documentazione educativa_le voci degli insegnanti

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La documentazione educativa La documentazione educativa attraverso la voce dei partecipanti

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Page 1: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

La documentazione educativa

La documentazione educativa attraverso la voce dei partecipanti

Page 2: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Cosa emerge: testimonianze Strumenti per documentare

Elementi di trasferibilità

Page 3: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Provocazioni…

“Pochi insegnanti, nella mia scuola, documentano il lavoro svolto con la classe, i motivi possono essere i più svariati, dalla mancanza di tempo, al ritenere poco valido il confronto con altri insegnanti, alcune colleghe poi hanno una sorta di timore nel raccontare esperienze proposte alla classe, è vero che spesso le risposte ai tentativi di documentazione sono di carattere pessimistico”

Page 4: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Cosa emerge: la DE

• No significato condiviso: prassi burocratica Vs. documentazione didattica (vedi slide successiva)

• È nella maggioranza dei casi una prassi consolidata;• È vissuta come un arricchimento personale e

collegiale quando non viene esercitata come attività burocratica;

• È vissuta come valore aggiunto quando viene praticata in modalità partecipative (esperienze di Policultura)

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Testimonianza 1 “A livello generale di scuola è una prassi consolidata la raccolta

sistematica di dati attraverso la documentazione istituzionale (verbali dei consigli classe, dei dipartimenti, del collegio docenti e del consiglio di istituto – piani di lavoro e relazioni finali – tabulazione assenze, ore perse, numero e tipologia di verifiche, progetti e verifica/valutazione degli stessi, ecc.).

Spesso tali dati sono finalizzati alla soddisfazione di compiti burocratici e non alla ricerca di benefici didattici. Si distingue, invece, la documentazione didattica all’interno del corso: meno istituzionale consente di condividere con colleghi e allievi contenuti didattici di vario tipo (letture, percorsi didattici, compiti in classe o domestici, lezioni, aggiornamenti, progetti, …).”

Page 6: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Testimonianza 2La documentazione a scuola è un obbligo formale, se intesa

come redazione e della programmazione annuale, delle relazioni finali, nonché di registri e verbali con la descrizione dettagliata di argomenti svolti, valutazioni assegnate, decisioni prese, progetti condivisi.

Questo tipo di documentazione è prassi consolidata, ma ha una ricaduta pressoché nulla sulla didattica: capita di rado che si confronti il proprio registro personale con quello di un collega per riflettere sui criteri di valutazione adottati o sullo sviluppo di progetti comuni; lo si fa talvolta ma solitamente a spanne, senza elaborazione di dati oggettivi alla mano, senza “leggere” la documentazione redatta negli anni, che mantiene il suo status di dovere burocratico, “scartoffie”.

Page 7: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Quale significato?

In molte testimonianze: DOCUMENTARE -> coincide con -> VALUTARE

similitudini nel processoex ante in itinere ex post

Riflessione e Rielaborazione della esperienza non nello scopo e nei risultatiEs. Raccogliere Giudicare, rielaborare,

ecc.Sistematizzare, ecc.

Page 8: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Ideare, progettare, monitorare, documentare, valutare sono processi fortemente interconnessi e caratterizzano ogni progettualità educativa realizzata con un certo livello di consapevolezza e competenza

A volte i confini tra gli step sono molto approssimativi confusione terminologica e operativa

Page 9: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Strumenti

Rileviamo, in qualche caso, una confusione terminologica tra strumenti di monitoraggio (es. degli apprendimenti: registro elettronico) e strumenti per la documentazione dell’esperienza educativa (es. ciò che posso fare attraverso il digital storytelling: documentare il processo oppure il prodotto)

---• Processo: il percorso, gli strumenti, l’impostazione del

setting, i modelli di lavoro con gli alunni…• Prodotto: il contenuto specifico prodotto (quello che ho

fatto)

Page 10: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Le vostre vociStrumenti differenti:- Creati su iniziativa individuale- Ministeriali (es: GOLD, L4ALL)- EuropeiCosa documentano:- Il progetto o l’azione progettuale nella sua globalità- Il percorso, nelle sue varie tappe…- La attività specifica

Come:Individualmente e/o collegialmente

Tutto questo attraverso

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Esempio

“Per ogni esperienza didattica i documenti riguardano la struttura del progetto, le fasi di elaborazione il prodotto finale, le verifiche somministrate agli alunni, la scheda di valutazione, l’elaborazione di questionari somministrati agli alunni per avere un riscontro sull’attività svolta, che non sempre, però, sono a disposizione di tutti. ( molto spesso rimangono negli archivi della scuola). Personalmente, da due anni mi sono creato un blog: “Esperienze didattiche …” dove puntualmente documento, insieme agli alunni, ogni nostra esperienza didattica vissuta”.

Page 12: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

strumenti

Multimedialità come elemento ricorrente di supporto e potenziamento alla documentazione:

- Blog, sito della classe- On line Community- Ambienti eLearning- Repository e portali- Cloud computing - Archivi digitali personali (off line)- Video e foto- Podcast

Attenzione a non confondere lo strumento con il contenuto

Page 13: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Alcuni elementi critici

1) DE di tipo "implementativo" e non di tipo "addizionale“2) DE concepita per non essere condivisa e, quindi, non è facilmente fruibile da altri

docenti:

“Ritengo che il problema di utilizzare format condivisi sia fondamentale: ogni scuola elabora i suoi moduli e i suoi format di documentazione di attività o elaborazione progetti o certificazione delle competenze, ma in alcuni casi la trasferibilità, l'esaustività e l'efficacia di questi "modelli" sono scarse; sarebbe a mio parere opportuno che venissero costruiti (dal MIUR o chi per esso) format comuni, sintetici ma significativi, nonché portali che possano funzionare da repository delle esperienze ma anche da spazi di confronto nell'ottica della comunità di pratiche. Un po' com'è il Learning4all, ma con la possibilità di comunicare tra insegnanti secondo le modalità del web 2.0. Il diario di bordo resta uno strumento valido per auto valutarsi, ma in modo autoreferenziale; per essere condiviso deve usare un linguaggio e dei riferimenti analoghi a quelli che usano i colleghi.

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Aspetti trasferibili• Solitamente gli aspetti facilmente documentabili e trasferibili ad un’altra esperienza sono

quelli relativi alla pratica: “Ti faccio vedere come si fa...• Gli aspetti o variabili più facilmente trasferibili sono quelle circostanze che permettono a

ogni singolo bambino di maturare in autonomia, in identità di sé e in acquisizione di competenze.

• Gli aspetti più facilmente trasferibili sono le linee guida del progetto didattico che si va a realizzare: obiettivi, metodo, tecniche, materiali, fonti ecc

• Dipende. In alcuni casi quella che si prende è solo l'idea ( ad esempio un particolare approccio ad un argomento), in altri una particolare metodologia , in altri gli strumenti didattici presentati, risparmiandosi parte del lavoro di rielaborarli ex novo. La presenza di strumenti didattici non è da sottovalutare in realtà e sono un elemento importante anche nel mio modo di documentare, ma sono solo un elemento, è l'analisi dell'esperienza che permette poi di rielaborarli.

• Modalità di progettazione, Metodo di lavoro, Documentazione esperienza nel web.• Gli aspetti più facilmente trasferibili sono le fasi progettuali, il diario di bordo e il

prodotto finale, utili per una “replicabilità” dell’esperienza da adeguare al proprio contesto.

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• la narrazione delle proprie esperienze didattiche interessa davvero poco i colleghi e quindi, penso che gli aspetti più facilmente trasferibili, almeno nel contesto scolastico in cui lavoro, siano i materiali prodotti per le attività sia in cartaceo che in formato elettronico.

• ritengo che gli aspetti più facilmente trasferibili di una buona esperienza didattica siano l’argomento generale, le tecnologie e i materiali utilizzati per svilupparlo, uno schema di diario di bordo dell’attività o uno schema delle attività di monitoraggio dell’esperienza (apertura, svolgimento, chiusura)

• gli aspetti più facilmente trasferibili siano appunto quelli metodologici e comunicativi, poiché i contenuti possono cambiare nel tempo, anche all’interno della stessa disciplina; le “tipologie” di lavoro proposte; le “tipologie” di lavoro proposte.

• Innanzitutto il lavoro collegiale, la condivisione di obiettivi, di moduli trasversali, la definizione di contenuti disciplinari essenziali e l’elaborazione di prove di verifica; sono inoltre trasferibili le strategie e le metodologie adottate per far fronte ad una particolare difficoltà, il materiale prodotto per le attività sia in cartaceo che in formato elettronico, le schede di customer satisfaction dei progetti

• trovo più facilmente trasferibili gli aspetti che suggeriscono l’organizzazione delle attività, eventuali difficoltà incontrate e soluzioni possibili, dinamiche relazionali e benefici didattici ed educativi emersi.

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Un insegnante […] può ripartire da “un ipertesto” (esperienza) di un altro collega ma può farlo crescere al suo interno, svilupparlo, ed integrarlo dando vita a qualcosa di nuovo.

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Consapevolezza e competenza pedagogica

“Le scelte tecniche, procedurali e tecnologiche derivano da scelte culturali e pedagogiche. Pertanto, una selezione documentaria di dati dell’attività educativa può essere un prezioso supporto al miglioramento dell’attività. Per non ripartire sempre da zero.

È da considerare che con la documentazione la conoscenza prodotta può diventare sapere collettivo. Con la rielaborazione e la riflessione condivisa dell’esperienza si contribuisce al miglioramento dell’offerta formativa, al rinnovamento della regia educativa e quindi globalmente alla qualità dell’intero sistema educativo”.

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Raccomandazioni

Smascherare e dichiarare come operazione etica la ideologia che sta dietro a un racconto, ad una storia (riconoscere che stiamo guardano quel fenomeno con un determinato tipo di occhiali)

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Per concludere

• Il tema della documentazione costituisce un tassello importante della progettualità educativa e rappresenta lo strumento più efficace non solo per testimoniare i processi necessari alla definizione dell'azione educativa stessa, ma anche il mezzo più idoneo per restituire ai protagonisti del processo educativo la memoria del percorso compiuto.

• Documentare significa, in ambito educativo, consentire la costruzione di un processo di auto consapevolezza lungo il tragitto del fare e del pensare che caratterizza l'azione educativa e formativa.

Page 20: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Una cosa che mi ha particolarmente colpito nei video […] è quando si parla di documentazione come qualche cosa che si può implementare, in realtà è così che la vedo, come una qualche cosa in un certo senso viva, su cui ritornare, in cui aggiungere, rielaborare, modificare, una base di partenza e non un punto di arrivo.

Page 21: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

Documentare nella scuola è importante per:

– lasciare tracce di lavoro;– rendere evidente il percorso;– raccontare e diffondere;– verificare, osservare e ricostruire;– individuare cambiamenti;– confrontarsi e riflettere;– coinvolgere.

Page 22: Documentazione educativa_le voci degli insegnanti

GRAZIE!!!