Download - Arena del Sole - stagione teatrale 2014-2015
Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale
Sede legale: Largo Garibaldi 15, 41124 Modena - Partita IVA e Codice Fiscale 01989060361
Sede operativa Arena del Sole: ingresso uffici Via San Giuseppe 8; ingresso teatro Via Indipendenza 44, 40121 Bologna tel 051.2910911 – fax 051.239588 – [email protected] – www.arenadelsole.it
STAGIONE TEATRALE 2014 ‐2015
spettacoli in abbonamento
STAGIONE 2014 ‐ 2015
ARENA del SOLE: Atto Primo
Le produzioni
Nel corso della Stagione 2014‐2015 verranno presentate all’Arena del Sole otto produzioni di Emilia Romagna
Teatro Fondazione di cui sette nuovi allestimenti e una ripresa.
Inaugura la Stagione nella Sala Leo De Berardinis (sala grande), il 20 novembre in prima assoluta, 7 Minuti di
Stefano Massini, con Ottavia Piccolo, regia di Alessandro Gassmann, coproduzione con Teatro Stabile
dell’Umbria e Teatro Stabile del Veneto. Uno spettacolo che parla di lavoro, di donne, di diritti, dando voce
e anima a undici protagoniste operaie che raccontano le paure per il nostro futuro e le angosce che il mondo
del lavoro vive in questo momento.
Giuseppe Battiston si calerà nei panni del buffone scespiriano Falstaff che ha affascinato i più grandi talenti
della scena. A dirigerlo Andrea De Rosa e a coadiuvarlo in scena, tra gli altri, Giovanni Franzoni, una
coproduzione con il Teatro Stabile di Torino.
Coprodotto con il Teatro Metastasio Stabile della Toscana è invece La serra per la regia di Marco Plini. Tra la
commedia surreale e il giallo, questa pièce di Harold Pinter, dagli echi beckettiani, sembra voler dimostrare
che dietro alla bramosia di potere non c'è niente, nessuna idea, nessuna visione, solo la vanità del singolo
individuo.
L’onorevole, coprodotto con il Teatro Biondo Stabile di Palermo e l’Associazione Diablogues è un testo di
Leonardo Sciascia che racconta con ironia come l’ascesa politica di un onesto professore di lettere possa
diventare un’ineluttabile seppur pacifica caduta morale. Lo mettono in scena Enzo Vetrano e Stefano Randisi
che ne sono anche protagonisti assieme a una delle più amate attrici italiane, Laura Marinoni.
A concludere la Stagione, a maggio 2015, sarà il debutto di un altro nuovo allestimento: La traviata ovvero
La signora delle camelie, opera in due atti e quattro quadri tratta dal romanzo di Dumas e dall’opera di Verdi,
che verrà realizzata in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna e la Scuola dell'Opera Italiana. Autore
e regista di questa ballad opera, o singspiel nell’accezione mozartiana, Nanni Garella.
Garella è anche regista di una produzione che in ottobre sarà in prima assoluta nella Sala Thierry Salmon (sala
piccola) nell’ambito di VIE Festival 2014 e che lo vede protagonista con Laura Marinoni e la compagnia di
pazienti psichiatrici di Arte e Salute. Si tratta de La persecuzione e l'assassinio di Jean‐Paul Marat
rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade, di Peter Weiss,
un classico dell’avanguardia teatrale del secondo Novecento reso celebre dalla storica messa in scena di Peter
Brook nel 1967.
Ancora nella Sala Thierry Salmon (sala piccola) sarà in scena una coproduzione internazionale – partner la
Maison de la culture d'Amiens – firmata da Lukas Hemleb, regista tedesco che opera prevalentemente in
Francia, dove collabora con prestigiosi teatri come l’Odéon, la Comédie‐Française, il Bouffes du Nord. Il suo
nuovo lavoro è Io sono il vento dello scrittore e drammaturgo Jon Fosse, considerato il maggiore autore
drammatico norvegese dopo Ibsen. Hemleb ha scelto come interpreti Luca Lazzareschi e Giovanni Franzoni
e ha chiamato Pietro Babina a disegnare scene e costumi.
Completa il panorama degli allestimenti di Emilia Romagna Teatro, previsti all’Arena del Sole nella prossima
stagione, la ripresa di Clôture de l’amour / Fine di un amore, uno spettacolo di Pascal Rambert, in cui i
personaggi interpretati da Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi, si interrogano, attraverso due lunghi
monologhi, sulle ragioni della fine della loro storia d’amore.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Le ospitalità
Il Teatro Equestre Zingaro
Per dire addio all’anno vecchio e iniziare quello nuovo, l’appuntamento è con il Teatro Equestre Zingaro di
Bartabas, artista fuori dagli schemi che ha creato una forma di spettacolo in cui l’arte equestre la musica, il
teatro e la danza hanno trovato un’armonica unione, catturando i cuori di migliaia di spettatori in tutto il
mondo. Bartabas, che dirige anche l’Accademia dell’Arte Equestre all’interno delle Stalle Reali del Castello di
Versailles, condivide la sua più recente avventura, Golgota, con Andrés Marín, uno dei più talentuosi
protagonisti del flamenco moderno.
La prosa: da Shakespeare ai contemporanei, passando da Dostoevskij.
In RIII ‐ Riccardo Terzo Alessandro Gassmann è sia nelle vesti di regista sia in quelle di grande protagonista…
Grande in tutti i sensi perché a rendere in scena ancora più sinistra la figura di Riccardo è, grazie a un artificio
scenico, una altezza innaturale. Nella traduzione e adattamento di Vitaliano Trevisan la lingua di Shakespeare
è divenuta “parlabile” e naturale, mettendo l’opera in sintonia con i nostri tempi.
Quarant’anni dopo il celeberrimo sceneggiato Rai I Fratelli Karamazov, Umberto Orsini torna a vestire i panni
di Ivan. Nell’opera di Dostoevskij c’è un episodio fondamentale in cui Ivan racconta al fratello Alioscia il
proprio romanzo mai scritto: La leggenda del grande Inquisitore. Il capitolo viene messo alla prova dalla
regia di Pietro Babina: ai grandi interrogativi che l’uomo si pone – il potere, la libertà, la fede – Ivan proverà
a rispondere in una TED conference, il format di conferenze iper‐democratico.
Gabriele Lavia dirige un’intensa protagonista della scena italiana, Anna Maria Guarnieri, su un capolavoro di
un autore che ha segnato il XX secolo. Sinfonia d'Autunno di Ingmar Bergman è un dramma psicologico e
familiare, un lucido ritratto del rapporto conflittuale tra una madre e una figlia.
Il Teatro dell’Elfo propone un testo contemporaneo messo in scena da Ferdinando Bruni e Elio De Capitani:
Frost/Nixon di Peter Morgan. Nel 1977 David Frost realizzò una serie di quattro interviste televisive a Richard
Nixon, in cui l’allora ex presidente degli Stati Uniti, dimessosi sull’onda dello scandalo Watergate, fu messo
alle corde dal giornalista fino a confessare, negli ultimi istanti della trasmissione, le proprie responsabilità.
L’acrobata delle parole Alessandro Bergonzoni propone il suo nuovo spettacolo: Nessi, ovvero connessioni
ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con “il resto dell'universo”.
Tra parole, musica, canzoni
Due spettacoli in cui la giustapposizione di parole, musica, canzoni è elemento fondante.
Il primo è il nuovo spettacolo di Marco Paolini, Ballata di uomini e cani, dedicata a Jack London, che ha la
forma di un canzoniere teatrale con brani tratti da opere e racconti di Jack London e con musiche e canzoni
a essi ispirate. Una sorta di tributo allo scrittore statunitense di cui viene dispiegata la poetica
sorprendentemente articolata, intrecciata alla sua biografia avventurosa. Il racconto di una vita selvatica da
cui scaturiscono riflessioni sull’esistenza e sul senso del “limite” per l’uomo contemporaneo.
Il secondo è Magazzino 18 di e con Simone Cristicchi che, anche tramite canzoni inedite, racconta una pagina
dolorosa della nostra storia. Magazzino 18 è, al Porto Vecchio di Trieste, un “luogo della memoria” pieno di
umili testimonianze che raccontano l’esodo di coloro che, dopo il trattato di pace del 1947 in seguito al quale
l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, impacchettarono le proprie poche cose e si
lasciarono alle spalle città e case, per trasferirsi all’interno dei nuovi confini.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Teatro d’arte e inclusione sociale
Rappresentato nei più prestigiosi festival e palcoscenici internazionali, arriva all’Arena Disabled Theater del
coreografo e regista francese Jérôme Bel con la compagnia svizzera Theater HORA, i cui performer, di età
compresa tra i 18 e i 51 anni, sono colpiti da sindrome di Down o disabilità mentali. Un lavoro tra danza e
teatro che sfugge alle definizioni, che emoziona, scuote e diverte con la sua carica di intelligenza. Una
riflessione sul senso del teatro, dell’arte e della vita. Lo spettacolo è presentato in collaborazione con Xing.
La Compagnia della Fortezza nasce come progetto di Laboratorio Teatrale nella Casa di Reclusione di Volterra
oltre 25 anni fa con la direzione di Armando Punzo che presenta il suo ultimo lavoro messo in scena con i
detenuti‐attori della compagnia. Santo Genet è dedicato allo scrittore francese Jean Genet, colui che con le
sue parole ha saputo più di chiunque altro strappare la bellezza al dolore.
Circo contemporaneo
Nell’ambito di Corpi&Visioni, progetto di circo contemporaneo in Emilia‐Romagna vengono presentati due
spettacoli internazionali. In Plan B ritroviamo gli elementi fondamentali del teatro di Aurélien Bory: una
scenografia vivente come un’installazione e una danza dalla forte vena acrobatica per una visione della
drammaturgia aperta all’arte contemporanea, cinematografica e circense. Marie‐Louise è proposto dalla
compagnia francese L'Éolienne la cui regista, Florence Caillon, ha sviluppato un originale approccio alla
coreografia acrobatica, creando quello che lei stessa definisce “circo coreografico” e che rappresenta la
peculiarità dello spettacolo.
Il programma della Stagione 2014‐2015, che nella sua totalità verrà presentato a settembre, si completerà
con le ospitalità della Sala Thierry Salmon (sala piccola) e del Teatro delle Moline, e con ulteriori spettacoli
previsti nella Sala Leo De Berardinis (sala grande).
Spazio anche alla danza, con una programmazione realizzata in collaborazione con il Teatro Comunale di
Bologna, con Teatri di Vita e con Gender Bender Festival.
Prologo della Stagione sarà VIE Festival (9‐25 ottobre), che da Modena e dintorni si estenderà all’Arena del
Sole e a Pubblico, il Teatro di Casalecchio di Reno.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
SPETTACOLI IN ABBONAMENTO 2014‐2015
Sala Leo De Berardinis (sala grande)
7 Minuti di Stefano Massini
regia Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo,
Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Maiga Balkissa, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Chiacchella, Arianna Ancarani, Stella Piccioni
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, TEATRO STABILE DELL’UMBRIA, TEATRO STABILE DEL VENETO prima assoluta
La leggenda del grande Inquisitore da Fratelli Karamazov di Fëdor Michajlovič Dostoevskij
drammaturgia Babina, Capuano, Orsini regia Pietro Babina con Umberto Orsini e Leonardo Capuano
COMPAGNIA UMBERTO ORSINI in collaborazione con FONDAZIONE TEATRO DELLA PERGOLA
Falstaff da Enrico IV/Enrico V di William Shakespeare
traduzione Nadia Fusini adattamento e regia Andrea De Rosa
con Giuseppe Battiston, Giovanni Franzoni, Elisabetta Valgoi, Martina Polla, Annamaria Troisi FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
Nessi di e con Alessandro Bergonzoni
regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi ALLIBITO SRL
Golgota ideazione e regia Bartabas
coreografia e interpretazione Andrés Marín e Bartabas cavalli Horizonte, Le Tintoret, Soutine, Zurbarán e l’asino Lautrec
musiche Tomás Luis de Victoria mottetti per voce sola canto Christophe Baska in alternanza con Cecil Gallois, corno Adrien Mabire, liuto Marc Wolff
attore Pierre Estorges THÉÂTRE ÉQUESTRE ZINGARO
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Frost / Nixon di Peter Morgan
traduzione Lucio De Capitani uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Luca Toracca, Alejandro Bruni Ocaña, Claudia Coli, Matteo de Mojana, Andrea Germani, Nicola Stravalaci
TEATRO DELL’ELFO, TEATRO STABILE DELL’UMBRIA
Disabled Theater ideazione e coreografia Jérôme Bel
drammaturgia Marcel Bugiel con Remo Beuggert, Gianni Blumer, Damian Bright, Matthias Brücker, Matthias Grandjean, Julia Häusermann, Sara Hess, Miranda Hossle, Peter Keller, Lorraine Meier, Tiziana Pagliaro
THEATER HORA presentato in collaborazione con Xing
La serra
di Harold Pinter traduzione Alessandra Serra
regia Marco Plini con Mauro Malinverno, Valentina Banci, Luca Mammoli, Fabio Mascagni,
Giusto Cucchiarini, Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA
L’onorevole di Leonardo Sciascia
regia Enzo Vetrano, Stefano Randisi con Laura Marinoni, Stefano Randisi, Enzo Vetrano
TEATRO BIONDO STABILE DI PALERMO, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, ASSOCIAZIONE DIABLOGUES
RIII ‐ Riccardo Terzo di William Shakespeare
traduzione e adattamento Vitaliano Trevisan ideazione scenica e regia Alessandro Gassmann
con (in ordine di apparizione) Alessandro Gassmann, Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Manrico Gammarota, Emanuele Maria Basso, Sabrina Knaflitz, Marco Cavicchioli, Marta Richeldi, Sergio Meogrossi
e con la partecipazione di Paila Pavese
Santo Genet drammaturgia e regia di Armando Punzo
con i detenuti‐attori della Compagnia della Fortezza musiche originali eseguite dal vivo Andrea Salvadori CARTE BLANCHE/VOLTERRATEATRO, TIEFFE TEATRO MENOTTI
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman regia Gabriele Lavia
con Anna Maria Guarnieri, Valeria Milillo, Danilo Nigrelli, Silvia Salvatori TEATRO STABILE DELL’UMBRIA, FONDAZIONE BRUNELLO CUCINELLI
Ballata di uomini e cani dedicata a Jack London di e con Marco Paolini
musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Monguzzi con Angelo Baselli e Gianluca Casadei
JOLEFILM
Magazzino 18 uno spettacolo di e con Simone Cristicchi
scritto con Jan Bernas regia Antonio Calenda
musiche e canzoni inedite di Simone Cristicchi musiche di scena e arrangiamenti Valter Sivilotti
Orchestra e Coro Voci Bianche del Teatro Comunale di Bologna TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA E PROMO MUSIC
Plan B Aurélien Bory / Phil Soltanoff ideazione e scena Aurélien Bory
regia Phil Soltanoff con Mathieu Bleton, Itamar Glucksmann, Jonathan Guichard, Nicolas Lourdelle
COMPAGNIE 111 / AURÉLIEN BORY nell’ambito del Progetto Corpi&Visioni, progetto di circo contemporaneo in Emilia Romagna
Marie‐Louise L'Eolienne
ideazione, regia, coreografie Florence Caillon musiche originali Xavier Demerliac, Florence Caillon
con Sébastien Jolly, Arnaud Jamin, Marion Soyer, Guillaume Varin, Julieta Salz e Stéphanie Muret LE RIVE GAUCHE, SCÈNE CONVENTIONNÉE ‐ ST ETIENNE DU ROUVRAY, LE GRAND THÉÂTRE DE LORIENT
nell’ambito del Progetto Corpi&Visioni, progetto di circo contemporaneo in Emilia Romagna
La traviata ovvero La signora delle camelie
opera in due atti e quattro quadri di Nanni Garella tratta da La signora delle camelie di A. Dumas e da La traviata di G. Verdi
elaborazione musicale Claudio Scannavini Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE in collaborazione con TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA e SCUOLA DELL'OPERA ITALIANA, BOLOGNA
prima assoluta
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Sala Thierry Salmon (sala piccola)
La persecuzione e l'assassinio di Jean‐Paul Marat rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade
di Peter Weiss adattamento e regia Nanni Garella
con Laura Marinoni, Nanni Garella, Nicola Berti, Giorgia Bolognini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi,
Deborah Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto Risi musiche originali Saverio Vita
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE in collaborazione con ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS prima assoluta
Clôture de l’amour Fine di un amore
uno spettacolo di Pascal Rambert traduzione Bruna Filippi
con Anna Della Rosa, Luca Lazzareschi EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
Io sono il vento di Jon Fosse
regia Lukas Hemleb con Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni
scene e costumi Pietro Babina EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, MAISON DE LA CULTURE D'AMIENS
prima assoluta
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Sala Leo De Berardinis (sala grande)
7 Minuti di Stefano Massini regia Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo, Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Maiga Balkissa, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Chiacchella, Arianna Ancarani, Stella Piccioni EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, TEATRO STABILE DELL’UMBRIA, TEATRO STABILE DEL VENETO
prima assoluta
Lo spettacolo parla di lavoro, di donne, di diritti, dando voce e anima a undici protagoniste operaie che raccontano, con le loro diverse personalità, le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà lavorative possono scatenare, le angosce che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento. Il testo si basa su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese nel 2012: il duro braccio di ferro tra le operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira, e i nuovi dirigenti subentrati al controllo. E il principale filone drammaturgico è costruito sulla lunga, drammatica riunione del consiglio di fabbrica che doveva decidere se accettare o meno una rinuncia ai propri diritti acquisiti. Il linguaggio di Massini è vero, coinvolgente, preciso nel descrivere i rapporti e i percorsi di vita di queste undici donne, madri, figlie, capaci di raccontare un’umanità che tenta disperatamente di reagire all'incertezza del futuro. Ottavia Piccolo, Blanche, rappresenta, tra questi undici caratteri, la possibilità di resistenza, il tentativo di far prevalere nel caos la logica, la giustizia, una sorta di "madre coraggiosa" che indica una via alternativa. Il disegno registico di Alessandro Gassmann intende dare verità a queste anime, descrivendone, in una scenografia iperrealista, tutte le diversità ed emozioni.
La leggenda del grande Inquisitore da Fratelli Karamazov di Fëdor Michajlovič Dostoevskij regia Pietro Babina drammaturgia Babina, Capuano, Orsini con Umberto Orsini e Leonardo Capuano COMPAGNIA UMBERTO ORSINI in collaborazione con FONDAZIONE TEATRO DELLA PERGOLA
Quarant’anni dopo il celeberrimo sceneggiato Rai I Fratelli Karamazov, Umberto Orsini torna a vestire i panni di Ivan in un episodio fondamentale del romanzo di Dostojievski, in cui lo stesso personaggio racconta al fratello Alioscia il proprio romanzo mai scritto: La leggenda del grande Inquisitore. Non si tratta di una rivisitazione o di un’attualizzazione: questo capitolo autonomo viene messo alla prova dalla regia di Babina e “migrato” in un contesto completamente differente. Ormai invecchiato, Ivan continua a ossessionarsi sui grandi interrogativi che l’uomo si pone: il potere, la libertà, la fede. Un suo giovane doppio, una sorta di Mefisto, lo costringe a un duello verbale serrato su cosa sia meglio per l’uomo: la rischiosa vertigine della libertà oppure il quieto asservimento? «Le parole del Grande Inquisitore – si chiede Orsini – oggi a chi farebbero paura? La chiesa, o l'autorità, o il potere tout‐court, agiscono ancora come il vecchio inquisitore sosteneva essere l'unico modo che permettesse agli uomini di essere liberi attraverso la negazione della libertà? Viviamo nella stessa illusione?» Ivan proverà a rispondere a queste domande in una TED conference – il format di conferenze iper‐democratico il cui obiettivo è di mettere in rete «idee degne di essere diffuse» per «una più profonda comprensione del mondo» – con l'effetto di mostrare, ironicamente, lo spettro nascosto della nostra contemporaneità.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Falstaff da Enrico IV/Enrico V di William Shakespeare traduzione Nadia Fusini adattamento e regia Andrea De Rosa con Giuseppe Battiston, Giovanni Franzoni, Elisabetta Valgoi, Martina Polla, Annamaria Troisi FONDAZIONE DEL TEATRO STABILE DI TORINO, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
«Tutto nel mondo è burla», così chiosa Falstaff. Millantatore, sbruffone, vorace, vitalista, furfante, è un personaggio così dirompente da essere ripreso in due drammi di Shakespeare e diventare protagonista della irriverente commedia lirica di Arrigo Boito musicata da Giuseppe Verdi. C’è in Falstaff – scrive Andrea De
Rosa – qualcosa che ci conquista subito: un amore sfrontato per la vita, che si manifesta soprattutto nella forma dell’amore per la lingua, per le parole, per il motto di spirito, per la creazione instancabile di metafore e giochi linguistici; un senso pieno delle cose che accadono qui e ora e che di fronte al suo sguardo sembrano le sole che abbiano un qualche senso; ci sono nelle sue parole una gioia che non si stanca mai, sempre pronta a rovesciare il male in bene, un senso dell’amicizia ingenuo e vorrei dire persino infantile, una ostinazione a fare di ogni dolore uno scherzo, di ogni situazione senza via d’uscita uno sprone a cercare di non lasciarsi imprigionare». A calarsi nei panni di questo buffone che ha affascinato i più grandi talenti della scena, di questo “impareggiabile ciccione”, come lo definisce il regista, è stato chiamato Giuseppe Battiston. L’attore ha accettato la sfida, convinto che ci sia qualcosa di inaspettato e imprevedibile da scoprire sotto la maschera solo apparentemente tranquilla che Falstaff sembra mostrarci.
Nessi di e con Alessandro Bergonzoni regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi ALLIBITO SRL Nessi, ovvero connessioni ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta. O meglio dell'universo. È questo il nucleo vivo e pulsante del nuovo spettacolo dell’acrobata delle parole Alessandro Bergonzoni: la necessità assoluta e contemporanea di vivere collegati con altre vite, altri orizzonti, altre esperienze, non necessariamente e solamente umane, che ci possono così permettere percorsi oltre l'io finito per espandersi verso un "noi" veramente universale.
Per la sua quattordicesima creazione, l’artista bolognese si trova in un'assoluta solitudine drammaturgica, al centro di una cosmogonia comica, circondato da una scenografia "prematura", alle prese con un testo che a volte potrebbe anche essere – e questa è una vera e propria novità – una candida e poetica confessione esistenziale. Senza per questo rinunciare alla sua dirompente visione stereoscopica che è diventata, in questi anni, materia complessa, “comicamente eccedente” e intrecciata in maniera sempre più stretta tra creazione‐osservazione‐deduzione. Ma sicuramente i "Nessi" bergonzoniani, e la loro conseguente messa in scena, ci mostrano quel personalissimo disvelamento, di fatto la vera cifra stilistica di questo artista, che porta molte volte anche grazie a una risata, dallo stupore alla rivelazione.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Golgota ideazione e regia Bartabas coreografia e interpretazione Andrés Marín e Bartabas cavalli Horizonte, Le Tintoret, Soutine, Zurbarán e l’asino Lautrec musiche Tomás Luis de Victoria mottetti per voce sola canto Christophe Baska in alternanza con Cecil Gallois, corno Adrien Mabire, liuto Marc Wolff attore Pierre Estorges THÉÂTRE ÉQUESTRE ZINGARO
Pioniere di nuove forme espressive, Bartabas ha creato il teatro equestre, una forma di spettacolo in cui l’arte equestre la musica, il teatro e la danza hanno trovato un’armonica unione. Con la sua compagnia, fondata nel 1984 con il nome Teatro Equestre Zingaro, ha catturato i cuori di migliaia di spettatori in tutto il mondo. Nel 2003 ha fondato, all’interno delle Stalle Reali del Castello di Versailles, l’Accademia dell’Arte Equestre di Versailles, uno speciale “corpo di ballo” per il quale lo stesso Bartabas ha diretto molti spettacoli. La sue creazioni – Cabaret Opéra Equestre, Chimère, Eclipse, Triptyk, Loungta, Battuta e Darshan – sono eventi che segnano la loro epoca e dimostrano un’incessante, a volte mistica, ma sempre profonda, ricerca di autenticità. Bartabas sceglie di condividere la sua nuova e più recente avventura, Golgota, con Andrés Marín, uno dei più talentuosi protagonisti del flamenco moderno. Coreografo, danzatore, Marín ha fondato la propria compagnia nel 2002 portando le proprie creazioni in tutto il mondo. Insieme, i due artisti, scelgono l’effluvio mistico dell’opera liturgica di Tomás Luis de Victoria, prete cattolico che fu il maggiore compositore di musica polifonica del rinascimento spagnolo (1548‐1611) per inaugurare nuovi percorsi attraverso le rispettive discipline «alla ricerca – afferma Bartabas – di musica silenziosa».
Frost / Nixon di Peter Morgan traduzione Lucio De Capitani uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani con Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Luca Toracca, Alejandro Bruni Ocaña, Claudia Coli, Matteo de Mojana, Andrea Germani, Nicola Stravalaci TEATRO DELL’ELFO, TEATRO STABILE DELL’UMBRIA
Nel 1977 il giornalista David Frost realizzò una serie di quattro interviste televisive a Richard Nixon che cambiarono per sempre la storia del giornalismo e segnarono la storia dell’Occidente. L’allora ex presidente degli Stati Uniti,
dimessosi sull’onda dello scandalo Watergate, fu messo alle corde dal giornalista fino a confessare, negli ultimi istanti della trasmissione, le proprie responsabilità. Frost/Nixon, pièce teatrale di Peter Morgan adattata per il cinema dal regista Ron Howard, è un duello televisivo che oltre a raccontare un episodio storico mette a confronto potere politico e potere mediatico mostrandone i meccanismi, le finzioni e la reciproca volontà di sopraffazione. E così il palco si trasforma in uno studio televisivo dove avviene la meticolosa preparazione dell’intervista e dove questo “scontro”, infine, si consuma: il lavoro del gruppo di giornalisti coraggiosi e rigorosi che collaborarono con Frost, la trattativa con il leggendario Swifty – lo Svelto – Lazar (agente di Nixon come delle più grandi star di Hollywood), l'ostracismo dei grandi network, la devozione degli uomini del Presidente vanno a comporre una trama in cui oltre agli eventi emergono le psicologie dei due protagonisti. Il giornalista, scaltro e rampante, e l’ex presidente, guardingo mentitore, entrambi alla prese con i sospetti, gli scrupoli, i segreti legati a questa vicenda.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Disabled Theater ideazione e coreografia Jérôme Bel con Remo Beuggert, Gianni Blumer, Damian Bright, Matthias Brücker, Matthias Grandjean, Julia Häusermann, Sara Hess, Miranda Hossle, Peter Keller, Lorraine Meier, Tiziana Pagliaro drammaturgia Marcel Bugiel THEATER HORA
in collaborazione con Xing
Rappresentato nei più prestigiosi festival e palcoscenici internazionali, arriva all’Arena del Sole Disabled Theater del
coreografo e regista francese Jérôme Bel. Il suo obiettivo nel lavoro gli attori di Theater HORA, colpiti da sindrome di Down o disabilità mentali, è creare arte. Pur dotati di un’ampia conoscenza delle tecniche teatrali, questi performer, di età compresa tra i 18 e i 51 anni, mettono in discussione il concetto tradizionale di teatro e danza. I loro tempi singolari, la loro straordinaria fisicità, la loro stessa presenza nel mondo minacciano l’idea che abbiamo del teatro. Disabled Theater è un lavoro tra danza e teatro che sfugge alle definizioni, che emoziona, scuote e diverte con la sua carica di intelligenza. Una riflessione sul senso del teatro, dell’arte e della vita. Jérôme Bel, sin dalle prime creazioni, considera le regole della danza e del teatro come la sintassi di un linguaggio da analizzare e mettere in gioco. Le sue coreografie, che esplorano il grado zero della danza giocando su un minimalismo ludico, provocatorio e divertente, sono esplicite dichiarazioni a favore della democratizzazione di quest’arte. Fondata a Zurigo nel 1993, Theatre HORA ha lo scopo di promuovere lo sviluppo creativo e artistico delle persone con disabilità di apprendimento, consentendo ai performer, di livello professionale, di mostrare il proprio talento a un vasto pubblico.
La serra di Harold Pinter traduzione Alessandra Serra regia Marco Plini con Mauro Malinverno, Valentina Banci, Luca Mammoli, Fabio Mascagni, Giusto Cucchiarini, Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA Harold Pinter scrisse La serra nel 1958 ma lo tenne in un cassetto fino al 1980, anno in cui decise finalmente di metterlo in scena personalmente
con le opportune revisioni. Da questa lunga gestazione esce un testo molto particolare del repertorio pinteriano, in cui l’autore pare deciso ad applicare alla lettera il dettame di Beckett: «non c'è nulla di più divertente dell'infelicità» afferma Nell in Finale di partita. Così La serra, pur affrontando una vicenda profondamente drammatica, ha nella comicità del linguaggio uno degli elementi costitutivi. La pièce rivela l'altra faccia della medaglia del rapporto fra chi comanda e chi ubbidisce, presentando l'ambiente di chi ha l'autorità per decidere e il disordine e la casuale anarchia che vi impera. Stupidi burocrati, inetti e spaventati, si nascondono dietro il loro titolo impegnati soltanto in una guerra di successione per il potere, terrorizzati appunto dall'idea di perdere la loro piccola o grande rendita di posizione. È come se nel testo ci fosse un messaggio politico teso a dimostrare che dietro alla bramosia di potere non c'è niente, nessuna idea, nessuna visione, solo la vanità del singolo individuo. Tra la commedia surreale e il giallo, il linguaggio di Pinter viviseziona i personaggi fino a chiarire che dietro queste oscure e cervellotiche manovre per il potere si celano solo piccoli uomini spaventati.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
L’onorevole di Leonardo Sciascia regia Enzo Vetrano, Stefano Randisi con Laura Marinoni, Stefano Randisi, Enzo Vetrano TEATRO BIONDO STABILE DI PALERMO, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, ASSOCIAZIONE DIABLOGUES
L’onorevole racconta con intrigante ironia come l’ascesa politica di un onesto professore di lettere possa diventare un’ineluttabile ma pacifica, perfino brillante, caduta morale. Il modesto professor Frangipane rappresenta un modello di
correttezza e idealità basato sulla cultura e sul rispetto. Inaspettatamente riceve l’offerta di una candidatura alle elezioni nella circoscrizione della Sicilia occidentale. Pur titubante, viene convinto ad accettare l’onere e l’onore di sedere come deputato in Parlamento. Ha inizio una carriera politica inarrestabile che lo porta a conquistare un potere sempre più forte, a muoversi tra agi e lusso, ma anche a scendere a compromessi sempre più miseri e a stringere loschi accordi con personaggi malavitosi. Gli fa da contraltare la moglie Assunta che comincia come ad appropriarsi dell’identità che il marito va perdendo, attraverso un’immersione nell’idealismo, nel senso di giustizia e nella sete di cultura di Don Chisciotte, lettura prediletta di Frangipane quando era ancora professore. Il testo descrive in modo lucido e spietato, attraverso meccanismi narrativi che sembrano portare in un luogo e un tempo paralleli, connivenze tra politica, affari, alti prelati e criminalità organizzata, vicende di favori e corruzioni, di furbizie e tradimenti. Scritto da Sciascia nel 1965, assume oggi il carattere di un’amara profezia.
RIII ‐ Riccardo Terzo di William Shakespeare traduzione e adattamento Vitaliano Trevisan ideazione scenica e regia Alessandro Gassmann con (in ordine di apparizione) Alessandro Gassmann, Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Manrico Gammarota, Emanuele Maria Basso, Sabrina Knaflitz, Marco Cavicchioli, Marta Richeldi, Sergio Meogrossi e con la partecipazione di Paila Pavese
L’incontro tra Alessandro Gassman – al suo primo Shakespeare da regista – e Vitaliano Trevisan è stato fondamentale per la nascita di questo spettacolo, poiché il secondo ha saputo tradurre in
parole il disegno artistico che il primo aveva in mente per la messa in scena. In questo Riccardo III la lingua di Shakespeare è divenuta “parlabile” e naturale, mettendo l’opera in sintonia con i nostri tempi, ma senza diminuirne l’immensa portata. Temi centrali sono la bramosia del potere, l’ego smisurato e senza redenzione del re deforme: col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, con la sua “diversità” Riccardo III trasporta il pubblico in un viaggio affascinante e tragico, attraverso le pieghe oscure dell'inconscio e nelle “deformità” congenite dell’animo umano. L’ambientazione gotica, con echi provenienti da Tim Burton, disegna un’Inghilterra cupa e corrotta al culmine della sanguinosa guerra tra York e Lancaster. In scena, a rendere ancora più sinistra la figura di Riccardo III è una innaturale altezza, un artificio scenico che connota, oltre alla mostruosità, anche la raffinata intelligenza e il grande carisma del personaggio. Un personaggio smisurato, tanto terribile quanto affascinante, che da sempre affascina il pubblico e costituisce una grande sfida per gli attori che si accingono a interpretarlo.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Santo Genet drammaturgia e regia di Armando Punzo con i detenuti‐attori della Compagnia della Fortezza musiche originali eseguite dal vivo Andrea Salvadori CARTE BLANCHE/VOLTERRATEATRO, TIEFFE TEATRO MENOTTI Jean Genet secondo Armando Punzo. Dopo il primo studio presentato nell'ambito di VolterraTeatro2013, accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico, la Compagnia della Fortezza continua l'attraversamento dell'opera dell'autore francese che con le sue parole ha saputo più di chiunque altro strappare la bellezza al dolore, “creare buchi nella realtà”, trasfigurarla, immaginare collane di fiori lì dove c'erano catene, bellezza dove c'era orrore. Per l'occasione
il carcere aveva ospitato le stanze segrete del castello di madame Irma. Innumerevoli specchi dorati inseguivano gli spettatori nei cunicoli densi di altarini, velluti neri, marmi, pizzi e fiori. Ora il lavoro del nuovo allestimento procede in direzione di una messinscena frontale, per trasporre, nello spazio fisico del teatro all'italiana, quella stessa atmosfera di rarefazione, per farne una sorta di santuario in cui celebrare il funerale del reale e il rito della nascita del possibile. La Compagnia della Fortezza nasce come progetto di Laboratorio Teatrale nella Casa di Reclusione di Volterra oltre 25 anni fa con la direzione di Armando Punzo. Lungi da ogni fine dichiaratamente rieducativo e risocializzante, l’impostazione data dal regista è stata quella di lavorare «nell’interesse del teatro e delle arti e dei mestieri del teatro» ponendo la massima attenzione alla qualità artistica delle creazioni.
Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman regia Gabriele Lavia con Anna Maria Guarnieri, Valeria Milillo, Danilo Nigrelli, Silvia Salvatori TEATRO STABILE DELL’UMBRIA, FONDAZIONE BRUNELLO CUCINELLI Gabriele Lavia dirige un’intensa protagonista della scena italiana, Anna Maria Guarnieri, su un capolavoro di un autore che ha segnato il XX secolo. Sinfonia d'Autunno di Ingmar Bergman è un dramma psicologico e familiare, nato per il teatro e poi diventato film nel 1978, un lucido ritratto del rapporto conflittuale tra una madre e una figlia. Eva vive col marito in un villaggio tra i fiordi. Donna molto sensibile e piena di fede, ha perduto il suo bambino e si prende cura della
sorella disabile. Ha invitato a trascorrere una vacanza nella sua casa la madre Charlotte, famosa pianista che ha dovuto cessare l’attività a causa di una malattia… Partendo dalle parole di Charlotte («È come se io fossi esclusa»), Lavia riflette sulla condizione dell’artista di palcoscenico: «Essere esclusi... un sentimento comune ai teatranti e ai concertisti... a quegli strani esseri umani che “si espongono”, che “sono” sul palcoscenico. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o mogli. Non sono normali. Sono “strani” e sono condannati a quella che Bergman chiama la Solitudine Assoluta». La maledizione di Charlotte è il pianoforte a causa del quale ha rovinato la propria vita e quella di coloro che le sono stati vicino. Colpita da un dolore alla schiena Charlotte non sarà più una grande pianista. «E in arte, chiosa Lavia – ma forse anche nella vita, non ci sono mezze possibilità. O “sei” grande o non “sei”».
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Ballata di uomini e cani dedicata a Jack London di e con Marco Paolini musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Monguzzi con Angelo Baselli e Gianluca Casadei JOLEFILM
Il nuovo spettacolo di Marco Paolini ha la forma di un canzoniere teatrale con brani tratti da opere e racconti di Jack London e con musiche e canzoni a essi ispirate. Il grande scrittore statunitense, spesso considerato
principalmente un classico per ragazzi, si mostra, in questa sorta di tributo, capace di esprimere una poetica sorprendentemente articolata. Partito da alcuni racconti del grande Nord, Paolini inizia lo spettacolo con storie che parlano di boschi, di rifugi alpini, di ghiacciai e si snoda come un viaggio nell’universo londoniano: una cosmografia che vede l’uomo al centro della natura, che talvolta lo aiuta e talvolta lo annienta, dove a brani di racconti celebri come To build a fire (Preparare un fuoco), si intreccia la biografia altrettanto avventurosa dello scrittore che fu anche vagabondo, lavandaio, pugile e cercatore d’oro. In una cultura che fa del no limits uno dei propri slogan e che sembra percepire come un demerito il "senso del limite", le parole di London acquisiscono un significato ulteriore anche in virtù dell’assenza di giudizio sulla natura e della continua valutazione delle conseguenze dell’agire dell’uomo in rapporto a essa. Affiancato da Lorenzo Monguzzi, voce de I Mercanti di Liquore, Paolini dà vita al racconto, sotto forma di ballata, di una vita selvatica da cui scaturiscono riflessioni sull’esistenza e sul senso del “confine” per l’uomo contemporaneo.
Magazzino 18 uno spettacolo di e con Simone Cristicchi scritto con Jan Bernas regia Antonio Calenda musiche e canzoni inedite di Simone Cristicchi musiche di scena e arrangiamenti Valter Sivilotti Orchestra e Coro Voci Bianche del Teatro Comunale di Bologna TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA E PROMO MUSIC
Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” che racconta una pagina dolorosa della storia d’Italia. Ed è ancora
più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità: armadi, materassi, fotografie, poveri giocattoli, letti, sedie con scritte del tipo “Servizio Esodo”… Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa trecentomila persone scelsero, davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni, di lasciare le loro terre natali, destinate a diventare jugoslave, e proseguire la loro esistenza in Italia. Non è facile riuscire a immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono le proprie poche cose e si lasciarono alle spalle le proprie città, le case, le radici. Davanti a loro, difficoltà, povertà, insicurezza, e spesso sospetto. Colpito da questa pagina della nostra storia scarsamente frequentata, Simone Cristicchi ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne, in futuro, rientrare in possesso: il Magazzino 18. Lo spettacolo è punteggiato da canzoni e musiche inedite di Simone Cristicchi, eseguite dal vivo.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Plan B Aurélien Bory / Phil Soltanoff ideazione e scena Aurélien Bory regia Phil Soltanoff con Mathieu Bleton, Itamar Glucksmann, Jonathan Guichard, Nicolas Lourdelle COMPAGNIE 111 / AURÉLIEN BORY
nell’ambito del Progetto Corpi&Visioni, progetto di circo contemporaneo in Emilia Romagna In Plan B – straordinario esempio di circo contemporaneo – ritroviamo gli elementi fondamentali del teatro di Aurélien Bory: una scenografia vivente come
un’installazione e una danza dalla forte vena acrobatica per una visione della drammaturgia aperta all’arte contemporanea, cinematografica e circense. Plan B è uno spettacolo che gioca con lo spirito di adattamento degli esseri umani, quotidianamente minati nelle certezze da un mondo che cambia vorticosamente. Al di là del suo significato letterale, “piano B”, il titolo fa riferimento a un’altra dimensione di spazio e geometria: l’intera creazione è giocata su un piano inclinato dove agiscono quattro uomini in giacca e cravatta. A un tratto il piano si raddrizza, diventa una parete dove i danzatori‐acrobati lottano contro la gravità, quasi liberi di spiccare il volo... «Il teatro – dichiara Bory – è una forma d’arte che non può sfuggire alle leggi della fisica: sforzarsi di sfuggire alla forza di gravità è l’impossibile Piano B». Aurélien Bory dirige la compagnia 111 fondata nel 2000 a Toulouse sviluppando una forma di physical theater singolare e ibrida e raggiungendo la notorietà internazionale proprio con Plan B, che è stato ospitato sui palcoscenici di tutto il mondo. Lo spettacolo è stato creato in collaborazione con Phil Soltanoff, un artista che coniuga teatro, danza e arti visive con le nuove tecnologie.
Marie‐Louise L'Eolienne ideazione, regia, coreografie Florence Caillon con Sébastien Jolly, Arnaud Jamin, Marion Soyer, Guillaume Varin, Julieta Salz e Stéphanie Muret musiche originali Xavier Demerliac, Florence Caillon LE RIVE GAUCHE, SCÈNE CONVENTIONNÉE ‐ ST ETIENNE DU ROUVRAY, LE GRAND THÉÂTRE DE LORIENT
nell’ambito del Progetto Corpi&Visioni, progetto di circo contemporaneo in Emilia Romagna
La compagnia francese L'Éolienne pone in discussione la realtà tramite l’arte circense e tecniche coreografiche, indagando tematiche come l’uomo contemporaneo, il suo tempo e il suo ambiente culturale. A partire dal 1999, Florence Caillon ha infatti sviluppato un originale approccio alla coreografia acrobatica, creando quello che lei stessa definisce “circo coreografico” e che rappresenta la peculiarità di Marie‐Louise. Il titolo richiama, letteralmente, l’espressione francese che definisce la superficie bianca tra un quadro e la sua cornice, perché è la pittura la fonte ispiratrice di questo allestimento. Da Bosch a Edward Hopper, Miró, Egon Schiele, Marie Louise è alla ricerca dei temi, delle sfumature, dei sentimenti che popolano le opere di questi maestri della pittura in un vero e proprio viaggio acrobatico nella storia dell’arte. «Oggi che la nostra vita è fatta di attività ininterrotta e frenetica – afferma Florence Caillon –, l'atto di contemplare mi sembra più che mai necessario. Ho immaginato un dipinto del mondo con frammenti di immagini, primi piani, gesti, qualche risata... Provate a immaginare un mondo mai esplorato abitato da gente sconosciuta. Provate a immaginare gli esseri umani, i loro dubbi, i loro fallimenti, le loro speranze, le loro ostinazioni…». Tutto questo è Marie‐Louise.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
La traviata ovvero La signora delle camelie opera in due atti e quattro quadri di Nanni Garella tratta da La signora delle camelie di A. Dumas e da La traviata di G. Verdi elaborazione musicale Claudio Scannavini Orchestra del Teatro Comunale di Bologna EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE in collaborazione con TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA e SCUOLA DELL'OPERA ITALIANA, BOLOGNA prima assoluta
L’immensa popolarità della Traviata, il suo essere indissolubilmente legata al nome delle più celebri dive del belcanto, fa a volte dimenticare come rappresenti per Verdi un traguardo del suo itinerario creativo verso l’integrazione tra opera e dramma parlato. Non a caso dunque Nanni Garella ha pensato a uno spettacolo dove si coniugano prosa e lirica. Il sipario si apre su un dramma in prosa tratto da La signora delle camelie di Dumas interpretato da giovani attori. Una piccola orchestra in buca accompagna con discrezione la recitazione. All’improvviso, preparata da un crescendo dell’orchestra, da una concitazione lirica e ritmica nella recitazione, esplode la prima aria da La traviata di Giuseppe Verdi. E così scopriamo che quei giovani in scena non sono solo attori, ma veri cantanti, le cui voci spiegate punteggiano il dramma nei momenti più intensi. Un impeto di puro melodramma cresce con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico in un esercizio di ascolto e di abbandono, di attenzione allo svolgimento del dramma e di partecipazione emotiva alle profondità musicali dei sentimenti. «Non saprei definire con esattezza – spiega Garella – il “genere” di quest’opera: una ballad opera forse o meglio ancora un singspiel, nella accezione più antica, mozartiana, dove – a differenza dell'opera italiana, che prevede recitativi cantati – sono alternati al canto solo recitativi parlati, come nel teatro di prosa».
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Sala Thierry Salmon (sala piccola)
La persecuzione e l'assassinio di Jean‐Paul Marat rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade di Peter Weiss adattamento e regia Nanni Garella con Laura Marinoni, Nanni Garella, Nicola Berti, Giorgia Bolognini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Deborah Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto Risi musiche originali Saverio Vita EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE IN COLLABORAZIONE CON ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS nell’ambito di VIE Festival 2014
prima assoluta
La collaborazione tra Arena del Sole e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro nel campo della salute mentale con quello artistico, nasce nel 1999 sotto la guida del regista Nanni Garella. Dopo i numerosi riconoscimenti ottenuti, per questo nuovo spettacolo il regista ha scelto di lavorare su un classico dell’avanguardia teatrale del secondo Novecento di Peter Weiss. Vita e morte di Marat vengono messi in scena, tredici anni dopo la fatale coltellata di Charlotte Corday, dagli internati del manicomio di Charenton, dove Sade venne realmente rinchiuso tra il 1801 e il 1814 e che qui lo vede regista della pièce stessa. Ne risulta un'opera virtuosistica, in cui raccapriccio e umorismo popolare, dialogo intellettuale e accessi di follia, rigore del teatro classico e spavalderia sfumano l'uno nell'altro, in un gioco di "teatro nel teatro". Afferma Garella: «Dopo molte interpretazioni, tra le quali, storica, quella di Peter Brook nel 1967, il testo approda finalmente ai suoi interpreti, per così dire, naturali: il gruppo di pazienti psichiatrici di Arte e Salute, che avrà modo di rappresentare quali fossero le condizioni degli internati nei manicomi. Un’occasione ulteriore di mostrare al pubblico, attraverso l’arte, il loro percorso di affrancamento dalle costrizioni della malattia e il loro anelito verso la piena libertà e il definitivo reinserimento nel lavoro e nella vita sociale».
Clôture de l’amour Fine di un amore uno spettacolo di Pascal Rambert traduzione Bruna Filippi con Anna Della Rosa, Luca Lazzareschi EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE Nella sua versione originale Clôture de l’amour ha debuttato nel luglio 2011 al Festival d’Avignon riscuotendo immediatamente uno strepitoso successo per poi essere stato ospitato da VIE Festival. Emilia
Romagna Teatro ha poi prodotto la versione italiana dello spettacolo e Rambert ha scelto come protagonisti due tra gli interpreti più apprezzati della scena italiana, Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi. In una grande stanza bianca, una donna e un uomo si parlano attraverso due lunghi monologhi – che non si faranno mai dialogo – interrogandosi sulle ragioni della fine della loro storia d’amore. Il flusso ininterrotto di parole, le domande‐risposte che si scatenano e la respirazione bloccata creano una sorta di maratona tra paura e liberazione: ecco, è lì, nel mezzo del momento doloroso, che Pascal Rambert ci porta, senza temere di disturbare, di creare dubbio, di immergerci nei meandri di una storia che porta inesorabilmente alla rottura. Alla domanda «chi amiamo quando amiamo?» Pascal Rambert non dà alcuna risposta ma si aggira semplicemente nelle possibilità, senza rifiutare quei luoghi comuni che usano almeno una volta due persone che si separano, che cercano assieme le ragioni del proprio disamore. Due sguardi, due parole e due silenzi per raccontare la violenza di un amore che muore.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Io sono il vento di Jon Fosse regia Lukas Hemleb con Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni scene e costumi Pietro Babina EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, MAISON DE LA CULTURE D'AMIENS
prima assoluta
La particolarità di Lukas Hemleb è di aver attraversato con il suo lavoro sia i confini geografici sia le barriere estetiche. La sua carriera registica ha inizio a Francoforte e Berlino poi, passando per il Belgio, il Camerun e la Nigeria, arriva in Francia dove collabora con prestigiosi teatri come l’Odéon, la Comédie‐Française, il Bouffes du Nord, firma regie liriche e collabora con compositori contemporanei. Per il suo nuovo lavoro ha deciso di lavorare su un testo dello scrittore e drammaturgo Jon Fosse, considerato il maggiore autore drammatico norvegese dopo Ibsen. La drammaturgia di Fosse è sorprendente: i personaggi non hanno contorni definiti, i dialoghi sono balbettii e silenzi, le storie e gli ambienti sconfinano nell'astrattezza e nella rarefazione del sogno. Ma da questi elementi sgorga sempre una forte tensione drammatica. Io sono il vento mette in scena il dialogo fra due uomini, il primo presumibilmente morto e il secondo in cerca del motivo per cui l’altro abbia deciso di mettere fine alla propria esistenza. In che modo quest’uomo ha iniziato a vedere il suicidio come unica soluzione? L’incomprensibilità di questo gesto estremo non è solo legata alla fine di un’esistenza, non rimane un gesto fine a se stesso; l’uomo rimasto in vita infatti, attraverso questo dialogo immaginario, riesce a capire molto più in profondità il senso della vita.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
INFORMAZIONI La campagna abbonamenti avrà inizio giovedì 11 settembre presso la biglietteria del teatro, Via Indipendenza, 44, Bologna Arena del Sole ‐ Tel.051.2910911 (uffici), 051.2910910 (biglietteria, dall’11 settembre) Via Indipendenza 44 ‐ 40121 Bologna (ingresso uffici: Via San Giuseppe, 8) www.emiliaromagnateatro.com www.arenadelsole.it [email protected] Abbonamenti Abbonamento 13 SPETTACOLI 12 spettacoli in Sala Leo De Berardinis (sala grande) di cui uno a scelta + 1 produzione di Emilia Romagna Teatro in Sala Thierry Salmon (sala piccola) Turni A, B, C, D 11 spettacoli fissi in Sala Leo De Berardinis (sala grande): 7 Minuti, Falstaff, Golgota, Frost/Nixon, La Serra, L’Onorevole, RIII ‐ Riccardo Terzo, Sinfonia d’autunno, Ballata di Uomini e Cani, Magazzino 18, La Traviata 1 spettacolo in Sala Leo De Berardinis (sala grande) a scelta tra: La leggenda del grande inquisitore, Disabled Theatre, Santo Genet, Plan B, Marie Louise 1 produzione di Emilia Romagna Teatro in Sala Thierry Salmon (sala piccola): Turno A: La persecuzione e l'assassinio di Jean‐Paul Marat Turno B: Clôture de l’amour Turno C e D: Io sono il vento Abbonamento DOMENICA TEATRO 12 spettacoli in Sala Leo De Berardinis (sala grande) + 1 produzione di Emilia Romagna Teatro in Sala Thierry Salmon (sala piccola) 12 spettacoli in Sala Leo De Berardinis (sala grande): 7 Minuti, Falstaff, Golgota, Frost/Nixon, La Serra, L’Onorevole, RIII ‐ Riccardo Terzo, Sinfonia d’autunno, Ballata di Uomini e Cani, Magazzino 18, Marie Louise, La Traviata 1 produzione in Sala Thierry Salmon (sala piccola): Clôture de l’amour / Io sono il vento CARTA ARENA Abbonamento con spettacoli e date a scelta sull’intero programma dell’Arena del Sole e del Teatro delle Moline: 4, 6, 8 o 16 ingressi a seconda del carnet acquistato.
STAGIONE 2014 ‐ 2015
Prezzi abbonamenti 2014‐2015 Abbonamento 13 SPETTACOLI 12 spettacoli Sala Leo De Berardinis (sala grande)+ 1 Sala Thierry Salmon (sala piccola) Platea Interi € 234,00 Ridotti Agis, Arci, Cral, Acli, Endas, Under 29, titolari tessera “Lavoratori in pensione”, 60anni € 214,00 Ridotti Soci Coop Adriatica € 195,00 Palchi e Barcacce di 1º e 2º ordine Interi € 194,00 Ridotti Agis, Arci, Cral, Acli, Endas € 184,00 Ridotti Soci Coop Adriatica, 60anni € 168,00 Ridotti Under 29, titolari tessera “Lavoratori in pensione” € 121,00 Galleria e Barcacce di 3º ordine Interi € 140,00 Ridotti Agis, Arci, Cral, Acli, Endas € 127,00 Ridotti Soci Coop Adriatica, 60anni € 108,00 Ridotti Under 29, titolari tessera “Lavoratori in pensione” € 81,00 Abbonamento DOMENICA TEATRO 12 spettacoli Sala Leo De Berardinis (sala grande)+ 1 Sala Thierry Salmon (sala piccola) Platea Interi € 234,00 Ridotti Agis, Arci, Cral, Acli, Endas, Under 29, titolari tessera “Lavoratori in pensione”, 60anni € 214,00 Ridotti Soci Coop Adriatica € 195,00 Palchi e Barcacce di 1º e 2º ordine Interi € 194,00 Ridotti Agis, Arci, Cral, Acli, Endas € 184,00 Ridotti Soci Coop Adriatica, 60anni € 168,00 Ridotti Under 29, titolari tessera “Lavoratori in pensione” € 121,00 Galleria e Barcacce di 3º ordine Interi € 140,00 Ridotti Agis, Arci, Cral, Acli, Endas € 127,00 Ridotti Soci Coop Adriatica, 60anni € 108,00 Ridotti Under 29, titolari tessera “Lavoratori in pensione” € 81,00 CARTA ARENA
Intero Coop Adriatica Under29 4 ingressi € 88,00 € 80,00 € 54,00 6 ingressi € 122,00 € 110,00 € 75,00 8 ingressi € 150,00 € 135,00 € 90,00 16 ingressi € 235,00 € 210,00 € 144,00