d.lgs. 231/2001 e sistemi di gestione ambientale
TRANSCRIPT
D.Lgs. 231/2001
e
Sistemi di Gestione Ambientale
Paolo Piagneri -
Torino, 19 aprile, 2013
Sommario della presentazione
• Un breve cenno in merito ai contenuti del D.Lgs. 231/2001
• D.Lgs. 231/2001 e reati ambientali
• Le norme di riferimento per i SGA
• Requisiti previsti dal D.Lgs. 231/2001 ed elementi dei SGA
• Il processo di revisione della norma ISO 14001
2
Un cenno in merito ai
contenuti del D.Lgs. 231/2001
• Il D.Lgs. 231/2001 prevede che le aziende e gli enti in genere possono essere chiamati a rispondere in sede penale per taluni reati (reati presupposto) commessi nel proprio interesse o vantaggio dai propri amministratori o dipendenti.
• Le sanzioni correlate ai reati presupposto possono essere sia pecuniarie (di entità anche particolarmente significativa) che di tipo interdittivo.
• La conformità ai requisiti del D.Lgs. 231/2001 e in particolare l’adozione e l’efficace attuazione di un Modello Organizzativo con funzioni di prevenzione, non è obbligatorio, è piuttosto un’opportunità per poter ridurre il rischio di essere chiamati a rispondere ai sensi della D.Lgs 231/2001 di uno dei reati presupposto ivi previsti.
3
D.Lgs. 231/2001 e reati ambientali
• Il D.Lgs. 231/2001 prevede un insieme eterogeneo di reati presupposto che possono risultare potenzialmente correlati ad aree molto diverse della gestione di imprese ed enti.
• L’estensione della responsabilità delle persone giuridiche ai reati ambientali è stata effettuata dal D.Lgs. 121/2011
• La norma individua numerosi reati presupposto in materia ambientale, tra i quali alcuni che possono interessare le attività d’impresa, in particolare quelle manifatturiere
• La scelta dei reati presupposto non appare, a onor del vero, del tutto razionale, sia per talune inclusioni, sia per talune omissioni (AIA e Seveso)
4
Le principali aree della gestione ambientale
in relazione a cui sono previsti reati presupposto
� Scarichi idrici contenenti sostanze pericolose
� Rifiuti
� Inquinamento del suolo
� Emissioni in atmosfera
5
Osservazioni
• I reati presupposto di natura ambientale ricomprendono
anche alcune fattispecie che possono concretamente
verificarsi a livello colposo in (quasi) qualsiasi attività
industriale
• Tali reati, anche se colposi, possono essere associabili ad un
vantaggio per l’impresa in termini di minori costi
• Si pone dunque la questione di come prevenire la
responsabilità dell’ente in materia, attraverso modelli
organizzativi e/o Sistemi di Gestione Ambientale
6
Le norme di riferimento per i SGA
� UNI EN ISO 14001:2004
Sistemi di Gestione Ambientale - Requisiti e guida all'uso
� REGOLAMENTO (CE) n. 1221/2009
sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema
comunitario di ecogestione e audit (EMAS) …
7
Presupposti ed obiettivi dei SGA
� I presupposti in ambedue gli schemi, ISO14001 ed EMAS, sono la volontà di partecipazione ed il rispetto della legislazione applicabile
� L’obiettivo è quello di fornire alle organizzazioni uno strumento, che, integrato con le altre esigenze di gestione, aiuti le organizzazioni a raggiungere in modo coordinato i propri obiettivi ambientali ed economici
� Il Regolamento EMAS riconosce la norma ISO14001 come standard di riferimento relativo ai sistemi di gestione ambientale.
8
Principi di base dei SGA
� Definire regole operative per tutte quelle attività che se non
effettuate od effettuate in modo difforme potrebbero
originare situazioni non conformi ai principi della politica
ambientale (compreso il rispetto delle prescrizioni ambientali
applicabili)
� Fare crescere la cultura della gestione ambientale all’interno
dell’impresa (consapevolezza dell’importanza dei singoli
compiti)
9
Principi di base dei SGA
� Spostare il controllo ambientale più a monte possibile
(prevenzione), sia sul piano della gestione operativa che sul
piano delle scelte strategiche dell’organizzazione.
� Costruire un sistema in grado di correggere gli errori e
dinamico, un sistema cioè in grado di evolversi in funzione
delle modifiche degli aspetti ambientali significativi
dell’impresa nonché della variazione dei vincoli esterni.
10
D.Lgs. 231/2001 – principali requisiti
� Individuazione delle attività nel cui ambito possono essere
commessi reati presupposto (Analisi dei rischi)
� Definizione di un Codice etico
� Applicazione di un Modello Organizzativo finalizzato alla
prevenzione dei reati presupposto pertinenti nel caso in esame
� Individuazione delle risorse finanziarie e non necessarie al
funzionamento del modello organizzativo e gestionale
� Individuazione di un Organismo di vigilanza competente sul
funzionamento e l'osservanza dei modelli
� Previsione di obblighi di informazione nei confronti dell'organismo
di vigilanza
� Introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il
mancato rispetto delle misure indicate nel modello 11
Analisi dei rischi
� 4.3.1 – Aspetti ambientali
� 4.3.2 – Prescrizioni legali e altre prescrizioni
E’ un requisito, nonché un elemento fondante, della norma ISO14001 la conoscenza degli aspetti ambientali significativi correlati alle attività/prodotti/servizi dell’organizzazione nonché delle prescrizioni legali e volontarie applicabili agli stessi.
L’Analisi ambientale iniziale e le procedure di gestione finalizzate a soddisfare questi requisiti, presenti in ogni SGA,possono fornire un efficace supporto per l’individuazione dei reati presupposto pertinenti al caso in esame.
12
Codice etico
� 4.2 – Politica ambientale
La politica ambientale definisce i principi che ispirano l’azione
dell’organizzazione nei confronti dell’ambiente
Deve includere un impegno al rispetto delle prescrizioni
ambientali applicabili
Deve essere comunicata a tutte le persone che lavorano per
l’organizzazione o per conto di essa
E’ un documento pubblico
Politica ambientale e codice etico devono essere coerenti
13
Modello Organizzativo
� 4.4.1 – Risorse, ruoli responsabilità ed autorità
� 4.4.2 – Competenza, formazione e consapevolezza
� 4.3.3 – Obiettivi, traguardi e programma/i
� 4.4.6 – Controllo operativo
� 4.4.7 – Preparazione e risposta alle emergenze
La norma ISO14001 prevede l’attuazione di procedure che definiscano ruoli, responsabilità e modalità operative per tutte quelle attivitàsotto il controllo dell’organizzazione che se condotte in modo non coerente ai principi della politica ambientale possono portare ad impatti ambientali negativi od alla violazione di prescrizioni legislative.
La norma prevede inoltre che vengano definite le risorse necessarie al funzionamento dei diversi elementi del SGA
14
Trasparenza e tracciabilità
� 4.4.4 – Documentazione
� 4.4.5 – Controllo dei documenti
� 4.5.4 – Controllo delle registrazioni
Il SGA attraverso le regole di gestione dei documenti e delle
registrazioni correlate alla gestione ambientale garantisce un
elevato grado trasparenza e tracciabilità di tutte le attività
sviluppate nell’ambito del campo di applicazione del SGA
15
16
Verifica dell’applicazione dei protocolli
� 4.5.1 – Sorveglianza e misurazione
� 4.5.2 – Valutazione del rispetto delle prescrizioni
� 4.5.3 – Non conformità, azione correttive e azioni preventive
� 4.5.5 – Audit interno
� 4.6 – Riesame della Direzione
Il SGA contiene al suo interno strumenti finalizzati alla misurazione delle prestazioni ambientali, alla verifica di efficacia del sistema ed alla correzione di eventuali scostamenti dai protocolli definiti, nonché alla rimozione delle cause di questi scostamenti.
Elementi del D.Lgs. 231 non presenti nei SGA
� Organismo di vigilanza
L’organizzazione dovrà valutare il coordinamento di alcuni elementi del SGA con il nuovo soggetto e le relative attribuzioni (es. 4.3.2; 4.5.2; 4.5.3; 4.5.5; 4.6)
� Obblighi di informazione nei confronti dell‘ODV
E’ un requisito facilmente integrabile nel SGA nell’ambito della procedura relativa alla gestione della comunicazione ambientale (4.4.3)
� Sistema disciplinare
Potenziale problema in relazione al coordinamento dei due strumenti in quanto lontano dalla filosofia dei SGA e potenzialmente conflittuale (es. gestione NC e miglioramento)
17
Il processo di revisione della norma ISO 14001
Nel mondo circa 270.000 Organizzazioni di cui
Est Asia 50 %
Europe 40 %
China 80.000
Japan 30.000
Italy 21.000
Spain 16.000
UK 15.000 (dati ufficiali ISO a fine 2011)
Attualmente in Italia vi sono circa18.600 (marzo 2013)
Organizzazioni / Unità operative dotate di un SGA certificato
ai sensi della norma ISO 14001. 18
• La prima edizione della norma risale al 1996 e la seconda all’anno 2004, tra le prime due versioni le differenze sono state marginali
• Un nuovo processo di revisione è iniziato a Berlino agli inizi dell’anno 2012, sono poi seguiti altri 3 incontri, in Thailandia, negli USA ed il più recente a febbraio 2013 in Svezia.
• Attualmente il progetto è allo stadio di CD1 ed in questo momento è sottoposto ai primi commenti formali da parte degli stati membri.
• La revisione della norma ISO 14004 (linea guida) è iniziata circa 6 mesi dopo quella della ISO 14004.
19
Le tempistiche del processo
• La segreteria del WG5, gruppo di lavoro del TC 207, che sta
sviluppando il processo di revisione prevede, salvo
complicazioni, la pubblicazione della nuova edizione della
norma ad inizio 2015.
• In Italia il processo di revisione è presidiato da un gruppo di
lavoro della Commissione Ambiente dell’UNI, il GL1 “Sistemi
di gestione ambientale”.
20
I contenuti del mandato di revisione
Mandate for ISO 14001 revision
1. The revision shall be based on the ISO/TMB approved requirements
and application guidance related to the JTCG work on the High Level
Structure (HLS) for Management System Standards (MSS) and its
identical text, common terms and core definitions.
2. The revision shall consider the final report of the ISO/TC 207 SC 1
"Future Challenges for EMS" Study Group (refer to Annex A below).
3. The revision shall ensure the maintenance and improvement of the
basic principles of ISO 14001: 2004, and also the retention &
improvement of its existing requirements.
21
ISO 14001 Continual Improvement Survey 2013
• E’ un sondaggio lanciato in tutto il mondo in relazione alle
norme ISO 14001 e ISO 14004 e finalizzato alla comprensione
delle esigenze degli utenti e delle parti interessate.
• L'indagine prende in considerazione alcuni temi chiave delle
discussioni in corso nei gruppi di lavoro che stanno
revisionando queste norme.
• I risultati potranno fornire un utile contributo al processo di
revisione e probabilmente influenzare indirettamente i
contenuti della futura ISO 14001, in particolare in relazione ai
temi correlati alle “sfide future” viste in precedenza.
22
ISO 14001 Continual Improvement Survey 2013
Il questionario è rivolto a:
I soggetti che fanno parte di organizzazioni che hanno
implementato o utilizzato le norme ISO 14001 e ISO 14004
(utenti)
Altre persone portatrici di conoscenze operative o di interessi
http://www.iso.org/iso/home/standards/14001survey2013.htm
Sarà possibile partecipare fino al 30 aprile 2013
23