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Fondamenti di Iridologia Applicata – Modulo 3
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Istituto di Medicina Naturale
Scuola Italiana di Naturopatia
APPUNTI DI
IRIDOLOGIA COSTITUZIONALE
Modulo 3
a cura del Dott. Lucio Birello
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INDICE Modulo 2 – a cura del Dott. Lucio Birello Iridologia costituzionale 2
Le caratteristiche costituzionali secondo Willy Hauser 3
Catalogazione delle iridi secondo le disposizioni 7
Le diatesi 11
Le disbiosi 14
Le ipovitaminosi 15
I cromatismi iridei 16
Lacune, cripte e ogive 25
Predisposizioni e note di terapia in rapporto alle costituzioni iridee 27
Predisposizioni e note di terapia in rapporto alle disposizioni 29
Predisposizioni e note di terapia in rapporto alle diatesi 30
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IRIDOLOGIA COSTITUZIONALE
Lo studio del “ terreno “ individuale rappresenta uno dei tre pilastri dell’iridologia,
le mappe iridologiche e i segni iridologici sono gli altri due, nonché una fonte
d’informazioni fra le più attendibili in una materia ancora per molti aspetti empirica
e quindi passibile d’interpretazioni non corrette.
Quasi tutti gli autori si rifanno alle vecchie classificazioni in uso da decenni e
decenni, che prevedevano la classificazione delle iridi in tre gruppi principali
(linfatiche, ematogene e miste) con numerosi sottogruppi a seconda di particolari
caratteristiche iridologiche secondo questo schema:
A ‐ Costituzione linfatica
‐ Linfatica pura
‐ Neurogena
‐ Idrogenoide
‐ Urica
‐ A tessuto connettivo lasso
B ‐ Costituzione ematogena
‐ Ematogena pura
‐ Tetanico larvata
C ‐ Costituzione mista
‐ Mista pura o biliare
‐ Ferrocromatosica
‐ A diatesi lipidica
‐ A margherita
Tale impostazione si è rivelata per noi troppo rigida, in quanto certi segni iridologici
venivano confinati in una determinata categoria di iridi, mentre in pratica si
osservavano anche in iridi con altre caratteristiche.
Abbiamo quindi adottato il sistema proposto dal H.P. Willy Hauser, direttore della
scuola di iridologia del Felke Institute, continuatore dell’opera di Deck, in uno dei
suoi seminari italiani organizzati dall’Associazione Iridologica Italiana, che prevede
uno studio per segni iridologici, senza uno schema rigido che obblighi a far
incasellare un soggetto in una determina costituzione.
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LE CARATTERISTICHE COSTITUZIONALI SECONDO WILLY HAUSER
Elemento da analizzare: il colore di fondo dellʹiride.
Secondo W. Hauser le costituzioni iridologiche vengono catalogate in base al colore
del fondo dellʹiride.
Quindi, studiamo le iridi analizzando determinati aspetti strutturali che portano a tre
gruppi, denominati Costituzioni, Disposizioni e Diatesi.
Sappiamo dall’anatomia che il colore normale dell’iride è l’azzurro; mentre il colore
marrone è dovuto alla presenza di cellule melanofore che producono pigmenti di
colore marrone, di varia gradazione, dal marrone nocciola al marrone scuro,
apparentemente nero.
Secondo W. Hauser le iridi scure sono caratteristiche delle popolazioni che si
difendono bene dal caldo e hanno scelto di vivere all’equatore mentre le iridi chiare
appartengono alle popolazioni che si difendono dal freddo e hanno scelto di stabilirsi
ai poli.
L’incontrarsi di queste due razze ha poi generato un terzo tipo di persone, con iridi in
parte chiare ed in parte scure.
L’assenza, la completa o incompleta presenza di cellule melanofore determina le
caratteristiche del primo gruppo di iridi.
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A ‐ COSTITUZIONE LINFATICA
L’iride è di colore azzurro.
Le predisposizioni patologiche riguardano in particolar modo le strutture:
1) mucose, 2) sierose, 3) immunologiche.
1) MUCOSE: Sono le strutture che rivestono i visceri cavi in contatto con l’esterno.
• Mucose dell’apparato digestivo con predisposizione alle stomatiti, esofagiti,
gastriti, enteriti, coliti.
• Mucose dell’apparato respiratorio: riniti, sinusiti, faringo‐laringiti, tracheiti,
bronchiti, bronchioliti.
• Mucose dell’apparato urinario: pieliti, cistiti, uretriti.
• Mucose della parte anteriore dell’occhio: congiuntiviti.
2) SIEROSE: Sono le membrane che rivestono le superfici di organi in movimento
che per attrito potrebbero determinare infiammazione. Producono un liquido
lubrificante che impedisce tale fenomeno.
• Pleura: riveste i polmoni
• Pericardio il cuore
• Peritoneo l’intestino
• Meningi l’encefalo
• Membrane sinoviali delle capsule articolari: rivestono la superficie interna delle
articolazioni e producono il liquido sinoviale. Patologie di tale struttura determinano
la comparsa di artriti (fenomeni infiammatori acuti) e artrosi (processi degenerativi
cronici)
3) SISTEMA LINFATICO: In questi soggetti il sistema immunitario presenta una
particolare vivacità reattiva, tale che facilmente si osservano febbri elevate, ipertrofia
dei linfonodi, movimento leucocitario, anche per infezioni banali.
Tale reattività eccessiva predispone il linfatico alle allergie, che altro non sono che
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una risposta immunitaria anomala con produzione di IgE al posto di IgA o IgG.
B ‐ COSTITUZIONE EMATOGENA
L’iride è di color marrone, variabile dal nocciola al mogano. La presenza di
abbondante componente di cellule melanofore può conferire un aspetto vellutato alla
superficie iridea.
Le predisposizioni patologiche sono qui orientate verso il metabolismo intermedio,
con particolare riferimento alle funzioni metaboliche del fegato, nonché ai problemi
correlati ad una difficoltosa utilizzazione del ferro e della vit. B12, con tendenza alle
anemie.
Il sistema immunitario è un po’ torpido, per cui una febbre elevata in un ematogeno
assume un significato più importante che nel linfatico.
METABOLISMO INTERMEDIO: Capacità dell’organismo di utilizzare
correttamente le sostanze nutritive elementari che arrivano al fegato dal sistema
digestivo: lipidi, glucidi, aminoacidi, vitamine, nonché la metabo‐lizzazione delle
sostanze tossiche prodotte dall’organismo: acidi urici, ammoniaca, ormoni da
smaltire, o introdotte dall’esterno: alcool, farmaci, coloranti, conservanti, ecc.
Le tendenze patologiche saranno quindi le iper‐glicemie, le iper‐lipidemie, le carenze
vitaminiche da un lato e le facili intossicazioni dall’altro.
C ‐ COSTITUZIONE MISTA
La costituzione iridologica mista si riconosce per la contemporanea presenza di
aspetti linfatici e di aspetti ematogeni. Cromaticamente avremo quindi una parte di
iride azzurra ed una parte di colore marrone.
Di norma si osserva una eterocromia marrone centrale, cioè una colorazione marrone
che occupa la zona centrale dell’iride. Possiamo però osservare anche una
eterocromia settoriale, cioè una porzione di iride marrone in campo azzurro.
Questo aspetto è dovuto al fatto che sono presenti contemporaneamente sia i caratteri
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genetici della cosituzione linfatica che di quella ematogena. Ciò determina la
possibilità che il soggetto misto abbia le predisposizioni a problemi di mucose,
sierose, di sistema linfatico e nello stesso tempo a problemi metabolici.
Per quantificare queste potenziali predisposizioni possiamo valutare la percentuale
di linfatico e di ematogeno presente. Così una iride mista prevalentemente marrone
tenderà a problemi metabolici, mentre una più azzurra che marrone è predisposta a
problemi mucosi, sierosi ed immunologici.
Oltre a problemi caratteristici delle due costituzioni “ madri “, notiamo in questi
soggetti un incremento dei disturbi a carico dell’apparato digerente, riferibili ad un
alterato equilibrio della flora intestinale.
Tale predisposizione sembra dipendere da una insufficiente produzione di enzimi
digestivi da parte del pancreas e di bile da parte del fegato. In tali condizioni i cibi
assunti non vengono digeriti perfettamente e di conseguenza compaiono in quantità
superiori alla media nel tratto intestinale basso (tenue distale e colon).
Conseguenza di tale fenomeno è l’eutrofizzazione della flora intestinale con
produzione di cataboliti batterici glucidici e proteici eccessiva.
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CATALOGAZIONE DELLE IRIDI SECONDO LE DISPOSIZIONI
Elemento da analizzare: disposizione delle fibre connettivali che costituiscono la
trama.
In questo capitolo andremo a studiare altri segni strutturali, quindi geneticamente
programmati, basati sulla disposizione delle fibre connettivali radiali, che vanno dal
bordo della corona al bordo dell’iride.
Tali fibre costituiscono la trama di sostegno alle altre strutture iridee (muscoli, nervi,
vasi) e sono idealmente disposte una accanto all’altra, lineari e rettilinee. Alterazioni
di questo andamento costituiscono i segni iridologici che ci accingiamo a rilevare ed
interpretare.
Possiamo dividere questo capitolo in cinque gruppi di alterazioni delle disposizioni
fibrillari.
A ‐ DISPOSIZIONE NEUROGENA
Le fibre appaiono molto tese, stirate. L’immagine della disposizione neurogena
ricorda i capelli di un personaggio dei cartoni animati al quale sia stata applicata una
corrente elettrica, tutti tesi e proiettati verso l’esterno.
In questi soggetti è frequente una prevalenza della funzione pensiero sulle altre
funzioni psichiche (le funzioni psichiche sec. Jung sono quattro: pensiero, sentimento,
intuizione, sensazione).
Sono pertanto persone che pensano sempre, qualsiasi avvenimento viene valutato e
rivalutato, hanno continuamente la mente in attività, se sono intellettuali, leggono
molto, se sono di basso quoziente rimuginano sempre le stesse cose.
Questi apetti mentali predispongono a disturbi del sonno con difficoltà ad
addormentarsi, fissazioni del pensiero nella fase iper e ad esaurimenti nervosi con
rifiuto delle attività intellettuali, difficoltà di concentrazione, amnesie nella fase ipo.
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B ‐ DISPOSIZIONE CONNETTIVALE DEBOLE
Nella disposizione connettivale debole possiamo osservare una alterata disposizione
spaziale delle fibrille connettivali che costituiscono lo stroma irideo, con zone di
addensamento e zone di scarsità di fibre.
Ne risulta un aspetto con grossi tralci fibrosi alternati a tessuto povero di struttura.
Questi grossi agglomerati di connettivo hanno andamento prevalentemente radiale e
sono sovrapposti al rimanente stroma irideo.
Questa anomala struttura connettivale dell’iride può indicare una predisposizione a
patologie legate ad un sistema di sostegno di visceri ed organi in non perfetto ordine.
A livello del sistema osteo‐articolare potranno esserci: scoliosi, cifosi, lassità
legamentosa con facili distorsioni articolari, predisposizione alle ernie discali.
A carico del sistema digestivo: debolezza dei legamenti paradontali, ptosi viscerali,
ernia iatale, diverticoli, ernie inguinali.
Il sistema cardio‐circolatorio potrà presentare varici venose agli arti ed all’esofago,
prolasso mitralico, emorroidi, aneurismi.
Nell’apparato genito‐urinario saranno più frequenti le ptosi di utero e vescica,
nonché l’abbassamento dei reni.
C ‐ DISPOSIZIONE VEGETATIVO‐SPASTICA
Queste iridi hanno la trama iridea alterata nella struttura per la presenza di anelli
concentrici, definiti anelli di spasmo, e di fenditure radiali, denominate raggi solari,
che le conferiscono un aspetto di bersaglio da tiro con l’arco o di fonte luminosa, tipo
sole.
Tali alterazioni sono dovute a stati di contrazione dei muscoli iridei e possono essere
indice di alterazione della componente degli oligo‐elementi che controllano gli
impulsi neuro‐muscolari.
L’informazione che ne ricaviamo è che questi soggetti sono più facilmente sofferenti
di patologie spastiche quali: coliti, cefalee, spasmi coronarici, crampi muscolari,
dismenorree, acufeni da contrattura dei muscoli dell’orecchio, asma bronchiale,
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spasmi vescicali, stipsi ipertonica, ipertensione diastolica, spasmi epato‐biliari,
vertigini.
Anemie, alterazioni immunologiche e distonie neuro vegetative sono altre
manifestazioni frequenti in questi soggetti.
Se sono presenti più di 5 anelli concentrici facilmente compaiono tachicardie.
Questi sintomi si accentuano in occasione di perdite di minerali, quali forti
sudorazioni, diarree, ipermenorree, eventuali emorragie.
Fondamentale in questi casi un buon apporto nutrizionale di oligoelementi attraverso
una dieta ricca di frutta e verdure con eventuale integrazione in occasione di perdite
acute.
D ‐ DISPOSIZIONE GHIANDOLARE DEBOLE
Osserviamo in questo caso la presenza di numerose lacune intorno al bordo della
corona. Queste lacune si posizionano nella sede di proiezione iridea delle ghiandole
endocrine: ipotalamo, ipofisi, tiroide, surreni, ovaio, pancreas.
In questi soggetti il sistema endocrino presenta debolezza generale con comparsa di
facile astenia, diabete, ipercolesterolemia, alterazioni del mestruo.
Per far diagnosi di ghiandolare debole bisogna che tutte le proiezioni delle ghiandole
endocrine siano interessate da lacune.
Nel caso in cui le lacune siano disposte numerose intorno al bordo della corona, ma
non interessino tutti i siti ghiandolari si parla di: IRIDE A MARGHERITA.
E ‐ DISPOSIZIONE TUBERCOLINICA
Caratteristiche peculiari sono le fibre connettivali ondulate in modo ordinato, definite
a capelli pettinati. Le fibre sono più lunghe dello spazio a loro disposizione e devono
quindi ondularsi per poter restare all’interno dell’iride.
Questi soggetti presentano caratteristiche loro proprie sul piano fisico, sul piano
psichico e sul piano energetico.
Sul piano fisico due sono i punti delicati: il sistema respiratorio ed il sistema
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depurativo.
Il soggetto tubercolinico è un ossigenoide, ha bisogno costante di aria pura, di
ossigeno, migliora in ambienti ampi, di solito in montagna, ma anche al mare (in
questo ambiente prova magari beneficio più in inverno che d’estate).
Se costretto in ambienti poco ossigenati sviluppa più facilmente patologie a carico del
sistema respiratorio e sʹintossica, sia fisicamente che mentalmente.
Il sistema di disintossicazione è labile, facilmente cibi pesanti o di qualità scadente
appesantiscono il fegato con comparsa di sintomi della piccola insufficienza epatica
(bocca amara, sonnolenza post‐prandiale, dermatiti, dispepsia, ecc).
A livello psichico dominano il desiderio di sensazioni nuove, l’insoddisfazione per
tutto ciò che è ripetitivo, il piacere nel viaggiare (sia fisicamente che con la fantasia).
Lo spazio attorno a sé sembra sempre troppo ristretto, rispecchiando così le fibre che
non hanno sufficiente spazio per distendersi, qualsiasi evento che si configura come
una costrizione determina intolleranza.
E’ evidente che in questi soggetti diventa dominante la funzione sensazione (nella
disposizione neurogena era dominante la funzione pensiero).
Sul piano energetico notiamo una facile esauribilità, il tubercolinico non ha grosse
riserve di energie, quindi abbastanza rapidamente passa da uno stato d’iperattività
ad uno stato di astenia che ne condiziona il comportamento.
Infatti tanto è attivo e di compagnia quando si sente in forma, tanto diventa
scorbutico e solitario quando è giù di energia, tanto che gli amici, a volte, non
riescono proprio a capirlo.
Per soddisfare la propria esigenza di sensazioni nuove spesso il tubercolinico si
espone ad errori alimentari e di stile di vita, non si cura molto dell’ambiente in cui
vive, del vestire, pur essendo facilmente un esteta, un ricercatore del piacere.
Si configura così il tipo “ bohemien”, artista di fine ottocento che per la vita
disordinata e anticonformista spesso sʹindeboliva e contraeva la tubercolosi (da qui il
termine “tubercolinicoʺ).
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LE DIATESI
Elemento da analizzare: presenza di colorazioni aggiunte al colore di base
Lo studio delle diatesi iridologiche si avvale del rilievo di eventuali pigmenti
aggiunti, sovrapposti al colore di base dell’iride.
Facilmente individuabili nelle iridi linfatiche e miste, sono comunque presenti anche
nelle iridi ematogene, che dovranno essere studiate più attentamente e ad una
luminosità maggiore.
Possiamo individuare 5 gruppi di diatesi:
A ‐ DIATESI ESSUDATIVA
Lʹaspetto iridologico caratteristico è la presenza di tofi in periferia dell’iride.
I tofi sono delle piccole formazioni bianche, che assomigliano a batuffoli di cotone,
situate nella zona di proiezione del sistema linfatico.
Sono indice di labilità funzionale del sistema linfatico circolatorio.
Il sistema linfatico si compone di due strutture, una con finalità immunologiche
formata dai globuli bianchi circolanti e dalle stazioni linfonodali e l’altra con
funzione di drenaggio dei tessuti periferici formata da vasi, che trasportano la linfa
dalla periferia al sistema venoso.
Tali vasi nel loro decorso passano attraverso i linfonodi in modo che ci sia un
continuo controllo della linfa da parte del sistema immunologico.
Nei soggetti con queste caratteristiche iridologiche il sistema di drenaggio non
funziona bene, per cui potremo avere ristagno di liquidi in determinati distretti
dell’organismo con interferenze nel corretto funzionamento degli organi interessati
dal fenomeno.
A tali meccanismi potremo ad esempio imputare un’eccessiva produzione di catarri a
livello bronchiale, un mal funzionamento del fegato, una gastrite persistente, una
dermatite, ecc.
A volte i tofi appaiono pigmentati, cioè di colore diverso dal bianco. in questo caso
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oltre all’informazione che il sistema di drenaggio è labile, possiamo anche dedurre la
causa aggravante, di solito tossinica, attribuendo al colore presente sui tofi il
significato di organo di depurazione in difficoltà.
Così se sarà presente un giallo chiaro penseremo al rene, se il colore è marrone al
fegato. Possono essere presenti anche pigmenti che richiamano altri organi metabolici
o endocrini (beige = pancreas, giallo opaco = tiroide, ecc.).
Fondamentale diventa drenare e sostenere l’organo che si segnala con i pigmenti a
livello tofi.
B ‐ DIATESI URICA O ACIDA
In queste iridi compare uno schiarimento diffuso all’esterno del bordo della corona.
L’insieme irideo appare ricoperto da un colore bianco‐giallastro che rende il tutto più
chiaro e brillante.
La presenza di questo sbiancamento denota una difficoltà di quell’individuo a
smaltire i componenti acidi, frutto del metabolismo cellulare.
In particolare osserveremo un aumento degli acidi urici con comparsa di dolori
articolari (l’acido urico dosato nel sangue non deve essere necessariamente elevato in
quanto la difficoltà in questi individui sta nel rimuovere gli acidi dai tessuti
periferici) e un’acidificazione generale con stanchezza, irritabilità
C ‐ DIATESI DISCRASICA
Le iridi appartenenti a questa diatesi presentano nel loro contesto numerose macchie
di tonalità diverse, nella gamma del marrone. Possiamo quindi osservare macchie
di marrone chiaro beige, marrone medio e marrone scuro.
Il significato di queste macchie è da ricondursi a problemi della funzionalità di fegato
e pancreas con manifestazioni d’intossicazioni e difficoltà metaboliche.
Ci troviamo di fronte a soggetti nei quali diventa fondamentale, qualunque sia il
problema che si sta manifestando in un determinato momento, equilibrare
l’alimentazione e favorire la depurazione.
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D ‐ DIATESI LIPIDICA O COLESTERINICA
In questa diatesi è caratteristica la presenza di un anello color bianco giallastro in
periferia dell’iride.
Tale anello è determinato dal depositarsi di lipidi nello spazio esistente fra cornea e
iride.
Il significato clinico non deve essere quello di un eccesso di colesterolo e lipidi
circolanti con il sangue e quindi dosabili, ma quello di una tendenza dei lipidi a
depositarsi a livello tessutale, indipendente dal valore ematico dei lipidi stessi.
Vi sarà in questo caso una particolare predisposizione a patologie cardio‐circolatorie:
angine, infarti miocardici, aterosclerosi, ictus, insufficienze circolatorie (soprattutto
agli arti inferiori).
E ‐ DIATESI ALLERGICA
Il segno che caratterizza questa diagnosi non è irideo ma sclerale. Dobbiamo quindi
rivolgere la nostra attenzione alla parte bianca che contorna l’iride.
Noteremo in questi soggetti la presenza di piccoli vasi sanguigni con la peculiarità di
essere: sottili, rettilinei e radiali.
Sottili, a volte non subito percepibili alla visione diretta (a differenza di molti altri
vasi presenti sulla sclera), rettilinei non tortuosi o ad angolo, radiali in quanto il loro
ideale prolungamento si dirige verso il centro della pupilla.
Questi vasi sono situati nelle immediate vicinanze del bordo irideo esterno.
Sono indice di predisposizione alle allergie e, forse più interessante come
informazione, alle intolleranze alimentari. Questo rilievo apre quindi il vasto capitolo
delle intolleranze agli alimenti, situazione metabolico‐endocrino‐immunologica che
può manifestarsi con svariati sintomi, a volte difficilmente collegabili con
l’assunzione di determinati cibi. Lo studio complementare di altri segni iridologici
potrà in tal caso orientare verso quale tipo di cibi concentrare l’attenzione per
individuare l’alimento responsabile dell’intolleranza.
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LE DISBIOSI
Un aumento della flora intestinale, con prevalenza di determinati ceppi batterici su
altri determina una condizione nota con il termine di “disbiosi“, caratterizzata dalla
comparsa di meteorismo, flatulenza, dispepsia, stipsi o diarrea, dolori addominali.
Tale condizione può essere determinata da un insufficiente produzione di enzimi
digestivi da parte del pancreas e di bile da parte del fegato oppure da
un’alimentazione squilibrata o non idonea alle caratteristiche digestive del soggetto.
La flora batterica intestinale può essere divisa in due grossi gruppi:
1) Flora batterica che utilizza come sub‐strato metabolico i carboidrati. I metaboliti
finali di questi microrganismi sono rappresentati da anidride carbonica e da acqua, se
è presente una sufficiente quantità di ossigeno (aerobiosi). Se ci troviamo in
condizioni di scarsa utilizzazione di ossigeno (anaerobiosi) saranno prodotti altri gas,
tipo metano, etano, propano o alcoli (metanolo, etanolo ecc.), altri prodotti ancora
saranno prodotti in caso di fermentazione acida (acido lattico, acido acetico).
Comunque sia questi prodotti non rappresentano tossicità in quanto facilmente
eliminate o metabolizzate dall’organismo umano.
2) Flora batterica che utilizza prevalentemente le sostanze proteiche.
In questo secondo caso ci troveremo di fronte ad una putrefazione con formazione a
livello d’intestino distale di ammoniaca, sostanze aromatiche (indolo, scatolo),
putrescina, cadaverina: tutte sostanze intossicanti ed irritanti per la mucosa del colon.
In particolare, l’ammoniaca presenta una forte affinità per il sistema nervoso e
pertanto può determinare disturbi alla funzione nervosa, anche senza arrivare al
coma epatico, massima espressione dell’intossicazione da ammoniaca.
Si potranno rilevare in questo caso cefalee, soprattutto post‐prandiali, sonnolenza,
difficoltà di concentrazione e di memoria.
La terapia di questi soggetti non può prescindere da una corretta alimentazione e da
un attento uso di fermenti aggiunti alla dieta.
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LE IPOVITAMINOSI
La flora intestinale può essere simbionte o parassita.
I microorganismi simbionti vivono all’interno dell’organismo ospite, traggono
nutrimento dai residui alimentari che compaiono nell’ultimo tratto del tenue e nel
colon e ricambiano questa ospitalità con la produzione di sostanze utili, soprattutto
vitamine del gruppo B e vitamina K.
La flora intestinale parassita invece, soggiorna nel tratto intestinale senza ricambiare
in alcun modo l’ospitalità, anzi sono pronti ad attivarsi in senso patogeno, quando le
difese immunitarie s’indeboliscono.
Una disbiosi intestinale può avere come conseguenza un’insufficiente produzione di
vitamine con comparsa di segni d’ipovitaminosi come astenia, dermatiti, nevralgie,
anemia, ecc.
Nei soggetti con iridi misti potrà essere più frequente la necessità di integrare la dieta
con vitamine esogene, oltre che riequilibrare la flora intestinale.
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I CROMATISMI IRIDEI
Macchie e pigmenti
Iride: nel suo significato più antico significa tutte le frequenze cromatiche
dell’arcobaleno (dal greco iris‐idos), quindi insieme di tutti i colori fondamentali.
Luce e materia colorata sono le due componenti, energetiche e strutturali, che
incontrandosi nella parte anteriore dell’occhio danno origine a quell’affascinante
insieme che ci apprestiamo ad osservare e studiare: l’iride.
Come il colore di fondo ci fornisce informazioni su determinate caratteristiche
genetiche, così i colori che si depositano sulla superficie dell’iride, come macchie o
pigmenti, ci documentano su quali problematiche abbiano determinato una
variazione delle normali attività degli organi interni.
Lo studio dei cromatismi iridei è sempre stato oggetto di profonda attenzione da
parte di tutti gli iridologi, ma dobbiamo al Dr. Siegfried Rizzi una classificazione
particolareggiata sui rapporti fra (frequenze) colori e malfunzionamento di
determinati organi, legati alla depurazione dell’organismo, alla digestione, alle difese
immunitarie o alla produzione di sostanze ormonali.
Colorazioni e organi
Analizziamo ora in dettaglio i vari colori e il messaggio che trasmettono.
A ‐ MARRONE
Il colore marrone è associato al fegato.
Il fegato è un organo dalle molteplici funzioni e con l’esame iridologici siamo in
grado di valutarne alcune, in base a due tonalità: il marrone medio ed il marrone
scuro.
Il marrone medio
Il marrone medio è rapportato alla funzione metabolica, endocellulare.
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Si tratta di una serie di attività del fegato finalizzate alla in attivazione, alla
coniugazione di sostanze tossiche che arrivano dall’intestino o da altri organi nonché
alla eliminazione di ormoni, farmaci e prodotti chimici introdotti con gli alimenti.
Altra funzione svolta dal fegato è quella di metabolizzare gli zuccheri, i grassi e le
proteine.
Quando una tossina entra nel circolo ematico e arriva al fegato viene captata dalle
cellule e una volta all’interno inattivata, tramite coniugazione con radicali
carbossilici, sulfurici o sintesi di nuovi composti. La tossina più importante fra quelle
prodotte dall’organismo è l’ammoniaca, che nel fegato viene coniugata con un
carbossile, con formazione di urea. Questa, immessa nel sangue sarà poi eliminata
dai reni.
La presenza quindi di pigmenti di tonalità marrone medio starà ad indicare che il
fegato non riesce a svolgere completamente le proprie funzioni e quindi facilmente
potranno verificarsi stati d’intossinazione e di dismetabolismi.
Marrone scuro
Questo colore ci informa che il fegato ha difficoltà ad eliminare la bile e di
conseguenza le sostanze tossiche che sono state rese inattive dai meccanismi
endocellulari.
La bile viene prodotta dal fegato in maniera continuativa e rappresenta un secreto
dalle molte funzioni.
In primo luogo ha una funzione digestiva. La bile infatti è in grado di emulsionare i
grassi presenti all’interno del tubo digerente, rendendoli più aggredibili dagli enzimi
lipolitici prodotti dal pancreas.
In secondo luogo rappresenta il prodotto della secrezione da parte del fegato del
colesterolo, della bilirubina, delle tossine inattivate dei farmaci, degli ormoni etc.
Il rilevare tale colore aggiunto al colore di base dell’iride, ci informa che in tale
soggetto possono verificarsi accumuli di tossine, di colesterolo, difficoltà a digerire i
grassi, alterazioni della normale omeostasi ormonale.
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Conoscendo poi la funzione della bile nella dinamica digestiva, abbiamo l’ulteriore
informazione sulla possibile difficoltà in questi soggetti di una corretta digestione dei
grassi e di un corretto apporto di vitamine liposolubili (Vit. A, Vit D).
In medicina energetica il fegato governa l’iniziativa personale, ha come sentimento
associato la rabbia, la collera. Attenzione che alle spalle di problemi epatici non vi
siano dei blocchi di iniziativa o collere non manifestate.
B ‐ BEIGE
Il colore beige è in relazione con le funzioni del pancreas.
Il pancreas è un organo situato profondamente e trasversalmente nella parte
superiore della cavità addominale.
Le sue funzioni si estrinsecano a livello di digestione e di regolazione della quantità
di glucosio circolante con il sangue.
La prima funzione, a livello di digestione, viene effettuata tramite la produzione di
enzimi digestivi, cioè di sostanze in grado di modificare la struttura degli alimenti
introdotti con la dieta, fino al punto di renderli assimilabili dall’intestino.
La seconda delle funzioni pancreatiche viene svolta con la produzione di due
sostanze che lavorano in modo contrapposto e complementare: l’insulina ed il
glucagone.
L’insulina determina un abbassamento della glicemia (quantità di zucchero presente
nel sangue) mentre il glucagone ne determina un innalzamento.
Il rilevare pigmentazioni beige nell’iride ci informa pertanto che in tale soggetto
possono verificarsi difficoltà di digestione o di metabolismo degli zuccheri.
In medicina energetica il pancreas fa parte della loggia Milza, il cui sentimento
dominante è la preoccupazione: attenzione al desiderio di dolci, possibile espressione
di una preoccupazione.
Se il colore beige vira verso l’arancio e si colloca in periferia al collaretto, ci indica che
la funzione pancreatica più deficitaria è quella legata all’insulina. Ciò si traduce, in
pratica, ad una tendenza alle iperglicemie e al diabete mellito.
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C ‐ GIALLO CHIARO
Il colore giallo paglierino porta la nostra attenzione verso l’apparato urinario.
Una funzione dell’apparato urinario è quella di regolare l’equilibrio dell’acqua e dei
sali minerali presenti nel nostro organismo. L’altro compito affidato ai reni è di
eliminare sostanze tossiche idrosolubili, quali l’urea e gli acidi urici.
La presenza di colorazione giallo chiara nell’iride ci indica quindi la possibilità che in
tale soggetto eventuali problemi legati ai liquidi organici dipendano da un mal
funzionamento dei reni.
Anche problemi dʹinfezioni delle vie urinarie, cistiti ad es., potrebbero essere
sostenuti da una particolare situazione presente in vescica e legata ad un’urina
favorente il proliferare di microrganismi, sempre legata ad una funzione reni non
perfetta.
In medicina energetica il rene è associato alla paura ed all’intraprendenza.
Attenzione che problemi delle vie urinarie non siano conseguenze di paure o di
iniziative bloccate.
D ‐ GIALLO‐ARANCIO BRILLANTE
Quest’aspetto cromatico che può comparire nell’iride, richiama all’attenzione
dell’osservatore la funzione della ghiandola surrenale. E’ questa un organo, posto
sulla superficie superiore dei reni, che produce diverse sostanze a funzione
ormonale. Possiamo distinguere due zone nel surrene: una più interna, detta
midollare, che produce adrenalina e noradrenalina ed una più superficiale, detta
corteccia, che invece sintetizza più sostanze ormonali che agiscono a livello di reni
(aldosterone), di ghiandole sessuali, di sistema immunitario, metabolico, osseo
(cortisolo). Funzione principale del surrene è comunque quella di adattare le
variazioni dell’organismo indispensabili per adattarsi ad uno stress, sia acuto (con
adrenalina) che prolungato nel tempo (cortisolo).
Rilevare pigmenti giallo brillante, con sfumature arancio, può quindi testimoniare
un’attivazione dell’asse dello stress con attività surrenalica in eccesso.
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E ‐ GIALLO OPACO
Il colore giallo, che in fase d’illuminazione dell’iride, si manifesta opaco, in contrasto
con l’abituale lucentezza dell’occhio, è messo in relazioni ad alterazioni della
funzionalità della ghiandola tiroide.
Ci troviamo di fronte ad alterazioni relative, molto spesso gli esami sono nella
norma, però possono manifestarsi dei disturbi del sonno, del peso, dell’umore, della
sensazione personale di forza, di energia nell’affrontare le difficoltà della vita.
La ghiandola tiroidea è infatti la struttura corporea che ha il compito di produrre
ormoni in grado di favorire la liberazione di energia a livello cellulare. Vista sotto
l’aspetto della medicina tradizionale cinese, è una ghiandola in grado di liberare lo
Yang personale. Se la tiroide lavora in eccesso avremo quindi eccesso di energia
libera, con insonnia, tremori, nervosismo, intolleranza ai ritmi lenti, intolleranza al
caldo, mentre se lavora poco avremo al contrario poca energia disponibile, con
stanchezza, freddo, aumento di peso, lentezza in tutto, depressione dell’umore.
Questi sintomi a volte non sono correlati ad alterazioni importanti degli esami del
sangue, pertanto clinicamente viene esclusa una alterazione della funzione tiroidea,
mentre l’esame iridologico ci può indicare che qualcosa non sta funzionando bene.
F ‐ NERO
In realtà si tratta di un marrone molto scuro, che ad un esame diretto sembra nero.
Secondo il Dr. Rizzi tale aspetto cromatico è da mettere in relazione con la funzione
del polmone.
Si parla di polmone per intendere l’intera funzione respiratoria.
Sul piano fisico può trattarsi di problemi legati ad una situazione polmonare
compromessa da malattie importanti, come la TBC, o da esposizioni prolungate a
fattori ambientali lesivi delle strutture respiratorie come il fumo di tabacco, polveri
irritanti, idrocarburi ecc.
Molto più interessante può essere l’interpretazione energetica, poichè la funzione
respiratoria è in rapporto alla vita di relazione con le persone che ci circondano.
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L’osmosi continua di tipo affettivo e relazionale, la respirazione delle energie che ci
circondano, il giornaliero ricevere e donare, se in armonia con le nostre vibrazioni
interne, sono condizioni indispensabili per una serena esistenza.
Secondo la medicina tradizionale cinese, la funzione polmone è in relazione a energie
interiorizzanti, alle energie che possono portarci al nostro nucleo profondo, alla
scoperta ed al rispetto di noi stessi; pertanto un pigmento molto scuro può anche
indicare una difficoltà (o una necessità) ad entrare in noi, a considerarci, a volerci più
bene, ad avere più stima e fiducia di noi stessi.
N.B. ‐ Attenzione
Una macchia molto scura presente nell’iride potrebbe essere un nevo in fase evolutiva e
pertanto di competenza specialistica. Nel dubbio richiedere la consulenza di un oculista.
G ‐ ARANCIONE
Un bel colore arancio porta la nostra attenzione sul funzionamento delle ghiandole
genitali.
Sappiamo bene che la finalità biologica dell’apparato genitale è quello di riprodurre
esseri viventi con le stesse caratteristiche biologiche, quindi di mantenere la specie
conservata nel tempo.
Si tratta di una finalità fortemente sostenuta dagli impulsi naturali di attrazione e
piacere e pertanto diventa una energia particolarmente importante nella dinamica di
ciascun individuo.
A livello fisico il colore arancione potrà indicare problemi della funzione ovulatoria o
mestruale nella donna, mentre nel maschio potrà essere indice di alterazione
dell’erezione o della produzione di spermatozoi.
A livello psico‐emotivo, invece, potremo avere informazioni sulle problematiche di
relazione sessuale con appartenenti al genere opposto legati alle affinità di carattere,
di emozioni, di condivisione del significato della vita e della sua continuità in altri
esseri viventi.
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A volte questi problemi sono inconsci, soffocati magari da condizionamenti e
consuetudini ambientali, ma è proprio per questo che la loro presenza sull’iride può
chiarirci un “mistero“ sul malessere di una persona.
Se analizziamo il tutto dal punto di vista energetico, possiamo vedere come le due
energie dei partner possano sommarsi o elidersi secondo l’affinità ed il livello
energetico occupato.
Possiamo trovarci di fronte ad una energia talmente forte da avvicinarsi nella
molteplicità di aspetti all’universo e viceversa diventare talmente negativa da creare
le condizioni per l’insorgere di patologie gravi che determineranno l’eliminazione
dell’individuo.
H ‐ ROSSO BRILLANTE
Abbiamo visto i segni iridologici relativi alle varie ghiandole endocrine periferiche
(tiroide, surrene, ovaio e testicolo) con i colori che accompagnano alterazioni del loro
funzionamento.
Ora, con il rosso brillante, possiamo avere informazioni sul sistema endocrino
centrale, formato dall’ipotalamo e dall’ipofisi, che governa il funzionamento di tutte
le strutture endocrine.
Il vero direttore dell’intero sistema endocrino è l’ipotalamo, struttura posta
all’interno del sistema nervoso centrale, in grado di elaborare tutti i segnali
provenienti dagli organi di senso e di inviare in periferia dei comandi finalizzati al
mantenimento dello stato di equilibrio dell’intero organismo.
L’ipotalamo, oltre che con i sensori periferici, dialoga con il sistema limbico, il
sistema deputato alla gestione delle emozioni. Pertanto il colore rosso brillante,
eventualmente presente sull’iride potrebbe indicarci anche uno stress interiore legato
ad emozioni non espresse o disarmoniche presenti nel nucleo profondo della
personalità dell’esaminato.
Altri segni iridologici ci indicheranno le eventuali alterazioni emotive, ma il colore
rosso ci indicherà che tali alterazioni stanno interferendo con una delle funzioni più
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complesse dell’intero organismo.
I ‐ ROSSO RUGGINE
Questo colore è sempre stato messo in relazione con tendenza alle emorragie.
L ‐ VIOLA
Il colore viola è messo in relazione con il sistema immunitario e precisamente con le
funzioni dei linfociti timo‐dipendenti.
Sono queste delle cellule che hanno il compito di difendere il nostro organismo
dall’invasione da parte di sostanze estranee al nostro organismo.
Se qualche virus o battere supera le barriere di difesa, i linfociti, dotati di memoria
per le normali costituenti dell’organismo, si attivano e danno inizio ad una serie di
reazioni che porteranno alla distruzione degli invasori.
Nel caso in cui questo sistema sia debole si verificheranno facili infezioni o comparsa
di alterazioni strutturali degenerative, mentre se funziona troppo possiamo trovarci
di fronte a malattie che portano alla distruzione di tessuti sani.
Altra condizione può essere quella in cui il sistema immunitario reagisce in modo
anomalo a fattori ambientali usuali, con comparsa di allergie.
M ‐ BIANCO
Il colore bianco che compare localizzato in una determinata zona dell’iride, può avere
diversi significati.
Innanzitutto è segno d’infiammazione con aumentato afflusso di sangue oppure
di iperfunzione dell’organo che si proietta nella zona corrispondente.
Il colore bianco può comparire in prossimità di altri segni iridologici, come una
lacuna, una radiale, un anello di contrazione, in questo caso segnala una attività del
fenomeno legato al segno.
La ricerca delle zone più bianche è uno dei primi passi dell’esame iridologico,
proprio perché ci dà informazioni su quali potrebbero essere le strutture interessate
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da processi infiammatori e quindi in fase acuta.
N ‐ GRIGIO
Il grigio, come spesso accade anche per altre indicazioni, ci segnala una diminuzione
delle capacità fisiologiche della zona interessata, una passività, una diminuzione
dell’afflusso di sangue.
Pertanto il rilevare tale colore in un’iride, ci segnala la necessità di stimolare la
liberazione di energia in quel soggetto, stimolando la circolazione del sangue in
modo tale che maggior ossigeno e sostanze nutrienti siano a disposizione dei tessuti.
Inoltre, favorendo la circolazione, si facilità l’eliminazione di tossine.
Tale colore assume particolare importanza se si evidenzia nella zona di proiezione
dello stomaco e della colonna vertebrale.
Nel primo caso ci segnala difficoltà di digestione di proteine, con conseguente
possibile dismicrobismo intestinale in senso putrefattivo; nel secondo di possibili
problemi della colonna vertebrale (dolori, artrosi, contratture muscolari) legati ad
una scadente irrorazione sanguigna.
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LACUNE, CRIPTE E OGIVE
Le lacune sono segni iridologici che si formano sulla superficie dell’iride per un riag‐
giustamento delle fibre, che da fibrillari radiali diventano ad arco con due rami
convergenti.
La lacuna è un segno iridologico che si struttura quando delle fibre connettivali
assumono un andamento a forma di archi di cerchio. Di solito partono (divergenti)
da un punto vicino al bordo della corona e si ricongiungono (convergenti) verso la
periferia dell’iride. All’interno di questa figura le fibre sono più rade.
Sul piano fisico le lacune sono interpretate come segno di debolezza funzionale
dell’organo che si proietta nella zona di comparsa della lacuna.
Altre informazioni sono fornite dalla forma delle lacune.
Lacune giganti: sono indice di alterato metabolismo dei carboidrati, con tendenza al
diabete mellito.
Lacune a scarpa: ci indicano una insufficienza relativa dei reni, con possibili
alterazioni dell’equilibrio idro‐elettrolitico e ritenzione di liquidi. Può indicare anche
alterazioni della funzione depurativa del rene.
Lacune a foglia: portano la nostra attenzione sul sistema endocrino, nel senso di
possibili labilità del sistema di aggiustamento periferico operato dal sistema
ipotalamo‐ipofisi‐ghiandole periferiche di fronte alle esigenze del momento.
Lacune a lancetta, lacune a sigaro, lacune a becco di flauto: si tratta di un gruppo di
lacune con caratteristiche simili (sottili, profonde, si trovano vicino al bordo della
corona) che ci avvertono di una possibile patologia importante nella zona in cui
compaiono.
Lacune a scaletta: assumono questo nome perché assomigliano ad una scala a pioli.
Possono trovarsi in qualsiasi parte dell’iride ed indicano una tendenza a
degenerazione maligna di processi patologici cronici, indipendentemente dalla
posizione in cui si trovano.
Se applicata al cronorischio, potrebbe indicare una possibilità di evoluzione, di
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ascesa, nel periodo indicato dalla sua posizione.
Lacune a punta di asparago: possono informarci sulla presenza di processi espansivi
con possibilità di cedimenti improvvisi. Dobbiamo fare attenzione ad eventuali segni
di attivazione (pigmenti associati, fibre bianche, trasversali) che possono farci
sospettare una possibile prossima espressione clinica del problema.
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PREDISPOSIZIONI E NOTE DI TERAPIA
IN RAPPORTO ALLE COSTITUZIONI IRIDEE
Costituzione Linfatica (Iride Azzurra)
Predisposizioni a patologie delle mucose, delle sierose, facili reazioni di tipo linfatico
con aumento rapido dei G.B. e della febbre, allergie.
Mucose:
Malva, Altea sempre, più le piante specifiche per apparato:
• Respiratorio => Eucalipto, Timo, Pino, Carpino Betulus 1D, Viburno Lant 1D.
• Urinario => Uva Ursina, Pilosella, Betulla, Solidago (calcoli).
• Intestinale => Angelica, Anice, Cumino, Finocchio, Liquerizia, Ficus carica 1D,
Vaccinum Vitis idaea 1D.
• Genitale Femminile => Achillea.
• Mucosa => compositum Heel.
Sierose:
• Articolari => Cartilagine di Squalo, Perna canalicolus, Mn e S alternati
• Reumatismo => Linfa di Betulla 1D, Au‐Ag‐Cu, Ribes nigrum 1D, Salice bianco,
Artiglio del Diavolo.
• Artrosi => Ribes 1D, Pinus 1D, Vitis 1D.
• Linfocitosi => Vitis Vinifera 1D
Costituzione Ematogena (Iridi marrone)
1) Discrasie della serie rossa (globuli rossi)
• Ferro => Fito (Floradix, Alche, Melassa, Vit. C)
• Oligo Elementi: Ferro, Cobalto, Mn‐Co, Cu, Molibdeno)
• Gemmo => Tamarix Gallica, controllare lo stomaco
• B12 => Controllare lo stomaco, Lievito di birra, Alfa ‐ Alfa (fegato, tuorlo dʹuovo)
2) Dismetabolismo
• Glucidi => Fito (Foglie di Mirtillo)
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• Oligo => Zn‐Ni‐Co
• Omeo=> Uranium Nitricum 7 CH
•• Acidi Urici:
• Fito => Frassino foglie gr. 50; Ribes Nigrum foglie gr. 50; Olmaria fiori gr. 50;
Berberis gr. 50; Betulla gr. 50)
• Gemmo => Fraxinum Excelsior 1D
• Oligo => Litio
•• Colesterolo
• Omega 3, Lecitina di Soia
• Fito => Carciofo, Tarassaco, Radice nera
• Gemmo => Olea europea 1D, Prunus Anygdalus 1D
•• Per Fegato:
• Corilus Avellana 1D, Juniperus Comnis 1D.
Costituzione mista (Iride azzurra e marrone)
•• Disturbi Epato‐Biliari:
• Fito => Tarassaco, Carciofo, Cardo Mariano, Raphanus, Satilus niger);
•• Calcoli:
• Gemmo => Secale Cereale 1D (ittero); Rosmarinus ott. 1D (Coliche epatiche,
Discinesie biliari); Juniperus 1D (Insufficienza epatica);
• Oligo => Antinomio (epatiti croniche); Zinco (disturbi epato‐pancreatici); Zolfo
(disfunzioni epatiche)
•• Alterazioni Flora intestinale:
• Fermenti Lattici => Yogur, Chefir • Cereali => Fitofermenti, Miso
• Verdure => Crauti, Salatini
• Fito => Anice, Finocchio, Angelica, Cumino, Ginepro, Mirtillo
• Oligo => Magnesio
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PREDISPOSIZIONI E NOTE DI TERAPIA
IN RAPPORTO ALLE DISPOSIZIONI
Disposizione Neurogena
• Fito => Melissa, Passiflora, Tiglio, Valeriana, Biancospino, Angelica, Fiori di
arancio, Luppolo;
• Gemmo => Tilia Tom. 1D (tranquillante), Betulla 1D (astenia psicofisica), Ficus
cerica 1D (nevrosi ossesiva);
• Oligo => Cobalto e Fosforo (astenia intellettuale), Litio e Magnesio (depressione),
Zinco (astenie cicliche).
Disposizione Connettivo Debole
• Fito => Cartilagine di squalo e Perna Canalicolus (per os) Olio di iperico e Arnica
(localmente);
• Omeo => Calcarea Fluorica 9 CH;
• Oligo => Fluoro e Manganese‐Rame;
• Pomate => Arnica;
• Olii essenziali => Menta, Whinter green, Cannella.
Disposizione Vegetativo Spastica
• Fito => Arancio foglie, Camomilla, Lavanda, Meliloto, Tiglio, Valeriana (per gli
spasmi), Rosmarinus 1D (per colicisti), Magnesio Oligo;
• Oligo Diatesi => Mn, Mn‐Cu, Mn‐Co, Au‐Ag‐Cu (secondo B.P.I.) più oligo delle
singole costituzioni, disposizioni e diatesi.
Disposizione Tubercolinica
• Ossigeno, fegato => insoddisfazione, carenza di energia
• Problemi respiratori => Pino O.E., Timo O.E., Eucalipto O.E., Viburno Lecitina 1D,
Carpinus Betulus 1D
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• Fegato => Tarassaco, Carciofo, Cardo, Juniperus 1D, Corilus 1D
• Stile di vita => Alimentazione, riposo, aria aperta
Oligo=> Zn‐Ni‐Co (astenie cicliche), Au‐Ag‐Cu (astenie persistenti), Mn‐Cu
Mercurius Solubilis, Calcarea Sulphurica, Vincitoxicum, Anans barbarie, Thimuline
(formula per patologie invernali).
PREDISPOSIZIONI E NOTE DI TERAPIA
IN RAPPORTO ALLE DIATESI
Diatesi Essudativa
•• Linfatico:
• Fito => Meliloto Mysotis, Pilosella, Veronica Equiseto
• Spagiria => Ortica
• Gemmo => Betulla 1D, Quercus 1D
• Omeo => Lynphomyosot
• Oligo => Nichel
• Linfodrenaggio
• Dieta => Evitare Sale e zucchero bianco, Formaggi, Latte, Cibi grassi, (per non
interessare il sistema linfatico generale)
Diatesi Urica
• Fito => Frassino, Berberis, Betulla, Ribes nigrum
• Gemmo => Pinus 1D, Betulla 1D, Vitis 1D (per reumatismi), Franixinus Excelsior
1D;
• Oligo => Litio
• Dieta => Evitare proteine animale e incrementare lʹuso delle verdure
Diatesi Discrasica (Pancreas, Fegato, Colecisti)
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• Fito => Tarassaco, Carciofo, Cardo, Rafano, Gramigna, Ananas, Papaja
• Gemmo => Corilus 1D (antisclerosante), Secale Cereale 1D (ricostituzione del
parenchima epatico), Junioerus 1D (per scompenso epatico), Rosmarinus 1D
(colecisti)
• Oligo => Mn, Zn, S
Diatesi Colesterinica
• Dieta => dieta Macrobiotica
• Integratori => Olio di Pesce, Omega 3
• Fibre Vegetali
• Fito => Tarassaco, Carciofo, Alghe, Radice nera, Rabarbaro Boldo (per stipsi), Olivo,
Vischio, Aglio, Olio di Borragine (per problemi circolatori);
• Gemmo => Olea 1D, Prunus Amigdalus 1D (arteriosclerosi), Populus nigra 1D
(artriti arti inferiori)
• Oligo => Silicio
Diatesi Allergica
• Attenzione alla fitoterapia
• Miele locale
• Gemmo => Ribes nigrum 1D, Cedrus libani 1D (prurito), Ulmus campestris 1D
(eczemi), Platanus Orientalis 1D (orticaria)
• Oligo => Manganese
• Intolleranze e allergie (anche a persone)
• Intolleranze alimentari => Int. 130 Zanghirati.