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Traumatologia nel calcio giovanile
Dottor Claudio Gavioli Poliambulatorio Riacef Modena - Spezzano
CLASSIFICAZIONE DELL’ATTIVITA’ MOTORIA
Attività fisica
Esercizio fisico
Sport
L’attività fisica è qualsiasi forma di
movimento corporeo, che aumenti il dispendio calorico.
L’esercizio fisico è una
sottocategoria dell’attività fisica, in
cui i movimenti sono strutturati in
maniera ripetitiva per migliorare o
per mantenere una o più
componenti della forma fisica.
Lo sport è una sottocategoria
dell’esercizio fisico,
regolamentata e finalizzata alla
competizioneMedicine & Science in Sport and Exercise
PERCHE’ RITENIAMO CHE PRATICARE SPORT LI
AIUTI A CRESCERE “MEGLIO”,
SIA DA UN PUNTO DI VISTA FISICO CHE
CARATTERIALE..
Benefici dell’attività sportivaSISTEMA MUSCOLO SCHELETRICO
Migliora l’elasticità muscolare
Aumenta la forza
Accresce la densità ossea
Rende più solida la colonna vertebrale
Migliora il nutrimento del disco e delle cartilagini articolari
SISTEMA ENDOCRINO METABOLICO
Rapporto peso-statura favorevole
Aumento della massa magra e riduzione della massa grassa
Corretta regolazione del controllo dell’appetito
APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO E RESPIRATORIO
Pressione arteriosa favorevole
Incremento dei volumi polmonari
Miglioramento della capillarizzazione
COMPORTAMENTO E PERSONALITA’
Aumenta la tolleranza al dolore, la resistenza allo stress e alle malattie
Lo sport affatica in modo sano e controllato
Buon controllo emotivo
autostima, senso di sicurezza e fiducia in sé stessi
Buona capacità di socializzazione
Sollecitazioni elevate per le strutture muscolo scheletriche
( movimenti estremi)
Ripetitività del gesto (microtrauma sui tendini , muscoli e
legamenti)
Preparazione tecnica inadeguata
Preparazione fisica non bilanciata
Agonismo - prestazione
Fattori di rischio nell’attività
sportiva
Studio condotto su giovani calciatori
Individuazione delle sedi anatomiche a maggior rischio traumatologico in relazione sia all'età, sia la tipo di allenamento che alla frequenza delle partite.
Categoria pulcini ed esordienti(8 -12 anni)
Traumi acuti diretti come le contusioni e le fratture
Forme da sovraccarico come le osteocondrosi di calcagno
Categoria giovanissimi e allievi(12 – 16 anni)
La struttura fisica è diversa e diverse sono le capacità aerobiche
- traumi acuti capsulo –legamentosi
- forme da sovraccarico come tendiniti adduttori, osteocondrosi apofisi tibiale anteriore (Osgood Shlatter), lombalgie
Calciatori adulti
- lesioni muscolari
- traumi distorsivi
- tendinopatie
- pubalgia
- fratture
Nei più piccoli (8 – 12 anni):
Sono più frequenti i traumatismi accidentali e spesso non vi è differenza tra allenamento e partita
Nei più grandi (12 – 16):
Prevalenza delle lesioni da sovraccarico negli allenamenti e forme acute (sopratutto traumi distorsivi) nelle partite
Incremento delle forme da sovraccarico nei giovani
- aumento dei carichi in allenamento, numero sedute settimanali
- agonismo maggiore
- incremento delle attività fisiche e tattiche simili a quelle degli adulti
- gioco più aggressivo
- scelta spesso non adeguata della calzatura da gioco in relazione al tipo di terreno e mancato uso dei parastinchi
Limitazione dei carichi di lavoro in età pre - pubere
- azione preventiva confermata dall'incremento di casi di osteocondrosi quando si aumentano troppo i carichi di lavoro
prevenzione
Una seduta settimanale dedicata al potenziamento degli addominali e paravertebrali per tutelare il tratto lombosacrale da forze che sollecitano in compressione (caduta dai salti), o in taglio (colpo di testa, parata in tuffo del portiere).
prevenzione
Potenziamento dei muscoli della coscia e della spalla a protezione articolare
Propriocettiva (tavolette) per prevenire le distorsioni di caviglia
-
Fattori preventivi e contenimento dei rischi
- strutture organizzative settori giovanili
- struttura medica
- valutazione diagnostica e iter terapeutico corretti
- rispetto dei tempi di recupero
- insegnamento tecnico adeguato
- educazione sportiva e fair - play
Norme di prudenza
Riscaldamento e pause di riposo
Si sa che il calcio è uno sport di "contatto", e durante i frequenti scontri fisici può succedere di tutto. Spesso si sottovalutano microtraumi e incidenti, nella convinzione che i bambini siano avvantaggiati da una struttura scheletrica più elastica
Norme di prudenza
Gli esercizi di preriscaldamento sono indispensabili anche per i bambini.
• Evitate di far giocare il bambino quando è affaticato o lamenta dolore. La maggior parte dei traumi si verifica alla fine di allenamenti e partite.
• Fate giocare il bambino su un terreno morbido e asciutto. Il terreno duro rovina schiena e articolazioni, mentre un terreno fangoso o bagnato aumenta il rischio di distorsioni di caviglie e ginocchia.
• Non risparmiate sull'acquisto delle scarpette: nel calcio molti traumi sono provocati dall'impatto del piede sul terreno.
Dagli otto ai dieci anni
L'allenamento deve rispettare i parametri di crescita dell'organismo del bambino, in particolare la capacità di coordinazione. Nessuna competizione, ma solo gioco. L'appuntamento con il campo non dovrebbe superare la frequenza di una - due volte a settimana
Dai dieci ai tredici anni
Due allenamenti a settimana, non di più: vanno evitati eccessivi carichi agli apparati cardiaco e respiratorio, alle strutture muscolo - tendinee e scheletriche. Gli stress eccessivi, fisici ed emotivi, possono alterare gli equilibri ormonali.
Bisogno di serenità: evitare le pressioni
- da parte degli allenatori
- da parte dei genitori
Evitare le aspettative eccessiva che esasperano i comportamenti.
Rispetto dei compagni, delle regole, capacità di affrontare, metabolizzare, superare le sconfitte.
Ricordare che il calcio è un gioco (aspetto ludico)
I vantaggi, ovvero 10 buoni motivi per scegliere il calcio. Il calcio aiuta a:
1. Superare paure e timidezze.
2. Misurarsi con se stessi e i propri limiti
3. Lavorare in gruppo.
4. Gioire per le vittorie e sopportare la delusione della sconfitta.
5. Rispettare l'avversario.
Il calcio aiuta a:
6. Aumentare il livello di concentrazione
7. Comprendere il rispetto delle regole.
8. Avere una maggiore padronanza dei movimenti del corpo in rapporto allo spazio e ai tempi di azione.
9. Considerare l'attività fisica regolare come una buona abitudine da mantenere per tutta la vita.
10. Scaricare tensioni ed emotività.
• Fattori intrinseci (direttamente correlati all’atleta) età
postura, allineamento ed appoggio plantare
forza ed elasticità muscolare
integrità psico-fisica
FATTORI PREDISPONENTI
AGLI INFORTUNI
• Fattori estrinseci (non direttamente correlati all’atleta) preparazione atletica e prevenzione
calzature e superfici di gioco
numero di partite
idratazione ed integrazione
FATTORI PREDISPONENTI
Traumi muscolari (Am. Med. Ass.)
Lesioni da trauma diretto
contusione di grado lieve
contusione di grado moderato
contusione di grado severo
Lesioni da trauma indiretto
contrattura
stiramento
strappo (primo, secondo, terzo grado)
Lesioni legamentose del ginocchio
sono il 3 – 5% degli infortuni nel calcio
le più frequenti sono a carico di LCA e LCM
meno frequenti quelle a carico di LCP e LCL
Tipi di lesioni meniscali
Distorsioni di caviglia: 16% di tutti i traumi da sport
Trauma a carico di uno o
più legamenti che
possono andare incontro
ad una elongazione delle
fibre, alla rottura di un
numero esiguo di fibre
fino alla rottura parziale o
totale dello stesso
legamento
Altre patologie del calciatore
patologie di spalla(lussazione gleno –omerale, lussazione acromion – claveare, frattura trochite omerale, patologie della cuffia dei rotatori, in particolare del sovraspinoso (portieri)
Patologie da sovraccarico
Pubalgia
Tendinopatie (rotuleo, achilleo, zampa d’oca, ischio –crurali, bicipite femorale, bandelletta ileotibiale)
Rotture tendinee (tendine d’Achille, rotuleo, sovraspinoso)
Fasciti plantari
Metatarsalgie
Fratture da stress (perone, V metatarso, tibia)
Apofisite tibiale anteriore nell’adolescente
Patologie osteocartilaginee (femoro – rotulea, condili femorali, tibio – astragalica)
Pubalgia
L’errore fondamentale è pensare che si tratti di un’entità unica e precisa quando invece è necessario indagare a fondo su quali siano le cause che hanno determinato l’insorgenza del dolore al pube
Cause pubalgia
• ernie inguinali,
prostatiti, coliti (rare)
• difetto intervertebrale
minore (DIM) del
rachide dorso –
lombare)
• ipoestensibilità dei muscoli della catena posteriore (ischio –peroneo – tibiali)
• patologie occlusive della ATM
• tendinopatia adduttori e retti addominali (sindrome retto –adduttoria)
1.VALUTAZIONE
2.PREPARAZIONE
3.PREVENZIONE
PREVENZIONE AGLI INFORTUNI
• Esercizi di coordinazione ed equilibrio
• Esercizi pliometrici e di rinforzo
eccentrico
• Rispetto dei tempi di recupero
• Taping preventivo
• Corretto riscaldamento
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