donnesenzadesiderio «nonbasta una pillola»

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2 PRIMO PIANO IL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO LUNEDÌ 28 GIUGNO 2010 LENOSTREINCHIESTE L’ETÀ DELLA MENOPAUSA CON UN ESAME SVILUPPATOUN METODO, CON UN ESAME DEL SANGUE, PER CONOSCERE L’ETÀ IN CUI UNA DONNA VA IN MENOPAUSA: SARÀ PRESENTATO OGGI A ROMA di DONATELLA BARBETTA «SUL FARMACO che accende il desiderio femminile, il cosiddetto ‘Viagra rosa’, ho sempre avuto qualche per- plessità». Sono le parole di Marco Rossi, psichiatra e ses- suologo, volto noto della televisione fin dai tempi di Lo- veline, programma sulla sessualità di Mtv. Dottor Rossi, da dove vengono i suoi dubbi sulla sperimentazione? «Dal fatto che aumentare il livello di desiderio nelle don- nenonècosìfacile.Bastapensarealmeccanismodelvia- gra negli uomini: il farmaco, in quel caso, dà un aiuto meccanico, aumentando gli effetti dell’eccitazione. Ma ledonne,invece,hannounasessualitàpiùcomplessa,do- ve giocano tanti fattori concomitanti». Quali? «La fantasia, la componente sentimentale e una serie di sensazioni. La donna ha bisogno di essere apprezzata co- me femmina, deve sentire che un uomo le possa apparte- nere, che possa proteggerla e soddisfare le sue necessità. E poi deve avere l’idea di avere accanto un uomo per lei di valore. La parte estetica invece viene dopo, mentre è preponderante nelle ragazzine. Infine, per far nascere il desiderio occorrono determinate situazioni che aiutano la fantasia. Ma non so se tutte queste cose possono essere aiutate farmacologicamente». Quindicondividelostopdellacommissionestatu- nitense di esperti al viagra rosa? «E’ una posizione corretta nell’attesa che anche noi esperti possiamo venire a conoscenza di qualcosa in più sul nuovo prodotto. Per ora, sappiamo che il farmaco agi- sce a livello cerebrale, riducendo la serotonina, che quan- do è elevata attenua il desiderio, e aumentando la dopa- mina, che rende più facile far sentire certe situazioni co- me piacevoli. Però ci sono già gli antidepressivi e quan- do li ho prescritti non mi sono accorto che abbiano au- mentato il livello di desiderio». Per lei il calo del desiderio è una malattia? «No, è meglio considerarlo una condizione. Moltedonneloprovanoconl’arrivodellame- nopausa, ma tante altre invece sentono un aumento del desiderio perché si sentono li- bere dai rischi di una gravidanza. E questo vuol dire che è più importante la compo- nente psicologica rispetto a quella ormo- nale». Eppure sempre più donne si rivol- gono a ginecologi e sessuologi preoccupate per il calo della libi- do. Quante ne soffrono? «Gli studi dicono che circa il 30-40% della popolazione femminile sperimen- ta,nelcorsodellavita,almenounperi- odo di calo del desiderio. Si entra nel- la patologia quando questa fase si pro- lunga di oltre sei mesi. Un po’ come accade per la depressione». Che cosa pensa delle sperimen- tazioni con cerotti o spray a ba- se di testosterone? «Il testosterone viene in genere som- ministrato per problemi ormonali. Il suo utilizzo per il calo del desiderio può dare effetti collaterali che porta- no alla mascolinizzazione della don- na. Un esempio? L’aumento dei pe- li». LABORATORIO La procreazione assistita aiuta a diventare mamma e papà (Ansa) — ROMA — ENTRO un anno il numero di bambini nati grazie alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita avrà raggiunto quo- ta 4 milioni, quanto gli abitanti di un Pae- se come l’Irlanda. Tanto ha contribuito la provetta in 30 anni alla fecondità mondia- le. La stima arriva dal convegno Eshre (European Society of Human Reproduc- tion and Embryology) sulla fecondazione artificiale che si tiene a Roma da ieri. «In Italia si stima siano nati in questo mo- dodal1980—haspiegatoLucaGianaroli, il presidente del convegno — dai 100 ai 150mila bambini». In alcuni Paesi come la Danimarca si con- ta ormai un bebè nato con queste tecniche ogni 10-12 bambini. «Ciò vuol dire che in ogni classe scolastica ce ne sono almeno due — ha proseguito l’esperto — mentre in Italia se ne stima uno su cento». Si sti- ma, inoltre, che su scala mondiale siano na- ti oltre 3,75 milioni di bambini dalla nasci- ta della prima neonata (Louise Brown), av- venuta 32 anni fa grazie alla procreazione medicalmente assistita, ma che ormai nell’arco di un anno solo sarà raggiunta quota 4 milioni. La Francia (65.749 cicli di trattamento), la Germania (54.695), la Spagna (49.943) e il Regno Unito (43.953) rappresentano il 56% di tutti i cicli avviati in Europa. Gli altri Paesi europei eseguo- no un numero significativo di cicli, come l’Italia (40.748), la Turchia (37.468), il Bel- gio (22.730), la Russia (21.274) e i Paesi Bassi (17.770). Su scala mondiale, una cop- pia su sei presenta un problema di infertilità almeno una volta durante la vita riproduttiva. L’attuale grado di diffusione dell’infertilità con una durata di almeno 12 mesi è stimata a una media del 9% su scala mondiale nelle donne tra i 20 e i 44 anni. LE CAUSE dell’infertilità crescente sono datempoalcentrodiundibattitochepun- tasemprepiùspessol’indicesulragionile- gate agli stili di vita e ambientali. Il 20-30% dei casi di infertilità è legato a cau- se fisiologiche degli uomini, il 20-35% a cause fisiologiche delle donne e il 25-40% è dovuto a un problema congiunto. Nel 10-20% dei casi non vi è alcuna causa. Ma l’infertilità è anche associata a stili di vita quali il fumo, il peso corporeo, lo stress e l’età.Eilveronumerodibimbieuropeina- ti con la procreazione medicalmente assi- stita è sconosciuto poiché non tutte le cli- niche mettono a disposizione i propri dati. Donne senza desiderio «Non basta una pillola» Il sessuologo Rossi: «Sono più complesse degli uomini» ECCO COME SCATTA LA SCINTILLA «Servono fantasia, sentimento e tante sensazioni Vogliono sentirsi protette e apprezzate L’estetica conta molto solo nelle ragazzine» DIBATTITO APERTO Le cause dell’infertilità crescente sono legate a problemi fisiologici ma anche a stili di vita e ambientali PROCREAZIONE SONO QUATTRO MILIONI NEL MONDO. LE STIME AL CONVEGNO DI ROMA SULLA FECONDAZIONE ARTIFICIALE «In Italia un bimbo su cento è figlio della provetta» VOLTO TV Marco Rossi (foto di Daniele La Malfa)

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• 2 PRIMOPIANO IL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO LUNEDÌ 28 GIUGNO 2010

LE NOSTRE INCHIESTE L’ETÀ DELLA MENOPAUSA CON UN ESAMESVILUPPATO UN METODO, CON UN ESAME DELSANGUE, PER CONOSCERE L’ETÀ IN CUI UNA DONNAVA IN MENOPAUSA: SARÀ PRESENTATO OGGI A ROMA

di DONATELLA BARBETTA

«SUL FARMACO che accende il desiderio femminile,il cosiddetto ‘Viagra rosa’, ho sempre avuto qualche per-plessità». Sono le parole di Marco Rossi, psichiatra e ses-suologo, volto noto della televisione fin dai tempi di Lo-veline, programma sulla sessualità di Mtv.

Dottor Rossi, da dove vengono i suoi dubbi sullasperimentazione?

«Dal fatto che aumentare il livello di desiderio nelle don-ne non è così facile. Basta pensare al meccanismo del via-

gra negli uomini: il farmaco, in quel caso, dà un aiutomeccanico, aumentando gli effetti dell’eccitazione. Male donne, invece, hanno una sessualità più complessa, do-ve giocano tanti fattori concomitanti».

Quali?«La fantasia, la componente sentimentale e una serie disensazioni. La donna ha bisogno di essere apprezzata co-me femmina, deve sentire che un uomo le possa apparte-nere, che possa proteggerla e soddisfare le sue necessità.E poi deve avere l’idea di avere accanto un uomo per lei

di valore. La parte estetica invece viene dopo, mentre èpreponderante nelle ragazzine. Infine, per far nascere ildesiderio occorrono determinate situazioni che aiutanola fantasia. Ma non so se tutte queste cose possono essereaiutate farmacologicamente».

Quindi condivide lostopdella commissionestatu-nitense di esperti al viagra rosa?

«E’ una posizione corretta nell’attesa che anche noiesperti possiamo venire a conoscenza di qualcosa in piùsul nuovo prodotto. Per ora, sappiamo che il farmaco agi-sce a livello cerebrale, riducendo la serotonina, che quan-do è elevata attenua il desiderio, e aumentando la dopa-mina, che rende più facile far sentire certe situazioni co-me piacevoli. Però ci sono già gli antidepressivi e quan-do li ho prescritti non mi sono accorto che abbiano au-mentato il livello di desiderio».

Per lei il calo del desiderio è una malattia?«No, è meglio considerarlo una condizione.Molte donne lo provano con l’arrivo della me-nopausa, ma tante altre invece sentono unaumento del desiderio perché si sentono li-bere dai rischi di una gravidanza. E questovuol dire che è più importante la compo-nente psicologica rispetto a quella ormo-nale».

Eppure sempre più donne si rivol-gono a ginecologi e sessuologipreoccupate per il calo della libi-do. Quante ne soffrono?

«Gli studi dicono che circa il 30-40%della popolazione femminile sperimen-ta, nel corso della vita, almeno un peri-odo di calo del desiderio. Si entra nel-la patologia quando questa fase si pro-lunga di oltre sei mesi. Un po’ comeaccade per la depressione».

Che cosa pensa delle sperimen-tazioni con cerotti o spray a ba-se di testosterone?

«Il testosterone viene in genere som-ministrato per problemi ormonali. Ilsuo utilizzo per il calo del desideriopuò dare effetti collaterali che porta-no alla mascolinizzazione della don-na. Un esempio? L’aumento dei pe-li».

LABORATORIO La procreazione assistitaaiuta a diventare mamma e papà (Ansa)

— ROMA —

ENTRO un anno il numero di bambininati grazie alle tecniche di fecondazionemedicalmente assistita avrà raggiunto quo-ta 4 milioni, quanto gli abitanti di un Pae-se come l’Irlanda. Tanto ha contribuito laprovetta in 30 anni alla fecondità mondia-le. La stima arriva dal convegno Eshre(European Society of Human Reproduc-tion and Embryology) sulla fecondazioneartificiale che si tiene a Roma da ieri.«In Italia si stima siano nati in questo mo-do dal 1980 — ha spiegato Luca Gianaroli,il presidente del convegno — dai 100 ai150mila bambini».In alcuni Paesi come la Danimarca si con-ta ormai un bebè nato con queste tecnicheogni 10-12 bambini. «Ciò vuol dire che inogni classe scolastica ce ne sono almenodue — ha proseguito l’esperto — mentrein Italia se ne stima uno su cento». Si sti-ma, inoltre, che su scala mondiale siano na-

ti oltre 3,75 milioni di bambini dalla nasci-ta della prima neonata (Louise Brown), av-venuta 32 anni fa grazie alla procreazionemedicalmente assistita, ma che ormainell’arco di un anno solo sarà raggiuntaquota 4 milioni. La Francia (65.749 ciclidi trattamento), la Germania (54.695), la

Spagna (49.943) e il Regno Unito (43.953)rappresentano il 56% di tutti i cicli avviatiin Europa. Gli altri Paesi europei eseguo-no un numero significativo di cicli, comel’Italia (40.748), la Turchia (37.468), il Bel-gio (22.730), la Russia (21.274) e i PaesiBassi (17.770). Su scala mondiale, una cop-

pia su sei presenta un problema diinfertilità almeno una volta durante la vitariproduttiva. L’attuale grado di diffusionedell’infertilità con una durata di almeno12 mesi è stimata a una media del 9% suscala mondiale nelle donne tra i 20 e i 44anni.

LE CAUSE dell’infertilità crescente sonoda tempo al centro di un dibattito che pun-ta sempre più spesso l’indice sul ragioni le-gate agli stili di vita e ambientali. Il20-30% dei casi di infertilità è legato a cau-se fisiologiche degli uomini, il 20-35% acause fisiologiche delle donne e il 25-40%è dovuto a un problema congiunto. Nel10-20% dei casi non vi è alcuna causa. Mal’infertilità è anche associata a stili di vitaquali il fumo, il peso corporeo, lo stress el’età. E il vero numero di bimbi europei na-ti con la procreazione medicalmente assi-stita è sconosciuto poiché non tutte le cli-niche mettono a disposizione i propri dati.

Donne senza desiderio«Non basta una pillola»

Il sessuologo Rossi: «Sono più complesse degli uomini»

ECCO COME SCATTA LA SCINTILLA«Servono fantasia, sentimento e tante sensazioniVogliono sentirsi protette e apprezzateL’estetica conta molto solo nelle ragazzine»

DIBATTITO APERTOLe cause dell’infertilità crescentesono legate a problemi fisiologicima anche a stili di vita e ambientali

PROCREAZIONE SONO QUATTRO MILIONI NEL MONDO. LE STIME AL CONVEGNO DI ROMA SULLA FECONDAZIONE ARTIFICIALE

«In Italia un bimbo su cento è figlio della provetta»

VOLTO TVMarco Rossi(foto di Daniele La Malfa)

•3PRIMOPIANOIL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO LUNEDÌ 28 GIUGNO 2010

I NUMERI

40%

Il giro d’affari stimatonegli Stati Uniti con

il lancio della ‘pillolamiracolosa’, in grado

di risvegliare la passionesopita nelle donne

Le donne coinvolte negliStati Uniti e in Canada

nella ricerca presentataal comitato Usa di

esperti, scelto dalla Foodand drug administration

IL KIT SALVAVACANZE LO PREPARA LEIDAL DISINFETTANTE AL CEROTTO,ALL’ANTIFEBBRILE: SONO LE DONNE A METTEREI FARMACI NELLA VALIGIA DELL’80% DEGLI ITALIANI

LATO B PROSPEROSO: OK PER LA SALUTEPER MOLTE DONNE È UN CRUCCIO, MAUN FONDOSCHIENA COME J-LO O BEYONCEPRESERVA DA CARDIOPATIE E DIABETE

L’ARRIVO del Viagra, la pillola blu entrata incommercio nel 1998, è stato rivoluzionario:per la prima volta gli uomini potevanotrattare la disfunsione erettile con unapastiglia. Tuttavia è un farmaco, con tanto dibrevetto. E in Brasile, dove il brevetto èscaduto il 20 giugno, il farmaco diventa ungenerico, che ne aumenterà la diffusione,mentre l’azienda Pfizer fa scendere il costo diogni pillola almeno del 50%. Nel 2013 ilbrevetto scadrà nella maggior parte dei PaesiUe, come Italia, Regno Unito, Austria,Germania, Francia e Svezia.

E IN BRASILE LA PASTICCA BLUDIVENTA UN SERVIZIO SOCIALE

1,6

DONNE

1.323

DAL G8 UN FONDO PER MAMME E BEBÈI LEADER DEGLI OTTO HANNO CONCORDATOL’ISTITUZIONE DI UN FONDO DA 5,8 MILIARDIDI EURO PER LA SALUTE DI MAMME E BIMBI

Quelle che soffronodi disturbi del desiderio

sessuale. Nella foto MegRyan simula un orgasmo

nel mitico film ‘Harry tipresento Sally’ del 1989

TUTTA IN SALITA, finora, lastrada del ‘Viagra rosa’: il deside-rio può attendere. La pillola cheaccende la libido delle donne, in-fatti, ha incassato un sonoro nonegli Stati Uniti. Il comitato diesperti nominato dalle autorità sa-nitarie americane (Fda, Food anddrug administration) ha bocciatoall’unanimità, 11 a 0, la richiestadella casa farmaceutica tedescaBoehringer Ingelheim di potervendere sul mercato statunitenseuna pillola per aumentare il desi-derio sessuale femminile. Per-ché? La commissione sostieneche le ricerche non dimostrano inmodo convincente che i beneficidel prodotto possano rendere tra-scurabili gli effetti collaterali: nau-sea e stato confusionale. «La suaefficacia non è sufficiente da giu-stificarne i rischi», ha detto JuliaJohnson, presidente del comitatodi 7 donne e 4 uomini e primariodi Ostetricia e ginecologia dellaUniversity of Massachusetts MedicalSchool.

IL PARERE del comitato nonha comunque valore defini-tivo, anche se la Fda tendea seguire le scelte degli stu-diosi nominati. Le ri-cerche dell’azien-da, svolte per dueanni su un gruppodi donne america-ne e canadesi conscarsa libido, avevanorilevato una media di 4,5‘eventi sessualmente posi-tivi’ al mese contro la me-dia di 2,7 per chi non avevafatto uso del prodotto. Inizial-

mente il farmaco, flibanserin, erastato messo a punto come anti de-pressivo, poi inaspettatamente, siera rivelato come pillola della pas-sione. Da qui il suo percorso.Tuttavia gli esperti del comitatohanno incoraggiato la Boehringera portare avanti le ricerche, defi-nendole «incredibilmente impor-

tanti». L’azienda, pronta a conqui-stare un mercato da due miliardidi dollari, aveva svolto un’intensacampagna promozionale basatasul fatto che lo scarso desideriosessuale femminile può essere cu-rato e risvegliato. Tra i testimo-nial c’era anche Lisa Rinna, attri-ce ed ex-modella di Playboy.Ma nel mondo scientifico ci sonovari punti di vista. Per Peter Pilie-

ro, direttore delle attività medi-

che della Boehringer negli Usa,«è una vera malattia: esiste una re-ale necessità medica per un am-pio gruppo di donne pre-meno-pausa». Ma c’è chi non ritiene chela scarsa libido sia una patologia.«Sono messaggi che tendono a tra-sformare in una malattia quellache è invece una condizione inmolti casi normale e sicuramentenon patologica», osserva AdrianeFugh-Berman, della GeorgetownUniversity.

DIVERSA la posizione della gi-necologa Rossella Nappi, ricerca-trice all’Università di Pavia e coor-dinatrice delle sperimentazionisul flibanserin in Europa. Innan-zitutto, il no preliminare degliesperti Usa «non va consideratocome un fallimento, ma come uninizio». Poi Nappi precisa che ilcalo di desiderio femminile «nonè una malattia inventata, bensì unproblema reale» e nonostante le

perplessità culturali sul tema, «ledonne affollano gli studi medici»lamentando questo disturbo.«Una sofferenza che affossa l’auto-stima». Per la specialista si trattadi «un farmaco apripista», la cuiapprovazione rappresenta per de-finizione «una sfida che continue-remo a combattere con convinzio-ne». Ma quante sono le europeenella ricerca? «Un migliaio, unacinquantina in Italia — rispondela ginecologa —. Ed è la primavolta che ci si confronta con unfarmaco del genere, quindi è nor-male che da parte delle autorità sa-nitarie ci sia grande cautela». Mail problema è culturale, osservaNappi: «Se hai una depressione arischio suicidio, viene accettatal’idea di prendere un farmaco chepuò dare qualche fastidio. Mentrese non riesci più a fare l’amore, al-lora la questione va risolta con lopsicologo».

Donatella Barbetta

Quanti ostacoli al «viagra rosa»Per lei la passione può attendereDiscusso, bocciato negli Usa, ma tanti esperti lo difendono

MILIARDI DI EURO

PAZIENTI

LA RICERCATRICE«E’ un farmaco apripistaSulla libido femminiletroppi problemi culturali»