dott.ssa valentina pavino psicologa-psicoterapeuta cognitivista esperta nella valutazione e...
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DOTT.SSA VALENTINA PAVINO PSICOLOGA-PSICOTERAPEUTA
COGNITIVISTA ESPERTA NELLA VALUTAZIONE E
TRATTAMENTO DEI DISTURBI EMOTIVO-COMPORTAMENTALI
ACQUISITI
LUMSA 2014
Il ruolo dello psicologo nella neuroriabilitazione
Definizione del target di intervento
Persone con disturbi di tipo cognitivo ed emotivo-
motivazionali secondari a lesioni o disfunzioni cerebrali acquisite
Il ruolo dello psicologo nella neuroriabilitazione
Secondo la prospettiva Biopsicosociale di Classificazione del Funzionamento,
Disabilità e Salute proposta dall’ ICF diversi elementi devono essere presi in
considerazione nella definizione del profilo di Salute/Malattia di una persona
per prendere in carico un paziente e definire un progetto di intervento
Le variabili da considerare
I fattori personali
e ambientali
le attività e la partecipazione
Le
funzioni e
le
strutture
del
corporee
Modello di cura e assistenza integrato
Diverse competen
ze
Diverse figure
professionali
Le competenze e le figure professionali variano
Il tipo di patologia
Il livello di gravità
Cosa rende difficile la presa in carico di queste persone ?
La complessità dei disturbi neuropsichiatrici
L’associazione di deficit sensoriali, motori e cognitivi
Le diverse eziologie dei quadri cliniciVuoto assistenziale dei servizi sanitariRisposte parziali alla molteplicità dei loro bisogni
Il ruolo dello psicologo in campo neuroriabilitativo
Equipe multidisciplinar
e
Tipologie di intervento e figure professionali del team multidisciplinare
INTERVENTODefinizione della diagnosi
e trattamenti farmacologici
Valutazione neuropsicologica
Prassi infermieristiche e assistenziali
Interventi di supporto e psicoeducativi al pz e ai suoi familiari
Valutazione problematiche assistenziali socioeconomiche-familiari
FIG. PROFESSIONALIMedici: neurologi, neuropsichiatra, fisiatra.Neuropsicologo
Infermieri e operatori sociali
Psicologo, Psicoterapeuta
Assistente Sociale
L’equipe multidisciplinare
L’ approccio
•Caratterizzato da una visione globale della persona e della sua malattia
È centrat
o
•Sia sulla menomazione/disabilità che sulla sua relazione con il caregiver ed il suo ambiente
Ha come obiettivo
• il potenziamento, il recupero di un miglior livello di qualità di vita possibile per tutte le persone coinvolte
L’equipe multidisciplinare Il modello
biopsicosociale
Recupera la dimensione biologica,
psicologica e ambientale
Propone un ottica di
sistema per la gestione delle
variabili
Mantiene una visione olistica
dell’essere umano e del
suo comportament
o
Il modello Biopsicosociale
La presa in carico globale del paziente
Il tener conto dei diversi bisogni del paziente
Il tener conto dell’impatto familiare e sociale sulla salute e sulla malattia
Nella pratica clinica si esprime attraverso
ESISTONO NOTEVOLI
SOMIGLIANZE MA ANCHE MOLTE DIFFERENZE !!
Interventi psicologici –psicoterapeutici rivolti a pazienti neuropsichiatrici
Differenze tra pz neuropsichiatrici e pz psichiatrici
NEUROPSICHIATRICISubisce la malattia come
un elemento di rottura di un equilibrio precedente
I cambiamenti nella personalità, la condotta e le sue modalità relazionali sono improvvisi e drammatici
I sintomi sono vissuti come estranei e spesso anche i familiari non li riconoscono più per come erano prima
PSICHIATRICIPresentano una
storia, dei sintomi psicopatologici e delle manifestazioni comportamentali che appartengono al vissuto e alla personalità del soggetto.
Ruolo dello psicologo nel progetto riabilitativo
Parte da un’accurata valutazione di quelli che sono i BISOGNI di questi pazienti
Le categorie di bisogni (Maslow, 1974)
Bisogno di autorealizzazione e appagamento dell’io
Bisogno di stima e riconoscimento
Bisogno di appartenenza e di
attaccamentoBisogni di sicurezza
Bisogni fisiologici, di sopravvivenza
La compromissione di strutture cerebrali
con il deterioramento dei relativi
processi mentali si manifesta
nell’incapacità della persona di
provvedere al soddisfacimento di una
parte più o meno estesa di questi bisogni,
come era abituato a fare prima della
malattia
I principali bisogni frustrati
Bisogno di autonomia personale
Il paziente diventa
maggiormente dipendente
dall’ambiente esterno e dalle
persone
Autonomia Indipendenza
• Capacità di entra in relazione sempre più complesse con gli altri al fine di raggiungere i propri obiettiviAutonomia
• Farcela da soli
Indipendenza
Si può essere autonomi anche senza essere indipendenti
La nostra società stigmatizza la dipendenza dagli altri in modo significativo
Per la persona con disabilità accettare o mediare la propria dipendenza diventa un
ulteriore motivo di discriminazione e esclusione sociale.
“voglio tornare come prima”
Questa è la richiesta comune di qualsiasi persona che acquisisce una disabilità.
Con queste premesse per gli operatori della riabilitazione si tratta di intraprendere una
sfida improba contro un’aspettativa irrealistica di indipendenza e di ripristino del
funzionamento globale anche per conte dell’idealizzazione del proprio stato
precedente la lesione.
Bisogno di sicurezza
Il paziente può sperimentare l’incapacità
di prendersi cura e provvedere a se stesso alla propria salute, alla propria casa, al proprio
lavoro
Bisogno di appartenenza
I pazienti possono sperimentare la difficoltà
nel dare e ricevere affetto e di poter stabilire relazioni
significative
Bisogno di stima e di riconoscimento
Possono venire meno gli elementi esterni ed interni su cui si
fonda il processo di autovalutazione del proprio
valore personale che aiutano a costruirci una rappresentazione
interna di noi stessi come persone degne di stima.
Importante !
Tenere presente come le lesioni cerebrali e ogni alterazione delle funzioni del snc si
inseriscano sempre nella complessa storia individuale della persona
L’effetto del danno non è indipendente dalla capacità della persona di leggere e interpretare il proprio cambiamento
La persona si percepisce diversamente e inevitabilmente, cambiano le sue relazioni con l’ambiente circostante e si modifica anche il modo in cui il paziente viene percepito dagli altri
Il ruolo dello psicologo si definisce nella progettazione dell’intervento
Lo psicologo deve tenere in considerazione diversi fattori:
-la valutazione dei bisogni-fattori personologici determinanti nel tipo di
risposta adattiva della persona all’evento malattia
Fattori individuali di adattamento
Biografia Analisi della storia del pazienteEffetti della malattia nella vita della personaFattori Culturali e religiosi
Personalità L’insieme caratteristico del sentire, pensare e agire che contraddistingue l’individuoL’individuazione di modelli operativi interni e schemi di “sé” e “ sé altro”
Stili di Coping Modalità cognitivo-comportamentali con cui l’individuo affronta e gestisce situazioni avverse ed eventi stressanti
Capacità di resistenza allo stress Dimensione di impegnoDimensione di controlloDimensione di sfida
Strategie di coping
Soluzioni attive del problemaDistribuzione del problemaUso della religioneMinimizzazione del problemaSfogo di emozioni negativeAutocolpevolizzazione IsolamentoCatastrofismoPensiero desideroso
Nel colloquio di anamnesi lo psicologo deve raccogliere queste informazioni, al fine di inquadrare le risorse del paziente e gli aspetti di maggiore vulnerabilità che hanno bisogno di essere sostenute
Elementi che influenzano lo stato emotivo-comportamentale del pz
Modificazioni neurologiche Deficit sensoriali e sensomotori
Fattori individuali BiografiaPersonalitàStile di copingCapacità di resistenza allo stress
Reazioni emotive alla malattia DepressioneReazioni difensive: rabbia e negazioneAnsiaFrustrazioneImbarazzo Reazioni catastroficheDisturbo post traumatico da stressElementi di vulnerabilità e risorse
Elementi che influenzano lo stato emotivo-comportamentale del pz
Contesto Sociofamiliare Caratteristiche della famiglia: struttura , identità, modalità di comunicazione, coesione, adattabilitàElementi di funzionamento del sistema familiare: comunicazione, ruoli, qualità delle relazioni,strategie di copingElementi interni ed esterni di stressElementi di vulnerabilità e risorse
Modificazioni neuropsicologiche Cambiamenti emozionaliDeficit della consapevolezzaDeficit della motivazioneDeficit delle funzioni esecutiviDeficit cognitivi
Complessivamente tutti questi fattori
svolgono un ruolo decisivo nel
determinare il modo in cui il paziente
sarà in grado di rispondere alle richieste
imposte da una situazione tanto nuova
quanto difficile rappresentata dalla
malattia e allo stesso tempo spiegano le
diversità delle risposte individuali agli
eventi.