Convegno Il curriculum scien,fico nella scuola di base
4 OTTOBRE 2013 – ISTITUTO STRINGHER Viale Monsignor Nogara-‐ Udine
Il nuovo curriculum scien,fico in Italia Federico Corni
Dipar&mento di Educazione e Scienze Umane Università di Modena e Reggio Emilia
SCHEMA DELL’INTERVENTO 1. INDICAZIONI AGLI ESPERTI 2. TEMI GENERALI 3. TRAGUARDI E OBIETTIVI 4. SCUOLA DELL’INFANZIA 5. SCUOLA PRIMARIA 6. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
1. INDICAZIONI AGLI ESPERTI • Non una riscri/ura ma una revisione, rendendo più chiaro quanto c'è già
(tendenza a togliere più che ad aggiungere). • Valutazione: è cresciuta la cultura della valutazione. • Autonomia: essere molto essenziali in certe parA per lasciare lo spazio alle scuole • Discipline fondanA: a/ualmente le indicazioni sono equipollen,
indipendentemente dalle discipline fondanA e non.
2. TEMI GENERALI • Riferimento al pensiero spontaneo dei bambini • Curricolo verAcale • Aree disciplinari, unitarietà del sapere • Organizzatori conce/uali • Interdisciplinarità • Laboratorio • Metodo delle scienze
Riferimento al pensiero spontaneo dei bambini Nell'introduzione ai traguardi di Scienze (pag. 66) per la scuola del primo ciclo nel testo del 2012, contrariamente a quello del 2007, si legge l’importanza di far acquisire agli alunni “la fiducia nelle proprie capacità di pensiero” a/raverso “la valorizzazione del pensiero spontaneo dei ragazzi”. Con “la gradualità e non dogmaAcità dell’insegnamento” gli alunni avranno “fiducia nelle loro possibilità di capire sempre quello che si studia, con i propri mezzi e al proprio livello.”
Curricolo ver,cale Per quanto riguarda il tema del “curricolo verAcale” nel 2007 “si prospe/a, in definiAva, un percorso di avvio alla conoscenza scien,fica di base che parte fin dai primi anni. All’inizio si evidenzieranno, in situazioni concretamente accessibili, gli aspeV comuni alle diverse scienze, come pure i primi elemenA cara/erizzanA. Negli anni successivi si guideranno gli alunni alla appropriazione graduale di contenuA esemplari e metodi di indagine via via più specifici.”
Nel 2012 Da Per una nuova ci/adinanza (pag. 10) “La linea ver,cale esprime l’esigenza di impostare una formazione che possa poi conAnuare lungo l’intero arco della vita”; … Da ConAnuità e Unitarietà del Curricolo (pag. 18) “L’iAnerario scolasAco dai tre ai qua/ordici anni, pur abbracciando tre Apologie di scuola cara/erizzate ciascuna da una specifica idenAtà educaAva e professionale, è progressivo e conAnuo. La presenza, sempre più diffusa, degli isAtuA comprensivi consente la proge/azione di un unico curricolo ver,cale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione. Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei bambini in una prospeZva evolu,va, le aVvità educaAve offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educaAvo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni. Nella scuola del primo ciclo la proge/azione didaVca, mentre conAnua a valorizzare le esperienze con approcci educaAvi aVvi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientaA alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.”
E’ presente un richiamo anche nella parte introduVva alle Scienze (pag. 66): “Valorizzando le competenze acquisite dagli allievi, nell’ambito di una proge[azione ver,cale complessiva, gli insegnanA potranno costruire una sequenza di esperienze che nel loro insieme consentano di sviluppare gli argomenA basilari di ogni se/ore scienAfico.” A PARTE QUELCHE ACCENNO NELLA LINGUA STRANIERA NON C’E’ ALCUN CENNO ALLA VERTICALITA’ IN ALTRE DISCIPLINE!!!
Aree disciplinari e unitarietà del sapere Da Aree disciplinari e discipline (pag. 17): Nelle Indicazioni le discipline non sono aggregate in aree precos,tuite per non favorire un’affinità più intensa tra alcune rispe/o ad altre, volendo rafforzare così trasversalità e interconnessioni più ampie e assicurare l’unitarietà del loro insegnamento. Sul piano organizzaAvo e didaVco la definizione di aree o di assi funzionali all’oVmale uAlizzazione delle risorse è comunque rimessa all’autonoma valutazione di ogni scuola. C’è addiri/ura in un Atolo di paragrafo ConAnuità e Unitarietà del curricolo, poi pochissimi richiami, se non nelle scienze (pag. 66): Le scienze naturali e sperimentali sono fra loro diverse per quanto riguarda i contenuA ma, almeno a livello elementare, sono accomunate da metodologie di indagine simili. E’ opportuno, quindi, potenziare nel percorso di studio, l’impostazione metodologica, me/endo in evidenza i modi di ragionare, le stru/ure di pensiero e le informazioni trasversali, evitando così la frammentarietà nozionisAca dei differenA contenuA. Gli allievi potranno così riconoscere in quello che vanno studiando un’unitarietà della conoscenza. Per questo, in rapporto all’età e con richiami graduali lungo tu/o l’arco degli anni scolasAci fino alla scuola secondaria, dovranno essere focalizzaA alcuni grandi “organizzatori conce/uali” …
Organizzatori conce[uali Indicazioni del 2007. Inoltre le diverse discipline scienAfiche condividono un approccio alla conoscenza che, pur assumendo forme e significaA specifici nei diversi ambiA, cara/erizza fin dall'inizio i percorsi di apprendimento. Per questo è importante che i ragazzi siano gradualmente avviaA e aiutaA a padroneggiare alcuni grandi organizzatori conce[uali che si possono riconoscere in ogni contesto scienAficamente significaAvo: le dimensioni spazio-‐temporali e le dimensioni materiali; la disAnzione tra staA (come le cose sono) e trasformazioni (come le cose cambiano); le interazioni, relazioni, correlazioni tra parA di sistemi e/o tra proprietà variabili; la discriminazione fra casualità e causalità… In questo modo si può giungere a far emergere esplicitamente, al termine della scuola di base, alcuni organizzatori cogni,vi di grande impa/o conce/uale e culturale, quali energia, informazione, trasduzione e trasformazione, stabilità e instabilità di stru/ure e processi, e così via.
Indicazioni del 2012. Dalla parte introduVva di Scienze (pag. 66): …. Per questo, in rapporto all’età e con richiami graduali lungo tu/o l’arco degli anni scolasAci fino alla scuola secondaria, dovranno essere focalizzaA alcuni grandi “organizzatori conce[uali” quali: causa/effe/o, sistema, stato/trasformazione, equilibrio, energia, ecc.
Organizzatore conce<uale è un conce<o ado<ando il quale viene stru<urato il sapere in un certo ambito. Un organizzatore conce<uale è uno strumento che perme<e di spiegare e stru<urare la realtà, dando forma a una possibile configurazione di connessioni all’interno della rete complessa delle informazioni.
Es. L’energia come proporzione fra cause ed effeV, come quanAtà che rimane costante nel tempo, ecc. conce/o trasversale a tu/e le scienze. L’idea di sistema come porzione di realtà con quanAtà cara/erisAche che variano in funzione di interazioni e di scambi con altri sistemi. Altri esempi di organizzatori conce/uali: Per la secondaria di primo grado: • idea di invariante; • idea di bilancio; • idea di differenza di livello come spinta; • idea di retroazione; • idea di relazione tra stru/ure e funzioni. Da G.Bonera in Sapere 1997 “DOSSIER / INSEGNARE SCIENZE -‐ Riflessioni e proposte per la ricerca in didaVca” • Forza • Energia • Equilibrio • Bilancio • Interazione
Interdisciplinarietà La parola “Interdisciplinar***” ricorre solo una volta in italiano e una in religione! Idem per il 2007!!!
Laboratorio Indicazioni del 2007 “laboratorio”, inteso nell’introduzione “sia come luogo fisico, sia come momento in cui l’alunno è aVvo, formula le proprie ipotesi, ne controlla le conseguenze, proge/a e sperimenta…” Queste indicazioni vengono riprese e declinate in modo ugualmente significaAvo nell’introduzione alle scienze naturali e sperimentali: “Presupposto di un efficace insegnamento/apprendimento delle scienze è un’interazione dire/a degli alunni con gli oggeV e le idee coinvolA nell’osservazione e nello studio, che ha bisogno sia di spazi fisici adaV alle esperienze concrete e alle sperimentazioni, sia di tempi e modalità di lavoro che diano ampio margine alla discussione e al confronto.” Ogni percorso didaVco deve svilupparsi sulla base di faV osservaA e sperimentaA e non raccontaA o descriV dai manuali.
Indicazioni del 2012, parte introduVva alle Scienze (pag. 66) Le esperienze concrete potranno essere realizzate in aula o in spazi adaV: laboratorio scolasAco, ma anche spazi naturali o ambienA raggiungibili facilmente. E’ importante disporre di tempi e modalità di lavoro che consentano, in modo non superficiale o affre/ato, la produzione di idee originali da parte dei ragazzi, anche a costo di fare delle scelte sui livelli di approfondimento e limitarsi alla tra[azione di temi rilevan,. … Nell’arco di ogni anno di scuola primaria, quindi, ciascun alunno deve essere coinvolto in varie esperienze pra,che. La selezione e la realizzazione di esperienze concrete ed operaAve dovranno cara/erizzare anche le aVvità didaVche nella scuola secondaria di primo grado, coordinate con un appropriato uso del libro di testo. Le esperienze che vengono indicate per la scuola secondaria di primo grado possono essere uAlizzate anche nella scuola primaria con gli opportuni ada/amenA.
Metodo delle scienze Indicazioni 2012, parte introduVve alle Scienze (pag. 66) La moderna conoscenza scienAfica del mondo si è costruita nel tempo, a/raverso un metodo di indagine fondato sull’osservazione dei faV e sulla loro interpretazione, con spiegazioni e modelli sempre susceVbili di revisione e di riformulazione. L’osservazione dei faV e lo spirito di ricerca dovrebbero cara/erizzare anche un efficace insegnamento delle scienze e dovrebbero essere a/uaA a/raverso un coinvolgimento dire/o degli alunni incoraggiandoli, senza un ordine temporale rigido e senza forzare alcuna fase, a porre domande sui fenomeni e le cose, a proge[are esperimen,/esplorazioni seguendo ipotesi di lavoro e a costruire i loro modelli interpreta,vi.
Il sé e l’altro … Il corpo e il movimento … Immagini, suoni, colori … I discorsi e le parole … La conoscenza del mondo I bambini esplorano con,nuamente la realtà e imparano a rifle[ere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Pongono così le basi per la successiva elaborazione di conceZ scien,fici e matema,ci che verranno proposA nella scuola primaria. La curiosità e le domande sui fenomeni naturali, su se stessi e sugli organismi vivenA e su storie, fiabe e giochi tradizionali con riferimenA matemaAci, possono cominciare a trovare risposte guardando sempre meglio i faV del mondo, cercando di capire come e quando succedono, …
TUTTI I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA DEL 2007 SONO PRESENTI NEL 2012 CONFRONTO 2012 vs 2007: “L’alunno sviluppa a/eggiamenA di curiosità e modi di guardare il mondo che lo sAmolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.” (manca nelle indicazioni del 2007) “Esplora i fenomeni con un approccio scienAfico … propone e realizza semplici esperimen,”.(manca nel 2007) “Individua nei fenomeni somiglianze e differenze (nuovo), fa misurazioni (ok 2007), idenAfica relazioni spazio/temporali” (ok 2007.) ElemenA che comparivano in punA diversi nel testo del 2007 vengono raggruppaA. […] “produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli” (novità rispe/o al 2007 che è più analiAco) “Riconosce cara/erisAche e modi di vivere di organismi animali e vegetali” (non presente nel 2007) “Ha consapevolezza della stru/ura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparaA, ne riconosce e descrive il funzionamento, uAlizzando modelli intuiAvi ed ha cura della sua salute” (più approfondito rispe/o al 2007) “Cura verso l’ambiente scolasAco.” (ok 2007) […]”uAlizzando un linguaggio appropriato.” (Puntualizzazione assente nel 2007) “Trova da varie fon, informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.” (manca nel 2007)
Esplorare e descrivere oggeF e materiali (obieFvi in pun& separa& rispe<o all’unico punto del 2007) “Seriare e classificare oggeZ in base alla loro proprietà” (nel 2007 se ne parla negli obieVvi in classe quinta) “Individuare strumen, e unità di misura appropriaA[…]” (nuovo) “descrivere semplici fenomeni della vita quo,diana legata ai liquidi, al cibo, alle forze e al movimento, al calore, ecc..” (nuovo)
L’uomo i viven& e l’ambiente (tre obieFvi) “Riconoscere e descrivere le cara/erisAche del proprio ambiente” (nuovo) “Prestare a/enzione al funzionamento del proprio corpo” (aspeV in più rispe/o al 2007 come “il dolore”, il “freddo”, “il caldo”) “Riconoscere in altri organismi vivenA, in relazione con i loro ambienA, bisogni analoghi ai propri.” (nuovo)
OggeF, materiali e trasformazioni (cinque obieFvi) “[…] ConceZ scien,fici” (nel 2007 parla di conceV geometrici e fisici) “dimensioni spaziali, peso, peso specifico, forza, movimento, pressione, temperatura, calore, ecc..” (leggermente diversi) “[…] Costruire in modo elementare il conce/o di energia”(è isolato rispe/o al 2007) “Individuare le proprietà di alcuni materiali […] realizzare semplici soluzioni in acqua (acqua e zucchero, acqua e inchiostro, ecc..)” (esempi assenA nel 2007.) “Osservare e schemaAzzare alcuni passaggi di stato [...]” (è isolato rispe/o al 2007)
Osservare e sperimentare sul campo (tre obieFvi) “Conoscere la stru/ura del suolo sperimentando con rocce, sassi e terricci […]” (Precisazione assente nel 2007) “Ricostruire e interpretare il movimento dei diversi oggeV celesA[…]” (nel 2007: “osservazione del cielo diurno e no/urno”)
L’uomo i viven& e l’ambiente (cinque pun&) “[…] elaborare primi modelli intui,vi di stru[ura cellulare” (assente nel 2007) “Riconoscere, a/raverso l’esperienza di colAvazioni, allevamenA, ecc.. che la vita di ogni organismo è in relazione con altre e differen, forme di vite”(nuovo) “Elaborare i primi elemenA di classificazione animale e vegetale sulla base di osservazioni personali”(nuovo)