Avanzamento automatico Bellini - Norma - Casta Diva Verdi - La Traviata - Amami Alfredo
Signore, come canteranno i tuoi Angeli in Cielo se a noi sulla terra hai permesso di ascoltare
una Voce così?
Maria tu eri all’apice della carriera, della gloria
quando io vivevo i miei 16, 17 anni disperati! Anno dietro anno …
Ogni giorno identico a quello precedente nella solitudine
straniante e muta di una malattia angosciante in
una tragica famiglia.
Un muro altissimo, invalicabile tra la mia giovinezza ardente e la VITA!
Per orizzonte le quattro mura di una stanza; per cielo il soffitto. Dalla finestra la vista di alcuni alberelli striminziti sul marciapiede,
ad indicare il cambiamento delle stagioni.
Tu sei arrivata a me attraverso la radio, Maria, in una gelida sera di inverno..
Io non mi intendevo di musica. Nemmeno di canzonette, figuriamoci di lirica.. Ma
canta la voce.. Dice cose.. Non capisco le parole..
Ma egualmente VEDO..
Un albero smunto in cima ad una collina
pietrosa. Ai piedi dell’albero una ragazza piange
sommessamente Ha freddo ha fame Ha paura! E’ il mio stesso pianto! Scaturisce da un identico DOLORE! Piango.. Piango..
Piango anche io!!
E’ la CALLAS; canta “Casta Diva” dalla Norma di
Bellini
Infatti, una dopo l’altra le note si allineano.. Note fatte di lacrime
che si trasformano in gradini d’argento… E’ lunga la Scala.. Lunga.. Lunga…
Va su.. Su.. Su..
E quella sera tu, Maria, hai preso la mia mano, e mi hai portata con te
Ed ecco, che la scala finisce…… Ed ecco…
Attraverso la tua Voce, dietro alla Sacerdotessa Druidica, alla Diva dei
rotocalchi, omaggiata, osannata, adorata dalle folle ed elegantissima
Regina in un mondo di Potenti che se ne contendevano l’ amicizia, ho conosciuto te, Maria,
rannicchiata ai piedi del mio stesso albero risecchito,
che trasfiguravi nel canto un dolore, troppo profondo per avere possibilità di
riscatto!
Castelli di cristallo
Zampilli di limpidissima acqua
Tappeti di fiori di ogni colore
Monti verniciati d’oro dal sole
E poi d’argento dalla luna
E Grotte Incantate traboccanti di tesori
Lassù nessun dolore, nessuna cattiveria, potevano sfiorarci!
Maria. Nota dietro nota, giorno dopo giorno, mi hai fatto vivere una favola
stupenda! Ti chiamavo, e tu arrivavi e mi portavi via dall’Inferno, nel tuo Mondo Magico.
Anche per merito tuo, Maria, sono riuscita a resistere senza impazzire, senza
suicidarmi. Resistere finchè la vita mi ha aiutato a
rompere i lucchetti della mia prigione e a volare via, lontano. LIBERA, Maria.. LIBERA!
Ma sono rimaste intatte, in me, l’ammirazione per te
donna, la devozione per te Artista!
In una tiepida mattina di settembre te ne sei andata all’improvviso, in punta di piedi, cogliendo tutti di
sorpresa. Eri ancora così giovane! Non ho sofferto per il tuo “Partire”! Ricordando la ragazzina sotto l’albero
risecchito, ho pensato che, finalmente, te ne eri andata nel tuo
Mondo Magico; senza esser più costretta a ridiscendere, dopo un po’
la Scala d’Argento.
Quanto hai donato, Maria! Sai cosa mi impressiona di più in
questa nostra era telematica? Girare per la Rete, da un Motore di ricerca all’altro, e trovare migliaia e migliaia di scritti su di te
sulla Magia della tua Voce. Scritti non solo in tutte le lingue del mondo occidentale,
ma in cinese e coreano, in cirillico, in giapponese e
in tanti altri caratteri strani, incomprensibili per me … E
anche. in questa nostra epoca che tutto brucia in un attimo, il vedere
tanti giovani e giovanissimi incantati dai tuoi dischi, che per fortuna hai
lasciato numerosissimi!
Questo è il Miracolo più grande che hai saputo fare, Maria!
La tua voce non era un suono di corde vocali ma
l’Anima trasformata in Voce! Essa sapeva
esprimere, senza bisogno di interpreti, passioni, emozioni, drammi.. E
tutti capivano e capiscono. I Sentimenti
sono identici in ogni cuore umano, in qualsiasi parte del
mondo esso sia nato, qualsiasi lingua gli abbiano insegnato!
E mi viene in mente la Rondine de: “Il Principe Felice” di Wilde La Rondine che, con
l’inverno vicino, in migrazione verso i Paesi caldi. si posa un
attimo sulla spalla di una statua, per riposarsi; e si accorge che essa piange! Nella
statua c’è infatti l’anima del Principe Felice, così chiamato perché ha vissuto in modo spensierato nel suo castello,
assolutamente ignaro delle miserie del suo popolo.
Ora, dall’alto del piedistallo le vede tutte, e piange, rendendosi conto
del suo passato egoismo!! La statua è coperta di pietre
preziose e scaglie d’oro..
Prendile ad una ad una con il tuo becco, Rondine, e portale a chiunque ne abbia
bisogno”, supplica il Principe.. “Ma è autunno inoltrato – replica la Rondine. – Le mie sorelle son tutte partite! Tra poco arriverà la neve ed io rischio di morir di freddo!”
Ma piange e supplica, il Principe!
Vola e vola la Rondine, di finestra in
finestra, per posare sui davanzali oro e gemme. E arriva la neve! Ed una mattina i passanti si accorgono
che la statua del Principe è completamente spoglia.
La buttano in una fornace, assieme ad una rondine trovata morta ai
suoi piedi. Quando le fiamme si spengono, tra la cenere
scoprono, intatto, il cuore dell’uccellino!
E’ lo stesso cuore che tu continui a regalare a noi, Maria, attraverso le tue registrazioni. Eri ancora tanto giovane, quando esso si è spaccato sotto il gelo
di un inverno troppo rigido che ha invaso la tua anima!.
Chi ti ha visto sul letto di morte, racconta che eri bellissima, con la tua
lunga treccia nera su una spalla.
A me piace ricordarti sovrapponendo il tuo sorriso, i tuoi occhi di incanto, ai
fotogrammi finali di un documentario a te dedicato. Dei fiori portati dolcemente verso il largo, dalle onde azzurrissime del tuo mare, l’Egeo, che ha accolto le
tue ceneri,
GRAZIE, MARIA!