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apprendimento Dopo la magia, serve ostinato rigore per trovare la via dell’idea perfezionata. Leonardo Da Vinci

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apprendimento

Dopo la magia, serve ostinato rigore per trovare la via dell’idea

perfezionata.Leonardo Da Vinci

Neurobiologia

• All'interno del complesso sistema cognitivo - percettivo si muovono varie discipline scientifiche e psicologiche. La più importante è la psicologia cognitiva che fornisce ipotesi circa le capacità cognitive (capacità di riconoscere i volti, riorganizzare le informazioni, produrre una frase di senso, ecc...) e, attraverso gli studi neuro scientifici, cerca di spiegare come il cervello mette in atto queste capacità.

• Le basi biologiche di queste capacità sono studiate nello specifico dalla neurobiologia che distingue tra facoltà innate come la predisposizione al linguaggio e facoltà condizionate, come l'apprendimento di una lingua.

Le relazioni fra basi neuro-biologiche e fenomeni psichici.

animali

gatto

Che bel gatto!

Gangli della base!

• Iniziamo a dire che il cervello è diviso in due sezioni simmetriche, il destro è analogico, vede cioè le somiglianze fra due oggetti, ilsinistro è astratto e partendo da un dettaglio può rappresentare la realtà nella sua completezza.

• Nel complesso si può affermare che alcune parti biologiche specifiche del nostro cervello sono depositarie di molte nostre facoltà, per esempio, quelle deputate al linguaggio che permettono agli esseri umani di comunicare. A quanto pare quello che vogliamo dire (categoria animali) viene organizzato dalla regione dell'emisfero cerebrale sinistro nota come area di Wernicke, “qui sono depositate le memorie sensoriali, le fotografie delle parole che abbiamo udito e associato a particolari significati”.[

• Grazie al fascio arcuato (insieme di fibre nervose) l’informazione passa da questa area a quella di Broca, sempre situata nell’emisfero sinistro che applica le regole grammaticali e le memorie motorie(individuazione della parola gatto). Infine, quando parliamo, interviene l’area della corteccia motoria primaria che, insieme ai gangli della base, permette di dare stile, intensità e significato a quello che vogliamo dire (che bel gatto). [1] Maggiori approfondimenti in Oliverio A. & Oliverio Ferraris A. Le età della mente, Milano, ed. Rizzoli, 2004, p. 37

• La ramificata rete neurale mette in connessione le varie aree cerebrali; il sistema visivo del cervello per poter leggere; il sistema uditivo per poter udire. Altre connessioni permettono di comprendere il significato delle informazioni e agire di conseguenza. Mettere in relazione le informazioni pregresse, attraverso le banche dati della memoria vuol dire immagazzinare pensieri significativi. “Quello che davvero distingue gli esseri umani dagli altri animali, -osserva una pubblicazione di carattere scientifico- è la capacità di imparare un'incredibile varietà di comportamenti, fatti e regole, non solo in relazione agli oggetti fisici dell'ambiente in cui si trovano, ma soprattutto in relazione alle altre persone e a ciò che le spinge a comportarsi in un determinato modo”.[1]

•[1] Riv. Scientifica: Journey to thè Centres of the Brain, Boston, 2008.

Le principali strutture del sistema nervoso centrale

Aspetti neurologici del cervello• La scienza cognitiva, attraverso l’uso della scansione computerizzata del cervello

(brain scanning), è in grado di individuare quali aree vengono attivate per compiere una determinata operazione. Nel caso del processo di memorizzazione dell’informazione si è scoperto che, quando si deve ricordare per pochi secondi, le immagini del cervello mostrano un incremento dell’attività neurale nelle regioni frontali; se si chiede di ricordare i dati per un periodo lungo, c’è un incremento di attività in un’area completamente diversa, più vicina alla parte centrale del cervello. Vengono quindi utilizzati meccanismi diversi per l’immagazzinamento di informazioni a breve e a lungo termine (Smith e Jonides, 1994; Squire et al., 1993).

• Vediamo più nello specifico come funzionano alcune delle parti più importanti del cervello: tutto quello che facciamo, pensare, aprire gli occhi, guidare, mangiare, ascoltare, parlare, toccare ecc... avviene grazie al nostro sistema neurologico. Quindi alla base biologica si sovrappone quella neurologica. “Il neurone è la più piccola particella ed è una cellula specializzata a trasmettere impulsi nervosi o messaggi ad altri neuroni, ghiandole e muscoli”.[1] Capire i neuroni aiuta a comprendere come funziona il nostro cervello.

•[1] AA.VV.: trad. Domenico Giusti Fondamenti di psicologia. Bologna, Zanichelli, 2004, p. 29

La complessa struttura di un neurone

Alcuni dei termini che si incontrano nel proseguimento del percorso

• Assono Fibra in grado di trasmettere segnali che collega i neuroni.

• Dendriti Connessioni brevi e ramificate che collegano i neuroni• Neuriti Prolungamenti del neurone simili a tentacoli. Sono

fondamentalmente di due tipi: assoni e dendriti • Neuroni Cellule nervose. Nel cervello ce ne sono da una decina di

miliardi a un centinaio di miliardi, e "ciascuna è collegata a centinaia, a volte migliaia, di altre cellule".

• Neurotrasmettitori Sostanze chimiche che trasportano un segnale nervoso da un neurone all'altro attraverso il cosiddetto spazio sinaptico.

• Sinapsi La giunzione attraverso la quale un neurone o un nervo trasmette un segnale ad un altro

Sinapsi e Neurotrasmettitori

• Quando un neurone viene stimolato, un impulso nervoso viaggia lungo l'assone. Quando l'impulso raggiunge la terminazione dell'assone (il cosiddetto "bottone" sinaptico), fa sì che le minuscole vescicole sinaptiche che vi si trovano, ciascuna della quale contiene migliaia di molecole di neurotrasmettitore, si fondano con la membrana dell'assone e liberino il loro carico di neurotrasmettitori nello spazio della sinapsi.

• Attraverso un complicato sistema di chiavi e serrature, il neurotrasmettitore apre e chiude canali di accesso nel neurone successivo. Di conseguenza, particelle dotate di carica elettrica entrano nel neurone bersaglio e vi provocano ulteriori modificazioni chimiche che generano un impulso elettrico oppure inibiscono l'ulteriore attività elettrica. Quando la stimolazione dei neuroni e la conseguente liberazione dei neurotrasmettitori nello spazio sinaptico avvengono con regolarità, si verifica un fenomeno detto potenziamento a lungo termine. Secondo alcuni ricercatori questo implicherebbe un avvicinamentodei neuroni.

La plasticità del cervello• Altri studiosi hanno dimostrato che la codificazione cerebrale delle

esperienze non si basa soltanto sulla formazione di catene di neuroni. Inoltre, vi sarebbero le prove che il neurone bersaglio invia a sua volta un messaggio a quello da cui è arrivato l'impulso. Questo, a sua volta, provoca delle modificazioni chimiche tali che viene prodotta una quantità ancora maggiore di proteine perché fungano da neurotrasmettitori. A loro volta, “queste rafforzano il legame tra i neuroni, determinando l'esperienza, ma anche lo stabilizzarsi di strati di reti neurali, ognuna della quale può registrare diverse caratteristiche dell'esperienza”.[1]

• La modificabilità delle connessioni all'interno del cervello, la sua cosiddetta plasticità, è all'origine del detto: "Ciò che non si usa si perde". Pertanto, se si vuole ricordare una cosa è utile richiamarla alla mente spesso.

•[1] Oliverio A. & Oliverio Ferraris A. Le età della mente , Milano ed. Rizzoli 2004, p 81

La struttura della memoria• Torniamo alle basi biologiche delle aree del nostro cervello. La struttura

mnemonica rappresenta un passaggio importante per l’apprendimento, in quanto è grazie al bagaglio mnemonico che possiamo sviluppare le nostre capacità; avviene per i movimenti quotidiani, pettinarsi, allacciarsi le scarpe, guidare, per comunicare, per adattarsi ad ambienti innovativi, per la formazione della nostra personalità.

•La base biologica della memoria è molto complessa, perché essa coinvolge molte aree del cervello. La memoria è collocata nell’ippocampo, una formazione nervosa situata sul margine inferiore dei ventricoli laterali, sopra il cervelletto e fa parte del sistema limbico, una zona deputata a gestire anche le emozioni.

• Bisogna sottolineare che tutte le componenti del sistema limbico(strettamente collegate all'ipotalamo), regolano i comportamenti relativi ai bisogni primari per la sopravvivenza dell'individuo e della specie; il mangiare, il bere, il procurarsi cibo, le relazioni sessuali, nonché le predisposizioni emotive che condizionano l'interpretazioni dei segnali interni ed esterni.

• Nello specifico si è rilevato che l’ippocampo è specialmente attivo durante la fase di immagazzinamento delle nuove informazioni. (Squire, 1992).

ippocampo

L’Ippocampo si sviluppa dopo i tre anni

• Bisogna sottolineare che tutte le componenti del sistema limbico(strettamente collegate all'ipotalamo), regolano i comportamenti relativi ai bisogni primari per la sopravvivenza dell'individuo e della specie; il mangiare, il bere, il procurarsi cibo, le relazioni sessuali, nonché le predisposizioni emotive che condizionano l'interpretazioni dei segnali interni ed esterni.

• Nello specifico si è rilevato che l’ippocampo è specialmente attivo durante la fase di immagazzinamento delle nuove informazioni. (Squire, 1992).

• Inoltre è dimostrato che noi non ricordiamo eventi prima dei due, tre anni, proprio perché l’ippocampo non è ancora maturo.

•La registrazione dell’attività cerebrale ha evidenziato che nel complesso processo di apprendimento, oltre all’ipotalamo, sono diverse le aree coinvolte per “codificare, immagazzinare e recuperare le informazioni”.[1]

•[1] Oliverio A. & Oliverio Ferraris A. Le età della mente. Milano, ed. Rizzoli 2004. Oltre all'ippocampo, appartengono al sistema limbico la circonvoluzione che lo ricopre (circonvoluzione para-ippocampale), la circonvoluzione del cingolo al di sopra del cosiddetto corpo calloso e il fornice.

Le memorie procedurali • Le memorie produttive si costituiscono attraverso

l’interazione di più processi che coinvolgono sia la sfera percettivo - sensoriale che percettivo - cognitiva; per esempio, si attivano i movimenti della bocca, in funzione di una produzione linguistica.

• Queste azioni motorie sono sempre più coordinate man mano che dal neonato si passa alla fase adolescenziale; le memorie sono dei copioni che si arricchiscono di stratificazioni di memorie motorie sempre più complesse, volte a definire le nostre espressioni facciali, la coordinazione dei movimenti, la esposizione dei pensieri sia nella comunicazione verbale che non verbale.

• Queste memorie, dette anche procedurali, saranno la base della memoria corporea e rappresenteranno, come fa giustamente notare Oliverio (2000), il passato di una cultura, gli archetipi collettivi di una cultura.

la memoria è il suo rapporto con le emozioni.

• Vi sono diversi modi in cui le emozioni possono agire sulla memoria. • Secondo i neurobiologi, il rinforzo emotivo viene prodotto da due

ormoni: l’adrenalina e la noradrenalina (che possono fungere anche da neurotrasmettitori). Questi possono condizionare il contenutodell’informazione, in quanto, se non vengono operati dei rinforzi emotivi, cioè vengono bloccati i due ormoni, l’informazione saràregistrata, ma senza particolari meccanismi emotivi. Spesso queste informazioni possono andare perse, oppure ricordate in conseguenza di eventi particolari.

• Nel processo di apprendimento didattico, se si prova disgusto per una materia, la possibilità di apprendere è condizionata negativamente. Ne consegue che l’emotività incide sulla memoria e spesso è necessario ripetere più volte il contenuto di un argomento per recuperarlo durante una verifica. Resta il fatto che si ricordano meglio i fatti e i contenuti più stimolanti.

Esempio di apprendimento

• Se la storia di Federico Barbarossa viene presentata con una scala cronologica di avvenimenti, resterà ben poco. Se, invece, si presenta la vicenda arricchendola di una esposizione narrativa, è molto probabile che si possano sedimentare più informazioni, perché vengono attivati più processi di memorizzazione,di riflessione e di associazione.

• Ricostruire i fatti mettendo in evidenza le vicende particolari può agevolare l’attenzione e la memorizzazione del contesto storico. Un apprendimento di base positivo (apprendimento giocoso) stimola il ritmo di trasferimento nella memoria a lungo termine, al contrario, un atteggiamento negativo rende più difficile l'apprendimento.

Interferenza al recupero fattori psicologici

• La qualità dell’informazione sedimentata e recuperata dipende da un altro fattore emotivo: l’interferenza al recupero.

• Nel linguaggio comune si dice che le emozioni possono giocare un brutto scherzo; l’allievo, pur avendo studiato, si blocca davanti alla prima domanda durante una interrogazione, così per la seconda e per la terza. Arrivano le prime manifestazioni di panico. Anche se la seconda domanda non è tanto difficile, l’ansia che ha scatenato la prima, investe anche la seconda. Nel momento in cui arriva la terza, il blocco è totale e si entra in uno stato emotivo in preda al panico.

• Che cosa sta accadendo alla memoria, in questo caso? L’incapacità di rispondere alla prima domanda produce ansia; l’ansia è accompagnata spesso da pensieri estranei, ad esempio: «Adesso mi bocciano» o «Tutti penseranno che sia stupido». Questi pensieri invadono la coscienza e interferiscono con qualsiasi tentativo di recuperare l’informazione necessaria, per rispondere alla domanda; può essere questo il motivo della perdita di memoria. In questa prospettiva l’ansia non produce direttamente l’incapacità di ricordare, ma porta, o si associa, a pensieri estranei che causano l’incapacità di ricordare, interferendo col recupero (Holmes, 1974).

Dalla psicologia alla psicanalisi• Vi sono poi blocchi mnemonici causati da situazioni più complesse,

che non direttamente pregiudicano il quotidiano, ma che nel tempo possono dar vita a stati psicologici complessi. In questo caso entrano in gioco aspetti neuro-comportamentali della personalità, che possono essere affrontati solo dalla psicanalisi e dalla psicologia clinica. Esistono due tipi di blocco: uno può essere repressivo, dettato da situazioni contingenti, l'altro, più profondo, con vere rimozioni del proprio vissuto.

• Secondo la teoria freudiana dell’inconscio, alcune esperienze emotive (infantili) possono causare traumi che non permettono unaccesso alla coscienza di particolari ricordi.

• Trattando dell’emozione e quindi dell’apprendimento, è possibileimbattersi in casi di allievi, dove sono presenti disturbi dell’attenzione, disturbi d’ansia, ecc…, ma nel caso di un allievo che, pur non avendo deficit, sia caratterialmente molto emotivo e non riesca ad esprimersi davanti ai compagni, può essere necessario capire se vi siano processi di rimozione in atto. La rimozione blocca il passaggio dell’informazione alla coscienza.

Aspetti psichici dell’emozione

La funzione chimica del neurone determina aspetti psichici

Sono le mille combinazioni attraverso cui si realizza la sintesi dell'informazione che può determinare l’intensità dello stato emotivo, la tipologia emotiva, positiva o negativa, la sua sedimentazione in aree memoriali consce o inconsce.

• Infatti l'emozione non si basa solo sul coinvolgimento comportamentale, ma anche su risposte somatiche; il sistema limbico invia ai diversi centri nervosi del corpo stimoli appropriati per organizzare risposte dell'organismo necessarie a fronteggiare situazioni d'emergenza.

La parte in giallo è l’amigdala

amigdala• Le registrazioni cerebrali hanno permesso di scoprire che le basi

neurologiche dell'emozione si possono rintracciare nel sistema limbico e in particolare nell'amigdala (evidenziata in giallo nella figura, la quale esercita un ruolo importante nell'emozione; sel'amigdala è inattiva non emerge l’emozione della paura.

• L’amigdala è una struttura nervosa complessa e, grazie al suo funzionamento, si manifestano la paura, la rabbia, l’aggressività.

• Essa può ricevere le informazioni in modo diretto, non mediato da altre strutture. Quindi nelle emozioni “forti”, nelle situazioni di pericolo, è proprio questo l'organo che si attiva e trasmette impulsi all'area dei “gangli della base”, i quali, a loro volta, esercitano un ruolo importante nelle risposte cognitive, emotive e nella motivazione. Un altro ruolo dei gangli della base e che possono modulare, oltre i comportamenti motori, anche le reazioni emotive.

L’esperienza

• I gangli della base e le aree della corteccia sono strettamente collegati fra loro e controllano: “sia gli aspetti motivazionali di un movimento (la costruzione della risposta); sia gli aspetti contestuali (l'esecuzione del movimento); sia il suo stato di esecuzione (attribuzione di significato, nell'area del cervelletto)”.[1]

•[1] Cfr. in Oliverio A. & Oliverio Ferraris A. Le età della mente , Milano ed. Rizzoli 2004, p. 122-123

I processi di apprendimento

• Per una maggiore chiarezza dei meccanismi di apprendimento, ho distinto e nominato, i vari momenti che stratificano e sedimentano la conoscenza in tre processi: percettivo-motorio, percettivo-simbolico e simbolico-creativo. Bisogna aggiungere che i tre processi sono anche alla base della attività cognitiva del pensiero in una progettazione didattica tener presente questi stadi di apprendimento vuol dire tenere unite le due finalità, una pedagogico-educativa e una pedagogico-creativa.

Processo percettivo-motorio• Il processo percettivo-motorio è molto influenzato dal

mondo sensorio che, attraverso gli organi di senso permette una percezione sensoriale dei fenomeni ambientali. In questo caso è quasi meccanica la risposta, perché il nostro corpo risponde alle percezioni sensoriali dirette: paura, freddo, caldo, pericolo, ecc…;

• Il secondo grande lavoro che avviene in questo processo è neurologico (percezione cognitiva) in quanto i processi fisici, trasformati in impulsi elettrici, raggiungono le varie aree cerebrali dove si organizzano le risposte cariche di emozioni, suoni, gesti; in questo caso la risposta è più riflessiva (indiretta) perché è necessaria una elaborazione dell’informazione. Un meccanismo cognitivo complesso e stratificato che confeziona il significato dell’informazione e lo associa alle stratificazioni delle memorie procedurali.

Percettivo-simbolico

• Il processo percettivo-simbolico è più complesso perché associa le informazioni esterne con quelle interne. In questo processo tutto viene analizzato (analisi delle informazioni depositate nella memoria a breve termine), scartato (non tutto quello che percepiamo arriva a destinazione), depositato (ciò che va a modificare le memorie procedurali, aggiungendo altre e nuove informazioni).

• È proprio l’alternarsi continuo di questi due processi che permette l’apprendimento meccanico e in parte significativo.

Simbolico - creativo

• Il terzo processo simbolico-creativo, è l’esperienza finale del percorso di apprendimento. In esso confluiscono le esperienze pregresse, si organizza un proprio modo di lavorare e di riprodurre le informazioni. In questa fase si mette in campo la propria personalità per affermare le proprie idee e per trovare un proprio spazio comunicativo nella società. In questo processo esiste un meccanismo dell’apprendimento simbolico-ricostruttivoin cui bisogna decodificare simboli e ricostruire nella mente ciò a cui essi si riferiscono. È questo, sottolinea Antinucci (2001), studioso del CNR, è il meccanismo più difficile, per l’allievo che deve interpretare i testi e riorganizzare le informazioni in virtù di un sapere metacognitivo.

I due emisferi

Il dialogo tra i due emisferi cerebrali è essenziale per lo sviluppo del nostro potenziale.

• Lo schema serve per allocare nelle due aree cerebrali le diverse funzioni. Quando si realizza un apprendimento significativo e quando l’informazione diventa bagaglio esperienziale, vengono attivate più funzioni; un attento insegnante cercherà allora strategie tese a far lavorare più aree possibili del cervello dei suoi allievi. La sfida deve essere quella di passare dall'analisi, dal processo divergente al processo convergente, insomma dal pensiero all'azione; dalla rappresentazione mentale all'esperienza pratica.

• I due emisferi svolgono compiti separati, ma nell’esperienza significativa del quotidiano, essi lavorano in perfetta simbiosi. “L’emisfero sinistro è specializzato nell’analisi; l’emisfero destro nel pensiero globalizzante, olistico”.[1]

• L’emisfero destro usa molto la facoltà intellettiva simultanea, per esempio, comanda la successione delle parole più in risonanza che in sequenza logica, è responsabile del nostro orientamento nellospazio, delle applicazioni artistiche, dell’abilità artigianale,dell’immagine del nostro corpo, del riconoscimento dei volti[2]. In questo emisfero le informazioni arrivano in forma gestaltica, aperta a tutte le sensazioni, mentre l’emisfero sinistro si concentra su un particolare aspetto, generando nella concezione occidentale, il punto di vista.

• Per esempio, quando ascoltiamo delle canzoni, l’emisfero sinistro, al quale sono attribuite le funzioni dei linguaggio, della logica edell’analisi, registra e analizza le parole, il senso delle frasi e il significato del messaggio. L’emisfero destro percepisce il ritmo, le sfumature, la melodia, le immagini e... le sensazioni.

•[1]McLuhan M: la luce e il mezzo, riflessioni sulla religione p.72

• [2]McLuhan M: ibidem, p.72

Sequenzialità e simultaneità

• Il cervello, a livello degli emisferi cerebrali superiori, integra differenti strategie cognitive mediante una duplice modalità di elaborazione della informazione; da un lato l'emisfero sinistro utilizza modalità sequenziali ed associative che sono tipiche della espressione verbale, mentre contemporaneamente l'emisfero destro esegue un più ampio confronto con le percezioni e le conoscenze precedentemente acquisite utilizzando di modalità reticolari di indagine, che permettono una esplorazione cognitiva ed emozionale più profonda ed integrata, quindi simultaneità, in quanto interconnessa con le varie sezioni cerebrali talamiche e sotto-talamiche, così che la attività integrata dei due emisferi, risulta essere capace di sviluppare intuizioni e rapide sintesi di previsione della dinamica dei processi percepiti.

Novack

• Nello studio della personalità è possibile collegarsi alle ricerche svolte da Novack, in quanto egli nell’individuare il processo del significato dell’esperienza, riconosce l’importanza di non sottovalutare i diversi processi di apprendimento che sono alla base dello sviluppo del pensiero, dei sentimenti e delle azioni. Aver cura della personalità vuol dire costruire sane relazioni fra la sfera emotiva e quella direttamente coinvolta nell’esperienza quotidiana.

• L’agire umano, nel suo quotidiano si manifesta nell’esprimere pensieri, nel manifestare i propri sentimenti, nel produrre azioni.

Lo schema sui significati delle esperienze proposto da Novak:

•Gli esseri umani

sono

pensieri sentimenti azioni

si combinano per formare i significati dell’esperienza

Pensieri, sentimenti e azioni• I pensieri si formano sin dalla tenera età e si formano prima attraverso il

processo percettivo-sensomotorio[1] e, man mano che si sviluppano tutti gli organi cerebrali, anche nel processo percettivo-simbolico.

• I sentimenti rappresentano la nostra capacità di dare un significato a quello che percepiamo, associamo alle esperienze pregresse le nuove stimolazioni e, attraverso il processo percettivo-simbolico, astraiamo il significato dell’informazione. In questo processo siamo in grado di associare immagini ad eventi, una sposa alla felicità del matrimonio, una bara ad un lutto, l’immagine di un bambino denutrito alla fame del mondo, ecc….

• Le azioni sono la nostra esperienza, il trovare soluzioni a ciò che viviamo quotidianamente e questo essere nel presente viene elaborato costantemente attraverso il processo simbolico-creativo, in cui tutte le funzioni cerebrali concorrono alla definizione dell’attimo esperienziale.

•[1] I sensi svolgono un ruolo predominante nei primi anni di vita. È solo con la maturazione dell’Ippocampo e quindi della possibilità di produrre memoria che il processo percettivo viene influenzato in modo meno sinestetico e sceglie le informazioni innescando un processo anche neuro-cognitivo.

La costruzione della personalità

• Nella vita di tutti i giorni è l’esperienza che ci guida e il nuovo viene percepito elaborato, e confrontato con l’esperienza pregressa. La cura nella costruzione delle relazioni fra pensieri, sentimenti e azioni, aiuta a formare strutture solide nell’individuo.

• A questo punto è possibile porre in rapporto il lavoro tra i tre processi di apprendimento (p.m., p.s., p.s.c.) e l’esperienza costituita da pensieri, sentimenti e azioni.

Gli esseri umani hanno capacità intellettive per

PENSIERIPercettivo

senso motoriopercettivo simbolico

SENTIMENTIPercettivo-simbolico

AZIONIPercettivo-simbolicoSimbolico-creativo

esprimere

Che si combinano per formare

i significati delle esperienzel’apprendimento significativo

L’intelligenza

• Nel complesso meccanismo formativo un ruolo importante è dato dall’intelligenza che si nutre di sapere e può essere simultanea o sequenziale.

Intelligenza simultanea• L’intelligenza simultanea è caratterizzata dalla capacità di trattare

nello stesso tempo più informazioni, senza però essere in grado di stabilire una successione, una gerarchia e quindi un ordine.

• Questo tipo di intelligenza può usare il processo percettivo-motorio e percettivo–simbolico nel caso della richiesta di memorizzazione di cronologie storiche importanti come la Guerra dei trent’anni o le guerre mondiali; in questo caso agli allievi non resta che qualche sbiadita nozione e il loro valore civico non emerge. Se invece viene stimolato l’utilizzo del processo simbolico-creativo, si motivano gli allievi a cogliere il quadro complessivo dell’avvenimento.

• Usando l’intelligenza simultanea, è possibile creare una mappa cognitiva con nozioni apprese nel processo percettivo-meccanico e percettivo-simbolico e riorganizzate in un contesto creativo, attraverso il processo di apprendimento attivo che risponde allacapacità di astrarre i concetti e che si lega principalmente al processo simbolico-creativo.

Intelligenza sequenziale

• Se invece si sta leggendo un libro viene usata l’intelligenza sequenziale, che necessita di una successione rigorosa e rigida che articola e analizza i codici grafici disposti in linea. In questo caso, al fine di rendere significativo ciò che si sta leggendo, bisogna attivare simultaneamente tutti i processi intellettivi di apprendimento, e l’intelligenza non si nutrirà solo di un sapere specifico, ma stratificato perché associa nozioni precedenti con i nuovi apprendimenti.

Dall’apprendimento alla creatività • Una volta che si sono comprese queste esigenze

strategiche è possibile individuare i contenuti da trasmettere ed organizzarli al fine di raggiungere un sapere meta-cognitivo.

• Il sapere metacognitivo, costruito ponendo attenzione a quanto esposto finora, può sedimentasi in due predisposizioni intellettive: una che si lega più al processo percettivo-simbolico e quindi produce i saperi, la conoscenza attiva, lo scambio tra pari delle conoscenze, l’altra al processo simbolico-creativo, in cui il sapere viene manipolato e riorganizzato ai fini della costruzione di una competenza, con ciò si passa dall’idea all’azione, dal concetto all’esperienza, dal saper conoscere al saper fare nella consapevolezza della propria esperienza. Creatività e meta cognizione sono indispensabili per un processo di apprendimento significativo

Il concetto di competenza• L’apprendimento significativo si realizza

attraverso la plasticità del cervello che usa strategie associazionistiche

• Intelligenza simultanea intelligenza sequenziale

• Processo percettivo-simbolica processo percettivo-motorio• Ricostruzione simbolico-creativa della realtà• Acquisizione di competenze •• Come si può notare il concetto di competenza assume a sé molti caratteri,

definendosi non in base alle scelte dell’ “apparire”[1], ma della costruzione dell’essere.

•[1] Si intende definire competenze che possono funzionare al sistema produttivo, ma che non rispecchiano la formazione attiva dell’individuo.