disturbi specifici dell’apprendimentoi disturbi non specifici di apprendimento si riferiscono a...
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DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
Un percorso dalla teoria alla pratica
Istituto Comprensivo Segni
Dott.ssa Valentina Fontana
Il caso di Tommaso Tommaso e’ un bambino che frequenta la quarta classe della
scuola primaria e ha grosse difficoltà di apprendimento un po’ in
tutte le materie. Le insegnanti dicono che non si applica e che
pensa solo a giocare. Se non ci fosse la scuola non ci sarebbero
problemi. Tommaso infatti è un bambino sano, vivace, autonomo ,
che ama giocare con i suoi amici e praticare sport.
Sia con gli adulti che con i coetanei si relaziona in modo
assolutamente adeguato , empatico ed è sempre pronto a
collaborare in modo propositivo. Da due anni circa hai intrapreso
un percorso logopedico. Il suo linguaggio è adeguato se si
affrontano argomenti di carattere generale o di suo interesse ,ma
diventa piuttosto povero quando si parla di scuola. Se l’argomento
riguarda la sua vita scolastica sembra andare in ansia fino a dare
una sensazione di vera e propria difficoltà e marcata
demotivazione ad affrontare un dialogo su questo tema.Ecco
alcuni esempi:
“ qual è la tua maestra preferita?”- “ non so”
“ti danno tanti compiti?”- “ non mi piace fare i compiti”
“ quali compiti non ti piacciono?” -“ non mi riescono i compiti,
sono difficili”
La storia di Tommaso introduce alcune caratteristiche distintive
dei bambini/ragazzi con disturbi dell’apprendimento. Essi:
hanno un concetto di se è tendenzialmente negativo
non si sentono sostenuti emotivamente
provano più ansia
hanno un’autostima tendenzialmente bassa
si sentono poco responsabili del proprio apprendimento
persistono meno nello svolgimento di un compito e lo
abbandonano più precocemente
Difficoltà e disturbo specifico
dell’apprendimento: due concetti
distinti
Difficoltà di apprendimento una qualsiasi
generica difficoltà incontrata dallo studente in
ambito scolastico
Disturbo specifico dell’apprendimento la
presenza di un deficit più severo specifico che
viene indagato e verificato attraverso un
procedimento clinico diagnostico
...E il disturbo non specifico
dell’apprendimento I disturbi non specifici di apprendimento si riferiscono a una
difficoltà ad acquisire nuove conoscenze, competenze, non
limitata a uno più settori specifici delle competenze scolastiche ,
ma estesa a più settori.
I disturbi non specifici di apprendimento differiscono dai
DSA.
Nei DSA la caduta delle abilità scolastiche può essere spiegata
da uno specifico disturbo di apprendimento mentre nei disturbi
non specifici di apprendimento queste basse prestazioni possono
essere spiegate da altri fattori non specifici dell’apprendimento,
come una bassa competenza cognitiva oppure da difficoltà più
emotive o da problemi comportamentali.
Le direttive
diagnostiche
nell’ambito dei DSA Cominciare ad orientarsi
Per la diagnosi di tutti i disturbi evolutivi specifici delle abilità
scolastiche devono essere soddisfatti alcuni criteri di base
primo criterio vi deve essere un grado clinicamente
significativo di compromissione dell’abilità scolastica
specifica.Questo può essere giudicato in base:
gravità del disturbo in termini scolastici
ai precedenti disturbi dello sviluppo
ai problemi associati
alle manifestazioni cliniche
alla risposta all’intervento
Secondo criterio . La compromissione deve
essere specifica nel senso che non è attribuibile
soltanto un ritardo mentale o compromissioni
minori del livello intellettivo generale
Terzo criterio. la compromissione deve
riguardare lo sviluppo nel senso che deve
essere stata presente durante i primi anni di
scolarizzazione e non acquisita più tardi nel
corso del processo educativo
Quarto criterio non devono essere presenti
fattori esterni capaci di fornire una sufficiente
motivazione per le difficoltà scolastiche.
Quinto criterio il disturbo non deve essere
direttamente dovuto a difetti non corretti della
vista o dell’udito.
Il ruolo centrale della scuola per il
benessere degli studenti con DSA
La scuola riveste un ruolo chiave per gli studenti
con DSA che possono avere percorsi diversi a
seconda di come vengono
accolti
riconosciuti
educati e formati
valorizzati
Le scelte educative e didattiche individualizzate e
personalizzate che spettano alla scuola possono essere più
efficaci se si realizza una fattiva collaborazione tra il
servizio o il clinico che ha in carico il bambino e
l’istituzione scolastica.
Le raccomandazioni cliniche specificano che il processo
clinico di formulazione diagnostica ha l’obiettivo di
evidenziare ciò che di particolare vi e'nel singolo caso e
che essa va integrata con una descrizione di un profilo di
abilità finalizzato alla progettazione di aiuti allo sviluppo
ottimale delle capacità e allo scopo di creare un ritratto
completo dell’individuo con dati che emergono da varie fonti
,al fine di costruire un’alleanza per lo sviluppo tra bambino
famiglia operatori scolastici insegnanti.
Cosa si puo’fare
Scuola dell’infanzia - metà del secondo anno di scuola primaria : individuazione dei soggetti a rischio e predisposizione di attività specifiche per la classe e il bambino.
Scuola secondaria di primo e secondo grado: aggiornamento della relazione clinica,
la scelta di misure dispensative e compensative adatti alla tipologia di scuola,
la condivisione di modalità di verifica e di criteri di valutazione appropriati,
l’attenzione alla motivazione, all’apprendimento e all’autostima che possono essere messi in crisi da richieste scolastiche più complesse
“Indicazioni per la diagnosi e la certificazione
diagnostica dei DSA”
(Conferenza Stato regioni del 24/7/ 2012)
Le certificazioni diagnostiche devono
seguire le direttive della Consensus
Conference
Utilizzo dei codici dell’ICD 10
la certificazione diagnostica deve
contenere le informazioni necessarie al
fine di poter stilare una
programmazione educativa e didattica
che tenga conto delle reali e specifiche
difficoltà del soggetto
l’aggiornamento diagnostico deve
avvenire o tra un ciclo di scuola o l’altro
oppure ogniqualvolta sia necessario
modificare gli strumenti didattici e
valutativi
Cosa
osservare in
classe
Scuola dell’infanzia
Durante la scuola dell’infanzia alcuni comportamenti e difficoltà in determinate aree possono essere considerati predittori di DSA
Anomalie nelle sequenze
Confondere i giorni della settimana
non ricordare i mesi dell’anno
avere difficoltà nella memorizzazione delle date
non riconosce il susseguirsi delle stagioni
faticare a riconoscere le lettere nelle parole e le parole all’interno delle frasi
dimostrare problemi anche nell’elencazione dei numeri all’avanti e all’indietro
Difficoltà nell’orientamento spazio-temporale
Fare confusione tra destra e sinistra
presentare difficoltà a riconoscere gli oggetti dentro o fuori
da un campo
fare confusione fra sopra e sotto
fare confusione temporale tra prima e dopo, ieri oggi e
domani
avere difficoltà nella lettura dell’orologio
Coordinazione motoria
apparire goffi
mostrare precocemente difficoltà nelle attività sportive in cui si
usano le mani o piedi
avere difficoltà nelle procedure di vestizione
avere scarsa destrezza nell’uso delle forbici
mostrare difficoltà nel mantenere linea armonica del disegno o
nel rispettare i bordi mentre si colora
mostrare difficoltà nella copia da modello E ordine del foglio
mostrare difficoltà nel battere le mani andando a tempo con la
musica
Abitudini nel gioco
avere difficoltà nell’uso dei puzzle
mostrare difficoltà nell’uso delle costruzioni (prediligono le torri alle composizioni più complesse)
avere scarso interesse per le storie audiovisive
mostrare una predilizione per la televisione
essere attratti dagli automatismi semplici tipici dei videogame
Relazioni con gli altri
mostrare difficoltà nella comprensione di consegne verbali
mostrare difficoltà nel seguire più istruzioni nello stesso tempo
avere un disturbo della memoria
difficoltà nell’espressione verbale fluente anche con un buon vocabolario
dimenticare facilmente o perdere la parola che avevano in mente
mostrare difficoltà ad attaccare più parole ,con creazione di neologismi
scambiare le parole
usare onomatopee e suoni durante l’esposizione
usare strutture grammaticali fantasiose
ripetere le parole in modi diversi
essere estremamente concisi
avere difficoltà nell’apprendimento delle filastrocche o nell’imparare delle rime
avere difficoltà nel disegno, ad esempio nel disegnare un viso saltano delle parti essenziali
organizzazione del lavoro
essere poco puntuali
dimenticare i materiali di lavoro o rompere i materiali di lavoro ricorrendo a richieste esterne
Scuola primaria “Non stanno a sentire”
• hanno difficoltà a ricordare le istruzioni
• a mettere insieme e organizzare i gruppi di pensieri e a raccontare storie
• Necessita’di strategie alternative talvolta anche complesse e articolate per
ricordare le consegne
“Non si impegnano abbastanza ”
• hanno difficoltà nell’organizzazione del lavoro e necessitano di aiuto costante
del mantenimento dell’ordine
• sono più abili ad esporre e farsi capire oralmente che a descrivere per iscritto
• sanno che scrivendo fanno errori e per evitare l 'esperienza frustrante
preferiscono non cimentarsi in questo compito
“ Non si concentrano”
nel tempo in cui copiano un lavoro, sembrano esaurìre rapidamente la
concentrazione e questo perché non fissano bene le parole, ma le
devono riportare una ad una,smontando le singole lettere e perdendo
spesso il segno, dunque con un’accuratezza che diventa deficitaria
non sono precisi
hanno manualità scarsa e lo scarso controllo della penna da il senso di
difficoltà di tipo prassico
non controllano il lavoro, possono scrivere la stessa parola più volte
sbagliandola ripetutamente in maniera diversa
mancano della decisione visuale complessiva della parola stessa
La relazione
diagnostica Cercare un linguaggio
comune
La relazione diagnostica emessa dallo
specialista deve possedere come requisito
principale quello di essere comprensibile da
parte di coloro che l’hanno richiesta ovvero i
genitori e in seconda battuta la scuola
una volta in possesso della relazione il genitore
potrà decidere liberamente se inoltrarla o meno
alla scuola ma la comunicazione con gli
insegnanti è da ritenersi particolarmente utile per
adoperarsi a favorire il miglior ambiente di
apprendimento per il bambino/ragazzo
Identificazione del valutatore la prima pagina del rapporto deve essere stampata su carta intestata e contenere i nomi e le qualifiche dei professionisti coinvolti oltre ai dati dell’esaminato
Motivo dell’invio il contenuto dovrebbe scattare un’istantanea dei dati anamnestici più rilevanti, delle ragioni e obiettivi della valutazione
Anamnesi e background questa sezione dovrebbe includere un riassunto delle notizie anamnestiche riguardante:
l’anamnesi della storia di sviluppo e della storia psicosociale
la storia scolastica comprendendo: le abitudini di studio, le attitudini, le performance accademiche e come il disturbo di apprendimento abbia impattato nelle precedenti performance scolastiche
l’anamnesi familiare ,comprendendo la prima lingua parlata a casa, il livello attuale della lingua parlata in famiglia
l’anamnesi medica di disturbi potenzialmente correlati alle difficoltà di apprendimento
informazioni riguardanti gli aiuti ricevuti in passato
Condizioni della valutazione il report dovrebbe indicare le condizioni di
valutazione, luogo, l’ora, specialmente le situazioni in cui le condizioni di
produzione potrebbero aver influito sulla performance dell’esaminato
Osservazioni sul comportamento l’obiettivo è creare un ritratto vivo quasi
tridimensionale del paziente.
Il valutatore dovrebbe descrivere nel dettaglio i comportamenti durante la
valutazione che potrebbero aver avuto influenza sulla performance
dell’esaminato .
Si dovrebbe includere anche livello di motivazione e di cooperazione durante la
valutazione, il livello di ansia e la tensione .
Risultati test il report dovrebbe elencare i test somministrati con i punteggi e
l’interpretazione dettagliata di risultati i fatti senza implicazioni e conclusioni
Classificazione diagnostica il valutatore dovrebbe esplicitare i criteri
diagnostici ai quali fa riferimento
Formulazione diagnostica dovrebbe includere una o più classificazioni
diagnostiche,
una descrizione del profilo di abilità cognitive,
una descrizione delle aspettative dell’individuo e della sua famiglia
Sintesi i DSA possono essere definiti come caratteristiche dell’individuo
fondati su una base neurobiologica.
Il termine caratteristica dovrebbe essere utilizzato dal clinico e insegnante in
ognuna delle possibili azioni che favoriscono lo sviluppo delle potenzialità
individuali.
Il termine caratteristica indirizza verso un approccio pedagogico che
valorizza le differenze individuali l’obiettivo di questa parte è una sintesi
che integri risultati del test, i punti salienti dell’anamnesi e le
impressioni cliniche
Suggerimenti per l’elaborazione di un progetto di aiuti allo sviluppo e’
essenziale che I Suggerimenti siano
individualizzati,
siano accompagnati dall’esplicitazione della teoria sottostante le varie parti il
progetto di aiuti allo sviluppo
conseguano logicamente alle evidenze della valutazione distinguendo le
aree del trattamento e quelle dell’insegnamento
indichino i responsabili della realizzazione delle diverse parti del progetto
esplicitare le aree di forza del soggetto oltre a quelle di debolezza
le aree di forza e di debolezza descritte dovrebbero essere quelle
significative per il progetto di aiuti
Disturbo della
lettura
Criteri per la diagnosi
Il disturbo della lettura viene considerato e nelle componenti di decodifica e
nella comprensione del testo :è sufficiente che anche una sola di queste
componenti risulti deficitaria per ricevere la diagnosi di disturbo della lettura
Per valutare l’abilità di lettura vengono usate più fonti di informazione, una delle
quali prevede la somministrazione individuale da parte del clinico di riferimento di
prove di lettura culturalmente appropriate e psicometricamente solide .si tratta
quindi di prevedere
la somministrazione di prove adeguatamente standardizzate di lettura a più livelli
: parole, non parole e brano
la valutazione congiunta nella performance del parametro rapidità e del
parametro correttezza della decodifica
La rilevazione, in almeno uno dei parametri, di una distanza significativa dei
risultati nelle prove somministrate dei valori medi attesi per la classe frequentata
dal bambino/ragazzo. Questa distanza è convenzionalmente fissata a -2
deviazioni standard dalla media per la rapidità e al di sotto del quinto percentile
per l’accuratezza
Va sempre tenuto presente in considerazione alcune
caratteristiche peculiari di DSA
il disturbo è innato, pertanto dovrebbe essere sempre
presente nel percorso evolutivo del bambino
la modificabilità anche con esercizi specifici di abilitazione è
modesta
gli adattamenti didattici non sono sufficienti a migliorare il
quadro clinico
la prestazione è resistente all’automatizzazione quindi
anche sui livelli di correttezza possono migliorare, permane
comunque un’eccessiva lentezza tale da sostenere l’ipotesi
di non completa acquisizione del processo
A quale età si può porre
la diagnosi di dislessia
L’età minima in cui è possibile porre diagnosi
che coincide con il completamento della
seconda classe della scuola primaria anche se è
possibile formulare un’ipotesi diagnostica già
dalla fine ha la fine del primo anno di istruzione
primaria, soprattutto per quei bambini che
presentano un pregresso disturbo del linguaggio
o familiarità con il disturbo.
Richiedere una
consulenza? Bambini in ingresso nella scuola primaria
I problemi vi sono sin da subito.
sono alunni che, escludendo problemi di ambientamento iniziale e
anamnesi, mostrano sicuramente un più lento sviluppo del linguaggio e
che qualcosa non andava bene già alla scuola dell’infanzia.
sia i genitori che gli insegnanti lo descrivono come un bambino che
deve fare i compiti con un adulto , presenta difficoltà nel ripetere una
parola nuova appena ascoltata, hanno un’estrema lentezza
nell’esecuzione di compiti scolastici, molti errori di carattere visivo
dunque inversione di lettere ,spostamento delle stesse all’interno della
parola
gli insegnanti inoltre spesso li descrivono come completamente
dipendenti dell’insegnante oppure che si distraggono facilmente
Bambini nel secondo ciclo della scuola primaria in questo caso i problemi
possono prevedere due comportamenti da parte dell’insegnante
Se il caso e’ lieve la prestazione del bambino è ritenuta tale perché non
esercitata , quindi l’insegnante inviterà l'alunno a esercitarsi di più con effetti
di solito negativi, soprattutto per quanto riguarda la motivazione.
Se invece il problema è di entità maggiore il docente lamenterà numerosi
errori nella scrittura/lettura
lentezza esecutiva in compiti scritti, tali da invitare i genitori a richiedere una
consulenza specialistica
inoltre indicherà come problematica la lettura ad alta voce e a volte rifiuto da
parte del bambino di applicarsi in compiti scritti
la difficoltà a portare a termine le consegne
è possibile anche riscontrare la presenza di problematiche secondarie di tipo
internalizzante tipo l’ansia da prestazione, evitamento del compito,scarsa
fiducia eccetera
Ingresso nella scuola secondaria di primo grado in questi casi
si evidenzia una netta caduta delle prestazioni scolastiche subito
dopo l’ingresso.
in quest’ordine di scuola sono studenti che hanno retto l’impegno
della scuola primaria perché molto aiutati da genitori e dagli
insegnanti ma che con un amento del carico di lavoro non sono
più in grado di sostenere lo sforzo
Scuola superiore e università il sintomo riportato dal ragazzo e
dalla famiglia è spesso legato al notevole tempo impiegato per lo
studio e alle innumerevoli strategie usate. nella storia scolastica
per agevolare la lettura, farsi leggere i brani del compagno, farsi
segnare i compiti sul diario .
la scuola alle volte indica questi ragazzi con poco motivati
,disinteressati oppure come ragazzi desiderosi di ottenere una
buona prestazione ma che devono impiegare più tempo e fatica
gli altri per i medesimi risultati
Cosa può fare la scuola?
Quali strategie può usare
l’insegnante per favorire il benessere
dello studente dislessico
Comprendere e accogliere il problema
vegliare perché sia rafforzata la competenza di lettura cercando di evitare
che il deficit penalizzi gli altri apprendimenti individualizzando le richieste
Evitare di esporre il bambino a situazioni di difficoltà e frustrazione
Ridurre la quantità di materiale da leggere eventualmente compensando
con maggiori richieste di altro tipo
Concedere più tempo nelle verifiche o altre attività
In presenza di difficoltà ortografiche privilegiare i contenuti rispetto alla
competenza ortografica e nei compiti scritti guidare alla revisione degli
errori
Privilegiare verifiche orali piuttosto che scritte
Curare la consegna dei compiti a casa
Operare riduzioni del materiale di studio
Caldeggiare la collaborazione tra pari o l’aiuto di compiti a casa per
ridurre al minimo la penalizzazione del deficit e di decodifica
In qualche caso caldeggiare l’utilizzo di strumenti compensativi che
evitino al bambino il compito della decodifica ma che gli consentano
comunque di arrivare contenuti
Consentire l’utilizzo del computer dotato di programmi per la revisione
ortografica almeno a casa
Stimolare la costruzione di un metodo di studio funzionale alle
caratteristiche del bambino /ragazzo dislessico per favorire l’autonomia
Sostenere il senso di auto efficacia e la
motivazione del bambino ragazzo calibrando le
richieste al fine di evitare senso di frustrazione o
situazioni di impotenza appresa
Valorizzare il più possibile le risorse positive del
ragazzo
Utilizzare tecniche didattiche che favoriscono
l’aiuto tra pari
Cosa consigliare ai
genitori
Familiarizzare il bambino con il mondo dei libri con riviste, libreria, biblioteca,
esposizione di testi
Offrire con l’esempio l’idea del piacere associato alla lettura
Prevedere momenti specificatamente dedicati alla lettura personale
Leggere al bambino facendo in modo che gli possa seguire ove si sta leggendo
Evitare che le attività di lettura siano necessariamente legate a compiti associati
Avere scambi di comunicazione scritta attraverso diari dialogati, messaggini
telefonici e via e-mail
Far leggere al bambino testi noti e testi scritti da lui stesso
Registrare la lettura e farla riascoltare avendo sotto gli occhi il brano letto
Far leggere al computer
Far leggere testi di particolare interesse, libri gioco o
altro
Fare giochi che prevedono composizione e
scomposizione di parole, ad esempio Scarabeo
Fare attività e giochi che prevedono ricerca visiva
rapida, ad esempio ritrovamento in un testo di termini,
in una carta geografica eccetera
Mobilitare la riflessione sui processi, il significato e
l’importanza dell’attività di lettura
La lettura puo’ essere
acquisita anche attraverso
la progressiva
automatizzazione e quindi il
rapido riconoscimento di
sillabe. In questo modo
l’alunno sviluppa la
consapevolezza che
riconoscere velocemente
delle sillabe gli permette
una rapida lettura di parole.
Esercizio di riconoscimento
e segmentazione di parole.
Esercizi di questo tipo sono
utili per gli alunni che
commettono errori non
fonologici come fusioni o
separazioni illegali.
Esercizio che allena l’alunno a porre molta attenzione alle caratteristiche morfosintattiche e grammaticali della frase, visto che la comprensione del testo puo’ avvenire solo attraverso la profonda comprensione delle frasi che lo costituiscono.
Propone una tipologia di
attivita’ che richiede
all’alunno di comprendere
non solo la frase ma anche
tutte le alternative di risposta
e scegliere la piu’ adatta.
Questo e’ importante
perche’ la comprensione
lessicale e’ funzionale alla
comprensione della parola
nel contesto in cui e’
inserita.
Ricomporre le singole frasi e
ordinarle per produrre un
breve testo dotato di
significato e coerenza
Esempio di attivita’ volta a
incrementare le conoscenze
metacognitive sul compito,
utile per tutti gli alunni in
generale e non solo per
quelli con DSA
Il disturbo della comprensione
del testo- DCT
I criteri diagnostici per il disturbo della
comprensione del testo
I soggetti con DCT presentano delle buone
competenze dal punto di vista fonologico, quindi
non hanno problemi nella decodifica, mentre
faticano a capire ciò che leggono ,questo in
presenza di adeguate abilità cognitive personali.
In altre parole il profilo degli studenti con DCT
può considerarsi come opposto a quello che
emerge nei casi di bambini con dislessia
A scuola si possono incontrare alunni con caratteristiche differenti .
In alcuni casi ci si può trovare di fronte a studenti senza problemi di linguaggio e senza una storia di ritardo nella sua acquisizione, che presentano una lettura sufficientemente corretta e fluente ,ma che hanno difficoltà nella comprensione del testo.
Oppure a studenti che rientrano nel caso precedente ma che presentano sia una lentezza di acquisizione della tecnica della lettura, che progredisce lentamente ,sia un’incapacità di comprendere in modo adeguato all’età o alla scolarità il brano letto
In entrambi i casi il problema più marcato riguarda la comprensione
Potremo così sintetizzare i criteri di base del DCT
Buone o adeguate competenze dal punto di vista
della decodifica
Prestazione inadeguata di prove di
comprensione del testo
Prestazioni scolastiche deficitarie nelle discipline
che richiedono l’apprendimento a partire da un
testo
L’importanza della meta
cognizione Potenziare le proprie abilità di meta cognizione è essenziale per i bambini con disturbo della lettura
Semplici e utili esercizi possono essere le domande "vero o falso?”,” sì o no?” "chi?”,” che cosa ?””quando.. Dove… perché..?”
Il perché è di difficile comprensione per i soggetti dislessici e ciò che più li disorienta nella comprensione di un testo.
Per lo sviluppo di tale competenza possono essere usati anche gli esercizi di lettura di frasi legate tra di loro da:
Nesso logico- esempio: hai solo due gelati ,compri gelati per tutti, inviti alcuni amici
Rapporto causa effetto – esempio: perché hai la febbre ,la mamma chiama il medico
Nesso temporale – esempio: saluti la mamma ti alzi fai colazione vai a scuola
Lavorare sulla meta cognizione significa
apprendere come imparare a sapere piuttosto
che "imparare a fare”.
Il bambino apprende attraverso l’esperienza
personale, per questo il vocabolario della meta
cognizione è pieno di parole con il medesimo
prefisso auto :auto efficacia, auto attribuzioni
,automotivazione, auto istruzioni eccetera
Nella comprensione del testo l’insegnante deve
Informare sul tipo di testo per attivare le strategie più immediate
Chiedere di fare ipotesi sul contenuto basandosi sul titolo,
illustrazioni, contesto
Fermare la lettura per domandare ciò che è stato letto e chiedere
anticipazioni sulla svolgimento
Le domande di comprensione vanno:
Inserite nel testo stesso per migliorare l’apprendimento
Poste prima della lettura per favorire uno warming up e un
brainstorming in grado di dare una traccia significativa al lettore
per creare aspettative, focalizzare l’attenzione, stimolare
previsioni.
Il lavoro sulla memoria Importantissimo è lavorare sulla memoria breve termine
che va allenata costantemente e che se sviluppata
migliora la memoria di lavoro e consente di sviluppare
anche la meta memoria cioè l’uso strategico della propria
memoria.
Le difficoltà dello studente dislessico infatti non sono solo
relative alla memoria di lavoro ( mantenere e recuperare
informazioni) ma anche ai limiti legali all’accesso
lessicale cioè l’incapacità di ricordare il nome di un
oggetto, di un luogo.
Se la memoria breve termine è compromessa si perde
l’informazione prima ancora che venga elaborata
Il training sulla memoria comporta diverse fasi e
con alcune semplici efficaci
Lavorare sull’autovalutazione
Usare tecniche di auto rinforzo
Auto istruirsi tramite linguaggio interno
Costruire il dialogo educativo su situazioni
strutturate e routinarie
Un’altra strategia per la memoria e’ quella ludica . Ecco alcuni possibili giochi da
organizzare
Colpo d’occhio osserva un foglio con disegnati molti oggetti, cerca di ricordarne
almeno 10
Chi /cosa manca osserva bene questo disegno c’è qualcosa che non va
Il buon osservatore osserva un oggetto è poni 10 domande su di esso
Cosa ricordi leggi un testo e poni 10 domande su di esso
Ricorda I colori guarda l’immagine colorata e poi cerca di di colorarne una
identica, a seconda di ciò che ti ricordi
Che cosa hai dimenticato racconta qualcosa, registrati, prova a ripetere le
stesse cose, riascoltati per verificare la tua memoria
Le autobiografie scrivi qualcosa di te in un diario, le tue emozioni ,tue avventure
.ogni tanto rileggo per mettere alla prova la tua capacità di ricordare
Disturbo della scrittura
Il caso di Giacomo
Giacomo ha sette anni e frequenta la classe seconda della
scuola primaria.Le maestre si accorgono che il bambino
presenta lentezza nello scrivere, fatica a copiare dalla
lavagna e commette numerosi errori. Questo problema
viene rilevato principalmente dagli insegnanti in quanto si
accorgono di come Giacomo spesso rimanga indietro
rispetto ai compagni nei compiti di dettato. Giacomo ha
buoni rapporti con I coetanei i e nel tempo libero frequenta
gli scout ,non ama fare sport e I genitori riferiscono che ha
imparato tardi andare in bicicletta.Alla scuola dell’infanzia
Giacomo non ha mai amato disegnare e spesso rifiutava i
compiti in cui doveva colorare. La lettura è sempre stata
stentata, notevole lentezza nella scrittura, il tratto grafico è
apparso fin da subito disomogeneo. Inoltre il passaggio dallo
stampato maiuscolo al corsivo ,avvenuto a inizio della
classe seconda, ha creato grosse difficoltà
Criteri per la diagnosi di
disturbo della scrittura L’ICD 10 e il DSM IV differiscono nel definire i sintomi specifici per poter diagnosticare il disturbo specifico di scrittura.
Per quanto riguarda il DSM IV la descrizione del disturbo
"esiste in genere un insieme di difficoltà nella capacità del soggetto di comporre testi scritti, evidenziata da errori grammaticali o di punteggiatura nelle frasi ,scadente organizzazione in capoversi, errori multipli di compitazione e calligrafia deficitaria
Il disturbo della scrittura può interessare vari livelli di competenza
la componente ortografica
la componente motoria
la componente dell’espressione scritta
L’esame del processo di scrittura richiede la valutazione delle componenti disortografiche e disgrafiche.
Per la diagnosi di disortografia- connessa con disturbi dell’area linguistica -vale la regola di una quantità di errori ortografici che colloca la prestazione del bambino a due o più deviazioni standard al di sotto della media dei bambini che frequentano la stessa classe scolare;
Invece la disgrafia sembra essere conseguenza di disturbi di esecuzione motoria di ordine disprassico.
Riguardo all’età minima in cui è possibile effettuare la diagnosi coincide con il completamento del secondo anno dellaScuola primaria almeno per la parte più strettamente correlata alla scrittura ortograficamente corretta delle singole parole
Quali errori può commettere un alunno
con disturbo specifico della scrittura
Gli errori nella scrittura che possono essere ricavati dall’osservazione dei quaderni del bambino:
difficoltà nella trasformazione delle conoscenze fonologiche in quelle grafemiche
difficoltà nell’acquisizione di regole fonologiche
utilizzo scorretto delle regole ortografiche nel comporre testi
difficoltà nella coordinazione visuospaziale
lentezza nella produzione
uso di caratteri diversi all’interno della parola
irregolarità ortografica
errori grammaticali e di spelling
omission, inversioni, sostituzione, inserzione di
fonemi
problemi di doppie o accentazione
produzione di parole omofone e non omografe
difficoltà nell’uso della punteggiatura
Per quanto riguarda la disgrafia è importante
ricordare che è un disturbo specifico
dell’apprendimento che si manifesta come
difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici che
quelli numerici
Essa riguarda quindi esclusivamente il grafismo
e non le regole ortografiche e sintattiche,
sebbene influisca negativamente anche su tali
acquisizioni a causa delle frequenti impossibilità
di rilettura e di autocorrezione