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EDITORIALE

Fusione tra Comunii sindaci ci provanodi Nicola Stievano

Via le Province, tutte, via i piccoli Comuni, il più possibile. Nell’estate 2013, forse la più diffi cile dall’inizio

della crisi, le parole d’ordine sono tagliare, razionalizzare, fare economia, contenere le spese.

Anche a Nordest, dove il campanile è sacro, dove l’identità locale è radicata nella storia ma anche nelle abitudini quotidiane, ci si interroga sul destino degli enti locali. Mente la battaglia per la “sopravvivenza” delle Province, i cui amministratori sembra-no intenzionati a non cedere e a sfruttare tutti gli strumenti per mettere i bastoni fra le ruote al governo, si gioca più che altro sul piano politico nazionale, la partita che riguarda i Comuni si tiene in casa e po-trebbe portare a novità interessanti già in questi giorni. Da una parte c’è la Regione che incoraggia le Unioni dei Comuni e an-che le fusioni stanziando dei contributi alle amministrazioni che intraprendono questa strada.

Dall’altra ci sono i sindaci che, pur avendo presente la forte identità del Co-mune che guidano, devono anzitutto far quadrare i conti. Non si può certo dire che siano rimasti alla fi nestra, anzi.

continua a pag. 3

continua a pag. 12

L’Intervento

Quasi settecento tra commercianti, sindaci della Provincia di Padova e numerose associazioni hanno partecipato lo scorso primo luglio alla fiaccolata per le vie della città di Padova per

sensibilizzare l’opinione pubblica

Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città

*Presidente Confesercenti Padova

di Nicola Rossi*

La Cittadella della Cultura rimane un sogno

Grandi opere

pag. 8

Niente soldi per i parchi. Stoppa: “Giardini traditi”

Verde pubblico

pag. 10

Piano casa, 356 richieste arrivate in municiPio

E’ del metallo più prezioso la medaglia conquestata ai Giochi del

Mediterraneo dalla coppia azzurra Marta Menegatti - Greta Cicolari. Nella finale

di Mersin, un’altra splendida prova della polesana ha permesso la vittoria sulla

coppia Arvaniti-Karakgounis

pag. 6marta è d’oro

ai giochi del mediterraneo

356 sono le richieste pervenute presso gli uffici di Adria per il Piano Casa. 3441 in tutta la Provincia di

Rovigo con una media di 69 per singolo Comune, numeri che confermano come questo strumento sia diventato una vera

e propria istanza per l’edilizia

pag. 32

Venerdì di Adria, è partita l’animazione estiva

Appuntamenti

pag. 18

pagg. 4-5

Ulss 19, pericolo scampatoEra a rischio l’area materno-infantile. Confermata l’area acuti, potenziata Ortopedia, preservata la nursery

In seguito all’approvazione da parte della Giunta Regionale delle schede ospedaliere anche la Ulss 19 di Adria ha indetto una

conferenza stampa durante la quale il Diret-tore Generale ha spiegato nel dettaglio tutte le modifiche che avverranno nei servizi al cit-tadino e tutti i servizi che si potranno trovare nella struttura locale di Adria. Dal comunicato diramato in seguito si legge come, secondo la Ulss 19, “La Regione Veneto ha tutelato la specificità dell’Azienda Ulss 19 garantendo all’ospedale di Adria il ruolo di ospedale per

acuti, in rete con l’Hub provinciale, mantenen-do tutte le discipline per i pazienti acuti attual-mente presenti, potenziando l’area ortopedica e preservando l’area materno-infantile”. Un traguardo per l’ospedale adriese che aveva visto nelle scorse settimane un probabile ri-schio proprio per quest’ultima area, temendo il peggio per l’effettiva assistenza ai cittadini. Anche la casa di cura di Porto Viro “continuerà a garantire l’assistenza sanitaria sinora erogata nell’ambito della rete locale, potenziando la funzione riabilitativa già oggi presente”. Dalle

comunicazioni in merito si legge inoltre come anche: “Lo sviluppo dell’assistenza territoriale verrà garantirà, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, grazie anche alla collaborazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, l’assistenza al paziente cronico. La risposta più vicina alla propria abitazione e ai propri affetti arriverà mediante le aggregazioni dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e l’attivazione delle strutture di ricovero inter-medie (ospedale di comunità, unità riabilitative territoriali, hospice)”.

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 80 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

di Adria

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EDITORIALE

Fusione tra Comuni i sindaci ci provanoLa gestione in forma associata dei servizi fra i piccoli Comuni è stato solo il primo passo, perché diverse amministrazioni hanno scelto

la forma dell’Unione fra Comuni, che dovrebbe garantire ulteriori economie e qualche risorsa in più. Ma c’è chi si sta spingendo oltre e pensando alle vere e proprie fusioni, fra due o più Comuni.

Non dimentichiamo che quasi vent’anni fa proprio in Veneto si verifi cò una della prime fusioni, con la nascita del Comune di Due Carrare su iniziativa dei sindaci di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano. La scelta si è rivelata lungimirante, racconta ora l’attuale sindaco, e ha permesso di accedere a nuove opportunità di fi nanziamento, a contare su maggiori risorse per realizzare opere e garantire servizi migliori.

Una strada da seguire, dunque, lungo la quale si stanno avviando altri Comuni del Veneto, dalla montagna bellunese alla bassa padovana, al rodigino, dove sei comuni hanno già deciso il loro futuro nome: Civitanova Polesine. Fusioni che non riguardano solo i micro-comuni, visto che anche Este, che conta quasi 17 mila abitanti, sta portando avanti il progetto di fusione con Ospedaletto Euganeo, centro di otre 5 mila anime.

Il “matrimonio” porterebbe un dote qualcosa come 9 milioni di euro per i prossimi dieci anni, una cifra che permetterebbe, raccontano gli amministratori, di gestire con maggiore tranquillità il bilancio comunale. E non importa se ce si sarà un solo Comune, con un nuovo nome, per non far torto a nessuno, ciò che conta è che rimangano i servizi, si possano asfaltare le strade, far giocare i bambini nei parchi pubblici, evitare che piova dentro le scuole. Fusione, unione o convenzioni: ciascun Comune sta cercando la soluzione ideale, non senza fatica, ma con la speranza di ottenere dei benefi ci.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

è un marchio registrato

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 27 giugno 2013Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

srlEditore

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Ulss 19trasferito

il Poliambulatorio

Dopo il servizio Emodialisi e il Centro trasfusionale, che si sono spostati entrambi al primo piano della palazzina dei servizi, dal 17 giugno anche il poliambulatorio si

è trasferito al piano terra del nuovo edificio che raccoglie importanti funzioni aziendali

ad accesso diurno. Nella nuova sede si trovano tutti gli ambulatori, ad esclusione

di quello dentistico che traslocherà tra qualche mese. Nell’“ospedale vecchio”

restano il punto prelievi, l’ufficio igiene del Dipartimento di prevenzione e l’ambulato-

rio del decadimento cognitivo.

Guida in stato di alterazionein aumento i controlli

Controlli a tappeto per contrastare il fenomeno della guida sotto l’effetto di alcool o di stupefacenti. Sono una trentina, infatti, i militari agli ordini del comandante Davide Papasodaro, della compagnia dei Carabinieri di Adria, divisi in 12 pattuglie per il presidio del territorio del Basso Polesine, in quanto con l’arrivo dell’estate è previsto un aumento del consumo di alcol e di droghe, e primi riscontri paiono dare ragione ai presentimenti dell’Arma. Infatti sono già stati diversi i procedimenti intrapresi nei confronti di persone alla guida in stato di alterazione. I controlli proseguiranno per tutto il periodo estivo. “Con le bande in piazza”sette concerti Per sette comuni

E’ stata la banda musicale Verdi di Taglio di Po ad aprire, a Crespino, la sesta edizione del festival provinciale “Con le bande in piazza”. Sei i corpi bandistici per altret-tanti paesi. In calendario sono rimasti gli appuntamenti di venerdì 12 luglio in corso Mazzini ad Adria alle ore 21.30, venerdì 2 agosto in piazza Vittorio Veneto a Ca-stelguglielmo, ore 21, sabato 10 agosto in piazza Garibaldi ad Ariano nel Polesine, ore 21.30, domenica 25 agosto in via Vittorio Veneto a Castelnovo Bariano alle ore 18. La serata conclusiva invece si terrà il 31 agosto in piazza Venezia a Taglio di Po dove ai brani eseguiti assieme dagli oltre 200 musicisti seguirà la proposta di parte di repertorio di ogni singola banda.Polesinemostra di gardin

Ci sarà tempo fino al 29 settembre per visitare la mostra di Gianni Berengo Gardin dedicata al Polesine. L’obbiettivo del grande fotografo di S. Margherita Ligure, infatti, negli anni ’70 ha a lungo indugiato sul paesaggio rodigino e sui suoi abitanti. Lo scenario ideale per ospitare questi scatti non poteva che essere un’altra opera d’arte, la preziosa ‘Badoera’, gioiello architettonico del nostro territorio e dal 1996 patrimonio Unesco.

Risultati sportivisuccesso Per il 1^ trofeo

karate citta’ di adria

Successo per la prima edizione del trofeo karate d’estate organizzato ad Adria con il patrocinio dell’amministrazione

comunale nella palestra Manzoni e che ha visto la partecipazione di una settantina di atleti provenienti da tutto il Polesine. Sulle scalinate era numeroso il pubblico

che ha vivamente applaudito l’esibizione delle scuole della nostra provincia: La gara,

iniziata di buon mattino, si è conclusa nel pomeriggio e ha visto vittoria del club

Karate di Bottrighe guidato dal maestro Gerry Franchin con 115 punti. Sono state altresì premiate le altre società, al secondo posto l’Art Martials promotion del maestro Mauro Bondesan con 108 punti, al terzo il Life Club del maestro Giordano Baraldi con

107 punti e al quarto posto il Samurai Dojo di Crivellente con 49 punti. Hanno altresì partecipato la Fujaama di Bruno Tessari e

lìArashi Dojo di Massimo Boscolo. “Al di la dei risultati – ha commentato il maestro

Franchin- ciò che è importante è l’amicizia e la diffusione di questa antica arte marziale

che unisce tantissime realtà locali”.

Adria Provinciaviabilità

pag. 12

Dopo le piogge, riaperto il cantiere di via Traversagno

bottrighe

pag. 29

Verrà riqualificata piazza della Libertà.Lavori nel 2014

sPort

pag. 32

Campionati italiani di nuoto libero. Lionello non sfigura

Palazzo celio

pag. 34

Torna a pendere la scure sulle province

scuola

pag. 36

Open day a Rovigo, un assaggio di università

sPettacoli

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“Tra ville e giardini” entra nel vivo della programmazione

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

dati alla mano

Il Piano Socio Sanitario in numeri

Il Piano Socio Sanitario regionale proposto dalla Giunta presieduta da Luca Zaia (nella foto) è senza dubbio molto ambizioso e prende esem-

pio altre da realtà europee di grande rilievo. Es-senzialmente l’obiettivo fi nale è quello di avere un servizio più capillare e vicino alla gente attra-verso l’attivazione di nuovi posti letto di comunità e aumento delle specialità di primariato (da 727 a 754), aumento dell’effi cienza rispettando la golden hour per l’intervento diretto e il manteni-mento di tute le eccellenze attualmente presenti negli ospedali per acuti suddivisi in Hub di riferi-

mento Europeo (le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona), in Hub di riferimento provinciali (gli Ospedali capoluogo) e in nosocomi “di rete”, tarati sull’assistenza di circa 200 mila abitanti l’uno. La grande novità risiede nell’assistenza territoriale che punta a fornire assistenza 24 h su 24 anche a chi non necessita di ospedaliz-zazione. “Una riforma epocale - ha commentato Zaia - non solo perché viene dopo 17 anni dal precedente Piano Sociosanitario, ma perché disegna un’organizzazione sanitaria moderna e capace di essere effi ciente per vari anni a venire.”

Ma.Ce.

Riforma degli ospedali, scampato pericoloE’ ormai arrivato ad assumere una forma defi nitiva il Piano

Socio Sanitario Regionale che negli scorsi mesi aveva fatto tremare il mondo della politica e dei cittadini po-

lesani paventando tagli poco sostenibili e squilibrati per la Pro-vincia di Rovigo nei confronti delle altre provincie venete. Il 18 giugno scorso la Giunta Regionale ha infatti approvato il tassello mancante al quadro complessivo del riordino, ossia le schede di dotazione ospedaliera e territoriale decretando per Rovigo il mantenimento del ruolo di “Hub” territoriale e nessuna riduzione di reparti e funzioni. Le 33 specialità verranno mantenute nella loro completezza e nessun servizio verrà toccato dal Piano. Per quanto riguarda i posti letto per acuti il capoluogo polesano ne perderà 168, un numero ben inferiore da quello emerso dalle previsioni non uffi ciali dei mesi scorsi. Buone notizie sono arrivate anche per la struttura di Adria, che ha subito una riduzione di 43 posti letti complessivi e l’eliminazione della specialità di Anatomia patologia, ma il mantenimento dei punti nascita, scelta tenuta anche per Trecenta. Entrambe le strutture rischiavano molto in questa direzione, essendo al di sotto dei parametri minimi richiesti per il mantenimento e funzionamento di questi servizi. Un fe-lice epilogo quindi che rende soddisfatti tutti gli attori che negli scorsi mesi si erano espressi in merito: dagli addetti ai lavori ai

rappresentanti politici locali e sindacali, fi no ai dipendenti stessi delle strutture, anche se alcune ombre e dubbi sono stati esposti da rappresentanti della politica, soprattutto se si dà uno sguar-do più in generale alla realtà veneta e a come questa decisione della Giunta sia andata a defi nire una nuova forma per la sanità regionale. Dal Convegno dell’Associazione Attivamente in prima persona Graziano Azzalin ha affermato a riguardo: “Vorrei che fosse chiara una cosa: la partita della Sanità non è affatto chiu-sa con la presentazione delle schede ospedaliere da parte della Giunta, anzi il secondo tempo deve ancora cominciare. E non solo perché dobbiamo ancora vedere le schede di dotazione territo-riale, ma anche perché per ora si è scelto di non scegliere, ma prima o poi i nodi arriveranno al pettine. Se i tagli li dovranno fare la commissione ed il consiglio, il peso del Polesine per un fatto meramente numerico porterà la nostra sanità ad essere ancora una volta di più sacrifi cata a benefi cio di territori ‘più forti’. Non vorrei che a fronte di risorse ridotte e di non scelte, la differenza la facessero poi i soldi. I tagli orizzontali penalizzano sempre i ter-ritori più fragili e i cittadini più in diffi coltà. A rimetterci, insomma, rischiano di essere sempre gli ultimi”. Anche Cristiano Corazzari, esponente della Lega Nord e coinvolto in prima persona nel Piano Socio Sanitario Regionale, si è espresso a riguardo: “Le schede

ospedaliere approvate dalla Giunta regionale, per quanto riguar-da la provincia di Rovigo, rappresentano una conferma ed una svolta in fatto di servizi e qualità alla Sanità del nostro territorio. La partita delle schede sarà comunque chiusa in Commissione e poi in Consiglio, quando le licenzieremo defi nitivamente dopo un’opportuna approfondita analisi. In particolare è stato recepito l’assunto fondamentale che vede l’ospedale del capoluogo salire al ruolo di polo hub, cioè centro specializzato di riferimento pro-vinciale, e mantenere i fondamentali reparti di Neurochirurgia e Radioterapia. Viene quindi smentita l’ipotesi di una sanità polesa-na satellite di quella padovana. A Trecenta oltre al mantenimento dei servizi esistenti sarà sviluppato un polo medico-riabilitativo con conferma del punto nascita, mentre ad Adria sarà mantenuto il presidio ospedaliero per la valorizzazione della specifi cità del Po-lesine insieme a Porto Viro e in rete con gli ospedali della provin-cia di Rovigo”. L’approvazione da parte della Giunta avvenuta lo scorso 18 giugno rappresenta il primo passo verso l’approvazione defi nitiva che è cominciata il 27 giugno presso il Consiglio Regio-nale. Il provvedimento andrà a coinvolgere concretamente tutte le strutture territoriali e il presidente della Commissione Leonardo Padrin ha deciso di raccogliere le osservazioni in merito attraverso un indirizzo di posta elettronica dedicato e un numero di fax.

di Martina Celegato

Azzalin: “Per ora si è scelto di non

scegliere, ma prima o poi i nodi arriveranno

al pettine”

Corazzari: “Smentita l’ipotesi di una sanità

polesana satellite di quella

padovana”

SANITÀIl 18 giugno scorso la Giunta Regionale

ha approvato le schede ospedaliere: Rovigo manterrà

il ruolo di “Hub” territoriale e nessuna riduzione di reparti

e funzioni. Per quanto riguarda i posti letto per acuti il capoluogo

polesano ne perderà 168, Adria 43 ma mantiene

il punto nascite, come pure Trecenta

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555Argomento del mese

Ulss 19, soddisfazione al nosocomio

Era a rischio l’area materno-infantile Confermata l’area acuti, potenziata ortopedia, preservata la nursery In seguito all’approvazione da parte della Giunta Regionale delle schede ospeda-

liere anche la Ulss 19 di Adria ha indetto una conferenza stampa durante la quale il Direttore Generale ha spiegato nel dettaglio tutte le modifi che che avverranno

nei servizi al cittadino e tutti i servizi che si potranno trovare nella struttura locale di Adria. Dal comunicato diramato in seguito si legge come, secondo la Ulss 19, “La Re-gione Veneto ha tutelato la specifi cità dell’Azienda Ulss 19 garantendo all’ospedale di Adria il ruolo di ospedale per acuti, in rete con l’Hub provinciale, mantenendo tutte le discipline per i pazienti acuti attualmente presenti, potenziando l’area ortopedica e preservando l’area materno-infantile”. Un traguardo per l’ospedale adriese che aveva visto nelle scorse settimane un probabile rischio proprio per quest’ultima area, temen-do il peggio per l’effettiva assistenza ai cittadini. Anche la casa di cura di Porto Viro “continuerà a garantire l’assistenza sanitaria sinora erogata nell’ambito della rete locale, potenziando la funzione riabilitativa già oggi presente”. Dalle comunicazioni

in merito si legge inoltre come anche: “Lo sviluppo dell’assistenza territoriale verrà garantirà, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, grazie anche alla collaborazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, l’assistenza al paziente cronico. La risposta più vicina

alla propria abitazione e ai propri affetti arriverà mediante le aggregazioni dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e l’attivazione delle strutture di ricovero intermedie (ospedale di comunità, unità riabilitative territoriali, hospice)”.

La revisione della struttura sanitaria in tutta la Regione Veneto è stata vissuta dagli esponenti della Ulss 19 come una riforma che è andata a valorizzare delle peculiarità ed evidenziare quelle che sono le eccellenze delle strutture locali, in linea con la visione della stessa giunta regionale al momento dell’approvazione. “Forte – si legge nel comunicato diramato - di quanto già ottenuto negli anni sia nel campo delle emergenze che di appropriatezza delle cure in regime di ricovero, che hanno permesso di ottenere degenze brevi e tassi di ospedalizzazione in forte riduzione, è stato possibile organizzare la trasformazione di alcuni posti letto da ospedalieri a territoriali. Questa trasformazione di letti per acuti non più necessari in posti letto territoriali consentirà di dare una risposta più consona ai bisogni reali della gente, in particolare per le malattie cronico degenerative collegate all’invecchiamento della po-polazione”. L’approvazione delle schede ospedaliere, vero strumento attuativo della riforma socio sanitaria, come nel caso di Rovigo ha soddisfatto appieno le aspettative della struttura adriese e placato le perplessità relative all’effettivo mantenimento operativo della struttura che, come nel caso di Trecenta, correva grandi rischi sia per estensione e varietà del servizio che per bacino di utenza.

Ma.Ce.

L’assistenza territoriale verrà garantirà 7 giorni su 7, 24 ore su 24

di Martina Celegato

“Il Polesine è stato maltrattato. Il solo fatto positivo è l’hub” Duro il commento dell’assessore provinciale Guglielmo Brusco

Molto critico in tema di sanità è stato Guglielmo Brusco, vicepresidente della provincia di Rovigo, che in una nota destinata a tutti i sindaci del Polesine ha sottolineato come, a differenza delle altre province, Rovigo non sia stata coinvolta direttamente nelle decisioni a riguardo della Sanità. Ossia come i Sindaci e le autorità locali non siano stati

ascoltati, anzi sottolineando come “Rovigo sia stata la Provincia più maltrattata dalla Giunta Regionale del Veneto. Il solo fatto positivo, l’ospedale di Rovigo rimasto hub provinciale, non può farci certamente dimenticare la violenta offensiva contro i nostri ospedali, in termini di taglio di posti letto e servizi. Dalla Regione, poi, non possono certamente dire che bisogna tagliare e fare sacrifi ci, se questi non sono equi e distribuiti in modo giusto tra le varie province e Ulss Venete.”

Sempre nella nota inviata a tutti i Sindaci del Polesine Brusco fa una proposta a riguardo ovvero “Chiedere alla Regione Veneto di non applicare il 3,5 per mille abitanti come limite massimo di posti letto ospedalieri. Chiediamo alla Regione di applicare il limite massimo fi ssato dal Decreto Balduzzi che prevede 3,7 posti letto per mille abitanti. Solo questa operazione quasi dimezzerebbe il taglio previsto nei nostri ospedali.

In più, credo che il Polesine debba reclamare un trattamento almeno uguale all’unica provincia Veneta, paragonabile al Polesine per numero di abitanti e per presenza di persone anziane (Belluno, ndr). Le differenze odierne infatti, sono incredibili e a mio giudizio offensive del diritto alla salute dei Polesani. Se in provincia di Belluno, con meno abitanti, si hanno certi numeri, non Vedo perché i polesani non abbiano diritto agli stessi parametri”.

Alla comunicazione verso i Sindaci Brusco ha allegato tutti i parametri di confronto con la Provincia di Belluno che hanno messo in luce le varie differenze.

Riforma degli ospedali, scampato pericolo

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Lo scorso 17 giugno sono decorsi i termini per il pagamento della prima rata dell’Imu, rimasta in vigore su tutti gli immobili tranne

che per le prime case. Le polemiche, come sem-pre, non sono mancate ma l’assessore compe-tente, Federico Simoni, ha difeso “obtorto collo” la necessità dell’imposta per garantire il gettito necessario a tenere in equilibrio il bilan-cio. Del resto i comuni tra le entrate possono solo contare sull’Imu, sull’addizionale Irpef, sul-la tassa di soggiorno (per i luoghi turistici) op-pure sugli introiti ottenuti con multe e contrav-venzioni e Adria, in questo, è una particolare eccezione. L’assessore competente nel spiegare le scelte compiute a palazzo Tassoni, infatti, ha debitamente circostanziato la situazione. “Adria – ha precisato – non è Rovigo o Porto Tolle, dove le aree industriali sono imponenti e i numerosi insediamenti produttivi concorrono ad aumentare gli introiti derivanti dall’Imu, e non è nemmeno Rosolina o Albarella, dove le seconde case sono la maggioranza, pertanto le entrate del nostro municipio non possono contare su questi, defi niamoli, “extra”. Tuttavia

le somme riscosse – ha spiegato continuato - sono state quelle che avevamo previsto, i numeri uffi ciali verranno diffusi nelle prossime settimane”. Dunque l’Imu è fondamentale al bilancio comunale e anche questo passaggio è stato sottolineato dall’assessore, in quanto in passato ci sono state tensioni all’interno della stessa maggioranza con chi ne voleva il depen-namento. “Farcela senza l’Imu è impossibile – ha specifi cato – perché gli introiti di questa imposta rappresentano una fetta imponente del bilancio. Quando è stata tolta l’Ici, lo Stato ha attribuito ad ogni pubblica amministrazione una somma di compensamento. Sono scelte che si devono prendere a livello nazionale, in quell’occasione si era scelto di non far pagare i cittadini e di ricavare dagli 800 miliardi di

euro di bilancio dello Stato lo 0,5% necessa-rio per le pubbliche amministrazioni. Oggi per rinunciare totalmente all’Imu si dovrebbe fare altrettanto”.

Simoni ha rivolto qualche commento an-che alle critiche sollevate da parte della mino-ranza consiliare Simoni. “Come ho avuto modo di ripetere più volte, per avere una discussione costruttiva e un confronto aperto, la minoranza dovrebbe fare delle proposte scritte e in questo preciso caso dovrebbero essere degli emenda-menti a saldo invariato come prevede la legge. Come Giunta abbiamo agito come dovevamo fare, gridare per cercare il consenso è una tecni-ca politica che ora, con la particolare situazione economica che ci troviamo ad affrontare, non porta a nessun risultato”.

di Martina Celegato

Le somme riscosse mantengono fede a ciò che era stato preventivato, i numeri uffi ciali verranno diffusi nelle prossime settimane

Amministrazione Decorsi i termini per il pagamento dell’imposta municipale

Simoni: “Imu necessaria al bilancio”

Nella foto a lato l’assessore Federico Simoni

A riguardo dell’Imu anche la minoranza adriese si è espressa. Rosa Barzan, capogruppo Idv-Sel, ci tiene a far sapere

che, a differenza di quanto afferma Simoni, le proprie proposte le ha presentate. “Nella sedu-ta del Consiglio comunale del 29 aprile 2013 ho presentato una proposta di emendamento prontamente fi rmata anche dai consiglieri del Pd e del Nuovo Polo. Con tale documento è stata nostra intenzione far presente al Sindaco Barbujani le diffi coltà economiche in cui versa-no famiglie ed imprese adriesi e la necessità quindi di abbassare la tassazione. Si chiedeva di ridurre l’aliquota per “Abitazione principale e pertinenze”, portandola dallo 0.5% allo 0,4% per l’abitazione relativa alle fasce sociali svantaggiate, che si trovano a vivere situazioni di maggiori diffi coltà. La maggioranza aveva garantito, in quel contesto, che prima di pre-disporre il Bilancio preventivo 2013, avrebbe preso in considerazione l’emendamento. Così non è stato. E’ stato predisposto il Bilancio Previsionale 2013 senza tener conto del nostro emendamento. Inoltre cosa altrettanto grave è la scelta politica fatta dal Sindaco Barbujani e dalla Giunta di anticipare l’approvazione del bilancio al 31 maggio 2013 senza aspettare le nuove indicazioni governative che potevano comportare la sospensione o l’abolizione dell’I-mu stessa. Il Sindaco non ha risposto, come

ormai fa di consuetudine, alle richieste della minoranza mostrando ancora una volta di non essere il Sindaco di tutti come aveva promesso. La maggioranza politica che amministra la città rifi uta l’incontro con i consiglieri comunali, non tiene conto degli emendamenti proposti e in-contra i cittadini solo in appuntamenti autorefe-renziali, ritenendo inutile la loro partecipazione alla stesura del bilancio. Si scambia la rappre-sentanza con mandato assoluto dimostrando una visione obsoleta della politica. Costruire un bilancio chiusi dentro gli uffi ci potrà produrre un documento tecnicamente esatto ma politica-mente non in sintonia con le reali necessità dei cittadini”. Anche Stefania Tescaroli, del Nuovo Polo per Adria si è espressa a riguardo. “Più volte come gruppo del Nuovo Polo abbiamo sostenuto che la maggioranza dovrebbe prov-vedere all’eliminazione di tale tassa sulle cate-gorie produttive e sugli agricoltori. Contestiamo fortemente le elevate aliquote (praticamente quasi al masimo) che questa maggioranza ha imposto ai cittadini. Perciò a nostro avviso la maggioranza dovrebbe operare un’immediata diminuzione delle stesse per non appesantire i cittadini ed i lavoratori e le imprese, che atta-nagliati da questa forte crisi, non riescono ad arrivare alla fi ne del mese e le aziende sono costrette a chiudere, con le nefaste conseguen-ze per la nostra economia”.

BARZAN E TESCAROLI “IMU QUASI AL MASSIMO, MAGGIORANZA INSENSIBILE”

Ma.Ce.

356 sono le richieste pervenute presso gli uffi ci di Adria per il Piano Casa. 3441 in tutta la Provincia di Rovigo, con una media di 69 per singolo Comu-

ne. Numeri che confermano come questo strumento sia diventato una vera e propria istanza per l’edilizia che si troverebbe ad essere completamente bloccata, con-siderato il periodo di forte infl essione che sta vivendo a causa della crisi. Ma quali sono i dettagli statistici degli interventi più richiesti? Senza dubbio poche sono le ri-chieste di demolizione dell’attuale abitazione per costruirne una nuova e molto più numerose invece le richieste di ampliamento anche di piccola entità per accogliere un garage o una stanza aggiuntiva. “I dati attestano il ‘successo’ sin qui conseguito su scala regionale dal Piano Casa del Veneto - ha affermato l’Assessore Regionale all’Urbanistica, Marino Zorzato - gli scenari macroeconomici non sono certo incoraggianti e i tempi per una ripartenza dell’economia non saranno rapidi. Tuttavia, malgrado tali prospettive, il Piano Casa del Veneto ha dato valide risposte. In un mercato edilizio saturo, con un grande stock di immobili invenduti, che stanno progressivamente perdendo valore, la legge regionale ha fornito gli strumenti legislativi che, incentivando e premiando la riqualifi cazione energetica degli edifi ci e il ricorso a fonti di energie rinnovabili, hanno portato ad un miglioramento della qualità edilizia ed architettonica degli edifi ci, primo tassello per un più generale miglioramento della qualità della vita”.

focus

UrbanisticaPiano casa, un successo anche ad adria

Ma.Ce.

Le due consigliere di minoranza criticano fortemente le scelte compiute da Barbujani e dalla sua compagine

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8 Adria88 Adria

Uno spazio creato appositamente per la cultura e per unire tutte quelle strutture che rappre-sentano un punto di riferimento per la città di

Adria, per un suo rilancio artistico e storico, per risol-levare il turismo e tutta la lunga tradizione artigia-na, e per valorizzare opportunamente il patrimonio archivistico. Tutto questo è già un progetto ad Adria che prende il nome di Cittadella della Cultura e che dovrebbe trovare spazio in Piazza Bocchi. Il progetto della Cittadella della Cultura è molto ambizioso e per nulla nuovo, visto che era stato proposto anche dal-le scorse giunte, sebbene ad oggi esistano solo uno studio di fattibilità, un progetto e molte speranze. La Cittadella della Cultura dovrebbe trovare spazio attraverso l’unione tra gli edifi -ci che attualmente ospitano la sede della Polizia Municipale e la vicina Biblioteca Comunale, edifi ci che dovrebbero essere uniti fra loro attraverso un’inno-vativa galleria di vetro, creando un’ambiente di più di 400mq calpestabili. 2 milioni e 300 mila euro la somma necessaria che dovrebbe servire per adattare gli stabili e a realizzare una sala conferenze ed esposizioni con un centinaio di posti a sedere, nonché a rivedere l’intera struttura di Piazza Bocchi dove dovrebbe trovare spazio un’area verde. Secondo i progetti, e le speranze del Sindaco, inoltre tutta l’area dovrebbe godere di una copertura wire-less gratuita, indispensabile per ambienti e progetti di questo stampo. Questa ridistribuzione degli spazi

andrebbe a spostare Pro Loco e Informagiovani all’interno del Piano Mansardato della sede municipale e a portare la Biblioteca dei ragazzi, che ora si trova in vicolo Prigioni

Nuove, negli stessi spazi di quella civica. La sede del-la Polizia Municipale potrebbe invece trovare spazio proprio nell’attuale stabile della Biblioteca dei ragaz-zi. Un intervento non indifferente viste le sostanziali modifi che che verrebbero apportate alla logistica cit-tadina, ma anche un sostanzioso apporto alla cultura e alla fruizione della stessa da parte di tutti. Anche il referente della Biblioteca Civica è entusiasta del progetto che dovrebbe andare a rilanciare il ruolo da protagonista nella scena culturale di Adria attraverso

studi e approfondimenti atti a portare in luce la vera vocazione letteraria della città. “La Cittadella della Cultura rimane un interessante progetto dal punto di vista culturale e sociale – ha commentato l’assessore Federico Simoni - attualmente sembra ci sia anche interesse da parte di privati, anche se nulla è con-fermato. Purtroppo il progetto non è nuovo, risale a più di qualche anno fa, ma sono completamente cambiate le congiunture socio economiche. Rimane nel “paniere” delle opere da realizzare ma ad oggi non ci sono fondi per poterlo fare concretamente, anche se senza dubbio sarebbe bello ed interessante poterlo realizzare. E’ essenzialmente un progetto che deve ancora partire, come molti altri che tutti, anche a livello privato, abbiamo dovuto ritardare a causa della crisi e dell’insorgere di altre priorità”.

di Martina Celegato

Opere pubbliche Simoni: “E’ un bel progetto ma per ora non ci sono soldi”

La Cittadella della Cultura rimane un sognoL’interesse di alcuni privati ha rispolverato il piano di interventi che interessa piazza Bocchi

Una galleria di vetro per tenere insieme diversi edifi ci. Servono 2 milioni e 300 mila euro

“Il polo integrato della cultura - spiega il capo-gruppo di Idv-Sel, Rosa Barzan - è un progetto che ha radici lontane, iniziato durante la giunta

Spinello e continuato con la giunta Lodo attraverso la predisposizione di un progetto di massima per ristrut-turare il Palazzo dell’attuale sede dei vigili urbani al fi ne di acquisire ulteriori spazi che vedano insieme la biblioteca comunale, la biblioteca dei ragazzi, l’archi-vio antico, la ludoteca, alcune sale riunioni e l’infor-magiovani, dando quindi concretezza all’idea della “cittadella della cultura”. Pro Loco e Iat potrebbero trovare sistemazione nei locali della sede canottieri lun-go il ramo del Canal Bianco. I piccoli centri storici come Adria devono investire sui servizi, sulla cultura, sul

commercio, sull’artigianato, sui prodotti tipici e su un turismo di qualità. Adria è un piccolo centro circondato da borghi ancora più piccoli dove è possibile scoprire scorci di arte, bellezza, natura, boschi di pianura e prati che vanno valorizzati.

Avere questa idea di sviluppo urbano signifi ca mettere insieme una serie di azioni concrete di riqua-lifi cazione e di recupero di alcuni luoghi. Invece siamo in presenza di un’amministrazione che delibera in maniera contraddittoria, come fosse priva di una idea generale di città. Alcuni esempi: Adria non è dentro al Piano del Parco del Delta del Po, assistiamo alla svendita di parti del patrimonio storico e ambientale (aree verdi, il Bosco di Pianura di Corte Guazzo, i Pa-

lazzi di pregio a lato del Teatro Comunale). Adria e i territori limitrofi devono ritornare ad essere laboratori di un nuovo Rinascimento, recuperando la storia e la vocazione del territorio. Per questo è indispensabile raccogliere ed indirizzarne tutte le energie disponibili verso un modello di sviluppo territoriale che coniughi identità e innovazione. Non ho visto niente di tutto ciò e non saprei dire se il progetto che ho descritto sia lo stesso che si trova nel piano delle opere pubbliche alla voce “restauro dell’attuale sede dei vigili riqualifi -cazione di piazza Bocchi - 1° stralcio per un importo previsto nel 2015 di 750 000,00 euro” perché mai se ne è discusso nelle sedi istituzionali”.

focus Rosa Barzan“una città come adria non dovrebbe tralasciare oPere a favore della cultura”

Ma.Ce.

La Cittadella della Cultura è senza dubbio un

progetto ambizioso che non può non generare discussioni e confronti anche con la minoranza consiliare. Stefania Tescaroli, capogrup-po del Nuovo Polo per Adria a riguar-do ha affermato: “Secondo il nostro gruppo vale sempre la pena di investire nel settore della cultura, importante per la crescita di una città. Però questa maggioranza sembra navigare a vista senza una vera programmazione. Necessita una lista delle priorità per destinare in modo razionale le poche risorse a disposizione; altrimenti poi si rischia di investire in opere che non sono necessarie per la cittadinanza tralasciando quelle realmente fondamentali”. Continuando a riguardo del comportamento della maggioranza Tescaroli afferma come l’atteggiamento tenuto in questi anni non sia stato produtti-vo, in particolare per quanto riguarda il comportamento tenuto verso i cittadini e il confronto aperto con associazioni operanti nel territorio “Crediamo inoltre che la maggioranza dovrebbe coinvolgere maggiormente i cittadini e le categorie e le associa-zioni nelle scelte strategiche per la crescita e lo sviluppo della Comunità.” Ma.Ce.

Rosa Barzan

Stefania Tescaroli

Tescarolile risorse ci sarebbero se non

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9Adria

Sono molto affi late le critiche del consi-gliere del Partito Democratico Matteo Stoppa verso la gestione delle aree

verdi di Adria da parte dell’Amministrazio-ne. “Se fosse una partita di calcio potrem-mo dire: Amministrazione Comunale batte aree verdi 6 a 0. Sono infatti sei le aree ver-di trasformate in aree edifi cabili dall’attuale maggioranza di Centrodesttra e vendute di recente per un importo complessivo di ol-tre 700.000 euro. I cittadini si potrebbero

chiedere: quanti di questi soldi incassati, riducendo le aree verdi dei quartieri cittadi-ni, Carbonara in primis, sono stati impiegati per rendere utilizzabili e usufruibili i giardini pubblici rimasti? Zero tondo.” Continuando ad analizzare le attività dell’Amministrazio-ne Stoppa rincara la dose. “Al Sindaco e a Simoni che nelle ultime settimane hanno versato lacrime di coccodrillo dicendo che non c’erano soldi per sistemare i giardini della città, dimostriamo che questi soldi, se

si voleva veramente, si potevano recuperare proprio della vendita delle aree verdi. Sa-rebbe stata una scelta che in parte avrebbe rimediato alla decisione della maggioranza Barbujani di sacrifi care spazi inedifi cati. Come gruppo consigliare chiediamo che una parte dell’incasso della vendita delle aree verdi (il 10% ma ci accontentiamo per ades-so anche del 5 % pari a 35.000 euro) sia utilizzato, a risarcimento nei confronti di fa-miglie e quartieri, per acquistare giochi nuo-

di Martina Celegato

Il consigliere del Pd chiede che il 10 per cento dei 700 mila euro incassati dalla vendita degli spazi verdi venga destinato all’acquisto di materiale per i parchi

La polemica L’Amministrazione dichiara di non avere soldi per sistemare le aree verdi

Stoppa denuncia: “Giardini traditi”

“Dire che è stata fatta una svendita dei terreni signifi ca sminuire il lavoro dei tecnici comunali e territoriali – re-plica l’assessore Simoni alle osservazioni del consigliere

Stoppa, in merito alla vendita delle aree verdi cittadine - le valutazio-ni vengono fatte tenendo conto dei valori di mercato. Se fosse ve-

ramente una svendita, come affermato dal consigliere Stoppa, non credo che molte aste sarebbero state deserte come si è verifi cato.”

Per quanto riguarda gli investimenti e come effettivamente vengono spesi i ricavi delle alienazioni Simoni difende le scelte dell’amministrazione ricordando le imposizioni alle quali sono soggette le amministrazioni per effetto del patto di stabilità. “ Ciò che arriva dalle alienazioni per legge deve essere speso in investimenti o per chiusura mutui. Ed è quello che effettivamen-

te abbiamo fatto come amministrazione, cercando di abbassare i tassi di interesse passivo. Ci sono specifi che destinazioni. Per quanto riguarda invece la manutenzione del verde da quando abbiamo affi dato esternamente l’incarico tutte le aree verdi sono oggetto di interventi costanti, l’erba viene falciata quando al massimo arriva a 30 cm di altezza e interveniamo su segna-lazione dei cittadini nell’arco di qualche giorno, cosa che prima non avveniva”. Ma.Ce.

“il Patto di stabilità destina le risorse Per l’ammortamento dei mutui”

La replica

Giochi nuovi e più sicuri, pulizia, una migliore illuminazione e un arredo adeguato

Nella foto i giardini Scarpari di Adria e nell’immagine piccola il consigliere di minoranza Matteo Stoppa

vi e più sicuri, per attuare una seria pulizia e un controllo dei giardini, per una migliore illuminazione e per un arredo adeguato (ce-stini, panchine)”. Stoppa non ha mancato di sottolineare anche la mancanza di una vera e propria programmazione per quanto riguarda i giardini cittadini. “Visto che non

esiste un progetto organico di gestione del-le aree verdi, concludiamo chiedendo che anche in questo ambito si agisca attraver-so una programmazione seria che metta ai primi posti anche la vivibilità delle città con particolare attenzione alle famiglie e ai bambini dell’intero territorio comunale”.

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La lista Ora Cambia di Bottrighe, at-traverso i suoi rappresentati Claudio Secchieri, Paolo Zerbinati e Roberto

Michieletti nelle scorse settimane aveva for-temente contestato le dichiarazioni offerte da Federico Simoni in merito al ritardo dei lavori.

Secondo il gruppo bottrighese il ritardo della conclusione dei lavori di Strada Tra-versagno, dallo scorso autunno fi no a fi ne giugno, non poteva essere attribuito esclu-sivamente alle condizioni meteorologiche.

Come hanno affermato gli esponenti, infatti, negli scorsi mesi il quesito era stato sottoposto all’attenzione del Sindaco che aveva affermato come fosse necessario prima approvare il bilancio. La risposta aveva fatto sorgere tra gli esponenti del-la lista Ora Cambia l’ipotesi che dunque erano ben altre le ragioni del ritardo nelle prosecuzione dei lavori. Tale affermazione aveva, secondo Ora Cambia, messo in luce un mancato dialogo fra i componenti della Giunta, mettendo il dubbio sul fatto che fossero effettivamente disponibili i fondi

per l’opera. Un dubbio ancor più grave se si considera la collaborazione e il sostegno dato dal gruppo in fase di campagna elet-torale che, in un certo senso, si è sentito tradito dall’evidenza dei fatti.

Alle accuse ha risposto Simoni tramite mezzo stampa affermando come, per poter programmare concretamente un’opera, sia indispensabile la copertura della spesa e quindi come non fosse necessaria l’appro-vazione del bilancio per la conclusione del cantiere di via Traversagno.

LISTA ORA CAMBIA “NON SOLO IL MALTEMPO LA CAUSA DEI RITARDI”

Ma.Ce.

Sono ripartiti lo scorso mese i lavori di rifacimento di via Traversagno. Il can-tiere aveva conosciuto un prolungato

stop durante il periodo primaverile a causa delle abbondanti piogge che non avevano permesso alla ditta che si è aggiudicata l’appalto di procedere con la stesura del nastro d’asfalto.

La ripresa dei lavori era stata forte-mente sollecitata dalla lista “Ora Cambia” di Bottrighe convinta che a tener fermo il cantiere non fosse solo il maltempo. I lavori sono ripresi lo scorso 25 giugno, sotto un tanto atteso sole, interessando il rettilineo fi no al ponte e il tratto con più curve suc-cessivo al Ponte. Il progetto di rifacimento della Strada Traversagno risale allo scorso autunno quando sono stati confermati da parte di Veneto Strade i fi nanziamenti. 200 mila euro per risolvere un problema di lun-go corso viste le condizioni della strada in questione. L’intervento, secondo il progetto proposto da Simoni, si sarebbe dovuto svol-gere in tempi molto ristretti con una prima

fase di sbancamento del piano stradale di un metro per evitare ulteriori frane e la successiva asfaltatura, avvenuta per l‘ap-

punto nelle scorse settimane. L’intervento proposto e realizzato dall’Amministrazione Barbujani dovrebbe rappresentare la solu-zione defi nitiva e ottimale per i cittadini di Bellombra che senza dubbio per anni hanno subito disagi considerevoli a causa di questo tratto stradale, ridotto in condizioni precarie da agenti meteorologici e mancati interventi di manutenzione.

Viabilità Dopo il periodo di piogge il cantiere ha ripreso gli interventi al fondo stradale

Ripartiti i lavori in via TraversagnoIl rettilineo, fi no al ponte, e il tratto con più curve, successivo al Ponte, sono già stati oggetto di interventidi Martina Celegato

Ammonta a 200mila euro la partecipazione di Veneto strade ai lavori

segue da pag. 1

le forze politiche e sociali attorno ai problemi delle imprese commerciali e del ruolo che svolgono nel contesto delle nostre città. La situazione economica generale accompagnata da alcuni provvedimenti di deregolamentazione, ha fatto si che nei primi 4 mesi del 2013 a livello nazionale abbiano chiuso defi nitiva-

mente i battenti 19.729 imprese commerciali, nel Veneto 1.336 mentre a Padova e provincia sono 137 quelle che hanno abbassato defi nitivamente le loro serrande in questi 4 mesi (3 al giorno).Il risultato è che intere aree nei nostri centri storici e nei centri urbani stanno velocemente subendo fenomeni di desertifi cazione a cui seguiran-no mancanza di servizi e degrado con conseguenti costi a carico della collettività. Del resto basta ricordare che in questi ultimi 5 anni:la pressione fi scale è sensibilmente aumentata, il credito a favore di imprese e famiglie si è ridotto drasticamente, il lavoro è diventato sempre più costoso, i provvedimenti ‘Salva Italia’ anziché dare linfa ad occupazione e consumi, hanno depresso l’economia, il reddito degli italiani è calato di 9.700 euro per ogni nucleo familiare. In altri termini, le misure drastiche varate nel recente passato non hanno dato nessun frutto positivo: con la sola strategia del rigore si porta il Paese alla deriva. La Confesercenti dice no quindi a politiche che puntino solo a modifi care le modalità di prelievo fi scale senza ridurne il peso e senza una seria politica di riduzione della spesa. Al contempo chiediamo che fi nalmente la politica economica del governo centrale e di quello territoriale sia impostato partendo dalle piccole e medie imprese e ad uno sviluppo economico molto legato ai centri urbani. Sono le piccole e medie imprese, in particolare del commercio, che rendono vitali e fruibili località che altrimenti non avrebbero nessuna capacità di attrazione. Basta gira-re per i nostri centri urbani per rendersi conto di come le piccole e medie imprese che vi operano stiano dando vita ad un enorme sforzo di innovazione sia nell’offerta che nei servizi. Chiediamo pertanto di approvare la nostra proposta di Legge di iniziativa popolare che ridà potere decisionale alle Regioni ed ai Comuni in termini di orari di apertura dei negozi. Con la fi accolata di Padova, centinaia di commercianti, hanno simbolicamente manifestato di come siamo noi che illuminiamo le nostre città. Dateci una mano a non spegnerle. *Presidente Confesercenti Padova

L’Intervento

di Nicola Rossi*

Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città

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Cosa significa candidare un’area a Riserva della Biosfera all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere – L’Uomo e la Biosfera) dell’UNESCO?

Che cos’è una “Riserva della Biosfera”?Oltre al “riconoscimento” di Patrimonio dell’Umanità, l’UNESCO può assegnare anche la qualifica internazio-nale di “Riserva della Biosfera” per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB). Le Riserve della Biosfe-ra sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua bio-diversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.

L’uso del termine “riserva” è obbligatorio? No. In alcuni casi, come quello del Delta del Po, dove questo termine abbia già un significato giuridico preciso (ad esempio “Riserve naturali”, ecc.) può essere utiliz-zata una denominazione più adatta a dimostrare le qua-lità del territorio e più gradita alle popolazioni residenti. In questa prima fase, infatti, è stato individuato il titolo provvisorio “DELTA DEL PO – Uomo, natura, sviluppo” - Riserva della Biosfera del Delta del Po.

Quante sono le Riserve della Biosfera, nel mondo ed in Italia? Ad oggi le Riserve della Biosfera ricono-sciute dall’UNESCO nel mondo sono poco più di 600, solo 9 delle quali in Italia (l’ultima è quella del Monviso) e non ve ne sono per ora in Veneto, nemmeno par-zialmente.

La Riserva deve includere diverse zone indipen-denti?Ogni Riserva della Biosfera deve includere tre zone in-terdipendenti, e precisamente:•Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali pre-senti al suo interno.•Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare princi-palmente le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità dell’area e favori-scano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi.•Transition zone, o area di cooperazione, non è sot-

toposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, vil-laggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realiz-zazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente.Solo l’area core richiede obbligatoriamente norme di conservazione stringenti e di solito coincide con una zona di protezione già esistente e tutelata a livello nor-mativo, come una riserva naturale o le zone più protette di un parco nazionale o regionale. Le aree buffer preve-dono un regime funzionale alla tutela dell’area core. Per le aree di transizione, invece, non si prevede un regime di tutela giuridica e non sono necessariamente sotto-poste a vincoli. Lo schema di zonizzazione non è unico e può essere applicato in modi diversi in paesi diversi, a seconda dei contesti geografici o socio-culturali. La flessibilità di tale schema resta uno dei punti di forza del concetto di Riserva.

Che funzioni hanno le aree della Riserva?Le aree della riserva hanno differenti funzioni di conser-vazione, sviluppo e supporto logistico.•Funzione di conservazione: contributo alla conser-vazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e delle variazioni genetiche.•Funzione di sviluppo: incentivare e promuovere lo svi-luppo sostenibile.•Supporto logistico: supporto a progetti dimostrativi, di educazione formazione, di ricerca e monitoraggio in tema di conservazione e sviluppo sostenibile a livello locale, regionale, nazionale e globale.

Quali benefici può portare il riconoscimento dell’UNESCO? La candidatura di un ambito territoriale per un riconoscimento internazionale mette in moto ed alimenta energie, interesse, partecipazione, risorse che possono oggettivamente concorrere ad un migliora-mento della qualità della vita e del contesto territoriale. Dalle indagini svolte dall’UNESCO – da portare in evi-denza un recente studio sul “valore del brand” - sono stati dimostrati i positivi benefici derivanti ai luoghi dove sono stati concessi i riconoscimenti internazionali. In particolare, Il 75% del campione intervistato ritiene che il marchio UNESCO sia importante nella promozione di attività, il 52% lo considera garanzia di qualità, il 40% elemento di eccellenza. UNESCO porta valore aggiunto nella tutela dei beni culturali (88%), nella promozione di beni naturalistici (86%) e in quella dei monumenti (84%). E’ stata inoltre confermata la straordinaria dif-fusione della conoscenza di base di UNESCO, nota al 98% del campione, cui corrisponde un elevato indice di reputazione vicino all’eccellenza, pari a 76 punti (oltre 70 è considerata area di eccellenza in valori compresi tra 0 e 100). L’Organizzazione, infatti, riscuote un livello di fiducia del 69%, è ritenuta efficace al 75% e l’80% degli intervistati considera importante la sua mission.

L’Unione Europea potrebbe finanziare progetti di sviluppo? L’inserimento di un territorio nella rete mon-diale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO potrebbe favorire l’accesso a programmi e fondi internazionali finalizzati allo sviluppo di progetti di collaborazione.I nuovi indirizzi di Politica Agricola Europea (PAC) 2014- 2020, ad esempio, considerano appositi canali di finan-ziamento attraverso i Piani di Sviluppo Rurale per il so-stegno ad attività agricole in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica (già oggi nei siti della Rete Natura 2000) o comunque in aree interessate da progetti di valenza sovra locale, come appunto potrebbe essere una Riser-va della Biosfera, anche al fine di affrontare e risolvere potenziali conflitti tra attività agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale e attività di agriturismo e turismo sostenibile.

Che cosa può comportare, in definitiva, il ricono-scimento?La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi interna-zionali appositamente dedicati ad affrontare problemati-che legate allo sviluppo, tra le quali i cambiamenti clima-tici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione.Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale.Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegna-zione di un “logo”, bensì come assunzione di responsa-bilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’e-sterno.

Come funziona la candidatura?Il dossier di candidatura va presentato dagli Enti promo-tori al Comitato Nazionale del Programma MAB presso il Ministero dell’Ambiente, il quale provvederà in seguito a trasmetterlo alla Segreteria del Programma MAB presso la sede dell’UNESCO a Parigi.In attesa del riconoscimento, gli enti promotori sviluppa-no ed iniziano ad implementare il progetto per la gestio-ne della riserva, con gli impegni che dovranno essere assunti da ciascuno per poterla attuare. Tale progetto sarà attivato quando l’UNESCO avrà assegnato il rico-noscimento.

Possono le comunità locali concorrere alla crea-zione della Riserva?Certamente sì! Anzi, tutti dovrebbero poter portare il

proprio contributo, la propria idea. Per questo sono stati programmati alcuni incontri pubblici di presentazione e sono stati aperti degli spazi (anche virtuali) di confronto.

Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via pro-dotta, oppure inviate una email all’indirizzo:[email protected].

Che cos’è l’UNESCO?È l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCO); è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO 195 Paesi più 7 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi.

Il nome UNESCO è legato al “Patrimonio Mondiale”: cosa è?Quella di Sito del Patrimonio Mondiale è la denominazione ufficiale delle aree registrate nella lista del Patrimonio Mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List. La Convenzione sul Patrimonio Mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di conservare, preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale anche attraverso l’identificazione e la tutela di siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. La lista è composta da un totale di 981 siti (di cui 759 beni culturali, 193 naturali e 29 misti) presenti in 160 Nazioni del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (49 siti), seguita dalla Cina (45 siti) e dalla Spagna (44 siti).

Programma MAB e riserve della biosfera

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Il Programma MAB è promosso da UNESCO

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-201

3 cooperazione territoriale europeaprogramma per la cooperazionetransfrontaliera

Italia-Sloveniaevropsko teritorialno sodelovanjeprogram čezmejnega sodelovanja

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Progetto cofinanziato dal Fondo europeo disviluppo regionale

Projekt sofinancira Evropski skladza regionalni razvoj

Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

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Partiti il 5 luglio, proseguiranno fi no al 30 agosto i “Venerdì di Adria d’estate”: un mix di cabaret, musica, spettacoli e shop-

ping sotto le stelle. Quest’anno c’è un motivo in più per festeggiare la manifestazione, dato che compie ben 20 anni. Una data da ricorda-re, come sottolinea il presidente di Adria Shop-ping Mirko Romani: “Nonostante le congiun-ture economiche a dir poco sfavorevoli, Adria Shopping stacca il biglietto per la 20esima edizione di Adria d’estate con grande soddi-sfazione”. Il vivo e sentito ringraziamento del presidente coinvolge tutti i promotori, dai consi-glieri ai soci di Adria shopping, ai collaboratori, ai tecnici fi no a imprenditori locali, all’ammi-nistrazione, i quali assistono e aiutano eco-nomicamente nell’organizzare questa festa. “Kermesse di successo - precisa - che in tanti cercano di copiarci con budget notevolmente superiori, anche se non possiedono lo stesso appeal in quanto per Adria d’estate non sono solo i commercianti ad avere l’onere e l’onore di gestirne la regia, ma è l’intera cittadinanza che si mobilità tramite le associazioni locali”. Per festeggiare il compleanno in maniera origi-nale, è stata lanciata un’iniziativa: una raccolta foto di questi due decenni (1993 – 2013), che troveranno spazio in una mostra fotogra-fi ca. La prima serata di apertura ha previsto, dopo il classico taglio della torta, un susseguirsi di eventi, tra Adria legge, il torneo a calcetto e lo spettacolo di agibility dog in via Chieppara, il burraco in galleria Massimo, mentre la piaz-

za Grotto è stata esclusivamente dedicata ai giovani e piazza Cavour spazio a Delta Blues. Venerdì 12 luglio invece la serata sarà dedi-cata alle donne con spettacoli di tango, body painting, sfi lata di abiti da sposa wintage e dimostrazione di combattimento krav maga e mad a difesa e contro l’aggressione sulle don-ne. Venerdì 19 luglio spazio al motor day con motoraduno serale per le vie del centro, che saranno letteralmente invase da auto d’epoca e moto, l’iniziativa sarà a cura del Moto club e Vespa club di Adria. Venerdì 26 luglio largo al Summer carnival, spettacolo itinerante lungo le vie del centro storico, con Bandita, Circon-vagando Circus 2013 Dance Theatre in Veneto Region a cura di Arteven. Insomma, il calenda-rio è molto ricco di appuntamenti per accon-tentare tutti i palati. A tal proposito, Romani lancia inoltre un accorato appello ai visitatori, affi nché diano il loro contributo, prediligendo gli acquisti, in occasione dei prossimi saldi nei negozi aderenti ad Adria Shopping”. Nelle foto raffi guranti i vari aspetti e momenti della manifestazione estiva dovrà essere indicata la

di Melania Ruggini

Fino al 30 di agosto le piazze cittadine ospiteranno ogni sorta di spettacoli e di intrettenimento

Manifestazioni Adriashopping ha dato il via alla ventesima edizione

Venerdì di Adria, ora sì che è estate

Per festeggiare il compleanno, una raccolta foto degli ultimi due decenni

data o l’anno in cui è stata scattata, in modo da avere uno spaccato pienamente rappre-sentativo dei 20 anni della kermesse estiva. “Grazie al patrimonio fotografi co che ogni per-sona vorrà mettere a disposizione – si legge in una nota - sarà possibile la realizzazione di una mostra fotografi ca con lo scopo di rappre-sentare la memoria storica di 20 anni di Adria d’Estate e di un’epoca che ha caratterizzato i venerdì sera di Adria, che si vuole ricordare e raccontare alle varie generazioni”. Le foto ver-ranno inoltre inserite nel sito internet di Adria Shopping e nel materiale promozionale futuro. Le foto possono essere inviate all’indirizzo [email protected] oppure recapitate al Bobo&Barbuiani Pelletterie Valigeria, corso Vit-torio Emanuele 67, Adria. Il materiale messo a disposizione verrà successivamente restituito ai legittimi proprietari, se richiesto, altrimenti verrà archiviato.

So n o partiti da Cà Emo

i “Mercoledì d’estate: te-atro in giro” organizzati dalla Pro Loco con il patrocinio dell’amministrazione comunale adriese, per un totale di 6 appuntamenti. Arrivata alla 19esima edizione, la rassegna è dedicata al teatro amatoriale e dialettale allestito in vari luoghi del territorio comunale con l’intento di valorizzare anche i piccoli centri, custodi di antiche tradizioni. L’iniziativa incontra ogni estate il favore del pubblico che segue sem-pre con interesse gli appuntamenti proposti. In scena il 10 luglio la compagnia “Teatro Insieme di Sarzano”, che ha presentato “Un ragazzo di campagna” di Peppino De Filip-po, commedia brillante in due atti allestita nel giardino del centro parrocchiale don G. Tinello. Mercoledì 17 luglio doppio appunta-mento con la buona cucina e il teatro: alle ore 20 l’Ostello Amolara presenta Cena a Teatro in occasione della commedia. Poi alle ore 21.30 la Compagnia ABC Teatrale di Porto Viro presenta “Le solitudini del Pino” di E. Marangoni una commedia romantica in tre atti. Mercoledì 24 luglio il teatro appro-da nella piazza San Giacomo di Bellombra con “Le Barufe in famegia” di G. Gallina, commedia brillante in tre atti, diretta dalla compagnia La Filodrammatica di Cavarzere, Mercoledì 31 luglio ad Adria, in piazza Ca-sellati è la volta della commedia brillante in tre atti “La Bagatella” di G. Braga della com-pagnia La Cioca di Adria. Giovedì 8 agosto il campetto dietro la Chiesa di Valliera ospiterà “El quarantanove” di Gaetano Marchetti in-scenato dalla compagnia Instabile Tagliolese di Taglio di Po: una commedia brillante in tre atti in vernacolo tagliolese. Infi ne, mercoledì 14 agosto in piazza della Libertà a Bottrighe si potrà assistere a “Come maridar la fi ola” commedia brillante in tre atti di Gabriella Lo-carni, messa in scena dalla compagnia Tea-trale I Sbregamandati di Polesine Camerini.

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Ancora un coro di “no” alle attività di ricer-ca e ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi dai comuni polesani, in qunto le

conseguenze per un territorio fragile come quello rodigino potrebbero essere davvero gravi, dato il fenomeno della subsidenza. Dalla fi ne del 2012 sono iniziate attività di ricerca, non ancora invasi-ve ma si suppone che, nel caso in cui si rilevasse la presenza di idrocarburi, le attività estrattive inizierebbero subito. Le aree interessate dal permesso di ricerca idrocarburi, denominato “La Risorta”, si localizzano in Veneto nei comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze, Ariano nel Polesine e in Emilia Ro-magna nei comuni di Berra, Codigoro, Mesola e Jolanda di Savoia. Il progetto preve-de studi geologici di superfi cie e analisi di serie di dati esistenti e la possibile perforazione di pozzo esplorativo per la ricerca di gas naturale.

“L’attività estrattiva, - si legge nel documento re-centemente approvato dal consiglio del comune

di Taglio di Po - potrebbe compromettere in modo irreversibile il nostro territo-rio; esperti geologi mettono in correlazione l’estrazione di prodotti petroliferi con i sempre più frequenti fe-

nomeni sismici a causa della destabilizzazione delle faglie nel sottosuolo. Inoltre, si porrebbe un serio freno alle prospettive di sviluppo del no-

stro territorio”. Il rischio, oltretutto, risiede, nel “decreto liberalizzazioni” che sembrerebbe non richiedere nuove autorizzazioni nel caso in cui la ricerca desse buoni frutti. Con l’approvazione del documento contrario a tali indagini e all’attività estrattiva, il Comune si impegna nell’adottare ogni iniziativa utile a scongiurare attività estratti-ve, coinvolgere gli enti locali, le istituzioni venete ed emiliano-romagnole e gli organi statali oltre ad Associazioni, Ordini e Categorie professionali e cittadini.

di Silvia Boscaro

Con il “decreto liberalizzazioni” sembrerebbe non essere necessario chiedere nuove autorizzazioni nel caso in cui la ricerca desse buoni frutti. Comuni contrari alle trivelle

Territorio Ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi

Anche Adria nel piano “La Risorta”“Il carcere è un luogo dove vengono

reclusi i poveri. Poveri sia economica-mente che culturalmente, poveri nel

senso che non hanno le risorse, anche una volta fuori, per ricominciare un percorso”. Livio Ferrari, garante dei detenuti per Rovigo, quando parla del mondo che c’è dietro le mura, delle vite che ci sono dietro le sbarre, pone subito l’accento su una questione di disuguaglianza sociale. “Per molti tipi di reati - continua - avere i soldi per pagare un buon avvocato fa spesso la differenza tra andare in carcere o restare fuori. La disuguaglianza inizia già nella fase del processo”. Concetti ribaditi anche nella recente relazione al consiglio comunale di Rovigo. La quarta. Uno dei pro-blemi maggiori, per chi ha meno risorse, è quello di ricominciare, una volta fuori. Percorsi di reinserimento, messi a disposizione dagli enti locali e dal pubblico, non ne ce sono. “E invece - continua il garante - sarebbe fondamentale proprio ridare normalità a queste esistenze. Concedere un’altra opportunità. Da circa 25 anni - prosegue Ferrari - Seguo il centro francescano di ascolto, che ho fondato. Ogni anno, grazie anche a una cooperativa sociale di Monselice, riusciamo ad avviare percorsi di questo tipo per 6 o 7 detenuti che abbiano scontato la pena. Andiamo avanti da una decina d’anni e, vi assicuro, della settantina di persone che abbiamo seguito, non ho mai visto tornare in carcere nessuno”. Detto dei problemi di chi è appena uscito, non vanno dimenticati quelli di chi resta dentro. Anche perché il compito del garante dei detenuti è quello di prendere in esame i casi di lesione dei loro diritti. Lesione dei diritti che si concreta in vari modi: uno di questi è la precaria assistenza sanitaria, peggiorata dal 2008, quando la sanità, anche nei penitenzia-ri, è passata sotto l’egida del Servizio sanitario nazionale. Ma, soprattutto, fanno pensare le condizioni di vita routinaria all’interno degli istituti di pena: l’inattività forzata anche per 20 ore al giorno, a causa della mancanza di fondi per laboratori e altre attività. Gli spazi esigui, tre persone in tre metri per tre. “Una realtà, questa - sottolinea Ferrari - che non cambierà neppure nel nuovo carcere”. Tanti pensano che, in fondo chi sta in carcere se lo merita. “L’errore - chiude il garante - fa parte dell’essere umani. Ma cambiare è possibile”.

casa circondariale“Mancano percorsi di reinserimento per gli ex detenuti”

Lo.Zo.

Le conseguenze per un territorio fragile come quello rodigino potrebbero essere davvero gravi

Il territorio è già interessato dal fenomeno della subsidenza, ossia il progressivo abbassamento del piano campagna dovuto alla compattazione dei sedimenti in seguito all’attività estrattiva degli anni passati

Dallo scorso 18 giugno, la casa cir-condariale di Rovigo ha un nuovo direttore: è Antonella Forgione, prove-

niente dal Provveditorato di Padova, dove ha lavorato per circa un anno, dopo avere guidato il nuovo carcere di Trento, nel quale erano stati sistemati i detenuti sia di Rove-reto che della “vecchia” struttura trentina. Un incarico che la Forgione aveva lasciato rassegnando le dimissioni, a seguito anche di una accesissima polemica con i sindacati.

A Rovigo, sostituisce Ottavio Casara-no, che si era insediato nell’ottobre del 2012. Neppure un anno fa. Tanto che la tempistica dell’avvicendamento, annun-ciato in consiglio comunale dalla relazio-ne del garante dei detenuti Livio Ferrari, ha sollevato, qualche perplessità nell’as-semblea.

La situazione che la neodirettrice trova a Rovigo non è semplice: la struttura è affol-lata ben oltre il limite previsto. 74 presenze a fronte di una capienza nominale di 33, con un margine di tolleranza che si potreb-be estendere sino a 45. Una presenza di

personale di polizia penitenziaria non adeguata, come da tempo sottolinea il sindacato. Risorse in contrazione. Tanto

che appare a rischio anche la presenza degli assistenti sociali, sino a oggi un sollievo e una pietra angolare per quanti vivono dietro le sbarre.

Carcere antonella forgione direttrice

Lo.Zo.

Antonella Forgione

Prenderà il posto di Ottavio Casarano che si era insediato nell’ottobre del 2012. Neppure un anno fa. La tempistica dell’avvicendamento, ha sollevato, nell’assemblea, qualche perplessità

La struttura è affollata ben oltre il limite previsto. 74 presenze per 33 posti

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18 Adria

Ancora un coro di “no” alle attività di ricer-ca e ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi dai comuni polesani, in qunto le

conseguenze per un territorio fragile come quello rodigino potrebbero essere davvero gravi, dato il fenomeno della subsidenza. Dalla fi ne del 2012 sono iniziate attività di ricerca, non ancora invasi-ve ma si suppone che, nel caso in cui si rilevasse la presenza di idrocarburi, le attività estrattive inizierebbero subito. Le aree interessate dal permesso di ricerca idrocarburi, denominato “La Risorta”, si localizzano in Veneto nei comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze, Ariano nel Polesine e in Emilia Ro-magna nei comuni di Berra, Codigoro, Mesola e Jolanda di Savoia. Il progetto preve-de studi geologici di superfi cie e analisi di serie di dati esistenti e la possibile perforazione di pozzo esplorativo per la ricerca di gas naturale.

“L’attività estrattiva, - si legge nel documento re-centemente approvato dal consiglio del comune

di Taglio di Po - potrebbe compromettere in modo irreversibile il nostro territo-rio; esperti geologi mettono in correlazione l’estrazione di prodotti petroliferi con i sempre più frequenti fe-

nomeni sismici a causa della destabilizzazione delle faglie nel sottosuolo. Inoltre, si porrebbe un serio freno alle prospettive di sviluppo del no-

stro territorio”. Il rischio, oltretutto, risiede, nel “decreto liberalizzazioni” che sembrerebbe non richiedere nuove autorizzazioni nel caso in cui la ricerca desse buoni frutti. Con l’approvazione del documento contrario a tali indagini e all’attività estrattiva, il Comune si impegna nell’adottare ogni iniziativa utile a scongiurare attività estratti-ve, coinvolgere gli enti locali, le istituzioni venete ed emiliano-romagnole e gli organi statali oltre ad Associazioni, Ordini e Categorie professionali e cittadini.

di Silvia Boscaro

Con il “decreto liberalizzazioni” sembrerebbe non essere necessario chiedere nuove autorizzazioni nel caso in cui la ricerca desse buoni frutti. Comuni contrari alle trivelle

Territorio Ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi

Anche Adria nel piano “La Risorta”“Il carcere è un luogo dove vengono

reclusi i poveri. Poveri sia economica-mente che culturalmente, poveri nel

senso che non hanno le risorse, anche una volta fuori, per ricominciare un percorso”. Livio Ferrari, garante dei detenuti per Rovigo, quando parla del mondo che c’è dietro le mura, delle vite che ci sono dietro le sbarre, pone subito l’accento su una questione di disuguaglianza sociale. “Per molti tipi di reati - continua - avere i soldi per pagare un buon avvocato fa spesso la differenza tra andare in carcere o restare fuori. La disuguaglianza inizia già nella fase del processo”. Concetti ribaditi anche nella recente relazione al consiglio comunale di Rovigo. La quarta. Uno dei pro-blemi maggiori, per chi ha meno risorse, è quello di ricominciare, una volta fuori. Percorsi di reinserimento, messi a disposizione dagli enti locali e dal pubblico, non ne ce sono. “E invece - continua il garante - sarebbe fondamentale proprio ridare normalità a queste esistenze. Concedere un’altra opportunità. Da circa 25 anni - prosegue Ferrari - Seguo il centro francescano di ascolto, che ho fondato. Ogni anno, grazie anche a una cooperativa sociale di Monselice, riusciamo ad avviare percorsi di questo tipo per 6 o 7 detenuti che abbiano scontato la pena. Andiamo avanti da una decina d’anni e, vi assicuro, della settantina di persone che abbiamo seguito, non ho mai visto tornare in carcere nessuno”. Detto dei problemi di chi è appena uscito, non vanno dimenticati quelli di chi resta dentro. Anche perché il compito del garante dei detenuti è quello di prendere in esame i casi di lesione dei loro diritti. Lesione dei diritti che si concreta in vari modi: uno di questi è la precaria assistenza sanitaria, peggiorata dal 2008, quando la sanità, anche nei penitenzia-ri, è passata sotto l’egida del Servizio sanitario nazionale. Ma, soprattutto, fanno pensare le condizioni di vita routinaria all’interno degli istituti di pena: l’inattività forzata anche per 20 ore al giorno, a causa della mancanza di fondi per laboratori e altre attività. Gli spazi esigui, tre persone in tre metri per tre. “Una realtà, questa - sottolinea Ferrari - che non cambierà neppure nel nuovo carcere”. Tanti pensano che, in fondo chi sta in carcere se lo merita. “L’errore - chiude il garante - fa parte dell’essere umani. Ma cambiare è possibile”.

casa circondariale“Mancano percorsi di reinserimento per gli ex detenuti”

Lo.Zo.

Le conseguenze per un territorio fragile come quello rodigino potrebbero essere davvero gravi

Il territorio è già interessato dal fenomeno della subsidenza, ossia il progressivo abbassamento del piano campagna dovuto alla compattazione dei sedimenti in seguito all’attività estrattiva degli anni passati

Dallo scorso 18 giugno, la casa cir-condariale di Rovigo ha un nuovo direttore: è Antonella Forgione, prove-

niente dal Provveditorato di Padova, dove ha lavorato per circa un anno, dopo avere guidato il nuovo carcere di Trento, nel quale erano stati sistemati i detenuti sia di Rove-reto che della “vecchia” struttura trentina. Un incarico che la Forgione aveva lasciato rassegnando le dimissioni, a seguito anche di una accesissima polemica con i sindacati.

A Rovigo, sostituisce Ottavio Casara-no, che si era insediato nell’ottobre del 2012. Neppure un anno fa. Tanto che la tempistica dell’avvicendamento, annun-ciato in consiglio comunale dalla relazio-ne del garante dei detenuti Livio Ferrari, ha sollevato, qualche perplessità nell’as-semblea.

La situazione che la neodirettrice trova a Rovigo non è semplice: la struttura è affol-lata ben oltre il limite previsto. 74 presenze a fronte di una capienza nominale di 33, con un margine di tolleranza che si potreb-be estendere sino a 45. Una presenza di

personale di polizia penitenziaria non adeguata, come da tempo sottolinea il sindacato. Risorse in contrazione. Tanto

che appare a rischio anche la presenza degli assistenti sociali, sino a oggi un sollievo e una pietra angolare per quanti vivono dietro le sbarre.

Carcere antonella forgione direttrice

Lo.Zo.

Antonella Forgione

Prenderà il posto di Ottavio Casarano che si era insediato nell’ottobre del 2012. Neppure un anno fa. La tempistica dell’avvicendamento, ha sollevato, nell’assemblea, qualche perplessità

La struttura è affollata ben oltre il limite previsto. 74 presenze per 33 posti

18 Adria

Ancora un coro di “no” alle attività di ricer-ca e ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi dai comuni polesani, in qunto le

conseguenze per un territorio fragile come quello rodigino potrebbero essere davvero gravi, dato il fenomeno della subsidenza. Dalla fi ne del 2012 sono iniziate attività di ricerca, non ancora invasi-ve ma si suppone che, nel caso in cui si rilevasse la presenza di idrocarburi, le attività estrattive inizierebbero subito. Le aree interessate dal permesso di ricerca idrocarburi, denominato “La Risorta”, si localizzano in Veneto nei comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze, Ariano nel Polesine e in Emilia Ro-magna nei comuni di Berra, Codigoro, Mesola e Jolanda di Savoia. Il progetto preve-de studi geologici di superfi cie e analisi di serie di dati esistenti e la possibile perforazione di pozzo esplorativo per la ricerca di gas naturale.

“L’attività estrattiva, - si legge nel documento re-centemente approvato dal consiglio del comune

di Taglio di Po - potrebbe compromettere in modo irreversibile il nostro territo-rio; esperti geologi mettono in correlazione l’estrazione di prodotti petroliferi con i sempre più frequenti fe-

nomeni sismici a causa della destabilizzazione delle faglie nel sottosuolo. Inoltre, si porrebbe un serio freno alle prospettive di sviluppo del no-

stro territorio”. Il rischio, oltretutto, risiede, nel “decreto liberalizzazioni” che sembrerebbe non richiedere nuove autorizzazioni nel caso in cui la ricerca desse buoni frutti. Con l’approvazione del documento contrario a tali indagini e all’attività estrattiva, il Comune si impegna nell’adottare ogni iniziativa utile a scongiurare attività estratti-ve, coinvolgere gli enti locali, le istituzioni venete ed emiliano-romagnole e gli organi statali oltre ad Associazioni, Ordini e Categorie professionali e cittadini.

di Silvia Boscaro

Con il “decreto liberalizzazioni” sembrerebbe non essere necessario chiedere nuove autorizzazioni nel caso in cui la ricerca desse buoni frutti. Comuni contrari alle trivelle

Territorio Ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi

Anche Adria nel piano “La Risorta”“Il carcere è un luogo dove vengono

reclusi i poveri. Poveri sia economica-mente che culturalmente, poveri nel

senso che non hanno le risorse, anche una volta fuori, per ricominciare un percorso”. Livio Ferrari, garante dei detenuti per Rovigo, quando parla del mondo che c’è dietro le mura, delle vite che ci sono dietro le sbarre, pone subito l’accento su una questione di disuguaglianza sociale. “Per molti tipi di reati - continua - avere i soldi per pagare un buon avvocato fa spesso la differenza tra andare in carcere o restare fuori. La disuguaglianza inizia già nella fase del processo”. Concetti ribaditi anche nella recente relazione al consiglio comunale di Rovigo. La quarta. Uno dei pro-blemi maggiori, per chi ha meno risorse, è quello di ricominciare, una volta fuori. Percorsi di reinserimento, messi a disposizione dagli enti locali e dal pubblico, non ne ce sono. “E invece - continua il garante - sarebbe fondamentale proprio ridare normalità a queste esistenze. Concedere un’altra opportunità. Da circa 25 anni - prosegue Ferrari - Seguo il centro francescano di ascolto, che ho fondato. Ogni anno, grazie anche a una cooperativa sociale di Monselice, riusciamo ad avviare percorsi di questo tipo per 6 o 7 detenuti che abbiano scontato la pena. Andiamo avanti da una decina d’anni e, vi assicuro, della settantina di persone che abbiamo seguito, non ho mai visto tornare in carcere nessuno”. Detto dei problemi di chi è appena uscito, non vanno dimenticati quelli di chi resta dentro. Anche perché il compito del garante dei detenuti è quello di prendere in esame i casi di lesione dei loro diritti. Lesione dei diritti che si concreta in vari modi: uno di questi è la precaria assistenza sanitaria, peggiorata dal 2008, quando la sanità, anche nei penitenzia-ri, è passata sotto l’egida del Servizio sanitario nazionale. Ma, soprattutto, fanno pensare le condizioni di vita routinaria all’interno degli istituti di pena: l’inattività forzata anche per 20 ore al giorno, a causa della mancanza di fondi per laboratori e altre attività. Gli spazi esigui, tre persone in tre metri per tre. “Una realtà, questa - sottolinea Ferrari - che non cambierà neppure nel nuovo carcere”. Tanti pensano che, in fondo chi sta in carcere se lo merita. “L’errore - chiude il garante - fa parte dell’essere umani. Ma cambiare è possibile”.

casa circondariale“Mancano percorsi di reinserimento per gli ex detenuti”

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Le conseguenze per un territorio fragile come quello rodigino potrebbero essere davvero gravi

Il territorio è già interessato dal fenomeno della subsidenza, ossia il progressivo abbassamento del piano campagna dovuto alla compattazione dei sedimenti in seguito all’attività estrattiva degli anni passati

Dallo scorso 18 giugno, la casa cir-condariale di Rovigo ha un nuovo direttore: è Antonella Forgione, prove-

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La scuola primaria Edmondo De Amicis di Adria ha chiuso in bellezza l’anno scolastico, aggiudicando-si il primo premio all’interno del concorso “Giocare

in Sicurezza”. Il gioco in palio è un fi ammeggiante trenino a tre vagoni da giardino, che i bambini posso-no utilizzare per il loro tempo libero nel giardino della scuola, utile per socializzare e divertirsi all’aria aperta. “Giocare in sicurezza” è un progetto didattico rivolto infatti alle scuole del Polesine e dedicato al gioco si-curo, che nel corso dei mesi ha proposto varie attività educative, invitando i più piccoli a disegnare il giardino scolastico ideale, illustrando le cartoline realizzate per l’iniziativa e indicando il nome della propria scuola.

Le tre scuole più segnalate dai piccoli alunni nell’ambito dell’iniziativa Segna-la la tua scuola si sono meritate tre premi offerti da Italveneta Didattica. Accanto alla scuola De Amicis, il secondo posto è stato conseguito dalla scuola primaria Aldo Moro di Porto Viro premiata con un set psicomotorio, mentre terza classifi cata è sta-ta ancora una scuola adriese, la scuola dell’infanzia Di Vittorio che ha vinto un test psicomotorio.

I giochi serviranno alle insegnanti, entusiaste alla

stregua dei genitori, quali utili strumenti educativi. Le scuole indicate nel maggior numero di cartoline sono

state premiate alla presenza del sindaco di Adria Massimo Barbujani. Si tratta di un’inizia-tiva lodevole, dal momento che le scuole molto spesso, a causa della mancanza di risorse, non riescono ad acquistare nuovi gio-

chi o strumenti didattici e non è raro che le insegnanti siano costrette a chiedere il contributo dei genitori an-che per materiali necessari per i loro alunni come la carta. I giochi da giardino, quindi, sono tra i desideri di

molte maestre e dei loro alunni. Per questo l’occasione offerta da “Giocare in sicurezza” è stata colta al volo e sono state migliaia le cartoline compilate per potersi aggiudicare il trenino da giardino. Il tour nazionale di Italveneta didattica, azienda leader nella fornitura di giochi per le scuole, ha fatto tappa anche ad Adria, ospitato dal centro commerciale Il Porto con il patroci-nio della Provincia di Rovigo e del Comune di Adria. Nel corso dei laboratori didattici i bambini, accompagnati dai loro insegnanti e dalle famiglie, hanno partecipato ad attività didattiche ed educative giocando in totale sicurezza e imparando il signifi cato fondamentale dell’attenzione verso l’incolumità propria e altrui.

Concorsi scolastici L’istituto adriese è stato tra i più segnalato dai piccoli alunni

“Giocare in Sicurezza” primo premio al De Amicis In palio c’era un trenino a tre vagoni da giardino, che i bambini potranno utilizzare per il loro tempo libero nel giardino della scuola

La scuole dell’infanzia G. Di Vittorio di Adria ha vinto il concorso “I fi ori e… la mamma” promosso dal Centro Commerciale Il Porto in collaborazione con la

Pro Loco, con il lavoro “Abbracci di mamma”. Il premio è andato anche alla II^ B scuola primaria A. Frank con il lavoro “Un fi ore per mamma”. Vincitore della sezione lavori singoli è stato Cristian Patrian. Il concorso, riserva-to alle scuole dell’infanzia e primarie ed aperto anche ai singoli, ha visto la partecipazione di numerose classi delle scuole cittadine. I partecipanti hanno dato libero sfogo alla fantasia e alla creatività realizzando lavori originali, simpatici e colorati. Molto apprezzati i premi consistenti in buoni spesa offerti dal Centro Commerciale Il Porto per l’acquisto di materiale scolastico, rispettiva-mente di 30 e 100 euro.

neWs

Scuole dell’infanzia ancora un Premio Per l’istituto g. di vittorio

Ad Adria è esplosa l’esta-te e anche quest’anno l’animazione estiva at-

tende bambini e ragazzi per trascorrere giornate coinvol-genti, all’insegna del gioco e dello stare insieme. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età. A partire dai campi scout orga-nizzati nelle due parrocchie, della Tomba e Carbonara. In un’altra parrocchia, quella della cattedrale, la scuola Maria Immacolata orga-nizza il grest 2013, che si intitola “Ritorno a verdebosco” dal 1 luglio al 19 luglio. I folletti del bosco, Ulisse, Anouk, Prva min e Fallou ritornano al verde bosco dopo essere stati in giro per il mondo e portano ai bambini di Adria i loro racconti internazionali. I folletti ritornano in un giardino rinnovato con lo scopo di insegnare ai bambini come prendersi cura dell’ambiente e della natura. La struttura settimanale prevede al lunedì il lancio del tema, il martedì il laborato-rio di natura, il mercoledì i giochi d’acqua, il giovedì giochi motori e il venerdì “esperimentiamo”. Anche Adria nuoto, in collaborazione con il comune, Delta sub, circolo nautico volano e canottieri adriesi, organizza attività di animazione estiva, in cui si coniugano all’attività di nuoto, pallanuoto, salvamento, vela, minisub, canoa, giochi sportivi e di animazione per ragazzi tra i 6 e i 13 anni. I giorni di frequenza sono dal lunedì al venerdì mattina, dalle ore 8:30 alle 12. Per i più piccoli ci sono i centri estivi baby che prevedono attività di nuoto, ludico motoria e di animazione rivolta ai bambini di 4 e 5 anni, dal lunedì al venerdì mattina. Animazione estiva anche all’asilo San Vigilio e al centro giovanile San Pietro.

Animazione estiva è temPo di aPPrendere divertendosi

in breve

La cooperativa Peter Pan organizza, dal 17 giugno al 30

agosto, attività di ani-mazione per bimbi del-le materne che abbiano dai 3 ai 6 anni e bam-bini delle elementari, che si svolgono nell’ex scuola primaria Anna Frank e nella scuola per l’infanzia Gregnanin.

Per i bambini del-le elementari il tema di quest’anno è la “musica mondo”, che prevede ogni settimana la scelta di abbinamenti musicali, colonne sonore famose come quelle che caratte-rizzano i super eroi. Inoltre è prevista un’uscita settimanale alla piscina di Adria per attività di animazione in acqua, giochi, tornei. Per i bimbi dai 3 ai 6 anni c’è il pedibus, che li conduce, accompagnati per il fi lo dalle proprie animatrici, alla visita dei luoghi più suggestivi di Adria, come il museo ar-cheologico, i parchi, le chiese, i vicoli. E’ inoltre a disposizione un pulmino per i bimbi delle elementari che li conduce ogni settimana alla scoperta di fattorie didattiche del territorio, centri di equitazione e altri centri di visitazione all’aria aperta, sulla scia della scoperta e della valorizzazione naturalistico-ambientale. L’animazione si effettuerà dal 17 giugno al 30 agosto, con chiusura la settimana di ferragosto, escludendo i sabati e i giorni festivi, dalle 7.30 alle 16.30. Le iscrizioni sono aperte nella scuola ex Anna Frank e presso la materna Gregnanin.

Cooperativa Peter PanProtagonisti i PiÙ Piccoli

Lunedì 10 giugno si è concluso l’anno accade-mico 2012/2013 della

scuola professionale di Dan-za e Musica “Akcademia”, con il consueto spettacolo di fi ne anno, presso la sugge-stiva cornice del Teatro Bea-to Contardo Ferrini di Adria. Il pubblico, che ha affollato ogni spazio disponibile è sta-to rapito dalla bravura, dalla dolcezza e dalle evoluzioni delle allieve dei vari corsi di danza: danza-gioco, danza classica, danza del ventre, danza moderna e hip-hop. Anche quest’anno l’evento ha assunto uno spessore ar-tistico elevato grazie al contributo del corpo docente altamente specializzato così composto: danza classica, Melania Chionna, attuale ballerina presso la compagnia Fabula Saltica di Rovigo, per la danza-gioco e la danza del ventre, Laura Andreotti, ballerina della più esclusiva compagnia italiana di danza orientale la “Bellysimo Company” 3° classifi cata al prestigioso World Dance Trophy 2013 (Competizione Mondiale di Danza), per la danza moderna e l’hip-hop, Alessandra Zerbinati, ballerina per la compagnia Ballet-ex di Luisa Signorelli. Ha collaborato inoltre come danzatrice con la famosa compagnia internazionale Botega di Enzo Celli.

Scuola di Danza e Musica “Akcademiaanno concluso con il saggio

di Melania Ruggini

Me.Ru.

Al secondo posto la primaria Aldo Moro di Porto Viro, terza la scuola dell’infanzia Di Vittorio

Me.Ru.

Me.Ru.

Nella foto un momento della premiazione con il sindaco Massimo Barbujani

25252525Adria

Page 30: Adria giu2013 n80

24 Bottrighe

di Roberto Marangoni

bronzo, due croci al valore militare ed una medaglia d’argento di lunga navigazione aerea. Il 1 Giugno del 1928 parte alla volta dell’Antartide, alla ricerca degli sperduti del dirigibile “Italia”. Con lui il secondo pilota Cagna, il telegrafi sta Marsano ed il moto-rista Rampini. Dopo voli pericolosissimi sui ghiacciai, il 20 Giugno scopre la tenda ros-

sa e porta i primi soccorsi ai superstiti. Qui Maddalena diviene eroe mondiale. Troverà la morte, pare, a causa di un banale inci-dente di volo, nel cielo di Marina di Pisa, il 19 Marzo 1931. Per l’intrepido aviatore si parla da anni di istituire un museo a Bottri-ghe, ma nonostante i buoni principi, su ciò ancora tutto tace.

La classe 1963 di Bottrighe ha festeggiato i cinquant’an-ni. La rimpatriata si è svolta presso un locale agrituri-smo. Una giornata sull’onda dei ricordi, soprattutto

scolastici e di altri momenti di gioventù bottrighese e della vita attuale. L’incontro, fortemente voluto ed organizzato da Gloria Lisi e Luca Cisotto, si è svolto con larga adesione dei coscritti, che si sono ritrovati con gioia ed emozione. “È

stato un piacere immenso” spiega Cisotto “riabbracciarsi dopo dieci anni, trascorsi dalla festa dei quarant’anni, come se si attendesse impazienti questo nuovo evento”. Hanno aderito Silvana Andreotti, Carla Ballarin, Mauro Bellan, Luca Berganton, Luca Bertaglia, Milvia Bertaglia, Damiano Ber-ton, Enrico Bonafè, Patrizia Cassetta, Claudio Cisotto, Luca Cisotto, Paola Crepaldi, Matteo Domeneghetti, Gianna Fer-

ro, Michele Gasparetto, Maurizio Girotto, Fabio Gregnanin, Paola Grossi, Massimo Leccioli, Gloria Lisi, Antonella Manci-no, Rossella Milani, Giancarlo Renesto, Ezio Servadio, Ilario Sponton, Massimo Stoppa, Nicola Tandin, Rossano Varolo, Attilio Vendemmiati, Stefano Zaghi, Claudia Zago, Sofi a Zago, Martina Zanella. La classe si è ripromessa un altro incontro fra cinque anni.

CENE DI CLASSE I COSCRITTI 1963 FESTEGGIANO I CINQUANT’ANNI

L’Associazione Nazionale Reduci e Com-battenti di Bottrighe, neo presieduta da Gianni Renato Fincato, in collaborazio-

ne con l’Associazione Arma Aeronautica di Bergantino, presieduta da Giuseppe Neri, sezione della quale fa parte il nucleo di Bot-trighe e l’Associazione Autieri di Porto Viro del presidente Giuseppe Maccario (dedicata ai caduti di Nassirya), ha organizzato una cerimonia per ricordare due valorosi aviatori concittadini, il tenente colonnello Umberto Maddalena ed il sergente maggiore Cinzio Cassetta, medaglia d’argento alla memoria.

Cerimonia con labari, bandiere e gonfaloni entrati in chiesa per la messa celebrata dal parroco don Antonio Cappato, indi la be-nedizione del monumento a Maddalena e alla lapide in memoria di Cinzio Cassetta, nella piazzetta a lui dedicata. “Eroi che non vanno dimenticati e che hanno contribuito alla nostra storia costruendo la civile con-vivenza” ha sottolineato Fincato nel suo intervento.

Cinzio Cassetta nasce a Bottrighe il 17 dicembre 1916. Ammesso alla scuola di Falconara, nel 1937 viene nominato pilota

militare raggiungendo il grado di sergente maggiore. Prende subito parte attiva alla guerra 1940-45 come pilota di aeroplani da bombardamento per poi passare ai reparti aerosiluranti. Scompare a seguito di un’a-zione di guerra, triste coincidenza, nel gior-no del suo venticinquesimo compleanno.

Umberto Maddalena, eroe mondiale ed indimenticabile aviatore, tra i più grandi della storia di tutti i tempi, nasce a Bottri-ghe il 14 dicembre 1894. È l’uffi ciale più decorato d’Italia: medaglia d’oro al valore aeronautico, tre medaglie d’argento, due di

Associazioni e cittadini uniti nel ricordo, una messa poi la benedizione dei monumenti

Commemorazioni Furono due degli aviatori di Bottrighe

Cerimonia in memoria di Cassetta e Maddalena

La cerimonia davanti al monumento di Umberto Maddalena

Ro.Ma.

26 Bottrighe262626 Bottrighe

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25Bottrighe

di Roberto Marangoni

È nata a Bottrighe, con sede nel palazzo civico, l’associazione “EtruscaPo”, come sezione distaccata di Adria dell’ente Enal

Pesca. Gli obiettivi sono la salvaguardia e valo-rizzazione della fl ora e fauna lungo il fi ume Po, il contrasto delle attività di pesca abusiva e ren-dere fruibile ed attrezzata l’ansa golenale “Le Cornare” di Bottrighe. La zona è soggetta ad una legge regionale in cui viene concessa la pe-sca dilettantistico-sportiva dall’ex vecchio ponte che congiungeva Bottrighe a Corbola a quello attuale. L’individuazione della zona sarà resa possibile grazie alla cartellonistica, tradotta in varie lingue, che sta per essere predisposta. Lo scopo è permettere la salvaguardia dell’area, di particolare interesse per la riproduzione e auto-rizzata per concessione provinciale. Sarà impe-dita la pesca con le reti e contrastata l’attività di pesca abusiva, che oggigiorno viene effettuata da pescatori di tutta Europa, senza nessun controllo o sanzioni. “Il nostro problema è il controllo lungo le sponde e nelle vie d’acqua” spiega il neo presidente Nicola Rizzati “che è pressoché assente per la mancanza di fondi e mezzi. Siamo convinti che attraverso l’impe-gno comune si possano fare grandi cose. Una telefonata, magari una foto” continua Rizzati “ci possono essere di grande aiuto per porre un

freno agli abusi. Sono anche convinto che mol-ti appassionati, pescatori e gente comune che popolano la zona siano ottime sentinelle per un obbiettivo condiviso. Stiamo inoltre cercando di attivare un corso per guardie volontarie. Contra-stare l’abbandono di rifi uti,” conclude Rizzati “pulire l’area, mantenere in ordine sentieri, predisporre aree attrezzate e cestini, questo è ciò che vogliamo ottenere”. EtruscaPo è nata anche grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, del tecnico dell’uffi cio ambiente Luca Medea, dell’ente Parco, di Enal Pesca Ro-vigo e del Genio Civile. Per informazioni e per entrare a far parte di EtruscaPo si può scrivere a [email protected] oppure telefonare al 3668755425. Ro.Ma.

• Dov cà no ghè ocio, no ghè lagrema• I primi andare in tel saco iè i ultimi a gner fòra• Co se barata, uno el ride, cl’altro el se gràta

LE TRE S-CIOPTA’ di Roberto Marangoni

Torna in auge il progetto per la riqualifi cazio-ne di piazza della Libertà. Dopo l’annuncio in via uffi ciosa del Sindaco Massimo Bar-

bujani nel settembre scorso, ora l’Assessore refe-rente ai lavori pubblici, Federico Simoni, ha con-fermato con soddisfazione, assieme al delegato Nicola Gennari, che entro la fi ne dell’anno sarà approvato il progetto esecuti-vo dell’opera che dovrebbe, salvo lungaggini burocrati-che, iniziare nel 2014. La giunta regionale del Veneto, tramite l’assessore Massimo Giorgietti, ha infatti deciso di erogare, per tale iniziativa, una somma pari a centomila euro. Del recupero di piazza Libertà se ne parla dal 2009. Secondo il piano triennale dei lavori pubblici, avrebbe dovuto realizzarsi nel 2011. Come si ricorderà, quel progetto, redatto

dall’ex Sindaco Lodo, era già stato approvato dall’intero consiglio comunale, poco prima delle elezioni amministrative che portarono poi Bar-bujani per la prima volta alla guida del Comu-ne. Successivamente però, il progetto, legato a forme di fi nanziamento regionale, non entrò in graduatoria: la causa pare fosse stata attribuita

a delle imperfezioni nella presentazione dello stesso. Sempre secondo quel pro-getto, si sarebbe dovuto adibire un’area a mercato coperto con tensostruttura. Inoltre, si prevedeva la

demolizione della pavimentazione esistente, la posa in opera della nuova, una diversa circola-zione viaria ed un nuovo impianto illuminazione. L’impegno previsto di spesa complessiva parla-va di 300mila euro, rispetto al precedente di

450mila. Ora, nel riprendere in mano quel pro-getto, sarà eliminata la realizzazione della ten-sostruttura. L’intervento sarà in forma sobria, e di conseguenza molto meno costoso. Si prevede la sistemazione dei marciapiedi, poi delle aiuole centrali, dalle quali verrebbero tolti gli attuali pini marittimi, che hanno fortemente danneggiato il manto stradale. Nell’ottica di riconsegnare una nuova vita al centro, si ha in programma una verifi ca per migliorare la circolazione viaria: l’attuale crea infatti diversi problemi, specie ai mezzi pesanti in manovra.

Arrivato un fi nanziamento regionale da 100mila euro. I cantieri dovrebbero aprire nel 2014

Amministrazione Il progetto è bloccato dal 2009

Piazza della Libertà verrà riqualifi cata

l’intervento sarà in forma sobria, e di conseguenza molto meno costoso per l’amministrazione

Il gruppo folk “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe è tornato per

la decima volta a Bolzano, riscuotendo un enorme suc-cesso. Esaurita in ogni ordine di posti piazza S. Maria in Augia, in particolare dalla pre-senza di moltissimi emigrati polesani trapiantati in Alto Adige da ormai tanti anni e accorsi per assistere al coinvolgente spettacolo di canti e ballate del Delta. L’invito è pervenuto dal Club Rodigino Bolzano dei Polesani nel Mondo. Il pubblico ha pienamente interagito dimostrando un calore grandioso con applausi interminabili, anche fuori scena, per tutta la durata dello show. Gianni Spadon, presidente del gruppo, ha consegnato cesti di prodotti tipici, tra cui la pagnotta del doge di Villadose, l’esse adriese, il pane biscotto cotto su forno a legna, vini e riso del Delta a Giancarlo Valentini, presidente del Club Rodigino, all’assessore regionale Roberto Bizzo, al vice presiden-te della Provincia di Bolzano Cristian Tommasini e all’assessore comunale Patrizia Trincanat. Il Club ha ricambiato con il tipico speck. Hanno portato saluti e scambio di pubblicazioni il delegato alla cultura Mara Bellettato ed il presidente del Gruppo Sportivo Bottrighe Antonio Boni, quest’ultimo ha anche consegnato una targa con parole di affetto ai polesani residenti a Bolzano. A Lucia e Renzo Lovato, consiglieri del Club, da sempre legati al sodalizio di Bottrighe, l’onorifi cenza di “Bontemponi Onorari”. L’assessore regionale Bizzo ha avuto infi ne pregevoli parole di autentico apprezzamen-to nei confronti dei Bontemponi defi nendoli una “biblioteca viaggiante di cultura delle proprie tradizioni”.

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Musica i bontemPoni conQuistano bolzano

Uno scorcio di piazza della Libertà con il consueto traffi co

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ll gruppo folk “Bontemponi & Simpatica Compagnia”

Nicola Rizzati, presidente della nuova associazione EtruscaPo

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di Nicola Cesaro

18

LO SPORT in PRIMO PIANO

E’ stata una stagione esaltante quella della Vision Volley di Ospedaletto Euganeo. A dodici anni dalla nascita

del settore maschile e a due dalla promozio-ne in D, ecco il nuovo storico salto in serie C. La formazione allenata da Marco Battistella ha dominato il campionato, strappando con risultato eccezionale che conferma il valore della società della Bassa padovana. Dalla prima alla ventiduesima giornata di campio-nato, l’obiettivo è stato per la Vision Volley l’avvicinamento alla vetta: per salire di cate-goria bisognava arrivare nei primi due gradini della classifi ca. Con impegno e con passione la squadra ha risalito gradualmente la clas-sifi ca, fi no a condividere in alcune giornate il secondo posto con il Servicemed-Intrepida, in attesa dello scontro diretto in programma alla penultima giornata di campionato. Il sor-passo è avvenuto al “Copernico” di Verona con un perentorio 3-1, mentre la promozione in C è arrivata con il 3-1 casalingo sull’Oc-chiobello, ovviamente bagnata da un mare

di tifo e festeggiamenti. Questa la rosa della Vision Volley, targata anche per quest’anno Galante Intersport: Marco Bellamio, Marco Bisterzo, Andrea Canazza, Luca Celadin, David Clauser, Francesco De Marchi, Filippo Fornasiero, Marco Lazzari, Matteo Maron, Enrico Padovan, Paolo Pulsoni, Enrico Rava-gnan, Filippo Rizzo, Marco Valle. Allentatore: Marco Battistella. Dirigete responsabile: Ilario Zanato. Ma non è fi nita qui, imbattutta per 17 partite, la formazione femminile Under 14 della Vision ha conquistato il titolo provin-ciale. Il campionato è stato vinto dopo un’en-tusiasmante fi nale contro il Thermal Volley, squadra già sconfi tta per 3-1 all’andata e al

ritorno nel girone, e poi fermata in fi nale per 3-2, con tanto di un concitato 15-13 nel tie break. Queste le atlete campionesse provin-ciali: Filomena Ardolino, Siliva Barollo, Giulia Carturan, Athena Cascini, Elisa Dovigo, Maila Liziero, Alice Mazzuccato, Lucia Melato, Ki-dist Migliori, Greta Negro, Elena Parolo, Lisa Saoncella, Elena Scarparo, Valeria Sperando, Benedetta Tonin. Allenatrici: Patrizia Rizzo e Buson Anna. Resposanbile: Antonio Ardolino. L’anno prossimo, in campionato seniores, la società schiererà due squadre in serie C, una nel campionato maschile e una nel femmi-nile: un bel modo per steggiare i 25 anni di pallavolo nel territorio.

Vision, storico salto in CCARRARESE

Straordinario successo per le ginnaste della Pgs Carrarese che guidate dalle allenatrici Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e dalla coordinatrice Elena Favarin hanno conquistato a Rimini, nel corso della gara nazionale Acse ritmica oltremare

Open International, disputata da oltre 800 atlete, tra cui rappresentanti di Turchia Lus-semburgo e Israele, un prestigioso argento di squadra, nella categoria giovanile Joy con Emma Banzato, Gaia Parisotto, Isabella Ernesti Moro, Letizia Crivellari e Martina Fasolato protagoniste di un applaudito e travolgente esercizio ai cerchi. Di rilievo anche le prestazio-ni individuali che hanno portato il 5. posto di Alessia Mautone, con un esercizio al cerchio nella categoria Joy 3. fascia. 9. posto per Emma Banzato, categoria Joy 1.fascia con un esercizio a corpo libero. In evidenza nella categoria Silver 1. Fascia Gaia Parisotto con un buon 11. posto e Erika Ghiraldo 7. nella categoria Joy 4. Fascia con un esercizio al cerchio. Alla fi ne la coordinatrice Elena Favarin esprime grande soddisfazione: “un elogio a tutte allenatrici e ginnaste, che giorno dopo giorno dimostrano amore per questo meraviglioso sport e soprattutto mi riempie d’orgoglio la crescita costante del livello tecnico delle nostre meravigliose atlete”.

GINNASTICA RITMICA, A RIMINISTRAORDINARIO ARGENTO

Walter Lotto

Sarà ricordata come una delle edizio-ni più riuscite e spettacolari l’ottavo torneo “Amico Volley” messo in

cantiere dalla Pgs Carrarese Euganea, con il patrocinio del comune e della Fipav pa-dovana, disputato all’interno del patronato Don Bosco a San Giorgio di Due Carrare. Il crescente successo della 24 ore non stop riservato alla categoria open Under 12, che unico nel suo genere prevede il pernotta-mento di atleti e dirigenti presso le strutture sportive del paese, è evidenziato dai nu-meri record che l’anno caratterizzata: 20 squadre partecipanti, pubblico da grandi eventi, entusiasmo e tifo da stadio.

Alla fi ne delle incertissime eliminatorie,

per la prima volta hanno trionfato i ragazzi della Pgs locale, guidati dal tecnico Anto-nio Ferrato, che in una serratissima fi nale hanno domato di misura (2-1) i campioni uscenti della Black pool Volley (Casalseru-go-Correzzola) il bronzo è andato alla Fan-tasy Usma. Alla premiazione è intervenuto il primo cittadino locale Sergio Vason, coa-diuvato dall’assessore alla cultura e attività giovanili Roberta Amati e da Cinzia Busi-naro, membro e responsabile volley del comitato provinciale. La manifestazione si è conclusa con una cena, serviti oltre 400 coperti, all’interno dello stand gastronomi-co allestito all’interno del patronato che ha coinvolto i partecipanti.

DUE CARRARE. L’ottava edizione è stata una delle più spettacolariAMICO VOLLEY, 24 ORE NO STOP, AVVENTURAENTUSIASMANTE PER BEN 20 FORMAZIONI

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Volley Vittoria meritata per la formazione di Ospedaletto allenata da Battistella

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27Cultura

Ritorna l’atteso appuntamento con “Adria legge in cento minuti”. Il tema di quest’anno riguarda la possibilità

di sognare in un presente caratterizzato da una crisi profonda a livello politico, sociale, persino culturale. Dunque ci penserà Adria legge a far sognare il pubblico adriese, con una serie di appuntamenti dei quali riman-gono in programmazione le date del 19 e il 26 luglio nel cortile della Fondazione Fran-ceschetti di Cola, con inizio alle ore 21,30.

“Il mondo è grande ed è bello, ma è molto offeso”: da questa emblematica frase tratta da Conversazioni in Sicilia di Elio Vitto-rini hanno tratto ispirazione gli organizzatori di Adria Legge. La frase sembra ben aderire con il clima generale che si respira di que-sti tempi, e Adria legge ha voluto prendere spunto da questa triste verità per offrire agli spettatori un’alternativa possibile. Quest’an-no il fi lo rosso della rassegna è infatti il so-gno: mai come in tempo di crisi è necessario continuare a sognare e a credere nella possi-

bilità di realizzare i propri desideri. Gli autori selezionati inviteranno il pubblico, attraverso le loro espressioni artistiche, a scorgere una via d’uscita. Appuntamenti, insomma, dedi-cati alla voglia di resistere alla passività grigia della crisi e a un tunnel che spesso porta al disincanto e all’inettitudine.

Il 19 luglio Massimo Munaro parla di “Edipo - Tragedia dei sensi per uno spetta-tore”, Edizione. Titivillus. Il volume affronta una rilettura dei grandi miti radicata nell’at-tualità del presente. Lo spettacolo è rivolto in primis agli uomini, coinvolgendoli attiva-mente nella rappresentazione, alla riscoperta della natura più intima che la società totaliz-zante e la comunicazione di massa spesso fanno dimenticare.

Il 26 luglio Lorenzo Busson parla di “Dov’é la Vittoria” Edizione Compagine. E’ un ritratto crudo quello che viene descritto: una crisi profonda dei valori, l’incapacità di distinguere il confi ne che separa bene e male e con il narcisismo estremo possono condurre all’autolesionismo e all’autodistruzione, sfo-ciandonell’abuso di alcol e droghe per poter sopportare la vita.

di Melania Ruggini

Il tema proposto riguarda il sogno oltre la crisi. Due gli appuntamenti rimasti in cartellone: il 19 e il 26 luglio nel cortile della Fondazione Franceschetti di Cola

Letteratura Anche quest’anno torna l’atteso appuntamento culturale

“Adria legge in cento minuti”

Nella foto Elio Vittorini, è stata una frase tratta da Conversazioni in Sicilia ad ispirare l’edizione in corso

Nella sede del coro “Soldanella” di Adria, nel corso della programmata riunione della consulta provinciale

dell’Asac Veneto, l’associazione per lo sviluppo delle attività corali, che raccoglie oltre trecentocinquanta cori della regione, si sono svolte nuovamente, dopo poco più di un anno, a seguito delle dimissioni di Patrizia Pozzan del “Plinius” di Bottrighe e di Luca Sacchetto del “Soldanella”, le elezioni dei rappresentanti per la provincia di Rovigo nel consiglio direttivo regionale per il triennio in corso 2012/2015. Ampia la discussione, a seguito delle proposte dei quattro candidati: Cristiano Roccato diretto-re del “Soldanella”, di Giorgio Mazzucato direttore dei “Piccoli Cantori di S.Bortolo” di Rovigo, di Osvaldo Fedini presidente del coro “Monte Pasubio” di Rovigo, assente ma rappresentato da Pierangelo Tempesta direttore del medesimo coro e di Ennio Casarotto direttore del “Vangadizza” di Bagnolo di Po. Da tutti è stata sottoline-ata le necessità di dare maggiore slancio all’attivitù corale del Polesine, coinvolgen-do nelle iniziative anche le diverse realtà corali provinciali non iscritte. Su tredici cori polesani iscritti, erano presenti undici dele-gati. Giorgio Ferrari del “Monte Pasubio” è stato nominato a presiedere l’assemblea, segretaria Mara Bellettato presidente del “Soldanella”, scrutatori, Pierluigi Rossi del “Voci del Delta” di Taglio di Po e Lucio Me-non del “Cante e Ciacoe” di Rovigo. Quindi l’elezione e la proclamazione dei nuovi consiglieri. Eletti Cristiano Roccato, direttore del “Soldanella” di Adria, già consulente ar-tistico Asac e Osvaldo Fedini presidente del “Monte Pasubio” di Rovigo. Primi dei non eletti Ennio Casarotto e Giorgio Mazzucato.

Asociazioniroccato e fedini eletti consiglieri regionali asac

Ro.Ma.

Gli autori selezionati inviteranno il pubblico a scorgere una via d’uscita

Cristiano Roccato e Osvaldo Fedini

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28

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Quest’anno, in vista dei mondiali di Barcellona del prossi-mo Luglio, la stagione di nuoto di fondo in acque libere si apre subito con gli appuntamenti più importanti: i

Campionati Italiani Assoluti. Nelle acque di Napoli e Castella-bate i migliori atleti del panorama nazionale si sono sfi dati e non solo perché la posta in gioco era la convocazione per Barcellona, ma anche perché il programma gare era parti-colarmente impegnativo poiché prevedeva 40km di gara in una settimana: 10km domenica 9 giugno, 5km giovedì 13 e 25km domenica16. In rappresentanza dell’Adria Nuoto Elena Lionello, nonostante un problema alla spalla sinistra che ha in parte compromesso la preparazione nelle ultime settimane pre-gara, ha partecipato a tutte le tappe dei campionati. Domenica 9 Elena ha aperto la sua stagione delle acque libere con i 10 km a Napoli: “La giornata era buona, temperatura dell’acqua 20 gradi, ma l’esordio è stato duro per l’altissimo livello della gara e perché non sapevo come avrebbe reagito la spalla ad un mare “pesante” come il tirreno. Inoltre iniziare la stagione con un campionato italiano di così alto livello mi spaventava un po’ ma è andata - commenta Elena” che ha concluso la gara

al 13°posto in 2h 40’ 35”. La seconda prova, i 5km a Castellabate, doveva essere la gara più semplice, ma il mare particolarmente mosso e la temperatura dell’acqua (17°) hanno notevolmen-te complicato la situazione. Elena racconta: “viste le condizioni del mare e gli stretti tempi di recupero non volevo affaticare troppo la spalla dato che il mio obiettivo erano i 25km, quindi ho affrontato questa gara senza sforzare troppo. Ho fatto i primi 3km cercando di controllare la nuotata, poi ho au-mentato l’andatura per verifi care la reazione della spalla in vista dei 25km”. L’atleta dell’Adria Nuoto ha chiuso la gara al 32° posto in 1h’19”6. Domenica 16 ritrovo degli atleti (7 femmine e 16 maschi) sul campo gara di Castellabate alle 7.30 per la competizione più attesa: i 25km. “Avevo lavo-rato un anno per preparare questa gara – racconta l’atleta - ore e ore al giorno passate in acqua, ero decisa ad affrontarla al meglio. Le condizioni erano decisamente migliori rispetto alla 5km (acqua 21° e mare calmo, almeno alla partenza!!). La gara prevedeva 8 giri da poco più di 3,1km con 2 pontoni per

i rifornimenti. Ottime le condizioni durante i primi 2 giri, poi il mare si è agitato e la spalla ne ha sofferto un po’. Gli ultimi 2 giri sono stati molto pesanti, fa-ticavo a tenere la rotta a causa del dolore alla spalla ma l’orgoglio è stato più forte del dolore e sono riuscita a resistere e terminare la gara al 6°posto in 6h 48’ 46”. Date le mie condizioni e le avver-sarie di livello mondiale con cui mi sono ritrovata in acqua posso ritenermi soddisfatta. Quest’anno a differenza dell’anno scorso non ho avuto problemi con i rifornimenti e nonostante la spalla sono riuscita

a migliorare il mio risultato, quindi senza dubbio il bilancio è stato positivo. Inoltre è stata un’esperienza unica dal punto di vista umano e motivazionale visto che per tutta la trasferta ho vissuto e mi sono allenata con le punte della nazionale italiana. Per una come me, abituata ad allenarsi quasi sempre da sola, nuotare 5 ore al giorno e misurarmi con medaglie olimpiche e mondiali anche se impegnativo è stato molto motivante e mi ha dato la carica giusta per affrontare la stagione agonistica che ho davanti”.

Elena Lionello non sfi gura

Nella settimana dal 16 al 23 piugno presso il villaggio Ge.Tur di Lignano Sabbiadoro si è svolto l’Habawaba International Festival. Il

nome Habawaba è un acronimo. Nasce prendendo le prime due sillabe di “Happy Baby Water Ball”, la “Grande Olimpiade dei piccoli pallanuotisti”. E’ il più importante evento nel mondo dedicato a bambini e bambine di età compresa fra i 6 e gli 11 anni provenienti da tutti gli angoli del pianeta. Quest’anno per la prima volta anche Adria Nuoto ha partecipato a questa importante manifestazio-ne con una sua rappresentativa, insieme ad altre 107 squadre provenienti da tutto il mondo. Ecco la rosa dei bambini che sono stati a Lignano Sab-biadoro: Lorenzo Toschi (Portiere), Giorgio Medici, Federico Zanellati, Francesco Benazzi, Nicola Trom-boni, Marco Stocco, Giacomo Fumana, Riccardo Gamberini, Enrico Giolo e Ludovico Pandolfi .

Habawaba International Festivalgrande olimPiade dei Piccoli Pallanuotisti

Oro. È del metallo più pregiato la me-daglia conquistata ai Giochi del Me-diterraneo dalla coppia azzurra del

beach volley Marta Menegatti-Greta Cicola-ri. Nella fi nale di Mersin (Turchia), un’altra splendida prestazione di Marta, giocatrice nata a Porto Viro e unica rappresentante rodigina ai Giochi, e della compagna Greta, consente di sconfi ggere 2-0 la coppia greca Arvaniti-Karakgounis e di far sventolare il tricolore sul gradino più alto del podio. I par-ziali (21-16, 21-13) non lasciano spazio a equivoci: la coppia azzurra ha dominato il match dall’inizio alla fi ne, imponendo il proprio gioco sulle avversarie, che non han-no mai dato l’impressione di poter mettere in discussione il risultato fi nale. Senza mai concedere un set ai team incontrati in tut-to il torneo, dalle qualifi cazioni alle fi nali, Cicolari-Menegatti hanno mostrato una su-periorità tecnica notevole e una condizione fi sica eccellente. Hanno deciso di dedicare la vittoria alla memoria di Stefano Borgonovo, ex-giocatore di Milan e Fiorentina affetto da Sla, venuto a mancare il giorno prima della fi nale.

Questo cammino trionfale ha portato le azzurre (che fanno parte del corpo dell’Ae-ronautica Militare) a un risultato di fonda-mentale importanza in vista dei Mondiali in Polonia, il vero obiettivo di quest’anno, dove potranno confermare quanto di buono hanno mostrato in Turchia. Benché le coppie incontrate a Mersin non siano state di pri-missima fascia (mancano infatti le coppie

storicamente più ostiche, come brasiliane e statunitensi), i buoni segnali mostrati dalle nostre atlete fanno ben sperare per i Mondiali, dove l’Italia è ancora a secco di medaglie.

Marta Menegatti, 23 anni ad agosto, aggiunge quindi un altro successo al suo già ricco palmares (oro agli europei juniores del 2009 e a quelli senior del 2011; argento agli europei under 23, ai mondiali giovani e juniores, oltre a quasi 10 podi nel Beach Volley World Tour) e sale con Greta Cicolari al quinto posto del ranking mondiale.

Anche l’altra coppia italiana, formata dalle beachers Laura Giombini e Daniela Gloria, è andata a medaglia, sconfi ggendo le slovene Fabian-Vodeb nella fi nalina per il bronzo. Gli uomini, invece, non sono riusciti a andare oltre al quarto e quinto posto nel loro torneo.

La spedizione italiana torna dai Giochi del Mediterraneo da vera mattatrice della competizione, con 186 medaglie conquista-te (70 ori, 52 argenti e 64 bronzi), record storico per la nostra nazione.

Giochi del Mediterraneobeach volleY, marta menegatti è d’oro

A. Z.

Campionati Italiani Assoluti di nuoto libero Nelle acque di Napoli e Castellabate

Nelle foto le atlete alla

partenza della 5 chilometri ed Elena Lionello

La coppia vincente Cicolari-Menegatti

L’atleta di Adria Nuoto in acqua con una spalla malconcia. Avanti giorno dopo giorno stringendo i denti

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PRESTAGIONALE

PELLET 2013

* escluso iva

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VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

Taglio delle province, il governo ci ripro-va. Dopo Mario Monti, anche Enrico Letta ha annunciato l’intenzione di pro-

cedere in questa direzione nel suo discorso di presentazione del programma di Governo alla Camera e lo ha ribadito anche recen-temente, in occasione del primo voto di fi ducia per il “decreto sulle emergenze”. Un taglio duro, netto. Tanto che non rimarrebbe in vita neanche un’ipotesi di ente di secondo livello. L’idea, dunque, è la stessa alla quale l’ex ministro per la Pubblica Amministrazio-ne Filippo Patroni Griffi , aveva lavorato fi no al 10 dicembre scorso in Commissione Affa-ri Costituzionali del Senato. Poi il progetto naufragò, anche perché in quell’occasione si cercò l’abolizione per decreto. Oggi, invece, la strada intrapresa sembrerebbe essere un’altra, come ci ha confermato il deputa-to polesano e segretario provinciale del Pd Diego Crivellari. “Sul tema non posso an-

nunciare niente – ha spiegato- ma l’inten-zione è questa. Ovviamente stiamo parlan-do di un iter molto lungo e complicato che necessariamente dovrà passare attraverso una riforma costituzionale ma non è un caso se il ministro per gli affari regionali Graziano Delrio ha accolto di buon grado il suggeri-mento giunto dall’Anci di riprendere il fi lo spezzato delle città metropolitane”. Con un certo orgoglio il deputato polesano Crivellari ha portato l’iniziativa sotto l’ala del Partito Democratico. “Certo dentro al partito – ha precisato – è in corso un confronto su que-sto tema ed è sotto gli occhi di tutti che i co-muni capoluogo del Veneto amministrati dal Pd stanno spingendo sull’acceleratore verso la costituzione di un’rea vasta, la Pa.Tre.Ve. Padova, Treviso Venezia, stanno fatti-vamente parlando di uno statuto per porre le prime basi di un futuro insieme”. E per quanto riguarda il Polesine? “A mio avviso

il Polesine non può stare alla fi nestra. Biso-gna evitare lo smembramento della nostra provincia, cioè bisogna sottrarsi all’eventua-lità che le diverse aree del territorio rodigino possano andare ognuna per proprio conto: sto pensando all’ipotesi che il Delta possa unirsi al veneziano, il medio e alto Polesine al ferrarese o al mantovano ma è necessario immaginare una riordinazione del territorio. L’ipotesi della Vi.Ve.Ro. secondo me va presa seriamente in considerazione, esisto-no progetti, sto pensando alla Valdastico Sud, piuttosto che alla Nogara-mare o alla metropolitana di superfi cie, che di fatto da oggi possono essere portati avanti insieme

di Fortunato Marinata

Per l’Onorevole Crivellari i tempi sono maturi. “Il Polesine si concentri sulla Vi.Ve.Ro”

Amministrazione Il premier Letta ha annunciato il taglio degli enti locali

A grandi passi verso la fusione dei comuni del Medio Polesine. Lo scorso 24 giugno il Pd provinciale ha fatto sapere come la pensa sulla fusione dei Vil-

lmarzana, Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara e Villanova del Ghebbo, che dovrebbe dar vita al nuovo Comune unico di Civitanova Polesine.

“Sono anni che si parla di unioni, fusioni ed aree vaste, ma sostanzialmente nulla è cambiato. Ora che potrebbero arrivare nuove imposizioni dall’alto, Letta ha annunciato il taglio delle Province, è bene assecondare le iniziative che partono dal basso, proprio come quella di Civitanova Polesine – ha spiegato il consigliere re-gionale Graziano Azzalin - l’effi cienza delle pubblica amministrazione è una delle sfi de centrali per il nostro Paese e la frammentazione amministrativa è proprio uno degli ostacoli da superare. Per questo è giusto par-

FUSIONE DEI COMUNI CIVITANOVA POLESINE, UN’INIZIATIVA PARTITA DAL BASSO

Province, torna a pendere la scure

La presidente Tiziana Virgili: “I veri enti spreconi sono le Regioni” Palazzo Celio, sede della provincia di Rovigo

a Verona e Vicenza”. Tanta urgenza per l’O-norevole polesano è legata anche al fatto che la città scaligera da anni insieme a Bre-scia e Trento sta lavorando su sinergie dal respiro europeo. “Il Polesine non può venire emarginato da questo scenario”. A questo punto, dunque, resta da capire se il territorio rodigino sia pronto a ridisegnare se stesso. “Con molti soggetti stiamo già parlando e rispetto a qualche anno fa – ha concluso Crivellari – vedo una disponibilità maggiore ad abbandonare la politica dei campanili. Il progetto Civitanova, la fusione di sei comuni dell’ex Pati Medio Polesine, ne è testimo-nianza diretta”. Non è dello stesso avviso la

presidente della Provincia, Tiziana Virgili, che invece nel taglio delle province vede solo un’inutile operazione che non porterà ne’ a risparmi, ne’ ad una migliore qualità dei servizi per i cittadini. “Le province, tra gestione e servizi, rappresentano appena l’1,7% delle spese dello Stato – ha spie-gato – sono le Regioni gli enti spreconi. Per scrupolo è suffi ciente andare a guardare i costi erogati, sono pubblici e pubblicati nel web, si vedrà quanto viene speso per i dipendenti, per le governances e per gli organi di governo. Se qualcuno pensa che tagliando le Province ne otterrà un benefi -cio, si sta sbagliando di grosso!”.

L’area dove nascerà il nuovo comune di Civitanova Polesine

lare di necessità. Si pensi che in Veneto ci sono 318 comuni sotto i 5mila abitanti, il 55%, e 202 sotto i 3mila, il 35%, mentre in Polesine ne abbiamo 40 sotto i 5mila e 29 sotto i 3mila, ovvero l’80 e il 58%. La

nostra provincia ha la media di abitanti per comune più bassa dopo Belluno, 3.983, e questo, se magari un tempo poteva essere segno di maggiore vicinanza ai cittadini, oggi rende più diffi cile per i comuni rispondere

alle richieste degli stessi cittadini”. “L’obiettivo – ha proseguito l’Onorevole Diego Crivellari - non è solo quello di intercettare fondi, alla base del ragionamento non c’è soltanto una concezione meramente ragionie-ristica ma una visione nuova del futuro, alla luce della globalizzazione e dei servizi che vanno mantenuti in ogni caso in essere”. “Questo percorso – ha sottoli-neato il responsabile organizzativo provinciale Filippo Silvestri – che nasce da un’attività amministrativa comune, condurrà alla fondamentale tappa del 20 o 27 ottobre, quando i cittadini saranno direttamente chiamati ad esprimersi con un referendum. Perché il partito è impegnato concretamente nell’assecondare il processo di fusione e di partecipazione, ma non si tratta di un’imposizione bensì di una scelta che spetta direttamente ai territori ed ai loro abitanti”.

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23Spazi aperti

“Slow tour in carrozza”, è un’iniziativa che si è tenuta qualche settimana fa a Gavello, grazie all’impegno tra la fattoria didattica Galassa, le guide equestri dell’Engea e il maneggio Criollo di Tribano nel padovano, Slow food Rovigo, il gruppo folkloristico Le

Ciaramelle, per l’intrattenimento musicale, e l’associazione Gli amici del Po di Villanova Marchesa-na. Si è trattato di una giornata in carrozza, per la promozione della nuova attività ludico-educativa offerta dalla fattoria didattica, alla scoperta del territorio. L’escursione ha preso il via dall’azienda Galassia alla volta del primo itinerario per la visita dell’oratorio cistercense di Cisimati. A bordo, anche la presidente della provincia Tiziana Virgili, l’assessore al turismo, Laura Negri e la dirigente regionale per le “fattorie didattiche” Elena Schiavon. Dall’oratorio cinquecentesco di Cisimati, il gruppo si è spostato poi a Villanova Marchesana e poi sull’argine del Po, fi no all’antico traghetto dei Santi, quindi giù nella frescura della golena. Lungo l’itinerario il presidente di Slow food Rovigo, Paolo Rigoni, in veste di cicerone ha intrattenuto la comitiva con narrazioni che si tramandano dalla notte dei tempi, parlando di “un Polesine sotterraneo”, fatto di chilometri di mitici cunicoli, che collegherebbero chiese, oratori, il Castello Estense di Ferrara (perché il Po non è stato un confi ne fi no al congresso di Vienna), dove si nascondo tesori protetti da ancor più mitiche serpi: il tesoro di Garibaldi, quello di Adriano e dei Paladini di Francia. L’ambiente distensivo, con ampie vedute di pregio naturalistico, e le suggestive narrazioni hanno catturato gli escursionisti. Si è fatto ritorno a Gavello paghi della bella esperienza assorti nel disteso ritmo del trotterellio dei cavalli.

Esiste un Polesine che appartiene alla leggenda: con chilometri di cunicoli di collegamento tra chiese e oratori,dove si nascondo il tesoro di Garibaldi, quello di Adriano e dei Paladini di Francia

TURISMO SLOW LUNGO IL PO IN CARROZZA NEL POLESINE DEI TESORI

Li.Se.

di Denise Formigaro

Territorio Riforma della normativa in materia di aree protette. Si discute in Regione

La riforma dei parchi del Veneto è un tema spinoso che vede molte fazioni contrappo-ste, ognuna con una propria visione del

problema e con diverse soluzioni.Tre, infatti, sono le proposte di legge at-

tualmente all’esame del Consiglio regionale e relativi alla nuova normativa in materia di aree protette, che intendono aggiornare l’at-tuale legge in vigore approvata nel 1984. Il primo disegno di legge è quello della Giun-ta Regionale rappresentata dall’assessore all’agricoltura Franco Manzato. “Il nostro progetto si propone di riorganizzare gli enti parco e le aree protette del Veneto – spiega Manzato - nell’ottica della spending review. Importante è, infatti, il controllo della spe-sa pubblica unito alla semplifi cazione e razionalizzazione della gestione attraverso l’unifi cazione dell’attuale disciplina delle singole leggi istitutive dei parchi regionali, stabilendo la composizione degli organi e il numero dei loro componenti. Non ci sarà più il Consiglio dell’Ente, organo politico assem-

bleare; il Consiglio Direttivo sarà costituito dal presidente dell’Ente e da quattro compo-nenti; è prevista la Comunità del Parco i cui componenti parteciperanno a titolo gratuito con funzioni consultive. Vogliamo, inoltre, abbattere i vincoli per consentire ai cittadini che vivono all’interno dei parchi di creare opportunità di lavoro e di sviluppo”.

La seconda proposta di legge è avan-zata dal Partito Democratico, rappresentato da Graziano Azzalin, vicepresidente della commissione agricoltura: “Il nostro disegno nasce da premesse opposte a quelle della Giunta Regionale – afferma Azzalin. Vorre-mo, infatti, che la tutela dell’ambiente non fosse pensata come un costo, ma come un

investimento culturale, ambientale, ma an-che e soprattutto economico visto che i fondi europei saranno destinati principalmente a chi farà leva sulla tutela ambientale. È im-portante, perciò, considerare le peculiarità di tutti i territori e favorire uno sviluppo soste-nibile che parta dal basso senza ostacolarlo con inutili vincoli”.

Azzalin prosegue, poi, analizzando i punti principali del progetto del partito: “Il cuore della nostra proposta sta nello snel-limento della burocrazia e nel superamento delle sovrapposizioni di competenze e attri-buzioni, dando ai sindaci il ruolo di prota-gonisti della gestione, responsabilizzando le comunità locali e le loro rappresentanze e superando i confl itti che spesso si sono ge-nerati tra enti parco, enti locali e cittadini e dare alla Regione il compito di indirizzo e controllo che le compete”.

La terza proposta è quella presentata per iniziativa dei Consigli comunali di Arquà Petrarca, Cervarese S. Croce, Cinto Euganeo

e Baone d’Este. A illustrarla è il sindaco di Arquà Petrarca Luca Callegaro: “L’obiettivo prioritario della proposta di legge dei sinda-ci – sostiene Callegaro - è salvaguardare le competenze di autogoverno delle comunità locali, valorizzare la democrazia partecipa-tiva all’interno del Parco e fare dell’ente regionale un motore di sviluppo e di rilancio turistico di un’area di singolare pregio am-

bientale. Non vogliamo che una legge come quella formulata dalla Giunta tagli fuori le amministrazioni comunali dalla gestione del processo decisionale”.

Insomma, tante sono le idee che la Giunta sta prendendo in esame per poter gestire al meglio i cinque Parchi esistenti in Veneto e tutte quelle zone che per le loro peculiarità vanno protette e valorizzate.

Tre proposte per il futuro dei parchiContrapposti Manzato e Azzalin ma pure i sindaci che non vogliono essere estromessi dalla gestione degli enti

“L’obiettivo è salvaguardare le competenze di autogoverno delle comunità locali” Un’immagine del Parco del Delta del Po

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36 Mondo scuola363636 Mondo scuola24 Mondo scuola

Una mattinata pensata per iniziare a approcciarsi al mondo universitario: questo il biglietto da visita dell’Open

Day, la giornata dell’Università a porte aper-te. Si terrà il 25 luglio nella sede dell’Uni-versità di Rovigo e sarà dedicata agli studen-ti delle superiori che vogliono conoscere il loro futuro indirizzo di studio, ma potranno partecipare anche genitori e universitari in-soddisfatti della loro precedente scelta.

Lo scopo principale degli Open Day è proprio evitare che i giovani, freschi di ma-turità, intraprendano un percorso di studio non adatto a loro e si debbano poi ritirare. Una scelta consapevole dell’orientamento universitario è fondamentale per riuscire successivamente a entrare nel mondo del lavoro in modo competitivo e raggiungere quelle soddisfazioni personali che ognuno si aspetta dopo anni e anni di studio.

L’University Day di Rovigo, organizzato in coordinamento con la facoltà di Padova, si propone inoltre di far conoscere e apprez-zare la scuola ai futuri studenti. Il program-ma della mattinata prevede un incontro di presentazione del Corso di Studio di Scienze dell’Educazione e della Formazione, duran-te il quale docenti, tutor e studenti iscritti saranno a disposizione per rispondere alle domande dei presenti. Al termine ci sarà la simulazione di un test d’ingresso, molto utile in vista delle future ammissioni di set-tembre. Anche il percorso di studio triennale “Diritto dell’Economia” verrà presentato lo stesso giorno da alcuni studenti laureati. A seguire, i visitatori verranno accompagnati a conoscere la struttura dell’ateneo e le aule principali.

Il Cur (Consorzio Università Rovigo), proporrà inoltre un altro Open Day il 5 set-tembre presso l’Accademia dei Concordi. Con la collaborazione dell’Università di Fer-rara, si terranno dei confronti sull’indirizzo Giurisprudenza con Luigi Costato, Professore di Diritto dell’Unione Europea, e alcuni pro-fessionisti (magistrati, notai, avvocati).

L’Open Day, riproposto dopo l’edizione dell’anno scorso, è un’opportunità davvero interessante per i ragazzi delle superiori che intendono iscriversi all’Università: farsi un’i-dea di ciò che si dovrà affrontare negli anni a venire, rendendosi conto della bontà o meno della decisione che si sta per prende-re, consente di evitare il rischio di compiere una scelta sbagliata e di gettare al vento anni preziosi per la costruzione del proprio futuro, lavorativo e non.

di Andrea Zambolin

Saranno presentati i corsi di Scienze dell’Educazione e della Formazione, Diritto dell’Economia e Giurisprudenza

Università Porte aperte il 25 luglio e il 5 settembre

Open day a Rovigo, un assaggio dell’offerta universitaria

Sembra ancora lontana la soluzione per i 94 bambini in lista d’attesa per un posto negli asili della Pro-

vincia di Rovigo. Tutte le proposte presentate fi nora

dal Comune, dagli Uffi ci Scolastici e dai genitori, per quanto interessanti, si sono dimostrate irrealizzabili per motivi logi-stici, di agibilità delle strutture o per la mancanza di adesioni.

L’unico cavillo organizzativo che (al momento di pubblicazione del giornale) tiene ancora la questione in sospeso, è riuscire a trovare delle scuole dell’infan-zia che possano ospitare questi bambini, senza incorrere in costi eccessivi di ade-guamento delle strutture. Entrambe le parti si stanno rimboccando le maniche, soprattutto dopo il parere favorevole del Miur (il Ministero dell’Istruzione), che ha dato l’autorizzazione a fornire docenti per le nuove classi. A quanto pare, l’allarme lanciato a maggio dai Sindacati della scuola (Cisl, Cgil, Snals e Uil), con la previsione di circa 120 posti mancanti nelle scuole dell’infanzia sta-tali (ossia quelle gratuite) si è rivelato davvero preciso. I genitori dei bambini, nel frattempo, si augurano di riuscire a trovare al più presto una soluzione effi -cace, per poter garantire ai propri fi gli il diritto fondamentale alla prima scolariz-zazione.

il caso

Istruzione in Polesine94 bambini senza asilo. comune, uffici scolastici e genitori alla ricerca di una soluzione

La sede dell’Università di Rovigo

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39393939Cultura provinciale 29Cultura provinciale

“Polesine”, e nessun sottotitolo, per caratterizzare l’importante mostra allestita alla Badoera di Fratta, realizzata con gli scatti – ormai storici e pertanto

quanto mai signifi cativi – di Gianni Berengo Gardin, uno dei più apprezzati fotografi italiani attivo da un sessantennio, avendo egli esordito negli anni ‘50. Una fi rma autorevole ed apprez-zata, che ha lasciato il segno in noti periodici come Il Mondo di Pannunzio, Epoca, Domus, L’Espresso, nonché sulla stampa estera come Le Figaro, Time, Stern.

Al Polesine, Berengo Gardin ha dedi-cato il suo magistrale lavoro di fotografo nel 1971, allorché, invitato da Giuseppe Marchiori, percorse la terra dei fi umi da occidente al delta, ricavandone immagini di grande forza espressiva: Un “Polesine in bilico” – come lo ha defi nito il giorna-lista Sergio Garbato nel corso della presentazione della mostra, in quanto uscito da non molto dalle gravissime ferite dell’alluvio-ne del ’51, ma non ancora caratterizzato da quel desiderio di moderno che, in vari ambiti, doveva poi cancellare signifi cative testimonianze della civiltà contadina.

Una mostra per documentare quindi. E lo stesso Beren-go Gardin, inaugurando l’allestimento di Fratta, si è espresso chiaramente a favore di questa tipologia di scatti fotografi ci (da preferire rispetto alle foto artistiche) sottolineando il valore che assume la documentazione per immagini. Nella sua rappresen-tazione del Polesine, accanto alle architetture – a cominciare proprio dalla frattense villa del Palladio ritratta solo negli esterni, perché nel 1971 non ancora restaurata ed aperta al pubblico – ci sono le sezioni dedicate alla vita dei campi, agli ambienti di

lavoro, ai ritratti icastici di persone intente all’attività quotidiana o colte in particolari momenti della giornata.

Immagini di grande forza, in bianco e nero, che testimonia-no la maestria del grande fotografo, come ha sottolineato nel suo intervento Paolo Morello, presidente dell’Istituto Superiore per la Storia della Fotografi a, che si è soffermato in particolare ad analizzare la fotografi a scelta come immagine della mostra: una suggestiva immagine di un mulino di fi ume (natanti all’epo-ca ancora presenti sulle acque dell’Adige e del Po): sulla passe-

rella, che lo unisce alla riva, la presenza di una gioiosa bambina colta – e qui sta la maestria del fotografo – nel momento in cui si produce in un allegro saltello.

Una mostra quanto mai signifi ca-tiva dunque, aperta sabato 22 Giugno con le parole entusiaste del sindaco di

Fratta nonché presidente della Provincia Tiziana Virgili (che fra l’altro si è defi nita “tifosa” del Polesine e pertanto sostenitrice delle interessanti occasioni che ne danno visibilità e lo fanno apprezzare) e dall’assessore provinciale Laura Negri, che ha sottolineato l’importanza dell’evento, ospitato nella villa pole-sana patrimonio dell’Umanità. In chiusura un apprezzato un fuori programma da parte del fotoclub Athesis, il cui presidente Graziano Zanin – richiamandosi al monito di Berengo Gardin a fotografare per documentare – ha donato all’illustre ospite, per il sessantennio del suo impegno fotografi co, un volume da poco edito di immagini della bassa padovana, scattate negli stessi anni delle foto del “Polesine” presenti nell’allestimento della Badoera. Una mostra questa che rimarrà aperta per tutta l’esta-te fi no al 29 settembre.

di Lino Segantin

Invitato da Giuseppe Marchiori percorse la terra dei fi umi da occidente al Delta. Ritrasse un mondo da poco uscito dall’alluvione con ancora visibili le tracce della civiltà contadina

La locandina della mostra alla “Badoera”, alcune immagini in mostra e un momento

della presentazione lo scorso 22 giugno

E’ tornato al suo primigenio splendore l’arazzo “La temperanza presentata all’uomo come guida contro i vizi”.

Ci sono voluti ben 26 mesi di restauro per far ritornare a brillare i colori e le forme di questo gioiello artistico del 1630, realizzato a Bruxelles dal maestro Antoon Sallaert, che lavorava nella bottega di Rubens. L’arazzo, di proprietà dell’Accademia dei Concordi, è ritornato a splendere di luce propria nella sua originaria sede, la sala Oliva all’Accademia, accanto all’altro arazzo intitolato “Il tempo allontana le gioie della vita”, anch’esso recen-temente restaurato. L’importante intervento è stato possibile grazie al fi nanziamento di Adriatic Lng. L’artefi ce dell’intervento sui 16 metri quadri di tessuto è il consorzio pratese Tela di Penelope, che ha realizzato il recupero dell’opera insieme ad uno staff di nove restau-ratrici, coordinandone le varie e delicate fasi, dallo studio preliminare all’intervento vero e proprio. L’operazione ha riportato in superfi cie lo stato originale del colore, recuperandone le fi bre e rimuovendo alcune toppe applicate da precedenti interventi. Complessivamente il re-stauro è stato suddiviso in 5 fasi: smontaggio della fodera e delle armature, preparazione al lavaggio, lavaggio, consolidamento del colore, foderatura e ricollocazione nella posizione originaria. Ora toccherà la stessa felice sorte al terzo dei quattro arazzi dell’Accademia che ha come soggetto “La fortuna”.

accademia dei concordi

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L’arazzo “La temperenza” ritrova i suoi colori

Doveva essere Marco Castoldi, meglio noto come Morgan, il testimonial della XIV edizione della ras-segna Tra ville e giardini, ma il maltempo ha fatto

la sua parte e così è toccato a Paolo Nani, maestro del teatro fi sico, e “La lettera” tenere a battesimo la ker-messe, partita giovedì 27 giugno da Fiesso Umbertiano. Appuntamento solo rimandato di una settimana invece per Morgan, che il 4 luglio ha condotto An evening with nella splendida cornice della cinquecentesca Villa Morosi-ni di Polesella, guidando il pubblico sulle note del grande repertorio italiano e internazionale da lui amato, da De André a David Bowie, dalla musica classica al rock, riper-correndo i propri successi e le cover dei suoi ultimi album da solista e presentando in anteprima alcuni brani inediti. Un concerto intimo e ricercato, per voce e piano, condito da aneddoti e racconti sull’arte. La fortunata kermesse

anche quest’anno riscopre i luoghi mozzafi ato del Polesi-ne, attraverso la danza, il teatro, la musica, per un totale di 18 appuntamenti unici, nei quali la cornice della rap-presentazione è parte integrante dello spettacolo, per la valorizzazione del territorio, dell’ambiente e del turismo. La manifestazione, promossa e sostenuta dall’Ammini-strazione Provinciale di Rovigo, fi nanziata da Regione Ve-neto, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Camera di Commercio di Rovigo, ed è organizzata in collaborazione con Ente Rovigo Festival e diversi comuni, si conferma il fi ore all’occhiello della vita culturale pole-sana, come ha sottolineato la presidente della provincia Tiziana Virgili durante la presentazione dell’edizione 2013. “La rassegna è nata per unire la valorizzazione e la promozione del territorio con l’arte – ha detto”. Dello stesso parere anche l’assessore al turismo Laura Negri,

che sottolinea il compito della kermesse: “dare valore al Polesine con un bel modo di fare squadra tra enti locali e fi nanziatori in un itinerario che va da Melara a Porto Tol-le”. Da sua parte Claudio Ronda, il direttore artistico della manifestazione, la defi nisce “un caleidoscopio di eventi che attraversa diversi generi, talvolta con scelte azzardate o insolite, proponendo un ventaglio di scelte artistiche e di possibilità culturali”. Questi gli appuntamenti rimasti in cartellone: Martedì 16 luglio, Porto Tolle, Corte di Ca’ Bo-nelli, Fanfara Tirana; giovedì 18 luglio, Ceneselli, ex base missilistica, Area international popular group; mercoledì 24 luglio, Lendinara, giardino di Villa Dolfi n-Marchiori, Tribal tech; venerdì 26 luglio, Melara giardino di palazzo Calzolari-Badini, Emanuele Rastelli trio emotions; dome-nica 28 luglio, Arquà, Castello, Glenn Miller Orchestra, in the mood Miller; mercoledì 31 luglio, Castelguglielmo,

piazza Vittorio Veneto, “Compagnia argentina de danzas sentires”, domenica 4 agosto, Ariano nel Polesine, San Basilio, Pilar, sartoria italiana fuori catalogo; mercoledì 7 agosto, Badia Polesine, piazza Vangadizza, Soqquadro italiano, da Monteverdi a Mina; venerdì 9 agosto, Fica-rolo, giardino di villa Schiatti-Giglioli, Miriam Meghnagi, Dialoghi mediterranei; domenica 11 agosto, Villamarza-nagiardino di Villa Cagnoni-Boniotti, Jaques Morelenbaum & cello samba trio, special guest Paula Morelenbaum; martedì 13 agosto, Crespino, chiesa arcipretale santi Mar-tino e Severo, Tigran a fable; domenica 18 agosto, Fratta Polesine, villa Badoer, Ron, Way Out. L’inizio degli spet-tacoli è fi ssato alle ore 21.30 a ingresso libero, eccetto, martedì 16 luglio, giovedì 18 luglio, mercoledì 24luglio, domenica 28 luglio, domenica 11 agosto: biglietto unico 5,00 euro. Me.Ru.

La fotografi a scelta come immagine della mostra: un mulino di fi ume

Nella foto, Peppe Servillo che è stato protagonista a Canda lo scorso 4 luglio, Ron, Pilar e Miriam Meghnagi

Grandi Mostre Alla Badoera di Fratta, fi no al 29 settembre gli scatti di Gianni Berengo Gardin

“Polesine”, immagini dal lontano 1971

“TRA VILLE E GIARDINI”, PARTITA LA RASSEGNA“TRA VILLE E GIARDINI”, PARTITA LA RASSEGNASpettacoli

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Infortuni sul lavoro in Veneto, in calo gra-zie alla crisi e a settori come quello edile che sono andati letteralmente a picco.

Sia i dati riferiti al 2012 che quelli inerenti il primo trimestre del 2013 sono chiari. Il calo dal 2009 ad oggi è costante. Vediamo nel dettaglio.

L’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering ha denunciato nei mesi scorsi infatti 42 infortuni mortali nel 2012. Tre in meno dell’anno precedente, dieci in meno rispetto al 2010. Sempre secondo l’Osservatorio nel 2012 la provincia che ha registrato il maggior numero di casi è stata Verona con 11 morti, una cifra che l’ha collocata al 47° posto della graduato-ria nazionale per indice di incidenza degli infortuni mortali sul numero degli occupati (26,9 per milione di occupati). Ma ben più letale si è rivelato, in proporzione, il bellu-nese: 7 morti, con una incidenza del 75% e il 4° posto nella graduatoria nazionale: una triste posizione da cui la provincia veneta di montagna non riesce a schiodarsi: 5° posto nel 2011, 3° posto nel 2010. Al posto più basso, quindi con maggior sicurezza, nel 2012 Vicenza e Padova (ognuna con 5 incidenti mortali che le posizionano all’81° e all’83° posto). Per la provincia di Venezia ci sono dati ad hoc e recentissimi Qui nel primo quadrimestre di quest’anno si sono registrati 2 infortuni mortali (un lavoratore italiano di 22 anni fulminato e un albanese di 49 investito da un automezzo di lavoro), a fronte dei 7 dell’intero 2012 e dei 9 regi-strati nel 2011. Si tratta però esclusivamen-

te in questi casi di morti sul lavoro deceduti a causa di un incidente sul luogo di lavoro (fabbrica, uffi cio, campi, cantieri, ecc.). L’Inail invece include in questa triste stati-stica anche i morti sul lavoro collegati al percorso casa lavoro, e quelli connessi alla circolazione stradale. I casi mortali ricondu-cibili a queste due tipologie sono da anni a volte superiori a quelli capitati nell’ambiente di lavoro ordinario.

Ciò emerge chiaramente nel Rapporto 2011 per il Veneto dell’ Inail: 37 su 83 eventi nel 2010, 50 su 83 nel 2011. In-somma l’ambiente più pericoloso in Veneto (ma anche nel resto del Paese) rimane la strada. Per capire di più occorre andare nello specifi co. Vediamo le cause specifi che di morte indicate proprio nel rapporto Inail nel triennio 2010-2012. Le cause sono determinate dal: ribaltamento del veicolo/mezzo in movimento (dal 21 al 27% dei casi), caduta dall’alto di oggetti (dal 16 al 25%) ed infi ne caduta di persone dall’al-to (dal 18 al 24%). Poi quella relativa ai settori dove si muore di più che rimangono l’agricoltura (44% dei casi, media triennio) e le costruzioni (dal 20% del 2010 al 12% del 2012, segno evidente della crisi del settore).

Tuttavia, nel corso del 2012, in tutta Italia sono aumentate le ispezioni e le ir-regolarità riscontrate: controllate 22.950 aziende, 2mila in più del 2011, l’87% è risultato irregolare. Regolarizzati 53.734 lavoratori (+10% sul 2011), di cui 45.679 irregolari e 8.055 in nero (+7,3%). E’ chia-

di Alessandro Abbadir

La diminuizione delle morti bianche è proporzionale all’occupazione, per questo il risultato forse dipende più dallo stato di diffi coltà attuale che dalla maggiore sicurezza

Sicurezza I dati Inail e Vega Engineering danno la dimensione di un fenomeno nuovo

ro perciò che la guardia deve restare alta. Che tipologia di inquadramento hanno le persone colpite da incidente sul lavoro? Va rilevato in questo caso che sono tante le vittime non lavoratori dipendenti: tra i morti nelle costruzioni ci sono molti artigiani edili e tra quelli in agricoltura spesso si tratta di anziani coltivatori diretti.

Anche i dati sui primi mesi di quest’an-no sono incoraggianti. A decretarlo ancora una volta, la più recente indagine dell’Os-servatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering secondo la quale nel primo trimestre del 2013 gli incidenti mortali ve-rifi catisi in Italia sono stati 74, mentre nel 2012 erano 110, con una variazione pari

Un accordo specifi co fra Regione Veneto ed Inail è stato sigla-to nelle scorse settimane per affi dare alle cure della sanità regionale i pazienti reduci da infortuni sul lavoro che hanno

la necessità di trattamenti integrativi e riabilitativi o affetti da ma-lattie professionali. Questi ultimi fi no ad adesso erano destinati alla medicina privata (tramite rimborso) o ai servizi extraregionali dell’Istituto - in particolare a Bologna e a Budrio. Ma adesso le cose cambiano. Grazie all’accordo fra Regione ed Istituto Nazio-nali Invalidi sul Lavoro, presto potranno rivolgersi direttamente ai centri specializzati che sono attivi nel Veneto, dislocati a Motta di Livenza, Santorso, Zevio e Garda. Con questi accordi le azien-de ospedaliere venete ricaveranno un gettito stimato in circa 5 milioni l’anno senza incremento di costi. L’ente di assicurazione sugli infortuni ha optato per questa soluzione dopo aver cercato

di dar vita ad una propria rete riabilitativa nel Veneto. Una solu-zione che è stata scartata in quanto si è valutato l’elevato costo dell’operazione sia in termini di personale e macchinari e anche per un altro fattore. Si è concordato infatti come ci sia l’elevata disponibilità sul nostro territorio di strutture di alta qualità, capaci di garantire un servizio concorrenziale a prezzi ragionevoli. Quello con il Veneto è il secondo accordo-quadro stipulato dall’Inail dopo quello sottoscritto con l’Emilia-Romagna. A che risultato si vuole arrivare? L’obiettivo immediato, a partire da settembre, è quello di abbattere i tempi d’attesa dei pazienti, ammortizzare con più effi cacia i costi di macchinari onerosi, che richiedono costante ag-giornamento e, in termini di mercato, diventano “convenienti” solo in presenza di un volume di prestazioni consistenti.

Riabilitazione. Verranno ridotti costi e tempi di attesa per gli infortuni sul lavoro

ACCORDO SIGLATO TRA LA REGIONE VENETO E L’INAIL

A.A.

Crisi, incidenti sul lavoro in calo

al – 32,7 per cento. Su questo fenomeno è chiaro il presidente Dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, l’ingegner Mauro Rossato, per il quale “questi dati non indica-no che bisogna abbassare la guardia e che l’emergenza si possa considerare risolta, ma possiamo almeno considerare la fl essio-ne della mortalità di questo primo trimestre anche come conseguenza di una sempre maggiore sensibilizzazione sul fronte della prevenzione da parte dei media e da parte di tutti coloro che operano per la sicurezza

nei luoghi di lavoro”. Insomma per Rossato, non è solo la mancanza di lavoro che fa diminuire gli incidenti, ma anche la cultu-ra della sicurezza sui luoghi di lavoro che sembra fi nalmente essersi radicata anche nel territorio del Veneto. Un atteggiamento che negli anni scorsi in pieno boom edilizio non era certamente seguito con scrupolo da operatori ed imprenditori del settore. Spe-riamo sia seguito anche in caso di ripresa economica.

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41414141Il Veneto in primo piano 5Il Veneto in primo piano

“Se la crisi da un lato ha diminuito gli incidenti sul lavoro, è anche vero che si assiste al fenomeno

nuovo che vede come principali vittime del-la mancata sicurezza sui luoghi di lavoro precari e lavoratori non regolarizzati. Su queste realtà servono maggiori controlli”. A fare questa denuncia dopo i dati forniti dall’Inail è la Cgil con i suoi rappresentanti nazionali Fabrizio Solari segretario Confe-derale e locali Roberto Montagner per la Cgil di Venezia.

Nel 2012 sono state 745mila le de-nunce di infortuni (-9% rispetto al 2011 e -23% in riferimento al 2008). Quelli mortali accertati sono stati 790, un nuovo minimo, a fronte di 1.296 denunce. Si avrebbe com-

plessivamente un calo del 6% sul 2011 e del 27% sul 2008. Il maggior numero di incidenti si è registrato nelle regioni del Nord ovest (212) seguite da quelle del Nord est (202), dal centro (149), dal Sud (167) e dalle isole (60).

Le vittime under 30 sono state 94, 100 quelle over 60. Infi ne, tra le denunce di le-gate all’amianto, protocollate nel 2012, ne sono state riconosciute 1.540: dei casi de-nunciati nell’anno, 348 hanno avuto esito mortale.

“Abbiamo apprezzato la relazione dell’ Inail soprattutto - ha detto Solari - nella par-te relativa al nuovo sistema di gestione e di diffusione dei dati infortunistici secondo il sistema “open data”, che costituisce un

positivo passo avanti nella trasparenza per valutare l’effi cacia dell’azione dell’istituto.

Restano da approfondire la questione dell’incidenza della disoccupazione e cassa integrazione sull’analisi dei dati sulla stati-stica degli infortuni e va fatta una rifl essione in direzione dei nuovi rischi legati alle forme di lavoro precarie e alla crescente insicurez-za dei lavoratori e delle lavoratrici, dovuta alla persistente crisi economica e alle nuove tipologie di contratti. Queste condizioni han-no, infatti, un’incidenza diretta sull’organiz-zazione aziendale e sulle condizioni della prestazione, oltre che un effetto a lungo termine in ambito sanitario”.

Sulla stessa linea si colloca anche Ro-berto Montagner segretario della Cgil di

Venezia. Negli anni scorso la cementifi cazione

e la febbre da capannone ha investito le province di Padova e Venezia, ma anche Verona , Treviso e Vicenza

“Il rischio forte nel veneziano e in tutte le province venete – dice il segretario della Cgil di Venezia – è che in mezzo a questa crisi economica per restare competitive, le aziende taglino proprio sugli standard di sicurezza provocando di fatto un peggio-ramento delle condizioni all’interno dei cantieri. Per evitarlo i controlli dello Spisal non possono diminuire e gli stanziamenti agli organi ispettivi vanno potenziati e non diminuiti”

di Alessandro Abbadir

Società La Cgil invita a non abbassare la guardia

“Coinvolti sempre più i precari e non regolarizzati”

artigianato

E’ stato costituito nelle scorse settimane il Fondo per l’assistenza sanitaria integra-tiva a favore del mondo del lavoro artigiano. L’accordo è stato siglato da Cgil, Cil e Uil e dai rappresentanti di categoria. Si chiamerà Sani.In.Veneto (acronimo di

Sanità Integrativa Veneto). Erogherà prestazioni assistenziali per gli oltre 135 mila dipen-denti delle aziende artigiane del Veneto (ad esclusione di quelle edili). Tutto è stato fatto senza alcun costo aggiuntivo a carico delle imprese. Lo Statuto prevede che la platea pos-sa allargarsi anche ai loro familiari, agli stessi imprenditori (soci e collaboratori compresi)

e poi ai familiari di questi ultimi. Il Fondo che sarà arrivo dal primo agosto 2013 alla fi ne potrebbe rispondere a quasi un milione di persone, un veneto su 5, immigrati compresi L’accesso alle prestazioni sarà aiutato da un sistema di assistenza alla compilazione delle domande dei lavoratori interessati, distribuito in modo capillare nel territorio. Ed anche per le imprese è prevista una semplifi cazione degli impegni burocratici a loro carico. Il Con-siglio di amministrazione, nella sua prima convocazione, procederà a tutte le operazioni necessarie a dare piena operatività al fondo.

nasce il fondo integrativo sani.in.veneto

Montagner: “Vanno potenziati gli organismi di controllo come Spisal e ispettori del Lavoro”

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42 Crucipiazza424242 Crucipiazza

BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO AVRETE

UN’ALLURE INTRIGANTE, CARISMATICA E AL CONTEMPO

CEREBRALE, CHE VI PERMETTERÀ DI AC-CEDERE AD AMBIENTI TOP · SALUTE RITAGLIATEVI OGNI GIORNO UNA PIC-COLA OASI DI PACE E DI RELAX, MAGARI GRAZIE ANCHE ALL’AUSILIO DI TERAPIE TERMALI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO LE RE-LAZIONI GIÀ AVVIATE

POTRANNO CONTARE SU UNA RITROVATA INTESA. I SINGLE AVRANNO MODO DI RILANCIARSI SENZA DIFFIDENZE · SALUTE SIETE TRA I SEGNI FAVORITI DEI MESI ES-TIVI, PERVASI DA UNA LEGGERA EUFORIA CHE PREANNUNCIA UNO STATO DI BEN-ESSERE EVIDENTE

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO NON SIATE PRECIPITOSI, VALUTATE

ATTENTAMENTE ANCHE GLI ASPETTI EMOTIVI DELLE RELAZIONI, NE GUADAGNERETE IN COMPLETEZZA SALUTE CHI DESIDERA SOTTOPORSI A MASSAGGI LINFODRENANTI O STIMO-LANTI PER LA CIRCOLAZIONE, SORTIRÀ EFFETTI STREPITOSI

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

FASCINO RISCHIATE INGAGGIARE UNA SFIANCANTE BATTA-

GLIA, FATTA DI RECRIMINAZIONI E PRE-TESE SUI COMPORTAMENTI DEL PARTNER · SALUTE CONCEDETEVI UNA VACANZA, DOSATE LE ENERGIE. IL MESE SI PRESTERÀ AL RIPOSO E ALLA RIGENERAZIONE PIÙ CHE ALLO SPORT

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO INIZIERETE A

GUARDARE CON OCCHI DI-VERSI UNA PERSONA CHE NON AVRESTE MAI PRESO IN CONSIDERAZIONE · SALUTE

MONITORATE RIPOSO E ALIMENTAZIONE E DEDICATE QUALCHE CURA SUPPLEMEN-TARE AI CAPELLI RINFORZANDOLI

PESCIDAL 20/02AL 20/03

ASCINO RECU-PERERETE SMALTO E

CREATIVITÀ, SENZA PIÙ QUELLA CAPPA DI CUPEZZA, CHE NON RENDEVA GIUSTIZIA ALLA VOSTRA SENSIBILITÀ · SALUTE AT-TENTI: L’INDULGENZA NEI PIACERI DELLA TAVOLA E UNA TENDENZA DILATANTE A LIVELLO PSICHICO NON VI FARÀ BENE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO MA-LINTESI ALL’ORIZZONTE

NELLE COPPIE DI LUNGA DATA. QUAL-CHE ILLUSIONE ROMANTICA PRIVA DI SOLIDE BASI PER I SINGLE · SALUTE DOVRETE PRENDERVI MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE, MODERANDO CIBI GRASSI O ECCESSIVAMENTE ELABORATI

TORO DAL 21/04AL 20/05

ASCINO SCI-OLTEZZA NELLE

RELAZIONI, EROS COR-ROBORANTE NELLA SECONDA METÀ DEL MESE, E ANCHE UN PIZZICO DI FORTUNA · SALUTE PUÒ DARSI CHE AGOSTO RI-PORTI A GALLA QUALCHE PROBLEMA CIR-COLATORIO, DIGESTIVO O MUSCOLARE. VOGLIATEVI BENE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO IL DISIM-

PEGNO DELLE RELAZIONI VI GARANTIRÀ UN ALTO TASSO DI FASCINO PERSONALE. PORTE APERTE ALLA SO-CIALITÀ · SALUTE LA SALUTE, GRAZIE A VENERE, DOVREBBE MANTENERSI SU STANDARD OTTIMALI, ATTENZIONE SOLO A NON AFFATICARVI TROPPO

CANCRO 22/06

22/07FASCINO UN ATTEGGIAMENTO

RILASSATO PUÒ ASSICURARVI PIÙ DI UNA BUONA OCCASIONE DI

INCONTRO. SCEGLIETE CIÒ CHE DURA · SALUTE POTRETE INCONTRARE PERIODI DI NERVOSISMO. IN TAL CASO EVITATE DISCIPLINE PESANTI DAL PUNTO DI VISTA MUSCOLARE

LEONE 23/07

AL 23/08FASCINO IL CALDO ABBRACCIO DEL SOLE RINFRANCHERÀ CUORE E SENSI, PERMETTEN-DOVI DI VIVERE PAS-

MASSIMO DELL’INTENSITÀ · SALUTE UNA DOSE EXTRA DI ENERGIA ANDRÀ AD INCREMENTARE IL VOSTRO NATURALE ENTUSIASMO. REGALATEVI MASSAGGI E TERAPIE DOLCI

VERGINE 24/08 22/09

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ATTENTI ALLE AFFINITÀ ELET-TIVE, ALLA COMPLICITÀ, ALL’ALCHIMIA MENTALE · SALUTE TENDERETE AD ESSERE NERVOSI E POCO FLESSIBILI, SIA MENTALMENTE CHE FISICAMENTE: NON FORZATEVI O RISCHIERETE STRAPPI

Oroscopo

VERGINEVERGINEVERGINEVERGINE

LEONELEONELEONE 23/07 23/07

ALALALALAL 23/08 23/08AL 23/08ALAL 23/08ALFF

DOVIMASSIMO

FFRILASSATO

DI. S

GEMELLIGEMELLIDAL

PEGNO DELLE

TOROTOROTOROTOROTOROTOROTORO

ARIETEARIETEDALDAL 21/03 21/03DAL 21/03DALDAL 21/03DAL

ALAL

ACQUARIOACQUARIOACQUARIOACQUARIODALDALDALALALALALALFFASCINOASCINO

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Page 47: Adria giu2013 n80

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Page 48: Adria giu2013 n80

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