domande su glottodidattica

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DOMANDE SU GLOTTODIDATTICA (Anna Ciliberti): CAPITOLO 1: L’apprendimento di una lingua 1. Le principali differenze tra il processo di apprendimento della lingua materna e quello di una lingua seconda/straniera. L’apprendimento della lingua materna (L1) è un processo primario in un duplice senso: è il primo ad aver luogo ed il primo in quanto ad importanza. I due processi avvengono in condizioni diverse. L’apprendimento della L1 avviene in modo spontaneo e senza sforzi di cui si ha consapevolezza (dunque in un contesto “naturale”). Al contrario, l’insegnamento della lingua straniera (L2) non avviene in modo spontaneo, ma programmato e deve rispondere a determinati obiettivi. L’apprendimento della L1 procede di pari passo con lo sviluppo psicologico- cognitivo del bambino, quindi congiuntamente con la formazione della sua identità. Al contrario, l’apprendimento di una L2 avviene in età più avanzata (da giovani o adulti) quando si è già cognitivamente e socialmente maturi. Un ulteriore differenza tra i due tipi di apprendimento sta nel fatto che quello della L1 si muove dai significati alla lingua (il bambino impara le parole in contesti situazionali che riesce a comprendere e sulla base di conoscenza di cui è già in possesso). Ciò non avviene per la L2, il cui processo di apprendimento si muove dalla lingua ai significati. 2. Klein e le componenti fondamentali del processo di insegnamento/apprendimento. Secondo Wolfgang Klein le componenti fondamentali del processo di insegnamento/apprendimento sono le seguenti: - lo SCOPO o le RAGIONI per cui si impara la lingua straniera: concetto in parte diverso da quello di motivazione (di carattere prettamente psicologico). Vi può rientrare il desiderio di integrarsi in una società, ma anche motivazioni pratiche (raggiungere determinati obiettivi di studio o lavorativi);

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GLOTTODIDATTICA DOMANDE PER L'ESAME

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DOMANDE SU GLOTTODIDATTICA (Anna Ciliberti):CAPITOLO 1: Lapprendimento di una lingua1. Le principali differenze tra il processo di apprendimento della lingua materna e quello di una lingua seconda/straniera.Lapprendimento della lingua materna (L1) un processo primario in un duplice senso: il primo ad aver luogo ed il primo in quanto ad importanza. I due processi avvengono in condizioni diverse. Lapprendimento della L1 avviene in modo spontaneo e senza sforzi di cui si ha consapevolezza (dunque in un contesto naturale). Al contrario, linsegnamento della lingua straniera (L2) non avviene in modo spontaneo, ma programmato e deve rispondere a determinati obiettivi. Lapprendimento della L1 procede di pari passo con lo sviluppo psicologico-cognitivo del bambino, quindi congiuntamente con la formazione della sua identit. Al contrario, lapprendimento di una L2 avviene in et pi avanzata (da giovani o adulti) quando si gi cognitivamente e socialmente maturi. Un ulteriore differenza tra i due tipi di apprendimento sta nel fatto che quello della L1 si muove dai significati alla lingua (il bambino impara le parole in contesti situazionali che riesce a comprendere e sulla base di conoscenza di cui gi in possesso). Ci non avviene per la L2, il cui processo di apprendimento si muove dalla lingua ai significati.2. Klein e le componenti fondamentali del processo di insegnamento/apprendimento.Secondo Wolfgang Klein le componenti fondamentali del processo di insegnamento/apprendimento sono le seguenti:- lo SCOPO o le RAGIONI per cui si impara la lingua straniera: concetto in parte diverso da quello di motivazione (di carattere prettamente psicologico). Vi pu rientrare il desiderio di integrarsi in una societ, ma anche motivazioni pratiche (raggiungere determinati obiettivi di studio o lavorativi);- le CAPACIT LINGUISTICHE in possesso dellapprendente: concetto in cui rientrano sia la sua predisposizione allapprendimento linguistico, sia le conoscenze linguistiche gi in suo possesso;- il TIPO DI ACCESSO ALLA LINGUA: i dati linguistici a cui lapprendente ha accesso.CAPITOLO 2: Ipotesi teoriche relative allapprendimento di una L2:1. La teoria comportamentista e lanalisi contrastiva.Secondo Skinner (uno dei principali esponenti della teoria comportamentista) il processo di apprendimento della lingua materna deriva dalla formazione di abitudini e dalla ripetuta associazioni di catene di stimoli e risposte. Allo stesso modo, il processo di apprendimento di una L2 consiste nella formazione di abitudini nuove, che riescano a vincere linflusso di quelle legate alla L1 (ed raggiungibile tramite limitazione, la memorizzazione ed una pratica della L2 di tipo meccanico). Partendo dallidea che gli individui tendono ad applicare alla lingua straniera forme e significati della lingua madre, si procede confrontando in modo sistematico la lingua madre dellapprendente con la lingua oggetto di studio, ricercando similarit e differenze (analisi contrastiva). Tale teoria stata quella prevalente fino a met degli anni 50 del secolo scorso.2. Lipotesi dellidentit.Lipotesi dellidentit unipotesi di tipo innatista. Essa considera lapprendimento spontaneo di una L2 come fondamentalmente uguale a quello di una lingua madre, ovvero come una sorta di replica di questultimo, che avviene tramite processi autonomi ed universali. Essa postula inoltre due caratteristiche fondamentali per il processo di apprendimento della L2:- lesistenza di stadi di acquisizione;- la non incidenza di fattori esterni sullapprendimento (il quale avverrebbe indipendentemente dalla lingua madre dellapprendente e da altri fattori contestuali).CAPITOLO 3: La descrizione di una lingua1. I diversi livelli di significato della lingua secondo lo schema di Leech.La distinzione effettuata da Leech ordina i significati secondo una scala di convenzionalit: pi i significati sono formali, pi sono convenzionali, pi ci allontaniamo dalla forma per prendere in considerazione luso e il discorso, tanto meno i significati sono convenzionali. Il suo lavoro permette di distinguere una significato referenziale, a sua volta diviso in formale (relativo alla forma delle frasi) e semantico (relativo al senso delle frasi) ed un significato pragmatico, a sua volta diviso in primario (quando presente una forza di primo grado degli enunciati, ovvero lintenzione del parlante chiaramente espressa) e secondario (quando presente una forza di secondo grado degli enunciati, che lenunciato deriva da principi pragmatici di primo ordine).2. Esplica lacronimo di speaking secondo il modello elaborato da Hymes.S (situation): le coordinate spazio- temporali in cui ha luogo levento linguistico;P(partecipants): i partecipanti allevento linguistico ed i rapporti che intercorrono tra loro;E(ends): gli scopi dellevento (consci ed insconsi), le finalit che spingono ad agire;A(act sequences): la forma ed il contenuto degli atti linguistici prodotti nel corso dellevento;K(key): la chiave interpretativa dei messaggi;I(instrumentalities): i mezzi adoperati dagli interlocutori nellevento ( il canale e la lingua usati, i mezzi non verbali..);N(norms): le norme che regolano lo svolgimento dellevento linguistico;G(genre): il genere discorsivo o testuale adottato.CAPITOLO 4: La descrizione dei processi comunicativi1. Le abilit linguistiche fondamentali.Le abilit linguistiche fondamentali sono quattro: parlare, scrivere, leggere e ascoltare. Esse si dividono sulla base di un modello che si articola su due assi cartesiani: quello della produzione-ricezione e quello della scrittura-oralit. Parlare unabilit produttiva-orale, scrivere unabilit produttiva-scritta, ascoltare unabilit ricettiva-orale ed infine leggere unabilit ricettiva-scritta.2. Elenca i diversi tipi di informazione contestuale.Linformazione contestuale pu essere di diversi tipi:- informazione derivante dalle conoscenze sul mondo (relativamente stabili e specifiche rispetto alla cultura di provenienza dellinterlocutore);- informazione derivante dalla situazione (si pu ricavare dal contesto situazionale in cui la comunicazione ha luogo);- informazione derivante dal co-testo ( si pu ricavare dal contesto linguistico degli enunciati).CAPITOLO 5: La pedagogia linguistica1. Le tre tappe che si sono susseguite nella didattica delle lingue straniere del secondo dopoguerra.Dal secondo dopoguerra agli inizi degli anni novanta, si sono susseguite tre tappe nella didattica delle lingue straniere:- la prima tappa incentrata sulla descrizione degli elementi linguistici, grammaticali e lessicali, da apprendere;- la seconda tappa incentrata sulla competenza comunicativa (sulle micro funzioni o atti comunicativi che la costituiscono);- la terza tappa incentrata sulla descrizione dei profili individuali degli apprendenti e sullindividualizzazione dellinsegnamento.2.Descrivi il concetto di insegnamento comunicativo.Linsegnamento comunicativo nasce dallinsoddisfazione verso lo strutturalismo e dalla convinzione che sia necessario rendere i discenti capaci non solo di usare la L2 correttamente dal punto di vista formale e grammaticale, ma anche in modo appropriato alle diverse situazioni comunicative. Si divide in due versioni, quella forte ( che sostiene lesclusione della pratica formale controllata e della riflessione metalinguistica) e quella debole (la quale, invece, sostiene da un lato la necessit di fornire agli apprendenti situazioni di uso linguistico con scopi comunicativi, dallaltro per non esclude linsegnamento grammaticale esplicito e la riflessione metalinguistica).CAPITOLO 6: IL NESSO LINGUA-CULTURA-DALLA COMPETENZA LINGUISTICA ALLA COMPETENZA COMUNICATIVA INTERCULTURALE1. Sapere fattuale e sapere procedurale.Il sapere fattuale ed il sapere procedurale sono due componenti della competenza culturale (ovvero la competenza che il discente sviluppa riguardo alla comunit di cui sta apprendendola lingua). Il primo comprende le conoscenze e le informazioni fattuali relative alla comunit. Per sviluppare una buona capacit di conversazioni in L2 necessario possedere anche un sapere fattuale, ovvero un sapere che relativo al sapersi comportare nella nuova cultura.2. Le componenti della competenza comunicativa interculturale.Nella proposta di Jean- Claude Beacco la competenza comunicativa interculturale si articola nelle seguenti componenti:- COMPONENTE ETNOLINGUISTICA che comporta la conoscenza delle norme sociali relative ai comportamenti comunicativi;- COMPONENTE DI AZIONE che riguarda il saper agire, almeno nella vita relazionale quotidiana (ocn attivit verbali e non verbali);- COMPONENTE RELAZIONALE che comprende conoscenze sia verbali, sia interculturali di vario tipo (curiosit, interesse, accettazione della diversit..) che permettono la gestione delle interazioni coi parlanti nativi;- COMPONENTE INTERPRETATIVA che comprende la capacit di spiegare ed interpretare la societ in cui si vive.CAPITOLO 7: Educazione ai nuovi media1. Che cos il digital disconnect?Il digital disconnect la distanza digitale che separa gli insegnanti dai loro studenti. I giovani sono infatti sempre pi pratici ed abituati allutilizzo dei nuovi media e dei vari servizi offerti dalla rete. Molti insegnanti, invece, manifestano delle perplessit verso di essi e talvolta li considerano un limite piuttosto che una risorsa.2. Definisci lapprendimento cooperativo.Lapprendimento cooperativo portato avanti da piccoli gruppi di studenti che lavorano insieme per raggiungere determinati scopi pedagogici. Le sue caratteristiche pi importanti sono:- gli apprendenti lavorano insieme, sviluppando quindi fiducia reciproca e volont di collaborazione;- gli apprendenti si dividono i compiti tra loro (col fine di portare avanti un obiettivo comune);- gli apprendenti si scambiano opinioni, punti di vista e conoscenze reciproche;- eventuali conflitti sorti in corso dopera vengono discussi per trovare una risoluzione.CAPITOLO 8: LORGANIZZAZIONE DI UN CORSO DI LINGUA1. Definisci il curricolo.Con il termine curricolo si intendono tutti gli aspetti relativi alla programmazione, messa a punto, verifica e valutazione del programma linguistico. Pi nello specifico esso comprende:- una pianificazione iniziale,- la definizione degli obiettivi del corso,- la selezione dei contenuti e la loro sequenziazione,- la scelta sia dei materiali didattici sia della attivit da svolgere in classe,- la gestione della classe,- le modalit di verifica e valutazione di quanto si acquisito.2. Cosa sono i sillabi e in quante categorie si dividono.Il termine sillabo si riferisce alla parte dellattivit curriculare riguardante specificatamente i contenuti dinsegnamento. I sillabi si dividono in: - sillabi proposizionali: considerano le conoscenze e capacit da acquisire in modo sistematico. A loro volta si dividono in formali e funzionali;- sillabi processuali: considerano le conoscenze e capacit da acquisire non come elementi sistematici e statici, ma come procedimenti ed operazioni subordinati ai saper fare che si vuole che i discenti sviluppino. A loro volta si dividono in basati su dei compiti- e -processuali veri e propri-CAPITOLO 9: LANALISI DEI BISOGNI DEI DISCENTI1. Perch inizialmente lattenzione relativa allanalisi dei bisogni viene rivolta ad un pubblico adulto?Inizialmente lattenzione relativa allanalisi dei bisogni viene rivolta ad un pubblico adulto e gi inserito nel mondo professionale o di specializzazione ( cui la scuola non ha fornito le conoscenze di cui necessita) perch, a differenza dei giovani in ambito scolastico, essi sanno con una certa precisione cosa devono o vogliono sapere. In genere, per un pubblico di questo genere, lo studio di una lingua straniera dovuto a necessit e scopi precisi e ben differenziati.2. I tre livelli dellanalisi dei bisogni come strumento pedagogico.Lanalisi dei bisogni come strumento pedagogico pu essere condotta secondo livelli diversi di generalit:- a livello globale (individua i contesti in cui gli apprendenti necessiteranno della L2);- a livello dei tipi di testi e discorso (individua i testi e discorsi che ricorrono nelle situazioni identificate);- a livello strutturale (rileva i modi pi ricorrenti in cui la strutturazione dellinformazione viene segnalata dalle forme linguistiche).CAPITOLO 10: LE ATTIVIT ESERCITATIVE E LA GESTIONE DELLA CLASSE1. I quattro tipi internazionali secondo il modello di Leo van Lier.Il modello elaborato da Leo van Lier classifica le attivit che si svolgono in classe secondo due criteri: il cosa si richiede allapprendente di dire (orientamento allargomento) ed il come si vuole che lo dica (orientamento allattivit). Ne derivano quattro tipi interazionali:- Meno orientamento allattivit e meno allargomento: CONVERSARE o TALKING (dire qualsiasi cosa si voglia dire e nel modo in cui si vuole dire, osservando le regole sociali). Tipici esempi sono conversazioni casuali, quattro chiacchiere tra amici ecc..;- Pi orientamento allargomento e meno allattivit: DIRE o TELLING ( c dellinformazione che deve essere trasmessa). Tipici esempi sono annunci, spiegazioni e conferenze;- Pi orientamento allattivit e meno allargomento: ESERCITARE o DRILLING ( determinate cose devono essere dette con modalit e procedure specifiche). Tipici esempi sono gli esercizi di ripetizione e sostituzione;- Pi orientamento allargomento e pi allattivit: ISTRUIRE O ESERCITARE o INSTRUCTING or ELICITING ( c dellinformazione che deve essere trasmessa seguendo regole particolari). Tipici esempi sono lezioni, interviste e dibattiti.2. I tre diversi tipi di progetti come connessione e commistione di compiti.Secondo la distinzione effettuata da Legutke la connessione e commistione di compiti nel corso del processo di apprendimento-insegnamento d luogo a tre diversi tipi di progetto:- Progetti testuali- Progetti di scambio o corrispondenza- Progetti ambientali o esplorativiMentre i primi due possono essere svolti nellambito della classe, il terzo tipo prevede il contatto diretto coi parlanti della lingua che si sta apprendendo, in un ambiente in cui essa sia la lingua di comunicazione principale.CAPITOLO 11: IL LAVORO DI CONTROLLO E RIPARAZIONE1. Elenca le tre macrocategorie di lavoro di riparazione.I lavori di riparazione possono essere raggruppati in tre macrocategorie:- Attivit di riparazione orientata al codice (focalizzata sulla L2);- Attivit di riparazione orientata al messaggio (focalizzata sulla trasmissione di informazioni ed idee);- Attivit di riparazione orientata allattivit didattica (focalizzata sullorganizzazione dellambiente classe e delle attivit che vi si svolgono).2. Metodi di riparazione per non far perdere la faccia allinterlocutore non nativo (NN):Vi sono diverse modalit per effettuare una riparazione che non faccia perdere la faccia al NN:- Riparazione indiretta (ripetendo quel che stato sbagliato in forma corretta senza alcuna sottolineatura);- Riparazione poco evidente (riparazioni a incastro effettuate ripetendo velocemente in modo corretto lelemento lessicale errato);- Riparazione in forma di congettura (la congettura pu servire a correggere in modo sfumato e non disgiuntivo un elemento verbale, a completare unespressione incompleta o espandere un frammento problematico);- Riparazione che non interrompe il flusso tematico (se la comunicazione incentrata sul messaggio linterlocutore cercher di non interrompere linterlocutore NN).CAPITOLO 12: LA VERIFICA FORMALE E LA VALUTAZIONE DELLAPPRENDIMENTO1. Finalit della verifica formale e della valutazione delle competenze.La verifica formale e la valutazione delle competenze rappresentano una fase molto importante del processo curricolare, volta a verificare se (o in un certo lasso di tempo o nellintero percorso formativo) i risultati di apprendimento che gli studenti hanno raggiunto sono qualitativamente e quantitativamente in linea con gli obiettivi che si erano programmati. Serve inoltre a distinguere quello che si era programmato da quello che stato realmente attuato e da quello che gli studenti hanno effettivamente appreso. Oltre a valutare formalmente gli studenti, serve anche a controllare sistematicamente i risultati dellinsegnamento.2. Le caratteristiche fondamentali dei testi pragmatici (Doy).In un suo articolo Peter Doy individua cinque caratteristiche fondamentali che i test pragmatici devono necessariamente possedere:- Essere sempre integrati (ovvero le competenze possono essere ricondotte al loro contesto pragmatico globale),- Richiedere agli studenti un agire linguistico (ovvero i mezzi linguistici devono essere usati per compiere delle azioni),- Limpiego dei mezzi linguistici deve essere determinato dalle circostanze (scopo, destinatario, contenuti da trasmettere),- I compiti devono essere pragmaticamente naturali allesterno della classe,- Il discente deve potersi identificare nei compiti che deve portare a termine.CAPITOLO 13: LA RICERCA IN CLASSE1. Ricerca e ricercazione.La ricerca un attivit che pu esser definita come un tentativo di cercare risposta a un certo problema o come una raccolta di informazioni sistematica ed approfondita relativamente ad un tema, evento, situazione..Lattivit di ricerca appena definitiva praticabile in ogni situazione di insegnamento. La ricercazione, infatti, che il tipo ricerca didattica per eccellenza, una ricerca motivata ed impostata al fine di risolvere uno specifico problema in una determinata situazione.2. Losservazione critica della classe: le due principali prospettive.Le principali prospettive di osservazione critica della classe sono:- La prospettiva descrittiva che vuole capire il funzionamento dei meccanismi di comunicazione della classe (a prescindere dai loro risultati a livello di insegnamento-apprendimento);- La prospettiva pedagogica, di tipo normativo e valutativo, che indirizza gli insegnanti verso quello che si deve/non si deve fare (spesso senza una ricerca empirica che valuti gli effettivi risultati dellazione pedagogica).- Infine c losservazione critica e puntuale della classe (punto di partenze per ogni attivit di ricercazione).

GLOTTODIDATTICA

DOMANDE

Cap. I

1) Qual la differenza tra lingua seconda e lingua straniera?

2) Quali sono le componenti fondamentali del processo di apprendimento di una L2 secondo lottica dellapprendente, descritte da Wolfgang Klein?

Cap. II

1) Che cosa si intende per Language Acquisition Device (LAD)?

2) Che cosa si intende per interlingua?

Cap. III

1) Che cosa si intende per significato pragmatico?

2) Quali sono le due assunzioni di Ferdinand de Saussure che riguardano lo studio della lingua in quanto oggetto formale?

Cap. IV

1) Quali sono gli assiomi della teoria dei processi comunicativi, elaborata da Watzlawick, Beavin e Jackson?

2) Classifica le abilit linguistiche primarie.

Cap. V

1) Quali sono le tappe principali della didattica delle lingue straniere?2) Cosa si intende per acquisizione linguistica non focalizzata?

Cap. VI

1) Che cosa si intende per competenza sociolinguistica?

2) Quali sono gli obiettivi attuali delleducazione interculturale?

Cap. VII

1) Che cos lapprendimento cooperativo e quali sono le sue caratteristiche pi importanti?

2) Che cosa si intende per competenza digitale e quali sono le sue dimensioni?

Cap. VIII

1) Da cosa composto un curricolo?

2) Che cosa si intende per portfolio linguistico?

Cap. IX

1) Che cosa si intende per analisi dei bisogni nel campo della didattica linguistica?

2) Quali sono i livelli di generalit attraverso i quali viene condotta lanalisi dei bisogni come strumento pedagogico?

Cap. X

1) Quali sono i parametri che permettono la classificazione delle attivit nella classe di lingua?

2) Che cosa si intende per compiti (task)? Indica i vari tipi di compiti.

Cap. XI

1) Che cosa sostiene la teoria del condizionamento operante?

2) Che cosa si intende per autoriparazione?

Cap. XII

1) Qual la differenza tra prove fattoriali e prove integrate?

2) Quali sono le caratteristiche dei test pragmatici?

Cap. XIII

1) Che cosa si intende per ricercazione?

2) Quali prospettive pu assumere losservazione della classe?

RISPOSTE

Cap. I

1) La lingua seconda una lingua non materna che viene appresa spontaneamente in contesto naturale, cio nel paese in cui viene parlata; la lingua straniera una lingua non materna che viene normalmente appresa in contesto istituzionale.

2) Secondo Wolfgang Klein, le componenti fondamentali del processo di apprendimento di una L2 sono: lo scopo, o le ragioni, per cui si impara una lingua straniera (concetto collegato a quello di motivazione, ma non identico a questultimo, che di natura esclusivamente psicologica; infatti si pu imparare una lingua per il desiderio di integrazione sociale o per motivi strumentali); la predisposizione dellapprendente allapprendimento linguistico e le conoscenze linguistiche gi in suo possesso; i dati linguistici cui lapprendente ha accesso (il tipo di input con cui viene a contatto e le occasioni di comunicazione che gli sono offerte).

Cap. II

1) Il Language Acquisition Device (LAD), nellipotesi di Noam Chomsky, il meccanismo innato di acquisizione linguistica. Tale teoria inizialmente riguarda lacquisizione della lingua madre, ma successivamente viene estesa, almeno parzialmente, allapprendimento di una lingua non materna. Secondo Chomsky, lacquisizione della lingua madre consiste in un processo di elaborazione di regole formali attraverso la formulazione di ipotesi e la loro verifica sui dati in entrata. Questa capacit degli esseri umani dovuta ad una loro predisposizione ad imparare una lingua (il LAD).

2) Linterlingua (o dialetto idiosincratico, o sistema approssimativo) un sistema linguistico instabile che lapprendente di una L2 costruisce dai dati in L2 cui esposto. Linterlingua si pone in un continuum tra la L1 e la L2 e cambia continuamente nel tempo in base ai nuovi dati con cui il discente viene a contatto.

Cap. III

1) Il significato pragmatico rende conto delleffetto che il parlante vuole raggiungere con i suoi atti comunicativi; indica la forza pragmatica dei suoi enunciati in una situazione comunicativa concreta. Il significato pragmatico pu essere suddiviso in due sottotipi: un significato pragmatico primario (quando lintenzione del parlante chiaramente espressa ed interpretabile) e un significato pragmatico derivato (forza di secondo grado che lenunciato deriva dai principi pragmatici primari; lintenzione del parlante non cos chiara ed univoca).

2) Queste sono le due assunzioni riconducibili a Ferdinand de Saussure: la lingua di una comunit linguistica pu essere considerata invariante; la lingua va studiata in quanto sistema statico e sincronico (langue). Queste assunzioni e il disinteresse per lo studio della parole (luso linguistico effettivo e individuale) portano ad una concezione astratta della lingua, senza legami con le sue matrici sociali, culturali e storiche.

Cap. IV

1) La teoria dei processi comunicativi di Watzlawick, Beavin e Jackson, costituita da cinque assiomi: non si pu non comunicare (ogni azione, linguistica e non linguistica, una forma di comunicazione in quanto trasmette messaggi); ogni comunicazione caratterizzata da un aspetto contenutistico e uno relazionale (ad ogni trasmissione di informazione si sovrappone una valutazione personale dellinformazione); la natura di un rapporto interattivo definita dal defluire comunicativo tra i partner; la comunicazione umana si serve di una modalit digitale (sintassi logica complessa, semantica inadeguata) e di una modalit analogica (sintassi logica inadeguata, semantica adeguata); distinzione tra scambi comunicativi simmetrici e quelli complementari o asimmetrici (rapporto paritetico o non paritetico tra gli interlocutori).

2) Sono quattro le abilit linguistiche primarie: ascoltare, parlare, leggere e scrivere. Vengono classificate in base allasse della produzione-ricezione e a quello delloralit-scrittura: ascoltare unabilit ricettiva orale; leggere unabilit ricettiva scritta; parlare unabilit produttiva orale; scrivere unabilit produttiva scritta.

Cap. V

1) Tre tappe della didattica delle lingue straniere: la prima tappa si focalizza sulla descrizione degli elementi linguistici fondamentali che costituiscono la competenza linguistica; la seconda tappa si focalizza sulla descrizione degli atti comunicativi che costituiscono la competenza comunicativa; la terza tappa, con il nuovo orientamento centrato sul discente, si focalizza sulla descrizione dei profili individuali degli apprendenti (individualizzazione dellinsegnamento).2) Lacquisizione linguistica non focalizzata un tipo particolare di acquisizione spontanea, in cui si acquisiscono competenze linguistiche senza un impegno mirato, senza consapevolezza dei modi in cui si giunti a possedere tali competenze (esempio: insegnamento disciplinare espletato in lingua straniera).Cap. VI1) Secondo Dell Hymes, la competenza linguistica non che un tipo di competenza socioculturale, in quanto la scelta di come realizzare linguisticamente gli atti comunicativi dipende direttamente dagli aspetti socioculturali del contesto in cui avviene la comunicazione. Quindi, per comprendere il processo di apprendimento di una lingua, al concetto chomskiano di competenza grammaticale bisogna aggiungere quello di competenza sociolinguistica.2) Leducazione interculturale, intesa come area educativa particolare, nasce in Europa agli inizi degli anni 80. Si propone di sostituire uneducazione plurilingue e policentrica alla tradizionale educazione monolingue ed etnocentrica, uneducazione che insegni a vivere il bisogno di identit non in una logica di separatezza e contrapposizione, ma in una dimensione dialogica tipica di ogni comunit plurale.Cap. VII1) Lapprendimento cooperativo, secondo la definizione di Robert Slavin, prevede lattivit di piccoli gruppi di studenti per svolgere specifici compiti pedagogici, mentre gli insegnanti assumono il ruolo di facilitatori. Le sue caratteristiche pi importanti sono: gli apprendenti sono preparati a lavorare insieme; gli apprendenti si dividono i compiti per raggiungere un obiettivo comune; i conflitti che possono nascere nel gruppo vengono discussi per cercare di giungere ad una loro risoluzione.2) La competenza digitale viene considerata dalle istituzioni europee una delle competenze chiave del lifelong learning (apprendimento per tutta la vita) in ogni settore professionale. costituita da tre dimensioni: la dimensione tecnologica (conoscenze e abilit tecnologiche di base); la dimensione cognitiva (valutazione critica delle informazioni raccolte); la dimensione etica (capacit di interagire con altri in modo corretto, responsabile, collaborativo e costruttivo).Cap. VIII1) Un curricolo comprende: una pianificazione iniziale che include lanalisi dei bisogni dei discenti; la definizione degli obiettivi del corso; la selezione e la sequenziazione dei contenuti di insegnamento (il sillabo); la scelta dei materiali didattici e delle attivit da svolgere in classe; la gestione della classe; le modalit di controllo , verifica e valutazione delle conoscenze e capacit acquisite.2) Il portfolio linguistico una sorta di cartella che contiene determinate informazioni che riguardano lapprendente: dati biografici, indicazione di precedenti esperienze di apprendimento linguistico, specificazioni relative alle sue modalit di apprendimento, alle sue preferenze tra le varie attivit di studio, alle sue aspettative sui risultati del corso. Costituisce il punto di partenza per la costruzione di un curricolo centrato sul discente.Cap. IX1) Bisogno un termine generico: pu indicare necessit di tipo materiale, ma anche di natura sociale, psicologica, affettiva, comunicativa. Nel campo della didattica linguistica, quando si parla di analisi dei bisogni si fa riferimento alla raccolta e allanalisi di informazioni utili per organizzare e gestire un corso di L2 per un particolare gruppo di discenti.2) Lanalisi dei bisogni pu essere condotta a vari livelli di generalit: a livello globale punta allindividuazione dei contesti in cui i discenti hanno bisogno della L2 e allidentificazione delle attivit linguistiche che avvengono in tali contesti; a livello dei tipi di testo e discorso punta allindividuazione di testi e discorsi che ricorrono in determinati contesti; a livello strutturale rileva i modi pi ricorrenti in cui la strutturazione dellinformazione viene segnalata dalle forme linguistiche e dagli stilemi retorici.Cap. X1) Secondo Leo van Tier, le attivit in una classe di lingua si possono classificare in base a due parametri: che cosa si richiede allapprendente di dire (orientamento allargomento) e come si intende che lo dica (orientamento allattivit). Spesso questi due parametri sono perfettamente bilanciati, altre volte invece si privilegia luno rispetto allaltro.2) Un compito (task) un tipo particolare di esercitazione da portare a compimento in coppia o in piccoli gruppi. Vi sono diversi tipi di compiti: compiti di apprendimento linguistico (devono sviluppare capacit linguistiche discrete relativamente a tipi e livelli di significato: grammatica, lessico, pragmatica); compiti pre-comunicativi (devono rendere il discente capace di reagire a diversi testi; sono compiti preparatori alla comunicazione concreta); compiti comunicativi (devono sviluppare determinate capacit di natura relazionale, linguistica e paralinguistica); compiti strumentali e gestionali (implicano la padronanza di capacit organizzative e didattiche oltre che linguistiche).Cap. XI1) La teoria del condizionamento operante , elaborata dallo psicologo americano Burrhus Skinner, considera gli errori un male da evitare assolutamente, in quanto se si commettono vengono inevitabilmente appresi. Qualora un errore venga commesso, lo si deve correggere subito. Concezione opposta a quella secondo cui lerrore unindicazione delle ipotesi dellapprendente relative alla strutturazione e ai significati della L2: lerrore solo una forma scorretta provvisoria che verr sostituita da una forma corretta.2) Lautoriparazione consiste nel controllo, messo in atto dagli interattanti, della propria produzione e comprensione della L2. Prevede lanalisi dei dati in entrata e la comparazione tra di essi e il proprio comportamento verbale. Questa analisi pu mettere in luce una differenza tra la L2 e la propria produzione, determinando una riformulazione di un aspetto della L2, oppure pu confermare unipotesi critica o incerta. Si tratta di una comparazione indispensabile per lo sviluppo dellinterlingua.Cap. XII1) Le prove fattoriali o discrete si focalizzano su di un elemento o livello linguistico alla volta, accertando il possesso di conoscenze o competenze isolate; le prove integrate sono di tipo pi globale, si focalizzano su pi elementi o livelli linguistici.2) I test pragmatici sono quelli che verificano la capacit di interagire nella L2. Hanno determinate caratteristiche: sono sempre integrati nel senso che riconducono le sottocompetenze al loro contesto pragmatico globale; richiedono agli studenti limpiego di mezzi linguistici per compiere delle azioni; richiedono limpiego di mezzi linguistici determinati dalle circostanze; richiedono di portare a termine compiti che siano pragmaticamente naturali allesterno della classe; richiedono di portare a termine compiti concepiti in modo tale da permettere allo studente di identificarsi nel ruolo che essi prefigurano.Cap. XIII1) Bisogna subito sottolineare il fatto che la ricercazione non usata esclusivamente nellinsegnamento, ma in tutte le professioni sociali. Si tratta di una ricerca motivata da uno specifico problema di natura locale e viene impostata soltanto per risolvere quel problema in quella particolare situazione. Lazione che si intraprende precede, o procede di pari passo, con la riflessione sui risultati che lazione stessa provoca.2) Losservazione della classe pu assumere varie prospettive: la prospettiva descrittiva (cerca di capire come funzionano i meccanismi della comunicazione di classe prescindendo dai loro esiti in termini di apprendimento o insegnamento); la prospettiva pedagogica (valutativa e normativa in quanto indica agli insegnanti ci che si deve/non si deve fare in classe, spesso senza una base di ricerca empirica e sperimentale che controlli i risultati dellaazione pedagogica).

GLOTTODIDATTICADOMANDECap. I1) Qual la differenza tra lingua seconda e lingua straniera?2) Quali sono le componenti fondamentali del processo di apprendimento di una L2 secondo lottica dellapprendente, descritte da Wolfgang Klein?Cap. II1) Che cosa si intende per Language Acquisition Device (LAD)?2) Che cosa si intende per interlingua?Cap. III1) Che cosa si intende per significato pragmatico?2) Quali sono le due assunzioni di Ferdinand de Saussure che riguardano lo studio della lingua in quanto oggetto formale?Cap. IV1) Quali sono gli assiomi della teoria dei processi comunicativi, elaborata da Watzlawick, Beavin e Jackson?2) Classifica le abilit linguistiche primarie.Cap. V1) Quali sono le tappe principali della didattica delle lingue straniere?2) Cosa si intende per acquisizione linguistica non focalizzata?Cap. VI1) Che cosa si intende per competenza sociolinguistica?2) Quali sono gli obiettivi attuali delleducazione interculturale?Cap. VII1) Che cos lapprendimento cooperativo e quali sono le sue caratteristiche pi importanti?2) Che cosa si intende per competenza digitale e quali sono le sue dimensioni?Cap. VIII1) Da cosa composto un curricolo?2) Che cosa si intende per portfolio linguistico?Cap. IX1) Che cosa si intende per analisi dei bisogni nel campo della didattica linguistica?2) Quali sono i livelli di generalit attraverso i quali viene condotta lanalisi dei bisogni come strumento pedagogico?Cap. X1) Quali sono i parametri che permettono la classificazione delle attivit nella classe di lingua?2) Che cosa si intende per compiti (task)? Indica i vari tipi di compiti.Cap. XI1) Che cosa sostiene la teoria del condizionamento operante?2) Che cosa si intende per autoriparazione?Cap. XII1) Qual la differenza tra prove fattoriali e prove integrate?2) Quali sono le caratteristiche dei test pragmatici?Cap. XIII1) Che cosa si intende per ricercazione?2) Quali prospettive pu assumere losservazione della classe?RISPOSTECap. I1) La lingua seconda una lingua non materna che viene appresa spontaneamente in contesto naturale, cio nel paese in cui viene parlata; la lingua straniera una lingua non materna che viene normalmente appresa in contesto istituzionale.2) Secondo Wolfgang Klein, le componenti fondamentali del processo di apprendimento di una L2 sono: lo scopo, o le ragioni, per cui si impara una lingua straniera (concetto collegato a quello di motivazione, ma non identico a questultimo, che di natura esclusivamente psicologica; infatti si pu imparare una lingua per il desiderio di integrazione sociale o per motivi strumentali); la predisposizione dellapprendente allapprendimento linguistico e le conoscenze linguistiche gi in suo possesso; i dati linguistici cui lapprendente ha accesso (il tipo di input con cui viene a contatto e le occasioni di comunicazione che gli sono offerte).Cap. II1) Il Language Acquisition Device (LAD), nellipotesi di Noam Chomsky, il meccanismo innato di acquisizione linguistica. Tale teoria inizialmente riguarda lacquisizione della lingua madre, ma successivamente viene estesa, almeno parzialmente, allapprendimento di una lingua non materna. Secondo Chomsky, lacquisizione della lingua madre consiste in un processo di elaborazione di regole formali attraverso la formulazione di ipotesi e la loro verifica sui dati in entrata. Questa capacit degli esseri umani dovuta ad una loro predisposizione ad imparare una lingua (il LAD).2) Linterlingua (o dialetto idiosincratico, o sistema approssimativo) un sistema linguistico instabile che lapprendente di una L2 costruisce dai dati in L2 cui esposto. Linterlingua si pone in un continuum tra la L1 e la L2 e cambia continuamente nel tempo in base ai nuovi dati con cui il discente viene a contatto. Cap. III1) Il significato pragmatico rende conto delleffetto che il parlante vuole raggiungere con i suoi atti comunicativi; indica la forza pragmatica dei suoi enunciati in una situazione comunicativa concreta. Il significato pragmatico pu essere suddiviso in due sottotipi: un significato pragmatico primario (quando lintenzione del parlante chiaramente espressa ed interpretabile) e un significato pragmatico derivato (forza di secondo grado che lenunciato deriva dai principi pragmatici primari; lintenzione del parlante non cos chiara ed univoca).2) Queste sono le due assunzioni riconducibili a Ferdinand de Saussure: la lingua di una comunit linguistica pu essere considerata invariante; la lingua va studiata in quanto sistema statico e sincronico (langue). Queste assunzioni e il disinteresse per lo studio della parole (luso linguistico effettivo e individuale) portano ad una concezione astratta della lingua, senza legami con le sue matrici sociali, culturali e storiche.Cap. IV1) La teoria dei processi comunicativi di Watzlawick, Beavin e Jackson, costituita da cinque assiomi: non si pu non comunicare (ogni azione, linguistica e non linguistica, una forma di comunicazione in quanto trasmette messaggi); ogni comunicazione caratterizzata da un aspetto contenutistico e uno relazionale (ad ogni trasmissione di informazione si sovrappone una valutazione personale dellinformazione); la natura di un rapporto interattivo definita dal defluire comunicativo tra i partner; la comunicazione umana si serve di una modalit digitale (sintassi logica complessa, semantica inadeguata) e di una modalit analogica (sintassi logica inadeguata, semantica adeguata); distinzione tra scambi comunicativi simmetrici e quelli complementari o asimmetrici (rapporto paritetico o non paritetico tra gli interlocutori).2) Sono quattro le abilit linguistiche primarie: ascoltare, parlare, leggere e scrivere. Vengono classificate in base allasse della produzione-ricezione e a quello delloralit-scrittura: ascoltare unabilit ricettiva orale; leggere unabilit ricettiva scritta; parlare unabilit produttiva orale; scrivere unabilit produttiva scritta.Cap. V1) Tre tappe della didattica delle lingue straniere: la prima tappa si focalizza sulla descrizione degli elementi linguistici fondamentali che costituiscono la competenza linguistica; la seconda tappa si focalizza sulla descrizione degli atti comunicativi che costituiscono la competenza comunicativa; la terza tappa, con il nuovo orientamento centrato sul discente, si focalizza sulla descrizione dei profili individuali degli apprendenti (individualizzazione dellinsegnamento).2) Lacquisizione linguistica non focalizzata un tipo particolare di acquisizione spontanea, in cui si acquisiscono competenze linguistiche senza un impegno mirato, senza consapevolezza dei modi in cui si giunti a possedere tali competenze (esempio: insegnamento disciplinare espletato in lingua straniera).Cap. VI1) Secondo Dell Hymes, la competenza linguistica non che un tipo di competenza socioculturale, in quanto la scelta di come realizzare linguisticamente gli atti comunicativi dipende direttamente dagli aspetti socioculturali del contesto in cui avviene la comunicazione. Quindi, per comprendere il processo di apprendimento di una lingua, al concetto chomskiano di competenza grammaticale bisogna aggiungere quello di competenza sociolinguistica.2) Leducazione interculturale, intesa come area educativa particolare, nasce in Europa agli inizi degli anni 80. Si propone di sostituire uneducazione plurilingue e policentrica alla tradizionale educazione monolingue ed etnocentrica, uneducazione che insegni a vivere il bisogno di identit non in una logica di separatezza e contrapposizione, ma in una dimensione dialogica tipica di ogni comunit plurale.Cap. VII1) Lapprendimento cooperativo, secondo la definizione di Robert Slavin, prevede lattivit di piccoli gruppi di studenti per svolgere specifici compiti pedagogici, mentre gli insegnanti assumono il ruolo di facilitatori. Le sue caratteristiche pi importanti sono: gli apprendenti sono preparati a lavorare insieme; gli apprendenti si dividono i compiti per raggiungere un obiettivo comune; i conflitti che possono nascere nel gruppo vengono discussi per cercare di giungere ad una loro risoluzione.2) La competenza digitale viene considerata dalle istituzioni europee una delle competenze chiave del lifelong learning (apprendimento per tutta la vita) in ogni settore professionale. costituita da tre dimensioni: la dimensione tecnologica (conoscenze e abilit tecnologiche di base); la dimensione cognitiva (valutazione critica delle informazioni raccolte); la dimensione etica (capacit di interagire con altri in modo corretto, responsabile, collaborativo e costruttivo).Cap. VIII1) Un curricolo comprende: una pianificazione iniziale che include lanalisi dei bisogni dei discenti; la definizione degli obiettivi del corso; la selezione e la sequenziazione dei contenuti di insegnamento (il sillabo); la scelta dei materiali didattici e delle attivit da svolgere in classe; la gestione della classe; le modalit di controllo , verifica e valutazione delle conoscenze e capacit acquisite.2) Il portfolio linguistico una sorta di cartella che contiene determinate informazioni che riguardano lapprendente: dati biografici, indicazione di precedenti esperienze di apprendimento linguistico, specificazioni relative alle sue modalit di apprendimento, alle sue preferenze tra le varie attivit di studio, alle sue aspettative sui risultati del corso. Costituisce il punto di partenza per la costruzione di un curricolo centrato sul discente.Cap. IX1) Bisogno un termine generico: pu indicare necessit di tipo materiale, ma anche di natura sociale, psicologica, affettiva, comunicativa. Nel campo della didattica linguistica, quando si parla di analisi dei bisogni si fa riferimento alla raccolta e allanalisi di informazioni utili per organizzare e gestire un corso di L2 per un particolare gruppo di discenti.2) Lanalisi dei bisogni pu essere condotta a vari livelli di generalit: a livello globale punta allindividuazione dei contesti in cui i discenti hanno bisogno della L2 e allidentificazione delle attivit linguistiche che avvengono in tali contesti; a livello dei tipi di testo e discorso punta allindividuazione di testi e discorsi che ricorrono in determinati contesti; a livello strutturale rileva i modi pi ricorrenti in cui la strutturazione dellinformazione viene segnalata dalle forme linguistiche e dagli stilemi retorici.Cap. X1) Secondo Leo van Tier, le attivit in una classe di lingua si possono classificare in base a due parametri: che cosa si richiede allapprendente di dire (orientamento allargomento) e come si intende che lo dica (orientamento allattivit). Spesso questi due parametri sono perfettamente bilanciati, altre volte invece si privilegia luno rispetto allaltro.2) Un compito (task) un tipo particolare di esercitazione da portare a compimento in coppia o in piccoli gruppi. Vi sono diversi tipi di compiti: compiti di apprendimento linguistico (devono sviluppare capacit linguistiche discrete relativamente a tipi e livelli di significato: grammatica, lessico, pragmatica); compiti pre-comunicativi (devono rendere il discente capace di reagire a diversi testi; sono compiti preparatori alla comunicazione concreta); compiti comunicativi (devono sviluppare determinate capacit di natura relazionale, linguistica e paralinguistica); compiti strumentali e gestionali (implicano la padronanza di capacit organizzative e didattiche oltre che linguistiche).Cap. XI1) La teoria del condizionamento operante , elaborata dallo psicologo americano Burrhus Skinner, considera gli errori un male da evitare assolutamente, in quanto se si commettono vengono inevitabilmente appresi. Qualora un errore venga commesso, lo si deve correggere subito. Concezione opposta a quella secondo cui lerrore unindicazione delle ipotesi dellapprendente relative alla strutturazione e ai significati della L2: lerrore solo una forma scorretta provvisoria che verr sostituita da una forma corretta.2) Lautoriparazione consiste nel controllo, messo in atto dagli interattanti, della propria produzione e comprensione della L2. Prevede lanalisi dei dati in entrata e la comparazione tra di essi e il proprio comportamento verbale. Questa analisi pu mettere in luce una differenza tra la L2 e la propria produzione, determinando una riformulazione di un aspetto della L2, oppure pu confermare unipotesi critica o incerta. Si tratta di una comparazione indispensabile per lo sviluppo dellinterlingua.Cap. XII1) Le prove fattoriali o discrete si focalizzano su di un elemento o livello linguistico alla volta, accertando il possesso di conoscenze o competenze isolate; le prove integrate sono di tipo pi globale, si focalizzano su pi elementi o livelli linguistici.2) I test pragmatici sono quelli che verificano la capacit di interagire nella L2. Hanno determinate caratteristiche: sono sempre integrati nel senso che riconducono le sottocompetenze al loro contesto pragmatico globale; richiedono agli studenti limpiego di mezzi linguistici per compiere delle azioni; richiedono limpiego di mezzi linguistici determinati dalle circostanze; richiedono di portare a termine compiti che siano pragmaticamente naturali allesterno della classe; richiedono di portare a termine compiti concepiti in modo tale da permettere allo studente di identificarsi nel ruolo che essi prefigurano.Cap. XIII1) Bisogna subito sottolineare il fatto che la ricercazione non usata esclusivamente nellinsegnamento, ma in tutte le professioni sociali. Si tratta di una ricerca motivata da uno specifico problema di natura locale e viene impostata soltanto per risolvere quel problema in quella particolare situazione. Lazione che si intraprende precede, o procede di pari passo, con la riflessione sui risultati che lazione stessa provoca.2) Losservazione della classe pu assumere varie prospettive: la prospettiva descrittiva (cerca di capire come funzionano i meccanismi della comunicazione di classe prescindendo dai loro esiti in termini di apprendimento o insegnamento); la prospettiva pedagogica (valutativa e normativa in quanto indica agli insegnanti ci che si deve/non si deve fare in classe, spesso senza una base di ricerca empirica e sperimentale che controlli i risultati dellaazione pedagogica).STUDENTEAB

GLOTTODIDATTICA

DOMANDE

Cap. I

1) Qual la differenza tra lingua seconda e lingua straniera?

2) Quali sono le componenti fondamentali del processo di apprendimento di una L2 secondo lottica dellapprendente, descritte da Wolfgang Klein?

Cap. II

1) Che cosa si intende perLanguage Acquisition Device (LAD)?

2) Che cosa si intende per interlingua?

Cap. III

1) Che cosa si intende per significato pragmatico?

2) Quali sono le due assunzioni di Ferdinand de Saussure che riguardano lo studio della lingua in quanto oggetto formale?

Cap. IV

1) Quali sono gli assiomi della teoria dei processi comunicativi, elaborata da Watzlawick, Beavin e Jackson?

2) Classifica le abilit linguistiche primarie.

Cap. V

1) Quali sono le tappe principali della didattica delle lingue straniere?

2) Cosa si intende per acquisizione linguistica non focalizzata?

Cap. VI

1) Che cosa si intende per competenza sociolinguistica?

2) Quali sono gli obiettivi attuali delleducazione interculturale?

Cap. VII

1) Che cos lapprendimento cooperativo e quali sono le sue caratteristiche pi importanti?

2) Che cosa si intende per competenza digitale e quali sono le sue dimensioni?

Cap. VIII

1) Da cosa composto un curricolo?

2) Che cosa si intende per portfolio linguistico?

Cap. IX

1) Che cosa si intende per analisi dei bisogni nel campo della didattica linguistica?

2) Quali sono i livelli di generalit attraverso i quali viene condotta lanalisi dei bisogni come strumento pedagogico?

Cap. X

1) Quali sono i parametri che permettono la classificazione delle attivit nella classe di lingua?

2) Che cosa si intende per compiti (task)? Indica i vari tipi di compiti.

Cap. XI

1) Che cosa sostiene la teoria del condizionamento operante?

2) Che cosa si intende per autoriparazione?

Cap. XII

1) Qual la differenza tra prove fattoriali e prove integrate?

2) Quali sono le caratteristiche dei test pragmatici?

Cap. XIII

1) Che cosa si intende per ricercazione?

2) Quali prospettive pu assumere losservazione della classe?

RISPOSTE

Cap. I

1) La lingua seconda una lingua non materna che viene appresa spontaneamente in contesto naturale, cio nel paese in cui viene parlata; la lingua straniera una lingua non materna che viene normalmente appresa in contesto istituzionale.

2) Secondo Wolfgang Klein, le componenti fondamentali del processo di apprendimento di una L2 sono: lo scopo, o le ragioni, per cui si impara una lingua straniera (concetto collegato a quello di motivazione, ma non identico a questultimo, che di natura esclusivamente psicologica; infatti si pu imparare una lingua per il desiderio di integrazione sociale o per motivi strumentali); la predisposizione dellapprendente allapprendimento linguistico e le conoscenze linguistiche gi in suo possesso; i dati linguistici cui lapprendente ha accesso (il tipo di input con cui viene a contatto e le occasioni di comunicazione che gli sono offerte).

Cap. II

1) Il Language Acquisition Device (LAD), nellipotesi di Noam Chomsky, il meccanismo innato di acquisizione linguistica. Tale teoria inizialmente riguarda lacquisizione della lingua madre, ma successivamente viene estesa, almeno parzialmente, allapprendimento di una lingua non materna. Secondo Chomsky, lacquisizione della lingua madre consiste in un processo di elaborazione di regole formali attraverso la formulazione di ipotesi e la loro verifica sui dati in entrata. Questa capacit degli esseri umani dovuta ad una loro predisposizione ad imparare una lingua (il LAD).

2) Linterlingua (o dialetto idiosincratico, o sistema approssimativo) un sistema linguistico instabile che lapprendente di una L2 costruisce dai dati in L2 cui esposto. Linterlingua si pone in un continuum tra la L1 e la L2 e cambia continuamente nel tempo in base ai nuovi dati con cui il discente viene a contatto.

Cap. III

1) Il significato pragmatico rende conto delleffetto che il parlante vuole raggiungere con i suoi atti comunicativi; indica la forza pragmatica dei suoi enunciati in una situazione comunicativa concreta. Il significato pragmatico pu essere suddiviso in due sottotipi: un significato pragmatico primario (quando lintenzione del parlante chiaramente espressa ed interpretabile) e un significato pragmatico derivato (forza di secondo grado che lenunciato deriva dai principi pragmatici primari; lintenzione del parlante non cos chiara ed univoca).

2) Queste sono le due assunzioni riconducibili a Ferdinand de Saussure: la lingua di una comunit linguistica pu essere considerata invariante; la lingua va studiata in quanto sistema statico e sincronico (langue). Queste assunzioni e il disinteresse per lo studio della parole (luso linguistico effettivo e individuale) portano ad una concezione astratta della lingua, senza legami con le sue matrici sociali, culturali e storiche.

Cap. IV

1) La teoria dei processi comunicativi di Watzlawick, Beavin e Jackson, costituita da cinque assiomi: non si pu non comunicare (ogni azione, linguistica e non linguistica, una forma di comunicazione in quanto trasmette messaggi); ogni comunicazione caratterizzata da un aspetto contenutistico e uno relazionale (ad ogni trasmissione di informazione si sovrappone una valutazione personale dellinformazione); la natura di un rapporto interattivo definita dal defluire comunicativo tra i partner; la comunicazione umana si serve di una modalit digitale (sintassi logica complessa, semantica inadeguata) e di una modalit analogica (sintassi logica inadeguata, semantica adeguata); distinzione tra scambi comunicativi simmetrici e quelli complementari o asimmetrici (rapporto paritetico o non paritetico tra gli interlocutori).

2) Sono quattro le abilit linguistiche primarie: ascoltare, parlare, leggere e scrivere. Vengono classificate in base allasse della produzione-ricezione e a quello delloralit-scrittura: ascoltare unabilit ricettiva orale; leggere unabilit ricettiva scritta; parlare unabilit produttiva orale; scrivere unabilit produttiva scritta.

Cap. V

1) Tre tappe della didattica delle lingue straniere: la prima tappa si focalizza sulla descrizione degli elementi linguistici fondamentali che costituiscono la competenza linguistica; la seconda tappa si focalizza sulla descrizione degli atti comunicativi che costituiscono la competenza comunicativa; la terza tappa, con il nuovo orientamento centrato sul discente, si focalizza sulla descrizione dei profili individuali degli apprendenti (individualizzazione dellinsegnamento).

2) Lacquisizione linguistica non focalizzata un tipo particolare di acquisizione spontanea, in cui si acquisiscono competenze linguistiche senza un impegno mirato, senza consapevolezza dei modi in cui si giunti a possedere tali competenze (esempio: insegnamento disciplinare espletato in lingua straniera).

Cap. VI

1) Secondo Dell Hymes, la competenza linguistica non che un tipo di competenza socioculturale, in quanto la scelta di come realizzare linguisticamente gli atti comunicativi dipende direttamente dagli aspetti socioculturali del contesto in cui avviene la comunicazione. Quindi, per comprendere il processo di apprendimento di una lingua, al concetto chomskiano di competenza grammaticale bisogna aggiungere quello di competenza sociolinguistica.

2) Leducazione interculturale, intesa come area educativa particolare, nasce in Europa agli inizi degli anni 80. Si propone di sostituire uneducazione plurilingue e policentrica alla tradizionale educazione monolingue ed etnocentrica, uneducazione che insegni a vivere il bisogno di identit non in una logica di separatezza e contrapposizione, ma in una dimensione dialogica tipica di ogni comunit plurale.

Cap. VII

1) Lapprendimento cooperativo, secondo la definizione di Robert Slavin, prevede lattivit di piccoli gruppi di studenti per svolgere specifici compiti pedagogici, mentre gli insegnanti assumono il ruolo di facilitatori. Le sue caratteristiche pi importanti sono: gli apprendenti sono preparati a lavorare insieme; gli apprendenti si dividono i compiti per raggiungere un obiettivo comune; i conflitti che possono nascere nel gruppo vengono discussi per cercare di giungere ad una loro risoluzione.

2) La competenza digitale viene considerata dalle istituzioni europee una delle competenze chiave del lifelong learning (apprendimento per tutta la vita) in ogni settore professionale. costituita da tre dimensioni: la dimensione tecnologica (conoscenze e abilit tecnologiche di base); la dimensione cognitiva (valutazione critica delle informazioni raccolte); la dimensione etica (capacit di interagire con altri in modo corretto, responsabile, collaborativo e costruttivo).

Cap. VIII

1) Un curricolo comprende: una pianificazione iniziale che include lanalisi dei bisogni dei discenti; la definizione degli obiettivi del corso; la selezione e la sequenziazione dei contenuti di insegnamento (il sillabo); la scelta dei materiali didattici e delle attivit da svolgere in classe; la gestione della classe; le modalit di controllo , verifica e valutazione delle conoscenze e capacit acquisite.

2) Il portfolio linguistico una sorta di cartella che contiene determinate informazioni che riguardano lapprendente: dati biografici, indicazione di precedenti esperienze di apprendimento linguistico, specificazioni relative alle sue modalit di apprendimento, alle sue preferenze tra le varie attivit di studio, alle sue aspettative sui risultati del corso. Costituisce il punto dipartenza per la costruzione di un curricolo centrato sul discente.

Cap. IX

1) Bisogno un termine generico: pu indicare necessit di tipo materiale, ma anche di natura sociale, psicologica, affettiva, comunicativa. Nel campo della didattica linguistica, quando si parla di analisi dei bisogni si fa riferimento alla raccolta e allanalisi di informazioni utili per organizzare e gestire un corso di L2 per un particolare gruppo di discenti.

2) Lanalisi dei bisogni pu essere condotta a vari livelli di generalit: a livello globale punta allindividuazione dei contesti in cui i discenti hanno bisogno della L2 e allidentificazione delle attivit linguistiche che avvengono in tali contesti; a livello dei tipi di testo e discorso punta allindividuazione di testi e discorsi che ricorrono in determinati contesti; a livello strutturale rileva i modi pi ricorrenti in cui la strutturazione dellinformazione viene segnalata dalle forme linguistiche e dagli stilemi retorici.

Cap. X

1) Secondo Leo van Tier, le attivit in una classe di lingua si possono classificare in base a due parametri: che cosa si richiede allapprendente di dire (orientamento allargomento) e come si intende che lo dica (orientamento allattivit). Spesso questi due parametri sono perfettamente bilanciati, altre volte invece si privilegia luno rispetto allaltro.

2) Un compito (task) un tipo particolare di esercitazione da portare a compimento in coppia o in piccoli gruppi. Vi sono diversi tipi di compiti: compiti di apprendimento linguistico (devono sviluppare capacit linguistiche discrete relativamente a tipi e livelli di significato: grammatica, lessico, pragmatica); compiti pre-comunicativi (devono rendere il discente capace di reagire a diversi testi; sono compiti preparatori alla comunicazione concreta); compiti comunicativi (devono sviluppare determinate capacit di natura relazionale, linguistica e paralinguistica); compiti strumentali e gestionali (implicano la padronanza di capacit organizzative e didattiche oltre che linguistiche).

Cap. XI

1) La teoria del condizionamento operante , elaborata dallo psicologo americano Burrhus Skinner, considera gli errori un male da evitare assolutamente, in quanto se si commettono vengono inevitabilmente appresi. Qualora un errore venga commesso, lo si deve correggere subito. Concezione opposta a quella secondo cui lerrore unindicazione delle ipotesi dellapprendente relative alla strutturazione e ai significati della L2: lerrore solo una forma scorretta provvisoria che verr sostituita da una forma corretta.

2) Lautoriparazione consiste nel controllo, messo in atto dagli interattanti, della propria produzione e comprensione della L2. Prevede lanalisi dei dati in entrata e la comparazione tra di essi e il proprio comportamento verbale. Questa analisi pu mettere in luce una differenza tra la L2 e la propria produzione, determinando una riformulazione di un aspetto della L2, oppure pu confermare unipotesi critica o incerta. Si tratta di una comparazione indispensabile per lo sviluppo dellinterlingua.

Cap. XII

1) Le prove fattoriali o discrete si focalizzano su di un elemento o livello linguistico alla volta, accertando il possesso di conoscenze o competenze isolate; le prove integrate sono di tipo pi globale, si focalizzano su pi elementi o livelli linguistici.

2) I test pragmatici sono quelli che verificano la capacit di interagire nella L2. Hanno determinate caratteristiche: sono sempre integrati nel senso che riconducono le sottocompetenze al loro contesto pragmatico globale; richiedono agli studenti limpiego di mezzi linguistici per compiere delle azioni; richiedono limpiego di mezzi linguistici determinati dalle circostanze; richiedono di portare a termine compiti che siano pragmaticamente naturali allesterno della classe; richiedono di portare a termine compiti concepiti in modo tale da permettere allo studente di identificarsi nel ruolo che essi prefigurano.

Cap. XIII

1) Bisogna subito sottolineare il fatto che la ricercazione non usata esclusivamente nellinsegnamento, ma in tutte le professioni sociali. Si tratta di una ricerca motivata da uno specifico problema di natura locale e viene impostata soltanto per risolvere quel problema in quella particolare situazione. Lazione che si intraprende precede, o procede di pari passo, con la riflessione sui risultati che lazione stessa provoca.

2) Losservazione della classe pu assumere varie prospettive: la prospettiva descrittiva (cerca di capire come funzionano i meccanismi della comunicazione di classe prescindendo dai loro esiti in termini di apprendimento o insegnamento); la prospettiva pedagogica (valutativa e normativa in quanto indica agli insegnanti ci che si deve/non si deve fare in classe, spesso senza una base di ricerca empirica e sperimentale che controlli i risultati dellaazione pedagogica).

STUDENTEBD

GLOTTODIDATTICACAPITOLO 11)Quali sono gli aspetti pi importanti dellapprendimento di una L1?Innanzitutto lapprendimento della linguamaterna , temporalmente, il primo processo ad aver luogo. Esso procede,infatti, di pari passo con lo sviluppo cognitivo e sociale del bambino. In secondo luogo, lapprendimento primario non procede dalla lingua ai significati, come vale per la L2, bens dai significati alla lingua. Inoltre, esso avviene tramite un processo di riduzione di complessit adottato dal bambino stesso, il quale si serve inizialmente di una lingua telegrafica.

2)Cosa si intende per interlingua?Linterlingua, denominata anche dialetto idiosincratico o sistema approssimativo, un sistema linguistico di natura instabile che lapprendente di una L2 costruisce dai dati in L2 cui esposto. Linterlingua sta in un continuum tra la L1 e la L2 e cambia con il tempo, poich viene a trovarsi continuamente in contatto con i nuovi dati appresi dal discente.

CAPITOLO 23)Descrivi la teoria comportamentista e lanalisi contrastiva.La teoria comportamentista relativa allapprendimento linguistico sostiene che lapprendimento della lingua materna il risultato della formazione di abitudini ed avviene tramite la ripetuta associazione di catene di stimoli e risposte rinforzate positivamente. A sua volta, lapprendimento di una L2 consiste nel processo di formazione di nuove abitudini che vincano linflusso di quelle create dalla lingua madre.

Secondo la prospettiva contrastiva, gli individui tendono a trasferire alla lingua straniera le forme, i significati e la loro rispettiva distribuzione della proprio lingua madre. Ci avviene sia produttivamente che ricettivamente.

4)Cosa sono le zone di sviluppo prossimale?La zona di sviluppo prossimale o potenziale del discente definita come la distanza tra il livello di sviluppo raggiunto da un apprendente a un determinato momento e il suo livello di sviluppo potenziale. Entro tale zona il discente riesce a svolgere, attraverso scambi interattivi e con laiuto di altri pi capaci, compiti che non sarebbe in grado di svolgere da solo.

CAPITOLO 35)Descrivi brevemente il significato pragmatico.Il significato pragmatico costituisce il secondo livello di significato di una lingua e rende conto delleffetto che il parlante vuole raggiungere con la produzione dei suoi atti comunicativi; esprime cio la forza pragmatica che i suoi enunciati assumono in situazioni di comunicazione reale. In base alla forza pragmatica, questo livello di significato pu essere scisso in: primato, quando lintenzione del parlante chiaramente espressa e interpretabile; derivato, quando non sar possibile attribuire ai suoi enunciati una chiara ed univoca intenzione comunicativa.

6)Cos la pragmatica interazionale?La pragmatica internazionale si interessa a ci che avviene in un discorso e agli effetti di senso che esso produce, riproduce e conferma. In questa accezione la pragmatica pu essere definita come lo studio della lingua in relazione allessere umano nel suo complesso: come persona dinamica e come prodotto di un determinato sviluppo culturale.

CAPITOLO 47)Quali sono i processi di comprensione secondo Schank?Il modello di comprensione di Schank prevede, in primo luogo, unanalisi del messaggio attraverso lo scandaglio lessicale, cio lattribuzione di un significato a ciascun componente linguistico; e attraverso lidentificazione degli eventi, cio ladattamento ad un evento dei concetti ottenuti. Successivamente, necessario compiere delle inferenze sul significato inteso, riempiendo i vuoti informativi e identificando gli scopi dellevento. Per ultimo, occorre connettere gli eventi per verificare la fondatezza della nuova informazione ricevuta.

8)Cosa si intende per scripts?Lo script (copione) una situazione stereotipata che organizza linformazione in memoria relativamente a come un evento normale ha luogo abitualmente. Esso,quindi, in grado di indicare quale comportamento appropriato ad una particolare situazione.

CAPITOLO 59)Cosa si intende per didattica ecologica?La didattica ecologica prende in considerazione lallievo come individuo completo. E un tipo di didattica orientata allazione, che ha il suo ancoraggio in una qualificazione sociale. Con tale espressione si intende una pedagogia che si prefigge lo sviluppo di capacit necessarie alla conduzione di uno stile di vita socialmente responsabile, partecipativo, volto alla societ piuttosto che al proprio individualismo; che accetta le sorprese, le incomprensioni e i rischi della vita al di fuori della classe.

10)Definisci il concetto di pedagogia non direttiva.Il concetto di pedagogia non direttiva trova le sue radici nella psicologia umanistica, anche se segue poi uno sviluppo autonomo. Essa costituisce un atteggiamento nei riguardi del processo di insegnamento/apprendimento, che ha alla sua base una precisa concezione delluomo,della societ e dellinterazione. Al centro del processo educativo deve essere il discente con i suoi bisogni ed interessi, e non leducatore con i suoi scopi di insegnamento.

CAPITOLO 611)Dai una definizione formale di culturaLa cultura, o civilt, viene spesso intesa esclusivamente e riduttivamente come un insieme di informazioni culturali scelte in base ai contenuti tematici dei materiali didattici finalizzati allo sviluppo della competenza linguistica. Tuttavia, intesa nel suo ampio senso etnografico, la cultura quellinsieme complesso che include la conoscenza, le credenze,larte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacit e abitudine acquisita dalluomo come membro di una societ.

12)Cosa si intende per educazione interculturaleLeducazione interculturale nasce in Europa agli inizi degli anni ottanta del secolo scorso e, oggigiorno, tende a definirsi piuttosto come educazione alla diversit. Essa si propone di sostituire uneducazione plurilingue e policentrica alla tradizionale educazione monolingue ed etnocentrica. Lalterit non viene sottaciuta o negata in quanto non esiste interculturalit senza pluralismo.

CAPITOLO 713)Qual la differenza tra un apprendimento non formale e un apprendimento informale?Premesso che la costruzione dei saperi non ha luogo esclusivamente in contesti istituzionali bens anche spontaneamente al di fuori delle aule scolastiche, esistono due sottocategorie di apprendimento spontaneo: non formale,promosso da istituzioni a carattere culturale ma extrascolastico quali biblioteche, musei,emeroteche,ecc. ; informale,che si attua in una pluralit di luoghi e situazioni,ma,tipicamente,attraverso linterazione tra i membri di un gruppo.

14)Cos lapprendimento cooperativo e qual il ruolo dellinsegnante allinterno di esso?Lapprendimento cooperativo si sviluppa in un ambiente dove piccoli gruppi di studenti lavorano insieme e si scambiano informazioni, al fine di portare a compimento specifici compiti pedagogici. In questo contesto, linsegnante assume il ruolo di facilitatore, ossia un consulente che si attiva su richiesta degli allievi, mentre questi assumono un ruolo responsabile ed autonomo, che li rende capaci di programmazione e autovalutazione.

CAPITOLO 815)Cosa si intende per curricolo?Il termine curricolo viene normalmente usato per indicare tutti gli aspetti di pianificazione, implementazione, verifica e valutazione di un programma di insegnamento linguistico. Tuttavia, lattivit curricolare, intesa come un percorso ciclico in cui la verifica e la valutazione non costituiscono uno stadio finale bens un indispensabile momento di presa di coscienza dei risultati ottenuti in ciascuna tappa del processo curricolare,allo scopo di apportare eventuali modifiche ed aggiustamenti in corso dopera.

16)Cos il portfolio linguistico?Il portaolio linguistico una cartella contenente tipi di informazioni,soprattutto linguistiche,relative ad un apprendente: dati biografici,esperienze di apprendimento linguistico pregresse,specificazioni dei livelli di conoscenza raggiunti nelle varie L2,ecc. Dallanalisi di queste caratteristiche e dei bisogni comunicativi, linsegnate possiede un punto di partenza per la costruzione di un curricolo incentrato sul discente.

CAPITOLO 917)Su quali livelli di generalit pu essere condotta lanalisi dei bisogni degli allievi?Lanalisi dei bisogni pu essere condotta: a livello globale,mirando allindividuazione dei contesti e delle situazioni in cui gli studenti necessitano la L2; a livello dei tipi di testo e discorso,individuando i testi e i discorsi che ricorrono nei contesti e nelle situazioni identificate,specificandone le caratteristiche retoriche e di struttura informativa; a livello strutturale,rilevando i modi pi ricorrenti in cui la strutturazione dellinformazione viene segnalata dalle forme linguistiche e dagli stilemi retorici.

18)A cosa serve il questionario?Il questionario uno degli strumenti di analisi per il livello globale. Viene chiesto agli studenti di indicare i proprio scopi di apprendimento, gli obiettivi che intendono raggiungere, le modalit di studio favorite,e cos via. Tramite le risposte al questionario linsegnante potr conoscere meglio i suoi studenti e rendere le sue lezioni pi mirate.

CAPITOLO 1019)Cosa sono i drills?I drills sono gli esercizi meccanici tradizionali adottati per lapprendimento di una L2. essi consistono nella ripetizione di modelli formali allo scopo di rendere meccanica la conoscenza di una struttura della L2 tramite la sua memorizzazione. Allallievo viene chiesto di risolvere un problema formale tramite operazioni quali sostituzione, cancellazione,espansione,trasformazione.

20)A cosa servono le strategie metacognitive?Le strategie metacognitive sono le capacit dellapprendente che gli permettono di monitorare,almeno entro certi limiti, i propri processi mentali, di avere consapevolezza delle proprio capacit, di riconoscere le strategie in grado di assicurargli successo in diverse situazioni.

CAPITOLO 1121)Cosa si intende per condizionamento operante?Il condizionamento operante nasce da una teoria dello psicologo Skinner, secondo il quale lerrore linguistico deve essere assolutamente evitato per il fatto che, essendo determinato da fenomeni di interferenza, una volta commesso, viene inevitabilmente appreso.

22)Quali sono i modi di riparazione utilizzati dal parlante nativo per non procurare problemi di faccia al parlante non nativo?Il lavoro di riparazione iniziato dal parlante nativo nei confronti del non nativo pu essere: ad incastro,consiste nella semplice riparazione dellelemento problematico durante in turno del NN senza riflessioni o spiegazioni analitiche; in forma di commento, interrompe momentaneamente il flusso tematico del discorso con la ripetizione dellelemento problematico seguito da una sorta di commento,quasi mai di tipi metalinguistica; con richieste di spiegazioni vere e proprie, iniziate dal parlante nativo, che possono provocare problemi di faccia al NN.

CAPITOLO 1223)Quali sono i criteri definitori di un test fattoriale?La prova del test fattoriale ha come criteri definitori la validit e laffidabilit. Un test valido se verifica effettivamente ci per cui stato approntato; affidabile se fornisce risultati eguali ogni qualvolta viene somministrato e a prescindere da chi lo somministra. Si richiede,inoltre, che un test sia oggettivo, cio che preveda ununica risposta accettabile per ciascun quesito; e quantificabile, ossia che permetta la comparabilit dei risultati.

24)Cosa si intende per intelligibilit?La nozione di intelligibilit costituisce un criterio valutativo che determina se un atto di parola riuscito, cio se ha avuto successo. Applicando questo criterio, possibile verificare laffidabilit e loggettivit necessarie per la comparabilit dei risultati.

CAPITOLO 1325)Quali prospettive pu assumere losservazione critica della classe?Losservazione critica della classe costituisce il punto di partenza della ricercazione. Essa pu assumere, in particolare, due prospettive: quella descrittiva, si propone di capire come funzionano i meccanismi della comunicazione di classe prescindendo dai loro esiti in termini di apprendimento i di insegnamento; quella pedagogica, invece generalmente valutativa in quando indica agli insegnanti ci che si deve/non si deve fare in classe.

26)Definisci la ricerca azione.La ricerca azione unindagine riflessiva condotta dallinsegnante ricercatore in prima persona nel proprio contesto, a partire da una situazione problematica, con lo scopo di migliorare la comprensione della situazione in cui opera e la qualit dellazione attraverso un coinvolgimento di tutti gli attori, mediante un controllo sistematico dei processi. I dati esaminati da una pluralit di punti di vista in un contesto di condivisione ne costituiscono la principale forma di valutazione.

STUDENTE NTDomande e risposte da Glottodidattica di A. Ciliberti57) Quali sono gli aspetti di similarit tra lapprendimento di una L1 e di una L2?Esistono delle similarit nel processo di apprendimento che favoriscono lapprendimento di una L2. Lapprendente di una L2 ha delle conoscenze che ha acquisito quando ha appreso la L1 da utilizzare come base di conoscenza, infatti deve imparare parole nuove ma non i concetti, ha gi appreso il linguaggio. Conosce il concetto di numero perch lo usa gi nella sua lingua, anche se non sa come si formula una domanda nella L2 sa cos una domanda in quanto atto linguistico, sa sostenere una conversazione. Possiede inoltre la capacit di usare la lingua non solo come strumento di comunicazione ma anche come strumento di pensiero.58)Quali sono le implicazioni didattiche delle similarit e delle differenze tra lapprendimento di una L1 e di una L2?Se linsegnante offre al bambino dati linguistici in base alle sue necessit psicosociali e alle sue capacit, per lapprendente di una L2 dovr tener conto dei suoi bisogni comunicativi oltre che del livello raggiunto. Siccome non detto che la sola esposizione alla lingua porti allapprendimento,infatti i bambini sbagliano anche se esposti a conversazioni grammaticalmente corrette, va incoraggiata lattivit metalinguistica di riflessione e di esercitazione sulla lingua.59)Cos lipotesi innatista Tra le principali ipotesi teoriche relative allapprendimento di una L2 sviluppatesi negli ultimi cinquantanni c lipotesi innatista, a partire dagli anni settanta, affermatasi soprattutto grazie a Noam Chomsky. Secondo la teoria innatista c una capacit biologica innata per lapprendimento linguistico sia della lingua madre che di una L2. Una predisposizione, un meccanismo innato di acquisizione senza il quale lapprendimento non sarebbe possibile datoche i dati con cui viene a contatto sono inadeguati, ricco di imperfezioni ed errori. Il bambino possiederebbe categorie sintattiche e tratti fonologici distintivi validi per tutte le lingue e principi astratti che gli servono per la formulazione di possibili regole. La conferma di tale ipotesi verrebbe dal fatto che il bambino impara un sistema complesso come la lingua in un tempo breve.60) Cos linterlingua?Durante il processo di apprendimento la lingua del discente instabile con delle sue peculiarit, un sistema approssimativo che una forma ridotta di L2, linterlingua, ed in continua evoluzione e cambiamento per le nuove conoscente che il discente acquisisce. Quando termina lentrata di dati con cui il discente viene a contatto e che assimila, quindi non si verifica pi nessun cambiamento o miglioramento si ha la fossilizzazione.61) IL significato pragmatico della linguaGeoffry Leechdistingue tipi e livelli di significato di una lingua, implicando una concezione di lingua che permette di ordinare i significati secondo una scala di convenzionalit.I significati pi convenzionali sono quelli formali, quanto pi ci allontaniamo dalla forma per considerare luso e il discorso, tanto meno i significati sono convenzionali. Il secondo livello di significato quello pragmatico, leffetto che il parlante vuole ottenere con i suoi atti comunicativi, la forza pragmatica che hanno in un contesto di comunicazione reale. Questo livello si divide in due sottotipi: un significato pragmatico primario, la forza dellenunciato quando lintenzione del parlante espressa chiaramente; un significato pragmatico derivato quando il parlante si esprime, per esempio, con espressioni sarcastiche, con metafore, con domande retoriche, quindi lintenzionedel parlante non chiara e univoca.62) La competenza linguisticaIl concetto di competenza linguistica riguarda quando parlare e quando tacere, riguardo a cosa parlare, a chi, quando, dove e in quale modo.Questa competenza riguarda levento linguistico che governato da regole e chiama in causa fattori che compongono la situazione sociale in cui ha luogo levento. Questi fattori sono compresi in un acronimo SPEAKING: s (situation) situazione, p( partecipants) partecipanti, e (end) fini o scopi, a(act sequenze) sequenze di atti,k(key) chiave,i (instrumentalities) mezzi o strumenti, n (norms) norme di interazione, g (genre) genere testuale.Il modello da uno schema che puntualizza quali sono le componenti del contesto, quando il contesto stesso viene pensato come collegato agli atti verbali e non verbali in un tuttuno.63) La nozione di contesto nei processi comunicativiLa forza pragmatica degli enunciati dipende da determinate condizioni: dalloccasione e lo scopo della comunicazione; da chi sono gli interlocutori; dalle conoscenze che condividono o non condividono; da diritti, doveri, distanza sociale esistenti tra di loro. Quindi si pu affermare che la forza pragmatica dipende dal contesto. Se non si conosce il contesto socio situazionale in cui si svolge levento comunicativo non si pu attribuire una forza allenunciato. La nozione di contesto si applica anche agli aspetti culturali che influiscono sulla comunicazione, si distingue quindi un ambiente immediato dellinterazione (il contesto socio situazionale) e un contesto di cultura pi ampio (il background).64) Le abilit linguistiche integrateEsiste un modello delle quattro abilit primarie (parlare scrivere ascoltare e leggere) che insufficiente alla realt. Intanto perch spesso queste abilit vengono usate contemporaneamente, poi perch oggi esistono abilit che non si possono ricondurre precisamente a una di queste quattro, il linguaggio dei nuovi media. Gli sms , i blog, le chat, le e-mail non sono tipicamente scritti n orali, il loro un linguaggio che usa i segni della lingua scritta ma gli sovrappone caratteristiche tipiche delloralit. Il canale scritto appartiene ad un livello di formalit pi elevato rispetto allorale, ma nella CMC (comunicazione mediata dal computer) si riscontrano caratteri tipici del discorso ordinario, il testo inframmezzato da icone, musiche, puntini di sospensione e altro ancora. Anche le e-mail, che vengono utilizzate anche per comunicazioni pi formali, non sono mai assimilabili alla corrispondenza cartacea in quanto, sia durante la composizione del testo che durante la lettura, si ha la sensazione che la conversazione avvenga in presenza dellinterlocutore, inoltreil testo delle e-mail pu essere anche manipolato.65) La pedagogia non direttivaLa pedagogia non direttiva trova le sue radici nella psicologia umanistica per poi seguire un suo percorso autonomo. La pedagogia non direttiva contraria alla visione tradizionale che vede linsegnante come centro del processo educativo, colui che decide gli scopi dellinsegnamento, senza tener conto dei bisogni espressi dai discenti. La pedagogia direttiva ritiene che la centro del processo educativo ci sia il discente con i suoi bisogni e interessi e che leducatore debba funzionare da guida affinch il discente possa sviluppare il potenziale di energia che insito in lui.66) Cosa si intende per insegnamento orientato allazione e didattica ecologica?Dopo gli anni 90 del secolo scorso si sono sviluppate nuove teorie tra queste troviamolinsegnamento orientato allazione molto sentita nei paesi del Nord Europa. Questo tipo di pedagogia si prefigge lo sviluppo di capacit necessarie alla condizione di uno stile di vita socialmente responsabile, non rivolto al proprio individualismo ma verso la societ. Secondo questo approccio lallievo un individuo nella sua completezza e gli vengono proposti temi per lui importanti, una didattica ecologica. Una didattica orientata allazione che permette al discente di auto organizzarsi e di sviluppare le sue potenzialit riconoscendo limportanza del contesto linguistico.67)Le dimensioni sociolinguistica e socioculturale della linguaLa competenza sociolinguistica riguarda gli usi funzionali del linguaggio e gli atti linguistici, focalizzano lattenzione sui comportamenti linguistici e non sul significato dei comportamenti stessi.La competenza socioculturale riconosce unaccezione pi ampia e sfumata del contesto. E un contesto che fa da sfondo alla comunicazione e comprende il sistema valoriale, le credenze, atteggiamenti, modi di pensare, punti di vista, attese, il background. Tutto questo stato assunto implicitamente dai parlanti. La componente sociolinguistica riconosciuta e considerata nella pedagogia e nella didattica da tempo, mentre la componente socioculturale sottovalutata.68)Come si sviluppa la consapevolezza culturale critica?Oggi viviamo in una societ multietnica in cui la competenza interculturale la capacit di tollerare ambiguit e differenze, riuscire a sviluppare un relativismo culturale. Per giungere a ci il discente dovr essere guidato ad una perdita di assolutezza per quanto riguarda la propria identit culturale. E insito in noi il condizionamento psicologico ed emotivo che ci fa vedere in modo positivo la nostra cultura per difenderci dal diverso, dallaltro.Inizialmente linterculturalismo produce una perdita di sicurezza, uno spaesamento nel momento in cui metter in discussione lunicit della propria cultura , una perdita didentit. Questo sar necessario per raggiungere un tipo di identit pi complesso, e lacquisizione di strutture di appartenenza nuove. Per raggiungere una consapevolezza culturale critica non sufficiente il contatto con persone di culture diverse, bisogna riflettere sulla propria cultura, bisogna proiettarsi in culture nuove e provare empatia per gli altri, bisogna dare ascolto ad altre voci.69) Cosa differenzia lambiente di apprendimento online da quello in presenza?La prima differenza determinata dal fatto che, per esempio,nelle aule scolastiche la comunicazione avviene sempre con la presenza contemporanea di tutti gli interlocutori in modalit sincrona; nellinsegnamento online pu abbiamo sia la modalit sincrona, come nel caso delle videoconferenze che lamodalit asincrona, cio senza la presenza contemporanea degli interlocutori, come nei blog. Unaltra differenza data dal fatto che tradizionalmente le lezioni sono orali con gli eventuali interventi che sono necessariamente improvvisati e di cui non rimane una testimonianza scritta, mentre nella CMC (comunicazione mediata dal computer) il linguaggio scritto (anche se ha molti caratteri delloralit) e quindi meno immediato, con pi possibilit di equivoci e con la consapevolezza di lasciare una testimonianza scritta.70)Conoscenze e competenze necessarie ad un insegnante per usare i mezzi telematiciLe competenze che linsegnante deve avere sono: Di carattere strumentale; Di carattere psicologico-didattico.Le competenze di carattere strumentale sono la conoscenza e luso degli strumenti telematici, della Rete, dei software. Le seconde competenze riguardano la consapevolezza degli aspetti positivi e negativi della Rete, delle dinamiche che la CMC mette in movimento allinterno dei gruppi, saper organizzare e moderare le attivit collaborative, saper valutare gli interventi.71)Cos il curricolo?IL termine curricolo indica tutti gli aspetti di pianificazione, implementazione, verifica e valutazione di un programma di insegnamento linguistico. Tradizionalmente lattivit curricolare vista come un percorso lineare dalla pianificazione, allattuazione, alla valutazione dei risultati, mentre oggi questa visione sostituita da un modello ciclico in cui la valutazione serve anche a cogliere gli eventuali aspetti della didattica che vanno modificati.72)Cosa si intende per sillabo?Il sillabo quella parte dellattivit curricolare che si riferisce ai contenuti dinsegnamento. Si parla di termini di conoscenze o saperi e termini di capacit o saper fare. In un corso centrato sui discenti, i contenuti del sillabo sono il risultato di una negoziazione tra insegnanti e allievi, tenendo conto dei bisogni comunicativi degli allievi.73) Cosa si intende con il termine bisogno ?Il termine bisogno generico e pu indicare diversi tipi di necessit: di natura sociale,psicologica, affettiva e comunicativa. Nella didattica linguistica, lanalisi dei bisogni, si riferisce alla raccolta e allanalisi di informazioni utili per organizzare e gestire un corso di L2 destinato ad uno specifico gruppo di discenti.74) Quali sono gli effetti della presa in considerazione dei bisogni dei destinatari di un corso?Quando si prendono in considerazione i bisogni oggettivi e soggettivi dei destinatari di un corso il primo risultato che questi vengono responsabilizzati perch vengono chiamati a partecipare ai processi decisionali relativi ai vari aspetti del corso. Considerando i bisogni dei discenti si pu organizzare e gestire un corso in modo pi compatibile alle loro necessit. Bisogna considerare che i bisogni cambiano e si evolvono, quindi ci pu essere la necessit di ridefinire e modificare i programmi in corso dopera.75) Il fenomeno gruppoQuesto fenomeno ha ricevuto molta attenzione negli ultimi decenni al punto che molte ricerche sono state fatte. E nata la consapevolezza che i gruppi costituiscono uno strumento fondamentale, in quanto le prestazioni di un gruppo sono migliori della somma dei suoi singoli componenti. Inoltre la consapevolezza di s nasce dallinterazione che mette di fronte alla propria identit, alle proprie debolezze, ai propri punti di forza, permettendo la crescita dellindividuo.76) Cosa si intende con progetto?Con progetto si possono intendere due nozioni: Progetto come naturale sviluppo di una didattica comunicativa basata su un insieme coordinato di compiti; Progetto come forma di didattica a s stante, mirante ad uneducazione integrale ed autonoma dellapprendente.77)Rapporto tra correzione e controllo dellinsegnanteLattivit di correzione e quella di controllo sono strettamente correlate. Latteggiamento meno adatto quello di esercitare una rigida sorveglianza sul lavoro, impedendo al discente di prendere liniziativa, in maniera pi positiva linsegnante deve rendere il discente responsabile del suo lavoro, favorendo linterazione anche durante il processo di riparazione.78)Come si esercita lautocontrollo nel lavoro di riparazione?Per esercitare lautocontrollo bisogna verificare i dati in entrata, controllare quanto le proprie conoscenze si discostano da questi, prendere atto delle differenze per progredire nello sviluppo della lingua. Nel caso in cui questo processo non funziona come dovrebbe, non ci sar unevoluzione nella conoscenza della lingua e si approder ad un linguaggio pidginizzato.79) i test pragmaticiLe prove di valutazione servono a verificare che gli obiettivi del corso sono stati raggiunti. Nel caso di un corso in L2, con i test pragmatici, si procede a verificare se il discente in grado di interagire nella L2 in caso di comunicazione autentica. Per valutare nel modo migliore i test devono rispettare i criteri di naturalezza pragmatica, lo studente deve essere lasciato libero di prendere liniziativa, questi test sono difficili da preparare ma verificano bene le conoscenze acquisite.80) Sviluppo della consapevolezza dellapprendente:lautovalutazioneLa valutazione tradizionalmente concepita dallinsegnante al discente, ma pu funzionare anche come controllo del lavoro dellinsegnante, oltre che unautovalutazione per gli apprendenti. Queste tipologie diverse dalla tradizione servono a rendere autonomo lallievo e far acquisire consapevolezza del suo ruolo di apprendente. Naturalmente per poter essere capaci di autonomia ed autovalutazione hanno bisognodi una formazione sia a livello psicologico che tecnico.81)Come si definisce unattivit di ricerca nella didattica?Unattivit di ricerca un tentativo di trovare una risposta ad un determinato problema, oppure una raccolta di informazioni in relazione ad un determinato argomento. Lattivit di ricerca possibile in ogni situazione di insegnamento. La ricercazione motivata dalla necessit di