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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali DORA BALTEA PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 1/22 Corso d’acqua: Dora Baltea - DB

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 1/22

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 2/22

PREMESSA Recentemente (adozione del 5 ottobre 2004) l’Autorità di Bacino del Fiume Po ha promosso lo “Studio di fattibilità della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po” a seguito del quale sono state rivisitate le Fasce Fluviali e dettate specifiche condizioni per la compatibilità estrattiva in tali zone della regione fluviale. Si riporta pertanto la seguente tabella nella quale si ritrova la corrispondenza tra i tratti di corso d’acqua usati nel presente PAEP, coincidenti con quelli indicati a suo tempo nell’SP1 dalla medesima Autorità di Bacino, e quelli usati per lo studio di cui sopra nei paragrafi relativi alla Compatibilità Estrattiva. Pertanto tali tratti sono richiamati nelle “Schede relative alla descrizione Geometrica, Morfologica e morfodinamica dei tratti del corso d’acqua e dell’Attività estrattiva, in ciascuno dei tratti in cui è stato suddiviso” e la descrizione per ciascuno di essi della compatibilità, viene fornita in calce all’insieme delle schede.

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 3/22

Corrispondenza tra Tratti PAEP – SP1 e Studio Dora Baltea 2004

Tratti presente PAEP coincidenti con tratti SP.1

Tratti di studio della Compatibilità dell’attività estrattiva con le caratteristiche e gli obiettivi di assetto della fascia fluvio –

golenale - Studio di fattibilità della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po

DB.03.04 da Confluenza T. Lys a Ponte Stradale

Quincinetto L = 3.5 km Tratto 8

Pont S. Martin (traversa) - ponte di Quassolo

DB.04.01 da Ponte Stradale Quincinetto a Ponte Stradale

Borgofranco d'Ivrea L = 7.5 km

DB.04.02 da Ponte Stradale Borgofranco d'Ivrea a Ponte

Stradale Ivrea L = 6.5 km

Tratto 9

Ponte di Quassolo - Ivrea (traversa)

DB.05.01 da Ponte Stradale Ivrea a Confluenza T. Chiusella

L = 10,70 km

Tratto 10

Ivrea (traversa) - Confluenza Chiusella

DB.06.01 da Confluenza T. Chiusella a Località La Crosera

(Cascina Luisina) L = 7.1 km

Tratto 11

Confluenza Chiusella - Vische

DB.06.02 da Loc. La Crosera (C.na Luisina) a Loc. Case

Francia (Villareggia) L = 5,65 km

Tratto 12

Vische - diga di Mazzè

DB.07.01 da Loc. Case Francia (Villareggia) a Ponte S.S.

n°11 (Rondissone - Cigliano) L = 11,3 km

Tratto 13

Diga di Mazzè - ponte SS 11 Rondissone

DB.07.02 Da Ponte S.S. n°11 (Rondissone - Cigliano) a

Presa Canale Farini L = 5.8 km DB.08.01

Da Presa Canale Farini a Ponte Canale Cavour

L = 2.7 km

Tratto 14

Ponte SS 11 Rondissone - ponte canale Cavour

DB.08.02 Da Ponte Canale Cavour a Confluenza Fiume Po

L = 4.7 km

Tratto 15

Ponte canale Cavour - confluenza Po

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 4/22

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Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive

Tratti di Corso

d’acqua e loro

ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale

del 2000 e precedenti (ove disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità

della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po”

Settimo Vittone, Carema,

Quincinetto

3,50 km

da 200 m (1931)

a 110 m (1991)

Alveo unicursale sinuoso, localmente ramificato per la presenza significativa di barre longitudinali attive, in parte vegetate. Non si osserva erosione spondale in relazione alla presenza diffusa (pressoché continua in sponda sinistra) di opere di difesa longitudinali. Presenza di tratti canalizzati. Tra il 1931 ed il 1989 si registra un notevole restringimento dell’alveo (dovuto ai massicci interventi di difesa spondale) ed una perdita delle caratteristiche locali di alveo ramificato. Non si osserva abbassamento d’alveo oripascimento. Presenza di 3 traverse.

Si osserva la presenza saltuaria di paleoalvei sinuosi, antichi, in sinistra idrografica. Tra Carema e Quincinetto si nota la disattivazione di un’ampia lanca (circa 800 m) in sinistra idrografica.Nella carta 1:50000 del Regno Sardo si evidenziano nel tratto tra Carema e la confluenza con il Chiusella forme fluviali intravallive a più canali.

2000 I deflussi, soprattutto in sponda sinistra, hanno interessato zone esterne alla fascia C. Nel Comune di Carema, nei dintorni di loc. Togliana sono stati inondati edifici e diverse aree adibite a coltivi. A Quincinetto, esondazione grave con trasporto e deposito di detriti presso l’abitato e insediamenti industriali. Un breve tratto di circa 15 – 20 metri del rilevato ferroviario della Torino –Aosta è stato parzialmente eroso dalla Dora. 1993 crollo del ponte FS di Carema ed asportazione di un lungo tratto di massicciata presso Quincinetto, dove l’alveo in sponda destra ha inondato e distrutto vaste aree, riattivando l’antico corso pluricursale (che era stato regimato a monocursale).

Tratto 8 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 0 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

DB.03.04 da

Confluenza T. Lys a Ponte

Stradale Quincinetto

0 0 0 0

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 5/22

Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive

Tratti di Corso

d’acqua e loro

ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale

del 2000 e precedenti (ove disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità

della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po”

Settimo Vittone,

Tavagnasco, Quassolo,

Borgofranco d'Ivrea

7,50 km

da 160 m (1931)

a 110 m (1991)

Alveo unicursale subrettilineo, localmente sinuoso. Brevi tratti sono ramificati per la presenza di estese barre longitudinali in parte vegetate a valle dei ponti di Quincinetto e Quassolo. Moderata erosione spondale, intensa nel settore intermedio. A valle del ponte di Montestrutto si rileva un’estesa area golenale in sponda destra fortemente erosa. Non sono coinvolti centri abitati, rischi invece per la ferrovia. Diffusa la presenza di opere di difesa longitudinali. Tra il 1931 ed il 1991 si ha un netto restringimento dell’alveo, con elevata erosione del fondo e fenomeni di scalzamento al piede delle pile dei ponti, cui è legato il cedimento del ponte di Quassolo.

Si osserva la presenza limitata di paleoalvei sinuosi sia in destra che in sinistra idrografica. Nella carta 1:50000 del Regno Sardo si evidenziano nel tratto tra Carema e la confluenza con il Chiusella forme fluviali intravallive a più canali. Da Quincinetto a Montestrutto si ha la presenza di forme fluviali relitte, più o meno incise, che nella piena del 1993 hanno condizionato la distribuzione dei deflussi fuori le sponde incise.

2000 I deflussi sono stati contenuti tutti entro la fascia B, salvo modeste e localizzate esondazioni in C. In località Tavagnasco nei pressi del ponte della ferrovia si può notare l'esondazione a monte con conseguente abbattimento del ponte mentre la scogliera destra a monte e sinistra a valle sono danneggiate. Esondazione generalizzata con allagamenti delle case e delle attività produttive. Settimo Vittone è stato interessato in località Regione Roncialle, dall'abbattimento della scogliera in sponda sinistra e trasporto di materiali inerti; esondazioni, allagamenti di cascinali e attività commerciali.

Tratti 8 e 9 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 1 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

DB.04.01 da Ponte Stradale

Quincinetto a Ponte Stradale

Borgofranco d'Ivrea

0 1 0 2

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PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 6/22

LA DINAMICA DEL FENOMENO ALLUVIONALE 13 - 16 OTTOBRE 2000 NELLA ZONA DEL “NODO FLUVIALE DI IVREA”

(SIMBOLO ⊗ nella tabella che segue relative ai tratti DB.04.02 e DB.05.01)

La piena del 13 - 16 ottobre 2000 si è manifestata, nei territori interessati dal “Nodo idraulico di Ivrea”, con una estensione delle aree allagate maggiore rispetto alla piena del settembre 1993. Nel 1993 si è verificato un solo scolmo del bacino di laminazione a monte del Ponte Vecchio di Ivrea attraverso il rio Ribes. Infatti, al crescere dei livelli idrometrici del bacino creatosi, si era innescato l'antico paleoalveo della Dora Baltea, tra Fiorano e Salerano, fino alla confluenza con il torrente Chiusella. L'impossibilità dello smaltimento da parte della stretta del Ponte Vecchio di Ivrea di una portata pari a quella di eventi di una certa consistenza, provoca infatti la formazione di un esteso bacino di accumulo di milioni di metri cubi a monte di Banchette. In questo evento alluvionale si è ripetuto lo stesso fenomeno ma si sono aggiunti altri due scolmi del bacino:

• via Jervis ad Ivrea; • via Nosetta, zona del centro commerciale Bennet, fino al centro storico del Comune di Pavone C.se.

Occorre rilevare che le consistenti precipitazioni concentratesi in Valle d'Aosta, il relativo fenomeno di erosione e la mancanza di precipitazioni nevose, hanno probabilmente accentuato le portate ed il trasporto solido. In particolare la piana a monte di Ivrea ed i paesi limitrofi interessati dall'esondazione sono stati ricoperti da una spessa coltre di deposito sabbioso - limoso, che ha sicuramente contribuito ad un aumento dei livelli idrometrici e dei danni alle infrastrutture ed alle abitazioni. La quantità di materiale sabbioso - limoso depositato dalle acque di esondazione è risultata superiore a quella dell'evento '93. Le aree maggiormente colpite dalla piena di ottobre 2000 risultano le seguenti:

• Comune di Montalto; • Zona industriale di Lessolo; • Comune di Fiorano C.se (quasi tutto l'abitato, comprese zone non interessate dall'evento ‘93); • Comune di Salerano (tutto l'abitato); • Comune di Banchette (tutto l'abitato); • Comune di Pavone C.se (buona parte dell'abitato, borgata Quilico - Marchetti con distruzione del rilevato dell'autostrada Ivrea - Santhià, Cascine Chiusellaro, Cascine Sanguignolo - Cartiera

dove il Ribes ha completamente distrutto il rilevato di accesso al sovrappasso dell'autostrada TO-AO); • Comune di Ivrea (zona di Via Jervis - Olivetti - Omnitel, zona a ridosso del Ponte Vecchio soprattutto in sponda sinistra).

La causa della gravità dell'evento alluvionale ottobre 2000 è sicuramente collegata ai seguenti fattori: 1. l'innalzamento dei livelli idrici del bacino di laminazione ha provocato lo scolmo di una portata consistente nel paleoalveo del Ribes. L'aumento di portata sfiorata nel rio Ribes rispetto alla piena

del 1993 ha provocato, alla confluenza con il torrente Chiusella, la tracimazione nella zona di Cascine Chiusellaro (Pavone) con gravi danni al rilevato autostradale (Ivrea - Santhià), alle abitazioni ed al rilevato di accesso al ponte della S.P. n.77;

2. l'attivazione di due ulteriori scolmi ha provocato disagi ed allagamenti di un maggior numero di abitazioni; 3. il consistente trasporto solido ha determinato, al ritiro delle acque di piena, uno scenario di grave disagio per gli abitanti della zona, nonché seri danni alle attività produttive.

In sostanza la piena della Dora Baltea datata ottobre 2000 può essere considerata catastrofica e paragonabile ad uno scenario di riferimento avente un tempo di ritorno di 500 anni.

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 7/22

Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive Tratti di

Corso d’acqua e

loro ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale del 2000 e precedenti (ove

disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità della

sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel

tratto da Aymavilles alla confluenza Po”

Borgofranco d'Ivrea,

Montalto Dora,

Lessolo, Fiorano

Canavese, Solerano

Canavese, Banchette

6,50 km

da 170 m (1931)

a 110 m (1991)

Alveo unicursale rettilineo, localmente sinuoso con presenza di barre longitudinali attive in parte vegetate nel settore intermedio ed inferiore. Erosione spondale moderata in tutti i settori. Sporadiche le opere di difesa (massi). Tra il 1931 ed il 1988 si è registrata un netto restringimento dell’alveo, la diffusa trasformazione di barre longitudinali in golene e la perdita delle caratteristiche di alveo ramificato legata all’abbassamento del fondo alveo (1,5 m al ponte di Borgofranco). In particolare tra Montalto Dora e Ivrea tutte le barre longitudinali presenti sono state trasformate in golenestabili, per disattivazione di uno dei 2 rami, e risultano sensibilmente sospese rispetto all’alveo.

Si rileva la presenza di un ramo secondario abbandonato nel settore intermedio in destra idrografica. Nella carta 1:50000 del Regno Sardo si evidenziano nel tratto tra Carema e la confluenza con il Chiusella forme fluviali intravallive a più canali. Negli anni ’50 il tratto presso il confine tra Lessolo e Montalto Dora (ora pressoché rettilineo) formava, presso la confluenza con il torrente Asso una accentuata sinuosità in sponda destra: le estrazioni in alveo hanno modificato negli anni tale morfologia originaria e proprio a valle di tale tratto si sono avuti nel 1993 i principali allagamenti con accentuati processi erosivi a danno della sponda concava. Nella zona di Fiorano si osservano antiche forme fluviali che incidono l’orlo del terrazzo sul quale si estende il comune. Il Rio Ribes può altresì essere considerato un antico ramo della Dora Baltea.

2000: ⊗ Nel comune di Montalto Dora, si è verificata la sommersione dell'impianto della zona pozzi dell’acquedotto e l'esondazione del canale di adduzione impianto. Anche il depuratore ha subito la sommersione dell'impianto. Il Comune è stato estesamente inondato, con danni gravi soprattutto a quanto contenuto nei piani bassi e negli scantinati delle abitazioni. Gli effetti ed i danni indotti da questa piena sono stati più rilevanti di quelli causati dalla piena del settembre 1993. Nel comune di Borgofranco d'Ivrea, sulla S.P.69 in prossimità del ponte per Baio Dora, a causa dell'alluvione si è verificata una erosione in sponda destra per un Km a monte della scogliera destra a valle. Nella cava sulla Dora si è verificata la formazione di isolette di detriti e materiale incoerente. 1993 Il deflusso delle acque è stato contenuto entro l’alveo attivo, ma l’apporto di acque di straripamento nella rete secondaria ha causato l’allagamento di Banchette Vecchia con livelli idrici superiori a 1m. La piana a nord di Ivrea è stata quasi completamente sommersa, a partire dalle cave al confine tra Lessolo e Montalto Dora. In sinistra le acque hanno tracimato il sottile diaframma che separa la Dora da alcuni bacini artificiali derivati dall’attività estrattiva. A Fiorano le acque hanno dapprima raggiunto alcune antiche forme fluviali che incidono l’orlo del terrazzo e successivamente si sono concentrate in un unico alveo ancora ben inciso e attualmente occupato dal Rio Ribes.

Tratto 9 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 5 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

DB.04.02 da Ponte Stradale

Borgofranco d'Ivrea a

Ponte Stradale

Ivrea

1 2 2 8

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 8/22

Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive

Tratti di Corso

d’acqua e loro

ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale del 2000 e

precedenti (ove disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità

della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po”

DB.05.01 da Ponte Stradale Ivrea a

Confluenza T. Chiusella

Ivrea, Albiano d’Ivrea,

Strambino, Pavone

Canavese, Caravino, Vestigné

10,70 km

da 180 m (1931)

a 110 m (1988)

Alveo unicursale sinuoso, localmente meandriforme. Moderata erosione spondale in tutti i settori. Si rileva in sponda destra la cattura del bacino di cava presso Tina e la possibilità di future catture tra i numerosi bacini di cava presenti. Il fenomeno è evidente in sponda sinistra a monte del ponte autostradale della bretella di Santhià. Le opere di difesa spondale sono sporadiche. Tra il 1931 ed il 1988 si registrano un notevole restringimento dell’alveo e la perdita della morfologia ramificata per scomparsa quasi totale delle barre longitudinali. Il fenomeno è correlabile all’attività estrattiva in alveo ed all’erosione di fondo che ha provocato la disattivazione in magra dei rami secondari dei tratti pluricursali. L’erosione di fondo alveo appare significativa in tutti i settori, con trasformazioni d’alveo più evidenti presso la foce del Chiusella, Tina (area estrattiva) ed Avignone (presso Torre Balfredo). Il ponte stradale della tangenziale di Ivrea presenta uno scalzamento di 2,5 – 3 m. Presenza di 2 traverse fisse e di una soglia naturale alla confluenza del T. Chiusella.

Si osserva la saltuaria presenza di paleoalvei e rami abbandonati sia in destra che in sinistra idrografica. Nella carta 1:50000 del Regno Sardo si evidenziano nel tratto tra Carema e la confluenza con il Chiusella forme fluviali intravallive a più canali. Il torrente Chiusella stesso scorre in un antico letto della Dora Baltea.

2000: ⊗ A valle del ponte vecchio di Ivrea per circa 6 km i deflussi sono stati contenuti nella fascia A. Negli ultimi 4 km del tratto sia le acque della Dora che del Chiusella hanno interessato vaste zone, localmente anche oltre il limite della fascia C. Si osserva l’esondazione del Rio Ribes che in occasione degli eventi di piena estremi diventa in realtà un canale sussidiario della Dora, come accaduto più volte in passato e anche nel 1993. Nel comune di Caravino sono stati allagati alcuni edifici. In Comune di Vestigné la piena della Dora ha interessato una vasta fascia il cui limite segue con continuità la strada provinciale. Sono state allagate tutte le cascine all’interno della piana sulla quale sono ben riconoscibili antiche morfologie fluviali. La frazione di Tina ha subito danni sia alle abitazioni di Le Cascine, sia alle abitazioni prospicienti la roggia Violana. CHIUSELLA: Fatta eccezione per la zona della confluenza nella Dora Baltea, il bacino del Chiusella è stato solo marginalmente interessato dall’evento alluvionale. 1993 A monte ed a valle della confluenza con il Chiusella l’esondazione della Dora Baltea ha interessato diversi km2 di campagna tra i 2 fiumi fino alle aree a monte del ponte di Strambino. Gli allagamenti hanno interessato maggiormente la sponda sinistra occupando aree adibite a cave ed impianti di estrazione nel tratto tra Torre Balfredo e l’autostrada A4/5.

Tratto 10 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 13 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

0 10 3 12

Page 9: DORA BALTEA Corso d’acqua: Dora Baltea - DB · • via Nosetta, zona del centro commerciale Bennet, fino al centro storico del Comune di Pavone C.se. Occorre rilevare che le consistenti

Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 9/22

Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive

Tratti di Corso

d’acqua e loro

ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale del 2000 e

precedenti (ove disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità della

sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla

confluenza Po”

Caravino, Strambino, Vestigné,

Borgomasino, Vische

7,10 km

da 150 m (1931)

a 100 m (1988)

Alveo unicursale sinuoso, localmente meandriforme con presenza sporadica di barre longitudinali attive in alveo. Erosione spondale in genere moderata, significativa nel settore intermedio. Si segnala la possibile migrazione per cattura del punto di confluenza del canale Roggia Luna presso Crotte. Non sono coinvolte o minacciate abitazioni ed infrastrutture Le opere di difesa spondali sono sporadiche (prismi di cls). Tra il 1931 ed il 1988 si ha un netto restringimento dell’alveo e la perdita dei caratteri di alveo ramificato in relazione all’attività estrattiva, alla costruzione di opere di difesa, alla trasformazione di barre laterali in sponde stabili ed al verosimile abbassamento del profilo di fondo. Non vi sono opere trasversali nel tratto.

Si osservano numerose tracce di paleoalvei meandriformi sia in sinistra che in destra idrografica. In particolare è ancora piuttosto evidente il paleoalveo del torrente Chiusella presso la confluenza.

2000: Tutti i deflussi hanno coinvolto la fascia C esondando localmente al di fuori di essa. Nel comune di Caravino sono stati allagati alcuni edifici. In Comune di Vestignè la piena della Dora ha interessato una vasta fascia il cui limite segue con continuità la strada provinciale. Sono state allagate tutte le cascine all'interno della piana sulla quale sono ben riconoscibili antiche morfologie fluviali. In Comune di Strambino è stato allagato, da 80 cm d'acqua, il complesso di edifici nei pressi del lanificio Azario. Chiusa la provinciale tra il capoluogo e Vestignè sommersa dalle acque della Dora. 1993: a monte ed a valle della confluenza con il Chiusella l’esondazione della Dora Baltea ha interessato diversi km2 di campagna tra i 2 fiumi fino alle aree a monte del ponte di Strambino.

Tratti 11 e 12 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 4 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

DB.06.01 da

Confluenza T.

Chiusella a Località La

Crosera (Cascina Luisina

1 3 0 2

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 10/22

Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive

Tratti di Corso

d’acqua e loro

ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale

del 2000 e precedenti (ove disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità

della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po”

Vische, Borgomasino, Villareggia,

Mazzé

5,65 km

da 140 m (1931)

a 100 m (1988)

Alveo unicursale sinuoso. L’erosione spondale è modesta in tutti i settori e non costituisce minaccia per abitazioni o infrastrutture significative. Si segnalano esclusivamente i danni subiti dal sistema di scarico dell’impianto idrovoro della centrale di bonifica di Vische. La presenza di difese spondali è sporadica. Tra il 1931 ed il 1988 si è registrato un moderato restringimento dell’alveo. Non si osserva erosione del fondo: al contrario è verosimile un certo ripascimento indotto dal rigurgito della traversa di Mazzé. Non sono presenti opere trasversali. Nel settore a nord di Vische il fondo alveo è prossimo al piano campagna; la zona golenale, un tempo paludosa, è stata bonificata.

Presenza moderata di paleoalvei sinuosi sia in sinistra che in destra idrografica. Presenza di una lanca, denominata “Dora Morta”, in sponda sinistra presso la località Gerbido (Borgomasino) ancora connessa all’ambiente fluviale per caratteri morfologici e ambientali.

2000 Tutti i deflussi hanno coinvolto la fascia B esondando localmente in C ed oltre. In Comune di Vische è stata allagata interamente la piana fluviale tra Vische e Crotte con tiranti idrici molto elevati. Danni consistenti agli edifici sommersi da più di un metro d'acqua, allagata da 150 cm d'acqua la strada provinciale. In Comune di Mazzè l'unico edificio ad essere interessato dalla piena della Dora, è stato la centrale elettrica. 1993 varie tracimazioni si sono prodotte in sponda destra con penetrazione delle acque nei terreni coltivi e sommersione di alcuni km2 di campagna, come a C.na Luisina.

Tratti 11, 12 e 13 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 0 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

DB.06.02 da Loc. La

Crosera (C.na

Luisina) a Loc. Case

Francia (Villareggia)

0 0 0 0

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 11/22

Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive

Tratti di Corso

d’acqua e loro

ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale

del 2000 e precedenti (ove disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità

della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po”

Mazzé, Villareggia, Rondissone

11,30 km

da 140 m (1922)

a 130 m (1988 - 1991)

Alveo meandriforme, con anse ampie ed irregolari. Le barre laterali risultano ancora attive e non vegetate per un’estensione confrontabile con quella del 1922, a evidenziare assenza di variazioni significative del pelo libero in magra. A valle di Mazzé si osservano diffusi fenomeni di erosione spondale, localmente intensi, in relazione alla scarsa presenza di opere di difesa. Si osservano fenomeni di abbassamento del fondo solo a valle del tratto dove il corso d’acqua incide direttamente in roccia; un erosione generalizzata di ~1,5 m si osserva presso il ponte DB46 (loc. C.na Cavallo), scalzato al piede. Sono presenti lungo il tratto traverse sia di derivazione che per la stabilizzazione del fondo alveo.

La presenza di paleoalvei è limitata al settore immediatamente a monte del ponte DB46. Le forme relitta si rinvengono qui sia in destra che in sinistra del corso d’acqua. Si osserva in sinistra, a monte del ponte di Rondissone, un canale rettilineo (ora intercluso con una difesa a scogliera) già innescatosi per taglio di un’ansa nella piena del 1977 la cui formazione era latente già nel 1967 per evidente presenza di acqua nel canale.

2000 I deflussi sono stati contenuti quasi interamente in fascia B. In Comune di Mazzè l'unico edificio ad essere interessato dalla piena della Dora, è stato la centrale elettrica. 1993 A monte del ponte di Rondissone si è verificato il cospicuo taglio di un’ansa sulla sinistra. Lo stesso processo era già avvenuto nel 1977 con l’apertura di un canale rettilineo successivamente intercluso con una difesa a scogliera.

Tratti 12 e 13 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 6 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

DB.07.01 da Loc. Case

Francia (Villareggia) a Ponte S.S.

n°11 (Rondissone - Cigliano)

03 2 1 3

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 12/22

Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive

Tratti di Corso

d’acqua e loro

ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale

del 2000 e precedenti (ove disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità

della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po”

Villareggia, Rondissone,

Torrazza Piemonte

5,80 km

da 140 m (1922)

a 120 m (1988)

Alveo tendenzialmente meandriforme, localmente rettificato in relazione ad antichi fenomeni di taglio. Le barre laterali risultano ancora attive e non vegetate per un’estensione confrontabile con quella del 1922, a evidenziare assenza di variazioni significative del pelo libero in magra. Si osservano significative erosioni e frane di sponda: l’instabilità più marcata si ha tra i ponti di Rondissone e Saluggia, in relazione alla scarsa presenza di opere di difesa. Si osserva un generalizzato abbassamento del fondo alveo con evidenti fenomeni di scalzamento delle pile in alveo.

Si osserva la presenza di paleoalvei meandriformi a valle del ponte autostradale di Rondissone; l’andamento pregresso risultava verosimilmente più sinuoso.

2000 I deflussi sono stati tutti contenuti entro la fascia B.

Tratto 14 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 4 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

DB.07.02 Da Ponte S.S. n°11

(Rondissone – Cigliano) a

Presa Canale Farini

1 2 1 3

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 13/22

Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive

Tratti di Corso

d’acqua e loro

ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale

del 2000 e precedenti (ove disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità

della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po”

Torrazza Piemonte, Verolengo

2,70 km

da 165 m (1922)

a 160 m (1988)

Tratto di corso d’acqua sinuoso -meandriforme, con significativa presenza di barre laterali e longitudinali in alveo. Le barre in alveo, seppure migrate dal 1922, risultano ancora attive e talvolta addirittura meno stabilizzate. Si rilevano fenomeni di erosione e frana di sponda

2000 Le acque di piena in sponda destra sono state contenute entro il limite della fascia B (coincidente con la C); in sponda sinistra invece hanno interessato anche aree oltre il limite della fascia C, fino ad un canale artificiale che ha assunto il ruolo di collettore.

Tratto 14 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 1 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

DB.08.01 Da Presa Canale Farini a Ponte Canale Cavour

0 1 0 0

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Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali – DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 14/22

Descrizione del Tratto delimitato secondo il Sottoprogetto SP1 “Piene e Naturalità Alvei Fluviali” dell’AdbPO Da SP1, SP4 (1995) ed altre fonti successive

Tratti di Corso

d’acqua e loro

ubicazione

Comuni Interessati Lunghezza

[km]

Larghezza Media

[m]

Tipologia Fluviale e Stabilità Morfologica

Elementi di Morfologia Fluviale non più attivi

Morfodinamica ed effetti connessi all’Evento Alluvionale

del 2000 e precedenti (ove disponibili)

Compatibilità delle attività estrattive – da “Studio di fattibilità

della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po”

Verolengo 4,70 km

da 130 m (1922)

a 160 m (1988)

Tratto di corso d’acqua sinuoso -meandriforme, con significativa presenza di barre laterali e longitudinali in alveo. Si osserva la variazione del punto di confluenza e la migrazione di assi di meandro, in particolare tra i ponti del Canale Cavour e FS Borgo Revel. Le barre in alveo, seppure migrate dal 1922, risultano ancora attive e talvolta addirittura meno stabilizzate. Significativi i fenomeni di erosione e frana di sponda (particolarmente intensi a valle del ponte del Canale Cavour in sponda destra). Lungo tutto il tratto si ha un generalizzato fenomeno di abbassamento del fondo alveo con scalzamento delle pile il alveo stimabile in 2,5 m per il ponte di Borgo Revel. Situazione locale di sovralluvionamento nella zona di foce.

La confluenza della Dora Baltea con il Po si è spostata verso monte di oltre 1,5 km. Ne è testimonianza la presenza dell’ampio paleoalveo, ancora molto ben definito e individuabile, in sinistra del corso attuale, denominato nella C.T.R. “Dora Morta”.

2000 Le esondazioni hanno interessato tutte le aree circostanti, fin oltre le fasce fluviali. Nei pressi della Località Benne di Saluggia (VC) al confine con Verolengo il fiume, secondo uno schema ripetitivo già osservato altre volte (1993 e 1994) si è espanso sull’ampia sponda sinistra contro la muratura di recinzione dello stabilimento FIAT. Anche in questa occasione è stata dimostrata la tendenza della Dora a protrarre la propria confluenza nel Po di oltre 2 km. A tal riguardo, attualmente sono in corso studi e progetti per la sistemazione della confluenza in Po.

Tratto 15 (vedi pag. da 18 a 21)

Numero Totale di Cave presenti nel tratto: 1 Attive Inattive Non autorizzate

Interesse Estrattivo da dati storici fino al 1998

DB.08.02 Da Ponte Canale

Cavour a Confluenza Fiume Po

1 0 0 2

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Estratto da:

“Studio di fattibilità della sistemazione idraulica del fiume Dora Baltea nel tratto da Aymavilles alla confluenza Po” 7.4 Criteri generali di compatibilità delle attività estrattive con l’assetto morfologico ambientale attuale e di progetto Nel presente capitolo, in base alle risultanze delle attività conoscitive (in particolare l’analisi geomorfologica) e delle valutazioni relative all’assetto di progetto sotto il profilo idraulico e naturalistico, vengono illustrati i criteri di compatibilità delle attività di estrazione di inerti dagli ambiti fluvio-golenali con gli obiettivi di pianificazione idraulica ed ecologica dell’assetto di progetto. L’indagine geomorfologica sviluppata nell’ambito dell’attività 3.1.6, a cui si rimanda integralmente per ogni dettaglio, ha evidenziato a livello complessivo i seguenti elementi di rilievo per la valutazione della compatibilità delle attività estrattive:

- dal punto di vista del bilancio del trasporto solido appare evidente una riduzione del marcato disequilibrio che aveva caratterizzato in passato (almeno nel periodo 1950-90 circa) estesi settori dell’alveo, con forti abbassamenti del profilo di fondo, disattivazione di lanche e rami secondari con trasformazione in senso monocursale di tratti precedentemente pluricursali e ramificati. Tuttavia non si riscontra una inversione di tendenza e il sovralluvionamento in alveo costituisce più frequentemente una condizione localizzata piuttosto che diffusa lungo tratti omogenei;

- la disattivazione di lanche e rami secondari dove presenti nell’assetto d’alveo pregresso (l’alveotipo prevalentemente è unicursale naturalmente stabile), si è accompagnata alla rapida infrastrutturazione delle fasce golenali, in particolare nel settore intravallivo dove lo “spazio” utilizzabile è limitato all’area di fondovalle;

- tale condizione è particolarmente evidente per il tratto valdostano, dove in particolare negli ambiti ex-ramificati la superficie recuperata al demanio fluviale tramite la canalizzazione del corso d’acqua ha consentito di portare la pressione delle infrastrutture fino a ridosso della sponda dell’alveo inciso, rendendo di fatto permanente ed irreversibile la trasformazione stessa;

- un altro elemento antropico fortemente vincolante la possibilità di recupero di ambienti di lanca e paleocanali o comunque di ripristino di forme d’alveo ramificate è costituito dalla pressione delle attività estrattive fino a ridosso delle sponde.

Quest’ultima condizione, tipica di tutta la fascia golenale ma in particolar modo del tratto a valle di Ivrea, non consente spesso di considerare compatibile alcuna divagazione del corso d’acqua, in relazione al rischio di “cattura” di profondi bacini, con effetti difficilmente valutabili sull’equilibrio del trasporto solido a valle, limitando pertanto anche la possibilità di interventi di estrazione rinaturazione. La tipologia più diffusa di area estrattiva nella regione golenale è costituita da cave a fossa, di profondità spesso elevata e in ogni caso generalmente superiore a quella del fondo alveo della Dora, e conformazione geometricamente regolare. Si tratta di impianti che consentono di minimizzare il rapporto tra la superficie e il volume cavato, ma che presentano evidenti limiti di inserimento paesaggistico - ambientale e, proprio per l’ampia differenza di profondità con l’alveo limitrofo, non possono essere ricomprese in alcun modo entro l’alveo attivo, costituendo dunque strutture permanentemente da difendere. Il quadro complessivo sopra indicato comporta quanto segue circa la compatibilità con l’attività estrattiva e la tipologia ottimale di possibile intervento.

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a) Alveo inciso. Non si individua una compatibilità con attività estrattive in senso stretto (ovvero non ricadente nell’ambito di interventi localizzati di manutenzione idraulica) entro l’alveo fluviale, confermando in tal senso l’indicazione contenuta nelle norme di attuazione del PAI.

b) Zone golenali all’interno della fascia di massima divagazione morfologica compatibile. La tipologia di cava “a fossa” in golena è poco compatibile con l’obiettivo generale di favorire il conseguimento di forme d’alveo meno vincolate, ovvero con maggiore differenziazione ambientale e più idonee alla laminazione delle portate di piena. La tipologia più compatibile con gli obiettivi di assetto delle fasce fluviali è costituita dalla rinaturazione ambientale, ovvero dalla creazione di lanche e zone umide, ed eventualmente il ripristino, dove precedentemente esistente, della morfologia ramificata e pluricursale pregressa. Elementi vincolanti di tali tipologie di intervento sono da ritenersi:

- una profondità massima non superiore a quella del fondo alveo della Dora, al fine sia di non incentivare l’eventuale “salto” e inalveamento del canale principale nel bacino di cava, sia di non determinare, in caso di cattura o ricomprensione voluta entro l’alveo attivo, un ambiente di “trappola” per il trasporto di fondo;

- la realizzazione nell’ambito di settori ex-ramificati o pluricursali, al fine di ripristinare solo assetti d’alveo naturalmente stabili ove rinaturalizzati, ovvero evitando dove possibile di creare ambienti non compatibili con l’evoluzione naturale del corso d’acqua.

- l’assenza di qualsiasi effetto negativo sul deflusso a valle e sulla stabilità delle opere idrauliche e degli attraversamenti , in caso di ricomprensione dei bacini di cava nell’ambito dell’alveo attivo, possibile in seguito a eventi di piena o intenzionalmente incentivata.

c) Zone golenali comprese tra la fascia di massima divagazione morfologica compatibile e la fascia di mobilità storica. In questa fascia del settore golenale si intendono attuabili attività estrattive nelle forme indicate al punto precedente, limitatamente agli interventi di tipo naturalistico (creazione di lanche e zone umide seguenti le paleoforme fluviali), con esclusione dell’apertura di rami attivi in tratti a morfologia pregressa ramificata (intervento da confinare esclusivamente all’interno della fascia di massima divagazione compatibile).

d) Settori golenali esterni alla fascia di massima mobilità storica. In queste aree si ritiene compatibile l’apertura di cave a fossa, nel rispetto dei vincoli espressi dai piani regionali per le attività estrattive.

Nel paragrafo che segue vengono indicati, per i 15 tratti di corso d’acqua omogenei oggetto dell’analisi morfologica, i sottotratti ritenuti incompatibili per le attività estrattive e i sottotratti compatibili con i limiti e le modalità espressi nei punti precedenti. 7.5 Compatibilità dell’attività estrattiva con le caratteristiche e gli obiettivi di assetto della fascia fluvio - golenale

7.5.1 Ambito intravallivo [omissis]

Tratto 8/Pont S. Martin (traversa) - ponte di Quassolo L’alveotipo è monocursale, con barre laterali e longitudinali in alveo. Lo stesso ha recentemente subito marcati fenomeni di canalizzazione in conseguenza dei forti abbassamenti del profilo di fondo a cui è stato soggetto l’intero tratto. Pertanto l’estrazione in alveo non è compatibile se non limitatamente alle strette esigenze di manutenzione dell’efficienza idraulica dopo eventi di piena. In golena vi sono diffuse evidenze di alvei abbandonati, a testimonianza della morfologia pregressa alla trasformazione monocursale dell’alveo, determinata dall’abbassamento del profilo di fondo. Tuttavia la riattivazione di tali paleoalvei anche tramite interventi estrattivi e di ricostituzione di lanche non è generalmente

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PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 17/22

accettabile per le condizioni di interferenza dei paleopercorsi stessi con abitati, derivazioni idriche e viabilità. Condizioni di compatibilità sono valutabili esclusivamente per il settore golenale in destra immediatamente a valle di Quincinetto, in cui si evidenzierebbe la possibilità di ricreare bacini di lanca nell’ambito di rami secondari del corso ex-pluricursale.

7.5.2 Ambito di piana intramorenica

Tratto 9/Ponte di Quassolo - Ivrea (traversa) L’alveotipo è monocursale, in parte per la trasformazione di settori a pregresso andamento ramificato e pluricursale dovuti al forte abbassamento del fondo alveo a cui è stato soggetto l’intero tratto. In tali condizioni l’estrazione in alveo non è accettabile, o deve comunque essere limitata a interventi di manutenzione ordinaria dopo eventi di piena, finalizzati al ripristino della sezione di deflusso. L’assetto della fascia golenale, e la localizzazione delle infrastrutture determinano condizioni almeno locali di compatibilità con interventi estrattivi tendenti a ricostituire ambienti di lanca e morfologie d’alveo ramificate. Le condizioni di maggiore compatibilità si riscontrano in particolare nel tratto a valle di Montalto Dora. Occorre peraltro evitare la realizzazione di interventi che possano favorire la “cattura” di bacini di cava attualmente presenti a ridosso della sponda, condizione che potrebbe determinare alterazioni morfologiche del corso d’acqua, oltre alla parziale intercettazione del trasporto solido di fondo.

Tratto 10/Ivrea (traversa) - Confluenza Chiusella L’alveotipo è monocursale sinuoso-meandriforme, prevalentemente per trasformazione di un alveotipo ramificato e pluricursale pregresso (ante ’50), in relazione al forte abbassamento del fondo alveo a cui è stato soggetto l’intero tratto. In tali condizioni, l’estrazione in alveo non è accettabile, o deve comunque essere limitata a interventi di manutenzione ordinaria dopo eventi di piena, finalizzati al ripristino della sezione di deflusso. Il ripristino di condizioni di alveotipo ramificato, per inversione di tendenza rispetto alla progressiva canalizzazione, è localmente possibile ma limitato o condizionato dalla presenza di cave a fossa a ridosso delle sponde. Il caso che meglio esemplifica la problematica di cui sopra è quello del settore di Tina, presso l’attraversamento della bretella Ivrea-Santhià. In tale caso, la libera divagazione del corso d’acqua nell’ambito della fascia A del PAI, ovvero la locale ricostituzione dell’alveotipo ramificato pregresso per riattivazione temporanea o permanente di rami secondari interferisce con i bacini di cava presenti a ridosso delle sponde.

Tratto 11/Confluenza Chiusella - Vische L’alveotipo è monocursale meandriforme. Lo stesso è storicamente stabile (in riferimento al periodo documentato 1850-2003), a differenza di quanto osservabile per i precedenti tratti 9 e 10, dove il medesimo andamento monocursale deriva dalla recente reincisione di un alveo pregresso ramificato. In golena è però evidente la presenza di una morfologia meandriforme, testimoniata dalla presenza di più sistemi di anse abbandonate, ormai alla stessa quota del piano campagna. L’intero settore ha pertanto caratteristiche compatibili con interventi estrattivi caratterizzati dalla ricostituzione di lanche entro le tracce dei meandri abbandonati. Tali interventi sono pressoché ininfluenti dal punto di vista idraulico, e presentano ottime potenzialità in termini di inserimento paesaggistico e ambientale.

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7.5.3 Settore di raccordo tra piana intramorenica e ambito di piana fluvioglaciale

Tratto 12/Vische - diga di Mazzè L’andamento del corso d’acqua è vincolato dai versanti dei rilievi morenici, che impongono un assetto monocursale, e non consentono divagazione o fenomeni di instabilità planimetrica. Il limite delle fasce fluviali coincide con la base del versante collinare. Le caratteristiche del tratto non sono compatibili con interventi estrattivi ad esclusione, naturalmente, delle possibili operazioni di “sfangamento” nella zona di pertinenza dell’invaso creato dalla diga.

7.5.4 Ambito di piana fluvioglaciale

Tratto 13/Diga di Mazzè - ponte SS 11 Rondissone L’ alveotipo è monocursale meandriforme, storicamente stabile, anche se nel corso della piena 2000 sono state evidenziate condizioni potenzialmente predisponenti fenomeni di taglio, ovvero di attivazione temporanea o permanente di canali di lobo di meandro. Tale riattivazione non è compatibile con gli obiettivi di assetto d’alveo fissati, in relazione a problematiche connesse al rischio idraulico e alla funzionalità delle opere di derivazione. Pertanto non si ritengono compatibili interventi estrattivi in golena, che andrebbero necessariamente a interessare i settori di lobo delle anse con conseguente incentivo al salto di meandro.

Tratto 14/Ponte SS 11 Rondissone - ponte canale Cavour In seguito all’evento 2000 il corso d’acqua ha evidenziato tendenza a ricostituire un andamento ramificato-pluricursale (già pregresso), con riattivazione sia permanente sia temporanea di canali secondari. Il recupero di un andamento del corso d’acqua ramificato-pluricursale è compatibile con gli obiettivi di assetto d’alveo definiti dal presente progetto, e pertanto si ritengono realizzabili interventi locali di ripristino delle lanche e riattivazione di paleocanali secondari. Tuttavia gli interventi dovranno essere valutati in funzione della sicurezza degli attraversamenti, che attualmente, in relazione alla ridotta luce libera, non sono compatibili con la continuità dell’alveotipo ramificato. Maggiori possibilità di ripristino di una fascia pluricursale continua, anche mediante interventi di estrazione di inerti, sono connessi al progetto di adeguamento dei viadotti di attraversamento dell’A4, con aumento della luce libera in sinistra idrografica. Ulteriori possibilità estrattive sono connesse alla creazione di savenelle a ridosso del terrazzo principale, in destra idrografica; tali interventi si ritengono in generale ininfluenti dal punto di vista dell’equilibrio morfologico in quanto esterni alla fascia ritenuta di possibile evoluzione dell’alveo attivo.

Tratto 15/Ponte canale Cavour - confluenza Po Il tratto in oggetto presenta caratteri di forte instabilità planimetrica dell’alveo monocursale, e nel corso dell’evento di piena 2000 ha mostrato, analogamente al precedente tratto 14, marcata tendenza alla riattivazione di canali secondari dell’alveotipo ramificato pregresso. Interventi di ripristino dell’alveotipo ramificato, anche tramite estrazione di inerti, sono possibili e compatibili con gli obiettivi di assetto del corso d’acqua, fermo restando i vincoli imposti dalla ridotta luce libera del ponte di Verolengo. A valle del ponte di Verolengo le potenzialità estrattive sono maggiori, in relazione sia al ripristino di un assetto ramificato sia in particolare all’esigenza di razionalizzare il settore di confluenza, attualmente in controcorrente, con interventi di recupero delle lanche in sinistra, già parzialmente riattivate nel corso dell’evento di piena 2000.

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CARICO ESTRATTIVO

DORA BALTEA

Numero Totale Cave

Dati mancanti

Volume Totale E.A.R.*

A meno dei dati mancanti

Volume della Cava

Media calcolato con i dati disponibili

Area estrattiva

Totale A meno dei dati

mancanti

Area Cava Media

calcolata con i dati disponibili

PREGRESSO 21 - 7430348 m3 353826 m3 1377942 m2 65616 m2

ATTUALE 7 1 dato di area 2324504 m3 332072 m3 516844 m2 86141 m2

ATTIVITÀ NON AUTORIZZATE 7 2 dati 5236272 m3 1047254 m3 1148230 m2 229646 m2

DORA BALTEA: Tabella B.4.1 - Dati Disponibili relativi materiale alluvionale per aggregati

CARICO ESTRATTIVO

DORA BALTEA

Numero Totale Cave

Volume Totale E.A.R.*

Volume della Cava Media

Area estrattiva

Totale

Area Cava Media

PREGRESSO 21 7430348 m3 353826 m3 1377942 m2 65616 m2

ATTUALE 7 2324504 m3 332072 m3 542517 m2 77502 m2

ATTIVITÀ NON AUTORIZZATE 7 7330781 m3 1047254 m3 1607522 m2 229646 m2

DORA BALTEA: Tabella B.4.2 - Stima del Carico Estrattivo globale nella regione perifluviale del corso d’acqua (materiale alluvionale per aggregati)

* Estratto, Autorizzato o Richiesto

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Volumi Estratti, Autorizzati o Richiesti

0

500000

1000000

1500000

2000000

2500000

3000000

3500000

4000000

4500000

DB.03.04 DB.04.01 DB.04.02 DB.05.01 DB.06.01 DB.06.02 DB.07.01 DB.07.02 DB.08.01 DB.08.02Tratti

Volu

mi [

m3 ]

Pregresso dal 1996

Attuale al 31-12-2005

Attività non autorizzate

Concentrazione del Volume Estratto, Autorizzato o Richiesto nei singoli tratti

0

100000

200000

300000

400000

500000

600000

700000

800000

DB.03.04 DB.04.01 DB.04.02 DB.05.01 DB.06.01 DB.06.02 DB.07.01 DB.07.02 DB.08.01 DB.08.02Tratti

Con

cent

razi

one

[m3 /k

m]

Pregresso dal 1996

Attuale al 31-12-2005

Attività non autorizzate

Percentuale di Volume Estratto, Autorizzato o Richiesto nei singoli tratti sul Totale

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

DB.03.04 DB.04.01 DB.04.02 DB.05.01 DB.06.01 DB.06.02 DB.07.01 DB.07.02 DB.08.01 DB.08.02Tratti

Perc

entu

ale

[%]

Pregresso dal 1996

Attuale al 31-12-2005

Attività non autorizzate

DORA BALTEA: Figura B.4.1 - Carico Estrattivo nei diversi tratti della regione perifluviale del corso d’acqua (materiale alluvionale per aggregati)

Page 21: DORA BALTEA Corso d’acqua: Dora Baltea - DB · • via Nosetta, zona del centro commerciale Bennet, fino al centro storico del Comune di Pavone C.se. Occorre rilevare che le consistenti

Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 21/22

CAVE ATTIVE: Volumi Autorizzati, suddivisi nelle Fasce Fluviali

0

100000

200000

300000

400000

500000

600000

700000

800000

900000

1000000

DB.03.04 DB.04.01 DB.04.02 DB.05.01 DB.06.01 DB.06.02 DB.07.01 DB.07.02 DB.08.01 DB.08.02Tratti di Corso d'Acqua

Volu

me

[m3 ]

Vicino Fascia CFascia CFascia BFascia A

B

A+B

B

A

Vic

ino

Fasc

ia CV

icin

o Fa

scia

C

CAVE ATTIVE: Concentrazione del Volume Autorizzato nei singoli tratti,suddiviso nelle Fasce Fluviali

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

90000

100000

110000

120000

130000

140000

150000

160000

DB.03.04 DB.04.01 DB.04.02 DB.05.01 DB.06.01 DB.06.02 DB.07.01 DB.07.02 DB.08.01 DB.08.02Tratti di Corso d'Acqua

Con

cent

razi

one

[m3 /k

m]

Vicino Fascia CFascia CFascia BFascia A

B

A+B

B

AV

icin

o Fa

scia

C

Vic

ino

Fasc

ia C

CAVE ATTIVE: Percentuale di Volume Autorizzato nei singoli tratti sul Totale, suddiviso nelle Fasce Fluviali

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

DB.03.04 DB.04.01 DB.04.02 DB.05.01 DB.06.01 DB.06.02 DB.07.01 DB.07.02 DB.08.01 DB.08.02

Tratti di Corso d'Acqua

Perc

entu

ale

[%]

Vicino Fascia CFascia CFascia BFascia A

B

A+B

B

A

Vic

ino

Fasc

ia CV

icin

o Fa

scia

C

DORA BALTEA: Figura B.4.2 - Carico estrattivo attuale (Cave Attive), nelle differenti fasce fluviali con riferimento ai diversi tratti di corso d’acqua (materiale alluvionale per aggregati)

Page 22: DORA BALTEA Corso d’acqua: Dora Baltea - DB · • via Nosetta, zona del centro commerciale Bennet, fino al centro storico del Comune di Pavone C.se. Occorre rilevare che le consistenti

Allegato 1 - Analisi dei corsi d’acqua provinciali e delle attività estrattive nelle rispettive regioni perifluviali DORA BALTEA

PTC - Piano Provinciale Attività Estrattive DORA BALTEA - pag. 22/22

Interesse Estrattivo a qualsiasi titolo da dati storici fino al 1998

02

8

12

20

3 3

02

0

3

6

9

12

15

DB.03.04 DB.04.01 DB.04.02 DB.05.01 DB.06.01 DB.06.02 DB.07.01 DB.07.02 DB.08.01 DB.08.02Tratti di corso d'acqua

N° I

STA

NZE

DORA BALTEA: Figura B.4.3 - Interesse Estrattivo a qualsiasi titolo (da dati storici fino al 1998) nei diversi tratti della regione perifluviale del corso d’acqua