro bisogna prestare particolare attenzione alla

salute della colonna vertebrale e dei muscoli: posture e movimenti scorretti ma

anche gesti abitudinari e all'apparenza innocui possono infatti danneggiarli.

53

Rischio movimenti ripetitivi a) Descrizione e prescrizioni generali

Molte attività lavorative, in particolare quelle richiedenti

posture incongrue ed attività ripetitiva degli arti superiori,

possono essere correlate allo sviluppo di disturbi muscolo-

scheletrici, i quali costituiscono uno dei maggiori problemi

di salute nei paesi industrializzati

54

Rischio movimenti ripetitivi a) Descrizione e prescrizioni generali

La ripetizione di una particolare attività induce sollecitazioni,

piccoli traumi ed usura delle articolazioni, dei muscoli e dei

tendini che danno luogo, gradualmente, nell’arco di un periodo

di tempo più o meno lungo (mesi od anni), a patologie a carico

dei distretti interessati

55

Rischio movimenti ripetitivi a) Descrizione e prescrizioni generali

Le patologie maggiormente rappresentative in tale ambito e

che riguardano gli arti superiori sono: le tendiniti, le tenosinoviti,

le sindromi da intrappolamento con interessamento nervoso o

neuro-vascolare (es. la sindrome del tunnel carpale) ed i

conseguenti deficit sensitivi e motori

56

Rischio movimenti ripetitivi a) Descrizione e prescrizioni generali

Per la valutazione dei fattori di rischio lavorativo che influenzano

le patologie muscolo-scheletriche degli arti superiori è stata

avanzata una proposta per il calcolo di un indice sintetico di

esposizione a movimenti ripetitivi degli arti superiori.

(Occhipinti e Colombini, 1996 - 2005)

57

Rischio movimenti ripetitivi a) Descrizione e prescrizioni generali

Le attività che prevedono fasi e operazioni che si ripetono in maniera ciclica e monotona per tutto l’arco della giornata lavorativa, sono ad esempio:

sorveglianza di sistemi di controllo di impianti, macchinari, attrezzature comandate elettronicamente;

archiviazione di dati, pratiche, oggetti, materiali inventario di materiale, oggetti

conta di pezzi, materiali e/o sostanze

centralinista

battitura ed inserimento dati con utilizzo di videoterminali

lavorazioni in catena

conduzione di gru e macchinari tramite joystick o cloche

58

Rischio movimenti ripetitivi a) Descrizione e prescrizioni generali

L'indice di esposizione risultante individua una fascia di rischio

intrinseco per quella postazione.

L'indice di rischio è suddiviso in fasce, secondo la seguente tabella:

Check List OCRA OCRA FASCIA RISCHIO

<= 7,5 <=2,2 FASCIA VERDE ACCETTABILE

7,6 - 11 2,3 - 3,5 GIALLA BORDERLINE O MOLTO LIEVE

11,1 – 14,0

14,1 – 22,5

3,6 – 4,5 4,6 – 9,0

ROSSO LEGGERO ROSSO MEDIO

LIEVE MEDIO

> 22,5 >=9,1 VIOLA ELEVATO

59

Rischio movimenti ripetitivi b) Situazione specifica aziendale

Dati estrapolati dalla VDR OCRA – movimenti ripetitivi

Mansione Esposizione a

movimenti ripetitivi

Indice metodo OCRA /

Check-list OCRA

Addetto XXX SI/NO

SI/NO

SI/NO

SI/NO

60

Rischio movimenti ripetitivi c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

Nei casi in cui il Livello di rischio risulti Accettabile i lavoratori

dovranno essere formati ed informati sul rischio derivante da

movimenti ripetitivi.

In tal caso si dovrà mantenere in essere la situazione analizzata in

cui vi sia il rischio derivante da movimenti ripetitivi

61

Rischio movimenti ripetitivi c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

Nei casi in cui il Livello di rischio risulti Molto Lieve i

lavoratori dovranno essere formati ed informati sul rischio

derivante da movimenti ripetitivi.

Inoltre si dovrà tenere monitorata periodicamente la

tipologia di rischio in relazione alla tipologia di attività

62

Rischio movimenti ripetitivi c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

Nei casi in cui il Livello di rischio risulti da Lieve ad Elevato, si

deve:

Attivare la sorveglianza sanitaria

Effettuare la formazione e l’informazione dei lavoratori

esposti

Ridurre il rischio attraverso interventi di riprogettazione dei

compiti e dei posti di lavoro

Effettuare turnazioni

63

Rischio Incendio a) Descrizione e prescrizioni generali

Possiamo costruire un modello geometrico, il “Triangolo del

fuoco" della combustione che ci agevolerà nello studio di come

prevenire, controllare, spegnere il fuoco.

64

Rischio Incendio a) Descrizione e prescrizioni generali

PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE E LORO PERICOLOSITA’

• Calore

• Gas d’incendio

• Fumo visibile

65

Rischio Incendio a) Descrizione e prescrizioni generali

CLASSE di fuoco ESTINTORE

A acqua, schiuma, estintori a

polvere di tipo A

B schiuma, estintori a polvere di tipo

B,CO2

C estintori a polvere di tipo C

D polveri speciali, sabbia

E Polveri speciali, CO2

66

Rischio Incendio a) Descrizione e prescrizioni generali

ESTINTORI

Gli estintori sono apparecchi di pronto intervento che contengono

un agente estinguente che può essere proiettato e diretto sul fuoco

sotto l’azione di una pressione interna.

Gli estintori portatili devono essere collocati almeno uno ogni 150 – 200

mq e distribuiti in modo da essere raggiungibili percorrendo non più di 15

– 20 m.

E’ importante che essi siano ben visibili, raggiungibili e segnalati con gli

appositi cartelli.r

67

Rischio Incendio a) Descrizione e prescrizioni generali

Tipi di estintore Tempo massimo di

revisione con

sostituzione della carica

(mesi)

Polvere Ogni 36 mesi

Acqua o schiuma Ogni 18 mesi

Anidride carbonica Ogni 60 mesi

N.B. Per la sostituzione della bombola il doppio del

tempo.

68

Rischio Incendio b) Situazione specifica aziendale

Il rischio incendio in azienda è

BASSO / MEDIO / ELEVATO

69

Rischio Incendio c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

COME SI USANO GLI ESTINTORI ?

• Sganciare l’estintore dal suo gancio

• Togliere la spina di sicurezza (sigillo)

• Impugnare il tubo flessibile

• Premere la leva a fondo

• Dirigere il getto alla base delle fiamme

• Non attraversare con il getto le fiamme

• Mantenere il vento alle spalle

70

Rischio Incendio c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

Devono essere sempre presenti almeno 2

addetti antincendio, per ogni sede o reparto

produttivo che abbiano frequentato i corsi di

formazione e i relativi aggiornamenti

71

Rischio Elettrico a) Descrizione e prescrizioni generali

Il rischio elettrico è caratterizzato da alcuni fenomeni

fondamentali:

– è invisibile

– è spesso di notevole magnitudo

– - è alla portata di tutti.

72

Rischio Elettrico b) Situazione specifica aziendale

E' presente la VDR elettrica, all’interno della quale sono presenti

le prescrizioni di legge richieste per le mansioni.

Di seguito riportiamo disposizioni generali per la salute e la

sicurezza dei lavoratori.

73

Rischio Elettrico c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

E' necessario operare su linee o apparecchiature conformi alle

normative vigenti: i comportamenti di sicurezza che i lavoratori

devono adottare sono:

• tutti gli impianti in tensione devono essere segnalati;

• non effettuare interventi su parti elettriche di strumentazione in uso;

• avvisare immediatamente il responsabile nel caso di mal funzionamento della componente elettrica di macchine o impianti;

74

• non operare con mani o guanti bagnati su interruttori o

utensili elettrici;

• non utilizzare prese multiple ma se necessario ciabatte;

• non lasciare cavi elettrici sparsi sul pavimento;

• in caso di contatto con parti in tensione è pericoloso

toccare la persona infortunata; l'unico intervento possibile

è quello di togliere tensione.

Rischio Elettrico c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

75

Rischio Meccanico e attrezzature a) Descrizione e prescrizioni generali

Le macchine e le attrezzature di lavoro devono essere

conformi a:

- Direttiva Europea 2006 / 42 / CE

- D. Lgs. 17/2010

- Allegati V e VI del D.Lgs. 81/08 e D.Lgs 106/09

- Marcatura CE

76

Devono essere rispettate, in primis, le seguenti norme:

- Ogni macchina deve essere utilizzato solo per lo scopo previsto dal

costruttore

- Ogni protezione o sicurezza presente non deve mai essere asportata

- È vietato apportare modifiche o eludere le protezioni e le sicurezza

- Devono essere sempre rispettare le indicazioni del costruttore e le

procedure di sicurezza interne per l’utilizzo della macchina

- Qualora vi siano dubbi da parte dell’operatore, farli presente al proprio

superiore.

Rischio Meccanico e attrezzature a) Descrizione e prescrizioni generali

77

• In particolare, i principali pericoli meccanici delle macchine individuati dalla Norma UNII-EN 292:

• schiacciamento;

• cesoiamento;

• taglio o di sezionamento;

• impigliamento;

• trascinamento o di intrappolamento;

• urto;

• perforazione o puntura;

• attrito o di abrasione;

• proiezione di un fluido ad alta pressione;

• proiezione delle parti (della macchina o pezzi lavorati);

• perdita di stabilita (della macchina o di parti);

• scivolamento, di inciampo e di caduta in relazione alla macchina;

Rischio Meccanico e attrezzature a) Descrizione e prescrizioni generali

78

È fatto assoluto divieto di eludere, togliere,

bypassare o intervenire sul qualsiasi

protezione, sulle macchine e attrezzature

Rischio Meccanico e attrezzature a) Descrizione e prescrizioni generali

79

Rischio Meccanico e attrezzature b) Situazione specifica aziendale

In azienda presente un elenco delle macchine e attrezzature

In azienda sono presenti le procedure operative di sicurezza per

l’utilizzo delle macchine e delle attrezzature, tali procedure

devono essere consegnate ai dipendenti e rispettate, per un

corretto utilizzo delle attrezzature e macchine stesse.

80

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

L’operatore deve indossare i seguenti dispositivi di protezione

individuale:

◊ guanti contro i rischi di natura meccanica con grado minimo di

protezione 2 per la resistenza al taglio e alla lacerazione durante la

manipolazione dei pezzi da lavorare o l’asportazione di truciolo,

come da norma UNI – EN 388;

Rischio Meccanico e attrezzature c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

81

◊ occhiali di protezione contro la proiezione di schegge dal pezzo

lavorato durante le fasi di lavorazione, come da norma UNI – EN

166;

◊ abiti antimpigliamento, evitando di indossare capi o accessori

personali che possano avvolgersi nelle parti in movimento del tornio,

come da norma UNI – EN 510;

◊ calzature di sicurezza di categoria S2, come indicato dalla norma

UNI - EN 345.

Rischio Meccanico e attrezzature c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

82

Al fine di un utilizzo in sicurezza, l’operatore dovrà agire seguendo tali

indicazioni:

- Eseguire l’installazione dei pezzi da lavorare con macchina

spenta e non alimentata

- Avviare la macchina solamente dopo aver inserito tutte le

protezioni

Rischio Meccanico e attrezzature c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

83

- Non effettuare interventi manutentivi, di riparazione e di

lubrificazione con la macchina in funzione

- Utilizzare i DPI messi a disposizione (solo le protezioni a volte

non bastano)

- Consultare il libretto di uso e manutenzione della macchina

Rischio Meccanico e attrezzature c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

84

- Avere cura di pulire la macchina alla fine di ogni lavorazione

(vietata l’aria compressa)

- Segnalare al proprio superiore ogni eventuale rottura,

danneggiamento o macchina bisognosa di manutenzione

Rischio Meccanico e attrezzature c) Prescrizioni per la salute e sicurezza

85

Segnaletica a) Descrizione e prescrizioni generali

«segnaletica di sicurezza»:

una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad

una situazione determinata, fornisce una indicazione o una

prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di

lavoro, e che utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore,

un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o

un segnale gestuale;

86

Segnaletica b) Situazione specifica aziendale

Ogni operatore deve sempre attenersi a ciò che impone la

segnaletica di sicurezza

La segnaletica non è in sostituzione a misure di prevenzione o

protezione bensì in ausilio

È fatto divieto di rimuovere o occultare la segnaletica, in tutte le

sue forme

87

Cartelli di divieto

Segnaletica c) prescrizioni per la salute e sicurezza

88

Segnaletica c) prescrizioni per la salute e sicurezza

Cartelli di avvertimento / pericolo

89

Segnaletica c) prescrizioni per la salute e sicurezza

Cartelli di prescrizione

90

Segnaletica c) prescrizioni per la salute e sicurezza

Cartelli di salvataggio

91

Segnaletica c) prescrizioni per la salute e sicurezza

Cartelli per attrezzature antincendio

92

Piano di emergenza a) Descrizione e prescrizioni generali

Le azioni che un piano di emergenza deve prevedere sono:

• procedure che i lavoratori debbono mettere in atto in caso di

incendio;

• procedure per l’evacuazione dal luogo di lavoro che debbono

essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti;

• disposizioni per chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco e per

informarli su ogni specifico rischio.

93

Piano di emergenza a) Descrizione e prescrizioni generali

OBIETTIVO:

Dare informazioni e indicazioni sul comportamento del personale

e fornire le opportune informazioni tecniche da utilizzare quando

si verifica un’emergenza.

94

Piano di emergenza a) Descrizione e prescrizioni generali

Il contenuto del piano di emergenza si deve innanzitutto

focalizzare su alcune persone/gruppi chiave:

1. RESPONSABILE DELL’EMERGENZA E SUO SOSTITUTO;

2. ADDETTO AL POSTO DI CHIAMATA PER LA SICUREZZA;

3. SQUADRA DI EMERGENZA (ADD. ANTINCENDIO, ADD, PRIMO SOCCORSO E ADD. ALL’EMERGENZA);

4. ADDETTO ALLA DISATTIVAZIONE DELLE FORNITURE ENERGETICHE.

95

Piano di emergenza b) Situazione specifica aziendale

È presente il piano di emergenza, gli addetti

alle emergenze devono conoscere tale

piano, così come, nei punti cardine anche

tutti gli altri lavoratori

96

Piano di emergenza c) prescrizioni per la salute e sicurezza

SEGNALAZIONE PERICOLO:

- Avvisare gli addetti alla squadra di emergenza;

- Avvisare le persone in prossimità della zona;

SFOLLAMENTO:

- dirigersi verso le uscite di sicurezza del settore in cui si trova;

- abbandonare lo stabile ordinatamente e con calma;

- non portare con sé oggetti ingombranti o pesanti;

- non tornare indietro per nessun motivo;

97

Piano di emergenza c) prescrizioni per la salute e sicurezza

• non ostruire le vie di fuga dello stabile;

- se possibile, bagnare un fazzoletto e coprirsi bocca e naso;

• se disponibili, avvolgere indumenti di lana attorno alla testa;

• una volta giunti all’esterno rimanere nei pressi del

PUNTO DI RACCOLTA E CONTA.