dott. l. bertinato - regione veneto linee di indirizzo per una rete degli ospedali amici dei...
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Dott. L. Bertinato - Regione Veneto
Linee di indirizzo per una rete degli
ospedali amici dei bambini:
Firenze, 21.11.2005
Linee di indirizzo per una rete degli
ospedali amici dei bambini:
Firenze, 21.11.2005
Dott. Luigi Bertinato
Servizio Rapporti Socio Sanitari Internazionali
Regione del Veneto
Dott. L. Bertinato - Regione Veneto
RETE REGIONALE OMS/UNICEF DEGLI RETE REGIONALE OMS/UNICEF DEGLI OSPEDALI AMICI DEI BAMBINIOSPEDALI AMICI DEI BAMBINI
Il protocollo di intesa tra la Regione Veneto e il comitato Italiano per l’UNICEF per la creazione della
Rete Regionale degli Ospedali Amici dei Bambini OMS/UNICEF: Nata a Palazzo Balbi,
Venezia il30 marzo 2004
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Premesse al Protocollo 1 UNICEF/Veneto
1. 1985 - Inizio della collaborazione con il Comitato regionale veneto per l’UNICEF;
2. 1998 – Inizio della strategia regionale per aprire il SSR al confronto internazionale;
3. 1998 – Inizio della collaborazione con l’OMS: nel settore materno infantile programmi congiunti di: perinatologia, IMCI, Child survival, HBSC;
4. 2003 - Apertura dell’Ufficio Europeo OMS per gli investimenti per la salute e per lo sviluppo, Venezia.
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Premesse al Protocollo UNICEF/Veneto 2 Anno 2000: Approvazione del
Progetto Obiettivo materno-infantile della Regione del Veneto.
PRINCIPI:
1.la centralità della famiglia all’interno dell’offerta assistenziale;
2.globalità degli interventi, integrazione tra settore sanitario e sociale e coinvolgimento di altri settori: educativo, protezione e tutela dell’infanzia, ecc.;
3.continuità assistenziale
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Le dieci norme UNICEF-Le dieci norme UNICEF-OMSOMS1. Definire un protocollo scritto per
l’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario.
2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo.
3. Informare le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell’allattamento al seno.
4. Aiutare le madri perché comincino ad allattare al seno già mezz’ora dopo il parto.
5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati.
6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su specifica prescrizione medica.
7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre (rooming-in), in modo che trascorrano insieme ventiquattr’ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale.
8. Incoraggiare l’allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento.
9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell’allattamento.
10. Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica dell’allattamento al seno, in modo che le madri vi si possano rivolgere dopo essere state dimesse dall’ospedale o dalla clinica.
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Obiettivo Generale del Obiettivo Generale del Protocollo UNICEF/VenetoProtocollo UNICEF/Veneto
• Offrire a tutte le Offrire a tutte le Aziende Sanitarie Aziende Sanitarie della Regione Veneto della Regione Veneto la possibilità di la possibilità di istituire almeno un istituire almeno un “ospedale amico dei “ospedale amico dei bambini” secondo le bambini” secondo le prassi OMS/UNICEFprassi OMS/UNICEF
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1. Istituzione di un gruppo di lavoro dedicato2. Coinvolgimento capillare delle Aziende e dei
loro punti nascita 3. Coinvolgimento dei punti nascita sedi di
insegnamento - ruolo guida per la diffusione scientifico culturale
4. Coinvolgimento in rete di altre istituzioni del territorio e di organizzazioni no- profit
5. Divulgazione su scala regionale di materiale informativo per la popolazione (opuscolo sull’allattamento al seno)
6. Conferenza regionale annuale di monitoraggio, valutazione e promozione della Rete BFHI
L’applicazione dell’intesanel Veneto
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DALL’ANTICA VIA DELLA SETA, UNA INTERESSANTE LEZIONE PER LA REGIONE DEL
VENETO:1999 COLLABORAZIONE AL PROGETTO
“CARAK” (UZBEKISTAN) DI ASSISTENZA MATERNA-INFANTILE DELL’OMS IN ASIA CENTRALE
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1999 APPOGGIO AL PROGETTO CARAK - 1999 APPOGGIO AL PROGETTO CARAK - UZBEKISTANUZBEKISTAN
PROGETTO:
COORDINAMENTO DEI PROGRAMMI OMS NELL’AREA MATERNO-INFANTILE
INVIO DI UN PEDIATRA LL DELL’AZIENDA ULSS N.20 A TASKENT PER UN ANNO
IN COLLABORAZIONE CON:
- OMS
- FONDAZIONE CARIVERONA
- AZIENDA ULSS N. 20
- A.O. DI VERONA-CLINICA
PEDIATRICA
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Anno 2000Invio di una pediatra di libera scelta della ASL di Verona in Uzbekistan
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TASHKENT (1999): CERIMONIA PER LA TASHKENT (1999): CERIMONIA PER LA CERTIFICAZIONE OMS/UNICEF CERTIFICAZIONE OMS/UNICEF
DI “OSPEDALE AMICO DEI DI “OSPEDALE AMICO DEI BAMBINI”BAMBINI”
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Il risultato della collaborazione con i colleghi Uzbeki: nascita dei primi due ospedali Amici dei Bambini
Italiani
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Primi due ospedali Veneti inseriti nella rete:
Bassano del Grappa
Soave - San Bonifacio
Cerimonia di consegna del Riconoscimento
OMS/UNICEF ai primi due Ospedali “Amici dei
Bambini” Italiani
Venezia, Palazzo Balbi
22 marzo 2002 !
ULSS 3 – H. di Bassano del Grappa
ULSS 20 – H. di Soave-San Bonifacio
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• attivazione di procedure informatizzate che semplifichino e permettano già dall’ospedale di nascita di perfezionare tutte le procedure che
coinvolgono la famiglia di un nuovo nato; • sviluppo di pratiche assistenziali, quali il
rooming-in e le altre riferibili alle indicazioni dei “baby friendly hospitals” dell’OMS, favorenti la relazione genitoriale precoce e l’allattamento al seno;
• attuazione di quanto già predisposto nella normativa regionale in relazione alla piena tutela sanitaria dei nati extracomunitari;
Il quadro della salute dei nati e Il quadro della salute dei nati e dell’offerta assistenziale relativa è dell’offerta assistenziale relativa è oraora
caratterizzato dalle seguenti azioni:caratterizzato dalle seguenti azioni:
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L’ospedale amico dei bambini L’ospedale amico dei bambini nella strategia regionalenella strategia regionale
• Nell’assistenza ai malati cronici e/o con malattia rara;
• Nell’inquadramento diagnostico, riabilitazione ed integrazione comunitaria dei minori disabili;
• Nel supporto alle famiglie vulnerabili, presa in carico delle famiglie multiproblematiche e/o maltrattanti e dei bambini maltrattati;
• Nella promozione della salute per bambini e adolescenti;
• Nello sviluppo di una rete regionale di ospedali “amici dei bambini”.
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La sfida futura della trasformazione del punto nascita in “ospedale amico del bambino” in Veneto
UnCambiamentoCulturale
OrganizzazioneConoscenzeEmozioni
Di:
2005: Scuola di Specialità di PediatriaUniversità di Padova
Anno accademico 2005/2006
Insegnamento universitario
sull’allattamento al seno.PRIMA VOLTA IN ITALIA
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CONCLUSIONI:
Un’attenta programmazione regionale può determinare
importanti cambiamenti culturali nei confronti dell’attenzione alla
mamma e al bambino.
La Rete regionale degli “Ospedali Amici dei Bambini” può costituire
uno dei punti di forza della programmazione delle Regioni