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Suini
DOSSIER / NUOVI SPUNTI DAL MONDO DELLA RICERCA
NO ALL'ANTIBIOTICORESISTENZASE L'APPROCCIO È OLISTICO
Migliorare lo statosanitario dell'interamandria e quindiridurre l'impiego difarmaci all'internodelle porcilaie è oggipossibile. Come?Integrando normedi biosicurezza,strategie manageriali,tecnologiche ealimentari
di Aldo Prandini, Giulia Ferronato
Lo ,,vezzatnento è sicuramente, in-sieme alla gestione delle scrofe, la
fase più critica e significativa nellavita di un suinetto essendo coinvolte econcomitanti condizioni di stress di tipoambientale, nutrizionale, immunologicoe psicosociale che, contemporaneamen-
te, il suinetto si trova a dover affrontare
e superare. Queste sono quindi le fasi
fisiologiche dove in maggior misura si
monetizzano i successi e gli insuccessi.
Prima però di esaminare alcune delle
problematiche relative alla fase di svez-
zamento è bene chiarire un aspetto che
Gli autori sono del dipartimento di Scienze
Animali della Nutrizione e degli Alimenti
(Diana), Facoltà di Scienze Agrarie, Alimen-
tari e Ambientali, Università Cattolica del
Sacro Cuore - Piacenza.
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molto spesso non viene tenuto in de-bito conto quando, in azienda, si devevalutare l'efficacia di una scelta di natu-
ra tecnologica cli distribuzione degli ali-menti, un nuovo mangime, un farmaco,un additivo etc. e ciò vale per tutte lefasi fisiologiche che interessano l'alleva-mento suino.Ogni azienda suinicola è un mondo a
se stante governato da variabili che pur
essendo le stesse in tutte le realtà (ope-
ratori, strutture, condizioni ambientali,
genetica, alimentazione, igiene di alle-
vamento etc) hanno pesi e ruoli mol-
to diversi nel determinare il successo o
meno di una certa scelta strategica: ciò
che può dare risultati oggettivi, tangibi-
li e documentabili in una azienda o inuna determinata condizione può risul-tare del tutto inefficace o spesso con-
troproducente in un altro ambiente. È
molto importante quindi avere sempreun approccio "relativistico" quando sideve dare un giudizio su una determi-nata scelta aziendale, sia managerialeche alimentare, nutrizionale o di carat-tere tecnologico.Rimanendo nel campo alimentare, que-sta fase si caratterizza normalmente peril passaggio dall'alimentazione quasi
esclusivamente liquida della fase sotto
scrofa, all'alimentazione a secco con
le conseguenti problematiche a carico
della fisiologia, anatomia e microbismo
dell'apparato gastrointestinale dovute
al cambiamento di qualità e stato fisi-co dell'alimento, per poi passare a circa30 kg ancora all'alimentazione liquidacon l'evidenziarsi di ulteriore situazionestressogena.È proprio a causa delle particolari
condizioni a cui il suinetto è sottoposto
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Tab. 1 - Alternative per la riduzione degli antibiotici: valutazione riassuntiva sull'efficacia di utilizzoe prospettive future
Fitogenici
Micro- Oligoelementi
Prebiotici
Probiotici
Acidi organici
Peptidi
Aminoacidi funzionali Elevata efficacia
Azione di supporto Meccanismi d'azione da chiarire
Ruolo antidiarroico Problemi legislativi
Variabilità dati
Variabilità dati
Elevata efficacia
Prevenzione e/o trattamento malattie batteriche
Enzimi digestivi Elevata efficacia
Da V Bontempo et al. modificata
Impiego calibrato
Valutazione attività specie-specifica
Potere tampone; stimolazione immunità, morfometria intestinale
Valutazione efficacia di utilizzo peptidi esogeni
Valutazione glutamina come fonte proteica ed energetica; Valuta-zione triptofano e aminoacidi solforati
Valutazione economica costi alimentari
che lo rendono maggiormentevulnerabile e soggetto a fenomeni
enterici sia di natura patogena chenutrizionale. L'insorgere della patologiadipende sia da fattori intriseci legatiall'animale e al suo stato di salute, cheda fattori estrinseci legati alle condizioniambientali e igieniche. La miglior tecni-ca per ridurne l'incidenza è un approc-cio olistico basato su tecniche preventi-ve e se necessario terapeutiche.
Nei decenni passati in zootecnia si èfatto largo uso di antibiotici sia per uso
terapeutico che per uso auxinico. Con
questa ultima modalità gli antibiotici ve-
nivano usati a scopo preventivo su tut-
ti gli animali poiché, agendo in modo
selettivo sull'apparato digerente, sono
in grado di favorire la flora microbicapositiva sui microrganismi patogeni, fa-
vorendo migliori condizioni di salute emigliori performance produttive. Poichésomministrati in dosi inferiori a quelleterapeutiche non generavano residuinei prodotti di origine animale e perquesto venivano aggiunti durante tutte
le fasi ciel ciclo produttivo senza alcuna
prescrizione veterinaria..A causa di questo "abuso" lo sviluppo
del cosiddetto fenomeno dell'antibioti-
coresistenza, acquisita da parte dei pa-
togeni, ha messo in discussione sia l'ef-
ficacia antibiotica a livello zootecnico
che l'efficacia antibiotica a livello uma-
no e ha portato la Comunità europeaa bandire, a partire dal 2006, l'utilizzodi sostanze antibiotiche come promo-
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tori di crescita. In soluzione a questoproblema l'Organizzazione mondialeper la salute animale (Oie) ha propostouna nuova strategia per la lotta controla resistenza agli antimicrobici. Questaprevede un approccio olistico che com-prende la messa a disposizione di pro-dotti alternativi agli antibiotici e lo svi-luppo di protocolli per un uso prudentee responsabile di questi.
È essenziale quindi porsi conte obietti-vo la massimizzazione del livello sanita-rio aziendale e della produttività anima-
le in funzione della prevenzione dellemalattie e di un minor uso di sostanzeantimicrobiche.
Come sostitutivi degli antibiotici a usoauxinico, negli ultimi anni sono statipresi in considerazione diversi principida aggiungere all'alimento, di cui parle-remo in seguito, in grado di agire sullo
stato sanitario dell'apparato gastrointe-stinale e sul sistema immunitario.
Secco o bagnato?
Proprio sulle diverse tipologie di ali-mento somministrato durante lo svez-zamento, a secco o a bagnato, ci sonoopinioni divergenti e discordanti e poca
chiarezza sull'argomento.Dati oggettivi supportati da lavori scien-tifici indicano che l'alimentazione li-
quida porta a migliori performance dicrescita e superiore ingestione. Più Iosvezzamento è precoce e maggiori sonoi vantaggi dell'alimentazione liquida
spesso con performance del 30% supe-riori nella prima settimana post svezza-
mento. Dopo 1 mese dallo svezzamento
hanno spesso con l'alimentazione li-
quida vantaggi nell'ordine del +10% in
peso, anche se a volte viene segnalatoqualche problema di tipo soprattuttogestionale.
Con il secco nella prima settimana disvezzamento si hanno ritardi nel ricono-,L imenio e nell'adattamento all'alimen-
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to ed all'abbeveratoio con conseguente
ingestione disordinata di acqua e man-
gime e ripercussioni a carico dell'appa-rato intestinale, comparsa di fenomeni
enterici e riduzione cli crescita.Molto spesso, nonostante gli indubbivantaggi del liquido si sceglie il secco eciò è dovuto al fatto che gli impianti a
liquido sono più sofisticati tecnicamentee che il materiale che può rimanere inmangiatoia è ad alto rischio di fermen-tazioni insieme agli eventuali residuistagnanti nell'impianti di distribuzione.Il tutto può trasformare una potenziale
buona pratica in un fallimento.
Le ultime innovazioni in questo ambitoprevedono che ad alimentazione termi-
nata tutto l'impianto venga risciacquatocon acqua pulita, ed inoltre tra due di-stribuzioni di alimento le tubazioni ri-mangono piene di acqua pulita, spintapoi nella vasca dell'acqua usata e riuti-lizzata per la successiva miscelazione epreparazione della razione.Occorre quindi, perché la tecnologiaabbia successo, prima di tutto una puli-
zia accurata e senza leggerezze. Il coc-ktail di variabili che si incrociano e dacui dipende il successo o l'insuccesso
della tecnologia sono i corretti rapporti
acqua mangime, la temperatura, la nonseparazione della fase solida dalla liqui-da, il corretto numero e distribuzioneoraria dei pasti.Una innovativa tecnologia per la distri-buzione dell'alimento liquido è quellache prevede in svezzamento la distribu-zione di piccole quantità di mangimepiù volte al giorno ad libitum median-te l'uso di tubature di aria compressa.Questo evita la permanenza di residuinelle tubazioni e le piccole quantità di-
stribuite sono garanzia di un consumo
totale. Un sistema di nebulizzazione
automatico di acidificanti nel tank puòaiutare a garantire le corrette condizioni
igieniche.Altra soluzione è la cosiddetta mangia-
toia "mangia e bevi" dove il suinetto èin grado di alimentarsi e bere nelle pro-porzioni che meglio Io soddisfano. Inquesta soluzione i problemi maggiorisono i residui stagnanti in mangiatoia enegli angoli.
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Sostanze alternative agli antibiotici
È risaputo quanto l'integrità della muco-
sa intestinale ed uno stato non infiam-
matorio dell'apparato gastro intestinaleincidano sullo stato di salute e sulle per-formace di accrescimento, è per questoche è molto importante agire in preven-zione. L'uso cli questi miglioratori è statooggetto di numerose ricerche negli ulti-mi anni, soprattutto dopo il bando degliauxinicì e con lo svilupparsi di tenden-ze di allevamento "antibiotic-free". 'Trale sostanze maggiormente utilizzate tro-viamo composti di diversa Origine, chedi seguito andremo ad illustrare, macaratterizzati da comuni potenzialità an-
timicrohiche ed antinfiammatorie.
Peptidi
I pepticli sono proteine o componentiproteiche naturalmente presenti in or-ganismi come insetti, piante od animali,oppure sintetizzati in laboratorio. Il loropotenziale risiede nelle loro proprietàantinmicrobiche ad ampio spettro, antivi-rali, antifungine ed antiparassitarie (Ku-sumaningtyas, 2018).Questi peptidi sono in grado di con-
trastare il patogeno e dare benefici alsuinetto. Grazie alla loro struttura chi-mica interagiscono penetrando la mem-brana del patogeno e causandone cosìla morte; sono inoltre in grado di ini-birne la sintesi proteica e la produzionedegli enzimi responsabili della rispo-sta infiammatoria da parte dell'ospite.Contemporaneamente sono in grado diregolare la risposta immunitaria dell'in-testino e favorire la microflora battericaintestinale non patogena del suino.I peptidi possono essere somministra-ti direttamente insieme all'alimento, i
cosiddetti peptidi endogeni, oppurepossono essere impiegati supplementialimentari in grado di stimolare la pro-duzione esogena di questi.Tra quelli più utilizzati troviamo: Glico-
macropeptide, Lattoferrina, Ovotransfer-rina, fattori di crescita, immunoglobulinee lisozima. Tra quelli studiati l'utilizzo dilattoferrina, glicoproteina naturalmentepresente nel latte con un'alta capacitàdi legare il ferro, ha mostrato effetti be-nefici favorendo la microflora positiva
e riducendo invece la presenza di pa-togeni come E. coli e Salmonella spp.nell'intestino dei suinetti.
Aminoacidi funzionali
Il gruppo degli aminoacidi funzionalicomprende aminoacidi essenziali perl'organismo quali arginina, glutammina,glutammato e prolína. La mancanza diun corretto apporto di questi all'orga-nismo si traduce in un peggioramentodelle performace di crescita e sullo sta-to eli salute complessivo dell'animale.L'apporto cli questi elementi tramite ladieta comporta inoltre benefici anche acarico dell'apparato enterico miglioran-do l'integrità della mucosa intestinale emodulando il microbiota intestinale a
favore di ceppi non patogeni.Particolari effetti positivi sono stati ri-scontrati per la supplementazione di ar-ginina che ha ridotto i fenomeni entericimigliorando l'integrità della mucosa ele performance di crescita dell'animale(VUu et al., 2004).
Acidi organiciHanno proprietà antimicrobiche inquanto sono capaci di penetrare la pa-rete cellulare dei batteri e sono in grado
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Tab. 2 - Alternative per la riduzione degli antibiotici: valutazione dell'efficacia (punteggio da 1 a 5) sustato sanitario, performace di crescita e riduzione dell'utilizzo di farmaci ad uso terapeutico.
: t• . 1• ~♦ .=Lüâli>lur-l• f~Y• 11 : ~ s. t¿.
Fitogenici 2 2 1 2 2 1.80
Micro- Oligoelementi 4 2 4 1 3 2.80
Prebiotici 2 2 2 2 2 2.00
Probiotici 3 3 3 3 3 3.00
Acidi organici 4 3 4 5 3 3.80
Peptidi 3 2 3 3 2 2.60
Aminoacidi funzionali 3 3 3 5 2 3.20
Enzimi digestivi 3 3 3 4 2 3.00
Da V Bontempo et al. modificata
di impedire alcune azioni vitali per glistessi, soprattutto nel caso di Salmo-
nella spp., Escherichia coli, Clostridiumspp., Listeria spp. (Feng et al., 2018)Le loro azioni positive si concretizzano
in:- acidificazione del tratto digerente a li-vello dello stomaco: per i suinetti sotto-scrofa e svezzati questo è molto impor-
tante in quanto questi sono dotati di unsistema digestivo incompleto, caratte-
rizzato da una scarsa secrezione gastri-
ca di acido cloridrico, in modo da non
danneggiare i costituenti del colostro,
e da una scarsa acidificazione a livellointestinale. L'aggiunta degli acidi produ-
ce effetti positivi come la modulazione-
della microflora gastrointestinale, l'as-
sorbimento dei nutrienti in particolaredi minerali e proteine, il miglioramentodella digeribilità poiché 1' abbassamen-to del pH produce attivazione di enzi-
mi amilolitici, proteolitici (pepsìnogenoe pepsina), regolazione della motilità
intestinale, miglior assorbimento degli
antibiotici terapeutici, stimolazione del-
la proliferazione delle cellule epiteliali
intestinali, riduzione dei fenomeni in-
fiammatori della mucosa intestinale;
- miglioramento delle performance pro-
duttive attraverso la diminuzione della
competizione per i nutrienti tra i batteried il suino.Gli acidi organici più utilizzati nell'alimentazione dei monogastrici sono:formico, propionico, acetico, butirri-
co, citrico, malico, acido lattico e acido
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benzoico. In particolare, acido acetico,propionico e hutirrico sono naturalmen-te prodotti nel tratto gastrointestinale apartire dalla fermentazione delle sostan-ze fibrose presenti nella dieta. Tra que-sti, l'acido hutirrico ha mostrato interes-santi proprietà antibatteriche in grado diridurre fenomeni enterici promuovendol'integrità della mucosa intestinale.
Microelementí e oligoelementi
Nel suino si fa sempre più spesso ricor-
so a formulazioni che utilizzano come
principi attivi oligoelementi a dosag-
gi elevati (dosaggi "farmacologici") da
impiegare a scopo profilattico e/o tera-
peutico in presenza di enteriti. Quelli
maggiormente utilizzati sono Zinco eRame.Lo zinco, sebbene con meccanismi nondel tutto identificati, è in grado di agi-re a livello della mucosa intestinale au-mentando la proliferazione delle suecellule ed aumentando la sintesi di im-munoglobuline; questo si traduce in un
miglioramento generale del sistema im-
munitario garantendo così condizioni di
salute migliori. Il dosaggio massimo di
Zinco è riportato nel Regolamento Cee
n 2697/2000 e corrisponde a 250 ppm
per tutte le fasce di età, corrisponden-
te a 150 mg/kg di alimento completo(Regolamento Cee n 1334/2003). Questivincoli sono dovuti alla limitata capacitàdi assorbimento cli questa sostanza e ri-sulta quindi di fondamentale importanzala somministrazione in forme altamente
biodisponibili, come i chelati e le formeprotette. Il rame invece funge da mod-
ulatore delle fermentazioni intestinali ecome selezionatore della popolazionebatterica, ed è impiegabile nei mangimiin dosi massime di 150 mg/kg fino a 4settimane post-svezzamento e 100 mg/kg dalla 5 all'8 settimana post svezza-mento.
Fitogenici
Questo gruppo comprende sostanze na-
turalmente presenti nelle piante e che
presentano proprietà antimicrobiche
(Hammer et al., 1999), antivirali e sti-
molanti del sistema immunitario e an-
tiossidanti (Sökmen et al., 2004). Prove
in campo hanno dimostrato come il loro
impiego regolare nelle fase più critichedella vita del suinetto sia in grado diridurre fenomeni enterici e migliorarele performance di crescita e sviluppo.Questi composti agiscono sulla mucosaintestinale migliorandone l'integrità e lostato infiammatorio, ciò va a ripercuo-tersi sulla salute generale dell'animale
migliorandone le performance di cre-
scita.
Questo gruppo include piante aromati-
che (erbe e spezie), estratti vegetali e olii
essenziali. Tra le piante maggiormente
utilizzate troviamo origano, aglio, ro-smarino, cannella ed Echinacea. In que-
sta categoria rientrano anche i tannini,
sostanze organiche di natura fenolica,associati principalmente a proprietà an-tinutrizionali, in particolare sono consi-
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derati responsabili di ridurre l'ingestio-
ne alimentare, la palatabilità, i tassi di
crescita, nonché l'efficienza alimentare.
Una volta ingeriti, questi composti si le-
gano alle molecole proteiche riducen-
done la degradazione e aumentando ladisponibilità di aminoacidi essenziali alivello intestinale e quindi anche l'assor-
bimento. La riduzione della degradazio-
ne delle proteine a fronte del maggiorassorbimento riduce anche la produzio-
ne di ammoniaca a livello intestinale eriduce l'escrezione attraverso le feci. L'i-
nibizione delle fermentazioni proteiche
nel colon riduce anche la produzione
intestinale di scatolo, un composto as-
sociato all'odore sessuale del verro.
Prebiotici
I prebiotici sono sostanze di tipo nutri-tivo prevalentemente di natura fibrosa,globalmente classificate nella categoriadei polisaccaridi non amidacei (Nsp),non digeribili, non assorbibili che, sesomministrate in quantità adeguata, de-
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terminano effetti salutistici grazie alla
promozione selettiva della crescita, e/o
dell'attività, di una o più popolazioni
batteriche già presenti nel tratto intes-
tinale o assunte contestualmente al
prebiotico. Ci sono numerosi prebiotici
disponibili, quelli studiati od utilizzati :arabinoxilani, agaro-oligosacarridi (Aos),
beta oligo-saccaridi (Gos), eiclodestrine,frutto-oligosaccaridi (Fos), galattosil lat-tosio, glucosil saccarosio (Gtcs), inulina,isomaltosio (Im), isomalturosio (Hm),isolato-oligosaccaridi (Imos), lattosacca-rosio, lattulosio, mannano-oligosaccaridi
(Mos), oligofruttosio, oligosaccaridi da
saccarosio caramellato (Stoc). raffinosio.xilo-oligosaccaridi (Xos) (Point Veteri-
naire Italie, 2006) . Di questi i più utiliz-
zati sono i Fos cli derivazione dalla par-
ziale idrolisi enzimatica dell mulina e iMos ottenuti per sintesi enzimatica dalmannosio. Il loro meccanismo cl' azio-ne deriva dal fatto che molti prebioticinon possono essere digeriti dagli enzimiintestinali dei suini, e vengono così fer-mentati dai batteri presenti nell'apparatointestinale. Poiché sono una fonte di nu-trienti rapidamente disponibile, i prebio-
tici permettono a questi batteri benefici,
soprattutto Bifidohatteri e Lattobacilli, di
prosperare nel tratto intestinale a scapitodei batteri patogeni. ed inoltre svolgo-no un ruolo fondamentale nella preven-
zione delle infezioni e possono anchefornire alcuni principi nutritivi all'orga-nismo.
Probiotici
I probiotici sono definiti come 'micror-ganismi vivi e vitali che conferiscono be-nefici alla salute dell'ospite quando con-
sumati, in adeguate quantità, come parte
di un alimento o di un integratore". Per
apportare benefici all'ospite il prebioti-
co deve essere in grado di colonizzare
l'apparato intestinale. Quelli principal-
mente utilizzati appartengono ai generiBacillus, Lactobacillus, Bifidobacteriurn,
Enterococcus e Saccbaromrces o com-binazioni di questi. La loro modalità di
azione prevede una competizione coni batteri patogeni per i nutrienti dispo-nibili a livello intestinale e per i siti di
attacco alla parete intestinale, la produ-
zione di composti tossici per i patogeni
e la stimolazione del sistema immuni-tario. La loro efficacia è maggiormente
evidente se la somministrazione avviene
in momenti particolarmente stressanti
ed in animali giovani, come svezzamen-
to, cambio alimentazione, patologie inatto, condizioni ambientali non ottimali,poiché in questi periodi la salute e fun-zionalità intestinale è già compromessa.
Come conseguenza degli effetti sopraci-tati otteniamo anche un miglioramentodella digeribilità intestinale e delle per-formance. Secondo queste osservazionideducibili dalla bibliografia si dovrebbe
pensare ad un uso strategico dei pro-
biotici durante periodi particolarmente
stressanti, situazioni di scarse condizioni
igienico-samitarie o somministrazione di
alimenti di qualità scadente.Anche i lieviti possono essere conside-rati come un sottogruppo dei probiotici..Solo una specie è autorizzata in alimen-
tazione suina e è il Saccbarontvices cere-vistae (Lu et al., 2019). Questo disponenella sua parete cellulare di mannaniche possono agire da prebiotici sfruttan-do l'affinità con i recettori della mucosa
intestinale, il legame di questi zuccheri
con patogeni può contrastare il loro at-tecchimento a livello della mucosa inte-
stinale, inoltre quando somministrato in
forma viva è in grado di colonizzare iltratto gastrointestinale riducendo il pro-liferare di specie batteriche patogene.Questo può essere somministrato sia informa fresca che secca.La loro somministrazione è anche fon-te di apporto di vitamina B, cromo,selenio. I lieviti possono anche esse-re arricchiti con altri principi nutritiviquali aminoacidi, acidi nucleici, micro-elementi ed enzimi. Un esempio è il
lievito arricchito con glucosio-fosfato,
quest'ultimo è un intermedio obbligatoper l'utilizzazione metabolica dell'ener-
gia fornita dagli alimenti.
Enzimi digestivi
Gli enzimi sono catalizzatori prodottied attivi negli organismi viventi, le loroazioni fondamentali sono di idrolisi, os-sidoriduzione, liasi, ligasi ed isomerasi.Gli enzimi digestivi in particolare sono
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secreti dall' apparato digerente con lafunzione di idrolizzare i principi nutritivi
in composti più semplici che possanoessere assorbiti a livello intestinale. Per
sostanze presenti in elevate quantità nel-
la dieta l'organismo secerne enzimi spe-cifici quali amilasi, lipasi, fitasi etc.: tut-tavia questi possono non essere presentiin quantità adeguate nell' organismo acausa di giovane età oppure a seguito dicondizioni di stress ed alterazione dellostato di salute ottimale. Per questo ven-gono inseriti enzimi esogeni nella razio-
ne sia per potenziare l'azione degli enzi-mi endogeni sia per rendere degradabili
sostanze che altrimenti non lo sarebbero
(Dierick et al., 2002).Nel caso specifico dei suinetti questi
non sono in grado di utilizzare i carboi-
drati complessi in quanto la secrezione
di amilasi è modesta fino a 20 giorni
di età e va poi aumentando influenzataanche dall' apporto stesso di amidi con
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il mangime. L' integrazione con enzimi
migliora i processi digestivi. migliora le
performance di crescita e può far an-
ticipare anche l'età di svezzamento. Diparticolare importanza soprattutto nelle
fasi cli accrescimento post svezzamentodel suino è l'aggiunta di fittisi esogena,enzima specifico deputato alla libera-zione di fosforo fitinico dalla molecola
di fatato.Agisce sui finiti, ritenuti composti anti-nutrizionali, aumentandone la digeribili-
tà ed aumentando anche la bioclisponi-
bilità di fosforo, magnesio, ferro, zinco
ed aminoacicli.
La somministrazione di enzimi esoge-
ni permette di ridurre l'uso di materie
prime trattate, ridurre la quantità di
prodotti a base di latte, migliorare leperformance, la digeribilità e l'assor-
bimento, riduce le fermentazioni ano-male ed aumenta la quota di energiametabolizzabiIc.
Conclusioni
Concludendo è necessario ribadire
come non esista un prodotto maggior-
mente funzionale o attivo o unica solu-zione efficacie. Attraverso un approccio
olistico aziendale serve integrare normedi biosicurezza, strategie manageriali
e tecnologiche e alimentari che siano
in grado dì migliorare lo stato sanita-
rio della mandria. L'utilizzo strategico epreventivo di sostanze in grado di mi-
gliorare lo stato di salute del tratto ga-
strointestinale e generale durante le fasi
di vita più critiche di suinetto e scrofa.possono essere una valida soluzione
per ridurre le patologie enteriche, ridur-
re l'utilizzo di antibiotici a fronte di mi-
gliori performance animali, economiche
aziendali e migliorare il benessere. g
La bibliografia è reperibile presso la re-
dazione.
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